“I quartieri a chi li vive, non a chi ci specula!”

Oggi, al mercatino mensile degli Angeli della Città, abbiamo raccolto le firme fisiche per la petizione (che potete trovare anche online a https://www.change.org/barnabiti-oltrarno) contro la trasformazione della chiesa di San Carlo ai Barnabiti in un infopoint per turisti, e per un patto di amministrazione condivisa tra cittadini attivi e istituzioni per la sua gestione.

A fare la fila a firmare, c’erano tutti, dai ragazzi dell’occupazione di Via del Leone alle suore, con in mezzo anche tanti residenti stranieri che non vivono Firenze come un bevificio.

“I quartieri a chi li vive non a chi ci specula”
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8 risposte a “I quartieri a chi li vive, non a chi ci specula!”

  1. Massimo scrive:

    Ma tutto questo rientra sotto il fenomeno della gentrificazione?Chiedo perché attraverso questi neologismi , magari di origine se non addirittura messi proprio in lingua straniera , si vuole indorare la pillola di fronte a situazioni critiche .Un po’ come ,per restare nell’attualità,i cosiddetti occupabili .Quindi solidarietà alle persone del quartiere e a chi vive situazioni critiche proprio come chi è in difficoltà lavorative

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Massimo

      “Ma tutto questo rientra sotto il fenomeno della gentrificazione?”

      In realtà si tratta di un linguaggio diffuso, ma piuttosto lontano dal mio.

      Tecnicamente, “gentrificazione” significa l’ingresso in un quartiere “nero/povero” statunitense di residenti “bianchi/ricchi”, in Oltrarno abbiamo uno svuotamento dei residenti sostituiti da affitti brevissimi e degli artigiani sostituiti da localini, quindi non sono sicuro che sia tecnicamente il termine più preciso… ma sono puntini sulle “i”.

      Invece (e qui do ragione a Francesco) a pensare sempre al bicchiere mezzo vuoto, si finisce per cadere in depressione (e gli striscioni fatti dai pur ottimi ragazzi di Via del Leone hanno questo tono).

      Ecco perché è importante volgere tutto in proposta positiva, in opportunità, nella conquista di nuovi spazi più che nella sola difesa di quelli vecchi.

  2. Francesco scrive:

    “contro turismo e gentrificazione” … non vorrei fare una battuta ma vedo meglio i difensori di Bakhmut.

    Auguri, in ogni caso! vado a firmare on line

  3. Massimo scrive:

    Comunque vedendo quello che sta succedendo nei piccoli paesi e nelle città ,almeno quelle tipo Arezzo , il guaio è che molti fondi od immobili rimangono vuoti a causa delle sempre più crescenti chiusure per costi esorbitanti e gente che non spende per la povertà.Quindi mentre nel caso di nuovi tipi di attività ,pur se discutibili,un determinato quartiere o una certa zona continuano a vivere , con le serrande abbassate diventerà tutto un gran dormitorio senza più contatti e con il degrado che sicuramente avanzerà.Con l’avanzata dei grandi magazzini in stile scatolone , che comunque stanno prendendo piede anche nei centri urbani e non solo in periferia

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Massimo

      “Quindi mentre nel caso di nuovi tipi di attività ,pur se discutibili,un determinato quartiere o una certa zona continuano a vivere”

      Ma infatti è terribilmente difficile dare ordine al flusso dell’economia.

      Inoltre, Firenze è ancora un polo di attrazione, mentre tanti altri luoghi vengono abbandonati.

      In piccolo, comunque…

      non cementificare (il Piano Organizzativo del Comune – POC – di Firenze prevede una colata di cemento mai vista nei quartieri periferici)

      … inevitabilmente, penso però al centro, e ci sono misure che male non fanno:

      ZTL estesa il più possibile

      restrizioni sugli affitti brevi e sicurezze per gli affitti lunghi

      non concedere licenze e dehors

      non fare parcheggi nuovi in centro (il POC prevede un parcheggio “pertinenziale” – cioè venduto alle attività economiche – in quasi tutte le piazze del centro di Firenze)

      bussini a tutte le ore

      restrizioni sugli orari dei locali

  4. Andrea Di Vit scrive:

    Il link mi dice che la petizione non esiste più.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  5. Massimo scrive:

    Poi dovrebbero arrivare un po’ di soldi per il Tour de France 2024.A proposito di colate e cattedrali nel deserto ,che servano per le cose di piccola ma quotidiana necessità. Comunque ancora Firenze e forse anche la provincia sono ancora vive , sia di iniziative che pensiero critico vedo qui intorno …

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