Cosa dice Hamas, dopo la strage della Freedom Flotilla

Un’importante intervista di Francesco Battistini sul Corriere della Sera a un dirigente politico a Gaza (16 giugno, ma me ne sono accorto solo adesso) dopo la strage della Freedom Flotilla. Ogni tanto, stranamente, sui media mainstream passano cose interessanti, anche se la natura tendenziosa delle domande è lampante (Francesco Battistini è uno dei primi Giornalisti Cialtroni che abbiamo avuto occasione di incontrare), le risposte comunque passano.

GAZA – Arrivano altre navi. Dall’ Iran e dal Libano. Ma vi conviene che ayatollah e Hezbollah incendino la situazione?

«Parla di loro come se fossero il diavolo».

Non portano solo pacifisti…

«Aiutare un fratello in difficoltà è l’ obbligo d’ ogni musulmano. Perché dovremmo accettare aiuti dall’ Italia e non dall’ Iran? È la logica d’ Israele: è buono solo chi non minaccia la sua sicurezza. Che ipocriti, voi europei…».

Amr Moussa, il leader della Lega araba, ha fatto la prima visita a Gaza e ha evitato di visitare la sede di Hamas: è lui, il primo a non riconoscervi…

«Vero. Ma la colpa è dell’ Europa: aveva fatto dei passi verso di noi, poi è tornata a obbedire alla lobby sionista. La Lega araba le è andata dietro, come al solito».

Mahmoud al-Zahar fa accomodare e la sua casa è una piccola Gaza. Sta tutto nel salone: divani, scrivania, computer, mappamondo, diplomi di medicina, foto dei figli ammazzati, bodyguard e perfino una gigantesca Land Cruiser bianca, tirata a lucido più del pavimento.

A 65 anni, cofondatore di Hamas e tessitore d’ amicizie internazionali, Zahar è stato fra gli ultimi a parlare coi pacifisti turchi, prima della strage:

«Voglio proprio vedere che commissione d’ inchiesta s’ inventano. Perché dev’ essere internazionale. Senza israeliani, americani, palestinesi. E deve ascoltare chi c’ era…».

Che cos’ ha cambiato la Freedom Flotilla, nella storia di Gaza?

«Nulla. L’ assedio resta. E Abu Mazen, il sedicente presidente palestinese, ci tocca sentirlo dire che l’ assedio a Gaza non va tolto, altrimenti si fa il gioco di Hamas! È responsabile della nostra situazione come gl’ israeliani».

Mentre Usa e Ue chiedono che il blocco sia alleggerito, non è paradossale che siano i fratelli arabi a volervi isolati?

«Non è così. Il popolo arabo è contro questo assedio. Imbarazzati, sono solo i suoi governi. Specie ora che la Turchia raccoglie più consensi di loro. Erdogan è l’ uomo nuovo. Quando nel mondo islamico squilla una nuova tromba, l’ Occidente non lo capisce mai. Stavolta è quella della più antica leadership musulmana, mezzo millennio d’ impero ottomano. Erdogan lo sa: la Turchia è il nuovo centro dell’ Islam».

E le prove di riavvicinamento fra Hamas e l’ Europa?

«L’ Occidente aveva accettato il blocco israeliano, per provocare il crollo di Hamas. Prolungando l’ assedio economico, impedendo alle banche di trattare con noi, votando contro il rapporto Goldstone sui crimini israeliani, pensavano che il popolo si sarebbe ribellato a Hamas. Hanno fallito. Ripetono che qui non c’ è democrazia. Ma noi siamo stati eletti nel 2006: sono Usa e Ue, i primi a non accettare il risultato di un’ elezione regolare, certificata da Jimmy Carter!».

Però è vero: a Gaza non c’ è democrazia.

«C’ è grande differenza fra Hamas e la vostra idea di diritti civili. Chiediamo a una commissione internazionale neutrale se davvero abbiamo violato tutte queste libertà. Il mondo che cosa vuole, per considerarci degni? Una democrazia alla Karzai? Da voi c’ è Berlusconi che controlla tutto: è democrazia, la vostra?».

Noi possiamo votare e cambiarlo: quando farete le elezioni, a Gaza?

«La democrazia non è solo votare. È un intero sistema. Siamo scaduti da tre mesi, è vero. Ma Abu Mazen è scaduto da 16: che cos’ aspetta a indire elezioni? E perché, a lui, l’ Occidente non le chiede? In Cisgiordania, i nostri di Hamas sono tutti in prigione. Eppure abbiamo due terzi dei consensi. Fatah è talmente divisa da non formare una lista nemmeno per le comunali. Però l’ Occidente pensa solo alla democrazia di Gaza…»

L’ Occidente vi chiede anche di rinunciare al terrorismo.

«Una cosa è il terrorismo, un’ altra è resistere. L’ occupato ha il diritto di resistere all’ occupante. Perché questa è un’ occupazione: Israele s’ è ritirato e ci ha chiusi qua dentro. Bloccando cemento, medicinali, persone. Dicono: ma voi tirate i Qassam. Quando i tedeschi occuparono l’ Italia, voi che cos’ avete fatto?».

Obama vi ha deluso?

«Abbiamo detto subito che non c’ era da aspettarsi nulla. Doveva solo alleggerire l’ eredità di Bush, tutto l’ odio seminato contro l’ Islam. Ha parlato al Cairo, poi basta. La situazione militare è perfino peggiorata: Obama s’ è messo a minacciare pure l’ Iran e la Siria».

Gilad Shalit è vostro ostaggio da quattro anni: non è ora di liberarlo?

«È Israele che deve rispondere a questa domanda. Papà Shalit deve arrabbiarsi col suo governo. L’ accordo con Netanyahu era scritto, lo sa bene anche il mediatore tedesco: è stato Israele a cambiare idea. Lo posso giurare su quel che vuole».

Quando arriva la nuova intifada?

«Il processo di pace è fallito. Possiamo aspettarci di tutto». Francesco Battistini

Questa voce è stata pubblicata in giornalisti cialtroni, Israele Palestina Canaan e contrassegnata con , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

11 risposte a Cosa dice Hamas, dopo la strage della Freedom Flotilla

  1. utente anonimo scrive:

    ''Dicono: ma voi tirate i Qassam. Quando i tedeschi occuparono l' Italia, voi che cos' avete fatto?''

    Beh, l'intervistatore pteva a buon diritto rispondere che da noi alcuni aiutavano i nazisti, e che i loro discendenti oggi sparlano di quelli che i nazisti li combattevano.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  2. utente anonimo scrive:

    Da EMICHO
    —————
    Addenda a Andrea n.1.
    ………………………………………
    La storia italiana è piena di cosidetti "eroi" e "martiri" identici ai "terroristi" Palestinesi.
    1- il ragazzino dell'intifada genovese, Balilla (che gli austriaci, a differenza dei zionisti, non presero a cannonate);
    2- il kamikaze bombarolo Pietro Micca;
    3- i terroristi carbonari;
    4- l'attentatore terrorista,  Oberdan;
    5- traditori in tempo di guerra: Battisti, Sauro, Filzi (che fino al 1991 sarebbero stati fucilati, secondo codice di guerra, dall'azzurro esercito della republichetta italo-savoiarda).
    O sepolti vivi come VANUNU dai giudei.
    ————–
    Insomma, un minimo di coerenza ci vorrebbe anche da un giornalaccio come il Corsera!

  3. utente anonimo scrive:

    Aggliungerei all'elenco di EMICHO il patriota Italiano Orsini, che andò famoso per l'invenzione dell'omonima bomba: vagamente, una sorta di shrapnel sferico adatto per il lancio a distanza ravvicinata sulla carrozza che portava i potenti bersaglio dell'attentato in parata in mezzo ad una folla festante.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  4. utente anonimo scrive:

    mode zionist ON

    quando i tedeschi occuparono l'Italia, nessun italiano tirò missili, nè altro, sulla Germania

    mode zionist OFF

    Francesco

  5. utente anonimo scrive:

    Per Francesco #4

    ''nessun italiano tirò missili''

    Manco' la fortuna, non il valore.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  6. kelebek scrive:

    Per Francesco n. 4

    Boh, mi sembra che ci pensavano ampiamente inglesi e americani a lanciare i missili.

    Miguel Martinez

  7. RitvanShehi scrive:

    x EMICHO (# 2)

    —-"il kamikaze bombarolo Pietro Micca"—

    Sbagliato, fratello. Primo, perché Micca era un soldato regolare, impegnato in una guerra fra due eserciti regolari. Secondo, perché – a seguito di ricerche "revisioniste" (ma non negazioniste:-) ) – è emerso che pare non avesse avuto alcuna intenzione di suicidarsi.
    Da:  http://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Micca (grassetto mio-ndr)

    "Nella notte tra il 29 e il 30 agosto 1706 – in pieno assedio di Torino da parte dell'esercito francese – forze nemiche entrarono in una delle gallerie sotterranee della Cittadella, uccidendo le sentinelle e cercando di sfondare una delle porte che conducevano all'interno. Pietro Micca….  era di guardia ad una di queste porte insieme ad un commilitone. I due soldati sentirono dei colpi di arma da fuoco e capirono che non avrebbero resistito a lungo: decisero così di far scoppiare della polvere da sparo (un barilotto da 20 chili posto in un anfratto della galleria chiamata "capitale alta") allo scopo di provocare il crollo della galleria e non consentire il passaggio alle truppe nemiche. Non potendo utilizzare una miccia lunga perché avrebbe impiegato troppo tempo per far esplodere le polveri, Micca decise di impiegare una miccia corta, conscio del rischio che avrebbe corso. Istintivamente, quindi, allontanò il compagno…. e senza esitare diede fuoco alle polveri, cercando poi di mettersi in salvo correndo lungo la scala che portava al cunicolo sottostante. Il corpo di Pietro Micca fu ritrovato senza vita a quaranta passi di distanza, dove fu ucciso dalle esalazioni velenose dell'esplosione…….Secondo il conteGiuseppe Maria Solaro della Margherita, all'epoca comandante della guarnigione di Torino, il sacrificio della sua vita è da addebitarsi più ad un errore di calcolo della lunghezza della miccia che ad una deliberata volontà di sacrificare la propria vita…."

  8. utente anonimo scrive:

    x Miguel 6

    appunto, gli italiani non ritennero di andarsene in Germania a sistemare le loro faccende

    il problema di Israele e Palestina è che stanno nello stesso posto ma ci abitano – ci vorrebbero abitare – due popoli diversi

    cosa che ogni tanto pare che tu e Hamas vogliate dimenticare

    ciao

    Francesco

  9. utente anonimo scrive:

    EMICHO:  x il n. 7
    ———————-

    Miccia lunga, miccia corta.  Micca poteva vedersi il film di S. Leone "Giù la testa!", così si dava una regolata.
    Il fatto che fosse un mercenario in divisa non è mica un complimento rispetto a un partogiano-kamikaze palestinese.

  10. RitvanShehi scrive:

    x il n.9

    Leggi meglio il mio commento n.7. Non ne ho fatto una questione di divisa, bensì di volontà suicida (ovvero "kamikaze"). Micca non l'aveva. Punto.

  11. utente anonimo scrive:

    ADV,

    — Beh, l'intervistatore pteva a buon diritto rispondere che da noi alcuni aiutavano i nazisti –

    … e che i loro eredi politici, oltretutto, stanno pure al governo.

    Li vedo poco aggiornati, questi leader di Hamas…

    Z.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *