Il signor Rullo Pasquale di Vascabella, Censore d’Occidente

Il signor Pasquale Rullo, anzi Rullo Pasquale, di Como, titolare della ditta Vascabella, è il nostro campione della civiltà occidentale di oggi.

La ditta Vascabella si vanta di:

25 ANNI DI ATTIVITA’, di successi, di esperienza a tua disposizione
25 ANNI che oggi portano fiducia al nostro lavoro quotidiano.

EVOLUZIONE VASCABELLA si evolve di giorno in giorno, al passo coi tempi.

Con cambio della colonna di SCARICO TIPO SALTARELLO E SIFONE, controllo umidità sottovasca, verifica
scarico acque. QUESTA E’ ESPERIENZA E GARANZIA.

Salvo ovviamente omonimie, il signor Rullo Pasquale si presenta anche sul “sito di incontri per sesso e amicizia Badoo” come un “ragazzo di 64 anni” e “una persona normale con sogni desideri” (il resto si può sapere solo iscrivendosi, e noi non siamo iscritti).

Pare che sul suo sito, http://www.vascabella.eu/, abbia pubblicizzato una delle sue vasche con l’immagine di una signora bionda in posa decisamente oscena, dal titolo figabella.gif.

Gli appassionati del genere possono ammirare qui  la pubblicità della ditta Vascabella.

La nostra amica Doriana Goracci racconta:

Ieri sera mi era arrivata su FB, tramite l’UDI, la storia di una vascabella, e una signora che fortemente irritata dalla pubblicità che aveva vista e  ritenendola lesiva per le donne,  scrive il suo sdegno, con una mail, alla Ditta. Le risponde il proprietario dell’azienda, Rullo Pasquale : “Cara Fabiana, hai tempo da perdere?  vieni qui che ci facciamo una bella scopata insieme, se sei abile e  passabile.

Altrimenti non rompere i coglioni.

Non si può negare che il signor Rullo Pasquale abbia una certa abilità nel riassumere i motivi per cui si obietta con tanta forza in questo periodo a hijab, niqab, abaya e baraaqi’ (plurale di burqa‘, come taliban è plurale di talib).

In seguito, il signor Rullo Pasquale è passato a più casti consigli,  o per intervento della moglie o a causa delle numerose proteste che ha ricevuto, e ha tolto la foto.

Visto che c’era ha fatto pure chiudere l’account di Facebook di Doriana Goracci, perché conteneva un semplice link alla foto che il signor Rullo Pasquale stesso aveva voluto sul proprio sito.

Ora, vedere Doriana uscire dal sistema di schedatura sociale del signor Zuckerberg non può che farci piacere.

Come siamo sicuri che al signor Rullo Pasquale farà piacere vedere un numero sempre crescente di siti e di blog che parlano gratuitamente della sua Vascabella.

Aggiornamento, 24 marzo 2011

Ci scrive il responsabile di quella che sembra un’agenzia di grafica pubblicitaria, non sappiamo bene a quale titolo:

Buongiorno, le scrivo per conto di un nostro cliente (allego documenti ufficiali), il quale ignaro di tutto, mesi fa si è ritrovato al centro di un caso a seguito della pubblicazione da parte della persona che gli gestiva il sito in modo amatoriale, di una foto scabrosa per pubblicizzare una vasca da bagno. I commenti al vostro articolo, particolarmente lesivi della sua figura, sono ad oggi ancora on line, malgrado il signor Rullo abbia poi fatto cancellare il tutto. Non trovo corretto questa diffamazione, ma prima che lui passi alle vie legali chiediamo di rimuovere immediatamente tutti commenti.

Lui con la foto non aveva nulla a che vedere ed è in causa oggi con chi aveva preso quella libertà senza previa sua autorizzazione. Tanto più che lo stesso tizio, accedendo anche alla mail personale del signor Rullo, aveva poi risposto anche male a quanti avevano scritto.

Chiediamo quindi un po’ di collaborazione

Certo della vostra disponibilità ringrazio in anticipo

cordialità

Dott. Alessandro Gini

In realtà, noi non abbiamo scritto nulla di originale, limitandoci a citare materiale che già circola in rete; in ogni caso, per eventuali contestazioni, qui ci sono tutti i dettagli occorrenti.

Inoltre, saremo lieti di pubblicare ogni altra precisazione che il signor Rullo o il suo grafico vorranno farci pervenire, compreso ad esempio il nome della persona che, secondo loro, sarebbe il vero responsabile delle azioni attribuite al signor Rullo.

Rileggendo il post, ci sembra però di non essere stati sufficientemente chiari riguardo al motivo per cui la vicenda ci ha interessati: non amiamo né fare né subire censure, e quindi siamo relativamente interessati alle immagini e ai messaggi di cui si parla qui – ciò che ci interessa davvero è la censura della pagina su Facebook della signora Goracci, e su questo tema, non abbiamo ricevuto alcun chiarimento dal dottor Gini.

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77 risposte a Il signor Rullo Pasquale di Vascabella, Censore d’Occidente

  1. PinoMamet scrive:

    Credo che Doriana Goracci sia stata cancellata da Facebook a torto, e le do la mia solidarietà.

    Invece non sono d’accordo, e sarei ipocrita se dicessi il contrario, con l’equiparazione di una foto volgare e di una risposta maleducata con un atto di violenza concreta, fisica e grave come quello della Metropolitana di Roma, che mi sembra di leggere nell’articolo della Goracci (se ho capito bene).
    Un insulto è un insulto, un pugno è un pugno e una coltellata una coltellata.

    Ciao!

    • Doriana Goracci scrive:

      Vedi Pino, non so innanzitutto se tu hai letto quanto avevo scritto http://www.reset-italia.net/2010/10/12/2-pugni-da-nord-al-centro-con-comune-violenza/
      mi trovo molto spesso a comunicare notizie, apparentemente a mio avviso, lontane tra loro. Non ricollegare la violenza diffusa tra donne e uomini, significa fare gli specialisti del settore e formulare l’Opinione. Preferisco molto disordinatamente, segnalare quanto avviene, spesso a casa nostra e spesso, fuori. Quella del 12 ottobre, non è stata certo una radiosa giornata, di liberazione.

      • PinoMamet scrive:

        Non so se capisco bene cosa vuoi dire, perché- sicuramente per ignoranza mia- non comprendo alcune parti del tuo discorso
        (sono sicuro che tu intendi qualcosa di specifico per “Opinione”, ad esempio, ma posso solo intuire cosa).

        Invece vedo benissimo il collegamento tra le due notizie, e continuo a trovarlo un po’ forzato.
        Scusa, ma allora se trovo un otorinolaringoiatra libanese che mi dà una rispostaccia, che faccio, lo collego con Hizbullah che spara i razzi o con i soldati uccisi in Afghanistan?
        E saprai meglio di me che il mio esempio è meno paradossale di quanto sembri: c’è chi lo fa, anche tra gli specialisti del settore.

        Per il resto, ripeto, a quanto ho letto Facebook ha compiuto una decisione clamorosamente ingiusta, e posso solo sperare che torni sui suoi passi e ti riconsegni, come è doveroso, il tuo spazio e la possibilità di relazione che ti ha pilatescamente tolto.

        Grazie dell’attenzione, ciao! 🙂

        • Ha1 scrive:

          Il ragazzo di roma ha fatto bene a difendersi colpendo la tipa che lo stava aggredendo, ascoltate questa testimonianza:

          http://tv.repubblica.it/edizione/roma/aggressione-nel-metro-l-edicolante-li-ho-visti-litigare-da-prima/54614?video

          Si chiama legittima difesa. La tipa poteva anche avere un coltello nascosto nella borsetta, il pugno se l’è meritato tutto. Anzi, se esce dal coma, spero vada dritta in carcere.

          • Il sottoscritto invece, poco o punto prestigio accordando allo stato che occupa la penisola italiana, alle sue istituzioni -in primis quelle repressive- e soprattutto ai suoi sudditi, si limita ad auspicare che HA1 vada a lavorare, fermo restando che se avessimo la responsabilità di un maccheronificio di terz’ordine non prenderemmo in considerazione HA1 nemmeno per raschiarne le latrine.

          • Ritvan scrive:

            Ha1, diversamente da “Io non sto con Oriana” io non mi permetto di rubare il lavoro ai Centri per l’Impiego (ex Uffici di Collocamento). Però, se vuoi un consiglio, non accettare alcun impiego in cui ci voglia una seppur lieve infarinatura di roba riguardante le leggi del Belpaese. Perché vedi, il tuo concetto di “legittima difesa” mi sembra alquanto sballato e seguendolo alla lettera si potrebbero verificare delle conseguenze molto spiacevoli per l’ordine pubblico. P.es. uno potrebbe imbracciare un bazooka e disintegrare tutte le persone munite di borsa che incontra sulla propria strada e che lo guardano eventualmente un po’ storto, sostenendo che temeva avessero dei mitra nella borsa e potessero sparargli per prime…..

  2. Andrea Di Vita scrive:

    Per martinez

    ”Come siamo sicuri che al signor Rullo Pasquale farà piacere vedere un numero sempre crescente di siti e di blog che parlano gratuitamente della sua Vascabella.”

    Appunto. Perchè pubblicizzarlo, e per di più gratis, se non si concorda con lui?

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  3. Miguel Martinez scrive:

    Per Andrea

    Il punto è che il Rullo Pasquale è un’intera, sterminata e affascinante categoria sociale, che merita la massima attenzione.

  4. Francesco scrive:

    La foto mi è piaciuta ma non ho lo spazio fisico per metterci quel tipo di vasca.

    PS il 99% degli imprenditori è meno cafone e più prudente, non trovo che il R. P. sia significativamente rappresentativo di quella categoria sociale.
    Sarebbe come dire che Santoro è la popolazione italiana. Urgh.

  5. PinoMamet scrive:

    Invece, a proposito di schedatura sociale, segnalo che non solo Facebook, ma anche Youtube si è messo a propormi in pubblicità di andare in vacanza nei paesi dove vivono alcuni miei amici;
    ora, Facebook ovviamente “sa” dove stanno i miei amici, ma Yotube??
    Comincio a preoccuparmi!

    PS
    No, non mi pare proprio che sia causale, perché i paesi dei miei amici non sono proprio i primissimi che vengono in mente per le vacanze;
    e perchè pochi mesi fa queste proposte non mi arrivavano.

  6. Doriana Goracci scrive:

    Uscita e libera dal sistema di schedatura sociale del signor Zuckerberg? Non è così caro amico Kelebek, che prontamente mi rispondi. Abbiamo fatto scelte diverse in questi mesi e anni, anche di vita virtuale. Tu hai un blog molto apprezzato, io avevo anche una pagina molto seguita, oltre quella di Reset-Italia, su Facebook, all’interno di un sistema di migliaia di altre pagine, che comunicano, si conoscono e spesso nella vita reale. Nell’articolo che scrivevo dopo il bagno in quella vasca, bella e di figa bella, mi premeva parlare di altro, oltre alla violenza volgare del signor Rullo. Sono giornate incessanti di questo tipo, come oggi. Non si pubblicizza la violenza, la si denuncia, a seconda della percezione, anche se l’accostamento alle volte può sembrare stridente.
    Massima attenzione per chi non ha voce, piuttosto che per i pugni e i particolari della cronaca nera. Grazie per l’ospitalita, spero di non dovertela mai ricambiare…

  7. maria scrive:

    quoto il primo commento di pino e aggiungo che una delle tragedie del nostro tempo è l’aver smarrito il senso delle proporzioni per cui una coltellata è uguale a un insulto e un insulto è uguale a un micidiale cazzotto, ne risulta un guazzabuglio incredibile dove spesso la denuncia di un fatto viene fatta con modalità talmente improprie da rendere vana e anzi irritante la medesima denuncia.

    maria

  8. Ha1 scrive:

    La s’ignora goracci è solamente invidiosa delle belle ragazze giovani ammirate dagli uomini, questo è il punto. Invidia femminile, di bassa lega, su cui la signora ha “filosofeggiato” creando tutta una paccottiglia di scemenze cervellotiche femministe sulla “dignità del corpo delle donne”, un’intero lavoro fatto solo per esorcizzare la propria inadeguatezza (dato che il “corpo delle donne”, nella società occidentale, è stato elevato a nuovo simbolo religioso su cui ognuno si deve genuflettere, manco fosse la Croce o la Ka’aba). Ma in una società libera una donna, come quella della vasca, è libera di lavorare con il suo corpo come meglio crede. La signora goracci e quelle come lei dovrebbero ficcarsi in testa che nessuno/a le ha elette a portavoce del genere femminile: vi siete “autoelette”, perchè siete portatrici di un’ideologia totalitaria (l’ultima delle ideologie totalitarie del ‘900 a reggere ancora oggi, assieme al sionismo, ideologie che comunque cadranno perchè nella storia tutto ha un inizio e una fine…).

    • Doriana Goracci scrive:

      S’ignor Ha1, sono stata per mia fortuna giovane e non sgradevole anche io e non ho nessun rimpianto perchè ho vissuto e non ho “guardato” vasche belle e attributi vari del genere umano. Tutta la filosofia che agita, paccottigliando, la rimando come un boomerang, non mi appartiene. Chi un po’ mi conosce, sa che non amo essere contenuta in nessun ismo e mi sono eletta il lusso e il permesso di scrivere a mio nome,e cognome, sempre. E lei come si chiama signor Ha1?…direbbe Alessio Lega, cantautore che amo, nelle Cose Schifose. Le mando anche il video, così non fatica…” a Guardare…” http://www.youtube.com/watch?v=fmJz0RsBYok
      un saluto a tutte e tutti grazie, a te Kelebek un grazie in particolare per lo spazio che hai voluto darmi e diciamolo va, che mi è stato tolto.

  9. Miguel Martinez scrive:

    Per Ha1

    Faccio passare il tuo commento, perché qui vige un’ampia libertà di espressione.

    Però trovo assolutamente scorretto dare per scontate le motivazioni delle persone.

    Io potrei scrivere, ad esempio:

    Ha1 è un uomo che odia le donne perché… e giù varie fantasie sulla tua adolescenza.

    Non lo faccio, perché non so nulla di te – a differenza di Doriana sei del tutto anonimo, come è nel tuo diritto – e tantomeno so cosa provi. E non mi interessa nemmeno: su Internet, interessa ciò che la gente ha da dire, non perché lo dice.

    A questo aggiungi il gratuito “s’ignora”, la “bassa lega” e una sfilza di altre offese contro una persona che non ti ha offeso in nessun modo.

    Se invece vuoi fare un discorso razionale sul rapporto tra libertà, pornografia, pubblicità, anche agli antipodi di quello che fa Doriana, sei libero di farlo qui. Non si censurano le idee semplicemente perché io non le condivido.

    Ma non sei libero di offendere persone che non conosci o decidere cosa si devono ficcare in testa.

  10. Miguel Martinez scrive:

    Sulla questione in sé.

    Io non sono una donna, e quindi non posso dire nulla sul senso particolare di offesa che si può provare o no nel caso di una simile pubblicità.

    Personalmente, mi dà molto fastidio l’atmosfera della Merce Erotizzata, cioè della vendita di qualunque oggetto con un contorno di sesso virtuale e di soldi reali. Questo direi che è il clima fondamentale dei nostri tempi, e quindi è un clima di menzogna radicale.

    In più, il protagonista della vicenda è un signore che:

    1) insulta, usando sempre metafore sessuali, chi lo critica (a ragione o a torto)

    2) non appena comincia ad avere problemi, fa sparire l’immagine per la quale faceva lo spavaldo

    3) se aveva torto a mettere su l’immagine, poteva chiedere scusa

    4) e invece inizia a minacciare per far sparire l’immagine che lui stesso aveva voluto

    5) e fa chiudere un forum come quello di Doriana Goracci. Che, se la conoscete, è una persona di grande sensibilità e cultura, che offre informazioni e opinioni importanti. Che non tutti devono condividere, ma che è bene che esistano in questi tempi di conformismo assoluto.

  11. Santaruina scrive:

    Ciao Miguel

    la storia in sé ha un certo interesse, come tutti gli argomenti di cui tratti.

    Nondimeno, a volte ho l’impressione che hai la tendenza a partire da episodi isolati e particolari per trarne una morale generale.
    Così questo signore diviene un’intera, sterminata e affascinante categoria sociale; io direi che è solo una persona con dei difetti che si è comportato in maniera scortese (magari se stessimo parlando tra noi al bar userei altri termini).

    Però rappresenta se stesso.
    Nel suo comportamento non ci vedo nessun tipo di “stereotipo” che potesse essere magari giustificato da dati reali (come ad esempio poteva essere una eccessiva attività lavorativa, oppure il mettere il desiderio di guadagno davanti a tutto il resto, fattori che effettivamente rappresentano, per quanto cliché, delle realtà diffuse nel mondo produttivo).

    In fondo, potresti commettere qui lo stesso errore di cui accusi i giornali e i media quando partendo da un fatto isolato (per es° un padre musulmano che picchia la figlia perchè vuole mettere la minigonna) ne fanno una caratteristica di una categoria sociale (“i musulmani picchiano le figlie”).

    A presto

  12. maria scrive:

    @ha1

    e perchè mai doriana goracci dovrebbe essere invidiosa delle altre donne? è la solita solfa che spesso e volentieri viene messa in campo per denigrare e insultare una donna.

    Doriana non vuole rappresentare le donne ma contrastare una certa idea di donna, quella proposta dalla pubblicità e non solo.

    A me dà molto fastidio e sono contenta quando qualcuno uomo o donna rigetta l’uso ossessivo, mercantile e triviale che si fa del corpo femminile, tra l’altro mi meraviglia come tu non abbia sentito una certa ripulsione per il modo con cui quel buzzurro di imprenditore delle vasche ha trattato tutta la questione a cominciare dalla risposta che ha dato alla signora che ha avuto l’ingenuità di protestare per la sua pubblicità.

    La tua aggressività è stata del tutto sproporzionata e se fossi come te potrei immaginare chissà cosa riguardo ai tuoi rapporti con l’altro sesso, ma non lo faccio perchè non mi interessa chi tu sia e di te mi importano solo le parole.

    Saluto doriana e le auguro di poter riavere presto il suo account e tutti i suoi numerosi amici .
    maria

  13. PinoMamet scrive:

    Ricordo benissimo, quando ero bambino, le pubblicità locali di un produttore di sanitari, sempre piene di donne mezze nude, o nude completamente.
    Si vede che è un vizio della categoria, non so.

    In realtà, è un vizio di tutta la pubblicità, almeno in Italia
    (ma poi, a dirla tutta, ho visto pubblicità estere con allusioni anche più pesanti e ben più offensive per le donne, e create proprio nei mitizzati “paesi nordici”; mentre gli egiziani, maschilisti e retrogradi nel nostro immaginario, hanno creato una campagna simpatica e intelligente con un Panda bastardamente simpatico, dove il sesso non c’entra affatto…)
    quindi capisco che Pasquale Rullo si sia detto, ma perchè proprio io?

    Secondo me Rullo è davvero cioè parte di una categoria vasta e affascinante come campo di indagine, che però non è quella degli “uomini che odiano le donne”.
    Non credo affatto che le odii più di quanto le odia chi appende i calendari della “bbona” di turno.

    Invece noto che appunto metterlo in questa categoria, quello degli “uomini che odiano le donne”, suscita una serie di reazioni viscerali, speculari a quelle di chi legge la sua risposta con tanto di profferta sessuale non come pura e semplice maleducazione, ma come uno stupro in sedicesimo.

    Forse perché:
    -la sua risposta è davvero percepita come “uno stupro in sedicesimo”;
    -molte persone, che non trovano nulla di male nell’esposizione del corpo femminile, non amino essere considerati “stupratori in sedicesimo”.

    Io ricordo una puntata di un programma su Raitre dove una signora di un movimento di consumatori (o di genitori? non ricordo) se la prendeva con dei pubblicitari locali del napoletano, colpevoli di una campagna con una battuta sessuale, tipo “io te la do gratis” (credo fosse una bici in omaggio, non so).
    Offensiva per il corpo della donna; non come le campagne degli avanzati paesi nordici, sosteneva (mentendo o essendo poco informato) il pubblicitario della pubblica accusa.

    Ma se quella campagna è offensiva, allora bisognerebbe togliere di mezzo tutte le registrazioni e i copioni dei vecchi spettacoli di varietà e avanspettacolo.

    C’è chi lo fa, eh?
    Ci sono i “censored 11”, credo si chiamino, una serie di cartoni americani degli anni Trenta/Quaranta, tolti dalla circolazione perché sarebbero razzisti.
    (in realtà potete vederne qualcuno su Youtube, e leggere anche i commenti).

    Ma poi, perché il corpo umano è offensivo se si usa per la pubblicità, e non è offensivo se si usa per l’ “arte”?
    (qualunque cosa sia l’arte).
    Un altro argomento che mi convince poco: “e se usassimo il corpo maschile cosa direste?”
    Il corpo maschile si usa; meno, forse, ma si usa eccome.
    Ci sono gli “dei dello stadio” francesi, assai apprezzati mi dicono in ambiente gay, e c’è quel tale che rema la barca nella pubblicità di non so quale profumo, e gli attori che si trovano le controfigure per il petto e per i glutei perché anche gli occhi del pubblico femminile vogliono la loro parte.
    Gli uomini trovano offensivo tutto questo?
    In realtà, mi pare proprio di no.

    E allora, scusate, perché una tizia in vasca, messa da un “ragazzo sessantaquatrenne” che ha evidentemente pochi tabù in fatto di sesso, deve essere tanto peggio di quelle tizie che dipingono una cancellata in tacco 12? (non dico altro, essendo la pubblicità già sufficientemente derisa).

    Evidentemente, è la mia conclusione, c’è davvero qualche problema di comunicazione tra i due sessi, se quella che per la maggioranza degli uomini è “un’innocua battuta”, per la maggioranza delle donne è “la mentalità che porta allo stupro”.

    Il brutto, è che mi sa che hanno ragione entrambi.

    Ciao!

    • Peucezio scrive:

      Sono completamente d’accordo (tranne sull’affermazione finale, dettata mi pare più da prudenza che da convinzione).
      Ed è vero che il signor Pasquale non è affatto un caso raro, ma un esempio tipico di un certo genere di imprenditore italiano e di italiano in generale. Quello che non capisco è cosa ci sia di male.
      Non ci trovo nulla, ma assolutamente nulla di male in quella pubblicità. Ammetto invece che è la risposta data alla signora Fabiana non sia esattamente un esempio di garbo e gentilezza, ma non la drammatizzerei: certe forme di moralismo possono suscitare reazioni insofferenti e liquidatorie. Io non avrei risposto così, ma probabilmente con una lunga argomentazione che avrebbe tediato la malcapitata molto di più di quanto non l’abbia offesa la risposta del signor Pasquale.

      • PinoMamet scrive:

        “tranne sull’affermazione finale, dettata mi pare più da prudenza che da convinzione”

        Probabilmente sì; voglio dire, io non riesco a immaginarmi una risposta tipo “vieni qui che ti scopo” (per mail!) come una qualche varietà di stupro; ma indubbiamente la si potrebbe iscrivere in qualche tipo di molestia;
        e indubbiamente la molestia è “sulla strada” che porta allo stupro.

        Proprio per questo sono contrario alle equiparazioni poco, come dire, equilibrate:
        anche l’insulto è sulla strada che porta al cazzotto, e il cazzotto sulla strada dell’omicidio…
        ma è una strada molto lunga!

        • Peucezio scrive:

          La categoria di molestia è molto ambigua. Se uno dà una pacca sul sedere a una donna non si può dire, ovviamente, che l’abbia stuprata e quindi vienen chiamata giustamente molestia. Ma un fatto puramente verbale non è una molestia, al massimo è un insulto, una grave mancanza di rispetto, come in questo caso. Ma non dimentichiamo che il nostro amico è stato provocato per primo. E, com’è evidentemente nel suo stile, che può non essere il massimo, ha reagito sopra le righe, in modo volgare.
          Se io dico a uno: “guarda che secondo me sbagli e hai detto una scempiaggine” e quello mi risponde “sei un bastardo, figlio di puttana, pezzo di merda”, diciamo che è un tipo suscettibile e abituato a un linguaggio aggressivo, ma non è che mi molesta. Anzi, in fondo sono per sempre io che sono andato a “sfruculiarlo”.

  14. Peucezio scrive:

    Per inciso “ragazzo di 64 anni” non è un’autodefinizione, come sembrerebbe: badoo chiama ragazzi e ragazze gli utenti, per cui se tu ti registri come maschio nato nel 1946, automaticamente ti indica come “ragazzo di 64 anni”.

    A parte questo, francamente io trovo che abbia veramente seccato quest’isteria collettiva per cui ormai basta che uno mette una foto con un paio di tette per pubblicizzare un prodotto e le donne cominciano a sentirsi offese. E’ come se io mi sentissi offeso per i cartelloni mastodontici di giovani maschi statuari seminudi che pubblicizzano questa o quella marca di indumenti o occhiali.
    Negli anni ’70 le donne (o meglio il femminismo, che era espressione della cultura dominante, anche maschile) protestavano perché volevano totale libertà sessuale, le minigonne e bollavano chi esprimeva perplessità come un retrogrado bigotto sessuofobo repressore, oggi invece la sessuofobia repressiva che si scandalizza del nudo è femminile (o meglio femminista, quindi anche maschile, perché le ideologie, oggi come allora, non hanno sesso, sono solo espressione dei valori dei gruppi dominanti), progressista e di sinistra e chi non è d’accordo è un maschio depravato e sessuomane.
    Non amo la cultura progressista in generale, anzi, diciamo pure che mi suscita una certa ripulsa, però devo dire che se proprio devo scegliere fra la versione libertina e più spensierata degli anni ’60 – ’70 e quella puritana e perbenista attuale, preferisco decisamente la prima.

    • paniscus scrive:

      “Per inciso “ragazzo di 64 anni” non è un’autodefinizione, come sembrerebbe: badoo chiama ragazzi e ragazze gli utenti, per cui se tu ti registri come maschio nato nel 1946, automaticamente ti indica come “ragazzo di 64 anni”.”
      ——————————

      Effettivamente dal punto di vista tecnico me lo aspettavo, che funzionasse così.

      Tuttavia continuo a pensare che se un uomo di 64 anni (ma anche di una venticinquina di meno) registra ingenuamente un account senza conoscerne i dettagli specifici, e poi una volta registrato si accorge che il sito lo qualifica in automatico come “ragazzo”, un sussulto di dignità dovrebbe suggerirgli di cancellarsi subito…

      Lisa

      • Peucezio scrive:

        Mah… ormai siamo tutti ragazzi, a qualunque età. Cinquant’anni fa di uno di venticinque anni non si diceva nemmeno più che era giovane, perché spesso era già padre di famiglia ecc. Oggi a chi si può ormai negare la qualifica di ragazzo?

  15. maria scrive:

    dedicato a chi crede che essere contro tale “pubblicità” sia moralismo sessuofobico
    maria

    http://www.youtube.com/watch?v=FAL3IZmKQBA

    • PinoMamet scrive:

      Guarda, io sono contro queste pubblicità semplicemente perché:

      – sono banali;
      -sono ripetitive;
      -non si capisce e non ci si ricorda cosa pubblicizzino (e quindi, dal punto di vista di
      chi deve vendere, non so quanto siano valide)

      ma mettiti nei panni di Rullo Pasquale; quello si vede 11 minuti filati di culi e tette affissi e ovunque e per i motivi più disparati; e poi proprio con la ditta Vascabella se la vanno a prendere?

      • Francesco scrive:

        scusate, vi rendete conto che una necessaria implicazione di quanto state dicendo è che le belle gnocche non possono lavarsi?

        vi sembra giusto? siate umani! almeno igienici!!

        😀

    • roberto scrive:

      continuo a pensare che sia moralismo sessuofobico ma grazie per il video, molto carino.
      (pero’ la pubblicità dell’università di bologna la trovo particolarmente idiota)

  16. Peucezio scrive:

    A me pare che se proprie ci sono delle vittime in queste pubblicità, siano gli uomini. Perché nel modello consumistico (che sono ben lontano dall’approvare, ma non perché rende oggetto la donna, visto che rende oggetto tutto, senza distinzioni o scrupoli) non ci sono uomini o donne da esibire, c’è una marea, un bombardamento di immagini con potere evocativo. E siccome il sesso per l’uomo è uno degli impulsi primari, allora ti fanno vedere una valanga di culi e tette, perché fanno vendere più di ogni altra cosa.
    E questo perché l’uomo nel sesso è più istintivo e basta mostrargli un sedere per attirare immediatamente la sua attenzione, mentre per la donna l’attrazione sessuale è molto più indiretta e complessa e spesso si basa su elementi non riproducibili in un’immagine da spiattellare su un cartellone o in uno spot.
    Ma tutto ciò serve solo a solleticare l’impulso sessuale maschile per dirottarlo verso cose che non c’entrano nulla, senza peraltro mai soddisfarlo: mi è capitato di parlare di stranieri che dicevano che in Italia tutto sembra parlare di sesso e di donne, ma in realtà, rispetto ai loro paesi, non c’è né l’uno né le altre, perché si fa poco sesso e le donne sono inarrivabili (anche perché da noi, e in questo i maschi hanno una colpa enorme, una donna senza troppe inibizioni, cioè sana, normale, è considerata una zoccola).
    Sulla questione poi che il proporre ossessivamente corpi femminili nudi, magari iperdisponibili, sottomessi o in pose sado-maso, come nel filmato, possa incentivare la violenza reale nella società: qui è come la vecchia questione della violenza in tivvù o nel cinema: rispecchia la violenza, della società, la produce o addirittura nasce come reazione, come canale di sfogo immaginario, per il fatto che la società contemporanea è troppo ordinata, in fondo poco violenta? Non ho una risposta univoca e definitiva in merito, però mi viene da far notare come prima degli anni ’60 – ’70, prima cioè del boom, del consumismo e della liberazione sessuale, non si vedevano in giro tanti culi e tette, anzi, non se ne vedevano affatto, eppure non credo che rispetto all’Italia rurale e povera a quella contemporanea la violenza sulle donne sia aumentata.

  17. nic scrive:

    “Col dito, col dito, l’orgasmo è garantito!” La stessa immagine 30 anni fa non sarebbe stata rivoluzionaria? E se la signora nella vasca fosse invece un signor trans? La linea della fronte rivela l’uso di una parrucca ed anche il seno probabilmente 🙂 è artificiale. Se nella vasca ci fosse un transessuale masturbandosi sarebbe una pubblicità di destra o di sinistra, di buon o cattivo gusto?
    Magari è lo stesso signor Rullo Pasquale testando i suoi prodotti in vendità! E chiaro che si incazza se lo criticano….poveretto. Perché in questi strani tempi le femministe e i femministi si sentono obbligati a recitare la parte dei bigotti con più fervore di un arrapato bottegaio lumbard?

  18. nic scrive:

    ‘Col dito, col dito, l’orgasmo è garantito!’ La stessa immagine 30 anni fa non sarebbe stata rivoluzionaria? E se la signora nella vasca fosse invece un signor trans? La linea della fronte rivela l’uso di una parrucca ed anche il seno probabilmente 🙂 è artificiale. Se nella vasca ci fosse un transessuale masturbandosi sarebbe una pubblicità di destra o di sinistra, di buon o cattivo gusto?
    Ora che ci penso, magari è lo stesso signor Rullo Pasquale testando i suoi prodotti in vendità! E chiaro che si incazza se lo criticano….poveretto. Perché in questi strani tempi le femministe e i femministi si sentono obbligati a recitare la parte dei bigotti con più fervore di un arrapato bottegaio lumbard?

    • Peucezio scrive:

      Se fosse un trans, nessuno avrebbe osato criticarlo (non parlo di Miguel, che se ne frega abbastanza di queste cose), altrimenti apriti cielo!

  19. roberto scrive:

    nella foto, mica si vede tanto bene la vasca da bagno….

  20. Peucezio scrive:

    Più in generale, avete fatto caso che siamo nell’epoca in cui tutti si offendono per tutto?
    Gli ebrei si offendono se Ciarrapico vuole dare le kippah ai finiani, i mussulmani si offendono se si fa il presepio in iscuola, le donne si offendono se quello delle vasche fa la pubblicità con la donna nuda, gli omosessuali se un lombardo li chiama “culattoni” o un meridionale “ricchioni”…
    E si tratta sempre di categorie, mai di individui. E di categorie all’interno di una società più vasta: non si tratta mai di un popolo inteso come nazione, che è maggioranza nel suo territorio: viviamo in un mondo in cui è lecito incenerire centinaia di migliaia di mussulmani in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Palestina, distruggere le loro case, insfrastrutture, usare bombe radioattive che provocheranno tumori e malattie genetiche per generazioni, ma guai se un ministro in Italia si mette addosso una maglietta satirica. Se qualcuno in Italia eccepisce sulle condotte criminali dell’esercito israeliano, mica s’incazzano in Israele. No, si incazzano gli ebrei italiani, al massimo arriva a dire qualcosa l’ambasciatore. E non bollano le critiche come anti-israeliane, ma come anti-semite, cioè per poter stigmatizzare la critica a uno stato la si deve ricondurre alla discriminazione verso un popolo e a comportamenti tipici di luoghi e di epoche dove gli ebrei sono od erano minoranze fra gli altri, anche laddove, come in questo caso, questa rincoduzione è quanto di più forzato e di meno pertinente si possa immaginare (è quasi come dire che criticare la politica indiana è razzismo contro gli zingari, perché sono originari dell’India).
    Insomma, nessuno si offende se si tocca l’umanità intera, gli abitanti di una nazione, di una regione o di un villaggio, una famiglia, un singolo individuo, ma solo se si tocca un gruppo trasversale, che convive insieme ad altri in un territorio, che sia un gruppo in senso etnico (arabi, albanesi, rom, cinesi, nigeriani, immigrati di qualsiasi tipo), religioso, biologico (donne), razziale (negri), di orientamento sessuale (omosessuali, transessuali, bisessuali ecc.).

  21. PinoMamet scrive:

    “Gli ebrei si offendono se Ciarrapico vuole dare le kippah ai finiani, i mussulmani si offendono se si fa il presepio in iscuola, le donne si offendono se quello delle vasche fa la pubblicità con la donna nuda, gli omosessuali se un lombardo li chiama “culattoni” o un meridionale “ricchioni”…”

    Io direi piuttosto così:

    tutti dicono di sentirsi offesi se Ciarrapico usa una metafora antisemita per offendere i finiani;
    i leghisti e i fallaciani dicono di sentirsi offesi se qualche laico dice che il presepio a scuola non va bene (e danno la colpa ai musulmani, che di solito non dicono niente);
    alcune donne si sentono offese per le pubblicità con le donne nude, ma possono prendersela solo con la ditta Vascabella perché la Sisley è al di fuori della loro portata;
    gli omosessuali dicono di sentirsi offesi se qualcuno li offende, che poi è lo stesso di prima, dei presepi a scuola, e la sera dopo lo sentiamo in TV a raccontare quanto sono discriminati i gay nei paesi musulmani…

    Insomma, “lei mi ha profondamente offeso” è sicuramente una strategia vincente, e tutti la usano alla cazzo di cane, come possono e come meglio gli conviene.

    Ciao! 🙂

    • Miguel Martinez scrive:

      Concordo parzialmente.

      Però le organizzazioni ebraiche, i leghisti, i fallaciani, eccetera, sono interessi organizzati, che mirano a promuovere uno stato, un partito o uno schieramento.

      Concediamo alle femministe il fatto che non hanno alcun interesse da promuovere: non esiste uno Stato delle donne o un partito delle donne.

      Si può obiettare che sbaglino certe volte bersaglio; ma non si può sostenere che siano esattamente come certe lobby.

      • PinoMamet scrive:

        Oddio, non ho mai avuto l’impressione che le femministe (tantomeno le donne in generale) costituiscano una lobby;
        a differenza dei fan della Fallaci non credo neppure che difendano (più o meno coscientemente) un qualche interesse organizzato.

        Penso che invece certe donne, e certe organizzazioni (neppure esclusivamente femminili: il Moige, ad es.) rischino spesso di sbagliare bersaglio .

        Ma bisognerebbe prendere in esame il ruolo sociale delle “scuse”, e se mi permetti provo a farlo più sotto.
        Grazie!

    • Ritvan scrive:

      —–i leghisti e i fallaciani dicono di sentirsi offesi se qualche laico dice che il presepio a scuola non va bene (e danno la colpa ai musulmani, che di solito non dicono niente) PinoMamet—–

      Confermo. E sfido Peucezio ad indicarmi un solo caso – oltre, ovviamente, al pittoresco estremista e provocatore Adel Smith – di genitori musulmani che si siano lamentati per la presenza del presepe alla scuola dei loro figli.

  22. Miguel Martinez scrive:

    Per Maria e Ha1

    Mi ha dato da pensare il commento di Ha1 sullo spintone omicida di Roma, perché credo che ci possa aiutare a capire molte altre cose.

    Ora, può darsi che nel caso specifico Ha1 abbia ragione.

    Ad esempio, in base a spezzoni confusi dei media, il romano avrebbe fatto il prepotente in una fila; la signora avrebbe reagito in maniera eccessiva, rincorrendolo; lo avrebbe strattonato; poi avrebbe messo mano mano alla borsa, magari per prendere un fazzoletto. Al che lui le ha dato un pugno che l’ha fatta svenire all’istante, per cui è caduta male.

    E’ una ricostruzione possibile, non so se vera.

    In questo caso, si potrebbero dire molte cose, ma non paragonare l’omicida della signora rumena all’omicida di Sarah Scazzi, ad esempio: è un altro tipo di problema.

    “Se è donna, è vittima”, è spesso vero, ma non è necessariamente vero.

    Il problema di Ha1 è che lui parte dalla certezza che le cose siano andate così, e sono abbastanza sicuro che sia arrivato a tale certezza, perché ritiene, “se è donna è colpevole”.

    E’ proprio questo modo di non ragionare, che rende così difficile discutere.

  23. PinoMamet scrive:

    Accennavo nell’intervento più in alto, in risposta a Miguel (la struttura dei commenti del blog nuovo la trovo purtroppo poco pratica)
    al ruolo sociale delle scuse.

    Che non è una novità, anzi, è antico quanto il sacramento della confessione.

    Chi riceve le scuse è in una posizione dominante rispetto a chi si deve coprire il capo di cenere e chiedere scusa.
    La Chiesa cattolica, quando era potente, poteva costringere i regnanti a penitenze durissime; ma anche se queste fossero state fittizie (non voglio entrare nel merito se i re facessero penitenza davvero o lo dicessero soltanto) l’immagine del re che si umiliava e chiedeva perdono alla Chiesa era comunque fortissima.
    Altri gruppi religiosi (sostanzialmente uno, quello degli ebrei, in maniera continuativa; altri probabilmente in modo episodico o individuale) venivano costretti a umiliazioni rituali, lievi o pesanti che fossero, e a “scuse”;
    il che mostra chiaramente che, per dover chiedere scusa, non c’è neppure bisogno di aver fatto qualcosa: basta essere in una posizione di inferiorità.

    Insomma, prima si individua il peccatore; poi, un peccato di cui accusarlo lo si trova sempre.

    Gli ex potenti hanno compiuto un sacco di schifezze; quindi a maggior ragione hanno un sacco di cose di cui devono scusarsi, e un sacco di gente che ce l’ha con loro a prescindere.
    Ecco perciò le scuse continue, e apparentemente mai sufficienti, richieste alla Chiesa cattolica, al Maschio e all’Uomo Bianco.

    Tutte e tre queste entità, essendo “ex potenti”, hanno ancora un bel po’ di potere residuale, che non è giusto sottovalutare;
    d’altra parte, se fossero ancora “potenti”, nessuno si azzarderebbe a fargli chiedere scusa.
    Casomai sarebbe la Chiesa a incolpare gli eretici di non credere, l’Uomo Bianco a a incolpare l’Uomo Nero di essere arretrato e cannibale (non è fantascienza; basta aprire un giornale per trovare infinite richieste di scuse richieste all’Uomo Arabo e all’Uomo Islamico) e il Maschio a incolpare la Donna di essere il sesso debole, o irrazionale, o “ossessionata dal sesso” (non è fantascienza neppure questa, è anzi una delle accuse tradizionali rivolte alla donna).

    La Chiesa, il Maschio e l’Uomo Bianco hanno costruito per un bel po’ di secoli l’Occidente (che bisogna difendere dall’Uomo Arabo e Musulmano) a loro immagine e somiglianza, e sarebbe ben strano che le cose cambiassero da un giorno all’altro.

    E quindi entra la seconda parte:
    chi ha chiesto scusa è puro. Ha fatto ammenda; è tornato in stato di grazia.

    Naturalmente il potente ha tutto l’interesse a che il dominato non sia mai “puro”, ma debba sempre dover chiedere scusa.
    Il dominato invece ha interesse a dire, una volta ero peccatore, ma adesso sono cambiato, ho chiesto scusa, quindi aria, non rompere più i coglioni.

    ecco quindi la Donna, che è motlo più potente di prima, ma vive in un mondo creato (forse) dal Maschio: “gli uomini sono tutti (ergo sono sempre) maiali, e devono sempre cheidere scusa.”
    Insomma, la Donna ci prova, fa la sua richiesta: è abbastanza potente per farla, e anche con una certa sicurezza.
    Risponde il Maschio: “no, una volta ero maiale, adesso il maiale è casomai il maschio arretrato di… (attualmente è sempre il povero Arabo e Musulmano); è lui che deve ancora chiedere scusa, io ho già dato.”

    Perciò, in questo mondo ancora forgiato in gran parte dal Maschio, la Donna può costringere alle scuse solo il Maschio che non abbia una buona narrativa, o un buon avvocato:
    quindi può prendersela con la ditta Vascabella (che però ha mostrato di conoscere perfettamente i meccanismi, agendo sul copyright violato…), e non con le pubblicità assai più zozze della Sisley o di chi altro.

    Così la Chiesa, che ha già cheisto scusa infinite volte, può cominciare a dire, adesso basta, abbiamo già dato.
    E ricominciare, casomai, a usare il suo potere residuale contro chi non la può (ancora) costringere a chiedere scusa.

    Tutto ciò- e qui Peucezio ha ragione da vendere- funziona solo finché si ragiona per categorie: il maschio, la femmina, il cattolico, l’ebreo…

    allora, ragionando per categorie, un maschio bianco occidentale cristiano può essere accusato un po’ di tutto, anche senza avere nessuna colpa individuale.
    E infatti sta nascendo un nuovo vittimismo degli ex-potenti, che sfocerà, tra cinquant’anni, in nuove richieste di scuse…

  24. maria scrive:

    @ha1

    Già che ci sei guarda anche questo di video dove si vede chiaramente che il ragazzo tenta di fuggire forse inconsapevole della forza del suo cazzotto e delle conseguenze, e dove dalle immagini e dal commento ci si accorge che la descrizione del giornalaio riguardo alle botte della signora è abbastanza imprecisa.

    Non voglio accusarlo più di tanto come fai tu con la signora che non andrà direttamente in carcere visto che è morta, voglio dirti soltanto che le tue giustificazioni” non reggono, posto che il ragazzo avesse avuto paura di un eventuale coltello la cosa da fare era, casomai, quella di fuggire e non di prevenire con un violento cazzotto che l’ha stesa a terra.

    Comunque il fatto che non volesse uccidere, è stata certamente una tragica casualità, non significa però accreditare la legittima difesa e auspicare la galera per la donna come tu hai fatto con tanta acredine e stupidità.

    maria

  25. maria scrive:

    Non amo la cultura progressista in generale, anzi, diciamo pure che mi suscita una certa ripulsa, però devo dire che se proprio devo scegliere fra la versione libertina e più spensierata degli anni ’60 – ’70 e quella puritana e perbenista attuale, preferisco decisamente la prima.

    maria
    peucezio o come mai mi viene l’idea che se fossimo negli anni Settanta, che adesso preferisci,:-) avresti avuto da ridire lo stesso, anzi di più, visto i temi molto poco spensierati di quel momento storico, e cioè autodeterminazione , divorzio, contraccezione, violenza sessuale, lavoro,ruoli famigliari ecc. ecc.

  26. PinoMamet scrive:

    Un’aggiunta al mio intervento di prima (scusate la verbosità);

    il sistema delle “scuse”, o della confessione e penitenza, richiede e presuppone che chi chi riceve le scuse e chi è costretto a farle condividano lo stesso sistema di “peccati”, la stessa narrativa dominante.
    E la narrativa dominante è tutt’ora in gran parte quella scritta dal Maschio Bianco Cristiano.

    Ecco perché molte richieste di scuse sono destinate a sbagliare bersaglio o a occuparsi di dati secondari, irrilevanti
    (il passato, o persone/istituzioni troppo deboli per influire e scelte come capro espiatorio ecc.)

    D’altra parte, sarebbe stupido e falso nascondere che molte richieste di scuse, alle quali tutti devono sentire in dovere di adeguarsi; molti “peccati” che tutti considerano tali;
    non sarebbero stati tali nel vero sistema tradizionale del Maschio Bianco Cristiano.
    Il cambiamento c’è stato, la narrativa è stata effettivamente cambiata, e nuovi gruppi hanno acquisito potere;
    non hanno però cambiato la struttura generale della società, e non potranno mai farlo finché continuano a proporre “peccati” nuovi per la stessa società.

    Esattamente come è avvenuto per il “politicamente corretto”, che è un modo gentile per spazzare i problemi sotto il tappeto: parlando in maniera molto cauta, nessuno si sente offeso; e le cose possono continuare esattamente come prima.

  27. Raffaele scrive:

    Scusa, Miguel. I video sono eloquenti, le testimonianze altrettanto. E’ stata prima lei ad aggredire. Tra l’altro, è stato accertato, che non è stato il pugno ad uccidere questa donna, ma è andata in coma cadendo con la testa a terra. Lo hanno stabilito anche i carabinieri.

    Ora si può discutere quanto si vuole se la reazione è stata eccessiva o meno, però una cosa è certa: non è stata gratuita.

    Ecco, se fosse successo a parti invertite, la donna sarebbe stata incriminata? si sarebbe fatto questo casino mediatico??

    Miguel, mi stupisce che una persona come te così intelligente a dissociarsi dalla disinformazione di regime, poi abbocca alla propaganda femminista la quale è funzionale al regime mediatico.

    Aspetto una tua risposta.

    No al femminismo! No all’ islamofobia! Sì ai diritti e alla parità(quellla vera, non quella falsa di stampo femminista)

    p.S: provo semplicemnte disgusto a leggere i deliri femministi della Doriana Goracci.

    • Ritvan scrive:

      —….è stato accertato, che non è stato il pugno ad uccidere questa donna, ma è andata in coma cadendo con la testa a terra. Raffaele—–

      Chissà perché è caduta, poi….magari si sentiva un po’ stanca e voleva sdraiarsi, ma lo ha fatto in modo troppo precipitoso…Scusa il sarcasmo un po’ macabro, Raffaele, ma “ragionando” a tuo modo, se un tizio spinge un altro sotto il treno che sta passando, il primo tizio risulta innocente, visto che non è stata la spinta a causare la morte, bensì il treno…..

  28. Raffaele scrive:

    Inoltre rivolgo alla signorina Goracci alcune osservazioni:

    1) A proposito di mercificazione del corpo delle donne, lei cosa ne pensa della pubblicità dell’Unità(quotidiano femminista), in cui compare un Culo di una donna in minigonna per rappresentare metaforicamente il quotidiano suddetto? Non è mercificazione, questa?

    2) Le femministe si lamentano dei nudi e seminudi di donne in tv filosofeggiando di “donne-oggetto”. Però perchè siete voi femministe stesse ad oltraggiare dando del “maschilista” a chi, come anche me, si lamenta del continuo esporsi femminile con perizomi, scollature eccessive, topless e quant’altro? Per piacere, mettetivi con il cervello il pace. E legga ciò che scrissi sul mio blog a riguardo delle Velie: Le Veline sono femministe:

    http://ilvolodidedalo.blogspot.com/2009/06/velina-ergo-femminista.html

    Infine mi rivolgo a Miguel. Vedi, Miguel, io sono di sinistra, antifascista, figlio di operaio del PCI, favorevole al divorzio, al diritto di aborto. Eppure sono anche contro il femminismo. Ciò significa che il femminismo solo a parole è “progressista” e per la “parità”. Nei fatti, il femminismo attraverso il vittimismo di genere vuole privilegi a favore delle donne a discapito degli uomini i quali sono visti come “oppressori”(eccetto i maschi zerbini e addomesticati). Il femminismo non è di sinistra in quanto è interclassista, cioè “donne di tutto il mondo unitevi”, a prescindere dalla loro classe sociale. Il femminismo è antimarxista, anticomunista. E’ fascista, borghese e sessista.

    Le segnalo un movimento antifemminista di sinistra, fondato da Fabrizio Marchi, uomo di sinistra, il quale negli anni 70 da militante della sinistra extraparlamentare(non rinnegato, come tanti altri), combatteva i fascisti. Riflettici, Miguel. Questo è il sito:

    http://www.uominibeta.org

  29. PinoMamet scrive:

    Ho dato un’occhiata ai due siti linkati da Raffaele
    (suppongo sia un altro Raffaele e non il medico israeliano- mi pare che fosse- che ogni tanto interveniva sul blog vecchio)

    non ho ancora capito se trovo che abbiano ragione o torto, ma questo mi succedeva anche con gli articoli delle femministe sul Manifesto (secoli e secoli fa, quando lo leggevo; era ancora vivo Trotskii; a nessuno venga in mente di chiamarmi “kompagno” adesso, capito Ritvan? 😉 )
    perciò diciamo che siamo pari.

    Io penso più banalmente che la posizione della donna, “arroccata” tra privilegi della disuguaglianza (lode garantita e aprioristica a qualunque loro azione, derivato della cultura cavalleresca e cortese portata avanti nei secoli dall’imitazione borghese dei modelli aristocratici)
    e privilegi garantiti dall’uguaglianza (poter fare tutto ciò che fa l’uomo) possa in effetti creare delle difficoltà agli uomini in molti ambiti lavorativi, esacerbandoli poi a volte con certe esagerazioni aggressive
    (in uno dei blog si cita un assurdo “processo” femminista negli anni Settanta, in altri si parla di merchandising antimaschile che sarebbe condannato da tutti se toccasse la suscettibilità di qualche minoranza).

    So di diversi amici militari, ad esempio, che pur non avendo nulla in contrario in linea di principio alla presenza di personale femminile, non ne possono davvero più di vedere garantite alle donne standard abitativi migliori, o addestramenti (non ufficialmente, ma è così) più “umani”, standard fisici più bassi per l’arruolamento (che vuol dire una paga e soldi per la famiglia) ecc.
    e in più, sempre il primo posto in tutte le occasioni pubbliche ,e magari l’ufficiale che, contro il regolamento, saluta con galanteria la soldata semplice e le apre la porta.
    Niente di veramente gravissimo; ma abbastanza da infastidire, immagino, specialmente se qualche furbetta se ne approfitta.

    In tutto ciò, la donna normale e onesta fa semplicemente il suo lavoro, spesso, almeno in Italia, ancora ostacolata e sfavorita da dati di fatto (maternità in primis);
    la stronza, ha invece nuovi armi per essere stronza, e se ne approfitta.

    Certo gli stronzi maschi non sono né meglio né peggio; ma l’effetto di cumulazione delle stronzità capisco che possa essere un po’ fastidioso, in effetti.

  30. Miguel Martinez scrive:

    Per Raffaele

    Io non ho “abboccato” a nessuna propaganda.

    Semplicemente, non accetto che si chiuda una pagina importante come quello di Doriana, che poi tratta molti temi oltre a quelli di genere.

    Non si devono chiudere i canali che permettono la diffusione di informazioni alternative.

    Il motivo contingente di questa chiusura non è per me lo scontro tra generi, ma semplicemente il fatto che qualcuno cerca di nascondere un’immagine che lui stesso aveva voluto mettere in rete.

  31. Miguel Martinez scrive:

    Per Raffaele e Pino

    Io mi occupo molto di rado di questioni di genere, e di solito lo faccio occupandomi dell’immaginario pubblicitario-mediatico della Jeune Fille, non di uomini e donne reali.

    So benissimo che sono questioni importanti; e non nego che possano anche avere un certo fondamento innato, oltre che sociale. Sospetto che ci siano veramente modi maschili di essere stronzi e modi femminili di esserlo; e certamente esistono differenze di comportamento tra bambini e bambine che non dipendono dall’educazione.

    Però sono tutte differenze difficili da afferrare, con una variabilità individuale gigantesca.

    Sostanzialmente non riesco a vedere maschi e femmine come blocchi – conosco questa donna che è in gamba e quella che è insopportabile, questa che la pensa come me e quella che la pensa diversamente.

    Insomma, auguro il successo al concorso alla mia amica contro il mio nemico, al mio amico contro la mia nemica, non è che mi auguri il successo dei maschi o il successo delle femmine in generale.

    A volte, poi, le questioni sono complesse: ad esempio, in caso di divorzio, i figli in Italia vengono assegnati quasi automaticamente alla madre; e questo suscita forti risentimenti tra tanti padri, spesso a ragione.

    Solo che non si può definire “femminista” l’automatismo dei giudici, per cui le donne sono “mamme per natura” e quindi solo loro hanno l’istinto della responsabilità per i figli.

    Mi rendo conto però che non è così per tutti.

    Esistono delle persone che si vedono davvero coinvolte in uno scontro con l’altro genere, da una parte e dall’altra. Mi auguro di essere d’accordo con loro su tanti altri argomenti, ma questo non è un argomento che riesco a porre al centro dei miei interessi.

  32. Miguel Martinez scrive:

    Ultima considerazione,

    Io sono favorevole all’esistenza di siti fortemente connotati, come quelli citati da Raffaele, perché quando il discorso è sbilanciato da una parte, è bene sentire anche l’altra.

    Ripeto il mio scarso interesse per le questioni di genere in sé, ma mi interessa in effetti come tali questioni vengono trattate nei media.

    E certamente la donna nei media attuali viene in genere coccolata. In caso di scontro, è la Vittima. In caso di successo, Ma Guarda Quanto è Brava. E comunque è Carina e Non si Tocca con un Fiore.

    Che probabilmente è il punto di incontro tra il peggio del maschilismo e del femminismo. Ma direi che prevale una forma di paternalismo maschile: non a caso, ho scelto il termine “coccolato”.

    Un po’ come quando certi maschi se la prendono con certe universitarie che passano gli esami – grazie a un professore maschio – presentandosi in minigonna e battendo le ciglia. E’ segno di prepotenza femminile o di prepotenza maschile?

    I siti “maschilisti” hanno la benemerita funzione di filtrare, in mezzo alle tante cose che circolano, quelle notizie che vanno in qualche modo contro il modello mediatico.

    E questo di per sé è positivo.

    Se nove siti su dieci segnalano l’uomo che picchia la donna, è bene che ce ne sia uno che segnali la donna che picchia l’uomo.

    Se il sito fosse “obiettivo” e facesse vedere tutti i lati della realtà, perderebbe la sua funzione.

    Poi è chiaro che si tratta di filtri a senso rigorosamente unico, con un sottofondo rabbioso per me incomprensibile.

    E questo sottofondo rabbioso è in genere talmente forte che rende difficile la lettura di certi siti: non parlo solo di quelli “maschilisti”, ma anche di molti altri siti di “controinformazione” di qualche tipo.

  33. Raffaele scrive:

    @Pino Mamet: no, non sono il medico israeliano di cui parli, ma un precario ‘nnapulitano.

    @Miguel: Condivido molte cose che hai detto in queste risposte, in particolare su un certo “paternalismo maschile”. Però voglio precisare alcune cose. Noi non siamo “maschilisti”(cioè non siamo per la superiorità del maschio sulla femmina,quindi non siamo femministe al contrario), il termine più adatto è “Questione Maschile”.

    Un’altra cosa: è vero che anche tra i nostri siti di questione maschile, a volte traspare un pò di rabbia, ma credo che sia “fisiologico” di fronte a certe bubbole madornali femministe propagandate anche dai media nazionali. I nostri spazi saranno anche di parte(ed è ovvio) però citano fonti e dati obbiettivi per smentire le menzogne femministe. Quindi non siamo il loro speculare.

    Tutti forse ricordano la famosa bubbola femminista che in Occidente “Uccide più l’ Amore che il Cancro” e che “la prima causa di morte tra le donne italiane tra i 16 e i 44 anni, è la violenza maschile”. Poi si controllano i dati veri(Istat, ministero, oppure traccogliendo giorno per giorno da giornali e tg,tutte le notizie di donne ammazzate dagli uomini) e si vede che non è solo queste affermazioni sono grosse menzogne, ma che addirittura la “violenza maschile” in Italia è appena lo 0,6% delle morti femminili(in media ogni anno in Italia vengono uccise circa 150 donne da uomini, in confronto alle 280mila morti femminili di cui 70 mila per cancro), e ristretto alla fascia di età dei 44 ai 16 anni, le morti femminili sono circa 72mila(dati 2006).

    http://www.istat.it/dati/dataset/20090302_00/

    Questa menzogna è stata così evidente che anche Amnesty ha rettificato e corretto.

    Questo è solo un esempio fra i TANTI di menzogne femministe. E se sono capaci di mentire su queste cose così clamorose, figuriamoci per le altre cose meno evidenti.

    Ricordiamo, inoltre, che il femminismo è funzionale alla propaganda NeoCons. Ad es. per convincere l’opinione pubblica alla giustezza dell’ aggressione all’ Afganistan, non bastò la teoria dei governi occidentali secondo cui “Bin laden” era protetto dai Talebani, ma fu determinante l’affermazione lo sliogan secondo cui si andava a bombardare l’ Afganistan per “liberare le donne afgane e per togliere loro il burqa”).

    La stessa cosa la vediamo in questi ultimi tempi per preparare la guerra Iran: le vicende Delara Darabi, Neda, Sakineh ne sono un esempio.

    p.S: segnalo questo altro mio articolo:

    http://ilvolodidedalo.blogspot.com/2010/08/femminicidio-o-maschicidio.html

    e questo altro articolo qui:

    http://www.uominibeta.org/2010/08/30/la-grande-menzogna/

  34. maria scrive:

    raffaele,

    se le cifre sulle cause di morte delle donne sono sbagliate devono essere corrette ma ciò non toglie che 150 donne ammazzate all’anno da uomini ,e soltanto in Italia, è un dato che ha un significato abbastanza importante che non cade dal cielo, e che non è nemmeno frutto della cieca casualità altrimenti grosso modo ci sarebbero più o meno anche 150 uomini ammazzati da donne nello stesso lasso di tempo.
    E perchè mescolare le morti di cancro o per raggiunti limiti di biologias con le morti violente inflitte dai maschi?

    Insomma esiste un problema che ha ragioni diverse, storia, cultura, biologia. Non sono mai stata una militante femminista in senso stretto, essendo stata comunista, penso che l’elemento di classe per esempio sia una cosa di straordinaria importanza, e più in generale che comunque i due generi abbiano il loro daffare a vivere, però scusa non accetto che tu in buona sostanza dica che il femminismo è un invenzione di alcune donne elaborato a danno dei maschi.

    MI devi portare esempi precisi, dati, circostanze, leggi, mi devi portare dati storici.

    Secondo te il femminismo sarebbe antimarxista, io direi piuttosto non marxista e dicendo questo forse bestemmio? Il marxismo può essere applicato a qualsiasi aspetto della vita sociale e individuale? per me no, il marxismo ha molte pagine bianche, non spiega cioè tutto e quindi non spiega fino in fondo nemmeno la questione di genere. Su questo Simone De Beauvoir nel suo studio Il secondo sesso ha scritto pagine memorabili e ancora valide.

    E sempre per stare alle tue parole cosa diavolo c’entra il sionismo con il femminismo e cosa le guerre per liberare le donne dal velo, nulla di nulla, casomai sono stati i maschi a strumentalizzare la libertà delle donne con la complicità più o meno consapevole delle donne stesse, fa parte del gioco della vita e della politica, ogni causa può essere ribaltata nel suo contrario, non si dice forse che gli stranieri devono essere rimandati nei loro paesi perchè in italia non hanno casa e lavoro ? le teorie sono tutte belle a parole, dietro a parole ben congegnate non c’è fatto che resista e tuttavia sono i fatti e le parole che contano, null’altro!
    Sta a noi distinguere se la santanchè è sincera quando va a rompere i c. alle donne che escono dalla moschea in nome della loro libertà e sta a noi sapere che affidare in caso di separazione sempre e comunque i bambini alle donne a volte può essere ingiusto!

    Ma c’è una cosa che non capisco, cosa c’entra il tragico episodio della signora rumena con il femminismo, voglio dire nella querelle che ne è seguita ti risulta che le donne siano a priori con quella donna per via del genere a cui appartiene? A me non pare.

    In quell’episodio il genere non c’entra nulla se non forse per la forza di un cazzotto che è mezzo maschile, io non ho mai tirato cazzotti, mi slogherei la mano certamente:-) certo potrei spintonare o sputare per rabbia questo sì, ma di sputi non si muore!

    Quell’episodio non ha nulla a che fare con il femminismo ma casomai, volendo proprio rintracciare un nesso con la politica e la sociologia, bisognerebbe nominare altri fattori, pensa a cosa sarebbe successo se un ventenne rumeno avesso steso a terra una infermiera italiana!

    maria

    .
    Non capisco nemmeno perchè ti ostini a dire che la signora rumena ha attaccato per prima e che quindi non c’è da fare tante storie sulla sua morte e che in fondo è lei la responsabile di tutto compresa la sua morte.

  35. Raffaele scrive:

    Maria, vedo che la tua disinformazione è grande(non ti faccio una colpa), addirittura hai il coraggio di negare che è stata prima lei ad aggredire(per piacere, non specificare la nazionalità della donna che non c’azzecca nulla). Beh, sicuramente guardi solo la tv che come sappiamo è di regime. Ci sono video e testimonianze che dimostrano che è stata PRIMA lei ad aggredire, dando calci e pugni al ragazzo, e ripetutameente. Fatti una ricerca in rete, perchè non ho tempo di trovarti tutto il materiale. per ora ti mostro, la testimonianza di questo edicolante che ha visto tutta la scena:

    http://tv.repubblica.it/edizione/roma/aggressione-nel-metro-l-edicolante-li-ho-visti-litigare-da-prima/54614?video

    Inoltre vi sono tanti video. Trovateli,se hai voglia e tempo.

    “Ma c’è una cosa che non capisco, cosa c’entra il tragico episodio della signora rumena con il femminismo, ”

    C’entra con il fatto che il femminismo sta strumentalizzando questo episodio per parlare a vanvera di “violenza maschile contro le donne”. Però quando un altra donna romena infilzò con un ombrello una sua coetanea, nessuno parlò di “violenza contro le donne”, ma di “cacciamo i romeni”.

    ,” e che non è nemmeno frutto della cieca casualità altrimenti grosso modo ci sarebbero più o meno anche 150 uomini ammazzati da donne nello stesso lasso di tempo.”

    La maggior parte di questi omicidi avviene in contenziosi post divorzio, in cui, come ha anche specificato Miguel, è sempre il maschio ad essere penalizzato(figli e casa all’ ex moglie, anche se la casa è di proprietà del marito), quindi da ciò scaturiscono questi uxoricidi(che non giustifico assolutamente). Se in caso di divorzio al posto dei padri, vernissero penalizzate le madri, avremmo omicidi a parti invertite.

    Inoltre gli autori di infanticidio vedono una netta prevalenza femminile.

    Per il resto , mi limito solo a dirti che è una menzogna affermare che la violenza è solo maschile: la violenza non ha sesso e inoltre la violenza non è solo fisica ma anche psicologica. Inoltre non tutti gli uomini sono energumeni e non tutte le donne sono piume, io ad es. sono esile e vedo molte donne più forti e grosse di me che in una ipotetica lotta mi stenderebbero. E inoltre quanto a violenza sui minori, le donne non sono meno degli uomini..anzi!

    “MI devi portare esempi precisi, dati, circostanze, leggi, mi devi portare dati storici.”

    Ok, ok, richiesta sacrosanta ma non è che lo possiamo fare qui, non uso il blog di Miguel per intasarlo. Ci vuole un pò di tempo per mostrarti valanghe documentali sulla Menzogna Femminista. Incomincia a leggere il mio blog e i siti che linko nella sezione “questione maschile”. Un pò alla volta, vedrai.

    Per ora ti mostro alcune famose citazioni femministe:
    http://antifeminist.altervista.org/risorse/citazioni_femministe.htm

    p.S: cara Maria, se dici “donne”, poi devi dire “uomini” non “maschi”. Se vuoi usare la parola “maschi” devi usare anche “femmine”.

  36. Raffaele scrive:

    “Chissà perché è caduta, poi….magari si sentiva un po’ stanca e voleva sdraiarsi, ma lo ha fatto in modo troppo precipitoso”(Ritavan)

    Ritavan, per piacere non barare. Lo schiaffo di questo ragazzo nei confronti di questa donna è stato certamente violento, ed è infatti per questo che è caduta a terra. Ma non è stato lo schiaffone ad ucciderla, ma la casualità nel cadere battendo la testa a terra(in una caduta non sempre si cade con la testa a terra, anzi). Se una persona dà uno schiaffo o uno spintone ad un altro, è ovvio che può causare la caduta a terra dellì’avversario, ma il danno che ne consegue dipende dalla casualità di come cade a terra(testa a terra o meno).

    Potremo discutere quanto si vuole se lo schiaffone di questo ragazzo è stato eccessivo me no. Però non è stato gratuito.

    • Ritvan scrive:

      Raffaele, io mi chiamo “Ritvan” e non “Ritavan” e quello che sta facendo il gioco delle tre carte alla Stazione Centrale di Napoli sei tu. Non era uno schiaffo, bensì un PUGNO e sferrato con forza. Si vede che o non hai la più pallida idea della boxe o sei in perfetta malafede: un pugno violento alla mascella ha spessissimo come conseguenza la caduta ALL’INDIETRO della persona colpita, la quale non controlla la propria caduta e sbatte violentemente la parte posteriore della testa per terra. Un mio amico ex pugile che mi ha insegnato i rudimenti dell’autodifesa pugilistica proprio per questo mi metteva sempre in guardia dal colpire alla mascella e mi diceva “Se proprio lo vuoi rendere inoffensivo il tuo avversario, senza rischiare di ammazzarlo, colpiscilo al plesso solare (alla bocca dello stomaco): si piegherà in due e si accascerà lentamente per terra”.
      P.S. Lo “schiaffone” (che-ripeto-in realtà era un potente pugno) non sarà stato gratuito, ma l’urlo belluino del compagno di merende di Burtone mentre l’omicida veniva portato in carcere dai carabinieri “Alessio, ammazzane un’altra!” sicuramente sì. E spiega anche molte cose….
      P.S.2 Ti prego, non dare anche a me del “femminista”, sai, quando tu non ci onoravi ancora con la tua presenza qui, sono stato accusato addirittura di misoginia:-).

  37. maria scrive:

    raffaele
    il video dell’edicolante l’ho visto e ti ho anche risposto con un altro video che lo contraddiceva in parte, ma evidentemente non l’hai preso in considerazione.

    Ti informo anche che quando ci fu l’altro tragico episodio questa volta tra due femmine o donne, scegli tu il nome che preferisci, qui ne parlammo molto ed io non mi scagliai affatto contro la ragazza rumena anzi, certo non posso caricarmi delle altre reazioni, non ti pare? Io parlo per me.

    Continuo poi a non vedere il nesso tra femminismo e l’ultimo episodio, a meno che tu leggendo alcuni articoli che non ti convincono, tipo quelli di doriana goracci, non consideri tale autrice rappresentante accreditata di tutti i femminismi presenti e passati.

    Sorvolo sulle statistiche che riguardano episodi terribili e per certi versi inesplicabili di donne che uccidono i loro piccoli, francamente non mi sento di giocarli come carta in una discussione di genere. Scusami.

    Mi dici che hai un blog, può darsi che ci faccia una visita, ma non lo so, sono abbastanza selettiva e non seguo tutto quello che mi capita a tiro. Troppa rete può danneggiare:-).

    maria

  38. Raffaele scrive:

    “!il video dell’edicolante l’ho visto e ti ho anche risposto con un altro video che lo contraddiceva in parte, ma evidentemente non l’hai preso in considerazione.”

    L’ ho visto, l’ ho visto, l’ho visto(lo avrò visto centinaia di volte, lo conosco da giorni quel video)!Non contraddice nulla quel video, anzi mostra in tutta evidenza che era lei ad alzare per prima le mani,e cmq il video non mostra tutta la scena, in quanto il litigio era scoppiato già prima, a diversi metri di distanza. Quindi la testimonianza dell’ edicolante(e non solo la sua, ma di tanti altri) integra e completa il resto.

    “Ti informo anche che quando ci fu l’altro tragico episodio questa volta tra due femmine o donne, scegli tu il nome che preferisci, qui ne parlammo molto ed io non mi scagliai affatto contro la ragazza rumena anzi, certo non posso caricarmi delle altre reazioni, non ti pare?”

    Ma scusa, hai letto ciò che ho detto?E’ vero che se ne parlò anche in quella circostanza, ma non in nome della “violenza contro le donne”(come stanno facendo per questo caso) bensì in funzione xenofoba e antiromeni. Dove erano le femministe? per loro una donna uccisa va onorata solo quando viene ammazzata da un “maschio”, se invece viene uccisa da un’ altra donna.. chissenefrega!

    “Sorvolo sulle statistiche che riguardano episodi terribili e per certi versi inesplicabili di donne che uccidono i loro piccoli, francamente non mi sento di giocarli come carta in una discussione di genere. Scusami.”

    Guarda se ho citato questi episodi era solo in risposta alla tua affermazione secondo cui è più alto il numero di donne uccise da uomini che non viceversa. Se restringiamo il conteggio solo negli adulti, la tua affermazione è vera, ma se l’allarghiamo anche a quella sui minori, allora è tutto da vedere. Inoltre il fatto che almeno i 3/4 di bimbi ammazzati dalle madri sono maschi, completa il quadro.

  39. jam scrive:

    …comunque dire che é stato il pugno ad uccidere la donna, il pugno e non la casualità, non é una menzogna ma un dato di fatto che se non si riesce a vedere puo far sospettare che “il cieco” appartenga ad una tipologia di cecità psicologicamente cancerogena: dei pugni pieni di cattiveria, o un pugno pieno di cecità cancerogena che uccide. Se la donna non avesse ricevuto il pugno, non sarebbe nemmeno caduta male e non sarebbe morta: é stata quindi l’intensità del pugno a farla cadere male e a farla morire. Un pugno uccide.
    E se é stata lei a provocare, non cambia nulla, perché rispondere ad una provocazione con un cazzotto che uccide, oltre ad essere sproporzionato dimostra che quando un avvenimento succede in fretta e non si ha il tempo per pensare, il tipo che automaticamente é violento, e ancora di più se davanti c’é una donna, é perché picchiare una donna non é tabù, anzi 150 donne morte in seguito a violenze, quanti uomini morti in seguito a violenze femminili? Il problema é mondiale. In ogni paese del mondo le donne continanuano a morire perché picchiate, pero non muoino quando cadono dal letto per il troppo fare all’amore…

  40. Raffaele scrive:

    @Jam: ciò che dimentichi o fai finta di non capire è che quello della donna non è stata una provocazione, ma una AGGRESSIONE. E alle aggressioni si risponde con la FORZA. Si chiama LEGITTIMA DIFESA. Poi nel caso in questione, si può anche discutere se sia stata eccessiva o meno la risposta all’aggressione. Però non è stata gratuita. Eccheccazzo, eppure è così semplice capire. Non c’è peggiore cieco di chi non vuol vedere, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Come i sionisti, che di fronte ai morti palestinesi e ai loro territori distrutti, ribattono: “Non è vero.Israele è la vittima”

    Detto questo, non credo sia più il caso di discutere qui su questa faccenda, altrimenti andremo all’ infinito, e io non ne ho voglia.

  41. mirkhond scrive:

    Dice un detto napoletano antico:
    Ad Aversa fann’e strummule, a Napule e vann’a vennere, sventurato l’ommo ca cuorre appriess’ a femmene….

  42. maria scrive:

    raffaele, abbi un po’ di pudore , smettila di tirare in ballo i palestinesi e smettila di dire che la donna ha aggredito quel ragazzo provocando la sua legittima difesa quando è evidente a chiunque che la sua reazione è stata un gesto inconsulto, rivelatosi fatale .
    maria

  43. Raffaele scrive:

    Maria, invece abbi tu il pudore nel negare una evidenza. In poche parole, stai dando del bugiardo a tutti i testimoni. Non voglio continuare più a parlare con persone che sostengono che la “Donna ha sempre ragione” anche di fronte all’evidenza dei fatti. Tu sei femminista, anche se lo neghi. Punto.

    p:S: come cavolo si fa a dire che non è stata prima lei ad aggredire. Ma come si fa??!!!

    http://www.youtube.com/watch?v=f9GZqwxPAhg&feature=related

    Questa è solo la parte finale della lite, e già è chiaro che è stata prima lei ad aggredire. Nella parte iniziale non ripresa dal video, vi sono diverse testimonianze che parlano dell’aggressione subita dal ragazzo. Per piacere, o femministe, smettetela di barare.

  44. maria scrive:

    raffaele,ancora una cosa e poi basta, io non ho negato di essere femminista ti ho solo detto cosa penso delle donne e del femminismo, movimento politico e culturale che non disprezzo affatto, anzi, e che non è un pacco da accettare o respingere in blocco.

    maria

  45. Raffaele scrive:

    Ok. Però ciò che conta è il modus pensandi non l’etichetta. Ad es. le Leghiste e le Mussolini si dichiarano non femministe, eppure (s)ragionano peggio delle dichiarate femministe più estreme.

    Metto qui, l’estratto di un libro di Elisabeth Badinter, consorte di quel Sant’uomo(nel senso laico del termine) che è Robert Badinter-decano degli attivisti dei diritti umani e abolitore della Ghigliottina in Francia nel 1981.

    http://violenza-donne.blogspot.com/2009/01/la-strada-degli-errori.html

    Elisabeth Badinter, da sempre femminista storica, eppure persona corretta e intelligente, ha avuto l’ onestà intellettuale e umana di bacchettare e smentire la modalità sessista e antimaschile con cui il femminismo si esprime e si esplica, e soprattutto le menzogne e i falsi dati statistici con cui la propaganda femminsita(che è anche istituzionale) fa vittimismo. Consiglio questa lettura a tutti/e, soprattutto alla signora Goracci

  46. jam scrive:

    …un sorriso é una forza
    cercare di capire é una forza
    l’intelligenza é una forza
    la dolcezza é una forza
    la violenza é una grande debolezza

  47. Raffaele scrive:

    Sì, bravo. Da ora in poi se una donna ci piglia a schiaffi e a calci e ci minaccia, non dobbiamo reagire, ma sorridere, essere comprensivi, intelligenti e dolci.
    Così come quelle donne sorridenti, comprensive, intelligenti e dolci che hanno ucciso o evirato(lorena bobbit) i loro mariti nel sonno oppure che affogano o buttano nell’ imnondizia i loro figlioletti nel , e per questi sorridenti, comprensivi, intelligenti e dolci gesta sono state e vengono puntualmente assolte.

    Complimenti, Jam

  48. jam scrive:

    …non é colpa mia se forza e violenza non sono la stessa cosa, la forza é sempre una forza, la violenza , lo é solo apparentemente, ma non sostanzialmente e nemmeno come dato di fatto perché genera sempre nuove conflittualità.
    Non é colpa mia se la forza della dolcezza é superiore alla violenza e se il mondo accumula problemi é proprio perché non sa più cosa sia il rispetto di una vita umana, il rispetto della natura ecc. ecc. ( l’inquinamento é un’infinità di pugni dati in faccia alla natura).

    Se una donna compie il gesto criminale di gettare un figlio nella spezzatura é perché non é sana di mente, é ammalata, e non sono tutte le donne a gettare i bambini nella spazzatura. In ogni caso poi sono una donna,
    ciao, jamiyla

  49. Raffaele scrive:

    Ah, bella questa. Una donna non può uccidere se non è malata di mente. Se non è razzismo, questo. Solo gli uomini sono capaci di uccidere! Se ad uccidere è una donna, si giustifica l’assassina come “malata di mente”. Se invece ad uccidere è un uomo, si condanna senza pietà l’assassino come “orco”. Se non è razzismo, questo!Chissà poi perchè queste “povere madri depresse” infanticide,a delitto compiuto, anzichè suicidarsi(come invece fanno gli uomini uxoricidi o figlicidi) se ne vanno dal parrucchiere, oppure da maurizio costanzo e bruno vespa. Evidentemente stanno bene con la testa.

    Ora se una donna infanticida è malata di mente, a maggior ragione lo è un povero uomo uxoricida strozzato dall’ ex moglie dagli assegni di mantenimento e costretto a non vedere i propri figli. Infatti la maggior parte degli uxoricidi poi si suicida.. Questi sono malati di mente, non le donne infanticide che dopo aver ammazzate fanno la bella sceneggiata, come la Franzoni e simili.

    Guarda caso invece fate le forcaiole contro chi è davvero malato di mente, mentre invece giustificate le madri infanticide che invece depresse o malati mentali non sono.

    Complimenti, Jamiyla.

  50. jam scrive:

    ….Raffaele riempi la tua vasca di petali di rose e fatti un bagno, forse servirà a rilassarti e a ben interpretare le parole. Una donna che uccide un figlio non é sana, cosi come un uomo che uccide o picchia non é sano. Constatare questo dato di fatto non é giustificare un comportamento; siamo tutti uno!
    ciaobye, jamiyla

  51. Raffaele scrive:

    ah ok, ma lo potevi specificare prima

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  54. Arguzia scrive:

    Oggi splinder mi scrive che il mio post (uno dei tanti, a dire il vero) sulla faccenda della vasca e di Doriana, è stato cancellato “per violazione della privacy del signor Rullo Pasquale”.
    Quindi, da quello che capisco, in questo paese puoi mettere la foto di una donna nuda in posizione ginecologica che manco nei filmetti zozzi e chiamarla “figa nella vasca”, poi puoi insultare le donne che si indignano, infine mettere in mezzo la faccenda della privacy e tornare un santo.

    Alè!

  55. Raffaele, ho provato semplicemente disgusto a leggere i tuoi deliri riguardo alla morte della mia connazionale provocata dalla caduta successiva al colpo. E poi che dire della crudezza con la quale l’assassino se ne è andato, lasciando la donna per terra…

  56. Raffaele, ho provato semplicemente disgusto a leggere i tuoi orribili deliri riguardo alla morte della mia connazionale provocata dalla caduta successiva al colpo. E poi che dire della crudezza con la quale l’assassino se ne è andato, lasciando la donna a terra…

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