Noi non viviamo in un Regime eccetera.
Noi viviamo in una Democrazia eccetera.
Nella Democrazia, c’è il Mercato e c’è la Politica.
Sapete che l’Essere Umano è il Culmine dell’Esistente e il Metro di Tutto, grazie alla sua Ragione.
Nel Mercato, ogni singolo Attore Economico si informa con cura sulla Merce e dopo profonda riflessione razionale, sceglie cosa comprare nel proprio Migliore Interesse, che poi diventa l’Interesse di Tutti.
Nella Politica, ogni singolo Cittadino si informa con cura sulla situazione del paese e del mondo, e dopo profonda riflessione razionale mette una X sulla schedina nel proprio Migliore Interesse che poi diventa l’Interesse di Tutti.
In entrambi i casi, la Ragione del Attore Economico/Cittadino deve poter operare su informazioni che non siano censurate e truccate da interessi.
Le informazioni non solo dovrebbero essere vere, ma anche complete.
Poniamo che sia mio interesse schiarirmi i capelli.
Ho l’informazione che l’acido muriatico schiarisce.
Mi verso in testa una boccetta di acido muriatico. In effetti, i miei capelli si schiariscono subito, per cui l’informazione non era falsa…
Ora, nel mondo reale, che è tutt’altro posto, le Informazioni sono una Merce.
Un Imprenditore decide di produrle, ma ci vogliono tanti soldi. Per rientrarci e guadagnarci pure, la Merce deve essere venduta.
Nel caso delle altre Merci, di solito un prodotto concreto (tipo dentifricio) viene accompagnato dalla pubblicità (“questo sconvolgente sorriso vince sempre...”).
La Merce Informazione invece è la pubblicità di se stessa. Come venderti il poster della signora di cui sopra, senza nemmeno il tubetto.
Ma la Pubblicità non è altro che una forma di seduzione. Il piccolo imprenditore che mira a portarsi a letto la vegana innamorata di Rilke si imparerà a memoria le poesie di Rilke e si mangerà le bistecche di nascosto, mica le parlerà di partita doppia o dell’incremento dei saldi del debito commerciale.
Ne consegue – semplificando – che il prodotto spacciabile sia sono solo dei rimandi a cose che già ci interessavano.
Mentre le Notizie riguardano normalmente realtà di cui non sappiamo nulla: per quello sono novedades, news, nouvelles, novosti…
Solo che chi ce le deve vendere, sa che le cose nuove ci piace bercele da botti vecchie, se no non le capiamo. A scuola siamo stati costretti a imparare cose nuove. Ma il sito di Repubblica non può strillare, “vieni da noi che ti spieghiamo il diagramma di Voronoi!” (che è interessantissimo, a pensarci, ma non seduce).
Questo significa che ogni “novità” deve essere tradotta in un antico racconto.
Una sorta di fiaba minimale, in cui in 32 secondi e mezzo,ti raccontano e ti ri-raccontano che c’è:
- L’Orco che fa cose brutte cose alla principessa
- La Fata che con una magia fa belle cose che fanno stare meglio
Queste due categorie sono sufficienti per capire l’universo mondo, e costituiscono circa il 90% del contenuto dei media.
Tre esempi al volo.
Dal Fatto Quotidiano. Qui non sappiamo nulla su chi sia il quindicenne in questione (sappiamo solo che è tunisino), quale sia la sua storia, quali siano le direttive del Conad in merito a furtarelli, quanti furti subisca quella specifica filiale della Conad, se magari a chiamare la polizia si stato uno dei tanti senegalesi addetti alla security, dove vivano normalmente i “minori non accompagnati” a Bologna, come il ragazzo sia arrivato in Italia, quali siano le regole in questo caso…
Non sappiamo nemmeno per quale partito voti il responsabile di quella particolare filiale della Conad.
Ma c’è un fantastico florilegio di commenti. Tutti italiani doc, che si insultano a vicenda con una violenza degna di altre cause:
“Voi di Sinistra esaltate questi delinquenti che vengono da altri paesi!”
“Voi di Destra volete far mettere in galera i ragazzini di quindici anni che si prendono i cioccolatini!”
Notate l’elemento fondamentale: il nemico non sono né i tunisini, né gli addetti alla sicurezza del Conad, né i carabinieri. Sono italiani della fazione opposta.
L’altro giorno, il Fatto Quotidiano, merito suo, aveva messo in primo piano il fatto che un terzo dell’economia mondiale e una metà della popolazione del pianeta aveva dichiarato (per ora in modo delicato) la secessione dal cuore del sistema militare/industriale/informatico del mondo, gli Stati Uniti. Insomma, la prima notizia era la riunione dei BRICS.
Sono andato sul sito di Repubblica e ho trovato che le principali notizie erano invece queste:
Generale Vannacci stia più attento: ecco perché la pelle bianca non significa italiani
il responsabile comunicazione della regione lazio Marcello De Angelis inneggia a Himmler. Fiano: “Il post antisemita è di un anno fa, nessun pentimento” [in realtà aveva solo regalato al Ciucciadati di Zuckerberg la foto di una candelina accesa per il solstizio d’inverno, che qualche archeologo incredibilmente colto ha scoperto che somigliava a qualcosa che usava qualcuno in Germania un quasi-secolo fa]
Coperta di cioccolato nel resort, il manager: “Una vergogna, io l’unico a lamentarmi. Quella donna trattata come una stoviglia”
Mahmood, l’amarezza del padre per le canzoni che lo hanno reso celebre: “Non l’ho abbandonato, se lo pensa cambi cognome”
Lite in volo per bambini vivaci: l’aereo per Roma torna a Olbia. La mamma ora rischia una denuncia
“Faticavo a uscire di casa, ora sono tornata a vivere”: il racconto di Sofia Scarparo, prima bagnina trans italiana
Qualche ora dopo, persino il quotidiano degli Agnelli si accorge che è cambiato il pianeta, e mette anche la riunione dei BRICS al livello della mamma che rischia una denuncia.
Il giorno dopo, il Fatto Quotidiano riesce però a compiere il capolavoro, mettendo in cima a tutto:
Cioè, il Presidente della Repubblica interviene al meeting di Rimini di Comunione e Liberazione (e già questa sarebbe una notizia interessante, perché ci è andato?).
Il Presidente della Repubblica in realtà, a sua eterna vergogna, non ha mai citato le poesie autopubblicate del mio amico contadino Giovanni Pandolfini.
E per lo stesso motivo, non ha mai menzionato l’ex-dirigente dell’Istituto Geografico Militare Vannacci, che si è autopubblicato anche lui un piccolo testo.
Il titolista riesce a trasformare una carica di Banalità Presidenziali in una lezione personale impartita dal Presidente della Repubblica a un tizio che si è autopubblicato un libro (Vannacci, non Pandolfini, che tra i due probabilmente scrive cose più interessanti).
Però sono storie che chi ci gode a sentirsi raccontare storie, è sempre pronto a fare clic sulla pubblicità senza la quale non avremmo né Repubblica né il Fatto Quotidiano.
>>> In entrambi i casi, la Ragione del Attore Economico/Cittadino deve poter operare su informazioni che non siano censurate e truccate da interessi.
Questo mi pare leggermente ridicolo, non mi risulta ne esistano. L’Attore stupido muore sempre, in tutti i modelli economico-politici. Anche quando lo fanno scendere dal palco per il suo bene, alla fine lo mandano a crepare. Pure la gazzella stupida, quando il leone fa ROAR corre in bocca alle leonesse.
>>> Le informazioni non solo dovrebbero essere vere, ma anche complete.
E le ragazze dovrebbero essere gentili, disponibili, oneste, sexy, colte, discrete e non più alte di te. E magari pure eterosessuali e carine.
Poi, per una volta che in Italia qualcuno cerca di far parlare tra loro le fazioni, tu hai da sindacare? cosa ti ha fatto di male il Meeting?
Infine, se le novità non contenessero qualcosa che già ci interessa, non le capiremmo e non vorremmo neppure conoscerle.
🙂
Per Francesco
“cosa ti ha fatto di male il Meeting?”
Vedi come ti adegui?
Io non sto cercando di polemizzare con nessuno.
Ma appena apro bocca, pensi che io ce l’abbia con qualcuno.
Credo che in un mondo “non capitalistico” sarebbe interessante sapere che c’è un posto in cui varie realtà dialogano. Molto più che sapere che il discorso di Tizio, in quel contesto, potrebbe essere interpretariato come una frecciata contro Caio.
@ Martinez
“io non sto cercando di polemizzare con nessuno”.
Eh no.
Dov’è finito Daouda quando c’è n’è bisogno?
Nel momento stesso che uno parla, polemizza.
Per il fatto di dire qualcosa, si nega implicitamente o meno l’opposto.
Persino la matematica è stata ricondotta alla logica (da Gödel), e nella logica il principio di non contraddizione domina. Tremende sono le battaglie combattute alla lavagna. Se affermi A neghi non-A. Il gioco più astratto – gli scacchi – è una battaglia.
Qualunque cosa tu dica riflette le tue posizioni (contro le “tecnoscienze” e simili) che tu lo voglia o no, perché riflette le tue percezioni del mondo che – come ognuno di noi – guardi da dietro le lenti delle tue idee.
E tanto più una/uno si sforza sinceramente di non polemizzare e di descrivere la realtà “per quello che è” tanto più chiaramente e senza remore e fronzoli la illustra per come la vede lei/lui, tanto più è parziale e dunque polemico.
Nietzsche qui probabilmente direbbe che ogni nostra affermazione è una auto-affermazione, un piantare la bandiera nella terra del non-detto, in ultima analisi quindi una manifestazione della propria volontà di potenza.
E concordo sinceramente con Eraclito: la guerra è madre di tutte le cose.
L’interminabile lista dei miei difetti non include quello di nascondermi che quando affermo qualcosa in realtà è perché desidero impossessarmene – anche solo idealmente.
L’obiettività è una scusa e un modo di prevenire fallimenti – non una virtù.
Ciao!
Andrea Di Vita
>>> e già questa sarebbe una notizia interessante, perché ci è andato?
Scusa ma questa non è una bella polemica?
E perchè ignori le cose che ho scritto prima, che trovo più importanti? cioè che il mondo non può essere un asilo nido in cui chi si fa pecora non verrà mangiato?
Per Francesco
” e già questa sarebbe una notizia interessante, perché ci è andato?”
Sarebbe interessante capire, senza spirito polemico, perché al Meeting di Rimini ci vanno dal Presidente della Repubblica a Marco Rizzo.
Capire come vengono scelti gli invitati, e cosa li motiva a partecipare.
Credo che se io domani chiamassi Marco Rizzo a venire al nostro giardino, ci verrebbe; ma il Presidente della Repubblica perché ci va?
Cosa crea l’autorevolezza del Meeting? Anche la certezza che non dovrai pagare il fatto di esserci andato… il laicissimo quotidiano degli Agnelli infatti mica scrive, “scandalo, Mattarella va da CL!”, scrive, “Mattarella striglia Vannacci” senza nemmeno dire il contesto.
Tra l’altro in tempi non sospetti (tipo diciassette anni) ho sempre avuto buoni rapporti con i ciellini.
Secondo me il primo fatto che il Meeting è sempre stato un luogo in vero incontro con (quasi) tutti.
Vuole esserlo e si è impegnato per farlo davvero, e questo nel tempo paga.
Se Mattarella cerca un pulpito da cui parlare agli italiani al di là delle diatribe più miserabili (quelle che piacciono ad Andrea), quello è un buon posto.
E da lì può anche dire cosa che fanno incazzare di bruttissimo Libero, mica solo banalità all’acqua di rose.
Credo che nel lungo periodo pure le calunnie (comprese quelle contro CL) tendano a stingere, rispetto alla realtà.
Ciao
https://www.remocontro.it/2023/08/26/niger-escalation-della-crisi-espulso-lambasciatore-di-francia-germania-e-stati-uniti-forse/
Io pure che sono notoriamente di ampie vedute (medaglia, grazie), di fronte alla situazione in Niger ho perso tempo. Non so perché in me resta qualche rimasuglio di indifferenza o leggera insofferenza nei confronti delle questioni africane, come se fossero questioni di serie B.
Poi vai a vedere e trovi
“Niger, uranio e migranti
Il Niger è un Paese chiave per gli interessi occidentali nell’area subsahariana: oltre a essere uno dei principali esportatori di uranio, sul suo territorio passano le rotte dei migranti che prima di affrontare il Sahara convergono su Agadez”.
Roba che ci riguarda eccome
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Agadez
Agadez.
Città dei Tuareg. Vi è stato girato “Il te (con accento appropriato che non trovo) nel deserto”
Importante centro di commercio per quanto riguarda Uranio, Cammelli, Argenteria e Pellame. Esistono ancora carovane che trasportano Sale.
Le case sembrerebbero in terra cruda. Meraviglia architettonica.
Speriamo che adesso non si mettano a bombardarla.
Nel 2015, l’Unione europea ha deciso di agire in modo più significativo per fermare i migranti dal sud. Riuniti nella capitale maltese, i rappresentanti dei Paesi membri hanno immaginato come implementare la loro lotta contro l’immigrazione, con l’aiuto di alcuni Stati africani. In cambio di alcune centinaia di milioni di euro di aiuti economici, le autorità nigerine hanno accettato di rendere illegale l’attraversamento dei migranti.[21]
Da allora, chiunque permetta a un migrante di entrare o uscire illegalmente dal Paese in cambio di un beneficio finanziario o materiale è punito con una pena detentiva da cinque a dieci anni e una multa fino a 5 milioni di franchi CFA (circa 7 620 euro). Chiunque li aiuti durante il loro soggiorno senza beneficiarne – chi fornisce loro alloggio, cibo o vestiti – è passibile di due a cinque anni di prigione.[21]
Un semplice sospetto può essere sufficiente per rimandare una persona nel sud del Paese.
Nella parte meridionale del Paese è diffusa la malaria. Sono presenti anche malattie endemiche quali tifo, tubercolosi, meningite e morbillo. Nel 2010 si è diffusa un’epidemia di colera nelle zone agricole meridionali, con un migliaio di casi segnalati e numerosi decessi.
Per Fuzzy
“Da allora, chiunque permetta a un migrante di entrare o uscire illegalmente dal Paese in cambio di un beneficio finanziario o materiale è punito con una pena detentiva da cinque a dieci anni e una multa fino a 5 milioni di franchi CFA (circa 7 620 euro). Chiunque li aiuti durante il loro soggiorno senza beneficiarne – chi fornisce loro alloggio, cibo o vestiti – è passibile di due a cinque anni di prigione.[21]”
Traduzione.
L’Europa dà una vagonata di soldi al Presidente per rifarsi la sua villa a Monaco.
I poliziotti senza paga da anni possono adesso entrare in casa di qualunque persona, accusandola di aver “aiutato” un lontano parente a emigrare e ponendo l’alternativa, o 5 milioni di franchi allo Stato o un pollo bello ruspante al poliziotto 🙂
Poi uno si chiede perché la gente emigra…
Già.
E qui rispondo a Di Vita benché non mi abbia interpellato, diciamo semplicemente perché mi chiamo Fuzzy e amo le contraddizioni. Per non dire i paradossi.
https://disf.org/davies-teorema-incompletezza-godel
Dove c’è un paradosso la logica degli imprecisi in una certa misura come me, dice
A è vero per il 50% e B altrettanto.
È Buddha contrapposto ad Aristotele.
Ma non le conosci queste ovvie banalità?
Mi sembra strano per uno come te che sa praticamente tutto.
@ fuzzy
“Gödel”
Non ho citato Gödel a caso. 😉
Essendo riuscito a trasformare ogni affermazione di qualunque logica in un numero intero in modo non ambiguo, Gödel è riuscito a dimostrare che un qualunque sistema logico capace di attribuire un giudizio di “verità” o “falsità” ad una qualunque affermazione (“sistema completo”) è necessariamente contraddittorio. I
In altri termini, una logica per essere libera da contraddizioni deve essere incapace di formulare risposte ad almeno una delle infinite domande che le si può proporre.
In particolare, Gödel dimostra che il numero intero corrispondente all’affermazione “l’aritmetica non ha contraddizioni al suo interno”, ancorché gigantesco, è uguale al numero intero corrispondente all’affermazione “l’aritmetica ha almeno una contraddizione al suo interno”. E siccome Gödel ha anche dimostrato che qualunque affermazione di qualunque logica (proposizionale, booleana, fuzzy…) è associata a un numero, la dimostrazione vale indipendentemente dal tipo di logica da cui si parte.
In soldoni, all’uomo della strada Gödel lascia due alternative.
O la pretesa di attingere a una Verità Assoluta ha fondamenti, e allora non ci si può arrivare col pensiero logico quale che siano la sua forma e le sue regole si apre così la strada allo spiritualismo, al misticismo wishful thinking ecc.
Oppure non esiste una Verità Assoluta.
Per non saper né leggere né scrivere, personalmente attengo alla seconda.
Meglio accendere una candela che maledire il buio.
Ciao!
Andrea Di Vita
Verità assoluta 50% non verità assoluta 50%. E ti metti l’animo in pace. Poi sarà quel che sarà.
Non credo sia una questione di vita o di morte. La logica fuzzy accetta le contraddizioni. Fanno parte del vivere. Taleb, che non so che logica segua, se non quella del vivere senza andarsi a
cercare intenzionalmente i peggiori guai, dice che gran parte di quello che si fa è sbagliato, ed è vantaggioso che sia così, l’importante è non fare grossi sbagli. (Taleb the best).
Per ADV
“Meglio accendere una candela che maledire il buio.”
Titolone domani su Repubblica – il nuclearista ADV esalta Himmler!
Il nucleare è nazista!
@ Martinez
“nazista”
Questa non l’ho capita. 🙂🙂
Me la spieghi❓❓
Ciao!
Andrea Di Vita
Per ADV
“nazista”
Questa non l’ho capita.
Vergogna, intanto chiedi scusa, poi forse te la spiego.
Forse.
@ fuzzy
“sbagliato”
Paul Valéry diceva che anche il 99% di tutto quello che si sa è sbagliato.
E secondo il Tolstoj di Guerra e Pace il generale Kutuzov (suo parente da parte di madre) sconfisse Napoleone facendo il meno possibile.
Ciao!
Andrea Di Vita
@ Martinez
“chiedi scusa”
Mi sono perso, davvero.
Di che cosa dovrei chiedere scusa?
Facciamo così: chiedo scusa a prescindere, anche se non si di che.
Adesso mi spieghi? 🙂
Ciao!
Andrea Di Vita
““Meglio accendere una candela che maledire il buio.””—-
Il bello è che questa frase è stata largamente usata per decenni:
a) in ambienti legati ad attività umanitarie, volontariato, progressismo illuminato, antirazzismo, anti-discriminazione, accoglienza, inclusione e robe affini;
b) in contesti di impegno culturale razionalistico-antisuperstizione-cicappino (è evidenziata nell’ultimo libro di Carl Sagan, che fu il suo testamento culturale e morale definitivo)
c) come effetto parziale della precedente, in alcuni casi è stata usata anche in contesti esplicitamente laicisti, antireligiosi, e molto critici su tutto ciò che rientra nel calderone dei “sani valori della tradizione di una volta”.
Però non ci trovo nulla di strano se uno come Vannacci non lo sapeva… 🙂
Per Paniscus
“Però non ci trovo nulla di strano se uno come Vannacci non lo sapeva…”
No, era De Angelis
ok, mi scuso, ho preso una cantonata, ma è normale che nemmeno De Angelis lo sapesse?
e comunque aggiungo un’altra osservazione di stupore puro:
una delle argomentazioni che sono state evidenziate a favore del generale Vannacci (e che fino a pochissimo tempo fa andava bene anche alla sinistra più agitata) è quella di essersi battuto per la trasparenza sulla questione dell’uranio impoverito utilizzato nelle missioni militari degli ultimi 20-30 anni e che sarebbe stato responsabile della morte o dell’invalidità di molti militari e civili ignari.
Bene, se questo signore è tanto ferrato su un argomento così importante e con implicazioni così grosse, perché non ha scritto un libro proprio sulla questione dell’uranio impoverito, invece che prendersela con gli omosessuali, con gli immigrati e con le femministe?
Stamattina, su Repubblica:
1) in alto, la riga dei temi principali. L’arresto di un ex-presidente degli Stati Uniti, una guerra mondiale e il libretto autopubblicato di uno sconosciuto funzionario pubblico:
Ucraina
Trump
Prigozhin
Caso Vannacci
Stupro Caivano
Calciomercato
Almanacco
2) Il verdetto dell’autore di un libretto autopubblicato sul presidente della Repubblica:
Vannacci commenta Mattarella: “Le sue parole sulla diversità sono una ovvietà”
3) Grazie alla pubblicità di Repubblica, attorno al libretto autopubblicato di uno sconosciuto funzionario pubblico, nasce un “movimento”:
Caso Vannacci, dopo il libro omofobo nasce il movimento “Mondo al contrario”: un meeting tra i sostenitori del generale
4) Un ex consulente di un politico ha recensito il libretto autopubblicato:
Gianandrea Gaiani, chi è l’ex consulente di Salvini che ha recensito (bene) il libro di Vannacci: “Ma non sono la sua anima nera”
5) Dall’alto del suo Ditino Imparatore, interviene anche Lei: Natalia Aspesi sul libro di Vannacci: “La paura ci impedisce di riderci su”
6) E poi la chicca: Corrado Augias commenta “Il mondo al contrario” di Vannacci: “Un disegno di odio pieno di ombre”
È degno di nota come siano proprio i giornali di “sinistra” alla repubblica a creare i “seguaci” del vannacci di turno dandogli una visibilità immensa, un po’ come facevano per salvini nel periodo in cui c’era la chiara linea editoriale di ripubblicare ogni stupidaggine prodotta dal suo social media manager. Per il resto il raddoppio dei BRICS, e che raddoppio con addirittura Iran e Arabia Saudita che entrano a far parte della stessa organizzazione, è la vera notizia non della settimana ma direi dell’anno. Nel comunicato di chiusura poi di carne al fuoco ce n’è parecchia, certo per ora si tratta di parole ma vale la pena una lettura, ad esempio sulla questione palestinese non so se si erano mai esposti così chiaramente.
Per Ujjj
“È degno di nota come siano proprio i giornali di “sinistra” alla repubblica a creare i “seguaci” del vannacci di turno dandogli una visibilità immensa,”
Dicesi Motore Perpetuo a Energia Avversaria: https://kelebeklerblog.com/2022/10/30/il-motore-perpetuo-a-energia-avversaria/
x Ujjj
Posso farti osservare che parlare di organizzazione è decisamente esagerato?
😀
Mondo Fuzzy:
https://www.ad-italia.it/article/citta-fantasma-cina-case-abbandonate/
https://www.ad-italia.it/article/crisi-climatica-architettura-araba-futuro-sostenibile-vitra-design-museum/#intcid=_ad-it-bottom-recirc_b5b2e651-24f8-422e-9b3b-e30901ae951f_cral2-2
Città a prova di caldo rovente.
L’articolo di Natalia Aspesi è a pagamento, ma l’incipit è notevole:
“E no, gentile Signora Camelia, la di lui gentile dama, con l’aiuto delle care figliole Elena e Michela, non potevate stargli appresso come fanno le astute mogli dei generali per difenderli dalle tante fan, e buttargli via i fogli man mano che lui illustrava il suo piccolo mondo antico, come se non fosse ancora scoppiata la Prima guerra mondiale? Per non fargli fare una brutta figura come purtroppo sta facendo, e poi per ritrovarsi, a parte i fascistoni, preso in giro da diversi TikTok che glien…”
L’Aspesi sa pure come si chiama la moglie e le due figli, a quanto pare.
E il pericolo è di essere presi “in giro da diversi TikTok”.
Anche per la aspesi, il giornalista
« f) non pubblica i nomi dei congiunti di persone coinvolte in casi di cronaca, a meno che ciò sia indispensabile alla comprensione dei fatti, e comunque non li rende noti nel caso in cui si metta a rischio la loro incolumità; non diffonde altri elementi che ne rendano possibile l’identificazione o l’individuazione della residenza; »
Vai, tutto sulla storia della Signora Camelia:
https://www.trend-online.com/lifestyle/roberto-vannacci-moglie-chi-e/
Siamo ai confini dello stalking…
Leggo che fra i doveri dei giornalisti è scritto che il giornalista
« f) non pubblica i nomi dei congiunti di persone coinvolte in casi di cronaca, a meno che ciò sia indispensabile alla comprensione dei fatti, e comunque non li rende noti nel caso in cui si metta a rischio la loro incolumità; non diffonde altri elementi che ne rendano possibile l’identificazione o l’individuazione della residenza; »
Margherita cerri, che ha scritto quella cosa andrebbe immediatamente segnalata all’ordine dei giornalisti, se esistesse un vero ordine dei giornalisti….
credo che per ogni persona italiana un po’ famosa si trovino articoli del genere “chi è il compagno/fidanzato/marito”
…sono tutti articoli un po’ stupidi, ma posso capire quando non c’è niente di male.
Chi è il fidanzato della tal modella? Mi pare una curiosità un po’ morbosa, ma legittima.
Si tratta dello spettacolo, il gossip è in una certa misura fisiologico
(in un certa misura: “chi è la nuova fiamma dell’attore” è gossip, “la madre dell’attore è malata ma si fa curare in una clinica super costosa” è stalking e diffamazione)
Invece il pedinamento di Mediaset di un giudice (non ricordo tale) nel quale si tentatva peraltro inutilmente di metterlo in ridicolo per cose inesistenti
(“ecco che aspetta l’autobus! Ah, come aspetta… e guardate i suoi calzini blu!”)
anche se non toccava i suoi famigliari mi è sempre sembrato giornalisticamente disgustoso.
La vedo come pino
Per Giuseppe Motta
“credo che per ogni persona italiana un po’ famosa si trovino articoli del genere “chi è il compagno/fidanzato/marito””
Ma questo qui non voleva essere “famoso”. Voleva solo autopubblicarsi un discutibile sfogo di banalità.
non conosco il generale sicché non so se volesse diventare famoso o meno
non credo sia rilevante per chi scrive o legge di gossip
quando in Italia diventi una celebrità questi articoli sono molto comuni, anche su figure persone decisamente meno note al grande pubblico
c’è anche il filone “vi ricordate di…” per gli ex famosi
Dovete capire che in Italia, come in ogni stato di diritto, non esiste più il potere di vita o di morte del sovrano sui sudditi, né l’arbitrio dei nobili/funzionari/potenti sui loro sottoposti, né alcun altro potere ha il diritto di commettere arbitri sulle persone.
E ovviamente i malviventi non possono rubare, stuprare o uccidere a piacimento senza incorrere in sanzioni anche gravi.
Insomma, nessuno può fare quello che vuole a scapito di un altro perché così gli gira o perché gli conviene.
Tranne i giornalisti. I giornalisti hanno diritto di parlare e sparlare di chiunque, con o contro la sua volontà, di distruggere le persone, di diffamarle, di violare ogni loro segreto.
Uno dei princibi basilari della democrazia moderna, almeno in Italia, è che i giornalisti hanno licenza di uccidere (in senso metaforico, ma neanche tanto) ad libitum e senza rendere conto a chicchessia.
@ peucezio
“giornalisti”
Concordo con te ma sostituendo alla parola “giornalisti” le parole “ALCUNI giornalisti”.
Per altri ci sono quintali di denunce per diffamazione da parte dei soliti noti.
https://www.affaritaliani.it/entertainment/report-intervista-choc-di-sigfrido-ranucci-un-uomo-ha-provato-a-molestarmi-838754.html
Ciao!
Andrea Di Vita
Andrea,
beh, c’è qualche trafficante d’organi umani che in fondo è una brava persona, lo fa per dare da mangiare ai figli.
Mica sono tutti dei pezzi di merda.
Per Peucezio
“Uno dei princibi basilari della democrazia moderna, almeno in Italia, è che i giornalisti hanno licenza di uccidere (in senso metaforico, ma neanche tanto) ad libitum e senza rendere conto a chicchessia.”
E’ vero, ma starei attento a inquadrare meglio le affermazioni di questo tipo.
Il rischio è di dire, “in Italia succedono cose assurde e surreali e senza senso!”, mentre di solito c’è una logica dietro le cose.
Il quotidiano è una società in perdita, in cui persone molto ricche investono molti soldi, per ricavarne ancora più soldi.
Una gran parte delle perdite è coperta da fondi pubblici (“i giornali fanno informazione, che è il sale della democrazia”).
Un’altra parte è coperta da favoritismi e traffici – non sappiamo quanti appalti siano passati agli Agnelli grazie ad articoli scritti apposta…
Ma il resto deve passare per la vendita al pubblico di “storie che piacciono”.
Che sono di due tipi:
a) storie che piacciono ai Nostri – Generale Cattivo Omofobo, e lì si ha il “diritto” di sbucaltare tutta la vita di qualcuno (per l’Altra Fazione, c’è Imam Musulmano ha detto, e deportiamolo!, zingarello ruba!).
b) storie che piacciono alle Nonne – e lì ci deve essere il SESSO con tutte le maiuscole, sangue, gattini carini, pettegolezzi veri o falsi non importa, temporali che ti possono distruggere la casa, stupri, ecc. ecc. E lì si ha il diritto di sbucaltare figli, corna, cani…
Miguel,
“Il rischio è di dire, “in Italia succedono cose assurde e surreali e senza senso!”, mentre di solito c’è una logica dietro le cose.”
Lo davo per sconato.
Circa la logica, il meccanismo credo sia quello che descrivi.
Ma più in generale direi che il giornalismo è un male fisiologico della nostra società infetta.
Intanto c’è il moralismo.
La nostra è una società moralista, giudicante, manichea, colpevolizzante, sempre a caccia di reprobi.
E il giornalismo è il carnefice del potere, ma anche della società: serve, con la sua crudele gogna, a placare la sete di sangue del moralista che domina la nostra società.
Più in generale la nostra società ha escluso la violenza fisica dalle normali forme di interazione fra gli uomini.
Ma siccome gli uomini (o almeno una parte di essi) hanno istinti sadici e violenti, in qualche modo devono sfogarli.
Il giornalismo offre un modo socialmente legittimato di distruggere le persone.
Inoltre, cosa non secondaria, ci vuole il megafono dell’ideologia del potere, ci vogliono i sacerdoti dell’ortodossia conformista della classe dirigente.
E il giornalismo è appunto questo.
Inoltre il giornalismo può sputtanare la classe politica, cioè il tramite della sovranità popolare, delegittimandola a favore del potere economico-finanziario e tecnocratico non eletto da nessuno.
Cosa c’è di meglio?
Per Peucezio
“e direi che il giornalismo è un male fisiologico”
abbastanza d’accordo, qualche nota:
“La nostra è una società moralista, giudicante, manichea, colpevolizzante, sempre a caccia di reprobi.”
Lo sono tutte. La differenza sta nella brevità di interazione di una società estremamente “energizzata”. In una società “normale”, per quanto moralista, conosciamo poche persone, e in genere le conosciamo molto bene, per cui sappiamo che hanno tanti aspetti.
Quando l’energia agita gli atomi e li fa schizzare da tutte le parti, siamo improvvisamente per un istante a contatto stretto con individui di cui non sognavamo prima l’esistenza e che dobbiamo immediatamente inserire nella nostra narrazione moralistica. In base a un UNICO dato (“Tizio scrive libro con due righe omofobe”, “l’assassino di gatti”, “il consigliere comunale che ha detto una cazzata”). Il giudizio non può che essere di totale condanna (o in qualche raro caso, appare un “eroe” o un “angelo”).
Sulla sovranità: leggiti lo Stato seduttore di Régis Debray, opera decisiva. Lo Stato si è costruito sul monopolio delle comunicazioni (strade, telegrafo, ecc.) e della formazione (scuola), e ha stabilito (con censura, comunicati e distanza visuale, monopolio rai a suo tempo) il controllo delle informazioni.
Quando l’immagine prevale sul contenuto verbale, collasssa tutto, e lo Stato deve diventare “seduttore”, rincorrendo disperatamente i media. Processo accelerato al massimo dai “social” oggi.
scusa ma DOVE lo Stato ha controllato chi passava per le strade e dove andava? o cosa veniva comunicato tramite posta, telegrafi, telefoni, giornali, cinegiornali etc etc?
e sbaglio a dire che in varie nazioni non ha neppure avuto il monopolio della scuola?
insomma, di che cazzo parla Debray?
per Francesco
Debray è francese.
In Francia il telegrafo era monopolio di stato dall’inizio (credo prima del 1848).
Nessuno dice che le comunicazioni private venivano censurate (questo casomai succede oggi).
Semplicemente, le comunicazioni non inter-individuali passavano da pochi quotidiani; che ricevevano le loro informazioni in grandissima parte da comunicazioni ufficiali di stato, ponderate dichiarazioni politiche ecc.
Sulla scuola, il punto non è tanto il monopolio statale: certo che sono esistite anche scuole cattoliche. E’ che le informazioni fondamentali venivano somministrate in maniera dilungata nel tempo, secondo un curriculum stabilito dallo Stato.
Insomma, di che cazzo parla Francesco?
Credo che Francesco voglia dire una cosa semplice e secondo me condivisibile. Una volta che hai il monopolio di una struttura non hai il monopolio delle attività
Cioè se io costruisco il telegrafo, non è che controllo le comunicazioni
Se costruisco strade e ferrovie, non controllo dove vanno le persone
Oltretutto sono monopoli sui generis. Se costruisco il telegrafo, ci sara sempre il pont express se qualcuno non vuole usare il telegrafo
Per roberto
“Cioè se io costruisco il telegrafo, non è che controllo le comunicazioni”
Ah beh allora siamo d’accordo sia io che Debray.
Però non si capisce di cosa parli, il Debray.
I giornali scrivono icche vogliono, compresi articoli di Marx e di Proudhomme.
E peggio tutti gli altri monopoli dello Stato, come rileva anche Roberto.
Lui di cosa starebbe parlando esattamente?
Per Francesco
“Però non si capisce di cosa parli, il Debray.”
C’è posta per te!
Lavativo!
Eppure non sei un gen Z a cui non hanno insegnato a fare riassunti
😀
Miguel,
ci sarebbe da riflettere sul meccanismo che individui.
Sarebbe da capire perché mai infinite interazioni creerebbero una mentalità più restrittiva, anziché un’apertura di possibilità: a me non pare scontato.
“Lo sono tutte.” (moraliste)
Beh, no.
La Ginevra di Calvino non è la Roma rinascimentale.
Semmai è vero che spesso i due estremi si toccano nel tempo, forse per reazione: il Rinascimento ha espresso nello stesso torno di anni, in un lasso relativamente breve, grandissime esplosioni artistiche, vitalistiche, papi mecenati, puttanieri, goderecci e papi rigoristi, movimenti radicali, Savonarola, Lutero, Calvino per l’appunto, ecc.
In ogni caso io negli anni ’80 non percepivo il clima puritano e moralistico di adesso.
Non solo nei media, ma nemmeno nella gente comune, presso i giovani…
Un giovane degli anni ’80 era forse un po’ superficiale, spregiudicato, ma non era un tipico represso; i ragazzini di oggi, almeno quelli borghesi, sono tutti regolari, precisini, moralisti, attenti alle regole. Sono meno aggressivi, questo sì: non sono i tipici moralizzatori rivoluzionari, sanguinari, intransigenti, utopisti, ma sembrano più dei robottini molto diligenti.
Mah, io non ti seguo tanto su queste descrizioni…
un giorno proverò a capire perché!
Per Peucezio
“La Ginevra di Calvino non è la Roma rinascimentale.”
Attenzione, un conto sono i valori predicati dall’alto, un altro il vissuto reale delle persone.
Il popolo italiano che ha votato peraltro la Meloni non è la stessa cosa del titolista di Repubblica.
E immagino che il parroco romano del 1500 che aveva come amanti due chierichetti e si godeva il vino rosso, quando saliva sul pulpito, faceva il “moralista” eccome.
Vedi “Bocca di Rosa” che descrive perfettamente la combinazione tra quelle regole morali (che non sono quelle attuali) e il comportamento reale delle persone.
D’altronde tutti i predicatori hanno sempre insistito sul fatto che il Popolo non ascolta ma continua a peccare: ogni proclama politicamente corretto oggi è accompagnato dalla dichiarazione che esiste un “pericoloso clima di…” (odio, ecc.), dal senso che stiamo correndo rischi terribili.
Proprio come nel Quattrocento in Italia, quando si diceva che i peccati e la corruzione della società avrebbero comportato la punizione divina.
Sì, mi sono espresso male.
Non si tratta tanto della società in sé, quanto delle èlite.
Oggi in parte è diverso: sempre di più le élite riescono a plasmare la gente comune, ma, certo nel ‘500 non era così.
Bruno Vespa esiste ancora e scrive sul Mattino!
La notorietà di Vannacci un regalo della sinistra
di Bruno Vespa
Sabato 26 Agosto 2023, 00:00 – Ultimo agg. : 07:00
Il generale Roberto Vannacci – uno degli uomini che ha reso efficienti e apprezzate nel mondo le forze speciali italiane – dovrebbe erigere una piccola stele con ex voto per grazia ricevuta alla sinistra italiana e renderle adeguati onori militari. Se alcuni avanguardisti del “politicamente corretto” non avessero estrapolato da un impianto discutibile quanto si vuole, ma molto articolato, alcune frasi gravissime in assoluto e tanto più inaccettabili per un alto ufficiale dell’Esercito, il suo libro avrebbe avuto una modesta circolazione.
Senza invece esplodere nelle classifiche editoriali e diventare un delicato caso politico.
Un uomo con il curriculum di Vannacci non viene congelato all’Istituto geografico militare senza una ragione precisa. E la ragione non sta tanto nelle denunce sull’uranio impoverito al quale sarebbero stati esposti i nostri soldati in Iraq, ma nelle posizioni estremamente favorevoli a Putin maturate nel periodo in cui è stato addetto militare a Mosca dal febbraio 2021. Incarico delicatissimo anche perché è coinciso con l’aggressione russa all’Ucraina esattamente un anno dopo. È stata questa posizione a bruciare la brillantissima carriera di Vannacci: una nazione Nato esposta come la nostra in favore dell’Ucraina non può avere ad un alto livello militare ambiguità di questo genere.
Già prima dell’uscita del libro, Vannacci puntava a una candidatura alle elezioni europee. Gli sarebbe piaciuto candidarsi con Fratelli d’Italia. Ma il libro ha fatto la frittata, non tanto per la divergenza tra la posizione “istituzionale” di Crosetto e quella “politica” di Donzelli, quanto perché una filoatlantica come Giorgia Meloni avrebbe difficoltà a mandare a Strasburgo un sostenitore di Putin con una fortissima esposizione mediatica. Questo discorso vale anche per la Lega: Salvini ha chiamato Vannacci e gli ha espresso simpatia per l’aggressione mediatica subita. Ma ha impiegato tanto tempo a scrollarsi di dosso le accuse di putinismo che difficilmente farebbe una mossa così azzardata.
@ Martinez
“Vannacci”
Finalmente parole di buon senso da parte di chi conosce il modo di vivere dei militari
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L’ex capo di Stato maggiore Vincenzo Camporini: “Messaggio di Vannacci devastante, è un militare senza disciplina”
«Non è che un ufficiale si sente più bravo e rovescia i fondamentali»
FRANCESCO GRIGNETTI
28 Agosto 2023 alle 01:00
2 minuti di lettura
L’ex capo di Stato maggiore Vincenzo Camporini: “Messaggio di Vannacci devastante, è un militare senza disciplina”
ROMA. Quando un generale dell’esercito arriva a commentare con nonchalance le parole del Capo dello Stato, come se fosse normale discuterne sui giornali, allora un ex capo di Stato maggiore quale Vincenzo Camporini sobbalza. «Mi pare che il messaggio inviato dal generale Roberto Vannacci sia devastante. Non è che un ufficiale, siccome si considera il più intelligente e il più bravo, allora rovescia i fondamentali».
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Ecco, generale, ricordiamoli questi fondamentali.
«Sgombriamo il campo dalla questione giuridica. Chi strilla che sarebbe stato violato l’articolo 21 della Costituzione, si dimentica che la Costituzione è fatta non solo dall’articolo 21 ma da qualche cos’altro. C’è un articolo 98, dove è scritto che per alcune categorie, tra cui i magistrati e i militari in servizio, si possono per legge limitare i diritti politici. Insomma, la Costituzione ammette che per i militari ci possa essere qualche limitazione all’esercizio di alcuni diritti. Da questo punto di vista, il discorso sulla costituzionalità o meno, la legalità o meno, dell’intervento del ministro Crosetto è una bufala».
Questo per le forme. Nella sostanza?
«Nella sostanza, qualunque esponente delle forze armate, ma soprattutto se è un grado apicale, e ovviamente un generale di divisione lo è, è parte di un’istituzione che detiene del “privilegio” dell’uso legittimo della forza. Ora già solo questo dovrebbe bastare per indicare a chi gode di questo privilegio, la necessità di apparire non soltanto di essere assolutamente al di fuori di qualsiasi diatriba politica. Ora, a prescindere dai contenuti del libro di Vannacci, anche se avesse scritto il contrario di quello che ha scritto, comunque sarebbe stato inopportuno perché in qualche modo viene fuori l’immagine di forze armate che non sono più uno strumento pulito dello Stato ma un qualche cosa di orientato. E non va bene».
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Si è sempre detto: le forze armate italiane sono e devono restare apolitiche.
«È la nostra tradizione lodevolissima. Persino al tempo del fascismo, i militari italiani sono stati neutrali e rispettosi del giuramento con Casa Savoia. Si è visto quando è nato il governo del Sud, come i nostri hanno dato vita al fronte militare clandestino. Era la milizia, l’arma politicizzata del regime. E anche pensando a tempi più recenti, a differenza di altre forze armate, i nostri non sono mai state coinvolti seriamente in vicende politiche. Anche De Lorenzo, alla fine lo seguivano il suo segretario e quattro picciotti, non il grosso della istituzione».
Nelle tante interviste, il generale Vannacci ha detto anche che lui è «disponibile» a spiegare le sue ragioni al ministro della Difesa.
«E qui mi viene da ridere. Questo ufficiale evidentemente non ha interiorizzato la disciplina: un militare, se vuole avere la possibilità di parlare con la catena gerarchica, fa la sua richiesta di essere messo a rapporto, e se questa richiesta viene accettata allora il superiore lungo la catena di comando avrà la bontà di ascoltarlo. Non è il contrario».
E se non è soddisfatto?
«Può chiedere di andare a rapporto al livello superiore. Diciamo che nel suo caso può chiederlo al capo di Stato maggiore dell’Esercito. È tutta una catena gerarchica. E non è che uno salta la catena perché è bello, intelligente e sa parlare».
È arrivato a commentare in modo tranciante le parole del Capo dello Stato.
«Scherziamo? Non è proibito, certo. Non c’è nessuna legge che lo vieta. Non è un reato. Ma semplicemente non si fa».
Scusi, generale, da ex capo di Stato maggiore che ha guidato le nostre forze armate, alla fine che messaggio arriva da tutta questa storia?
«Devastante. All’interno, questo generale sta mandando il messaggio che quelli che si ritengono i più bravi, i più belli, i più capaci, possono fare tutto e possono prendere posizioni e orientamenti che invece dovrebbero essere estranei alla funzione delle forze armate. All’esterno, fin troppi si sentiranno autorizzati a pensare e scrivere sui social le loro stupidaggini».
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Commento di Darbula
DA
Darbula
4 MIN FA
Ex candidato con +Europa della Bonino, giusto?
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Commento di BK
BK
BK
11 MIN FA
I fondamentali sono merito, sacrificio,dovere e disciplina. Il resto è fuffa.
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Commento di BB
BB
BB
34 MIN FA
Vate: Poeta, in quanto il tono elevato, talvolta profetico, della sua poesia, o l’ispirazione civile, gli conferiscono un carattere sacro, quasi sacerdotale: il sacro vate. MODIFICATO
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Commento di BB
BB
BB
36 MIN FA
In un’intervista al Corriere Arianna Meloni alla domanda se pensa di candidarsi risponde di no e dice “Sono un soldato”. Messaggio kndiretto alle evidenti velleità mal celate del nostro nuovo Vate?
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Commento di Odisseo
OD
Odisseo
1 ORA FA
Potrebbe Matthias spiegarci in cosa la nazionalità sconosciuta renda migliore o peggiore un moderatore?
Che conosca l’italiano è ovviamente importante ma la nazionalità!!!
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Risposta di turataan
TU
turataan
53 MIN FA
Rispondi a Matthias
E cosa te ne fai?
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Commento di bici6
BI
bici6
2 ORE FA
Endorsement completo all intervista del Generale Camporini. Questo generale vannacci deve uscirne ridimensionato, la politica ha gia le sue confusioni naturali , mon ne servono altre.
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Risposta di giorgio42
GI
giorgio42
49 MIN FA
Rispondi a bici6
Vannacci ….uno schizzato
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Commento di Matthias
MA
Matthias
3 ORE FA
«…fin troppi si sentiranno autorizzati a pensare e scrivere sui social le loro stup…gini».
Ecco, prendo spunto dalla chiusa di Camporini, per la mia riflessione. Non è necessario, per scrivere le proprie stup…gini, pubblicare a proprie spese un libro; oggi ci sono anche i social, ci sono siti come questo.
Mi consola che Camporini, di soli due anni più grande di me, abbia più o meno le mie stesse idee. Anche qui invece, continuiamo a sentir parlare di Costituzione, di articoli di legge, di libertà di espressione….
Da ultimo, un’altra riflessione che mi sento di fare è che, se viene ripresa una parola, a mio avviso completamente innocua ma che è inserita tra le male parole, si corre il rischio di venire censurati.
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Alemanno raccoglie firme per Vannacci. Il generale: “Se scendo in politica lo decido io”
© Riproduzione riservata
Ciao!
Andrea Di Vita
@ tutti
Aggiungo che non solo Eisenhower e Moshe Dayan si dimostrò dall’esercito prima di mettersi a fare politica, ma che fece altrettanto persino il capitano degli Alpini e non tanto stimato futuro gerarca fascista Achille Starace.
Per arrivare ad essere meno serio di Starace quanto si sarà sforzato Vannacci?
O era un messaggio a nuora perché suocera intenda, una sorta di chiamata alle armi?
Ciao!
Andrea Di Vita
@ tutti (e la finisco qui, promesso 🙂)
Quando ero in servizio, se mi fossi azzardato a comprare il Secolo d’Italia, l’Unità o qualsiasi altro giornale di partito e a portarmelo in caserma rientrando dalla libera uscita sarei finito agli arresti. Me lo dissero apertamente anche i colleghi Sottotenenti. E questo generale in servizio pubblica un pamphlet politico dove giudica chi è italiano e chi non lo è?
Ciao!
Andrea Di Vita
Di Vita
Hai perfettamente ragione.
Per ADV
“politica – servizio militare”
C’è sostiene l’esatto contrario 🙂 Titolo su Repubblica oggi:
“fratelli d’italia
Arianna Meloni verso la candidatura alle Europee: “Preferirei di no ma sono un soldato” “
1- non potevi copincollare solo la parte che interessava senza tutte le robe inutili, pubblicità, commenti ecc.? 😉
2- “Non è proibito, certo. Non c’è nessuna legge che lo vieta. Non è un reato. ”
Basta, la discussione è chiusa. Il resto è un militare che vuol farsi bello a spese di un altro militare: beghe di caserma.
“Beghe di caserma” temo sia lo stesso che avrà pensato Allende all’inizio. Sono cose che non devono succedere mai.
Se i militari non sanno fare i militari, DEVONO dimettersi o essere cacciati. Al limite, si fa come il Costarica.
Non tutto è reato, non tutto è scritto: molto dell’essenziale è, invece, noto.
Mi fa piacere che ci siano italiani che pensano come questo generale.
…e se il Vannacci di turno avesse pubblicato un libro in cui difendeva gay, lesbiche, neri ecc., e il generalone in pensione di turno lo avesse criticato nello stesso modo, ti avrebbe fatto piacere lo stesso?
Ti ha già risposto il generale nell’intervista: i militari in servizio non fanno politica.
E non lo fanno perchè hanno in mano i cannoni, a differenza di tutti gli altri cittadini.
Ciao
Avere un’opinione è fare politica?
Mi pare che si stia esagerando un po’.
Pino
esprimere un’opinione politica è una cosa che nessun militare serio fa, e proprio per il suo ruolo nella società. Idem per un giudice o un pubblico ministero – e quando lo fanno sputtanano l’idea stessa di giustizia e si finisce a Trump che denuncia le “persecuzioni”.
A me pare così evidente!
A me pare che giudici e militari esprimano opinioni in continuazione, senza venir trasferiti al poligono di Perdasdefogu.
Con grave nocumento per la credibilità delle istituzioni di cui fanno parte, infatti!
Ho paura che questo “noto essenziale”, se poi andiamo a vederlo, non sia né troppo noto, né troppo essenziale.
Vannacci (o AntiVannacci, è uguale) ha violato qualche norma? allora si applichi il regolamento.
Non l’ha violata? Allora lo si lasci in pace.
Faccio anche notare che nessuno avrebbe saputo chi cavolo è ‘sto Vannacci, se qualcuno non si fosse prego la briga di andare a spulciare il suo allora ignotissimo libro, resistere alla noia di leggerlo (provateci!!) per scovarne due frasi controverse e metterle, per altro, fuori contesto.
I Soloni come Augias possono tuonare contro i “disegni neri” e “pericolosi” nascosti in un libro di banalità da bar, ma a me spaventa più chi fa operazioni di questo genere….
La cosa banale è che dovremmo capire che la notizia è SEMPRE un prodotto, che esiste per essere comprato.
Prendiamo il sito ilmeteo.it, che adesso è in sodalizio con Repubblica.
Ora, noi siamo tutti interessati a sapere se “domani piove”, ma il nostro interesse per la meteorologia finisce lì.
Ilmeteo.it (presumo copiando siti statunitensi) è riuscito a rendere le notizie così accattivanti, da assicurare che le prede abbocchino e facciano clic su tutti i cookie che il sito mette nel tuo computer.
Ora, lunedì dovrebbe piovere e potrebbe grandinare. E certo, il clima in questo periodo è un po’ bizzarro.
Ecco come ci invoglia Ilmeteo.it:
Meteo COMUNICATO UFFICIALE URGENTE: stavolta si rischia l’EVENTO ESTREMO. MILANO e LOMBARDIA a Rischio Massimo
La cosa interessante è l’aggettivo “ufficiale”. Poi leggi il testo, e non trovi alcun riferimento a “uffici”, governi o simili. Ma già la parola aggiunge alla drammaticità della notizia, la sottile paura di poliziotti e vigili, e la fiducia nelle istituzioni.
sì però parlano di “evento estremo” quanti i Mormoni di “fine del mondo” o ADV di “pericolo fascista”
dopo un pò la cosa perde mordente e stufa
@ francesco
“pericolo fascista”
Pericolo?
Quale pericolo?
Qui il fascismo è come Immobildream: non c’è un pericolo, ma solida realtà.
https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://m.youtube.com/watch%3Fv%3D_-6BjRi30Kk&ved=2ahUKEwjWrr-YgfuAAxXIQvEDHf4LARYQwqsBegQIDBAG&usg=AOvVaw1rA-3WV5F80FKbia69mWWc
Ciao!
Andrea Di Vita
Per ADV
“Qui il fascismo è come Immobildream: non c’è un pericolo, ma solida realtà.”
Non seguo quasi mai i link a video e audio, sono un LETTORE.
Premesso questo, è Solida Realtà che c’è qualcuno che
sta reprimendo gli scioperi dei mezzadri e dei ferrovieri a manganellate?
dice che l’Etiopia deve essere la valvola di sfogo per i troppi figli dei contadini?
vuole impedire ai sudtirolesi di parlare tra di loro nella loro lingua?
sostiene che dobbiamo essere alleati di ferro della Germania?
Fammi sapere, che mi iscrivo subito al Comitato Antifascista
@ francesco
“realtà”
Errare humanum est, perseverare ciellinum
Mi costringi a citare per l’ennesima volta Umberto Eco (visto che sei un lettore, e dágli una lettura, ogni tanto!): il fascismo non è tutte quelle cose che dici tu. Quelle sono le conseguenze del fascismo in un dato periodo storico. Le caratteristiche del fascismo, peraltro universalmente riconosciute tranne che – chissà perché – dalla destra italiana, sono brevemente elencate qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_fascismo_eterno
Da buon lettore, non avrai difficoltà a consultare il sito.
Per quanto riguarda la situazione attuale, nihil novum sub Sole. Da sempre milioni di evasori e furbetti del quartierino fanno governare i fasci, da sempre il loro operato crolla nel ridicolo, da sempre le forze produttive ricostruiscono ciò che le destre hanno distrutto. Hai presente Giambattista Vico? 😉
Ciao!
Andrea Di Vita
stai rispondendo a Miguel!!!
@ francesco
“Miguel”
Oooooops!
Ciao!
Andrea Di Vita
Per ADV
Se riposti l’intervista togliendo il superfluo, poi ti cancello il commento originale.
e gli hai pure dato del ciellino!!!
se non è ideologia questa 😀 😀
Umberto Eco era un bravo romanziere, ma onestamente- e lo ripeto per l’ennesima volta- questa cosa del “fascismo eterno” non mi ha mai convinto.
Il Fascismo è stato uno, nato in un periodo molto particolare della Storia italiana, e con delel caratteristiche (piaccia o meno al povero Umberto) abbastanza precise, per cui, lungi dall’eternità!, trovo ridicolo anche l’uso di altre lingue europee della parola “fascismo” per indicare il regime nazista o in genere qualunque regime totalitario.
bravo romanziere potrebbe essere anche generoso, non ho i numeri ma sospetto che abbia venduto solo col Nome della rosa e non so per quanto tempo. non è Alessandro Manzoni.
come analista politico mi pare facesse abbastanza ridere, in più è citato da fanatici dalla mente più ristretta della sua
ci mancherebbe solo che fosse tifoso del Genoa!
Il Nome della Rosa e Il Pendolo di Foucault trovo che siano bei libri;
gli altri- non è che voglia fare il grande, eh?- li trovo- scusatemi ancora- piuttosto mediocri.
Comunque il Fascismo è il movimento di Mussolini, non uno spettro eterno da agitare appena vediamo che uno iscrive il figlio ai boy scout (“militarismo!”), aiuta le vecchiette ad attraversare la strada (“culto degli eroi!”, “populismo!”) o rimpiange l’educazione che c’era ai tempi di nonno (“rifiuto del modernismo!” “culto della tradizione!”).
Ho idea che applicando la teoria di Eco, sarebbero fasciste semplicemente tutte le società, esclusa una comune svedese del Sessantotto: e solo per i primi sei mesi.
A proposito di libri:
sto leggendo Non è un paese per vecchi;
è praticamente identico al film, quindi nessuna novità.
Sarebbe un bel libro di intrattenimento, se solo l’autore, McCarthy, si fosse degnato di usare le virgolette.
Invece, sarà pigrizia, sarà che vuol fare l’auotre impegnato, non le usa, e i dialoghi risultano un po’ faticosi
(“aspetta, sta roba l’ha detta lo sceriffo o la moglie del tizio?”)
Sto rileggendo in contemporanea Morte nel pomeriggio di Hemingway.
Gente, potete odiare la corrida, e disprezzare il personaggio di Hemingway, ma quando voleva sapeva scrivere, cribbio!
le descrizioni delle città spagnole sono da incorniciare.
Si dilunga un po’ troppo sulle caratteristiche dei singoli toreri, e purtroppo è ancora abbastanza giovane da doverci inserire, come giustificazione, delle sue riflessioni sulla letteratura, molte delle quali trascurabilissime (suoi sassolini nella scarpa);
ma un paio invece fondamentali e da far leggere a scuola.
Pino,
“Ho idea che applicando la teoria di Eco, sarebbero fasciste semplicemente tutte le società, esclusa una comune svedese del Sessantotto: e solo per i primi sei mesi.”
Ahahahah! In effetti…
@ pino Mamet
“ridicolo”
Allora tutte le lingue indoeuropee esistenti sono ridicole, visto che – come dimostra appunto Eco – in queste lingue il termine “fascista” non solo è universalmente usato, ma indica quello che Eco descrive. Fin dal suo apparire si comprese che il fascismo, nato qui, non era un fenomeno solo Italiano (come il futurismo, il rinascimento e il metodo scientifico, del resto). Movimenti esplicitamente fascisti sono spuntati come funghi un po’ dovunque. Insomma, girando il mondo se dici “fascist” ti capiscono tutti perfettamente, un po’ come se dicessi “Coca-Cola”. È solo in Italia – guarda caso – che si continua a cavillare su “cosa mai avranno voluto dire quelli che parlano di ‘fascismo”‘.
Ciao!
Andrea Di Vita
Il fatto che si sbaglino tutti non gli dà ragione…
Andrea
ogni tanto dovresti distinguere tra le seghe mentali delle peggiori elites di sinistra e il comune sentire.
Girando il mondo, se dici “fascist” ottieni lo stesso che se lo fai in Italia: antipatico a me che sono di sinistra. Compreso il vigile urbano che mi da la multa perchè ho messo l’auto nel posto degli handicappati.
Per ADV
“Movimenti esplicitamente fascisti sono spuntati come funghi un po’ dovunque.”
Intanto fascismo vuol dire un movimento preciso, italiano, dal 1919 al 1945, con tanto di marchio registrato e grossa firma M in fondo.
Dentro il quadro di un’Europa che dominava il mondo; con popolazione giovanissima e prevalentemente agricola; con divari di classe radicale (non stiamo parlando di divario di reddito, proprio di classem chi portava la cravatta e chi no); con milioni di giovani appena usciti dalla trincea dove la regola era uccidere e venire uccisi; senza anticoncezionali degni di nota; con istituzioni gerarchiche di esercito, amministrazione pubblica, carcere, fabbrica; con le informazioni che giravano tramite pochi quotidiani tra una popolazione largamente analfabeta; dove il principale ascensore sociale (fonte: indagine della Shell del 1961, quindi 40 anni dopo!) era l’ingresso nel clero; dove la pubblicità e tutto lo Spettacolo che sta alla base della contemporaneità era ancora minimale…
Quella sull’ascensore sociale mi pare una clamorosa stronzata!
qui al Nord l’ascensore sociale era il laboratorio in cui mettevi il tornio o la fresa.
O la valigetta da commesso viaggiatore.
Per Francesco
“Quella sull’ascensore sociale mi pare una clamorosa stronzata! ”
inchiesta dell’Ufficio Studi della Shell, “La classe dirigente italiana”, Genova, 1961
“È solo in Italia – guarda caso – che si continua a cavillare su “cosa mai avranno voluto dire quelli che parlano di ‘fascismo”‘.”
Appunto, Andrea, appunto.
Fascismo vuol dire una cosa molto precisa.
Non un elenco generico di atteggiamenti che non piacciono all’intellettuale di centro sinistra, che è la definizione di Eco.
Ma un movimento con una sua fisionomia e delle sue idee, che poteva esistere solo nell’Italia dell’epoca;
e sì, certamente avere imitatori e ammiratori nei paesi che più o meno le somigliavano, all’epoca.
Come Volevasi Dimostrare (e poi Andrea e quelli come lui si stupiscono che il popolo si sia rotto le palle della Resistenza e della Costituzione e che dopo 100 anni dalla Marcia su Roma sia pieno di fascisti … ma guardatevi allo specchio, fatevi delle domande e datevi la risposta!!!)
🙁
Oppure…
titolo:
“Meteo: il Ciclone POPPEA diventerà URAGANO MEDITERRANEO.MEDICANE per la prima volta ad Agosto! ”
“Poppea” ci personalizza e ci infantilizza allo stesso tempo, rendendo roba meteorologica una “storia umana”.
Il verbo è all’indicativo, “diventerà”.
Poi leggi nell’articolo:
“Il ciclone POPPEA sarà notevole e potrebbe addirittura trasformarsi in un URAGANO MEDITERRANEO.”
Uragano? E io che volevo persino installare la torre del vento….
Comunque prima o poi durante l’estate si realizza che la canottiera è più fresca della maglietta con le mezze maniche. Diciamo dai 31 in su, può accendersi la lampadina. e l’idea farsi strada nel bel mezzo della confusione mentale.
pensavo che “MEDICANE” fosse la pubblicità di uno studio veterinario, o il marchio di una linea di cibo dietetico o terapeutico per quadrupedi domestici…
😀
Quadrupedi domestici? Intendi i “canis puzzolentis”? Quelli li manderei nel Klondike a tirare la slitta. Parassiti.
I remember Willy. Sigh. My cagnolino beagle
Non è mai stato un cane normale.
Intanto a Milano il disastro. Volano i tetti.
Dillo a me, io sono gattara al 100%,
ma comunque non ho nulla contro i cani, semplicemente non ho nessuna voglia di tenermi, in una casa di città senza giardino e a piano medio-alto, un soggetto che deve essere accompagnato fuori almeno 2-3 volte al giorno, compreso quando piove, quando nevica, quando fanno 40 gradi, o quando appunto volano i tetti.
Se vivessi in campagna, o se avessi un giardino, forse prenderei anche un cane, ma non ne sento tutta questa mancanza.
Io abito in campagna.
Dunque, tu metti un puzzolentis in un giardino con tre quattro lati e la povera bestia si sentirà in dovere di correre sempre avanti indietro, destra sinistra per controllare e eventuali intrusioni soprattutto di gatti, perché tra un giardino e l’altro girano diversi gatti. Quindi oltre a diventare matto il cane, diventa matto pure il padrone e i vicini si lamentano dato che il cane abbaia/ulula giorno e notte.
Ma qui da me tutti i vicini hanno il loro cane
Tutti girano con il cane al guinzaglio e spesso senza guinzaglio perché sembra sia più gratificante per uomo ma soprattutto donne e animale. Spesso trovi dei cani di grossa taglia che si interessano dei tuoi polpacci e il padrone o la padrona ti dicono
“Ah, ma non si preoccupi, non fa niente è tanto buooono!
Con questo non sto commentando sulle notizie in sé, né sui cambiamenti climatici. Voglio solo far riflettere sul meccanismo mediatico.
Qui leggo uno studio secondo cui qualcosa tra il 2% e il 7,95% di tutti i minori statunitensi tra i 6 e 17 anni avrebbero ricevuto “trattamenti medici di gender”, cioè di sterilizzazione.
Non riesco a capire bene il metodo con cui è arrivato a questo calcolo, perché ci capisco poco sia di statistica che di sistema medico statunintese, c’è qualcuno che riesce a spiegare in modo più semplice?
https://4w.pub/has-the-usa-sterilized-2-of-all-6-17-year-olds/
Secondo me ha fatto un pasticcio: ha preso uno studio che riguardava la totalità della popolazione e ha usato i dati come se invece riguardasse solo una piccola percentuale della popolazione.
Questi erano i dati di partenza:
https://www.reuters.com/investigates/special-report/usa-transyouth-data/
Molto interessante, il declino dell’economia tedesca, che poi è il motore dell’Europa:
https://www.politico.eu/article/rust-belt-on-the-rhine-the-deindustrialization-of-germany/
“Una debolezza simile è evidente in tutta l’economia tedesca, dall’edilizia alla chimica”
Chimica-pesticidi-fertilizzanti di sintesi, inquinamento aria e acqua…..
Edilizia-casermoni-periferie invivibili-ecomostri….
Auto-morti e feriti su strada-morti per inquinamento dell’aria
Proposta: agricoltura rigenerativa-case ecologiche-trasporto pubblico
E al diavolo la crisi economica tedesca.
E i disoccupati? Mi restano fuori dal programma. Dire “grande piano di reimpiego” potrebbe essere semplicistico.
E d’altra parte che ci vuoi fare. La crisi c’è e i disoccupati seguiranno comunque a ruota.
Ecco, tutto risolto. Medaglia, grazie.
1) ignoriamo il problema demografico, come se i computer, i robot e le macchine utensili lavorassero davvero da soli
2) ignoriamo il problema dell’elettrificazione dei motori automobilistici, imposta per motivi politico-demagogici nel paese con la migliore industria automobilistica del mondo
3) ignoriamo la scelta di passare dalle centrali nucleari alla dipendenza dal gas importato dalla Russia e l’invasione russa dell’Ucraina
4) ignoriamo il fatto che la Germania si sia concentrata troppo sulla Cina
direi che a furia di ignorare i fatti questi finiscono a capire molto poco
A proposito del discorso sul fascismo,
è interessante e di per sé non così scontato che la bestia nera della sinistra sia il fascismo e non il liberal-capitalismo (che, anzi, oggi viene abbracciato acriticamente).
E non parliamo solo della sinistra radical-chic, qualunque cosa voglia dire, ma anche dei vecchi comunistoni di un tempo.
Cioè c’è il capitalismo, il marxismo dovrebbe essere la sua negazione, il fascismo cerca di sintetizzarli superando la lotta di classe col corporativismo, al massimo dovrebero considerarlo insufficiente, inefficace, né carne né pesce.
Invece si sono alleati con i capitalismi contro di lui e poi hanno continuato a stigmatizzarlo, facendo l’esaltazione retorica dei vincitori.
Ciò dimostra quello che io ho sempre pensato, e cioè che la vera contrapposizione non è fra capitalismo e socialismo, ma fra modernità e suoi critici, che siano i reazionari o che sia chi intende superarla senza rinnegarla.
Cioè che l’anticapitalismo dei marxisti sia una mistificazione, peraltro smentita dalla storia.
Il socialismo, lo ribadirò fino alla nausea, è stato la via asiatica alla modernità.
Società tradizionalmente stataliste, burocratiche e accentrate non potevano declinare la modernità in un senso individualistico e iper-competitivo e l’hanno declinata con Lenin, Stalin, Mao (in parte il discorso vale anche per l’Italia, che sociologicamente è rimasta a cavallo della cortina di ferro, col partito comunista più forte dell’Occidente).
Ma il principio è sempre lo stesso: imposizione violenta di un razionalismo livellatore alle società con la loro storia, complessità, ecc.
Il nostro Andrea esprime molto bene quest’idea (esaltandola). Si considera più socialista che liberista, ma in realtà esalta capitalismo, rivoluzione francese, civiltà borghese, globalizzazione economica e antropologica come grimaldelli contro le vecchie istituzioni, per lui oppressive. In questo Rockefeller e Stalin agiscono in perfetta sinergia.
Per Peucezio
“Cioè c’è il capitalismo, il marxismo dovrebbe essere la sua negazione, il fascismo cerca di sintetizzarli superando la lotta di classe col corporativismo, al massimo dovrebero considerarlo insufficiente, inefficace, né carne né pesce.”
Veramente dal punto di vista dei marxisti degli anni Trenta (che non è certo quello della sinistra di oggi) il fascismo era la reazione violenta del capitalismo in crisi: il liberalismo è la prassi normale del capitalismo, che riflette la logica del mercato; ma quando l’economia costruita sulla guerra deve essere smobilitata, bisogna estrarre ancora più profitti dalla terra, e operai e contadini si ribellano, i capitalisti impongono i propri interessi con la violenza.
Poi quella violenza si mascherava (secondo i marxisti) di chiacchiere demagogiche, ma è un altro discorso.
Oggi le riflessioni sul capitalismo a sinistra sono piuttosto rare, anche se esistono.
su marxisti e fascismo…
Negli anni Trenta, non si accusava certo il fascismo di “prendersela con i diversi”: anzi, erano spesso i “diversi”, tipo poeti maledetti, protofricchettoni vari, soldati sbandati, che davano fuoco alle “Case del popolo” e che sparavano sui contadini, cioè gente “normale” che lavorava.
E non penso che i fascisti di allora fossero più “omofobi” dei loro avversari.
Sicuramente invece i fascisti ce l’avevano con i popoli conquistati, sloveni e sudtirolesi, e in questo i socialisti sicuramente non erano discriminatori.
Miguel,
“Veramente dal punto di vista dei marxisti degli anni Trenta (che non è certo quello della sinistra di oggi) il fascismo era la reazione violenta del capitalismo in crisi”
D’accordo, ma quella era la spiegazione ex post, la giustificazione teorica di un risentimento viscerale che aveva ben altre radici.
Per Peucezio
“D’accordo, ma quella era la spiegazione ex post, la giustificazione teorica di un risentimento viscerale che aveva ben altre radici.”
Su questo non sono per nulla d’accordo.
In Italia lo scontro frontale fu tra i socialisti pacifisti da una parte, e l’inedito fronte repubblicani-nazionalisti bellicisti.
E ci fu un odio fortissimo da una parte contro chi mandava i figlioli a morire in una guerra per i ricchi, e dall’altra chi tradiva la patria nel momento di bisogno.
Il fascismo fu antisocialista per questo, ma subito dopo, ai tempi degli scioperi del 1919 e delle occupazioni dei campi, aggiunse la violenta distruzione di tutte le istituzioni che i lavoratori erano riusciti a darsi, l’incendio delle case del popolo, i massacri in piazza (come a Grosseto), lo scioglimento forzato dei consigli comunali. Il tutto con mezzi e armi pagati dalle imprese grandi e piccole, come la Buitoni ad Arezzo o la famiglia dei Serragli per citare solo qualche esempio toscano.
Direi che quello che chiami “risentimento viscerale” aveva proprio queste radici. Poi dopo tutto va in fuffa, e sarei anche d’accordo, ma non mi sembra per nulla sbagliata la prima lettura marxista.
Miguel (e gli altri),
tornando alle società che sarebbero tutte moraliste.
È interessante secondo me il passaggio degli anni ’60-’70.
Comincio sempre di più a sospettare che il clima libertario e gioioso che identifica gli anni ‘6o negli USA e il ’68-anni ’70 da noi sia figlio non della generazione dei giovani figli del boom (i primi ad essere cresciuti nel consumismo, quindi i tipici sessantottini anagrafici, nati dall’inizio degli anni ’50 in poi) ma di quella precedente, la prima generazione ancora antropologicamente arcaica che ha vissuto un’apertura di possibilità e benessere storicamente inediti.
Non bisogna però schematizzare: le cose in questo caso si mescolano, si confondono ed è davvero difficile tracciare dei confini.
Peraltro lo noto proprio in quelle generazioni di passaggio.
Però, insomma, se si guarda il cinema italiano degli anni ’70, penso anche a tanta commedia di costume, l’impressione è che i genitori siano fondamentalmente tolleranti, goderecci, un po’ amorali, magari hanno l’amante, hanno un forte senso del compromesso, della vita come mediazione, come principio di realtà, mentre i figli sono moralisti, giudicanti, seri, a tratti intransigenti…
Mi chiedo allora: la comune svedese dei primi sei mesi del ’68 evocata da Pino che cos’è? Che antropologia esprime?
Forse un passaggio. Probabilmente ha un po’ di moralistico e un po’ di libertario.
Esprime scupoli femministici, anticonsumistici, pretese di autenticità in cui c’è qualcosa di giudicanete e represso; ma al tempo stesso c’è la gioiosità, una certa ribellione vitalista a tratti di repressione borghese, perbenista e vetero-sessuofobica, legata a un’idea di rispettabilità e di rigidità tipica della modernità capitalista otto-novecentesca.
Probabilmente la musica è molto diversa se si pensa all’Italia e a società germaniche, magari protestanti, come quella americana.
Negli USA c’erano i padri borghesi militaristi puritani, autoritari, dediti al lavoro e legati a un decoro borghese basato sul sacrificio e sulla continenza (il padre del ragazzo suicida dell’Attimo fuggente, per dire) e i figli hippy che facevano esperienze spirituali con l’LSD sperimentando l’amore cosmico contro la guerra, ecc. Poi da quel mondo, ahimé, coi decenni è scaturita la cultura woke, neopuritana, ecc.
Da noi c’erano i padri amorali e vitalisti alla Alberto Sordi e i figli rompicoglioni e borghesi come nell’episodio “Le vacanze intelligenti”, quindi lo schema era un po’ rovesciato.
Peucezio
“se si guarda il cinema italiano degli anni ’70, penso anche a tanta commedia di costume, l’impressione è che i genitori siano fondamentalmente tolleranti, goderecci, un po’ amorali,”
a me da invece l’idea di una società talmente repressa che si eccita se vede una una caviglia nuda e ride se uno fa una scorreggia
Per roberto
“a me da invece l’idea di una società talmente repressa che si eccita se vede una una caviglia nuda e ride se uno fa una scorreggia”
Sono abbastanza d’accordo con entrambi: anche a me fa la stessa impressione, ma la repressione credo sia di tipo diverso.
Un mondo in cui le donne erano inaccessibili, non tanto per motivi ideologici (“dieci comandamenti”), quanto perché la ragazza sverginata era la ragazza svergognata, e non c’è pentimento di Maddalena che tenga. E la svergognata finiva spesso nel bordello-carcere.
Ma anche un mondo in cui i maschi dovevano essere “conquistatori”, e quindi per essere rispettati dovevano continuamente violare (o far finta davanti agli amici di aver violato) questi confini: tanto che appena poteva sfogarsi sulla spiaggia di Rimini con le svedesi, o a fare il “mercenario da Lucera” nel Congo, si sfogava senza reticenze. Ed era ammirato per averlo fatto.
Ma tutto questo avviene in una sfera diversa dalla morale che il prete maschio celibe predicava la domenica in chiesa. Certo, il prete stesso proveniva da quel mondo, ma i formulari che aveva provenivano da una rigorosa produzione intellettuale e astratta.
Sono d’accordo con Peucezio che oggi la morale è sostanzialmente di questo secondo tipo: una produzione teologico-intellettuale, con regole astratte, molto focalizzata sulle intenzioni.
Personalmente, non mi piace né l’uno né l’altro, e arrivato da ragazzo in Italia, mi sono sempre sentito un alieno proprio per questo.
Tra l’altro, il fascismo ha effettivamente cavalcato quello stile del “maschio puttaniere”, lontanissimo dal “gelido prete effeminato”, che però non sblocca la sessualittà delle donne.
E’ interessantissimo a questo riguardo leggere le memorie di Edgardo Sogno, e ciò che racconta dei bordelli della sua giovinezza.
Il padre di un mio amico oggi ottantenne, di ascendenze anglo-americane-tedesche, frequentava il liceo classico a Firenze. E i suoi compagni trovarono naturale frequentare il bordello, motivo per cui suo padre – di ben diversa cultura – lo tolse dalla scuola.
Questo binomio della Femmina immacolata e dell’Uomo Poligamo è sicuramente lontano dalla mentalità statunitense, e non da adesso: già nel Settecento, le donne avevano un ruolo molto diverso, come ha scritto Roberto Giammanco.
“Questo binomio della Femmina immacolata e dell’Uomo Poligamo”
Il binomio contiene necessariamente un elemento di menzogna (se ogni donna ha un solo uomo, ma ogni uomo ha dieci donne, qualcosa non torna); e questo stesso fatto comporta un elemento di tolleranza della menzogna, di “saperci fare la tara”, che non è malsano. E’ quello che permetteva ai gerarchi fascisti di addobbarsi come alberi di natale, ma riderne (a differenza dei gerarchi nazisti che sembravano molto austeri).
Ed è un elemento sostanzialmente assente nella cultura statunitense, che si prende sempre sul serio.
Mmm non saprei.
Credo di essere più peuceziano: l’Italia di ieri è in fondo casa mia, quella in cui sono cresciuto.
Non ci trovo nulla di troppo tragico.
La repressione non ho mai capito cosa sia, e tra nonna che cantava “a quindici anni facevo l’amore “, e ha allevato tre figli senza sposarsi, e la femminista colta che fa lunghi discorsi sul maschio che è sempre stupratore, la repressa mi pare quest’ultima.
Invece mi trovo abbastanza straniero in questo mondo, in cui si pretende che vada al cinema a vedere una modella che finge di essere una dura che salva i maschi, e perché dovrei andarci? Per farmi lasciare dall’eventuale ragazza? Per vedere un personaggio che trovo falso, costruito, antipatico, e in cui è impossibile identificarsi?
Anche per la ragazza, comunque.
Per cosa dovrei ridere, per l’umorismo nerd dei meme, che di solito neanche capisco?
Poi uno si stupisce che un generale dei pará venda migliaia di copie scrivendo ovvietà…
A proposito dell’ormai celebre generale, che ha ampiamente sforato i canonici quindici minuti:
una libraia veneta si vanta in vetrina di non avere il libro (ma non era su Amazon?)
Prontamente sputtanata dal catalogo online della sua libreria, dove c’è il Mein Kampf in una mezza dozzina di edizioni.
Chi di fascio ferisce..m
Per PinoMamet
“La repressione non ho mai capito cosa sia, e tra nonna che cantava “a quindici anni facevo l’amore “, e ha allevato tre figli senza sposarsi”
Ovviamente io ho generalizzato moltissimo.
La mia adolescenza l’ho passata a Roma, e descrivo probabilmente più una mentalità “da meridionali”.
Però credo che sia uno degli sfondi per capire i film di cui parla Peucezio.
pino
” ha allevato tre figli senza sposarsi,”
io credo che su questo ci sia stata un’enorme differenza fra nord e sud e probabilmente fra borghesi (più bacchettoni) e proletari (più liberi)
…la mia è una famiglia della borghesia meridionale 😀
“borghesi (più bacchettoni) e proletari (più liberi)”
Uhm, credo che in certi contesti potesse darsi anche il contrario. La borghese disinibita, colta, spregiudicata e la proletaria stile moglie di Alberto Sordi nell’episodio de “Il comune senso del pudore”.
Almeno in quegli anni. se si va più indietro direi che vale in pieno lo schema di Roberto.
Circa quel cinema, l’uomo è esattamente quello descritto da Miguel, anche se poi non è mai un macho, ma un tipo goffo, simpatico, che suscita tenerezza nelle donne (così Lino Banfi, Pozzetto, Verdone, a suo modo anche Sordi… poi c’è il fascinoso tormentato e a tratti insicuro stile Mastroianni; il mussoliniano seduttore assertivo e virile non c’è mai).
Ma la donna repressa e sottomessa c’è praticamente solo nelle rese caricaturali e stereotipate della società siciliana. E anche lì in fondo è molto zoccola.
Al massimo c’è l’ingenuotta popolana tipo appunto la moglie di Alberto Sordi in più di un suo film.
Per il resto c’è la ragazza emancipata e moderna, la signora borghese e spregiudicata che tradisce il marito, la popolana “disinvolta”…
Sì Peucezio, però tieni presente che i film non sono la realtà; sono una rappresentazione della realtà.
A volte rappresentano l’aspirazione del pubblico, o perlomeno del regista e dello sceneggiatore
(quando ero a Roma a “valutare sceneggiature” mi sono capitate storie- cestinate!- in cui la trama era praticamente: “sono un figo e scopo tanto”;
e quanti libri auto-pubblicati hanno la stessa “trama”!)
nel caso dei film comici, è un’aspirazione al contrario: il pubblico vuole sentirsi migliore del protagonista.
C’è da dire però che nelle commedie italiane (“all’italiana” o meno) questo aspetto è meno marcato che in quelle USA.
Lo “sfigato” italiano- ma anche francese, inglese… ma soprattutto italiano- è in fondo un personaggio… di successo.
Gli succedono delle sfighe, è sicuramente più goffo di come vuol vedersi lo spettatore, ma nonostante questo riesce comunque ad avere la meglio.
Dice allo spettatore: sono come te, persino un po’ peggio, mi succedano anche delle sfortune, ma… va bene così, alla fine tutto si risolve. Siamo fratelli.
Invece nessuno vuole essere come lo “sfigato” dei film americani, che spesso è anche totalmente irrealistico e non gli succedono, ma “fa” cose da sfigato
(cioè, che qualcuno arbitrariamente ha deciso lo siano, tipo suonare nella banda scolastica…)
la commedia italiana specialmente, e comunque europea, è più indulgente e permissiva, più umana, non ti costringe a aderire a un modello irraggiungibile.
Voi bene educati potete anche inorridirne, ma… più Lino Banfi, meno sparatorie scolastiche!
Secondo me American Pie può benissimo corrispondere ai film di Lino Banfi.
Solo che da noi di solito non arriva quella roba ma rimane nel mercato USA.
E’ possibile?
mmmm…
no, manco per niente.
Forse Cheech and Chong, da noi completamente ignoti (due californiani strafatti di hashish) che è degli stessi anni, ma un prodotto profondamente diverso.
Su una panchina rosa a Certaldo c’è scritto in lettere bianche LA VIOLENZA SULLE DONNE E’ VIOLENZA SULLA TERRA.
Non so esattamente cosa significhi (“Terra” è il luogo dove avviene la violenza, distinta ad esempio da “luna”? Tutte le donne sono fatte di argilla? Stiamo parlando della Terra come Madre?).
Comunque qualche cretino ha preso un pennarello nero e alla prima parte “(LA VIOLENZA SULLE DONNE E’) ha aggiunto “GIUSTA”.
Ripeto.
Frase predicatrice di adulti.
Ragazzino.
Pennarello.
Ecco la narrazione dell’evento drammatico (solito articolo di Repubblica che si legge non oltre le prime righe). Notate che l’assessora regionale (mica comunale!) parla con “fermezza”. Mica “con voce tremolante”, lei.
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2023/08/26/news/certaldo_panchina_rossa_scritte_inneggiano_violenza_donne-412365920/amp/
Certaldo, sulla panchina rossa scritte che inneggiano alla violenza sulle donne
26 Agosto 2023 alle 18:45 1 minuti di lettura
“La violenza sulle donne è giusta”. E’ la frase shock comparsa questa mattina, 26 agosto, su una panchina rossa nel Comune di Certaldo, nel fiorentino. Uno dei simboli contro le aggressioni di genere. Immediate le reazione di sdegno e contrarietà. “Un gesto vergognoso e squallido che non deve essere sottovalutato, ma è la conferma del clima misogino che persiste nel nostro Paese” dice con fermezza Alessandra Nardini, assessora regionale alle Pari opportunità che poi ricorda i lunghi e…
Sull’Orrore di Certaldo, tutto parte dal Ciucciadati, ovviamente.
Dove apprendiamo che a pennarellare su panchine, “non esiste giustificazione”.
https://corrierefiorentino.corriere.it/notizie/cronaca/23_agosto_26/certaldo-vandalizzata-la-panchina-contro-la-violenza-di-genere-il-sindaco-non-esiste-giustificazione-415d2670-dc4d-475e-ac36-56a8c1262xlk.shtml?refresh_ce-cp=
Certaldo, vandalizzata la panchina contro la violenza di genere. Il sindaco: «Non esiste giustificazione»
diRedazione Online
Una mano ignota ha aggiunto l’aggettivo «giusta» dopo «Violenza sulle donne»
Certaldo, vandalizzata la panchina contro la violenza di genere. Il sindaco: «Non esiste giustificazione»
Certaldo (Firenze) – Vandalizzata a Certaldo la panchina rossa per sensibilizzare contro la violenza di genere. Una mano ignota ha aggiunto l’aggettivo «giusta» dopo «Violenza sulle donne». A denunciare l’episodio su Facebook è il sindaco della cittadina valdelsana, Giacomo Cucini: «Non esiste nessuno scherzo o ragazzata che possa giustificare quell’aggettivo
aggiunto su una panchina contro la violenza alle donne. È una cosa grave e conferma quanto sia fondamentale educare al rispetto e all’affettività»
“conferma quanto sia fondamentale educare al rispetto e all’affettività»”
La cosa interessante è come si arrivi sempre qui: soldi per Progetti in cui psicologi disoccupati vengono temporaneamente occupati a spiegare al resto dell’umanità come si deve comportare.
Attingendo al famoso oltre-un-trilione-di-euro di fondi europei per la “coesione, la resilienza e i valori”.
Miguel,
tutte considerazioni interessanti.
In un certo senso il moralismo si è democraticizzato: ora riguarda tutti, allora riguardava le donne e non gli uomini.
Però non so se lo definirei moralismo. Direi che era più che altro un tabù.
Nel moralismo c’è l’idea di un’interiorizzazione dell’idea e di una colpa; invece in quel modello non c’era nulla di morale, c’era uno schema sociale con possibili infrazioni e relative conseguenze.
Ciò non significa che non fosse repressivo. E quindi anche nevrotizzante per le donne.
Però è anche vero che nel torno di anni cui mi riferisco questo modello si era già in larga parte dissolto.
Le donne italiane (ma anche altrove ho notato qualcosa di simile) nate negli anni ’50-’60, non solo nel nord (nel nord ovviamente di più), sono le più sveglie, risolute, di temperamento della storia contemporanea, almeno per quello che ho potuto vedere io. Più decise, sicure e disinibite sia di quelle precedenti che di quelle successive.
Sono così per via dell’emancipazione? O del benessere e del boom (di cui peraltro l’emancipazione è un frutto)? Io direi di entrambi. Perché per lo più non sono donne ideologizzate, rivendicative… sono semplicemente più risolte.
“In un certo senso il moralismo si è democraticizzato: ora riguarda tutti, allora riguardava le donne e non gli uomini.”
Ma è il culmine di un processo che va avanti da millenni.
Per Peucezio
“Però non so se lo definirei moralismo. Direi che era più che altro un tabù.”
Certo.
La differenza sta tra un sistema orale e uno registrato.
Nel sistema orale, esistono i tabù, la memoria fallibile, tutto il non detto.
Nel sistema registrato (scritto, ma oggi sempre più anche video) esiste la “certezza” su persone ed eventi di cui non sappiamo altro: siamo tutti “giudici”.
Oggi per strada sento uno che dice, “Ti ammazzo! Ti ammazzo! Sei un pezzo di merda!”
Più volte. Se lo avessi registrato avrei potuto guadagnarmi un titolo in prima pagina su Repubblica.
Poi guardo bene il tizio: sta parlando allo smarfo, con un grande sorriso sul volto.
Nella mia cultura orale, non registrata, quella frase vuol dire, “ma sei proprio ganzo!”, cioè l’esatto contrario del testo registrato.
“Oggi per strada sento uno che dice, “Ti ammazzo! Ti ammazzo! Sei un pezzo di merda!””
Se lo avessi registrato, per il titolista di Repubblica, come per il consigliere comunale pronto a segnare un punto vittima, come per un magistrato, sarebbe stata una minaccia di morte accompagnata da “irripetibili offese”.
E lo si sarebbe potuto dimostrare, con un audio inoppugnabile.
Dietro Vannacci, non c’è solo Repubblica!
https://www.repubblica.it/esteri/2023/08/28/news/caso_vannacci_russia_cicchitto_destra-412486923/amp/
Cicchitto: “Dietro Vannacci si può vedere la mano di Putin. Vogliono spaccare la maggioranza”
28 Agosto 2023 alle 01:00 1 minuti di lettura
MILANO — Prima di parlare del generale Roberto Vannacci e di quel che c’è — o ci sarebbe — attorno, Fabrizio Cicchitto ci tiene a fare delle premesse: «Sono stato presidente della commissione Esteri e fui tra i primi a comprendere la pericolosità di Putin. Nel mondo di Forza Italia io e Daniele Capezzone eravamo gli unici in dissenso con la linea prevalente di amicizia con il presidente russo».
Lo sapevo che c’era un gombloddoh russo!
Su Vannacci e la politica attiva
Sono totalmente d’accordo con ADV.
Vannacci che si autopubblica i suoi sfoghi personali (lasciamo perdere il dopo) è proprio come il tenente ADV che si presenta in caserma con l’Unità sotto braccio.
Normale e ovvia la silenziosa sospensione.
Sarà successo migliaia di volte (ai miei tempi c’erano anche i Proletari in Divisa di Lotta Continua che andavano ai cortei con la faccia coperta da una maschera).
Quello che non è normale è che Repubblica abbia scovato questa trasgressione fino a farne un caso nazionale e trasformato il piccolo trasgressore in un supereroe.
E tra il caso personale del direttore dell’Istituto Geografico Militare e la scelta politica di tutto l’apparato del principale quotidiano italiano e della famiglia Agnelli, trovo molto più interessante il secondo.
Sì ma è vero che il Nostro prima di finire a fare concorrenza a Google Maps era un fan di Putin all’interno delle Forze Armate italiane?
Lo trovo assai interessante, è emerso tutto un mondo di alti funzionari statali (in carica o ex) che simpatizzano apertamente per questa Russia, fervidi sostenitori della geopolitica (cioè antidemocratici, perchè non si tratta di smascherare la propaganda dei paesi democratici ma imperialistici ma di tornare alla logica del Ventennio).
“Sì ma è vero che il Nostro prima di finire a fare concorrenza a Google Maps era un fan di Putin all’interno delle Forze Armate italiane?”
E chi se ne frega?
Francè, mezza Italia era fan di Putin prima dell’invasione dell’Ucraina.
E anche dopo.
Quale parte di “all’interno delle Forze Armate” non è chiara?
Oppure si pensa sia una posizione legittima “tifare” per uno come Putin? Perchè un militare nazistone tifa per un regime finito nel 1945 ed è un pericolo minore.
Sulla valutazione dei pericoli ho un criterio diverso dal tuo: la possibilità che Putin possa o persino voglia dominare l’Italia è pari a zero;
Mentre la possibilità che dei generali di destra facciano un golpe neofascista é fantasia oggi, ma un rischio realistico negli anni Sessanta-Settanta.
Quindi i generali nazistoni o fascistoni mi preoccuperebbero più dei presunti putiniani.
Ma il ragionamento non ha semplicemente senso.
Sono le stesse persone, e sono anche le stesse persone, sì, che stravedono per l’America.
La Gladio era organizzata dalla Nato.
E queste persone, essendo di destra, erano affascinate dalla figura di Putin: duro, ex spia/militare, addestrato, serio, autoritario, patriottico e senza scrupoli. Di valori tradizionali.
E ammiratore dell’Italia, almeno a parole.
L’invasione dell’Ucraina avrà diviso il loro tifo- tu per esempio sei andato dalla parte ucraina perché ti identifichi totalmente con gli USA, ma per il resto dei fasci non è così scontato.
1) non mi identifico come fascista e quindi non ti seguo
2) nonostante dal punto di vista rosso non si veda, la seconda guerra mondiale ha spiegato benino la differenza tra nazi-fascisti e liberal-capitalisti.
3) io vivo esattamente in quel mondo, dove il nemico erano Hitler, Lenin, Stalin (ordine alfabetico) e dove non si simpatizza per il nemico.
4) i fasci che tifano per Putin confermano la mia Weltanschauung 🙂
5) Putin meno pericoloso dei generali italiani golpisti? non ci metterei su un copeco.
6) fascisti che stravedono per l’America? qui siamo al delirio alcolico, se permetti i fatti non permettono di dirlo.
Non sono cosa risponderti perché non trovo nessun appiglio alla realtà in niente di quello che scrivi.
Sembri venire da un’altra galassia.
Capisco che il fatto che il VOSTRO beniamino Putin abbia fatto uno sgarbo al VOSTRO beniamino USA vi abbia mandato in corto circuito, ma sapete cari fasci – e tu lo sei eccome, solo di una sottospecie più noiosa di quella di Peucezio- sono cazzi del vostro psicologo, non miei.
Fate pace con la realtà.
Caro Pino
prima c’è la coppia Andrea & Umberto col suo fascismo eterno, adesso ti ci metti tu col fascismo esteso.
Posso almeno avere anche da te una definizione?
Come dice il prof. hasburgicus, io sono un “churchilliano”, che non è associato spesso ai fascisti.
🙂
Churchill non so, ma Berlusconi lo hai votato.
E con ciò? avessi potuto votare conservatore lo avrei fatto ma sono italiano è ho dovuto arrangiarmi.
Mi qualifica come fascista questo?
Non ho mai votato MSI, AN, FdI, neppure Lega nè M5S!
😀
PS
Prima di rispondere per partito preso, come fai sempre, faresti bene a rileggere.
Sì, i fasci italiani sono stati recuperati dagli Usa in chiave anticomunista- lo hanno fatto in tutta Europa.
E Sì, hanno simpatizzato tantissimo per gli USA.
E sí, gli piaceva parecchio anche Putin.
QUESTO è il tuo mondo, quelli di Berlusconi, Fini e prima di lui Cossiga.
Hitler e Stalin sono morti tanto tempo fa, e sono diventati due figure retoriche.
Ho conosciuto pochi fascisti e qualche comunista, nella mia lunga vita.
Il primo segno di riconoscimento di entrambi era l’odio per gli Yankees. Una roba viscerale, capaci di dire che Marilyn era brutta pur di essere contro.
Quindi ho moltissimi dubbi su questa tua affermazione.
Io ho conosciuto diversi fascisti, invece, e moltissimi comunisti, nel senso che si dà normalmente in Italia a queste parole, il senso, benintesoi, sbagliato:
fascista: uomo di destra
comunista: uomo di sinistra
i fasci erano tutti americanofili all’estremo… quasi come te 😉
e gli piaceva Putin
i compagni odiavano tutti gli USA “tranne la musica e il cinema” e avevano una seria antipatia per Putin da ben prima che si sognasse di riprendersi la Crimea.
Pino,
su quale piano astrale vivi tu? perchè posso sinceramente dirti che non c’entra nulla col mio.
Anche se mi dai adito a qualche sospetto con quell’assurdo
fascisti = di destra (col cazzo)
comunisti = di sinistra (idem).
Io parlo di veri fascisti e di veri comunisti, non di lettori di Montanelli o di Repubblica.
MSI e non DC, PCI e non estimatori di Scalfari.
Sennò finiamo a usare le parole peggio di Eco!
Francesco:
Io parlo di veri fascisti e di veri comunisti, non di lettori di Montanelli o di Repubblica. MSI e non DC, PCI e non estimatori di Scalfari.-+-+-+-+-
Ma davvero per tutta la tua gioventù (che approssimativamente coincide con la mia, credo che abbiamo due o tre anni di differenza, non di più)… hai sempre pensato che i fascisti fossero solo quelli che votavano MSI?
Negli anni ottanta e novanta non ti sei mai accorto che anche la DC (che tu probabilmente votavi) era strapiena di gente dichiaratamente nostalgica del fascismo e/o con memorie familiari robustamente fasciste, che però aveva deciso di votare DC perché era più presentabile socialmente, e più conveniente dal punto di vista delle raccomandazioni e dei vantaggi pratici?
Non dico che fossero la maggioranza degli elettori DC, questo no, ma erano di sicuro una percentuale significativa.
Ne ho perfino conosciuto qualcuno personalmente, compreso un mio insegnante di liceo (per fortuna non di storia)
e un rispettabile farmacista cattolico e borghese per bene, che si teneva il bassorilievo di Mussolini in casa, con la giovane figlia imbarazzatissima a giustificare con le amiche la presenza di quella perla…
Non te lo ricordi che c’erano, all’interno della DC, delle sottocorrenti dichiaratamente vicine al fascismo (mi viene in mente gente come Publio Fiori, ma di sicuro ce ne sono stati parecchi altri)?
Ovviamente tutta questa tipologia di gente fu ben contenta di abbandonare la mamma-balena-bianca per aderire ad Alleanza Nazionale, non appena Fini si inventò il risciacquo nelle fontane di Fiuggi (come cantavano i GANG, “era una sporca camicia nera, mandata in lavanderia“…)
Ma sei davvero così smemorato?
Caro, l’Italia non è in guerra con la Russia.
Ripeto: l’Italia non è in guerra con la Russia.
tantomeno lo era prima del 2022.
La Russia di Putin mandò aiuti all’Italia del covid.
Putin era popolarissimo a destra e tra i berlusconiani.
Berlusconi si vantava della sua amicizia personale con Putin.
Cosa non è chiaro?
A te? che Putin rimane un nemico, mica ci vuole una guerra.
Oltre a tutti i difetti del suo regime, naturalmente.
@ francesco
“nemico”
Sì, degli USA e dei loro àscari.
La domanda è: perché un militare che ha giurato di servire la Patria la dovrebbe desiderare ridotta al rango di àscaro?
Quando ci fu Sigonella guardavo coi colleghi la TV al Circolo Ufficiali. In molti eravamo arrivati al Corpo da poco tempo, non ci si conosceva ancora fra noi. Di certo, a sentire i discorsi che si facevano, i simpatizzanti della sinistra erano pochini.
Il TG diede la notizia dei Carabinieri che avevano circondato e fermato i Marines.
L’intero Circolo Ufficiali scattò senza preavviso e simultaneamente in piedi, applaudendo freneticamente, fra urla di giubilo e berretti lanciati in aria. Fu un momento bellissimo.
I padroni non piacciono a nessun servo, Francesco.
Non è questione di Comunismo, ma di rispetto per se stessi.
Dubito assai che al sentire di Bakhmut ci sia qualcuno che si sia intristito, nelle nostre caserme.
Ciao!
Andrea Di Vita
Putin è un nemico della democrazia e della libertà in generale. Io ho scelto quel campo.
Il resto sono dettagli da sistemare o propaganda rivelatrice.
Francé, anche Pinochet era un nemico della democrazia e della libertà… ma per lui scattano i distinguo, eh?
Diciamo la verità: tu hai scelto un campo, sì, ma è quello degli USA.
Chi sta antipatico agli Usa sta antipatico a te.
La democrazia, la libertà, e gli interessi dell’Italia non c’entrano niente.
Le favole raccontale a un altro.
Se poi te le conti da solo, beh… forse è ora di crescere 😉
Pino,
Putin ha esaurito il suo ruolo di “salvatore della Russia dall’anarchia” da molto tempo, ammesso che lo abbia mai ricoperto. E ne è diventato il dittatore e il responsabile di una politica estera aggressiva.
Su Pinochet farei notare che stiamo parlando di un altro mondo, in cui il vecchio anti-comunismo aveva senso, mentre oggi sarebbe una presa in giro. Ci sono stati prima mondi diversi, però.
Resto della mia posizione: la prima scelta (e il primo interesse degli italiani) è la democrazia e la libertà.
Anche prima del gas a basso prezzo.
“Su Pinochet farei notare che stiamo parlando di un altro mondo”
CVD, Francè, CVD…
Vorrei sapere però cosa ha fatto Putin di male all’Italia.
Ora dirai che sono un suo fan: mentre a me non me ne frega proprio nulla.
Non sono di destra, io.
ma davvero: cosa ha fatto Putin di male all’Italia?
A parte essere amico di Berlusconi 😉 ma, caspita, sei tu che per anni ci hai ricordato che votare Berlusconi era non solo giusto, ma inevitabile…
francesco
“è emerso tutto un mondo di alti funzionari statali (in carica o ex) che simpatizzano apertamente per questa Russia,”
vabbé ma questo non era un grande mistero…sono anni che una certa parte politica è putinista, non vedo perché funzionari statali che a quella parte si riferiscono non debbano esserlo
Risposta sintetica: perchè Putin è un nemico dell’Italia e i servitori dello Stato dovrebbero essere dalla parte dell’Italia.
Pare strano?
Per Francesco
“perchè Putin è un nemico dell’Italia”
???
Credevo che fosse l’Italia che aveva deciso di schierarsi in un conflitto locale tra due paesi non NATO.
Eventualmente da allora, possiamo dire che l’Italia è un nemico della Russia (o se vuoi personalizzare, la Meloni è nemica di Putin).
>>> Credevo che fosse l’Italia che aveva deciso di schierarsi in un conflitto locale tra due paesi non NATO.
Esatto e meritorio, mica possiamo sempre voltarci dall’altra parte, non credi? E no, non siamo nemici della Russia, è con Putin che abbiamo grossi problemi.
So che non ami personalizzare ma le dittature personali impongono questo.
A dire il vero, credo che Putin si ritenga un amico dell’Italia.
E ripeto, mi sfugge la data della dichiarazione di guerra alla Russia.
C’è chi dice che lo hanno “fatto fuori” per questo, e chi perché ha denunciato gli effetti dell’uranio impoverito, ma io non sono un dietrologo.
Secondo me ci sono giornalisti che non hanno altro da fare che scavare nella cacca che a volte trovano casualmente;
che devono riempire tot numero di colonne e di parole;
che hanno un contratto per cui devono pubblicare un certo numero di articoli, e questi articoli devono essere in linea con la tendenza del giornale, ma anche accattivanti e sensazionalistici;
e ci sono poi Le Istituzioni che devono risultare pure e immacolate, Non Ne Sapevamo Niente e Prenderemo Immediati Provvedimenti.
@ Martinez
“Repubblica”
Lungi da me esprimere simpatia con il giornale che fu di Scalfari e ora è degli amici dei nazisti che leggono Kant.
Ma dissento: è normale che Repubblica abbia sottolineato la “piccola trasgressione”, perché non è per niente “piccola”. Invece, è un atto eversivo bello e buono.
Persino Achille Starace, il non brillantissimo gerarca mussoliniano, prima mettersi col futuro duce ebbe il buon senso di dimettersi da Capitano degli Alpini.
Moshe Dayan, dopo i trionfi bellici, prima di mettersi in politica col suo enorme prestigio si dimise da Capo di Stato Maggiore.
Lo stesso fece Eisenhower.
In un paese civile (non nel Cile degli assassini di Allende spalleggiati dagli USA o nella Corea del Nord di oggi) i militari non solo non fanno politica, ma fanno molta attenzione a non prendere posizioni a carattere politico direttamente o indirettamente al di fuori del loro stretto ambito di competenza.
E pubblicare un pamphlet in cui si dice “questo e’ un vero italiano erede di Cesare e quest’altro no” è certamente un atto politico che non rientra nell’ambito di competenza di un militare.
Quando parlo di “ambito di competenza ” mi riferisco ad esempio all’eccellente intervista rilasciata prima delle elezioni di un anno fa dal Capo di Stato Maggiore della Marina in cui si spiegava perché la proposta meloniana di blocco navale anti migranti non sta né in cielo né in terra. Lo ha potuto fare perché a mettere in pratica tale blocco navale sarebbero stati appunto i mezzi della nostra Marina Militare.
La separazione fra forze armate e politica è così radicata che anche i partiti eversivi sentono di solito di doversi munire di proprie milizie armate separate dalle forze armate persino quando hanno già raggiunto il potere.
Ciao!
Andrea Di Vita
Il bello del Vannacci sono le liste delle Cose Strane che ci Impongono:
“Ecco, allora, che la terra ritorna a essere piatta, che la NASA ha inscenato un teatrino spaziale per farci credere che l’uomo abbia passeggiato sul suolo lunare, che i vaccini diventano vettori per microchip al fine di controllare in senso orwelliano la nostra esistenza, che il virus del Covid non esiste, che i galli, ogni tanto, fanno le uova e che non conta se sono un uomo barbuto, muscoloso e dalla pelle olivastra, ma se mi percepisco come una donna bionda, esile e bisognosa di protezione tutti mi devono raffigurare in tale maniera ed, in primis, i miei documenti d’identità! E guai a escludere qualcuno!”
Per ADV
” i militari non solo non fanno politica, ma fanno molta attenzione a non prendere posizioni a carattere politico direttamente o indirettamente al di fuori del loro stretto ambito di competenza.”
In linea di massima sarei d’accordo, ma mi voglio giocare la Hitler Card, posso?
Mi sembra che tu non stia dicendo, “la legge italiana attualmente stabilisce che”, ma “è giusto che”.
Tipo, un ufficiale della Wehrmacht nel 1939 ha il diritto (nel senso “è giusto che”) di dire che una persona di origine ebraica nato in Germania, è un tedesco come tutti gli altri? Cioè di esprimere ciò che in coscienza sente, o viene prima il dovere di obbedienza?
miguel
“Cioè di esprimere ciò che in coscienza sente, o viene prima il dovere di obbedienza”
credo proprio che i militari debbano rispettare il dovere di obbedienza…e nessuno li obbliga a fare i militari
per me, anche lasciando perdere le farneticazioni su chi ha i caratteri somatici italiani e chi no, il fatto che il tizio si metta a discutere in televisione del presidente della repubblica è motivo sufficiente per indicargli la porta d’uscita e consigliargli un’altra carriera, tipo saggista, politologo da TV, politico, barbiere, tassista…
“anche lasciando perdere le farneticazioni su chi ha i caratteri somatici italiani e chi no”
ma scusa, aldilà di Vannacci e del suo ruolo, perché deve essere tabù parlare di queste cose?
Credo di essere al di sopra del sospetto di essere razzista.
Bon, uno dice che la Egonu non ha i tratti tipici da italiana.
Si può discutere del perché senta il bisogno di fare questa affermazione; che bisogno c’è di farla e che visione del mondo rispecchia;
ma di per sé, l’affermazione, beh… è vera.
La Bellucci ha tratti tipici da italiana; non perché è molto bella, ma perché è un fenotipo che ci aspetteremo da un’italiana;
la Autieri è più atipicamente italiana, ma rientra in un tipo di fisionomie che ci aspetteremo comunque in Italia.
La Egonu no.
NOn significa che non ci siano stati italici neri (c’è un interessante filmato di Evropantiqua, un canale molto ben fatto su Youtube, sui “Romani neri”: sì, ci sono stati, lo dimostrano la Storia e l’archeologia, in certi casi dovevano essere anche numerosi; oppure basta guardare qualche “Adorazione dei Magi” rinascimentale o barocca, da qualche parte questi modelli per i Magi neri doveva pur esserci 😉 )
NON significa che non possano essercene nel presente o nel futuro;
NON significa (come ha chiarito lo stesso Vannacci in relazione al suo pensiero) che non si debba fare il tifo per la Egonu;
significa solo quello che significa, cioè che non è “tipicamente” italiana.
In generale, ecco, io credo che sarebbe sempre un bene leggere nelle frasi quello che dicono, e non le nostre inferenze o supposizioni o pregiudizi su chi le scrive o le dice.
Casomai li si può interrogare dopo in merito.
pino
“ma scusa, aldilà di Vannacci e del suo ruolo, perché deve essere tabù parlare di queste cose?”
però non ho mai detto che sia tabù parlarne!
personalmente quando sento questi discorsi la mia domanda è appunto “ma perché senti il bisogno di notare che la egonu non rientra nella fisionomia tipica italiana?”
Reazione a certa melassa iper-accogliente che finge di non saperlo?
Che vuole imporre di non notare una cosa che si nota tantissimo? e nel farlo attizza il razzismo quanto 10 raduni del KKK?
non saprei….non dico egonu che di pallavolo non capisco niente, ma penso a carlton mayers, uno dei più grandi giocatori italiani di sempre, portabandiera alle olimpiadi…non so se la prima cosa che mi verrebbe da dire è “toh, non ha la faccia italiana”. e penso che per lui sarebbe fastidioso sentirselo dire ogni giorno
“Che vuole imporre di non notare una cosa che si nota tantissimo? e nel farlo attizza il razzismo quanto 10 raduni del KKK?”—
Faccio una domanda semplice semplice: a parità di origini, a parità di colore scuro della pelle, e a parità di integrazione e cittadinanza valida, e di scolarizzazione compiuta esclusivamente o prevalentemente in Italia…
…qualcuno si sarebbe permesso di sottolineare che la ragazza non sembri italiana, se invece di essere una figlia di migranti (oltretutto, onesti e in regola),
fosse stata una figlia di una coppia di italiani bianchi, borghesi e sfortunatamente sterili, che hanno desiderato talmente tanto di avere un figlio da andarselo a cercare in Nigeria o in Congo, e da accettare l’adozione anche in casi problematici di bambini già grandicelli e pesantemente traumatizzati?
Mah… boh?
Non sono del tutto a mio agio con gli exempla ficta.
credo che Vannacci abbia fatto quell’esempio proprio perché Paola Egonu è un personaggio noto- non si parla degli ignoti, del resto.
Non solo, a differenza di altri atleti italiani neri, ha avuto più volte da dire sul razzismo degli italiani.
Io del resto non credo che gli italiani siano razzisti, l’ho detto e lo ripeto.
Il singolo fissato con la defunta teoria delle razze ci sarà, ma in genere credo sia l’ultima preoccupazione degli italiani.
Credo invece che gli italiani siano:
-molto espliciti e fumantini, proni agli insulti di qualunque tipo, per lunghissima tradizione campanilistica; che non significa che credano a un quarto di quanto dicono;
-preoccupati per le notizie sull’immigrazione “perché tutta l’Africa in Italia non ci può stare”
-non amino particolarmente le persone che fanno le prediche in TV o sui giornali
-pensino che gli africani neri siano arretrati, vivano tutti nelle capanne, non abbiano mai prodotto niente di valido artisticamente e in genere sarebbe bene se stessero in Africa, ma visto che ci sono, li trovano abbastanza simpatici, senz’altro più degli arabi e levantini (me lo confermano gli arabi stessi…);
-pensano che gli africani neri che vivono qua siano i nrealtà dei privilegiati rispetto a quelli che muiono di fame;
-non è vero che si sono scordati “quando gli immigrati eravamo noi”, anzi, lo ricordano benissimo e lo usano senza problemi per paragoni
(“perchè mio padre lo hanno trattenuto 48 ore sulla nave prima di sbarcare in Inghilterra, ed è potuto uscire solo quando ha dimostrato il regolare contratto di lavoro e invece noi dobbiamo prenderci tutti i clandestini che non si sa se sono drogati, matti o criminali?”)
-pensano che a loro volta gli atleti siano i privilegiati tra i privilegiati, e non abbiano davvero nessun motivo di lamentarsi, “anche a me mi hanno chiamato terrone non so quante volte quando giocavo a calcio e io li mandavo affanculo”
Comunque la predica di Egonu a Sanremo sul razzismo degli italiani è stata decine di volte migliore, e quindi decine di volte più ignorata, del discorsino pseudo femminista della Ferragni nella medesima esibizione canora
(“sono bella e brava e voglio complimentarmi con me stessa per essere bella e brava e giustamente famosa”)
per Pino: ma se lavori a scuola, non ti è mai capitato di avere tra gli alunni dei ragazzi adottati, con aspetto fisico completamente diverso da quello degli italiani medi, e che però non possono nella maniera più assoluta essere considerati “stranieri”?
Se qualcuno si azzarda a trattare un ragazzo adottato come un “non italiano” e a utilizzare per lui gli stessi protocolli che si usano per i figli di immigrati stranieri rischia la denuncia!
Praticamente, gli stessi criteri che si usano per gli stranieri, non si possono nemmeno utilizzare esclusivamente per i problemi LINGUISTICI, che comunque sono abbastanza simili. Trattare un adottato come se fosse un immigrato è considerato un tabù terrificante…
(anche nel caso che sia arrivato in Italia da pochissimo e che oggetivamente non capisca ancora la lingua)!
“Io del resto non credo che gli italiani siano razzisti, l’ho detto e lo ripeto.”—–
Su questo sono perfettamente d’accordo e l’ho ripetuto più volte.
Tranne casi individuali di maniaci suprematisti (che appunto sono degli estremisti ideologici e/o degli squilibrati, ma sono pochi)…
…all’italiano medio, del colore della pelle non gliene può fregà ‘dde meno.
Il razzismo diffuso in Italia ha solo una connotazione economica, ovvero la paura di dover mantenere tutta questa gente con le nostre tasse e con i nostri risparmi.
E si manifestava già 40 anni fa, quando cominciarono ad arrivare le orde di profughi polacchi (che inventarono il mestiere di lavatori di vetri ai semafori, che in Italia prima non era stato immaginato nemmeno nel traffico di Napoli, nonostante tutti i venditori di santini e di fazzoletti),
e che erano bianchi, europei e pure cattolici…
x prof Paniscus
secondo me, se avesse scritto 7-8 anni fa, avrebbe preso come esempio Mario Balotelli invece della Egonu e avrebbe scritto esattamente le stesse cose.
OMADF
per Paniscus:
mi sono capitati casi di ragazzi adottati, naturalmente, ma per ora nel loro caso senza difficoltà linguistiche particolari…
per Francesco:
avrebbe preso come esempio Mario Balotelli invece della Egonu e avrebbe scritto esattamente le stesse cose.——
Ma sarebbe stato molto più tollerato e giustificato, perché oggettivamente Balotelli era (e forse lo è ancora, ma meno famoso di prima) un bulletto superficiale, arrogante, capriccioso, maniaco del lusso, poco disposto a fare sacrifici per rispettare gli impegni, e più interessato alla popolarità sui siti di gossip che all’eccellenza sportiva, cosa che non mi sembra che si possano dire di Paola Egonu…
Ma non credo che abbia preso come esempio la Egonu per la simpatia o l’antipatia, ma solo come personaggio italiano noto che non ha tratti tipici da italiano.
povero balotteli
🙁
@ pino Mamet
“tabù”
Non è un tabù parlarne.
È un tabù che un militare in servizio faccia politica.
Se il generale Vannacci avesse detto queste cose alla moglie o le avesse scritte in una lettera privata a un amico nessuno avrebbe diritto di metter bocca.
Sarebbe lo stesso se Vannacci prima si dimettesse dalle forze armate prima e pou nella sua nuova veste di senatore o di barista o di raccoglitore di canna da zucchero pubblicasse un libro con dentro le sue opinioni politiche.
Ma così no.
Ciao!
Andrea Di Vita
Mi avete convinto, sto cominciando a leggere il libro del Vannacci.
Dalle prime pagine si evince una confusione paurosa tra tutto, unito più o meno dalla “normalità italiana degli anni passati”.
Per cui se la prende con i no green pass perché le persone “normali” si sono vaccinate, con gli ambientalisti, con gli occupanti abusivi (dimostrando di conoscere davvero poco l’argomento ma poco importa), ecc.
E con le solite esaltazioni tecnoprogressiste:
““Mi avete rubato i sogni” – tuona l’adolescente scandinava, idolo di migliaia di altri giovani infervorati. Sulle rappresentazioni oniriche non mi sbilancio, ma il tanto disprezzato progresso industriale ti ha garantito la veglia ed il più che agiato presente. Ti ha fatto nascere in un ospedale, riducendo a numeri risibili la mortalità infantile; ti ha fatto crescere in una casa dotata di tutte le comodità, permettendoti di sviluppare altre capacità che non fossero connesse con la mera sopravvivenza; ti ha consentito un’educazione, grazie alle migliaia di altri uomini che lavoravano alacremente per questo servizio e ti consente di diffondere il tuo disprezzante messaggio, nei confronti di chi ha permesso tutto ciò, attraverso dei mezzi di comunicazione che continuano ad emettere quelle tanto denigrate tonnellate di CO₂3.
“Dalle prime pagine si evince una confusione paurosa tra tutto, unito più o meno dalla “normalità italiana degli anni passati”.”—
Cosa si intende per “normalità degli anni passati” ?
Si intendono i decenni ottanta e novanta quando era giovane lui (e pure io, abbiamo quasi la stessa età) e si aveva ancora un unico telefono fisso per famiglia…
…o si intendono gli ultimi 4-5 anni a base di smartphone, registri elettronici, spid obbligatoria, telecamere ovunque, tracciamenti ovunque, qr-code ovunque, bambini che hanno profili social già a 6 anni, e poi anche covid, quarantene, lavoro a distanza, scuola a distanza, green pass, mascherine, gel disinfettante e divieti di strette di mano?????
Sono due orizzonti completamente diversi!
sospetto che chi parla di “normalità degli anni passati” in realtà si riferisca a un qualche mito costruito nella sua testa
Vannacci, ecco dove si arriva quando non si conosce le leggi della termodinamica:
“Siamo noi [non il pianeta] che dobbiamo salvarci! È il genere umano che deve trovare il modo per continuare a vivere in simbiosi con l’ambiente che lo circonda sfruttando al massimo tutte le risorse a disposizione per continuare, nel tempo, ad accrescere continuativamente il proprio benessere. Per quanto possa essere una considerazione all’apparenza cinica e utilitaristica, il genere umano deve continuare a evolversi e a progredire sfruttando e, al tempo stesso, preservando tutto ciò che gli consenta di farlo.”
So che suona male ma … credo di essere d’accordo con questo tizio!
Anche se trovo ottimistica l’idea di accrescere continuativamente il benessere, il succo è quello che dice lui.
Per Francesco
“Anche se trovo ottimistica l’idea di accrescere continuativamente il benessere, il succo è quello che dice lui.”
Ma infatti penso che la maggioranza degli italiani la pensino come lui.
Non la pensano né come la Schlein, e nemmeno come me.
MM
tu sei l’unica persona che conosco che trova consolante l’idea che il pianeta se la caverà benissimo anche senza di noi. Non credo che neppure la Schlein la pensi così.
Riconosco che il mantra della crescita è una brutta cosa, però. Ma tu sei molto oltre!
Ciao
Per Francesco
“tu sei l’unica persona che conosco che trova consolante l’idea che il pianeta se la caverà benissimo anche senza di noi. ”
Non so se la trovo “consolante”.
Credo che peggiorare le cose sostenendo lo “sviluppo sostenibile” non sia una buona idea.
E mi permetto quindi di dichiararmi in disaccordo con Vannacci, anche se le cose che scrive sul “Terzo Mondo” in effetti, per chi è nato in Messico e vissuto in Egitto, non suonano sbagliate.
Io non trovo ottimistica, ma semplicemente implausibile e fallimentare, l’idea di “continuare a evolversi e a progredire sfruttando e, al tempo stesso, preservando tutto ciò che gli consenta di farlo.”
Nel gergo primitivo dei proverbi popolari equivale esattamente al concetto di “botte piena e moglie ubriaca”.
Diciamo il classico “conservatore” che vuole più progresso, più macchine, più consumo energetico, più aeroporti, vuole sfrattare gli abitanti dei loro quartieri storici per far posto a speculatori internazionali, ma non vuol dire “ministra”.
E magari ha ragione su alcune cose brutte che avvengono oggi.
e en passant gli stanno antipatici froci e negri…anzi i negri basta che non siano italiani
Per roberto
“e en passant gli stanno antipatici froci e negri…anzi i negri basta che non siano italiani”
non ci sono ancora arrivato, per ora sta inveendo contro gli ambientalisti che non vogliono le dighe che aumenterebbero la Produttività.
Sai, non posso consumare più di tot progressismo tutto insieme senza inebriarmi, me lo bevo a piccole dosi.
E ti pareva, è pure un fan degli OGM!
Mi pare che si impegni molto di più a parlare di cambiamento climatico (che secondo lui non deve preoccupare) e di tecnologie (che secondo lui sono sempre un bene) che non di froci e di negri, tra l’altro.
Pure lo sviluppo sostenibile! Basta, licenziatelo!
“Lo sviluppo sostenibile introduce scelte complesse perché ci impone di valutare quali costi siano accettabili oggi in funzione dei benefici per le prossime generazioni e fa entrare in gioco, oltre alla Natura, la compatibilità economica e sociale delle scelte da intraprendere. Anche perché, se c’è un nemico dell’ambiente quello è sicuramente la decrescita economica, il sottosviluppo e la povertà.”
E da qui dice che i paesi poveri sono quelli più inquinati, come se l’Occidente non avesse scaricato su di loro le industrie inquinanti e i rifiuti…
“scaricato” è il nuovo “aiuto c’è la deindustrializzazione, l’Europa/il Giappone/la Cina ci ha rubato tutte le industrie”?
sono confuso
Per Francesco
““scaricato” è il nuovo “aiuto c’è la deindustrializzazione, l’Europa/il Giappone/la Cina ci ha rubato tutte le industrie”?”
Sì. Il fatto è quello (conviene alla finanza europea far fare i lavori sporchi ai poveri). Poi chi ci rimette di più sarà chiaro solo a lungo andare.
Non conviene alla “finanza europea”.
Conviene all’economia mondiale, cioè a tutti, se messi insieme un pò a forza. Ma è un problema serio che gli economisti studiano da tempo.
Ciao
Poi qualcosa di sensato:
“Non vi è rispetto dell’ecosistema senza ricchezza e benessere! Greta è svedese, non certo afgana o di Port au Prince. Proviene da uno dei paesi con il PIL pro capite più alto del mondo. In tutta il mio viaggiare nei paesi meno
sviluppati di quelli europei non ne ho visto uno che abbia maturato una coscienza ambientalista. Dovunque sia stato in Africa ho sempre visto roghi di immondizia. Il riciclo dei rifiuti, la raccolta differenziata, le automobili verdi, le case a emissioni zero, le fognature con trattamento delle acque reflue, l’attenzione nell’impiego di detersivi e tensioattivi esistono solo nei paesi ultraricchi. La lotta per la sopravvivenza e per garantirsi i bisogni essenziali non lascia spazio alla tutela dell’ecosistema. “
Sensato?
Per Francesco
“Sensato?”
Perché racconta qualcosa di vissuto in prima persona, perché descrive la condizione di sette su otto dei miliardi di umani, e fa capire anche perché si emigra e perché non si può certo aspettare un miglioramento ambientale del “terzo mondo”.
Credo di essere in vigoroso disaccordo (e siccome non sono a favore dei genocidi, lo sarei anche se credessi che tu abbia ragione)!
Ciao
questo è in effetti sensato
Infatti, le uniche cose belle e interessanti del libro sono i racconti dell'”italiano che ha lavorato all’estero”, come diceva Pino Mamet.
Dove si trova una sensibilità piuttosto rara.
Ah, ovviamente è anche nuclearista:
“Bizzarro, anche, che questi stessi puristi si oppongano al nucleare che rappresenta l’unica alternativa per raggiungere quella tanto agognata cima in sicurezza e inquinando il meno possibile.”
“Ah, ovviamente è anche nuclearista:”
Ed effettivamente, un militare nuclearista va contro la legge dello stato che emerge da un referendum.
@ Martinez
“militare nuclearista”
No, perché un referendum non fa le leggi (al più le abroga).
Comunque, prendere pubblicamente oosizione a favore del nucleare civile è un esempio di presa di posizione politica che per un militare dovrebbe essere tabù.
In ogni caso, anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno.
Ciao!
Andrea Di Vita
No, caro Tenente.
Essere a favore del nucleare civile non è una posizione politica, è la posizione ragionevole.
Essere contro il nucleare civile è una posizione demenziale.
Una posizione politica, forse, è mentire dicendo che bisogna puntare sulle rinnovabili facendo come la Germania. O auspicare una riduzione dell’uso di energia da parte dell’umanità, con conseguente morte per fame di … stimerei 7 miliardi di persone su 8, considerando la popolazione pre-rivoluzione industriale e i progressi nelle scienze intervenuti da allora.
@ Francesco
“politica”
Come sai, sfondi una porta aperta.
Resta il fatto che anche sfondare tale porta è tabù per un militare in servizio.
Ciao!
Andrea Di Vita
P.S. Grazie per la promozione e per la maiuscola. Ho apprezzato, davvero. 🙂
Non hai mica diritto alla promozione all’atto del richiamo? quando partiremo per il fronte, tu sarai Tenente e io Caporale.
😀
Per Francesco
” O auspicare una riduzione dell’uso di energia da parte dell’umanità, con conseguente morte per fame di … stimerei 7 miliardi di persone su 8″
Più o meno quello che succederebbe con un AUMENTO del consumo energetico, direi.
Su questo non sono del tutto d’accordo.
Se esiste una via che non porta a quel drastico taglio del parco umani sulla Terra, passa per il Sistema.
Comunque mi interessa la narrazione dei fatti angloamericana, che poi è quella fatta propria, credo inconsapevolmente, da Francesco.
In principio c’era caos e desolazione; poi, D-o creò la Seconda Guerra Mondiale.
C’era un signore cattivissimo, che voleva sterminare gli ebrei (un popolo strano la cui funzione nella storia è più o meno quella della bionda rapita da King Kong);
allora dapprima i nostri Eroi inglesi, dei signori un po’ vecchio stile ma di saldi princìpi, si sono opposti da soli al Mostro; ma soli soli soli; una piccola isoletta, poverini.
e tutto per amore della bionda, pardon, degli ebrei!
Allora l’Eroe Riluttante, ma giovane e bello, Capitan America, è sceso in campo e ha vinto contro il Mostro e i suoi tirapiedi.
(Ah sì, si è dovuto alleare con un altro Mostro, ma questa parte saltiamola, va’ che è meglio).
Io invece la sapevo così:
c’era un signore molto cattivo, a capo di una nazione più o meno rovinata da una guerra precedente che stava rinascendo;
e questo signore, che era energico e innovativo, e gli piaceva l’ordine e il progresso come sta scritto nella bandiera brasiliana, riscuoteva non poche simpatie anche in Inghilterra e in America.
Aveva la fissa degli ebrei, è vero: ma gli ebrei all’epoca stavano sui cabbasisi più o meno a tutti, in America si ostacolava il loro ingresso nelle università che contavano, in Inghilterra si ostacolava il loro ingresso in Palestina, e in Germania si ostacolava il loro ingresso nei negozi.
Ma in America si faceva di peggio ai negri, quindi vabbè.
(pss, uno che aiutava gli ebrei a entrare in Palestina c’era; gli aveva anche organizzato la marina nazionale, a Civitavecchia; e li faceva entrare dappertutto, nel partito, nelle organizzazioni giovanili… ma non diciamolo ché non sta bene)
solo che quel signore cattivissimo di prima, per far rinascere la sua nazione e renderla poetnte e acciaiuta, dove invadere il terreno di altri, e fino a lì a tutto bene, finchè si trattava di nazioni abbastanza del cazzo.
Ma a un certo punto è chiaro che se diventa troppo potente farà concorrenza all’Inghilterra, che all’epoca non era una povera isoletta di pastori e pescatori, ma più o meno mezzo mondo isole comprese, il solo Impero planetario esistente.
E insomma non si può fargli fare quello che vuole, altrimenti diventa troppo potente e sono guai.
Saranno ben cazzi vostri, pensano i cugini americani, che stanno mettendo in piedi il loro Impero planetario; ok, vi mandiamo un sacco di roba in affitto e prestito, senza la quale sareste spacciati, ma non rompeteci più di tanto…
finché un altro aspirante Impero planetario non rompe le scatole anche a loro.
E bum.
Ma per far fuori il cattivo cattivissimo, tocca allearsi con uno strano signore orientale con i baffoni, che ha idee molto strane in fatto di economia e governa in modo un tantino paranoico…
Per pinomamet
“Io invece la sapevo così:”
Applausi!!!!
@ PinoMamet
“sapevo”
OAAPM!!
Ciao!
Andrea Di Vita
Concordo solo col primo pezzo: dal principio c’era la guerra continua. Poi vennero la Seconda Guerra Mondiale e la Bomba e l’umanità provò, quasi sul serio, a pensare di farne a meno.
Tutto il resto non mi appartiene. E lo si evince da mille cose che ho scritto in questi anni.
Trovo sgradevoli parecchi sconti che fai a Stalin e a Hitler, per amor di polemica contro le demo-plutocrazie, questo sì.
Non faccio sconti, racconto la meccanica delle azioni; è parecchio diverso.
Gli sconti li fai tutti agli USA, elo si evince da mille cose che hai scritto in questi anni 😉
Dell’Inghilterra poi hai un’immagine fiabesca.
PS
Io non ho mai parlato di guerra continua.
Ho detto che secondo te il mondo inizia con la Seconda Guerra mondiale.
E secondo gli americani pure. La loro (e tua) visione del mondo e chiave interpretativa di tutto, è sempre e solo la Seconda Guerra mondiale, raccontata in modo completamente fasullo ed epico, come se fosse la guerra di Troia o lo sbarco di Enea.
E anche questo lo si evince da mille cose che hai scritto 😉 , che poi sono una sola: chi è contro gli USA è Hitler, ed è cattivo perché gli USA sono buoni perché sì.
Carissimo,
pensavo proprio a quello: una delle cose che mi impressionato da giovane, studiando le serie storiche di dati economici, è che gli USA la storia NON cominciava nel 1945 ma andava indietro, anche molto.
E il modello “mitico” della 2GM è quello più corretto, perchè nè i nazisti nè i bolscevichi sono creazioni di Tolkien, anche se lo sembrano.
Mentre quello “geopolitico” o “realista” è una porcheria finto-oggettiva, usata per diminuire disonestamente quanto male fossero quei mostri. Se la 2GM fosse stata il solito scontro tra imperi, non sarebbe rimasta presente nella memoria di chi c’era in quel modo.
E dopo la guerra c’è stato il dopoguerra, la ricostruzione, la pace, il miracolo economico, la libertà in Italia, in Germania (!!), in Giappone (!!!). Mentre il comunismo veniva declinato da Stalin, da Tito, da Hoxa, da Mao.
Hai voglia a sfrondare questi fatti cercando di dire che non contano poi tanto … è come smontare le Piramidi a mano.
Ciao
PS in effetti, benchè in teoria la posizione sia legittima, non ho in mente un anti-USA che lo sia per buone ragioni. Persino nel cinema, chi odia Hollywood sostiene film ancora peggiori!
” Se la 2GM fosse stata il solito scontro tra imperi, non sarebbe rimasta presente nella memoria di chi c’era in quel modo”
Ogni ordine costituito ha bisogno di un mito fondativo, legato a come è nato. La seconda guerra mondiale è il mito fondativo dell’ordine di Yalta.
Quella è la parte che attacco, quando i rossi cercano di legittimarsi con questo mito!
Ma i fatti distinguono tra i meno peggio (anglo-americani) e più peggio (sovietici) tra i vincitori.
Del resto Stalin non appare nel 1939 ma ha una storia.
Come Guareschi, riconosco la Resistenza ma non ne faccio un feticcio.
Ti darei ragione se tu riconoscessi l’evidenza, cioè che tutti cercano di legittimarsi con un mito.
Ma ci sono miti ai quali vuoi credere… gli USA sono buoni, l’Inghilterra ha resistito “da sola ” per puro amore della democrazia, Churchill era un bravo statista…
1) gli USA sono buoni? nei limiti in cui ha senso dirlo di una nazione, ritengo sia vero.
2) l’Impero britannico ha resistito per moltissimi motivi. Tra cui la consapevolezza di cosa fosse Hitler raggiunta da Churchill.
3) un GRANDE statista, per la precisione.
Ciao
1 gli USA non sono migliori di altri imperi
2 l’Inghilterra ha resistito come avrebbe fatto chiunque, e soprattutto grazie a, e per mantenere il suo impero, basato sulla sistematica rapina e oppressione di milioni di persone, a cominciare dal cortile di casa irlandese
– un pessimo statista, e peggior generale da poltrona
Ohi Pino
io non posso farci nulla se scrivi cose che sono l’opposto di quanto è accaduto.
Se gli inglesi avessero accettato le proposte di pace dei tedeschi, credo non avrebbero perso un cm2 del loro Impero.
Se Churchill fosse stato un povero pirla, avrebbe fatto la fine di tutti quelli che Hitler si magnò a colazione.
Col senno di poi è facile ma quando la Francia cadde in un battibaleno qualunque uomo assennato avrebbe preso atto e si sarebbe accordato coi tedeschi.
Per Francesco
“Col senno di poi è facile ma quando la Francia cadde in un battibaleno qualunque uomo assennato avrebbe preso atto e si sarebbe accordato coi tedeschi.”
Compito:
Prendere mappa politica del mondo, anno 1938. Colorare in blu i paesi futuri dell’Asse, colonie comprese. Colorare in rosso in paesi futuri alleati, colonie comprese.
Prendere mappa delle risorse fondamentali all’epoca (petrolio, carbone, ferro, gomma, grano, carne ecc.). Colorare in blu quelle in mano ai paesi futuri dell’Asse e in rosso quelle in mano ai paesi futuri dell’Alleanza (compresi i paesi ufficialmente neutrali ma “accessibili” a una parte o all’altra, tipo Svezia per l’Asse o Argentina o Arabia Saudita per gli Alleati).
Infine, indovinare chi vincerà la guerra.
“Se Churchill fosse stato un povero pirla, avrebbe fatto la fine di tutti quelli che Hitler si magnò a colazione.
Col senno di poi è facile ma quando la Francia cadde in un battibaleno qualunque uomo assennato avrebbe preso atto e si sarebbe accordato coi tedeschi.”
Sai, tra sé e i tedeschi c’era la Manica, non il Belgio che ci casca la seconda volta…
Oh raga, i miei più sinceri complimenti.
Voi col senno di poi ci fate il bagno, la colazione e pure il pranzo.
Ce lo sapevate prima che i nazisti avrebbero perso e che il comunismo si sarebbe sciolto da solo e quindi non c’era nulla da fare.
Beati voi, se avete numeri del lotto da darmi grazie.
PS Mig, che io sappia se AH non avesse ordinato di spostare i bombardamenti dai campi di aviazione alle città avrebbe vinto la Battaglia d’Inghilterra e, col dominio dell’aria, avrebbe potuto organizzare l’invasione.
Ma magari mi sbaglio a credere di sapere le cose.
Francé mi dispiace che la realtà sia più complessa del tuo bel film mentale.
È un problema tuo.
“quando la Francia cadde in un battibaleno ”
…l’Inghilterra era già in guerra.
Pino,
non so esattamente su quali libri di storia tu abbia studiato ma quando la Francia si arrese ai tedeschi, questi offrirono la pace agli inglesi e a ottime condizioni. Proprio perchè erano in guerra!
Ma gli inglesi rifiutarono e combatterono da soli contro i tedeschi. Vero che erano la testa di un grande impero ma quella testa era a un passo dalla Germania e dall’Europa occupata.
Il prof saprà dirti a memoria per quanti mesi durò la resistenza inglese in solitaria, con appoggio esterno statunitense, l’Oceano pieno di Uboot e i cieli in fiamme.
Per Francesco
Prendere mappamondo 1938
Reich tedesco
Impero inglese
Confrontare dimensioni.
No, quando la Francia si arrese era appena arrivata all’ambasciatore britannico a Roma la dichiarazione di guerra dell’Antibolscevico di casa nostra che voleva papparsi qualche colonia britannica. Queste non erano ottime condizioni…
Agli inglesi, o per meglio dire specialmente a Churchill, non andava bene fare la pace, e veder ridimensionato il loro impero.
Churchill pensava che occorresse tenersi tutto, a costo di una momentanea tenace resistenza, nell’attesa dell’arrivo dei cugini d’oltreoceano se necessario.
Chiederei a qualcuno che sa di cosa parla, però.
Vuoi chiedere se l’Italia avesse già dichiarato guerra a Gran Bretagna e Francia?
E allora ti faccio rispondere da chi sicuramente ne sapeva più di noi sul punto.
https://youtu.be/56RNdwST_3Y?t=11
Miguel
scusa ma questo giochino al piccolo geopolitico mi pare inane.
I tedeschi arrivarono vicini a vincere la guerra, le risorse avrebbero seguito in quel caso. Basta ricordarti che si potrebbe fare il tuo giochino e dedurre che la Francia non avrebbe MAI perso una guerra contro la Germania, giusto?
O l’Argentina e dedurne che è un paese infinitamente più ricco dell’Italia (e del Giappone).
Per Francesco
“scusa ma questo giochino al piccolo geopolitico mi pare inane.”
Ok, anche l’Afghanistan ha vinto contro gli Stati Uniti.
Ma mica ha conquistato il mondo.
” Chiederei a qualcuno che sa di cosa parla, però.”
No, questo ti escluderebbe dal discorso 😉
Per Francesco
” è che gli USA la storia NON cominciava nel 1945 ma andava indietro, anche molto.”
Avendo una madre nata negli USA prima della guerra, ovviamente ho problemi a dire la mia. Ma diciamo che il mito degli USA in Europa è quello.
Non capisco.
Nei popoli europei il mito degli USA nasce con l’emigrazione di massa, che è molto precedente la guerra.
Nelle elites, nasce almeno con Tocqueville.
Quello che la guerra porta, a mia conoscenza, è il contatto diretto con i soldati USA e poi il Piano Marshall. E la pace e la protezione dalle armate di Stalin – che alla fine piacque persino a Berlinguer.
L’emigrazione non insegue il mito degli USA, ma il mito dell’America. Poi gli USA a posteriori hanno ridotto la cosa ai soli USA e come al solito tu ci caschi come un beota.
Mi sa che è la tua solita cazzata, caro Maurizio.
l’emigrato andava in un sacco di posti ma credo che in maggioranza andassero negli USA e che lì si potesse fare fortuna (lo sai che è quel mito quello che conta, vero?)
neppure ti spiego che cosa è l’America
Secondo me Francé hai capito al contrario, nom si parla di come gli europei mitizzasero l’America (tu non hai mai smesso 😉 )
ma di quale sia il mito degli USA stessi sul loro rapporto con l’Europa.
Visto che non ho affatto capito, quale sarebbe?
Poi chiedo ai miei cugini statunitensi se confermano!
🙂
Francé, non sono d’accordo con niente.
Per gli americani non esiste altro modello di quello della Seconda Guerra: non li sentirai parlare dell’assedio di Vienna o dei Gracchi.
E la Seconda guerra è stata esattamente il solito scontro tra imperi, a te i personaggi sembrano creazioni di Tolkien perché te li hanno raccontati così.
Un paio di generazioni prima, si usavano gli stessi criteri per Napoleone e Wellington.
Poi che i reduci ricordino la guerra che hanno combattuta, e non altre, beh, mi oltre il lapalissiano.
Gli americani parlano di tutte le loro molto guerre, non solo della 2GM.
E come sai hanno, nelle elites culturali, una maggior cultura classica degli europei odierni.
Tra i bifolchi, non sanno dove è Washington DC.
La 2GM NON è il solito scontro tra imperi e basta perchè nazisti e bolscevichi sono roba vista raramente nella storia umana. E non è la solita propaganda che mostrificava i tedeschi nel 1915 o Napoleone o gli Spagnoli. E’ che erano veramente così.
Perché hanno fatto dei genocidi?
Ho paura che ce ne siano una lista, da Sargon in poi.
Massacrare boeri, rivoltosi indù o schiavi del Congo non mi pare molto meglio, l’unica scusante, per modo di dire, é che erano lontani da casa… occhio non vede e cuore non duole no?
Francesco, ti stai contraddicendo da solo: prima affermi che la Seconda Guerra Mondiale è particolare, è ricordata in modo speciale, non è come tutte le altre guerre, è la Guerra Santa delle Forze del Bene (USA) contro il Male (nazisti e bolscevichi.. ma non erano in guerra tra loro? Boh!)… poi dici che non è niente vero, che gli USA parlano di tutte le guerre, che non trovano in quella guerra niente di particolare, che non è un evento fondante….
Insomma, deciditi!
x MT
credo tu non abbia capito.
Per gli Yankees, credo sia vera la versione “una delle nostre guerre, la più grossa ma alla fine ci interessa di più quella civile”
Per gli Europei* e i Giapponesi*, invece, vale la versione l’Evento.
Per i Latinoamericani immagino valga “ne ho sentito parlare, forse”
*sai, dopo di allora hanno avuto 80 anni di pace e di arricchimento e di libertà.
Bazzecole, giustappunto.
“Una” delle nostre guerre?
Stai scherzando, Francè.
Non si tratta di “una” delle guerre.
Quella semmai è la guerra di Corea, finita in pareggio;
oppure c’è quella del Vietnam, che non è una guerra ma “il trauma del Vietnam”
(cioè, “abbiamo perso e tutto il mondo ha visto che siamo anche stronzi”).
Francè, va su qualunque forum americano.
Va’ su qualunque blog americano.
Va’ su qualunque sito americano, cribbio, guardati un qualunque film americano, porca puttana!
La generazione della Seconda Guerra è “la generazione più grande”.
“La generazione più grande!”
non me lo invento mica io: lo ripetono loro, ogni tre passi, appena se ne presenti la minima occasione, e anche quando non si presenta.
Ci credono!!
Non significa che debba crederci anche io.
O tu.
Pino
in effetti credevo di essere un guardone di film USA ma quella roba lì mi manca
il ricordo di una nazione totalmente e unanimemente presa nello sforzo bellico e con questo diventata la più grande potenza militare della storia mi pare fortissimamente sbiadito.
roba per gente che legge libri, come tu ed io
Ciao
Come dice il veterano interpretato da Stan Lee in uno dei vari cinefumettoni, “sbarcare in Normandia non è da persone comuni”. O una roba del genere.
Francé, aggiungo, leggi qualunque commento di youtube…
Cribbio, lo scrivono dappertutto!!
pino
“Per gli americani non esiste altro modello di quello della Seconda Guerra: non li sentirai parlare dell’assedio di Vienna o dei Gracchi.”
non ho seguito con la dovuta attenzione e mi sono perso nel discorso….di cosa parlate come modelli? società? politica estera?
perché secondo me il primo modello che hanno in testa è quello del pioniere che parte all’avventura a conquistare un nuovo mondo…il tipo che parte con moglie e figli, affronta avventure inenarrabili e pianta una bandierina a terra dicendo “adesso questo è mio”
e poi costruisce un palazzo del comune nello stile che lui pensa avrebbe avuto se fosse stato a Roma!
Vabbè, anche gli italiani parlano di tante cose, tutti lo fanno.
Se vogliamo fare le pulci su tutto, possiamo stare qua per ore.
Ma il modello con cui gli USA e il loro fedele & acritico vassallo, Francesco, guardano al mondo, non sono nè i pionieri nè Vitruvio (visto che Francesco parla di palazzi), ma La Seconda Guerra Mondiale.
e infatti il paragone del cattivo di turno è sempre immancabilmente con Hitler, mica con Annibale.
non volevo fare le pulci, ma non capivo a che punto siamo!
“modello con cui … guardano al mondo” eho capito
Pino,
sicuro che abbiano mai fatto altro? chiederei a Miguel ma gli USA hanno sempre fatto la guerra al diavolo, fin dai tempi di Re Giorgio.
Poi AH viene molto bene, come impersonificatore del diavolo.
Sbaglio?
Infatti lo chiamate Putler, non Giorgio Putin.
Incredibile come una persona possa pensarla in maniera così specularmente contraria a me.
La mia resistenza alle modificazioni genetiche è uguale per piante e umani; ma lui riesce a esaltare gli OGM e poi dire (sbagliando) che “chi è contro gli ogm non considera importante la genetica umana”.
Che è sempre la confusione del tutto sbagliata tra ambientalisti autentici e sinistra woke all’americana. Come se Vandana Shiva fosse Michela Murgia.
“Fatto ancora più esilarante, nella sua assurdità, è la preoccupazione immotivata ma assillante verso il patrimonio genetico dei cereali e delle piante che si contrappone al menefreghismo totale circa il genoma umano: oggi, infatti, a prescindere dai nostri cromosomi, ci possiamo chiamare uomo, donna, trans o come ci pare solo in base alle nostre percezioni e abbiamo socializzato l’idea che l’essere genitori non discenda anche e soprattutto dai legami biologici e dal sangue, ma costituisca unicamente un atto di “amore”. La genetica applicata al genere umano è stata svilita a semplice “narcisismo”.”
Immagino che il nostro generale sia semplicemente molto ignorante in genetica e in climatologia e che farebbe meglio a esporsi SOLO su argomenti che conosce bene, anche nel caso che su questi assuma posizioni infami o comunque poco condivisibili.
Per Paniscus
“Immagino che il nostro generale sia semplicemente molto ignorante in genetica e in climatologia ”
Non mi sembra ignorante: mi sembra che dica, in un buon italiano, cose che si leggono tutti i giorni: ad esempio ciò che dice sugli OGM è ciò che dicono anche tanti docenti universitari. E’ che gli manca il quadro d’insieme, capire che l’intero sistema si regge sull’aumento del flusso del denaro.
E come aspettavasi:
“E fra i tanti NO si annovera anche quello alla TAV he va a riempire il cesto delle “non risposte” ai problemi del presente e del prossimo futuro.”
e parlando delle manifestazioni con cui gli abitanti della Val di Susa si difendono:
“L’ennesima conferma della nauseabonda e disgustosa logica del Mondo al Contrario in cui una striminzita minoranza si sente nel diritto di distruggere, impedire, ostacolare, usando metodi violenti e brutali, ciò che la maggioranza ha già da molto tempo deciso, disposto e deliberato. “
Vannacci:
“Se le emissioni di CO₂ sono il problema, è bene sapere che l’intera Unione Europea è responsabile solo del 7,3% delle emissioni totali mondiali”
Penso che abbia perfettamente ragione. Ma è come dire che l’impatto agricolo di Miguel Martinez consiste nella terrazza dove coltiva tre piantine di pomodoro – l’Europa è ciò che è perché commercia e prende risorse da tutto il resto del pianeta, l’impronta di Miguel Martinez macchia l’India tutte le mattine che si fa il tè.
L’europeo che usa un smarfo cinese è co-responsabile delle emissioni cinesi.
Continuando con Vannacci…
Se la prende con alcuni cittadini che nel comune di Viareggio hanno fatto un ricorso al TAR contro dei lavori per espandere una pista ciclabile in un bosco.
Non ho idea delle motivazioni, che lui ovviamente non spiega, ma come sempre c’è la confusione tra cose come il movimento di Greta e le mille iniziative di cittadini italiani, di ogni idea politica, per difendere il territorio che amano.
Tutto viene attribuito a una “ideologia” unica, che semplicemente non esiste.
E trovo significativo questo disprezzo che la Destra ha verso chi difende il proprio territorio, le radici, le cose care.
Beh, forse lui conosce gli italiani e sa quanto possano essere ottusi e protestatari e ricorrenti al TAR.
Magari perchè il figlio con 6 insufficienze è stato bocciato.
Pronti a dire NO a qualsiasi cosa con pari entusiasmo, sia una moschea, una centrale nucleare, una pista ciclabile, un impianto di depurazione delle acque di fogna; credo molto più per la soddisfazione di dire NO
che per una qualche considerazione del tema in sè.
Viene da ridere…
Il governo di Destra che paga i viaggi ai migranti clandestini, e l’opposizione di Sinistra che si morde lingua, dita e mani per non poter cavalcare la cosa, possono solo lamentarsi che i comuni non hanno abbastanza soldi per accoglierli (che è più o meno la stessa cosa che diceva Salvini a livello nazionale a suo tempo).
https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/08/29/migranti-traghetto-navi-e-aerei-1.828-lasciano-lampedusa_7cc44c4a-cf83-4342-9fe2-a2aea6ca34a6.html
Migranti: traghetto, navi e aerei, 1.828 lasciano Lampedusa
Sono 1.828, degli attuali 3.593 presenti all’hotspot di Lampedusa, i migranti che verranno trasferiti oggi.
ORRAMM!