Alison Gross

E’ primavera, e come spesso capita si vota. Presi di improvvisa libidine, i politici iniziano a far la corte e ad allungare, metaforicamente, le mani.

Viene in mente la vecchia ballata scozzese di Alison Gross. Cantata in maniera indimenticabile dagli Steeleye Span, che però omettono gli ultimi versi, in cui la regina con una carezza libera il prigioniero dall’incantesimo.

Ma mentre di streghe abbonda il teatro elettorale, le regine serie giustamente si tengono lontane dalle urne.

Va da sé che il video non è affatto originale, ma nella sua ingenuità rappresenta perfettamente il mondo delle nostre Alison Gross in carne e ossa.

Alison Gross che vive in quella torre
La strega più brutta delle terre del nord
Mi corteggiò un giorno portandomi nelle sue stanze
e facendomi tanti bei discorsi

Mi accarezzò la testa, mi pettinò i capelli
Mi posò dolcemente sulle sue ginocchia
Dicendo, se diventi il mio amante fedele
Tante cose buone ti darò

Via, via, brutta strega
Va’ lontano e lasciami stare
Non sarò mai il tuo fedele amante
Non cerco la tua compagnia

Mi mostrò un manto di rosso scarlatto
Con i fiori dorati e frange fini
Dicendo, se diventi il mio amante fedele
Questo bel dono tuo sarà

Mi mostrò una camicia di morbida seta
con perle disposte tutt’attorno al collo
Dicendo, se diventi il mio amante fedele
Di questo bel dono tu sarai padrone

Mi mostrò una una coppa di buon oro rosso
Adorna di gioielli belli da vedere
Dicendo, se diventi il mio amante fedele
Questo bel dono tuo sarà

Via, via, brutta strega
Va’ lontano e lasciami stare
Mai bacerò la tua brutta bocca
Per tutti i doni che potresti darmi

Di scattò si voltò
Tre volte fece suonare un corno verde come l’erba
Giurò per la luna e le stelle in alto
Che mi avrebbe fatto pentire di essere nato

Tirò fuori una bacchetta d’argento
tre volte girò su se stessa
Mormorò parole che mi fecero perdere forza
E mi trasformò in un brutto verme

Alison Gross that lives in yon tower
The ugliest witch in the North Country
Has trysted me one day up to her bower
And many a fair speech she made to me

She stroked my head and she combed my hair
She set me down softly on her knee
Saying if you will be my lover so true
So many good things I would give to you

Away, away, you ugly witch
Go far away and let me be
I never will be your lover so true
And wish I were out of your community

[Chorus]
Alison Gross she must be
The ugliest witch in the North Country
Alison Gross she must be
The ugliest witch in the North Country
She showed me a mantle of red scarlet
With golden flowers and fringes fine
Saying if you will be my lover so true
This goodly gift it shall be thine

She showed me a shirt of the softest silk
Well wrought with pearls abound the band
Saying if you will be my lover so true
This goodly gift you shall command

[Chorus]

She showed me a cup of the good red gold
Well set with jewels so fair to see
Saying if you will be my lover so true
This goodly gift I will give to thee

Away, away, you ugly witch
Go far away and let me be
I never would kiss your ugly mouth
For all of the gifts that you could give

[Chorus]

She turned her right and round about
And thrice she blew on a grass-green horn
She swore by the moon and the stars of above
That she’d make me rue the day I was born

The out she has taken a silver wand
She’s turned her three times round and round
She muttered such words till my strength it did fail
And she’s turned me into an ugly worm

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8 risposte a Alison Gross

  1. PinoMamet scrive:

    Il video è… così così 😉 e ci ricorda che la Gran Bretagna dopo tutto è un piccolo paese…
    (è anche un vidoe molto vecchio, immagino, ok, ma c’ha tutta un’aria da strapaese…)

    però il testo originale, quello del link, è figo! Mi piace un sacco il dialetto o lingua scozzese che sia, peccato che la versione del video sia quasi completamente “normalizzata”.

    • Miguel Martinez scrive:

      “Il video è… così così 😉 “

      Il video l’ha fatto un ragazzino, presumo, e nemmeno tanto tempo fa. La versione “originale” è senza video, l’ho scelta proprio per quell’aria “così così”.

  2. Guido scrive:

    Mi piace la “povertà” di questo video. Mi sembra che si adatti perfettamente alla semplicità del testo… una ingenuità che ha del genio.

  3. mirkhond scrive:

    Riflettendo sul sito giusto 🙂 a quanto dettomi da Miguel sullo Scottish, mi chiedo però, come mai, pur con le sue differenze dall’affine Inglese (differenze che io da non esperto, non colgo), anche lo Scottish abbia finito per “ammorbidirsi”, “addolcirsi” come l’Inglese, pur senza conoscere 400 anni di normannocrazia francofona.
    Lo Scottish non avrebbe dovuto mantenere più “pure” le caratteristiche fonetiche norrene, come l’antico Aenglisc?

    • PinoMamet scrive:

      Dovresti guardare il testo del link, non quello riportato nel post (cioè quello del video, che è inglese pressochè “normale”).

      Vedrai che ci sono differenze, sia lessicali (il “yon” mantenuto anche nel testo del video, forse per dare il “colore” scozzese… oppure “sark” ecc.) sia soprattutto fonetiche (“sal” anziché “shall”, “sae” anziché “so” ecc.) che tutto assieme ne fanno appunto, come scrive Miguel, una lingua sorella dell’inglese
      (anche perché sviluppatasi in modo abbastanza indipendente).

      Poi vabbè, rispetto alle differenze dei dialetti italiani sono quisquilie, ma sempre un po’ questione di percezione.

  4. mirkhond scrive:

    Non sono un linguista e dunque ciò che attira di più di una lingua sono le caratteristiche fonetiche, il suono del parlato.
    E lo Scottish che non ha avuto il dominio normanno (anche se alcune famiglie nobili normanne entrarono a far parte dell’aristocrazia scozzese, come i de Bruys anglicizzati in Bruce), avrebbe dovuto evolversi mantenendo un suono più duro, più simile all’Aenglisc norreno pre-normannocrazia francofona (che ha addolcito l’Inglese).
    E invece….

  5. mirkhond scrive:

    Lo Scottish è più duro dell’Inglese?

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