La pazza gioia, con un morto ammazzato

“Brown hair zig-zag around her face
And a look of half-surprise
Like a fox caught in the headlights
There was animal in her eyes”

Richard Thompson, Beeswing

Oggi in un ospedale, c’è uno splendido signore di 91 anni, amico di amici, che sta morendo; ucciso da una ragazzina che ho conosciuto di vista, e che lui ha cercato di aiutare come poteva.

Il Cinema Fulgor è dall’altra parte dell’Arno: noi siamo nel Gonfalone del Drago Verde, loro nel Gonfalone dell’Unicorno.

Vi campeggia ancora un cartello per l’ultimo film proiettato, nel 2016, La pazza gioia, con l’immagine di due fanciulle sdraiate su un muretto, con accanto tante bottiglie svuotate.

Ci portavamo i bambini a vedere dei film, ma poi tutto il mondo dei cinema – questi immensi luoghi di vita condivisa – è crollato, e quel posto è finito come tanti altri a Firenze, in mano a un signore che chiamavano il Viperetta, di cui ho parlato a proposito di un altro buco nero:

“da lì il buco nero è passato a un signore “poco avezzo allo studio” (per citare Wikipedia) che oltre e a una breve sosta nel carcere di San Vittore, si è trovato nei guai per bancarotta fraudolenta, omissione del versamento di IVA, dichiarazione infedele, truffa e minacce, illegittimità del permesso di costruire, distrazione di fondi, violazione degli obblighi di assistenza familiare, appropriazione indebita, truffa, autoriciclaggio e dichiarazione fraudolenta e “violazione dei sigilli”

L’italianissimo violatore di sigilli ha fatto finire il Cinema Fulgor in mano a misteriosa gente che a Roma trasforma i disastri imprenditoriali in guadagni per non si sa chi, sono otto anni che non c’è nulla…

tranne una ragazza in un sacco a pelo, sdraiata la notte proprio come la ragazza che si vede nel cartellone sopra di lei, davanti all’ingresso del cinema.

La prima volta che l’ho vista, ho chiesto in giro, e mi hanno risposto…

una ragazza (venticinque anni, sapremo dopo) piovuta lì non si sa da dove, con il volto innocente, che ha commosso tutti, e tutti hanno un ricordo di come hanno cercato di aiutarla. E lei giurava che non si bucava, solo che faceva di peggio, fumava crack. Che per cinque-dieci minuti eccita la dopamina, poi lascia con una sensazione di depressione profonda. E quando parli con persone così, per un po’ stai parlando con una ragazzina delicata come le ali di un’ape (Fine as a bee’s wing, cantava il grande Richard Thompson) e per un po’ stai parlando con gli assassini che hanno prodotto qualcosa che le ha rubato la mente.

La gente del Rione dell’Unicorno ha cercato anche di coinvolgere i cosiddetti “servizi”, ma se lei non vuole

Tra i tanti che davano una mano a lei, c’era Ezio. Novantun anni vissuti con forza, aveva una figlia invalida. Non so di che invalidità soffrisse, ma a novantun anni, era Ezio che la seguiva, e curava inoltre il piccolo spazio davanti a casa sua.

Racconto qui ciò che mi ricordo di quello che ho capito di quello che mi ha raccontato la gente del Rione dell'Unicorno, se ci fosse qualche differenza con le testimonianze rese alle autorità, la colpa è solo della mia memoria

A novantun anni, Ezio va a vedere una partita in televisione con gli amici, torna a casa, poi sente strani rumori nel sottoscala, scende giù.

Trova la ragazza dalle ali d’ape e un uomo, invita loro a uscire; e succede qualcosa che confusamente interpreto così – gli saltano addosso per rubargli un portafoglio che ha in mano, lui cade e sbatte la testa. Loro scappano, lui ritorna a casa e racconta alla moglie quello che era successo, poi sviene.

Lo portano in ospedale, e mi dicono che non finirà bene.

Il portafoglio si ritrova da noi, in Piazza del Carmine.

Lei sparisce, … dicono che l’hanno vista dormire in una strada vicina, poi per forza, alla fine la prendono.

Tanti, tanti pensieri…

La potenza del crack, che costa poco (mi racconta gente che non si è mai fatta di niente, per cui prendetela per quel che è, sarebbero 20 euro a dose) e trasforma le persone da soggetti in oggetti

per cui anche rompere le scatole con l’elemosina, o spaccare il vetro di un’auto alla ricerca di spiccioli, può essere utile… Spesso colpisce le persone più fragili di tutte, quelle arrivate qui senza capire nulla del mondo.

Torno a casa, c’è un ragazzo nero che mi chiede l’elemosina, “ho tanta tanta fame” dice… “di dove sei?” “Gambia”… gli do qualche spicciolo, ma poi penso allo sguardo allucinato, disperato che aveva, e mi chiedo se la fame fosse solo di cibo

Dicono che la ragazza sia romena. E capisco subito che quasi sicuramente non può essere zingara.

Uno, per l’aspetto.

Ma due, perché gli zingari hanno avuto la fantastica capacità di saper occupare gli spazi dei fuoricasta: di tutte le ragazze sdraiate sui muretti, di tutti i senzacasa e senzatetto, di tutti i renitenti alla leva, di quelli che facevano ciò che faceva troppo schifo per l’ultimo delle persone normali, creando un mondo senza lettere e senza stato, un mondo retto a schiaffoni e botte e maschilismo feroce, ma dove nessuno finisce nella fogna.

Che nel mondo dell’Intelligenza Artificiale che renderà inutili quasi tutti gli esseri umani, è forse l’unica alternativa.

Penso alla piccola fragile anima assassina, sola nel mondo… che ora deve rendere conto di tutti i suoi abissi. Nell’ambiente peggiore che esista, quello del carcere dove noi che siamo civili e non decapitiamo e non torturiamo, seppelliamo le vite umane.

Una voce – non so quanto attendibile – dice che la piccola fragile anima assassina abbia da qualche parte una figlia, ancora più piccola di lei.

In un certo senso, è bene che qualcuno decida per chi è troppo fragile per decidere per se stessa: anch’io avrei voluto che l’esercito del Principe Azzurro l’avesse rapita da Via Maso Finiguerra, prima che fosse successo quello che è successo.

Ma di lei, deciderà qualcuno che non ha mai dormito su un sacco a pelo davanti a un cinema in mano a truffatori, che non ha mai avuto una figlia invalida da curare a 91 anni, che non ha mai avuto un rione di cui prendersi cura.

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48 risposte a La pazza gioia, con un morto ammazzato

  1. Ros scrive:

    Miguel “La potenza del crack, che costa poco (mi racconta gente che non si è mai fatta di niente, per cui prendetela per quel che è, sarebbero 20 euro a dose) e trasforma le persone da soggetti in oggetti”

    Storie amare.

    All’epoca

    … che facevo l’artista maledetto all’Accademia e finita la cui tornai ad arruolarmi ne ho viste tante e tanti;
    e tante e tanti ho cercato di mal’arripigliare tenendo in piedi ancora in un poco,
    giusto quel poco che non ci si restassero e gli passasse lo sbrio postadolescenziale tardo senza farsi troppi danni al software e all’hardware.

    io ci davo pure dentro ma controllato che all’estetica della carrozzeria ci tenevo e quella grazie a Dio teneva bene anch’essa senza troppe storie.

    Uno, amico mio, che era diventato una larva di caso disperato con l’epatite C e un poiede e tre/quarti nella discarica e che si rianimava solo a festaroba finita per tornare alla cerca lo portai di peso nella notte col buio pesto in un rifugio di montagna.

    Gli dissi:
    qui c’è il camino (buio pesto nessuna luce) fuori la legna già tagliata,
    l’accendino per stavolta te lo lascio io ma lo butto in mezzo alla stanza;
    se ti pare il caso trovalo;

    Fuori è pieno di funghi mangerecci se vuoi mangiare, cuociteli se riesci col camino e trovi l’accendino. Se no digiuna pure che ti purifichi.

    Se vuoi scendere in paese da qui fallo pure e se mai ci riesci ti faccio un regalone.

    Tra una settimana ritorno a prenderti spero più arripigliato.

    E me ne andai lasciandolo alla notte più nera che sbraitava.

    Cioè in realta rimasi a bivaccare nei paraggi per vedere se niente niente lo smidollato ci restava a tirare le zampette e s’asciugava malamente.
    Che poi chi gli e lo diceva a sua Mamma Roma!

    Dopo sei giorni lo riportai giù perché il ciccino pur trovando l’accendino non gli riusciva a accendere il camino.

    Di scendere ci provò sì ma non capendoci niente dove d’andare e quale roveto velenoso attrapassare sanguinolento ritornò all’ovile a meditare.

    Comunque gli fece bene, credo. O gli passò da se, boh chissà🙄

    Oggi mi dicono che è ancora in giro padre ammogliato fin troppo serioso che manco più una piccola innocente buttanata pare che fa’.

    Che pena com’è finito a pagare tasse e bollo inborghesito e assicurato😳

    Tante e tanti invece tasse e bollo non l’hanno mai pagate😎

    • roberto scrive:

      però uno che non sa accendersi il camino con l’accendino, mi sembra azzardato mandarlo in giro per funghi (magari riconosceva qualche bella muscaria per farsi una padellata allucinogena)

      • Ros scrive:

        @Roberto

        era pieno zeppo di gallinacci e mazze di tamburo che arrostite con olio pepe ale e qualche fetta di pane casereccio col salame e vino rosso slurp😋

        Amanite, muscarie e pantherine?
        Ma magari😇!
        Avevo già guardato io, nisba e boccasciutta😒

        ancora meno ancora una blupuffa psilocybinica qualsiasi che non era manco zona

        All’epoca per farmi una cultura ne cercavo come il pane con la titina.

        Le Amanite🙄
        Tignose falloidi, virose e verne brutte gialloverdin sbiancate e casper fantasmitiche che scisciussurravano sibilando d’Ade e Atropo come sono …

        doveva proprio essere sciemo per ingurgitarle, e se era così sciemo che ci campava a fare?
        Sarebbe morto lo stesso presto, e tanto valeva non s’affaticasse oltre …

        e comunque, il fregnone, lo controllavo😉

        • Francesco scrive:

          Non è che per caso avete scoperto un fungo miracoloso che trasforma i tossici marci in borghesi ligi?

          Vedrei un mercato per un simile prodotto …

          😉

          • Ros scrive:

            Francesco “Non è che per caso avete scoperto un fungo miracoloso che trasforma i tossici marci in borghesi ligi?”

            Ma certamente😀 cosa credi che facciamo tutto il giorno noi psiconauti speleologi dell’inconscio?
            Che facciamo le trecce alle vezzose fanciulle afgane?

            https://cdn.wamiz.fr/cdn-cgi/image/format=auto,quality=80,width=460,height=600,fit=cover/animal/breed/pictures/61436d261eeb0007139356.jpg

            Eccotela qua sotto la panacea in polvere d’estratto

            https://www.youtube.com/watch?v=mX-897xUgUs

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Francesco

            “Non è che per caso avete scoperto un fungo miracoloso che trasforma i tossici marci in borghesi ligi?”

            Bellissima riflessione, ma anche spaventosa.

            Non esiste un fungo miracoloso che trasforma tossici marci e borghesi ligi in esseri umani viventi?

            • Francesco scrive:

              qui chiedi troppo, caro Miguel!

            • tomar scrive:

              Il funghetto psylocibe è l’unica droga che consiglierei a tutti di provare almeno una volta.
              Tra l’altro non c’è il rischio che uno voglia riprovarlo subito: è un’esperienza che sazia a lungo, anche per tutto il resto della vita.
              Sono state fatte anche sue sperimentazioni per la cura della depressione, pare con risultati decisamente superiori non solo alle droghe antidepressive ma anche al chiacchiericcio psicologico-psicanalitico et similia (non a caso interminabili).

              • Ros scrive:

                Tomar “psilocybe”

                A meno di non andare in Olanda, o coltivarseli in casa come gli antichi coi kit
                – olandesi anarcocapitalisti levantini selvatici – sempre loro i legalissimo kit😎

                o sapere dove in questo proprio periodo, spicciatevi😏, s’affacciano a cazzeggiare come i gatti di Cheshire.

                In Italy’ ad esempio crescono sia l’ottima lanceolata delle valli prealpine tipo valcamoniche che la bohemica e vari panaeolus, e poi il cyanescens nei boschi e nella macchia ubiquitari.

                A saperli riconoscere.

                Ma è ottima e decorativa per i muri del giardino anche l’ LSA Argyreia nervosa e i suoi semi macinati.

                LSD naturale che lo usavano pure i trisnonno precolombiani di Miguel. Roba dura per lo stomaco che non fa sconti come i tranquifunghetti però ☝️

                Ma abbisogna pure che non si sia troppo tonti ma solo un pochettino il giusto, acculturarsi e fare i seminari di campagna in montagna e al mare cogli pipposbalconati esperti, e le dosi giuste, e riconoscere i folletti birbantelli o le belladonne giusquiamate di mandragora stamonica solanacee come i peperoni pomodori e le patate delle belle dame sans merci, affrontare da eroe che si improfuma le ascelle setose con Axe Arbre Magique i bad trippi quando e d’uopo che ci siano che poi sono quelli più proficui che ciò che non ammazza rafforza a crederci a ‘sta minchiata e se si passa l’ordalia senza sbroccare e fare la fine di Holderlin accendere una candela a viva viva Sant’Eusebio protettore dell’anima mia…

                Farsi le prime seicentosessantasei volte accompagnare nel viaggetto oltre le sfere del tuono lì nel regno segreto di flowersland oltre lo specchio del paese di Oz da uno sherpa bravo e robusto che quando c’è da ammansire e tranquillare ti tranquilla col polso fermo come i bagnini quando che stai affogando e t’agiti scomposto e ti tranquillano a sganassoni alla Bud Spencer o se no affoghi pure a loro…

                Insomma c’è qualche lustretto buono di lavoro intorno😎

                La cosa non è affatto democratica come l’ateneo triennale se si vuole farla a farcela bene e non c’è garanzia nemmanco rete sotto …

                è travagliata il giusto va’!🙄

              • Ros scrive:

                “è travagliata il giusto va’!🙄”

                forse,
                non è propriamente per tutti belli e brutti, ma mal che vada uno ci si fa tante gite infrascato fra i boschi cedui e silvani e o in montagna che il giusto ci guadagna lì tra le vacche capriche che beeeelano con Peter & Heidi e si fa una cultura magari solo teorica e spraticata da teatrante pollicino con le mollichine nella selva oscura col filo d’Arianna di piante piscopompe e puffi pardon gnomi pardon folletti alieni travestiti pardon funghi tanto simpaticonazzi e trickster amorali😎.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per ros

      “Storie amare.”

      Che storia!

  2. roberto scrive:

    miguel

    “Ma di lei, deciderà qualcuno che non ha mai dormito su un sacco a pelo davanti a un cinema in mano a truffatori, che non ha mai avuto una figlia invalida da curare a 91 anni, che non ha mai avuto un rione di cui prendersi cura.”

    giusto uno spunto di riflessione a questo bel racconto

    non sappiamo *nulla* di cosa ha vissuto, di dove ha dormito, di chi sono i figli di chi “deciderà della fanciulla”…io umilmente mi asterrei dal fare previsioni (e mi viene in mente “un giudice” di de andré)

    • Miguel Martinez scrive:

      Per roberto

      “non sappiamo *nulla* di cosa ha vissuto, di dove ha dormito, di chi sono i figli di chi “deciderà della fanciulla””

      Diamo per ragionevolmente plausibile che la ragazza sarà giudicata da un magistrato?

      Diamo per ragionevolmente plausibile che il magistrato non sarebbe tale se avesse passato anni a dormire in un sacco a pelo per strada, sia perché sarebbe difficile conciliarlo con lo studio, sia perché mi immagino che con un certo numero di guai penali, non si diventi magistrato?

      Diamo per ragionevolmente plausibile che il magistrato non abbia 91 anni?

      Per quanto riguarda il rione di cui curarsi, è più difficile dire, in effetti. Non so a quali vincoli debba sottostare un magistrato, non so se possa partecipare ad assemblee polemiche o manifestazioni o firmare petizioni, ma appunto non lo so, se mi sbaglio, tolgo volentieri questa specifica frase.

      • Miguel Martinez scrive:

        “Diamo per ragionevolmente plausibile che la ragazza sarà giudicata da un magistrato?”

        Comunque per me, il punto non è criticare un ipotetico magistrato.

        Il punto è il rapporto tra la vita già distrutta di una ragazza, e il fatto che un funzionario pubblice deve decidere del suo futuro, in base alle Carte.

        Le Carte prescrivono per la sua azione un certo numero di anni in cui sarà chiusa in un posto orrendo, sovraffollato, violento.

        Per quegli anni, le mie tasse serviranno a sfamare una persona inutile alla società, poi tra molti, molti anni, con il cervello in pappa, senza nessuno al mondo, sarà “libera” di dormire di nuovo in un sacco a pelo davanti a un cinema, così vecchia e brutta che non potrà nemmeno prostituirsi.

        Capisco il sano piacere della vendetta (l’inconfessabile motivazione dietro la voglia di mettere i “delinquenti in galera”), ma nessuno che io conosca nel rione si vuole vendicare. Quindi non servirà nemmeno a rendere felice loro.

        Questa non è una critica a nessuno: è ovvio che se non ci fosse “la paura della galera”, nel suo insensato orrore, ci sarebbe tanta delinquenza in più. La galera non serve certo a “rieducare”, ma a far paura, fa paura, e va bene che sia così.

        Semplicemente, metto in relazione questo con la vita di tanta gente che ho conosciuto, che per la galera ci è passata.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          La pena ha anche una funzione specialpreventiva: una persona che ammazza per qualche spicciolo è semplicemente troppo pericolosa per andarsene in giro.

          Comunque la nostra andrà in un carcere femminile, dove si sta di gran lunga meglio che in quello maschile, e avrà molto tempo per pensare. Anche per mettersi in coda per i programmi di recupero per le tossicodipendenze.
          Non ne avrà voglia? E allora avrà buttato qualche anno della propria vita che avrebbe invece passato più proficuamente a… drogarsi? Rubare? Uccidere pensionati per derubarli?

          • Miguel Martinez scrive:

            Per MT

            “La pena ha anche una funzione specialpreventiva: una persona che ammazza per qualche spicciolo è semplicemente troppo pericolosa per andarsene in giro.”

            Su questo sfondi una porta aperta.

            Ho visto tante, tante volte lo stesso meccanismo.

            Dove una persona palesemente destinata a fare un grosso danno, può vivere sotto il radar. Lo sfigato non rischia quasi niente, finché spaccicchia, trufficchia, rubicchia, o magari stalkicchia la sua ex. Certo, si rovina il futuro, accumulando una serie di macchie sulla fedina penale che gli impediranno in futuro di uscire mai più dalla situazione di marginalità, ma finché ci sta, può continuare a danneggiare il prossimo.

            Poi succede il fattaccio, quello che fa la differenza tra la multa che non ti arriva perché non hai una fissa dimora, e il carcere.

            E lì è chiusa la tua esistenza.

          • Ros scrive:

            Mauricius: “ammazza per qualche spicciolo …”

            Non ne sappiamo nulla, ma non credo che fosse questo lo scopo e non quello di fregare il portafoglio, con la mente obnubilata, che
            – leggo sopra – l’anziano aveva in mano (?)

            Certe volte nelle circostanze ci si infila il diavolo grifagno a sghignazzarsela della bella, e se uno non ci ha il santino di Sant’Arcangelo Michele in tasca per amico ci casca con tutte le scarpe come niente

            • Miguel Martinez scrive:

              Per ros

              “Non ne sappiamo nulla, ma non credo che fosse questo lo scopo e non quello di fregare il portafoglio, con la mente obnubilata, che
              – leggo sopra – l’anziano aveva in mano (?)”

              Infatti. La ragazza, oppure il misterioso uomo che sarebbe stato con lei, avrebbe mirato al portafoglio, che Ezio non avrebbe mollato, conseguenza, Ezio cade e sbatte la testa.

              La differenza tra uno scippo senza testimoni, di cui nessuno se ne sarebbe accorto, e un omicidio.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “La differenza tra uno scippo senza testimoni, di cui nessuno se ne sarebbe accorto, e un omicidio.”

                viene dopo

                “Ma di lei, deciderà qualcuno che non ha mai dormito su un sacco a pelo davanti a un cinema in mano a truffatori, che non ha mai avuto una figlia invalida da curare a 91 anni, che non ha mai avuto un rione di cui prendersi cura.”

                Perché un giudice, che ha accesso a mezzi di prova e che conosce la differenza che citi meglio di te (e di me), sarebbe meno qualificato di chi ha dormito nel sacco a pelo ecc. nel comprendere la differenza?

              • Miguel Martinez scrive:

                per MT

                “Perché un giudice… sarebbe meno qualificato di chi ha dormito nel sacco a pelo ecc. nel comprendere la differenza?”

                Direi che la differenza tra ” uno scippo senza testimoni, di cui nessuno se ne sarebbe accorto, e un omicidio” non sia constatabile né dall’uno, né dall’altro.

                Ci vuole un medico.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                No, il medico al massimo ti aiuta a ricostruire la dinamica dei fatti. Ma la ricostruzione poi va sussunta nella fattispecie corretta e questo è il lavoro proprio del giudice.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Ma la ricostruzione poi va sussunta nella fattispecie corretta e questo è il lavoro proprio del giudice.”

                Vorrei che fosse chiaro che di fronte a storie come questa, sento innanzitutto la mia impotenza. Non ho soluzioni, e non critico nessuno per ciò che fa.

                Mi pongo solo la domanda… allora, separare una ragazza come quella del cinema Fulgor dal “mondo” mi sembra una cosa sacrosanta, perché il crack lo prende dal “mondo”, il danno conseguente lo fa al “mondo”.

                Il fatto che vi sia stato un morto (non voluto) non cambia il quadro. Era pericolosa prima, mica solo dopo.

                Penso alla storia che racconta Ros: magari lui è riuscito davvero a evitare che la persona che voleva “salvare” superasse la linea rossa. Ed è l’unica cosa che conta.

              • Ros scrive:

                Miguel “Mi pongo solo la domanda… allora, separare una ragazza come quella del cinema Fulgor dal “mondo” mi sembra una cosa sacrosanta, perché il crack lo prende dal “mondo”, il danno conseguente lo fa al “mondo”…”

                Di storie così ne vedo ancora ogni giorno.

                Faccio volontariato
                (corsi di pittura e scrittura autobiografica come terapia creativa) al CSM della mia zona.

                Quasi ogni giorno arriva un’altra vita, quasi, completamente bruciata di giovanissimi o più in là con gli anni e arresi.

                Che sia per droghe, alcol, schizofrenia paranoide, bipolarismo schizoaffettivo, solitudine, depressione, vecchiaia, penuria, disperazione …
                conta poco perché spesso è tutto un mischiarsi che non si sa cosa è venuto prima, se l’uovo della dipendenza e del comportamento borderline o la gallina della malattia mentale o del semplice vecchio caro disagio sociale.

                Se seguiti con amicizia e affetto senza paternalismi da riusciti nella vita (fino a adesso, almeno) molti rivivono, e spesso avvengono piccoli miracoli.

                Di queste storie molte ne arrivano col TSO per aiutarli quando non vogliono essere aiutati e sono in pericolo.

                Qualcuno si prende la responsabilità di farglielo e allora da cosa nasce cosa.
                Anche se è una strada difficile da proseguire agli inizi.

                Se alla ragazza, anche se solo dipendente e non malata
                (dove è la differenza se vogliamo) qualcuno l’avesse fatto e dopo in un centro diurno avesse trovato qualcosa di buono?
                Un bell’ambiente dove a poco a poco si sarebbe sentita in famiglia?

                Ma è andata così

              • Ros scrive:

                Mauricius con CSM non intendo il consiglio superiore della magistratura eh, ma quello lì per gli sconcomellati di Mogliano😁

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Appunto, non sappiamo nulla, per cui non sappiamo per quale reato sarà (o meno) condannata. Da quanto riferito la ricerca di denaro ha portato all’uccisione di una persona (casuale? Preterintenzionale? Non lo sappiamo).
              E, in ogni caso, non ho fatto un discorso di tipo morale*, ma specialpreventivo. Ovvero, una persona che è pericolosa per gli altri, perché cattiva, perché si droga fino a perdere la lucidità o per quello che volete, in giro è problematica.

              * Per qualche motivo, il discorso specialpreventivo è stato scambiato per un discorso retributivo (cioè morale). Non è che il peccato sta nell’occhio di chi guarda?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Ovvero, una persona che è pericolosa per gli altri, perché cattiva, perché si droga fino a perdere la lucidità o per quello che volete, in giro è problematica.”

                Ma infatti su questo sono pienamente d’accordo. Solo che faccio fatica a ragionare astrattamente, ho solo in mente le vite che ho visto da vicino.

                Ci sono tre livelli:

                1) fai la persona normale studi e paghi le tasse ecc e puoi diventare qualunque cosa, forse. Tipo me, che potrei pure fare un concorso in polizia, volendo.

                2) ti arrangi come puoi, vivi una vita da disastrata. Ti metti in una situazione burocratica che non ti permetterà mai di fare un concorso, ma nessuno ti può pignorare ciò che non possiedi anche se non paghi mai le multe. E anche se prendi una strada che porta palesemente, inevitabilmente alla catastrofe, per te e per altri, finché non superi la linea rossa, nessuno ti fa niente.

                3) superi la linea rossa e sei rovinato. Dopo trenta furtarelli minimi che poi non vai in carcere, alla trentunesima sbagli lancio e spacchi la testa al padrone del negozio.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “finché non superi la linea rossa, nessuno ti fa niente”

                Alla prima lezione di diritto penale ci dissero che il suo ricorso è l’extrema ratio. E non può che essere così.

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                credo tu stia parlando dell’azione penale.

                Beh, è vero per i reati violenti, ma non per quelli amministrativi, dove anche le ragioni più pretestuose e forzate sono buone.

        • Ros scrive:

          Miguel “ma nessuno che io conosca nel rione si vuole vendicare”

          Ma vendicarsi di cosa?
          Della sfiga che ha avuto?

          Ne conosco a mazzi e allo specchio che hanno vissuto e fatto di assai peggio senza la scarogna di fare danno nel posto sbagliato e al momento sbagliato e finire ai carciofi.

          E oggi sono encomiabili pilastrini della società perbene che piace alla gente che piace tutti allicchittati e improfumati come bagascie in libera uscita.

          Va a Culo, o a Grazia;
          tante volte 🙄☝️

        • Francesco scrive:

          >>> è ovvio che se non ci fosse “la paura della galera”, nel suo insensato orrore, ci sarebbe tanta delinquenza in più.

          Ne siamo sicuri? la galera sembra essere così inefficace nello scoraggiare i delinquenti, qualunque sia il suo livello di orrore, che non mi pare una tesi molto convincente. Idem la mancanza di galera: nel tuo Messico, il dominio dei narcos non scoraggia il delinquere, mi pare. Benchè la pena in quel caso ben peggiore delle peggiori prigioni russe.

          Forse che il bandolo della matassa stia altrove?

          E qui mi fermo sennò davvero muoio catto-comunista!

          🙂

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Francesco

            ” la galera sembra essere così inefficace nello scoraggiare i delinquenti, qualunque sia il suo livello di orrore, che non mi pare una tesi molto convincente.”

            Non lo so.

            Credo che ci sia un’enorme maggioranza di persone cui basti il sospetto di dire qualcosa di “politicamente scorretto” per azzittirli: che fosse nello Stato Pontificio o oggi che non bisogna criticare la somministrazione di castranti chimici a bambini “strani”.

            Anche quello che si droga, lo fa spesso perché ha paura di essere preso in giro come pìssero dai suoi amici perché non “si fa”.

            • Francesco scrive:

              Allora ha ragione Peucezio: perchè la giustizia sia parente della Giustizia dovrebbe essere diversa per “classe sociale”?

              In basso, dove non hanno paura della galera, frustate e ghigliottina. In alto, dove hanno una paura fottuta, basta un rimbrotto e qualche multa?

              In altissimo, squartamento di tutta la famiglia? e con i pony, che ci mettono di più!

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Allora ha ragione Peucezio: perchè la giustizia sia parente della Giustizia dovrebbe essere diversa per “classe sociale”?”

                Non saprei dire: non ho certo io la soluzione per problemi più grandi di me.

                Comunque la graduatoria che citi è stupenda e la condivido.

              • Francesco scrive:

                Lo sai che, tecnicamente, è incitamento a me a delinquere?

                😀

              • PinoMamet scrive:

                Secondo me hanno molta più paura della galera in basso che in alto.

                Non pochi, tra quelli che sono in alto, ci stanno proprio perché non hanno avuto alcuna paura della galera .

                Moltissimi che stanno in basso ci stanno perché hanno una paura tremenda della galera, e sanno che gli interessi della multa, che il ricco può stracciare, a loro rovinerebbero la vita.
                Perciò pagano sempre tutto, puntualmente, e rispettano tutte le regole.

                Poi ci sta chi è in bassissimo, che è talmente in basso, e talmente disperato, che non ha paura di niente.
                Ma in genere ha paura lo stesso.

                Fare il delinquente non è facile, non è che uno una mattina si sveglia…
                è un lavoro che si impara, o si eredita, e necessita di una rete di relazioni.

                Vorrei vedere chiunque di voi che un giorno decide di andare a rapinare un ufficio postale…
                ammesso che ci riesca (e lo ritengo probabile come un terno al Lotto) che ci fa poi con quel denaro?
                Mi compro la macchina nuova? In contanti?? Li deposito in banca, dove sanno che sono un morto di fame, e un bel giorno mi vedono arrivare con 300.000 euro nuovi? Non insospettisco nessuno?

              • PinoMamet scrive:

                Ed è forse uno degli esempi più semplici da gestire…

                poi vabbè, se rapini pochi spiccioli (e non ti beccano subito) puoi anche farcela…

              • Francesco scrive:

                Pino

                la differenza è puramente verbale: io per basso intendo il tuo bassissimo e per alto il tuo basso.

                Mentre il tuo alto corrisponde al mio altissimo.

                Ad altri indagare i retroscena ideologici di questa differenza!

                🙂

                F il pigro

        • roberto scrive:

          miguel

          “ma nessuno che io conosca nel rione si vuole vendicare. ”

          hai sentito la famiglia della persona morta? e ovviamente non sappiamo nulla del morto e di cosa penserebbe

          comunque ti invito a riflettere sulla funzione della pena, che, almeno in occidente, da beccaria in poi non è solo “vendetta”

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “comunque ti invito a riflettere sulla funzione della pena, che, almeno in occidente, da beccaria in poi non è solo “vendetta””

            Infatti, non ho detto che è solo “vendetta”.

            Ho detto che in questo caso, non c’è nemmeno la soddisfazione della vendetta.

      • roberto scrive:

        miguel

        “Diamo per ragionevolmente plausibile che la ragazza sarà giudicata da un magistrato?”

        io do per plausibile solo questo

        tutto il resto, boh, chi lo sa…ho avuto un collega magistrato di un prestigiosissimo tribunale amministrativo francese che era stato fino ai 35 anni infermiere (studiava mentre lavorava)…tendo a non fare troppe scommesse sul vissuto di persone che non conosco, e sai una cosa? proprio tu che hai conosciuto persone con storie davvero non banali, mi stupisci quando appunto cerchi di incasellare le persone nei tuo schemi mentali

        ma non è questo l’unico punto, anchese per me già è importante

        chi avrà in mano le carte con la storia della ragazza, giudicherà quello che ha fatto, non la vita che ha vissuto, e non vedo nessuna ragione al mondo per la quale aver dormito su una panchina o no dovrebbe in qualche modo influire sul modo di esaminare prove di un comportamento

  3. Miguel Martinez scrive:

    Io vorrei sottolineare una cosa fondamentale.

    Racconto la storia (con tutti i difetti del sentito dire) esattamente come l’hanno raccontata a me, diverse persone.

    Cioè le persone sane e normali sanno raccontare dell’omicidio di una persona cui vogliono bene, senza astio, rancore, partito preso, cercando semplicemente la verità, valutando anche le altre possibilità.

    Mentre qualunque cosa succeda nei contesti avvelenati dai media, diventa carico di odio, di incapacità di immaginarsi qualcos’altro, di voglia di stroncare qualunque cosa non coincida con la narrazione della propria parte.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “le persone sane e normali sanno raccontare dell’omicidio di una persona cui vogliono bene, senza astio, rancore, partito preso, cercando semplicemente la verità, valutando anche le altre possibilità.

      Mentre qualunque cosa succeda nei contesti avvelenati dai media, diventa carico di odio, di incapacità di immaginarsi qualcos’altro, di voglia di stroncare qualunque cosa non coincida con la narrazione della propria parte.”

      Leggo solo ora. Descrivi il fenomeno previsto decenni fa da Orwell (e, a quanto ne o, solo dal lui): la comunicazione o si svuota o si polarizza, cioè si finalizza all’odio verso qualcosa o qualcuno.

      E’ uno dei motivi per cui non seguo più i telegiornali, non acquisto più giornali e le notizie – quado ne sento parlare e purché mi interessino – me le vado ad approfondire cercando qua e là in Rete.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  4. Moi scrive:

    https://www.ilmessaggero.it/AMP/sport/rowling_contro_valentina_petrillo_atleta_transgender_imbrogliona_cosa_e_successo_perche_paralimpiadi_imane_khelif-8332077.html

    TERF in Chief
    (come si dice in certi ambienti)

    JK Rowling se la prende con la Trans ParaOlimpica Italica Valentina Petrillo … a quanto pare a ‘sto giro è trans vera, a differenza della ovarica policistica Imane Khelif.

  5. Francesco scrive:

    OT

    Miguel, ma cosa sta succedendo dalle tue parti?

    Il narcolettico presidente AMLO caccia l’ambasciatore USA? il dittatore Maduro sposta il Natale? il compagno Lula non appoggia Maduro? il pazzo Milei non crolla?

    ci manca solo qualche sanguinario centramericano che pacifica il suo paese con le cattive e siamo a posto

    E, soprattutto, perchè in Italia non se ne parla? c’è una lettura oltranzista della dottrina Monroe?

    Ciao

    fine OT

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Francesco

      “cosa sta succedendo dalle tue parti

      Eccellente domanda. Fra banderisti e sionisti tendiamo tutti a parlar d’altro.

      “Il narcolettico presidente AMLO caccia l’ambasciatore USA? il dittatore Maduro sposta il Natale? il compagno Lula non appoggia Maduro? il pazzo Milei non crolla?”

      Per quello che vale ti dico come la vedo io: mi sembrano vari episodi della Terza Guerra Mondiale a pezzi e bocconi correttamente prevista da Ratzinger e ben descritta dal suo succcessore 8che dopo tutto è di quelle parti).

      Con la penetrazione dei capitali Cinesi in Messico (prima solo per il fentanyl, adesso anche nell’industria automobilistica e petrolifera) e con la nazionalizzazione del litio Boliviano c’era da aspettarselo.

      Non mi stupirei se il prossimo fronte caldo diventassero le Filippine, col loro nuovo presidente filoUSA (il figlio di Marcos!) e le loro contese con a Cina.

      “perchè in Italia non se ne parla”

      Perché da noi il johnwaynismo è la religione di Stato di stampa e televisione, senza neppure più bisogno del Minculpop. Tutto ciò che non si adegua o che non è riconducibile ad esso è una non-notizia.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Andrea

        la tua cecità ideologica fa sembrare Don Ferrante un povero dilettante!

        davvero, infili qualsiasi cosa nella retorica stalinista degli anni Cinquanta e hai la spiegazione per tutto con una facilità estrema.

        non ti annoi?

        PS Benedetto XVI ha mai parlato di “terza guerra mondiale a pezzi”? sei sicuro?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “cecità”

          La ripetitività delle tue argomentazioni è nota, così come la tua tendenza di vedere stalinisti pure sotto il letto. 🙂

          Quanto a Ratzinger, ad essere precisi lui ha detto ‘stiamo uscendo da un’era postbellica per entrare in un’era prebellica’. E’ Bergoglio che ha raffinato il concetto parlando di ‘terza guerra mondiale a pezzi’.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Sapevo che Bendetto XVI certe cose non le diceva!

            PS non sono io che sono ripetitivo, è che devo sempre rispondere alla tua stessa identica frase sul “johnwaynismo”. Che ti fa veramente sembrare un pezzo di 1984.

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