Riporto per intero un bell’articolo apparso sul sito del Comitato Libertà Toscana.
Consiglio a tutti di guardare con attenzione il servizio di Spotlight citato nell’articolo, che è fatto veramente bene.
In breve: usare una vecchia sedia di legno per fare il fuoco, ha un impatto ambientale minore che mandarla in discarica. Questa ovvietà ha aperto un mondo a quelli che si arrampicano sugli specchi per mantenere la crescita e fingere che possa essere sostenibile: si dichiara che bruciare il legno sia a impatto zero. E che sia “rinnovabile”, nel senso che prima o poi, gli alberi ricrescono. Anzi, vengono fatti ricrescere tutti in serie alla massima velocità, al posto dei boschi con tutta la loro complessità.
E quindi si riversano enormi fondi europei per pagare chi taglia i nostri boschi, trasporta dalla Toscana in Calabria in nave a diesel il legname, per farne uno dei carburanti meno efficienti e più inquinanti del mondo, peggio del tanto vituperato carbone per capirci.
Solo che, miracolo contabile, ne esce che l’Europa sta transitando e azzerando la sua impronta ambientale. E quindi l’80% dei costi lo copriamo noi contribuenti.
LA RABBIA NECESSARIA
Dobbiamo dire ora quello che è necessario. Dopo le alluvioni nelle Marche, si torna sommessamente a parlare di dissesto idrogeologico e di consumo di suolo. Si torna perché era calato un silenzio assoluto. E perché? Perché stiamo disboscando a ritmo forsennato. Il dissesto nasce dal disboscamento.
La Toscana è la regione più “forestata” d’Italia. Per questo è sotto attacco di seghe circolari e macchine che nel giro di qualche secondo trasformano un albero secolare in pellet.

Le centrali a biomasse, finanziate dai soldi pubblici, hanno continua fame di materiale vegetale, che viaggia anche per migliaia di km per essere bruciato, produrre poca energia, inquinare più del carbone.
E’ questa la causa dei disboscamenti? Parrebbe di sì, visto che le tonnellate di legname vengono bruciate a ritmo velocissimo. Come saprete, il materiale vegetale trasformato in pellet deve essere reperito nel raggio di 50, massimo 70 km dalla centrale dove sarà bruciato, altrimenti in calcolo di energia e di costo ambientale, conviene bruciare il gasolio o la nafta utilizzata per trasportarlo. Invece il pellet prodotto in Toscana si brucia in Calabria, a 900 km di distanza, come testimonia questo servizio Rai https://www.rainews.it/rubriche/spotlight/video/2022/07/Spotlight-del-15072022-bbf497fe-1471-413f-a606-ad038289b15d.html
Ma torniamo al dissesto idrogeologico. Il disboscamento libera enormi quantità di terreno, che altrimenti sarebbe stato trattenuto dalle radici degli alberi che formano vere e proprie reti di contenimento. Da qui il dissesto, aggravato dalla cementificazione che crea superfici non permeabili e quindi concentra le masse di acqua piovana altrove. Il disboscamento interessa anche i corsi d’acqua, che i consorzi hanno “ripulito” creando delle vere e proprie autostrade per le acque che prendono velocità diventando delle palle di cannone di varie tonnellate.

Da notare che Regione Toscana ha approvato una legge per consentire il taglio di boschi e foreste dichiarati di “notevole interesse pubblico”. Tagli impossibili fino a dicembre 2021, quando proprio sotto Natale (come mai?) è stata appunto approvata la Legge che aggira la tutela. https://www.toscanachiantiambiente.it/taglio-dei-boschi-in-toscana-pareri-discordi-sulla-nuova-legge/
Ecco lo stato attuale delle cose. Ecco perché dobbiamo arrabbiarci ora per difendere il territorio da quelli che potranno essere dei veri e propri disastri ambientali, umani ed economici. Chiediamo SUBITO LO STOP AI TAGLI DEI BOSCHI! Lo stop agli incentivi pubblici alle centrali a biomasse!
Contatta https://www.comitatolibertatoscana.eu/contatti/ CLT per info e dare una mano attiva sul tuo territorio.

Vedi anche il ns articolo https://www.comitatolibertatoscana.eu/il-pallone-gonfiato-delle-biomasse/
e la ns. mozione contro gli incentivi pubblici https://www.comitatolibertatoscana.eu/mozione-di-clt-no-incentivi-alle-centrali-a-biomasse/
@ tutti
Provate a prendere una spugna nuova e a immergerla nell’acqua. Una volta tirata fuori, hai voglia a strizzate: l’umidità non uscirà mai tutta.
Lo stesso.per il legno: è una struttura spugnosa a celle moto strette. Una volta era viva, è riempita d’acqua. Per quanto la si essicchi, dell’acqua residua resta sempre.
Quando lo si brucia, parte dal calore (e tanta!) si spreca a fare evaporare quell’acqua. Ecco perché il miglio legname sarà sempre meno e ergetico del peggior carbone.
Finché l’umanità ha bruciato legna non ha mai avuto granché energia per quello che inquinava.
Ciao!
Andrea Di Vita
Aò, semo Sem e Frodo …
https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2022/09/25/arianna-meloni-alla-sorella-giorgia-io-e-te-come-sam-e-frodo_e6cf1604-f156-4fe8-aee7-2822fbc50690.html
Meloni :
(Cucumis Melo ; Linneaus, 1753) , piante annue rampicanti della famiglia Cucurbitaceae della quale sono state selezionate innumerevoli cultivar.
OT ma ne avevo letto qui qualche tempo fa
il controllore europeo dei dati personali introduce un ricorso contro il regolamento Europol che permette ad Europol di trattare dati personali di persone non coinvolte in reati
https://edps.europa.eu/system/files/2022-09/EDPS-2022-23-EDPS-request%20to%20annul%20two%20new%20Europol%20provisions_EN.pdf