Càlati juncu, ca passa ‘a china

E’ da molto tempo che non scrivo qui, perché sono scisso tra l’orrore del Grande Mondo e le meraviglie del Piccolo Mondo in cui vivo davvero.

La bambina spezzata in due tra i ruderi dei bombardamenti, colore anche lei del grigio cemento di tutto il terzesimo mondo devastato in funzione dell’Occidente,

l’anziano invalido sulla sedia a rotella gettato a terra dai colpi di stivali del soldato che poteva essere mio figlio,

l’addetto ai droni stanco la sera mentre fa l’ultimo clic sul palazzo di dieci piani da abbattere con tutti i suoi abitanti, per poi tornare a casa e restarci male a sapere che la moglie non gli ha preparato la cena che lui si aspettava, eppure sentirsi un po’ in colpa perché in fondo anche lei ha avuto una dura giornata di lavoro all’agenzia immobiliare…

Guardo l’orrore che c’è attorno; e vorrei terribilmente fare qualcosa. Sparare a quelli che ritengo i colpevoli, e se non si può – e non si può, ci sono tutti i servizi segreti di tutte le potenze che te lo impediscono – gridare per strada come fanno i matti, per farmi manganellare dalla polizia, e arrabbiarmi il doppio poi.

Ci ho messo secoli a capire che questo è quanto di più sbagliato, quando l’onda piena della violenza e della follia umana travolge ogni cosa. Prendere una manganellata da un ragazzo sprovveduto quanto me, non salverà il mondo.

E allora, mi ripeto la frase di un grande saggio antico, anonimo come tutti i veri sapienti:

Càlati juncu, ca passa ‘a china

Piègati, canna, che passa la piena.

Va contro l’etica che hanno instillato in tutti noi, che ci dice che quando il male imperversa, la persona perbene deve combatterlo. E anche contro qualcosa di macho dentro di noi che ci dice, che quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

Io non pensavo che avrei visto il mondo precipitare di nuovo nello spirito di guerra, che sembra così contrario a tutte le cose, buone o cattive, dei nostri tempi.

Abbiamo quasi tutti recepito l’idea che massacrare di botte uno sconosciuto indifeso, non si fa, e questo è bene.

E molti hanno recepito l’idea che l’alunno che in classe si porta il cellulare per copiare i compiti, abbia il diritto di minacciare di denuncia l’insegnante se glielo sequestra, e questo non so se sia un bene. Ma se succedesse in un esercito, sarebbe un bel problema…

Certamente, entrambe queste tendenze sembrano rendere impossibile il massacro novecentesco. Cinquant’anni fa, i Beatles cantavano:

Imagine there’s no countries
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace…

Parole come queste allora suonavano sovversive; ma oggi suonerebbero burocraticamente noiose, prodotte da un generatore automatico di frasi per vincere un bando europeo.

Per questo l’orrore mi ha colto di sorpresa. Non capivo il grande Giulietto Chiesa, quando diceva che stanno preparando la guerra. Sbagliavo io, aveva ragione lui. Non capivo che sarebbe bastato che un furbo allungasse il dito e dicesse, “è lui che ha picchiato un povero bambino indifeso!” perché ripartisse il massacro eterno.

Adesso so che siamo solo all’inizio di quella che sarà una guerra con una potenza distruttiva molto maggiore dei due conflitti che abbiamo chiamato “guerre mondiali”.

La prima, piccola cosa, la possiamo imparare da un signore che duemilaepassa anni fa, disertò coscientemente le guerre dei suoi tempi. Un signore che lo hanno chiamato semplicemente, Vecchio Saggio, Laozi o Lao Tze e come volete scriverlo.

Lo Spirito di Guerra prende carne e ossa e becco d’acciaio, dalle nostre certezze.

Noi sappiamo che il Nemico ha commesso questo o quello (e magari è pure vero, o mezzovero, o quartovero, come tutte le cose nella vita). Da questa certezza deriva il Sapere che Noi Abbiamo Ragione, e quindi il Dovere di Sterminare il Malvagio, fosse solo per difenderci, noi che crediamo alla pace.

Più ci piace sentirci Amanti della Pace, più godiamo dello sterminio dei Nemici della Pace.

Questa Certezza, rinforzata in ogni secondo da infinite certezze tratte dal caotico flusso della informazione, ci trasforma tutti in immaginari Giudici, onnipotenti nella nostra stessa fantasia, impotenti di fronte all’orrore cosmico.

Disse il Vecchio Saggio, Laozi:

La mia è la mente di uno sciocco: ignorante e stupida!
La gente normale vede le cose con chiarezza;
Io solo mi trovo nell’oscurità.
La gente normale discrimina e fa distinzioni nette;
Io solo mi sento sperduto e confuso.
Sono senza forma! Come l’oceano;
Senza forma sono! Come se non avessi nulla in cui mi potessi appoggiare.
Le masse hanno tutte le loro ragioni, per agire;
Io solo sono stupido e ostinato come un contadino.
E’ soltanto che il mio desiderio differisce da quello degli altri Perché io do valore al trarre la mia sostinenza dalla Madre.”

Chi come noi non fa distinzioni nette, si sente disperso e confuso, ha un unico eroe.

Era giovane, non so se fosse bello, nessuno ne ricorda il nome, ma è grazie a lui che esistono ancora esseri umani viventi.

Una nostra amica, dell’Oltrarno, bambina all’epoca, nel lontano 1944.

Il babbo era nascosto in casa, per non essere richiamato – come pure esigeva la legge – a lavorare in Germania.

Suonano alla porta, apre la mamma.

C’è un soldato tedesco con un ragazzino italiano, un piccolo fascista che avrà avuto quindici anni sì e no.

Stanno cercando uomini da portare via, la mamma terrorizzata borbotta, “no qui non ci sono uomini!”

Il ragazzino italiano tira per il braccio il tedesco e gli dice, “perquisiamo la casa!” A quindici anni, abbiamo tante certezze.

Il soldato tedesco lo ferma, si fruga in tasca e tira fuori una foto: quella di suo figlio rimasto in Germania, lo fa vedere commosso alla signora. E poi trascina via il piccolo italiano troppo poco italiano.

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128 risposte a Càlati juncu, ca passa ‘a china

  1. habsburgicus scrive:

    grande Giulietto Chiesa

    non ero quasi mai d’accordo con l’interpretazione di Giulietto Chiesa (specialmente per l’ultimo periodo, dal crollo dell’URSS in poi—per l’epoca precedente in realtà collimavamo nell’essenziale) ma lo stimavo profondamente e sarei stato felice di conoscerlo e parlarci….ci tengo a dirlo

  2. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    “Lao-zi”

    Leggendo nelle stesse frasi di Lao-zi è di guerra viene naturale la citazione del Tao-Te-Ching:

    ‘Il Cielo e la Terra non usano carità, tengono le diecimila creature per cani di paglia.
    Il santo non usa carità, tiene i cento cognomi per cani di paglia’

    Vale a dire (secondo me): la realtà ignora completamente i desideri dei singoli. Il saggio ne è consapevole e senza fare preferenze considera i Nobili Valori e le Vere Fedi per quelle patacche che sono.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    P.S. Giulietto Chiesa era arciconvinto che l’imperialismo avrebbe preparato in Ucraina una guerra per la conquista della Russia, non arretrando di fronte alla prospettiva di una guerra nucleare.

    • Francesco scrive:

      magari, dove li vedete questi Veri Imperialisti che ci credono davvero?

      abbiamo solo stolti dalle mezze misure che ci porteranno là pensando di essere saggi e prudenti

      c’è un tempo per ogni cosa. anche per il coraggio

    • Francesco scrive:

      sono ignorante di Cina, molto

      saggio e santo da noi sono cose diverse

      cosa seguono il Cielo e la Terra e il Santo se i Valori sono chiacchiere? chi li guida?

      ciao

      PS Chiesa era un noioso fanatico, un Ruslan grottesco e fuori tempo, se avete un testo da cui possa capire perchè lo stimate, grazie

      • MOI scrive:

        FRANCESCO, considera che si stanno comprando il mondo a prezzi vantaggiosi …

      • PinoMamet scrive:

        “cosa seguono il Cielo e la Terra e il Santo se i Valori sono chiacchiere? chi li guida?”

        A parte le inevitabili difficoltà della traduzione da una lingua così distante (e filologicamente problematica) come quella del Daodejing o Tao Te Ching che traslitterar si voglia, penso che dovresti anche fare lo sforzo ulteriore di “tradurre la mentalità”:

        il linguaggio taoista è evocativo più che descrittivo, non ha la pretesa di esattezza minuziosa dei testi greci, tedeschi o… indiani.

      • Moi scrive:

        Chiaramente il senso di “Santo” va deCristianizzato e riPaganizzato …

        • habsburgicus scrive:

          e pure debuddhizzato, mi azzardo a dire, se veramente Lao Zi visse nel VI secolo a.C e SE le sue parole non sono un’interpolazione posteriore (ignoro tutto della filologia cinese),,a quei tempi il buddhismo come lo conosciamo oggi neppure esisteva, quantomeno nel futuro Regno di Mezzo

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Chiaramente il senso di “Santo” va deCristianizzato e riPaganizzato …”

          Però “santo” non è una parola che indica qualcosa che esiste in natura, per cui va ripulita da significati traslati che potrebbe aver assunto col tempo. Se una parola di una lingua parlata all’altro capo del mondo viene tradotta in italiano con “santo” questo non può non avere niente a che fare con l’idea di santità esistente da noi quando questa traduzione è avvanuta.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      ‘Il Cielo e la Terra non usano carità, tengono le diecimila creature per cani di paglia.
      Il santo non usa carità, tiene i cento cognomi per cani di paglia’

      Bisognerebbe sapere, semanticamente:
      1) il cane di paglia: è un giocattolo? Una sorta di spaventapasseri? Un talismano?
      2) santo: è in senso “nostro”? E’ in senso più proprio/universale ciò che è altro?
      3) i cognomi: sono nomi di famiglia? Gentilizi? Soprannomi che una persona può avere anche in numero superiore a uno?
      4) cento: è un numero che è usato per intendere moltitudine? O totalità?

      • PinoMamet scrive:

        “i cento cognomi” è un termine usato in Cina per indicare “tutto il popolo”, ovvero il popolo comune

        in realtà i cognomi cinesi sono più di cento (poche centinaia… e comunque quasi il 90% della popolazione usa in effetti solo 100 cognomi) e sono in qualche modo dei nomi di clan, molto antichi.

        Il cane di paglia era bruciato come sacrificio (probabilmente l’uso anteriore era di bruciare un cane vero), così come altri animali di paglia.

        Su “santo” non so che dire perché non so che termine cinese traduca.

        • MOI scrive:

          聖人

          Probabilmente questo.

          • habsburgicus scrive:

            Shèngrén
            bravo Moi

            人 (Rén “popolo”) vi è pure in “popolare” come Renmin Ribao, il quotidiano del PCC, un tempo noto come “Quotidiano del popolo”人民日报

            • Moi scrive:

              人 (persona) + 民 (discendenza) … popolo

              • habsburgicus scrive:

                hai ragione…
                民 Mín è necessario perché 人 Rén assuma il concetto di “popolo” e infatti la RPC è Rénmín “popolare”;
                dunque per tornare al nostro ideogramma 聖人 shèng rén “persona santa”, un “santo”
                poi cosa sia ‘sto “santo” non è chiaro e in questo ha ragione Mauricius

          • PinoMamet scrive:

            Pur complimentandomi con Moi, dubito che si tratti di quello:
            infatti googlando mi escono immagini di santi cristiani…

            il mio Tao Te Ching, curato da un filologo appunto olandese (non ricordo il nome) credo di averlo perso nel trasloco, quindi non posso controllare: c’era il testo a fronte (non che sappia leggerlo! di cinese so giusto cercare i caratteri su un dizionario)

            Credo però che sarebbe qualcosa come “uomo (nel senso di essere umano) vero” o “realizzato”, intendendo con ciò il saggio taoista che si è ritirato dalla vita mondana e si dedica a pratiche ascetiche e/o alchimistiche.

            • Moi scrive:

              Per immagini, co 聖 ne escono anche dei Cavalieri dello Zodiaco 🙂 … che in un certo senso sono, nell’ opera immaginaria, dei “guerrieri consacrati”.

              • MOI scrive:

                La cosa più simile nella Storia del Cristianesimo sembrano essere i Defensores Fidei … che però per il Tafazzismo 😃PostConcilare sono imbarazzanti :

                Carlo Magno, Carlo Martello , i Paladini fi Francia, Rodrigo Díaz de Vivar El Cid Campeador, Jan III Sobieski di Polonia e gli Ussari Alati …

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              聖人

              Se lo googlo, mi viene Wikipedia, ma in giapponese (si scrive allo stesso modo).

              https://ja.wikipedia.org/wiki/%E8%81%96%E4%BA%BA

              E lì ci sono il ritrato di Confucio e poi tutto il resto è su santi cristiani.

              La Wiki cinese, invece, ha una sola immagine di corredo, che è l’affresco di un santo che a quanto pare si trova in Russia (curiosamente, la stessa immagine della versione giapponese).
              https://zh.wikipedia.org/wiki/%E5%9C%A3%E4%BA%BA

              Google traduce così:
              A saint refers to a person who is considered by the public to have special virtue and holiness. In China, ancient sage monarchs and emperors, as well as those of later generations with high moral standards and profound Confucian attainments, are called saints. The sage’s introduction often appears in the books of various schools of thought.

              Some religions specifically canonize saints through certain ceremonies, but there are also saints who are directly revered as saints by the public, such as some religious founders or clergy. There are saints in Christianity (including the Roman Catholic Church, the Anglican Church, and the Orthodox Church), Hinduism, Buddhism (such as the living Buddhas of Tibetan Buddhism and the Arhats of Theravada Buddhism), Islam, and the Santria religion of Cuba. Some New Age people also incorporate the concept of saints into their beliefs.

              A person may be called a great man, philosopher, or hero if there is no publicly recognized figure canonized by a religion, or if defined from the perspective of another religion that the person does not believe in.

              Immagino che questo risponda anche al dubbio di Francesco sopra.

  3. habsburgicus scrive:

    @tutti (per quanto riguarda il contenuto)
    @Miguel, nella sua qualità di dragomanno in capo (per quanto riguarda il titolo)

    La Polonia e i paesi baltici stanno discutendo di uno sciopero a San Pietroburgo, – Bild
    Il capo di stato maggiore polacco Raimund Andrzejczak ha affermato che uno degli obiettivi dell’attacco sarebbe San Pietroburgo se la Russia attaccasse i paesi baltici e l’Europa orientale.
    “Non il primo giorno, ma nel primo minuto. Colpiremo tutti gli obiettivi strategici entro un raggio di 300 km. Attaccheremo direttamente San Pietroburgo”, ha detto Andrzejczak.
    Il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente della Lituania Kestutis Budrys ha affermato che la Russia potrebbe indirizzare il suo “espansionismo imperialista” verso Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia dopo la fine della guerra in Ucraina.
    Il capo di stato maggiore polacco ritiene che sia possibile impedire alla Russia un’aggressione se si “prende l’iniziativa nelle proprie mani” e si dimostra che un attacco alla Polonia e ai paesi baltici significherà l’inizio di uno scontro totale. A questo scopo la Polonia acquisterà 800 missili con una gittata fino a 900 km

    evidentemente il traduttore automatico ha confuso il significato di “strike” (tedesco Streik)..e l’ha tradotto “sciopero” 😀

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ habsburgicus

      “Andrzejczak”

      Piani simili sono sul tavolo degli Stati Maggiori da sempre.

      Ero in barca sul lago col confine di Kaliningrad a poche centinaia di metri la sera che la radio diede la notizia del golpe contro Gorbachëv. Ricordo la faccia che fece il nostro compagno di viaggio Polacco. Ci allontanammo in tutta fretta.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        eppure quando Putin ha attaccato mi è parso non ci fosse nessun piano, nessuna preparazione, nessuna idea

        • PinoMamet scrive:

          Ma scusa, se ha passato due settimane a dire “occhio che adesso attacco” e ha ammassato platealmente le truppe al confine??

          • Francesco scrive:

            Pino, da parte nostra, non da parte sua!

            gridare al lupo al lupo non ferma nessun lupo, in sè. è utile se c’è il piano di accorrere tutti armati di forconi e torce infuocate

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “nessuna preparazione”

          Oh, ma la preparazione c’è stata. Da mo’ che c’è stata.

          https://www.quotidianocontribuenti.com/la-russia-voleva-aderire-alla-nato-ma-lamerica-disse-no-tutti-gli-errori-degli-ultimi-30-anni-che-stanno-portando-alla-guerra/

          Aveva proprio ragione il maresciallo Zhukov, che caduta Berlino disse:

          “Li abbiamo liberati dal nazismo. Non ce lo perdoneranno mai.”

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Zukov diceva cagate simili? peccato, lo stimavo molto.

            La Russia voleva aderire alla NATO, alleanza che serve a difendere Stati piccoli da UN particolare Stato grande e particolarmente prepotente? idea assai balzana.

            Saresti un poco meno ridicolo se Putin fosse censurato in Occidente, caro Andrea.

            • habsburgicus scrive:

              La Russia voleva aderire alla NATO, alleanza che serve a difendere Stati piccoli da UN particolare Stato grande e particolarmente prepotente? idea assai balzana.

              “aderire” non so se sia la parola giusta, forse sarebbe meglio “cooperare”, ma dal 2001 al 2004 (con il culmen nel 2003, auspice Berlusconi), Putin voleva (come minimo) coordinare strettamente NATO e Russia e, chissà, forse aderirvi ma ovviamente con un posizione al pari degli USA che avrebbe fatto inorridire polacchi ecc 😀
              quei tempi sono finiti

              • habsburgicus scrive:

                (la butto lì, in mancanza di documenti che restano inaccessibili, almeno a me)
                a quell’epoca, Polonia, Cechia e Ungheria erano già nella NATO (dal 1999) e, sembra che i russi ALLORA accettassero ciò senza problemi checché oggi dicano il contrario 😀
                probabilmente la decisione che ha cambiato la Storia -non sto dicendo se in bene o in male, non esprimo giudizi ADESSO- fu quella verso il 2002/2003 di respingere le profferte russe e invece continuare l’espansione mettendo dentro i Baltici (2004)…se notate fu allora (fine 2004) che Putin cacciò il moderato (ed ancora el’ciniano) Ivanov dagli Esteri e nominò in suo luogo il sovietico Lavrov che rimane tuttora in carica..e iniziò lentamente la trasformazione dal Putin “buono” (ancora fedele al lascito di El’cin) del suo primo mandato (2000-2004) al Putin “cattivo” di oggi..tappe di questa trasformazione, la prima rivoluzione ucraina (fine 2004, allora vinsero i filo-occidentali…Putin fu ancora molto moderato, in pratico accettò la sconfitta, ovviamento pensando alla rivincita futura), il discorso di Putin a Monaco (2007), il riconoscimento del Kosovo (2008) e il vertice di Bucarest (allorché qualcuno parlò già di Ucraina nella NATO, prendendosi pernacchie è vero :D, ma ciò irritò molto i russi perchè era una di quelle cose IMPENSABILI nel senso letterale “da non pensare” neanche :D), la guerra in Georgia (2008), la seconda rivoluzione ucraina (2013-2014) e infine il 24/2/2022

              • Francesco scrive:

                OK ma … ha senso pensare che possa esistere un mondo in cui la Russia ha un ruolo pari a quello degli USA nella NATO col (necessario) beneplacito dei paesi europei?

                Ammetto di avere qualche difficoltà a capire il punto di vista russo.

                Saluti

              • roberto scrive:

                habsb

                “ma dal 2001 al 2004 (con il culmen nel 2003, auspice Berlusconi), ”

                non posso leggere l’articolo citato da ADV, ma immagino che si riferisca all’epoca pro putin, al periodo ieltsiniano nel quale c’era chi in russia sembrava effettivamente volere un avvicinamento con la nato. E non c’era anche un segretario di stato di clinton che diceva che vedeva una NATO dall’alaska a vladivostok?

              • PinoMamet scrive:

                “OK ma … ha senso pensare che possa esistere un mondo in cui la Russia ha un ruolo pari a quello degli USA nella NATO col (necessario) beneplacito dei paesi europei?”

                Non capisco cosa intendi per “aver senso”.
                Forse dovresti riformulare la domanda.

                “Ammetto di avere qualche difficoltà a capire il punto di vista russo.”

                Mi sembra semplicissimo invece: il punto di vista russo è che i tentativi russi di avvicinamento all’Occidente sono stati respinti.

              • Francesco scrive:

                Pino

                “tentativi di avvicinamento” si può dire dell’innamorato che cerca una scusa per parlare con la ragazza e dello stupratore che cerca di prenderla sul furgone a forza

                faccio fatica a pensare che in russo non si distinguano le due cose

                un “avvicinamento” della Russia alla NATO alle condizioni della Russia mi pare richieda che la Russia abbia vinto la Guerra Fredda

                ciao

              • PinoMamet scrive:

                Premesso che la guerra fredda è finita senza che gli USA la abbiano mai davvero vinta, visto che il blocco sovietico è collassato per problemi suoi proprio mentre con gli USA si stava parlando, alla pari, di disarmo nucleare;

                a parte questo, la Russia, se ha posto condizioni per la sua entrata nella NATO, non sono state lette nè da me, né da te, né da Habs, e restano ipotesi;

                quello che possiamo dire è che molto probabilmente la Russia ha cercato davvero un avvicinamento all’Occidente, sentendosene respinta.

                Le illazioni e fantasie su innamorati e stupri le lascio al mondo delle metafore, che mi interessa relativamente.

              • Francesco scrive:

                Pino

                la tua tesi sulla Guerra Fredda fa acqua da tutte le parti, però!

                sulla seconda parte, mi affido a chi avesse avuto notizie. io al massimo arrivo alla Russia che entra nel G8.

              • PinoMamet scrive:

                La mia tesi sulla Guerra fredda è la pura verità.

                Sulla seconda parte, ti traduco così “voglio aver ragione a tutti i costi anche se non esiste alcun motivo per cui debba esserne convinto “

              • Francesco scrive:

                Pino

                i “rossi” sono crollati perchè non in grado di reggere alla sfida economica dei “bianchi” (o azzurri?) e perchè è emerso che pure i loro popoli volevano la libertà die bianchi e non il comunismo

                questi sono stati i fattori che hanno portato alla vittoria della Guerra Fredda da parte dell’Occidente di Reagan e Thatcher. cui si accodò Kohl e, molto mal volentieri, Italia e Francia

                c’eravamo anche noi, sugli spalti, e abbiamo visto!

    • roberto scrive:

      andrea

      “Ero in barca sul lago”

      sei italiano e quindi sai che se evochi l’essere in barca ti becchi questa battuta storica
      https://www.youtube.com/watch?v=53pPuVo7urk
      🙂

      io comunque ero in finlandia a Yjväskulä, in un ostello…complice un notevole tasso alcolico passammo una serata a disegnare improbabili scenari geopolitici con ragazzi di tutta europa

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Roberto

        “finlandia”

        Finlandia? Hai provato mica la ‘vodka di pietra’? Mi manca!

        Ciao!

        Andrea Di Vita (che adora la sliwowíca e che è rimasto famoso in famiglia per il suo unico, brevissimo intervento in Polacco alla fine di una lunghissima e agguerrita discussione di politica fra il suocero e lo zio della moglie in Polacco stretto, quando col bicchiere vuoto in mano dissi candidamente: “Na co czekamy?” “Che stiamo aspettando?”)

  4. habsburgicus scrive:

    OT, parentesi dotta (ogni mtanto ci vuole :D)

    se qualcuno mastica l’olandese (che nello scritto è facilmente tedeschizzabile dunque almeno per Miguel- che sa il tedesco infinitamente meglio di me-, per Lucia e probabilmente anche Roberto e di certo altri che mi scuso di non menzionare, nessun problema A LEGGERE) vi è questo libro eruditissimo, finalmente “pura scienza” al di là delle ideologie e dei tristi avvenimenti del mondo, intitolato Midden-Aramese Schriften in Syrië, Mesopotamien en Persien en aangrenzende gebieden “Le scritture medio-aramaiche in Siria, Mesopotamia e Persia e distretti vicini” che in tedesco suonerebbe “Die Mittelaramäische Schriften in Syrien, Mesopotamien und Persien und angrenzenden Gebieten” (dunque quasi eguale)
    è il non plus ultra -o almeno lo era nel 1982 quando l’opera fu discussa all’Università di Groningen dove Rector Magnificus era un certo L. Engels (non Friedrich, quello di Marx :D)- sulle origini delle scritture di derivazione aramaica nel Vicino Oriente (siriaco, palmireno, hatreno; caraceno, elimaico; partico e medio-persiano o pahlevi)

  5. Mario scrive:

    Gesù Cristo non è morto di sonno ed i “soliti” causeranno un’altra guerra. Niente di nuovo sotto il sole…

  6. Moi scrive:

    “Piegati giunco che passa la piena”

    https://www.siciliapreziosa.it/lingua-siciliana/origine-significato-proverbio-calati-juncu-ca-passa-la-china/

    Origine e significato :

    ” Càlati juncu, ca passa ‘a china “

  7. Miguel Martinez scrive:

    Guardo i commenti… tante cose che incuriosiscono anche me, a proposito di traduzioni e della lingua cinese e del concetto di santità.

    Però immaginatevi una persona che ha avuto un lutto tremendo, che cova pensieri suicidi, e poi apre la finestra e sente un merlo che canta, e si sente pervaso dalla gioia.

    Abbiamo due cose completamente diverse:

    1) Perché il merlo canta? E lì possono dire la loro gli zoologi e gli acustologi (si chiamano così?) e gli ornitologi.

    2) Cosa ha mosso in me il mio sentire il canto del merlo? E’ quello che volevo trasmettere, con la guerra mondiale come sottofondo.

    Ecco, per me Laozi è questo.

    • PinoMamet scrive:

      Sì però il punto 2 è talmente personale che verrebbe difficile commentarlo aggiugendo qualcosa che non suonasse forzato o di maniera.
      E finirebbe perciò per abbassarlo di tono o di livello.

      È come per la poesia: è impossibile commentarla se non parlando di particolari tecnici (ai quali l’autore sicuramente non pensava, casomai li analizza dopo che se ne è servito) o della vita dell’autore…

    • tomar scrive:

      Miguel: “Cosa ha mosso in me il mio sentire il canto del merlo? E’ quello che volevo trasmettere, con la guerra mondiale come sottofondo.”
      La grazia di sentire e godere il canto del merlo. Dono agli esseri umani di oggi come a quelli del tempo di Laozi, per i quali però il mondo era in genere un territorio magari poco più grande dell’Oltrarno fiorentino. Insomma non potevano nemmeno immaginare prima ancora che sentire l’angoscia planetaria come sentimento che possono provare i contemporanei iperconnessi, al punto che tu puntualizzi il memoir con il NB. della “guerra mondiale come sottofondo.”
      C’è dunque un contrasto psicologico, morale (il prodromo di un senso di colpa) nel sentire come la nostra natura ci faccia godere, complice il silenzio di una notte fiorentina, del bel canto del merlo, nonostante il sottofondo?
      Non lo so, ma alla fine quel che importa è la prassi, e “la via migueliana al comunitarismo”, fare qualcosa di buono con persone di buona volontà nel piccolo mondo in cui realmente si vive, mi sembra la cosa migliore da fare per tenere in vita l’umano ne Gli ultimi giorni dell’umanità, di cui è da poco ricorso il centenario della pubblicazione.
      Insomma, nonostante l’angoscia planetaria, anzi con maggior ragione, diventa utile e saggio il consiglio di Pangloss: il faut cultiver notre jardin.

  8. roberto scrive:

    Credo tutto sommato in topic

    Un commenti sugli, ehm, errori di mira di Israele contro UNIFIL
    Con alcune divagazioni diplomatiche interessanti (soprattutto per habsb)

    https://www.ilsussidiario.net/news/israele-vs-unifil-dagli-attacchi-al-valzer-diplomatico-ora-tocca-al-consiglio-di-sicurezza-onu/2760010/

    • habsburgicus scrive:

      merci

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “Tutti gli affari ufficiali con lo Stato accreditatario affidati dallo Stato accreditante alle funzioni della missione sono trattati con il Ministero degli Affari esteri dello Stato accreditatario o per il tramite di esso, oppure con un altro ministero convenuto.”

      Era venuto anche a me il dubbio che fosse stata violata la prassi diplomatica, ma, così stando le cose, non c’è biunivocità: l’ambasciatore deve rivolgersi al Ministero degli Esteri, mentre non c’è una riserva in senso contrario.

  9. Mauricius Tarvisii scrive:

    Francesco, mi pare sia molto utile il servagg… essere amici degli Stati Uniti per prevenire atti ostili.

    https://www.rainews.it/tgr/sardegna/articoli/2024/10/due-carri-armati-israeliani-sfondano-lingresso-di-una-base-unifil-37fd5ae0-54b8-4d29-9ece-3e2833279e3b.html

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Mauricius tarvisii

      “ostili”

      Malfidato.

      Avranno voluto controllare che non ci fosse una base di Hamas o di Hezbollah, no?

      🤣

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      A parte che confondere gli USA di Biden e l’Israele di Biden è roba giusto giusto da camice brune, non è che si è capito perchè l’IDF ce l’ha tanto con l’UNIFIL?

      Io non riesco a capire e, lo ammetto, rifiuto la tesi “sono Ebrei quindi cattivi per natura”.

      Forse le basi UNIFIL sono state messe “bene” come posizioni di interposizione contro una guerra di terra?

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “e, lo ammetto, rifiuto la tesi “sono Ebrei quindi cattivi per natura””

        A nessuna persona normale verrebbe in mente questa tesi. Il fatto che ti sia venuta in mente e l’abbia dovuta escludere, così come la tua ossessione di dare dell’antisemita a destra e a sinistra probabilmente ha del freudiano.

        Comunque l’ipotesi più gettonata è che vogliano campo libero e nessun osservatore scomodo sulla propria strada per fare Gaza bis.

        Io sono più malizioso è non escludo una spiegazione alternativa, che per ora è solo un’ipotesi che prenderei seriamente in considerazione solo e solo se l’attacco all’Iran non avverrà.
        Netanyahu sta scaricando all’esterno i propri problemi interni. Per un anno li ha scaricati su Gaza, ma poi la cosa è diventata poco efficace perché quello che sta facendo non può portare a nulla. Poi ha iniziato a distrarre l’opinione pubblica verso il Libano e l’Iran, ma l’Iran ha risposto al fuoco. Adesso si è andato a cercare italiani e compagnia, liberamente umiliabili (e se umili gli altri dimostri ai tuoi che sei potente) perché non risponderanno mai.

        Terza ipotesi. Si tratta di una rappresaglia contro ONU, Italia, ecc. per il mancato sostegno senza se e senza ma a Israele. Data la timidezza delle critiche italiane, sarebbe allucinante se fosse vero.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Mauricius tarvisii e tutti

          “ONU”

          Più semplicemente, la presenza dell’ONU ricorda che quella non è verrà d’Israele, e Israele non accetta sovranità sopra di sé che non sia quella della sua divinità (come la si intende a Tel Aviv, ovviamente. Nemmeno tutti gli Ebrei sono d’accordo, va riconosciuto).

          Per ricordare con che gente abbiamo a che fare, posto qui di seguito un articolo di una cronista de “La Stampa”.

          (A stare decenni con questi sulla testa non è difficile diventare come quelli di Hamas, credo)

          I fanatici Knesset
          I coloni del sionismo religioso che non perdonano ad Ariel Sharon il ritiro dalla Striscia di Gaza ora siedono in parlamento “Dobbiamo schiacciare gli arabi se la violenza è la chiave lotteremo”

          reportage di
          Francesca Mannocchi

          A lla fine di luglio del 2015 un gruppo di coloni israeliani incendiò la casa di una famiglia palestinese, i Dawabsheh, nel villaggio di Duma, vicino Nablus. Morirono tre persone, Ali, un bambino di 18 mesi bruciato vivo e i suoi genitori, morti in seguito alle ferite riportate durante il rogo. Al rogo è sopravvissuto solo il fratellino più grande, ustionato sul 60% del corpo. Il vicino di casa della famiglia, Ibrahim Dawabsheh, raccontò di aver sentito le urla dei suoi vicini e, correndo sul posto, di aver visto due uomini in piedi sui corpi in fiamme di Reham e Saad, i genitori dei bambini. Erano i giovani coloni che avevano fatto irruzione nel villaggio. Erano i “giovani delle colline”. Poche settimane dopo, durante una festa di nozze, un gruppo di persone festeggiò la morte del bambino. Muniti di coltelli hanno pugnalato la foto del piccolo Ali Dawabshe. Tra i presenti Itamar Ben Gvir, attuale ministro della Sicurezza Nazionale, allora rappresentante legale dei coloni arrestati per l’assalto. Nel 2018, durante il processo ai sospettati, i sostenitori dei giovani coloni hanno cantato fuori dal tribunale una canzone che recitava così: «Dov’è Ali? Non c’è nessun Ali. Ali è bruciato. Sul fuoco. Ali è sulla griglia». Uno dei sostenitori dei diritti dei “giovani delle colline” era Zvi Sukkot, che oggi siede nella Knesset, il Parlamento Israeliano, come membro del partito Sionismo Religioso. La Stampa lo ha incontrato a Gerusalemme, nel suo ufficio in parlamento. È sprezzante, e ha imparato l’arte della diplomazia, ma i fondamenti del suo pensiero, le ragioni per cui è stato eletto, sono tutte lì. A partire dal futuro di Gaza: «Siamo pronti agli insediamenti certo. Siamo andati in guerra, abbiamo combattuto, abbiamo occupato, stiamo rimuovendo la loro presenza a Gaza. Il minimo che possiamo fare, una volta finita la guerra, è dare alle persone che Israele ha espulso la possibilità di tornare e vivere nella loro casa». Quando parla di persone espulse da Israele, Sukkot fa riferimento alla macchia originaria che l’estrema destra sionista non perdona alla storia recente di Israele, cioè il disimpegno unilaterale di 21 colonie abitate da circa 9000 israeliani da Gaza nel 2005. Il primo ministro era Ariel Sharon. Il governo Sharon aveva spiegato la decisione dicendo che avrebbe garantito la sicurezza dello Stato di Israele, in molti allora pensarono che in verità la scelta era dettata dalla necessità di concentrare le forze dei coloni in Cisgiordania. Gli ebrei più radicali si opposero strenuamente al disimpegno e da allora, ormai vent’anni fa, ritengono quella scelta una frattura non sanata. E sanabile solo rioccupando i territori dei palestinesi. «Ora che abbiamo avuto la possibilità di tornare in guerra a Gaza abbiamo il dovere di dare alle persone che abbiamo ingiustamente espulso l’opportunità di tornare a casa. È stato fatto un errore nel 2005, la guerra lo sanerà», dice Sukkot. Alla parola cessate il fuoco sorride ironico. E non stupisce, perché solo un paio di mesi fa, sollecitato dai giornalisti sulle sorti degli ostaggi aveva detto: forse non riusciremo a riportarli tutti indietro in vita. Come a dire che la continuazione dell’offensiva militare a Gaza non solo è per lui necessaria ma persino inevitabile, qualunque sia il costo umano che prevede. «Dobbiamo continuare a fare pressione sui palestinesi, per schiacciarli. Dobbiamo ripulire il Nord della Striscia. Combattere finché non eliminiamo tutti i terroristi. E poi fare lo stesso nel Sud. Finché non capiscono che non hanno alcuna possibilità di restare lì». Quando dice “fare pressione” intende bloccare gli aiuti umanitari, l’accesso di acqua e carburante, l’accesso alle strutture sanitarie. E quando dice “eliminare i terroristi” sottintende che non esista distinzione, in questa guerra, tra civili e combattenti. L’argomentazione storica che porta a sostegno è la medesima di tutti gli esponenti dell’estrema destra sionista e dei loro sostenitori: «È successo nella Germania nazista. È successo in Giappone, con grande successo. La Germania era nazista, oggi non lo è più. E il Giappone, beh, ce l’ha insegnato l’Occidente come bisogna fare a vincere la guerra». Zvi Sukkot ha 32 anni, è nato in una famiglia ultra-ortodossa nell’insediamento di Betar Ilit in Cisgiordania e si è unito ai “giovani delle colline” da ragazzo. Non era un membro qualsiasi del gruppo, perché si è formato alla yeshiva Od Yosef di Yitzhar, la più nota yeshiva fondamentalista di coloni, sostenuta fortemente anche dall’estero. Uno dei donatori statunitensi più noti è Jared Kushner, il genero di Donald Trump. Quando Sukkot studiava ad Od Yosef, i suoi rabbini di riferimento erano Yosef Shapira e Yosef Elitzur, autori di un libro intitolato King’s Torah. Nella prima parte del libro, intitolata “Leggi sulla vita e la morte tra Israele e le Nazioni”, i due rabbini scrivono: «Il divieto “Non uccidere” si applica solo “a un ebreo che uccide un ebreo”. I non ebrei sono per natura senza compassione e gli assalti contro di loro servono per frenare la loro inclinazione al male». E così anche i bambini: i neonati e in generale i figli dei nemici di Israele possono essere uccisi, poiché «è chiaro che cresceranno per farci del male». Uno dei sostenitori del libro è il rabbino Dov Lior, attuale leader spirituale di Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza Nazionale di Israele. Una volta laureato Sukkot ha continuato a insegnare nella yeshiva trasferendosi nell’insediamento di Yitzhar di cui è stato nominato portavoce.
          I servizi di sicurezza interni, lo Shin Bet, per anni lo hanno avuto nel mirino. È stato arrestato nel 2010, sospettato dell’incendio di una moschea del villaggio a Kfar Yasuf, e poi rilasciato per mancanza di prove. Nel 2011, Sukkot fu interrogato per sospetto coinvolgimento nell’incendio dell’auto del comandante di una stazione di polizia, sullo sfondo della demolizione di strutture nell’avamposto non autorizzato di Alei Ayin. Come nel caso dell’incendio doloso della moschea, il caso fu chiuso. L’anno dopo, è stato espulso dalla Cisgiordania per i sospetti che avessero orchestrato ed eseguito attacchi violenti clandestini contro i palestinesi. Secondo l’intelligence stava «guidando attività segrete e violente contro i palestinesi». La scorsa estate l’attuale capo dello Shin Bet, Ronen Bar, è tornato a denunciare la violenza dei coloni in una lettera aperta al Primo Ministro Netanyahu. Bar scrive che la violenza dei coloni è terrorismo e che rappresenta «una seria minaccia per la sicurezza nazionale». Anche su queste parole, Sukkot nel suo ufficio in parlamento, sorride. «Ho letto la lettera – dice -, i vertici dello Shin Bet dovrebbero semplicemente vergognarsi». Di fronte alle prove, alle testimonianze, alle evidenze degli assalti mortali dei coloni contro i palestinesi. Di fronte ai numeri dei morti cresciuti esponenzialmente nell’ultimo anno, dice: «Non parlerei proprio di terrorismo. Direi piuttosto che è una questione morale». Le sue ambizioni, gli interessi che ora difende nella Knesset sono chiari: la terra appartiene agli ebrei che possono revocare la cittadinanza sia agli ebrei che agli arabi che non accettano che il Paese sia uno, e che sia lo Stato ebraico. Nonostante sieda in parlamento da due anni non ha smesso di partecipare a azioni illegali nei territori occupati. Nel 2021 è stato tra i fondatori dell’avamposto di Evyatar, costruito vicino al villaggio palestinese di Beita. L’avamposto venne sfollato e Sukkot contribuì a creare un accordo che prevedeva che se i coloni avessero lasciato Evyatar, l’Amministrazione avrebbe esaminato il caso e valutato la possibilità di farli tornare legalmente. La scorsa estate l’avamposto di Evyatar è stato dichiarato legale secondo il diritto israeliano. Resta illegale, come tutti gli insediamenti, secondo il diritto internazionale. A febbraio del 2022, era parte di un gruppo che ha eretto diverse strutture temporanee nel deserto del Negev e ha dichiarato l’istituzione di un avamposto chiamato Ma’aleh Paula, che è stato smantellato solo poche ore dopo. A luglio era fuori dalla prigione di SdeTeiman, gridando contro le forze dell’ordine israeliane. Nove soldati erano stati arrestati per aver abusato, torturato dei detenuti palestinesi e Sukkot, con altre decine di manifestanti, era accordo alla prigione militare per difendere i soldati. «Lo Stato di Israele è in guerra – dice a La Stampa – e la cosa più preziosa che abbiamo sono i nostri soldati, persone che lasciano la famiglia e il lavoro per combattere. Non possiamo far loro del male». Soldati al di sopra della legge. Ad agosto, dopo l’ultimo violentissimo raid a Jenin, Sukkot ha detto che «Jenin deve essere come Gaza». Una posizione che rivendica. «Sarei felice di distribuire caramelle per risolvere il problema degli arabi, ma se la violenza è la chiave per i nostri obiettivi, combatteremo ovunque». L’obiettivo è chiaro sulla mappa geografica alle sue spalle. Una terra uniforme che è solo lo Stato di Israele.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          P.S. Il testo è un ulteriore conferma che essere democratici di per sé stesso non significa granché.

          • Francesco scrive:

            >>> la presenza dell’ONU ricorda che quella non è verrà d’Israele, e Israele non accetta sovranità sopra di sé che non sia quella della sua divinità

            vediamo se ricordo bene

            1) Israele non ha nessuna rivendicazione territoriale in Libano

            2) Israele era uno Stato laico fino a ieri e il suo Primo Ministro non ha mai giustificato con argomenti teologici le sue azioni

            ricordo male?

        • Francesco scrive:

          Forse sarà una cosa freudiana ma ogni volta che leggo Andrea penso “ma questo perchè odia così tanto gli ebrei?”

          A me sono simpatici per la tenacia con cui restano ebrei da 2.000 anni e antipatici perchè la Terrasanta dovremmo occuparla noi cristiani, prima di tutto.

          Non ci penso molto, tutto sommato.

          Tu riesci a fingere di avercela “solo” con Bibi e a dargli dell’imbecille criminale a ogni piè sospinto ma quello che mi impressiona di lui è la spudoratezza.

          Noto con stupore che ipotesi ragionevoli sul perchè degli attacchi all’Unifil non ce ne sono. E lamento che tra tutti gli avventori di questo bar non ci sia un vero esperto di questioni militari.

          Saluti

          • PinoMamet scrive:

            “Noto con stupore che ipotesi ragionevoli sul perchè degli attacchi all’Unifil non ce ne sono”

            Sì, c’è la mia, che per inciso è anche quella di Netanyahu…

            “E lamento che tra tutti gli avventori di questo bar non ci sia un vero esperto di questioni militari.”

            C’è pieno di bar di esperti di questioni militari o sedicenti tali (più spesso sedicenti: a volte non sono andati oltre il grado di caporalmaggiore… ) ma non vedo cosa c’entri qui una particolare conoscenza di cose militari…

            non è che stiamo discutendo del calibro dei proiettili di Tsahal o della larghezza dei cingoli suoi carri armati…

            • Francesco scrive:

              Pino scusa ma cosa cambia a livello di testimoni e foto e notizie e video e quant’altro, che Unifil sia lì ben chiusa in caserma o sia tornata a casa?

              per questo non mi pare una ipotesi ragionevole sul perchè Israele non la voglia

              PS cosa ha detto Net?

              • PinoMamet scrive:

                “Pino scusa ma cosa cambia a livello di testimoni e foto e notizie e video e quant’altro, che Unifil sia lì ben chiusa in caserma o sia tornata a casa?”

                Non lo so, secondo te? 😉

                “cosa ha detto Net?”

                ascolta, Francè, non siamo in una campo da baseball da film americano, puoi anche usare i nomi veri e non misteriosi nomignoli.

                Ha detto e ripetuto che Unifil si deve togliere di mezzo.

              • Francesco scrive:

                Pino

                sappiamo tutto di Gaza e non c’è l’Unifil

                per questo non capisco che differenza faccia, a livello di informazione.

                e sono serissimo: Bibi (non riesco a memorizzare come si scrive) ne ha fatte un sacco, questa con l’Unifil mi pare assurda

                ciao

      • PinoMamet scrive:

        “Comunque l’ipotesi più gettonata è che vogliano campo libero e nessun osservatore scomodo”

        Credo sia la tesi più gettonata perché assolutamente la più credibile, inoltre Netanyahu lo ha detto a gran voce che Unifil deve togliersi di mezzo quindi non è un gran segreto.

        le altre (comprese quelle di Andrea che confonde Israele con le sue frange più estremiste- purtroppo in effetti cooptate nel governo per tenere in piedi Netanyahu- giustificando in parte di timori di Francesco) mi sembrano un po’ pindariche, diciamo.

        Assolutamente da escludere che Israele voglia umiliare, tra tutti, proprio l’Italia.

        Prima di tutto l’Unifil è parecchio internazionale: le vittime dell’azione israeliana non sono stati italiani (gli intossicati erano ghanesi, per esempio), il generale a capo della missione è attualmente spagnolo… l’Italia ha, forse non a caso, l’onere di gestire una delle parti più calde del confine, ma non è mica da sola neppure lì…

        Inoltre l’Italia è uno dei paesi europei che sono stati più accomodanti verso Netanyahu- altri (pur rappresentati in Unifil come Irlanda e appunto Spagna) hanno assunto posizioni nettamente più anti-israeliane, ed escludo una volontà esplicita di inimicarsi uno dei pochi amici quasi “senza se e senza ma” dell’Occidente;

        infine a dire il vero in Israele nessuno, fuori dalla politica estera, pensa all’Italia in termini economici, militari, diplomatici o altro, se non come al “bel paese pieno di arte, dove mio nipote ha preso la laurea in odontoiatria”.

        Il singolo comandante di plotone che voglia fare il bullo e vada un po’ oltre gli ordini che gli sono arrivati dall’alto, contro “quei fannulloni inutili dell’ONU che lasciano che Hezbollah si organizzi e fanno finta di non vederlo”, ci sta;

        ma credo che senz’altro gli ordini di intimidire le truppe ONU siano arrivati dall’alto.

        Sia per rappresaglia contro l’ONU, che ha condannato di routine Israele per anni ma è stata tiepida nel condannare il 7 Ottobre, con dichiarazioni di Guterres che non sono andate giù a Israele;

        sia nella speranza che l’ONU, non intendendo mettere a repentaglio le proprie truppe, le ritiri (come è successo mi pare in Yugoslavia e forse altrove…) lasciando campo libero alla mini-invasione israeliana.

        L’Italia c’entra poco…

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ PinoMamet

          “osservatore scomodo”

          È stato osservato che quello dell’Unifil come testimoni valgano poco, perché non sono giornalisti di AlJazeera che vanno in mezzo alle case bombardare: se ne stanno nei loro ‘compound’.

          Il loro scopo NON è quello di garantire la sicurezza, ma di fare quello che stanno facendo: i canarini in miniera.

          Se c’è una sacca di gas in miniera, il canarino è il primo a svenire. Se c’è un’invasione Israeliana del Libano meridionale, i caschi blu sono i primi a segnalarlo. Sono fusibili, non centrali elettriche.

          Il fatto che siano schierati solo in Libano e non in Israele mostra chiaramente che tutti sanno benissimo chi è che invade chi e chi è a rischio di essere invaso e chi no.

          “confonde”

          Non è vero, non le confondo. Così come non confondo tutti gli abitanti bianchi dell’Alabama coi membri del Ku Kux Klan, tutti gli Ucraini col Settore Destro e tutti i preti cattolici coi pedofili.

          Ma se in una democrazia quegli “estremisti” arrivano a ricoprire ruoli chiave nel governo vuol dire che qualcuno ce li ha messi. Vuol dire che nell’elettorato Israeliano parole infami come quelle del capo dello Stato (“a Gaza non ci sono innocenti”) hanno un vasto seguito, al di là dell grado di fanatismo religioso del singolo.

          https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://mobile.twitter.com/ItalianPolitics/status/1713481347254059018&ved=2ahUKEwj3zfSSn42JAxV78bsIHcXnM5QQFnoECCQQAQ&usg=AOvVaw1dUO2fsdv5eAC8L4t4e5kB

          Vuol dire che i volenterosi carnefici di Netanyahu sono molto più numerosi di quanto ci piaccia ammettere nell’ “unica democrazia del Medio Oriente”

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          O.S. proprio il fatto di essere una democrazia rende generale la responsabilità di chi non si oppone in modo univoco. Ad esempio, se un Italia governa chi dice che le tasse sono un pizzo di Stato vuol dire che ci sono milioni di evasori fiscali. Il parroco non è responsabile se il suo vescovo imbosca il confratello che molesta i ragazzini; l’abitante di Kiev o di Leopoli non ha colpa dei crimini di Azov e Poroshenko in Donbass che gli hanno tirato sulla testa l’ira di Mosca. Ma i diciottenni riservisti che mettono sui social le foto dei beni saccheggiati nelle macerie di Gaza sì che sono colpevoli, così come il governo che li incita contro gli “Amaleciti” e le comunità Ebraiche che fanno finta che la storia sia cominciata il sette ottobre. Anche il sonno della memoria genera mostri.

          • roberto scrive:

            andrea

            “Il loro scopo NON è quello di garantire la sicurezza, ma di fare quello che stanno facendo: i canarini in miniera.”

            il loro scopo è nel loro mandato che è questo
            https://unifil.unmissions.org/unifil-mandate

            poi sono sicuro che tu saprai dire meglio di me se l’Unifil fa le cose per le quali sta lì

            PS prevengo una osservazione: il fatto che l’UNifil non faccia, o non voglia fare, o non sia in grado di fare le cose che *deve* fare *NON* è una buona ragione per sparargli addosso

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Se prendiamo i tre obiettivi primari, solo sul secondo si potrebbe questionare, in quanto le regole d’ingaggio sono del peace-keeping e non del peace-enforcement. Però enforcing può voler dire tante cose.

              • roberto scrive:

                scusa quali sono gli obiettivi *primari*?

                io ne vedo tre stabiliti nel 1978, poi, dopo la decisione del libano di portare il suo esercito nel sud e di issraele di ritirarsi oltre la linea blu, nel 2006 si *aggiungono* altri sei obbiettivi, ma non mi sembra proprio che ci sia una scala tra obbiettivi “primari” e “secondari”…la risoluzione del 2006 dice “in addition” (paragrafo 11
                https://unifil.unmissions.org/sites/default/files/old_dnn/N0646503.94e0ff00-2581-4794-bfd1-877cdf67e435.04aaa3c5-b93a-4fad-8c75-92c3d9b802a3.pdf)

                nota anche il paragrafo 12 sull’uso della forza

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                I primi tre obiettivi dati, a cui poi se ne sono aggiunti altri nel 2006. Che, tra l’altro, sono essenzialmente una riformulazione più dettagliata dei primi (tipo da “Assist the Government of Lebanon in ensuring the return of its effective authority in the area” a “Accompany and support the Lebanese armed forces as they deploy throughout the South, including along the Blue Line, as Israel withdraws its armed forces from Lebanon”, “Assist the Lebanese Armed Forces (LAF) in taking steps towards the establishment between the Blue Line and the Litani river of an area free of any armed personnel, assets and weapons other than those of the Government of Lebanon and of UNIFIL deployed in this area” e
                “Assist the Government of Lebanon, at its request, in securing its borders and other entry points to prevent the entry in Lebanon without its consent of arms or related materiel”).

                Che io sappia, il contingente italiano opera con le regole di ingaggio del peace-keeping. Che erano le stesse che usava persino in Iraq…

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Roberto

              “UNIFIL”

              Grazie per la bibliografia. Mi sfugge in che cosa la distanza differisca da quello che ho scritto io, visto che vi si fa costante riferimento al supporto al “Lebanese Army” che è uno scricciolo in mezzo a leoni e iene. (E per non polemizzare evito di indicare chi è il leone e chi la iena). In pratica UNIFIL è un canarino che aiuta uno scricciolo.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Infatti ho sempre usato “italiani e compagnia”, considerando che l’Italia è l’unico paese militarmente rilevante lì in mezzo, pur non essendo l’unico.

          Come dicevo tempo fa, se scodinzoli nessuno ti è grato: lo prenderanno per atto dovuto e ti passeranno sopra, convinti che continuerai a scodinzolargli nonostante tutto. Se poi sei il paese dell’arte a maggior ragione non ti prendono sul serio.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ad oggi non sono stati ancora colpiti i francesi, ma i francesi sono schierati più all’interno del Libano e in passato gli israeliani li colpirono (ma era un’altra realtà).

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Mauricius tarvisii

            “scodinzolare”

            Però se scodinzoli poi il tuo presidente del consiglio si prende un bacione in fronte da Biden davanti ai fotografi.

            Vuoi mettere la soddisfazione?

            Ciao!

            Andrea Di Vita

  10. Andrea Di Vita scrive:

    @ Mauricius tarvisii

    “ONU”

    Esiste anche un’altra possibilità: che Israele possa attaccare in forze solo a distanze di decine o centinaia di Km. Ha pochi missili e quasi niente flotta, ma ha un’ottima aviazione. Per colpire il suo nemico attuale più grosso, l’Iran, gli aerei devono essere riforniti in cisterne in volo. Lo ha potuto fare quando ha attaccato l’OLP a Tunisi, forse con aerei cisterna USA sul mare. Lo ha fatto contro il reattore nucleare di Osirak perché i Sauditi hanno concesso l’uso dello spazio aereo. Ma se i Sauditi lo facessero adesso per un attacco aereo all’Iran allora Teheran potrebbe vendicarsi sui loro terminali petroliferi, non solo nel Golfo Persico ma pure sul Mar Rosso con droni e ipersonici (o chiedendo una mano agli Houthi). L’Iran ho pochi aerei ma ha ottimi e numerosi missili; e di questi i balistici non hanno neanche bisogno per essere usati del permesso degli Stati che sorvolano perche’ al di sopra dei 100 Km non c’è più l’esclusiva degli Stati sui rispettivi spazi aerei. Se Israele semplicemente non chiedesse il permesso a Ryadh è un attimo per Bin Salman fare una telefonatina agli ayatollah e dire “mi stanno passando dei jet sulla testa
    ..io non vi ho detto niente…”. E addio sorpresa.

    Aggiungo: l’attacco di Hezbollah al circolo ufficiali della caserma della divisione Golani ad Haifa è avvenuto con droni lanciamissili e kamikaze provenienti dal mare, lanciati da Tiro e diretti inizialmente verso Cipro, droni che hanno eluso i radar volando a pelo d’acqua. I missili li hanno lanciati solo se telecomandati, ma a quella distanza ci vuole un collegamento satellitare. Fossi il Mossad farei una bustina a Elonu Musk col suo StarLink.

    Insomma: Netanyahu fa il bullo con Unifil perché non gli resta granché per fare il bullo.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Andrea Di Vita scrive:

      bustina=visitina

    • Francesco scrive:

      >>> Netanyahu fa il bullo con Unifil perché non gli resta granché per fare il bullo.

      Mi pare un’affermazione priva di senso, e lo intendo in senso tecnico. Pur di dare contro a Bibi, Andrea ha arruolato Musk (amico di Trump genero di Kuchner) tra i complici di Hezbollah!

  11. MOI scrive:

    Pare che dei meteorologi negli Stati Uniti (… e dove, sennò ?) siano stati minacciati di morte … con l’ accusa di essere loro stessi a creare gli uragani : con le scie kimike, haarp, il cloud seeding e altre diavolerie per conto dei Poteri Forti.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @MOI

      “uragani”

      Lungi da me ogni sostegno a Trump e ai suoi…ma i Repubblicani qui cosa c’entrano? Dubito l’ignoranza abbia colore politico. Anni fa da noi la Nancy Brilli, che recitava nel ruolo della Dea Bendata un una pubblicità per una lotteria, venne minacciata di morte da un acquirente del biglietto di tale lotteria che non aveva vinto…

      • Francesco scrive:

        come si dice “ambasciator non porta pena” in inglese?

        resto sconvolto da questa notizia, come dalle aggressioni ai medici negli ospedali italiani. una specie di “non pensiero” magico?

      • tomar scrive:

        ADV: “…ma i Repubblicani qui cosa c’entrano? Dubito l’ignoranza abbia colore politico“

        Da un articolo sul Manifesto di ieri: «Un altro filone disinformativo piuttosto in voga sostiene che l’uragano Milton è stato causato da raggi laser sparati dallo spazio da armi ad energia diretta (Directed Energy Weapons). Ne hanno parlato diversi utenti con la spunta blu a pagamento su X, e soprattutto la deputata ultratrumpiana Marjorie Taylor Greene.

        IN UNA SERIE DI POST Greene ha infatti suggerito che Helene abbia colpito deliberatamente aree popolate in prevalenza da elettori repubblicani, scrivendo che «loro controllano il clima. Chiunque dice che non lo fanno, o ci scherza sopra o vi sta mentendo». Il 6 ottobre del 2024 ha pubblicato la clip di un servizio dell’emittente CBS risalente al 2013, in cui il professore di fisica Michio Kaku discuteva di alcune ricerche sperimentali volte a modificare il clima attraverso i laser.

        Per la deputata repubblicana, quel segmento di nove anni fa sarebbe la prova definitiva dell’esistenza di indicibili manipolazioni climatiche. Tant’è che l’ha ripostato di nuovo il 10 ottobre, dopo il passaggio dell’uragano Milton, implicando che l’intera crisi climatica sia stata artificialmente creata da «loro» – identificati in Joe Biden, Kamala Harris e il Partito democratico.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          La cosa divertente dei complotti americani è che chi complotta non co guadagna mai niente.
          Questo è un modo semplice per distinguere i complotti importati da quelli italiani, dove a modificare il clima sarà la lobby dei produttori di ombrelli.

          • PinoMamet scrive:

            Quelli italiani allora mantengono un sottofondo di vaga verosimiglianza…

          • Moi scrive:

            Nel complottismo “Loro” sono malvagità allo stato puro … vogliono restare in mezzo miliardo scarso sul pianeta come auspicato dal Jacques Cousteau … che odiava visceralmente l’ umanità soprattutto le masse povere impunemente prolifiche, però in compenso ai “nimaléin” 😉 d’acqua voleva un gran bene.

            • Francesco scrive:

              poverini, perchè parli di malvagità allo stato puro? hanno solo fatto i conti da cui risulta che in più di così non ci stiamo!

              😉

        • Francesco scrive:

          mi tocca rivalutare Salvini, che cagate di questo tipo non ne ha ancora dette

          mi ricorda Trump che diceva “pensate come sarebbe bello fermate i tornado buttandoci dentro una bomba nucleare” però mi illudevo non dicesse sul serio o parlasse di sogni

          siamo al totale distacco tra pensiero e realtà e temo non valga solo per l’Occidente

          dite che viviamo tempi interessanti?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “rivalutare Salvini”

            Non avrei mai creduto di doverti dare ragione proprio su questo, Francesco.

            Ma…

            …hai ragione!!! 😞😞

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              ho fiducia che presto il nostro indossatore di magliette con la faccia di Putin arriverà a simili livelli, comunque

  12. tomar scrive:

    Lettura consigliata a tutti:
    Roberta de Monticelli: Umanità violata. La Palestina e l’inferno della ragione.

    Libro in cui la mia amica Roberta cerca di tenere alto l’onore della riflessione filosofica recentemente compromesso anche da figure del calibro di Habermas.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Tomar

      “Roberta de Monticelli: Umanità violata. La Palestina e l’inferno della ragione.”

      Dacci qualche indizio in più, poi mando una mail per ordinarlo a Todo Modo!

      • tomar scrive:

        Miguel:
        “Roberta de Monticelli: Umanità violata. La Palestina e l’inferno della ragione.”

        Dacci qualche indizio in più

        Un bel po’ di indice
        Introduzione: l’apocalisse di Gaza
        Una catastrofe intellettuale e morale – Alla corte dell’Aia, l’umanità è al bivio – La Palestina metafora del mondo: due letture -Un nodo del pensiero
        1 Là dove tutto è cominciato
        Un’ospitalità gentile e delicata – Il paradosso delle Benedizioni: oltranza o trascendenza? – Il Mosè di Thomas Mann, ovvero la legge morale e la civiltà, – Il Mosè di Freud, ovvero una drammaturgia tragica – Prima della legge di Abramo, padre di molte nazioni – Vien l’ora ed è ora, una conversazione sottratta al tempo e allo spazio (qui, come in altri punti del libro, RdM intervalla le riflessioni storiche, giuridiche e filosofiche con il squarci di suoi incontri con comunità e persone palestinesi durante un suo viaggio in Cisgiordania all’inizio del 2023. E il libro, anche se era ancora in parte un altro libro, aveva già cominciato a germinare in quell’anno, tanto che aveva mandato una prima bozza all’editore il 4 ottobre 2023)
        2 L’Ulisse di Bil’in
        Il paradosso della Città del Libro – Una divagazione su Abramo, “forma futuri” – “Studiavano i classici della resistenza non violenta“ – Epica e filmografia di Bil’in (che è un villaggio cisgiordano al centro di una lotta non violenta parzialmente vincente – sembrò allora – contro il tracciato originario del Muro dell’apartheid nella loro zona) – I moderni giudici-re: una meditazione sulla legge – La quercia di Abramo e la “terra morta” (quella requisibile dallo stato israeliano se risulti non coltivata) – Ma ci sarà un giudice a Berlino? La Corte suprema. Di giustizia?
        3 Il fuoco che divampa. Una discussione sul fenomeno della rimozione
        Il sistema dell’invisibilità, con una divagazione sulle mura di Gerico – L’uso della Shoah, ovvero la “memoria centripeta” – Dall’indicibile, all’innegabile – al visibile – La questione dei sionismi e la primavera del pensiero de-coloniale – Antisemitismo: la definizione dell’IHRA – Lo stato “ebraico” d’Israele – L’espansione continua – E’ tutto perduto o resta un’orizzonte di speranza?

        Insomma appassionata ma sempre rigorosa la cara Roberta,
        e viva la filosofia quando si confronta, sulla scorta di Socrate, con le pratiche del mondo.

    • Francesco scrive:

      cosa ha osato dire Habermas?

  13. Moi scrive:

    La Guerra Fredda l’ ha vinta più che altro il Capitalismo : ha sguazzato finché si è trattato di fare riprecipitare il Diritto del Lavoro all’ Ottocento (dove si protesta sui Social anziché fare barricate in piazza) … ora che rischia di tornare il Feudalesimo (seppure in forma Finanziaria … della gente che potrà permettersi il biglietto per Elysium 😀 …) si sta ricredendo, ma è troppo tardi.

    La Sinistra può occuparsi solo di inezie, tipo se possiamo sposare un cane del nostro stesso sesso ;-D ; o se il burqa può essere autodeterminazione femminile come la minigonna ;-D ; o se un bambino XY può essere già messo in lista d’ attesa per la Transizione a F se a 5 anni vuol sapere sempre l’ oroscopo 😀 come le femminucce …

    • habsburgicus scrive:

      chapeau Moi ! tutto giustissimo

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Moi

        “chapeau Moi ! tutto giustissimo”

        Concordo, a patto di rendersi conto che la Destra non è meglio.

        La gara è tra chi manda le armi in Ucraina e rivendica il diritto di sposarsi con il cane del proprio sesso;

        e chi manda le armi in Ucraina e vuole chiudere la moschea di quattro immigrati sfigati.

        • Francesco scrive:

          NO MM!

          la Lega vuole chiudere la moschea e non mandare le armi in Ucraina

          io e Draghi vogliamo armi (io pure soldati) in Ucraina e non abbiamo nulla contro la moschea (certo, se poi a predicare becchiamo Hamas qualcosa tocca fare)

          Ciao!

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ moi

      “troppo tardi”

      Non lo so.

      Dopo la catastrofe della prima guerra mondiale la sinistra (quella vera, non la Schlein) ha avuto un’occasione d’oro e l’ha sprecata quasi ovunque.

      Resta però verosimile che un cambiamento del sistema di cose sia possibile solo dopo che uno sconquasso di simili dimensioni abbia rotto l’incantesimo del TINA.

      Sul resto del post concordo.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  14. Miguel Martinez scrive:

    Mi permetto di condividere una storia meravigliosamente fiorentina:

    https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/furto-opere-arte-b3frhq7t

    Rubate 700 opere d’arte nelle dimore nobiliari di Firenze. Sparivano durante lavori di manutenzione

    Firenze, 14 ottobre 2024 – Si passavano il nome perché quell’artigiano era proprio bravo, nelle case della “Firenze bene” andava spesso a fare lavori di riparazione e piccola manutenzione di falegnameria. E dato che c’era ne approfittava per far sparire qualcosa, opere d’arte. Non una o due: parliamo di quasi settecento pezzi rubati nel giro di qualche qualche anno.

    I carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze, con la collaborazione addirittura della Fbi americana e il raggruppamento investigazionisScientifiche dell’Arma dei Carabinieri, sono arrivati a dama dopo tre anni di indagine.

    Tutto è iniziato con la denuncia di furto presentata nel 2021 da un fiorentino: tra dicembre 2018 e giugno 2019 gli avevano rubato un libro raro e costosissimo, l’opera di Leonhart Fuchs dal titolo “De Historia Stirpium Commentarii Isignes”, stampato a Basilea nel 1542. Un anno dopo quell’opera è stata trovata nel catalogo di una nota casa d’aste fiorentina e poi sequestrata a Firenze a un antiquario veneto, acquirente in buona fede.

    Da lì è iniziata la caccia al ladro: alla fine ci sono dodici indagati, tutti perquisiti, fino al recupero di 600 opere d’arte tra libri, ceramiche, dipinti. I pezzi più pregiati che erano stati rubati: quattro piatti Ginori in ceramica bianca con decorazioni realizzati in esclusiva per la Presidenza della Repubblica, un servizio in finissima porcellana con decorazioni in oro zecchino dell’Ottocento, un piatto della dinastia Ming, un dipinto a firma di Giovanni Fattori, l’opera libraria dal titolo “De Honesta Disciplina” con firma autografa di Giorgio Vasari.

    Le opere erano state rubate dalle lussuose dimore nobiliari fiorentine nel corso di circa 5 anni da uno degli indagati durante lo svolgimento di piccoli lavori di manutenzione di cui era stato incaricato dai proprietari. I beni venivano poi immessi, a distanza di tempo dal furto, sul mercato dell’antiquariato nazionale e, in alcuni casi, in quello estero.

    Ignari collezionisti avevano acquistato i pezzi dall’Arabia, dagli Stati Uniti, dall’Inghilterra. Da qui la collaborazione con l’Fbi e l’Interpol. E’ stato il rinvenimento di un libro mastro su cui veniva dettagliatamente riportata la contabilità delle opere d’arte rubate che è stato possibile quantificare l’illecito volume d’affari: oltre 300mila euro. Ma immessi sul mercato avrebbero fruttato nel complesso un giro da 3 milioni.

    • PinoMamet scrive:

      Peccato che li vendesse all’estero.
      Per il resto, non ci vedo niente di male. Opere d’arte nascoste a casa di un riccone che si accorge della loro assenza dopo mesi?
      beh, stanno altrettanto bene a casa di un altro riccone, con un po’ di denaro nelle mani del traslocatore, per il disturbo.

      • Francesco scrive:

        OnonfrequentissimaAPM!!!!!

      • Peucezio scrive:

        Devo dire che sono contrario alla fruizione pubblica dell’arte (come al turismo in genere).

        I musei, le gallerie e tutto il resto, per lo più raccolgono cose eterogenee, non nate per essere lì.
        Con l’eccezione di gallerie storiche, concepite così.
        Che un ricco possa avere un quadro di valore, magari perché l’ha ereditato da quello stesso che lo commissionò, mi pare molto meglio rispetto allo snaturamento di chiuderlo in qualche museo coi turisti con lo zaino e la bottiglietta di plastica d’acqua minerale.
        Io sono per il popolare, ma non il popolare massificato. Allora preferisco l’aristocratico (visto che in genere, oltretutto, la committenza dell’arte non è che fosse proprio popolare; la fruizione popolare dell’arte avveniva nelle chiese semmai).

  15. Francesco scrive:

    >>> Lo Spirito di Guerra prende carne e ossa e becco d’acciaio, dalle nostre certezze.

    Beh, hai ragione ma non è solo lo Spirito di Guerra. Anche lo Spirito di Resistenza dell’Oltrarno prende vita dalle vostre certezze. Senza certezze cosa hai?

    Il popolo che segue, in sequenza, Berlusconi, Renzi, Conte, Salvini, Meloni, domani Schlein o Heydrich, comunque sempre un seguire passivo e astioso, privo di memoria e di responsabilità. Pronto alle cose peggiori pur di non essere messo di fronte alle proprie contraddizioni.

    Sarò vecchio ma gli uomini a cui mi piace guardare sono Giacomo Matteotti, Salvo D’Acquisto, Martin Luther King … anche quando non sono d’accordo con le loro idee lo sono con la loro schiena diritta.

    Il giungo che si piega è complice della piena quanto le entusiaste guardie rosse.

    Credo che il rischio di prendere una posizione sia ineliminabile dalla vita degna. E non dico di prendere una posizione tra le due parti in guerra, ci sono molti casi in cui entrambe vanno rifiutate.

  16. MOI scrive:

    Oggi o NoVax commemorano la “Giornata della Memoria della Carta Igienica Verde” [sic] che veniva richiesta anche al lavoro … paragonandola alla Carta Annonaria del PNF !

  17. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    Rileggendo quanto hai scritto: ‘non pensavo che avrei visto il mondo precipitare di nuovo nello spirito di guerra, che sembra così contrario a tutte le cose, buone o cattive, dei nostri tempi’ mi è venuto in mente Eraclito ‘La guerra è madre di tutte le cose e di tutte regina, e gli uni manifesta come dèi, gli altri invece come uomini; gli uni fa esistere come schiavi, gli altri invece come liberi’.

    Il fatto che tu, che pure hai una sensibilità acutissima del mondo umano che ti circonda, non pensassi che avresti visto ‘il mondo precipitare di nuovo nello spirito di guerra’, non è sorprendente. Non ne esce mai, solo che non ce ne accorgiamo.

    I Pitagorici dicevano che le sfere degli astri, ruotando nel cielo, generano una musica – la musica delle sfere, appunto – nella quale siamo continuamente immersi e che di conseguenza noi non avvertiamo affatto, perché ci siamo abituati.

    Se Eraclito ha ragione allora per la guerra è lo stesso. Persino tu non te ne accorgi più, come tutti noi non ce ne accorgiamo nella nostra vita quotidiana. La guerra in Medio Oriente, in Ucraina e altrove c’è sempre stata, perché c’è sempre chi cavalcando la guerra mette in sordina i propri fallimenti: e se non era lì era da altre parti. La vediamo quando ci coinvolge direttamente; quando dico ‘direttamente’ mi riferisco anche solo a quando ci arriva la bolletta del gas. Anch’io quando ho sentito Draghi dire la sua fanfaronata sulla pace e i condizionatori sono caduto dalle nuvole: ma mentre scrivevo commenti su questo post negli anni scorsi o andavo al lavoro o pubblicavo articoli mica pensavo alla guerra che infuria sempre da qualche parte. L’analogia coi movimenti tellurici sembra azzeccata: i terremoti scoppiano qua e là ma la terra si muove continuamente sotto i nostri piedi senza che ce ne accorgiamo.

    Ho visitato Auschwitz, e ho pensato molto alla vita quotidiana delle sentinelle sulle altane che circondano l’immensa struttura. Dall’alto gli esseri umani sembrano formiche, e di certo da lassù le piaghe non si vedevano e le camere a gas e i forni si scorgevano in lontananza. Hai voglia a pensare alla disciplina Tedesca; da ex comandante di polveriere non mi tolgo dalla testa che fra un cambio della guardia e l’altro durante l’inverno Polacco le sentinelle si portassero su acquavite e mazzi di carte per passare il tempo. Erano vagamente consapevoli dell’inferno a poche centinaia di metri da loro, e questo basta spesso a considerare colpevoli anche i pochi reduci ultranovantenni ancora vivi; ma di certo preferivano stare lì a battere i piedi dal freddo che stare sul fronte orientale. Erano in un certo qual modo in cima all’universo concentrazionario; senza il loro servizio il lager non funziona, ne godevano i vantaggi (stare al sicuro lontano dai combattimenti, rancio e paga migliori del resto delle forze armate, magari anche qualcosina al mercato nero) senza sporcarsi direttamente le mani e senza far del male direttamente a nessuno. Ogni tanto qualche scena di orrore li colpiva, per venire rimossa in breve tempo.

    La somiglianza con la nostra vita moderna è impressionante.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per ADV

      “Rileggendo quanto hai scritto”

      Grazie delle ricche riflessioni!

    • Francesco scrive:

      cioè hai scoperto che nel mondo le guerre non sono cessate nel 1945?

      vuoi spacciarti per Millenial per cuccare, eh vecchio furbacchione?

      davvero, la chiara coscienza che l’Europa fosse “un’isola di pace in un mare di guerra” io l’ho sempre avuta

  18. Moi scrive:

    quando il male imperversa, la persona perbene deve combatterlo

    —————-

    L’ Esorcista Padre Gabriele Amorth diceva di aver appreso dal suo Maestro Padre Candido Amantini (del quale si considerò sempre “Allievo” … pur diventando più famoso di lui) che quando il Male appare come tale ha già perso , è l’ Inizio della sua Fine:

    la vera (!) Forza del Male consiste nel far credere di essere il Bene, facendo apparire il Bene autentico come il Male.

  19. roberto scrive:

    OT ma interessante per aprire una finestra sul mondo vomitevole della stampa italiana, e in particolare sulla stampa di destra

    https://www.ilgiornale.it/news/politica/manina-corte-giustizia-2385292.html

    la tesi del cialtrone è che nella ormai famosa sentenza della corte di giustizia sui paesi sicuri (uso questa formula per sintesi) ci fosse la manina della giudice italiana, Lucia Rossi, nominata da gentiloni

    scrive l’analfabeta funzionale:

    “Sta di fatto che nella seduta della Corte di giustizia europea del 4 ottobre scorso, quella che ha stabilito le linee guida sui paesi in cui i migranti clandestini possono essere rimpatriati dagli Stati europei era presente come giudice – così assicura la rappresentanza italiana alla CGE dopo aver letto i verbali – Lucia Serena Rossi, un’insigne giurista, nominata in quel ruolo dal governo di Paolo Gentiloni”

    ora il 4 ottobre era una “udienza di pronuncia”, cioè una udienza nella quale il presidente della corte pronuncia sentenze a prescindere da chi le ha scritte e i giudici che siedono in quella udienza sono lì letteralmente per caso (hanno alle 9.30 un’altra udienza, stavolta dibattimentale). quindi chi era lì il 4 ottobre conta come me o voi

    quello che invece conta è chi è presente alla camera di consiglio, perché sono loro che scrivono la sentenza…e la rossi non c’era come si può vedere dai nomi dei giudici della grand chambre (prima pagina)
    https://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?text=&docid=290680&pageIndex=0&doclang=fr&mode=lst&dir=&occ=first&part=1&cid=5754045

    continua l’analfabeta funzionale

    “Tant’è che quando la CGE ha dettato le sue linee guida sui criteri per il rimpatrio degli immigrati clandestini nei loro paesi d’origine, in quel consesso è mancato proprio il punto di vista dell’attuale governo”

    ora, la voce del governo è mancata semplicemente perché questo governo di cialtroni non è intervenuto come aveva senza nessun dubbio il diritto di fare. se notate, sempre prima pagina, sono intervenute germania e olanda, che non avevano nulla a che vedere con la causa, ma gli stati membri possono sempre intervenire in qualsiasi tipo di causa. evidentemente nessuno si era accorto dell’importranza per l’italia di questa vicenda, appunto perché sono una banda di cialtroni. Aldilà della cialtronaggine nostra e della attenzione con la quale altri stati seguono le vicende della corte, non c’è nessun’altra spiegazione al fatto che Germania e Olanda hanno partecipato e Italia no (si porebbe esserci la volontà deliberata di non partecipare, ma non voglio essere complottista…)

    infine il cialtrone aggiunge
    “Insomma, una sentenza europea emessa in Europa ma ad «uso interno» per l’Italia”…ora, tutto è possibile, ma la vicenda nasce da una domanda di interpretazione di un giudice ceco, alla quale la corte deve rispondere. SIamo davvero sicuri che una vicenda del genere (della quale ripeto, il governo italiano non se ne era nemmeno accorto) sia “ad uso interno dell’italia”? per me è semplicemente ridicolo

  20. roberto scrive:

    OT ricevo e vi trasmetto questa notizia divertente

    Sul sito ufficiale del summit dei BRICS si legge che
    “Only cash in US dollars or euros can be freely exchanged for cash in roubles in most banks in Russia.”

    https://brics-russia2024.ru/en/summit/participants/cards/

    Ma scusa il povero erdogan si deve portare degli orrendi dollari o euri in Russia se vuole comprarsi le sigarette!?!
    🙂

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