Imperialismo linguistico. La militarizzazione degli studi negli Stati Uniti

E’ affascinante scoprire le tessere del dominio statunitense. A volte, come in questo caso, cercando in rete riferimenti alla linguistica turanica.

Il dominio passa per mille cose e coinvolge alla fine l’intera struttura sociale degli Stati Uniti, un po’ come, ai tempi gloriosi dei vichinghi, l’industria del saccheggio coinvolgeva anche il più pacifico costruttore di vele, o la casalinga che salava le carni per i giovinastri che dovevano partire per lunghi viaggi. Ma nei conti runici, la voce “spese militari” ci avrebbe solo parlato di acquisti di spade, non di tutto il resto.

Prendiamo l’istruzione linguistica, che da noi è quanto di meno si possa associare alla guerra: lo sa bene chi, come me, ha frequentato quel sano covo di inutili mistici, terroristi e sognatori islamonazicomunisti che è la facoltà di lingue orientali di Venezia.

La National Security Language Initiative (NSLI), lanciata il 5 gennaio scorso in una conferenza stampa congiunta di Bush, Condoleezza Rice e Donald Rumsfeld, mette insieme il Ministero dell’Educazione, degli Interni, della Difesa e la “Office of the Director of National Intelligence”, cioè il famigerato John D. Negroponte.

Possiamo supporre che le spese siano registrate, nel bilancio nazionale, sotto la meritoria voce della “pubblica istruzione“: più scuole, meno armi, avrebbero detto i pacifisti di una volta.

L’iniziativa mira a istruire migliaia di statunitensi in “critical need foreign languages” (“lingue estere di necessità critica”), precisamente in arabo, cinese, russo, hindi, farsi, urdu, coreano e turco, a partire addirittura dall’asilo.

Lo scopo viene dichiarato in maniera esplicita:

“Una componente essenziale della sicurezza nazionale degli Stati Uniti nel mondo dopo l’11 settembre consiste nella capacità di impegnare [engage, termine carico di molteplici significati, ndt] i governi e i popoli esteri, in particolare nelle regioni critiche, in modo da incoraggiare le riforme, promuovere la comprensione, portare rispetto per altre culture e fornire un’occasione per saperne di più dell’America e dei suoi cittadini”.

Insomma, raccogliere informazioni, “riformare” le altre società secondo gli interessi nazionali e fare propaganda. O come ha detto Bush,  per “comunicare con la gente che potrebbe avere una visione sbagliata e limitata degli ideali e della cultura americana”.

Ma lo scopo è anche, come spiegano altri documenti, di rendere competitive le imprese americane: economia, spionaggio, guerra e propaganda costituiscono un unico groviglio. Anzi, proprio in una società privatistica e decentrata come gli Stati  Uniti, questo groviglio è la Republic.

La NSLI prevede numerose iniziative, come gli “Intensive Summer Language Institutes”, imitazione laica del Summer Institute of Linguistics,  lo strumento che ha permesso agli evangelici di penetrare nelle più isolate comunità dell’America Latina, ma ha anche fornito un prezioso strumento agli interessi dei suoi finanziatori, la dinastia dei Rockefeller, nonché ai servizi segreti statunitensi.

Oppure possiamo prendere “Advancing America Through Foreign Language Partnerships” (“advancing” ha, all’incirca, il senso di “promuovere gli interessi di”), un programma dell’NSLI che parte dall’asilo e arriva fino all’università; il “Language Teacher Corps“, dove l’assonanza militare di “Corps” non è casuale, come non è casuale l’esistenza addirittura di un “Civilian Linguist Reserve Corps” – corpo civili di linguisti riservisti, che deve “identificare e reclutare almeno 1.000 membri” entro il 2010.

I programmi “Flagship” (“Nave ammiraglia”), promossi dalla “National Security Education Program”, finanziano invece le università private, piegandole – non che ci voglia un grande sforzo – agli interessi imperiali.

Il programma STARTALK, direttamente alle dipendenze dei servizi segreti (National Intelligence) deve reclutare studenti “a tutti i livelli” (non viene specificato se anche all’asilo) e

“durante tutte le sua fasi, il Programma del Campo Linguistico Estivo STARTALK farà uso delle risorse delle persone appartenenti a varie comunità etniche e all’esperienza dello staff della comunità dell’intelligence, compresi dipendenti in pensione”.

Il dominio non è un’astrazione, ma ha anche le sue biografie. A volere il programma di sicurezza linguistico è stato l’ex-senatore democratico dell’Oklahoma, David Boren, eletto a suo tempo con l’83% dei voti.

Il signor Boren è anche ex-governatore dello stato dell’Oklahoma, nonché ex-presidente per molte legislature della commissione del senato per i servizi segreti, nonché attuale rettore dell’università dell’Oklahoma, nonché direttore della notissima multinazionale Texas Instruments, nonché presidente o copresidente della “National Coalition for Peace Through Strength” di cui hanno fatto parte tutti i principali esponenti della destra americana, nonché promotore della David L. Boren Undergraduate Scholarship, borse di studio da 20.000 dollari che mandano studenti politicamente motivati – in senso americano oppure sionista  – a studiare in “regioni del mondo cruciali per gli interessi statunitensi”.

 David Boren, è anche membro della  “Skull and Bone Society“, buffa associazione goliardica di cui si entra a far parte, però, solo se si appartiene all’elite dominante del paese: ne fa parte lo stesso George Bush.

Va da sé, poi, che Boren sia figlio di un altro senatore dello stesso Stato.

Per tutte queste cose, Boren non ha mai avuto problemi. Ma nel 1978, Boren, che si è distinto per aver partecipato a varie campagne contro l’omosessualità, è stato costretto a giurare pubblicamente sulla Bibbia di non essere omosessuale lui stesso.

Nel 1993, venne addirittura accusato di aver molestato giovani membri (maschi) del proprio staff nell’ascensore del Senato  e poco dopo si dimise.

E anche questo è significativo, se ci pensate, della scala di valori del sistema.

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13 risposte a Imperialismo linguistico. La militarizzazione degli studi negli Stati Uniti

  1. utente anonimo scrive:

    “questo groviglio è lo Stato.”

    NO, questo groviglio è la Res Publica, che in una concezione meno rigidamente sindacalese della realtà, e che tenga conto della storia delle nazioni anglosassoni, ma non solo, tiene insieme tutte queste cose.

    E il succo delle notizie è, più sommessamente, che gli Stati Uniti hanno scoperto di essere un tantino provinciali.

    Ciao, sognatore di incubi (che incubatore è bruttino)

    Francesco

  2. kelebek scrive:

    Per Francesco, lasciando perdere l’uso del latino, hai sostanzialmente ragione. “Republic” è in effetti il termine più vicino all’ideologia americana; più tardi vado a cambiarlo.

    Grazie del suggerimento.

    Miguel Martinez

  3. utente anonimo scrive:

    quattro domande per cominciare bene la giornata:

    1. perchè in neretto “incoraggiare le riforme” e non “promuovere la comprensione, portare rispetto per altre culture”?

    2. perchè in neretto “fin dall’asilo”? se vuoi imparare una lingua prima è meglio è, non ti pare? se io fossi un immigrato coreano sarei contento se mio figlio potesse imparare, insieme al barbaro idioma del dominante, il coreano a scuola

    3. perchè la diversità linguistica è cosa buona se promossa da tlaxcala ed è sospetta se made in usa?

    4. perchè qualche mese fa mi hai incoraggiato a lasciar parlare la mia babysitter singalese la sual lingua madre alla pargola e la stessa cosa ti pare sospetta se viene d’oltre oceano?

    sul budget trovi nelle FAQ: “(…) Of that money, $57 million will go to the Department of Education, $26.7 million will go to the State Department, $25 million will go to the Department of Defense, and $5

    million will go to the Office of the Director of National Intelligence”.

    roberto

  4. utente anonimo scrive:

    x Miguel

    guarda che poi la tirata sulla concezione privatistica dello Stato da parte dei cattivi patrizi usani viene meno bene 😉

    Ciao

    Francesco

    PS hai pensato di offrirti? hai le competenze linguistiche e culturali, e non credo possano fare gli schizzinosi?

    PPS un giudizio sul regime politico del Venezuela? Democrazia, demagogia, caudillismo petrolifero, il sol dell’avvenire è sorto?

  5. kelebek scrive:

    Per Roberto,

    non sono mica io a dire che si tratti di una “national security initiative”, da gestire con la “intelligence community”.

    Non so se la babysitter singalese lavora per qualche stato :-), Tlaxcala sicuramente no.

    Sulla gestione dei fondi, vuol dire che il 75% circa di quei fondi non risulteranno spese di “difesa”, anche se tutto lo scopo dell’iniziativa è quello.

    Miguel Martinez

  6. kelebek scrive:

    Per Francesco,

    ” Venezuela? Democrazia, demagogia, caudillismo petrolifero, il sol dell’avvenire è sorto?”

    Mai creduto al sol dell’avvenire, grazie a Dio.

    Sul ruolo del petrolio, ho scritto qualcosa nel post di oggi sull’Arabia Saudita.

    In Venezuela, il petrolio è sempre stato una faccenda di stato.

    Il problema è se i soldi di cui si appropria lo stato devono restare in un circuito di corruzione e di favori, oppure devono trasformarsi in scuole, servizi pubblici e tutto il resto.

    Il Venezuela è stato finora e insieme un paese ricchissimo come PIL e di una devastante miseria sociale.

    Chavez sta obiettivamente cambiando la situazione. E’ certamente un simpatico comunicatore, ma non è la demagogia che gli ha permesso di durare nel tempo.

    Ormai, anche l’opposizione è in massima parte confluita nel partito di Chavez.

    Il vero problema infatti non sono le destre, ma lo stesso apparato statale che dovrebbe mettere in atto le riforme, e che è semplicemente lo stato che Chavez ha ereditato dal sistema precedente.

    E lì è molto difficile cambiare le cose.

    Miguel Martinez

  7. utente anonimo scrive:

    >Nel 1993, (Boren-ndr) venne addirittura accusato di aver molestato giovani membri (maschi) del proprio staff nell’ascensore del Senato e poco dopo si dimise.E anche questo è significativo, se ci pensate. MM<
    Significativo de che? C’ho pensato, ma non vedo il nesso, a meno che non sia del tipo che tu altrove hai stigmatizzato:”Hitler era vegetariano, pertanto ogni vegetariano sogna gli ebrei al forno”:-).

    Ciao

    Ritvan

  8. utente anonimo scrive:

    però miguel,

    tralasciando la considerazione di fondo (e cioè che secondo me imparare lingue straniere è un bene a prescindere da chi le impare, pure se sono piccoli yankee),

    ammetterai che almeno è un po’ curioso scagliarsi su tlaxcala contro la lingua imperiale e il disprezzo per le lingue subalterne, e riscagliarsi conto l’impero che per una volta dimostra di non disprezzare le lingue subalterne

    (e detto per inciso, potrei sbagliarmi ma non penso che il piccolo yankee al kindergarden “lavori per qualche stato” più di quanto faccia la mia babysitter o tlaxcala)

    roberto

  9. utente anonimo scrive:

    A proposito di tlaxcala, non ho visto sue proteste contro i biechi imperialisti che hanno definito ad minchiam uno degli alfabeti storici della lingua albanese “Culo Cuculo”:-). Mah, forse ci sono “lingue subordinate” e “lingue subordinate”:-).

    Ciao

    Ritvan

  10. utente anonimo scrive:

    Miguel,

    se i soldi del petrolio, che sono di natura volatili, si trasformano in fonte di finanziamento di spesa sociale, cosa accadrà al primo ribasso del petrolio?

    Potresti approfondire utilmente la differenza tra consumi e investimenti per comprendere quali sono i problemi economici che Chavez sta preparando al Venezuela, per quelli politici abbiamo criteri di giudizio diversi.

    Non capisco cosa ci sarebbe di significativo nel fatto che Boren il poliglotta sia busone, me lo spieghi?

    Ciao

    Francesco

  11. utente anonimo scrive:

    >Non capisco cosa ci sarebbe di significativo nel fatto che Boren il poliglotta sia busone, me lo spieghi? Ciao Francesco<
    Mettiti in fila, bieco dominatore!:-). L’ho chiesto prima io!

    Ciao

    Ritvan

  12. kelebek scrive:

    Per Ritvan, n. 7 e per Francesco,

    “Significativo” perché abbiamo un personaggio con un potere enorme, che però vive nel terrore folle dei media.

    E i media, che non lo farebbero mai cadere per il male che veramente fa, sono in famelica attesa di uno sciocco scandaletto sessuale per farlo fuori.

    E quei media ultramoderni modellano il loro scandalo sui dettati della cultura biblica.

    Tutto questo lo trovo molto significativo e interessante.

    Non era chiaro il concetto?

    Miguel Martinez

  13. utente anonimo scrive:

    >Per Ritvan, n. 7 e per Francesco,

    “Significativo” perché abbiamo un personaggio con un potere enorme, che però vive nel terrore folle dei media. MM<
    “Potere enorme”…che esagerazione! E poi, TUTTI i politici di questo mondo vivono nel terrore dei media, come dimostra il fatto che appena ne hanno la possibilità la imbavagliano. Vedi alla voce “dittature e regimi autoritari”:-).

    >E i media, che non lo farebbero mai cadere per il male che veramente fa,<
    Evidentemente il concetto di “Male” dei media usani è un pochino differente da quello del “Campo Antiimperialista”. Questione di gusti:-).

    >sono in famelica attesa di uno sciocco scandaletto sessuale per farlo fuori.<
    Lo scandaletto sessuale fa audience e fa vendere più copie. Business is business. E poi, fatto fuori un politico se ne fa un altro, la razza dei politici è quella che non sarà mai minacciata di estinzione.

    >E quei media ultramoderni modellano il loro scandalo sui dettati della cultura biblica.<
    Sì, perché quella coranica è tutto un tripudio di molestie (omo)sessuali:-). Caro Miguel, forse non ti è chiaro che quello che i media amerikani stigmatizzano è LA MENZOGNA. E’ stato così per Clinton, messo alla gogna non per i bocchini, bensì per aver negato di esserseli fatti fare. Ed è così anche per il nostro ineffabile presunto molestatore di ragazzi in ascensore: un politico che viene eletto trasudando “Dio-Patria-Famiglia” da tutti i pori non può andare a molestare ragazzi.

    >Tutto questo lo trovo molto significativo e interessante.<
    Anch’io. E auspicherei che anche i media italici si comportassero così, invece di slinguazzare i politici, anche quando in privato fanno tutto il contrario di quello che predicano in pubblico.

    >Non era chiaro il concetto?<
    No. Non abbiamo ancora ricevuto la sfera di cristallo:-).

    Ciao

    Ritvan

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