Un voto ecumenico

Due settimane fa, ho votato per qualcuno, come ho raccontato qui.

E mi è andata malino, come spesso succede agli ottimisti.

Oggi c’è il ballottaggio, cioè bisogna votare contro uno dei due sopravvissuti.

Ecco la scheda:

Alla nostra sinistra, un crucco, alla destra, un’autoctona. Tenete presente, quando dico sinistra e destra.

Allora, i miei amici a Firenze si dividono in due grandi categorie.

Da una parte, ci sono quelli che

“Basta!!!!!!! sono decenni che comanda questa gente che non ti ascolta mai, che hanno trasformato Firenze in una Disneyland dove le multinazionali del turismo decidono tutto, che sono andati a prostituirsi in giro per il mondo vendendo i beni del Comune, che hanno mandato via le maestre della scuola d’infanzia sostituendole con precarie delle cooperative, dove al posto del polmone verde di Firenze hanno deciso di costruirci la nuova pista dell’aeroporto, che hanno svenduto tutto il convento di Santo Spirito a una ragazzina che casualmente era proprietaria di dieci ditte in Calabria, che vogliono sbucaltare tutto il centro storico con quindici parcheggi sotterranei per attirare ancora più gentrificazione, che di notte non mandano mai i vigili a multare chi viola la ZTL…”

Questi miei amici, e sono tanti, voteranno a sinistra, nel senso chirale, sulla scheda, icsando l’impronunciabile nome di uno straniero.

Dall’altra parte, ci sono ancora più amici che domani andranno a votare, dicendo,

“Aiuto emergenza!!!!!! Dobbiamo salvare Firenze dalla Marea Nera che avanza! Fermiamo quelli che vorrebbero fare gli sfratti facili, che si fanno regalare le concessioni delle spiagge, che non vogliono dare i posti al nido ai figli delle signore che fanno le pulizie in casa per loro perché sono straniere, che al posto del polmone verde di Firenze vorrebbero far costruire la nuova pista dell’aeroporto, che magari vogliono abolire la pulizia municipale per favorire quelli che bucano la ZTL…”

Questi miei amici voteranno tutti a destra sulla scheda elettorale.

Ora, una mia amica si è posta la domanda, e se avessero entrambi ragione?

E così ha pensato che invece di votare sempre contro, potrebbe finalmente essere una buona occasione per votare per.

Votando, appunto, per tutti e due:

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24 risposte a Un voto ecumenico

  1. Roberto scrive:

    …e lasciando così agli altri la scelta….mi sembra una grandissima cavolata, ma sarai sicuramente in grande e colorata compagnia

  2. Miguel Martinez scrive:

    Infatti, lascio agli altri la scelta tra quelli “che al posto del polmone verde di Firenze vorrebbero far costruire la nuova pista dell’aeroporto” e quelli “che al posto del polmone verde di Firenze vorrebbero far costruire la nuova pista dell’aeroporto”.

    Tra i due, vinceranno senza alcun dubbio quelli che “al posto del polmone verde di Firenze vorrebbero far costruire la nuova pista dell’aeroporto” di destra (nel senso chirale della scheda).

    Ma almeno non ci ho messo la firma io.

    • Miguel Martinez scrive:

      “Ma almeno non ci ho messo la firma io.”

      Aggiungo che conosco forse tre persone a Firenze che hanno votato PER la Funaro, perché hanno avuto rapporti con lei in quanto assessora al “sociale”.

      Tutte le altre hanno solo votato CONTRO la Destra. Avrebbero votato anche Matteo Salvini se fosse capitato come il candidato contro Schmidt.

  3. Miguel Martinez scrive:

    Tra l’altro, Cecilia Del Re aveva proposto di sostenere la Funaro se avesse messo nel suo programma alcuni punti importanti sul diritto alla casa e sulla creazione dei rioni amministrativi, la Funaro, sapendo di aver già vinto con la Paura dell’Uomo Nero, non l’ha degnata nemmeno di una telefonata.

  4. Francesco scrive:

    Ma scusa, quella battuta sull’impronunciabilità di un onestissimo cognome tedesco molto facile da pronunciare? non è che sotto sotto …

    😀

  5. Il signor Schmidt, ripeto, ha avuto un solo compito piuttosto preciso, che era quello di rendere presentabili ciurme e programmi che presentabili non sono. Per conto di una parte politica talmente consapevole della propria pochezza da lasciargli campo libero in tutto e per tutto, mettendo la mordacchia a individui che per cinque anni non hanno fatto altro che emettere comunicati stampa.
    A Firenze la politica di destra la fa il PD ed è più che sufficiente. Affidare questioni vitali a madri non sposate che danno lezioni di morale cattolica, a sovrappeso divorziati che congiacciono con la figlia di un polipregiudicato (una che ha la metà dei loro anni) e a ben vestiti con il mito di Margaret Thatcher non costituisce a mio avviso alcun miglioramento.

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per INSCO

    “A Firenze la politica di destra la fa il PD ed è più che sufficiente. ”

    Infatti.

    Mi sembra un motivo sufficiente per non votarlo.

    Detto da uno che vive in mezzo a ottimi piddini che votano CONTRO e poi dicono, “eh, bisogna turarsi il naso…”

    Preferisco respirare a narici libere.

    • Che è più o meno quello che ha scritto Montanari.
      Qualcuno gli ha risposto che si lética dopo.
      Prima si tengono i Giubilei e i Sallusti a debita distanza.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Io non sto con Oriana

        “prima”

        OAINSCO!!

        Esattamente.

        Dato un ladro di sinistra, esiste sempre uno di destra più ladro.

        Credo derivi direttamente dal Secondo Principio della Termodinamica… 😉 😉 😉

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • No. Non ci siamo.
          A Firenze esistono nonostante tutto dinamiche particolarissime e non esportabili. Con qualcuno che è nato qui o che comunque fa almeno finta di capire il contesto locale si può per lo meno pensare di relazionarsi.
          Con roba venuta da Roma o da Milano o da chissà dove altro, no.

          Sono stato astensionista anch’io. Poi ho visto i risultati, che in pratica assegnano prerogative, potere e visibilità a contesti e individui che una persona seria evita briosamente di nominare, e ho smesso di fare l’astensionista. Non è come un’assemblea di condominio, dove se non c’è la vedova Cioli non si decide niente.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per INSCO

            “Sono stato astensionista anch’io.”

            Parlando delle elezioni comunali, io no.

            Ho votato convintamente per una persona che ha il merito di essere costruttiva, e per questo è stata fatta fuori in una maniera allucinante da una banda di gente che sapeva di potersi permettere qualunque cosa, tanto avrebbe vinto perché rappresentavano la “non Destra”.

            Francamente, sapendo che la “non Destra” avrebbero comunque stravinto al ballottaggio, la piccola parte etica che si alberga persino in me, mi ha detto, al ballottaggio stattene a casa.

            • Io non sapevo che la non Destra tutta da dimostrare avrebbe stravinto. Anzi, avevo l’impressione opposta.

              • Francesco scrive:

                Eh, le impressioni, come possono ingannare!

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Insco

                “Anzi, avevo l’impressione opposta.”

                Probabilmente dipende dalle persone che si frequentano.

                La grande maggioranza di quelle cche conosco io, “bisogna turarsi il naso e votare contro Schmidt”.

                Unica eccezione un certo numero di persone dei “comitati” che oscillavano tra Palagi e Schmidt (“pur di farla finita con Nardella!”), carichi di accuse contro il PD (e ostili anche alla Del Re). Ne conosco diverse, ma sono persone che seguono con interesse maniacale ciò che succede in Comune, e sono anni che organizzano proteste, per cui numericamente non sono poi tante.

  7. Miguel Martinez scrive:

    Mi sono sbagliato dello 0,56%

    Avevo previsto la vittoria dell’Antidestra sull’Antisinistra, del 60% contro il 40%.

    E invece l’Antidestra ha vinto per il 60,56% contro il 39,44% dell’Antisinistra!

    Beh, non si può essere profeti perfetti… ma mi sento le mani pulite.

  8. Miguel Martinez scrive:

    Segnalo un bellissimo saggio dell’amica antropologa Stefania Consigliere:

    https://comune-info.net/disperate-speranze/

    • Miguel Martinez scrive:

      Stefania racconta quello che proviamo a vivere tutti i giorni, qui, in questo spaventoso e meraviglioso angolo del mondo che è Firenze:

      “In giro per il mondo ci sono gruppi in lotta perché il plusvalore non distrugga le loro fondamenta, altri che sperimentano nuove forme di autodeterminazione, e perfino nel cuore delle metropoli molti collettivi si stanno organizzando per aprire spazi la cui logica sia diversa da quella del “tutti contro tutti”: luoghi di solidarietà, di mutualità, di festa, di umana decenza. Questo “comunismo della vita quotidiana”, come lo chiamava Graeber, sembra ben poca cosa a fronte dello strapotere economico, bellico, comunicativo e di controllo della macchina del capitale: e invece è l’essenziale, perché dimostra che, se il nostro mondo fa schifo, non è perché gli umani sono malvagi e corrotti, ma perché tutto è organizzato, da quattro secoli a questa parte, in vista del profitto, dell’egoismo, del cinismo e, in ultima analisi, della disperazione.”

      • Miguel Martinez scrive:

        “Questo “comunismo della vita quotidiana”, come lo chiamava Graeber, sembra ben poca cosa a fronte dello strapotere economico, bellico, comunicativo e di controllo della macchina del capitale”

        So che il linguaggio non sarà condiviso da tutti, sa tanto di “sinistra”, eppure se andiamo oltre le fissazioni identitarie, Stefania in queste righe coglie davvero tutto.

        Il senso che provo di fronte al piccolo poeta Abner che tiene aperto il luogo in cui Leonardo dipinse l’Annunciazione, contro tutti gli assassini e speculatori immobiliari e saccheggiatori.

        “Ben poca cosa”, Abner, ottant’anni… Ma che meraviglia che esistano lui, e la sua splendida consorte cantattrice. A fare il “comunismo della vita quotidiano” tra

        – a sinistra – l’ultima cena dipinta dal Sodoma,che si autoritrae come Giuda e ti guarda in faccia; e c’è Giovanni che si adagia sul petto di Gesù;

        e sul muro di fronte il fragile bozzetto dello stesso quadro, dove si vede adagiarsi sul petto di Gesù, non il maschio Giovanni, ma la femmina Maddalena.

  9. Miguel Martinez scrive:

    “perfino nel cuore delle metropoli molti collettivi si stanno organizzando per aprire spazi la cui logica sia diversa da quella del “tutti contro tutti”: luoghi di solidarietà, di mutualità, di festa, di umana decenza. ”

    Stasera doveva venire a fare le prove Stella, cantante lirica greca della chiesa greca, che ha creato un coro di gente che canta in greco, tra il sacro e il profano;

    ma Marco, il babbo timido licenziato che da noi fa le pulizie, aveva spezzato la chiave nel cancello;

    allora tutta preoccupata la Francy, ex-cassiera del Penny Market, ci ha chiamato da Cossuine in profondissima Sardegna;

    Per cui ho sentito la Vale che ha due gatti e un cane a tre zampe, per farmi dare la chiave dell’altro ingresso;

    ma intanto il Calciante de’ Bianchi era passato e aveva aggiustato il cancello;

    per cui ho potuto aprire il cancello alla splendida Stella, e domani faranno il coro greco.

    Luoghi di umana decenza!

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