La grande guerra è fatta di infinite storie, che nessuno racconta.

E’ per questo che ci vogliono, a volte, i poeti.

Come Ahmed Bukhatir, in questa canzone che vale la pena di ascoltare (sono circa 1,3 Mb).

Ecco un tentativo di traduzione del testo, senza alcuna particolare garanzia di precisione.

Waqafa al-tiflu wahdahu wa al-layâli
wa rasâsun min hawlihi…

Stava in piedi il bambino, da solo, nelle notti.
Attorno a lui i proiettili e i soldati.
Stava in piedi il bambino, tra mucchi di sassi.

I suoi occhi sono fieri e decisi
Alla sua destra, non vede nessuno che lo sostenga
Alla sua sinistra, non vede nessuno che lo sostenga.

Ovunque vada, trova il luogo vuoto
Ogni strada per cui passa è bloccata

Stava lì il bambino, alla tua porta, Gerusalemme
e lì lo chiamavano i suoi avi

I loro echi si incontrarono
I combattenti e gli ospiti gli si affollarono davanti agli occhi

Scomparve all’orizzonte il grido ferito e
tramontarono le pretese e le promesse

Tutti i motti caddero a terra
scomparvero le gole e le promesse

Tutti rivendicano il giusto antenato
e tu sei libero, forte e deciso

Oggi sei solo in quel luogo, bambino
Dove sono gli avi? Dove sono le promesse?

Si piegò, quasi gridando, dove l’esercito, dove sono gli uomini,
dove sono le armi?

Stava in piedi il bambino, da solo, nella notte.
Attorno a lui i proiettili e i soldati.  

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75 risposte a

  1. utente anonimo scrive:

    Ciao Miguel!

    Ho ascoltato la canzone, assolutamente stupenda!

    Riccardo avrebbe bisogno del testo originale (in trascrizione o caratteri arabi) per poterla inserire di filato nelle CCG (www.canzonicontrolaguerra.cjb.net). Qualsiasi altra informazione sull’autore o sulla genesi della canzone è più che benvenuta.

    Manuela

  2. utente anonimo scrive:

    La canzone (in traduzione, con qualche notizia biografica su Bukhatir e una traduzione inglese) è visibile anche qui:

    http://www.prato.linux.it/~lmasetti/canzonicontrolaguerra/canzone.php?lang=en&id=3654#last

    Aspetto notizie (se possibile) del testo arabo. La canzone è veramente meravigliosa.

    Saluti, Riccardo.

  3. kelebek scrive:

    Olà, purtroppo non sono riuscito a trovare il testo originale.

    Ho cercato di trascrivere il testo ascoltando, ma non tutto è chiaro.

    Da quello che ho capito, la traduzione inglese mi sembra abbastanza fedele, infatti l’ho usata come base, cambiando alcune cose in base a quello che mi sembrava di capire ascoltando.

    Miguel Martinez

  4. utente anonimo scrive:

    Questo bambino improvvisamente e inconsolabilmente di fronte alla realtà della guerra, non ricorda un po’ la situazione da cui prende spunto de andré in fiume sand creek?p “Il lampo in un orecchio/nell’altro il paradiso”

  5. utente anonimo scrive:

    Olà. Se anche hai la tua trascrizione di massima all’ascolto, per me va più che bene. Altrimenti resta così com’è. Anch’io ho cercato un po’ il testo arabo in rete, ovviamente con mezzi _molto_ empirici, ma altrettanto ovviamente non ho trovato niente. Grazie comunque. Sulle “CCG/AWS” ho dato risalto alla canzone anche nelle news in homepage. Saluti e abbracci, Riccardo

  6. utente anonimo scrive:

    E’ talmente un incubo, questa canzone. Ne ha tutti gli elementi : solitudine, buio, strade sbarrate, avi che ti appaiono chiamandoti e che poi improvvisamente scompaiono, un luogo importante da raggiungere che diventa irrangiungibile.

    Ancora più incubo sarebbe se venisse considerato un giorno da leoncino, quello del bambino con gli occhi fieri, libero, forte e sicuro,protagonista al centro della guerra.

    Ci si sarebbe approfittati della sua incoscienza, della sua ingenuità, per mandarlo a combattere e morire, in nome di avi che rivendicano dall’aldilà un pezzo di terra, per costringerlo a piegarsi davanti ai proiettili e alle pretese degli adulti completamente impazziti.

    Aurora.

  7. RIPENSAREMARX scrive:

    IL SIONISTA E L’ANTISIONISTA (OVVERO DEL CRETINISMO PARLAMENTARE, DELL’ENTRISMO TROTZKISTA).

    Articolo di Livia Michilli sul CORRIERE della SERA DELL’ 11.2.2006, a pag.13

    ROMA — All’inizio non se ne accorge nessuno, la direzione di Rifondazione è impegnata a discutere del programma dell’Unione. Poi la copia di Libero comincia a passare di mano in mano e arriva in quelle di Fausto Bertinotti, che non riesce a credere ai suoi occhi. Pagina cinque, titolo: «Nell’Unione c’è chi vuole cancellare Israele», e quel “chi” è seduto proprio davanti a lui.

    Si tratta di Marco Ferrando, trotzkista, uno dei leader della minoranza interna, candidato al Senato. Il quotidiano riporta alcuni stralci tratti dal suo libro “L’altra Rifondazione”: «La verità è che la teoria “due popoli, due Stati” si è rivelata totalmente falsa». E ancora: «Semplicemente lo Stato di Israele non è l’espressione dei diritti nazionali ebraici. E’ una creatura storica artificiale». Proprio l’opposto di quanto sostiene il segretario, che infatti più legge più gli monta la rabbia. Così, quando la riunione si scioglie, tra i due scoppia un durissimo battibecco. O meglio un monologo, perché Bertinotti è un fiume in piena.

    L’IRA DEL SEGRETARIO «E’ inammissibile che un nostro candidato esprima una simile posizione, che è assolutamente in-com-pa-ti-bi-le con l’appartenenza a questo partito. Se è così, rimettiamo tutto in discussione». Dove tutto sta per la candidatura come capolista in Abruzzo. «La nostra linea è “due popoli, due Stati” – ribadisce – . Bisogna sostenere il diritto di entrambi, israeliani e palestinesi, ad avere una terra, perché solo così si costruirà una pacifica convivenza». Ferrando prova a spiegarsi, ma il segretario del Prc è furibondo: «Capiscimi bene, Marco: non ammetto deroghe! Siamo sempre stati un partito plurale, ma ci sono confini invalicabili e questo è uno di quelli» grida tra le facce attonite degli altri dirigenti.

    Bertinotti vuol chiudere immediatamente la faccenda per non lasciare spazio a pericolosi equivoci. Così, dopo un paio d’ore, Ferrando stende un comunicato: «La mia posizione attorno alla questione palestinese non contraddice ovviamente la piena presa d’atto della posizione maggioritaria del mio partito sull’argomento, nella sua attuale collocazione».

    LA PRECISAZIONE Nella nota la frase “due popoli, due Stati” non compare, ma si sottolinea che arabi ed ebrei devono «convivere pacificamente» e si ribadisce il giudizio negativo verso l’integralismo islamico e Hamas. «Accetto la posizione del partito – spiega poi – ma le mie convinzioni rimangono». Precisa che il libro in questione è vecchio di tre anni e che le frasi riportate «sono esatte ma estrapolate da un ragionamento: l’equiparazione tra popolo palestinese e Stato di Israele è storicamente insostenibile, perché quest’ultimo è nato da un atto di esproprio. Sono favorevole a uno Stato arabo-palestinese con il diritto di autodeterminazione della minoranza ebraica».

    Ferrando cerca di minimizzare lo scontro col segretario: «Ma quale incidente diplomatico, abbiamo solo discusso! I nostri rapporti restano sereni e rispettosi». Certo, le parole pubblicate da Libero hanno lasciato i colleghi di partito tanto arrabbiati quanto basiti: «Sapevamo che sul Medioriente aveva una posizione diversa, ma non gli abbiamo mai sentito dire quelle cose» dicono Giovanni Russo Spena, Ramon Mantovani, Rina Gagliardi. «E’ vero, non ne ho mai parlato – ammette lui – ma solo perché ci siamo concentrati sulla politica interna».

    BREVE COMMENTO DEL CORRIERE DELLA SERA:

    E’ davvero sgradevole, anzi inaccettabile, che Marco Ferrando, un esponente della minoranza di Rifondazione comunista che si rifà alla dottrina troskista, affermi che «semplicemente lo Stato di Israele non è l’espressione dei diritti nazionali ebraici. E’ una creatura storica artificiale» visto che «la verità è che la teoria “due popoli, due Stati” si è rivelata totalmente falsa».

    Non ci sono dubbi che il giudizio di Marco Ferrando sia rivolto al «popolo» di Israele e allo «Stato» degli ebrei e così risulta che un uomo politico candidato nelle liste di Rifondazione comunista consideri «illegittimo» lo Stato che esprime i «diritti nazionali ebraici» e dunque nega la legittimità stessa dello Stato di Israele.

    Va dunque apprezzata la reazione indignata del segretario Bertinotti alle parole di Ferrando. Un primo passo per affermare la necessità che nel Parlamento italiano non circolino espressioni che assomigliano a quelle dei teorici di Hamas.

  8. utente anonimo scrive:

    Ma perché i troschisti non cambiano nome? Povero trotzky! Che il cretinismo parlamentare di bertinotti si debba incontrare con certo cretinismo comunista è legge fatale della stupidità dei fatti politici nelle società decadenti. Certo è anche interessante il commento della giornalista del cdr, a proposito dell’indipendenza e del non essere schierato dei giornali d’opinione. Ma il cretinismo della stampa è l’unico che forse può battere gli altri citati.p

  9. RIPENSAREMARX scrive:

    naturalmente il titolo dell’articolo non è quello originale, questo mi sembrava più esplicativo. In che mani siamo!

  10. talib scrive:

    povero Berty. Cosa non fa la paura di perdere il cadreghino.

  11. georgiamada scrive:

    Fantastica miguel, veramente fantastica.

    Ieri l’ho ascoltata con una persona di lingua anche araba e mi ha dato delle indicazioni che forse possono esserti utili:

    1) notte qui è plurale, vedo però che l’hai scritta come intestazione al plurale e quindi probabilmente già lo sai

    2) i suoi occhi sono fieri e decisi

    3)sostenga per due volte non è giusto.

    per lui è:

    Non vede (il tempo del verbo non so se è esatto) alla sua destra nessuno che lo aiuti.

    Non vede alla sua destra nessuno che lo sostenga.

    4 Questa è l’indicazione più utile.

    Non c’è rugiada (nadà) ma grido (nidà) e la traduzione letterale è:

    Scomparve all’orizzonte il grido ferito e tramontarono le pretese e le promesse.

    georgia

  12. utente anonimo scrive:

    Forse il trotzkista Ferrando dovvrebbe leggere quanto scriveva Lev Davidovich Bronstein, detto Trotsky, nel suo saggio del 1937 intitolato “Termidoro e antisemitismo” e che riporto qui sotto.

    Ritvan

    “Alcuni aspiranti “eruditi” hanno perfino accusato me d’avere “improvvisamente” sollevato la “questione ebraica” e di voler creare qualche sorta di ghetto per gli ebrei. Io posso solo scrollarmi le spalle per compassione. Ho vissuto la mia vita intera al di fuori dei circoli ebraici. Ho sempre lavorato nel movimento proletario russo. Sfortunatamente non ho neppure imparato a leggere la lingua ebraica. La questione ebraica non ha mai occupato il centro della mia attenzione. Ma ciò non significa ch’io ho il diritto di chiudere gli occhi di fronte al problema ebraico che esiste e che richiede una soluzione. “Gli Amici dell’URSS” si sentono soddisfatti con la creazione di Birobidjan. Io non mi soffermerò a questo punto su considerazioni sul fatto se esso sia stato o meno costruito su solide basi, o su che tipo di regime lì esista. (Birobidjan non può far altro che riflettere i vizi del dispotismo burocratico). Ma neppure un singolo individuo pensante e progressista si opporrà al fatto che l’URSS ha designato uno speciale territorio per quei cittadini che si sentono ebrei, che usano la lingua ebraica preferendola a tutte le altre e che desiderano vivere come una massa compatta. È o non è questo un ghetto? Durante il periodo della democrazia sovietica, di migrazioni completamente volontarie, non si sarebbe potuto parlare di ghetti. Ma la questione ebraica, per la maniera in cui la sistemazione degli ebrei è stata portata avanti, assume un aspetto internazionale. Non abbiamo forse ragione nel dire che una federazione socialista mondiale avrebbe reso possibile la creazione di una “Birobidjan” (la Repubblica Sovietica Ebraica voluta e creata da Stalin in Siberia nel 1928 – n.d.Ritvan) per quegli ebrei che avessero desiderato avere una propria autonoma repubblica come arena della propria cultura? Si può assumere che una democrazia socialista non farebbe ricorso all’assimilazione forzata. Potrebbe tranquillamente darsi che entro due o tre generazioni i confini di una repubblica ebrea indipendente, come di molte altre regioni nazionali, vengano cancellati. Non ho né il tempo né il desiderio di meditare su questo fatto. I nostri discendenti sapranno meglio di noi cosa occorre fare. Io sto pensando ad un periodo storico di transizione nel quale la questione ebraica, come tale, è ancora acuta e richiede adeguate misure da parte della federazione mondiale degli stati proletari. Gli identici metodi usati per risolvere la questione ebraica, che sotto il decadente capitalismo hanno carattere utopico e reazionario (Sionismo), prenderanno, sotto un regime di socialista federato, un significato reale e salutare. Questo è ciò che io volevo evidenziare. Potrebbe un qualsiasi marxista, o persino un qualsiasi coerente democratico, obiettare a ciò?”

  13. kelebek scrive:

    Grazie a Georgia…

    come vedi, ho inserito le tue correzioni.

    Il verso che mi lascia più dubbi è però quello che ho tradotto così:

    “I combattenti e gli ospiti gli si affollarono davanti agli occhi”

    puoi chiedere al tuo amico se va bene?

    Miguel Martinez

  14. utente anonimo scrive:

    Da una ricerca su Google in arabo il testo completo sembrerebbe esserci a questo url: http://www.enshad.net/forum/search.php?do=finduser&u=876 ma io non riesco ad aprirlo. Provate a vedere voi se ci riuscite.

    Ale

  15. utente anonimo scrive:

    Per Ale: Il link che hai riportato non si apre neanche a me. Se magari qualcuno mi facesse pervenire la trascrizione del titolo in caratteri arabi potrei fare qualche altra ricerca. Grazie, Riccardo.

  16. utente anonimo scrive:

    Per Georgia: ovviamente riporto le tue correzioni anche nelle “Canzoni contro la guerra” dove la canzone è stata accolta. Ciao, Riccardo.

  17. utente anonimo scrive:

    Mi permetto di segnalare anche la seguente canzone di Fayrouz, a mio parere altrettanto bella, intitolata “Chadi”. Può essere ascoltata al seguente indirizzo:

    http://www.mazikana.com/Songs/F/Fayrouz/mp3/Collection/Mazikana_Fayrouz—Shadi.mp3

    Questo dovrebbe essere il testo arabo:

    شادي – الأخوين رحباني

    من زمان أنا و زغيرة كان في صبي

    يجي من الحراش ألعب أنا وياه كان أسمه شادي

    أنا و شادي غنينا سوى

    لعبنا على التلج ركضنا بالهوا

    كتبنا عالحجار قصص زغار و لوحنا الهوا

    و يوم من الأيام ولعت الدنيي

    نلس ضد ناس علقوا بهالدنيي

    و صار في قتال يقرب عالتلال و الدني دني

    و علقت عطراف الوادي شادي راح يتفرج

    خفت و صرت أندهلو وينك رايح يا شادي

    أندهلو و ما يسمعني و يبعد يبعد بالوادي

    من يومتها ما عدت شفته ضاع شادي

    و التلج إجا و راح التلج

    عشرين مرة إجا و راح التلج

    و أنا صرت إكبر و شادي بعدو صغير

    عم يلعب عالتلج

    Una traduzione inglese:

    A long time ago, when I was a child, there was a boy,

    who used to come from the prairies and I would play with him. His name was Chadi.

    Chadi and I used to sing together, play on the snow and run in the air.

    We wrote stories on the stones and we felt the breeze,

    And on one day, the world went on fire,

    People fought eachother in this world,

    There was a battle getting closer to the hills, and the world was still a world,

    but the battle streached to the edges of the valley and Chadi went to watch it.

    I got scared and called upon him, “where are you going Chadi?”,

    I would call, but he won’t hear me and go farther into the valley,

    From that day I never saw him again, Chadi was lost,

    Snow came, and snow went, for twenty years

    I grow old, but Chadi remains young playing in the snow.

    Ciao, Riccardo.

  18. georgiamada scrive:

    si anche a lui non tornava. Il verbo arabo ha un altro significato però non abbiamo trovato la parola in italiano e quindi abbiamo lasciato perdere, però lo metterò di nuovo all’ascolto e può essere che qualche parola italiana adatta scappi fuori.

    georgia

  19. utente anonimo scrive:

    وقف الطفل وحده و الليالي

    Ecco il titolo. Io ho provato comunque a cercare inserendo tutto il primo verso, ma l’unico risultato è stato quell’URL che non s’apre.

    Ale

  20. utente anonimo scrive:

    Grazie Ale, intanto inserisco il titolo, poi guardo di fare qualche ricerca supplementare. Saluti, Riccardo

  21. utente anonimo scrive:

    Niente da fare, ho aperto la copia cache ma la pagina rimanda a dei link che danno tutti un 404. A questo punto non resta che sperare nella buona volontà di qualche anima pia che trascriva il testo 🙂

    Saluti, Riccardo

  22. talib scrive:

    Miguelito fai del talibanner ciò chevvuoi!

    (ci faccio anche un giretto, vah)


  23. utente anonimo scrive:

    Trovata! A volte a fidarsi di Google… ho cercato con vivisimo e l’ho beccata al primo match. Ci sono un po’ di enfasi su alcune vocali, stile Naked King, ma tant’è, e ci sono alcune precisazioni da fare nella traduzione.

    وقف الطفل وحده و الليالي

    و رصاص من حوله و جنود

    وقف الطفل والحجارة أكراب

    و عينااااااااااااااه عزمة و صمود

    لا يرا عن يمينه من معين

    لا يرا عن شماله من يدوب

    كل ساح سعى إليها خلاااااااء

    كل درب شقه مسدود

    وقف الطفل عند باب يا قدس

    و نادته من هناك الجدوور

    و تلاقت أصدارها و بيوت

    بين عينيه حومت بنوت

    و النداء المجروووح غاب مع الأفق و غابت عزائمم و وعود

    و الشاعارات كلها سقطت في الارض و غابت حناجر ووعود

    كلهم يدعي لكن سبا الاوفى

    هو أنت الحر الأبي الشديد

    أنت يا طفل وحدك اليوم في الساااااااااح

    فاين الأنسااااب أين العهووووووووووووووود

    أين الأنساااااااااب أين العهوووود

    و ذوي يكاد يسعق أين الزحف أين الرجال أين الحنين

    أنت يا طفل وحدك اليوم في الأنسااااااااااااااب أين الحنين

  24. utente anonimo scrive:

    Ad esempio, dando una rapida scorsa, alla terza strofa, secondo verso: “ogni porta cui bussa è sbarrata”, ecc…

    Ale

  25. utente anonimo scrive:

    No, rettifico, era giusta la trad. di Miguel, ho dato una scorsa troppo rapida 🙂

    Ale

  26. utente anonimo scrive:

    Intanto ringrazio tutti quanti (Miguel, Ale, Georgia) per tutto ciò che hanno fatto. La pagina delle CCG/AWS relativa alla canzone, così come si è venuta strutturando, è la seguente :

    http://www.prato.linux.it/~lmasetti/canzonicontrolaguerra/canzone.php?lang=en&id=3654

    A questo punto faccio lo sfacciato fino in fondo (Miguel, che mi conosce bene, sa fino a quali vette possa arrivare la mia faccia tosta :-DD) e ne approfitto per farvi conoscere anche un’altra bellissima canzone (ovviamente, per farvela conoscere se già non la conoscete…). Ha la particolarità di essere cantata sia in arabo che in ebraico: l’autore (e interprete del testo ebraico) è David Broza, mentre l’interprete del testo arabo è Wisam Murad.

    La canzone si chiama “B’libi” (“Nel mio cuore” in ebraico). Purtroppo il link dal quale era scaricabile non mi risulta più attivo, ma guarderò di reperirne un altro (o al limite, se qualcuno ha un ftp, la metto dentro). Ha anch’essa una sua pagina sulle CCG/AWS:

    http://www.prato.linux.it/~lmasetti/canzonicontrolaguerra/canzone.php?id=2068&lang=en

    A suo tempo avevo trascritto il testo ebraico all’ascolto e eseguito una traduzione italiana. La parte araba però mi resta oscura (quanto a trascrizione, perché il significato delle parole è ovviamente identico o simile a quello ebraico). Qualcuno mi potrebbe aiutare?

    Il testo ebraico della canzone è il seguente:

    אדם הוא בן אדם

    בזמן הוא פסק-זמן

    בונה את עולמו

    פורח בגנו

    בלבי

    בגופי

    ברוחי

    בחיקי

    ארצנו

    דמנו

    נפשנו

    חיינו

    המלח וחימ,

    שלך…

    האמת והאור

    מפכח או שכור

    בעיני

    רגאתי

    את אהבתי

    בלבי

    בגופי

    ברוחי

    בחיקי

    ארצנו

    דמנו

    נפשנו

    חיינו

    E questa è la traduzione italiana:

    NEL MIO CUORE

    Adamo [*] è un uomo,

    e il tempo è come fermo.

    Costruisce il suo mondo,

    il suo giardino è in fiore.

    Nel mio cuore

    nel mio corpo

    nel mio spirito

    nel mio grembo

    la nostra terra

    è il nostro sangue

    la nostra anima

    la nostra vita.

    E’ il tuo sale

    e il tuo mare

    La verità e la luce

    ubriaco o sobrio

    nei miei occhi

    nei miei sentimenti

    tu sei il mio amore

    Nel mio cuore

    nel mio corpo

    nel mio spirito

    nel mio grembo

    la nostra terra

    è il nostro sangue

    la nostra anima

    la nostra vita.

    Saluti a tutti e grazie ancora! Riccardo.

  27. utente anonimo scrive:

    PS Naturalmente, visto che il link a “B’libi” non sembra essere più attivo, chi mi volesse dare una mano con la parte araba del testo può contattarmi in privato (venturik[at]katamail.com) oppure per Skype: Venturi6350, ché gli/le passo l’mp3 gelosamente conservato. Todà rabà veshalòm lekolòt velekolìm. Riccardo.

  28. RIPENSAREMARX scrive:

    Carissimi sentite un pò quello pseudo comunista di Ruotolo cosa scrive. Per altro ne va di mezzo ancora il Trotzkista Ferrando.

    Sandro Ruotolo

    Chi sono i terroristi di oggi? Sono i kamikaze dell’11 settembre a New York? Si. Terroristi sono anche quelli che si fanno esplodere davanti alle discoteche o ai ristoranti di Tel Aviv. Sono anche i soldati americani quando a Falluja sparano fosforo bianco sui civili. E’ un’azione terroristica (che incute terrore) quando l’esercito israeliano entra nei campi profughi e rade al suolo le case palestinesi.Credo che si possa allargare la definizione di terrorismo quando ad essere coinvolte sono vittime civili. Certo, la definizione di terrorismo non è unica, e varia a seconda del punto di vista. Chi da una parte è indicato come terrorista, dall’altra parte può essere considerato combattente per la libertà. La guerra nella ex Jugoslavia è emblematica da questo punto di vista. Gli autori dei massacri sono eroi e criminali nello stesso tempo. Dipende dai punti di vista. Fino a ieri non conoscevo il leader della minoranza trotzkista di Rifondazione comunista, Marco Ferrando. Poi ho letto le sue dichiarazioni pubblicate dal Corriere della Sera e sono rimasto sconcertato. Ma come si fa a definire “un atto di resistenza degli iracheni” l’attentato di Nassiriya ai militari italiani, che fece 19 morti? Non fu un’azione di guerra, tra due eserciti. Quello fu un attentato terroristico. Due autobombe. E, come si fa a definire Israele “una creatura storica artificiale”? Marco Ferrando è incompatibile con quanti si sono schierati contro la guerra e contro il terrorismo, anzi, diciamo, contro il terrorismo e contro la guerra. I kamikaze sono nemici della pace, i loro sono crimini contro l’umanità. L’uso delle armi non porta alla pace. Vale per coloro che occupano illegalmente l’Iraq ma vale anche per coloro che si oppongono con il terrorismo. La scelta della nonviolenza è forse la più difficile ma è l’unica che può portare alla pace. In Iraq come in Palestina dove, con il dialogo, dovranno prima o poi convivere due popoli in due stati.E l’uno dovrà riconoscere l’altro.

    Accidenti, non so più dove devo mirare per prima!

  29. talib scrive:

    maremmamaiala. Questo buonismo vuoto che non porta a niente mi appesantisce le ovaie oltre ogni. E non so nemmeno chi è Ruotolo.

    Mi pare che intorno a Ferrando si stia montando un caso Ahmadinejad, sta a vedere che non mi resta da votare nemmeno lui..

  30. utente anonimo scrive:

    Sarà anche “pseudoqualcosa” quel Ruotolo (chiunque egli sia) ma il suo discorso sul “terrorismo” – semanticamente parlando – non fa una grinza.

    Poi, se uno vuol essere o meno pacifista, nonviolento ec.., ecc., quello è un altro discorso.

    Ritvan

  31. kelebek scrive:

    Per Ritvan,

    Bertinotti ha ragione, e Feltri ha ragione, date le premesse del discorso di Ruotolo.

    Solo che le premesse sono entrambe totalmente false.

    Cioè che la guerra nasca da uno scontro tra due parti, e non dall’imperialismo di una delle due parti.

    E poi, che le due parti in conflitto si chiamano… “guerra” e “terrorismo”.

    Come definire la conquista spagnola del Perù, la Contesa tra il Cavallo e i Llama.

    Miguel Martinez

  32. talib scrive:

    me la sono proprio tirata.. Ferrando estromesso dalle liste elettorali.

  33. utente anonimo scrive:

    MM

    tu la guerra tra Roma e Cartagine come la definisci?

    Francesco

  34. RIPENSAREMARX scrive:

    Badate non mi dispiace per Ferrando, ma ciò testimonia quanto il pluralismo e la democrazia resistono solo perchè le persone sono abbondantemente rimbecillite ex ante. La democrazia è blanda perchè l’ideologia le ha preparato il terreno, se il meccanismo ideologico di omologazione all’esistente non funziona più anche la democrazia mostra il suo volto tremendo, quello del potere costituito.

  35. talib scrive:

    a me personalmente dispiace per Ferrando, però cacchiolina, che democrazia è quella che ti mastica la verità e te la deposita direttamente in bocca?

    Era così rivoluzionario darlo in pasto agli elettori?

    Comunque sì, RM, questi squarci di potere costituito che non ammette idee divaganti sono come il pastore che va a riacchiappare le pecorelle al bordo del gregge.

    Sono proprio incazzunita.

  36. RIPENSAREMARX scrive:

    Tanto talib, mica saresti andata a votare?

    Gramsci diceva tra morire scorticato e morire impiccato preferisco un pollo! Oggi nemmeno quello possiamo più scegliere.

  37. talib scrive:

    a votare non ci sarei andata, o forse sì, sarei andata a votare con quale salsa essere mangiata al posto del pollo, parafrasando Galeano.

  38. utente anonimo scrive:

    Perchè non invitate Ferrando a fondare il terzo partito comunista italiano, con la sua posizione eterodossa su Israele e Palestina?

    In fin dei conti gli stanno solo dicendo che non sono d’accordo con lui e che quindi non vogliono candidarlo. Mi sembra più che legittimo.

    Francesco

  39. utente anonimo scrive:

    >a me personalmente dispiace per Ferrando,<
    Ti dispiace in che senso, che si sia rinco…to e dica fesserie?:-).

    >però cacchiolina, che democrazia è quella che ti mastica la verità e te la deposita direttamente in bocca?<
    E’ quella parte della democrazia che si chiama “linea del partito”. Liberissimo chiunque – come dice giustamente Francesco – di (ri) fondare un terzo (o quarto?:-) ) partito comunista italico.

    >Era così rivoluzionario darlo in pasto agli elettori?<
    Mi spiace “cazziare” la mia deliziosa fan, ma dimostri di non aver capito una mazza della nuova legge elettorale.

    >Comunque sì, RM, questi squarci di potere costituito che non ammette idee divaganti<
    Più che “divaganti” in questo caso le definirei “dirompenti”. Come una pallottola dum-dum.

    >sono come il pastore che va a riacchiappare le pecorelle al bordo del gregge.<
    Bello il paragone similevangelico:-).

    >Sono proprio incazzunita.<
    Calma, figliuola, la calma è la virtù dei forti!:-). Pensa solo che un’eventuale candidatura di Ferrando nella lista bloccata dei rifondaroli con tutta probabilità avrebbe solo fatto calare vistosamente la percentuale di voti raccolti da quel partito (cosa ben immaginata da quel furbacchione di Bertinotti). E, siccome pare che la partita fra centrosinistra e centrodestra sarà giocata sul filo di lana, con tutta probabilità quel pugno di voti mancanti avrebbe potuto decretare la vittoria di Berlusconi. E tu, cara Talib, non vorresti altri 5 anni di Berlusca, vero?:-).

    Ciao

    Ritvan

  40. utente anonimo scrive:

    >Gramsci diceva tra morire scorticato e morire impiccato preferisco un pollo! RM<
    “Pollo” nel senso di uno che abbocca alla propaganda comunista? Mica fesso il mio caro compatriota!:-).

    Ciao

    Ritvan

  41. RIPENSAREMARX scrive:

    Francesco sai benessimo che non gli stanno dicendo semplicemente che non sono d’accordo con lui. Quanto al Berlusca mi pare che la sinistra, in maniera diversa, sia ampiamente dalla parte di quei funzionari del capitale che lo stesso berlusconi rappresenta. Qunidi si va dalla brace alla brace…

    Ritvan i trotzkisti fondano correnti interne, quasi mai partiti a meno che non sono buttati fuori a calci nel sedere.

  42. utente anonimo scrive:

    >Bertinotti ha ragione, e Feltri ha ragione, date le premesse del discorso di Ruotolo.

    Solo che le premesse sono entrambe totalmente false.<
    Ovviamente:-).

    >Cioè che la guerra nasca da uno scontro tra due parti, e non dall’imperialismo di una delle due parti.<
    Si parlava di Nassiryia. Non mi risulta che l’Italia abbia ambizioni imperialistiche in Iraq. Le truppe italiane avevano il mandato dell’ONU. Anche Kofi Annan bieco imperialista? Ed infine, è stato scientificamente dimostrato che i mandanti e gli esecutori dell’attentato di nassiryia erano non iracheni. Non è che gli italiani siano stati attaccati da una specie di “imperialismo” multinazionale di stampo diverso da quello USA?

    >E poi, che le due parti in conflitto si chiamano… “guerra” e “terrorismo”<
    No, qui sono d’accordo con te (e mi sembra che ne abbiamo già parlato in passato). Il terrorismo è solo un metodo di guerra.

    >Come definire la conquista spagnola del Perù, la Contesa tra il Cavallo e i Llama<
    L’hai già fatto:-). Conquista, appunto. Come quella araba della Palestina nell’Alto medioevo:-). O quella ebraica della stessa terra ai tempi di Mosé. Nihil novo sub sole.

    >Miguel Martinez<
    Ciao

    Ritvan

  43. talib scrive:

    Ritvy tu ti ricordi che sono una tua fan solo quando mi devi cazziare! Vedi un po’ se mi hai risposto giù sotto dove ho chiesto se posso associare il tag Ritvan a una immagine di fantasia o se mi mandi una tua foto! (Nel caso andrebbe bene anche la tessera n.1 del Ritvy Fans Club)

    Non voglio pensare più a Ferrando, ti rispondo solo ad una cosa: io non è che non ho capito una mazza della nuova legge elettorale, non ne so proprio una mazza.

    Altri 5 anni di Berlusconi li accetterei come conseguenza naturale della nostra democrazia non partecipata. Accetterei allo stesso modo 5 anni di Prodi.

  44. RIPENSAREMARX scrive:

    L’Italia è un paese semicentrale per cui si aggrega a quello centrale (Imperialismo americano) per raccogliere le briciole che il paese dominante gli offre.

    Siamo ancora più biechi caro Ritvan.

    Sia detto per sempre, se un esercito straniero invade il territorio in cui vivi ogni atto contro quell’esercito è una forma di resistenza(incluso nassirya).

    Tanto per sapere, ma tu che pensi dell’imperialismo americano, per te esiste? Oppure è una bieca invenzione degli anti-demoplutogiudaicomassoni?

  45. utente anonimo scrive:

    >Non mi risulta che l’Italia abbia ambizioni imperialistiche in Iraq< Sono d’accordo con te, Ritvan. Le truppe italiane rispetto agli USA sono un po’ come la brigata Gurkha per gli inglesi ai tempi dell’impero. Cioè fedeli servitori del vero padrone :-). Tutt’al più l’italia ha l’ambizione dell’amministratore coloniale. Ale

  46. RIPENSAREMARX scrive:

    >Altri 5 anni di Berlusconi li accetterei come conseguenza naturale della nostra democrazia non partecipata. Accetterei allo stesso modo 5 anni di Prodi.< Brava, meglio ancora si potrebbe dire: la stessa democrazia è la forma ideologica che consente al potere, attraverso differenziazioni formali, d'inscenare una diversità politica che non esiste
    se non come affermazione e riproduzione degli stessi presupposti che sorreggono il sistema!

  47. talib scrive:

    Come l’hai detto tu RM è veramente fico.

    Non è casuale che sia la sinistra a trovarsi in imbarazzo, deve fare le stesse cose della destra – per adeguarsi ai bisogni di un elettorato obiettivamente di destra anche quando si crede di sinistra – e in più farci credere di essere ancora a sinistra. Le cirque du soleil.

  48. kelebek scrive:

    Per Francesco,

    potrei dire che il conflitto tra Roma e Cartagine fu “interimperialista”, ma non sono sicuro che si possa fare molti paragoni con una realtà così diversa come quella di oggi, da ogni punto di vista, in particolare quello economico e dei mezzi di produzione.

    D’accordo sulla legittimità dell’espulsione di Ferrando. Che smaschera la realtà del centrosinistra, e anche certe illusioni diffuse tra i trotzkisti.

    Più difficile dire se si potrebbe fondare un “terzo partito comunista”, viste le leggi elettorali che praticamente obbligano a far parte di una delle due coalizioni.

    E quindi, nella pratica, escludono per legge dal parlamento tutte le posizioni che escono da una ristrettissima gamma di scelta.

    Miguel Martinez

  49. kelebek scrive:

    Per Ale,

    come si fa a cercare una parola in arabo su Google?

    Ho alcune migliaia di canzoni in lingua araba, scaricate da Internet nel corso degli anni, e mi piacerebbe trovare i testi almeno di qualcuna.

    Non ho la tastiera araba.

    Una volta sono riuscito a trovare qualcosa usando i caratteri alternativi (adesso invento: tipo & e poi 123 e poi # per scrivere ‘ayin).

    Miguel Martinez

  50. utente anonimo scrive:

    Caro MM

    manchi di fede nella risposta del popolo alla proposta politica trotzkista.

    Dopotutto basta un 4% dei votanti.

    Se non ci arrivi, forse il ristetto sei tu e non tutti gli altri.

    Francesco

  51. utente anonimo scrive:

    Intendevo dire che se Ferrando (o chiunque altro) non è capace di ottenere il 4% dei voti, forse è ristretta la SUA gamma di scelta, non quella del sistema.

    Figurati che io rimprovero le soglie troppo basse a Berlusconi e non il ritorno al proporzionale (anche quello, ma meno).

    Francesco

  52. utente anonimo scrive:

    Per Miguel:

    io uso direttamente la versione persiana di Windows XP, con la quale posso passare in ogni momento dall’arabo-persiano all’italiano, sia in Word che con Explorer.

    Credo di potertela procurare, se ti serve, abbastanza agevolmente. Tutte le funzionalità, per il resto, rimangnono le stesse.

    Senza, le cose sono un po’ più complicate. Fino a qualche mese fa, funzionava un ottimo Google taroccato iraniano (gli iraniani sono i migliori taroccatori che conosca, altro che i napoletani, pensa che c’è un editore a Tehran che ha rieditato senza alcun permesso tutta l’Encyclopédie de l’Islam e le Cambridge History of Iran, il tutto per pochi euro :-)), googlefa.com, che aveva una tastierina sul portale che permetteva di scrivere in caratteri arabi. Era comodo, ma da un po’ l’hanno soppresso. Non mi risulta ci sia qualcosa di simile in giro attualmente.

    Un’altra soluzione è usare uno di quei software per la traslitterazione (tipo Keys), procurarsi dei font arabi gratuiti (c’è pieno, e per tutti i gusti, anche il cufico fiorito se vuoi) e fare copia-incolla.

    Comunque entro domani faccio una ricerca più approfondita e ti so dire se c’è qualche modo migliore.

    Ale

  53. kelebek scrive:

    Per Francesco,

    non conosco bene l’attuale legge elettorale.

    Intendi dire che un partito che si rifiuta di aderire a una delle coalizioni, per avere anche un solo seggio in parlamento, deve ottenere subito il 4% dei voti su scala nazionale, oppure basta che li ottenga in una circoscrizione?

    Mi spiego.

    Il 4% a livello nazionale non è poco: è circa i tre quarti dell’elettorato di Rifondazione, è più dell’elettorato storico dei repubblicani o dei liberali. Partiti radicatissimi, con ampie risorse finanziarie e una lunga storia alle spalle.

    Consideriamo che c’è un clima di surreale confronto tra due schieramenti: uno grida che sta ritornando Mussolini, e l’altro, che sta arrivando Stalin. Quindi, entrambi dicono che se non stai con Mastella o Cuffaro, sei uno sporco traditore, pronto ad aprire all’Italia le porte del Gulag o dei Lager.

    Questo clima psicotico, a cui non corrisponde alcuna significativa differenza reale nei due schieramenti, significa che solo una piccola parte di coloro che vorrebbero aderire a un movimento di opposizione, avrebbero al dunque il coraggio di farlo.

    Quindi il 4% a livello nazionale, al primo colpo, per un movimento di opposizione, è inimmaginabile. Figuriamoci poi per Ferrando, noioso come sa esserlo solo un trotzkista con la voce di Introvigne 🙂

    Mentre in una situazione locale, non sarebbe impossibile riuscirci.

    Poi c’è la questione delle firme, credo che siano decine di migliaia adesso.

    L’anno scorso, alcuni amici hanno provato a presentarsi a un’elezione regionale. Alle elezioni regionali, il clima è meno da finale di campionato; e poi in una regione di sinistra da sempre, manca praticamente ogni opposizione seria. Quindi non è da escludere che ce l’avrebbero fatta a prendere il 4% dei voti; ma hanno mancato per pochissimo il numero di firme necessarie per presentarsi.

    Miguel Martinez

  54. kelebek scrive:

    Per Ale,

    ho varie cose da chiederti, mi scriveresti in privato a kelebek@imolanet.com ?

    Grazie

    Miguel

  55. utente anonimo scrive:

    Caro Miguel,

    essendo un bieco liberista, non sono un appassionato di pari opportunità o pari condizioni di partenza. Quella è roba troppo progressista per me.

    Anzi sono dell’idea che se uno vuole salire, inizi pure a far fatica e non rompa se quelli già in alto sono ben avvantaggiati. Lui ha il vantaggio della fame che lo spinge, quelli sono padroni hegeliani già mezzi rincoglioniti.

    Questo mi spinge a prediligere un sistema politico in cui chi non arriva al 5% nazionale (come in Germania) può starsene tranquillamente a casa sua. E, perfavore, senza lamentarsi della mancanza di democrazia. Idem per la storia delle firme, che però mi pare una str…ta a livello generale.

    Ti propongo però una riflessione: affermare che non esiste alcuna significativa differenza tra i due candidati/schieramenti è un topos sul tipo della moglie giovane e bella del riccone vecchio e bavoso e del giardiniere aitante … non è che c’è sotto qualcosa? Io sono scarsino in psicanalisi ma mi puzza assai.

    Ah, naturalmente io vedo differenze abissali tra i due schieramenti, a partire da quelle antropologiche tra i due candidati.

    Ciao

    Francesco

  56. utente anonimo scrive:

    Per Miguel:

    Guarda cosa ti ho trovato spigolando nei documenti affastellati nel tempo:

    Step 4b: How to enable all other Windows users to type Arabic fonts

    For all other Windows users follow these four instructions. 1 Left click on Start. Left click on Settings. Left click on Control Panel. Double-left click on Keyboard. Left click on the tab labeled Input Locales or labeled Language at the top of the screen that appears. Left click on the Change button. For those users who do not see a box with a Change button in it, left click on the Add… button. A Text Services box will appear, an Add Input Locale box will appear or an Add Language box will appear. The Default Input Language should remain English (United States). If there is a box titled Installed Services, left click the Add… button and search for Arabic. If such a box does not appear, simply search for Arabic. If Arabic is not among the additional language options, then you will need to do one of two things, or both: 1) install Arabic Language Support from http://windowsupdate.microsoft.com/ and http://office.microsoft.com/productupdates/, or 2) install a higher version of Microsoft Office and enable the Microsoft Office Language Settings for Arabic. However, if Arabic is among the many options, then you will see quite a few varieties of Arabic listed. These country specific versions of Arabic do not reflect any dialectical differences that may be enabled on your keyboard. Since no differences exist in the country choice, you may choose whichever country you wish that is labeled as Arabic.

    2 In the same box, under Input Language, there is an area for selecting a keyboard type from a drop-down menu. First be sure the box labeled Keyboard Layout is ticked and then scan the menu for an Arabic keyboard. Some versions of Windows take you directly to Keyboard Layout within the Add Input Locale box. If so, do what is intuitive; Scan the menu for an Arabic keyboard.

    3 There are minor differences in the keyboard layouts available from Microsoft. The keyboard you choose will determine which Arabic letters correspond to the English letters on the keyboard in front of you. If you are a beginning user of Arabic, then any of the three available options (Arabic 101, Arabic 102, or Arabic 102 AZERTY) will do. More advanced users probably have a favorite, especially if coming from the Arabic-speaking and Arabic-typing world. If you want to know the differences between the Arabic keyboard layouts, see Step 5b below. If you want to know which Arabic keyboard layout of the above three is my favorite, the simple answer is none of them. See step 6c for the Arabic keyboard I use. But for now, choose any of the three Arabic keyboard layout options and then left click on the OK button.

    4 Next, tick the box that says Enable Indicator on Taskbar. Finally, left click on the Apply button. A blue EN (short for English) block should appear on the Taskbar on the bottom right hand corner of your computer screen. Left clicking upon EN will allow you to switch from one input language to another, in this case from English to Arabic. Right clicking on the blue EN block and then left clicking on Properties… or Settings… will allow you easy access to enabling additional input languages and keyboard layouts on your PC.

    Step 5a: How to enable the Arabic On-Screen Keyboard in Windows

    Now that Arabic is enabled on your PC, how do you know which Arabic letters correspond to the English keys that are on your English keyboard? You can either purchase sticky, transparent overlays to place over your existing keyboard keys or you could purchase an Arabic/ English keyboard from a number of on-line companies. For these options, see Step 6a below.

    An alternative, free option is to use Microsoft’s built-in, free, virtual Arabic On-Screen keyboard. Left click on Start. Left click on Programs. Left click on Accessories. Left click on Accessibility. Left click on On-Screen Keyboard. You probably will want to create a shortcut to the Arabic On-Screen Keyboard and place it on your desktop or Quick Launch Toolbar.

    Microsoft Windows 98 SE, Windows 98, Windows 95c, Windows 95b and Windows 95a are not equipped with On-Screen Keyboard capabilities. If your Windows version does not belong to this class, then it may be the case that this feature either has been disabled or was never installed from your Windows CDs. Continue reading below to learn how to enable the On-Screen Keyboard in Windows. If your Windows version does belong to this class, go to Step 5c for a free alternative to the On-Screen Arabic Keyboard.

    To enable the On-Screen Arabic Keyboard feature in Windows, begin by left clicking on Start. Left click on Settings. Left click on Control Panel. Double-left click on Add/Remove Programs. Left click on the tab labeled Windows Setup. Scroll down the list of options. Tick the following boxes: Accessibility and Multilanguage Support. Left click on Apply. If you are asked to insert your Windows CDs, do so. Restart the computer. Now go back up to the previous instruction set and try enabling the On-Screen Keyboard again. If this does not work, then contact an IT specialist to help you.

    With the On-Screen Keyboard now open, open a new Microsoft Word document. Left click on the EN and left click again on Arabic. Moving your mouse over the On-Screen Keyboard will change it to an Arabic typeface. Now you know where the Arabic keys are! You can type Arabic directly on a document by left clicking the keys with your mouse! Who said typing in Arabic was difficult?

    Step 5b: Microsoft Arabic keyboard layouts

    What are the major differences between the Microsoft ARABIC (101), ARABIC (102), and ARABIC (102) AZERTY keyboards? Which one should I enable in Windows? Choose the three Arabic keyboards from this web site and see for yourself: http://www.microsoft.com/globaldev/reference/keyboards.aspx. The three keyboards will appear in three separate pop-up windows for your perusal, so be sure to temporarily disable your pop-up ad blocker. To see different keyboard states, move your mouse over state keys such as Shift, Caps or Alt. You can also lock or unlock those keys by left clicking on them with your mouse.

    Notice that the major difference between the 101 keyboard and both of the 102 keyboards is the placement of the Arabic letter dhaal on the top left of the 101 keyboard, directly above the Tab key. Also notice that the major difference between the 102 keyboard and the 102 AZERTY keyboard are the French characters in the place of the Arabic numerals on the AZERTY keyboard.

    Which is my favorite Arabic keyboard layout? None of the above. See step 6c for the Arabic keyboard layout I use and recommend to others.

    Step 5c: Installing the Arabic Visual Keyboard for Word 2000 and Word XP (2002)

    The Microsoft Visual Keyboard is a utility which allows you to view the keyboard layout for each Input Locale or language within any Microsoft Office application. This is particularly helpful for computers running Microsoft Windows 98 SE, Windows 98, Windows 95c, Windows 95b or Windows 95a, since they are not equipped with the On-Screen Keyboard. (See Step 5a above.) Thus, Microsoft has created a Visual Keyboard for these older operating systems if they are also running newer Office programs, such as Word 2000 or Word XP (2002).

    I suggest installing this add-in if your Windows version does not support the Arabic On-Screen Keyboard. To download and install this add-in, go to http://office.microsoft.com/downloads/2002/VkeyInst.aspx. Note that before you can use the Arabic Visual Keyboard, you must first install the Arabic language (AKA Input Locale) on your system. To do this, see Steps 3 and 4 above.

    Once you have the keyboard languages installed and the Visual Keyboard installed, using the Arabic Visual Keyboard is simple. To start the Arabic Visual Keyboard, left click on Start, then left click on Programs, and finally left click on Microsoft Office Tools. The Microsoft Visual Keyboard can be found herein. Left click on it. The keyboard for the current language appears. To switch languages, look for the blue block, two-letter keyboard language indicator on your taskbar. To see a list of the installed keyboard languages, click the indicator once. To switch to Arabic, left click on it from the list. Open Microsoft Word and begin typing in Arabic using the Visual Keyboard as a guide.

    Step 6a: Purchasing Arabic keyboard stickers and US English/ Arabic keyboards

    For a more permanent solution to Arabic typing, consider purchasing either Arabic keyboard stickers (otherwise known as overlays or keytop labels) or a US English/ Arabic Keyboard with both US English and Arabic letters factory-printed on the keys. Both the keyboard stickers and the US English/ Arabic keyboards are available from Fingertip Software (http://www.fingertipsoft.com/arabic.html). Be sure to shop around for the best price at these other reputable web sites: http://www.customkeys.com/, http://www.arabickeyboards.com/, and http://www.datacal.com/dce/arabic-keyboards.htm.

    Scusate per la lunghezza.

    Ale

  57. utente anonimo scrive:

    PS ricordati poi quello che seppe far la Lega Lombarda di Bossi, di cui non si parlava, poi si parlava solo male, sempre stata con le pezze al culo (economicamente e intellettualmente).

    Francesco

  58. utente anonimo scrive:

    >ho varie cose da chiederti, mi scriveresti in privato a kelebek@imolanet.com < Ohps, non me n’ero accorto, doppie scuse. Ti scrivo subito.

  59. georgiamada scrive:

    miguel:

    Non ho la tastiera araba.

    geo

    guarda che i blog splinder hanno la possibiltà di fare anche caratteri arabi, ha la tastiera universale. E’ il simbolino con tastiera e manina sopra.

  60. georgiamada scrive:

    scusa ho sbagliato non aveo capito che era per cercare in google, ma forse puoi scrivere in arabo nel blog fare copia e poi cercare, o è impossibile?

    geo

  61. utente anonimo scrive:

    È tutta una comica. bertinotti che finge che ferrando non ha certe posizioni e deve farsele “ricordare” dal facile scoop d’un giornale di destra. ferrando che finge di poter fare dell’entrismo “rivoluzionario” in un partito come rifondazione, che è il non plus ultra della difesa dello status quo. Militanti di “base” (ancora ‘sta robaccia?) che se la prendono o col “reazionario” bertinotti, o col “retrivo” ferrando. Alcuni di costoro arrivano a dire che ferrando è fermo alle posizioni del ’21. Ma magari fosse così. Non si troverebbe in quell’equivoca compagnia. E neppure più si rendono conto, questi rifondatori del nulla, che i comunisti sono fermi al ’47 (1800). È tutta una comica. p

  62. utente anonimo scrive:

    >Ritvy tu ti ricordi che sono una tua fan solo quando mi devi cazziare! Vedi un po’ se mi hai risposto giù sotto dove ho chiesto se posso associare il tag Ritvan a una immagine di fantasia o se mi mandi una tua foto! (Nel caso andrebbe bene anche la tessera n.1 del Ritvy Fans Club)<
    Tessera accordata cara Talib!:-). Per la foto – come ti ho lasciato scritto sul tuo blog – mi devi indicare pazientemente e dettagliatamente come fare; sai, ce l’ho in file .jpeg ma non sono molto ferrato in copiaincollogia bloggistica:-) e non ho il tuo indirizzo e-mail e non mi va di registrarmi a splinder per contattarti. Fai un po’ te!:-).

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Anche se, pensandoci bene, se metti la mia foto nel tuo blog targato “talib”, ogni cacciatore di biechi terroristi islamici in terra italica si sentirà autorizzato a darmi la caccia appena vedrà la mia faccia per strada:-). Come disse il coniglio:”Prima che si sappia che non sono un asino, i miei gioielli di famiglia saranno già fritti”:-).

  63. utente anonimo scrive:

    >L’Italia è un paese semicentrale per cui si aggrega a quello centrale (Imperialismo americano) per raccogliere le briciole che il paese dominante gli offre.<
    Sempre meglio che rimanere a bocca asciutta, credo:-).

    >Siamo ancora più biechi caro Ritvan.<
    Eh, sì, se al tempo del glorioso URSS ci si fosse degnati di mangiare tutti le sue “briciole” (invece di lasciarle mangiare solo al PCI, sotto forma di valigie piene di dollari) tutto bene, no?:-).

    >Sia detto per sempre,<
    Sempre sia detto!:-).

    >se un esercito straniero invade il territorio in cui vivi ogni atto contro quell’esercito è una forma di resistenza(incluso nassirya).<
    No, forse non hai capito. Escluso Nassiryia. I bombaroli NON VIVEVANO LI’, NELL’IRAQ. C’erano andati solo per far saltare la base italiana. Diciamo “internazionalismo bombarolo”?

    >Tanto per sapere, ma tu che pensi dell’imperialismo americano, per te esiste?<
    Urka se esiste e non “secondo me”! Che per caso mi prendi per un bieco idealista soggettivo (di quelli cazziati da Lenin in “Materialismo ed Empiriocriticismo”) per cui se una cosa non era percepita da loro non esisteva?:-)

    >Oppure è una bieca invenzione degli anti-demoplutogiudaicomassoni?<
    Vedi sopra.

    Ciao

    Ritvan

  64. utente anonimo scrive:

    >…non conosco bene l’attuale legge elettorale.

    Intendi dire che un partito che si rifiuta di aderire a una delle coalizioni, per avere anche un solo seggio in parlamento, deve ottenere subito il 4% dei voti su scala nazionale, oppure basta che li ottenga in una circoscrizione? MM<
    Ma quale circoscrizione e circoscrizione, sarebbe troppo comodo. 4% su scala nazionale, mio caro, sistema copiato paro-paro dai tedeschi.

    Ciao

    Ritvan

  65. kelebek scrive:

    Per Francesco,

    Guarda che io non sto chiedendo “pari opportunità”.

    Sto solo sottolineando come i governanti abbiano creato, saggiamente, un sistema che garantisce la loro immortalità.

    Siccome io non sono rappresentato da tali governanti, mi guardo attorno per vedere se c’è qualche sistema per far sentire anche la mia voce, democraticamente, istituzionalmente, eccetera eccetera.

    Mi va benissimo il discorso che ognuno deve cavarsela da sé, ecc. ecc. E non sto dicendo che i “miei” deputati debbano governare il paese: mi accontenterei di un deputato che portasse in parlamento una voce diversa, che potesse sorvegliare le attività delle commissioni, fare interpellanze e tutto il resto.

    Poi, se quel deputato è bravo, magari alle prossime elezioni la gente elegge due o tre deputati per quel partito. Insomma, come è successo con la Lega; partito discutibile quanto si vuole, ma che i suoi spazi se li è guadagnati.

    Per ottenere un risultato così piccolo oggi, però, qualunque movimento di opposizione che parte dal nulla, deve raccogliere in poche settimane decine di migliaia di firme (non mi ricordo la cifra, ma i radicali, che pure sono bravissimi a organizzarsi ed esistono da mezzo secolo, temono di non farcela)… deve poi, in un colpo solo, arrivare al 4% in tutta Italia (come conferma Ritvan), dalla Sicilia all’Alto Adige; pur non avendo il diritto – proprio perché partito nuovo – a finanziamenti o a spazi nei media.

    Non mi interessa se ciò sia giusto o ingiusto. So solo che significa non è più possibile creare un movimento di opposizione in Italia, che abbia legittimità istituzionale o rappresentanza.

    Perché – salvo cataclismi inimmaginabili – nessuno sarà in grado di fare quel salto.

    Questo mi sembra un dato di fatto, di cui ovviamente hai tutto il diritto di essere contento.

    Per me significa semplicemente che mi hanno privato del diritto di voto.

    Miguel Martinez

  66. utente anonimo scrive:

    “essendo un bieco liberista, non sono un appassionato di pari opportunità o pari condizioni di partenza. Quella è roba troppo progressista per me.

    Anzi sono dell’idea che se uno vuole salire, inizi pure a far fatica e non rompa se quelli già in alto sono ben avvantaggiati. ”

    A sì, sarebbe proprio bello, se intanto quelli che sono già in alto, anche loro, non “rompessero” se qualcun altro sale.

    Iniziassero loro a far fatica, và, chè gli fa bene.

    Paolo

  67. utente anonimo scrive:

    Caro Miguel,

    non sono un vero esperto ma credo che la Lega abbia superato ostacoli di quel tipo. Quindi forza e coraggio!

    Il costo generale di far entrare in Parlamento i partitini sarebbe altissimo: non ci sarebbero maggioranze stabili, espressione del voto ma verrebbero create di volta in volta sui singoli temi. Ho un amico che dice che questa sarebbe la vera democrazia, io lo vedo come il Paradiso dei Mastella e delle Valent (cioè di chi va in Parlamento per proprio utile o sfizio).

    Io preferisco il sistema usano, con deputati eletti in collegi uninominali e presidenti eletti su base nazionale.

    Ciao

    Francesco

  68. utente anonimo scrive:

    Paolo,

    hai ragione. E’ la parte iperliberista del programma dei pannelliani, quella che vuole abolire corporazioni, ordini, forse sindacati, tutte quelle istituzioni che servono a tener su chi sta dentro e giù gli altri.

    Francesco

  69. utente anonimo scrive:

    Verissimo, Francesco:

    dimeticavo che nel mondo dei “destri” l’unico privilegio da abbattere, la madre di tutte le ingiustizie, è essere iscritti a un sindacato.

    Altro che schiavitù!

    Questo sì che è una cosa per cui indignarsi, il sindacato…

    Paolo

  70. utente anonimo scrive:

    Ordini e corporazioni, non ci vado mai.

    Paolo

  71. utente anonimo scrive:

    Caro Paolo,

    quale è la parte principale del lavoro di un sindacato? Ottenere condizioni migliori per i propri iscritti rispetto ai non iscritti. In cosa si differenzia da ordini e corporazioni?

    E se per legge i contratti ottenuti dai sindacati si impongono a tutti, allora il gioco diventa lavoratori “con le carte” e lavoratori “in nero” (oppure immigrati). Senza neppure citare i disoccupati …

    Ciao

    Francesco

  72. utente anonimo scrive:

    Giustissimo, infatti, aboliamo il sindacato, e così promuoviamo l’uguaglianza.

    Tra lavvoratori, ovviamente, tutti livellati allo stesso punto (di partenza) da cui, con i loro sforzi singoli, possiamo stare tranquilli non si sposteranno mai (ma questo non diciamolo, che suona male).

    L’uguaglianza di possbilità tra tutti ii cttadini?

    Il “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” (art 3 della Costituzione)?

    roba da comunisti.

    Paolo

  73. utente anonimo scrive:

    Il primo punto mi vede in disaccordo (tipica lagna da sindacalista CISL).

    Il secondo mi vede assolutamente d’accordo (compreso il commento che per te è sarcastico).

    Però, non essendo così fanatico da essere cieco, rimango del’idea che i sindacati debbano essere permessi e gli scioperi legali (ma ben regolamentati).

    Ciao

    Francesco

  74. talib scrive:

    eheh Ritvy, metto la tua foto sotto a quella di Ahmed Shah Massud e sopra quella di Thomas Sankara, roba che sei pure l’unico vivo del Meschoulam!

    😀

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