Ricordiamo che la pubblicazione del testo di Oriana Fallaci fu un evento credo unico, o quasi: il principale quotidiano italiano – in eterna concorrenza con Repubblica – ha dedicato numerose pagine, compresa la prima, non a una notizia, ma al confuso sfogo di una persona dimenticata da quasi tutti ed evidentemente non più tanto sana di mente.
Sulla natura caotica dello scritto della Fallaci, che inizia parlando di "quarantamila, quarantacinquemila" morti nella strage dell’11 settembre, dicemmo più o meno quanto vi fosse da dire, alcuni giorni dopo la sua uscita.
Un prodotto mediatico offre infinite possibilità di giocare con gli specchi. Ferruccio De Bortoli lancia il prodotto, poi annuncia al mondo che il prodotto è una notizia. Il giorno dopo l’uscita dell’articolo di Oriana Fallaci, il Corriere della Sera titolava, infatti: «L’Italia si divide nel nome di Oriana».
In un certo senso era vero: il circo si scatenò, da una parte ("Brava Oriana, calci in culo a ‘sti immigrati e bombe a volontà sugli arabi!") e dall’altra ("Alla Fallaci vogliamo tanto bene, ma forse stavolta esagera"). Entrambe le fazioni hanno trascurato un fatto fondamentale: gli scritti post-11 settembre di Fallaci sono inconsistenti su qualunque piano, storico, politico o letterario.
Per farvi capire che non lo diciamo per spirito di parte, proponiamo un piccolo esperimento: mettete a confronto gli sfoghi della Fallaci e il romanzo Il campo dei santi di Jean Raspail.
Jean Raspail sosteneva le stesse tesi e faceva gli stessi errori di fondo di Oriana Fallaci.
Ma Jean Raspail coinvolgeva nella lettura, presentava personaggi complessi, sapeva cos’è l’ironia, cercava di analizzare le cause delle cose, conosceva la storia, non sfuggiva ai dilemmi etici, non insultava… Con un autore così ti puoi arrabbiare tremendamente, ma lo prendi sul serio. Eppure la casalinga di Voghera sa chi è Oriana Fallaci e non ha la più pallida idea chi sia Jean Raspail.
Oriana Fallaci è (ri)diventata famosa quindi non per merito dei suoi contenuti, ma per motivi di mercato.
Il nome di Oriana Fallaci, infatti, è stato un timbro di rispettabilità messo sui rancori di massa di milioni di italiani. Grugniti, sbrodolamenti, eruzioni, dischi rotti che si ripetono, parolacce, spintoni, corna che spuntano dai finestrini delle auto, voglia di ficcare ombrelli negli occhi del prossimo.
Tutte cose che giustamente non pretendono di avere alcun valore letterario o culturale. La rabbia e l’orgoglio rispecchia quindi perfettamente il cliente medio del libro, che non distingue più tra se stesso e l’autrice. Mentre il sofisticato testo di Jean Raspail, in apparenza tanto più gradevole da leggere, non rispecchia affatto gli sfoghi unidimensionali delle masse.
Il mercato quindi c’era, mancava il prodotto. E mancava soprattutto il produttore. Le società occidentali, infatti, tengono insieme le cattive intenzioni con il collante dei buoni sentimenti obbligatori. E quindi fino al 2000, nessun produttore serio poteva permettersi di entrare in quel mercato.[1]
Nel 2000, i neoconservatori hanno trionfato negli Stati Uniti. Con l’intenzione di lanciare lo "scontro di civiltà" in tutto il pianeta, mentre l’intifada si intensificava in Palestina.
Ecco che il prodotto è diventato lecito. E ha trovato subito un produttore, Ferruccio de Bortoli, allora direttore del Corriere della Sera – poi della RCS Libri, del Sole 24 Ore e di nuovo del Corriere della Sera.
Lo dice la prefazione alla nuova edizione della Rabbia e l’orgoglio. E’ interessante notare come il Corriere della Sera regali un po’ di pubblicità gratuita al Prodotto del proprio direttore, presentando gratuitamente ai propri lettori la prefazione.
Lasciamo perdere le frasi esaltate di de Bortoli ("Ecco, Oriana è stata la nostra Madre Coraggio") e andiamo al sodo.
De Bortoli dice che fu la Fallaci a chiamarlo al telefono, per dirgli qualcosa di sconnesso a proposito degli attentati. De Bortoli colse subito l’occasione per praticare la grande circonvenzione d’incapace:
"«Potremmo fare un’intervista, Oriana, che ne dici?». Si fece convincere. «Ma la devi fare tu, d’accordo?». «Va bene». «Prendi il primo aereo e vieni». Attesi la riapertura dei collegamenti fra l’Europa e gli Stati Uniti e salii sul primo aereo fra Milano e New York. Era il 15 settembre."
Cioè, nel momento più critico della storia recente, il direttore del principale quotidiano si assentò a tempo indeterminato per intervistare una pensionata che non aveva nulla di nuovo da dire.
Ferruccio de Bortoli arrivò, e trovò che Oriana Fallaci aveva già scritto da sola un lungo sfogo. Lui le chiese di poterlo pubblicare al posto dell’intervista, lei esitò. De Bortoli racconta come fatto normale che lui doveva bloccarla quando lei si alzava per urlare un po’ di parolacce ("epiteti") dalla finestra contro gli immigrati sotto casa.
De Bortoli le chiese almeno di scrivergli una lettera pubblica, e tornò all’assalto il giorno dopo, promettendole addirittura la prima pagina:
«Faremo un palchettone, a nove colonne (c’erano ancora), poi girerai all’interno in un inserto speciale. Sarà come un libro che si pubblica la prima volta su un quotidiano, va bene?»
Nel 2007, Repubblica avrebbe intervistato Roberto Sandalo, ex-killer di Prima Linea diventato militante antislamico:
E l´impegno anti-islamico com’è nato?
«Un anno fa abbiamo deciso di dar vita a "Sos Italia", un’associazione che raccogliesse il testimone delle battaglie iniziate da Oriana Fallaci – per me resta la "compagna Emilia", il suo nome di battaglia nella Resistenza – dopo l´11 settembre. Molta gente anche di sinistra è convinta, come me, che non sia accettabile che ogni quattro giorni si apra una moschea in Italia».
Poco dopo, ognuno sarebbe tornato al proprio posto. Roberto Sandalo in carcere per alcuni goffi attentati antislamici, Ferruccio De Bortoli alla direzione del Corriere della Sera.
Nota:
[1]In Italia, Il campo dei santi è stato pubblicato dalla minuscola casa editrice di estremissima destra, Edizioni di Ar, con un ritardo di ben 25 anni sulla sua uscita in Francia.
P.S. Ringrazio R. che ha segnalato l’uscita della nuova edizione della Rabbia e l’orgoglio.
d’accordo su vari punti, ma non su un punto essenziale, quello del paragone tra il testo della fallaci e il testo di raspail
il testo della fallaci non avrà alcun valore storico, politico o letterario (dubito peraltro che le pretese fossero di scrivere un saggio o un’opera letteraria), ma è stato scritto e letto subito dopo l’11 settembre 2001; il libro di raspail, lo dici alla fine, è stato scritto decenni fa
se la questione è: ma com’è che la brutta copia ha successo, mentre la bella copia non se l’è filata nessuno?, la risposta secondo me è: perché la brutta copia non è affatto una “copia”, è una cosa completamente diversa; il confronto non prova che il mercato trasforma una cosa di “minor” valore in oro, perché le due cose messe a confronto non hanno praticamente niente in comune
quello che tu dici è come dire che il successo del think tank X non è fondato su un effettivo lavoro scientifico perché le stesse cose le aveva già dette, e molto meglio, il tal politologo di una qualche università 30 anni fa (che nessuno si è filato): questo giudizio non avrebbe senso, sono due azioni del tutto diverse, con fini diversissimi, “criteri di qualità” quasi opposti, collocate in due mondi diversi
il think tank deve dire una cosa spendibile ed efficace ora
l’accademico, almeno a livello ideale, parla ai suoi pari e scrive “per l’eternità” (poi sarà smentito, ma l’idea è di scrivere cose vere, che reggono a una critica scientifica dei tuoi pari)
quindi, quando dici che la Fallaci non puo’ essere ridiventata famosa per i contenuti, poiché gli stessi contenuti erano già disponibili ma “non erano diventati famosi”, per me sbagli: non erano gli stessi contenuti
nel discorso, inoltre, non si considera la “prima” Oriana: poniamo che il testo di Raspail sia esattamente identico a quello della Fallaci, dico esattamente identico, ma non sia firmato Fallaci
ancora, non sarebbe lo stesso testo, e il mercato qui c’entra fino ad un certo punto (a meno che non si voglia dire che Lettera a un bambino mai nato sia, a sua volta, un effetto del mercato e non abbia alcun valore letterario; cosa anche sostenibile, ma è un altro discorso)
renna
Basta con l’orina fallace.
L’unica possibile risposta alle sue forsennate farneticazioni (che non risalgono alla malattia, ma a molta della sua opera precedente) è il discredito di cui i neocon, i ‘difensori di civiltà’, dei ‘valori della nostra tradizione’ e delle ‘radici cristiane’ si vanno coprendo progressivamente col passar del tempo. Come a suo tempo scrissi a ‘La Stampa’, sia lode all’Oceano, che separo’ con quattromila e passa Km la mia casa genovese da quella statunitense dell’orina, riducendo così al minimo la probabilità che in caso di incontro casuale per strada io venissi preso da irrefrenabili conati di vomito.
Ciao!
Andrea Di Vita
D’accordo con il post. Purtroppo non posso dir nulla del secondo commento, perché non ho mai avuto (a parte quella cosa lì, ma non è stata del tutto copla mia) per la Fallaci: avevo sempre qualcos’altro di meglio da leggere.
Mi vergogno per tutti quegli errori. Spero che si sia capito che penso che ci sia sempre qualcosa di meglio da fare che leggere la roba della Fallaci.
Per renna n. 1
Hai ragione, la colpa sta nella vaghezza del termine “contenuto”.
La Fallaci sicuramente è stata messa sul mercato al momento giusto.
Però le sue opere post-11 settembre (le altre non le conosco, tranne qualche sgradevole reportage) certamente:
1) non danno alcuna informazione nuova
2) non danno alcun pensiero nuovo almeno su informazioni vecchie
3) non offrono al lettore alcuno strumento per capire
4) sono prive di ogni contesto umano, sociale, storico, psicologico
5) sono mortalmente piatte, nel senso che manca ogni ironia o senso dell’umorismo (a parte grassi insulti)
Quindi non hanno alcun contenuto informativo o di riflessione e – a mio avviso – sono terribilmente noiose. Non della noia delle cose complicate e intelligenti, ma delle cose banali ripetute confusamente.
Il nome che la Fallaci si era fatta in passato non è un “contenuto” in questo senso. E’ solo un timbro, come ho detto.
Miguel Martinez
Per Andrea n. 2
Sai, è facile dire basta alla povera Fallaci, che somiglia a una caterva di altre persone amareggiate e inacidite le cui ossessioni sono andate peggiorando con gli anni.
Ho conosciuto molte persone come lei – rancorosi di estrema destra e di estrema sinistra, inventori pazzi misconosciuti e simili, che vivono in un proprio triste inferno personale.
E’ più difficile dire basta a Ferruccio De Bortoli, alla RCS Libri e al Corriere della Sera.
Che l’inferno lo creano per noi, e soprattutto per i migranti.
Miguel Martinez
Se “Il campo dei santi” di Raspail vi sembra delirante, leggetevi “La république du Mont-Blanc” di Saint-Loup…
Lady D
(bentrovato, miguel 😉
Per Martinez #6
Concordo, e preciso: non era una critica verso il tuo post, solo una spontanea manifestazione di disgusto verso l’argomento. Con gli amici sono abituato a definire il CdS ‘il bollettino dell’ambasciata birmana’. Detto questo, la rilevanza commerciale dell’operazione è ovvia (a quando, mi chiedo, una edizione aggiornata a dispense del Mein Kampf, con gli immigrati al posto degli ebrei?). Le sofferenze di quell’inferno cui ti riferisci sono conseguenza di oopinioni sbagliate e della pigrizia e della disonestà intellettuale di chi quelle opinioni non è capace di mettere in discussione. L’orina fallace ha superato in livore, ignoranza e malafede parecchi. Contro questa vera e propria sifilide morale non vedo terapie ranne quella darwiniana. Come il razzismo pseudobiologico ha subito una battuta d’arresto con la sconfitta dell’Asse, così quello pseudoreligioso del ‘conflitto di civiltà’ sarà sconfitto solo a seguito di qualche severa batosta dello stesso tipo. Se questa sarà dovuta ad una crisi petrolifera, ecologica o più semplicemente da qualche fungo atomico non lo so. Ma non ho dubbi che come la mania della ‘razza’ servì in passato a giustificare una guerra così la mania dell’identità servirà a giustificarla in futuro. E solo da una catastrofe paragonabile a quella di una guerra perduta ci libereremo da questa spazzatura.
Ciao!
Andrea Di Vita
almeno grazie all’iniziativa editoriale di de bortoli, ho avuto l’occasione di leggere il vostro gustosissimo post del 2001!
roberto
l’iniziativa editoriale di de bortoli consente anche, come giustamente si dice nel post, di vedere come lavora il direttore del “piu’ autorevole giornale italiano”
questo va dove credo qualsiasi giornalista del mondo avrebbe voluto essere, in quel momento, per fiondarsi dentro un appartamento e aspettare il responso della Sfinge con le rughe
c’è poi la chicca: le aragoste in frigo e l’acquisto della bottiglia di champagne
mi pare che de bortoli inventi un sotto sotto-genere: la fiaba autobiografica con io narrante fanciullesco e strega buona, in un mondo ormai vinto dal Male
è una fiaba della distopia
da sottolineare ancora quello che dice in risposta agli “epiteti” della Fallaci contro gli “arabi”, è davvero infame
renna
Per fortuna stiamo per lasciarci alle spalle questo decennio disonesto e triviale.
Z.
@11
rimarranno per sempre a ricordarcelo le coraggiose storpiature dei nomi e corona sotto la doccia.
amen
@ 11:
rimarranno per sempre a ricordarcelo le coraggiose storpiature dei nomi e corona sotto la doccia.
amen
>Per fortuna stiamo per lasciarci alle spalle questo decennio disonesto e triviale. Z.< Beh, pare che più o meno così disse qualcuno anche in un lontano giorno di fine estate del 1939:-) :-).
P.S. al mio #14.
Comunque, caro Z., per lasciarti alle spalle questo turpe:-) decennio dovrai aspettare ancora 1 anno e qualche mese, sai, visto che l’anno 0 (zero) non è mai esistito, anche il prossimo anno, il 2010, fa parte di questo decennio.
>> Come il razzismo pseudobiologico ha subito una battuta d’arresto con la sconfitta dell’Asse, così quello pseudoreligioso del ‘conflitto di civiltà’ sarà sconfitto solo a seguito di qualche severa batosta dello stesso tipo. Se questa sarà dovuta ad una crisi petrolifera, ecologica o più semplicemente da qualche fungo atomico non lo so. Ma non ho dubbi che come la mania della ‘razza’ servì in passato a giustificare una guerra così la mania dell’identità servirà a giustificarla in futuro. E solo da una catastrofe paragonabile a quella di una guerra perduta ci libereremo da questa spazzatura.
Credo che tu dimentiche come il razzismo fosse (quasi) esclusiva di Hitler, almeno nella forma estrema e nel’importanza assoluta.
Ho qualche dubbio che il conflitto di civiltà sia una cosa sola nostra (i bianchi), mi sa che anche gli altri ci sguazzano allegramente
saluti
Francesco
Credo che quando si parli della Falalci in questo blog ed altri simili più che parlare di una giornalista che aveva avuto un passato da intellettuale engagé ci si riferisca ad una sorta di divinità infera alla quale devono essere sacrificati musulmani, magari con strappamento del cuore modello piramide azteca (oppure, per essere fedeli alle proprie radici, a colpi di alabarda e spadone, finché il sangue non arriva alle ginocchia).
Non l’ho mai conosciuta nel suo periodo diciamo così “progressista” (so che scrisse libri che si chiamavano Un uomo o Lettera a un bambino mai nato, ma peste mi colga se ne ho letta anche una sola riga), dopo l’11/9, sulla pelle dei morti alle Twin Towers s’è riciclata a fare la paladina dell’occidente dall’alto del suo attico, parlando dei barbari alle porte e dei loro manutengoli traditori (visti in coloro che per qualche motivo quando vedono un somalo per la strada non vengono presi da istinti piromani).
Beninteso, sono moderatamente felice di vivere nella civiltà per comodità definita occidentale, ma con amici come la Fallaci ed i suoi seguaci del periodo tardo non servono nemici 🙂
Rileggendo brani di quel testo dalla risposta di kel e lisa, mi pare del tutto ovvia e conseguente la definizione d’oriana data da sandalo di compagna emilia. La vulgata storica dello stato italiano che viene fuori da quel testo è esattamente quella risorgimental-antifascista, che è mito fondante d’ogni progressismo postbellico secondo da togliatti a croce e tutto il variegato territorio politico segnato da questi due limiti. Quella ch’era scritta nei manuali storici e letterari delle mie frequentazioni scolastiche, del resto. ‘Azzo. Poche cose conosco così farlocche come quella ricostruzione storica. Proprio perché la fallaci era e rimase la compagna emilia, noi stiamo dall’altra parte della barricata.p
Ritvan,
— Beh, pare che più o meno così disse qualcuno anche in un lontano giorno di fine estate del 1939:-) —
Contavo su di te, carissimo 😉
— Comunque, caro Z., per lasciarti alle spalle questo turpe:-) decennio dovrai aspettare ancora 1 anno e qualche mese —
Questione di punti di vista, a ben vedere. Un decennio sono dieci anni: tutto dipende da quando vogliamo farli partire.
Io li faccio partire per comodità dal 1 gennaio 2000, e a quanto pare anche il nostro amico di settant’anni fa ragionava in modo analogo 🙂
Z.
Andrea Di Vita… in tempi remoti forse fosti Krantz?
Liquerizia ciucciata
“Credo che tu dimentiche come il razzismo fosse (quasi) esclusiva di Hitler, almeno nella forma estrema e nel’importanza assoluta.
Francesco”
Mmmm, non è proprio così.
Il razzismo ce l’avevano tutti quanti ed era più o meno la norma:
gli americani discriminavano per razze fino agli anni Sessanta, quando Hitler era già bell’e morto, e più o meno tutti i paesi dotati di colonie, e anche alcuni non dotati, avevano legislazioni per proibire o limitare matrimoni misti e ferree convinzioni (para)scientifiche sulle caratteristiche “razziali”.
Non è che possiamo lavarci le mani dicendo “è tutta colpa di Hitler”, il razzismo biologico non lo ha inventato lui, non la ha applicato per primo, e nemmeno per ultimo.
Vero invece che nessuno lo ha applicato in maniera così estrema, e che nessuno stato, che io sappia, ne ha fatto così tanto il cardine della propria ideologia.
Trovo anche insopportabili, comunque, i lamentoni “oddio quanto siamo stati cattivi noi occidentali”, almeno quanto i “ammazza quanto siamo fighi noi occidentali”, come già espresso milioni di volte.
Ciao! 🙂
“Proprio perché la fallaci era e rimase la compagna emilia, noi stiamo dall’altra parte della barricata.p”
Non ho capito bene, ma “sento” di essere d’accordo.
Mi spiegheresti meglio?
Grazie, ciao!!
“Eppure la casalinga di Voghera sa chi è Oriana Fallaci e non ha la più pallida idea chi sia Jean Raspail.” M. Martinez
E’ vero. Ma io la conobbi molto tempo prima di diventare casalinga. Ero studentessa e per molte insegnanti di lettere, all’epoca, pareva una specie di sport nazionale proporre i suoi libri.
Mi commossi leggendo “Lettera a un bambino mai nato” così come mi sarei commossa se avessi letto “Lettera a un fidanzato mai sposato”. Mai sposato perchè spirato e non sparito: che differenza!
Come dissi, tempo fa, già leggendo “Un uomo” iniziai a capire che c’era qualcosa che non andava in quella donna e da allora mi considerai vaccinata: due libri come le due cicatrici di un vaccino che ho sul braccio.
Anni dopo mia sorella mi riferì (l’avrà letto dal parrucchiere?:-)) che la sorella disse di lei che da quando si era trasferita in America non era più la stessa, insomma, svirgolava un po’. Non sono sicura che prima fosse un’altra recentemente, però, ho tentato di diffondere il messaggio tra altre casalinghe e mi è stato risposto: “Non leggo i suoi libri per le sue idee ma perché scrive bene!” Allora mi domando se non c’è stato un errore iniziale di quelle insegnanti che non proposero direttamente Calvino che scriveva bene, ma proprio bene! Eh, ma lui libri sull’aborto (spontaneo) non mi risulta ne abbia scritto e nemmeno sui fidanzati mai sposati…
Sardina
“rancori di massa di milioni di italiani. (…) voglia di ficcare ombrelli negli occhi del prossimo.”
L’unica di cui sappia che ha dato sfogo a tale voglia, ammazzando una ragazza in metropolitana, si chiama Doina Matei e non e’ italiana.
Perlaprecisione
gli animali che danno fuoco agli accampamenti rom, che picchiano gay, che violentano 1 donna su 3 in casa sono extracomunitari?
>”rancori di massa di milioni di italiani. (…) voglia di ficcare ombrelli negli occhi del prossimo.”
L’unica di cui sappia che ha dato sfogo a tale voglia, ammazzando una ragazza in metropolitana, si chiama Doina Matei e non e’ italiana.
Perlaprecisione< Minchia, è la stessa identica cosa che ho pensato anch’io, ma sono stato zitto, visto che sono un “diversamente comunitario”:-), sperando che nessuno notasse tale nominare la corda in casa dell’impiccato:-).
Miguel, fai meglio a togliere quel paragrafo, sai.
ADV,
— Vero invece che nessuno lo ha applicato in maniera così estrema, e che nessuno stato, che io sappia, ne ha fatto così tanto il cardine della propria ideologia. —
E’ però anche vero che nessuno oltre ad Hitler ha tentato di replicare in pochi anni la stessa politica e di raggiungere in pochi anni gli stessi obiettivi che alle altre potenze mondiali aveva richiestono secoli.
Mica poteva aspettarsi che gli ebrei si radunassero tutti nelle riserve, o di comprare la Russia ettaro ad ettaro a suon di perline.
Quando i tempi sono stretti, si sa, non si guarda troppo per il sottile.
Z.
“oppure, per essere fedeli alle proprie radici, a colpi di alabarda e spadone, finché il sangue non arriva alle ginocchia
Karakitap”
🙂
Colgo l’occasione per smentire, ve ne fosse il bisogno, l’immagine dei crociati con i cavalli che sguazzano nel sangue musulmano fino alle ginocchia:
immagine iperbolica che molti (non Karakitap, ne sono sicuro) seguitano a prendere per reale, e che mi sembra di assai difficile esecuzione, a meno che il massacro non sia avvenuto in una piscina.
Ciao!!
Per Pino Mamet #28
Proprio così, era un’immagine iperbolica, ho cercato di scrivere un post dominato da una greve vena d’ironia, e quella frase mi sembrava particolarmente adatta (però ho il dubbio che molti vorrebbero davvero controllare se riescono a creare un flusso ematico così copioso), le crociate sono state un fenomeno molto importante del medioevo e dovrebbero essere studiate alla luce del periodo in cui sono state organizzate e non riprese come fantasmi da sventolare per l’evo contemporaneo. Salutoni
Beh, non ci vuole molto a capire. Persino l’attualità più stretta lo dimostra. Chi è a capo del comitato per i festeggiamenti dei 150 dello stato italiano? Un ex azionista come oriana, carlo azeglio ciampi. Chi il gran cerimoniere? Un ex togliattiano come giorgio napolitano. L’ideologia che presiede questi festeggiamenti, ai quali sono del tutto estraneo? La prendo in prestito da oriana:
Mi piace ad esempio il fatto che quando arrivo a New York e porgo il passaporto col Certificato di Residenza, il doganiere mi dica con un gran sorriso: Welcome home. Benvenuta a casa.
Mi sembra un gesto così generoso, così affettuoso.
E poi gli risposi che quando ascolto l’Inno di Mameli mi commuovo.
Siamo morti per quel tricolore, Cristo !
Impiccati, fucilati, decapitati.
Ammazzati dagli austriaci, dal Papa, dal Duca di Modena, dai Borboni.
Per quel tricolore il mio trisnonno materno Giobatta combatté a Curtatone e Montanara, rimase orrendamente sfregiato da un razzo austriaco.
Per quel tricolore mio padre venne arrestato e torturato a Villa Triste dai nazi-fascisti.
Per quel tricolore la mia intera famiglia fece la Resistenza e l’ho fatta anch’io.
Nelle file di Giustizia e Libertà, col nome di battaglia Emilia.
Avevo quattordici anni.
p
“La prendo in prestito da oriana”?
Ma anche no!
M’era sfuggita quest’altra impagabile perla:
Per quel tricolore i miei zii paterni sopportarono ogni pena dentro le trincee del Carso.
Neanch’io sto con oriana. E per questo non posso stare né con ciampi né con napolitano. Non posso stare con la costituzione italiana, in breve, e per andare dritto al feticcio che quella storia difende.p
…Hegel scrive:
“…gli spagnoli, alleati ai cavalieri franchi, intraprendevano spesso delle capagne contro i sarraceni, ed é in questi incontri dei cristiani con la cavalleria d’oriente e la sua liberalità ed indipendenza completa dell’anima, che i cristiani hanno finito per adottare anche loro questa libertà.” Hegel
ciao, jam
…alle mie bambole facevo mangiare polpette, preparate con terra fangosa, ammorbidita dall’acqua piovana. Le bambole di tutte le bambine del mondo digeriscono quel cibo perché si sa i bambini sono come gli dei che giocando con la sostanza la trasformano in esistenza, e l’esistere vuole che tutte le bambine del mondo abbiano lo stesso cuore creativo. Perché, allora,creare differenze e fraintesi? Per ottenebrare l’amore? Per creare l’impasse del non dialogo e dello scontro? Fortunatamente sono soltanto le bambole dei grandi che hanno sintomi di digestione difficile; quelle degli dei, invece, continuano ad assimilare e vivono perfettamente, anche se stanno male, ma é un malore di un’altro tipo……….. vivono perfettamente purtanto soffrono,…bye,jam
La fai più semplice di come l’intesi io, controIL, o forse non l’intesi per niente.
Ci sono feticci peggiori della costituzione italiana;
non è il feticcio in sé, e neppure l’atto feticistico, ma il come e perché questo atto viene consumato che mi stomaca.
Naturalmente, è scemo chi adora una vite o una chiave inglese, anziché utilizzarle; idiota chi ne scrive il mito e poi ci crede pure.
Ma stomachevole chi lo fa per innata cattiveria, come l’Oriana e simili, o rendiconto personale, come il De Bortoli; il quale ultimo però comprendo assai meglio.
Ciao!
Oriana cattiva? Perché parla contro i beduini? Cosa futile. I suoi eroi, quando si trattava di sterminare i meridionali, dicevano che i beduini erano latte e miele rispetto a loro. No. C’è chiara continuità in quello scritto d’oriana e nella storia in cui crede, non cattiveria individuale d’oriana, che è l’ultima cosa che m’interessa. Anche l’evidente razzismo d’oriana non ha bisogno della mediazione d’hitler che combatté da giovane, le basta ad abundantiam lombroso per la bisogna.p
No, Oriana cattiva per la sua megalomania, l’autoesaltazione e il gusto di dir male degli avversari; per gli aneddoti (molti dei quali, mi sa, inventati) in cui lei o qualche suo favoloso antenato figurano da eroi, e gli altri da schifosi;
cattiva per la rabbia e l’orgoglio immotivati e eccessivi.
Beduini o meridionali, assai poco m’importa, e credo anche a lei: alla bisogna, avrebbe detto male di chiunque.
E non è stata la repubblica italiana a renderla così:
milioni di persone vi sono dentro assai migliori di lei.
Ciao!
Resta il fatto generale, che trascende ampiamente la “cattiveria” d’oriana. Per quale cazzo di motivo dovrei sventolare il tricolore e appoggiare le sue guerre di civiltà, siano combattute ieri a napoli oggi a kabul?p
Non lo so;
ma premesso che per me la cattiveria della non compianta vecchiaccia non è virgolettata, credo che:
– molti altri vessilli siano altrettanto lordi;
– dentro al paese dove sventola il tricolore ci siamo qui ed ora, altre opzioni sono ipotetiche; nessuno, tantomeno in Italia dove il sentimento popolare è tutto il contrario, ci obbliga al patriottisimo.
Ciao!
C’è chiara continuità in quello scritto d’oriana e nella storia in cui crede,
maria
non ne sarei tanto certa, si può moderatamente credere in alcune cose che oriana fallaci ha scritto stravolgendole a suo piacimento e inventando alla grande, ma non per questo essere razzisti , bugiardi, e stronzi come lei.
Chi abita a firenze ha toccato con mano la sua falsità e il suo odio confrontando quanto scriveva e cosa realmente accadeva, un esempio è la famosa tenda allestita in piazza s. giovanni, adiacente a piazza duomo, di cui lei quotidianamente scriveva peste e corna.
Penso quindi che quanto ha detto pino a proposito della repubblica italiana e dei suoi abitanti sia abbastanza calzante:-)
Mica ho parlato di tricolore lordo. Ho parlato di guerre di civiltà. Sono contrario perché è la civiltà del tricolore che respingo, non perché fa la guerra. E fin dall’ottocento sono contrario, senza aspettare il 21 secolo.p
“Sono contrario perché è la civiltà del tricolore che respingo, non perché fa la guerra.” p
Non sono sicura di aver capito. Cosa intendi per “civiltà del tricolore”? Una società “diversamente civile”?
Sardina
Risorgimento, monarchia liberale, monarchia fascista, repubblica, in rigoroso ordine cronologico.p
Per utente anonimo #40
”Chi abita a firenze ha toccato con mano la sua falsità e il suo odio confrontando quanto scriveva e cosa realmente accadeva”
Ho l’età per ricordare quello che l’orina fallace scriveva in ‘Intervista con la storia’ di Arafat. Giudicato schifosamente non per quello che aveva fatto, ma per il labbro spesso e gli occhi cisposi, in perfetto stile ‘Suess l’ebreo’, per intenderci. Fu allora che smisi di stimarla.
Per #20 Liquerizia ciucciata
”Krantz”
?
Per Francesco #16
”Credo che tu dimentiche come il razzismo fosse (quasi) esclusiva di Hitler, almeno nella forma estrema e nel’importanza assoluta”
La sterilizzazione forzata degli ‘inferiori’ fu praticata in Svezia già dagli anni ’20 (gli zingari da quelle parti sono tornati di recente). I ‘Protocolli dei savi di Sion’ sono zaristi e ad essi si ispiro’ la pubblicistica razzista sponsorizzata da Henry Ford negli USA. Il Ku Kux Klan è USA. La gerarchia fra razze diverse fu teorizzata dal francese Gobineau nel ‘700. Hitler fu solo più sistematico.
Per controlL #32
”Neanch’io sto con oriana. E per questo non posso stare né con ciampi né con napolitano. Non posso stare con la costituzione italiana, in breve”
Nono sono d’accordo. E’ precisamente perchè sto con la Costituzione Italiana e col tricolore (i quali ho giurato a suo tempo di difendere, da ufficiale di complemento dell’Esercito) che non sto con l’orina fallace. Perchè l’orina fallace rappresenta esattamente e con rara maestria tutto cio’ che di sanfedista, di razzista, di fascista, di legaiolo, di xenofobo, di ignorante, di islamofobo, di papalino, di familista, di incivile, di intollerante e di marcio appesta questo Paese.
Ciao!
Andrea Di Vita
ADV,
l’onore di analizzare l’Orina lo lascio volentieri ad un chimico organico 🙂 Ma i passi che ho letto del suo pensiero, effettivamente, sono pressoché sovrapponibili alla pubblicistica nazista sugli ebrei. Si ripetono persino gli stessi concetti, e le medesime analogie coi topi.
La principale differenza è che Suess l’ebreo, dal punto di vista della mera tecnica cinematografica, era una pellicola di qualità…
Z.
Che c’entra il sanfedismo? Non capisco. Ma che ottocento s’è studiato? Ufficiale medico dell’esercito italiano fu tal cesare lombroso nella campagna contro il brigantaggio. Anche lui immagino avrà giurata sul tricolore. Quanto al razzismo, l’ottocento italiano dell’italia tricolore trasuda di testi razzisti di tipo scientifico/biologico. Mise buoni semi il cesare.p
L’Ottocento di qualunque paese europeo trasuda di testi razzisti, anche indipendentemente dal Lombroso.
La nostra tanto vituperata costituzione d’altro canto non discrimina per sesso, razza, religione, e le nostre leggi condannano il razzismo.
Ciao!
Per controlL #46
Lombroso non è all’origine del razzismo ottocentesco più di quanto lo sia stato padre Gemelli dall’antisemitismo fascista. Le sue teorie oggi sono superate (come molte teorie della medicina dell’epoca, del resto), ma cio’ non toglie che sia stato uno dei primi a cercare di applicare il metodo scientifico anche alla lotta al crimine (CSI non ha inventato niente).
Quanto ai famigerati sanfedisti:
‘As with other anti-French Italian insurgencies, the Sanfedismo movement massacred communities of Jews, who were perceived as sympathetic to the secularized and comparatively liberal Jacobin client republics. Furthermore, Bishop Giovanni Andrea Serrao, the Jansenist leader in southern Italy and a supporter of the Parthenopaean Republic, was murdered on February 24, 1799 by the soldiers of the Potenza guard, as Ruffo’s forces were drawing near to the city.’
http://en.wikipedia.org/wiki/Sanfedismo
‘The Viva Maria was one of the anti-French movements, known collectively as the Sanfedisti, which arose in Italy between 1799 and 1800’.
http://en.wikipedia.org/wiki/Viva_Maria_(movement)
‘Vi furono gravi episodi di antisemitismo in questa fase: a Monte San Savino gli ebrei furono maltrattati e più volte perquisiti dai bassi ceti – specialmente del contado – e nonostante l’impegno della Deputazione locale, che per difenderli si inimicò anche parecchi paesani, alla fine nel tentativo di sottrarli a ben più gravi ritorsioni, furono esiliati. L’episodio più grave avvenne a Siena, nel corso dell’ingresso degli insorgenti in città, per scacciare i francesi; la folla senese entrò nel ghetto saccheggiandolo e tredici ebrei furono uccisi brutalmente. Tre dei tredici cadaveri furono poi bruciati nel Campo, insieme all’albero della libertà.’
http://it.wikipedia.org/wiki/Viva_Maria
Quanto alla buonafede dei leader sanfedisti, valga per tutti il destino del cardinale Ruffo a Napoli:
‘In epoca napoleonica il cardinale seguì papa Pio VII in prigionia a Parigi, dove non tardò ad allacciare relazioni con il governo francese, grazie ad una esplicita ammirazione per Napoleone Buonaparte [sic! N.d.r.] e, in qualità di ascoltato consigliere del papa, lo esortò a firmare il trattato di Fontainebleau.’
http://it.wikipedia.org/wiki/Fabrizio_Dionigi_Ruffo
e dei loro corrispondenti veronesi:
‘Ai due rappresentanti, Contarini e Giovanelli, venne affidato il compito di informare la popolazione, ma fuggirono prima di adempiere al loro dovere, poiché sapevano che, dopo la fuga a Vicenza, la popolazione non aveva più fiducia in loro.’
http://it.wikipedia.org/wiki/Pasque_Veronesi
Come si vede, repubblichini e otto settembre non sono una esclusiva delle destre italiane del XX secolo.
Ciao!
Andrea Di Vita
.. almeno nella forma estrema e nel’importanza assoluta
scusate mi dite cosa non si capisce di questa precisazione? il razzismo era diffuso in tutte le società occidentali (e non solo) in maniera del tutto aperta e rivendicata. Solo Hitler lo usò come ideologia rifondatrice della nazione tedesca (ed europea) e tentò lo sterminio degli Ebrei (che, per inciso, non erano in nulla diversi dai loro sterminatori, a differenza dei “selvaggi” pellorossa o siberiani o negri d’Africa, questo richiese ulteriori sforzi terorici e pratici).
Francesco
x ADV
famigerati saranno i servizi d’ordine, non gli ottimi sanfedisti!
i quali, giova ricordarlo, erano un movimento di resistenza ad un’nvasione straniera; pare quindi ridicolo imputargli la mancanza di culottes e di parrucche
Francesco
Per Francesco #50
”straniera”
Sì. perchè gli ebrei massacrati dai sanfedisti erano stranieri. Ah, le ‘radici cristiane’!
Ciao
Andrea Di Vita
“Risorgimento, monarchia liberale, monarchia fascista, repubblica, in rigoroso ordine cronologico.”p
Insomma tutto ciò che è stato elaborato dal Romanticismo. Io, però, considero tutto ciò propedeutico a ciò che verrà dopo.
Cosa verrà dopo?
Sardina
>Cosa verrà dopo? Sardina< Il Sol dell’Avvenir?:-)
Terùn!
(solo per restare in tema con le esternazioni di Bossi)
Io, naturalmente parlavo dell’invasione francese!
E, se posso dirlo, sono anche convinto che la parità di diritti riconosciuta a ebrei e altri non cattolici dallo stato liberale sia un’ottima cosa (ho qualche dubbio sui valdesi :))
Saluti
Francesco
PS p. please rispiegagli quella cosa della rivoluzione e del pranzo di gala, grazie
Io non sono pacifista. La violenza è uno dei modi con cui si fa la storia. Violenti furono i sanfedisti, violenti furono i francesi e i suoi alleati italiani. Ti ricordo che l’inghilterra stava dalla parte dei sanfedisti, per dire. Ma il razzismo di cui parli, quello novecentesco, ebbero origini risorgimentali in italia. Lì sono le radici. In lombroso che misurava i crani degli inferiori che l’esercito unitario gli forniva. E vogliamo parlare di cosa si studiava in italia allora, nelle università? Delle razze protomorfe, inferiori, destinate a scomparire, e delle razze arcimorfe, superiori, destinate, sparite le altre, a contendersi il primato tra di loro. Si può immaginare con quali mezzi. E certo, tutto quel razzismo è confluito anche nella cosiddetta lotta al crimine, e dovrebbe far riflettere un pochettino, invece che accettarlo come una buona cosa. Ma lo scientismo è intoccabile.p
Ho capito, controIL, ma non è che da altre parti stessero messi meglio, ve’?
Mo’ non ci va bene l’Italia per via di Lombroso, e bene, e la Francia per via di de Gobineau e dell’affare Dreyfuss, e l’Inghilterra per via del razzismo di cui si servì per ammazzare gli irlandesi, senza parlare di quelli delle colonie, e il Belgio, e l’America, e la Germania, vogliamo parlare della Germania?
Bon, se non ci va bene l’Italia per motivi storici come può essere la tua peraltro comprensibilissima allergia al risorgimento, mi sa che non ci può andar bene nessun altro.
Sennò, dico io, si potrebbe anche fare un passo avanti e capire che l’Italia non è più quella dei Savoia, non dico che saremo ‘sto granchè ma due cose le abbiamo capite, e Lombroso si studia all’università solo come gran coglione, con tutto il rispetto.
Ciao!
Peraltro non dubito che non mancassero, nello stesso esercito unitario, parecchi che considerassero lo stesso Lombroso un “inferiore”, per le sue note radici;
e sempre tra gli “inferiori” meridionali venne scelto il generale Diaz, per dirne uno, e molti altri.
Oberst Redl, interessante film su un caso vero, non italiano ma austro-ungarico.
Ciao!
Sardina,
— Insomma tutto ciò che è stato elaborato dal Romanticismo. Io, però, considero tutto ciò propedeutico a ciò che verrà dopo.
Cosa verrà dopo? —
Vorrai dire cosa è venuto dopo…
Z.
Mi sa che l’unica cosa che abbiamo imparato è dire le cose più ipocritamente. E quando spunta un’oriana, escono perle intellettuali come queste:
zincone: «Oriana ha sbriciolato il pigolio del buonsenso, le cautele ecumeniche, afferrando il nuovo spirito del tempo. Non conta la correttezza dei suoi argomenti, ma la forza con la quale mi costringe a riflettere»
Addirittura reo confesso panebianco: «Un calcio violentissimo sferrato contro il castello delle nostre ipocrisie»
De bortoli, una delle tante: Un pugno nello stomaco alle sue (italia) viltà.
Nirenstein: «I profeti vedono tutto ciò che è proibito vedere e il dono del cielo che ricevono è poterlo ammantare di poesia. Così è il testo di Oriana Fallaci: veritiero, poetico e disperato»
Hanno tutti riconosciuto l’ombra, e adorata, di qualcosa del secondo ottocento. Era ora che qualcuno glie ne desse modo. Mi pare sentire il sospiro di sollievo che dettero.p
Per controL #59
Grazie, lo dico senza ironia, per il florilegio di peti che hai correttamente riportato. Ci hai mostrato che ha ragione Umberto Eco a sostenere che la storia sembra arrotolarsi velocemente all’indietro, a prima della Dichiarazione dei diriti dell’uomo, a prima di Russell, di Gandhi, di Nansen, di Dreyfus, di Florence Nightingale, di Beccaria, a prima di Jenner, di Diderot, di Giordano Bruno. Indietro, indietro, indietro fino all’orda. Ci hai mostrato lo schifo cui si accartoccia l’essere umano quando si dimentica di essere tale.
Ciao!
Andrea Di Vita
Il Sol dell’Avvenir?:-) Ritvan
Mi sa che il sol dell’Avvenir ve lo siete beccati voi (albanesi). E deve essere stata una nota molto dolente visto che sei andato a vivere in Italia. Onde siccome soglio dare credito alle tue narrazioni aspirerei a ben altro che essere accecata da così tanta luce! 🙂
Sardina
p.,
dubito che l’Orina abbia fatto riflettere qualcuno. Ma per il resto, se ci pensi, la frase di Zincone è perfettamente condivisbile.
Ha fatto a pezzi il buon senso e il disgusto per il razzismo, ha prodotto argomenti del tutto inconsistenti e in questo ha certamente afferrato, e anzi ha riassunto il nuovo spirito del tempo.
Che consiste precisamente in tutto questo.
Z.
“Vorrai dire cosa è venuto dopo…” Z.
Zeta siamo ancora in fase repubblica, prima, seconda, terza o mi son persa qualcosa? O te ne esci così e cambi il paradigma sul più bello?
Sardina
Per utente anonimo #40
ero maria non loggata:-)
colgo l’occasione per informarvi che l’ex socialista fiorentino Riccardo Nencini , presidente disastrosamente fattivo del consiglio regionale nella scorsa legislatura, non so se è stato rieletto,ha rilanciato proprio oggi la proposta di intitolare una strada all’orina e non pago anche di costituire una fondazione che ricordi la sua grande opera…
“Indietro, indietro, indietro fino all’orda”
orda? che orda? quasi che uno solo dei nomi da te citati possa definire pulite le sue mani!
mi ricordi, per fanatismo e parzialità, l’Oriana. ma lei sapeva scrivere
Francesco
“…Riccardo Nencini … ha rilanciato proprio oggi la proposta di intitolare una strada all’orina…”
Ma allora l’è proprio un incontinente! 🙂
Sardina
Sardina,
— Zeta siamo ancora in fase repubblica, prima, seconda, terza o mi son persa qualcosa? —
Ci siamo persi un po’ tutti qualcosa, temo, se non vediamo l’immensa differenza – nel bene e nel male – tra l’Italia di oggi e quella del ’48. Che assomiglia a quella di allora quanto quella di allora somigliava a quella giolittiana.
Z.
Per Francesco #65
”quasi che uno solo dei nomi da te citati possa definire pulite le sue mani”
Davero? E dicci un po’, com’e’ che si sarebbe sporcato le mani, Dreyfus?
Ciao 🙂
Andrea Di Vita
OK
non essendo Dreyfuss altro che una vittima, devo ammettere che è pulito (peraltro cosa c’entra nel tuo elenco di Maestri di Civiltà)?
Francesco il colpevole
Oggi a prato una giovane rom ha accoltellato a morte un vecchio e ieri un marocchino ha ucciso la figlia e ferito gravemente il suo fidanzato italiano.
Fatti gravissimi e tragici che saranno, perlopiù, immediatamente strumentalizzati in chiave razzista e xenofoba.
Beh Francesco,
non è che Beccaria fosse questo pericolosissimo serial killer, via 🙂
Z.
non ho capito una cosa: bene accoltellare il fellone ma perchè pure la figlia? c’aveva in testa le pigne quel padre?
Francesco
Per Francesco #69
”peraltro cosa c’entra nel tuo elenco di Maestri di Civiltà?”
L’ingiustizia di cui fu vittima dimostro’ che l’intolleranza del diverso, che all’epoca suia si pensava relegata in un oscuro passato, invece era ancora viva, e ben annidata nella coscienza di molti. Un po’ come oggi, ci ricorda Eco.
Ciao!
Andrea Di Vita
>non ho capito una cosa: bene accoltellare il fellone ma perchè pure la figlia? c’aveva in testa le pigne quel padre? Francesco< Sì.
P.S. al mio #74
Caro Francesco, per non cadere vittima della propaganda fallacio-calderoliana sulla natura delle suddette pigne, leggi qui:
http://salamelik.blogspot.com/
x Ritvan
non posso leggere quel sito, cosa dice?
Francesco o’recluso
>x Ritvan non posso leggere quel sito, cosa dice? Francesco o’recluso< Agli ordini Capo!:-) Sanaa: nessuno scontro di civiltà
Apc-Sanaa/ El Sebaie: Caso isolato, nessuno scontro di civiltà. “Nel codice penale italiano delitto d’onore fino a 25 anni fa”.
Roma, 16 set. (Apcom) – Occorre evitare di interpretare il caso di Sanaa Dafani, la diciottenne marocchina uccisa dal padre perché contrario alla sua relazione con un 31enne italiano, come un episodio di “scontro di civiltà”. E’ il monito lanciato da Sherif El Sebaie, intellettuale della comunità islamica, spiegando che si tratta di “un delitto efferato, un orribile caso di cronaca nera che, pur essendo il secondo del suo genere in Italia, rimane un caso isolato”. “Nessuna fede – aggiunge – tantomeno quella islamica, giustifica l’omidicio dei propri figli. E’ risaputo che nel corso del mese del digiuno non è permesso nemmeno recare offesa al prossimo con la parola, figuriamoci uccidere la propria figlia. Quello che non andava giù a quel padre – spiega El Sebaie – era il fatto che si stava consumando un rapporto al di fuori del quadro matrimoniale, e senza il suo consenso. Il discorso quindi è prevalentemente sociale, anzi direi persino tribale. Un delitto efferato, selvaggio. Ecco perché è inopportuno parlare di fede”. Il ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna, che sul caso ha commentato affermando che “casi terribili come questi ci inducono a proseguire la strada del modello italiano nell’integrazione degli immigrati”, per El Sebaie “non si è resa conto del fallimento insito nelle politiche di cosiddetta integrazione del centrodestra. In realtà – dice l’espondente della comunità islamica – non esiste nessun modello. E se esiste, casi come questi dimostrano semmai che ha fallito. Tra l’altro è del tutto fuori luogo tirare in ballo la legge sulla cittadinanza e l’integrazione degli immigrati. Il codide penale italiano riconosceva l’attenuante specifica per il delitto d’onore fino ad appena 25 anni fa. E nel 1951, il giornale d’Italia giustificava con termini elogiativi un padre che aveva ucciso e impiccato la figlia quindicenne violentata da estranei. Se gli italiani sono cambiati in cosi poco tempo, anche gli islamici ci riusciranno”.
Non vorrei farlo io, il fallacian-calderol-santanchiano. Ma obiettivamente la difesa di Sherif mi sembra debole e contraddittoria.
Prima scrive:
“Il discorso quindi è prevalentemente sociale, anzi direi persino tribale.”
insomma, qualcosa che non abbia legami con la religione del padre omicida. Ma poi, al contrario, afferma (peraltro in chiusura di articolo):
“Se gli italiani sono cambiati in cosi poco tempo, anche gli islamici ci riusciranno”
E allora: è o non è un problema collegato alla religione islamica?
Insomma, se voleva essere una difesa mi pare che sia riuscita male.
Z.
E allora: è o non è un problema collegato alla religione islamica?
maria
la religione c’entra ma evidentemente c’è una religione particolare per le figlie femmine.
Ci sono molti islamici sposati con donne non islamiche ma non succede mai nulla.
La “paranoia” o l”integralismo” scattano invece immediatamente quando si tratta di donne.
Ricordo qui anche la ragazza marocchina che fu massacrata dal padre alcuni anni fa perchè si era rifiutata di tener fede, si fa per dire, a una sorta di matrimonio imposto dallo stesso: il promesso sposo era il figlio della sorella e quindi cugino della ragazza che invece amava un suo coetaneo ,marocchino pure lui, dato questo che non ha fermato il padre , il quale aveva un disegno tutto suo che prescindeva in modo radicale da quanto voleva sua figlia.
Presa a bastonate per oltre due ore mentre in casa c’erano anche i fratelli , uno dei quali sposato a un’italiana che ha telefonato invano alla polizia, nel senso che la stessa è arrivata troppo tardi.
Per questo delitto il padre è stato condannato a 14 anni e basta. Non sono forcaiola e detesto la galera ma francamente la pena mi sembra un po’ scarsa. Mi sembra di aver capito che la corte abbia preso in considerazione delle attenuanti derivate dal discredito che la giovane donna aveva generato nella comunità dei marocchini.
Ma la cosa più rimarchevole è stata l’intervista dei tre fratelli e della madre, che hanno ampiamente perdonato l’uomo , la mamma in arabo, tradotta dal figlio, ha detto , grosso modo,che la figlia non aveva rispettato le regole o qualcosa del genere anche se io non credo che possa aver pensato nel suo cuore questo, credo che l’abbia detto anche paura, per timore
Io non penso dunque che l’episodio sia uno scontro di civiltà e nemmeno qualcosa che deriva direttamente dalla religione, ma piuttosto un intreccio di questi elementi tra quali spicca la questione di genere.
Non serve quindi difendere immediatamente gli immigrati con una sorta di giustificazionismo culturale nè tantomeno accusarli in modo becero e pretestuoso come fa la Santanchè .
aggiungo a quanto detto una cosa importante, tra le attenuanti c’era anche il convincimento che il padre non volesse uccidere la figlia, morta non per le tremende bastonate ma soffocata dal cibo che le percosse avevano indotto.
Maria,
— Per questo delitto il padre è stato condannato a 14 anni e basta. Non sono forcaiola e detesto la galera ma francamente la pena mi sembra un po’ scarsa. Mi sembra di aver capito che la corte abbia preso in considerazione delle attenuanti derivate dal discredito che la giovane donna aveva generato nella comunità dei marocchini. —
Prima di criticare i giudici, in linea di massima, bisognerebbe aver dato almeno uno sguardo sommario alle carte. Mi è capitato spesso di leggere dispositivi di cui i giornali dicevano peste e corna, ma poi – letta la sentenza – veniva fuori che la motivazione del giudicante era corretta.
Z.
@ Z.
hai ragione, accetto il rilievo.
maria