Quale fascista ti fa più paura? (2)

Abbiamo parlato dello scandaloso sindaco di Pennabilli, cittadina di circa 2000 anime.

Passiamo a Fratelli d’Italia, un partito che ha preso oltre sette milioni di voti (lo so che i conti non tornano: è stato votato da un quarto degli elettori, gli italiani sono sessanta milioni).

Fratelli d’Italia è un partito fondato nel 2012, con un nome tratto da una vecchia canzonetta.

La canzonetta, cantata ancora oggi nei migliori stadi del mondo, scopiazza la Marseillese francese e tira in ballo un romano che fece strage di tunisini, se la prende con la cosa migliore dell’Italia (il campanilismo), insulta gli austriaci ed esalta i polacchi. Vabbè l’ha scritta un ventenne esaltato, che se non fosse morto di baionettata amica (fidato troppo di un fratello), magari sarebbe cresciuto.

Fratelli d’Italia (il partito, non la canzonetta) ha come capo ufficiale una ragazza romana, che secondo la rivista tedesca Stern è

“la donna più pericolosa d’Europa […] La postfascista Giorgia Meloni può vincere le elezioni in Italia con l’aiuto degli amici di Putin – Questo avrebbe conseguenze estreme per noi.”

Io la vedo un po’ diversamente, perché – sapete – la Meloni e io facciamo lo stesso mestiere, e tra colleghi ci capiamo.

Il nostro mestiere è quello più antico del mondo, e consiste nel far godere i nostri clienti.

I miei clienti sono imprenditori, come ad esempio il romagnolo con la fabbrichetta che si autodefinisce “l’Otello dei ricambi”. E io, da traduttore e interprete, scrivo The Othello of spare parts, e lui è felice. Un altro cliente vuole coniugare tradizione e modernità? E io gliele faccio coniugare.

Ora, la signora Meloni ha fatto dell’accoglienza una carriera, tanto che vanta di essersi diplomata presso l’Istituto Alberghiero Amerigo Vespucci di Roma. Oggi infatti la sua Alma Mater si presenta così (virgola volante finale compresa):

E infatti la signora Meloni ha più clienti di me, e se è per questo anche di un consorzio agrario.

Il primo cliente (in ordine solo temporale) è il Popolo.

Che è un cliente sordo e guercio ipovedente, con tendenze sadiche, ma per fortuna la nostra professionista lo deve incontrare solo per un paio di mesi, per convincerlo a mantenerla per i prossimi cinque senza bisogno di incontrarsi di persona, durante i quali il Popolo si limiterà a bofonchiare e ad accusarla tra sé e sé sia che piova, sia che ci sia la siccità.

Ma durante quei cinque anni, la nostra mantenuta dovrà incontrare ogni giorno una lunga fila di clienti decisi, ben informati su cosa offre la maison, e a ciascuno lei dovrà dare il meglio di sé.

Banchieri tedeschi che nemmeno a letto si tolgono la giacca e cravatta, omicidi seriali per procura che vendono armi, asfaltatori che arrivano con la betoniera per farti firmare l’appalto, spacciatori di plastica, generali americani che vogliono essere serviti subito se no sfondano la porta a calci, gente di Silicon Valley che raccoglie foto intime satellitari, indiani che si mettono a fumare dalle ciminiere…

Mai poter dire di no, per cinque anni, anche perché se ci prova, arriva il cliente che tira fuori la vecchia foto di quando lei aveva sedici anni, era la festa alla sezione del Partito e lei aveva alzato il braccio per un attimo: “giuro, era solo per prendere qualcosa da uno scaffale”.

Vabbe’, è il mestiere che ci siamo scelti.

Facciamoli felici, i nostri clienti.

A differenza di lei, non ho un uomo forte e molto rispettato che mi protegge, ma i miei clienti sono molto più miti dei suoi.

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557 risposte a Quale fascista ti fa più paura? (2)

  1. Daouda scrive:

    Non ho capito il senso ironico dell’articolo

  2. Andrea Di Vita scrive:

    @ martinez

    Dov’è che la canzonetta se la prende col campanilismo?

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      “Dov’è che la canzonetta se la prende col campanilismo?”

      In questi versi… che poi appena si stringono a coorte, ecco che arriva guarda caso la morte!

      Il Granduca Leopoldo non mandava la gente a crepare sul Carso.

      Noi siamo da secoli
      Calpesti, derisi,
      Perché non siam popolo,
      Perché siam divisi.
      Raccolgaci un’unica
      Bandiera, una speme:
      Di fonderci insieme
      Già l’ora suonò.
      Stringiamci a coorte
      Siam pronti alla morte
      L’Italia chiamò.

      • Francesco scrive:

        Sì però poi Napoleone faceva icche voleva da Torino a Palermo.

        E più o meno lo stesso gli ambasciatori delle potenze europee “serie”

        • habsburgicus scrive:

          Sì però poi Napoleone faceva icche voleva da Torino a Palermo.

          a Palermo, no..gli sfuggì 😀
          il Regno di Sicilia propriamente detto restò libero da Napoleone, caso rarissimo in Europa

  3. Francesco scrive:

    Beh, conosco molto pochi che non fanno quel mestiere.

    Frati veri in conventi veri, se ancora esistono.

    Dipendenti pubblici troppo sicuri del posto di lavoro (ne ho incontrati davvero).

    Gente che è velocemente fallita e se ne è andata altrove.

    Mi chiedo se le puttane devono far felici i clienti o i papponi ma non conosco bene il business.

    Saluti

    • PinoMamet scrive:

      Nel privato, qual è la differenza? Se il cliente non compra, il pappone fallisce.

      • Francesco scrive:

        Sì ma i papponi dei film sono psicopatici e sadici e la cosa mi pare ragionevole.

        • PinoMamet scrive:

          Beh ce n’era uno nella mia cittadina che oltre a essere spettacolare come abbigliamento non credo fosse granché sadico…
          però poi si riciclò come cartomante, forse non era tagliato per il pappone 😀

    • habsburgicus scrive:

      Mi chiedo se le puttane devono far felici i clienti o i papponi ma non conosco bene il business.

      presumibilmente, come obiettivo secondario, sarebbero pure contente di rendere felice il cliente, non per altruismo eh, ma solo perché in quel caso tornerebbe e spenderebbe altri soldi 😀
      obiettivo primario temo sia però rendere felice il pappone perché quello mena 😀

      P.S
      la escort stricto sensu, cioè una meretrice di livello alto, il pappone non ce l’ha..per definizione…
      idem, di solito, la lapper ovvero la entraineuse da night…
      per quello specimen di donna, credo che l’obiettivo precipuo sia trovare il pollo (tipicamente un bauscia della Brianza sui 60 pieno di soldi :D) e spennarlo fino all’ultimo euro

  4. Miguel Martinez scrive:

    Vedo che Franco Cardini arriva, con altro tono ovviamente, alle mie stesse conclusioni (poi lui sogna qualche ottimistica possibilità futura, ma è un problema suo):

    https://www.francocardini.it/minima-cardiniana-394-
    1/

    • Francesco scrive:

      tristissimo leggere Cardini, quello che pone a chiusura del discorso di Putin è terribile

      • Francesco scrive:

        Complesso di Stoccolma? odio per l’Occidente e l’occidentalismo? voglia di fare il bastian contrario a ogni costo? senilità?

        Il discorso di Putin, preso da Cardini per oro colato, è una banale giustificazione dell’invasione che potrebbe essere ripetuta per qualsiasi degli altri 13 stati nati dalla fine dell’URSS e non vale nulla, oso dire.

        Ma prenderlo per una “occasione di fare la pace” è privo anche di logica interna a quel punto di vista.

        • Peucezio scrive:

          Francesco,
          ma in che senso la Russia non sarebbe occidente?
          Bianca è bianca, europea è europea, cristiana è cristiana, la sua grand eletteratura, musica, arte è pienamente occidnetale.
          L’unica differenza è che è RIMASTA così, non è diventata una manica di culattoni, atei e nichilisti.

          • roberto scrive:

            Mi sembra che i russi stessi non si considerino “Occidente”

          • Francesco scrive:

            il bianco è irrilevante

            come direbbero tutti i vicini, almeno per metà è asiatica

            è cristiana nella versione ortodossa, cioè più asservita al potere politico e più legata al nazionalismo

            ha (avuto?) certamente una grandissima cultura pienamente parte di quella occidentale

            ma ha iniziato a contrapporsi all’Occidente da molto prima dei “culattoni atei e nichilisti”, oltre a essere la patria del nichilismo alcolico violento (mentre per quello triste penserei ai Paesi Bassi)

        • Peucezio scrive:

          Ragazzi, qua bisogna che ci mettiamo d’accordo.
          O l’Occidente è una categoria geopolitica, cioè è gli USA e i suoi satelliti, e allora effettivamente la Russia è fuori (mentre è dentro per esempio la Corea del Sud, malgrado le differenze culturali profonde).
          Ma se è una categoria geopolitica, allora non si tratta di difendere ragioni ideali e di valori, ma solo di convenienza e in questo senso mettersi contro la Russia per noi e per l’Europa tutta è un suicidio economico e geopolitico.

          O è una categoria culturale e storica. E allora la Russia è pienamente Occidente.
          Più dell’Europa, che sta diventando una succursale islamica. O degli Stati Uniti, dove studiare Platone sta diventando un delitto di lesa negritudine.

      • tomar scrive:

        A Francesco
        “tristissimo leggere Cardini, quello che pone a chiusura del discorso di Putin è terribile”

        Su quel che dici posso essere d’accordo con te almeno su un punto, quando scrive che Putin
        “Sulle quattro province annesse non vuole e non può cedere”

        Avesse detto solo “non vuole cedere”, vabbè, ma che in un negoziato debba infine rassegnarsi a uno statuto non Russ delle 4 province è il minimo sindacale per la possibilità stessa che il negoziato porti a qualcosa.
        Uno statuto eventualmente tipo quello Alto Adige dopo referendum proposto qualche tempo fa da me, da Pino Mamet e più recentemente e certo con maggior peso da quel per altro scemo di Musk.
        Ma siamo sicuro che una proposta del genere in un negoziato sia indigesta solo a Putin (e alla grande anima Russ) e non anche a qualcuno seduto dall’altra parte del tavolo?

        • Francesco scrive:

          anche a me piacerebbe la soluzione Alto Adige

          certo è che si tratta di un unicum, con l’Italia che ha riconosciuto all’Austria un ruolo in faccende interne e l’Austria che non ne ha approfittato (sospetto che i tirolesi stiano sulle palle a tutti e due i paesi)

          con una situazione internazionale molto particolare

          non so quanto replicabile là

          mentre io credo veramente che “cedere” sull’annessione del Donbas alla Russia sarebbe garantirsi ulteriori guerre neo-zariste. mica sono bellicista per gusto sanguinario

        • PinoMamet scrive:

          “(sospetto che i tirolesi stiano sulle palle a tutti e due i paesi)”

          un’altra somiglianza con il Donbass, secondo me 😉

          (ma la differenza è che qui ci sono governi democratici, là la dittatura di Putin e la corruzione ucraina…)

  5. Miguel Martinez scrive:

    Oggi mi trovo a tradurre la pubblicità di un prodotto che coniuga modernità e tradizione, tecnologia e sostenibilità, e a un certo punto ci sbattono dentro pure gli hashtag.

    Tipo, #diventaladonnachesei (la “donna che sei” è quella che fa clic sul modulo paga qui e il bengalese sfigato le porta di corsa la borsa).

    Ora, penso a una scena vista qualche mese fa alle Cascine, verso le due di pomeriggio.

    Un fiorentino di avanzata età esce da una frasca e inforca la sua bici.

    Poco dopo, dalla stessa frasca, esce una signora nigeriana, aggiustandosi i vestiti.

    Mi chiedo sei lei gli avrà tradotto gli hashtag, o glieli abbia lasciati in italiano.

  6. Andrea Di Vita scrive:

    @ francesco

    “pace”

    In effetti il discorso di Putin è il classico discorso di propaganda “noi buoni costretti a combattere contro loro cattivoni che ci hanno tirato proprio per i capelli”.

    Ha un unico, indiscutibile punto di forza agli occhi del lettore Italiano.

    Questo punto di forza è che, per leggerlo, il lettore Italiano se lo deve andare a cercare su siti come quello di Cardini o sui siti che citano il sito di Cardini, come questo blog.

    È censurato su ogni altro canale
    di comunicazione.

    Senza bisogno di citare le liste di proscrizione dei pensatori non allineati come quelle del Corriere e la sistematica e furibonda delegittimazione della minima critica alla linea della NATO come “filoputiniana”, il fatto stesso di non dare lo stesso peso alle dichiarazioni dei leader delle opposte lascia spazio all’idea che dalla nostra parte ci sia tanta coda di paglia. E il sospetto alla lunga è corrosivo tanto quanto la “disinformatsija”.

    Se Putin dice corbellerie evidenti, perché imitarlo nella censura? Lasciatelo sentire a tutti, si sputtanerà da solo.

    O magari no?

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • roberto scrive:

      è talmente censurato che posso andarmelo a leggere direttamente sul sito del kremlino
      http://en.kremlin.ru/events/president/transcripts/69465

      😀

      • roberto scrive:

        per trovarlo ho usato uno stratagemma per saltare la terribbbbbile censura…sono andato su un sito segreto del dark web (te lo dico in un orecchio, si chiama “google”) e ho digitato delle parole segrete (anche qui psss “putin+speech+referendum”) e il primo risultato è il sito del kremlino

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Roberto

          “Google”

          🙂

          Tu pensi davvero che la casalinga di Voghera o il NEET di Nocera Inferiore usi Google per qualcosa di diverso dal cercare l’offerta low-cost per le ultima scarpe alla Lidl.

          Entrambi hanno come fonte principale di informazione il TG1, o, se proprio hanno un barlume di interesse per la politica, “Porta a porta”.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            oppure bioblu, che le tesi putiniste le trovi da un sacco di parti, anche quelle in cui passano queste figure da te così disprezzate

            PS sinistra ZTL!

            😀

              • Francesco scrive:

                sarà faticoso ma è così gratificante che non se ne astiene nessuno

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “nessuno”

                Questo è verissimo! 🙂

                Lo confesso, io lo riservo ai legaioli (ma senza dirlo troppo in giro, un po’ mi vergogno).

                Per il resto, che ti devo dire? Substine et abstine!

                🙂

                Ciao!

                Andrea Di Vita

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “PS sinistra ZTL!”

              E’ un insulto che sento girare da tempo, immagino che abbia un motivo, ma da fiorentino mi è incomprensibile.

              La ZTL è una zona di case senza ascensore, buie, umide, con al pianoterra delle botteghe per artigiani.

              I ricchi scappano, e affittano le case buie ai turisti (che hanno per definizione residenza altrove), mentre sfrattano gli artigiani e affittano le loro botteghe ai proprietari di mescite, che vivono ad almeno cinque chilometri di distanza dalla ZTL.

              Poi dentro la ZTL sopravvivono abbarbicati dei matti come noi, che si fanno le scale a piedi. Come mi diceva Marisa, “quando trent’anni fa presi questa casa, volavo per le scale, mentre ora invece…”

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Cioè da voi non hanno ristrutturato i palazzi del centro mettendoci ascensori e parcheggi interrati multipiano (con ascensore, ma per l’auto) da cui sbucano di tanto in tanto i macchinoni?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Cioè da voi non hanno ristrutturato i palazzi del centro mettendoci ascensori e parcheggi interrati multipiano (con ascensore, ma per l’auto) da cui sbucano di tanto in tanto i macchinoni?”

                Proprio in zona ZTL, poco, nel nostro rione per nulla.

              • Francesco scrive:

                in tutto il resto del mondo la ZTL è la zona più bella in cui vivono i ricconi, che hanno la Tesla o usano auto a noleggio

                e votano a sinistra.

                Miguel, inizio a sospettare che non voglia uscire mentalmente dall’Oltrarno per timore di non sopravvivere allo shock!

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “in tutto il resto del mondo la ZTL è la zona più bella in cui vivono i ricconi, che hanno la Tesla o usano auto a noleggio”

                Certo che parto da Firenze. Ma a Milano c’è gente che abita nella ZTL, o sono tutti uffici?

              • Francesco scrive:

                mi sa che c’è una fottuta elite che ci abita ancora

                Milano è piccola e la ZTL è grande, ti ricordo!

          • roberto scrive:

            andrea

            “Tu pensi davvero che la casalinga di Voghera o il NEET di Nocera Inferiore”

            casalinga o NEET che se avesse potuto leggere sul corriere della sera il pallosissimo discorso di putin lo avrebbe fatto….ma famme ‘o piacere….

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ roberto

              “pallosissimo”

              Se avessero trovato un Bruno Vespa che glielo spiegava con un plastico a Porta a Porta?

              Sì.

              Certo, bisognerebbe smettere di far finta che la storia sia cominciata il 24 febbraio 2022… 😉

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                Quindi adesso la tua tesi è che se non c’è un plastico da vespa c’è censura!?!

                Vabbè pure con te alzo bandiera bianca, il surrealismo è divertente fino ad un certo punto, oltre diventa davvero stucchevole

              • Alam al-mithal scrive:

                Ma al di là del plastico, è così terribile che ci sia una esposizione razionale e un confronto dialettico tra le tesi? Il punto è che a) le proposizioni sono presentate, entrambe, ideologicamente e b) tra il livello e i modi di istruzione, specie tra i “semicolti”, il pregiudizio e l’ideologia regna, quindi non si dà possibilità di dialettica

                Eppure qualunque forma di democrazia non dialettica, anche se imperfetta, non può non degenerare (più precisamente, sembra sempre degenerare) in forme di totalitarismo ideologico e oligarchico adatte al contesto storico.

              • roberto scrive:

                Alam

                Io però volevo solo dire una cosa:

                La frase “[putin] È censurato su ogni altro canale di comunicazione” è semplicemente falsa

                Dai abbiamo avuto lavrov in televisione, che cavolo di censura è!?!

                Poi se vogliamo discutere del fatto che sia un bene o un male che si possano leggere i discorsi di Putin o invitare il suo ministro degli Esteri in televisione ok, discutiamone, ma non riesco proprio ad accettare questa base di partenza sulla “censura”

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “La frase “[putin] È censurato su ogni altro canale di comunicazione” è semplicemente falsa”

                E sono d’accordo (come sono d’accordo che non condivido per nulla il Discorso di Putin, e se avessi tempo, mi metterei lì a dire perché è fuffa dall’A alla Z, con eccezione della F e della R).

                Ma possiamo metterci d’accordo su questo concetto:

                il sistema “occidentale” (insieme immane di titoli nei media, di algoritmi su Facebook, ecc) è congegnato in modo tale che l’80% delle persone non sappia nemmeno del discorso di Putin; che il 15% sappia solo che ha detto due cazzate; e che solo il 5% sia invogliato a leggere il discorso nel suo complesso?

                mentre il sistema “orientale” (censore russo dalla faccia tetra) “censura” il 100% del discorso di Zelenski, senza algoritmi, senza titoli ammiccanti, senza cercare di trascinarti da un’altra parte… dopodiché qualunque russo apre una VPN e sente ciò che l’Occidente gli propina?

              • Alam al-mithal scrive:

                roberto, capisco e approvo i tuoi distinguo, ma quello che dico è spiegato meglio nel commento di Miguel

          • roberto scrive:

            andrea

            “Entrambi hanno come fonte principale di informazione il TG1, o, se proprio hanno un barlume di interesse per la politica, “Porta a porta”.”

            quindi la tua nozione di “censura” è tuttto quello che non appare sul TG1 o su porta a porta? giusto?

            • Peucezio scrive:

              In effetti parlare di “censura” è un po’ eccessivo.
              Il meccanismo è un po’ diverso. Il conformismo di tuytti i media mainstream e soprattutto, il che è un inedito, tranne che per il fascismo e derivazioni, la delegittimazione morale delle opinioni diverse.
              Ai tempi della guerra in Iraq c’erano scontri dialettici anche veementi fra i sostenitori e i detrattori dell’intervento, ma non c’era un clima di delegittimazione morale della posizione non occidentalista.
              I critici dell’intervento non erano tenuti a fare mille premesse, dicendo di non essere “saddamiani”, per sentirsi comunque dire che lo erano, né i suoi sostenitori dovevano giustificarsi dicendo di non essere “bushiani” (malgrado come aggressione a uno stato sovrano non era male neanche quello…).

              • Francesco scrive:

                Non credi che questo rispecchi semplicemente la situazione?

                Io rimango sconvolto ogni volta che trovo un equidistante o un putiniano, esattamente come quando trovo qualche nostalgico di Stalin o di Hitler o del Sud razzista.

                sarò un moralista

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Non credi che questo rispecchi semplicemente la situazione?”

                Esattamente come essere contro la guerra in Iraq significava essere fiancheggiatori di Saddam e del terrorismo internazionale: rispecchiava semplicemente la situazione.

                Forse l’aggressione all’Afganistan godeva di una simile unanimità mediatica, comunque. Ma ditemelo voi, perché ho ricordi vaghissimi.

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                tu non hai titolo per essere moralista, perché giustifichi tutti i peggiori crimini della storia, purché li abbiano fatti gli americani.

                Il moralismo è il contrario della morale, è il capovolgimento delle responsabilità da parte dell’ipocrisia dei malvagi.
                Tu sei un apologeta del male.
                Come ogni moralista.

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                “Forse l’aggressione all’Afganistan godeva di una simile unanimità mediatica, comunque. Ma ditemelo voi, perché ho ricordi vaghissimi.”

                Sì e no.
                Io ricordo tanta gente, soprattutto a sinistra, che non si faceva arruolare dalla mobilitazione neocon e occidentalista.

                Oggi poi i comunisti sono con l’Occidente, quindi si somma il moralismo arrogante e fazioso della sinistra con l’identitarismo becero e sgangherato della destra.

              • Peucezio scrive:

                Ricordo più conformismo per la guerra in Serbia, perché era una guerra di sinistra, ma anche lì non c’era delegittimazione delle posizioni contrarie, che al massimo erano liquidate come ingenue, velleitariamente pacifiste o tutt’al più stravaganti.

              • Daouda scrive:

                Comunque i trattati del 97 li ha rotti Mosca , tanto per dire

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Io però mi ricordo scetticismo per la Serbia: Milosevic era cattivo, ma le telecamere che mostravano i bombardamenti a Belgrado c’erano e non c’era la totale scomparsa mediatica dell’aggredito come, invece, c’è stata per l’Afganistan (lì gli afgani erano raccontati come contenti…).

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Comunque i trattati del 97 li ha rotti Mosca , tanto per dire”

                Gli USA li vollero come parte della strategia di non proliferazione: il numero di paesi capaci di minacciare l’apocalisse se le cose non vanno come gli garba deve essere contato.

              • Francesco scrive:

                x MT

                Saddam non era un finanziatore del terrorismo internazionale, però.

                era un Mussolini più cattivo e ha ammazzato più gente, per cui se i neocon avessero avuto un serio piano di pace post-Saddam sarei ancora favorevole alla seconda guerra del Golfo (si parla di quella o della prima?)

                continuo a pensare che ci siano i fatti, oltre ai paraocchi e alle interpretazioni

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “moralista”

                No, Francesco.

                Tu non sei un moralista.

                Un moralista giudica un’azione in base a un criterio morale indipendentemente dall’identità di chi compie quell’azione.

                Tu sei un credente.

                E non intendo la parola ‘credente’ in senso religioso.

                (Anche se, con pochissime eccezioni, di solito un ‘credente’ in senso religioso è anche un credente come lo sei tu).

                Tu credi sinceramente che esista un mondo dei Buoni (‘USA + paesi alleati degli USA’) e dei Cattivi (‘Nemici degli USA’).

                Una Città della Luce, una Civitas Dei contro la Città delle Tenebre, una Mordor.

                Per te i Cattivi sono esattamente come gli Orchi del Signore degli Anelli: brutti, sporchi cattivi.

                E tutto sommato pure imbecilli (perché se non fossero imbecilli sarebbero Buoni)

                E guarda, Francesco, qui non c’entrano manco gli USA.

                In un’altra epoca, nel tuo mondo i ‘Buoni’ sarebbero stati i Cattolici dell’Impero e i ‘Cattivi’ i Luterani Svedesi.

                Ne segue che giustifichi a dispetto di tutto le cose fatte dai Buoni perché le hanno fatte i Buoni e condanni i Cattivi perché le hanno fatte i Cattivi.

                Tu parteggi adesso per i seguaci di Bandera come avresti parteggiato per gli Imperiali che saccheggiarono Magdeburgo: con coscienza perfettamente pulita.

                Io non so se il comandante Francese che fece sterminare tutti gli abitanti di Carcassonne dopo che gli era stato fatto notare che era impossibile distinguere fra essi i buoni Cristiani dai perfidi Albigesi abbia veramente detto “uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi”.

                Non so neanche se il califfo che causò l’incendio dei libri della biblioteca d’Alessandria abbia veramente detto che se contenevano quello che dice il Corano erano inutili, altrimenti erano dannosi.

                Ma so che se l’hanno detto allora erano come come te.

                Sei tanto credente da sentirti ‘sconvolto’ a vedere che non tutti condividono il tuo tranquillo delirio.

                E la funzione dell’informazione nell’Oceania in cui viviamo (così come in quella in cui vivono i Russi, e i Cinesi) è precisamente quella indurre un delirio di massa, una controllata follia.

                Sei lo speculare perfetto, il corrispondente ideale dei No-Vax che credevano che i vaccini antiCovid servissero a Bill Gates
                per dominare il mondo.

                (Tu, cattolico, sei perfino arrivato a dare su questo blog del putiniano al Papa).

                Certo, tu non sei un No-Vax.

                Sei un No-Pax.

                Come i No-Vax. i No-Pax sono innocui finché isolati dietro una tastiera. In massa, sono funzionali al potere costituito, ma pericolosissimi per la sopravvivenza per la specie umana.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Alam al-mithal scrive:

                “(Anche se, con pochissime eccezioni, di solito un ‘credente’ in senso religioso è anche un credente come lo sei tu)”

                Un’altra esperta matrimoniale nubile (cit. Charlie Brown); no, nessuna correlazione necessaria, ci sono credenti, in senso religioso, di tutti i tipi. La questione è che un numero enorme di persone ha rapporti ideologici con le idee, non è una cosa che riguardi la religione sola, riguarda “la scienza”, le idee politiche, ecc.

                Comunque, per curiosità, come mai ti è venuta in mente Nocera Inferiore (C’eravamo tanto amati, forse?)? Vivo lì, per ora.

              • Francesco scrive:

                Andrea

                considerato quanto da cattolico sono ostile agli USA e quanto da credente sono dubbioso sulla realizzazione del bene in questo mondo, ho qualche dubbio su quello che dici.

                il problema sorge a guardare in faccia, ogni volta e con la dovuta attenzione, i nemici: sì, assomigliano sempre agli Orchi di Mordor (che persino Tolkien aveva il dubbio di aver fatto troppo brutti)

                mica tutti, però: contro gli indiani non ho nulla, tranne quelli che proprio mi piacciono; gli indolenti messicani mi sarebbero simpatici se non fossero un mito; sulla I GM ho tanti dubbi.

                e molti leader del Terzo mondo frettolosamente liquidati come comunisti erano brave persone.

                gli altri mica tanto, però

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ alam al-mitthal

                “Nocera”

                Visto che si parla sempre della mitica ‘casalinga di Voghera’, per par condicio mi è sembrato giusto citare anche un qualche centro urbano di dimensioni comparabili più a meridione.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “problema”

                Lo vedi che vieni nel mio carrugio? 🙂

                Per te è importante saper guardare in faccia i nemici. Ne fai una questione di onestà intellettuale e quindi di integrità morale.

                Così, dai già per scontato che un nemico ci sia – e, corrispondentemente, che ci debbano poter essere degli amici (che magari non ci sono, all’atto pratico, ma questo è irrilevante qui).

                La polarità amico-nemico è alla base della politica (Schmitt) e della guerra. Ma non è una novità: c’è in molte religioni (Ramayana, Adonai Shabaoth, jihad, Wotan…)

                Solo che la realtà non si riduce a uno schema amico-nemico.

                Senza arrivare a dire con Talleyrand che ‘il tradimento è una questione di date’, resta il fatto che quello che è un terrorista per alcuni è un martire della libertà per gli altri.

                Nella ma città ho il busto di Felice Orsini; al giorno d’oggi non lo si potrebbe esporre in pubblico.

                https://it.wikipedia.org/wiki/Felice_Orsini

                Penso a quel poveraccio di camionista azero saltato per aria sul ponte in Crimea col suo camion pieno di esplosivo, di cui non sapeva nulla. Per gli uni è l’inconsapevole complice di un atto di terrorismo, per gli altri il portatore di un’arma di giustizia liberatrice contro l’oppressore.

                In tutti i casi è solo una vittima innocente.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                “considerato quanto da cattolico sono ostile agli USA”…

                quantifichiamo: diciamo vicino allo zero? 😉

                Dai Francesco, va bene tutto, ma ti si conosce ormai…

              • Francesco scrive:

                Andrea

                non è che do per scontato che i nemici ci sono: ne prendo atto.

                Nello specifico, ho contrapposto gli USA a una serie di alternative che nel corso della storia ci sono state

                sospetto che la colonizzazione spagnola avrebbe avuto tratti migliori di quella inglese; non ne so quasi nulla di quella spagnola e olandese

                ma non è andata così, alla fine.

                invece sulla vittoria degli USA invece che degli hitleriani o dei sovietici sono molto felice

                senza per questo apprezzare la pratica del carpet bombing o la segregazione razziale

                semplicemente, tutto considerato, gli uni erano migliori degli altri

                ciao

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “semplicemente, tutto considerato, gli uni erano migliori degli altri”

                Vedi c’è un criterio molto semplice per capire chi è – nei fatti e al di là delle intenzioni – il “migliore”: è quello che avrà fatto meno danni.

                Meno danni alla cosa più importante per tutti, umani e non, che è la biosfera, quella sottile pellicola che scende poche decine di centimetri sotto la superficie, vive nei mari e nei cieli fino dove possono volare gli uccelli.

                Qualunque altro criterio è soggettivo, questo è l’unico oggettivo.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “spagnola”

                Quella colonizzazione che ha portato agli USA è stata certo migliore per gli Statunitensi.

                Per Filippini, Pellerossa, Vietnamiti, Nicaraguensi, Cileni e simili non ne sarei altrettanto sicuro.

                Più vado avanti con l’età, più mi rendo conto che un punto di vista assoluto, oggettivo semplicemente non esiste.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “te lo dico in un orecchio, si chiama “google””

          Poiché Google lo puoi usare letteralmente in qualsiasi angolo del mondo (puoi usare una VPN: non dirmi che non sai cosa sia, perché la reclamizzano letteralmente in metà dei video di YouTube), possiamo fare un annuncio ufficiale.

          IL GIORNO 11 OTTOBRE 2022 E’ STATA ANNUNCIATA UFFICIALMENTE L’ABOLIZIONE GLOBALE DELLA CENSURA

          Ho voluto evidenziare la cosa, per paura che un evento di tale portata epocale passasse in sordina.

          • roberto scrive:

            dai mauricius buttarla sempre in vacca ogni volta che non sei d’accordo con qualcosa mi pare un’idea molto mediocre

            questa frase di andrea

            “Questo punto di forza è che, per leggerlo, il lettore Italiano se lo deve andare a cercare su siti come quello di Cardini o sui siti che citano il sito di Cardini, come questo blog. È censurato su ogni altro canale di comunicazione.”

            è una palese ed oggettiva stronzata….

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ roberto

              “stronzata”

              Una ricerca di trenta secondi su Google mi porta a questo sito che ti consiglio di consultare:

              https://www.censis.it/comunicazione/come-ci-si-informa-oggi-tra-vecchi-media-e-dispositivi-digitali#:~:text=Non%20c'%C3%A8%20dubbio%20che,genere%20di%20notizie%20pi%C3%B9%20seguito.

              Poi, è vero che chi è già convinto che il più pulito c’ha la rogna va sul sito di byoblu o sul blog di Cardini (o qui) a cercare conferme alle proprie idee.

              Ma per tutto il resto c’è …non Mastercard, ma Bruno Vespa e affini.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “è una palese ed oggettiva stronzata…”

              Non mi sembra così oggettivo che lo sia.
              Ha scritto “lettore Italiano” e “ogni altro canale di comunicazione” e quello che hai citato è un sito indubbiamente non italiano. E non è un caso che il testo linkato sia in inglese, visto che non ce n’è una versione italiana.
              Tra l’altro mi chiedo perché ti scandalizzi il fatto che qualcuno riconosca l’indubbio merito dei mezzi di informazione italiani di non dare spazio alla propaganda del regime russo.
              Anzi, se scopri qualcuno che lo fa, ti invito a segnalarlo immediatamente ai patrioti del Centro Myrotvorets, perché possano inserire nomi, cognomi e indirizzi nelle apposite liste di proscrizione in attesa che qualche eroe faccia la cosa giusta.

              • roberto scrive:

                vabbuò mauricius se vuoi leggere i discorsi di putin dimmelo che te li linko io visto che non sei capace di trovarli da solo….

                la casalinga di voghera tanto disprezzata da Andrea invece cui riesce benissimo da sola….

              • roberto scrive:

                comunque ecco qui, ci ho perso due secondi

                http://www.studiolegalemarcomori.it/il-discorso-di-putin/

                puoi anche versare un po’ di soldi al tizio che lo pubblica con piacere e contro la censura

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ah, sì, la famosa testata studiolegalemarcomori: credo che sia la numero uno o due in termini di tiratura, avendo superato Repubblica e Corriere.

                Per favore, su…

              • roberto scrive:

                almeno è gratis, corriere e repubblica no, devi pagare se vuoi leggere la propaganda ucraina…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Vai su Open e hai tutta la propaganda che vuoi assolutamente gratis.

              • roberto scrive:

                Ah, sì, la famosa testata Open: credo che sia la numero uno o due in termini di tiratura, avendo superato Repubblica e Corriere

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                E’ una delle testate incaricate del fact checking per un piccolo sito internet sconosciuto ai più… mi pare si chiami Facebook o qualcosa del genere.

              • Alam al-mithal scrive:

                “la casalinga di voghera tanto disprezzata da Andrea invece cui riesce benissimo da sola….”

                Ma la casalinga di Voghera, o in realtà chi ha una posizione ideologica su qualche argomento, specie politico o, in senso pieno, filosofico, lo cercherebbe? Cercherebbe e mediterebbe, non dico senza pregiudizi ma almeno consapevole dei propri queste prospettive? O lo farebbe solo chi lo fa con la logica militante della demolizione. La mia esperienza, in passato anche personale, punta più al secondo modo.

              • Alam al-mithal scrive:

                Voglio dire, non è una censura più sottile la costruzione di un discorso egemonico e il delegittimare ogni discorso dialettico delle visioni alternative? Anche se di questi tempi si assiste anche ad un aumento di supporto “hard power” disincentivante contro certe posizioni. Segno di crisi? Se sì, le crisi sono pericolose.

              • roberto scrive:

                Alam,

                Io provo a far passare questa idea

                Una censura è una censura e non la costruzione di un discorso egemonico

                La costruzione di un discorso egemonico è una costruzione di un discorso egemonico e non una censura

                Suggerisco sempre di utilizzare il nome adatto per le cose perché a forza di distorcere i nomi si distorce la percezione della realtà

                Come diceva moretti, chi parla male pensa male

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Una censura è una censura e non la costruzione di un discorso egemonico”

                Concordo.

                A patto che riconosci che un’uccisione sia un’uccisione.

                Poi ci possono essere mille giudizi sui discorsi egemonici o sulle uccisioni.

              • Alam al-mithal scrive:

                Va bene, sono sempre d’accordo sulla precisione. Ma possiamo essere d’accordo che anche se lo strumento non è lo stesso i fini sono affini (eheh)?

              • Francesco scrive:

                mi tocca sottoscrivere roberto E miguel!

                però, comoscete qualcuno che non voglia costruire un discorso egemonico (cioè che pensi di stare dicendo cazzate o sia totalmente sociopatico)?

              • Alam al-mithal scrive:

                “però, comoscete qualcuno che non voglia costruire un discorso egemonico (cioè che pensi di stare dicendo cazzate o sia totalmente sociopatico)?”

                Un discorso egemonico non è un discorso vero; è un discorso che è dominante ideologicamente all’interno della società o di una parte di essa; che sia vero o meno, o che chi lo professi ci creda o meno, è ininfluente.

              • roberto scrive:

                Miguel

                “A patto che riconosci che un’uccisione sia un’uccisione.”

                Se tizio vuole morire, e caio gli da una pillola di cianuro che tizio si prende da solo….caio ha ucciso tizio?

                Se nell’ esempio di prima caio è lo stato, lo stato ha messo a morte tizio?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Se tizio vuole morire, e caio gli da una pillola di cianuro che tizio si prende da solo….caio ha ucciso tizio?”

                Credo che la linea sia molto sottile – infatti verrebbe da dire che se Tizio prende la pasticca di cianuro, no; se Caio fa un’iniezione letale a Tizio, sì. Ma il risultato è identico, e quindi direi di sì, Tizio uccide Caio.

                L’errore consiste nel farne una questione di giudizio.

              • roberto scrive:

                Allam

                I fini sono affini ma i mezzi sono talmente ontologicamente diversi che direi proprio che si tratta di due cose diverse

                Io posso invitate tizia a cena, regalarle dei fiorellini e dirle delle cose romantiche…oppure saltarle addosso e strapparle i vestiti…in entrambi i casi il fine è quello di conoscere biblicamente tizia, ma sarai d’accordo che sono due cose che stanno su due pianeti diversi, no?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “ma sarai d’accordo che sono due cose che stanno su due pianeti diversi, no”

                Non so cosa siano “pianeti diversi”.

                Caso 1:

                1) tu ti trombi Tizia (azione)

                2) Tizia è vestita di giallo (ambientazione)

                3) Tizia è consenziente (aspetto contrattuale).

                Caso Due:

                1) tu ti trombi Tizia (azione)

                2) Tizia è vestita di giallo (ambientazione)

                3) Tizia non è consenziente (aspetto contrattuale).

                Cambia uno dei tre aspetti, non è che tutto “sta su un pianeta diverso”.

                Sempre trombare è.

                E infatti l’importanza relativa dei vari elementi cambia moltissimo nella storia: per gli zingari l’elemento 3) è irrilevante, per i lussemburghesi 🙂 è centrale.

              • Miguel Martinez scrive:

                “per gli zingari l’elemento 3) è irrilevante, per i lussemburghesi 🙂 è centrale.”

                Aggiungo che fino a non tanto tempo fa, per i cattolici era fondamentale l’elemento 2) (il rito del matrimonio), il 3) esisteva ma era una formalità; mentre per i musulmani il 2) è di scarsa importanza.

              • roberto scrive:

                miguel

                “Sempre trombare è”

                hai un vocabolario di 10.000 parole, perché usarne 5?

                trombare = ogni forma di sesso
                uccidere = ogni morte che implica la partecipazione di una terza persona
                prostituirsi = lavorare
                schiavitù = partita iva
                politica = tutto quello che non ti piace
                economia = finanza

                davvero, è una questione fondamentale di visione del mondo : le parole esistono per descrivere fenomeni diversi. tante parole = tanti fenomeni diversi

                usare la stessa parola per un corteggiamento o per uno stupro, a che serve? a dire che tutto è uguale?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                trombare = vero, ma è ironico in questo contesto. Diciamo, “copulare”.
                uccidere = ogni morte che implica la partecipazione di una terza persona. Beh, sì. Anche: “la leonessa uccide la zebra”, “il prodotto uccide i batteri”.
                prostituirsi = lavorare. No. Prostituirsi vuol dire per me un tipo specifico di lavoro in cui l’unico obiettivo è far godere il cliente.
                schiavitù = partita iva Non capisco
                politica = tutto quello che non ti piace. Qualcuno lo userà così, io no.
                economia = finanza Non capisco.

              • Miguel Martinez scrive:

                Sui termini poi, confondi l’uso metaforico con quello tecnico.

                “Uccidere” vuol dire sopprimere una vita. Quindi sì, “uccide” il boia, l’insetticida e il medico-puntore eutanasista. E’ un uso tecnico del termine. Poi puoi dire che ci vorrebbero dei verbi specifici per ogni sottocategoria di uccisione, e mi va anche bene, ma come termine generale “uccidere” mi sembra inappuntabile.

                “Prostituirsi” vuol dire vendere sesso in cambio di soldi. Credo che sia illuminante e apra nuovi orizzonti di riflessione applicare, ma solo per analogia, tale termine anche ad altri mestieri. E’ un uso metaforico, e certamente impreciso se preso alla lettera.

                Certo che i diversi utilizzi possono portare a giudizi diversi: in inglese è comune usare “put to sleep” quando ad esempio si uccide il proprio cane per vari motivi. E certamente “put to sleep” può avere connotazioni assolutorie, “kill” di condanna, ma il gesto è sempre quello. Anche perché “put to sleep” è solo una metafora (il cane non dorme, crepa).

                “Prostituirsi” – usato come metafora – credo che getti invece luce tanto sul ruolo del traduttore, quanto su quello della donna di scorta. Perché si capisce meglio anche il lavoro di quest’ultima, se lo si confronta con quello del traduttore.

              • Alam al-mithal scrive:

                La uestione tra mezzi e fini è più problematica di quanto la filosofia che si autodefinisce “realista” (che non ha nulla ) pretende e richiama sempre questioni antropologiche, che richiamano questioni metafisiche. Inoltre, vanno valutati i casi e i contesti. Nel tuo esempio è “la stessa cosa” per chi vede gli esseri umani come sacchi di carne e ha il piacere sensoriale egoistico come unico fine, per me tra uno stupro e il sesso come parte di un’esperienza di amore (comunque, sentimentale, con rispetto per l’altro) non c’è affinità, non è proprio la stessa cosa, quindi i due metodi hanno per fine una cosa diversa; se no, se la cena eccetera ha solo fine egoistico, sì è lo stesso fine perseguito in circostanze e modi diversi; il che non vuol dire, naturalmente, che gli effetti siano gli stessi. Così se il fine è il dominio politico strumenti diversi relativi alle circostanze ma con uno stesso fine, l’egemonia politico-economica, sono non la stessa cosa ma affini ai fini; se il punto è un discorso pubblico razionale, autenticamente democratico (che richiede, bada bene, cittadini formati a ragionare non ideologicamente indottrinati, se no non si ha democrazia sostanziale, anche se imperfetta, possibile), ci si propone un altro fine rispetto al discorso pubblico attuale, ideologico e sofistico. Quindi sono d’accordo sul distinguere,ma andrei un poco più a fondo (poi, se uno riconosce la natura manipolatoria e “totalitaria” del sistema “occidentale” ma la preferisce al sistema “russo”, questo è lecito).

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Alam

                ” Nel tuo esempio è “la stessa cosa” per chi vede gli esseri umani come sacchi di carne e ha il piacere sensoriale egoistico come unico fine”

                Gli è che ogni cosa che facciamo ha molti aspetti.

                “Muovere il braccio” è la stessa realtà fisica, sia che lo facciamo per tirare fuori qualcuno che sta annegando, sia per tenergli la testa sott’acqua assicurandoci che anneghi.

                Se invece di interessarci all’aspetto fisico-muscolare, ci interessano altri aspetti, useremo altre parole per quegli altri aspetti.

              • Alam al-mithal scrive:

                Certo. Ma se l’atto fisico è lo stesso, quando lo è, il fine e l’intenzione no, quindi con buona pace di materialisti eliminativisti e affini, non è lo stesso atto.

              • Alam al-mithal scrive:

                E’ lo stesso atto solo astraendo una parte, un aspetto, dei due atti, la componente “muscolare” che può essere resa nei suoi aspetti quantitativi e su cui si possono costruire modelli che possono rappresentare e rendere manipolabili matematicamente questi aspetti per tentare di rendere conto degli aspetti meccanici ecc., o nei suoi aspetti biochimici, e per questo serve, ma se si assolutizza questo momento astrattivo si perde la sostanza effettiva dei due fenomeni che hanno uno o più aspetti in comune, in questo caso l’atto fisico ammettendo sia lo stesso (non è, mi pare, possibile fare questi due atti con lo stesso movimento ma potrei sbagliarmi), ma almeno altrettanti di diversa natura, peraltro non quantificabile o non interamente quantificabile, il che li rende atti differenti. Spero di essere stato più chiaro.

              • roberto scrive:

                Alam

                “ La uestione tra mezzi e fini è più problematica…”

                Considerazioni certamente interessanti ma….per limiti culturali miei faccio un po’ fatica a seguirti e soprattutto credo (sottolineo “credo” non ne ho nessuna certezza) che guardiamo alla stessa cosa da due punti di vista diversi: il mio non è assolutamente filosofico ma esclusivamente pratico.

                Io parlo di un messaggio che tizio vuole esprimere e che deve arrivare a caio.
                Se tizio e caio non parlano la stessa lingua il messaggio non passa (o meglio più è complicato meno passa). Se tizio usa le stesse parole di caio ma con un senso diverso, il messaggio non passa.

                Se oggi fa -10 e io dico “oggi è fresco”…tu non capirai che fa un freddo boia ma penserai ad una giornata autunnale, perché parlando tra italiani il concetto di “giornata fresca” è quello…non la tormenta di neve nell’inverno groenlandese.

                Poi io posso dire “fresco” invece che “freddo orrendo” per mille motivi: voglio fare lo spiritoso, io e te abbiamo un linguaggio nostro ironico e so che mi capirai (ma nessuno capirà al di fuori di questo codice da insider), voglio trasmettere l’impressione di essere un maschio alpha che gira con il petto nudo nonostante le intemperie, non voglio farmi capire….però l’effetto sarà “non passo un messaggio corretto” = “racconto una realtà che non esiste”

                Per tornare alla discussione iniziale, se Miguel descrive il fatto “un tizio si vuole suicidare e invece di buttarsi sotto ad un treno chiede ad un medico di aiutarlo a morire” come “lo stato mette a morte tizio”, beh il messaggio che passa descrive una realtà diversa da quello che è perché “mettere a morte” in italiano vuol dire “condannare a morte”, una cosa ben diversa dall’aiuto al suicidio

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “, se Miguel descrive il fatto “un tizio si vuole suicidare e invece di buttarsi sotto ad un treno chiede ad un medico di aiutarlo a morire” come “lo stato mette a morte tizio””

                Aspetta, non stiamo dicendo che un medico lo aiuta a morire, che sarà successo milioni di volte nella storia.

                Stiamo dicendo che un tribunale di stato incarica un medico (si presume) di stato a uccidere una persona, che ha chiesto di essere uccisa.

                Secondo me è “mettere a morte”, ma non è una “condanna a morte” dove “condanna” indica un elemento punitivo, del tutto assente in questo caso.

              • Miguel Martinez scrive:

                “Secondo me è “mettere a morte”, ma non è una “condanna a morte” dove “condanna” indica un elemento punitivo, del tutto assente in questo caso.”

                Il bello è che l’argomento mi interessa poco, ne parlo solo perché ritengo corretta l’espressione che ho usato, non che io ci tenga particolarmente.

              • PinoMamet scrive:

                Sono d’accordo con Roberto.

                Specialmente tra persone che non si conoscono e per iscritto, è bene usare le parole per il loro significato chiaro e semplice.

              • roberto scrive:

                sempre per Alam,

                per me questa è una questione importante, non tanto per il blog in se (si è vero a volte mi incavolo quando vedo delle discussioni in cui appunto la lingua è usata come cortina fumogena, ma mi passa in fretta e ho una vita al di fuori del blog) ma perché “giocare con le parole” è davvero un fenomeno sempre più diffuso e, per me, pericoloso.

                l’esempio più macroscopico è l’utilizzazione della retorica della guerra in epoca covid (non è un cazzo di nemico da combattere, è un virus!), ma ce ne sarebbero tantissimi altri con connotazione politica (ricordi sicuramente berlusconi che parlava della sua parte come “centro destra” e della parte avversa come “sinistra”…retorica talmente efficace che trent’anni dopo calenda è “sinistra” 🙂 )

              • Daouda scrive:

                Questo è subdolo attacco nei miei confronti!

              • roberto scrive:

                sempre per alam

                ma su una questione secondaria

                “(poi, se uno riconosce la natura manipolatoria e “totalitaria” del sistema “occidentale” ”

                manipolatoria sicuramente si, totalitaria direi proprio di no

              • roberto scrive:

                daou’

                “Questo è subdolo attacco nei miei confronti!”

                ma no, figurati!

                certo pure tu hai il vizio di usare le parole in modo strano e a volte (cioè 99% delle volte) il messaggio passa con difficoltà, ma oggettivamente sei l’unico che mi manda affanculo con sincerità e cuore aperto, lo apprezzo davvero!

              • Alam al-mithal scrive:

                roberto

                Una delle cose più difficili per chi si occupa di filosofia è far capire che (non vale per tutti i filosofi naturalmente) si tratta anche di questioni eminentem,ente pratiche (almeno dalla filosofia pratica aristotelica, ma ben prima, in realtà). Il punto è che anche nella filosofia c’è ilmomento astrattivo, come in tutte le attività razionali, solo che questo momento è (anche per colpa di alcuni filosofi) esagerato fino alla parodia e sembra si stia con la testa nelle nuvole mentre gli altri “spicciano”. Ecco, non è così, perchè semi chiedo “perchè penso quello che penso”, il mio personale punto di partenza, se mi pongo le questioni di linguaggio che tu stai ponendo ma con più sistematicità e cercandone le premesse, questo è proprio perchè l’astrazione suddetta è eminentemente pratica. L’eutanasia, per esempio, visto che state parlando di quello, è legata necessariamente ad un’antropologia filosofica, che è legata, ecc. ecc.

                Ora, dire, si ma in sostanza, bene lo capisco, ma alla sostanza non ci si arriva saltando i passaggi, altrimenti si ripiomba in quello che io cerco di evitare, dare per scontato qualcosa, accettare una proposizione senza sapere cos’è, ideologicamente (non dico sia quelloche fai tu, però capiscimi, il rischio c’è) magari per ragioni biografiche e di storia personale; io ad un certo punto ho avuto un riorientamento gestaltico, potevo diventare fascista o cattolico ultraosservante o altro; quello che sono diventato è questo,uno che cerca di aderire a proposizioni che sa da dove vengono e cosa implicano, cercando di sviluppare un metodo per relazionarsi alle altre.

                Questo pippone per dire che se ti dico “non è la stessa cosa” non è per parlare delle nuvole, ma perchè se il ragionamento è corretto allora questo ha effetti concreti; un ingegnere può proporre soluzioni tecniche ad un problema, ma se il problema fosse posto male a monte, non tecnicamente male (quindi si tratterebbe solo di correggere la procedura) male nel senso che il ragionamento è mal fondato, per esempio su presupposizioni ideologiche (o per altri motivi, il discorso si farebbe lungo), allora la soluzione tecnica, quella “concreta” potrebbe aggravare il problema o crearne altri, ecc. Infatti il rischio serio è che la preferenza di una concretezza ingegneristico-manageriale porti all’assenza della riflessione sui moventi, che è uno dei punti dell’analisi filosofica. Non vuol dire che gli ingegneri siano inutili, anzi, solo che non lascerei mai definire i fini a loro. Il miglior libro di Baumann è, secondo me, “Modernità e olocausto” e vi è contenuta una buona analisi del perchè. Ovviamente il mio ragionamento non è appeso ad un singolo libro.

                Quindi, per esempio, ma non intendo entrare nel merito della questione che state dibattendo, ho una mia idea ma preferisco concentrarmi sul metodo, la questione della libertà di scelta si porta la questione “cos’è la libertà” e anche “cos’è un essere umano”?. Una questione filosofica (e solo filosofica, i dati che vengono da altre discipline vanno considerati, certo, ma senza piegarsi alle loro specificità, altrimenti la filosofia sarebbe un inutile metacommento come pensa qualche ignorante in materia, fortunatamente non lo è solo che è difficile farlo capire), che incrocia filosofia della mente, antropologia filosofica, metafisica, almeno. Se uno parte da una concezione della libertà che ha abbracciato per motivi biografici culturali e/o politici ed esistenziali ma non sa effettivamente come quella concezione si sia sviluppata, perchè o meglio in risposta a quali problemi e magari in relazione a quali interessi è stata spinta, come si è trasformata, quali sono le visioni alternative e perchè sono tali, ecc., tutte questioni di filosofia e di storia, il discorso razionale tra due posizioni e, nella mia esperienza anche l’adesione alla propria, è ideologico. Ma tutto questo è solo il punto di partenza.

                Questo è il motivo perchè a parte alcune cose raramente parlo delle mie idee che pure ho, perchè mi interessa più il metodo razionale, dialettico, di analisi e discussione, altrimenti tutte le discussioni possono essere interessanti ma sterili, senza reale arricchimento reciproco; ad esempio, senza considerazioni sui presenti, uno a favore dell’eutanasia può considerare uno che si oppone all’eutanasia come un irrazionale bigotto e, viceversa, il primo può considerare il secondo un mostro al servizio del capitale; e così, al di fuori dei casi, presenti eh, in cui la descrizione fosse corretta, due persone che avessero queste idee per buoni motivi o almeno motivi fondati non sarebbero in grado di comunicare e magari trovare una traduzione politica per una posizione che tenga conto di eventuali buoni punti in entrambe le visioni, dove possibile.

                Con “totalitario” non intendo il concetto “arendtiano”, intendo che è una modalità che innervala totalità effettiva del discorso pubblico, politico-sociale. Cioè, il discorso collettivo e privato è essenzialmente, “in occidente”, sofistico emanipolatorio, in questo senso intendo totalitario.

              • Alam al-mithal scrive:

                Ah, poi, non se pensi che “giochi” con le parole: ti assicuro, non lo faccio, cioè solo quando cazzeggio, ma con le parole e i concetti ci “lavoro” (in realtà lo fanno tutti, anche quando non lo sanno); e penso che questa sia un’epoca di grande decadenza anche perchè, appunto, si manipolano le parole e si contribuisce alla loro perdita di significato che ha anche ragioni storiche (queste fasi ritornano nella storia, ma questa fase qui mi pare molto grave) per fini politici-economici-ideologici; queste “astrazioni”, in realtà apparentemente tali, perchè con Chesterton a me interessa l’uomo in carne e ossa, per questo mi occupo di metafisica, servono a cercare di seguire un’indicazione di Confucio e Platone che trovo fondamentale “ripristinare i nomi”, operazione che dovrebbe essere fatta periodicamente, dati i cambiamenti sociali, altrimenti spesso si usa la stessa parola per indicare due cose diverse. Forse, ma non so, è uno dei motivi per cui Miguel e tu non vi capite su alcuni temi, usate le stesse parole per indicare cose diverse; se non lo fate voi, molti però lo fanno e c’è chi usa questo a fini di manipolazione ideologica.

    • Francesco scrive:

      Andrea

      quanti discorsi di Qanonisti o nazisti o terrapiattisti trovi che abbiano lo stesso spazio di discorsi di essere umani decenti?

      persino voi comunisti avete perso un pò di spazio e vi tocca travestirvi

      non ti dico noi cattolici che volessimo parlare in quanto cattolici e non in quanto altro

      il discorso pubblico non è mai un pranzo di gala

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ francesco

        “gala”

        Esattamente.

        Dal che capisci da solo che il “discorso pubblico” altro non è che propaganda.

        Ne segue che di quanto mi raccontano Bruno Vespa o Mentana io posso fidarmi tanto quanto mi posso fidare di Sputnik, ossia praticamente zero.

        Ho un collega Russo appena tornato dalla madrepatria.

        Mi dice che la TV russa oggi è identica alla nostra, coi ruoli di Putin e Zelensky scambiati.

        Sicuramente la TV russa fa solo propaganda.

        Dunque anche la nostra.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          No, stai leggermente deformando la realtà per amor di polemica.

          In Russia non puoi trovare i discorsi di Biden o di Zelensky con Google o Youtube. E non c’è nessun Orsini locale che lavora per il nemico.

          E neppure nessun Conte che sabota la linea ufficiale.

          Ciao

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “Russia”

            Questo è vero, ma dimostra solamente che la forma di controllo sociale della Russia è meno sofisticata e più rozza della nostra.

            Non serve leggere Huxley per ricordare che la tirannide più efficiente è quella che lascia il suddito godere di una libertà apparentemente illimitata ma in realtà illusoria.

            Basta Seneca.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              peccato che a forza di stiracchiare quella frasetta si spacci ogni libertà per una forma di schiavitù più sofisticata

              ancora prima di Seneca, i sofisti hanno dimostrato che qualsiasi cazzata può essere sostenuta in modo convincente, sapendo parlare bene

              saluti

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “sofisticata”

                Esatto!!

                Leggendoti mi rendo conto che hai centrato in pieno il punto che volevo dire, descrivendolo meglio di quanto potessi fare io con parole mie!

                E’ la tesi della ‘Relazione per un’accademia’ di Kafka. Il protagonista è un essere umano che in origine era una scimmia, trasformata in homo sapiens da un intervento di vivisezione un po’ come nell’Isola del Dottor Moreau di Wells.

                Nel descrivere la propria esperienza a un’accademia, il protagonista dice che nel passare da scimmia ad essere umano le sbarre della gabbia si sono allargate sempre di più fino a lasciare libero l’intero cielo azzurro. Ma non per questo sono sparite, sono sempre lì, operanti nella testa del protagonista.

                Più concisamente, Dostojevski dice che le galere i Russi le tengono in Siberia, gli Inglesi nel cervello.

                Se è così – e in una visione non spiritualista sospetto sia così per forza di cose – allora la libertà individuale è lo spazio concesso all’individuo dal potere per garantirsi una più sicura sopravvivenza.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                come dice sotto Roberto, puoi usare Occam con profitto in questo caso

                una prigione così grande che non ne vedi mai le sbarre … mi sa che si chiama libertà

                oh, non è colpa mia se non per questo diventi Dio e hai lo stesso dei limiti

                peraltro la tesi della prigione nella testa è una delle fisse dei reazionari: vuoi stare in loro compagnia?

                🙂

              • Alam al-mithal scrive:

                “Se è così”.

                Buona cosa che non sia così, allora. Ontologicamente. La libertà è nello spazio tra la coscienza di sè e la relazione con il mondo (qualunque sia il suo statuto ontologico finale), quindi quanto più ci si riduce ai soli istinti e desideri non meditati e automatismi, più diminuisce lo spazio della libertà effettiva, eventualmente sostituita da un simulacro di libertà, cosa ben rappresentata dalla nostra forma sociale; e in una prospettiva spirituale, che tu escludi ma ‘sticazzi, tutto ciò è aperto ad altri passaggi, di cui si può avere un idea approssimativa. A livello sociale e politico, è chiaro che le società attuali hanno pienamente sposato la “volontà di potenza” e ridotto le idee al guscio vuoto delle ideologie. Nelle altre società questo aspetto c’era, naturalmente, ma non era totalizzante.

            • roberto scrive:

              Andrea

              dunque tu stesso ammetti che qui puoi googlare i discorsi di putin e hai orsini e che in russia non puoi googlare i discorsi di biden e non hai un orsini (o se c’è è in prigione)

              e ne deduci che:

              “Questo è vero, ma dimostra solamente che la forma di controllo sociale della Russia è meno sofisticata e più rozza della nostra.”

              ora provo a darti un’idea. non è che ne puoi dedurre molto seplicemente, occanamente oserei dire, che in russia c’è censura e qui no?

              • Francesco scrive:

                😀

              • Daouda scrive:

                Robbè tralasciando che io concordo giacchè solo un ritardato può ammirare l’oriente ( compresi gli esoteristi ) non ti viene in mente che l’occidente in realtá gioca pro Putin?

                ( A Maurizio non posso farla sta domanda perchè è un coglione )

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “in russia c’è censura e qui no?”

                Scrivi http://www.google.ru e vedi che nemmeno lì c’è la censura.

              • roberto scrive:

                vai in piazza rossa con un cartello con sopra scritto “no war in ukraina” e vediamo se mi sbaglio…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Avevo capito che bastava avere accesso a Google per vivere liberi da censura: adesso rileva la possibilità di manifestare in piazza?
                Tipo, manifestare contro le decisioni del governo canadese senza rischiare il congelamento dei beni… sì, lo so che sto parlando di un’ipotesi puramente di scuola.

              • roberto scrive:

                Eh sì dovevamo arrivare a Canada = Russia…sei in grandissima forma oggi
                🙂

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Non ho fatto l’equiparazione. Però come al solito noto che il confine passa da dove fa comodo di volta in volta: le ricerche su internet, manifestare in piazza, direttamente l’omicidio degli oppositori…

              • roberto scrive:

                daou’

                “non ti viene in mente che l’occidente in realtá gioca pro Putin?”

                spiega un po’ come se parlassi ad un bambino di 4 anni…io quello che immagino è che la russia è un paese da “tanti nemici tanto onore” quindi più putin fa la figura del maschione che li difende dai nemici esterni e più si rafforza sul fronte interno.

                ma per il resto?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “semplicemente”

                C’è una deduzione ancora più semplice.

                Che da noi il fatto di cercare su Google i punti di vista del Nemico Di Turno Dei Nostri Valori sua consentito perché è assolutamente irrilevante.

                Parafrasando Mark Twain, se servisse a qualcosa non ce lo lascerebbero fare.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Daouda scrive:

                Andre ( e rispondo implicitamente a Roberto che delineerò meglio ) credi esista qualcosa di irrilevante?

                Ma sei un pollo

              • Francesco scrive:

                Maurizio

                ma pure la figura di merda di non sapere cosa vuole dire “manifestare” pur di dare contro a chi ce l’ha con Putin?

                e che cazzo, io non ho mai pensato di difendere le camicie di Formigoni

              • Alam al-mithal scrive:

                “Eh sì dovevamo arrivare a Canada = Russia”

                Ma se ho capito il discorso di Mauricius, non è una equiparazione tra i due paesi ma sottolineare come la repressione sostanziale del dissenso stia seguendo linee analoghe, anche se ovviamente diverse per via delle diverse storie, quindi condizioni, dei due paesi. E al di là di questo nel Canada (e negli USA) la “tought police” è molto forte e in aumento, con perdite di lavoro e denunce per certe posizioni “non conformi”. Notare questo, un aumento effettivoanche se con diverse forme a seconda della situazione, della repressione della dialettica sociale non vuol dire fare un’equazione tra i paesi, che peraltro avrebbe poco senso, mi pare.

    • roberto scrive:

      se poi vuoi fare un po’ più di fatica e non fermarti al primo risultato….beh lo puoi vedere pure nel dark web (il sito ha un nome strano “youtube” non so se lo hai mai sentito)

      https://www.youtube.com/watch?v=40XS5EYD9kk

      • Francesco scrive:

        mi sa che Andrea pretenderebbe una Tribuna Politica con pari tempi per Zelensky e Putin, e immagino per Khamenei e le donne iraniane, i Taliban e le bambine afghane, Maduro e i profughi venezuelani, forse anche Anna Frank e Himmler, sai come sono questi liberali di ferro!

        😀

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “pari”

          Pari tempo per l’esposizione di tesi contrapposte?

          Ma perché, non è così che funziona l’informazione in una democrazia?

          Non è proprio la negazione della parità di tali tempi nei paesi non democratici il primo argomento brandito dai difensori delle democrazie per sbugiardare i paesi non democratici?

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            su, non fare la verginella appena uscita dal convento

            vuoi dare la parola ai Qanon o no?

            (che poi da buon popperista hai già stradetto di no, che faresti parlare solo una infima minoranza di persone)

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “Qanon”

              Da buon relativista etico e agnostico, sono darwiniano fin nel midollo.

              Sono quindi convinto che il miglior modo di sputtanare Qanon sia quello di non censurarlo.

              Ogni censura è indubbiamente una forma di violenza.

              E la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci (come dice Asimov, che cita Benjamin Franklin).

              Quando dico ‘incapaci’ intendo incapaci di risolvere il problema in qualunque altro modo (un po’ come i sionisti coi Palestinesi, per intenderci, o gli ayatollah con le donne Iraniane).

              E’ più o meno la lezione di Tolstoj o dei Taoisti: meno si forzano le cose, prima arriveranno e con meno danni alla loro configurazione più semplice.

              Lasciate che i terrapiattisti si preparino i loro razzi per verificare che Terra è piatta. A furia di vederli cadere come birilli, la gente li snobberà.

              Stesso discorso per i No-Vax, e simili.

              Alla fine la Ragione vince sempre, perché la Ragione, il rasoio di Ockham, è lo Kwisatz Haverach, la via più breve.

              Mi affido totalmente a una riflessione di Einstein, che rammento citata in un articolo de Le Scienze quando frequentavo al primo anno di Università (cito a memoria):

              ‘Il metafisico crede che tutto ciò che è logicamente semplice sia anche vero. Il fisico teorico crede che tutto ciò che è vero sia anche logicamente semplice. E’ una fede anche quella del fisico, senza dubbio: ma è la fede su cui si basa tutto il progresso della scienza’.

              Torniamo all’Ucraina.

              Ora noi viviamo in una dittatura dei No-Pax come Biden, la Russ, e nel loro piccolo Stoltenberg e Draghi. Una dittatura de facto che non è meno pericolosa di quello che sarebbe una dittatura dei No-Vax ma che anzi lo è di più perché ammantata di una vernice di tolleranza che ricopre a malapena un feroce maccartismo.

              Abbiamo smesso di essere patrioti Risorgimentali Italiani per diventare patrioti Risorgimentali Ucraini. Ricordi “Il giuramento di Pontida di Berchet?

              ‘Ora il dado è gettato. Se alcuno
              di dubbiezze ancora parla prudente,
              se in suo cuor la vittoria non sente,
              in suo cuore a tradirvi pensò.’

              Sembra il modo con cui alla televisione vengono tacciati come filoputiniani Orsini, Cardini e quelli che la pensano come loro (solo col Papa non ci si azzarda, ma lo si mette comodamente da parte).

              Col passar del tempo, la realtà dei fatti si incaricherà di far ascoltare sempre di più la voce della Ragione che per bocca della Merkel oggi (e di Gorbaciov ieri) ci ripete che possiamo sopravvivere – economicamente e biologicamente – solo nell’ambito di una struttura di sicurezza comune che inglobi, e non escluda, la Russia.

              Il che implica un’Ucraina fuori della NATO e/o priva del cuore delle risorse del Donbass.

              La sicurezza è indivisibile (una delle poche affermazioni di D’Alema che condivido pienamente): nessuno è al sicuro finché anche solo uno si sente insicuro.

              Prima o poi (spero prima, sinceramente) arriveremo a una situazione stile Cipro con una linea di demarcazione de facto fra una zona Russa e una UE/NATO gravitante sulla Polonia. come avrebbe dovuto essere fin dalla fine della Grande Guerra.

              Tutto ciò che ritarda il conseguimento di questa situazione non fa altro che aumentare inutilmente sofferenze, distruzione e morte.

              Le quali del resto possono benissimo prevalere, per carità. Nel qual caso l’evoluzione selezionerà scarafaggi e delfini per il prossimo giro di giostra.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                che dire? no su tutta la linea e tutti gli argomenti

                però un bel no deciso e tonante

                PS un poco invidio il tuo ottimismo sulla inevitabile e dolce vittoria della ragione.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “che dire”

                Lo credo bene. Mica sei agnostico, tu! 😉

                “inevitabile e dolce”

                Primo, non ho scritto che sia inevitabile, anzi. Ho scritto anzi che l’evoluzione potrà benissimo preferirci scarafaggi e delfini.

                Secondo, non ho scritto che sia dolce. Anzi, va avanti a scossoni. I più grandi dei quali si chiamano col nome tecnico di ‘guerra’.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Scusa ma allora perchè mai lasciarli parlare, se l’esito è la guerra e addirittura è possibile la sconfitta???

              • Daouda scrive:

                Andrè ma vaffanvulo va alla fine diventi idota.

                Io direi faje vede i porno a tuo figlio di 5 anni. Poi mi parli de censura

              • Francesco scrive:

                Andrea

                tra l’altro la tua posizione sarebbe meno irragionevole se tu fossi un fanatico religioso

                ma da agnostico è suicida o almeno troppo pericolosa!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco & daouda

                No, dico, avete finito con gli insulti? Ce l’avete qualcosa da dire?

                Intanto che ci pensate, godetevi questo:

                https://fb.watch/g5iuJzQZNH/

                Forse una speranziella c’è.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • tomar scrive:

                Che dire?
                Sì su tutta la linea e su tutti gli argomenti (un bel sì deciso e tranquillo).

              • Daouda scrive:

                Ma chi te se n culo se te inizio ad inzurtá davero vedi te che te rifilo.

                Porco ddue lo dovresti capi da solo che il tuo è un discorso illogico

                Non è che se apporti uno pseudo ragionamento altolocato sei differente da chi frigna ue ue la censura eh

              • Francesco scrive:

                Andrea

                mettere anche me nel mazzo degli insulti di Dauda, che per una volta è stato pure preciso e puntuale, è sleale!

                Abbiamo detto perchè la tua utopia socratica è pericolosamente astratta

                e tu non hai risposto

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Alam al-mitthal

                “asfittico”

                A parte che mi interesso di metafisica tanto quanto di astrologia e di filatelia thailandese – e delle tre discipline reputo di gran lunga più interessante la terza – abbi pazienza ma quando mi sento attribuire un “razionalismo asfittico” mi viene immediatamente da sbadigliare senza freni.

                Non se ne può più dei cultori della filosofia che se ne stanno appollaiati sul loro trespolo a guardarsi l’ombelico ritenendo tutti gli altri non all’altezza della profondità del proprio pensiero pensante se stesso.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Alam al-mithal scrive:

                Come non se ne può più di fisici ignoranti che cinciano su cose di cui non capiscono un’acca e poi pretendono di discettare sul senso del mondo. Dei filosofi, come di molto altro, poi, hai un’idea da bignamino, sembri una caricatura.

              • Alam al-mithal scrive:

                Ah, il fatto che non ti interessi di una cosa, e quindi non la capisci, ha zero correlazione con l’importanza della cosa. Visto che la metafisica informa le basi del mondo appreso nel pensiero, non mi interesso di metafisica è come dire non mi interesso della gravità; lecito, ma ben poco razionale. Di fatto, fideistico.

            • Alam al-mithal scrive:

              Il darwinismo c’entra come i cavoli a merenda (come la citazione di Einstein, le cui citazioni, specie se decontestualizzate e assolutizzate, sono un terno al lotto tra cose interessanti e acute da un lato e cazzate e banalità dall’altro) perchè guarda caso è anche la mia posizione, cioè sono d’accordo con te, solo che la chiamo, perche così si chiama, “dialettica”. Un po’ meno di fisica da laboratorio decontestualizzata e un po’ più di dialettica (per i marxisti, la vostra versione non c’entra un tubo; per te, smetti di parlare di metafisica, è evidente che ne conosci sì e no la versione bignami per razionalisti) farebbe molto bene alla ragione e al discorso pubblico; quindi è ampiamente scoraggiata.

              “il rasoio di Ockham”

              Un poco di storia: http://www.logicmuseum.com/authors/other/mythofockham.htm

              Poi, non è la ragione, la ragione di cui parli tu è razionalismo asfittico e dogmatico, infatti che il “rasoio” sia argomento logico assoluto è un dogma, ben confutato, ma capisco, non perdi tempo a leggere filosofi non del tuo album.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “detto”

              No, non l’avete proprio detto.

              Tra l’altro stare pure in ritardo, perché il vento sta cambiando

              https://www.lastampa.it/esteri/2022/10/12/video/un_incontro_tra_biden_e_putin_puo_fermare_la_guerra_perche_lidea_sta_prendendo_corpo-11490594/

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                >>> Abbiamo detto perchè la tua utopia socratica è pericolosamente astratta

                beh caro, tu per primo hai enunciato il principio generale, io lo ho solo applicato ad altri casi.

                per dimostrare che non è un buon principio, cosa che mi è risultata molto facile.

                che Biden tratti con Putin ha zero importanza, perchè è una trattativa, non un dibattito. può dipendere puramente dai rapporti di forza e da quelli costi-benefici, non avere a che fare con l’idea di convincere la controparte o trovare una sintesi che superi tesi e antitesi.

                ciao

    • firmato winston scrive:

      @AdV
      “il fatto stesso di non dare lo stesso peso alle dichiarazioni dei leader delle opposte lascia spazio all’idea che dalla nostra parte ci sia tanta coda di paglia.”

      Gia’ perche’ tutto il resto dell’informazione, compresa quella piu’ “seria”, come sarebbe, “equilibrata”?
      Sul covid, sull’ambientalismo isterico, sull’energia, sulla sicurezza stradale, sui comandanti delle navi da crociera, sugli incidenti sul lavoro, sul metoo, sul femminicidio, sulla influenza suina, sull’immigrazione, sull’elettrosmog, lo sfruttamento di classe, gli evasori, i bottegai, il capitalismo, il fascismo, amazon, i cookie, la deflazione, l’inflazione, il deficit pubblico dello zero virgola, la raccolta di dati, le microplastiche, l’abbandono degli animali di affezione domestica, il meteorite che “sfiora” la terra… solo per fare una rapida e parzialissima lista degli spauracchi agitati in questi ultimi anni e che tu stesso in parte avrai condiviso.

      Li vedete i titoli dei giornali e dei media mainstream: in ogni momento, sono tutti accordati sulla stessa nota, sulla stessa emergenza, ognuno cercando disperatamente di differenziarsi dagli altri urlandola di piu’, mostrandone aspetti che lui solo ha capito. Ma ogni tanto paf, nuova emergenza, via l’altra di prima che ha ormai saturato la capacita’ di attenzione, provocato assuefazione.

      I media non mainstream (blog per primi) fanno esattamente la stessa cosa, la fanno con meno successo salvo imprevedibili colpi di fortuna che portano alla ribalta.

      Il fatto e’ che e’ il nostro cervello che funziona cosi’, come quando va al cinema o legge un fumetto o fa un videogioco o legge un libro o scorre un blog: cerca cose che lo stupiscano e ne tengano all’erta i sensi primitivi, violenza, rischio, complotto, sopraffazione, tradimenti sessuali, cose incredibili e tremende presenti ognidove, e quanto piu’ lo stupiscono quanto piu’ ne cerca delle altre che lo stupiscano di piu’, tutti pericoli miracolosamente evitati nelle loro conseguenze peggiori grazie allo strombazzamento dei salvatori, narratori, politici, esperti che immancabilmente saltano fuori da tutte le parti.

      La offerta di narrazione non fa altro che soddisfare la domanda, tu sei simpatizzante di un partito che in una corrente e’ erede di quasi due secoli di queste cavalcate (quasi tutte quelle della lista sopra, en passant) e ne veicoli tu stesso in parte le stupefazioni, e nell’altra corrente e’ erede della chiesa per ci ha campato per due millenni sulle sue di narrazioni fantastico/fantascientifiche (due millenni, mica poco eh). Ma e’ solo un esempio, tutti i partiti di successo in un modo o nell’altro fanno cosi’.

      Capri espiatori, strumenti di distrazione di massa. Ma se togli questi, se non abbiamo piu’ niente da combattere, restiamo vuoti, senza scopo, e il contesto sociale si scioglie cercandone di altri al suo interno, in altro ambito tribale. Quando manca il nemico esterno, lo si cerca al proprio interno, fino alla nevrosi, senza un nemico, un allarme, un’emergenza non si puo’ vivere.

      Se noti, oltre ad essere isterica, questo tipo di informazione si concentra, per essere piu’ efficace, su una sola emergenza alla volta, tutte le altre spariscono completamente perche’ vengono proprio nascoste, oscurate, non e’ ammessa la concorrenza: leggevo qualche giorno fa, ad esempio, che e’ gia’ un anno che imperversa una delle piu’ “tremende” epidemie di aviaria. Sara’ vero? E nessuno se n’e’ accorto? Se ne avessero parlato di piu’ sarebbe stato piu’ vero? Ti immagini se non ci fosse stato prima il covid e poi la guerra e la CO2 e la distruzione del “pianeta” da parte dei cattivoni, cosa ci avrebbero montato sopra? Sarebbero andati in cerca col lanternino di qualche morto per qualsiasi motivo fra i lavoratori coi polli della nuova zelanda, e ne avrebbero fatto un martire che neanche gesu’ cristo morto in croce.

      Domandiamo “emozioni”. E i narratori di professione e/o inclinazione ce le offrono, quelli piu’ bravi imbastendo ricche trame da nobel per la letteratura, la scienza, la medicina e l’economia.

      Funziona cosi’, e ci puoi scommettere che anche tutto il blogroll di Miguel, o di Fuzzy, (di cui io conosco in parte i siti ambientalisti) fanno la stessa cosa ognuno nel loro piccolo ambito tribale di… “stupefazione”, facendo di tutto, raccontando qualsiasi palla, finendo per crederci pure, per contendersi l’attenzione, la spiegazione ultima di tutti i fatti minacciosi del mondo, le ricette per sopravvivere nonostante tutto.

      Stupire e attirare l’attenzione additando il nemico, il tremendo pericolo imminente!

      Ma la noiosissima verita’ e’ che, a parte l’agitazione isterica, in tutti questi anni qui da noi non e’ successo proprio un cazzo, solo piccole fluttuazioni statistiche montate ad arte. Clima atmosferico compreso.

      Quando arrivera’ qualcosa di serio, lo negheremo.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ firmato winston

        “negheremo”

        Lo stiamo già negando

        https://it.wikipedia.org/wiki/Don%27t_Look_Up

        Per il resto, concordo.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Film orrendo, una delle peggiori esibizioni di autocompiacimento di una fazione come “noi siamo la parte migliore dell’umanità” che abbia mai visto.

          Poi dicono dei credenti che sono insopportabili.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Quale fazione? I ricchi che scappano? I telescienziati? I politici che inseguono i sondaggi e gli interessi dei loro finanziatori?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “orrendo”

            Puoi certamente avere ragione.

            Non mi riferivo alla qualità del film (di cui conosco solo la trama perché me l’hanno spoilerata, non l’ho visto) ma al tema del diffuso negazionismo dei risultati scientifici che vi è trattato.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • roberto scrive:

            francesco

            “Film orrendo”

            per me invece uno dei film migliori degli ultimi anni (a parte il finale surreale)

            • Francesco scrive:

              Credo di avere visto e apprezzato parecchi film di sinistra, questo era spazzatura.

              Infatti quel gran coglione di Trump sta tornando, avendo avversari di questa levatura.

              🙁

      • Fuzzy scrive:

        Winston
        Va bene che tu giri sempre in bicicletta e ti riscaldi con una stufetta…ma li hai visti i prezzi della benzina, del gasolio e del gas?
        Lo sai vero, che chi ha l’auto a metano è costretto a girare a benzina e che i distributori di metano un poco alla volta chiuderanno tutti lasciando mi pare un milione di automobilisti a piedi?
        Hai presente la guerra in Ucraina? Cosa bisognerebbe fare, secondo te, ignorarla, in quanto inutilmente allarmistica?
        Guarda che queste sono le questioni di cui si occupano le persone comuni nel normale mondo.
        Sono in auto-castigo fino a questa primavera, poi ci aggiorniamo.
        Se mi chiami ancora in causa non ti rispondo.

  7. Andrea Di Vita scrive:

    @ roberto

    “dark”

    Avviso amichevole: ti stai dando la zappa sui piedi.

    Perché con le tue ricerche in rete dimostri quello che dico io: che per trovare le tesi russe devi andartele a cercare.

    Le tesi antirusse, invece, te le spiattellano su per il naso le televisioni, le radio e i giornali ad ogni ora del giorno e della notte.

    La minima voce critica vi trova spazio solo quel tanto che basta per essere svillaneggiata ad majorem NATO gloriam, come quella di Emanuel Goldstein nei Teo Minutes of Hate di “1984”.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • roberto scrive:

      andrea

      “Perché con le tue ricerche in rete dimostri quello che dico io: che per trovare le tesi russe devi andartele a cercare.”

      su google!!!!

      pure per cercare le tesi di zelenski devi almeno fare lo sforzo di accendere la televisione, e devi sperare di non capitare di domenica che si parla solo di calcio, dai!

      tu poi sostiene la palese fesserie che putin te lo devi “cercare su siti come quello di Cardini o sui siti che citano il sito di Cardini, come questo blog.” che ti ho dimostrato essere materialmente falsa. prova da solo a cercare “putin+discorso”!

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Zely ce lo sorbiamo quotidianamente: ogni stronzata che dice ci viene propinata senza filtri e diventa Verità di Stato con presunzione iuris et de iure.

        • Francesco scrive:

          Beh no, questo non accade neppure nei TG.

          Certo, se pretendete che Orsini sia il parametro di riferimento dell’informazione, allora c’è un grave bias.

          A me pare sia, invece, semplice ragionevolezza: se uno dei due è Putin, l’altro è Zelensky, la correttezza non è una formale equidistanza. Esattamente come non si va a intervistare la mafia dopo un omicidio per sentire la loro versione.

          • PinoMamet scrive:

            Zelenski e Putin sono DUE capimafia, e uno non è migliore dell’altro.

            Se è arrivato al potere partendo da comico, anziché da spia, sono fatti suoi.

            • Francesco scrive:

              No Pino,

              uno è stato eletto, l’altro è al potere da 30 anni con metodi sempre più violenti e autoritari.

              E ha una certa propensione a scatenare guerre.

              Sono MOLTO diversi nei fatti.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Anche Putin è stato eletto. E, come Zelensky, fa purghe e sparizioni di oppositori.

              • Francesco scrive:

                E basta con le cazzate però!

                Miguel, tu che sei il padrone di casa, mi appello alla tua sostanziale serietà!

                Putin non ha la guerra in casa, se non sbaglio. E le sue purghe sono “leggermente” diverse dalle misure di Zelensky.

                Perchè se veramente il giochino è fare di ogni erba un fascio posso anche andare a vedermi Milan-Chelsea che è meglio.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Sai, non siamo in Ucraina dove se dici le “cose sbagliate” finisci in una lista nera pubblica con tanto di indirizzo di casa, per cui mi sa che posso dire quello che voglio.

              • Francesco scrive:

                Eh figa

                “sai, non siamo in Russia dove se dici la cosa sbagliata sparisci, e questo in tempo di pace”

                dai, se non siamo seri cosa parliamo a fare?

              • PinoMamet scrive:

                Zelenski era più democratico di Putin, una volta.
                Adesso no
                E la guerra non è una scusante per tutto

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “sai, non siamo in Russia dove se dici la cosa sbagliata sparisci, e questo in tempo di pace”

                Ah, ecco, quindi fino all’anno scorso (guerra in Afganistan) il governo poteva farmi sparire ed essere considerato democratico?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “eletto”

                ROTFL

                Capisco la tua fede cieca nei Sacri Valori dell’Occidente Democratico, ma a tutto c”è un limite, dai.

                Stai parlando del paese ai vertici di tutte le classifiche internazionali per corruzione, brogli e mancanza di trasparenza. (Tutte, almeno fino al febbraio 2022, ovviamente. Mo’ a Zelensky gli danno pure lì Zecchino d’Oro).

                Come e peggio della Russia di Eltsin.

                La tua ostinazione nel voler negare che il più pulito c’ha la rogna è commovente.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea, eppure non ho mai sentito nessuno insinuare che Zelensky sia stato eletto in modo scorretto.

                Anzi, era l’ometto popolare che veniva votato come reazione alla corruzione, pur essendo troppo morbido coi russi.

                Adesso mi spari queste fesserie?

                Se come Putin ritenete gli ucraini dei sub-umani incapaci di governarsi da soli almeno ditelo.

                Sì, Zelensky è stato eletto democraticamente e Putin no.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “Zelensky”

                Vabbè, allora se credi alle favole buonanotte e sogni d’oro.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • habsburgicus scrive:

                Anzi, era l’ometto popolare che veniva votato come reazione alla corruzione, pur essendo troppo morbido coi russi.

                Francesco ha pienamente ragione…
                1.Zelens’kyj fu eletto nella primavera 2019 con un consenso elettorale altissimo, ottenne i voti dell’Est e del Sud in modo plebiscitario (solo nel più profondo Est dell’Est alcuni candidati ultra filo-russi e filo-comunisti di bandiera, con percentuali nazionali del 2-3 % ma cifre locali ben più alte gli sottrassero voti: alcuni di questi oggi sono apertamente al servizio di Putin e hanno tradito la Nazione ucraina, essendo maledetti da tutto il popolo) e solo nei 5 oblasti “ucrainissimi” (Volinia occidentale e Galizia) ebbe meno voti, eppure in Volinia si beccò nondimeno il 60 % e a L’viv -il minimo assoluto- si prese un terzo dei voti !
                2.Zelens’kyj vinse, per semplificare e banalizzare, con i voti della “sinistra” tendenzialmente non certo anti-russa [anche se poi Putin è riuscito a far diventare russofoba pure Kharkiv e Roberto sa a cosa alludo…credetemi, non era facile :D] contro il “nazionalista” Poroshenko che rimase forte a L’viv ed era considerato “nemico” di Putin [che invece non lo aggredì e mai seriamente lo minacciò, anzi sotto Poroshenko del Donbas quasi non si parlava più se non negli anniversari e pure i morti diminuirono]
                aggiungo che, contro una vulgata strana e non basata sulla realtà oggettiva e spiegabile un po’ solo con l’assurdo anti-ucrainesimo imperante in Italia, in Ucraina -paese di indubbia e innegabile corruzione- a livello politico le elezioni furono sempre combattute e libere, in sostanza; ciò è dimostrato dal fatto che sinora nessun Presidente ucraino è riuscito a farsi rieleggere tranne Kuchma (nel 1994 ritenuto “uomo di Mosca” !) nel 1999, quando batté il comunista Symonenko che vinse nel Donbas e nell’Est (molti dei “colonnelli” di Symonenko sono oggi i quisling di Putin a Kherson, Zaporizhzhya e nel Donbas); ciò è facilmente documentabile
                i.Leonid Kravchuk, eletto al primo turno il 1/12/1991 (giorno del referendum sull’Indipendenza che vinse con l’83 % anche in Donbas e con il 58 % pure in Crimea), padre della Patria e uomo che secondo me in caso di rielezione avrebbe evitato disastri (Kravchuk vedeva lontano, capiva che El’cin sarebbe presto finito e di certo non avrebbe firmato con la Russia il patto-capestro del 1997, violato da Putin nel 2014 né sarebbe stato così veloce nel firmare il Memorandum di Budapest del 5/12/1994, di cui non parla più nessuno, in cui su pressioni di Clinton l’Ucraina rinunciava alle armi nucleari in cambio di vaghissime e fumose garanzie…ricordatevi che, se l’Ucraina avesse avuto le armi nucleari, non ci sarebbe stata guerra, e in Donbas sventolerebbe la bandiera giallo-blu con le buone o se necessario con le cattive :D) non riuscì a farsi rieleggere nel 1994; i comunisti in ri-ascesa (sfruttando la povertà e il disorientamento causato dal crollo dell’URSS) e i russofili elessero col voto dell’Est e del Sud (con il 99 % in Donbas) quel Kuchma ritenuto filo-comunista e filo-russo, ma che in realtà riuscirà a giocare il Cremlino dove, è vero, allora c’era El’cin e non il meno malleabile Putin :D…gli anni di Kuchma saranno gli anni delle grandi ruberie, degli oligarchi, del furto eretto a sistema, insomma il PSI in salsa ucraina :D, ma almeno Kuchma non si spinse al tradimento verso la Nazione come invece farà il meno astuto Yanukovych (l’uomo tanto amato da Putin :D), corrottissimo e di fatto criminale comune (la vox populi vuole che Putin avesse in mano documenti del KGB con cui potesse ricattarlo), che fece carriera proprio sotto Kuchma (e te pareva :D) di cui fu l’ultimo Primo Ministro
                ii.Yushchenko, colui che alla fine della rivoluzione arancione sconfisse Yanukovych nel 2004, non fu rieletto nel 2010, quando infine l’uomo di Mosca Yanukovych ottenne la presidenza dando inizio al disastro
                iii.Poroshenko, al potere dopo la rivoluzione che abbatté il regime pro-Mosca di Yanukovych, non fu rieletto nel 2019, pur essendo dopo la rivoluzione del 2014
                pensate alla Russia ove ci fu un solo cambio effettivo (da El’cin a Putin), e non elettorale, o alla Bielorussia con un presidente unico…e poi siate più prudenti nel dire che l’Ucraina non è una democrazia 😀
                certo, non è la Norvegia…ma nessuno sostiene questo 😀

              • Francesco scrive:

                >>> certo, non è la Norvegia…ma nessuno sostiene questo 😀

                diciamo che in molti lo pretendono e, visto che non è la Norvegia, addirittura sostengono che sia come la Russia

      • PinoMamet scrive:

        I discorsi di Putin non sono irreperibili, ma bisogna volerseli leggere o ascoltare; quelli di Zelenski e compari, ha ragione Mauricius, stanno dappertutto e bisogna voler proprio NON ascoltarli per riuscire ad evitarli.

        Colgo l’occasione per segnalare il solito doppio standard italiano, che dopo aver celebrato gli attacchi ucraini ad obiettivi civili, con relativi morti, se la prende con la barbarie russa…
        Gente, se le strade sono obiettivi leciti in guerra, lo sono anche le città, capitali specialmente.

        Dresda, Londra, Roma… Anche la mia cittadina è stata ampiamente distrutta dalle bombe degli Alleati.

        • Francesco scrive:

          No Pino,

          le strade non sono le città e, volendo puntualizzare, su quel ponte stava passando un convoglio militare.

          Se invece vuoi prendertela con i bombardamenti a tappeto alleati nella guerra, sono con te. Brutta storia.

  8. quisquiliator scrive:

    @Andrea Di Vita
    “noi buoni costretti a combattere contro loro cattivoni che ci hanno tirato proprio per i capelli”.
    Difficilmente il capo di una qualsiasi grande potenza imposterà un discorso/manifesto sull’ammissione di essere il cattivo di turno.
    E però , visto che entità organizzative ed identitarie complesse come gli stati esistono più o meno dai tempi dei Sumeri o giù di lì, a me non piacciono particolarmente ma anch’io volente o nolente faccio parte di uno di questi, e visto che c’è da millenni la geopolitica, cioè la cosa che mischia le relazioni statali internazionali con l’aspetto geografico, mi vien da dire che se un’altra potenza imperiale ostile , come ultimo passo di una lungo movimento espansionistico ben lontano dai propri confini, si pappa l’Ucraina e ne fa una piattaforma offensiva contro di te, tu che fai ?
    Immagina che ci fosse stato un regime change in Messico, per dire, e che il Messico fosse diventato una piattaforma offensiva per la Russia in funzione antiamericana, e proviamo ad immaginare la reazione USA.
    Tra parentesi, mesi fa Lopez Obrador disse con notevole spirito di sintesi che nella guerra in Ucraina l’Occidente stava mettendo i soldi e le armi, e l’Ucraina i cadaveri.

    Tornando al tema dei fascisti, sempre in base alle esigenze geopolitiche e imperiali di allora,che poi sono abbastanza simili a quelle di adesso , i servizi segreti USA riciclarono i fascisti nostrani in funzione anticomunista, facendoli entrare in Gladio e compagnia bella.
    Il teorico del nazismo ucraino Dontsov fu esfiltrato prima in Canada, poi in USA , dove morì.
    Il “pratico” del nazismo ucraino Bandera, che l’Ucraina del nuovo corso filoamericano aveva fatto eroe nazionale, ebbe una vita più difficile.Si era montato la testa e credeva che i tedeschi, per ringraziamento dei suoi impeccabili servigi genocidari, gli permettessero davvero di fare l’Ucraina indipendente.I tedeschi lo riportarono sulla terra tenendolo un paio d’anni in un lager , senza strapazzarlo beninteso , poi lo tirarono fuori dalla naftalina nel ’44 o giù di lì quando la situazione orientale si stava facendo disperata.Dopo l’arrivo degli Americani , questi lo accasorono in Germania Ovest, dove poi , dopo parecchi anni, fu ucciso da un agente sovietico.
    Venendo al protettorato Italia, faccio notare che la “fascista”Meloni e il suo ex-sfidante “democratico”Letta sono entrambi membri benemeriti dell’Aspen Institute, circolo atlanticista per eccellenza.
    Faccio anche notare che la politica , in quanto arte del potere ,si avvale di alcune tecniche , che come tecniche possono essere trasversali , ma che in teoria hanno un uso preferenziale a seconda dell’ideologia di richiamo. La tecnica della creazione del nemico interno che si è vista in azione nei confronti di chi non voleva vaccinarsi, si avrebbe tanta voglia di attribuirla ai fascisti,agli autoritari e non ai liberali , ai democratici, invece sono stati questi ultimi tra i più fieri sostenitori di questo approccio.

    • Daoufa scrive:

      Il tuo castello di carte casca da solo all’evidenza del fatto che se anche un Licio Gelli qualunque in realtá era un agente del Kgb che giocava a fare la parte contro….figurati gli altri!

    • Daouda scrive:

      Il tuo castello di carte casca da solo all’evidenza del fatto che se anche un Licio Gelli qualunque in realtá era un agente del Kgb che giocava a fare la parte contro….figurati gli altri!

      Rispondi

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ daouda

        “Gelli”

        Secondo me avete ragione entrambi, sia tu sia quisquiliator.

        E non solo perché uno come Gelli poteva essere tranquillamente un doppiogiochista.

        Ma anche perché, a un livello più alto, lo scontro fra due potenza contrapposte raramente diventa un cozzo distruttivo del tipo ‘ne resterà soltanto uno’.

        Il più delle volte è come un valzer, dove i contendenti girano l’uno intorno all’altro cercando di apparire il meno vulnerabili possibile ma anche cercando di evitare di dar l’impressione di voler sferrare un affondo decisivo.

        Mi fa venire in mente la plurisecolare contesa fra Ottomani e Polacchi al tempo di Ch’mielnitskij.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Beh, il Patto di Varsavia, l’Unione Sovietica e il Comunismo pare abbiano fatto una brutta fina, non sono ancorà lì a ballare.

          E pure Cartagine, mutatis mutandis, finì nel nulla.

          Volendo, pure il Reich millenario e i suoi alleati.

          Insomma, non sempre c’è questa contesa plurisecolare, credo dipenda da fattori quali i rapporti di forza.

      • quisquiliator scrive:

        @Daouda.
        Sei tu che parli di Gelli e di evidenze , poteva essere doppio triplo o quadruplogiochista, anche se ne dubito,e un po’ mi fa ridere, e comunque mi sembra irrilevante.
        Il Piano di Rinascita Democratica della P2 che prefigurava una “rivoluzione conservatrice” per l’Italia,non l’aveva certo redatto Gelli in persona, ma qualcuno più potente ed intellettualmente versato di lui,anche se poi prima di morire , giustamente dal suo punto di vista, ha rivendicato il successo e l’applicazione quasi perfetta dei dettami del piano stesso.
        Io parlo di strutture e politiche generali, che evidentemente sono fatte di e da persone,sulle persone posso fare delle considerazioni più o meno verosimili, condivisibili e quant’altro, ma sempre in un quadro in cui politiche e strutture sono preordinate e incomparabilmente superiori alle singole persone che le incarnano ai più vari livelli.
        Ribadisco che nell’ambito della guerra fredda fior di fasci e nazi sono stati riciclati nelle varie strutture segrete di matrice americano-atlantica.

        • Daouda scrive:

          Da quando in qua un comunista è contro il capitalismo? Rispondi per favore.

          Che poi il governo più socialista della storia gli Usa lo hanno avuto con il fantomatico neo-liberista friedmaniano Reagan.
          Ora capirai che se non capisci questo il tuo è solo fumo negli occhi.

          Bandera non era né socialista né paganeggiante e l’alleanza con Hitler ( da cui ricevette il carcere ) era meramente utilitaristica.
          È Azov che è un movimento farlocco pagato da statunitensi ed anche dal Kremlino che è l’esca perfetta per entrambi.

          Se poi sei convinto che la CIA sia anticomunista fatti vedere da uno psichiatra. Sarebbe come dire che la Jonh Birch Society sia realmente anticomunista quando i fondatori in realtá erano emissari sovietici e massoni. Ma d’altronde quando l’oste ti dice che il vino è buono e se lo sorseggia anche lui assieme a te, non c’è alcun dubbio.
          La CIA ha un palo al culo firmato KGB dall’inizio della supposta guerra fredda ad oggi.

          Perché giusto per chiarirti al di lá della tua retorica cosmetica, la cripto politica e la cripto finanza gli Usa li hanno solo usati ( ahahahh ) non capire questo è non vedere proprio il bersaglio.

          E comunque si Licio Gelli è stato partigiano ed agente segreto dell’Est. Vommissione Anselmi docet. Fra i vari motivi per cui Pecorelli fu ucciso c’era anche questo suo svelamento annunciato contro il fantomatico fascista reazionario

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ daouda

            Ammetto che non sono in grado di seguirti nei dettagli.

            Tuttavia mi convince la tua idea che prima della caduta del Muro di Berlino i “comunisti” e gli “anticomunisti” in realtà fossero come due covoni di grano che si sono sostenuti l’un l’altro.

            Cedendo i primi, i secondi hanno dilagato, certamente; ma più come un covone di grano che si spande per terra tutto intorno quando viene levato l’altro, che per un piano precostituito a priori.

            Caduto il Muro, gli europei occidentali hanno continuato per abitudine ad affidare la loro difesa all’America (questo il loro peccato originale: l’accidia).

            E gli Statunitensi (peccato originale: la superbia) si sono espansi proprio come avrebbero fatto se avessero vinto l’URSS in una battaglia in campo aperto, creando in tal modo le premesse per il conflitto odierno. Che, come tutte le catastrofi, appare inevitabile solo a posteriori.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Daouda scrive:

              È giá qualcosa…ma io te stavo a ddi che l’unione sovietica ha vinto la guerra fredda, ha fatto l’undici settembre e sta sfruttando la propulsivitá statunitense.
              I soviet assieme ai loro compari finanziatori

              • Daouda scrive:

                D’altronde come hanno fregato vol cobid, così sul riscaldamento climatico e ci si casca, a suo tempo ll’11 settembre e quindi la supposta gine e collasso dell’unione sovietica come inaugurazione

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ quisquiliator

      Concordo.

      Mi permetto di aggiungere che i banderisti (sembra all’insaputa del loro capo) massacrarono con crudeltà nipponica centomila civili Polacchi in Volinia: cosa allegramente messa da parte nella Polonia di oggi nelle cui stazioni principali (visto coi miei occhi la settimana scorsa) ci sono quasi più cartelli in Ucraino che in Polacco.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Ma Polonia e Ucraina hanno risolto i problemi che avevano tra di loro con un po’ di pulizia etnica, un po’ come Slovenia e Croazia hanno risolto i loro problemi con l’Italia allo stesso modo.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ mauricius tarvisii

          Diciamo che sia l’OUN sia l’operazione Vistola sono troppo lontani nel tempo perché sia facile ricordarsene se non se ne sono conosciute le vittime.

          Comunque niente affratella di più di un nemico comune.

          Ai Polacchi non par vero di veder tornare gli Ucraini all’ovile dopo tre secoli.

          Che se poi dovesse cadere Lukashenko… 😉

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            >>> Diciamo che sia l’OUN sia l’operazione Vistola sono troppo lontani nel tempo perché sia facile ricordarsene se non se ne sono conosciute le vittime.

            parliamo di slavi? popoli con una memoria storica pressochè infinita?

    • Francesco scrive:

      Scusa ma questa cosa della “piattaforma offensiva” dove la vedi? forse le repubbliche baltiche sono una piattaforma offensiva contro la SMR? o la Polonia nella NATO?

      Qui si spacciano la paranoia e la superbia russa (che non è certo più una grande potenza) per fatti, poi le analisi danno risultati ridicoli.

      Saluti

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “Qui si spacciano la paranoia e la superbia russa (che non è certo più una grande potenza)”

        Però dovete mettervi d’accordo con voi stessi.

        A) la Russia è una potenza minacciosa, per cui tutti dobbiamo unirci, far fallire le imprese e ridurre sul lastrico le famiglie per farle la guerra.

        B) la Russia è una mezzasega che fa ridere i polli.

        Non potete ripeterle a pappagallo entrambe a giorni alterni a seconda della convenienza retorica: non tutti sono così rincoglioniti da cascarci e non sentire la propria intelligenza insultata.

        • roberto scrive:

          non può essere

          c) una mezzasega minacciosa e pericolosa

          ?

          • Francesco scrive:

            In effetti è pericolosa quanto meno è davvero l’impero che vorrebbe essere e si sente spinta a muovere guerre per fare paura.

            Se vuoi posso aggiornare il mio paragone storico da Hitler a Mussolini ma pure il Duce ammazzava gli oppositori e muoveva guerre (disastrose).

            L’Albania però la invase, che era persino più debole dell’Italia fascista. E l’Etiopia. Insomma, guai ne combinò parecchi.

            • habsburgicus scrive:

              L’Albania però la invase

              l’invasione dell’Albania (7/4/1939, Venerdì Santo) non diede problemi “tecnici”..
              Zog scappò subito, i notabili albanesi con alla testa S.E Verlaci si affrettarono a giurare fedeltà al nostro Re e a offrirgli la Corona d’Albania che Vittorio Emanuele III accettò in una solenne cerimonia a Roma (16/4/1939)… non vi fu una seria opposizione…
              gli effetti furono più gravi in campo diplomatico..
              infatti l’Inghilterra e la Francia, timorosi di un’espansione balcanica dell’Italia (e sbagliarono alla grande, Mussolini non pensava a ciò anzi l’invasione dell’Albania era antitedesca della serie “Hitler si è pappato Praga ? allora debbo prendermi qualcosa anch’io” e purtroppo per gli albanesi erano l’obiettivo più facile :D) garantirono la Grecia e la Romania* che accettarono (13/5/1939, ma già ad aprile) ciò che non piacque a Mussolini molto suscettibile e ombroso in queste cose e contribuì alla firma del nefasto (per tutti ! tranne che per gli inglesi 😀 :D) Patto d’Acciaio (22/5/1939), così come le voci della stampa gauchista francese su presunte (e non vere) manifestazioni antitedesche a Milano ad inizio maggio 1939 in occasione della visita di von Ribbentrop…sappiamo da Ciano che ciò scatenò la furia del Duce (che in gennaio 1939 aveva ricevuto Chamberlain con grande cordialità) il quale prima pensava di staccarsi dalla Germania e ora volle invece firmare un Patto !

              *quando la Romania, dopo la caduta della Francia, cambiò tutto e si pose nel campo dell’Asse, PRIMA cosa -ancora sotto Gigurtu e dunque prima di Antonescu- fu denunciare le garanzie..a Hitler non poteva fregar di meno, ma per Mussolini (che SINO ALLA GRECIA godeva prestigio) era “condicio sine qua non”..tanto gli furono sullo stomaco queste “garanzie” oggi obliate..e, diciamolo, forse obliate sin da allora dagli stessi firmatari e garanti 😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Come fa una mezzasega ad essere pericolosa?

            Francesco ci corre in soccorso con un esempio: Germania e Italia nell’unico quinquennio storico ufficialmente riconosciuto come fonte di esempi.
            La Germania era potente e pericolosa, l’Italia una mezzasega. L’Italia è entrata in guerra con un anno di ritardo, solo perché la Germania sembrava avere già vinto e senza essere realmente pericolosa per nessuno.

            • Francesco scrive:

              ti hi risposto prima che scrivessi ma a quanto pare albanesi, etiopi (e greci) non sono degni della tua attenzione

              tra l’altro, se l’Occidente non stesse aiutando a mani basse l’Ucraina, la mezza sega russa avrebbe già vinto mi sa.

              e starebbe pensando alla prossima mossa.

              ma perchè rimarcare l’evidenza se potete essere astrusi e immaginifici?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Cioè secondo te Zelensky senza le promesse americane di sostegno incondizionato e le armi paracadutate a profusione negli anni avrebbe mandato a cagare i tedeschi con la loro proposta di mediazione ancora a metà febbraio?

              • Francesco scrive:

                Quale mediazione?

                Senza l’appoggio militare occidentale si parlerebbe solo di occupazione e di un regime di tipo bielorusso.

                Veramente siete quelli della vignetta di Makkox di oggi.

              • Francesco scrive:

                e scusa perchè lo fai?

                il pezzo dimostra solo che Zelensky è davvero avveduto e coraggioso, altro che un attorucolo che si trova lì per caso

                e che i tedeschi sono rincoglioniti oltre misura, mi toccherà dar ragione a Peucezio se continuano così

                se invece vuoi sostenere che Putin si sarebbe accontentato della sottomissione di Zelensky e della NATO, mantengo i miei dubbi: io al suo posto avrei attaccato senza dubbi, dopo una simile prova di debolezza degli avversari

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                No, non avresti attaccato. Se io voglio attaccare in qualunque caso, non ammasso truppe per mesi, in maniera spaventosamente evidente, lanciando ultimatum, minacciando e chiedendo l’avvio di tavoli: fai le cose in sordina, attacchi a sopresa e cerchi di travolgere il nemico con una guerra-lampo (vai a rileggerti la voce di Wikipedia dedicata prima di rispondere sul punto). Se addirittura spalmo l’inizio delle operazioni su due giorni, il primo dei quali simbolico, allora vuol dire che c’è tempo fino all’ultimo minuto per aprire il negoziato.

              • Francesco scrive:

                mi pare una stronzata

                prima spavento esibendo la potenza, poi ti schiaccio

                negoziati? non mi pare facciano parte del modus operandi della Russia di Putin, nè granchè della Russia in generale

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “prima spavento esibendo la potenza, poi ti schiaccio ”

                Appena impari a scindere dalla realtà dalle farse hollywoodiane ne riparliamo.

                “negoziati? non mi pare facciano parte del modus operandi della Russia di Putin, nè granchè della Russia in generale”

                Strano, perché qualche tempo fa il Parlamento Europeo aveva detto che la Russia era colpevole della seconda guerra mondiale proprio perché aveva negoziato con la Germania…

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              “Come fa una mezzasega ad essere pericolosa?”

              La classica retorica di ogni propaganda di guerra.
              Il nemico è pericoloso, malvagio, fa danni, ma in fondo è mediocre, debole, mentre noi siamo più buoni, più belli, più forti e vinceremo!

              La retorica non segue il principio di non contraddizione, ma funziona per evocazione, per suggestione emotiva.

              • Francesco scrive:

                Putin ha attaccato l’Ucraina?

                Sì —> è pericoloso

                Putin sta avendo molti problemi militari in Ucraina?

                Sì —> non è forte come si pensava

                Sai, a volte è utile partire dai fatti

              • Peucezio scrive:

                A parte che in ogni guerra vi sono di queste fasi: anche gli americani in Iraq a un certo punto hanno avuto le loro belle difficoltà.
                Dall’Afghanistan si sono addirittura ritirati.

                Ma non è quello il punto.
                Il punto è che questi meccanismi retorici prescindono dal dato di realtà, sono sempre uguali. Poi possono casualmente coincidervi.

              • Francesco scrive:

                “casualmente coinciderci” insomma

                anche in questo caso mi rifaccio all’Occam: c’è una via più semplice

              • Peucezio scrive:

                Guarda che Occam è un metodo conoscitivo, non un espediente propagandistico.

                Ai giornalisti non interessa conoscere né far conoscere nulla. Che si parli di culattoni, di guerra, di femminismo, di Olocausto, di immigrazione o di quaslasi altro argomento.
                Ma non è una distorsione, è un dto staturario, istituzionale.

            • roberto scrive:

              mauricius

              “Come fa una mezzasega ad essere pericolosa?”

              ma che domanda è? secondo te sono pericolose solo le superpotenze?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Se mi viene detto che l’Europa è in pericolo, che “arriverà a Lisbona”, suppongo che non stiamo parlando di una mezzasega. O come al solito suppongo male per motivi che solo voi comprendete?

              • Francesco scrive:

                senti, senza polemica, ma chi ha mai detto “arriverà a Lisbona”?

                è una città bellissima e capirei Putin se volesse arrivarci ma qualcuno lo ha detto davvero?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Sì, è stato detto tante di quelle volte.

              • Peucezio scrive:

                Ah, quindi si ferma a Ventimiglia, per quello noi italiani gli stiamo facendo le sanzioni.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ francesco

        “potenza”

        Non è necessario.

        https://www.facebook.com/PresaDiretta.Rai/videos/1543662529406737/?sfnsn=scwspwa

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          secondo te io reggo Presa Diretta?

          meno ancora dell’arbitro infame di stasera

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “reggo”

            Adesso manco Presa Diretta mi reggi?

            Ma tu stai messo male di stomaco, ragazzo mio! Ma male male proprio!

            😉

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              No, ho solo un minimo di standard qualitativo.

              Come non mangio la spazzatura, così non mi informo dalle stronzate. Anche sul fronte filo-putinista (o filo-nazista) si possono trovare informazioni valide. E persino su quello anti-putinista!

  9. tomar scrive:

    Mosca: “Meta organizzazione terrorista”

    Vedete che con un po’ di buona volontà anche coi perfidi russi si può riuscire ad andare d’accordo?

    (con Meta io, utente di instagram, ho il dente avvelenato per ragioni private con cui non sto qui ad annoiarvi)

  10. Francesco scrive:

    IT

    se Miguel voleva astutamente proporci tre immagini, con l’ultima che aveva da essere quella che faceva più paura, beh a me Draghi già mi manca!

    😀

    fine IT

    • PinoMamet scrive:

      …avvocato Agnelli, Umberto Agnelli, Susanna Agnelli Monti Pirelli ruba Causio che passa a Tardelli Musiello Antognoni Zaccarelli (cit., ovviamente)

      posso dire che Draghi mi fa lo stesso effetto di avv. Agnelli e famiglia, ai tempi? Tutti a lodarlo, non si sa bene perché: chiedere non è educato.

      Un lontano sogno di borghesia un po’ antipatica (ce lo vedo Draghi che invita a cena, non il compianto Sordi ma un guitto non certo alla sua- di Sordi- altezza, tipo il marito dell’influencer, e gli dice “ah, ma lei si aspettava lo spaghetto…”) da cui gli italiani vogliono disperatamente farsi bacchettare, come gli orchestrali di Fellini.
      Salvo sostituirlo con Il Metronomo.

      O forse Draghi è proprio Il Metronomo, impostoci da Leuropa.

      • Francesco scrive:

        Sai che non so chi sia il Metronomo? ma non amo Fellini, mi annoi a morte.

        E non ci vedo Draghi a sorridere come Agnelli, è più uno tipo Monti. Non so Pirelli.

        Ma in generale mi ricorda il tempo in cui l’Italia aveva una Classe Dirigente e, quindi, un futuro.

        • tomar scrive:

          “Non so Pirelli.”

          “Agnelli-Pirelli ladri gemelli!” dicevamo un tempo della Classe Dirigente noi esagitati nei cortei.
          E forse un briciolo di verità persino c’era.

        • PinoMamet scrive:

          Il film è Prova d’orchestra, e il metronomo era proprio un gigantesco metronomo.

          La canzone citata in apertura è Nun te reggae più di Rino Gaetano e la famiglia Agnelli e rime varie ci stanno a indicare proprio qualcosa che non si sopporta più… tipo Draghi 😉

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ pino mamet

            “Prova d’orchestra”

            Il film di Fellini che ho amato incondizionatamente.

            Lo so a memoria.

            Non riesco a trovargli un solo difetto, potrei scriverne pagine intere (ma risparmierò i frequentatori del blog 😉)

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • PinoMamet scrive:

            in apertura da me, aggiungo adesso per chiarezza

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ tutti

        OT

        Rassegna stampa

        https://fb.watch/g5iuJzQZNH/

        Ciao!

        Andrea Di Vita

  11. Miguel Martinez scrive:

    Allora, nel 2004, in Iraq è morto per un incidente sul lavoro un consimile del nostro amico di Pennabilli.

    Tale Fabrizio Quattrocchi.

    Lavorava, ci dice Wikipedia, per la “DTS Security LLC, a security company incorporated in the U.S. state of Nevada, run by Paolo Simeone (a former Italian Marine and French Legionnaire) and an Italian lawyer, Valeria Castellani.”

    Ora, anch’io faccio il mercenarioprostituto per ditte simili, quindi zero giudizi morali.

    Semplicemente, che c*** c’entra la Patria, l’Italia e altro?

    Da un sito fascisteggiante sin dal titolo,

    https://onoreefedelta.blogspot.com/2007/09/una-canzone-per-fabrizio-quattrocchi.html

    Leggo e cito integralmente, compreso soprattutto l’ultimo paragrafo:

    domenica 30 settembre 2007
    UNA CANZONE PER FABRIZIO QUATTROCCHI
    Riportiamo qui il testo della canzone Così muore un Italiano del gruppo 2Cos e dedicata al sacrificio del nostro connazionale Fabrizio Quattrocchi, Medaglia d’Oro al Valore Civile alla Memoria, barbaramente assassinato in un luogo imprecisato dell’Iraq il 14 aprile 2004.
    COSI’ MUORE UN ITALIANO
    Fragile vita mia, in un secondo
    te ne stai andando da questo mondo
    non riesco neanche più a disprezzare
    chi alla mia vita sta dando fine
    Non ho più lacrime da versare
    io sono un uomo che sa accettare
    non mi interessa più la giustizia
    il fucile punta già la mia testa
    Non voglio sapere neanche il perché
    se era destino che toccasse a me
    le palpebre pesano sopra i miei occhi
    e mi rassegno al fatto che mai più la rivedrò
    E davanti a me c’è un grande prato di girasoli,
    io disteso guardo su
    ferite non ho e dagli affanni sono lontano
    Così muore un Italiano
    Sbiadite immagini nei pensieri
    mi mostrano i pianti dei miei cari
    troppo difficile rassegnarsi
    gli direi com’è qui se potessi
    Perché conoscevo le probabilità
    sapevo dei rischi che questo lavoro ha
    Dio mio tu perdonali anch’io lo farò
    ti prego fai in modo che si ricordino di me
    Da quando son qua
    mi trovo a stare sopra le stelle
    e dormo sulle nuvole
    e ovunque io sia c’è Lui che mi accompagna per mano
    E davanti a me c’è un grande prato di girasoli,
    io disteso guardo su
    ferite non ho e dagli affanni sono lontano
    Così muore un italiano.
    Questa la motivazione dell’onorificenza concessa il 13 marzo 2006 dal Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi: “Vittima di un brutale atto terroristico rivolto contro l’Italia, con eccezionale coraggio ed esemplare amor di Patria, affrontava la barbara esecuzione, tenendo alto il prestigio e l’onore del suo Paese. Iraq, 14 aprile 2004”

    • roberto scrive:

      Dai non cercare di renderti troppo interessante, fai il traduttore
      😉

    • Moi scrive:

      … dipende dalla base musicale

    • roberto scrive:

      Miguel

      “ Semplicemente, che c*** c’entra la Patria, l’Italia e altro?”

      Semplicemente se ti ricordi il poveretto prima di essere ammazzato esclamò “adesso ti faccio vedere come muore un italiano”

      Siccome i fasci credono di avere l’esclusiva del patriottismo e la frase poteva sembrare vagamente patriottica, beh se ne sono appropriati appiccicandoci tutto il cucuzzaro del loro immaginario patriottico

      Tutto qui

      • Miguel Martinez scrive:

        per roberto

        “Siccome i fasci credono di avere l’esclusiva del patriottismo e la frase poteva sembrare vagamente patriottica, beh se ne sono appropriati appiccicandoci tutto il cucuzzaro del loro immaginario patriottico”

        Ma dei fasciopatri me ne frego, come disse qualcuno… la frase allucinante è quella di Carlo Azeglio Ciampi, partigiano della Brigata Maiella:

        ““Vittima di un brutale atto terroristico rivolto contro l’Italia, con eccezionale coraggio ed esemplare amor di Patria, affrontava la barbara esecuzione, tenendo alto il prestigio e l’onore del suo Paese.”

        • roberto scrive:

          perdonami, ma….
          perché allucinante?

          vittima? si

          atto terroristico? si

          rivolto contro l’italia? beh se ti ricordi chiedevano il ritiro delle truppe italiane, quindi direi di si

          eccezionale coraggio? boh, poveraccio glielo possiamo sicuramente dare

          esemplare amor di patria? vabbé un po’ retorico ma appunto “adesso vi faccio vedere come muore un italiano” va in quel senso, quindi si

          barbara esecuzione? si

          tenendo alto il prestigio e l’onore del suo paese? boh non sono sicuro che il prestigio e l’onore dell’italia dipendano da un poveraccio che è stato ammazzato, ma non definirei questa cosa come “allucinante”…giusto un omaggio un po’ retorico

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “atto terroristico? si”

            Non saprei: un sequestro che si risolve con il pagamento di un riscatto (per quanto non dichiarato) è terrorismo?

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “perché allucinante?”

            Perché un tizio (etnicamente certo italiano) è stato affittato da una ditta per fare il killer in un paese lontanissimo da casa sua, ha un incidente sul lavoro e questo diventa… un attacco all’Italia!

            La Patria si difende da Trieste in giù, come la dice la canzone, non certo dall’Iraq in su.

            Fuori da lì, è l’italiano l’aggressore e l’invasore.

            • Miguel Martinez scrive:

              “Fuori da lì, è l’italiano l’aggressore e l’invasore.”

              non avrei nulla in contrario se Ciampi invece avesse dato al mercenario una medaglia per “intraprendenza italica nel mondo”, nel solco di “popolo di navigatori”, di conquistatori, ecc.

              • Francesco scrive:

                >>> “Fuori da lì, è l’italiano l’aggressore e l’invasore.”

                no, non credo si possa sottoscrivere questa furberia.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “>>> “Fuori da lì, è l’italiano l’aggressore e l’invasore.”

                no, non credo si possa sottoscrivere questa furberia.”

                Ovviamente parlo dell’italiano armato.

                Mica di Francesco che si fa le vacanze alle Hawaii.

              • Francesco scrive:

                Miguel,

                come i tuoi compatrioti alleati degli spagnoli contro gli aztechi, credo nell’esistenza dei “liberatori”

                non nella loro illibatezza!

    • PinoMamet scrive:

      Che brutta canzone, comunque.

      • Francesco scrive:

        mi sa che i fasci e l’arte sono poco compatibili

        o forse i neo-fasci, non so se durante il Ventennio c’era di meglio

        • PinoMamet scrive:

          Beh il Fascismo aveva idee piuttosto diverse dal Nazismo e non aveva idee particolari contro (o a favore….) l’ “arte degenerata”.

          Le architetture e il design razionalista favoriti dal Fascismo erano piuttosto all’avanguardia, e sotto il Fascismo si fecero mostre di quadri che in Germania sarebbero stati condannati all’oblio o alla derisione.

          Il cinema fascista era simile per toni e temi alle produzioni dell’epoca di più o meno tutto il mondo, tra avventure coloniali e telefoni bianchi…

  12. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Memberberry della Nave Rigassificatore a Piombino ?

    https://greenreport.it/news/energia/piombino-il-problema-del-rigassificatore-e-il-colore-della-nave/

    Piombino, il problema del rigassificatore è il colore della nave ?

    «La Soprintendenza ha chiesto che abbia una tinta più omogenea al paesaggio»

  13. Moi scrive:

    https://www.linkiesta.it/2022/10/paola-de-micheli-segreteria-pd/

    Psicodramma democratico

    Paola De Micheli dice che nel Pd provano a silenziare la sua candidatura alla segreteria

    https://www.linkiesta.it/2022/10/paola-de-micheli-segreteria-pd/

    «Siamo il partito che ha fatto più leggi a favore delle donne, ma poi le candidature a sindaco o presidente di Regione sono rarissime. E la colpa è anche della misoginia di alcune donne che, con un po’ di accidia, si sentono soddisfatte da un ruolo ancillare».

    Ora l’ex ministra vuole scalare il Nazareno, e per farlo non deve chiedere il permesso a nessuno.

    Nel dibattito interviene pure Occhetto: «A tutti coloro che si professano di sinistra: riunitevi in una stanza, guardatevi negli occhi e chiedetevi: vogliamo continuare a giocare a rubamazzetto?»

  14. Moi scrive:

    La ragazza aveva visto morire alcuni compagni di scuola, uccisi da una bomba dell’Isis in aeroporto a pochi metri da lei. Il suo addio alla vita è stato contestato da un rinomato neurologo

    https://www.repubblica.it/esteri/2022/10/09/news/belgio_shanti_de_corte_morta_deutanasia_a_23_anni_per_depressione_incolume_nella_strage_isis_a_bruxelles_non_si_era_mai_-369293391/

    Belgio, Shanti De Corte morta d’eutanasia a 23 anni per depressione: sopravvissuta alla strage di Bruxelles, non si era mai ripresa

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Questo apre una diga: i depressi difficilmente si suicidano perché semplicemente non ne hanno la forza (ed è il motivo per cui il trattamento della depressione può portare ad un aumento del rischio di suicidio se il malato migliora, ma non abbastanza). Però se lo Stato semplifica la vita al malato (la cui capacità di intendere e di volere è quantomeno offuscata) risparmiandogli lo sforzo del suicidio, allora è chiaro che cambia tutto.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per MT

        “Questo apre una diga”

        Domanda: aumenta anche la pena dell’attentatore, che nel caso specifico passa dall’essere colpevole di lesioni (probabilmente nemmeno gravi) a omicidio?

        Lo so, c’erano ben altre vittime, la mia è una domanda teorica.

        Ma se io provoco (magari in maniera assai meno clamorosa) la depressione di qualcuno, e poi lo Stato mette a morte quella persona, che succede?

        • roberto scrive:

          miguel

          “lo Stato mette a morte quella persona”

          ?????

          dai miguel sei una persona con una penna molto sensibile in non so quante lingue, non potresti cercare di essere un pochino meno sensazionalista e, permettimi, meno sciatto?

          vabbé che non sei d’accordo (anche se scriverai “io non do giudizi”) ma davvero credo che quando si vuole criticare qualcosa, o discutere con qualcuno che ha idee diverse, precisione nel linguaggio e rinuncia alla battuta ad effetto siano due strumenti di fondamentale importanza

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            ” precisione nel linguaggio”

            Allora non avevo capito niente.

            Pensavo che un tribunale dello Stato avesse autorizzato un’iniezione letale presso un ospedale pubblico, da parte di un medico o altro pagato dallo Stato, ma probabilmente mi sono sbagliato sul meccanismo.

            Non c’entra davvero nessun giudizio: non sono assolutamente contrario all’eutanasia, anche perché prima o poi arriva per tutti (anche se non di solito per mano statale, ma è un dettaglio).

            • roberto scrive:

              miguel

              “Pensavo che un tribunale dello Stato avesse autorizzato un’iniezione letale presso un ospedale pubblico, da parte di un medico o altro pagato dallo Stato, ma probabilmente mi sono sbagliato sul meccanismo”

              hai capito benissimo tralasciando il, ehm, dettaglio che la poveretta lo ha chiesto lmei stessa e hai capito pure perché questa cosa non si chiama in italiano “mettere a morte” a meno che appunto tu non voglia épater les bourgeois (noooo certo, non lo fai mai 🙂 )

              • Miguel Martinez scrive:

                per roberto

                “Allora non avevo capito niente.”

                Lo so benissimo che l’aveva chiesto lei. Non ho capito perché uccidere qualcuno (ovviamente dietro richiesta della persona stessa, ci mancherebbe) non sarebbe “mettere a morte”.

              • Miguel Martinez scrive:

                Non capisco però perché tu sia saltato alla conclusione che io sarei “contrario”.

                Non ho la minima competenza per giudicare casi del genere.

                Io non ho per niente la cultura cattolica della “sopravvivenza fisica a qualunque costo”, che chiamano “cultura della Vita”.

                La vita e la morte sono gemelle inseparabili.

                Probabilmente hai ragionato per analogia: i cattolici appena sentono “togliere la spina/eutanasia/pena di morte” entrano in fibrillazione e magari scrivono “messo a morte dallo stato” per motivi retorici.

                Io lo scrivo perché è un fatto, e non vedo perché girarci attorno con eufemismi.

              • roberto scrive:

                Miguel

                ““mettere a morte” in italiano vuol dire “condannare a morte”, “giustiziare”….manca totalmente l’idea di volontà di morire della persona messa a morte

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “““mettere a morte” in italiano vuol dire “condannare a morte”, “giustiziare”…”

                Forse mi sono fatto influenzare dall’inglese, “put to death”, che magari è più tecnico.

                Diciamo allora “uccidere” invece di “mettere a morte”.

              • roberto scrive:

                Miguel

                “Probabilmente hai ragionato per analogia:”

                assolutamente no.
                hia semplicemente usato una espressione palesemente non neutra, anzi carica di un significato negativo…”mettere a morte”…siccome non sei certo una persona che usa le parole a caso ne deduco che sei contrario

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “hia semplicemente usato una espressione palesemente non neutra”

                Nessuna espressione è mai neutra.

                Se io dico che Berlusconi è “vittima dell’accanimento della magistratura” oppure dico “è un pregiudicato”, dico la stessa cosa, nessuno dei due termini è neutro.

                “Mettere a morte” non è meno neutrale di “concedere l’eutanasia”.

                Possiamo dire “soppressione da parte dello Stato con consenso scritto dell’interessato”?

              • roberto scrive:

                miguel

                “Diciamo allora “uccidere” invece di “mettere a morte”.

                no dai diciamo “massacrare”….

                vabbé rinuncio perché mi sento preso in giro e mi scoccio

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “mi sento preso in giro”

                Boh, non capisco (ma succede spesso).

                “Massacrare” invece non lo avrei mai detto: https://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/M/massacrare.shtml “uccidere più persone contemporaneamente”, “picchiare qualcuno con ferocia”, ecc. Non c’entra proprio nulla.

                “Uccidere” invece significa “Privare della vita una persona o un animale”, che è esattamente quello che volevo dire io.

            • Miguel Martinez scrive:

              “Allora non avevo capito niente.”

              non ho molto tempo adesso per fare ricerche, ma in effetti da una prima ricognizione sui motori di ricerca, non trovo prove della mia ipotesi, nessuna spiegazione del meccanismo. Leggo solo “c’è stata un’eutanasia” in Belgio.

              Probabilmente Roberto ha ragione quindi.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Ma se io provoco (magari in maniera assai meno clamorosa) la depressione di qualcuno, e poi lo Stato mette a morte quella persona, che succede?”

          Niente: non sei tu ad aver cagionato la morte.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per MT

            “Niente: non sei tu ad aver cagionato la morte.”

            Se io ferisco qualcuno oggi, vengo condannato per lesioni, poi però quello muore qualche mese dopo come conseguenza della ferita che gli ho inflitto…

            Insomma, se i bombaroli non avessero colpito a Bruxelles, la ragazza sarebbe ancora viva.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Se la morte è conseguenza delle lesioni è un conto, ma se tizio si suicida dopo dieci anni perché non ha superato il trauma, mica rispondi di omicidio.

      • roberto scrive:

        mauricius

        “(la cui capacità di intendere e di volere è quantomeno offuscata)”

        mi sembra un punto cruciale in effetti

  15. Moi scrive:

    @ FRANCESCO

    Con cattiva pacetua e del Prof. Gozzini Junior 😉 , Giorgia Meloni da “pischella” ha lettoparecchi libri … con tanto di madre scrittrice :

    https://www.rivistastudio.com/josie-bell-giorgia-meloni/

    Anna Paratore, dallo pseudonimo Perfodo Albionofono 😉 di Josie Bell …

    • Moi scrive:

      Nel Frattempo, la Nipotina di LVI 😉 …

    • Moi scrive:

      Leggere Josie Bell: come sono i romanzi della madre di Giorgia Meloni?
      Con questo pseudonimo Anna Paratore, tra gli anni Ottanta e Novanta, ha pubblicato più di cento romanzi rosa con protagonisti vergini squattrinate, donnaioli impenitenti e nazionalisti irlandesi.

      [cit. ibidem]

      • tomar scrive:

        a Moi
        “Leggere Josie Bell”

        Complimentoni a Lorenzo Camerini per i suoi pregevoli sunti dei romanzi belloniani e ancor più per essere riuscito a completare almeno fino al terzo volume la quadrilogia in suo possesso.
        Io confesso che essendomi imposto per non so quale autolesionismo spirituale di cimentarmi con la quadrilogia ferrantiana quando già aveva raggiunto l’enorme successo che forse ora toccherà anche alla mamma della prima ministra d’Italia, giunto circa a metà del terzo tomo, di fronte a un passaggio particolarmente geniale dello stile ferrantiano, non ce l’ho più fatta e ho scaraventato il volume contro il muro accasciandomi sul letto.

      • PinoMamet scrive:

        La notizia è ai confini tra il Chissenefrega e l’Appoggio Involontario.

        Credo che la Meloni abbia goduto moltissimo di questo genere di apporto, in termini di punti-simpatia.

        Tutte le notizie che la descrivono come un personaggio sfigato non fanno che renderla più simpatica.

        La madre ha scritto degli innocui romanzetti d’amore; perdipiù bruttini; quelli che trovate abbandonati a metà sul letto della nonna in Casa Protetta: 1000 punti!
        I libri mostrano simpatia per la sempiterna causa irlandese: altri 100 punti bonus!
        Sulla quarta di copertina si vende l’immagine della scrittrice americana nella sua villetta di Malibù, mentre si tratta di una signora laziale in quartiere anonimo di Roma: bingo!! Tombola!

        Dall’altra parte, la sinistra schiererà le sue corazzate, fatte di Donne di Ottima Famiglia che hanno fatto le migliori università, poliglotte, piene di amicizie influenti vere, che non hanno la villetta a Malibu ma hanno l’appartamento a Zurigo e il cugino a New York…

        chi vincerà, secondo voi? 😉

        finché esiste la democrazia, non c’è gara.

        Ecco perché a sinistra non pochi pensano di abolirla! 😀

        • Moi scrive:

          Malibbù , a du’ passi de Coccia de Morto (… sì, esiste davvero anche se sconosciuta ai non-Romani prima del simpatico e indovinato film 😉 !)

  16. Moi scrive:

    SE noi Umani dobbiamo autoestinguerci per via bellica anziché ecologica, che si fa prima … tanto vale un finale alla “Baldios” , Anime Meka (Robottone) del 1980 di Akiyoshi Sakai :

    i “Buoni” scoprono che i “Cattivi” (presunti Alieni Umanoidi) sono in realtà Terrestri di un futuro ancora più lontano , giunti sulla Terra di Fine XXI Secolo con macchina del tempo per fermare l’ autodistruzione ambientale della Terra da parte delle generazioni prcedenti … MA si è formato un Loop Spazio Temporale per cui tutto è stato, è , sarà inutile !

    • Moi scrive:

      @ ANDREA DI VITA

      … conosci qualche romanzo di fantascienza di scrittori “Gaijin” 😉 con finale “plot twist” (olim “colpo di scena” …) affine ?

      • Moi scrive:

        C’ è (o c’è stata …) unatesi complottista per cui Greta Thunberg in realtà sarebbe un’ Aliena che, da stare sul suo Pianeta, ha già visto la Fine del Nostro, MA … noi viviamo nell’ Universo Parallelo “Lavori in Corso” 😉 in cui lei sta cercando di salvarci !

        Sarà … ma ha risdoganato l’ Energia Nucleare :

        https://www.huffpost.com/entry/greta-thunberg-
        nuclear_n_6345ac28e4b028164539bd84

        Greta Thunberg Says Ditching Nuclear Power While Keeping Coal Is ‘A Mistake’

        The famed teenage activist wades into one of Germany’s fiercest debates.

        By
        Alexander C. Kaufman
        Oct 11, 2022,

        • tomar scrive:

          Moi Moi tu quoque?

          Greta ha semplicemente detto che “in questo momento” non ha senso spegnere le centrali nucleari in funzione per passare a quelle a carbone, dimostrando, e questo va a suo onore, di non essere una settaria fanatica, la specie più pericolosa di tutte.

          • Francesco scrive:

            Beh, basta e avanza. Non sarà mai il momento di spegnere le centrali nucleari, nè di smettere di costruirle, fino a quando non vivremo d’aria e di alati pensieri.

      • Alam al-mithal scrive:

        Beh, è un racconto e non c’è tema ecologista ma c’è “Try and change the past” di Fritz Leiber chemi viene in mente.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Moi

        “affine”

        No.

        Tra l’altro, il finale del “Baldios” che hai citato tu è l’unico compatibile col Secondo Principio della Termodinamica. Se fosse davvero possibile dal futuro ridurre l’inquinamento prodotto dal passato avremmo una diminuzione spontanea dell’entropia dell’Universo, perché quella della Terra diminuirebbe dopo essere stata prodotta senza che l’esterno della Terra venga toccato.

        Questo naturalmente a meno di interventi dall’esterno della Terra di alieni veri (che l’entropia la produrrebbero fra le galassie nella propulsione delle loro astronavi che li conducono da noi).

        In questo caso posso citare il famoso “Le guide del tramonto” di Arthur Clarke (quello di “2001”) dove gli alieni arrivano, occupano pacificamente ma inesorabilmente tutta la Terra, e si limitano a impedire ogni eccesso di inquinamento, ogni conflitto armato… e le corride, che li disgustano particolarmente.

        Dopo mezzo secolo dalla completa e forzata pacificazione della Terra si scopre che gli alieni hanno esattamente l’aspetto dei diavoli della tradizione cristiana, con corna, coda e zoccoli. Il che suggerisce una qualche capacità di premonizione extrasensoriale nella razza umana, ancora allo stato latente.

        E in effetti lo scopo degli alieni è appunto quello di salvare l’umanità, non per i nostri begli occhi ma perché i pur avanzatissimi alieni-demoni sono a loro volta servi di un’intelligenza galattica ancora superiore a loro, incorporea, che si espande integrando in sé gli esemplari delle varie specie dotati di poteri ESP latenti. Gli alieni-diavoli ne sono privi completamente, ma i bambini umani fino a dieci anni sono tutti potenziali sensitivi: e vengono portati via in una specie di Rapture, di Seconda Venuta in senso dispensionalista dall’intelligenza galattica in questione. Gli alieni hanno esaurito così il loro compito e se ne vanno, lasciando gli umani alla fine della loro storia (e infatti si suicidano).

        C’è in realtà un bel romanzo in cui viaggiatori dal futuro intervengono per salvare portandoli nel loro tempo dissidenti in fuga da una dittatura mondiale, “Secolo XXIII” di Jeff Sutton. Ma non ha a che fare con l’ecologia. (Fu il mio secondo libro di fantascienza che lessi, avevo dieci anni 🙂 🙂 ).

        Ciao!

        Andrea Di Vita

  17. Miguel Martinez scrive:

    Eutanasia/messa a morte ecc.

    Facciamo a meno di Roberto che si è offeso (ma speriamo che torni presto)…

    Sto riflettendo sul concetto di “mettere a morte”, che significa l’uccisione di una persona attraverso una macchina amministrativa di qualche sorta.

    Credo tutto sommato che sia corretto (come certamente è corretto il meno giuridico e più biologico “uccidere”).

    Il problema è che in tempi recenti, non abbiamo avuto esempi di uccisioni amministrative con il consenso, o addirittura dietro la richiesta dell’interessato, e per questo diventa difficile trovare un termine corretto: “eu-tanasia”, la “buona morte” rimanda a un altro concetto (il malato terminale che invece di fare una “brutta morte”, ottiene che gli si stacchi la spina).

    La “messa a morte” tradizionalmente ha anche associazioni punitive, che qui mancano: la vittima infatti oggi non viene colpevolizzata, ma soltanto uccisa.

    Credo che ci siano analogie interessanti in altri sistemi antropologici (tipo suicidio delle vedove in India, la morte rituale dei re di cui parla Frazer, il sacrificio della squadra vincente nelle gare di pelota nell’antico Messico, l’abbandono del genitore anziano nei campi siciliani), però in tutti questi casi, lo scopo è il “bene comune”, vero o presunto, e non la soluzione finale di un proprio problema personale.

    Probabilmente è per questo elemento inedito che l’antico termine “mettere a morte” suscita resistenze.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “mettere a morte”
      Su due piedi direi che il suo ambito semantico sia quello delle pene: il condannato viene “messo a morte”, mentre non mi viene in mente nessun altro uso.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per MT

        “mentre non mi viene in mente nessun altro uso.”

        Ma infatti è proprio quello il punto: l’azione (l’uccisione) è la stessa; ma era un’azione finora associata, in sistemi statali/di diritto, esclusivamente a contesti punitivi. Oggi a quei contesti se ne aggiunge uno inedito.

        E’ un po’ come il matrimonio, che significava la legittimazione di attività riproduttive tra un uomo e una donna (con marginali eccezioni, solo per estensione – infatti sterilità e impotenza erano spesso motivi validi di separazione).

        Quando si introduce un contratto analogo tra due persone dello stesso sesso, si può ancora parlare di “matrimonio”?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Quando si introduce un contratto analogo tra due persone dello stesso sesso”

          Non sono due situazioni sovrapponibili.

          Nel caso del matrimonio, abbiamo l’evoluzione:

          – quello che dici tu
          – una forma sancita di convivenza non più legata a progetti riproduttivi
          – i gay che dicono “vogliamo anche noi la forma sancita di convivenza non più legata a progetti riproduttivi”

          Nel caso di mettere a morte non abbiamo questa evoluzione semantica: mettere a morte non ha mai smesso di essere usato esclusivamente come sinonimo di “giustiziare”.

  18. Miguel Martinez scrive:

    Una statistica interessante:

    https://www.foxnews.com/world/belgian-woman-her-20s-euthanized-after-suffering-mental-trauma-brussels-airport-bombing

    “There were 2,700 legal euthanasia acts in Belgium last year (out of 112,291 total deaths), which is nearly 2.5 percent. Of those, 430 were not expected to die soon. Almost 1 percent of euthanasia deaths exclusively involved mental suffering.”

    Sarebbe interessante riflettere su un altro aspetto: cioè che queste uccisioni sono il rovescio della medaglia della medicalizzazione estrema della nostra società – si tengono in vita artificialmente persone i cui corpi sono solo appendici di una macchina, poi si uccidono persone sane, ma la motivazione in fondo è analoga e i decisori sono gli stessi.

    Ed entrambi dipendono da un picco energetico che rende possibile tutto ciò, e questo sta passando…

  19. tomar scrive:

    a Francesco
    “Strano, perché qualche tempo fa il Parlamento Europeo aveva detto che la Russia era colpevole della seconda guerra mondiale proprio perché aveva negoziato con la Germania…”

    Bella stronzata han detto, se l’han detta.
    Ma dimmi, tu magari pensi che se non ci fosse stato il patto Molotov-Ribbentrop Hitler se ne sarebbe stato buono buono?
    Prima di rispondere troppo impulsivamente, dai magari un’occhiata a una cartina storica dove si vede a cosa era ridotta la Cecoslovacchia dopo la conferenza di Monaco (cui guarda caso l’URSS non era stata invitata) e vedi se ti suggerisce qualcosa.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2019-0021_IT.html

      Poi diranno “eh, ma non conta niente! Eh, ma la nipote di Mubarak!”
      L’Unione Europea è questa roba qua.

      Per questo ormai dico: ben venga anche l’Ucraina, pure domani, perché per un cesso è il luogo naturale dove si scarica la merda.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ mauricius Tarvisii

        “cesso”

        Questo è niente. Se vuoi sentire davvero cose notevoli, vieni in Polonia… 🙁

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • tomar scrive:

        A Mauricius
        Grazie del link.

        Beh, a parte tutti i “visti, vista, visto” e tutti i “considerando che”, su alcuni dei quali si può concordare, il punto
        “2. sottolinea che la Seconda guerra mondiale, il conflitto più devastante della storia d’Europa, è iniziata come conseguenza immediata del famigerato trattato di non aggressione nazi-sovietico del 23 agosto 1939, noto anche come patto Molotov-Ribbentrop”
        è una stronzata sul piano storiografico se vuol significare che quel patto fu la “causa” dello scoppio della seconda mondiale, anziché essere stata semplicemente la causa del fatto che non scoppiò dal lato auspicato dagli accordi di Monaco, che avevano consegnato a Hitler una via indolore per attaccare l’URSS (da sempre il suo – non sgradito a Francia e Inghilterra – obbiettivo principale) senza toccare l’alleata Polonia ma passando attraverso la da loro smembrata Cecoslovacchia.
        Il patto Molotov-Ribbentrop fu senz’altro un infamia, che riempì d’angoscia e di sconcerto anzitutto moltissimi militanti comunisti in Europa e nel mondo, provocando non poche defezioni nelle fila di quel movimento.
        Ma mettetevi nei panni di Stalin, anche non immaginandolo come il dittatore sanguinario che era, ma semplicemente come uno che pensa a proteggere anzitutto il suo popolo: vedete allora che i dirigenti delle borghesie anglo-francesi, mostrando chiaramente di temere ben più comunismo che il fascismo come avevano appena dimostrato nella guerra di Spagna e ora con gli accordi di Monaco, stanno facendo il possibile per indirizzare l’espansionismo hitleriano nella direzione che gli è per altro più congeniale, verso il vostro popolo, gli slavi/schiavi come da etimologia.
        Che fate? bella domanda.
        Comunque Stalin che è Stalin risponde: a brigante brigante e mezzo. Patto Molotov-Ribbentrop.
        Non ci fosse stato quel patto e Hitler avesse subito e direttamente attaccato l’URSS, indebolita dagli anni delle grandi purghe e ancor meno preparata di quanto sarebbe stata almeno inizialmente due anni dopo, forse davvero non ci sarebbe stata la seconda guerra mondiale, ma parleremmo magari della vasta distesa sarmatica dove milioni di sklaven lavorarono per anni sotto la frusta a maggior gloria del reich millenario, senza che le democrazie dell’Occidente avessero mosso un dito per impedirlo.

        • Francesco scrive:

          concordo sulla prima parte ma … nel 1939 pure Hitler era impreparato, riuscì a farsi la Polonia usando quasi tutte le sue forze e rischiando molto

          e pare lo fosse anche nel 1941 ma cestinò i rapporti delle sue spie perchè non in linea con la sua visione del mondo

          PS pure Stalin, da tipico paranoico, si fece cogliere di sorpresa nel modo più banale, mentre si proteggeva da mille pericoli immaginari

          • Daouda scrive:

            No no no.

            Stalin fu colto di sorpresa perché era pronto a tradire hitler ed era in modalitá attacco.

            • Francesco scrive:

              è ‘na bufala, secondo tutti li storici seri e pure per mì cuggino idraulico ch’è molto saputo di cose storiche e militari perchè ha fatto il militare a Cuneo

      • Daouda scrive:

        Cioè uno finanzia na cosa pe buttá li sordi stai a ddi

      • Daouda scrive:

        Forse non hai centrato che era hitler il pupazzo di entrambi

        • Miguel Martinez scrive:

          “Forse non hai centrato che era hitler il pupazzo di entrambi”

          Ricordiamo sempre che Daouda ha studiato le fonti in tedesco, in russo e in inglese, cosa che noi che dobbiamo tradurre manuali tecnici e simili non abbiamo il tempo di fare.

          • Daouda scrive:

            Semmai ricorda che io sò intelligente e voi sacchi demmerda drento ar cervello se te va de fa er mejo cojone rispetto ar senplice cojone che fai

    • Daouda scrive:

      Tomar Hitler ha semplicemente prevenuto Stalin

  20. Alam al-mithal scrive:

    Miguel, l’ho conosciuta sul tuo sito e mi sembra sempre più interessante:

    https://sfero.me/article/ex-deputata-usa-gabbard-afferma-che-lascera-il-partito-democratico-dei-guerrafondai

    Qualche commento?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Alam

      “Miguel, l’ho conosciuta sul tuo sito e mi sembra sempre più interessante: ”

      Triste la traduzione gugleiana “vigliacca veglia”, che si rifa al concetto di “woke”, la persona “sveglia” (o fissata) con certi problematiche minoritarie.

      Tra l’altro, la Gabbard ci tiene molto a essere “di colore” in quanto mezzo samoana. E non voglio fare il maschilista, ma il risultato estetico lo trovo clamoroso (fine parentesi maschilista).

      Qui una traduzione deepl, un po’ piu affidabile:

      “Non posso più rimanere nel Partito Democratico di oggi, che è sotto il completo controllo di una cabala elitaria di guerrafondai che sono guidati dalla vigliaccheria “woke”. Che ci dividono razzializzando ogni questione e alimentando il razzismo anti-bianco. Che lavorano attivamente per minare le nostre libertà divine sancite dalla nostra Costituzione. Che sono ostili alle persone di fede e spiritualità. Che demonizzano la polizia ma proteggono i criminali a spese degli americani rispettosi della legge. Che credono nell’apertura delle frontiere, che armano lo Stato di sicurezza nazionale per dare la caccia ai loro avversari politici – e soprattutto – che ci stanno trascinando sempre più vicino alla guerra nucleare. Ora, io credo in un governo che sia del popolo, dal popolo e per il popolo. Purtroppo, il Partito Democratico di oggi non lo fa. Al contrario, rappresenta un governo che è di, da e per la potente élite. Ora chiedo ai miei colleghi democratici di buon senso e dalla mentalità indipendente di unirsi a me per lasciare il Partito Democratico. Se non riuscite più a digerire la direzione in cui i cosiddetti ideologi del Partito Democratico stanno portando il nostro Paese, vi invito a unirvi a me”.

      • Daouda scrive:

        Veramente il fatto che sia una merda è nell’entrata. Ogni uscita va letta solo come riposizionamento opportunistico

      • Miguel Martinez scrive:

        Quello della Gabbard è un discorso che fa un forte appello all’elettorato di “destra”, ma rientra in pieno nella tradizione “democratica”.

        Che non è mai stato un partito di “sinistra”, è stato il partito della classe operaia, degli immigrati tedeschi, irlandesi, italiani, delle minoranze religiose (cattolici in primis).

        La Gabbard mette insieme alcuni elementi fortissimi dell’identità americana – la multietnicità, la religiosità, la carriera militare che rivendica incessantemente e che è il motivo del suo radicale antimilitarismo: “io difendo il mio paese, non vado a combattere in terre lontane per far guadagnare i miliardi ai fabbricanti di armi”.

        E anche la spiritualità: nel paese più religioso del mondo, Tulsi Gabbard è induista, che crea un ponte perfetto tra religiosità degli immigrati, misticismo americano di fondo, culture “new age”, cristiani preoccupati per la distruzione dei legami comunitari.

        Spero che tanti si rivolgano a lei piuttosto che a Trump!

        • Miguel Martinez scrive:

          “ma rientra in pieno nella tradizione “democratica”.”

          Ai tempi della mi’ mamma, il Partito Repubblicano era sostanzialmente il partito dei ricchi del Nordest, tutti tutti protestanti e bianchi ma antischiavisti (e quindi grandi disprezzatori della gente del sud), che promovevano le grandi industrie e le banche.

          Però il mondo è complesso, e tra i repubblicani c’erano molti pacifisti.

          • Daouda scrive:

            Tutto pe non ddi che è na merdaccia

          • Miguel Martinez scrive:

            Molti anni fa, qualcuno molto vicino a me è stato pacifista convinto, ma si è arruolato nell’esercito americano appena è arrivata la guerra, ha fatto tutta la tremenda guerra, senza la minima esitazione, dal Pacifico allo sbarco in Normandia.

            Non ha mai esitato, e non ha mai odiato.

            E mi ha insegnato una cosa che non condivido, ma rispetto.

            Che si può essere contrari alla guerra, si può essere profondamente rispettosi degli altri senza nessun odio, ma si può “obbedire alla patria quando chiama” e dare tutto, compresa la propria vita.

            Io non obbedirei a nessuna “patria”, ma non per questo disprezzo l’onestà di queste persone, che si trovano davvero in tutti gli eserciti del mondo.

            E che sono tante spanne al di sopra dei moralisti che vorrebbero sterminare i propri avversari.

            Vorrei soltanto aiutarli a liberarsi dall’incantesimo del cieco Eroismo (cit. Vernon Lee).

            • Alam al-mithal scrive:

              “Spero che tanti si rivolgano a lei piuttosto che a Trump!”

              Lo spererei anche io, e anche che lo facesse chi tiene ad una giustizia sociale e ad un vero discorso contro il razzismo senza stronzate woke, ma temo che tu avessi ragione quando hai detto che proprio per i motivi per cui è interessante è estremamente improbabile, stante il sistema politico statunitense, che possa avere una chance.

              “Io non obbedirei a nessuna “patria”, ma non per questo disprezzo l’onestà di queste persone, che si trovano davvero in tutti gli eserciti del mondo.

              E che sono tante spanne al di sopra dei moralisti che vorrebbero sterminare i propri avversari.”

              Moltointeressante, conordo, direi.

              “Veramente il fatto che sia una merda è nell’entrata. Ogni uscita va letta solo come riposizionamento opportunistico”

              A’ daouda, la merda è all’uscita è un fatto di natura veh. Coprofili esclusi.

              • Alam al-mithal scrive:

                Ah, a proposito, sì, il risultato estetico è notevole. E chi lo trova maschilista può rivolersi ai daoudiani coprofili e andare a fan lì.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Alam

                “è estremamente improbabile, stante il sistema politico statunitense, che possa avere una chance”

                Credo che Tulsi Gabbard rappresenti in maniera straordinaria l’America vera, in tutta la sua varietà etnica, il suo misticismo, il suo idealismo religioso, il suo essere “l’uomo libero senza padroni”, il suo culto del corpo e delle armi, e delle piccole persone che non si fanno fregare, e dell’immensa natura che dovrebbero difendere…

                Le mancano solo i soldi, che sono la vera forza dell’America.

              • Alam al-mithal scrive:

                Cioè incarna delle Idee americane interessanti e le manca l’Idea dominante (il capitale, il denaro). Peccato (o per fortuna, il capitale tende a divorare e trasfigurare-sfigurare le altre idee) è tra le politiche più votabili, se non la più votabile, che conosco, ma, mi ripeto:

                “è estremamente improbabile, stante il sistema politico statunitense, che possa avere una chance”.

              • Daouda scrive:

                Non ho capito perché mi tiri in ballo.

                Ad ogni modo è una politica? Allora è una merda. È facile

              • Alam al-mithal scrive:

                “Non ho capito perché mi tiri in ballo.”

                Ti sei tirato in ballo da solo. Perchè ho commentato il tuo tirare in ballo entrate e uscite… sarà la tua ossessione con la merda (“Semmai ricorda che io sò intelligente e voi sacchi demmerda drento ar cervello”, “Veramente il fatto che sia una merda è nell’entrata.”, “Ad ogni modo è una politica? Allora è una merda. È facile”) che; mi ricordi il Kundera della “Leggerezza”, uno dei libri con cui ho con piacere seguito il metodo Pepe Carvalho.

              • Daouda scrive:

                Il discorso è banale indipendentemente se quella sia verace o no giacchè la politica per definizione è finzione teatrante ed entrace disqualifica apriori

                Sul fatto che Hitler sia stata la scusa perfetta per sovietici ed anglo-liberali lo stesso.

                Io non posso farci niente se non inzultarvi per scuotervi un po’.

          • habsburgicus scrive:

            Ai tempi della mi’ mamma, il Partito Repubblicano

            vero, e in Italia molti lo obliano..
            ancora nelle elezioni del 1948, negli 11 Stati che furono effettivamente secessionisti*, su 113 distretti congressionali, i DEM se ne presero 110 !!!! e non a caso i REP vinsero solo in 3 distretti del Tennessee orientale, che già avevano detto NO alla secessione nel 1861, perché quella è un’area montagnosa con molti rednecks, pochissimi piantatori e pochi schiavi ! in diversi stati del Deep South i REP manco esistevano e non presentavano candidati (Mississippi, South Carolina, Alabama ecc)..
            oggi sono tutti Stati REP 😀 😀
            per converso il New England era un caposaldo REP sino ai 1930′..oggi i DEM sono partito unico, tranne in New Hampshire

            *anche il Kentucky e il Missouri secedettero (donde le 13 stelle nella bandiera confederata), ma si divisero e di fatto rimasero agli ordini di Lincoln;
            il Maryland avrebbe forse voluto secedere, ma Lincoln lo fece occupare manu militari, un’azione anti-americana quanto poche ma che salvò quello Stato per l’Unione (ciò fu possibile perché è a uno sputo da Washington)
            l’ultimo Stato schiavista, il Delaware che in realtà non è vero Sud e per geografia ed economia ed è analogo al New Jersey (ove la schiavitù fu abolita nel 1804 e divenne “Nord” :D), rimase fedele all’Unione e mai votò ordinanze pro-secessione né ci provò (la Confederazione ebbe al più qualche simpatizzante e spia); tuttavia il Delaware votò contro l’emendamento che aboliva la schiavitù (1865) e la mantenne sino all’ultimo giorno, e non a caso votava di solito DEM

        • Peucezio scrive:

          Miguel,
          “Spero che tanti si rivolgano a lei piuttosto che a Trump!”

          Con tutto il rispetto per Tulsi Gabbard, che non dico sia da meno, anzi, parrebbe molto valida, ma non capisco cos’ha Trump che non va.
          E credo che per tutta una serie di motivi abbia molta più presa sull’elettorato.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “ma non capisco cos’ha Trump che non va”

            Tu sei di Destra, io no. E quindi abbiamo priorità diverse.

            • Peucezio scrive:

              Destra non vuol dire più niente.

              Io sono populista, che è una cosa ben precisa.
              Trump mi piace perché è ruspante.

              Anche la Meloni è di destra, eppure mi fa cagare.

              • Francesco scrive:

                Ezio

                ma non mi dire che la Giorgia non sia ruspante!

                la nostra beneamata pescivendola che si becca della “non donna” dalle radicalscicche perchè gli cortocircuita le cazzate femministe

                poverina, rendile almeno giustizia

                ciao!

            • Peucezio scrive:

              Poi se mi parli della destra in senso reazionario, demaistriano, ecc. è un altro discorso.

              Ma Trump mi piace perché è antropologicamente come il suo elettorato di bifolchi dell’Alabama, perché è immune da ogni elitarismo, mentre la tipa che dici tu mi sembra degna della massima stima, ma è il tipo che può piacere a te, a me e a pochi borghesi coltissimi (mi sembra almeno; se diventa popolare ne riparliamo), non perché lei voglia così, ma perché è nelle cose.

              • Miguel Martinez scrive:

                per Peucezio

                ” ma è il tipo che può piacere a te, a me e a pochi borghesi coltissimi”

                Ma direi che lei rappresenta in modo eccezionale il mondo militare americano, che è un pianeta umano immenso, sia come numero che come importanza nella società e nella cultura “comune” e “bassa”.

              • Peucezio scrive:

                Ma lo rappresenta nel senso che ne rispecchia le caratteristiche, che ne è un caso esemplare o proprio nel senso che quel mondo si sente o potrebbe sentirsi rappresentato da lei?

  21. Moi scrive:

    Gorbaciov lo disse a Natale del 1991, che la Dissoluzione dell’ URSS avrebbe avuto effetti collaterali pesanti , seppur non immediati per i Tempi della Storia … ora il Mondo paga il fìo dell’ Insipienza Liberale !

  22. Moi scrive:

    °°°° Del 2 Settembre, ma temo che camabierà poco … più probabilmente , nulla *****

    https://www.ilparagone.it/attualita/polizia-controlla-temperatura-termosifoni/

    La Polizia controllerà la temperatura dei termosifoni: entreranno nelle nostre case. La follia del nuovo DL

    • roberto scrive:

      Nell’articolo c’è scritto esattamente l’opposto di “entreranno nelle nostre case”….

      • roberto scrive:

        “Sarà invece molto difficile, se non impossibile, eseguire i controlli nelle utenze private.”

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          “sarà invece molto difficile”

          Citi però solo una parte dell’articolo.

          Che è scritto in modo talmente urlato che per non farsi accecare, c’è da mettersi i tappi agli occhi… Anche perché sono d’accordo in teoria con la manovra.

          Ma noto

          UNO

          che l’ordinanza vale

          “per tutte quelle statali. Escluse scuole e ospedali.

          Passi per gli ospedali (dove però d’inverno c’è spesso un caldo soffocante, ma non giudico le esigenze mediche); ma possibile che vengano esonerate le scuole, spazi spesso enormi che ospitano la parte per definizione più sana e robusta di tutta la popolazione, capacissima di indossare un maglione in più? Mi sembra che vanifichi tutta la misura.

          DUE

          “E i controlli? “Toccherà alla polizia locale con schema a campione verificare il rispetto dell’abbassamento della temperatura. Sia nelle utenze condominiali che negli uffici dei professionisti.”

          Quindi, sì, la polizia locale potrà entrare nei condomini: da una parte, ha ragione Roberto nel sottolineare che non entreranno nei singoli appartamenti; ma potranno sì togliere il riscaldamento a chi ce l’ha centralizzato (e secondo me faranno benissimo).

          • roberto scrive:

            miguel
            davvero ho l’impressione di un muro invalicabile di incomunicabilità

            io leggo
            “entreranno nelle nostre case.”
            e poi
            “Sarà invece molto difficile, se non impossibile, eseguire i controlli nelle utenze private”

            e dico: il titolo dice l’opposto di quello che c’è scritto nell’articolo

            non ho parlato di scuole, di ospedali, di condomini…giusto constatato che “entreranno nelle nostre case” è un semplice clickbait che ovviamente sarà ripetuto all’infinito fino a diventare la verità ufficiale (oltretutto io e te sappiamo benissimo già dalla storia dell’innaffiatura delle piantine che non è che la polizia può bussare ed entrarti in casa, così, come un venditore di aspirapolveri)

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “davvero ho l’impressione di un muro invalicabile di incomunicabilità”

              A volte sì, ma questa volta la sequenza mi sembra questa:

              1) Moi mette un articolo dove il titolo clickbait “entreranno nelle nostre case” poi parla di diverse questioni

              2) Tu giustamente contesti il titolo (e hai ragione da vendere)

              3) Io invece approfondisco l’articolo. Dove scopro che comunque una piccola frazione di semiverità c’era nel titolo menzognero, cioè che la polizia locale potrà controllare quello che succede nelle case dove ci sono impianti centralizzati condominiali. Che non significa affatto “entrare in casa”.

          • Peucezio scrive:

            Miguel,
            ” ma potranno sì togliere il riscaldamento a chi ce l’ha centralizzato (e secondo me faranno benissimo).”

            È curioso: da una parte sei una delle persone con cui sono più spiritualmente in sintonia e per molti aspetti amiamo le stesse cose.
            Poi a volte ho l’impressione che il tuo mondo ideale per me sarebbe mostruoso.

            • roberto scrive:

              Sono d’accordo 😁

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Peucezio

              “Poi a volte ho l’impressione che il tuo mondo ideale per me sarebbe mostruoso.”

              Non è un mondo ideale.

              E’ un mondo in cui i combustibili fossili hanno passato il loro picco.

              Tanto che in piena crisi mondiale, l’Arabia Saudita ha deciso che le conviene tenersi il poco petrolio che è rimasto (che è sempre tanto ovviamente), piuttosto che fare grossi guadagni nell’immediato.

              • Peucezio scrive:

                Sai che non ti credo? 🙂

                Il problema ambientale, dell’esaurimento delle risorse, ecc., può essere più o meno ingigantito o minimizzato o visto realisticamente ma è un fatto.

                Ma il sottolinearlo è un atteggiamento ideologico, anzi, direi emotivo. O comunque esprime una sensbilità personale.
                Non neutra.
                Ovviamente vale per tutte e due le parti.

                Io non credo che ecologisti ed ecoscettici siano solo persone che danno un rilievo diverso all’entità di un problema, cioè che la differenza sia cognitiva, di giudizio sui fatti.
                Secondo me sono proprio persone diverse, che amano cose diverse, che hanno ideali e gusti diversi.

                È difficile che uno innamorato delle bistecce al sangue grigliate alte dieci centimetri o dei motori sia un ecologista convinto, per quanti articoli scientifici possa leggere. Al massimo avrà una preoccupazione razionale, con poca vera adesione, quasi suo malgrado.

                Ed è difficile che uno che sta male all’idea che un animale soffra, che non digerisce la carne, sta male se beve un bicchiere di vino e ama la lattuga, le biciclette e le passeggiate sia uno che non si preoccupa dell’ambiente.

                Questo crea grossi problemi, perché è come se un medico facesse diagnosi e cura in base ai suoi gusti, invece che in base alla situazione clinica oggettiva.
                Il mio auspicio è che a certi livelli i decisori politici (penso al governo cinese, ai governi veri, che decidono, non quelli occidentali, preda della rapacità dei gruppi economici e dell’isteria ideologica di quelli sociali) decidano in base a dati di realtà.

                Ma resta questo fatto.
                Se tu non fossi Miguel, col tuo mondo, il tuo immaginario, i tuoi odi, i tuoi amori, non parleresti tanto di idrocarburi, riscaldamento globale e anidride carbonica.

                E lo stesso vale per me a parti rovesciate. Solo che io non oggettivo così tanto le mie sensibilità, le riconosco come tali.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Se tu non fossi Miguel, col tuo mondo, il tuo immaginario, i tuoi odi, i tuoi amori, non parleresti tanto di idrocarburi, riscaldamento globale e anidride carbonica.”

                Sicuramente.

                Ma è sempre bene non identificare le questioni con una singola persona e le sue idiosincrasie.

                Il Club di Roma è stato costituito negli anni Settanta da dirigenti di impresa, che volevano capire come organizzare i loro investimenti a lungo termine. Probabilmente zero sensibilità alle bistecche o al riscaldamento a manetta, ma hanno scoperto il meccanismo del depauperamento delle risorse.

                Hubbert, che ha studiato con decenni di anticipo il picco del petrolio, era un ingegnere petrolifero.

                E il governo saudita che vuole ospitare le Olimpiadi invernali (!) sa che è arrivato il momento di tenersi stretto il petrolio; e Biden [o chi pensa per lui] ha capito che è il momento di strapparglielo.

              • Miguel Martinez scrive:

                Il problema posto dal riscaldamento acceso quando fa caldo in sé è molto diverso da quello del dispiacere per la sofferenza di animali allevati e abbattuti in condizioni mostruose.

                Poi certo si possono collegare le due cose: in entrambi i casi c’è uno spreco di scarse risorse; oppure ci possono anche essere giudizi etici – ad esempio un cattolico può pensare alla moderazione e al freno che la volontà dovrebbe portare ai vizi capitali. Ma qui, come giustamente diresti tu, siamo alla “ideologia” (e io sicuramente ho la mia).

              • Francesco scrive:

                Peceuzio

                quanto sei terribilmente postmoderno! per te non esistono fatti ma solo gusti, che per dandismo travesti da posizioni ideologiche

                io forse ho la fortuna di avere una formazione economica: per il tramite dei prezzi, so che può esistere un divario tra desideri e realtà. amo mangiare bistecche ma non direi mai che è un diritto avere buone bistecche a basso prezzo o che l’industria della bistecca inquina poco, in base alla mia passione per le bistecche

                ciao

              • Miguel Martinez scrive:

                per Francesco

                “per il tramite dei prezzi, so che può esistere un divario tra desideri e realtà. amo mangiare bistecche ma non direi mai che è un diritto avere buone bistecche a basso prezzo o che l’industria della bistecca inquina poco, in base alla mia passione per le bistecche”

                E’ il punto su cui ci troviamo spesso sorprendentemente d’accordo!

              • Alam al-mithal scrive:

                Più che post-moderno mi pare che sottovaluti la forza delle idee, che possono anche vincere delle inclinazioni caratteriali; non è affatto necessariamente detto che uno abbracci un’idea perchè è quella più adatta ai suoi gusti, entrano in gioco fattori complessi.

              • Daouda scrive:

                Se il tema del contendere è la CO2 la bistecca non inquina per definizione. non inquini anche se si rispettassero norme, etica e buon senso

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                “quanto sei terribilmente postmoderno! per te non esistono fatti ma solo gusti, che per dandismo travesti da posizioni ideologiche”

                Non hai capito.
                Io questo lo attribuisco agli altri.
                Poi non pretendo di esserne immune, mio malgrado.

                Comunque meglio il gusto di godersi la vita che quello di darsi le martellate sui coglioni (non dico che Miguel abbia quello).

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Comunque meglio il gusto di godersi la vita che quello di darsi le martellate sui coglioni ”

                E’ questo aspetto di Peucezio che mi rimane incomprensibile.

                Magari si esprime in modo poco chiaro, ma si ha l’impressione che per lui “godersi la vita” significhi sonnambulare per un vasto centro commerciale, con un’incessante musica ipnotica in sottofondo, a guardare lucine scintillanti e comprare, in un tepore di quelli dove non senti nulla. E qualunque cosa metta in pericolo questo stato di trance è una malvagia imposizione di uno Stato Moralista.

                Non so, per me godermi la vita è questo:

                https://kelebeklerblog.com/2013/05/18/ewan-maccoll-la-gioia-di-vivere/

              • Peucezio scrive:

                Per me comunque la cosa tremenda è che lo stato decida cosa io possa comprare coi miei soldi e se possa riscaldarmi o no.

                C’è poco gas? Aumenterà il prezzo.
                Così i ricchi si riscalderanno il culo e il poveri no? Facciamo un prezzo in proporzione al reddito.
                Ma l’imposizione è il solito sopruso dello stato dittatoriale (la democrazia e il liberalismo sono finzioni: il nostro è uno stato etico che ci vuole imporre uno stile di vita).

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “C’è poco gas? Aumenterà il prezzo.”

                Non è così semplice: il prezzo del gas viene determinato da fattori speculativi che esulano moltissimo dal costo reale (il famoso hub di Amsterdam, ecc.).

                E non diventa certo “scarso” nel senso dell’annata povera delle olive.

                L’uso eccessivo del gas importato impoverisce poi complessivamente tutta la nazione. Ma tu sei un individualista e non te ne importa niente 🙂

                Non c’entra nulla lo stile di vita: c’entra al massimo il consumo di risorse conseguente a un certo stile di vita.

                Lo stato non interviene se ne frega se participi a un’orgia in venti in un dark room.

                L’importante è che se siamo a primavera avanzata, non usi più gas del necessario.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per peucezio

                “C’è poco gas? Aumenterà il prezzo.”

                Considera che il gas è una specie di monopolio naturale, come fonte e come infrastrutture, per cui le “concorrenze” tra fornitori sono sostanzialmente giochi finanziari.

                E il gas è sempre una questione geopolitica, come dovrebbe essere ovvio da quello che sta succedendo. E proprio un fascista come te 🙂 dovrebbe capire che è una questione cruciale di interesse nazionale, che non può essere delegata al “mercato”.

                Dai, non fare il Francesco!

              • roberto scrive:

                Miguel

                “Non so, per me godermi la vita è questo:”

                Capisco ma capisco pure chi si gode la vita andando con un macchinone rumoroso al centro commerciale

                Faccio invece un po’ fatica a capire chi vuole imporre i propri gusti agli altri e chi “non capisce” i gusti degli altri

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Faccio invece un po’ fatica a capire chi vuole imporre i propri gusti agli altri e chi “non capisce” i gusti degli altri”

                Beh, il macchinone impone il parcheggio cementificato e il centro commerciale e quindi distrugge il mio paesaggio e si impone a me. Il sentiero di montagna non impone nulla a nessuno.

                Detto questo, però, la questione delle risorse non è una questione di gusti.

                Può avere certo un impatto sull’esercizio dei gusti, ma è un altro discorso.

                Non credo che Cingolani ami passeggiare tra i boschi, anzi.

                Però siccome le statistiche le ha viste, sa che siamo al picco del petrolio e che la situazione attuale è insostenibile, come l’ha capito il governo saudita.

              • PinoMamet scrive:

                Beh, beh…

                allora chi vuole il centro città pedonalizzato- o tutta la città pedonalizzata;

                sta imponendo a chi sta fuori di non andarci, o di andarci in modo difficile, scomodo e con una spesa che gli abitanti in centro non hanno…

                sta imponendo a chi sta fuori di non usufruire dei servizi e delle comodità della città o del capoluogo.

                Niente, qua bisogna fare il Partito dell’Automobilista.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “allora chi vuole il centro città pedonalizzato- o tutta la città pedonalizzata”

                Non è una questione di “gusti” ma di “costi”.

                Io che abito in centro devo rinunciare ad avere un posto per parcheggiare la mia auto (la concorrenza di venti “forestieri” per un posto è impossibile da battere), ma io devo pagare le tasse per riparare l’asfalto che le auto dei “forestieri” distruggono. E quando l’asfalto viene distrutto, forma delle buche, in cui sbattono con forza le ruote dei camion, che fanno tremare il palazzo tutto, e creano crepe anche nel palazzo stesso, la cui cura devo pagare con i miei soldi.

                Mentre io, che non posso avere un’auto (non parlo del mio caso personale) devo respirare gli scarichi delle auto forestiere che si concentrano sotto casa mia, e quindi divento un costo maggiore anche per il sistema sanitario.

                Dai, cominciate a ragionare come Francesco!

              • PinoMamet scrive:

                Ammetto che mi sfugge la logica.

                Io abito in un centro abitato, davanti a un complesso di campo sportivo + palazzetto dello sport, dove spessissimo si svolgono manifestazioni sportive che non mi interessano minimamente.

                I parcheggi vengono occupati dai pullman degli sportivi e dalle auto dei tifosi, ci sono clacson, scarichi, inquinamento, e anche casino e bottiglie di birra.

                E ovviamente la viabilità del centro dove abito la pago io, non loro che spesso vengono da altre zone delle provincia, della regione, dell’Italia o del mondo, secondo gli sport.

                Le righe dei parcheggi, le buche delle strade ecc.

                Beh, funziona così.

                Se un giorno mi viene voglia di andare a Venezia o a Hong Kong o a Empoli, romperò il cazzo ai veneziani, agli hong-konghini o agli empolesi, gli fregherò il parcheggio (o il posto sul traghetto) e così via, semplicemente perchè funziona così, per fortuna , le persone hanno il diritto di spostarsi e lo fanno.

              • roberto scrive:

                Miguel

                “ Detto questo, però, la questione delle risorse non è una questione di gusti”

                Certo ma io mi riferivo alla questione “godersi la vita”….a me i che “godersi la vita” per te non sia inscindibile con risparmiare risorse

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “.a me i che “godersi la vita” per te non sia inscindibile con risparmiare risorse”

                Certo.

                Semplicemente Peucezio mi sembra che dica:

                1) le persone che si godono la vita vanno in giro vrummando sulle Ferrari cariche di petrolio saudita ed elettronica cinese, e godono nel buttare giù i boschi per farsi i parcheggi.

                2) gli altri sono degli sfigati che rosicano e credono al calvinismo e vogliono far soffrire la gente.

                Personalmente non mi ritrovo né nella prima, né nella seconda categoria.

              • paniscus scrive:

                “Non credo che Cingolani ami passeggiare tra i boschi, anzi. ”
                ———-

                Non ci si crederà, ma io so per certo che Pietro Ichino (che ha generali idee socio-economiche paragonabili a quelle di Cingolani, o anche più pesanti) nella vita privata ama alla follia le camminate e le biciclettate libere in montagna, e ha scritto anche un sacco di articoli in proposito.

                Ed è pure un raffinatissimo enigmista 🙂

              • roberto scrive:

                Paniscus e Miguel

                “Non ci si crederà, ma io so per certo che Pietro Ichino (che ha generali idee socio-economiche paragonabili a quelle di Cingolani, o anche più pesanti) nella vita privata ama alla follia le camminate e le biciclettate libere”

                E perché uno non dovrebbe crederci?
                Davvero mi pare una idea ridicola associare posizioni politiche e hobby e gusti personali

                La prendo come una battuta sia quella su cingolani che quella su ichino

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “La prendo come una battuta sia quella su cingolani che quella su ichino”

                Anche la mia era una battuta: intendevo dire che Cingolani ha una visione molto lontana dalla mia, propone soluzioni probabilmente opposte a quelle che avrei io se ne avessi 🙂 , ma constata le stesse questioni che constato io. E che esistono a prescindere appunto dai nostri gusti.

              • roberto scrive:

                Miguel

                “io devo pagare le tasse per riparare l’asfalto che le auto dei “forestieri” distruggono.”

                Cioè le strade del quartiere sono riparate con i soldi delle tasse degli abitanti del quartiere!?!

                🙂

                Ma dai….almeno prendi in considerazione il comune tutto intero….

                Per il resto, guarda al 100% il quartiere in cui vivi non campa solo grazie alle tasse dei suoi abitanti e se ti compri un arancia ha viaggiato su strade pagate da altri, su un camion che inquina 1000km prima di arrivare da te

                Il violino che suonate nel giardino viene dal legno di un albero abbattuto chissà dove

                Credo che sia il caso di pensare un po’ più in grande del quartiere…

            • Francesco scrive:

              ma non bastava limitare il riscaldamento?

              anche perchè mi sa che per negarlo sia più semplice controllare chi rifornisce che non chi usa, in questo caso

          • paniscus scrive:

            “ma possibile che vengano esonerate le scuole, spazi spesso enormi che ospitano la parte per definizione più sana e robusta di tutta la popolazione, capacissima di indossare un maglione in più?”——

            Dimentichi la potenza di fuoco dei crocchi di mamme davanti al portone delle elementari (o delle liste whatsapp di mamme di ragazzi delle superiori), pronte a minacciare denunce e polveroni giornalistici perché “i pupi si ammalano”!

  23. Moi scrive:

    Di fatto, se con un inquietante presagio, la povera Shanti (nome che significa “pace” in Sanscrito e implica genitori ex Figli dei Fiori, giusto ?) ha scelto e ottenuto l’ Eutanasia per la depressione da unica superstite di un gruppo di amici … hanno vinto gli Attentatori , per come la vedo io temendo di aver ragione !

    • paniscus scrive:

      “la povera Shanti (nome che significa “pace” in Sanscrito e implica genitori ex Figli dei Fiori, giusto ?)”

      Se la ragazza aveva 23 anni, considerando che nei paesi del nord Europa ci si riproduce un po’ prima che da noi, i genitori ne avranno poco più di 50, più o meno la mia età. Quindi, semmai, NIPOTI dei fiori.

  24. Moi scrive:

    Pare che qualche Tiktoker abbia avuto la brillante idea “acchiappa-like” di chiedere alla nota AI di Domotica Alexa … quando saràla III Guerra Mondiale

    https://www.youtube.com/watch?v=W3aFCl09b1Y

    24 novembre 2023 alle 18.05, la Russia attaccherà la Germania

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ moi

      “Alexa”

      Mica scema.

      Il filmato (grazie, Moi, di averlo postato!) mi mostra pregi difetti dell’intelligenza artificiale di oggi.

      Un’intelligenza artificiale si basa sulle statistiche dei casi precedenti.

      Quanto al dove scoppia la guerra, e’ come per i terremoti: e’ più facile ci sia un sisma dove i sismi ci sono già stati. Le guerre mondiali hanno visto contrapposte Russia e Germania e sono cominciate nella parte d’Europa che sta in mezzo a questi due paesi; logico immaginare che anche la terza sia così.

      Quanto al quando scoppia la guerra, le statistiche mostrano che non esiste un limite superiore o inferiore al numero delle vittime di un conflitto, dalla rapina per strada dove ci scappa il morto allo sterminio di decine di milioni. Inoltre, risulta che la distribuzione dei conflitti è sostanzialmente la stessa in tutte le epoche e a tutte le latitudini. Infine, la frequenza di un conflitto con un certo numero di vittime scende all’aumentare del numero delle vittime: più è grande più è raro.

      Estrapolando brutalmente (“tirando una retta”, come si dice, sui grafici disponibili per conflitti più piccoli) effettivamente il 2023 è una data sensata. Se poi si considerano fattori predisponenti (come la presenza di lunghi conflitti locali mai sopiti in precedenza, la tendenza al riarmo negli anni precedenti, ecc.) la credibilità della predizione appare rafforzata.

      Certo, eventi veramente molto grandi rimangono impossibili da prevedere. Proprio perché conflitti (e terremoti) grandissimi sono rarissimi, fare una statistica di essi non ha senso: non ci sono abbastanza dati. Avessi o avuto mille guerre mondiali, se ne potrebbe analizzare le tendenze: essendocene state solamente due, è impossibile. È lo stesso motivo per cui i terremoti catastrofici sono impossibili da prevedere anche con le migliori statistiche. Nemmeno estrapolando dai dati su terremoti più piccoli ci si riesce, anche ammettendo (tesi contestatissima!) che i processi che portano agli eventi più colossali siano gli stessi che regolano gli eventi di portata minore.

      Inoltre, grandi o piccoli che siano i singoli eventi (conflitti, sismi) sono tanto impredicibili quanto i numeri della roulette. Se Gavrilo Princip avesse sbagliato mira la storia del mondo sarebbe diversa. Solo le linee di tendenza sui grandi numeri si possono prevedere.

      Ma qui probabilmente esiste un baco di programmazione: nessuno ha insegnato ad Alexa a dire “non lo so”. Frasetta che, stando a Galileo, è l’inizio della saggezza. Ma la saggezza nasce dall’esperienza, ed Alexa è troppo giovane (e probabilmente anche i suoi programmatori).

      Il che mi porta ad un’altra considerazione.

      Ai primordi dell’informatica risale la tentazione di automatizzare il più possibile la risposta alla minaccia di un attacco nucleare. L’idea è che la deterrenza ci difende dalla Bomba altrui, è vero, ma che ad attacco avvenuto la persona che lancia la rappresaglia nucleare condanna per ciò stesso il genere umano a una quasi certa estinzione. L’orrore potrebbe fermare quella persona; ma ciò vanifica la credibilità della rappresaglia, dunque della deterrenza. Lo si è visto col sovietico Petrov nel 1983 e prima di lui col vaso del sottomarino sovietico nella crisi di Cuba, e la situazione è ben descritta nella scena iniziale di “War Games”.

      La deterrenza è credibile, dunque, se è non umana, ossia se è automatica: gestita da una qualche forma di intelligenza artificiale. Che però per forza di cose è rudimentale: non perché tecnologicamente sviluppata in modo insufficiente, ma perché non ci sono mai state guerre nucleari su cui fare esperienza. Sarebbe necessario mettere in mano la sopravvivenza dell’umanità a un completo dilettante: un’intelligenza artificiale inumana (dunque disinteressata e non coinvolta emotivamente) che però dovrebbe giudicare che fate in una situazione per definizione mai incontrata prima.

      La faccenda fu discussa in un articolo del New York Times negli anni Sessanta. I Sovietici lo lessero, lo presero molto sul serio, e crearono Perimeter, un sistema di computer (vi lascio immaginare con quale sofisticheria tecnologica) che lanciasse i missili automaticamente non appena dei sensori avessero percepito un esplosione nucleare entro il perimetro (appunto) di un’area che circonda Mosca. La storia è ripresa nel “Dottor Stranamore” (il libro da cui fu tratto il capolavoro di Kubrick) ove si parla della Macchina-Di-Fine-Di-Mondo, che nella finzione estende il suo perimetro all’intera URSS e che appunto nasce dalla lettura di un articolo del New York Times. Sembra che Perimeter non sia più in funzione da un pezzo.

      In USA l’idea compare solo nella fantascienza, in un romanzetto di fantascienza (“Colossus”, dove Perimeter e il suo equivalente USA, Colossus appunto, si mettono d’accordo fra di loro alle spalle degli umani per dominare il mondo), nello stesso “War Games” e naturalmente nello Skynet di “Terminator” (a sua volta ispirato dal romanzo “Il demone dal braccio di vetro” di Harlan Ellison).

      È un’ironia della storia, quella che il filmato che hai postato, Moi, mi mostra.

      Nel Settecento si faceva di tutto per trasformare i guerrieri in soldati. Si era capito quello che Napoleone disse a chiare lettere dopo la battaglia delle Piramidi: che un esercito di soldati sconfigge sempre un’armata di guerrieri. Il guerriero è Achille: coraggioso, abile, imbattibile. Guerrero fu Orazio Coclite; guerriero fu il Vichingo che prima di cadere, con un’ascia bipenne abbatté quaranta Sassoni che cercavano di passare su un ponte. Il soldato è il fantaccino di leva, capace solo di pochi gesti elementari ripetuti all’infinito, a comando, come l’ingranaggio di un orologio. L’esercito ha privilegiato l’addestramento, cioè il condizionamento a ripetere istintivamente pochi gesti che, se coordinati, moltiplicano all’infinito la potenza distruttiva del singolo, ben al di là della letalità di un singolo guerriero. L’,unico che deve avere una visione d’insieme, l'”intelligenza” appunto, della battaglia è il generale, lo stratega, che quasi sempre dispone di informazioni incomplete e segue quindi non la realtà dei fatti, ma quella che crede o prevede essere la realtà dei fatti.

      Oggi stiamo tornando ai guerrieri. Sono sempre più esaltati i ruoli dei singoli combattenti supertecnologici, superspecializzati, capaci di muoversi in modo il più possibile autonomo (il famoso C4…). La singola superarma è mitizzata oggi (gli HIMARS) come nel mitico passato (la Durlindana di Orlando, l’ascia di Thor, la Spada nella Roccia).

      Ma le decisioni le lasciamo sempre di più ai robot.

      Tant’è che ci pare naturale chiedere ad Alexa la data della fine del mondo.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Daouda scrive:

        Non si chiama intelligenza artificiale ma razionalitá artificiale

      • giuseppe motta scrive:

        molto più banalmente, quella di alexa era una burla…

        comunque Thor boscaiolo mi mancava

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Quella dei quaranta sassoni è una puttanata: tempo fa ero andato a cercare la presunta fonte e non c’è scritto niente del genere!

        • PinoMamet scrive:

          A proposito, qual è la fonte? A naso mi sembra una cosa da Venerabile Beda (ma io ricordavo, vagamente, qualcosa del genere al contrario, cioè un Britanno contro tanti Sassoni- nell’epos arturiano?- o un Sassone contro tanti Vichinghi… boh?)

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            No, era una cronaca quasi coeva riferita alla battaglia di Stamford Bridge. Si parla della ritirata dei norvegesi (l’esercito di re Aroldo Hardrada, non vichinghi) attraverso un ponte e del solito eroe che si immola per coprire la ritirata: il ponte è stretto e lui resiste, per cui uno si insinua sotto il ponte e lo colpisce con la lancia dal basso. Tutto qui.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Mauricius Tarvisii

          “quaranta”

          Scrivero’ a quelli del podcast per protestare. Ma sei sicuro? Leggi l’Old English? 😉

          Ciao!

          Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        x ADV

        però oggi ci sono molte più informazioni disponibili su cosa sta succedendo che non ai tempi di Napoleone (o di Guderian).

        Questa cambia qualcosa?

        PS non mi confondere le analisi con il giornalismo però! i poveri Himars sono innocenti, dai.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “informazioni disponibili”

          Anche troppe.

          In “Guerra e pace” Tolstoj, che la guerra l’aveva fatta sul serio da ufficiale a Sebastopoli, sostiene che il miglior generale è quello che decide il meno possibile perché in ogni caso è talmente subissato dalle informazioni più disparate che indovinare la condotta ottimale volta per volta è quasi impossibile. E si parla delle guerre combattute con la tecnologia di Napoleone.

          Il difetto di avere tantissime informazioni è quello di facilitare nei comandanti mediocri il micro-management, la spinta a mostrare di avere il pieno controllo della situazione tramite la superfetazione degli ordini anche sugli aspetti più minuti della condotta delle operazioni. Così, uno strumento – la tecnologia delle comunicazioni – che deve servire ad aumentare la flessibilità delle operazioni sul campo rischia al contrario di aumentarne la rigidità. E’ come se l’intera linea di comando fosse presente contemporaneamente a fianco di ogni tenentino che guida la compagnia.

          Il caso da manuale è quello della coppia Cadorna – Badoglio a Caporetto: col telegrafo Cadorna inonda di ordini i sottoposti ad ogni momento, fino ad esigere che dalle trincee i soldati tornino a casa in licenza coi capelli in ordine – e fa fermare i soldati che vanno alla stazione dove il treno che li riporta casa sta per partire per obbligarli a passare le prime ore di licenza dal barbiere militare. Nel frattempo Badoglio, senza ordini del suo superiore affaccendato in queste quisquilie, non si prende l’iniziativa di spostare i cannoni che potrebbero prendere altrimenti d’infilata il nemico all’attacco della Seconda Armata – col risultato di doverli lasciare quasi tutti in mano ai Tedeschi nelle prime ore della battaglia.

          Tanto per fare un confronto, a Magenta Napoleone si salvò perché uno dei suoi comandanti, rimasto isolato senza ordini, di propria iniziativa si mosse e impedì al nemico di spazzare via il Corso. (L’ufficiale morì, e a Napoleone restò la gloria).

          Non ti dico poi quando ci sono errori di trasmissione o di interpretazioni degli ordini: per essere stata scambiata la destra con la sinistra nello scambio di messaggi fra due ufficiali che si odiavano cordialmente è avvenuta la catastrofe di Balaclava in Crimea. Per non parlare del pasticcio di Lissa.

          Per quello parlavo di guerrieri ipertecnologici con alto grado di autonomia operativa: nel loro caso, se tutto andasse bene, ogni gruppetto può muoversi autonomamente sulla base di quello che volta per volta richiede la situazione. Un esercito che privilegia l’autonomia dei sottoposti vince contro un esercito dove tale autonomia non è riconosciuta; è il caso della campagna di Francia del 1940.

          “innocenti”

          Nel giornalismo (e temo anche nei comandi, dopo un po’) prevale la tendenza ad attribuire poteri taumaturgici agli armamenti più sofisticati. Da soli non ci si vince una guerra, come scoprirono i nazisti con le V2 nel 1944. Certo, sono utili: ma ciò che conta davvero è la capacità di concentrare le proprie forze su un punto dello schieramento nemico in modo da travolgerlo abbastanza in fretta da prevenire un contrattacco. Napoleone, Annibale, Eugenio di Savoia e Gengis Khan erano maestri in questo. E’ proprio quello che non poterono fare gli Italiani nel biennio 1915-1916, costretti com’erano a combattere su un fronte esposto a contemporaneamente est e a nord al contrattacco nemico in modo da non poter buttarsi tutti ad esempio a est per non lasciar sguarnito eccessivamente il fronte settentrionale (come a momenti succedeva con la Strafexpedition). Fu l’errore fatale di Hitler quello di disperdere le forze su tre obiettivi distinti (Leningrado, Mosca e il petrolio del Caspio) durante l’operazione Barbarossa. Ed concentrare in fretta le forze è anche quello che, per scarsità di truppe sul terreno, hanno difficoltà a fare ora gli Ucraini: con tutti gli HIMARS che hanno, se mirano a sfondare verso il Donbass rischiano di scoprirsi sul fronte a nord di Cherson e viceversa. Per vincere Putin gli Ucraini hanno meno bisogno che gli si mandi armi e più bisogno che gli si mandi soldati addestrati: è inutile avere tappi perfetti per chiudere un buco in una diga se una sola persona deve tappare dieci buchi contemporaneamente.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • roberto scrive:

            Secondo me l’episodio di Cadorna che racconti dimostra, se è vero, più che Cadorna era un cretino che troppa informazione fa male….

          • Francesco scrive:

            Andrea

            guerrieri collegati in tempo reale al generale, con videocamera incorporata e megamappa digitale coi puntini verdi e rossi

            ho come il terrore che il micromanagement stia per impazzire dalla goduria (e il nemico per vincere)

  25. Miguel Martinez scrive:

    Vi avevo parlato di Giovanni Trambusti, che porta interessanti informazioni sulla questione Covid, da una prospettiva scettica ma rigorosa e basata solo su dati “ufficiali”.

    Una di quelle persone che sa dire, “non capisco assolutamente il senso di questo… questo può significare A oppure B, io non so”.

    Non trovando il suo canale su Youtube, gli ho scritto, ricevendo questa risposta:

    ______________________

    Buongiorno Miguel, il mio canale è stato completamente censurato e non appare più nei risultati di ricerca… ecco l’indirizzo:
    https://www.youtube.com/channel/UC3ugTfjPzcQqUF8UMYFA6NA
    Comunque l’altro Giovanni Trambusti che parla di questioni religiose sono sempre io! Il resto che ho pubblicato evidentemente non era degno di censura.

  26. tomar scrive:

    Per Miguel
    “Prostituirsi” vuol dire vendere sesso in cambio di soldi. Credo che sia illuminante e apra nuovi orizzonti di riflessione applicare, ma solo per analogia, tale termine anche ad altri mestieri. E’ un uso metaforico, e certamente impreciso se preso alla lettera.

    Scusa Miguel se mi intrometto con una notazione forse pedante non da lessicografo accademico ma da garzone di bottega lessicografo per oltre vent’anni.
    “E’ un uso metaforico, e certamente impreciso se preso alla lettera.”
    Beh, questo uso metaforico “impreciso se preso alla lettera” apre “nuovi” orizzonti di riflessione nella lingua italiana almeno dal Settecento, come documenta il GDLI (https://www.gdli.it/pdf_viewer/Scripts/pdf.js/web/viewer.asp?file=/PDF/GDLI14/GDLI_14_ocr_733.pdf&parola=prostituire) e il suo impiego estensivo e figurato mi sembra molto diffuso nel linguaggio comune anche da parte di persone non particolarmente colte e raffinate come quelle che qui scrivono.

  27. Miguel Martinez scrive:

    Comunque il punto che forse sfugge è questo.

    Non si tratta di dare della “puttana” (come insulto) a nessuno.

    Si tratta di capire qual è il ruolo di chiunque si trovi eletto in un ruolo mediaticamente centrale, nel sistema parlamentare.

    Deve soddisfare i clienti.

    Che sono in prima battuta gli elettori, ma quelli non si rivedranno per altri cinque anni, che oggi sono un’era geologica.

    In seconda battuta, sono tutti quelli che hanno importanti interessi da promuovere, dalla lobby dei tassisti romani alla lobby delle linee aeree internazionali.

    Se ci rendiamo conto di questo, capiamo che “avere paura del politico tizio o caio” è un errore. Il marxista leninista, eletto, dovrà fare gli interessi della Confindustria; l’infatuata di Tolkien dovrà fare gli interessi della NATO.

    • Francesco scrive:

      Scusa ma come spieghi Chavez e Maduro?

      Pure loro si sono fatti eleggere, prima di NON fare gli interessi della Confindustria.

      E pure Orban mi pare NON stia facendo gli interessi della NATO.

      Dici che a volte gli eletti possono fare diverso da come dici tu?

      • Daouda scrive:

        Se possono fare diverso non solo è permesso ma anche coperto da qualcun altro. Presi a sè non contano un cazzo

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “Pure loro si sono fatti eleggere, prima di NON fare gli interessi della Confindustria.”

        non ho presente i rapporti di forza in Ungheria.

        In Venezuela, c’è un conflitto fortissimo tra la stragrande maggioranza della popolazione e quattro miliardari, che non ha nessun parallelo in Italia.

        E milioni di pezzenti, sì, sono una forza, un “cliente” cui bisogna almeno far finta di dare retta.

        • Francesco scrive:

          allora c’è speranza anche in Europa, visto come fa l’economia!

          potremmo diventare anche noi maduristi, evviva

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Francesco

            “potremmo diventare anche noi maduristi, evviva”

            Conosco meglio il Messico. Lì l’attuale presidente AMLO è stato portato al potere da un “cliente” molto potente e organizzato – il sindacato dei venditori ambulanti di Città del Messico.

            Pensa ai tassisti romani, moltiplicati per cento di numero e per mille di grinta.

            • Francesco scrive:

              sono mica in 130 milioni i messicani? basta un sindacato a far eleggere presidente un comunista della capitale?

              mi pare difficile

              e poi questo comunista non fa praticamente nulla, al massimo un paio di frecciatine agli USA?

  28. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    PRO VITA

    Bologna vuole censurare i manifesti di Pro Vita & Famiglia – Servizio del TG3

    https://www.youtube.com/watch?v=BokpP6EFvf4

  29. Moi scrive:

    Sempre sull’ uso strumentale di Tolkien … ci sarà sempre un Effetto Derby, per cui l’ odio reciproco,in realtà, perpetua l’ esistenza gli uni degli altri … ma sì, in Daoudese 😉 : Ismaeiltofobi 😉 Vs Fanatici Ismaeliti !

    https://www.jihadwatch.org/2019/05/lord-of-the-rings-actor-upset-over-anti-immigrant-islamophobic-populists-using-his-character-aragorn-in-a-meme

    Lord of the Rings actor upset over “anti-immigrant, Islamophobic” populists using his character “Aragorn” in a meme (come se un’ opera tanto complessa e profonda come quella Tolkieniana potesse ridursi a “meme” …)

  30. Moi scrive:

    Iran … chi si rivede ! 😉

    https://www.youtube.com/watch?v=1nJ5i6Buuf0

    Marjane Satrapi: Young Iranians “Want Democracy”

    • habsburgicus scrive:

      io sempre più rimpiango l’epoca dell’Aryamehr* !

      Aryamehr=”luce degli Ariani” era il titolo preferito dall’ultimo Scià; una prima, e rara, biografia ad un tempo scientifica ma simpatetica in una lingua occidentale si intitola così, Roham Alvandi (ed), “The Age of Aryamehr. Late Pahlavi Iran and its Global Entanglements”, Gingko Library, London 2018

  31. Andrea Di Vita scrive:

    @ peucezio

    “culattoni”

    Peucezio, guarda che culattoni (Eugenio di Savoia), atei (Stuart Mille padre) e nichilisti (Nietzsche) fanno parte dell’Europa e dell’Occidente a pieno titolo 😉

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Andrea Di Vita scrive:

      Mille=Mill

    • Malgrado scrive:

      Nietzsche non era nichilista…

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Malgrado

        “Nietzsche”

        ‘Il termine nichilismo, o nihilismo (dal latino classico nihil, “nulla”), nella lingua tedesca Nihilismus, fu adottato in Germania dalla fine del XVIII secolo nell’ambito della polemica sulle conclusioni della filosofia di Kant; si diffuse in seguito ampiamente con la pubblicazione della lettera di F.H. Jacobi a Fichte del 1799, Jacobi an Fichte (nota come Sendschreiben an Fichte) dove acquistò il senso generico di critica radicale demolitrice di ogni filosofia che pretendesse di possedere un reale contenuto di verità. Si riferisce particolarmente al pensiero del filosofo Friedrich Nietzsche (1844-1900) per indicare l’inevitabile decadenza della cultura occidentale e dei suoi valori.’

        Nel suo “La volontà di potenza”, Nietzsche stesso scrive della propria opera:

        «Ciò che io racconto è la storia dei prossimi due secoli. Io descrivo ciò che viene, ciò che non può fare a meno di venire: l’avvento del nichilismo. Questa storia può già ora essere raccontata; perché la necessità stessa è qui all’opera. Questo futuro parla già per mille segni, questo destino si annunzia dappertutto; per questa musica del futuro tutte le orecchie sono già in ascolto. Tutta la nostra cultura europea si muove in una torturante tensione che cresce da decenni in decenni, come protesa verso una catastrofe: irrequieta, violenta, precipitosa; simile ad una corrente che vuole giungere alla fine, che non riflette più ed ha paura di riflettere.»

        https://it.wikipedia.org/wiki/Nichilismo

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Daouda scrive:

          Nicce era un copione

        • Malgrado scrive:

          Ma non è che Nietzsche vedeva il nichilismo come problema ed il cosidetto Superuomo come soluzione?

          • Daouda scrive:

            Ma non è che sti cazzi ed era un cojone?

            http://www.lsr-projekt.de/poly/itnietzsche.html

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Malgrado

            “Nietzsche”

            Per quello che credo di aver capito, per Nietzsche il nichilismo ha il pregio di liberare l’essere umano dalla convinzione che la morale abbia un fondamento metafisico. Il nichilismo afferma appunto che tale fondamento non esiste. La convinzione per cui la morale avrebbe un fondamento metafisico secondo Nietzsche risale a Platone, è falsa e fondamentalmente deleteria perché malsana. Zarathustra invita (cito a memoria) a ‘non cercare un senso oltre le stelle’ e ad ‘essere fedeli alla terra’. Per Nietzsche ogni popolo ha la sua ‘tavola dei valori’, strumento della sua autoconservazione. In altre parole, la morale è un prodotto della storia. Superuomo (alcuni traducono il termine tedesco con ‘oltreuomo’) è chi accettando gioiosamente l’esistenza si dà da solo la propria tavola dei valori, ossia assume liberamente su di sé l’onere di mettere in pratica questo o quel valore morale non perché imposto dalla società ma per libera e autonoma scelta.

            C’è una bella parabola, quella delle metamorfosi dello spirito: lo spirito umano passa dall’essere un cammello all’essere un leone, per diventare alla fine un bambino. Il cammello si piega sotto il peso delle imposizioni, che ritiene giusto e virtuoso sopportare. Il leone si ribella e distrugge ciò che gli è stato imposto, rifiutandogli obbedienza. Il bambino accetta con gioia ciò che gli viene e dice un definitivo ‘sì’ alla vita. In un frammento Nietzsche scrive: ‘dobbiamo passare dall’essere quelli che pregano all’essere quelli che benedicono’.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              insomma, il complesso di Peter Pan, l’antenato diretto del bimbo minkia!

              mi sa che Platone sta ridacchiando nell’aldilà di gran gusto

      • Alam al-mithal scrive:

        Ecco, magari per evitare l’erudizione da Wikipedia c’è un ottimo libro di Franco Volpi, allievo del grande storico della filosofia e filosofo Enrico Berti, che si intitolo,appunto “Il nichilismo”. Mò’ costa pure solo 11 Euri. Nietzsche, se proprio volessimo fare una formuletta, accetta come dato il nichilismo, lo integra e cerca di superarlo con una “nuova affermazione” o “diagnostica la malattia e offre una soluzione”, come si preferisce; ma onestamente anche se non lo amo, ridurlo a formulette è fargli un torto.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ alam al-mitthal

          “Nietzsche”

          Grazie per la bibliografia.

          Comunque non ho detto che Nietzsche sia solo nichilista.

          Visto che era stato affermato che Nietzsche non è nichilista, mi è sembrato opportuno ricordare che Nietzsche stesso prevede il nichilismo.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

    • Peucezio scrive:

      Andrea,
      con “culattoni” mi riferivo all’ideologia, mica agli omosessuali in sé, che ci sono a ogni latitudine.

      Bisogna mettersi d’accordo una volta per tutte.

      Federico Rampini è uno che dice: l’Occidente si sta suicidando per via del suo complesso d’inferiorità, che si esprime nel politicamente corretto della cultura woke, della cancellazione, ecc. e nel filoputinismo di molti occidentali.
      È un discorso schizofrenico, che si spiega solo perché lui è in cattiva fede e difende certi interessi (ma non è scemo).
      Se sei per la difesa dell’Occidente come retaggio storico, allora non puoi non essere filo-russo, visto che loro difendono la stessa tradizione storica senza pulsioni suicide, autosqualificanti, ecc.
      Se invece sei per l’Occidente nichilista e autonegatore, allora tutt’al più puoi temere la Russia in quanto aggressivamente conservatrice e refrattaria a certe derive, ma allora non puoi criticare la cultura woke. L’Occidente inteso in questo senso diventa una sorta di presidio di una sorta di anarchismo generale, in cui la colpa del mondo non occidentale è il rimanere attaccata alle sue tradizioni invece di difendere un libertarismo individualista e dissoluto senza freni (poi ci sarebbe da discutere sulle derive repressive di questo libertarismo, che sta diventando il suo opposto, ma sempre in senso negatore, distruttivo).
      Ma allora non si può agitare l’Occidente come arma identitaria: il fatto che l’Occidente sia diventato la punta più avanzata della dissoluzione di ogni vincolo e legame tradizionale in un’ottica cosmopolita e anticomunitaria diventa un accidente, una casualità storica: se ne possono studiare le cause, ma non si può agitare come vessillo identitario.

      • Francesco scrive:

        Ezio

        il fatto è che non tutti gli occidentali si identificano con AOC (nè con la Pelosi)

        stai in un certo senso facendo il gioco di Elly Schlein, per fortuna non ci casco e non mi schiero nè con Putin nè con lei

        Ciao

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Peucezio

        “Occidente”

        Mi metti in difficoltà nel cercare di articolare una risposta perché ho molti problemi col termine ‘Occidente’, che vuole dire troppe cose diverse. Io ne vedo almeno tre, ben distinte. Tutti di solito usano il primo significato, ma ce ne sono altri due. (Tralascio di proposito di parlare dell’America Latina, di cui ho un’immagine da cartolina a malapena corretta dalle dotte note di Martinez. E tralascio anche di parlare della Chiesa di Roma, che è un crogiuolo ancora più complicato, forse l’unica società davvero transnazionale che ci rimane). Ovviamente, si tratta di una distinzione ideale, di una semplificazione in larga misura arbitraria; ma forse

        A) E’ il significato più comune della parola ‘Occidente’, quello usato da Rampini e dai nostri TG: ‘Occidente’ vuole dire ‘USA + satelliti’. Ha come area culturalmente egemone l’anglosfera. L’ideologia che giustifica l’Occidente ai propri stessi occhi è l’individualismo sfrenato alla Thatcher appena stemperato da una certa dose di compassione verso gli sfortunati tipo mendicante in ‘Mary Poppins’. (Tale compassione fa capo al mito lockiano della ‘piccola comunità di villaggio composta da pionieri/contadini/self-made-men che si aiutano l’un l’altro su base volontaria’. E’ un mito che piace moltissimo ai Polacchi, dato che richiama il loro concetto di ‘szlachta’). In questo Occidente la Nuova Frontiera, su cui – a parte gli eccessi woke – molti sono impegnati sinceramente (diamo a Cesare quel che è di Cesare) è proprio la lotta alle discriminazioni (antifemminili, LGBT+ ecc.) purché intesa in modo compatibile con la società capitalista. In altre parole, la parità dei diritti da conquistare è la parità nel diritto di diventare produttori e consumatori ad ogni livello della società senza discriminazioni appunto gender, di colore della pelle ecc. Questo implica per esempio che le donne possano fare carriera, e dunque -se lo decidono- possano abortire, divorziare, ecc. Ma è solamente uno di tanti esempi. In ultima analisi, la lotta alle discriminazioni è un metodo per rendere più efficiente il sistema capitalistico stesso. In questo Occidente la virtù suprema è la libertà (con annesso isolamento) dell’individuo perché solo la ‘competition’ garantisce il benessere di chi se lo merita – purchè sia ‘open competition’, naturalmente. Coloro che esplicitamente si oppongono agli USA adottano quindi spesso esplicitamente un modello sociale che nega espressamente proprio i risultati di tale lotta alle discriminazioni in salsa Occidentale. Una incompleta lista di esempi include Iran, Talebani, e molta destra ‘sovranista’ Europea (le sparate omofobe e antifemministe di Orbàn, Kirill e del PiS non sono sempre del tutto insincere), nonché certi singoli loro ammiratori nostrani (come Franco Cardini, Massimo Fini, e in una certa misura Costanzo Preve).

        B) Poi c’è l’Occidente della Tradizione. Una Tradizione qualunque, purché sia intesa come tale: la Pasqua, il Natale, il vassoio di dolci dopo la Messa domenicale, il divieto del divorzio e dell’aborto, l’Amor Di Patria (che è cosa diversa dal patriottismo), il Tacchino nel Giorno del Ringraziamento (in USA), la Prima Comunione e la Tredicina di Sant’Antonio (da noi). Geograficamente coincide in parte con A), ma ha poco in comune con esso (direi, giusto festeggiare il Natale). Era diffusa in USA ancora fino alla seconda guerra mondiale, è quella rappresentata nei film di Frank Capra (‘La vita è meravigliosa’) e nelle illustrazioni di Rockwell che hanno inventato il Babbo Natale che conosciamo oggi. Nelle forme locali ha avuto un fortissimo ricupero in Russia, anche prima di Putin che ne ha solamente cavalcato l’onda: sentivo qualche giorno fa un podcast di un Italiano che vive e lavora da anni a San Pietroburgo che racconta l’entusiasmo con cui i locali hanno ricuperato le ricette tradizionali della Maslenìtsa, l’ultima festa-banchetto che precede immediatamente l’inizio della rigidissima Quaresima Ortodossa e che prende il posto del nostro Carnevale. E’ un Occidente che va benissimo d’accordo con l’idea della Volontà Generale di Rousseau, delle Piccole Patrie o della Volksgemeinschaft, perché in questo Occidente la virtù suprema è l’appartenenza al gruppo identificato da una Tradizione comune ai suoi membri: la società nasce dalla comune presenza sullo stesso territorio, così che – non sorprendentemente – la lingua inglese in questo contesto perde la sua importanza centrale.

        C) Infine c’è l’Occidente della cultura che oggi diremmo ‘libresca’: laicità (che spesso e volentieri copre un vero e proprio relativismo agnostico), libertà di parola e di stampa, valorizzazione della razionalità scientifica, tolleranza di costumi. Quello che si legge, ancor prima di viverlo, nelle opere di Bertrand Russell, Montaigne, Stuart Mill, Beccaria, Montaigne. Un Occidente dove le cattedrali contano non per quello che vi si predica ma perché quello che vi si predica ha unito gli spiriti per mille anni. In Europa è fortemente europeista, ma non necessariamente filo-UE, e va da Praga e Cracovia a Lisbona e Palermo. Ha una propaggine oltre Oceano nella East Coast degli USA e in parte del Canada. Ed è poliglotta: l’inglese è il ‘continental English’ degli studenti Erasmus al primo anno. La sua virtù suprema è la tolleranza, ma solo finché consente a tutti il raggiungimento di un equilibrio razionale. E’ a favore ad esempio di divorzio ed aborto non per un impulso etico come in A), ma per un impulso estetico: considera irrazionale, dunque barbara la discriminazione dei sessi, una cosa ‘brutta’.

        Una cartina di tornasole che consente di distinguere fra A), B) e C) è l’atteggiamento verso l’istruzione pubblica. A) vede l’istruzione come quella delle ‘Tre I’ di Berlusconi o della Buona Scuola di Renzi. B) è interessato finché serve ai figli per trovare una sistemazione. C) stravede per la scuola di massa alla ‘Cuore’ di De Amicis (nel genio matematico di Emma Noether esclusa dall’insegnamento perché donna vede ad esempio un irrazionale, insopportabile spreco).

        Una caratteristica comune ad A), B) e C) è che si considerano tutti e tre ‘naturali’ e ‘universali’: ciascuno coesiste con gli altri due e più o meno ne tollera l’esistenza (salvo circostanze eccezionali come una guerra) all’interno di un sistema di libere elezioni, ma sotto una patina di indifferenza tutti considerano essenzialmente ‘incivile’ e ‘barbaro’ gli altri sistemi (penso ad esempio alle caste dell’India o alla struttura, per molti versi aliena, della società Cinese).

        Ecco, credo che dovremo sempre chiarire di quale ‘Occidente’ stiamo parlando.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Peucezio scrive:

          Sì, la tua mi pare una disamina perfetta.
          Non avrei pensato di mio a C), ma in effetti esiste anche quello, sia pure come retorica, come immaginario un po’ ingenuo e velleitario.

          Resta l’incoerenza di una posizione come quella di Rampini: se l’Occidente è A (ma per certi versi anche C)) è dialettico, quindi contempla la propria autonegazione come fisionomia identitaria, in nome dell’universalizzazione delle rivendicazioni di minoranze di ogni tipo, ecc. Non vedo quindi quale sia il problema con la cultura woke, a parte certi eccessi. Se l’Occidente non è un retaggio storico ed etnico, perché non demonizzare le porcherie vere o presunte (più vere in realtà) dell’uomo bianco e stabilire che l’egemonia culturale e morale debba essere di negri, asiatici, nativi americani, ecc.?
          Tutt’al più può essere un pericolo l’islamizzazione, ma la risposta, in un’ottica del genere, non è il recupero di un identitarismo occidentalista, ma di un universalismo individualista e libertario, da contrapporre a ogni comunitarismo, teocrazia, fondamentalismo, costume tradizionale locale o esportato a migliaia di chilometri.

          Se l’Occidente è B, non esiste nemmeno: esistono tante culture e comunità locali.
          E tutt’al più c’è stata un’epoca irripetibile, diciamo nell”800 e poco oltre, di egemonia dell’Europa sul resto del mondo (ma proprio grazie alla Rivoluzione Industriale, che aveva già distrutto i legami tradizionali, comunitari, ecc.; non c’è niente da fare, le due cose non stanno insieme).
          E comunque se l’Occidente è B) è molto più “occidentale” la Russia di noi o, peggio, degli USA, a maggior ragione delle borghesie delle due coste che votano l’attuale amministrazione guerrafondaia e antirussa.

          Comunque la si giri, la retorica occidentalista è mistificatoria.
          Se uno mi dice che una parte del coagulo di interessi eocnomico-finanziari e militari USA ha interesse a danneggiare fortemente la Russia e l’economia europea e che questo coagulo ha connessioni strette con le classi dirigenti dei paesi europei occidentali, che vi sono organici e subalterni e che si tratta di difendere quest’operazione, allora il discorso è onesto. Mi chiedo chiunque di noi cos’ha da guadagnarci, ma magari ci guadagna qualcosa e non lo sappiamo attendo lumi.

          Ogni altro discorso mi pare fortemente mistificatorio.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ peucezio

            “mistificatorio”

            OAAP!

            Condivido anche le virgole!

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Daoufa scrive:

              B è una facezia autogiustificatoria retorica.

              Manca la D che c’entra coi cicli cosmici e non per fare l’orientaleggiante, anzi. manca la E che è praticamente i pretesti di C degeneratori che potrebbe dire Peucezio ( ma allora non esiste come B )

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Daouda

                “E”

                Julius Evola?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Daouda scrive:

                No evola è D e manca la E che è la paccottiglia dell’occidentalismo dei frogi.

                D’altronde a ben pensarci la C è trasversale, ammettilo.

            • Francesco scrive:

              e ci credo

              siete la definizione di rosso-bruno!

              😀

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “rosso-bruno”

                Senza scendere in polemiche, direi che se Peucezio rappresenta B e Federico Rampini rappresenta A, allora C lo rappresenta Corrado Augias.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Daouda scrive:

                Andrè Augias è un coglione su

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “egemonia culturale e morale debba essere di negri, asiatici, nativi americani, ecc.?”

            Ma non è affatto loro: è di un pugno di autori bianchi (nel senso di parte del gruppo etnico egemone negli USA, mica di me e di te) che si fanno scudo di quegli altri. Che, badate bene, devono essere afro-americani asiatico-americani… cioè americani, solo con i tratti somatici diversi.

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              lo dici a me?
              Sono anni che cerco di farlo capire a quelli che credono che i negri si stanno impadronendo dell’America.
              Ovviamente è tutto un progetto immaginario, fittizio, che nasconde una realtà di segno opposto.
              Come in generale tutte queste retoriche contrapposte.

              Al di là di tutte queste retoriche, la sostanza è che pochi ricchi perlopiù bianchi che giocano a fare i filo-negri e filo-ricchioni. lo stanno mettendo in culo alla maggior parte degli americani, agli europei, alla Russia e anche all’Ucraina (che si piglia pure le bombe in testa).

              • PinoMamet scrive:

                Secondo me i negri veri da tutte queste robe hanno solo da rimetterci, e lo sostengo da un po’…

          • PinoMamet scrive:

            Credo di essere più o meno C 😉 ma…

            cos’è la Tredicina di Sant’Antonio??

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Pinomamet

              “Tredicina”

              Come cos’è? Davvero non lo sai?

              Per tredici giorni prima della festa di S.Antonio si recitano tutti i giorni rosari, preghiere speciali, litanie eccetera.

              (C’è n’è pure una famosa, in latino: “si queris miracula, mors, errore calamitas…”.Anni dopo l’ho ritrovata persino in una chiesa della Warmia, vicino al confine Russo)

              Ci ho trascorso tutta l’infanzia fino alla Cresima. I bambini fanno la fine giorno un proponi.ento speciale per qualche azione virtuosa, i “Fioretti di S.Antonio”, appunto.

              Non dirmi che non ne hai mai sentito parlare, non ci credo!

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Mai sentito parlare prima!

              • roberto scrive:

                Mai sentito nemmeno io…

              • tomar scrive:

                ad ADV
                La “Tredicina”.
                E le sei domeniche di San Luigi dopo la prima comunione?
                Io, di famiglia laica, della “Tredicina” proprio non sapevo,
                ma negli anni 5o, anche in quasi tutte le famiglie laiche si mandavano i figli a dottrina e a fare la prima comunione.
                E quindi delle sei domeniche di San Luigi mi ricordo bene (fu il periodo del mio breve ma intenso fervore cristiano, che non mi dispiace affatto di aver provato).

              • Daouda scrive:

                Vabbè ma Pino è un deicida ma che cazzo ne può sapè? Hahahahah

                Gomungue mango io

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          “occidente”

          Eccezionale!

          • Francesco scrive:

            io però non mi ritrovo quasi per nulla!

            e sono l’unico patriota occidentalista del blog

            come me lo spieghi che io non ci arrivo?

  32. Moi scrive:

    @ MAURICIUS / Altra gente con Amazon Pràim 😉

    — Ho udito e letto lamentele Tolkienofile che la Nuova Galadriel sarebbe una Mary Sue (ci sta … ) “ma anche !” [cit.] una Karen ( … ohibò !)

    Che ne pensi / pensate ?

    • Francesco scrive:

      ‘un mi ricordo che idealtipi sono!

      è antipatica, non sorride mai, come il 99% dei personaggi del telefilm non c’entra nulla con Tolkien

      secondo me i due autori non hanno mai letto un libro di lui ma forse sono ottimista

      • PinoMamet scrive:

        Non l’ho visto e non ho letto Tolkien, però tutti i commenti la vedono come Francesco e anch’io sospetto che la serie sia stata sub-appaltata a dei tizi che di Tolkien se ne strasbattono, ma scrivono secondo i dettami di quella che ritengono essere la moda del momento

        (ma NON la è: le migliaia di commenti negativi sono stati nascosti, a quanto pare, il che conferma che ormai l’ideologia “woke” è un vero dogma che ha poco a che vedere con i gusti del pubblico…
        siamo oltre il Capitalismo).

        Mary Sue: personaggio, in specie femminile, perfetto in tutto, bellissimo fighissimo fortissimo senza difetti sempre il migliore in tutto, pensato per obbligare il pubblico ad amarlo e infatti di solito odiato 😉

        Karen: tizia di solito quarantenne, di media o alta borghesia, di carattere egocentrico, aggressivo e pretenzioso, ingiustamente prevenuta contro le minoranze e altezzosa nei confronti di commesse/i, impiegate/i ecc.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Secondo me non rientra nella categoria della Mary Sue (contrariamente alla protagonista della nuova trilogia di Guerre Stellari) in quanto la Mary Sue, oltre ad essere imbottita di capacità assortite, sta anche subito simpatica a tutti i personaggi prestabiliti e tende a scalare rapidamente i ranghi, mentre la Galadriel da un miliardo di dollari incassa quasi esclusivamente rifiuti.

          L’espressione “Mary Sue” viene da una fan fiction di Star Trek dove la protagonista ominima, oltre ad avere infinite doti (ingiustificate data la sua giovane età) veniva subito riconosciuta come pari dai vari personaggi principali della serie e, anzi, tutti venivano messi in ombra da lei.

        • PinoMamet scrive:

          Per algoritmici misteriosi motivi, Youtube mi segnala un filmato in cui si accusa Harrison Ford (?) di aver interpretato personaggi “predatori”: non si riferiscono all’Arca Perduta ma al comportamento dei suoi personaggi nei confronti del Bel Sesso.

          Confesso che non ho avuto la voglia, il coraggio e il masochismo di guardare il filmato, ma sospetto che i realizzatori (da quel che ho capito dai commenti, si tratta di uno o più maschi “svegliati”) non siano sfiorati dal sospetto che Harrison Ford è un attore, recita dei ruoli, scritti da altre persone.
          E che il ruolo poteva benissimo andare ad altre persone, e qualche volta è finito a lui per caso (mi pare che per Indiana Jones si pensasse originariamente a Tom Selleck).

          Ma niente, ha avuto la sfiga di fare un paio di personaggi un po’ omaggio al cinema degli anni Trenta/Quaranta, e mo’ pare il mostro di Firenze.

  33. Miguel Martinez scrive:

    A proposito di prostituzione.

    In questo momento sto traducendo la pubblicità di caffè d’orzo, “da agricoltura biologica”, “compatibile con vegani e vegetariani”.

    In comode capsule usa e getta di plastica.

    (in questo caso, uso prostituzione come semplice metafora e senza voler in alcun modo offendere il mestiere che volente o nolente, tante signore esercitano).

    • Miguel Martinez scrive:

      https://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/microplastiche-nel-latte-materno-e-la-prima-volta-1.8168842
      11 ott 2022

      “Microplastiche nel latte materno: è la prima volta”

      Uno studio italiano ha riscontrato per la prima volta microplastiche nel latte materno. La scoperta “rappresenta una grande preoccupazione, poiché ha un impatto sulla popolazione estremamente vulnerabile dei bambini”, dicono i ricercatori. Lo studio, coordinato dall’Università Politecnica delle Marche di Ancona e pubblicato sulla rivista Polymers, ha coinvolto 34 donne seguite all’Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma che hanno donato un campione di latte una settimana dopo il parto. Il latte è stato raccolto in contenitori di vetro e senza usare dispositivi che potessero inquinare il campione. Le analisi hanno rilevato presenza di microplastiche in 26 dei 34 campioni: il 76%. Le microplastiche, in microsfere o frammenti irregolari di dimensioni comprese tra 1 e 12 millesimi di millimetro, sono costituite da diverse materie plastiche, soprattutto polietilene (38%), Pvc (21%), polipropilene (17%). Circa due anni fa, lo stesso gruppo di ricerca aveva rilevato la presenza di microplastiche nella placenta. “Le sostanze chimiche eventualmente contenute in cibi, bevande e prodotti per la cura personale consumati dalle madri che allattano possono essere trasferite alla prole ed esercitare, potenzialmente, un effetto tossico. Pertanto, è d’obbligo aumentare gli sforzi nella ricerca scientifica per approfondire la conoscenza del potenziale danno alla salute”.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Martinez

        “microplastiche”

        Un recente studio condotto da un gruppo di scienziati dell’Università di Newcastle e diffuso poi dal WWF ha scoperto che in media, ogni settimana, ciascuno di noi ingerisce cinque grammi di plastica. In pratica, è come se mangiassimo una carta di credito intera ogni sette giorni.

        https://www.goodfoodlab.it/quanta-plastica-mangiamo-ogni-anno/

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Beh, ma quel cazzo di “potenzialmente” cosa vuole dire?

        Che non possiamo dichiarare guerra a pezzettini di plastica invisibili e onnipresenti (già mi vedo qualche bioingegnere sognarsi virus plastofagi, però). Sono loro a comandare, temo.

        Giusto per sapere se siamo tutti morti nel breve periodo o solo nel lungo, come lo eravamo prima.

        Ciao

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “sognarsi”

          Non sei aggiornato

          https://it.wikipedia.org/wiki/Batterio_mangia_plastica

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            speravo fosse una bufala … immagino già i batteri mangiaplastica alla conquista del mondo, con tutto quel ben di Dio da mangiare

            a meno che non abbiano già vinto e noi si sia il loro bestiame da cibo, in via indiretta!

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “mangiaplastica”

              Come per le foreste contro le infezioni parassitarie, la salvezza attuale della plastica contro i batteri sta nella sua varietà.

              Il punteruolo della palma da dattero ammazza la palma da dattero, non il tasso o il frassino. Più in generale, così, una foresta naturale che include alberi di specie diverse sopravvive piuttosto bene nel suo complesso a una data infezione.

              (Mentre un insieme di alberi piantati dopo un taglio indiscriminato solo per fa tornare i bilanci di CO2 non resiste per niente, dato che non ha potuto sviluppare la necessaria biodiversità).

              Le plastiche sono di tipi diversissimi, ce ne sono migliaia. Alcuni microorganismi mangiano alcuni tipi di plastica, è vero; ma nel suo complesso la massa complessiva di plastica rilasciata nell’ambiente cambia poco.

              Inoltre, la diversificazione dei vari tipi di plastica dovuta all’industria è molto più rapida dell’evoluzione di nuove specie di microorganismi.

              Non c’è dubbio che col passar del tempo si evolveranno abbastanza specie di organismi in grado di mangiare (magari con l’aiuto del Sole) tutta la plastica disponibile, perché si tratta pur sempre di succulento materiale organico che sta lì a disposizione del primo organismo che se lo mangia.

              E ancora più in la, col tempo tutta la plastica finirà nei fondali oceanici e di lì tornerà nel mantello attraverso le fosse continentali.

              Ma sono tutti processi infinitamente più lenti della rapidissima evoluzione della quantità della plastica che finisce nell’ambiente e della sua incredibile diversificazione.

              La biosfera sta soffrendo letteralmente di indigestione da plastica.

              Il tempo di smaltimento (se così si può dire) di una bottiglia di plastica in mare è stimato in 450 anni. In realtà parlare di ‘smaltimento’ è improprio: 450 anni sono il tempo in cui la bottiglia cessa di essere visibile. La plastica non si decompone mai, ma si frammenta in pezzettini sempre più piccoli (micro/nano plastiche). Questi pezzettini in mare si comportano come spugne. Assorbono agenti chimici come per esempio pesticidi ed erbicidi presenti in acqua. Oltre a questi agenti chimici le piccole particelle di plastica assorbono anche gli “odori del mare” e per questo motivo, unito ai colori vivaci, vengono scambiate da molti animali marini per cibo. Così la plastica entra nella catena alimentare fino ad arrivare sulle nostre tavole.

              https://www.envi.info/it/2019/01/16/tempi-di-degradazione-nelle-acque-per-la-plastica-i-tempi-sono-certi-come-comunicarli-correttamente/#:~:text=Risposta%3A%20andiamo%20dai%202%20mesi,indeterminato%E2%80%9D%20della%20bottiglia%20di%20vetro.

              Per confronto, quello che ci mette in media una molecola di CO2 per essere riassorbita dalle piante nella funzione clorofilliana e/o per sciogliersi nell’acqua dell’oceano dopo che è stata emessa in atmosfera ad esempio da una centrale elettrica a combustibili fossili è di 5 anni.

              https://www.rinnovabili.it/ambiente/cambiamenti-climatici/co2-in-atmosfera-record-2021/#:~:text=La%20singola%20molecola%20di%20CO2,rilasciano%20un'altra%20in%20atmosfera.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

      • paniscus scrive:

        “Microplastiche nel latte materno: è la prima volta”
        —————–

        spero che non diventi l’ennesima occasione per spaventare le mamme e convincerle che il latte artificiale in polvere è meglio, perché è “più sicuro”, “più controllato” e “più igienico”, come negli anni sessanta e settanta.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ paniscus

          “latte”

          …anche perché se c’è una cosa che contiene le microplastiche è proprio l’acqua con cui va preparato il latte artificiale in polvere per farlo bere ai lattanti.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  34. Miguel Martinez scrive:

    Per Peucezio

    Spesso ci troviamo in disaccordo quando io parlo di “energia/ambiente” e lui di “idee/ideologia”.

    Sospetto che il problema sia in parte mio.

    Quando sento parlare di “idee/ideologia”, penso subito al professore di filosofia del liceo classico convinto sul serio che la storia l’abbiano fatta Kant, Hegel e Nietzsche. Autori letti dallo 0,1% dell’umanità, e anche chi li ha letti, quando ha dovuto decidere se investire nella gomma del Congo o ritirarsi in un monastero, ha fatto le proprie scelte in base ad altre cose.

    Altra cosa è tutto l’immenso mondo confuso dell’immaginario umano, dei desideri, delle visioni, dei sogni notturni e diurni, delle illusioni, delle intuizioni, in cui credo moltissimo.

    • Francesco scrive:

      Mah, metodologicamente non mi convinci. Non hai bisogno di leggere Kant, Hegel o Nicce per essere un loro schiavo e pensare come loro impongono.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “Non hai bisogno di leggere Kant, Hegel o Nicce per essere un loro schiavo e pensare come loro impongono”

        E come fanno a darti gli ordini?

        Attraverso i prof di liceo classico?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “attraverso”

          Mi sembra che siano invertiti cause ed effetti.

          Con la sola eccezione di Marx – cui sarebbe piaciuto col proprio pensiero modificare la storia, e in parte c’è pure riuscito – i filosofi moderni non dicono agli altri cosa fare, ma descrivono quel che vedono.

          Platone voleva fare il consigliere del principe (e finì venduto schiavo), Socrate rompeva le scatole a tutti al mercato (e s’è beccato la cicuta) e Aristotele è andato a fare il pedagogo di Alessandro Magno (che se n’è scappato a prendersi l’Asia).

          Ma quando scrive che Dio è morto Nietzsche non intende spingere i suoi simili al deicidio, registra quello che per lui è un fatto: la detronizzazione di Dio nella vita dei suoi contemporanei. Quando Hegel identifica Napoleone con “lo spirito della Storia a cavallo” non dice affatto che bisogna essere tutto come Napoleone. Quando Heidegger scrive dello “esserci per la morte” descrive una condizione umana, non la predica.

          Una volta la filosofia ambiva ad essere timone, guida e conforto (“De consolatione philosophiae”, appunto).

          Oggi sembra più un sismografo.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Andrea Di Vita scrive:

            tutto come = tutti come

          • Alam al-mithal scrive:

            Scusate, posto una seconda volta questo commento ma voglio sia chiaro a cosa èin risposta.

            Le poche volte che parlo di un argomento che non conosco adeguatamente lo faccio con prudenza, o almeno cerco; chiunque, sembra, parla di filosofia senza conoscenza adeguata (purtroppo vale anche per “laureati in filosofia”, cheoggi vuol dire poco vista la qualità del curriculum, con ben poche ecceizioni). Tra le frasi che raccolgo su internet c’è questa: “Non capisco perché per parlare di fisica quantistica occorra una laurea in fisica e per parlare di storia basti avere una bocca o una tastiera. Davvero.”. Ecco, aggiungiamo filosofia e la frase è assolutamente vera.

            Nello specifico, Ma chi ve/te l’ha detto che i filosofi classici erano normativi e quelli moderni e contemporanei no? Ho ben più di un sospetto. Ma hai idea di quello che dici? Hai letto approfonditamente di etica, filosofia politica e dei loro presupposti considerando approfonditamente le varie prospettive? Da ogni cosa che dici si vede invece che sei un “lettore erudito ideologicamente orientato”? I filosofi “moderni” sono altrettanto normativi, i modi in cui lo sono cambiano, cambiano le circostanze sociali, emergono presupposti differenti, ma cambiavano anche nell’antichità, il modo in cui Platone ha tentato di mettere in pratica la sua filosofia politica non è quello di Aristotele, come quello di Hegel non è quello di Marx.

            Mettiamola così, se leggo qualche articolo di fisica su wikipedia e qualche libercolo a la Rovelli e poi mi metto a discettare di fisica nucleare darebbe fastidio? So che lo darebbe perchè ho visto gli appiccichi (veementi scontri verbali) su nucleare e energie alternative in altri post e quindi stavolta non mi scuso per la veemenza; cosa fa pensare di poter asserire, questo vale specialmente per Andrea, non suggerire, asserire, la tua opinione su una materia non meno difficile della tua e con caratteristiche proprie con tanta leggerezza? Berti un esperto di livello mondiale di storia della filosofia e di Aristotele in particolare si scusava, nelle ultime conferenze, dell’imprecisione che il parlare dei rapporti tra il pensiero di Aristotele e quello di hegel potevano portare e lui Hegel lo studiava da almeno quarant’anni. Weber nella sua analisi è altrettanto assertivo di Platone e tanto vale per gli altri, tutti gli altri, per esempio, che parlano di assiologia (e delle presupposizioni); peraltro dai per scontato che le sue premesse, di Weber, siano corrette e ci sono confutazioni valide e studi e riflessioni molto profondi in merito (anche all’interno della sociologia, ma ovviamente pretendere di fare una sociologia senza preoccupazioni filosofiche giusto per imitare “le scienze esatte” è pretendere di cucinare senza alimenti); dato che non si tratta di allegre opinioni, il dire “non conosco, non interessa” svaluta il discorso a chiacchiericcio; se non interessa non parlarne, certo non parlare di filosofia è meno facile di non parlare di francobolli cinesi perchè ogni volta che digiti qualcosa sul senso del mondo o trai delle conclusioni su un tema, lo and behold, fai della filosofia (cattiva perchè la buona richiede molto studio e umiltà); l’utilizzo nei pensatori di rilievo delle loro analisi fenomenologiche e la relazionione tra queste analisi e i presupposti richiede studi approfonditi, altro che (commentano come vanno le cose oggettivamente? Sì? definiamo soggettività e oggettività e le loro relazioni, definiamo relazione; A che branca appartengonola gnoseologia e le sue premesse? Mh,mi pare cominci per “f” e non finisca per “isica”) dato che questi studiosi hanno presupposizioni metafisiche (non piace? ‘sticazzi la metafisica non ha nulla a che vedere con la fede ma con i principi primi: negare che esistano è una proposizione sui principi primi, metafisica) esplicite o, il che è peggio, implicite e non di rado queste sono aporetiche e in alcuni casi incompatibili; allora, o sono tutti coglioni, o hanno tutti ragione anche se non è possibile, o il processo di analisi e conoscenza della filosofia, che non è quello delle scienze esatte, ma lo ha partorito e non vale affatto meno (posso dire senza problemi che vale di più, ogni proposizione che esce dalla bocca di un fisico, cioè ogni interpretazione dei modelli che usa è giàinnervato di filosofia; se i fisici e compagnia facessero il loro mestiere senza sputare sentenze filosofica nel mentre, come accade oggi, dicono che la filosofia è inutile o sparano castronerie di storia della filosofia e della scienza da mettersi le mani nei capelli, come è il caso di Rovelli, Hawkings e altri, quando escono dal loro seminato; l’interdisciplinariuetà è una buona cosa, l’arroganza pseudo-erudita no) richiede un approccio serio alla complessità e al problema della relazione tra la validità delle analisi e dei loro presupposti. Impresa altamente multidisciplinare, se affrontata con umiltà.

            Miguel perdonami ma dici un’ingenuità; non è a scuola, per come è ridotta, o almeno meno che un tempo che l’egemonia di certe linee di pensiero si affermano nella maggioranza delle persone, ma nell’intera posizione egemonica di queste linee all’interno di una cultura che sarebbe riduttivo definire “occidentale” ma neanche interamente infondato. Ci sono processi, filosofici, ideologici, scientifici, socio-economici complessi che sono stati oggetto di studio e lo sono tuttora (io li studio e spero di farci qualcosa prima o poi) e sì la forma “quei filosofi, pensatori, non ti prendono per il cravattino” ovviamente non è vera, così espressa; solo che non vedo motivo di esprimerla così: esistono linee di pensiero che per motivi storici, ragionevolmente ricostruibili (tenendoconto dei limiti della disciplina) fanno sì che alcune linee di pensiero siano oggi tanto egemoniche (che è ben altra cosa che essere vere) che vengono date per oggettive senza buona ragione anche da gente preparata e che costituiscono ormai sentire comune irriflesso? A questo la risposta è sì.

        • Alam al-mithal scrive:

          Le poche volte che parlo di un argomento che non conosco adeguatamente lo faccio con prudenza, o almeno cerco; chiunque, sembra, parla di filosofia senza conoscenza adeguata (purtroppo vale anche per “laureati in filosofia”, cheoggi vuol dire poco vista la qualità del curriculum, con ben poche ecceizioni). Tra le frasi che raccolgo su internet c’è questa: “Non capisco perché per parlare di fisica quantistica occorra una laurea in fisica e per parlare di storia basti avere una bocca o una tastiera. Davvero.”. Ecco, aggiungiamo filosofia e la frase è assolutamente vera.

          Nello specifico, Ma chi ve/te l’ha detto che i filosofi classici erano normativi e quelli moderni e contemporanei no? Ho ben più di un sospetto. Ma hai idea di quello che dici? Hai letto approfonditamente di etica, filosofia politica e dei loro presupposti considerando approfonditamente le varie prospettive? Da ogni cosa che dici si vede invece che sei un “lettore erudito ideologicamente orientato”? I filosofi “moderni” sono altrettanto normativi, i modi in cui lo sono cambiano, cambiano le circostanze sociali, emergono presupposti differenti, ma cambiavano anche nell’antichità, il modo in cui Platone ha tentato di mettere in pratica la sua filosofia politica non è quello di Aristotele, come quello di Hegel non è quello di Marx.

          Mettiamola così, se leggo qualche articolo di fisica su wikipedia e qualche libercolo a la Rovelli e poi mi metto a discettare di fisica nucleare darebbe fastidio? So che lo darebbe perchè ho visto gli appiccichi (veementi scontri verbali) su nucleare e energie alternative in altri post e quindi stavolta non mi scuso per la veemenza; cosa fa pensare di poter asserire, questo vale specialmente per Andrea, non suggerire, asserire, la tua opinione su una materia non meno difficile della tua e con caratteristiche proprie con tanta leggerezza? Berti un esperto di livello mondiale di storia della filosofia e di Aristotele in particolare si scusava, nelle ultime conferenze, dell’imprecisione che il parlare dei rapporti tra il pensiero di Aristotele e quello di hegel potevano portare e lui Hegel lo studiava da almeno quarant’anni. Weber nella sua analisi è altrettanto assertivo di Platone e tanto vale per gli altri, tutti gli altri, per esempio, che parlano di assiologia (e delle presupposizioni); peraltro dai per scontato che le sue premesse, di Weber, siano corrette e ci sono confutazioni valide e studi e riflessioni molto profondi in merito (anche all’interno della sociologia, ma ovviamente pretendere di fare una sociologia senza preoccupazioni filosofiche giusto per imitare “le scienze esatte” è pretendere di cucinare senza alimenti); dato che non si tratta di allegre opinioni, il dire “non conosco, non interessa” svaluta il discorso a chiacchiericcio; se non interessa non parlarne, certo non parlare di filosofia è meno facile di non parlare di francobolli cinesi perchè ogni volta che digiti qualcosa sul senso del mondo o trai delle conclusioni su un tema, lo and behold, fai della filosofia (cattiva perchè la buona richiede molto studio e umiltà); l’utilizzo nei pensatori di rilievo delle loro analisi fenomenologiche e la relazionione tra queste analisi e i presupposti richiede studi approfonditi, altro che (commentano come vanno le cose oggettivamente? Sì? definiamo soggettività e oggettività e le loro relazioni, definiamo relazione; A che branca appartengonola gnoseologia e le sue premesse? Mh,mi pare cominci per “f” e non finisca per “isica”) dato che questi studiosi hanno presupposizioni metafisiche (non piace? ‘sticazzi la metafisica non ha nulla a che vedere con la fede ma con i principi primi: negare che esistano è una proposizione sui principi primi, metafisica) esplicite o, il che è peggio, implicite e non di rado queste sono aporetiche e in alcuni casi incompatibili; allora, o sono tutti coglioni, o hanno tutti ragione anche se non è possibile, o il processo di analisi e conoscenza della filosofia, che non è quello delle scienze esatte, ma lo ha partorito e non vale affatto meno (posso dire senza problemi che vale di più, ogni proposizione che esce dalla bocca di un fisico, cioè ogni interpretazione dei modelli che usa è giàinnervato di filosofia; se i fisici e compagnia facessero il loro mestiere senza sputare sentenze filosofica nel mentre, come accade oggi, dicono che la filosofia è inutile o sparano castronerie di storia della filosofia e della scienza da mettersi le mani nei capelli, come è il caso di Rovelli, Hawkings e altri, quando escono dal loro seminato; l’interdisciplinariuetà è una buona cosa, l’arroganza pseudo-erudita no) richiede un approccio serio alla complessità e al problema della relazione tra la validità delle analisi e dei loro presupposti. Impresa altamente multidisciplinare, se affrontata con umiltà.

          Miguel perdonami ma dici un’ingenuità; non è a scuola, per come è ridotta, o almeno meno che un tempo che l’egemonia di certe linee di pensiero si affermano nella maggioranza delle persone, ma nell’intera posizione egemonica di queste linee all’interno di una cultura che sarebbe riduttivo definire “occidentale” ma neanche interamente infondato. Ci sono processi, filosofici, ideologici, scientifici, socio-economici complessi che sono stati oggetto di studio e lo sono tuttora (io li studio e spero di farci qualcosa prima o poi) e sì la forma “quei filosofi, pensatori, non ti prendono per il cravattino” ovviamente non è vera, così espressa; solo che non vedo motivo di esprimerla così: esistono linee di pensiero che per motivi storici, ragionevolmente ricostruibili (tenendoconto dei limiti della disciplina) fanno sì che alcune linee di pensiero siano oggi tanto egemoniche (che è ben altra cosa che essere vere) che vengono date per oggettive senza buona ragione anche da gente preparata e che costituiscono ormai sentire comune irriflesso? A questo la risposta è sì.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Alam

            ” Ci sono processi, filosofici, ideologici, scientifici, socio-economici complessi che sono stati oggetto di studio e lo sono tuttora”

            Non sono sicuro di aver capito tutto il tuo ragionamento, ma sicuramente condivido l’idea che ci siano “alcune linee di pensiero che vengono date per oggettive senza buona ragione anche da gente preparata e che costituiscono ormai sentire comune irriflesso”.

            Quello che contesto (ma è un secolare argomento di discussione qui) è che siano idee “calviniste” e “pauperiste”, nemiche del “piacere”.

            • Alam al-mithal scrive:

              Credo di essere d’accordo, ci tornerò e un’altra volta cercherò di spiegarmi in modo più digeribile, è una cosa su cui devo lavorare molto, ma sintetizzare la complessità senza banalizzarla mi sembra sempre estremamente difficile.

        • Francesco scrive:

          x MM

          attraverso le categorie con cui tu pensi. o pensi che siano una creazione spontanea o personale?

          si tratta di robaccia che per osmosi passa dai prof di liceo classico ai pubblicitari/preti/maestri alle famiglie ai bimbi

      • PinoMamet scrive:

        Non credo in effetti che il mondo attuale c’entri granché con i filosofi tedeschi imparati a scuola.
        L’ultimo che ha avuto una decisa influenza è stato Marx, ma ormai è un ricordo anche lui.
        Forse stiracchiando si poteva tirare in ballo Hegel per il Nazismo, ma in realtà qualunque altra cosa andava bene, nei fatti, dalla teoria razziale incentrata dai colonialisti inglesi fino al misticismo pseudo tibetano.

        Neppure l’influenza di Freud, a conti fatti, è arrivata molto oltre a qualche regista e scrittore newyorkese (i francesi preferiscano dei loro parolai fatti in casa) e non definirei il mondo di oggi “freudiano”, tranne un paio di espressioni che sono diventate di uso comune.

        Mi pare che le persone più potenti oggi siano mosse soprattutto da grandissimo individualismo, non ci veda alcun pensiero filosofico dietro.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per PinoMamet

          “Mi pare che le persone più potenti oggi siano mosse soprattutto da grandissimo individualismo, non ci veda alcun pensiero filosofico dietro.”

          Poi è chiaro che la gente è mossa da fattori immaginari/psicologici fortissimi:

          – l’isolamento dalla sofferenza e dalla morte
          – la sensazione di essere coccolati e benvoluti (mille pubblicità al giorno ti assicurano che tu sei prezioso)
          – l’affidamento alla tecnologia che “fa tanto comodo”
          – l’isolamento completo dalla vita (caldo, freddo, odori, zanzare…)
          – l’idea che esiste un modo per soddisfare ogni proprio desiderio, senza limite alcuno, e se non c’è ancora, ci sarà il modo domani
          – la percezione dell’altro come di individui umani (al massimo animali domestici) con cui si entra in contatto precario per brevi momenti
          – l’idea che c’è uno Stato che ci Pensa sempre

          Sono tutte cose che modellano un’antropologia molto precisa.

  35. Miguel Martinez scrive:

    Come forse sapete, sta assaporando per un attimo la vita dietro le sbarre il signor Niccolò Donzelli, fratello piddino del deputato fratellino Giovanni (che Niccolò l’è come Lapo, Ginevra, Guia, Duccio e Dianora).

    Credo che questo articolo su Niccolò Donzelli dica tutto quanto ci sia da dire sul motivo per cui Dio tra poco sterminerà, se non l’umanità, almeno i fiorentini:

    https://www.engage.it/agenzie/niccolo-donzelli-nuova-agenzia.aspx
    19/06/2020

    Niccolò Donzelli lascia Aria Adv e si appresta a lanciare una nuova agenzia

    Il fondatore della holding Nest Investimenti continuerà ad occuparsi di creatività, consulenza e produzioni video dando vita ad una nuova società
    Niccolò Donzelli

    Saranno mesi intensi quelli che si prepara ad affrontare Niccolò Donzelli. Il manager ha infatti lasciato a maggio il vertice di Aria Adv, l’agenzia pubblicitaria che ha guidato come Ceo dal 2014. “Si è concluso un percorso molto bello”, spiega Donzelli. “Ora voglio continuare l’attività della mia Nest Investimenti guardando al mondo del digitale e delle grandi trasformazioni che questa esperienza del lockdown ci ha lasciato in eredità”.

    Donzelli è infatti il fondatore di Nest Investimenti, la holding attraverso la quale negli ultimi quindici anni ha investito in più di venti startup, dall’editoria all’information technology. Quartier generale a Firenze, la sua città natale, ma sede operativa da sempre a Milano e negli ultimi anni anche a Shanghai e Pechino, dove ha prodotto numerosi cortometraggi e spot pubblicitari per i più prestigiosi brand cinesi del fashion con attori e testimonial di eccellenza come Cristiano Ronaldo e Zhang Hanyu.

    Attualmente Niccolò Donzelli è executive advisor per Giglio Group spa, società e-commerce 4.0 quotata al segmento Star di Borsa Italiana con sede a Milano che offre servizi su misura B2C e B2C con le sue divisioni IBox Distribution e IBox Digital. Il manager ha inoltre recentemente siglato un accordo di advisory anche con la società 7Hype, specializzata in marketing automation con sedi in tutta Europa. Niccolò Donzelli è ora intenzionato ad aprire una nuova agenzia e a continuare così ad investire in creatività, consulenza e produzioni video guardando con particolare attenzione al mondo del branded content, dello storytelling e dell’advertsing digitale. L’ultima produzione video diretta personalmente da Donzelli per Aria Adv è stata lo spot pubblicitario che Eurospin manderà a breve on air. La catena di supermercati aveva indetto una gara creativa vinta dalla milanese Conic Agency di Alberto De Martini. Indiscrezioni di mercato dicono che proprio sul set Eurospin tra Donzelli e De Martini sia nata una bella sinergia e una forte empatia, e che dunque tutto questo potrebbe portare ad una joint venture nel mondo dell’advertising.

    • PinoMamet scrive:

      Bello, c’è anche in italiano? 😀

      Comunque spero che in carcere a Donzelli gli facciano un servizio su misura B2C, anche più largo se possibile, in una bella joint venture tra carcerati che lavorano in sinergia, così gli lasciano un bel branded content che potrà storytellare a piacere.

  36. Moi scrive:

    @ ANDREA DI VITA

    Sempre AI … probabilmente, questione NON di SE … MA di QUANDO
    (inquietante : specie se penso che con l’ algoritmo è ‘sta “Megan” ad aver trovato me !)

    https://www.youtube.com/watch?v=BRb4U99OU80

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ moi

      “Megan”

      Vabbè, sembra un misto fra ‘AI’ di Spielberg (a sua volta versione sci-fi di Pinocchio) e Choky…

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Moi scrive:

        Il Chucky dell’ ultimo remake è un giocattolo robotico diffettoso … non più un criminale con l’ anima trasferita da un rito Voodoo !

        M3gan () potrebbe essere interessante per il discorso “Hybris”, che, per una AI, qualsiasi essere umano (… perfino Andrea Di Vita ! 😉 ) è irrazionale e contraddittorio poiché ha quel “bug di sistema” che sono i sentimenti :

        programmata (parametri da “Woke” con pure le “màicroagressions” … suppongo) da una giovane ingegnerA (?) “Geek Workaholic” quasi a-sociale per proteggere da qualsiasi pericolo / aggressione a livello fisico e/o emotivo una bambina segnata per sempre da una tragedia familare … appena la cinna si trigghera, l’ automa ne elimina la causa.

        … in pratica, nella sua pericolosità, l’ AI ha ragione !

        • Moi scrive:

          O il classico Ultron, programmato da Tony Stark per la Pace Perpetua (Eco Kantiane …) giunge alla conclusione che se la causa di conflitto è la natura umana stessa (cambia solo il potenziale di violenza dei mezzi a disposizione per imporsi) … allora la Pace Perpetua è possibile solo in un Mondo Senza Umani.

          PS

          Model 3 Generative ANdroid

          Tu sai che le “AI Generative” esistono già … ovviamente 😉 con le Migliori Intenzioni.

          NON ne nego l’ utilità … ma è così paranoico pensare che possa sfuggirne il controllo umano ?

  37. Moi scrive:

    Il Professor Alessandro Barbero risponde alla domanda SE è tornato il FaSSismo 😉

    https://www.youtube.com/watch?v=PCD6eQSQgos

  38. tomar scrive:

    Prima di passare ai fascisti del terzo tipo, forse i più pericolosi,
    una noticina ancora su quelli del secondo, ovvero “sono umani anche loro”.

    Berlusconi: “Giorgia Meloni supponente, arrogante e offensiva”. Lei lo gela: “Manca un punto, io non sono ricattabile”.
    Giorgia Meloni è stata pressoché unanimente apprezzata nei giorni dopo la vittoria elettorale per la sobrietà con cui ha evitato toni trionfalistici, dichiarazioni tonitruanti e si è messa invece a lavorare in silenzio per mettere in piedi una squadra di governo che ha capito subito doveva avere un minimo di consistenza, almeno nei dicasteri decisivi,
    per affrontare tempi che non si augurerebbero al proprio peggior nemico.
    Insomma ha dato prova di essere comunque la più sveglia e “seria” del mazzo.
    Non aveva però messo in conto la variabile Berlusconi impazzito (per la Ronzulli, guarda te, chissà perché).
    E certo il Berlusconi abituato al 2001-2002 quando faceva votare a marce forzate e perinde ac cadaver i suoi dipendenti (tra i quali Giorgetta) perché gli sciorinassero le leggi ad personam che gli erano necessarie per sfuggire ai processi (trasformando al contempo tutti gli italiani da cittadini a sudditi dell’ancien régime) fa oggi chiaramente
    fatica a non poter più comandare come è da sempre abituato.
    Ma questo Giorgia, che ben lo conosce, non poteva non saperlo e quindi anche se si sente oggi abbastanza forte da non sentirsi obbligata a soddisfare tutte le richieste dell’ex capo, doveva avere l’avvertenza di – mentre troncava i desiderata del Berlusca – al contempo sopire.
    Ma il nihil humanum a me alienum puto vale alla fine anche per lei, ha anche lei il suo fondo di passionale dignità, sentimento sconveniente per il politico accorto, e così ai giornalisti che la braccavano all’uscita dal palazzo ha resistito e resistito fino al momento in cui, già entrata in macchina, non più reggendo la sventurata rispose: io non sono ricattabile!
    Con ciò svelando platealmente anche a chi finora fingeva di non saperlo qual è sempre stato il nodale instrumentum regni dello sdoganatore della destra postfascista.
    Resta solo un interrogativo: parlerà la Ronzulli?

    • Daouda scrive:

      Volevamo Berlusca presidente della repubblica…

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ tomar

      “ricattabile”

      Trattandosi di (ex?-)estimatrice del duce, ritengo che nello sfogo Meloni si sia dimenticata una parola.

      Oggi ostentare tolleranza al fascismo sembra tornato di moda, per cui probabilmente la frase che Meloni aveva in mente era:

      “non sono PIÙ ricattabile”.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • tomar scrive:

        @ Andrea de Vita
        “non sono PIÙ ricattabile”

        Anche, benché, se esaminata in situazione, il completamento più hic et nunc mi parebbe debba essere: “non sono ricattabile COME TE”.
        Citofonare Ronzulli.

  39. Moi scrive:

    Direi i “Tedeschi Fatti [nemmen da tutti gli istituti, anzi, una piccola minoranza …] a Scuola” 😉 che ancora pesano su questo “Occidente” sono quelli della Scuola di Francoforte.

    Abbiamo la contraddizione (?) fra una tecnologia soprattutto informatica avanzatissima MA qualsiasi “atavica” certezza viene liquidata con un’ alzatina di spalle in due parole :

    ” Costrutto Sociale ” .

  40. tomar scrive:

    a tutti
    Miguel: “Non so, per me godermi la vita è questo”

    Che ah les beaux jours andarmi a leggere i commenti di quei tempi, tra i quali quelli di alcuni che purtroppo ci han lasciato, e scoprire, per esempio, che Daouda faceva anche qualche osservazione non meramente vaffanculista e che condivido con Francesco più di quanto pensavo, per esempio lo sfrenato amore per i fiorentini…

    • Daouda scrive:

      Io faccio sempre osservazioni meritevoli. È che dopo 10 anni me inizia a rode er culo.

      Miguel è rimasto al neo-liberismo non capendoci un cazzo. Posso inalberarmi un attimo nel constatare che cianciare ed esprimersi non serve a nulla consapevole che il tempo delle chiacchiere è finito?

  41. tomar scrive:

    a Pino Mamet
    “semplicemente perché funziona così, per fortuna , le persone hanno il diritto di spostarsi e lo fanno.”

    Ma Pino, non pensi che si potrebbe affrontare la questione in modo meno rigidamente schematico e considerare che le diverse città, in Italia e nel mondo, hanno caratteristiche diverse e peculiari?
    Miguel parte chiaramente e necessariamente dal suo personale, dal suo vissuto nella zona di Firenze in cui vive, e io, che pur abito in un’altra zona di Firenze dove i turisti proprio non arrivano (al massimo arrivano ogni tanto le orde di tifosi diretti allo stadio e anche selvaggiamente parcheggianti) condividerei come del tutto come umana e razionale l’idea di trasformare QUELLA zona d’oltrarno in un’area pedonale (e ciclabile of course), con solo determinati percorsi riservati ai mezzi pubblici, che tra l’altro potrebbero portare più agevolmente a destinazione i turisti.
    Sarebbe un così sconvolgente diktat che vieta a chiunque di andare ovunque quando gli pare?
    Stesso discorso, ad esempio, per Venezia: ricordo ad esempio i lai dei “liberisti” (e dei commercianti al seguito) di fronte alla proposta del numero chiuso a Venezia, idea che qualsiasi amante di quella città dovrebbe considerare come il programma minimo, lai che per altro mi hanno ricordato quelli contro gli “ambientalisti” che si opponevano alla proposta di De Michelis dell’Expo 2000 a Venezia.
    Insomma, un po’ di buon senso: tot urbes, tot sententia.

    • Daouda scrive:

      Ma fate quello che cazzo vi pare l’Oltrarno di MM è pieno de allogeni voluti dal sistema.

    • PinoMamet scrive:

      “Ma Pino, non pensi che si potrebbe affrontare la questione in modo meno rigidamente schematico e considerare che le diverse città, in Italia e nel mondo, hanno caratteristiche diverse e peculiari?”

      questo lo davo un po’ per scontato…

      “Miguel parte chiaramente e necessariamente dal suo personale”

      appunto io esisto per ricordargli 😉 che esiste anche il personale degli altri… 😉

    • PinoMamet scrive:

      Comunque il numero chiuso è una cosa che va bene per le facoltà universitarie, e non tutte;
      non per le città.

      Nelle città si può pensare di limitare l’inquinamento, di incentivare i mezzi pubblici, di moltiplicare i parcheggi in luoghi razionali
      (non di diminuirli…) insomma tante misure per renderle più vivibili per tutti ; limitare l’accesso no, è una cosa medievale e odiosa, come quel tal Borromeo (non mi degno di chiamarlo signore perché signori si nasce, e lui chiaramente è nato ladro, pezzente e infame) che tuttora si fa pagare una tassa dai pescatori, sia dilettanti che professionisti, sul Lago Maggiore (lo leggevo su un quotidiano online l’altro giorno) come se le acque fossero roba sua.

      Se l’Italia fosse il famoso “paese serio” lo prenderebbe a calci in culo e si farebbe rimborsare almeno 150 anni di tasse rubate ai cittadini.

      Invece è un paese di merda e chiede a me le tasse, e loda

      • PinoMamet scrive:

        loda quel cane di Borromeo che “cura le acque” (in realtà pare non faccia proprio un cazzo oltre a rubarsi i soldi).

        Viva la libertà, cazzo!

        • Daouda scrive:

          Ma infatti Miguel è un cojone. Se vuole l’isola pedonale restituisca l’Oltrarno. Sò tutti bboni a sceegliese ed apparecchiasse le teorie politiche destruttorando le implicazioni e le conseguenze.

          P.s. a me va benissimo così, come anche se venga abbellito o distrutto wuel luogo vissuto da chissá chi. Ma è la vostra retorica che fa schifo. Se capisce che nun funziona un cazzo

      • tomar scrive:

        numero chiuso “non per le città”
        Ripeto: tot urbes, tot sententia.
        E io per il numero chiuso ho citato non a caso Venezia, la cui unicità urbanistica è universalbanalmente conosciuta.

        • PinoMamet scrive:

          Sarà ben unica, ma il numero chiuso mi sembra una scelta neanche tanto sottilmente odiosa.
          Facciamo entrare solo chi paga tanto e può permettersi di stare tanto. No, mi dispiace, una città non è un museo, neppure Venezia, e non è un club privato, ma è una città.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Pino Mamet

            “Facciamo entrare solo chi paga tanto e può permettersi di stare tanto

            Non sono affatto sicuro che il numero chiuso sia una buona soluzione. Comunque si tratta di 10 euro al giorno.

            • Miguel Martinez scrive:

              Venezia

              https://www.viagginews.com/2022/09/05/venezia-ticket-ingresso-pagamento/

              Saranno dai 3 ai 10 euro, invece ciò che mi fa incavolare è che chiedono il QR code da scaricare sullo smarfo.

              Capisco che dovrei dare 3 euro al Comune dove butterò i miei rifiuti. Non capisco perché il Comune di Venezia mi ordina di dare (poniamo) 300 euro a uno squalo di imprenditore cinese.

            • tomar scrive:

              Per Miguel
              “Non sono affatto sicuro che il numero chiuso sia una buona soluzione. Comunque si tratta di 10 euro al giorno”.

              Certo gratuito sarebbe più giusto, ma sai qual è oggi il costo del biglietto per un vaporetto (anche se ti servisse solo per passare da una sponda all’altra del Canal Grande)? 9,50 euri
              Io infatti a Venezia (dove fortunatamente sono sempre ospitato) giro sempre e solo a piedi.

            • PinoMamet scrive:

              10 euro al giorno mi pare una soluzione ragionevole, e non la definirei “numero chiuso” ma odioso balzello, ma non odiosissimo e tutto sommato sopportabile.

              • Alam al-mithal scrive:

                E in caso di turista che resti dai tre giorni ad una settimana il balzello verrebbe meno? Altrimenti parliamo di 30-70 euro; io a venezia non andrei per meno tempo, potendomelo permettere, o non ci andrei, quando ci sono stato, anni fa, ci sono stato una settimana. Un problema che vedo è il turismo da una giornata, specie in una città come Venezia, cosa che capisco ma non concepisco. Comunque c’è per ora, quindi la questione del balzello per più giorni com’è(come sarebbe?

              • Alam al-mithal scrive:

                “l’obbligo di comprarsi uno smarfo per entrare,”

                Ah, addio Venezia allora, salvo cambiamenti futuri. Peccato, mi mancava l’isola di San Michele.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Alam

                “Ah, addio Venezia allora, salvo cambiamenti futuri. ”

                Aspetta, dicono che ci sono gli stessi sistemi del Grimpasse, e “quindi si scarica sullo smarfo” ecc.

                Se sono gli stessi sistemi del Grimpasse, è possibile stamparsi il marchio dell’Anticristo su un foglio di carta e fissare con profondo odio, ma in silenzio, l’orco che te lo controlla sul suo smarfo.

              • Alam al-mithal scrive:

                “con profondo odio, ma in silenzio”

                E poi dicono che vince Sauron; bisogna sfidarlo, l’orco, con almeno quattro pagine di dialogo se no che Battaglia dell’Era ci prepariamo? La battaglia della Prima, Seconda e Terza Era: il Silmarillion (, lo Hobbit) e il Signore degli Anelli, Quarta era: un tweet su tweetter o come si scrive. Mannaggia all’Apocalisse nell’epoca degli influencer.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per tomar

      “Stesso discorso, ad esempio, per Venezia”

      In effetti, è un bel problema.

      Perché quasi nessuno che visita Venezia, si ferma a Venezia, nemmeno per pernottare.

      Certo, probabilmente si fermeranno a un ristorante, o a un bar, o compreranno un souvenir, ma non è detto che i proprietari dei suddetti locali siano residenti a Venezia.

      Quindi il minuscolo numero di residenti sopravvissuti a Venezia, più quelli di Mestre che non hanno mai “goduto” di un turista, si trovano ad accollarsi i costi per la gestione di milioni di persone, in una città che sta affondando e quindi ha costi molto maggiori di altre città.

      Da lì l’idea di obbligare chi visita Venezia a contribuire comunque.

      Certo, ogni veneziano è teoricamente libero, nelle stesse condizioni, di andare a fare il turista a Chicago o a Wuhan, o altri luoghi da cui provengono i turisti.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Tomar

      ” l’idea di trasformare QUELLA zona d’oltrarno in un’area pedonale”

      A essere onesti, comunque gli oltrarnini (a parte me) non vogliono affatto una zona pedonalizzata.

      Vogliono poter parcheggiare la loro macchina entro un chilometro da casa, senza dover pagarsi un posto macchina privato (prezzo medio 50.000 euro).

      Cosa semplicemente impossibile, se devono fare concorrenza a trecentoquarantamila altri fiorentini. Che nei loro quartieri, non hanno questo problema.

      • Daouda scrive:

        Ma fa n garagge vosì godo a famme dá 2 piotte dall’oltrarnini nun se po’ fa?

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Daouda

          “Ma fa n garagge vosì godo a famme dá 2 piotte dall’oltrarnini nun se po’ fa?”

          Non sono sicuro di aver capito.

          Ogni tanto qualche speculatore propone di trasformare un grande, vecchio fondo in posti macchina a pagamento.

          E il Comune stesso si propone di fare parcheggi “pertinenziali” a pagamento.

          Dove “pertinenziale” significa ad esempio, che tu abiti a Scandicci, ma possiedi un ristorante a San Frediano che impedisce ai sanfredianini di dormire, con 40.000 euro puoi comprare dalla “partecipata” del Comune un posto macchina. Cosa che non cambia minimamente il traffico notturno potenzialmente infinito verso San Frediano, ma significa che sei oltrarnino, devi pagare per un posto macchina, se abiti a Scandicci no.

          Una cosa che fa arrabbiare gli oltrarnini molto più di chi propone la pedonalizzazione.

          • Daouda scrive:

            Garage autorimessa non box. Io sò garagista.

            Figurate pagare le strisce blu per me manco dovrebbero esiste.
            Ad ogni modo era na battuta non se può scavá pe fa n garage

      • tomar scrive:

        Per Miguel
        “a essere onesti”

        Eh sì, a essere onesti si deve prender atto che anche gli oltrarnini, a parte qualche anacoreta come Miguel (ma per essere sempre onesti aggiungiamoci anche i non pochissimi che l’auto non se la possono proprio permettere) sono comunque legati all’ipersistema dell’automobile privata.
        E dunque? dunque rassegniamoci all’idea che una soluzione umana e razionale saranno forse costretti a trovarla i nostri nipoti.

        • PinoMamet scrive:

          Vabbè mo’ sembra l’era glaciale…

          Votate un amministratore che proponga di trasformare un grande, vecchio fondo, in posti macchina NON a pagamento per i residenti.

          Fate la zona a traffico limitato, fate le righe bianche e blu, che i non residenti le pagano e i residenti no

          Davvero, con tutto il bene, l’Oltrarno non è Venezia e è identico architettonicamente a almeno una cinquantina di altri posti in Italia, a una stima prudente: non mi pare tutto ‘sto problema….

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Pino Mamet

            “Votate un amministratore che proponga di trasformare un grande, vecchio fondo, in posti macchina NON a pagamento per i residenti.”

            I residenti sono circa 4000.

            I fondi potrebbero ospitare sì e no 100 posti macchina.

            Credo che i prima a sbagliare siano gli oltrarnini, che si sono privati della possibilità di camminare per strada senza venire arrotati, e pensano solo a come trovare un posto per la loro macchina.

          • PinoMamet scrive:

            Stavo cercando dei dati per smentirvi tutti e dimostrare che, come al solito, c’ho ragione, cosa di cui peraltro mai dubiterò.

            Trovo questo documento, che mi metterò a studiare, ma che mi stupisce subito per l’arroganza delle domande retoriche dei titoli.

            “Una provincia come le altre?”
            Sciorina dei numeri, dai quali parrebbe che beh, sì, è una provincia come le altre…

            “Firenze capoluogo o Firenze “capitale”?”
            Capoluogo, come tantissimi altri.
            capitale de che?
            è stata capitale del Regno d’Italia, ma caspita, anche la cittadina dove lavoro lo è stata, e ben prima…

            ma ‘sti fiorentini, scendessero un pochino dal piedistallo? 😉

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Alam

              “Ah, addio Venezia allora, salvo cambiamenti futuri. ”

              Aspetta, dicono che ci sono gli stessi sistemi del Grimpasse, e “quindi si scarica sullo smarfo” ecc.

              Se sono gli stessi sistemi del Grimpasse, è possibile stamparsi il marchio dell’Anticristo su un foglio di carta e fissare con profondo odio, ma in silenzio, l’orco che te lo controlla sul suo smarfo.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Pino Mamet

              “capitale de che?
              è stata capitale del Regno d’Italia”

              purtroppo è stato un momento nero del nostro passato, segnato da una serie di delitti urbanistici.

              Noi però, prima, si era capoluogo del Granducato.

              • Miguel Martinez scrive:

                Ma a parte la capitale…

                hai ragione sulla somma di arroganza di amministratori che appartengono al Partito Unico che ha Sempre Moralmente Ragione, e amministrano una cittadina che WOW gode dell’ammirazione di centinaia di milioni di turisti dei Paesi che Contano, e che magari masticano due parole di inglese, e che fanno le startuppe con i soldi della Fondazione che comanda sulla città e ci sbattono sopra il nasone di Dante, e che hanno i vigneti che esportano in Cina e nelle mescite ti mettono in evidenza blocchi di cadaveri perché la Bistecca Chianina va mangiata cruda…

                E tanto beceri a bociare per strada, quanto pisseri nel nascondersi dietro i muri…

                I fiorentini possono essere davvero insopportabili!

              • Miguel Martinez scrive:

                “I fiorentini possono essere davvero insopportabili!”

                Poi incontri il musicista che vive nel palazzo con la statua di Artemide e i soffitti affrescati che rischia tutto per un ideale, e l’urbanista di estrema sinistra arrabbiato per gli scempi e che è l’unico inquilino dell’immenso palazzo con le scale trionfali, e l’inglese che sta qui da quattro generazioni (che è un bel po’ di tempo, a pensarci) ma non ha ancora imparato bene l’italiano, e la contessa che aveva la zia santa che tutti si ricordano, e il simpaticissimo amministratore di condominio che mi chiede aiuto per come spiegare ai condomini di un palazzo storico che devono tirare fuori quattro milioni di euro per restaurare una facciata (colpa peraltro di Firenze capitale, ma sarebbe un lungo discorso)…

                e cogli anche l’altra faccia di questo stranissimo luogo.

  42. tomar scrive:

    Per Miguel
    “a essere onesti”

    Eh sì, a essere onesti si deve prender atto che anche gli oltrarnini, a parte qualche anacoreta come Miguel (ma per essere sempre onesti aggiungiamoci anche i non pochissimi che l’auto non se la possono proprio permettere) sono comunque legati all’ipersistema dell’automobile privata.
    E dunque? dunque rassegniamoci all’idea che una soluzione umana e razionale saranno forse costretti a trovarla i nostri nipoti.

    • Alam al-mithal scrive:

      Io penserei che perchè i nipoti trovino qualcosa i nonni debbano, almeno un po’ di nonni, cominciare a pensarci, almeno a inquadrare correttamente il problema, altrimenti anche un lampo di genio, un salto geniale cadrebbe in terreno non adatto sia in chi ce l’ha che nell’ambiente.

  43. PinoMamet scrive:

    Per Daouda: ho controllato una vecchia mail e ci ho trovato i tuoi auguri per Pasqua, pensa te.
    Scusa se non ti ho risposto! In realtà la uso pochissimo.
    Grazie comunque!!

  44. Peucezio scrive:

    Miguel,
    “E’ questo aspetto di Peucezio che mi rimane incomprensibile.
    Magari si esprime in modo poco chiaro, ma si ha l’impressione che per lui “godersi la vita” significhi sonnambulare per un vasto centro commerciale, con un’incessante musica ipnotica in sottofondo, a guardare lucine scintillanti e comprare, in un tepore di quelli dove non senti nulla. E qualunque cosa metta in pericolo questo stato di trance è una malvagia imposizione di uno Stato Moralista.”

    Ma no!
    Ci sono da una parte i vitalisti: gran mangiatori di carne, scopatori, che corrono con macchine rumorose e inquinanti di grossa cilindrata, che amano la vita, che è anche soprca, rumorosa, violenta, non asettica.

    E poi invece ci sono ‘sti frocetti postmoderni esangui e quasi rarefatti, che hanno cinquantamila intolleranze alimentari, a cui piace tutto ciò che è pulitino, verde, sostenibile, perbenino, quasi asettico, che non fumano, non si ubriacano, non scopano, vanno in bici e somigliano più loro al tipo del centro commerciale che dicevi.

    I miei sono tipi anni ’60, schietti, carnali, ruspanti, dicono parolacce, fanno rutti e scorregge.

    • Peucezio scrive:

      Comunque lo stato ha sempre torto, qualunque cosa imponga. Lo stato è il MALE per definizione, è intrinsecamente demoniaco.

    • Ascetico scrive:

      Io c’ero negli anni 60. Il consumismo iniziava a farsi avanti, ma la società era ancora quella basata sulla cultura contadina.
      Le donne erano molto meno disinibite delle attuali, quindi non vedo dove si potesse praticare tutto questo vitalismo. C’era il mito delle “Tedesche” che venivano a passare le vacanze nella Riviera Romagnola. Boh! Più che altro si favoleggiava…non so poi in pratica cosa succedeva. Non ho trovato dati sulla prostituzione, ma secondo me all’epoca c’era meno “offerta” rispetto a oggi. Non parliamo poi delle droghe.
      https://www.storiologia.it/tabelle/popolazione06.htm
      Qui la tabella che riporta i consumi alimentari negli ultimi 100 anni. Si beveva più vino e si mangiava circa la metà di prodotti di origine animale.
      Insomma se vogliamo parlare di vitalismo l’epoca più “vitalista” sembrerebbe proprio la nostra.

      • Peucezio scrive:

        Ma è proprio questo il punto.
        Il vitalismo è una categoria antropologica, non una disponbilità di beni materiali.
        La carenza non produce Greta. Greta è un prodotto dell’abbondanza.
        Ma Greta produce la carenza. Ma non una carenza che produce umanità vitale, una carenza squallida.

        • PinoMamet scrive:

          Io ho accompagnato degli studenti, pre-Covid, a Milano per altre cose.

          Scatta nel frattempo una manifestazione pro-Greta: gli studenti, anzi, soprattutto le studentesse più “impegnate”, ci si sono buttate dentro con entusiasmo.

          Non mi è sembrata una cosa squallida, anzi, ci ho visto molta vitalità.

          Ma il mondo che “vuole Greta” (ammesso che conti ancora qualcosa Greta) è squallido?
          Forse un po’ sì, ma il fatto è che squallido per tanti, e magari fighissimo per pochissimi.

          • Peucezio scrive:

            Beh, no, all’umanità di oggi e del futuro può essere che piaccia.
            È come un mondo senza donne: se diventano tutti omosessuali o impotenti, gli sta bene.
            Però sai che meraviglia?

    • PinoMamet scrive:

      Io di quell’epoca ricordo i racconti dei genitori.

      C’erano le canzonette popolari “a quindici anni facevo l’amore”.. e lo facevano davvero. Molto più di adesso, direi, dove i quindicenni, che vedo tutti i giorni, conoscono il sesso solo tramite telefonino.

      Le storie di quell’epoca sono quelle di un progresso velocisissimo e abbracciato con entusiasmo
      (mio padre passò in pochissimi anni dalla mula, con sella da ufficiale dell’esercito, alla Lambretta, alla NSU Supermax 250- gran moto- a uno spiderino verde bottiglia del quale non ricordo il marchio…)

      di sesso fatto allegramente, “fuitine” (qui avevano un altro nome) e gravidanze extra matrimoniali, figli illegittimi sparsi in giro ma riconoscibilissimi dalla faccia (il mio bisnonno napoletano di origine ne ebbe non so quanti, e anche i suoi figli, begli uomini, erano molto gettonati…)

      sì, direi che ha ragione Peucezio.

      • PinoMamet scrive:

        E voglio di nuovo ricordare il pappone della nostra cittadina, con pelliccia, sombrero e moto Guzzi, poi passato alla Harley Davidson, rosa…

        Prostituzione diffusissima anche dopo la chiusura delle apposite case, comunemente accettata come parte della iniziazione sentimentale del giovine.

      • roberto scrive:

        Io dei ricordi dei miei genitori ne ho l’impressione di un periodo davvero cupo e oppressivo, specialmente per le donne….sarà forse l’Italia del sud che era molto diversa da quella del nord, ma non ci credo molto….

      • PinoMamet scrive:

        Non ne ho idea. Non mi invento niente, queste che riporto sono cose peraltro sulla bocca di tutti qua da me.

        Tra l’altro uno di questi figli illegittimi mio lontano parente ha fatto anche una causa, un paio di anni fa, per eredità ovviamente, con tanto di cadaveri riesumati e test del DNA…

        Comunque non ho l’idea di un’epoca particolarmente oppressiva, semmai “tranquillamente” maschilista e ancora abbastanza classista, elastica per quanto riguarda i costumi morali dei maschi eterosessuali delle classi inferiori, rigida per le ragazze di buona famiglia.

      • Ascetico scrive:

        Mamet
        Peucezio dice che adesso sono tutti ascetici.
        Ma ti pare che adesso non ci siano tutte quelle cose che dici tu? Certo che ci sono, solo che ce ne sono di più e con meno “favoleggiamento” e morbosità da scarsità come succedeva negli anni 60. E non dire che non conosco i giovani perché mio figlio era giovane l’altro ieri.
        Per quanto riguarda la noiosa questione della bistecca basta guardare i numeri.
        Auto, se andava bene se ne possedeva una a famiglia, ma mi ricordo che ancora in tanti andavano a lavorare in corriera o in giro con la lambretta. Il bambino sul pianale davanti e la moglie seduta dietro lateralmente con la borsetta sulle ginocchia. Sicché tutta la famiglia rischiava allegramente di ammazzarsi ad ogni viaggio. I primi termosifoni sono arrivati mi pare negli anni settanta. La televisione aveva un canale o due. Censure a non finire.
        Lasciamo perdere. Mamet spara meno giudizi e informati decentemente.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Ascetico

          “. I primi termosifoni sono arrivati mi pare negli anni settanta”

          Infatti.

          Però Peucezio sembra schierarsi a difesa di chi vuole mantenere il riscaldamento a manetta anche a maggio. E mi va anche bene, solo che per lui difendere i termosifoni a manetta è un modo per difendere lo stile di vita… degli anni Sessanta!

          • Peucezio scrive:

            Miguel,
            ammetterai che un conto è fare delle rinunce perché si viene dalla povertà e dall’essenzialità (con tutti i vantaggi anche che tutto questo comporta: crescere all’aperto, mangiare roba sana e tutto il resto) e si va verso il benessere e l’abbondanza, essendo strutturati per viverci senza, ma al tempo stesso con l’ottimismo e la proiezione prometeica verso un progresso sentito come aproblematico e luminoso, non patogeno e nevrotizzante come poi abbiamo visto che è con la generazione successiva, un conto è fare rinunce per assecondare una decadenza senza prospettive, un degrado progressivo, materiale, ma anche antropologico e culturale.

        • PinoMamet scrive:

          Io sono informato BENE e assai meglio di te.

          Che spari giudizi sei tu.

          Dietro qualunque nick sei sempre sgradito.

          • Miguel Martinez scrive:

            “Dietro qualunque nick sei sempre sgradito.”

            Una cosa che mi piace molto di questo blog è come a volte ci possiamo avvicinare a quelle tensioni tra persone vive, che avvengono nella vita reale.

            Purtroppo sono molto più belle, quando si possono guardare le persone negli occhi: tra nicki e nacki, si è sempre delle astrazioni.

            Ho guardato negli occhi Pino Mamet, e quindi posso condividere con lui tutta la gamma della vita vera, posso sentirmi vicino a lui, un attimo dopo dissentire profondamente, un momento dopo arrabbiarmi. Ma anche quando mi arrabbio, so che c’era anche quell’altro aspetto…

            Con Ascetico non mi è capitato, speriamo che sia possibile un giorno, Firenze accoglie sempre i viandanti 🙂

          • PinoMamet scrive:

            A me farebbe piacere guardare negli occhi Ascetico.

            Ma non lo legga come una minaccia: mi farebbe piacere per conoscerlo.

            Può darsi che il modo che ha di scrivere i post, che mi irrita aldilà del contenuto dei medesimi, svanisca di fronte all’evidenza della persona reale, viva.
            Poi magari non andiamo d’accordo lo stesso, può essere.

            racconto un fatto vero, che non c’entra.

            L’altr’anno, per un motivo di precedenze (questa cittadina dove vivo è in collina e c’è una strada che si biforca… insomma è difficile da spiegare, ma nessuno ha mai capito chi abbia la precedenza, neppure il Comune)

            insomma per poco non facciamo un incidente, scendiamo e litighiamo: lui è quasi un vicino di casa, una persona che a pelle mi è sempre stata antipatica.
            Ha un sacco di caratteristiche che trovo sinceramente odiose.

            e mentre litighiamo, lui mi fa, a corto di argomenti “ma guarda come sei vestito!”

            e niente, ci guardo: siamo in pratica vestiti uguali.
            Alla fine va a finire che ci abbracciamo, e scopro che abbiamo amicizie e esperienze in comune, anzi, i tratti che mi stanno più antipatici derivano proprio da quelle esperienze…

            e niente, non mi sta più antipatico.

            magari Ascetico sì, se lo conoscessi, chi lo sa. Magari no.
            Sul blog diciamo che non ci siamo capiti, ma la mia porta è sempre aperta.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Pino Mamet

              “Alla fine va a finire che ci abbracciamo, e scopro che abbiamo amicizie e esperienze in comune, anzi, i tratti che mi stanno più antipatici derivano proprio da quelle esperienze…”

              Che bello!

            • Ascetico scrive:

              A Douda consigliavo di guardare negli occhi un maiale. Io lo sguardo umano non lo reggo. Mi sembra sempre di vedere il riflesso di me stesso negli altri. E questo mi dà un senso di disagio insopportabile come se tutto il mondo si restringesse a me soltanto. Forse è una forma di autismo.
              O forse è una cosa naturale. Lo spiegava anche Piero Angela. A molti da fastidio. Preferisco lo sguardo degli animali.
              Quando avevo un fedele cagnolino ci guardavamo spesso negli occhi.
              Adesso in inverno c’è un pettirosso che mi gira intorno mentre sono affaccendato in giardino . Gli fornisco acqua e semi di girasole. Lui mi guarda e io lo guardo.
              Eh, eh!
              Ebbene sì, cosa ci si dovrebbe aspettare da un ascetico?

    • tomar scrive:

      a Peucezio
      “I miei sono tipi anni ’60, schietti, carnali, ruspanti, dicono parolacce, fanno rutti e scorregge.”
      Peucè però, non essere così schematico: anche quei “tipi anni ’60, schietti, carnali ecc.” … vanno in bici anche oggi come allora.

      • Peucezio scrive:

        Beh, ma ci sono ciclisti e ciclisti.
        Una cosa sono i rudi toscanacci o emiliani o lombardi di campagna che andavano in bici con la nebbia a dodici anni, un conto ‘sti ragazzini ecologisti, perbenisti e fobici che mangiano vegano e si scandalizzano di tutto.

        Intendiamoci, meglio questa gioventù, tutto sommato abbastanza innocua, di quella delinquenziale degli anni ’70, che non è che si offendeva se dicevi “frocio”, ma ti sparava direttamente.
        Per me il trapasso resta quello individuato da Pasolini.

  45. Peucezio scrive:

    Per inciso,
    la situazione di Firenze e di San Frediamo è molto diversa da quella di Milano.
    A Firenze le macchine snaturano i quartieri tradizionali dove c’è ancora qualche artigiano e abitante normale.
    A Milano la macchina è un mezzo popolare, cui vengono tolti sempre più spazi di pari passo con la gentrificazione dei quartieri. A Milano la macchina rappresenta il passato, gli anni ’70, quando c’erano ancora i negozietti di quartiere, ecc.

    • tomar scrive:

      Per Peucezio e per tutta la beata gioventù.
      “A Milano la macchina è un mezzo popolare… rappresenta il passato, gli anni ’70”
      Io, milannais, ho preso la patente nel 1966, e uno dei miei primi ricordi da autista in erba è il panico che mi prese nel trovarmi negli ingorghi già frequenti con le fiancate delle auto a pochi centimetri l’una dall’altra.
      Poi, già negli anni ’70, incominciò l’andazzo delle auto posteggiate sui marciapiedi, i larghi meravigliosi marciapiedi milanesi (che Firenze o anche Genova non se li sono mai sognati) sui quali negli anni ’50 volteggiavo con gli schettini o si facevano le gare con le biglie di terracotta (una a cinque, due a tre o dieci a una).
      Poi anche quei marciapiedi cominciarono qui e là a essere ristretti, per lasciar più spazio al traffico veicolare.
      E’ il progresso, baby!

      • Peucezio scrive:

        1966…
        Te see pussee vegg de mì.
        Fra i “milanesi” (io al massimo lo sono adottivamente, anche se dall’età di due anni) credevo, insieme a Francesco, di essere il veterano.
        Hai fatto in tempo a vivere in pieno la Milano più respingente, ma al tempo stesso affascinante, che per me è solo un vago ricordo d’infanzia, ma dall’esterno (per vivere certi contesti dall’interno bisogna essere adulti).
        Quand che gh’era anmò la nebbia, el fregg, i dònn che lavava i pagn sul Navili, i barconi cont la sabbia…

  46. roberto scrive:

    OT ma fino ad un certo punto: si parla di come nel 21 secolo “ there is no such thing as unfettered sovereignty in the 21st century: every country has to accommodate its neighbours, the global economy, reality”

    Leggetelo dice delle ovvietà ma è molto istruttivo e se nemmeno UK può essere “sovereign like a king in a fairytale, able to bend the world to his will”…figuriamoci una regione, un comune, un rione….

    https://www.theguardian.com/commentisfree/2022/oct/14/markets-take-back-control-brexit-humiliation-britain-suez

    • Francesco scrive:

      scusa perchè quando mai c’è stata una roba del genere?

      vicini e realtà sono sempre stati vincoli alle scelte di qualsiasi regnante

      i rapporti economici con l’estero un poco meno ma occorre studiare bene storia prima di azzardare certezze anche su questo

  47. tomar scrive:

    Draghi telefona a Paola Egonu dopo lo sfogo dell’atleta: “È un orgoglio dello sport italiano, vincerà ancora con la maglia della Nazionale”

    Ma non se la poteva far venire in mente la première in pectore questa telefonata?
    Prendeva due piccioni con una fava (l’altro era Letta) e confermava in bellezza la sua nuova statura da statista.
    Il fatto che non le sia venuta in mente non indica tanto che in lei ancora urga l’antica vox quanto che in questi giorni è andata proprio in confusione, come dicevo a proposito del fatto che invece di “troncare, sopire” ha sciaguratamente per lei mandato a quel paese il suo ancor necessario vecchio papi.

    • roberto scrive:

      magari negra e lesbica alla meloni non sta tanto simpatica, e ti puoi truccare e vestire come vuoi ma la sostanza resta quella

      • PinoMamet scrive:

        Non saprei… può essere, ma può essere che proprio non ci abbia pensato.
        Più ancora, credo possa essere che la Meloni sta molto “schiscia” su queste cose: non vuole scontentare l’elettorato storico, che diciamo non stravede per le negre lesbiche, e non vuole ricevere accuse di ipocrisia dalla sinistra o dal suo notevole elettorato “nuovo”…

        è all’opposto di Salvini, che ho sostenuto di tutto e di più, un giorno una cosa e un giorno l’altra, senza porsi nessun problema (nella perfetta tradizione leghista: un giorno autonomisti, un giorno indipendentisti, un giorno federalisti, un giorno gli basta pagare meno tasse, un giorno come sarebbe bello il Sud se fosse amministrato bene, quello appresso Napoli colera…)

        Ogni volta che si è lasciata andare ad esternazioni è stata bastonata, mentre gran parte dei voti credo li abbia presi capitalizzando sulla demonizzazione che le hanno cucito addosso gli altri (francamente un po’ ridicola) e sui tentativi di descriverla come personaggio “sfigato”, e per il resto mostrandosi prudente su tutto.

  48. PinoMamet scrive:

    Ma se uno vuol fare l’asceta usa il computer?
    Chiedo per un amico.

    • Ascetico scrive:

      L’asceta non è al servizio della tecnica. La tecnica è al servizio dell’asceta
      Prego informarsi bene sull’ascetismo.
      Consiglio per l’amico: “La rivolta delle coscienze” di Nino Galloni. Non si spaventi l’amico delle opinioni stile Martinez ivi espresse, in fondo è innocuo.

    • PinoMamet scrive:

      Certe persone credono che questo blog sia un blog ecologista.

      Tanto per fare un po’ di memoria storica, il sottoscritto ha iniziato a frequentarlo quando c’erano dei commentatori interessanti, certamente più del sottoscritto e di certi altri che sono arrivati all’ultimo momento , e si parlava di Islam, immaginario, poesia in lingua persiana, persone accusate più o meno a caso di terrorismo, scrittrici inglesi e molto altro.

      Per chiarire che non ho esattamente idea di quali siano le “opinioni stile Martinez”.

      Ho le mie, che sono pronto a cambiare quando qualcuno mi dimostra che ho torto, come possono testimoniare molti commentatori (alcuni, ahimè, hanno recentemente abbandonato il blog).
      Purtroppo per dimostrarmi che ho torto è necessario dimostrarmi che ho torto, non basta buttare un paio di frasi acide in fondo a un post.

      Chi si approccia a me con rispetto ne riceverà altrettanto, gli altri sono liberi di andarsene in un paese molto popolato, dove possono usare tutti i tricicli elettrici e gli snack a base di bacherozzo che vogliono, per quanto mi riguarda.

  49. tomar scrive:

    Licia Ronzulli oggi:
    ‘Il caso Ronzulli non è mai esistito, e comunque non esiste più. Io sono figlia di un carabiniere (capito ADV?), mio padre ha servito il Paese nell’Arma per tanti anni e mi ha insegnato che servire la Patria è il primo dovere di ogni cittadino e prima di tutto di chi ha responsabilità pubbliche.
    A dispetto delle ricostruzioni malevole, io ho sempre lavorato per questo ( l’incarico all’on. Meloni, che ha il diritto-dovere di guidare il paese per portarlo fuori dalla crisi). Continuerò a farlo… in qualunque ruolo il Presidente Berlusconi ritenesse di indicarmi”.
    Qualunque ruolo?

    • Francesco scrive:

      tomar

      non ti ricordi la prima repubblica? e i meravigliosi giri di walzer dei politici? il principio era sempre quello, “qualunque ruolo” purchè fosse un ruolo

      chiedi a Pino ma credo che il cinema funzioni più o meno così

      😉

      • PinoMamet scrive:

        Non c’avevo mai pensato ma cinema e politica credo abbiano molte cose in comune… e non delle migliori 😀

        comunque, senza mollare il prezioso scragnino (=sedia) del posto fisso, sto meditando con un vecchio socio in crimine di ritornare a distruggere il cinema italiano 😀

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