Il coraggio della dignità

Fatima Omar Mahmoud al-Najjar, Fatima, la figlia di Omar, figlio di Mahmoud il Falegname, quel viso solcato da un amore faticoso e saggio che è di tutto il nostro sud, da Oaxaca all’Afghanistan.

Lei è del Campo di Jabaliya.

Sessantaquattro anni, vuol dire che è nata nel 1942 o giù di lì.

Non dicono dove sia nata, ma si può immaginare in uno dei quattrocento villaggi palestinesi livellati dopo l’invasione.

Certamente veniva dal sud.

Forse da Zayta, dove oggi rimane solo un pozzo; o Barqusya, dove restano alcune tombe tra l’erba secca; o Dayr Nakhkhas, il Monastero del Ramaio, con quattro sassi ai venti; o al-Sawafir al-Sharqiyya, dove dicono che in quello che era l’orto della famiglia al-Buhaysi, sia rimasto ancora in piedi un vecchio sicomoro.

Non lo so.

So solo che Fatima deve essere scappata che aveva più o meno sei anni, con qualche straccio di giocattolo in mano, forse un asino e una grossa chiave di quelle che facevano a mano.

A Jabaliya, sono in centomila, su un paio di chilometri quadrati di cemento, tra i rifiuti e le bombe. Nell’ottobre del 2004, in un giorno, morirono in cento lì dentro, e venti erano bambini. L’operazione portava il nome di "Giorni di Penitenza", e c’è poco da aggiungere.

Repubblica oggi ci porta il racconto di Fatheya, la figlia di Fatima.

"Cercavamo vendetta.
Loro, gli israeliani, ci hanno distrutto la casa, hanno ucciso suo nipote, mio figlio. Hanno ferito un secondo nipote che ora gira su una sedia a rotella senza più una gamba. Volevamo fare qualcosa, reagire, placare tutto il dolore che ci portiamo dentro."

Madre e figlia ci riflettono. Ne discutono per ore, forse giorni. I ricordi delle cannonate su Beit Hanun dove stava dormendo un’intera famiglia di 18 persone, tra cui molte donne e bambini, sono ancora vivi. Fatheya ha perso un figlio. Fatima un nipote. L’altro nipote si è salvato per un soffio. Aveva una gamba maciullata dalle schegge dei colpi di mortaio. Rischiava la cancrena, i medici hanno dovuto amputare. E ora si trascina su una sedia a rotelle. Dentro la nuova casa, da altri parenti.

"Mia nonna", racconta ancora Fatheya, "alla fine prende una decisione. Io l’assecondo. Decidiamo di farci esplodere. Vogliamo morire come martiri, vendicare la morte del nostro piccolo. Andiamo alla moschea, spieghiamo quello che vogliamo fare. Molti fanno resistenza. Ma noi ci imponiamo.

Pretendiamo giustizia e pretendiamo di ottenerla nel modo che consideriamo più giusto. Alla fine, la nostra richiesta è accettata. Ma lei, mia madre, decide di fare da sola."

Le missioni suicide prevedono un rito particolare. Ci si prepara spiritualmente, ci si lava, si indossano i migliori vestiti, si lascia una sorta di testamento, si regista un video che resterà a futura memoria. C’è il proclama, il saluto ai parenti e agli amici, l’obiettivo da compiere e i motivi per cui si va a morire suicidi.

Fatima Omar Mahmoud al-Najar [sic] segue tutta la trafila con impegno e scrupolo. Indossa i vestiti che qualcuno le ha preparato, si stringe la fascia verde e bianca di Hamas [in realtà dei Kata’ib al-Qassam, come si vede dalla foto, ndr] sulla fronte, imbraccia il fucile mitragliatore, guarda la videocamera e spiega il senso della sua missione."

Ieri, centinaia di carri armati degli invasori circondano Jabaliya, che viene bombardata per ore.

Prosegue il cronista:

"Nonna Fatima è già in viaggio verso la morte. Avanza a piedi, lungo uno sterrato che si apre su un campo pieno di buche provocato dalle bombe e dai mortai. I soldati sono a poche centinaia di metri. Le ordinano di fermarsi. Capiscono che indossa un corpetto esplosivo. Lei continua a camminare. Adesso è a poche decine di metri. Le lanciano contro una granata, poi sparano altri colpi. Fatima salta in aria. Tre soldati vengono feriti dalle schegge. Ferite lievi. Della nonna-kamikaze restano solo pochi brandelli."

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104 risposte a Il coraggio della dignità

  1. utente anonimo scrive:

    A quello servono le moschee? Poi ci si lamenta dei razzisti italici che non le vogliono.

    E scusate se sputo su chi ha mandato una vecchia al suicidio senza neppure la speranza di ammazzare un nemico: ma che gente sono? Tanto valeva che gli sparassero loro.

    Miguel, sarò nordico ma più me li racconti meno mi piacciono. E più l’idea del muro (non parlando qui del suo tracciato) mi sembra ragionevole.

    Francesco

  2. utente anonimo scrive:

    Leggo il post e leggo il primo commento .

    Francesco, non ti riesce proprio di coglierlo il senso di disperazione di questa tragedia?

    Boh , forse è solo che io sono un pò strana …..

    Barbara.

  3. utente anonimo scrive:

    barbara

    rispondo pure io perchè avrei scritto le stese cose che ha scritto francesco (prima riga a parte):

    la disperazione della vecchietta io la colgo.

    solo che insieme alla disperzione colgo pure la crudeltà, il cinismo, il disprezzo della vita, la bestialità di chi la imbottisce di esplosivo condannandola nella migliore delle ipotesi a farsi ammazzare alla frontiera (e fai un po’ tu quella che poteva essere la peggior ipotesi)

    roberto

  4. kelebek scrive:

    Dunque, questo testo, che costituisce – presumo – la totalità delle informazioni che avete su quello che è successo dice:

    “Andiamo alla moschea, spieghiamo quello che vogliamo fare. Molti fanno resistenza. Ma noi ci imponiamo.”

    Potrebbe anche non essere vero, ma nessuno di voi ha uno straccio di prova in contrario.

    Bene, traduzione di Francesco:

    “sputo su chi ha mandato una vecchia al suicidio ”

    Traduzione di Roberto:

    “colgo pure la […] bestialità di chi la imbottisce di esplosivo”

    Nietzsche, credo, ha spiegato esattamente quello che succede a chi sputa contro vento.

    Miguel Martinez

  5. utente anonimo scrive:

    dedicato a Lei, con stima:

    a proposito di fantocci

  6. utente anonimo scrive:

    Ehi, Ragazzi del FRAK (Fronte di Resistenza Anti Kamikaze):-), ma allora Miguel scrive a vanvera! Non avete letto il paragrafo:

    “Andiamo alla moschea, spieghiamo quello che vogliamo fare. Molti fanno resistenza. Ma noi ci imponiamo.”

    Decisione autonoma fu. E allora, qual è il problema? Si può forse negare alla nonnetta il diritto alla vendetta, secondo il Kanun, specie se insiste tanto? Io credo di no. Anche perché credo che l’INPS palestinese non navighi in buone acque, specie da quando Saddam non sgancia più assegni per le famiglie dei kamikaze:-)

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Scherzi macabri a parte, anch’io la disperazione la colgo. Ecco perché penso che tutti noi riteniamo la pace in quella terra un imperativo urgente. Però, bisognerebbe capire come e con quali mezzi. Qui ci dividiamo.

  7. utente anonimo scrive:

    Miguel, mi hai bruciato sul filo di lana: mentre io scrivevo il mio 6, tu postavi il tuo 4.

    Confessa che sei tentato di offrirmi la tessera onoraria del Campo Antiimperialista!:-)

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Fra i sullodati 4 e 6 si è inserito il solito kompagno/kamerata anonimo per segnalarci il solito delirante e agghiacciante pregiudizio ideologico antiisraeliano, per cui uno scambio di territori fra Israele e futuro stato palestinese sarebbe un’eresia. E ti credo che con gente simile in circolazione alle nonnette palestinesi non resterà per moooolto tempo altra alternativa che andare a farsi esplodere!

  8. utente anonimo scrive:

    ah beh, se la vecchietta insisteva è tutta un’altra cosa…

    senti miguel,

    ma tu ci vedi qualcosa di umano in questo discorso?

    vecchietta: “sono disperata mi hanno ucciso 30 membri della mia famiglia, voglio fargliela pagare, voglio farmi esplodere”

    sig. X: “sicura signò? non è che esagera?”

    vecchietta “nono sul serio. non ce la faccio più. voglio farmi esplodere e farne morire più possibile”

    sig. X: “certo certo capisco, ecco una bella cintura esplosiva, vada pure al valico e ne porti all’inferno il più possibile”

    vecchietta “grazie figliolo”

    sig X “non c’è di che nonna, vedrà che un bel boom e vendetta sarà fatta”

    io no.

    roberto

  9. kelebek scrive:

    Per Ritvan, sono sostanzialmente d’accordo con te.

    Semplicemente, non c’è nulla che i palestinesi possano fare, che li avvicini a una pace con giustizia.

    Le hanno provate veramente tutte, dalla sopportazione rassegnata alla lotta armata alle trattative, e sono sempre rimasti fregati.

    Né esiste la minima possibilità che si imponga qualcosa da fuori a Israele.

    A questo punto, esistono solo le scelte di dignità e di giustizia, che come giustamente dici, non avvicinano la pace. Come non la avvicina nient’altro.

    Miguel Martinez

  10. utente anonimo scrive:

    poi, a voler essere precisini, la nonnina (a proposito pace all’anima) dice “Molti fanno resistenza”. *molti* non tutti. ed è con questa parte che va dal molti al tutti che me la prendo

    roberto

  11. utente anonimo scrive:

    >senti miguel, ma tu ci vedi qualcosa di umano in questo discorso?……io no. roberto<
    Quando si dice “la disumanizzazione del nemico”:-)

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Per la serie “proponiamo la soluzione”, ecco come immagino io una bella lavata di capo che il sig.X della moschea avrebbe dovuto fare – secondo Roberto – per diventare “com’è umaaaano lei!” (voce di Fantozzi:-) ).

    Sig.X: Signora, ma non si vergogna, alla sua età vuole giocare con gli esplosivi! Ma non sa che sono pericolosi? E quelli che abbiamo sono prodotti in Iran, non hanno nemmeno il marchio CE, potrebbe farsi male!

    Nonnetta: Nun me po’ fregà de meno! E piantatela di fare i succubi delle multinazionali dell’esplosivo! Come diceva mia nonna, un tritolo vale l’altro.

    Sig.X: Signora, mi dispiace, io l’esplosivo non glielo do perche quello senza marchi CE può essere maneggiato solo da specialisti. Non se la prenda, ma è una questione di umanità. Ecco, se proprio la sua decisione fosse irrevocabile, mio cuggino Mohammad tiene sottobanco nel suo negozio di giocattoli dell’eccellente esplosivo “Made in Italy” (un marchio che è una garanzia). E’ un po’ caro, ma è tutt’altra roba rispetto a quello che avrebbe avuto gratis da noi. Pensi che c’ha pure lo slogan stampiglato:”Più lo tiri giù (il cordoncino) più ti manda sù (nel Paradiso dei Martiri)”.

    Ciao

    Ritvan

  12. kelebek scrive:

    Grazie, “Finale” (commento n. 5).

    Tra l’altro, seguendo i link che nascono dai tuoi post, scopro quello che nemmeno io sapevo: che il “fantoccio bruciato” – delitto infinitamente più grave di tutti i massacri compiuti in questi tempi – portava addosso la bandiera della Repubblica Sociale Italiana:

    http://khalasnews.splinder.com/post/9955786

    Non mi vorrei sbagliare, ma mi sembra che lo stato italiano non intrattenga attualmente relazioni diplomatiche con l’RSI.

    Miguel Martinez

  13. utente anonimo scrive:

    Caro Ritvan (?)

    sono “il solito kompagno/kamerata anonimo” di cui sotto.

    Qualificandomi come Diego Ianiro mi resta solo “solito compagno/camerata”.

    Per levarti quel “solito” ti dirò che non parlo per conto terzi, conosco ciò di cui parlo sufficientemente bene da permettermi di dare opinioni. La mia modesta opinione, dopo un mese di West Bank, è che la soluzione “spaziale” non è possibile, né ammissimile. Non fosse altro per il fatto che legittimerebbe un precedente gravissimo in politica internazionale, la presenza di una contraddittoria “democrazia ebraica” laddove l’aggettivo ebraico viene spacciato per confessionale ma viene inteso da Israele – il governo d’Israele da almeno trent’anni – sulla stessa onda ideologica coloniale e razzista degli scorsi due secoli mitteleuropei. E il razzismo in Israele è tangibile, a tutti i livelli.

    Il doppio stato, con la palestina ridotta ad arcipelago (il Piano E1) non è ammissibile. Basterebbe farti una volta, una sola, un giro da Jenin ad Hebron per capirlo.

    Di più non devo dirti, avendomi tu già squadrato e condannato come “kamerata/compagno” dalle deliranti teorie antiisraeliane. Ti ringrazio per esserti risparmiato l’antisemita.

    Se vuoi sapere come la penso, ti rimando qui:

    http://www.nazioneindiana.com/2006/07/29/la-politica-di-israele-e-le-popolazioni-in-ostaggio

    Saluti

  14. utente anonimo scrive:

    avrei una domanda per diego,

    se mi perdonate un off topic veramente bagatellare.

    riguarda la nota 7 del paperello di nazione indiana.

    le persone che si preoccupano tanto dell’assenza di una costituzione israeliana, si preoccupano anche per l’assenza di costituzione nel regno unito, o in nuova zelanda?

    roberto

  15. rubimasco scrive:

    Miguel scrive:

    Semplicemente, non c’è nulla che i palestinesi possano fare, che li avvicini a una pace con giustizia.

    A questo punto, esistono solo le scelte di dignità e di giustizia, che come giustamente dici, non avvicinano la pace. Come non la avvicina nient’altro.

    —quindi secondo te farsi saltare è una scelta dignitosa? A me pare semplicemente una scelta inutile. Non ne so niente di quello che è successo quando la nonna è andata in moschea. So che si è fatta saltare perchè qualch’ uno gli ha fornito l’ esplosivo. Qualch’ uno a cui non fregava un bel nulla della persona che glielo chiedeva.

    I palestinesi hanno perso. Hanno perso quando hanno mandato un ragazzo labile di mente a farsi saltare e hanno perso quando ci hanno mandato una vecchia. Posso al limite capire il combattente che si fa saltare, ma non chi gli da l’ autorizzazione. E capisco ancora meno chi la da a persone che dovrebbero essere quelle da difendere.

    Con questo non dico che abbiano vinto gli israeliani. Dico che di gente veramente dignitosa, da una parte e dall’ altra dello schieramento, fatico non poco a trovarne.

    saluti

    Rubimasco

  16. kelebek scrive:

    Caro Roberto,

    Condivido la tua preoccupazione.

    Conosco decine di persone che si preoccupano dei diritti dei palestinesi, ma non hanno mai detto nulla su quelli che parcheggiano in doppia fila sotto casa mia.

    🙂

    Miguel Martinez

  17. kelebek scrive:

    Per Rubimasco,

    i palestinesi hanno perso, e gli israeliani hanno ovviamente vinto, semplicemente, dal momento in cui i palestinesi si sono trovati addosso qualcuno mille volte più forte di loro.

    E che non ha alcun motivo ragionevole per smettere di stare loro addosso.

    A questo punto, la domanda, se fare qualcosa sia “utile” o “inutile” è del tutto irrilevante per i palestinesi, e dovremmo toglierla completamente dalla discussione.

    Miguel Martinez

  18. utente anonimo scrive:

    E di quella vedova condannata alla lapidazione perche’ ha osato rimanere incinta? Nella civile arabia, nel civile islam???

    Quella va sacrificata alla gloria di allah e dei suoi adoratori di versetti satanici.

    aveva ragione Dante:

    rotto dal mento infin dove si trulla.

    Tra le gambe pendevan le minugia;

    la corata pareva e ‘l tristo sacco

    che merda fa di quel che si trangugia.

    …..

    vedi come storpiato è Maometto

  19. utente anonimo scrive:

    MM,

    sai che non mi convinci affatto sulla situazione disperata dei poveri palestinesi?

    Forse la mia descrizione di disperato è troppo restrittiva ma direi che se la passano molto meglio di quanto giustificherebbe l’imbottimento di una nonnina sconvolta di esplosivo per farla saltare in aria.

    E credo di sapere quello che scrivo.

    Se hanno abbastanza spazio di manovra da riuscire a importare cinture esplosive, razzi Kassam, fare elezioni, andare in moschea, scioperare per gli stipendi, se hanno ospedali, giornali, università, allora la lotta suicida-terroristica è una scelta libera.

    Che lascia mano libera agli Israeliani molto più di quanto tu immagini. Almeno nel lungo periodo, quello in cui i nodi vengono al pettine.

    Francesco

  20. kelebek scrive:

    Per Diego,

    concordo quasi al 100% con la tua analisi della situazione israelo-palestinese, come espressa nell’articolo che linki (bruttissima parola, vero?).

    Su una sola cosa non concordo: che per Israele, un’antipatia per gli ebrei in Occidente, dovuta ai suoi comportamenti in Medio Oriente, possa essere un “prezzo”.

    Prima di tutto, agli occidentali non gliene frega abbastanza, anzi molti apprezzano la brutalità israeliana: Gaza è una sorta di videogioco in cui i superuomini sulle merkavà fanno le strage di extracomunitari che le persone perbene non avrebbero mai il coraggio di fare qui.

    Secondo, praticamente l’unica giustificazione che Israele adopera per la propria esistenza è che costituisce un “rifugio contro l’antisemitismo”.

    E quindi l’odio per gli ebrei è un ingrediente indispensabile alla sua sopravvivenza.

    Per Israele, il fatto che qualcuno trovi odioso il bombardamento del Libano è una conseguenza positiva, non negativa.

    Anche se la denuncia dei crimini israeliani non viene affatto espressa in maniera “antisemita”, ci penserà comunque la macchina dell’hasbarà a far credere che lo sia.

    Ci sono enormi lobby dedicate a scovare l'”antisemitismo” ovunque: leggo che una nota mega-organizzazione filoisraeliana ha denunciato rumorosamente che “l’antisemitismo è arrivato anche in Alaska” (pare che qualcuno abbia visto una svastica dipinta su un muro, non si da chi).

    Quindi è irrilevante se la critica a Israele venga espressa in maniera saggia e ragionata, o in maniera demenziale.

    Sergio Romano viene demonizzato come “antisemita” esattamente come quel tizio che bofonchia su Hitler.

    Sopratutto, parlare di “antisemitismo che si diffonde” è importante per Israele, nei confronti delle persone tranquille di origine ebraica, che normalmente non avrebbero alcun motivo per dare via somme enormi di denaro a un bellicoso stato mediorientale.

    Come non dobbiamo giudicare nonna Fatima dal punto di vista della “utilità” del suo gesto, non dobbiamo nemmeno giudicare in termini di “utilità” le critiche che si fanno a Israele.

    Tutte le attività di solidarietà con la Palestina, anche le più politicamente corrette e onestamente pacifiste, sono state inutili quanto l’azione di nonna Fatima.

    O forse entrambi sono utili nelle piccole cose: il pacifista porta un po’ di libri di scuola in più per ragazzi a cui hanno bombardato la scuola e assassinato i genitori; viceversa, le nonne Fatima obbligano Israele a spendere più soldi per mantenere quel controllo che tu descrivi perfettamente.

    Questo non è ovviamente un motivo per prendersela con l’opposizione moderata e pacifista a Israele, e nemmeno per prendersela con chi sceglie la resistenza armata.

    Solo, vista la dimostratissima inutilità di entrambi, dobbiamo giudicare in base ad altri criteri, togliendo di mezzo parole come “utile”, “inutile”, “controproducente”.

    Sempre che vogliamo passare la vita a “giudicare” quello che fanno gli altri.

    Miguel Martinez

  21. kelebek scrive:

    Carino il commento n. 18.

    Perché quelli che se la prendono sempre con quello che succede in Arabia Saudita non vanno mai a fare le pulci alla Nuova Zelanda?

    E poi che mi dici di quelli che parcheggiano in doppia fila sotto casa mia, eh?

    Miguel Martinez

  22. utente anonimo scrive:

    Miguel,

    a me pare invece che la domanda off topic di Roberto non sia paragonabile al tuo pur scherzoso esempio, perchè la mancanza di una Costituzione scritta, nella nota a corredo dell’articolo di Ianiro su NI , è collegata al carattere dello stato israeliano, e considerata prova a carico di una millantata democrazia.

    Roberto ha fatto a mio parere un’osservazione giusta.

    maria

  23. utente anonimo scrive:

    Miguel,

    del tuo messaggio (16) capisco solo il primo e l’ultimo paragrafo:

    – “Condivido la tua preoccupazione” = non condividi la mia preoccuazione

    – 🙂 = mi prendi bonariamente per i fondelli

    il secondo paragrafo mi rimane un po’ misterioso (mi è venuto in mente che visto che il problema del traffico è impossibile da risolvere primo o poi rischiamo di trovarci qualcuno che si fa esplodere su una macchina mal parcheggiata)

    ma a parte queste facezie,

    sono sinceramente stupefatto dalla tua risposta a rubimasco

    “la domanda, se fare qualcosa sia “utile” o “inutile” è del tutto irrilevante per i palestinesi, e dovremmo toglierla completamente dalla discussione”

    ora, io capirei se questa cosa la scrivesse uno che dei palestinesi non se ne può frega’ de meno, ma per tutte le altre persone, e a maggior ragione per chi ha sposato la causa palestinese, la domanda “è utile? ” è cruciale.

    per i palestinesi invece ammetto che la domanda non è cruciale : è *VITALE* nel senso pieno della

    parola

    roberto

  24. utente anonimo scrive:

    in nuova zelanda non lapidano le donne (si limitano ad asfaltare i tremebondi rugbisti francesi ma non mi pare una cosa così angosciante)

    roberto

    ps a scanso di equivoci non sono io che ha scritto quella vaccata al 18

  25. kelebek scrive:

    Caro Francesco,

    Adesso prendo tua figlia e la caccio di casa, la sbatto in un campo profughi per il resto della sua vita, le ammazzo un nipote, le storpio l’altro e le distruggo la sua baracca.

    Tanto la cosa non ti dovrebbe preoccupare, visto che per una persona ragionevole come te, cose di quel genere lì non costituiscono motivo di “disperazione”.

    Poi non ho mica detto che era disperata.

    Nonna Fatima era semplicemente dignitosa e coraggiosa, che è una cosa molto più seria.

    E poi a me non interessa solo la “disperazione” presunta di Nonna Fatima.

    Mica è vittima di un terremoto.

    E’ vittima da quando è nata di persone in carne e ossa che le hanno fatto sistematicamente quello che ha fatto.

    E su quelle persone, che avranno pure nomi e cognomi, mi sembra che tu abbia ben poco da dire.

    Miguel Martinez

  26. kelebek scrive:

    Per Roberto,

    dai, non avevo pensato per un attimo che potessi essere tu l’autore di quello che parla dell’Arabia Saudita per distrarre l’attenzione da quelli che parcheggiano in doppia fila sotto casa mia.

    Miguel Martinez

  27. kelebek scrive:

    Per Roberto (n. 23)

    Ho scritto un centinaio di volte su questo blog che:

    I palestinesi le hanno provate TUTTE.

    C’erano i capivillaggio che cercavano di essere amici degli israeliani, e li espropriavano lo stesso. Anzi, a maggior ragione, perché chi tace acconsente.

    Hanno cercato di ribellarsi in maniera pacifica, e li hanno messi in carcere a migliaia.

    Hanno cercato di trattare, accettando qualunque consiglio arrivasse loro dai politici europei e non, e si sono trovati con tre o quattro ghetti senza nulla, in cambio di una rinuncia scritta all’80% di quello che era stato loro.

    Hanno cercato di ribellarsi con i sassi, e gli hanno sparato.

    Hanno cercato di fare attentati armati, e li hanno massacrati.

    Hanno appoggiato l’OLP e si sono trovati demonizzati nel mondo come sostenitori di un “regime corrotto e dittatoriale”.

    Hanno votato e cacciato il “regime corrotto e dittatoriale”, e si sono trovati sotto un embargo internazionale.

    A questo punto, i palestinesi, che ci hanno ascoltati per anni e anni, possono fare benissimo a meno dei nostri consigli. Che consistono, in genere, nel dire ai palestinesi tutto ciò che non dovrebbero fare.

    Io sono solidale con i palestinesi. Non insegno ai palestinesi.

    Miguel Martinez

  28. kelebek scrive:

    Per Maria

    in realtà non sapevo che la Nuova Zelanda non avesse una costituzione.

    Per quanto riguarda Israele, il motivo per cui non c’è una costituzione, è che non ritengono opportuno scrivere su una carta fondante che si tratta di uno stato fondato sulla supremazia irrevocabile di una specifica etnia.

    Probabilmente anche quella passerebbe tranquillamente nel mondo in cui ci troviamo, ma strategicamente trovano più utile una situazione di ambiguità giuridica.

    Non so se la Nuova Zelanda abbia motivi analoghi per l’assenza di una costituzione.

    Miguel Martinez

  29. utente anonimo scrive:

    certe volte miguel, e a dispetto della mia apparenza filoisraeliana, penso di essere nettamente più filopalestinese io di quanto lo sia tu

    …però mi piace molto la tua frase di chiusura, e non lo dico solo per non essere bandito per sempre dal tuo blog 🙂

    vabbé, vorrei spiegare questa affermazione e intrattenermi con voi sulla costituzione neozelandese ma è ora di preparare la pappa

    roberto

  30. kelebek scrive:

    Per Roberto,

    Credo che la cosa si possa riassumere così.

    C’è uno grande e grosso che da anni picchia e deruba uno piccolino. Non è un giudizio morale, ma una constatazione di rapporti di forza.

    Il problema sostanzialmente parte da lì.

    Ora, immaginati un mondo che parla solo con quello piccolino, dicendogli che deve stare attento a non offendere quello grosso, che deve sempre usare un linguaggio rispettoso con lui, e che anche noi lo picchieremo se non riconosce che l’80% di quello che un tempo aveva è proprietà irrevocabile di quello grande e grosso.

    Sappiamo tutti perfettamente che questo non risolverà il problema.

    L’unica cosa sarebbe chiamare la polizia. Cioè qualcuno in grado di sbattere il bullo in carcere, o comunque di farlo desistere con la minaccia del carcere.

    Ora, il problema è che in questo caso, l’unico in grado di fare una cosa del genere, è il migliore amico del bullo.

    E quindi ditemi voi quale sarebbe un’azione “utile” da parte di quello piccolino, o da parte dei suoi amici?

    Chiaramente sbattere in galera sia il bullo che il poliziotto sarebbe l’unica soluzione funzionale, ma è difficilmente realizzabile 🙂

    Nel frattempo, meno chiacchiere e più solidarietà.

    Miguel Martinez

  31. utente anonimo scrive:

    Io non ho mai capito, stavo per dire approvato, ma non è il caso, perchè la materia è troppo scottante e non per via dell’esplosione e basta, gli uomini e le donne bomba, perchè facendosi esplodere coinvolgono persone innocenti, se vogliamo considerare innocenti gli abitanti di israele, c’è chi non lo fa, io li considero tali. Però se mi fermo un attimo a considerare cosa succede nei campi profughi, se mi metto nei panni dell’altro, ma davvero, se provo a immaginare la casa che abito distrutta, mia sorella ammazzata, dopo esser nata magari , cresciuta, nei luoghi che vediamo ogni giorno in televisione, montagne di macerie, case dove si vive in decine di persone, dove fin dalla più tenera età si vedono soldati, carri armati, e quotidianamente due o tre morti, ecco allora questo mia idea contraria ai suicidi, rimane sì contraria, ma pericolosamente vacillante.

    Una donna vecchia, molto più vecchia per cause storiche della sua età biologica, si vede dalla foto, si fa esplodere, che importa se l’hanno convinta, chi, come, si fa esplodere, questo è il punto, e questo sconvolge le mie categorie.

    Io mai e poi mai mi farei esplodere, per quello che potrebbe succedere in italia, per il semplice motivo che non potrebbe mai succedere nulla di pallidamente analogo a quanto ha visto quella vecchia palestinese.

    Credo però anche che farsi esplodere richieda un lavoro psicologico da parte di qualcuno, non ci si mette la cintura di propria volontà, infatti chi si fa esplodere diventa memoria, culto, cose non del tutto spontanee ma facilmente manipolabili.

    Voglio dire perchè esplodono sempre gli ultimi tra gli ultimi?

    I figli dei capi e nemmeno i capi si mettono le cinture, e allora?

    Insomma non lo so, però quell’immagine di vecchia con le armi, quella donna che voi definite con leggerezza nonnina, quasi a diminuirne l’importanza, mi rifrulla nella testa da quando l’ho vista e mi dispiace tanto che sia morta in quel modo.

    maria

  32. utente anonimo scrive:

    Scusate, in linea di principio sarei d’accordo sul fatto che ” bisogna che le azioni dei plaestinesi siano utili”, E ” non ha senso farsi saltare in aria ” ” è controproducente , per i palestinesi, reagire violentemente”etc.

    Poi, però, a quello che dice Miguel, io aggiungerei che la lotta pacifica non è possibile. O la ” resistenza Gandhiana .Anzi, agire pacificamente e sperare in riconoscimenti e solidarietà è non solo inutile, ma è anche mortificante. Vedi l’ ultimo episodio di Beit Hanoun, dove non è sttao possibile NEMMENO ottenere una condanna per un’azione spaventosa .La strage di Beit Hanoun è accaduta perchè gli israeliani hanno deciso di limitare il raggio di sicurezza per le azioni nelle zone abitate. Erano stati avvertiti , che era molto pericoloso, che potevano essere colpiti civili, ma l’azione è stata fatto lo stesso. Ebbene, non è stato possibile nemmeno ottenere una condanna su questo punto. E quando viene proposta una risoluzione molto equlibrata, perchè propone sia la cessazione degli attacchi con i missili , sia le azioni di rappresaglia degli israeliani nei territori, queste risoluzioni vengono respinte da Israele perchè ” troppo squilibrate”.Ora, una persona che volesse fare un’opposizione pacifica in Palestina, cosa dovrebbe fare e a CHi dovrebbe rivolgersi?

    Io ( forse ) non sarei capace di azioni così violente comne la nonna palestinese, ma credo che questo fare i moderati e i saggi passando sopra alla disperazione VERA sia, da parte di noi occidentali al caldo un esercizio crudele.

    MJ

  33. kelebek scrive:

    Per Maria,

    E’ interessante il meccanismo della doppia condanna, testa perdi tu, croce vinco io.

    Per dimostrare che i martiri sono “vittime di manipolazione”, c’è chi dice che “i figli dei capi non muoiono mai” (non ce l’ho con te, è che si tratta di un’affermazione sentita molte volte).

    Per dimostrare che i martiri sono “mossi dal fanatismo religioso e non dalla disperazione”, c’è chi, come Introvigne, scrive un libro in cui sostiene che si tratti di persone in media di ceto sociale piuttosto alto e che hanno potuto studiare, talvolta anche all’estero.

    In ogni caso, Nonna Fatima non era una sprovveduta: aveva sulla pelle sessant’anni di esperienza diretta di cosa significa il sionismo, e in questo senso credo che la sua scelta sia stata molto più lucida di quella di tanti giovani.

    Miguel Martinez

  34. utente anonimo scrive:

    Chiedersi se una cosa sia utile è sempre necessario, ma l’utilità dipende anche dai fini che si perseguono, e ciò che è inutile per qualcuno, può essere utile per qualcun altro. In questo senso, la questione se sia utile o no l’atto della donna, diventa cosa quella donna ci trovava d’utile in quell’atto. Cambiamo così la prospettiva di giudizio. In uno sforzo di capire, in paesi in guerra, l’uso della propria morte a contatto del nemico per uccidere quanti più nemici, le cui armi, invece, permettono l’uccisione a fortissima distanza dell’avversario, abbiamo preferito al termine improprio “kamikaze”, l’espressione “immolazione dei corpi”. Si sceglie di morire affinché la comunità, che si vede in pericolo, sopravviva, secondo uno schema tribale che in paesi dove l’individualismo è fortemente sviluppato è difficile da capire. Meglio parlare subito di fanatismo, di manipolazione della volontà e di altre cose che in fin dei conti sono accomunate dalla stessa idea: ridurre a psicologia individuale, “distorta” ovviamente dai soliti “cattivi maestri”, islamici stavolta, un atto, che al di là delle scelte individuali, che certo esistono, e che miguel, anzi, sottolinea nel suo post, eminentemente sociale. Dove io invece non vedo sbocchi è la possibilità che questi atti servano a cambiare lo stato marcio di cose laggiù, che potrebbe essere salvato, all’interno d’uno schema borghese di società, non parlo di rivoluzione, solo da un rifiuto trasversale della classe dirigente israeliana e palestinese, per costruire un unico stato né israeliano né palestinese. Qualunque altra soluzione, che sembra più realistica e a portata di mano di questa, come il ritornello “due popoli, due stati”, ribadirebbe la situazione di vicolo cieco sanguinoso in cui quelle terre si trovano. Né ha senso storico la posizione di buttare a mare “l’entità sionista”, perché dopo l’arrivo d’israele quelle terre non sono più le stesse, non solo perché son cambiati gli abitanti, e le grandi città costruite non possono più essere governate come i piccoli villaggi precedenti il cambiamento di tipo capitalistico portato dai sionisti. “Desionistizzare” israele non può che essere la rottura, degli israeliani, anzitutto, col gruppo dirigente storico sionista, che ha condotto quel territorio, ma le colpe storiche dei gruppi dirigenti palestinesi non sono da meno, a questa assurda situazione.p

    Ps: chi voglia vedere la differenza tra questo blog, non solo politico, e altri blog politici, si legga in kilombo il post “con occhi diversi” di rosaluxemburg, e segua i link che rimandano a due altri post sull’argomento trattato da miguel. Vi troverà non tanto posizioni politiche contrarie, che è il meno, quanto un’enorme supponenza, mica per caso sono di sinistra, da superiore civiltà e il disinteresse verso quella donna, giudicata solo per il suo atto finale, astratto dalla sua vita, se pure ne abbia avuta una, come suggerisce uno di questi impagabili sinistri. Ma il merito principale del post di miguel, mica l’hanno capito quegl’intelligentoni stupidi per sfoggio d’intelligenza, è proprio la “cura” con cui cerca di capire quella singola vita e mettercela di fronte a noi che lo leggiamo. Che tristezza, la sinistra.

  35. utente anonimo scrive:

    [chiedo scusa a M.M. se utilizzo un suo spazio per rispondere ad una domanda rivolta a me, ma prometto che si tratterà della seconda e ultima volta]

    Roberto,

    Nuova Zelanda e UK sono tecnicamete “monarchie costituzionali” sotto la stessa regina. Monarchie, che nessuno ha mai detto di avere in simpatia, ovvero sistemi dove per statuto diritti e priviliegi non sono proprio uguali per tutti. Un caso un po’ diverso da una democrazia parlamentare, dove tenicamente tutti dovrebbero godere degli stessi diritti e rispondere agli stessi doveri – cosa che non vale più quando vicino a “democratico” aggiungi “jewish” senza curarti mai di disambiguarlo – per questo in una situazione del genere avere solo “leggi fondamentali” può essere molto comodo: la contraddizione viene giustificata a seconda dei casi.

    Ma vedi, il problema che poni è un altro: perchè farsi gli affari d’Israele quando c’è dell’altro in giro che, in fin dei conti, è pure peggio? (e chi ti dice che non si critichi anche il resto, fa solo meno notizia, aggiungerei…)

    Per la stessa “ambiguità costituzionale”: lo stato ebraico -in quanto ebraico- impone anche a me europeo la responsabilità della sua esistenza, m’impone di ricordarlo, mi costringe ad appoggiarne la sua legittimità illegittima e le sue cause facendomi sentire “razzista” se non lo facessi e quando non ci riesce m’istituisce, in casa, giornate della memoria che nessun Etiope o Maori mi ha chiesto mai. In quanto “democrazia” mi fa sentire in pericolo di fronte all’integralismo e la barbarie, quel “fascismo islamico” che può colpire anche me, proprio me, da un momento all’altro con pericolosissimi Qassam artigianali, e che Israele tiene strenuamente a bada col suo democratico bagliore di società integralmente militarizzata. Israele mi mette in mezzo come spettatore così come viene messo al centro dello spettacolo per interessi che non sono di chi lo abita.

    E’ mio diritto, allora, chiedermi perché non abbia una costituzione.

    Per Miguel,

    intanto grazie dell’attenzione.

    >>>Prima di tutto, agli occidentali non gliene frega abbastanza, anzi molti apprezzano la brutalità israeliana: Gaza è una sorta di videogioco in cui i superuomini sulle merkavà fanno le strage di extracomunitari che le persone perbene non avrebbero mai il coraggio di fare qui.

    Di questo non sono sicuro: ho ancora grande fiducia nelle persone e sono convinto che in molti riescano ancora ad individuare la sofferenza, anche attraverso il filtro dello spettacolo.

    >>>E quindi l’odio per gli ebrei è un ingrediente indispensabile alla sua sopravvivenza.

    Verissimo, ma non per sempre -e a questo mi riferivo parlando di prezzo.

    In una splendida risposta ad una lettera, Michelguglielmo Torri faceva notare una cosa banale ma molto interessante:

    – il mondo sta cambiando con una rapidità impressionante, sotto i nostri stessi occhi. Secondo alcune proiezioni, nel 2050, la prima economia mondiale sarà la Cina, seguita dagli USA, seguita dall’India. E, per quella data, l’India da sola, oltre ad aver superato il Giappone, avrà un’economia pari a quella della UE (che, secondo me, continuerà ad essere un insieme di stati mal collegati da deboli legami politici). Inoltre, l’economia USA, per quanto la seconda al mondo, avrà un peso specifico globale enormemente inferiore a quello che ha oggi. In sostanza, il centro del mondo non si troverà più in Occidente, ma in Asia. E le nazioni leader del nuovo ordine non avranno nessun particolare interesse a sostenere Israele; non l’avranno perché non hanno nessun complesso di colpa a proposito dell’olocausto; non l’avranno perché al loro interno non vi é nessuna influente comunità ebraica filosionista; non l’avranno perché Israele è oggettivamente il principale elemento di destabilizzazione dell’intera area mediorientale.

    Ecco, è a questa proiezione che faccio riferimento quando parlo di “prezzo”: se le cose vanno avanti così, dopo ciò che si sta seminando il conto da pagare per Israele (e forse, di nuovo, anche per quei – tanti – ebrei che non hanno nulla a che fare con Israele, tre volte vittime) sarà salatissimo.

    Una postilla sulla “costituzione” di Israele. C’è una storiella che il rabbino Taubes racconta in merito agli eventi che lo portarono a conoscere Carl Schmitt di persona, e ad essere considerato da quest’ultimo, massimo giurista del nazionalsocialismo e antisemita nella piena accezione del termine, come suo unico valido interlocutore nei suoi ultimi anni di vita. Adesso non vi racconto tutta la storiella (anche perché non me la ricordo affatto), ma vi consiglio comunque di leggiucchiarvela perchè ne vale la pena (la trovate sia in “La teologia politica di S. Paolo”, Adelphi, sia in “In Divergente Accordo”, Quodlibet – vi consiglio quest’ultima perchè costa meno ed è curata dall’unica studiosa di Taubes in Italia, E. Stimilli, e tradotta dall’amico Gianni Scotto) e non ho il testo con me per citare direttamente. Mi ricordo però la parte iniziale, in cui Taubes racconta di quando stava a Gerusalemme, se non sbaglio proprio nel ’48, e doveva preparare un seminario sul concetto di “nomos”. Non sapendo dove documentarsi, gli venne in mente che ne “La dottrina della Costituzione” di Schmitt ve ne era una definizione esaustiva. Taubes sapeva che nella biblioteca a Gerusalemme ce ne doveva essere una copia e ne fece richiesta. Ma erano tempi duri anche quelli, e solo i soldati potevano andare a prendere i libri dall’altra parte, quindi ci voleva del tempo per avere il testo, almeno tre mesi. Troppo tardi per il seminario, da fare di lì a qualche settimana.

    Con grande sospresa, però, Taubes venne chiamato qualche giorno dopo dall’università: avevano il libro. Stupito, chiese al responsabile come mai il libro fosse già disponibile. La risposta che gli diedero fu questa: era stato chiesto con urgenza, il libro di Schmitt, da altri più importanti di lui. Coloro preposti alla redazione della futura costituzione d’Israele.

    Che poi non vide mai la luce, e forse non è un caso.

    PS: nel frattempo splinder non funzionava, sono tornato a casa e ho recuperato il testo di Taubes “Carl Schmitt. Un apocalittico della controrivoluzione”. L’anno del racconto è il ’49, la biblioteca nell’enclave del Monte Scopus, Gerusalemme divisa. Ad aver chiesto con urgenza il libro fu l’allora Ministro di Giustizia Pinchas Rosen.

  36. kelebek scrive:

    Per p (n. 34)

    Colpiscono due cose nell’intreccio di post che segnali.

    Primo, che “I tempi e le idee” afferma alcune cose sulla mia visione complessiva della realtà, in base a un post, dove sostanzialmente ho solo citato Repubblica, premettendo un’ipotesi sulle origini di Fatima.

    Secondo, sono certo che a nove persone su dieci, il post di MMAX piacerà molto di più del mio.

    Dice, in sostanza che tutto è tragedia e tutti sono vittime. E credo che lo pensi onestamente, non ho nulla contro MMAX.

    Il discorso sarebbe lungo, ma è chiaro che quando l’industria culturale espropria tutti i singoli produttori di cultura, con le loro enormi differenze, deve proporci una nuova cultura, accettabile trasversalmente al massimo numero di consumatori possibili.

    Ecco che improvvisamente devono smettere di esistere gli angoli spigolosi, scompaiono le cause, come scompare il fatto che dietro ogni proiettile al mondo, c’è qualcuno che ha tirato il grilletto.

    Nel nuovo mondo, le cose invece avvengono e sono “tragedie”, proprio come lo tsunami (dimenticando che persino la devastazione che accompagnò lo tsunami aveva anche cause sociali e storiche).

    Miguel Martinez

  37. kelebek scrive:

    per il commento n. 35,

    immagino che tu sia Diego del 13. I tuoi interventi ci stanno benissimo, non ti preoccupare: qui, i discorsi spesso vanno per la tangente, ma proprio per questo si fanno più interessanti.

    Piuttosto, unica regola per chi vuole scrivere commenti: firmate sempre, anche con un nick qualsiasi.

    Sono graditi poi i riferimenti al commento a cui si risponde (come faccio io quando scrivo “Per Roberto (n. 23)” ).

    Miguel Martinez

  38. utente anonimo scrive:

    Per Miguel,

    Volevo dirti che non penso assolutamente che quella donna sia stata manipolata, il mio accenno alla manipolazione, termine, forse non giusto, riguardava un evento come il suicidio dei cosiddetti kamikase che sono sen’altro frutto di una disperazione vissuta in prima persona e arma ultima e consapevole per un conflitto dove c’è una disparità enorme dal punto di vista militare, ma che tuttavia hanno bisogno di un certo grado di preparazione tecnica e anche psicologica, per questo parlavo di culto e di memoria.

    Riguardo alla lotta che tu hai ben illustrato tra i piccoli e i grandi vorrei osservare che i piccoli non sono stati lasciati soli, tutte le guerre con israele sono state combattute anche dagli stati arabi, che credo , più in generale, abbiano le loro responsabilità. In fondo i palestinesi non godono in alcuni di quegli stati delle stesse opportunità degli altri abitanti, in palese contraddizione con quanto viene affermato quotidianamente e con le stesse guerre.

    In una cosa invece sono d’accordo, nel rifiuto del punto di vista pietistico che rischia di stendere un velo troppo fitto sulla realtà dello scontro. Le vitime degli schieramenti sono diverse per numero e per intensità di disagio di vita, questo dal 1967, in particolare. E’ da quel momento che avviene una svolta nefasta ancora in atto.

    maria

  39. utente anonimo scrive:

    Una costituzione positiva potrebbe essere utile ai cittadini non ebrei di Israele? Può anche essere. Ma Israele – come sogno, come progetto e infine come Stato-nazione – non è stato pensato per loro. Loro non possono esserne protagonisti ma solo comparse, personaggi marginali.

    E coloro per i quali è stato pensato non hanno bisogno di nessuna costituzione positiva. Non la “giustificazione”, ma la precisa e dichiarata ragion d’essere d’Israele, sta nella costituzione di uno stato-rifugio per gli ebrei, che possa ospitare e difendere gli ebrei che vi risiedono e costituire un punto di riferimento costante per gli ebrei che risiedono altrove.

    E ciò spiega, tra le altre cose, perché io ritenga quella dello “stato unico democratico” la più improponibile dalle utopie. Noi possiamo discuterne quanto ci pare, ma resta il fatto che gli ebrei vogliono il loro fortino. Hanno più volte dimostrato di avere determinazione e mezzi per difenderlo sino all’ultimo, e continueranno a farlo, che ci piaccia o no.

    E del resto ci sono persone che abitano una terra da tre generazioni: che gli diciamo? Qualcosa tipo “carissimi Tizio Cohen e Kaya Levy, dovete cavarvi dalle palle perché qui circa sessant’anni fa ci abitavano Semproniyo Hamidi e Meviyah Abbas, e i loro nipoti rivogliono la casa”? E se qualcuno arrivasse da me e mi dicesse che casa mia sorge su un terreno che è stato rubato cent’anni fa al suo bisnonno? 🙂

    Due popoli per due stati sarà forse una soluzione razziale e pure un po’ razzista, ma mi pare l’unica soluzione possibile. Se il tracciato del muro non fosse così ingiusto e arbitrario, beh, dovrebbe farsene carico la comunità internazionale e costruirlo l’ONU a sue spese.

    Secondo me, eh.

    Z.

    p.s.:

    Puntualizzazione noiosa e pignola. Come già s’ebbe cura di precisare – mengozzianamente parlando – e nonostante si affermi comunemente il contrario, il Regno Unito (non diversamente dalla Spagna) è una monarchia parlamentare, non costituzionale. Questo ovviamente non per l’assenza di costituzione positiva – del tutto irrilevante – ma perché il potere del monarca è puramente formale da oltre due secoli. E in UK la legge è uguale per tutti, né più né meno che in Francia o in Ciamania, e forse un po’ più che in Italia 😉

  40. utente anonimo scrive:

    >Una costituzione positiva potrebbe essere utile ai cittadini non ebrei di Israele? Può anche essere. Ma Israele – come sogno, come progetto e infine come Stato-nazione – non è stato pensato per loro. Loro non possono esserne protagonisti ma solo comparse, personaggi marginali. Z<
    Non sono d’accordo. Le minoranze etnico-linguistico-religiose esistono un po’ dappertutto negli stati nazionali, senza essere “protagonisti” (e perché lo dovrebbero essere?!) o “comparse”, bensì cittadini con pari dignità degli altri, pari dignità tutelata da una Costituzione (dove c’è) o da una consolidata tradizione (come in Gran Bretagna). E una Costituzione scritta dovrebbe essere sempre una garanzia in più, specie in uno Stato come Israele che non mi pare poter vantare secolari tradizioni giurisprudenziali LAICHE (lasciamo da parte il talmud) tali da consentirgli di fare tranquillamente a meno di una Costituzione scritta.

    >E coloro per i quali è stato pensato non hanno bisogno di nessuna costituzione positiva.<
    E chi te lo ha detto?:-). Perché i Nobili Padri Costituenti, prima di riunirsi per fare quel popò di Costituzione Italiana, indirono forse un referendum per chiedere ai cittadini se volessero o meno una Costituzione? Non mi pare proprio. La fecero e basta. Ecco, lo stesso penso valga per Israele. Sono evidentemente i politici di laggiù che non la vogliono; un “lacciuolo” in meno per loro:-).

    >Non la “giustificazione”, ma la precisa e dichiarata ragion d’essere d’Israele, sta nella costituzione di uno stato-rifugio per gli ebrei, che possa ospitare e difendere gli ebrei che vi risiedono e costituire un punto di riferimento costante per gli ebrei che risiedono altrove.<
    Sono d’accordo.

    >E ciò spiega, tra le altre cose, perché io ritenga quella dello “stato unico democratico” la più improponibile dalle utopie.<
    Su questo non ci piove. Ma – è ormai il mio chiodo fisso:-) – lo “Stato Unico Teocratico”, con una bella Costituzione fotocopia di quella iraniana, in cui la parola “islam” sia sostituita con “ebraismo”? Io penso che Ahmadinejad dovrebbe essere contento di aver fatto scuola e, di conseguenza, dovrebbe ipso facto desistere dall’insano proposito cancellatorio, no?:-)

    >Noi possiamo discuterne quanto ci pare, ma resta il fatto che gli ebrei vogliono il loro fortino. Hanno più volte dimostrato di avere determinazione e mezzi per difenderlo sino all’ultimo, e continueranno a farlo, che ci piaccia o no.<
    D’accordo, ma secondo me il problema vero è che a quel “fortino” hanno costruito intorno un sacco di “dependances” rigorosamente abusive, manco si fosse in Italia:-).

    >E del resto ci sono persone che abitano una terra da tre generazioni: che gli diciamo? Qualcosa tipo “carissimi Tizio Cohen e Kaya Levy, dovete cavarvi dalle palle perché qui circa sessant’anni fa ci abitavano Semproniyo Hamidi e Meviyah Abbas, e i loro nipoti rivogliono la casa”?<
    Sì, più o meno è questo il punto di vista degli ineffabili “Amici dei palestinesi”. Probabilmente le ali estreme di tale raggruppamento vorrebero anche che, prima di partire definitivamente, Tizio Cohen e Kaya Levi pagnino sull’unghia anche tutti gli affitti arretrati della casa occupata abusivamente:-)

    >E se qualcuno arrivasse da me e mi dicesse che casa mia sorge su un terreno che è stato rubato cent’anni fa al suo bisnonno? 🙂<
    Eh, eh, non mi fare il Miguel degli sionisti:-) con dei paragoni ad minchiam. Qui c’è un diritto d’usucapione per chi è in buonafede e dei giudici che saprebbero (anche se nei ben noti tempi biblici:-) farlo rispettare e alla fine è matematico che – se non desistesse dai suoi insani propositi molestatori nei suoi confronti- il tuo temerario discendente del nonno deprivato dal suo terreno 100 anni fà farebbe una stretta e non piacevole conoscenza con una coppia di carabinieri. Purtroppo – e qui concordo con Miguel – lì non ci sono né “giudici”, né “carabinieri”.

    >Due popoli per due stati<
    Veramente sarebbe “Due stati per due popoli”:-)

    >sarà forse una soluzione razziale e pure un po’ razzista, ma mi pare l’unica soluzione possibile.<
    Perché “razziale” e “razzista”??!! A parte il fatto che ricalca la risoluzione originaria ONU, che nessuno – tranne gli arabi e per ovvii motivi che con la razza c’entrano ‘na minchia – nel corso degli anni ha giudicato “razziale e razzista”, ma se cechi e slovacchi, serbi e montenegrini e tanti altri si fanno due stati per due popoli (o più stati per più popoli, come dopo la disgregazione dell’URSS, razzismo pure isso??!!

    >Se il tracciato del muro non fosse così ingiusto e arbitrario,<
    E te credo, l’hanno deciso gli israeliani, unilateralmente!

    >beh, dovrebbe farsene carico la comunità internazionale e costruirlo l’ONU a sue spese.<
    Beh, non sono le spese di costruzione il problema, bensì il tracciato su cui debba sorgere. Forse l’ONU dovrebbe occuparsi prima di questo, veto degli USA permettendo:-).

    >Puntualizzazione noiosa e pignola. Come già s’ebbe cura di precisare – mengozzianamente parlando – <
    Auroramente:-) parlando, c’ingozzi di mengozzi:-).

    >e nonostante si affermi comunemente il contrario, il Regno Unito (non diversamente dalla Spagna) è una monarchia parlamentare, non costituzionale. Questo ovviamente non per l’assenza di costituzione positiva – del tutto irrilevante – ma perché il potere del monarca è puramente formale da oltre due secoli. E in UK la legge è uguale per tutti, né più né meno che in Francia o in Ciamania, e forse un po’ più che in Italia 😉<
    Basta, per pietà, abbiamo capito!:-)

    Ciao

    Ritvan

  41. utente anonimo scrive:

    cara Aurora ,

    ma lo sai che anch’io volevo scrivere delle mani di fatima, le avevo notate, mani grosse, maschili, abituate al duro lavoro….ma lo hai fatto te, bene come al solito e così intervengo soltanto per notare la sintonia

    che è sempre una cosa buona quando capita…

    maria

  42. utente anonimo scrive:

    Mi vergogno un poco di soffermarmi su cavolate, e di deviare,come al solito, dal centro della questione, ma le mani di questa donna, confidenzialmente ” nonna Fatima”, mi hanno colpita.

    Sono mani forti, maschili. E maschile è il suo polso. Anche il viso, che negli occhi e nella linea morbida dell’arcata sopraccigliare rappresenta la saggezza notata da Kel, presenta un tratto maschile : la distanza tra il naso e il labbro superiore è eccessiva rispetto a quella che normalmente si vede nei visi femminili.

    E’ una donna ” mascolinizzata”, come se nella sua vita avesse dovuto sostituire anche la figura maschile, e noto che nella storia familiare non si fa cenno del marito, se sia vedova o che altro.

    Non faccio fatica quindi a credere, che sia la donna ” di polso”, energica, indipendente nelle decisioni e che le stesse decisioni non siano affatto dettate da impulsività. Quella distanza tra il naso e la bocca, priva di rientranze, indicano una capacità di autocontrollo, anche nella pronuncia delle parole, la tendenza a riflettere : ha ponderato bene il suo gesto.

    Tuttavia, se anche non si vuole dire che la sua azione è frutto di “disperazione”, lo sarà, secondo me, almeno di “esasperazione” e da qui il desiderio della vendetta. Solo che non ritengo la vendetta ben indirizzata. Quei tre “giovani pasciuti”, feriti, sono pedine. E’ come se io andassi in banca e ammazzassi i dipendenti perché io non sono in grado di colpire i fautori della politica bancaria, i presidenti, i vice presidenti, i dirigenti, i componenti dei duplici consigli di amministrazione derivanti dalle fusioni, gli azionisti di maggioranza che incidono sulla strategia e sulla implacabile burocrazia, che non guarda più ai bisogni del singolo perchè non c’ è più nessun soggetto fisico responsabile, addetto a rispondere al singolo bisogno di flessibilità, ma una massa spersonalizzata, un ente che agisce sulla base di inderogabili norme, regolamenti, circolari. I dipendenti non hanno più alcuna possibilità di sottrarsi, pena sanzioni, al meccanismo prestabilito.

    Ma quando anche io arrivassi a colpire fisicamente i vertici, ancora non avrei eliminato il ruolo, che verrebbe ricoperto subito da un sostituto, né la politica bancaria.

    Ho capito che non si fa un discorso di utilità o inutilità, ma se si vuole essere amici delle vittime, e solidali, bisognerà trovare il modo.

    A meno che non ci si accontenti di dire che ” Fatima ha reagito come si reagisce quando si è esasperati, è una combattente, ha il coraggio che le viene dal suo senso di dignità”. Quasi quasi è un “vero uomo”.

    Aurora.

  43. utente anonimo scrive:

    P, condivido la tua tristezza nel leggere certi post, di ” sinistra”, che mostrano apertamente tutta la paura di essere il più politicamente corretti possibile, al riguardo. Finendo per essere solo bigotti e ipocriti.

    Aurora, interessante la tua ultima considerazione ” quasi come un uomo”. Immaginiamo per un momento che questo gesto sia stato compiuto da un uomo. Un uomo anziano, stessa situazione familiare, stessa condizione di vittima. Avremmo pensato che è stato ” manipolato”?. Forse ci inganna la faccia , da nonna, appunto, della donna.La nonna deve pensare ai nipoti, o occuparsi della discendenza, oppure fare le torte. Perchè una ” nonna” non dovrebbe avere un senso così forte della propria dignità di persona da spingerla a compiere un gesto così estremo ? Se ci pensate, in quella situazione è l’unico gesto in cui una persona che è stata e può solo essere vittima ( della situazione creata da altri, della violenza subita senza potersi difendere ), e succube di altri , può pensare di diventare soggetto e padrona della situazione. Una padrona che sceglie l’azione, che è capace di imporla agli altri, e di dimostrare al mondo che è stata per una volta protagonista della propria vita.

    Protagonista nel senso di esserne la principale artefice, parte attiva, non nel senso narcisista di esibizionista.

    Se non riecheggiasse uno spot in tv , direi che con questo gesto la donna ha detto chiaramente :” io esisto , e posso e voglio decidere “.

    Ora, io non se se e quanto la donna ha avuto davvero pressioni nel suo stesso ambiente. Ma SE la donna ha fatto questo gesto con motivazioni personali, cioè non militarmente utilitaristiche ma prettamente personali, non ha senso stabilire se ciò che ha fatto sia o sia stato ” utile ” . E’ stato utile a lei, alle sue ragioni.

    MJ

  44. utente anonimo scrive:

    >Caro Ritvan (?)<
    E’ il mio nome, di cognome faccio Shehi, ma qui si possono tranquillamente usare anche pseudonimi. Vietato, invece – come ti ha già detto il “padrone di casa” – l’anonimato.

    >sono “il solito kompagno/kamerata anonimo” di cui sotto.

    Qualificandomi come Diego Ianiro mi resta solo “solito compagno/camerata”.<
    Bastava Diego:-). Ma è meglio col cognome, così – visto che sul “kompagno/kamerata” glissi con mirabile nonchalance – mi son fatto qualche scorrazzata sul web e posso pensare con ragionevole certezza che il “kamerata” sia da escludere. Anche perché su “Indymedia” nessuno dei kompagni “beninformati” ti ha dato del “fascistone”, come hanno fatto invece col nostro “padrone di casa”. Rimane il “kompagno”, ma di quale “chiesa”? PCdI? RC? Ferrandiano? Anarchico (spero non di quelli che dovevano rifornire la buonanima della Fallaci di tritolo per far saltare moschee:-) )? Io mi autodefinisco “liberale” e ho la strana e cocciuta pretesa di voler sempre sapere come si autodefinisce politicamente l’interlocutore: nessuno è perfetto:-)

    >Per levarti quel “solito” ti dirò che non parlo per conto terzi, conosco ciò di cui parlo sufficientemente bene da permettermi di dare opinioni.<
    Beh, mi dispiace, ma il il “solito” lo lascerei. Non era offensivo, non stava a significare “non sa di che parla”, era solo il modo di dire che trattasi di uno che parla solo ed esclusivamente delle colpe di Israele e del suo Alleato e mai di quelle dei palestinesi e loro “alleati”. Che ci fa vedere solo una faccia della medaglia, insomma, come fa ogni buon estremista, kompagno o kamerata che sia. E che – immagino -vorrebbe delle soluzioni del problema della Palestina in linea con la sua “presentazione”. E la cosa non mi sta bene.

    >La mia modesta opinione, dopo un mese di West Bank, è che la soluzione “spaziale” non è possibile, né ammissimile.<
    Una “terrena” ti andrebbe bene?:-)

    >Non fosse altro per il fatto che legittimerebbe un precedente gravissimo in politica internazionale,<
    ???

    >la presenza di una contraddittoria “democrazia ebraica”<
    Perché “contraddittoria”?

    >laddove l’aggettivo ebraico viene spacciato per confessionale ma viene inteso da Israele – il governo d’Israele da almeno trent’anni – sulla stessa onda ideologica coloniale e razzista degli scorsi due secoli mitteleuropei.<
    Ah, ‘mbè, se tu equipari il concetto di “stato nazionale” (e gli ebrei, che ti piaccia o no, sono oltre a seguaci di una religione anche membri di un’etnia-popolo-nazione che dir si voglia, senza che le due cose coincidano sempre, visto che ci sono anche ebrei atei!) a quello di “stato razzista e coloniale” allora c’è poco da discutere con te: aboliresti con un colpo di spugna il 90% degli stati del Pianeta!:-)

    >E il razzismo in Israele è tangibile, a tutti i livelli.<
    Quegli spocchiosetti di ebrei ti hanno dato spesso del “mafioso-pizza-spaghetti-mandolino”, eh?:-)

    >Il doppio stato, con la palestina ridotta ad arcipelago (il Piano E1) non è ammissibile.<
    E chi ha detto che dovrebbe esser “ammissibile”? E’ solo quello che vogliono gli israeliani, nella perfetta logica del suk arabo:-), come contropartita di quello che vogliono molti (non tutti) arabi, ovvero o che gli ebrei se ne vadano aff..lo in Alasca o in Timbuctù, oppure che accettino di vivere come minoranza in uno stato arabo. E’ logico che se chiedi all’Austria come gli piacerebbe che fosse trattato il Sud Tirolo non ci penserebbe un attimo a presentare una mappa in cui finisce entro i confini austriaci pure Trieste!:-).

    >Basterebbe farti una volta, una sola, un giro da Jenin ad Hebron per capirlo.<
    Una mappa no, eh?:-). Abbi pazienza, ma non tutti possiamo essere assunti da un’ONG per fare giri da quelle parti. E come luogo di villeggiatura, personalmente preferisco lidi più tranquilli.

    >Di più non devo dirti, avendomi tu già squadrato<
    “Squadrato” no, abbiamo concluso che non sei kamerata:-).

    >e condannato come “kamerata/compagno”<
    E chi sono io per “condannare”, ammesso e non concesso che ne abbia voglia? Io semplicemente constato. Posizioni simili alle tue si trovano solo fra certi kompagni (non tutti) e certi kamerati (non pochi), questo è un dato di fatto, mica un insulto.

    >dalle deliranti teorie antiisraeliane.<
    Antiisraeliane di sicuro. Deliranti, mica tanto, visto che porterebbero alla “conversione” dell’attuale Stato di Israele in uno dei tanti stati arabi con una cospicua minoranza ebraica. Il che farebbe sicuramente la goia degli arabi, nonché di tutti i musulmani del mondo, Ahmadinejad in testa. Ma non credo che sarebbe accettabile per gli ebrei israeliani, almeno non più della “Palestina a macchia di leopardo” – e giustamente -per gli arabi palestinesi. Vedi, caro Diego, la differenza fra noi due sta tutta qui: io non accetto il piano israeliano, mentre tu ti “appiattisci” su quello di Ahmadinejad, ovvero “Lo Stato Unico Democratico della Palestina”. Ecco perché tu sei sicuramente un kompagno e io no:-).

    >Ti ringrazio per esserti risparmiato l’antisemita.<
    Ma non c’è di che! Come ho già spiegato su questo blog, anche gli arabi sono semiti e io penso – a dispetto dell’accezione comunemente data all’aggettivo in questione – che dare dell’ “antisemita” ad un amico degli arabi palestinesi sarebbe – semanticamente parlando – una castroneria.

    >Se vuoi sapere come la penso, ti rimando qui:

    http://www.nazioneindiana.com/2006/07/29/la-politica-di-israele-e-le-popolazioni-in-ostaggio<
    Letto. E anche i commenti mi sono piaciuti, di ottimo livello. Quasi :-)quanto quelli di “Kelebek”. Ma la mia convinzione rimane quella di cui sopra.

    Ciao

    Ritvan

  45. utente anonimo scrive:

    diego (34)

    il problema che sollevavo è un altro: abbiamo tre stati (regno unito e nuova zelanda) che non hanno una costituzione scritta (o costituzione positiva che dir si voglia, e questo, per inciso, non vuol dire che “non hanno una costituzione): ora per solo uno di questi tre stati il fatto di non avere una costituzione scritta è visto come prova di non democraticità (ricordi forse la menapace di quest’estate? “israele non ha costituzione e quindi non è democratico).

    ecco non lo trovo tanto logico nè utile*: vuoi criticare israele? benissimo, ci sono almeno 1000 ragioni, non c’è bisogno di inventarne una 1001esima

    roberto

    * scusate la mia fissa, ma sono molto legato al caro vecchio concetto di utilità delle proprie azioni, o quanto meno al principio “se l’unica cosa che puoi fare è dannosa per te, siediti sul divano con una bella birra in mano”

  46. utente anonimo scrive:

    per maria (31)

    per quanto mi riguarda nonnina e vecchietta non sono affatto modi di sminuire

    roberto

  47. utente anonimo scrive:

    Ritvan:Le minoranze etnico-linguistico-religiose esistono un po’ dappertutto negli stati nazionali, senza essere “protagonisti” (e perché lo dovrebbero essere?!) o “comparse”, bensì cittadini con pari dignità degli altri, pari dignità tutelata da una Costituzione (dove c’è) o da una consolidata tradizione (come in Gran Bretagna).

    Non ci sono dubbi, Ritvan. Il punto è che secondo me Israele non è l’Italia con la sua costituzione o la Gran Bretagna con le sue consuetudini e convenzioni. Come si diceva è uno stato creato da un’etnia per ospitarne e tutelarne i membri.

    Ho trovato particolarmente centrato l’intervento di Miguel di qualche mese fa su Israele come “Herrenvolk Democracy”, che spiega perché Israele sia (a mio avviso) un’assoluta unicità nel panorama internazionale. Anche gli States sono uno stato-progetto, è vero, ma gli States sono uno stato da sempre multietnico, anzi sono lo stato multietnico per eccellenza. Anche e soprattutto in questo consiste il progetto, dopotutto. Mica per caso si diventa americani sempre iure soli, e mai iure sanguinis.

    E chi te lo ha detto [che agli ebrei israliani non serve una costituzione]?

    Ma nessuno, ovviamente 🙂 E’ solo la mia personale e opinabile opinione, basata sulla particolare natura di Stato-sogno-progetto etnico che caratterizza Israele.

    Che potrebbe servire agli israeliani non ebrei forse hai ragione. Ma fino a quando gli ebrei israeliani vorranno il loro stato-fortino non vedo come gli israeliani non ebrei possano ottenere pari dignità. Il sogno che Israele è chiamato a difendere non li riguarda.

    Eh, eh, non mi fare il Miguel degli sionisti:-) con dei paragoni ad minchiam.

    Beh, onestamente non mi sembra un paragone così arbitrario. Mi spiego meglio: se qualcuno vuole che gli renda la casa perché cinquant’anni prima era di suo nonno io gli rispondo “picche”, e la famiglia Cohen-Levy dell’esempio credo abbia diritto a fare altrettanto nei confronti della famiglia Hamidi-Abbas di cui sopra.

    Naturalmente, che la loro casa sia un fortino circondato da dependances abusive che neanche a Trapani e che i palestinesi non abbiano modo di difendersi legalmente dallo spoglio da parte dei coloni siamo perfettamente d’accordo. Per questo bisognerebbe occuparsi seriamente del muro. La battuta sulle spese di costruzione era per dire che non mi sembra, in astratto, un’idea così esecrabile. E invece ricorderai che è stata spesso criticata in sé, come barriera simbolo di divisione, e non solo per il tracciato unilateralmente deciso da Israele, e che senza dubbio andrebbe rivisto.

    Se invece intendevi dire che la famiglia Cohen-Levy potrebbe abitare proprio in una di quelle dependances, beh, allora se e quando si faranno i due stati per i due popoli (o viceversa) spetterà a loro decidere se rimanere in uno stato straniero e imparare una lingua straniera o traslocare in Israele. Ma in questi casi è sempre così: lo è stato per i cechi e per gli slovacchi e lo è stato per i popoli dei Balcani. Senza contare che i Cohen-Levy (per il discorso del sogno-progetto di cui sopra) sono ulteriormente tutelati dalla Legge del Ritorno…

    Perché “razziale” e “razzista”??!!

    Così è spesso definita da chi sostiene la tesi dello stato unico democratico.

    Basta, per pietà, abbiamo capito!:-)

    Sicuro. Ma il #35, come puoi notare, non era ancora stato illuminato :-))

    Z(ionist) 🙂

  48. utente anonimo scrive:

    miguel (30)

    per rispondere al tuo esempio (ma confesso che mi sento un po’ a disagio a semplificare così), io parlerei anche con il grosso bruto (pure io sono grande e grosso), solo che appena riesco a convincerlo a stare fermo con le mani per 30 secondi, il piccoletto che sembrava moribondo si alza e tira della ghiaia sul grosso.

    poi un tizio che passa li per caso e dice di essere amico del piccoletto minaccia il grosso di fargli il mazzo a tarallo. sempre lo stesso tizio dà della benzina e un cerino al piccoletto per bruciare la casa del grosso, e a quel punto il poliziotto inizia a fare la voce grossa con il tizio e il grosso inizia di nuovo a menare il piccoletto.

    tutto ciò è molto deprimente

    roberto

  49. utente anonimo scrive:

    Aurora, anche i soldati dell’Asse in Unione Sovietica erano pedine. Ma i partigiani russi gli sparavano addosso ugualmente…

    p.s.:

    è una Hitler card? Ma no, alla fine non ho dato del nazi a nessuno…

  50. utente anonimo scrive:

    ah sempre per miguel, per il suo esempio:

    mi hai fatto venire in mente l’allenatore della prima squadra di basket seria in cui ho giocato che ci diceva “uno più piccolo lo menate, con uno uguale ci litigate e con uno più grande ci discutete. con l’arbitro solo sorrisi e strette di mano”

    roberto

  51. utente anonimo scrive:

    >il problema che sollevavo è un altro: abbiamo tre stati (regno unito e nuova zelanda) che non hanno una costituzione scritta (o costituzione positiva che dir si voglia, e questo, per inciso, non vuol dire che “non hanno una costituzione): roberto<
    Scusa, Roberto, ma il terzo stato chi è? O la Gran Bretagna vale doppio?:-)

    >ora per solo uno di questi tre stati il fatto di non avere una costituzione scritta è visto come prova di non democraticità (ricordi forse la menapace di quest’estate? “israele non ha costituzione e quindi non è democratico).<
    Ah, ecco, ho capito, il terzo era Israele.

    >ecco non lo trovo tanto logico nè utile*: vuoi criticare israele? benissimo, ci sono almeno 1000 ragioni, non c’è bisogno di inventarne una 1001esima<
    Sì, ma quando ci sono di mezzo i biechi sionisti, la parola d’ordine è:”melius abundare quam deficere”. Ekkekkakkio! Eppoi, i precedenti ci obbligano: se hai letto nel delizioso libro di Anatole France “L’isola dei pinguini” la descrizione dell’affare Dreyfus (che mi pare fosse “sionista”:-) ) dove si racconta di migliaia e migliaia di “prove” cartacee raccolte contro Dreyfus, tali e tante da ingombrare diversi edifici e che alla fine si rivelarone essere carte che con il caso non avevano nulla a che fare. Ecco, con gli sionisti di oggi si fa allo stesso modo:-).

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Carino il tuo esempio sulla falsariga di quello migueliano. Aggiunge pezzi mancanti alla parabola sommamente incompleta raccontata da Miguel (certe volte quelli-che-stanno-dalla-parte-del-piccolo vengono colti da strane amnesie quando raccontano parabole e poi s’inkazzano pure se cerchi di correggergliele, come mi capitò con la gentile Cocco:-) ) ma non la completa fino in fondo. Manca la parte precedente, ovvero l’origine, altrimenti non si spiega perché il grosso sta menando al piccoletto e perché il piccoletto non se ne va a bersi una birra sul divano, invece di stare lì a prendersele di santa ragione. Ci proverò io, più tardi (se qualcuno non mi sfruculia nel frattempo:-) ).

  52. utente anonimo scrive:

    >Mi vergogno un poco di soffermarmi su cavolate, e di deviare,come al solito, dal centro della questione, Aurora<
    Un avvocato che si vergogna??!! Chiamiamo subito il WWF!:-)

    >ma le mani di questa donna, confidenzialmente ” nonna Fatima”, mi hanno colpita.<
    Eh, sì, le mani di Fatima non sono esattamente “mani di Fata”:-)

    >Sono mani forti, maschili. E maschile è il suo polso. Anche il viso, che negli occhi e nella linea morbida dell’arcata sopraccigliare rappresenta la saggezza notata da Kel, presenta un tratto maschile : la distanza tra il naso e il labbro superiore è eccessiva rispetto a quella che normalmente si vede nei visi femminili.<
    Lombrosiana!:-)

    >E’ una donna ” mascolinizzata”,<
    Stai a vedere che i biechi sionisti versano di nascosto ormoni maschili negli acquedotti per frenare la ben nota fertilità delle donne palestinesi!:-)

    >come se nella sua vita avesse dovuto sostituire anche la figura maschile, e noto che nella storia familiare non si fa cenno del marito, se sia vedova o che altro.<
    Molto probabilmente vedova. L’unico precedente di donna sposata – a cui MM si è guardato bene dal dedicare un post:-) – è stato quello di una che aveva cornificato il marito e che – scoperta – gli è stata offerta la “scelta” fra lapidazione e martirio esplosivo: ovviamente, scelse il secondo, probabilmente poiché dava morte istantanea e aveva anche il non disprezzabile vantaggio di portarla direttamente e subito in Paradiso (dove, però non so se vige la par condicio, ovvero se anche alle donne martiri vengono messi a disposizione decine di baldi giovanotti vergini:-) ).

    >Non faccio fatica quindi a credere, che sia la donna ” di polso”, energica, indipendente nelle decisioni e che le stesse decisioni non siano affatto dettate da impulsività. Quella distanza tra il naso e la bocca, priva di rientranze, indicano una capacità di autocontrollo, anche nella pronuncia delle parole, la tendenza a riflettere : ha ponderato bene il suo gesto.<
    Arilombrosianaaa!:-)

    >Tuttavia, se anche non si vuole dire che la sua azione è frutto di “disperazione”, lo sarà, secondo me, almeno di “esasperazione” e da qui il desiderio della vendetta. Solo che non ritengo la vendetta ben indirizzata.<
    Perché non conosci il Kanun, miscredente:-) ed infedele:-)!

    >Quei tre “giovani pasciuti”, feriti, sono pedine.<
    Sì, ma la nonnetta non era un membro delle “Brigate Rosse” e agiva in un contesto tipicamente kanunorio. Infatti il kanun non impone di ammazzare per forza il capo/i capi della tribù avversaria (anche se è caldamente consigliabile:-) ), bensì qualsiasi membro armato della stessa: in questo il kanun è molto democratico:-). Anche perché, per la nonnetta kamikaze esser ricevuta in udienza da Olmert o da Katzav (e con quest’ultimo, a quanto pare, c’era pure il rischio che gli zompava addosso per stuprarla, senza darle il tempo di tirare la cordicella:-) ) mi pare fosse un po’ difficile.

    >E’ come se io andassi in banca e ammazzassi i dipendenti perché io non sono in grado di colpire i fautori della politica bancaria,<
    E poi hai il coraggio di dirmi che non ce l’hai con le banche?:-)

    >i presidenti, i vice presidenti, i dirigenti, i componenti dei duplici consigli di amministrazione derivanti dalle fusioni, gli azionisti di maggioranza che incidono sulla strategia e sulla implacabile burocrazia, che non guarda più ai bisogni del singolo perchè non c’ è più nessun soggetto fisico responsabile, addetto a rispondere al singolo bisogno di flessibilità, ma una massa spersonalizzata, un ente che agisce sulla base di inderogabili norme, regolamenti, circolari. I dipendenti non hanno più alcuna possibilità di sottrarsi, pena sanzioni, al meccanismo prestabilito.

    Ma quando anche io arrivassi a colpire fisicamente i vertici, ancora non avrei eliminato il ruolo, che verrebbe ricoperto subito da un sostituto, né la politica bancaria.<
    Su questo ho qualche dubbio. Ricordati della massima:”Colpire uno per educarne cento”. Spesso importanti riforme sono scaturite in seguito ad un gesto violento, apparentemente inconsulto, ma alla cui base stava un meccanismo perverso che il gesto stesso ha contruibuito a portare all’attenzione dell’opinione pubblica e poi del legislatore.

    >Ho capito che non si fa un discorso di utilità o inutilità, ma se si vuole essere amici delle vittime, e solidali, bisognerà trovare il modo.<
    He, he, una bella impresa!

    >A meno che non ci si accontenti di dire che ” Fatima ha reagito come si reagisce quando si è esasperati, è una combattente, ha il coraggio che le viene dal suo senso di dignità”. Quasi quasi è un “vero uomo”.<
    Mah, di donne combattenti è piena la storia: da Pentesilea, leggendaria regina delle amazzoni, a Giovanna D’Arco, per finire alle kompagne partigiane della Resistenza. Ricordo di aver letto il libro della kompagna Viganò:”L’Agnese va a morire”. Non vedo perché in Palestina debba essere diverso…

    Ciao

    Ritvan

  53. utente anonimo scrive:

    ma che ci facciamo tutti qui sabato a quest’ora?

    qui piove, mia figlia fa degli scarabocchi e quando gli ho detto “vuoi giocare con me” ha risposto “no iaia mahlen, papa assis” (laura disegna, papà resta seduto)

    roberto

  54. utente anonimo scrive:



    E un giorno come gli altri, ma forse con più rabbia in corpo

    pensò che aveva il modo di riparare a qualche torto

    salì sul mostro che dormiva, cercò di mandar via la sua paura

    e prima di pensare a quel che stava a fare,

    il mostro divorava la pianura

    il mostro divorava la pianura

    il mostro divorava la pianura.

    tratto da “La Locomotiva” di F. Guccini

    è lei, è Nonna Fatima.

    Matteo

  55. utente anonimo scrive:

    Caro p., la tua posizione squistamente marxista (commento n.34) la trovo molto più equilibrata e di buonsenso di molte altre viste qui e altrove (oddio, non è che mi viene una recidiva di marxismo?:-) ). Ad eccezione di questo paragrafo:

    “Né ha senso storico la posizione di buttare a mare “l’entità sionista”, perché dopo l’arrivo d’israele quelle terre non sono più le stesse, non solo perché son cambiati gli abitanti, e le grandi città costruite non possono più essere governate come i piccoli villaggi precedenti il cambiamento di tipo capitalistico portato dai sionisti.”

    Caro p., tu provvedi a “buttare a mare l’entità sionista” (qualsiasi cosa quest’espresione sommamente equivoca significhi) e poi vedrai come i kompagni palestinesi, dopo averti eretto un monumento proprio in cima al Muro del Pianto:-), sapranno gestire “i cambiamenti di tipo capitalistico”. Quello che hanno fatto a Gaza dopo il ritiro israeliano non sarà nulla al confronto:-).

    Ciao

    Ritvan

  56. utente anonimo scrive:

    M.J., non ho scritto che la signora Fatima sia stata manipolata da qualcuno: se rileggi il mio commento vedrai anzi che ho ipotizzato il contrario , cioè che ha deciso autonomamente.

    Quanto alla pubblicità ” femminista”, io non conosco quella che citi tu ( esisto, voglio, posso prendere decisioni) ma ricordo quella dell’ Aiax, con la donna che pulisce danzando sulle note della ” Carmen”, la celebre zingara anticonformista, per niente schiava, assolutamente non manipolabile.

    Aurora.

  57. utente anonimo scrive:

    x Il padrone di Casa (commento 30)

    Miguel, la tua trasposizione di un conflitto inter-nazionale in una prolungata rissa fra bulli di periferia italica la trovo poco attinente alla realtà, nonché sommamente incompleta. Io penso di avere un paragone più veritiero:

    Dunque, cominciamo alla radice del problema, quando “il bullo” non era ancora bullo e il “piccoletto” non era ancora piccoletto.

    C’era una volta un padre che si chiamava Impero Ottomano, il quale aveva – fra gli altri – due figli, di nome rispettivamente Israel e Ismael che abitavano entrambi in una villetta bifamiliare di proprietà del padre. La villa era molto grande e i due pupetti vivevano in pace ed armonia (vabbè, le solite zuffe da bambini, ma niente di grave). Poi crebbero e si sposarono: Israel ebbe una sola moglie, visto che la sua religione non ne permetteva altre, mentre Ismael, come da sua religione (i due fratelli avevano religioni diverse, c..zi loro:-) ) ne sposò una decina e in breve tempo riempì la casa di marmocchi. Ma siccome la villa era mooolto grande, entrambe le famiglie vivevano abbastanza bene, sparse confusamente fra i due piani della megavilla. Se non che, un bel giorno il vecchio padre tirò le cuoia e, siccome i due pupetti non avevano ancora raggiunto la maggiore età (e voi mi direte ma come facevano a sposarsi ed avere figli? vabbè, è una parabola, no? Licenza…parabolica:-) ), il giudice tutelare, che di nome faceva Società Delle Nazioni, decise di nominare per loro un tutore, chiamato Gran Bretagna. Ma che è, che non è, o perché il tutore era poco tutoriale, o perché le mogli continuavano ad azzuffarsi continuamente fra di loro, o perché il cognato di Israel, un certo Hertzl gli bisbigliava nell’orecchio che era ingiusto che lui, Israel, si spaccasse la schiena per mantenere nel lusso l’harem di Ismael, insomma, per tutta quella serie di ragioni che portano i fratelli a finire per diventare “fratelli-coltelli”, alla fine Israel si decise ad andare dal giudice tutelare – il quale nel frattempo aveva cambiato nome e si chiamava ONU – per chiedere la divisione del bene paterno ereditato, ovvero della megavilla. Fece presente al giudice che la moglie, la pia Rachele, aveva un’intera tribù di sorelle, le quali venivano continuamente molestate da certi mentecatti e che, di conseguenza, erano intenzionate ad approfittare della sua ospitalità, pertanto il giudice avesse un occhio di riguardo nella divisione della megavillona. E così fu fatto: a Israele fu assegnato il pianterreno e a Ismaele il piano superiore e così il resto della proprietà, giardino. garages, tutto a metà, il tutore se ne andò per i fatti suoi e se ne fregò del resto.

    Israele, che a quel tempo era assai mingherlino, ma tanto più furbo del grosso Ismaele, recintò subito la sua proprietà, mettendovi cartelli con suscritto “Proprietà privata di Israele. Vietato l’ingresso agli estranei” e la trascrisse nell’apposito registro catastale a suo nome. Poi disse alle mogli di Ismaele che stavano nel piano terra di smammare al piano di sopra, ma che se qualcuna voleva stare lì a dare una mano a Rachele nelle faccende di casa, lui non avrebbe avuto obiezioni. Qualcuna rimase, qualcuna se ne andò, qualcuna fu, purtroppo, anche cacciata in malo modo, a dispetto delle promesse(vabbè, transeamus, si sa come vanno ‘ste cose anche nelle migliori famiglie).

    Ismaele, invece, ‘sta novità non la prese affatto bene, poiché l’andazzo di prima gli conveniva assai e poi delle cognate molestate del fratello nun gliene poteva frega’ de meno. C’è chi dice che andò lui a chieder aiuto a certi forzuti amici suoi, c’è chi dice che furono gli amici suoi ad ofrirsi “spontaneamente” per aiutarlo a raddrizzare a suon di cazzotti l’ingiustizia commessa dal giudice in combutta col perfido fratello-coltello, c’è chi dice che gli amici di Ismaele (nonché ismaele stesso, che apperteneva alla medesima setta) avevano nella loro credenza religiosa un paragrafo che vietava rigorosamente a Israele ogni proprietà privata sui beni paterni, pena la dannazione eterna per tutti quelli che l’avessero permesso, c’è chi dice che gli amici in realtà volevano solo approfittare della caciara per dare una “toccata e fuga” sia alle mogli di Ismaele che alla moglie di Iraele e far anche man bassa delle provviste delle cantine di entrambi, insomma di tutto di più.

    Fatto sta che gli amici di Ismaele, una sera si presentarono a casa di Israele e gli zomparono addosso. Però, Israele, pur minuto e mingherlino, ma assai furbetto, aveva nel frattempo frequentato assiduamente la palestra di un maestro di karate, pertanto i nerboruti e forzuti amici di Ismaele se le presero di santa ragione e andarono via doloranti e malconci. Nel corso degli anni, qualcuno tornò altre volte, qualcuno lo beccò Israele per strada e sempre li fece neri di botte, finché non ne poterono più e giurarono a Israele che non l’avrebbero più molestato.

    Intanto, il tontolone Ismaele, non solo non provvide ad iscrivere al registro del catasto la sua proprietà, ma diceva ad israele che non gli riconosceva alcun titolo di legittima proprietà sulla metà della casa paterna e che avrebbe anche lui preso lezioni di karate per poterlo gonfiare di botte. “Ah, sì?” s’inkazzò Israele “fratello snaturato, allora sai che ti dico? Visto che mi hai aizzato contro quei bulletti dei tuoi amici, visto che la mia casa si è riempita di cognate, visto che tu non riconosci la mia proprietà anch’io non riconosco la tua, tié! E cosi mando ad abitare in qualcuna delle mie querule cognatine ad abitare delle tue stanze. Alla faccia tua! E se le tocchi con un solo dito, te lo stacco!”

    Ovviamente Ismaele non la prese tanto bene e logicamente fece in cambio al fratello-coltello una tale serie di sgarbi che in cofronto “La guerra dei Roses” appare un dolce idillio:-). Sgarbi che furono, ovviamente, contraccambiati con gli interessi, visto che Israele agli interessi (non solo pecuniari:-)) ci aveva sempre tenuto.

    Non si sa perché Ismaele non prese mai quelle famose lezioni di karate che gli avrebbero consentito di sfidare Israele ad armi pari: c’è chi dice che a Ismaele ripugnava usare mezzi di lotta tanto violenti:-), c’è chi dice che i prezzi delle lezioni di karate erano saliti ormai alle stelle e il povero Ismaele si pote’ permettere solo un maestro napoletano spacciato per giapponese:-) che gli insegnò solo delle schifezze. Fatto sta che Israele divenne sempre più forzuto e muscoloso (si dice che un cognato d’America gli procurava degli anabolizzanti.-) ) e Ismaele sempre più debole e ischeletrito…..

    Ecco, questo era il brevissimo:-) antefatto che mancava alla pittoresca “istantanea” di Miguel, raffigurante il forzuto Israele nell’atto di picchiare il mingherlino Ismaele. Ne vogliamo tener conto?

    Ciao

    Ritvan

    P.S. A titolo esplicativo, visto anche che si tirano in ballo “giudici” e “poliziotti”. Ho l’immenso piacere di comunicare a chi a suo tempo pensava (oh, solamente pensava, siamo così educati qui da non dirlo esplicitamente) che il sottoscritto giustificava i poliziotti di Sassuolo solo perché era un barbaro arrivato col gommone e non era imbevuto dei Sacri Principi e Valori Fondanti Beccariani. Ebbene, il Gip ITALIANO ha prosciolto da ogni accusa i bruti agenti “picchiatori” del marocchino sbronzo e violento, poiché “hanno fatto il loro dovere in un caso di resistenza all’arresto in flagrante”. Tié!

    P.S.2 Il gip era una donna. A voi tutto il diritto di pensare che ha prosciolto i biechi agenti perché si chiama Barbara:-) o perché è anch’essa, come i biechi sionisti, un po’ razzista:-).

  58. utente anonimo scrive:

    Maria, .

    non capisco come si siano invertiti i nostri commenti. Magia della “sintonia”.

    Aurora.

  59. utente anonimo scrive:

    Ritvan: Ebbene, il Gip ITALIANO ha prosciolto da ogni accusa i bruti agenti “picchiatori” del marocchino sbronzo e violento, poiché “hanno fatto il loro dovere in un caso di resistenza all’arresto in flagrante”

    Beh, dal video – per chi l’ha visto – si capiva benissimo che i carabinieri avevano ragione.

    Il marocchino era immobilizzato a terra e un milite di cento chili e passa gli saltava allegramente a piè pari sulla cassa toracica.

    E’ ovvio che questa non può che essere definita una tipica condotta della pubblica autorità in caso di resistenza all’arresto in flagrante.

    O vogliamo dare addosso ai carabinieri per partito preso? E poi il tizio era pure un maruchein!

    Z.

  60. utente anonimo scrive:

    >Beh, dal video – per chi l’ha visto – si capiva benissimo che i carabinieri avevano ragione. Il marocchino era immobilizzato a terra e un milite di cento chili e passa gli saltava allegramente a piè pari sulla cassa toracica.

    E’ ovvio che questa non può che essere definita una tipica condotta della pubblica autorità in caso di resistenza all’arresto in flagrante. O vogliamo dare addosso ai carabinieri per partito preso? E poi il tizio era pure un maruchein!

    Z.<
    E’ altrettanto ovvio che anche tu giudichi secondo la barzelletta migueliana del brutto, sporko e kattivo “bullo” che picchia l’innocente “piccoletto”. Evidentemente la sullodata gippa la pensava diversamente, oppure vedendo meglio il filmato ha capito che “l’immobilizzato” tanto immobilizzato non era e se non fosse stato debitamente “ammorbidito” poteva tornare a dare in escandescenze. Che la gippa sia un pochino fascistella?:-). Eh, già, Berlusconi ha le sue “toghe rosse” e vosotros avrete le vostre “toghe nere”:-)

    Ciao

    Ritvan

  61. utente anonimo scrive:

    roberto,

    lo so che tu non volevi diminuire, però non mi piace il termine vecchietta o nonnina, meglio dire vecchia o nonna, così tanto per spaccare il capello in quattro:-)

    maria

  62. utente anonimo scrive:

    ritvan,

    invece dal video non si capiva affatto che il carabiniere aveva ragione, saltava sul torace di quel marocchino che era un piacere, se poi mi dici che per immobilizzare una persona si deve pestarla come spesso si vede in tanti filmati statunitensi, allora è un altro discorso, basta dirlo però.

    maria

  63. utente anonimo scrive:

    Ritvan, al di là delle battute, prova a cercare quel filmato (dovresti trovarlo su Kataweb, o al peggio su YouTube).

    Mi interesserebbe leggere cosa ne pensi. Magari quello che vedrai in quel video ti sembrerà del tutto normale, come pare sia sembrato del tutto normale al gip, ma non credo; a me, francamente, è sembrato agghiacciante.

    Fammi sapere, se ti va 😉

    Z.

  64. utente anonimo scrive:

    Anzi, faccio di meglio: ti posto addirittura il link

    http://www.kataweb.it/articolo/1317990

    Un tizio li stava filmando più o meno di nascosto, ma dopo il pestaggio a piè pari si mette a urlare insieme ad altri (più o meno verso la fine del filmato).

    Ripeto, a me sembra agghiacciante. Capisco il gip, per cui i carabinieri sono quasi colleghi, ma davvero a te sembra normale?

    Z.

  65. utente anonimo scrive:

    la ricostruzione di ismaele e israele merita un applauso (sono quasi

    disposto a perdonarti “gli sionisti”)

    sul video dei carabinieri invece sono d’accordo con Z. e Maria. anche se sono assolutamente disposto a tollerare un gesto di stizza un cazzotto, un calcio dato in un momento di rabbia, francamente saltellare su una persona non sta nè in cielo nè in terra.

    roberto

  66. utente anonimo scrive:

    Z. è inutile che ti affanni.

    Ritvan troverà il modo per negare l’evidenza, come ha fatto a suo tempo. Al massimo ti dirà che i carabinieri *dovevano* comportarsi a quel modo perché il marocchino era ubriaco e violento. Tu non c’eri nel blog allora, e forse neanche Maria, ma la faccenda è già stata discussa e lui non si schioda mai dalla prima cosa che dice e a distanza di tempo la ripropone tale e quale. Del resto se il gip – *la legge* – ha assolto i carabinieri…….vogliamo dar torto proprio a lui? 🙁

    Cocco

    ps

    x Ritvan

    Ti sto ricambiando il favore : cerco di farti conoscere agli altri 🙂

  67. utente anonimo scrive:

    Be’, non è farina del mio sacco “l’entità sionista”. Neppure ricordo dove l’ho trovata quest’espressione, forse in qualche volantino o giornaletto d’un qualche gruppetto marxista (l’arcipelago è sterminato, anche se è fatto più di scogli che di isole), e m’ha subito colpito per il livore che trasuda da tutti i pori. Da questo punto di vista, efficacissima. Io però non voglio buttare a mare niente e nessuno. I cambiamenti sociali ed economici sono stati troppo profondi, qualunque giudizio si abbia delle forze politiche che li hanno guidati, perché si possa seriamente pensare a una soluzione che porti indietro l’orologio della storia di sessant’anni almeno. Ma se un sogno è diventato incubo, bisogna aver la forza di tagliare con l’incubo e le forze che lo sostengono. Per questo uno movimento trasversale che veda un futuro stato israele-palestina (in fin dei conti esiste anche emilia-romagna), con capitale unica gerusalemme, città finalmente non divisa o da dividere, avrebbe un orizzonte davanti, per difficile a immaginarsi che sia, diverso dalla riproduzione infinita di quest’incubo di sangue. Io, è questo che non mi convince nella formula “due popoli, due stati”, non vedo come tale soluzione possa uscira dall’avvitamento odierno. Anche perché è ormai legata a filo doppio a quelle forze che l’hanno prodotto.p

  68. utente anonimo scrive:

    24-08-2006, 13.03.44

    belfagor

    Registered User Data registrazione: 09-08-2006

    Messaggi: 3

    Paolo Di Gregorio si limita a spammare tutti i forum e blog di internet con le sue fesserie. Non è il solo, ovviamente. Se ti capita fai un google con Ritvan Shehi, e vedrai cosa esce, o con Paul Olden, pseudonimo di un poveretto di nome Paolo Oddone. Questa gente vuole soltanto vedere il proprio nome nei motori di ricerca, nient’altro di più.

    fa niente, in fondo mica è un delitto voler apparire sui motori di ricerca, specie se così si sente contento. Vorrà dire che c’è una persona contenta in più al mondo, è questo è un bene. Anzi, se offre spunti per una discussione, fa anche un piacere a tanti altri. Lui scrive, noi leggiamo, e si risponde cosa si pensa di quello che scrive, in modo civile. Se poi non si è d’accordo lo si dice, magari, leggendo i pensieri degli altri, modifica le sue opinioni.

    ——————————————————————————–

    Ultima modifica di ilariamaria : 25-08-2006 alle ore 13.43.28.

  69. utente anonimo scrive:

    p.

    il tuo sogno è molto bello e cattolico (visto che è l’unica speranza per le minoranze cristiane in loco, a cui la Chiesa Cattolica tiene molto).

    Ma temo rimanga del tutto un sogno.

    Francesco

    Miguel, sono troppo stanco per replicare in maniera ragionevole. Quando avrò raccolto le idee, lo farò. Posso solo quotare una cosa da Ritvan: togli elementi essenziali per scatenare la tua passione, e questo è male.

  70. utente anonimo scrive:

    Caro Z, come ti ha già detto giustamente Cocco:-), io difficilmente cambio parere. O che vogliamo fa’, cari compagni stalinisti o di altri “riti”? Rispettare le sentenze dai giudici quando condannano Previti (un quasi collega, avendo fatto lo stesso corso di laurea, diversamente dai carabinieri che magari son laureati in Lettere e Filosofia:-) ) e poi accusare di favoreggiamento il gip in questione perché i carabinieri son “quasi colleghi”? 4 pesi e 18 misure?

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Il filmato è stato fatto col telefonino da un marocchino. “Stranamente”, in alcuni momenti in cui l’energumeno nudista cominciava ad agitarsi, l’improvvisato cameraman rivolgeva il suo occhio elettronico da tutt’altra parte. Così non ho potuto cogliere bene il significato di una gamba ignuda fugacemente infilata fra le gambe di quello che poi sarebbe saltato sul torace ignudo (o sull’asfalto? dal filmato non si capiva ‘na mazza). Io so che Cocco, Maria e compagnia kompagna femminile Indignata&Orripilata non capirà mai il significato di una ginocchiata nei cog..ni. Ma tu e Roberto, credo di sì. Ecco, immaginatevi nei panni di quel carabiniere e poi ne riparliamo. Ma per favore, risparmiatemi il predicozzo secondo cui il carabiniere ha il Dovere Patrio, nonché è stato addestrato a rispondere ad una ginochhiata nei cog..ni facendo il saluto militare e mettendosi a cantare l’Inno di Mameli:-)

  71. utente anonimo scrive:

    >Paolo Di Gregorio si limita a spammare tutti i forum e blog di internet con le sue fesserie. Belfagor<
    Complimenti, che bel nomignolo ti sei scelto, molto meglio di Paolo Di Gregorio. Che, per caso ti vergogni del tuo che ti hanno messo all’anagrafe? Ti chiami forse Pio Insaccoccia, Felice Mastronzo, Gustavo Dandolo o simili? Ah, ho trovato, data la tua sovrumana capacità investigativa internettiana credo proprio che ti chiami Pio Pompa. Hai fatto bene a cambiarlo in belfagor, fratello.

    >Non è il solo, ovviamente. Se ti capita fai un google con Ritvan Shehi, e vedrai cosa esce,<
    Ma dai, cosa esce? Son così curioso, su su, racconta o eroico nasconditore del proprio nome per sfidare il peccato della vanità!

    >o con Paul Olden, pseudonimo di un poveretto di nome Paolo Oddone.<
    Poveretto? Che per caso sei il suo commercialista e sai quanto guadagna?

    >Questa gente vuole soltanto vedere il proprio nome nei motori di ricerca, nient’altro di più.<
    Ma guarda te ‘st’impuniti! E poi, dopo averlo visto nei motori di ricerca che fanno, dai, su, lo avrai visto nella sfera di cristallo del mago belfagor. Si dipingono la faccia di dentifricio azzurrognolo, si mettono delle piume in testa e iniziano una danza trionfale?

    >fa niente, in fondo mica è un delitto voler apparire sui motori di ricerca,<
    Ma com’è umaaaano Lei (voce di Fantozzi), caro Belfagor il Legislator, al Suo confronto Cesare Beccaria era un pirla!

    >specie se così si sente contento. Vorrà dire che c’è una persona contenta in più al mondo, è questo è un bene. Anzi, se offre spunti per una discussione, fa anche un piacere a tanti altri. Lui scrive, noi leggiamo, e si risponde cosa si pensa di quello che scrive, in modo civile.<
    E certo, o Novello Monsignor Della Casa, la Sua Civiltà è davvero impareggiabile: a uno dici che spamma fesserie, all’altro che è un poveretto e a tutti che che scrivono con nome e cognome solo per vederli sui motori di ricerca. Minchia, ma sei un Monumento Vivente alla Civiltà!

    Umilmente Suo

    Rtvn (tiè, crepi la vanità, così stavolta il mio nome non finirà su Goooogle)

  72. utente anonimo scrive:

    >la ricostruzione di ismaele e israele merita un applauso roberto<
    Grazie. Sì, sono abbastanza soddisfatto del mio lavoretto parabolico. Sono sicuro che il mio Fedele Discepolo gli riserverà un posto d’onore nel suo “Ritvanarium”

    >(sono quasi

    disposto a perdonarti “gli sionisti”)<
    Miscredente:-), ma allora non hai capito la funzione di quel “gli”: stava a significare che la parola successiva non doveva essere intesa come “sionisti”, bensì come un’altra, che comincia…indovina un po’…con una vocale…la vocale “e”:-). Ekkekkkio leggi bene, Dreyfus mica era un sionista!:-)

    >sul video dei carabinieri invece sono d’accordo con Z. e Maria.<
    Su questo non avevo il minimo dubbio. Mettici pure Aurora nel conto (garantisco io che è d’accordo con voi:-)) Cocco, Miguel, e il 99,99% del resto della nostra affabile combriccola, compreso Francesco, temo, dopo un breve conflitto dialettico fra la sua voglia di Law & Order e la sua sensibilità cattolica:-).

    Da Dacia appresi a suo tempo che il disgraziato energumeno, prima onesto lavoratore, aveva perso il lavoro perché le fetentissime usanze burocratiche italiche di stampo borbonico consentono alla Polizia – in barba alla legge che fissa il limite tassativo in 30 gg.-di trattenere le domande per mesi e mesi, con la scusa che c’è troppo lavoro (adesso, finalmente i kompagni hanno approvato una norma di elementare civiltà giuridica – ovvero l’uovo di Colombo – che equipara a tutti gli effetti la domanda di rinnovo al permesso di soggiorno vero e proprio). Era scivolato in depressione e ha fatto quel popo’ di casino che ha fatto e aveva pure – per il suddetto motivo -il dente avvelenato con gli sbirri. Ma il kamerata:-) carabiniere che lo pestava queste cose non le poteva sapere. E non era tenuto a saperle, specie se riceve un’improvvisa ginocchiata nelle parti basse. Ecco, chi dovrebbe andare in galera, lo ripeto, è quel poliziotto fetente grattacog…ni in ufficio che a suo tempo rispose picche alla legittima richiesta del marocchino di avere il suo permesso in tempo perché altrimenti rischiava di essere licenziato. O il suo superiore. O perfino il ministro degli interni del tempo. Perché, caro mio, è troppo comodo accanirsi contro chi rischia la pelle in strada per difendere i tuoi (e miei) sonni solo perché ha risposto ad una ginocchiata nelle palle con un paio di calci nel torace.

    >anche se sono assolutamente disposto a tollerare un gesto di stizza un cazzotto, un calcio dato in un momento di rabbia, francamente saltellare su una persona non sta nè in cielo nè in terra.<
    Sì, chi saltella non sta veramente né in cielo né in terra:-). Vedi sopra.

    Ciao

    Ritvan

  73. kelebek scrive:

    Per Ritvan (n. 57)

    Nemmeno Deborah Fait ha mai tentato una ricostruzione simile dell’origine del conflitto.

    Sto cercando di immaginare che testi tu possa aver letto, ma mi sfuggono.

    Miguel Martinez

  74. utente anonimo scrive:

    ” M.J., non ho scritto che la signora Fatima sia stata manipolata da qualcuno”

    No, Auroara, per la manipolazione non mi riferivo a te, ma ad altri commenti sparsi qui e lì. Del tuo commento mi aveva colpito l’accenno alla donna-nonna che sembrava ” quasi un uomo”, invece.

    MJ

  75. utente anonimo scrive:

    Ah. Lo spot cui mi riferivo è quello che recita :” perchè io valgo”.

    Ma mi sembrava triviale citarlo sotto questo post.

    MJ

  76. utente anonimo scrive:

    ritvan,

    ci deve essere un pregiudizio inconscio che mi dice il “tizio è un selvaggio extracomunitario geneticamente impossibilitato a parlare decentemente la nostra raffinata lingua superiore: quando scrive gli sionisti sbaglia, ma non è colpa sua è fatto così”

    cerco di combattere il demone ma ogni tanto salta fuori

    😉

    roberto

  77. utente anonimo scrive:

    scusate l’ignoranza ma chi è debora faith?

    roberto

  78. kelebek scrive:

    Trovata la fonte di Ritvan:

    http://www.kelebekler.com/occ/fiammy.htm

    Miguel Martinez

  79. utente anonimo scrive:

    >scusate l’ignoranza ma chi è debora faith? roberto<
    “Deborah”, con l’acca finale,(come diceva la Bellucci in “I Mitici-colpo gobbo a Milano”:-) ) o Essere Geneticamente Incapace:-) di scrivere correttamente i nomi “sionisti” (come anche quell’ extracomunitario di MM che invece scrive “Fait”, ma lui è scusato, in quanto extracomunitario:-) ).

    Una persona di spirito su un blog l’ha definita “La Dacia Valent dei sionisti” (si prega di notare il “dei”:-) ). Credo che la descrizione le calzi a pennello.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. E’ una giornalista italo-israeliana. Per maggiori informazioni: http://deborahfait.ilcannocchiale.it/

  80. utente anonimo scrive:

    Errata corrige al commento 79.

    Il bieco extracomunitario MM ha ragione. Si scrive “Fait”. Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa.

    Ciao

    Ritvan

    P.S. Miguel, per espiare il mio deplorevole errore, ti va bene se scrivo che la patria degli ebrei è l’Alaska?:-)

  81. utente anonimo scrive:

    Sempre per Roberto:

    La Deborah sta anche su Wikipedia (probabilmente la voce l’ha scritta lei stessa:-) ):

    http://it.wikipedia.org/wiki/Deborah_Fait

    Ciao

    Ritvan

  82. utente anonimo scrive:

    Per Ritvan (n. 57) Nemmeno Deborah Fait ha mai tentato una ricostruzione simile dell’origine del conflitto. Sto cercando di immaginare che testi tu possa aver letto, ma mi sfuggono……

    Trovata la fonte di Ritvan:

    http://www.kelebekler.com/occ/fiammy.htm Miguel Martinez< In confronto a me Deborah Fait è una smidollata collaborazionista del Gran Muftì di Gerusalemme:-).
    Bene Miguel, se la mia ricostruzione storico-familiare del casino israelo-palestinese non ti piace, forse sarebbe oppurtuno che ne facessi una tu. Magari cominciandola un attimo prima:-) della tua istantanea che vede il grosso bullo picchiare selvaggiamente (come amano dire i giornalisti) il piccoletto.

    Io la mia l’ho iniziata al tempo dell’Impero Ottomano, quando per tua stessa ammissione ebrei e palestinesi vivevano laggiù un amoroso idillio:-). Ma non ti metto limiti temporali: se l’Impero ottomano non ti sta bene, puoi cominciare anche da quando le prime due scimmie che lasciarono gli alberi di laggiù decisero una di mettersi in testa la kefiah e l’altra la kippah….

    Ciao

    Ritvan

  83. utente anonimo scrive:

    Ritvan, sei rimasto tu, il barbaro, a difendere l’ operato della Barbara modenese in questo blog .

    Non mi pronuncio su un provvedimento di archiviazione che non conosco, ma se è infondata questa notizia di reato, non so quali siano quelle fondate.

    Zeta , nel parlare di quasi colleghi, mi ha fatto venire in mente che il GIP, prima di diventare tale, ha probabilmente fatto il suo apprendistato, come solitamente avviene per i vincitori di concorsi in magistratura , ricoprendo le funzioni di P.M. ( ve la faccio semplice per chiarezza), la cui “longa manus” è costituita proprio dalle forze dell’ordine. Sono in stretto contatto, si può creare una sorta di, anche involontaria, solidarietà.

    A questo bisogna poi aggiungere altri fattori, che non dovrebbero affatto influire sulle decisioni, ma che di fatto influiscono.

    Forse è per questo che il Vangelo, già duemila anni fa, invitava a mettersi d’accordo prima di giungere innanzi al giudice.

    Ho visto su Internet che hanno dato spazio al difensore dei carabinieri, e nulla si dice di dove sia finito il marocchino e del legale che lo ha assistito in qualità di parte offesa.

    Pensavo che la IADL , con i suoi numerosi avvocati, che assistono gratuitamente, si sarebbe attivata per tutelare le ragioni della vittima, ma anche di questo non ho trovato nulla.

    Aurora.

  84. utente anonimo scrive:

    grazie ritvan (ma non sono io quello geneticamente incapace, io sono quello con i pregiudizi 🙂

    roberto

  85. kelebek scrive:

    Per Ritvan,

    ho pensato più volte di scrivere una storia-riassunto della questione israelo-palestinese, ma non l’ho mai fatto.

    L’avrei fatto partendo però dal fatto che i palestinesi sono probabilmente, in massima parte, “ebrei” loro stessi.

    Cioè semplicemente i discendenti degli antichi ebrei che sono sempre rimasti lì, passando prima al cristianesimo e poi all’Islam. Questo si può leggere in due modi: furono i palestinesi a uscire dal giudaismo, oppure, più semplicemente, in un’epoca di rivolgimenti, tra le molte novità che c’erano in giro, anziché scegliere il giudaismo post-templare con le sue radicali novità, scelsero altre teologie.

    Per quanto riguarda gli ebrei sotto l’impero ottomano, i pochi che vivevano in Palestina, per motivi esclusivamente religiosi, erano praticamente tutti antisionisti.

    Compresi quelli uccisi a Hebron nella grande rivolta palestinese del 1936, che erano Lubavitcher, allora accanitamente antisionisti :-(((

    Il sionismo non è affatto partito da “Israel che abitava in Palestina”, ma è nato, come saprai, a Vienna ed è stato definito in un convegno a Basilea, tra le scomuniche, le maledizioni e le condanne della grande maggioranza dei rabbini del mondo.

    E’ solo per darti un’idea dei problemi che nascono già con le prime righe della tua ricostruzione.

    Miguel Martinez

  86. utente anonimo scrive:

    Ritvan: O che vogliamo fa’, cari compagni stalinisti o di altri “riti”? Rispettare le sentenze dai giudici quando condannano Previti (un quasi collega, avendo fatto lo stesso corso di laurea, diversamente dai carabinieri che magari son laureati in Lettere e Filosofia:-) ) e poi accusare di favoreggiamento il gip in questione perché i carabinieri son “quasi colleghi”?

    E certo che le sentenze vanno rispettate, ci mancherebbe! Però siamo liberi di commentarle – anche perché vengono emesse in nostro nome – e se lo riteniamo opportuno anche di criticarle: sia che riguardino Previti sia che riguardino un marocchino. Ad esempio io ho già criticato due sentenze su questo blog, come ricorderai. Poi naturalmente chiunque può pensare che le mie critiche fossero pretestuose e infondate: siamo un paese libero, anche se non si sa bene da che 🙂

    Nel merito sono d’accordo con roberto. Finché parte una sberla di troppo è difficile scandalizzarsi. Ma un conto è rifilare qualche sberla di troppo e un conto è sdraiarlo per terra, tenerlo immobile e saltargli con 120 chili sulle costole, nella convinzione (fondata) di godere della più completa impunità. Di cui non credo avremmo goduto, per esempio, io te e roberto se avessimo arrestato in flagrante (ove la legge lo consente ad ogni soggetto) un marocchino esagitato e violento.

    Zeta il Critico

    ps: cos’è il Ritvanarium?

  87. utente anonimo scrive:

    Miguel

    se ti può incoraggiare a me piacerebbe che tu la scrivessi la tua versione della storia

    (magari un giorno se vuoi ne scrivo pure io una dall’ottica un po’ particolare di un internazionalista)

    roberto

  88. utente anonimo scrive:

    Il sionismo non è affatto partito da “Israel che abitava in Palestina”, ma è nato, come saprai, a Vienna ed è stato definito in un convegno a Basilea, tra le scomuniche, le maledizioni e le condanne della grande maggioranza dei rabbini del mondo.

    maria

    infatti se non si tiene conto di questo e cioè del fatto che il sionismo è movimento di pensiero moderno, ogni ricostruzione sarà in qualche modo falsata.

    Tra l’altro il sionismo dovrebbe essere già finito, dovrebbe avere già svolto la sua funzione storica con la nascita di israele, non a caso il rabbino Goldberg di cui vi parlerò una volta o l’altra, che ne ha scritto una storia assai interessante per alcune considerazioni riguardo alla nascita di israele, finisce il suo libro così, il sionismo è morto, lunga vita allo stato di israele.

    Questo fatto a mio parere dovrebbe far ragionare intorno allo stato israeliano in termini esclusivamente politici, il che non vuol dire non considerare la storia ma piuttosto privilegiare la Politica.

    maria

  89. utente anonimo scrive:

    Ecco, credo che l’invito di Ritvan sia una bellissima sfida intellettuale per il nostro Padrone di Casa.

    A proposito, i palestinesi non erano ebrei, nel senso inteso dai sionisti, per il semplice fatto che non erano mai stati perseguitati in quanto popolo, cosa successa abbondantemente agli ebrei d’Europa e motivo per cui il sionismo non rimase l’idea di un giornalista.

    Non credo che agli ebrei sia piaciuto farsi definire dai loro persecutori, buoni ultimi i nazisti, ma così è successo.

    Oggi potremmo dire che i palestinesi sono anch’essi degli ebrei, in Israele (poco pochino ma abbastanza), nei territori, nei paesi arabi fratelli.

    Francesco

  90. utente anonimo scrive:

    >Ma un conto è rifilare qualche sberla di troppo e un conto è sdraiarlo per terra, Z<
    Mi sa che hai visto un altro film. L’energumeno nudista si è sdraiato da solo, per non essere infilato in macchina. E da sdraiato ha provato a rifilare una ginocchiata nelle palle del carabiniere.

    >tenerlo immobile e saltargli con 120 chili sulle costole, nella convinzione (fondata) di godere della più completa impunità. Di cui non credo avremmo goduto, per esempio, io te e roberto se avessimo arrestato in flagrante (ove la legge lo consente ad ogni soggetto) un marocchino esagitato e violento.<
    Affermi una cosa di cui non hai le prove. Vorrei conoscere il giudice che voglia condannarmi perché ho pestato uno che mi ha dato un calcio nelle palle.

    Inoltre, l’amico marocchino videofoninomunito ovviamente:-) non l’ha filmato, ma è emerso dalle testimonianze dei presenti che all’inizio l’energumeno minacciava chiunque – e anchi i carabinieri – con una bottiglia rotta. I carabinieri l’hanno disarmato. Io, se avessi una pistola e qualcuno mi si avvicinasse minaccioso con una bottiglia rotta, un coltello o una siringa sporca di sangue non ci penserei due volte a piantargli una pallottola in mezzo agli occhi. Almeno finché i kompagni anime belle e proletarie della maggioranza odierna non avranno abolito la biechissima modifica berlusconiana della legittima difesa che cancella la castroneria della “proporzionalità” fra mezzi d’offesa e reazione difensiva. Ma ovviamente io sono un barbaro arrivato sul gommone e vosotros delle anime candide….

    >ps: cos’è il Ritvanarium?<
    Un sito/blog in cui il mio Fedele Discepolo DavideReNudoecc., ecc. raccoglie le mie perle di saggezza:-) sparse fra qui e i blog di Sherif e Dacia.

    Vedi: http://ritvanarium.splinder.com/

    Ciao

    Ritvan

  91. utente anonimo scrive:

    >Per Ritvan, ho pensato più volte di scrivere una storia-riassunto della questione israelo-palestinese, ma non l’ho mai fatto. MM<
    Eh, già, è molto più comodo gridare al bullo che in questo momento sta menando al piccoletto:-)

    >L’avrei fatto partendo però dal fatto che i palestinesi sono probabilmente, in massima parte, “ebrei” loro stessi.<
    Può darsi di sì, può darsi di no. Io – a meno di inequivocabili analisi del DNA a tappeto che lo dimostrino – propenderei per il no. Perché vedi Miguel, o si dà credito al sartoripensiero, secondo cui i biechi muslimmi dovunque passavano convertivano chiunque minacciandolo di tagliargli la testa:-) oppure è difficile credere che gli ebrei, che in tutte le parti del mondo hanno – nella stragrande maggioranza -conservato tenacemente la fede, si siano convertiti in massa proprio all’ombra del Muro del Pianto e sotto il benevolo regime arabo, talmente in massa che alla fine gli ebrei-ebrei risultarono un’esigua minoranza. C’è qualcosa che non quadra nel tuo ragionamento.

    >Cioè semplicemente i discendenti degli antichi ebrei che sono sempre rimasti lì, passando prima al cristianesimo e poi all’Islam.<
    Al cristianesimo sono passati quattro gatti. Già erano stati sterminati e dispersi per il mondo dai romani perché rivoltosi, ci mancava pure che si convertissero ad una “setta” i cui membri finivano dritto in pasto ai leoni nel Circo: ecché, li prendi per fessi?:-)

    >Questo si può leggere in due modi: furono i palestinesi a uscire dal giudaismo, oppure, più semplicemente, in un’epoca di rivolgimenti, tra le molte novità che c’erano in giro, anziché scegliere il giudaismo post-templare con le sue radicali novità, scelsero altre teologie.<
    Io credo – per i ragionamenti di cui sopra -che sia i cristiani che gli islamici di quella terra siano nella stragrande maggioranza discendenti di popolazioni non ebraiche.

    >Per quanto riguarda gli ebrei sotto l’impero ottomano, i pochi che vivevano in Palestina, per motivi esclusivamente religiosi, erano praticamente tutti antisionisti.<
    E’ stato per caso fatto un referendum?:-)

    >Compresi quelli uccisi a Hebron nella grande rivolta palestinese del 1936, che erano Lubavitcher, allora accanitamente antisionisti :-(((

    Vuoi dire uccisi nel massacro del 1929? Ben gli sta, cosi imparano a rifiutare la protezione offerta dagli sionisti e fidarsi dei “fratelli arabi”:-)

    >Il sionismo non è affatto partito da “Israel che abitava in Palestina”, ma è nato, come saprai, a Vienna ed è stato definito in un convegno a Basilea,<
    Ma perché, io, parlando del “cognato Hertzl” che gli sussurrava all’orecchio, nonché delle cognate sparse per il mondo e desiderose di accassarsi, che ho detto?

    >tra le scomuniche, le maledizioni e le condanne della grande maggioranza dei rabbini del mondo.<
    Ah, mbè, quelli te li raccomando, se non ritorna il Messia sulla Terra vietato ricostruire Israele! Ma mi facciano il piacere, mi facciano! Però oggi son rimasti in quattro gatti e tutti vanno a mangiare il KiteKat da Ahmadinejad:-)

    Ciao

    Ritvan

  92. utente anonimo scrive:

    Mi sa che hai visto un altro film. L’energumeno nudista si è sdraiato da solo, per non essere infilato in macchina.

    Era sdraiato a terra e trattenuto da due persone, Ritvan. Questo è il punto.

    E da sdraiato ha provato a rifilare una ginocchiata nelle palle del carabiniere.

    Della ginocchiata nelle palle si parla provvedimento che proscioglie il milite o si tratta di una tua ipotetica ricostruzione? Nel primo caso il discorso cambia. Nel secondo caso, invece, per dirla con parole tue, affermi una cosa di cui non hai le prove.

    Vorrei conoscere il giudice che voglia condannarmi perché ho pestato uno che mi ha dato un calcio nelle palle.

  93. utente anonimo scrive:

    (segue il commento 91)

    Vorrei conoscere il giudice che voglia condannarmi perché ho pestato uno che mi ha dato un calcio nelle palle.

    Vedi sopra. Anzi, vedi sotto, dato che ho pubblicato il commento prima del dovuto 🙂

    Inoltre, l’amico marocchino videofoninomunito ovviamente:-) non l’ha filmato, ma è emerso dalle testimonianze dei presenti che all’inizio l’energumeno minacciava chiunque – e anchi i carabinieri – con una bottiglia rotta. I carabinieri l’hanno disarmato.

    Sì, l’ho letto anch’io, e non stento a crederci. Ma al momento della zompata, però, era sdraiato a terra e disarmato. Quindi, o ha dato veramente il calcio nelle palle al caramba – nel qual caso il discorso cambia – oppure il fatto che prima avesse una bottiglia in mano non rileva per il giudizio.

    Io, se avessi una pistola e qualcuno mi si avvicinasse minaccioso con una bottiglia rotta, un coltello o una siringa sporca di sangue non ci penserei due volte a piantargli una pallottola in mezzo agli occhi.

    Ma non era già stato disarmato? 🙂 Comunque, allargando il discorso…negli ultimi due casi (siringa e coltello) credo sarebbe molto difficile condannarti. Nel primo caso bisogna vedere come si sono svolti i fatti: quanto è lontano l’aggressore, quanto è pericolosa la situazione, che altri mezzi avevi a disposizione per difenderti.

    Almeno finché i kompagni anime belle e proletarie della maggioranza odierna non avranno abolito la biechissima modifica berlusconiana della legittima difesa che cancella la castroneria della “proporzionalità” fra mezzi d’offesa e reazione difensiva.

    Ehm, la “biechissima modifica berlusconiana” non abolisce il principio di proporzionalità 🙂 Altrimenti tu potresti sparare in bocca a un bambino che ti vuol rubare un pallone, il sarebbe eccessivo, credo, persino per Calderoli 🙂

    La modifica, a quanto ne so, consiste nel presumere realizzata la proporzionalità di cui sopra in taluni casi tassativi (casa ed esercizio propri, per esempio).

    Non ha alcun impatto quindi col fatto di Sassuolo, dove così a occhio – se il virgolettato da te citato proviene direttamente dal testo del provvedimento – il gip penso abbia ritenuto di applicare non l’art. 52 sulla difesa legittima ma l’art. 51 (adempimento di un dovere).

    Ma ovviamente io sono un barbaro arrivato sul gommone

    Aaaah…ci risiamo con ‘sto cacchio di gommone! Peggio di me con le monarchie parlamentari sei! :-))

    e vosotros delle anime candide

    Io senz’altro, ho persino fatto l’obiettore di coscienza! Anche se me ne sono pentito. Ma questa è un’altra storia 🙂

    Z.

  94. utente anonimo scrive:

    Ah, ovviamente…al commento 91 deve leggersi “si parla nel provvedimento”. E alla fine della riga ho dimenticato di inserire “:-)”

    🙂

    Zeta il SuperPasticcione Critico

  95. Padano85 scrive:

    Martinez si vergogni, lei è responsabile della morte di quella nonna palestinese tanto quanto lo sono quelli che hanno fatto il lavaggio del cervello a quella povera donna per costringerla a compiere un attentato suicida !

    Ma come è possibile che anche nel mondo sviluppato esistano sostenitori della barbarie fondamentalista islamica come lei ?

    Spero che l’Iran la paghi bene per questi suoi servigi, si vergogni !

  96. utente anonimo scrive:

    il fatto che il calcio nelle palle lo abbia dato o no non cambia molto (tranne che per le sfortunate palle del caramba): c’hai un tizio nudo, ubriaco, tenuto a terra da due persone: se il carabiniere mi sostiene che l’unico modo per ridurlo alla ragione è saltargli sulle costole, va licenziato per manifesta incapacità a fare il suo lavoro

    roberto

  97. utente anonimo scrive:

    roberto: il fatto che il calcio nelle palle lo abbia dato o no non cambia molto (tranne che per le sfortunate palle del caramba): c’hai un tizio nudo, ubriaco, tenuto a terra da due persone: se il carabiniere mi sostiene che l’unico modo per ridurlo alla ragione è saltargli sulle costole, va licenziato per manifesta incapacità a fare il suo lavoro

    …e ci mancherebbe! 🙂 Non intendevo dire che sarebbe stato un atto giustificato, ma solo che non sarebbe più una brutalità del tutto gratuita e compiuta a freddo, come avevo scritto qualche giorno fa.

    Non essendo un internazionalista, del resto, non sono particolarmente chiaro…però non devo nemmeno tradurre in francese dei TAR :-)))

    Z.

  98. utente anonimo scrive:

    avevo capito Z.

    d’altronde ho lavorato un po’ con il re degli incomprensibili, me la cavo a capire cose scritte in modo non del tutto lineare

    😉

    roberto

  99. utente anonimo scrive:

    >il fatto che il calcio nelle palle lo abbia dato o no non cambia molto (tranne che per le sfortunate palle del caramba): c’hai un tizio nudo, ubriaco, tenuto a terra da due persone: se il carabiniere mi sostiene che l’unico modo per ridurlo alla ragione è saltargli sulle costole, va licenziato per manifesta incapacità a fare il suo lavoro

    roberto<
    Evidentemente hai visto un altro film. NESSUNO teneva in terra l’energumeno, era lui che s’era sdraiato e si rifiutava di alzarsi, anzi, dava (pare) calci nelle palle di chi tentava di sollevarlo per infilarlo in macchina.

    Roberto, se sei dell’idea che i caramba lo dovevano lasciare lì per terra a smaltirsi la sbornia e andarsene a farsi anche loro un’allegra bevuta al bar, basta dirlo chiaramente, no?

    Ciao

    Ritvan

  100. utente anonimo scrive:

    P.S. al post 99 (x Z.)

    Ovviamente, anche tu – visto che hai fatto servizio civile- hai visto quel che hai voluto vedere. Nessuno teneva inchiodato a terra l’energumeno.

    Ciao

    Ritvan

  101. utente anonimo scrive:

    ritvan,

    tu che sei stato un feroce guerriero, dimmi:

    per tre carabinieri il modo di ridurre alla ragione un ubriaco nudo più compatibile con il principio secondo il quale “in una democrazia il corpo di un prigioniero è sacro” è saltargli sulle costole?

    se la risposta è si, allora il GIP ha ragione. se la risposta è no ha torto

    io ho dei dubbi.

    qualche anno fa ho assistito dalla finestra ad un arresto tubolento: il marocchino in questione non era ubriaco, era un bestione atletico che menava come un ossesso, con una capata ha rotto il naso* ad una poliziotta: ebbene in tre (compresa la poliziotta con il naso rotto) l’hanno fatto accomodare in macchina menandolo un pochino**, ma in maniera abbastanza ragionevole.

    sarà che c’erano almeno dieci persone affacciate alla finestra e quindi la possibilità di farla franca era nulla, ma nessuno è saltato sul bestione in questione

    roberto

    * te lo posso dire con sicurezza, sono pure stato convocato a testimoniare

    **compreso un ceffone da parte della poliziotta ad arresto ormai terminato

  102. utente anonimo scrive:

    Ritvan: NESSUNO teneva in terra l’energumeno, era lui che s’era sdraiato e si rifiutava di alzarsi

    Per questo dico che lo potevano bloccare e arrestare senza bisogno di saltargli sul torace. Lui era già disteso e disarmato e loro erano in tre, due dei quali ben più grossi di lui.

    Ovviamente, anche tu – visto che hai fatto servizio civile

    E’ un modo gentile per darmi del “culattone raccomandato che non immagina quanto sia duro il mondo”? 🙂

    In ogni caso non ho fatto nemmeno il servizio civile. Due giorni prima della partenza lo Stato mi ha esonerato dall’obbligo 😉 Ma te l’ho detto, tornando indietro non obietterei più. Purtroppo indietro giammai non si torna…

    anzi, dava (pare) calci nelle palle di chi tentava di sollevarlo per infilarlo in macchina.

    Ma quella del calcio è un’impressione che ti sei fatto guardando il video o l’hai letto nel provvedimento di cui hai riportato quel brano virgolettato?

    Z.

  103. utente anonimo scrive:

    Sempre proposito del fatto di Sassuolo, c’è un’altra cosa che mi ha colpito.

    Nelle interviste alla gente del luogo, quasi tutti giustificavano il gesto. Dicevano “è ora di finirla con questi marocchini violenti e ubriachi”, “gli sta bene così impara”, “il carabiniere ha esagerato ma qualcuno dovrà pur fare qualcosa”, “è facile giudicare se non vivi questa situazione tutti giorni” e cose del genere. E siccome per un breve periodo ho vissuto una situazione del tutto analoga – per quanto meno grave – li capisco perfettamente e non li biasimo affatto.

    Ma nessuno ha detto “il loro comportamento è stato corretto” oppure “gli arresti si fanno così”.

    Per questo la decisione del gip mi stupisce una volta di più. Anche se sono vere due cose: che il giudice in qualche modo risente dell’opinione pubblica (per questo il processo a Rodney King fu spostato) e che in fin dei conti magistrati e forze dell’ordine lavorano gomito a gomito, e sarebbe un po’ come se io fossi chiamato a processare uno che lavora (o ha lavorato) con me e per me, un collega, forse un amico.

    Non so se la cosa sarebbe praticabile, ma forse sarebbe bene che gli agenti della forza pubblica venissero giudicati altrove, proprio per questa ragione.

    Voi che ne dite?

    Z.

  104. utente anonimo scrive:

    >Ma quella del calcio è un’impressione che ti sei fatto guardando il video o l’hai letto nel provvedimento di cui hai riportato quel brano virgolettato? Z.<
    Non ho letto il testo del provvedimento. E’ una mia impressione, guardando il video, e credo che chiunque fosse senza pregiudizi buonisti se ne accorgerebbe. Sicuramente sarà stata quella la linea di difesa del caramba: un improvviso scatto d’ira, dovuto al calcio nelle palle. I colleghi avranno confermato e buonanotte.

    L’idea che le forze dell’ordine debbano essere giudicate da magistrati per cui non abbiano prestato servizio la trovo, invece, ragionevole.

    Ciao

    Ritvan

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