La Guantánamo italiana

Djamal Lounici, algerino, è stato un esponente attivo del FIS, il movimento che vinse le prime e ultime elezioni democratiche in Algeria, sospese poi con un golpe militare.

 

Nessuna relazione con le tremende bande estremiste che avrebbero poi partecipato, alla pari delle bande paramilitari governative, al successivo martirio del popolo algerino. Djamal Lounici ha comunque aderito al processo di pacificazione nel suo paese, dove il governo sarebbe felice di accoglierlo.
Djamal Lounici è stato incarcerato in Italia per otto anni, con l’accusa – basata su una sola testimonianza – di aver “trasportato armi” alla resistenza contro il regime militare: armi peraltro mai rinvenute.In carcere, è stato anche accusato di aver costituito una “associazione terroristica”, in quanto – dicevano i suoi inquisitori – la sua adesione alla pacificazione algerina non sarebbe stata sincera: un’accusa per fortuna in via di sfilacciamento.

Scontati gli otto anni, è stato tenuto altri quattro anni e mezzo in un limbo carcerario, in “custodia cautelare” per una richiesta di estradizione da parte della Francia, che nel frattempo lo aveva condannato a cinque anni di carcere per “terrorismo”.
Il 7 luglio scorso, la Corte d’Appello di Firenze ha ordinato la scarcerazione di Lounici e negato la sua estradizione in Francia, perché durante il processo sarebbero stati violati i diritti fondamentali della difesa – i francesi non avevano nemmeno sentito l’imputato perché sarebbe stato “irreperibile e in fuga”, mentre era in carcere in italia; e comunque  i quattro anni e mezzo di carcerazione immotivata in Italia avrebbero esaurito la pena.

Sei giorni dopo, le autorità italiane hanno prelevato Djamal Lounici e lo hanno estradato in Francia, senza nemmeno avvertire i suoi avvocati.

Ecco il comunicato di denuncia di uno dei suoi avvocati.

 


LA VIOLENZA PERSECUTORIA CONTRO LOUNICI DJAMAL CONTINUA FINO AL PUNTO DI DISATTENDERE GLI ORDINI DI SCARCERAZIONE E IL DINIEGO DI ESTRADIZIONE DECISI DALLA CORTE D’APPELLO DI FIRENZE.

Il 7 Luglio 2008, la Corte d’Appello di Firenze investita dell’istanza di estradizione proposta dalla Francia nei confronti di Lounici, così in sintesi decide:

* neghiamo l’estradizione alla Francia perché risultano violati nel processo contro Lounici i diritti fondamentali della difesa (vedremo perché…)

* ed inoltre per il fatto che, in relazione al titolo sulla base del quale viene chiesta l’estradizione (esecuzione di sentenza di condanna a 5 anni per “terrorismo”) il condannato ha già scontato “in presofferto” (custodia cautelare in carcere) la pena relativa alla sentenza di condanna.

* Ordina la liberazione immediata del Lounici se non detenuto per altra causa.

Lounici doveva riottenere finalmente la sua libertà a fine luglio 2008 dopo 12 anni e più di carcere;  8 per una sentenza di condanna italiana già scontata e 4 e mezzo in custodia cautelare per la richiesta francese.

Bene: quattro giorni dopo questa sentenza, Lounici viene prelevato dal carcere di Livorno nel quale era detenuto in custodia cautelare in attesa che la Corte decidesse sull’estradizione verso la Francia e condotto a Rebibbia, dove, due giorni dopo, nel silenzio più completo e ad insaputa di tutti i difensori, viene estradato e consegnato alla Francia.

Qualcuno ritiene evidentemente che non siano le Corti a comandare ma un potere che ormai le supera.

Perché la Corte francese nello svolgimento del processo aveva violato le garanzie della difesa e dei diritti civili come riconosce la Corte di Firenze?

Perché il processo si era svolto nell’assenza dell’imputato dato “in fuga…!!” (come si confà ad un vero terrorista…) mentre lo stesso era in carcere da anni in Italia, in custodia cautelare proprio su mandato francese! In pratica la Francia ha dimenticato (ho finto di dimenticare?) questo piccolo particolare!

***

Ma poiché anche per imporre un sistema del genere occorre pur sempre servirsi di un pseudo-ordine e di pseudo giustificazioni formali, è ovvio che anche qui esiste la pronta trappola dialettica. Quale?

La Procura di Milano che aveva sempre insistito perché Lounici venisse consegnato alla Francia, ha sospinto il carcere di Livorno affinché non considerasse la sentenza di Firenze ma rispolverasse invece una vecchia ordinanza di estradizione del 1997 emessa dalla Corte di Milano che i difensori fecero all’epoca sospendere, perché allora il Lounici era sotto processo in Italia per il processo per  “associazione a delinquere”.

Quella ordinanza di Milano, si afferma, non è mai stata revocata e pertanto:

a) Vale di più di quella di Firenze;

a)    Vale ancora nella sua attualità e vale più di quella di Firenze anche se quest’ultima è successiva (cioè attuale, contro l’altra di 11 anni fa!);

b)    Vale ancora e rimane vigente, prevalendo anche su quella di Firenze, anche se, la Corte di Firenze è stata investita del caso a seguito di una declaratoria della Corte di Appello di Milano del 28/2/2008 che si dichiarava incompetente a decidere sia sulla misura di sicurezza sia sull’estradizione in favore della Corte di Firenze.

In realtà come immaginabile questa argomentazione vale zero ed a nostro avviso vuole farsi valere di più soltanto perché si presta a realizzare quello che qualcuno vuole evidentemente ottenere ad ogni costo e non già per le argomentazioni pseudogiuridiche soprariportate.

Quella dell’ordinanza del 1997 è stata la prima versione data dal carcere all’uopo interpellato ma subito dopo è stato detto che l’ordinanza è invece un’altra e precisamente del marzo 2007 della Corte di Appello di Milano.

Orbene: la cosa sarebbe ancora più grave perché, per quell’ordinanza del 2007, impugnata in Cassazione, quest’ultima ha affermato che il ricorso deve essere respinto in quanto il ricorrente ha perduto interesse…essendo già stato provvisoriamente consegnato alla Francia per essere interrogato e ricondotto poi in Italia.

Dunque quell’ordinanza di accoglimento dell’estradizione aveva evidentemente un valore provvisorio e limitato agli interrogatori, con garanzia di riconsegna all’Italia; e ciò non solo perché l’imputato doveva finire di scontare la pena della condanna italiana ma, evidentemente, per la natura stessa dell’ordinanza. Diversamente perché mai la Cassazione avrebbe dichiarato che non sussiste più l’interesse nel ricorrente a persistere nella domanda di annullamento della stessa?”

Notizie storiche ed accessorie al fatto sopradescritto.

A) Lounici, diversamente da tanti suoi connazionali non ha mai avuto timore di essere rimpatriato al suo Paese, l’Algeria  perché egli,  famosissimo ex esponente del FIS non ha mai fatto parte dei movimenti rivoluzionari ed armati (Gia, ecc.) ed è per questo che, caduto il regime militare che invalidò le elezioni vittoriose del FIS ed occupato il Paese in Algeria quindici anni or sono, ha aderito alla “Proposta di riconciliazione nazionale”  fatta dal governo in carica ed è molto stimato per il suo alto livello intellettuale nel suo Paese dove è atteso per collaborare ad una rinascita e ad una collaborazione costruttiva.

Qualcuno, ma soltanto in Italia, preoccupato dell’esaurirsi del filone d’oro (Eldorado) offerto dalla scusa del “Terrorismo islamico” sfruttato da varie parti per fare rapide carriere pensava di sfruttare ancora la mala nomina creata intorno a lui (ma soltanto dagli inquirenti di Napoli) per rilanciare, nel momento in cui stava per esaurirsi la sua pena in carcere una nuova accusa aprendogli un nuovo processo a Napoli di          questo con l’accusa di aver costituito un’associazione terroristica (art. 270 bis) da dietro le sbarre del carcere fingendo di aderire al programma di pacificazione nazionale proposto dal governo algerino al fine di poter meglio riprendere a svolgere l’attività terroristica e le ostilità verso il governo del suo Paese.

Un’accusa fondata su precognizioni paranormali di evidente assurdità che non proviene dal suo Paese, compreso il governo in carica, che lo attende invece con stima ma probabilmente ricamata dagli ultimi esclusi dalla prima caccia al tesoro che hanno tentato quest’ultima occasione per ricavare da una preda che poteva apparire facile, visto che aveva già subito una condanna, un ultimo encomio.  Ma il Tribunale del riesame di Napoli, con un’ordinanza che ha la forza argomentativa di una seria sentenza, ha evidenziato il delirio della pretesa che vuole seriamente fondare un’accusa sulla base di una presuntuosa attribuzione di intenzioni e di una reclamata lettura del pensiero!

B)Lounici non è uno stupido: si è laureato in giurisprudenza nelle carceri italiane ed ha scritto la sua difesa diretta alla più alte cariche dello Stato e gli abusi che ha subito negli oltre 12 anni di carcere tra pena scontata e custodia cautelare.

C)La condanna che gi inflisse la Corte di Napoli ad 8 anni e che ha scontato, si fonda su un’accusa di aver fatto transitare armi dirette all’Algeria ed ai gruppi di resistenza locali nel 1990 dopo il colpo di Stato militare, fondata sul fatto che un teste che egli neppure  conosceva diceva di averle viste trasportare nella sua macchina. Armi mai rinvenute.
Avv. Carlo Corbucci

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5 risposte a La Guantánamo italiana

  1. utente anonimo scrive:

    — Scontati gli otto anni, è stato tenuto altri quattro anni e mezzo in un limbo carcerario, in “custodia cautelare” per una richiesta di estradizione da parte della Francia, che nel frattempo lo aveva condannato a cinque anni di carcere per “terrorismo”.

    Il 7 luglio scorso, la Corte d’Appello di Firenze ha ordinato la scarcerazione di Lounici e negato la sua estradizione in Francia, perché durante il processo sarebbero stati violati i diritti fondamentali della difesa —

    Hmm… non sono i francesi quelli che si stracciano le vesti per il povero Cesare Battisti ,processato “in absentia”, “in spregio dei diritti dell’uomo” e chi più ne ha più ne metta?

    E bravi i cuGGini d’oltralpe 🙂

    Z.

  2. utente anonimo scrive:

    a me pare che il processo in Francia non ci sia mai stato, perchè lo aspettano ancora (o meglio, fino a ieri lo aspettavano)

    quindi qualcosa non torna.

    Francesco

  3. utente anonimo scrive:

  4. utente anonimo scrive:

    D’accordo allora gridiamo tutti insieme BRUCIA TROIA!!!

  5. JohnZorn scrive:

    Ah Corbucci, siamo a posto.

    Per lui a momenti è buono pure Bin Laden…

    JZ

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