Ore 13.22, misgendering su Repubblica!

Il quotidiano degli Agnelli coniuga la transfobia con la whorephobia!

Attenzione a seguire il link, dove il lettore viene giustamente messo in guardia:

“The following article might be triggering for some people depending on past experiences.

Please read with caution, go back to the home page, or look at something nice.”

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164 risposte a Ore 13.22, misgendering su Repubblica!

  1. Francesco scrive:

    >>> Please read with caution, go back to the home page, or look at something nice.”

    come sono carini! mi sento quasi commoss*

    😀

    • Miguel Martinez scrive:

      Il SocialJusticeWiki mette un link nelle parole “look at something nice”.

      Siccome io rispetto la sensibilità delle persone, non ho messo il link nel post, lo metto solo qui tra i commenti.

      http://www.sjwiki.org/wiki/Something_nice

      Se siete cinofili, se siete allergici al pelo di gatto, se siete vegani e non vi piacciono i carnivori, se avete mai voluto bene a un topo, se siete contrari allo sfruttamento di immagini di animali, andarci vi potrebbe triggherare cose terribili.

      Siete avvisati.

      • Francesco scrive:

        mi pare un messaggio subliminale a favore del consumismo più sfrenato!

        anzi, un invito a fare anche degli animali dei consumatori! tiribile

        ieri i bambini

        oggi i conigli

        domani i personaggi dei fumetti?

        dove si fermeranno i mercati?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “consumismo”

          Se leggi “Fahrenheit 451” del credente Ray Bradbury, troverai che Gesù vi predica citando alcuni prodotti “di cui ogni fedele abbisogna assolutamente”. Nel libro si predice espressamente che coloro che evangelizzano saranno testimonial pubblicitari alla televisione interattiva del futuro.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            satira? non è colpa mia se negli USA manca una classe dirigente di origine aristotelico-cattolica, che possa prendere a scappellotti i semplici

            lo diceva già Tocqueville, mi pare

            PS il Papa per non ora non fa pubblicità, se non a pessime idee

  2. Moi scrive:

    Be’, NON credo che Repubblica lo faccia per “cattiveria”:

    …. è che mi sa che hanno :

    una redazione traboccante di Boomers da Buongiornissimo Caffé e di Femministe Old School, che neanche sanno che cosa significhi “TERF” … perciò inconsapevolmente sono TERF di sicuro. Legate a doppio filo [cit.] 😉 all’ Ideale “Nazi-Medioevale” 😀 che NON esisterebbero “donne con pene e uomini con vagina” [sic]

  3. paniscus scrive:

    Vengo a conoscenza solo adesso dell’esistenza del portale SJWIKI, e in particolare dell’esistenza della parola “kyriarchy“, che più o meno dovrebbe significare “signoria dei signori” o “supremazia dei superiori” o “dominio da parte dei dominanti“, tutto ovviamente con implicazioni molto negative.

    In pratica, secondo la definizione generale esposta all’inizio, per “kyriarchy” si intende un sistema “interdipendente” di numerose diverse linee di discriminazione, apparentemente tutte diverse, ma con l’obiettivo comune di mantenere i privilegi di un certo gruppo dominante, negando diritti di uguaglianza agli altri.

    L’idea di base (che di per sé non sarebbe nemmeno del tutto falsa, ma che viene portata a trasformazioni topologiche carpiate in dieci dimensioni) è sempre quella che chi ha la fortuna di godere di un privilegio non si rende nemmeno conto che sia un privilegio, ma è convinto che la sua situazione sia la normalità, e che siano “strani” o che siano “eccezioni” quegli altri che non ne fanno parte. E questa, appunto, non è nemmeno una bugia.

    Ad esempio (e per fortuna) è assolutamente normale pensare che la stragrande maggioranza delle persone ordinarie NON sia disabile, e che i disabili in percentuale siano pochi. Questo non vuol dire che non si debbano prevedere precauzioni adeguate per ridurre lo svantaggio sociale dei disabili… ma non vuol dire nemmeno che TUTTI debbano essere trattati come se fossero disabili anche se non lo sono, e che debbano essere offerte sedie a rotelle a tutti, o testi tradotti in braille a tutti, perché “potrebbero essere disabili”, e perché “non è giusto dare per scontato il privilegio”.

    Ma l’idea surreale è che, se statisticamente i maschi discriminano le femmine, gli etero discriminano gli omosessuali, i bianchi discriminano i neri e le altre minoranze razziali, i cisgender discriminano i trans, i normodotati discriminano i disabili, i ricchi discriminano i poveri, e gli istruiti discriminano gli ignoranti, allora TUTTE queste cose insieme dovrebbero parte dello stesso disegno, che dovrebbe andare a vantaggio sempre della stessa classe privilegiata, che è necessariamente maschio-bianco-etero-cis-normo-ricco-laureato-magro-bello-dominante.

    E allora, la professoressa universitaria bianca, lesbica e claudicante, fa parte della classe dominante perché è bianca e istruita, ma contemporaneamente fa parte della classe discriminata perché è donna, omosessuale e disabile? O il muscoloso senegalese assunto come bidello precario in una scuola, fa parte della classe discriminata perché è maschio, sano, etero. e pure belloccio, ma contemporaneamente fa parte della classe discriminata perché è nero e con titoli di studio bassi?????

    L’immagine-simbolo-totale-globale di questa mitica “intersezione” è qui:

    Si nota che tra i diversi possibili assi di discriminazione (tutti concorrenti allo stesso disegno diabolico) c’è anche quello di “Language bias”, ossia i madrelingua inglesi che discriminano quelli che non conoscono l’inglese o che lo parlano a fatica come lingua acquisita.

    Ovviamente, l’intero sito di SJWIKI è tutto rigorosamente in inglese, non esiste traccia, nemmeno parziale, di versioni differenziate in altre lingue.

    • Peucezio scrive:

      Tutto questo è ciarpame classista dei ceti dominanti per rivendicare il loro potere e privilegio.

      È ciò che non ha capito quel pirla di Rampini, che pure non è del tutto stupido, quando dice che il politicamente corretto sarebbe un’ideologia autolesionista e antioccidentale e che quindi bisogna rivendicare l’identitarismo occidentale andando in culo a Putin.
      Cioè Putin, che difende l’uomo bianco, europeo, cristiano eterosessuale è il male e il frociume occidentale sarebbe il bene, ma se smette di essere frociume e si virilizza.
      In pratica lui vuole l’Occidente purché smetta di essere tale, ma al tempo stesso vuole la guerra a ciò che Occidente non è.

    • PinoMamet scrive:

      Non so chi sia Rampini, ma sono d’accordo con Peucezio nella prima frase: tutto questo ciarpame è l’ennesima scusa dei ceti dominanti per rimanere dominanti.

      In fondo è la riverniciatura sgargiante e à la mode del vecchio trucco del Sessantotto:
      borghesissimi studenti figli di borghesissimi borghesi che dicevano agli operai che dovevano sentirsi in colpa in quanto aspiravano ad essere borghesi.

      I SJW fanno esattamente la stessa cosa: centinaia di maschi bianchi eterosessuali e non disabili, che dicono a milioni di loro simili che devono sentirsi in colpa e cospargersi il capo di cenere, mentre loro, in virtù della loro superiore illuminazione, possono rimanere nella condizione privilegiata, al costo di un po’ di (altra “novità”…) autocritica.
      Parigi val bene una Messa 😉

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ pinomamet

        “l’ennesima scusa dei ceti dominanti”

        …rivolta ai ceti dominanti stessi. In Italia – ma sono sicuro anche nei paesi di lingua inglese – se chiedo a uno per strada se sa cosa significano le parole ‘terf’ o ‘cis’ nove su dieci mi prendono per scemo. Del resto è Orwell a ricordare che la prima condizione perché un gruppo privilegiato mantenga la sua posizione di privilegio è una certa autodisciplina nel mantenere una visione distorta (ma non troppo) della realtà.

        Personalmente, io mi considero bastevolmente informato; eppure non capisco il significato di neanche la metà delle sigle contenute in SJWIKI.

        E sì che i post di Moi li leggo da anni, ormai! 😉

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Moi scrive:

          Be’ … credevo che il Listone fosse moooolto più lungo.

          Tuttavia ne ho trovata anch’io una nuova, interessante :

          DEF. ==>

          BROCIALISM [sic]

          The mistaken belief that gender equality will be resolved automatically once a socialist system is in place.

          [cit.]

      • Alam al-mithal scrive:

        @ Pino Mamet “tutto questo ciarpame è l’ennesima scusa dei ceti dominanti per rimanere dominanti.”

        Verissimo, e anche quel che dici sul ’68. Ma secondo me c’è un numero non piccolo, personalmente direi maggioranza, di queste persone (che sono tutt’altro che solo maschi bianchi eterosessuali, anche se hanno in comune una cosa importante, spesso reddito ma comunque linguaggio, non solo inglese ma “culturale”) che credono in quello che dicono. Forse la coincidenza tra convenienze di classe e ideologie espressa, spesso presente e innegabile, è più facile intenderla machiavellicamente o con un gramscismo machiavellico, che una parte di èlite “agnostica” ha, ma la realtà è spesso più complicata di questi schemi e penso proprio che una parte, che credo maggioritaria, creda a ciò che fa in qualche forma (altra cosa le èlite agnostiche e i dipartimenti marketing, ma chissà che non abbiano anche loro una forma “esoterica” da èlite… forse il tutto è un po’ leostraussiano, ma sono schemi per cercare di rendere conto del reale, ci sono sempre limiti).

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        “Non so chi sia Rampini”

        Davvero, non hai sentito nominare Federico Rampini?

        È un giornalista opinionista italiano naturalizzato statunitense, spessissimo presente in televisione, che spesso dice cose non banali e descrive anche piuttosto bene la società americana (e anche altre: è vissuto anni in Cina), ma che da qualche tempo è sato contagiato dall’isteria bellicista e sproloquia costantemente.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Paniscus

      “language bias”

      Questo è un elemento ENORME.

      Tutta la retorica dei social justice warriors si regge su un utilizzo particolare della lingua coloniale planetaria: quella dei maschi bianchi eterosessuali (vabbe, con notevoli eccezioni) britannici, che ci hanno costruito un dominio mondiale.

      Liberarsi dalla lingua inglese dovrebbe essere la prima preoccupazione di chi – come i postmoderni – ritiene che tutto sia linguaggio.

      Non ho mai sentito un solo pigolio in tal senso.

      • PinoMamet scrive:

        Vedrete che tutta la faccenda del language bias si risolverà in qualche tirata (anglocentrica a bestia) sui pronomi, e qualche pagina in finto-swahili o, peggio, in “ebonics”.

      • paniscus scrive:

        e aggiungerei anche che la maggior parte delle preoccupazioni “politicamente corrette” italiane si basa appunto su convenzioni linguistiche importate dall’inglese, che in italiano non esistevano proprio.

        Per esempio, il fatto che non si possa dire “negro” non è mai stato un problema italiano.

        In italiano quella parola non era mai stata considerata offensiva (e in spagnolo ancora meno).

        La parola “negro” ha cominciato a essere considerata offensiva in italiano una trentina di anni fa, SOLO perché si era sparsa la voce che i suoi equivalenti americani erano considerati offensivi… senza la minima attenzione alle differenze di sfumature e alle differenze di implicazioni nelle diverse società.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ paniscus

          “negro”

          Non me lo dire. Una delle peggiori litigate con mia figlia allora quattordicenne l’ho avuta per essermi sentito riprendere da lei per aver detto ‘negro’ invece di ‘nero’.

          Inutilmente le mostrai un filmato preso da Internet dove si vede Piero Angela allora giovane anchorman del TG1 (anzi, del Telegiornale del Nazionale) dare la notizia dell’assassinio di Martin Luther King, da lui definito “il negro difensore dei diritti civili”.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Peucezio scrive:

          Pan,
          “La parola “negro” ha cominciato a essere considerata offensiva in italiano una trentina di anni fa, SOLO perché si era sparsa la voce che i suoi equivalenti americani erano considerati offensivi… senza la minima attenzione alle differenze di sfumature e alle differenze di implicazioni nelle diverse società.”

          Verissimo. Chissà perché il colonialismo culturale anglosassone ai danni di noi italiani non è un crimine ma cosa buona e giusta.

          • PinoMamet scrive:

            l’Italia ha avuto e in gran parte ha un serissimo complesso d’inferiorità nei confronti degli inglesi o affini.

            Che non ho mai particolarmente condiviso, devo dire.

            Ma è un buona compagnia, anche se altri paesi mi sembrano assai più consci e orgogliosi di sé stessi.
            I francesi sono anglomani dal Settecento almeno, ma non metterebbero in discussione la loro grandezza.

            Gli spagnoli, non li conosco tanto, ma ho trovato siti di storia spagnola in cui sono messe in evidenza le mancanze e le sconfitte di inglesi e statunitensi nei lunghissimi scontri negli immensi spazi coloniali: assai più numerose di quanto agli inglesi piaccia raccontare.
            (Carino come smontino anche tutto l’epos dei pirati/corsari che assaltando i galeoni spagnoli avrebbero contribuito al collasso dell’impero coloniale ispanico: balle, i convogli di grandi navi da guerra erano praticamente inespugnabili tranne rari casi, in pratica l’internazionalizzazione piratesca compiva azioni di disturbo anche pesanti ma non è stata certo la causa del crollo di nulla, semplicemente le miniere d’argento non erano infinite e il denaro era speso male).

            Mi pare che alcuni paesi dell’Est Europa siano invece ancora in fase americanofila acuta, tipo l’Italia degli anni Cinquanta.

            • Francesco scrive:

              da tifoso di Carlo V e del suo Impero, non posso però non citare la “bella impresa” di Francis Drake

              roba che al confronto Putin è un mazzo di roselline, mi sa

              ciao

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              le miniere d’argento non erano infinite e il denaro era speso male

              E hanno combattuto guerre a non finire, con troppi fronti aperti, si sono scontrati in fase di esaurimento avanzato con una superpotenza emergente (la Francia) e sono stati ad un passo dalla dissoluzione (rivolte in Portogallo, Catalogna e Napoli). In quanto impero non potevano arrendersi al rivale strategico (la Francia) e hanno combattuto fino al collasso definitivo.
              Sono crollati in Europa, non nell’Atlantico.

          • PinoMamet scrive:

            Scopro invece per altri motivi che l’architetto di tante fortezze spagnole nel nuovo mondo era romagnolo!

            Da Cuba alla Colombia…

          • tomar scrive:

            Del tutto d’accordo.
            E aggiungo come contributo quanto scrissi 4 anni fa in risposta alla lettera di una signora che aveva scritto che la definizione di negro in uno dei miei dizionari di base era “estremamente razzista e discriminatoria” e che “la parola “negro” in Italiano come in Francese è una parola offensiva, insultante, denigrante (come lo dice l’etimologia della parola stessa).”
            La definizione incriminata, nell’edizione 2014, era questa: “Che appartiene alle popolazioni, originarie dell’Africa, caratterizzate da pelle scura o nera, capelli lanosi, naso largo e schiacciato (oggi si preferisce il termine NERO).
            E questa la mia risposta:
            Lei scrive che la definizione della parola “negro” nel Miot “è estremamente RAZZISTA, DISCRIMINATORIA.” Scrive anche che “la parola “negro” in Italiano come in Francese è una parola offensiva, insultante, denigrante (come lo dice l’etimologia della parola stessa).”

            Mi permetta anzitutto di correggerla riguardo all’etimologia: “negro” (come “nero”) deriva dal latino niger ed è presente già alle origini della lingua italiana (lo usa Dante, per dire) con lo stesso significato di “nero”, senza nessuna connotazione offensiva, insultante o denigrante. Così per lo meno è stato fino a circa 50 anni fa e le posso assicurare che fino agli anni ’70 non si trova un solo testo italiano, libro o articolo, in cui venga usato il termine “nero” al posto di “negro” per indicare un africano o un afroamericano di pelle scura.

            Vuol dire che erano tutti razzisti? No di certo.

            Ha presente Malcolm X, il radicale leader nero americano, ucciso nel 1965, tre anni prima di Martin Luther King? Ho ritrovato nella mia libreria la sua Autobiografia, un libro che amai molto, uscito in edizione italiana nel 1967, e che così viene descritto nella quarta di copertina: “… testimonianza appassionata della lotta dei negri per i «diritti umani»…”. Ecco, persino in quel libro dove si parlava diffusamente dell’uso spregiativo di nigger, eredità dello schiavismo, da parte dei bianchi americani, non si riteneva che tale significato spregiativo si estendesse all’uso italiano di “negro”.

            Questa estensione avvenne invece poco a poco negli anni successivi, più che altro come importazione in Italia del dibattito americano sul “politicamente corretto”, cosicché anche agli orecchi di quelli della mia generazione il termine “negro”, che pure in gioventù usammo del tutto innocentemente, ha ormai assunto una connotazione chiaramente spregiativa che ci fa evitare di usarlo.

            I dizionari, come è normale, sono stati più lenti nel registrare questi cambiamenti nella sensibilità linguistica, anche perché a volte tali cambiamenti sono legati a mode passeggere. Un ottimo dizionario maggiore, come il Garzanti, ad esempio, nell’edizione 1987 al lemma negro riporta: “Che appartiene a un gruppo umano con pelle nera o scura, naso largo e schiacciato, capelli lanosi, labbra tumide, originario del continente africano.” Ovvero, più o meno la definizione del Miot, senza però neanche l’indicazione della preferibilità dell’uso di nero. Anche il dizionario IL PRIMO ZANICHELLI, un parente del MIOT destinato alla scuola primaria, nell’edizione del 1991 ha una definizione simile di negro e senza nessuna messa in guardia sulla possibile connotazione razzista del termine.

            Tra i dizionari maggiori in mio possesso, il DIZIONARIO ITALIANO RAGIONATO, ediz. 1988, è il primo a segnalare i rischi spregiativi del temine, ma segnala anche come proprio in quegli stessi anni sia nato il termine negritudine (dal francese négritude), per nulla spregiativo, ma anzi come rivendicazione orgogliosa della propria storia e specificità da parte delle popolazioni africane nere.

            Insomma, le storie linguistiche sono spesso più complesse di quanto può apparire a prima vista e a questo proposito le segnalo in conclusione un’interessante articolo, “Nero, negro e di colore”, pubblicato sulla pagina on line dell’Accademia della Crusca (http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/nero-negro-colore), che mostra tra l’altro come anche i termini nero e di colore non siano esenti da rischi.

            • Moi scrive:

              Io ometto il più possibile di specificare le “razze”, specie se originarie dell’Africa Nera … se conosco le nazionalità, dico quelle. Per i Neri d’ America dico AfroAmericani. Se proprio, dirò “Nero” ma evitando il più possibile di aggiungere tale informazione, spesso inutile dopotutto.

              … Non so voi, ma io, “Afrodiscendenti” lo trovo stucchevole.

              • Moi scrive:

                Cmq è sempre stato evidente fin da subito che si tratta di un adattare l’ Italiano all’ Inglese, specie Americano (che almeno dagli Anni ’90 è quest’ultimo a essere predominante sul Britannico) … tipo “la decade” per “il decennio” (che se vuoi esser siuro che ti capiscano, senza fraintenderti, devi dire “dieci giorni”) e tanti, tantissimi altri.

              • Moi scrive:

                ad esempio, laddove tutt* 😉 ,davanti a una banca, dicono “guardia giurata di colore” (, bello scandito e alzando la voce, convint* d’aver dato inconfutabile prova di antirazzismo) …io dico solo “guardia giurata”. Infondo è un’ informazione superflua.

              • paniscus scrive:

                Che poi io non ho mai capito (ma non solo adesso, non la capivo nemmeno 30 o 40 anni fa) questo stucchevole eufemismo dell’espressione “persona di colore”.

                Che vuol dire, che noi di popolazioni europee il colore non ce l’abbiamo?

                Siamo bianchi assoluti, o magari siamo trasparenti? Boh!

                Tutte le popolazioni più scure di noi sono assimilabili tra di loro, anche se sono lontanissime come parentela genetica (tipo un aborigeno australiano e un congolese), mentre noi dovremmo essere gli unici a fare eccezione?

              • Francesco scrive:

                prof

                non è “una volta” in effetti c’eravamo “noi bianchi” e tutti gli altri alla fine erano giusto dei selvaggi buoni a obbedire?

                mi vien da pensare che sia davvero colpa del colonialismo

                ciao

        • roberto scrive:

          lisa, peucezio e andrea

          “La parola “negro” ha cominciato a essere considerata offensiva in italiano una trentina di anni fa,”

          certo, ma appunto sono trent’anni (minimo…) che è considerata offensiva.
          il tempo passa, la vita scorre, noi invecchiamo e il mondo intorno a noi cambia, bisogna un pochino rassegnarsi e tenerne conto

          • paniscus scrive:

            Ma a me non dà fastidio la prassi che si è stabilita adesso, e non mi costa niente rispettarla. Quello che mi dà fastidio è che il vero motivo per cui si è stabilita NON E’ stato un bisogno spontaneo degli interessati o un’evidenza di princpio, ma una manipolazione artificiosa introdotta fuori contesto, tutto lì.

            Per quale motivo si deve cambiare una parola che non aveva nulla di offensivo, solo perché i parlanti di un’altra lingua vengono a spiegarci (con paternalistico ditino imparatore dall’alto) che, siccome nella loro lingua è offensiva, deve essere offensiva anche nella nostra… e noi non ci arrivavamo ad accorgercene da soli e ce lo devono spiegare loro, che appunto la nostra lingua NON la sanno?

            • Moi scrive:

              Spesso non ne sanno e non vogliono saperne nessunaltra … però pescano apiene mani da un lessico scientifico Latino e Greco per coniare neologismi identitarii (e devi per forza trovare dove incasellarti, visto che ce ne sono tantissimi e sempre nuovi) che suonano astrusi.

              • PinoMamet scrive:

                Che poi in realtà “negro” non viene fatto corrispondere a “negro” (in inglese esiste anche “negro”, scritto proprio così, prestito spagnolo suppongo, e utilizzato dagli stessi neri americani in chiave identitaria fino a non troppo tempo fa);

                ma a “nigger”, termine offensivo.

                Ma… chi l’ha mai detto?

                Chi ha mai detto che una parola italiana in origine connotata in senso neutro, debba corrispondere a un termine di un’altra lingua, diverso, e usato in senso offensivo?

                Capirei benissimo se i benintenzionati avessero detto: “non usate la tal parola, offensiva”;

                invece hanno detto: “non usate la tal parola, neutra, perché abbiamo deciso che corrisponde a un’altra parola offensiva; così, a cazzo di cane!”

              • PinoMamet scrive:

                Per il resto anch’io, ovviamente, seguo la saggia norma di Roberto e non vado in giro a usare termini adesso considerati offensivi.

                E anche quella di Moi, per cui la guardia giurata, il vigile urbano, la barista “di colore”, sono per me semplicemente guardia giurata, vigile e barista.

              • roberto scrive:

                Pino

                “ E anche quella di Moi, per cui la guardia giurata, il vigile urbano, la barista “di colore”, sono per me semplicemente guardia giurata, vigile e barista.”

                Mi sembra una ovvietà…cioè dovrebbe essere una ovvietà

              • giuseppe motta scrive:

                magari qualcuno dice “guardia giurata di colore” perché non è così comune incontrarne e la cosa si nota

            • roberto scrive:

              Paniscus

              “ Quello che mi dà fastidio è che il vero motivo per cui si è stabilita NON E’ stato un bisogno spontaneo degli interessati o un’evidenza di princpio, ma una manipolazione artificiosa introdotta fuori contesto, tutto lì”

              Ma come fai a distinguere il bisogno spontaneo e la manipolazione artificiosa?
              Voglio dire, mi sembra pacifico che nel 2022 ai negri non piace la parola negro, ed è così da almeno trent’anni…dov’è il confine tra scelta/bisogno spontaneo e manipolazione? E in fin dei conti cosa cambia?

      • Daouda scrive:

        Sono tutti seguaci di Lyndon LaRouche evidentemente….ahahhahahaha

      • Peucezio scrive:

        Miguel,
        “Questo è un elemento ENORME.
        Tutta la retorica dei social justice warriors si regge su un utilizzo particolare della lingua coloniale planetaria: quella dei maschi bianchi eterosessuali (vabbe, con notevoli eccezioni) britannici, che ci hanno costruito un dominio mondiale.
        Liberarsi dalla lingua inglese dovrebbe essere la prima preoccupazione di chi – come i postmoderni – ritiene che tutto sia linguaggio.
        Non ho mai sentito un solo pigolio in tal senso.”

        OMDAMM totale, radicale, con tanto di applauso a scena aperta!

        • Daouda scrive:

          Secondo me tutta la retorica de questi qua è un grido inconscio psichico all’esatto contrario tipo “tutte le donne amano un fascista” per dire.

          Il che spiegherebbe anche strategicamente del perchè ottenuta destabilizzazione e dissoluzione queste verranno accantonate. O pensavate che non fossero armi e che ce credono davvero?

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Daouda

            “Secondo me tutta la retorica”

            Il tuo commento non è passato perché nello scrivere il tuo indirizzo email, hai messo una lettera al posto di un numero.

          • Alam al-mithal scrive:

            “che ce credono davvero”

            Chi? Chi usa questi discorsi a certi fini? I “militanti”? Le idee non sono vestiti. Approssimativamente, c’è chi non ci crede e usa queste cose cinicamente come un’arma, ma un’idea non è una pistola e non sempre si può controllare ciò che si evoca e le sue conseguenze. E c’è chi “crede”, la maggioranza, forse, dogmaticamente, una parte in modo elitariamente “sveglio”. Ti suona?

  4. PinoMamet scrive:

    OT ma non tanto:

    https://www.lastampa.it/cronaca/2022/06/08/news/miracolose_per_gli_anziani_le_badanti_ucraine_contestano_la_locandina_del_vernacoliere_sessisti_-5372544/

    le badanti ucraine se la prendono con il Vernacoliere: volgare! sessista!

    Devono essere in Italia da poco 😉

    PS
    E i pisani, che dovrebbero dire?

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ PinoMamet

      “ucraine”

      Adesso hanno veramente ROTTO IL CA**O.

      Chi mi tocca il Vernacoliere… CENSURA

      La testata che ha pubblicato il titolo

      “PRIMO EFFETTO DI CHERNOBYL – E’ NATO UN PISANO FURBO”

      va dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO senza se e senza ma.

      Uno dei pochi difetti di Genova è che il Vernacoliere non è uniformemente diffuso in tutte le edicole.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  5. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    https://nypost.com/2022/06/06/london-restaurant-vandalized-days-after-owner-supports-j-k-rowling/

    London restaurant vandalized days after owner supports J.K. Rowling in raising money for Ukraine

    By Lee Brown

  6. Miguel Martinez scrive:

    Difendiamo la patria antifascista dallo straniero invasor!

    Mandiamo i fascisti a casa loro!

    https://video.repubblica.it/sport/calcio-gli-ultra-ungheresi-sfilano-per-le-vie-di-cesena-inneggiando-a-mussolini/417873/418806

    08 giugno 2022

    Calcio, gli ultrà ungheresi sfilano per le vie di Cesena inneggiando a Mussolini

    • Francesco scrive:

      beh, gli abbiamo spezzato le reni lo stesso!

      PS va messo alla voce “cercare di avvicinarsi alla cultura che ti ospita”, questa attività degli ultra ungheresi?

  7. Miguel Martinez scrive:

    Fuori un’altra:

    https://4w.pub/french-radical-feminist-erased-from-film-about-movement-she-founded/

    French Radical Feminist Erased From Film About Movement She Founded

    Marguerite Stern, a French radical feminist, has been written out of her own story due to her stance on trans issues. A recent documentary shown at Cannes Film Festival is all about the movement Stern founded — but one little detail seems to be missing. The filmmakers have omitted the founder from the narrative, Stern writes in The Critic.

    The film, by Marie Perennès and Simon Depardon, is about a group of women “armed with white sheets and black paint” who plaster feminist slogans protesting femicide by night. The feminist collages were started by Stern in Paris in 2019, and the movement has since grown internationally. As trans ideology took over Stern’s network of activists, the messaging shifted and the creator behind it all became maligned and hated.

    According to Stern, the new film entirely writes her out of history, refusing to credit her. And why? Because of her view that “being a woman is a material reality, not a feeling.” This blatant erasure of Stern is yet another example of trans activists rewriting history to silence their critics and, of course, appropriating what is rightfully a woman’s.

    • Alam al-mithal scrive:

      Ohilà, che si dice? Sono mancato un po’, questioni personali.

      Riguardo “being a woman is a material reality, not a feeling” e a un po’ tutto.

      Io preferisco “concreto” a “materiale”, ma a parte questo, o a causa di questo, mi pare giustissimo. Ma tutto questo discorso mi pare inevitabile in questa società: direi, che quella del materialismo trionfante è ben lontana dall’essere la più concreta delle società e di fatto, penso, non può che essere la più astratta delle società (anche perchè l’idea di materia è ben astratta), quella in cui la realtà “incarnata”, fenomenica o come la si voglia chiamare, scompare nell’allucinazione del desiderio scatenato (dal consumismo, dalla necessità di creare sempre nuovi mercati, ma queste cose una volta scatenate non rimangono nei confini, come le guerre) e fine a sè stesso. Mettiamoci l’identitarismo della libertà sotto etichette e la festa impazza, come impazza un po’ tutto di questi tempi. Something nice, desiderio scatenato, wdrogalibera, drogarsi di gattini, gattinaggio e LSD, che tempi gloriosi 🙂

      Alcune di queste cose, come detto da più parti, più volte, hanno avuto anche un’inizio ragionevole o su problemi reali, ma lo sviluppo è stato da cura Ludovico. Quindi, senza un perchè, una canzone degli ottoottotrè https://www.youtube.com/watch?v=vt38bHyfmK0

      tanto anni ’90…

  8. Moi scrive:

    Saverio Tommasi di Fan Page :

    Ancora NoVax in piazza: “Ha ragione Putin, lui vuole distruggere i laboratori di virus in Ucraina”

    Sabato sono stato a Padova e loro sono sempre più insofferenti e tristemente sbarellati rispetto a ogni concetto umano: attaccano dal palco Liliana Segre ed elogiano Putin, poi minacciano di andare a Roma e annegare nell’Adriatico (in realtà sarebbe il Tirreno) tutti i politici, e infine applaudono adoranti un medico radiato.

  9. Moi scrive:

    https://invidio.xamh.de/watch?v=BlA8lqTv4l0

    Sabato sono stato a Padova e loro sono sempre più insofferenti e tristemente sbarellati rispetto a ogni concetto umano: attaccano dal palco Liliana Segre ed elogiano Putin, poi minacciano di andare a Roma e annegare nell’Adriatico (in realtà sarebbe il Tirreno) tutti i politici, e infine applaudono adoranti un medico radiato.

    Saverio Tommasi

  10. Miguel Martinez scrive:

    Mi sto divertendo per la storia del dossier delle spie recapitato al Corriere:

    https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/scoop-patacca-quot-lista-putiniani-quot-313465.htm

    Una nota particolarmente divertente però ce la dà il Corriere stesso:

    https://www.corriere.it/politica/22_giugno_11/bollettino-desecretato-nomi-analisi-marzo-2249269e-e902-11ec-a288-5db7a6019886.shtml

    “Tra le informazioni false più condivise e rilanciate, il documento dei Servizi annota la notizia di biolaboratori occidentali in Ucraina, l’impiego di armi chimiche da parte di Kiev, la denazificazione, la russofobia e «la brutalità dell’esercito di Kiev in contrapposizione alle presunte gesta eroiche dei soldati russi».

    E cioè sono “informazioni false”:

    1 – l’esistenza di “biolaboratori occidentali in Ucraina”, ammessa dalla portavoce della Casa Bianca

    2 – uso di armi chimiche da parte di Kiev, e può benissimo darsi

    3 – “la denazificazione”. Cioè i russi se catturano uno con la svastica tatuata sul petto, lo lasciano subito libero?

    4 – “la russofobia”, apprendiamo che non esiste. Polacchi, ucraini e lettoni adorani i russi, anzi li vorrebbero avere in casa.

    5 – “brutalità…” “gesta eroiche…” Ogni accusa di brutalità mai rivolta a un ucraino è falsa. Ogni attribuzione di “gesta eroiche” a un russo è ugualmente falsa.

    (Mettendo insieme 4 e 5, abbiamo che la gente ama i russi perché non sono eroi).

    • PinoMamet scrive:

      Certo, non esiste la russofobia.

      Infatti le università italiana non hanno cancellato cicli di lezioni su scrittori russi (a guerra appena iniziata, peraltro) e le orchestre non hanno cacciato musicisti russi ai quali sono state chieste dichiarazioni di antiputinismo
      (se a un musicista iraniano fosse chiesto di schierarsi contro gli ayatollah? a un israeliano di andare contro il suo governo?).

      Sulle brutalità degli ucraini, ci sono ancora in giro i filmati in cui gambizzano i prigionieri, e i giornali si sono affrettati a “non confermare la veridicità” di un altro in cui li ammazzano direttamente.

      Sulla propaganda russa sappiamo tutto; su quella ucraina (confermata, ricordo, dallo stesso governo ucraino) molto meno, anche se ogni tanto esce qualche filmatino con un aereo “russo” abbattuto che poi si scopre che è ucraino…
      vabbè, immagino faccia parte del gioco.

      Ma perché dirlo significa essere “attenzionato” dai servizi segreti??

      qui c’è qualcosa che non va, inutile rigirare la frittata.

      PS
      Il governo ucraino si decida.
      Non può dire un giorno che sta vincendo e cacciando i russi, e quello appresso che sta perdendo e ha assoluto bisogno di armi.

      Anche questo farà parte del gioco, ma caspita! Una volta la capisco, due passi, ma sono tre mesi ormai….

    • PinoMamet scrive:

      Già che ci siamo.

      Un’ulteriore risposta a chi chiedeva perché gli ucraini, parte lesa (ma NON innocente), non ricevono da sinistra la stessa simpatia di altri popoli invasi dall’imperialismo, per esempio NATO.

      Beh, prima di tutto perché l’imperialismo NATO è al loro fianco, e pesantemente, e parte in causa.
      Sono vittime di un altro imperialismo, certo, but oh dear…

      Ma soprattutto:
      questi, tutti i giorni e anche oggi, ci inondano di foto e filmati e interviste a Eroici Soldati e Soldatesse.
      Di solito abbracciati a mitra o lanciamissili.
      Di dichiarazioni militariste che non hanno neppure la becera creatività marinettiana o lo stucchevole funambolismo dannunziano.

      Insomma, chiedono di fare il tifo- come persone definibili vagamente “di sinistra”- proprio a quel tipo di umanità che la sinistra italiana ha imparato a schifare, disprezzare e deridere da settant’anni.

      È un po’ troppo.

      Rimane il fatto che Putin ha torto (storicamente e linguisticamente è discutibile, ma queste cose sono sempre piegate dalla parte di chi vince- ma importanti per un pubblico mediamente colto come quello “di sinistra”)- diciamo che ha torto marcio, ok?

      Ma anche questa premessa viene messa in discussione dai sostenitori senza se e senza ma: bisogna stare con Kiev su tutta la linea, senza pericolose premesse, che fanno presagire sgradevoli dubbi.
      Il dubbio non è ammesso…

      e allora…

      • giuseppe motta scrive:

        mi sembra più semplice: la cosiddetta sinistra italiana è contro gli USA, come sempre

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Giuseppe

          “la cosiddetta sinistra italiana è contro gli USA, come sempre”

          Faccio molta fatica a capire cosa si intende oggi per “sinistra”.

          Più o meno il 70% degli italiani, leghisti compresi, dirà che “sono di sinistra se intendi stare dalla parte della povera gente che lavora”.

          Poi c’è il PD, che attualmente è il partito più filoamericano, filoNATO d’Italia, e che è comunque “la sinistra” in Parlamento.

          Poi ci sono “gli intellettuali di sinistra”, che però si occupano sempre di più di piccole questioni private.

          Poi ci sono molti ambienti di sinistra “anti PD”, che elettoralmente contano poco ma con tanti attivisti, che da diversi anni si trovano fuori dai grandi temi: non hanno avuto posizioni chiare né sul Covid, né sulla guerra.

          Non sono esattamente antiUSAni, ma non amano nemmeno la NATO e i sistemi militari, o l’economia imperiale, ma non sanno nemmeno schierarsi in modo chiaro in merito.

          Infine, ci sono piccolissime realtà, di poche migliaia di persone, come il PC di Rizzo, o i Carc, che hanno posizioni nettissime, ma non contano nulla.

          • giuseppe motta scrive:

            analisi interessante. Comunque, le persone di cui scrive PinoMamet mi sembra siano semplicemente contro gli USA, stavolta come sempre

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Giuseppe

              “Comunque, le persone di cui scrive PinoMamet mi sembra siano semplicemente contro gli USA, stavolta come sempre”

              In genere, vedo che gli anziani di sinistra, provenienti dal vecchio PCI, sono i più “anti USA”, specie se di ceto operaio.

              Da una parte, sono cresciuti in un mondo bipolare, dall’altra diffidano delle “modernate” americane per “ricchi borghesi”.

              I più filoamericani sono invece i postmodernisti, “zan-isti”, ecc.

              • Miguel Martinez scrive:

                “I più filoamericani sono invece i postmodernisti, “zan-isti”, ecc”

                Precisando che hanno avuto quattro anni di quasi-antiamericanismo legato però solo alla figura personale di Trump.

          • PinoMamet scrive:

            Sì e no.

            Naturalmente c’è anche un poi di solito (e in questo caso giustificato ) antiamericanismo.

            Nessuno vuole essere dalla parte dei torturatori ad Abu Ghraib e spregiatori dei diritti a Guantanamo, improvvisamente tutori dell’umanità e del diritto internazionale a Mariupol.

            ma c’è anche il fatto che in effetti l’Ucraina ha fatto pochissimo-barra-niente per farsi amare.

            Propaganda completamente sbagliata, mettiamola così, perlomeno tarata su un pubblico diverso da quello italiano.

            • PinoMamet scrive:

              C’è anche da dire che la critica all’Ucraina (subito demonizzata come “appoggio a Putin”) non la sento solo da ambienti “di sinistra”

              (definizione che ormai esclude il PD)

              ma, direi, da tutti.

              Tolti i giornali più importanti (Repubblica, Corriere, La Stampa) e i TG, della gente con cui parlo non ce n’è uno che sia con Kiev “senza se e senza ma”;
              e nessuno che non si sia detto arcistufo dei peana filo-ucraini cantanti- sempre più stancamente va detto- da giornali e telegiornali.

            • giuseppe motta scrive:

              a me sembra che destra e sinistra siano suscettibili grosso modo alla stessa retorica, senza troppe differenze

              la retorica dell’invasione dell’Ucraina è molto simile a quella dell’invasione dell’Iraq. Persino le motivazioni addotte sono simili (dobbiamo attaccare per difenderci, dobbiamo liberare gli ucraini/iracheni, addirittura le armi chimiche immaginarie)

              solo che qui gli USA sono dalla parte degli aggrediti, e quindi la sinistra è prevalentemente contro gli aggrediti

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Giuseppe

                “solo che qui gli USA sono dalla parte degli aggrediti, e quindi la sinistra è prevalentemente contro gli aggrediti”

                Faccio fatica a capire chi intendi, concretamente, per “sinistra”.

                Mi dici che i Carc ragionano così? Vero.

                Mi dici che i trotzkisti ragionano così? Per i due terzi, ragionano al contrario.

              • Miguel Martinez scrive:

                Sempre per Giuseppe

                “Sinistra, Ucraina”

                Calcola anche che esiste un’enorme letteratura di “sinistra” sullo sviluppo del capitalismo occidentale, chiavi di lettura magari a volte rigide, ma sempre interessanti su come sia nato il dominio economico/militare statunitense, sulla rete planetaria del debito, sul controllo usano sulle economie altrui.

                Non ho presente invece studi significativi sull’imperialismo russo post-sovietico (e anche su quello precedente, mi sa che molti sono “inquinati” dal trotskismo).

                Insomma, se per sinistra intendi la sinistra non-piddina, che cerca di analizzare anche la causa delle cose senza schierarsi semplicemente “per le vittime”, forse mancano i materiali di fondo.

              • PinoMamet scrive:

                Mah, onestamente non ci vedo tutta questa simmetria con la Seconda guerra del Golfo.

                Là gli Stati Uniti hanno attaccato l’Iraq sostanzialmente a cazzo, con motivazioni risibili, mentre qui la Russia qualche pretesto un po’ credibile ce l’aveva.

                Ma aldilà di questo aspetto, su cui immagino si possa discutere a lungo (e quindi non voglio farlo), ce n’è un altro tanto enorme da risultare invisibile, eppure evidentissimo:

                gli iracheni non erano in grado di controbattere militarmente, erano stremati da 10 anni di embargo serio, avevano una no-fly zone a loro danno , non ricevevano aiuti militari da nessuno, e non intasavano i TG proponendo ossessivamente il loro punto di vista e la loro propaganda.

                Era abbastanza chiaro che erano loro le vittime:
                di Saddam, prima di tutto, e dell’invasione USA poi.

                Mentre gli ucraini ogni santo giorno passano sugli schermi TV a ricordarci che loro sono duri, vincenti e tosti, ma anche povere vittime, che dobbiamo ammirarli per il loro (ehm…) culto della democrazia, ma anche stare ai loro diktat in fatto di invii di armamenti ed entrata nella NATO e nell’Unione Europea, che dobbiamo sopportare dei sacrifici per loro in vista della pace, ma i termini della pace devono deciderli loro da soli e quando lo decideranno loro…

                non stupisce tanto che (absit) abbiano rotto il cazzo, anche senza tirare in mezzo il Grande Satana.

              • Alam al-mithal scrive:

                Onestamente questo, e molto altro, mi ha convinto definitivamente che vanno frantumati i “campi”, in senso pieno, ideologici di destra e sinistra. Le premesse andrebbero riviste alla radice e le proposizioni esaminate senza pregiudizi, senza schieramenti identitari precostituiti, cioè andrebbe fatta una epochè e riesaminato ciò che si crede di sapere. Molto difficile, ma ragionare per schemi precostituiti non serve, rende sterili anche gli strumenti che potrebbero essere utili. E, soprattutto, nella mia esperienza molte persone non sanno perchè pensano ciò che pensano, non possono rendere conto dei loro presupposti, rendendo ogni dialettica vana. Sarà pechè vengo dalla sinistra “estrema” ma ultimamente trovo spunti stimolanti (che non richiede essere d’accordo su tutto) più da autori di destra come Pecchioli o, se si può definire tale, Cardini e qualche altro che a sinistra dove gli schematismi soffocano ogni ragionamento, anche quelli con base valida, e rendono gli strumenti utili, che ritngo ci siano, imprigionati in quello che gli anglosassoni chiamerebbero circle-jerking (o meglio, gruppi di circle-jerking contrapposti, cirrente per corrente). Non ne parliamo di cercare “a sinistra” ragionamenti metafisici o -Darwinnonvoglia- spirituali, tabù (quasi) completo del pensiero progressista se non come nemico da abbattere (ho appreso qualcosa in più del cattocomunismo e di La Pira, ma è un’eccezione situazionale, insieme a cose simili). Certo, a parte alcuni autori in gamba anche a destra gli schematismi si sprecano, alcuni particolarmente disgustosi, anche se ne sono meno sensibilizzato per mancanza di sovraesposizione, da qui la necessità di cui dicevo all’inizio di questo sproloquio di rompere con questi schemi facendo un bilancio (non certo buttando via tutto come se non fosse valido “nella spazzatura della storia”) e cercare una nuova prospettiva. Necessità molto difficile da realizzare, eufemisticamente.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Alam

                “Le premesse andrebbero riviste alla radice e le proposizioni esaminate senza pregiudizi, senza schieramenti identitari precostituiti”

                Sei capitato nel posto giusto 🙂

                Ma ci si vede de visu un giorno, e non solo de clicco?

              • giuseppe motta scrive:

                per Pino: la sinistra si è schierata contro l’Ucraina non dopo due mesi ma sin dall’inizio dell’invasione (subito dopo aver assicurato che l’invasione non ci sarebbe stata…)

                l’Ucraina mi sembra vittima almeno quanto lo fu l’Iraq, anche in termini di distruzione materiale

                il governo ucraino mi sembra riscuota mediamente scarsa simpatia, come anche il governo iracheno di allora

                la differenza mi sembra che la faccia la collocazione degli USA

              • Alam al-mithal scrive:

                Certo Miguel, al momento le finanze non me lo consentono e il periodo è difficile anche per ragioni personali (che è anche il motivo, e mi scuso, per cui poi non ho più contattato quelli del “Covile”), appena posso salire, volentieri 🙂

              • PinoMamet scrive:

                “la differenza mi sembra che la faccia la collocazione degli USA”

                che dire… non sono d’accordo.

                Mi sembra uno dei fattori, e non il decisivo.

                Secondo me gli ucraini non sono bravi a fare le vittime, mettiamola così 😉

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                La vittima tradizionalmente è un oggetto, completamente passivo, e viene commiserata proprio per questa sua mancata soggettività.
                Ma se per mesi ti ritrovi [censura]elenzky in collegamente ovunque, ucraini che parlano in tutte le trasmissioni, bollettini di guerra che ti dicono che l’Ucraina sta vincendo, che i russi vengono sbaragliati e via dicendo, non hai più a che fare con una vittima commiserabile.
                Al massimo hai a che fare con una delle due squadre da tifare o avversare. E qui i Buoni tifano Ucraina, mentre i Cattivi (e quindi si accetta – o si vuole – che in questo campo finiscano tutti gli antisistema, che sono Cattivi per definizione) tifano Russia.

              • Francesco scrive:

                >>> La vittima tradizionalmente è un oggetto, completamente passivo, e viene commiserata proprio per questa sua mancata soggettività.

                Ho Chi Min? Castro? Che Guevara? tutta gente tosta che menava di brutto, eppure allora andava benissimo. Pure i guerriglieri curdi sono gente che sa battersi e nessuno li ha mai accusati per questo.

                Invece gli ucraini stanno proprio sul cazzo. Eppure stanno venendo massacrati a distanza dall’artiglieria russa, roba che dovrebbe far scattare l’empatia.

                Qui secondo me l’anti-americanismo c’entra eccome, e quello ideologico, che nonno Biden sta facendo pochissimo per aiutare gli Ucraini. Ma è già troppo.

                PS Pino, lo sai che l’Italia è un caso internazionale per l’eccesso di spazio che i putiniani, compresi quelli a salario, hanno nel dibattito pubblico?

              • PinoMamet scrive:

                Su Ho Chi Min non sono preparato (non ho controllato neanche lo spelling!)

                ma Che Guevara sapeva esprimersi eccome…

                comunque è una realtà nota che di solito si parteggia per i più deboli;
                gli ucraini (anche se antipaticucci) sono senza dubbio i più deboli, ma gli americani no…

                può darsi che sia questo?

                A me stanno diventando più simpatici ora, in effetti, gli ucraini;
                ora, quando il sostegno degli altri paesi si è molto raffreddato, le armi vengono mandate sì e no, i toni trionfalistici si sono smorzati.

                E l’ipotesi che la Russia invada tutto il paese, non solo il contestato Donbass&dintorni (e l’antipatico Zelensky), diventa molto più credibile.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Castro mica era un vittimo: lui si presentava come il difensore delle vittime, che è un ruolo diverso. E infatti la sua figura, come tutte quelle dei rivoluzionari, è polarizzante, non unificante.

        • PinoMamet scrive:

          Che poi “come sempre” non è vero:

          la sinistra o auto-percepita tale italiana non era affatto anti-americana con Obama, come non lo era stata con Clinton (quello vero, non l’isterica guerrafondaia pazza).

          Su entrambi avevano riposto grandi speranze, più o meno vanamente.

          Come ora hanno fatto tutti il tifo per Biden, finché non si è rivelato quello che era: il solito rimbambito a stelle e strisce, certo non un pazzo eversivo come Trump ma neanche uno dal quale aspettarsi troppo peace&love.

          • Alam al-mithal scrive:

            Ma anche nell’era dell’anti-tumpismo non si è mai trattato di anti-americanismo per chi già non lo era. Era anti-trumpismo e basta (non di rado, quello nostrano con la stessa ignoranza di contesto con cui gli statunitensi guardano al resto del mondo). Non ti pare?

          • giuseppe motta scrive:

            mi riferivo agli interventi militari

            con gli interventi militari decisi da presidenti democratici la sinistra italiana è stata mediamente meno severa, in effetti

            in parte, forse, anche per le speranze che la loro elezione aveva suscitato

            • habsburgicus scrive:

              fa piacere, a prescindere, che qualcuno abbia preso come nick il nome del grande, compianto -e ahinoi obliato- presidente del Dipartimento Politico (Ministero degli Esteri elvetico), quel Giuseppe Motta, ticinese, che tenne la carica dal 1920 alla morte del 1940 e si distinse per il fervido anticomunismo, un elvetismo outré, un amore per la democrazia classica che mai tuttavia lo portò all’odio nei confronti dell’Italia (retta dal 1922 dal noto regime) e una sostanziale simpatia per la Spagna nazionale (dopo El Alzamiento Nacional del 18 de julio 1936)…il successore sarà il radicale Pilet-Golaz, protestante, tendenzialmente anticattolico e più acido nei nostri confronti

  11. Moi scrive:

    Lungozzo 😉 , ma interessante :

    https://invidio.xamh.de/watch?v=dhFOW9RRckY

    56 min : 19 sec

    “Even North Korea isn’t this crazy” Defector Yeonmi Park on woke tyranny

    When it comes to woke even North Korea isn’t this crazy, argues Yeonmi Park, a North Korean who fled the socialist country aged just thirteen. Park features in the first episode of Off Script, a new Telegraph video podcast exploring the culture wars.

  12. Moi scrive:

    Non so come sia andata con il Copyright (su disco in vinile) della Disney e l’ Italia Fascista, ma …

    LATO A

    Topolino in abissina (originale dell’epoca fascista)

    https://invidio.xamh.de/watch?v=n8xsJMJG1Ho

    3 min : 30 sec

    LATO B

    Topolino in abissina (originale dell’epoca fascista)

    https://www.youtube.com/watch?v=8Wtu3aihg4E

    3 min : 29 sec

    PS

    Si noti come usa il termine “Mori” … per gli Abissini.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Moi

      “copyright”

      In Italia i diritti di Topolino all’epoca li aveva l’Editrice Nerbini. Fu solo nel dopoguerra che passarono a Mondadori, e solo negli ultimi anni sono tornati alla Disney. Comunque ricordo benissimo un Topolino USA d’anteguerra dove Pippo e Topolino sono in una spedizione in Africa dove un gorilla loro amico uccide dei neri, e Pippo specifica che sono morti. E’ l’unico esempio di comparsa di un cadavere in un fumetto Disney, per quanto ne so.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Moi scrive:

        Forse lo avevo già segnalato, ma … mi sembra un articolo che spiega (forse involontariamente 😉 …) molto bene perché l’ AntiRazzismo ossessionato dalla Razza fa più danno che bene 😉 :

        https://www.latimes.com/projects/la-me-census-middle-east-north-africa-race/

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Moi

          ” mi sembra un articolo che spiega (forse involontariamente 😉 …) molto bene perché l’ AntiRazzismo ossessionato dalla Razza fa più danno che bene ”

          Interessante… i siriani si sono battuti per essere riconosciuti come “bianchi” e quindi con diritto a ottenere la cittadinanza americana; adesso i loro discendenti si lamentano perché, in quanto bianchi, viene preclusa loro l’accesso all’università.

          Che se togli questi palesi incentivi economici, dubito che un iraniano accetterebbe MAI di essere messo nella stessa categoria degli arabi.

      • Moi scrive:

        … ma la “Casa Editrice Madre” Americana non aveva dato delle “Direttive” su almeno cosa NON fare ?!

        …. Oh, va be’che i “Mori” (come li chiama l’ inquietante vocina del Sorcio Guerrafondaio 😉 …) negli USA Anni ’30 NON è che fossero tanto tutelati, eh ! 😉

      • Moi scrive:

        C’ è anche un Popeye / Braccio di Ferro in cui lui dopo aver salvato l’ amata Olivia / Olive Oyl da una tribù di “Negri Cannibali” … li porta, storditi e incatenati, al mercato degli schiavi con il cartello “cheaper by the dozen” !

        • Moi scrive:

          … ed è del 1951, NON 1931 !

          Anche se credo che in USA la sensibilità Bianca fosse cambiata pochissimo (i primi veri “Hipsters” … elite culturale) in quei 20 anni.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Moi

            “Anche se credo che in USA la sensibilità Bianca fosse cambiata pochissimo ”

            Credo che ci fosse una profonda differenza religiosa.

            Mia madre era cattolica, e come tale doveva vedere tutti uguali davanti a Dio; e poi era sempre curiosa.

            Credo che avesse l’idea che i neri fossero anime candide, brava gente che però intellettualmente non poteva cavarsela più di tanto; per poi cambiare idea ogni volta che conosceva un nero “intelligente”, senza che ciò fosse un problema.

            Ma ho conosciuto anche americani bianchi protestanti (non puritani), con un retroterra di povertà, che erano come il militare che quando sentì che ero messicano, disse ad alta voce agli altri, “The only thing Hitler got wrong was that he didn’t exterminate the Niggers and the Mexicans”. E mi veniva da sorridere, pensando al povero capo di stato tedesco, con tutti i suoi problemi, che si becca pure l’accusa di non aver aiutato qualche texano a realizzare le proprie fantasie.

            • Miguel Martinez scrive:

              “Ma ho conosciuto anche americani bianchi protestanti (non puritani), ”

              Preciso “non puritani”, perché i “razzisti” americani emergono dalla stessa ondata pietista/metodista (e quindi “antipuritana” se vogliamo) da cui emerge la religiosità nera americana. Un mondo non teologico, emotivo, viscerale e campagnolo.

  13. Moi scrive:

    @ Alam al-mithal

    … ma cos’è il Trumpismo, in fin de’ conti, se non l’ Americanismo “Old School” ? … Quello nostalgico di prima del Politically Correct con le “Oppression Olympics” [cit.] delle Minoranze , prima dei mille “genders” e dei “Trans Kids” ?

    • Alam al-mithal scrive:

      Mh, sì, però direi una parte di esso e deformato in accordo con i tempi e la controparte. Quello “old-school” ha anche la parte Roosevelt-Kennedy. Ha Callaghan e Charles Foster Kane ma anche Rocky e Spartacus. E anche quei geniali ibridi dove dalle premesse dell’uno si può ricavare anche nuance dell’altro (con tilt delle categorie che si vede nei commentatori, Eastwood ne è stato un maestro, pur essendo in realtà sempre coerente), penso.

    • PinoMamet scrive:

      Mah, non saprei, Moi…

      A parte l’antipatia per le minoranze (che non sono sicuro sia un tratto genuinamente americano… In fondo è sempre il paese degli emigranti, e delle libertà personali) non vedo molto altro di “old” in Donald Trump.

      Mi sembra una versione piuttosto deragliata del vecchio personaggio del tycoon fuori di testa, questo sì, ma in chiave assolutamente nuova.

  14. Moi scrive:

    https://www.bloodyelbow.com/2022/6/7/23157827/fedor-emelianenko-sanctions-targeting-russian-athletes-putin-ukraine-mma-news

    Fedor (Emel’janenko) speaks out against sanctions targeting Russian athletes

    “They will understand that there is no way without Russia.”

  15. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    E come la mettiamo con i pronomi del/dei Supremo/i, e il Misnumbering dell’Uno?

    https://answering-islam.org/authors/rogers/plural_majesty.html

    • Moi scrive:

      Eh … l’ interpretazione più “Rasoio di Ockham” è che “Us” significhi proprio quello.

      Sì, insomma : nemmeno 😀 il Corano parla di un unico (!) “Allah” / “Eloah” , ma (!) di un Individuo che emerge e s’impone sui propri simili facente parte di questo Popolo Politeista.

      Poi puoi pensare 2 cose NON in contrasto con la Fisica/ Chimica /Biologia conosciuta :

      1

      Fantasie Mitologiche … frutto di esclusivo pensiero umano, antropologicamente indispensabile alla sopravvivenza della specie umana.

      2

      Erano esseri reali, NON immaginarii e … per il resto, c’è l’ Equazione di Drake.

      😉

      • PinoMamet scrive:

        ..e naturalmente la risposta giusta è la 2, no? 😉

        • Moi scrive:

          La 1 è plausibilissima , eh … però SE fosse vera la 2, per me NON sarebbe una bestemmia: né contro Dio, né contro Darwin !

          Cmq Miguel citava una versione in Inglese (suppongo accuratissima) del Corano … e “forse evidentemente” 🙂 perfino il Corano “si strascica dietro” quel vestigiale Passato Politeista dalla cui Tradizione (di Abramo, a suo tempo iconoclasta) attinge.

          Cmq, a quel che ho visto, gli Induisti Nazionalisti /Buddhisti /Shintoisti / ecc … “si triggherano” 😉 molto meno dei Monoteisti se chiedi loro :

          “… ‘scolta, ma non è che il tuo testo sacro parla di un prescelto che ha incontrato degli Alieni che gli han rivelato questo e quello ?”

          Le principali obiezioni che ho sentito sono “Americaneggianti” del tipo :

          “I Bianchi tirano fuori gli Alieni perché non accettano che dei Non-Bianchi potessero fare in un passato remotissimo cose grandiose quando loro non ci riuscivano … o non ci riescono neanche oggi !”

          • Moi scrive:

            Ormai perfino il CICAP ha capito che le più antiche forme di cultura umane sono necessariamente di origine religiosa (percepire qualcosa di più grande di sé) … e non potrebbe essere diversamente.

            PS

            Non ho mai capito che cazzo c’entri il Paranormale con gli Alieni … nel caso, sarebbero esseri biologici e magari tecnologici proprio come noi.

          • PinoMamet scrive:

            Moi, lasciamo da parte tutte le sciocchezze su bianchi e neri;

            la teoria degli alieni che hanno creato la civiltà umana è una cazzata perché sì. Non c’entra nemmeno la religione.

            Semplicemente chiama in causa un’entità in più di quanto necessario.

            Non è una “anti-religione”: è solo una religione nuova, più arretrata di quelle che ci sono adesso.

            Chiamarli “alieni” anziché “dei” o “angeli” non cambia la situazione: stai sempre attribuendo la nascita e lo sviluppo delle civiltà umane a qualcosa di non umano.

            • Alam al-mithal scrive:

              “stai sempre attribuendo la nascita e lo sviluppo delle civiltà umane a qualcosa di non umano.”

              Per me non è quello il problema. A parte l’onnipresenza di un principio al massimo indicativo come il rasoio (tra l’altro in queste cose decidere che un ente sia “innecessario” è un po’ azzardato), è proporre una soluzione al problema della relazione tra l’immanenza e origine/trascendenza proponendo un’altra immanenza, in questo caso “un’avanzatissima” civiltà, che evidentemente non ha un cazzo da fare, risolvendo la questione spazzandola sotto il tappeto (e gli alieni verrebbero da… ah. Anche altre “soluzioni” extraterrestri funzionano così). Che poi il fenomeno assuma forme di para-religiose, beh, quello è vero.

              “Non ho mai capito che cazzo c’entri il Paranormale con gli Alieni”. Ci sono concezioni degliextraterrestri come esseri materiali ultra-avanzati e altre come entità superiori paranormali. Un tizio che ha avuto a che fare l’ufologia da dentro mi ha parlato di come noi saremmo una piccola parte di entità extra-dimensionali che sarebbero quelle contattate dai “contattisti”, se ricordo bene il termine. Una cosa così. Il tutto era anche legato ad una qualche forma di reincarnazione, ma le idee di questa persona sulla questione sono cambiate varie volte nel tempo, quindi descriverle precisamente sarebbe un casino. Insomma, in ogni caso un collegamento con il paranormale in alcune correnti c’è.

              • Alam al-mithal scrive:

                A latere, c’è chi ha proposto che alcuni dei fenomeni che vengono percepiti da parte di chi li subisce (escludendo i mitomani) come rapimenti da parte di UFO e fenomeni in passato percepiti come sovrannaturali (incontri con spiriti, angeli, ecc.) possano essere fenomeni analoghi interpretati sotto lenti culturali differenti. La cosa, in sè, non richiede necessariamente di esprimersi sulla natura di questi fenomeni, se soprannaturale o “allucinazioni” e mi sembra una proposta interessante.

              • PinoMamet scrive:

                Lo penso anch’io…

                Per quanto mi riguarda, trovo l’interpretazione di miti, visioni ecc. in chiave neurologica e comparativa un campo mille volte più affascinante che non inventarsi “l’alieno X che viene dal pianeta Y”.

                Che non significa affatto credere che “le religioni sono state inventate dai matti “: io stesso sono religioso.

  16. Miguel Martinez scrive:

    OT

    Mi trovo per motivi di lavoro a tradurre il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro tra i tre sindacati più importanti d’Italia, e l’organizzazione che riunisce tutte le scuole private non cattoliche.

    94 pagine firmate ad una, dopo essere state controllate e stracontrollate da avvocati e tecnici di ogni sorta.

    Tutti gli interessati si sono impegnati, a rischio di sanzioni legali, a sottoscrivere questo articolo:

  17. Miguel Martinez scrive:

    L’Amico Zan (inteso come concetto) colpisce ancora…

    Colin Wright è un biologo evoluzionista americano.

    https://www.realityslaststand.com/

    Le femministe della Women’s Liberation Front gli hanno chiesto di scrivere una testimonianza scientifica in difesa delle donne incarcerate che non desiderano essere rinchiuse assieme a maschi biologici colpevoli di stupri e di omicidi di donne, solo perché hanno deciso di dichiararsi “donne”.

    Colin Wright ha quindi fatto questa dichiarazione:

    ““From an objective standpoint, a person’s subjective feelings do not define or change their sex, which is factually and statically either male or female, determined before birth, and defined by objective reproductive anatomy.””

    Paypal gli ha subito chiuso in modo permnente il conto.

    Quando ha chiesto il motivo, gli è stato risposto che era colpevole di ” ‘glorifying hatred or violence towards protected groups”

    https://reclaimthenet.org/paypal-and-etsy-ban-evolutionary-biologist-dr-colin-wright/

    • Moi scrive:

      … Sul serio, quanto può durare ancora una società , una “civiltà” con queste logiche ? In teoria, gli USA dovrebbero essere prossimi a un tracollo tipo URSS 30 anni fa !

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Perché? Mi sembra un’ideologia fortissima e in ascesa, capace di mobilitare la società (nella sua parte che conta: multinazionali e compagnia) e di eliminare rapidamente gli oppositori. Perché dovrebbe essere l’anticamera del tracollo?

        • Miguel Martinez scrive:

          Per MT

          “Perché dovrebbe essere l’anticamera del tracollo?”

          E’ una domanda che mi affascina.

          Credo che abbia risposto Maggie Holland, quando disse che la prima vittima dell’Impero Britannico fu l’Inghilterra.

          Tutto il piccolo mondo reale di europei e americani è veramente in via di sterminio; mentre l’orrore occidentale è veramente in via di trionfo, finché non collassa nella crisi globale.

        • Alam al-mithal scrive:

          “Perché dovrebbe essere l’anticamera del tracollo?”

          Perchè, per rispondere con una frase che di questi tempi va di moda e un’altra frase fatta, i pazzi che guidano i ciechi non sono proprio garanzia di una strada verso cose migliori, piuttosto di quella verso l’Inferno, notoriamente lastricata (anche) di buone intenzioni.

          E il fatto che un’ideologia sia in ascesa e popolare, di per sè, non la rende nè “vera” nè “buona”. Alcuni, me compreso, hanno delle ragioni per pensare che, al netto di punti di partenza condivisibili (non necessariamente tutti), la forma attuale di queste ideologie sia patologica. Queste ragioni non possono essere esaurite in un commento, nè in dieci.

          • PinoMamet scrive:

            Sono d’accordo

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Un’ideologia imperiale non deve essere né vera né buona, ma deve mobilitare e legittimare.

            • PinoMamet scrive:

              Sì, Mauricius, è vero, però pensa a un esercito che riceva, e sia costretto a credere, solo a informazioni false e fuorvianti.

              Anche se tutti le credono fermamente- o fingono, per non beccarsi le punizioni-non farà molta strada.

              Capisco che tra l’essere obbligati a credere che Gino possa essere Maria “se davvero si sente Maria” e la sconfitta della società occidentale possa esserci una catena di avvenimenti piuttosto lunga- o così parere.

              Gli effetti pratici di Gino/Maria per ora sono limitati ad ambiti piuttosto ristretti: gli sport, il carcere… i bagni pubblici.

              Ma anche le scuole e le borse di studio, e qui non siamo più in un ambito particolarmente ristretto, e l’accesso ai posti di lavoro o alla politica (le “quote rosa”).

              Ma a dire il vero credo che il danno peggiore sia un altro, più impalpabile ma più potente:

              viene meno la fiducia nelle istituzioni come garanti, se non altro, di un sentire comune.
              Tutte le istituzioni, non solo quelle politiche.
              Se il tuo medico è costretto a dire, contro ogni evidenza, che Gino è Maria e se vuole ha diritto di comprarsi gli assorbenti (non si sa per farsene cosa);
              e se tu sei obbligato a far finta di credergli per non andare incontro all’ostracismo sociale;

              allora improvvisamente vale tutto.

              Alla realtà viene sostituito il mito e la narrazione, alla scienza il “desiderio”, e l’unico elemento a determinare quale mito è quello “giusto” è solo la forza dei suoi seguaci.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                L’Impero Romano non ha avuto troppi problemi ad adottare come idea ufficiale il Cristianesimo che:
                – fino al giorno prima produceva perfino disertori (vedi San Massimiliano)
                – a livello di élite era abbastanza debole
                – non era ancora così diffuso
                E il sistema è durato fino al 1453, bene o male.

                Qui abbiamo un sistema che va fortissimo nella classe colta, ha una sua diffusione alla base, per quanto minoritaria e garantisce un sostegno alla politica estera e militare dell’Impero.

                E poi Emma ha due mamme:

                https://m.youtube.com/watch?v=MIYGFSONKbk

              • PinoMamet scrive:

                Sì, beh, ma il Cristianesimo non ha mai obbligato nessuno a credere che due più due fa cinque.

                Promette la vita dopo la morte, che è un’ipotesi che non può essere controllata, e che comunque era già al centro di diversi altri culti, oltre a essere una delle preoccupazioni dell’umanità da sempre.

                Ha un dio nato da una vergine: come tutti gli italiani pensano di essere 😉

                Ma aldilà degli scherzi, la Sacra Famiglia è davvero la sostituzione efficace – a parlarne a livello di mitologia – dei vecchi dèi “supereroi” con una narrativa molto intima e familiare, e anche migliore come tenuta sociale: Giove pieno di amanti e amorale è un collante sociale assai più scadente di Gesù che vuol bene alla mamma e al babbo adottivo, e promette di punire i malvagi e premiare i buoni.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                L’élite, che è la parte di società che ci tiene di più alla correttezza scientifica, è già in gran parte con loro.

              • PinoMamet scrive:

                “E poi Emma ha due mamme:

                https://m.youtube.com/watch?v=MIYGFSONKbk

                Poi dice che uno si iscrive ai terroristi (cit.)…

              • Francesco scrive:

                Mi associo a Pino: credere, o agire come se si credesse, che 2+2=5 è una garanzia di disastro.

                Anzi, direi un caso da manuale di hubris delle elites, che vogliono dimostrare di poter rifare il mondo come cazzo vogliono, senza limiti.

                Quasi quasi ipotizzerei che potrebbe spiegare il sorgere di così tante autocrazie, tutte rigidamente opposte a queste stronzate. Forse c’è del senno in questa follia (poco, però).

                Ciao

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Che tre sia uno puoi dirlo. E puoi anche scatenare spietate lotte intestine su quella base, per imporlo a chi ha idee diverse sul punto, anche solo per qualche sfumatura.

              • PinoMamet scrive:

                Ah, se è per quello sono sicuro che assisteremo a feroci guerre di religione sul sesso… degli uomini 😉

                sono già iniziate le cacce agli eretici.

                Ma il Cristianesimo fa credere a idee strane e complesse, relegate alla sfera religiosa;
                dove anche le idee di prima non è che fossero tanto ragionevoli
                (gli dèi, bamboloni immortali e pieni di vizi…
                gli innumeri dèi pietra o albero o animale delle tradizioni orientali;
                sacrifici di animali, se non di esseri umani, che simboleggiano il passare delle stagioni;
                evirazioni con coltelli di selce, orge, culti misterici travestiti da pastorelli o da barcaioli del Nilo…)

                che si venga a dire che Gino è Maria “perché lo vuole”, può non essere una novità assoluta;
                che siano obbligati a crederlo tutti, mi pare invece di sì…

              • Alam al-mithal scrive:

                Onestamente le relazioni tra Uno e Tre, non solo presenti nel cristianesimo, e le riflessioni, metafisiche o teologiche che ne derivano non hanno nulla di irrazionale nè, per me, di “strano”. Alcuni, scegliendo consapevolmente o meno, una metafisica diversa possono trovarle errate ma questa è un’altra questione. Ciò riguarda, in ogni caso, la natura ultima del reale, non la vita di tutti i giorni (o meglio, non direttamente).

                La questione è che ogni idea è di fatto suscettibile di diventare parte di un campo ideologico e la “scienza”, come mostrano gli ultimi due e passa secoli, almeno, non ne è affatto immune; le scienze, plurale, di per sè sono uno strumento (che non vuol dire “neutrale”), “la scienza” o “scientismo” è un’ideologia che trova legittimizzazione in una visione riduzionista e metafisicamente materialista dell’efficacia di alcune scienze. Si può basare un massacro sul “necessario” sterminio degli infedeli o sul portare avanti un programma eugenetico “per il bene dell’umanità” o (il che è di moda) “del pianeta”, non c’è nessuna possibilità di proporre uno schematismo semplice come religione=irrazionale scienza=razionale.

                Io penso che in questi casi si debbano analizzare le ideologie nel loro funzionamento come ideologia, mentre considerare la validità delle loro proposizioni di base, siano esse religiose, filosofiche o scientifiche, è un’altra questione. E penso sia una delle cose che ha sbagliato l’impianto “del sospetto” considerare che in quanto una cosa sia usata come ideologia allora quella cosa non è altro che ideologia. Ma se ci si rassegna che anche le idee buone o (più) vere possono essere usate come ideologia legittimante di alcune configurazioni di potere (intendendo che alcune sono più adatta di altre e che questo dipende da forma e contesto) è possibile separare la considerazione sulla validità delle proposizioni dall’analisi dell’ideologia.

                La forma di ideologia di cui si sta parlando adesso, invece, postula l’esatto contrario e dato che per me l’irrazionalità è questione di modalità piuttosto che di contenuto, diffonde un’abito mentale di irrazionalità, per chi ci crede, di cinismo, per chi si adatta, entrambe cose che, anche se di per se non sufficienti ad una caduta, possono indebolire una società.

  18. tomar scrive:

    @ Francesco
    “Quasi quasi ipotizzerei che potrebbe spiegare il sorgere di così tante autocrazie, tutte rigidamente opposte a queste stronzate. Forse c’è del senno in questa follia”
    Confessa, confessa che in fondo in fondo Cirillo non ti dispiace del tutto…

    • Francesco scrive:

      Fa male due volte, sempre facendo piacere al Nemico: quando obbedisce a Putin e quando esagera nella lotta alla degenerazione, mescolandola con roba che non c’entra e usando toni da bullo di periferia.

      Manca sia di autonomia culturale che di metodologia specifica, in quanto cristiano, e questo è un grandissimo male.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “Manca sia di autonomia culturale”

        È il cuore stesso dell’ortodossia il totale asservimento di tradizione bizantina.

        • Francesco scrive:

          alla Tradizione o al Potere terreno?

          non me ne intendo affatto e chiedo

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Alla (loro) Tradizione, che consiste nell’essere asserviti al potere terreno. Sono gli eredi diretti della Chiesa imperiale romana.

            • Francesco scrive:

              Non è un pelo riduttivo come sunto della storia della Chiesa ai tempi di Roma?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Immagina una Chiesa in cui i concili li convoca Putin, il clero passa il tempo a giustificare e assolvere Putin, sulle decisioni ecclesiastiche si aspetta il placet di Putin e l’elezione dei vertici richiede l’appovazione di Putin.
                Togli Putin e metti macellai come Costantino, megalomani come Giustiniano o pazzi scatenati come Giustino II e hai la Chiesa imperiale.

              • PinoMamet scrive:

                Beh direi che le Chiese ortodosse sono rimaste… fedeli alla linea 😉

                Come causa della differenza con i cattolici, non credo si possano portare i movimenti mistici che proponevano un ritorno ai tempi evangelici: l’oriente cristiano ne era pieno, e ha continuato a contenerli, e a crearne di nuovi, fino a ieri.

                No, direi che la differenza principale è stata che in Occidente il Papa ha assunto un ruolo di contrapposizione e confronto con l’imperatore, approfittando dei secoli di “vuoto di potere” seguiti alla caduta della parte occidentale dell’impero.

                Questo ha creato una Chiesa più influente e più ricca, meno dipendente dal potere politico, ed anzi essa stessa potere politico e territoriale.

                Paradossalmente, con tutti gli effetti negativi di questo, credo ce ne siano stati anche di positivi: il pensiero è stato meno stagnante e auto contemplativo, più dinamico, indipendente e dialettico, sino a sfociare nella Riforma e nella Controriforma, che poi è la Chiesa che tutti conoscono…

              • Francesco scrive:

                xMT

                verissimo ma … quando gli imperatori sono stati ariani i vescovi cattolici hanno tenuto duro, pagando spesso di persona

                mi pare ci sia stata anche un’altra faccia della medaglia, almeno nei tempi antichi

                no?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Gli imperatori ariani sono stati:
                – Costantino (e possiamo non considerarlo tale, visto che convocò Nicea che condannò gli ariani!)
                – Costanzo II (che ha passato la carriera a scannarsi con i parenti)
                Poi Giuliano ha apostatizzato e si sono riaperti i giochi.

              • Francesco scrive:

                tutto lì? e hanno fatto danni così grandi?

                grazie

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Immagino che per danni tu intenda le controversie milanesi che risalgono al regno di Valentiniano II, la cui madre era ariana.

  19. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Film controverso sull’ Islam … prime censure, probabilmente nessuno lo vedrà mai.

    https://www.outlookindia.com/art-entertainment/the-lady-of-heaven-controversial-film-on-prophet-muhammad-s-daughter-banned-in-morocco-after-uk-news-202084

    Laith, an Iraqi child in the middle of a war-torn country at the hands of ISIS, after losing his mother, finds himself a new home with an elderly woman who tells him the story of Fatimah, the daughter of Muhammad, from the Shia perspective, explaining how she was the first victim of terrorism.

    ——————

    Peccato, perché forse si poteva imparare qualcosa … no ? Cioè, dalla sinossi non sembrerebbe una provocazione blasfema fine a sé stessa. Voglio dire : perché la Storia di Fatimah dal punto di visya della Shia offende la Sunna così tanto ?… Non sono “le basi” di Storia dell’ Islam ?! … Boh !

    • PinoMamet scrive:

      Beh, se descrive i sunniti come terroristi….

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Moi

      “Fatimah”

      Beh, ma l’Islam sunnita non è rigidamente contro la raffigurazione di personaggi della religione?

      Un po’ come se avessero fatto un film sulla fuga di Maometto dalla Mecca: avrebbero dovuto mettere un velo davanti al volto dell’attore protagonista, come nelle miniature. O sbaglio?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Moi scrive:

      The Lady Of Heaven

      • Moi scrive:

        film sulla fuga di Maometto dalla Mecca

        —————

        Eh ?! … Ma non esisteva già ?

        • Moi scrive:

          su Youtube escono tranquillamente un paio di versioni a cartone animato sul Giovane Profeta Muhammad.

          … che sembrano un bel po’ quelle su Padre Pio, Gesù, Don Bosco, Adamo ed Eva, Mosé Vs Ramses, Noè, eccetera in stile pseudo-disney … c’ hai presente la casa di produzione animata “MondoTV” ? … Ecco.

  20. Moi scrive:

    https://invidio.xamh.de/watch?v=Ohrbi81cSxw

    almeno il trailer si è salvato, fra l’ altro mi sembra in stile “accattivante” per il pubblico Occidentale. Boh …

    ———————

    Separated by 1400 years, an Iraqi child, in the midst of a war-torn country, learns the importance and power of patience.
    After losing his mother, the child finds himself in a new home, where a loving grandmother narrates the historical story of The Lady and how her suffering as the first victim of terrorism spun out of control into the 21st century.

  21. Moi scrive:

    https://en.wikipedia.org/wiki/The_Message_(1976_film)

    … eccolo qua : forse oggi sarebbe impensabile, purtroppo non fatico a crederlo.

    … Forse si spiega tutto con il fatto che era il 1976 ! 😉

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