Un po’ di buonsenso sulle nostre crisi

Andrew Nikiforuk è un giornalista canadese, che da anni denuncia lo scempio del fracking e la devastazione delle antiche foreste del suo paese.

Lo scorso 17 novembre, ha tenuto una conferenza presso l’Università di Victoria, nella British Columbia, sul tema, Vicoli ciechi. Menzogne verdi, cambiamento climatico e una transizione caotica.

Dopo la conferenza, di cui abbiamo solo il video ma non la trascrizione, ha scritto un articolo in cui analizza le critiche e i commenti che ha ricevuto.

Sotto il titolo, On Getting Real About Our Crises, che significa, all’incirca, “Un po’ di buonsenso sulle nostre crisi”.

Grazie al commentatore Fuzzy che ha segnalato il testo.

Un po’ di buonsenso sulle nostre crisi

Due settimane fa, ho tenuto un discorso all’Università di Victoria sostenendo che la nostra civiltà moralmente fallita sta inseguendo vicoli ciechi quando si tratta di cambiamento climatico e di spesa energetica.

Ho sostenuto che concentrandoci sulle emissioni, non siamo riusciti a riconoscere la crescita economica e della popolazione come il principale motore di tali emissioni insieme al consumo sfrenato dei sistemi naturali che sostengono tutta la vita.

Ho aggiunto che la gente più il benessere più la tecnologia formano un algoritmo mortale che sta ora spianando la nostra strada verso la rovina collettiva.

Come Ronald Wright ha notato nel suo libro Una breve storia del progresso, la civiltà è una truffa piramidale che dipende da tassi di crescita cancerosi.

Ho anche spiegato che molte cosiddette tecnologie verdi, tra cui le rinnovabili, l’idrogeno e la cattura e lo stoccaggio del carbonio, non sono grandi soluzioni. Poiché richiedono minerali di terre rare e combustibili fossili per la loro produzione e manutenzione, queste tecnologie spostano i problemi.

Inoltre queste tecnologie verdi non possono essere scalate in tempo per ridurre le emissioni o richiedono troppa energia per fare la differenza.

Ho anche sottolineato che il nostro più grande problema è una tecnosfera che si auto-aggiorna e si espande sempre di più, che ha solo una regola: crescere ad ogni costo e costruire artefatti tecnologici che dominino in modo efficiente gli affari umani e la biosfera. L’impero tecnologico consuma energia e materiali per sostituire tutti i sistemi naturali con quelli artificiali che dipendono da alti input energetici e da una complessità ingestibile.

Questo assalto tecnologico alla biosfera e alla nostra coscienza ha indebolito enormemente la nostra capacità di prestare attenzione a ciò che conta, per non parlare di come pensare. Il risultato è una società altamente polarizzata e ansiosa che non può immaginare il proprio collasso e tanto meno i rischi del proprio pensiero distruttivo.

La migliore risposta a questa costellazione di emergenze è ridurre attivamente la tecnosfera e ridurre radicalmente la crescita economica e la spesa energetica. La nostra classe politica non può immaginare una tale conversazione.

Allo stesso tempo, le comunità e le famiglie devono ri-localizzare le loro vite, disconnettersi dalla macchina globale e lavorare attivamente per ripristinare gli ecosistemi degradati come le foreste di vecchia crescita. Chiunque si aspetti una “soluzione facile” o un comodo insieme di soluzioni ha passato troppo tempo ad essere condizionato dalle macchine digitali.

Il mio allegro discorso ha generato decine di domande. Non c’era tempo per rispondere, così ho selezionato cinque domande rappresentative inviate via Zoom nell’interesse di mantenere questa conversazione eretica.

La crescita della popolazione legata al consumo è un grosso problema

Molti ascoltatori hanno espresso inquietudine sul fatto che la crescita della popolazione sia una parte essenziale del problema.

“Sono deluso che ancora una volta Malthus sia entrato nella stanza quando la differenza tra le emissioni pro capite di gas serra tra il Nord e il Sud del mondo è significativa. Non è forse il modo in cui viviamo, non quanti siamo?”

ha chiesto uno.

La vera risposta è scomoda. Il modo in cui viviamo e consumiamo conta tanto quanto la crescente densità del nostro numero combinato con la proliferazione delle nostre macchine che divorano energia per nostro conto. (anche le strade e i cellulari consumano energia e materiali) Tutte e tre le questioni demografiche stanno aumentando a tassi insostenibili e si alimentano a vicenda per spingere più crescita economica, più emissioni e più fragilità.

L‘attuale popolazione mondiale è di 7,9 miliardi e cresce di 80 milioni all’anno. Ha rallentato negli ultimi anni perché i ricchi non hanno bisogno dell’energia dei bambini tanto quanto i poveri. Anche così la civiltà aggiungerà un altro miliardo al pianeta ogni dozzina d’anni. Ridistribuire la ricchezza energetica (e le emissioni) dai ricchi ai poveri non eviterà il disastro se le popolazioni umane non diminuiranno globalmente.

I nostri numeri riflettono anche un’anomalia demografica che è iniziata con i combustibili fossili, una fonte di energia a buon mercato che è servita come Viagra per la specie. Prima della nostra scoperta dei combustibili fossili, la popolazione del pianeta non ha mai superato il miliardo. I nostri numeri eccessivi sono puramente un artefatto temporaneo della spesa energetica a buon mercato e di tutto ciò che essa comporta – tutto, dai fertilizzanti alla medicina moderna.

Non è il capitalismo la vera minaccia?

Molte domande ruotavano intorno alla natura del capitalismo.

“Non sarebbe più accurato denunciare l’organizzazione capitalista della tecnologia piuttosto che la tecnologia in quanto tale per problemi come la polarizzazione e la frammentazione?”

No, non lo sarebbe. La tecnologia enfatizza la crescita e concentra il potere indipendentemente dall’ideologia.

Il capitalismo, come il socialismo e il comunismo, è semplicemente un modo di usare l’energia per creare tecnologie che strutturano la società in modo omogeneo. Rimuovere il capitalismo dall’equazione non cambierebbe la natura totalitaria della tecnologia stessa. O la capacità delle tecnologie di colonizzare le culture locali ovunque.

Ogni ideologia sulla Terra, fino ad oggi, ha usato le tecnologie per rafforzare la sua presa sul potere, incastrando i cittadini nella complessità e riducendo l’umanità ad una serie di efficienze. Tutte hanno sostenuto l’infrastruttura digitale per monitorare e censire i loro cittadini. Come il sociologo Jacques Ellul ha notato molto tempo fa, le ideologie non contano di fronte all’imperativo tecnologico.

Cosa viene dopo?

Molti ascoltatori hanno chiesto se “c’è un seguito all’economia di mercato fondata sull’abbondanza energetica?” Non ho la sfera di cristallo, ma ecco la mia risposta.

Ci sarà sempre una sorta di seguito e non è scritto. Ma non c’è nessun sostituto per i combustibili fossili a buon mercato e la loro densità e portabilità. Hanno reso la nostra complessa civiltà quello che è. Man mano che le risorse di combustibili fossili diventano sempre più costose e difficili da estrarre (una realtà che i media ignorano), la “ricca economia di mercato” sperimenterà più volatilità, disuguaglianza, interruzioni, corruzione e inflazione. È raro per qualsiasi civiltà gestire una discesa energetica senza violenza, per non parlare della grazia.

“Puoi dire di più sulla connessione tra la tecnosfera e le società totalitarie?” ha chiesto un ascoltatore. “Come vedi le connessioni tra le dittature e la tecnosfera?”

Questo è un argomento per un saggio molto più lungo. La tecnosfera, per definizione, offre solo un sistema di pensiero e di funzionamento (trionfo della tecnica su tutti gli sforzi) e sta erodendo le libertà umane da decenni. Crea semplicemente dei dipendenti o dei reclusi. Gli influenzatori sociali ora dicono ai suoi residenti cosa comprare e come comportarsi. Come tale, la tecnosfera è diventata un ambiente onnicomprensivo per i cittadini, che si tratti di cosiddette democrazie o di società totalitarie.

La principale differenza tra le due è semplicemente il grado in cui le tecniche sono state applicate per dare allo stato un controllo più totale sui suoi cittadini. Sia nelle società democratiche che in quelle totalitarie, le élite tecniche estorcono attivamente i dati dei cittadini in modo che le informazioni possano essere utilizzate per ingegnerizzare, monitorare e sondare il comportamento dei loro cittadini ansiosi e infelici in una società tecnologica. (Non si può vivere in una società tecnologica senza diventare un’astrazione.) Lo stato cinese non nasconde le sue intenzioni; l’Occidente si aggrappa ancora alle sue illusioni di libertà.

La tecnosfera corrompe il linguaggio

Un ascoltatore voleva sapere “di più sul linguaggio vuoto” impiegato dalla tecnosfera, come ho detto nel mio discorso.

Proprio come la tecnosfera ha sostituito il canto degli uccelli con i bip digitali, l’impero tecnologico ha sempre più sostituito il linguaggio significativo con il tecno-parlare.

Un mondo dominato dal pensiero riduzionista e meccanicista ha prodotto un proprio linguaggio simile a quello dei Lego, completamente avulso dalla realtà naturale. Decenni fa il linguista tedesco Uwe Poerksen ha chiamato questo nuovo linguaggio in evoluzione “parole di plastica”.

Esse includono parole come ambiente, processo, organizzazione, struttura, sviluppo, identità e cura. Tutte possono essere combinate senza sforzo per trasmettere stronzate: “sviluppare l’ambiente con cura è un processo“. Questo linguaggio modulare crea la propria tirannia di espressioni senza senso.

Esperti, tecnici, politici e futuristi impiegano questo linguaggio plastico per disorientare, confondere e offuscare. Poerksen nota che queste parole sono gravide di denaro, mancano di dimensione storica e non si riferiscono a nessun luogo locale o speciale. Questo linguaggio, avulso da ogni contesto, fa al pensiero ciò che un bulldozer fa a una foresta. Lo appiattisce.

La speranza non è una pillola che si prende al mattino o una briciola lasciata a tavola

Infine, ma non meno importante, molti ascoltatori hanno chiesto come si fa a mantenere la speranza di fronte a così tante emergenze, abusi e una leadership politica spaventosa?

“Come fai ad alzarti la mattina?”, ha chiesto tipicamente uno.

Questa domanda frequente mi confonde e mi lascia perplesso. Il mio umile lavoro di giornalista non è quello di vendere saponette o fare il tifo per ideologie e futuristi. Il mio lavoro non è quello di produrre speranza e tanto meno consenso. Ho ottenuto qualcosa di piccolo se riesco ad aiutare i lettori a distinguere tra ciò che conta e ciò che non conta e a evidenziare le implicazioni di potere nel mezzo.

Eppure in una società tecnologica la maggior parte di noi cerca un messaggio facile e inscatolato che indichi un futuro luminoso. Non posso in buona coscienza dire a nessuno, tanto meno ai miei figli, che i giorni a venire saranno felici o luminosi. Per ogni cosa c’è una stagione e la nostra civiltà è entrata, passo dopo passo, in una stagione di discordia e caos. La storia si muove come la vita stessa in un ciclo di nascita, vita, morte e rinnovamento.

Jacques Ellul, che ha scritto profeticamente sui pericoli inerenti alla società tecnologica, ha anche affrontato la necessità di un’autentica speranza perché non risiede nella tecnosfera. La tecnosfera, una prigione sterile, può promettere di progettare il tuo futuro con parole di plastica, ma ciò che offre veramente è l’antitesi della speranza.

Ellul, un cristiano radicale, ha scritto molto sulla speranza e sulla libertà. Ha notato che la speranza non abbandona mai le persone che hanno a cuore un luogo e sono radicate al di fuori della tecnosfera, perché sapranno sempre cosa fare grazie alla loro connessione reale con le cose reali. Aggiunge che la speranza non può essere separata dalle virtù della fede e dell’amore. Come tutte le virtù devono essere vissute tranquillamente, non segnalate quotidianamente.

Per Ellul, la speranza è una combinazione di attesa vigile, preghiera e realismo. “La libertà è l’espressione etica della persona che spera”, scrisse una volta.

La speranza è vivere pienamente in un luogo a cui si tiene e agire ogni giorno contro l’abuso di potere. La speranza, in altre parole, è usare ogni iniziativa “per ripristinare la possibilità che le persone prendano le proprie decisioni”.

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70 risposte a Un po’ di buonsenso sulle nostre crisi

  1. daouda scrive:

    Tutto un bel discorso ma se non si distingue tra artificiale e naturale con la consapevolezza del leggittimo, quindi dovendo avere almeno chiari questi tre concetti necessari, che cazzo parliamo a fare?
    Visto che tale cosa non è stata fatta, caro MM te sei solo un servo di un altro tipo di sistema che, se vincesse, in quanto vincitore, sarebbe l’oppressore da combattere, ergo lavori per qualcuno. Oppure nella critica perdente devi la forza dei “resistenti” su binari morti che sono puerili e stronzi.
    Sempre se avesse senso tutta sta mia disamina, giacché poi uno si alza e continua a non capire un cazzo , ed a constatare che non sà perché ci sta, e che nonostante tutto qualsiasi cosa senza di lui sarebbe diversa, ma ugualmente se non ci fosse indifferente.

    La strategia del calo di tensione, ti si addice.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Daouda

      ” caro MM te sei solo un servo di un altro tipo di sistema che, se vincesse, in quanto vincitore, sarebbe l’oppressore da combattere, ergo lavori per qualcuno”

      Lavoro per qualcuno, finché mi paga.

      Se offri di più, fammi sapere e valuto…

      • Daouda scrive:

        Ma se non sai cosa è naturale e legittimo come faccio io ad accusarti e tu a credere in quel che fai?

      • Francesco scrive:

        >>> te sei solo un servo di un altro tipo di sistema che, se vincesse, in quanto vincitore, sarebbe l’oppressore da combattere,

        insomma. abbiamo qui un sapido sunto della storia umana! un novello Hegel/Pico degno della Disney Italia

        🙂

        PS & OT but IN TIME

        BUON SANTO NATALE DEL SIGNORE A TUTTI

        fine OT

  2. Andrea Di Vita scrive:

    @ martinez

    “La nostra classe politica non può immaginare una tale conversazione.”

    Immagino sia “conversione”, non “conversazione”.

    Quanto al resto… beh, ha fatto tutto lui. Non proponendo nulla, non è criticabile.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Fuzzy scrive:

      https://www.resilience.org/stories/2021-11-10/tech-wont-save-us-shrinking-consumption-will-returning-to-a-1970s-economy-could-save-our-future/
      Non è nuovo. Mi pare anche di averne già discusso qui, con te o con Francesco.
      Propone di far decrescere l’economia fino a portarla ai livelli di consumo degli anni 70′.

      • Francesco scrive:

        non ricordo bene questa cosa ma solo i dati di quanto le automobili e gli aerei degli anni ’70 consumassero e inquinassero mi rende molto scettico

        ciao

        • Fuzzy scrive:

          https://greenreport.it/news/energia/dal-1950-consumi-di-energia-e-impatti-senza-precedenti-nella-storia-delluomo/
          Vedi tabella.
          Si, ma, caro il mio Francesco, li devi mettere quei dati. Io ho questi relativi agli anni 50.

          • Francesco scrive:

            vedi, quando mi si parla di tecnosfera, io penso a un veliero …

            non so tagliare nè tanto meno lavorare il legno

            nè cavare il minerale di ferro da cui estrarre il ferro con cui fabbricare i chiodi

            e la chimica del catrame per calafatare la nave?

            e l’ingegneria per costruire il cantiere navale?

            e le vele? tu sai tessere le vele? e le gomene? e pure l’ancora e la catena, di nuovo in ferro … trattato per resistere alla salsedine?

            e quella roba lì viaggiava poi per tutto il mondo, altro che 1950

            ciao!

            • Fuzzy scrive:

              Io penso ai fertilizzanti azotati che hanno preso il posto dell’humus e che adesso in mancanza del gas hanno raggiunto dei prezzi improponibili.
              Quindi non ci sono più i terreni fertili e neanche i fertilizzanti.
              Nel frattempo godiamoci pure la vita.
              👋

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ fuzzy

        “te”

        Mi sembra di avere già risposto. Con l’attuale sovrappopolazione, di compatibile con l’ambiente c’è un consumo di energia pro capite così basso da essere difficilmente accettabile.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Fuzzy scrive:

          Non è il minor benessere materiale. Perché la posta in gioco è la sopravvivenza stessa dell’umanità, e quindi, razionalmente converrebbe rinunciare a qualcosa in cambio di un beneficio immensamente maggiore.
          “Il punto è che la decrescita si scontra con i modelli di pensiero dominanti.
          Gli uomini hanno il terrore di essere rifiutati e di essere spinti in un gruppo esterno.
          Non è compito facile alterare i modelli di pensiero di un gruppo”.
          https://fpif.org/the-selling-of-degrowth/
          👋

          • roberto scrive:

            Non ho ben capito perché la sopravvivenza futura dell’umanità dovrebbe interessarmi di più del mio benessere attuale

            Cioè mi sorprendi mentre faccio colazione con delle arance a km 2000 (vengono dalla Sicilia) ed io dovrei rinunciarci perché forse tra 100 anni la terra sarà troppo inospitale per la specie umana?

            • Fuzzy scrive:

              E perché dovresti rinunciare alle arance?
              Non è questo il punto.
              La decrescita dice che si deve consumare circa un terzo delle attuali risorse consumate (numero periodico 3,333333333…..). Poi si vede come, a seconda del luogo, delle circostanze ecc.
              Insomma, 2000 km sono in linea retta.
              Le linee rette fanno male alla salute.
              Il punto è che le classi medie hanno “paura di cadere” cito dall’articolo di cui sopra. Qualcuno ripete loro continuamente: “fai questo e quello altrimenti sei fuori”. E loro lo fanno.
              🙃

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ fuzzy

                “fanno”

                In Italia non si riesce manco a mettere un libretto antisismico per caseggiato che ne attesti l’avvenuta messa in sicurezza contro i terremoti. I soldi pubblici assegnati per facilitare il trasloco dalla zona rossa intorno al cratere del Vesuvio se li sono spesi per rifarsi il bagno. E tu vorresti che la gente riducesse a un terzo i propri consumi?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Fuzzy scrive:

                Di Vita
                Io vorrei più che altro capire perché non lo fanno.

                Da quel che leggo, sembrerebbe un problema che nasce a livello di istinti primordiali. Roba tipo il branco. E c’è chi lo sa e ne fa un uso strumentale.
                https://www.ibs.it/debellare-senso-di-colpa-contro-ebook-lucio-della-seta/e/9788831730884
                Volendo leggere.

              • roberto scrive:

                Fuzzy le arance sono giusto un esempio (ma di qualcosa orrendamente antiecologico: un camioncino che viene dalla Sicilia apposta per me, e non è figurato, con degli amici abbiamo un gruppo di acquisto e regolarmente c’è un camioncino che ci porta raggi di sole)

                Ma prendi l’esempio che ti aggrada di più: perché dovrei rinunciare oggi a qualcosa per salvare domani la specie umana?
                Se mi chiedi un sacrificio oggi per stare meglio oggi (chessò non usare più bustine di plastica sennò le spiagge diventano una pattumiera) capisco e sto al gioco, ma…chissenefrega della salvezza della specie umana? Tanto prima o poi finirà lo stesso e tra un miliardo di anni non ci sarà nessunissima traccia del nostro effimero passaggio nella storia dell’universo

              • Fuzzy scrive:

                Ma non hai figli?
                Qui l’unico dubbio è in quanti decenni crollerà tutto. Dato per scontato al 99,99999999……che crollerà.
                E poi bisognerebbe avere una idea di come rimettere assieme i pezzi.
                La ricetta è sempre quella. Fare con meno.

              • roberto scrive:

                Fuzzy ho figli ma….se tu stesso dici che ormai tutto crollerà e ne sono convinto anche io….perché peggiorare il quotidiano mio e dei miei figli?

                Faccio sempre l’esempio del Titanic. Abbiamo preso l’iceberg e stiamo affondando.
                C’è chi prega, chi cerca disperatamente una scialuppa di salvataggio, chi si tappa in cabina sperando di salvarsi…a me mi trovi al ristorante con un bicchiere di champagne e ballando un tango con una bellissima sconosciuta

              • Fuzzy scrive:

                Il Titanic aveva 16 gru del tipo “Welin”, ciascuna in grado di sostenere quattro scialuppe di salvataggio, come aveva originariamente pianificato l’architetto Carlisle. Ciò dava al Titanic la capacità di trasportare fino a 64 lance in legno, che sarebbero state sufficienti per 4 000 persone, molto più della sua capacità effettiva. Tuttavia, la White Star Line decise che sarebbero state trasportate solo 16 scialuppe e quattro lance pieghevoli, che potevano ospitare appena 1 178 persone, solo un terzo della capacità totale della nave. Infatti, a quel tempo, i regolamenti del Board of Trade richiedevano che le navi britanniche di oltre 10 000 tonnellate trasportassero solo 16 scialuppe, con una capacità di 990 occupanti.[19]

                Già la sera dell’11 aprile, quando il Titanic si trovava al largo delle coste irlandesi, arrivò un marconigramma con segnalazioni di iceberg nei pressi di Terranova, ma il messaggio non fu mai recapitato al capitano. Tra il 12 e il 13 aprile arrivarono molti altri avvertimenti di pericolo, ma nessuno di questi fu mai recapitato a Smith

                Alle 23:00 il mercantile Californian, che sostava bloccato nella banchisa a 17 miglia a nord-ovest dal Titanic, inviò un marconigramma urgentissimo per segnalare la presenza di un enorme campo di iceberg proprio sulla rotta del transatlantico; anche questo messaggio non venne recapitato in plancia e anzi il marconista Phillips rimproverò l’operatore del Californian per avergli interrotto una conversazione con la stazione telegrafica di Capo Race, a Terranova. Analizzando nel complesso l’atteggiamento di tutto l’equipaggio del Titanic si avverte una diffusa leggerezza ed eccessiva sicurezza

                La quasi totalità dei 706 superstiti risultò consistere nelle persone che avevano preso posto sulle lance, mentre pochissimi furono i sopravvissuti tra quanti si trovavano a bordo del Titanic nella fase finale del naufragio
                https://it.m.wikipedia.org/wiki/RMS_Titanic
                Ho ritagliato un po’ frettolosamente.

              • roberto scrive:

                I see fuzzy, but you don’t get the point

                Siamo fottuti o c’è speranza?
                Se siamo fottuti perché sbattersi per ritardare di un minuti la fine?

                L’unica ragione plausibile che mi viene in mente è vivere *ora* e *noi* meglio…da qui il fatto che non uso buste di plastica, non perché tra cent’anni saranno lì ma perché domani sono nella spiaggia in cui vado a nuotare

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ fuzzy

                “non lo fanno”

                Perché i nostri istinti sono quelli del cacciatore/raccoglitore e non vanno più in là dell’oggi, del domani o al massimo del dopodomani. Nessuno si prende paura per un’estrapolazione matematica. E nessuno si muove se non ha paura. Il metodo scientifico è un metodo subìto, non capito dai piu’ , e giusto perche’ consente di costruire amigdale più affilate, fionde con gittata più lunga e anticoncezionali più sicuri di una pezza di budello di pecora.
                Un esempio? Tutti temono, giustamente, la guerra. Eppure frequenza e densità delle guerre risultano essere sostanzialmente le stesse negli ultimi cinquemila anni.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                facendo l’economista, faccio notare che le previsioni a 5 anni non ci prendono mai e quelli che ti spiegano poi il perchè avevano ragione lo stesso … non se li fila nessuno

                peggio ancora, quelli che ci prendono sono quelli che più spettacolarmente sbagliano al giro dopo, generando la certezza che ci abbiano preso di culo

                io opto per questa spiegazione

  3. Moi scrive:

    “Sono deluso che ancora una volta Malthus sia entrato nella stanza quando la differenza tra le emissioni pro capite di gas serra tra il Nord e il Sud del mondo è significativa. Non è forse il modo in cui viviamo, non quanti siamo?”

    ————-

    … E questa sarebbe la Sx ?! Preferisco il Ritorno degli Anunaki : così come ci hanno fatto, ci disfino ! Però nel frattempo godiamici tutto il godibile, e nessuno rompa più le palle ! 😉

  4. paniscus scrive:

    “L‘attuale popolazione mondiale è di 7,9 miliardi e cresce di 80 milioni all’anno. Ha rallentato negli ultimi anni perché i ricchi non hanno bisogno dell’energia dei bambini tanto quanto i poveri. Anche così la civiltà aggiungerà un altro miliardo al pianeta ogni dozzina d’anni. (citazioni varie da populationmatters.org) “—–

    Fermo restando che il problema del sovraffollamento esiste e che non lo metto in dubbio, ma mi sono letta un paio di pagine di quel sito e mi è venuto uno sconforto che non finisce più, dal punto di vista etico, culturale, comunicativo e logico.

    Praticamente, ci sono pagine e pagine di sviolinate su quanto sia bello non avere figli perché in tal modo si è più liberi di viaggiare, di fare vita sociale e di godere di un certo benessere materiale (come se queste attività non avessero impatto ambientale), o testimonianze di ragazzi che giurano e spergiurano su quanto siano stati felici di essere rimasti figli unici, perché in tal modo i genitori hanno avuto la possibilità di spendere un sacco di soldi per loro, cosa che sarebbe stato impossibile se avessero dovuto condividerli con dei fratelli.

    Tutto in base al principio che “famiglie più piccole possibile è bello, famiglie numerose è brutto”. Solo quello. Non viene ribadito che sia “brutto” perché si fa realmente male all’ambiente, ma solo per considerazioni di opportunità pratiche di convenienza e di consumismo.

    E’ interessante che non c’è il minimo cenno all’opzione intermedia, cioè che se a qualcuno piace l’idea della famiglia più numerosa, ma vuole limitare l’impatto ecologico della sovrappopolazione, i figli si possono anche adottare (magari, proprio andandoli a prendere in uno di quei paesi in cui ne nascono già troppi, non hanno risorse, e ci sono tassi altissimi di abbandono).

    Ma no, nemmeno quello è contemplabile, perché quel sito ha fatto la scelta esplicita di sottolineare quanto sia bello non avere figli (o al massimo averne uno solo) perché CONVIENE agli adulti consumisti e viziati, non perché faccia bene all’ambiente. E siccome anche allevare figli adottivi costa in termini di soldi e di impegno, hanno deciso che non rientra nella strategia utile di comunicazione, per il loro target prescelto…

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Paniscus

      “Tutto in base al principio che “famiglie più piccole possibile è bello, famiglie numerose è brutto”.”

      Non sono andato a vedere il sito Population Matters, presumo che Nikiforuk lo abbia citato per i dati statistici.

      Lui infatti Nikoforuk mette in guardia proprio contro questo atteggiamento:

      “Il mio umile lavoro di giornalista non è quello di vendere saponette o fare il tifo per ideologie e futuristi. Il mio lavoro non è quello di produrre speranza e tanto meno consenso. ”

      E’ molto americano dire di aver trovato la “Soluzione ai Nostri Problemi che Ci Renderà Ancora Più Felici”, che a quanto capisco è lo stile di Populationmatters.

      La questione, che non spetta certamente a noi “risolvere”, è un’altra, e non riguarda nord o sud o stili di vita.

      Ve la ripropongo, perché è facile perderla di vista.

      Diciamo che con una popolazione di 1 miliardo di persone, ciascuna delle quali consuma per 1, abbiamo un equilibrio tra consumo e rinnovo delle risorse su un pianeta piccolino.

      Poi subentra il progresso: aumenta sia la popolazione che il consumo di ciascuna persona.

      Con 2 miliardi, ciascuna delle quali consuma per 2, non abbiamo 2 volte, ma 4 volte l’impatto.

      Con 8 miliardi, ciascuna delle quali consuma per 8 (comunque distribuiamo il loro impatto), abbiamo 64 volte l’impatto.

      Ora, le 64 unità-consumo consumano e distruggono anche molte risorse non rinnovabili, almeno in breve tempo.

      E quindi a un certo punto, non si potrà nemmeno tornare alla situazione di partenza, di 1 miliardo che consuma 1 – al massimo si potrà avere mezzo miliardo di persone che consumano 1, o un miliardo che consuma ciascuno 0,5.

      Ovviamente i numeri sono tutti inventati, e possono essere erratissimi, ma la struttura della questione è questa.

      Posso risolverla io?

      No.

    • firmato winston scrive:

      @paniscus

      Cercando e riascoltando, ho ritrovato adesso per fortunata coincidenza quel video (o uno dei video) in cui Federico Faggin diceva all’incirca che “nemmeno nei libri di fantascienza era stata prevista internet”, di cui mi avevi chiesto il riferimento.

      Eccolo, “Soul – Federico Faggin ospite di Monica Mondo”:
      https://youtu.be/ST47z5zeO9A

      En passant, gia’ conoscendo e stimando l’autore Lucio Russo per l’ottimo libretto “La cultura componibile”, che raccomando a tutti, incuriosito ho letto pure “l’America dimenticata” che avevi citato in un commento: ottimo, interessante.

      Di Faggin ti raccomando la autobiografia scientifico-filosofica “Silicio”, la trovi anche sul mulo, Faggin e’ gia’ abbastanza ricco di suo. Sa di cosa parla, e’ stato uno dei pionieri dell’AI ai tempi dei “sistemi esperti”, ci ha lavorato decine d’anni senza cavare un ragno dal buco.

      Il video citato sopra puo’ essere interessante anche nel contesto del presente discorso, visto che parla (anche) di tecnologia.

      Fammi capire se hai letto, nel guazzabuglio dei commenti.

  5. Ros scrive:

    “Sono deluso che ancora una volta Malthus sia entrato nella stanza quando la differenza tra le emissioni pro capite di gas serra tra il Nord e il Sud del mondo è significativa. Non è forse il modo in cui viviamo, non quanti siamo?”

    Quindi, se ho capito, il Sud del mondo ti deve continuare a mangiare solo pane e cipolla che va benone accussì, squadra che vince non si cambia😃
    e buona parte del Nord del mondo – i più cornuti e mazziati – ti deve pur anche ricominciare a mangiare solo pane e cipolla. Il totale demografico non conta gnente! Squisquilie, pinzillacchere…

    Basta solamente che tutti sti cornuti ti mangino solo pane e cipolla.
    E che ci vuole😎!

    Ci aiutiamo con la fede e la cultura: fanculo i sorpassati libri sacri è in chiesa e nelle scuole a testo unico mettiamo: “Un digiunatore” di Kafka.
    Mettiamo ad anoressico stecchetto Fedez e la Ferragna…

    Personalmente, se perdo ancora commissioni lavorative mi tagliano pure gas e luce e con la mia parte sto apposto.
    Rigettato da ogni tecnosfera cattiva mi divento sostenibile, virtuoso, santo.
    San santissimo della miseria!

    Fosse la volta buona che privo di distrazione mi metto a meditare come i cristiani, m’imparo, m’ingegno immobile a contemplare estatico coll’aiuto del digiuno circostanzialmente facilitato e m’illumino d’immenso (la corrente elettrica pulita mistico-autarchica!), fino a quando pure non mi sfrattano, che è tutto grasso che cola per ammazzare l’Io fetente ed inquinante; tutta Grazia di Sant’Antonio.

    Liberato! Finalmente non ci avrò più un cazzo da perdere e passa la paura – muoia Sansone e senza piagnistei! – finalmente appuro di riffa o di raffa se sono o non sono tutte minchiate le minchiate mistico-trascendentali e salvo pure la principessina Gaia dall’orco dragone cattivo.

    Stamattina, che sono generoso di mattina e avido bastardo la sera per l’equilibrio e il compensare, ve la do io la soluzione:
    Miseria e digiunare! Semplice semplice; roba che diventare Chiesa, Moda: cosa Figa!

    Per consumare meno io, che sono pragmatico e previdente, mi alleno da anni col digiuno, e una volta che avrò imparato a non mangiare – tolto il vizio, peccato e debolezza piccolo borghese – te li ho inculati quelli dei cartelli finanziari, il big tech, quelli dell’ 1%, gli ammazza pinete.

    Senza casini di rivoluzioni, politica e Internazionali clericosocialisticheggianti di teorie della liberazione. Digiuno soltanto!

    Già vado a ingurgitare ogni 10-15 giorni due uova per il metabolismo, mezza pera e tisancella ad insalata di biologico Stramonio a Km 0 (mi è cresciuto da solo sotto la finestra e così faccio pure le vacanze e i viaggi😎) a sollazzare l’anima.

    Risparmio pure acqua e carta igienica perché evacuo a ogni morte di papa (s’aspetta a Francesco per prossima liberazione)

    Quando mi avrò imparato a non mangiare niente gliela faccio vedere a tutti lor signori come si campa e si cambia e salva il mondo!
    Ci scrivo un vangelo nuovo: Sun gazing-eating: “campa di sole e sòle”;
    si fottano le fighette come Cracco con le barbette chic da fregnette salottiere, faziose e degenerate ora ci vuole. Vadano a lavorare di pico e pala , col biblico sudore tra le chiappe.

    Mi faccio San Girolamo ribelle, sexi e selvaggio; romantico e bohémien.
    Un San Girolomo figone come Kenshiro, giusto un poco più leggero.

    Col digiuno che gli occhi neri ti s’accendono, ti si braciano bello e impossibile con tutto il tuo sapor mediorientale e ti viene una roba di mascelle e zigomame aereodinamici tipo alettoni di formula uno in una cinquecento special.

    Capitan Harlock ecco! Lasciatelo perdere a Buddha che quello magna! Pare un porcello di mastro Lindo, una mozzarellona gialla – st’asiatici in quanto a testosterone non li ripigli e li fai ArioCristiani-cornadure manco con una tanica di Dianabol, Winstrol e DecaDurabolin – mistici e buoi dei paesi tuoi; segnatevolo!

    Se volete liberarvi dalle oscure legioni dei bigghitecchi e salvare la pineta del pianeta,
    è dalla trippa materiale che dovete cominciare, dal lardo della panza, non ci sono cazzi

    – Rudolph M. Bel. “La santa anoressia” https://www.ibs.it/santa-anoressia-digiuno-misticismo-dal-libro-rudolph-m-bell/e/9788842056294 – dal mollacciume, dall’amebica moscitudine peccaminosa forte d’ipogonadicità acquisita.

    https://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-dieta-del-digiuno.php

    Il link sopra da un Veronesi con tutta la Fondazione eh! Mica pizza e fichi, mica un guru strambo del vattelapescastan; ma uno nazionalnostrano, mica che cose da floridi bonzi limoncelli aranciati del sol levante o fricchettoni beat di California dreaming.

    Il digiuno rende i mistici tosti, aggressivi, coi controcazzi del deserto che ti pigliano per il collo il demonio techno-trans’umano e gli danno una lampiata e testata (dicesi lampiata – tattica di risoluzione crediti e conflitti onorali – quando è che c’hai una contrarietà con qualched’uno che ti pare t’abbia guardato, chessò, male, ti ci avvicini amichevole e sornione e poi “splassccete!!!” gli esplodi uno schiaffone coordinato e simmetrico a due mani aperte che lo manda in tilt per una settimana buona e poi concludi con la testata come firma a chiudere il contratto; si può fare anche con prima la testata, a piacere come ci si sente e viene meglio, è soggettivo funziona uguale) a sfondargli il setto nasale e portargli la buona novella.

    Il demonio, i nostri mistici nostrani, te lo mettono a pecorina e lo fanno sentire una donzella in fiore; gl’insegnano a non marciare male; e stia punito!

    Mi faccio Sant’Antonio Abate (senza il porco, m’abbasto io!) disegnato da Tarantino in trip di confusione con la gentile collaborazione di Rainer Werner Fassbinder e vestito di sacchi riciclati dal cugino freak creativo green di Jean-Paul Gaultier, in salsa eroe-artista maledetto di Derek Jarman ispiratosi ai Manga giapponesi.

    Ne guadagna quindi pure la virilità, la secrezione di Gh Somatotropina endogena col digiuno, è Scienza.
    Tutto santamente vascolarizzato pure negli addominali bassi come Bruce Lee, Rich Gaspari… le striature sui glutei, l’albero di natale disegnato sui lombari, la pelle a velo di cipolla…più santo di così si muore.

    Leggere leggero che si può volare e fare centocinquanta ripetizioni di trazioni alla sbarra che non pesi nulla e nulla c’è da sollevare…

    Vedrei pure la Madonna – The White Goddess – nei giorni buoni e che riceve, come e meglio di Brosio.

    Il pass al volo magico, per socializzare con gli gnomi, l’elfi, silfidi, fate e i fati coboldi;
    coi puffi, pari a pari.

    Una perigliosa storiella con la sfiziosa sexi gattina Lamù-Melusina di Lusignano che l’amore, l’intermezzo sentimentale in una buona sceneggiatura vitale pure ci vuole…

    Ogni tanto mi rapirebbero i Grigi (sono un po’ zuzzurelloni, brutti ma buoni, come i biscottini) sicuro che è per migliorarmi dentro: revisione, carburatore, motore truccato, marmitte Polini….
    Ma ne ricorderei sempre poco, discrezione è la loro politica aziendale e regole d’ingaggio.

    Quindi cari amici che aspettate!?

    Sveglia! Digiunate e disadattatevi!

    Fatevi furbi, fatevi liberi, in forma e pure belli ascetici virili (basta con i mollaccioni mosci che mangiano persino quasi tutti i giorni come i capponi) visitate gli altri mondi pure!

    Fatevi miserabili che ci trovate la quadra circolare! Il Graal e la pietra filosofale.

    Finitela di mangiare e di stare ricattabili a figliare, ad avere e a volere con le frignanti e fregnanti paranoie e cazzatelle da borghesuccie, fatevi nulli e miserabili e passa tutta la paura!

    Non ci vuole niente, non dovete fare niente, solo mangiare niente😊; anzi fraternamente a quanto pare c’è la fuori un sacco di santissimi benefattori disposti a darvi una mano che s’intende santa.

    Facile facile e salviamo sta terra😎.

    • Francesco scrive:

      ti amo

      ma perchè hai citato Kenshiro, il resto lo ho messo nella rubrica “cazzi e mazzi”

      ma con affetto

      • Moi scrive:

        Però ogni Donna che voglia far carriera nell’ Esercito, deve esser consapevole di quel che Rei disse a Mamiya :

        https://invidio.xamh.de/watch?v=h9Ne2ZBXKa0

        • Francesco scrive:

          ogni tanto sospetto che Ken Shiro – la serie a cartoni animati – potrebbe essere la base per una nuova civiltà, contiene quasi tutto al suo interno

          😀

          • Ros scrive:

            Io sinceramente Ken il guerriero non sono mai riuscito a guardarlo.
            A occhio fugace e croce mi parevano dei coticoni stolidi e seriosi – mi piacevano Lamù, il trio sorelle Occhi di gatto, Yattaman, Miss Dronio di soprattutto😍 … per la sinuosità cosciale, cinica, beffarda e irriverente delle storie
            https://www.youtube.com/watch?v=c92KsUhc0-w
            ma avevo uno babbione di amico fissato forte con codesti coticoni della Sacra scuola di Hokuto cosiddetta e m’ammorbava raccontandomi la rava e la fava di tutta la serie facendomi calare il latte alle ginocchia

            • Francesco scrive:

              ero io, mi sa, quel tuo amico

              Lamù era una palla insopportabile e futile, altro che l’Epicità di Kenshiro!

              sapevo tutte le genealogie di Okuto e Nanto a menadito, da giovane

  6. Fuzzy scrive:

    Ros
    La terra si salverà da sola.
    Casomai sono gli umani quelli a rischio.
    Anche se si illudono di farcela grazie alla tecnologia.
    La nostra attuale tecnologia fa ridere in confronto alla complessità della natura.
    Infatti, nel confronto, non ha speranze di spuntarla.

    • daouda scrive:

      infatti è simpatico che si parli tanto della natura e di “quel che le facciamo” e ben poco di noi, al più indirettamente.

  7. KARL scrive:

    Col supporto di google translator e quelle tre parole di spagnolo che conosco, un punto di vista MOLTO interessante sul Covid :
    “..Un’altra cosa che avverto da tempo è che è inevitabile che finiscano le vacanze, cioè traffico aereo e turismo di massa. È inevitabile che se finisce il petrolio finiranno gli aerei carichi di persone che hanno pagato prezzi ridicoli per essere trasportati in giro per il pianeta per scattare foto e caricarle sull’RRSS. È inevitabile che le compagnie aeree falliscano, che i poveri smettano di viaggiare, che la classe media smetta di viaggiare e che i ricchi continuino a farlo come se niente fosse almeno per un po’. Dal 2020 qualcosa come fare un viaggio in Giappone, o in Australia è diventata una missione impossibile per quasi tutti gli esseri umani della classe media o meno : i costi per i tamponi, la quarantena. Semplicemente, entrare in certi paesi è diventato impossibile. In teoria questo è temporaneo, dicono, e sono tutti ansiosi che il turismo ritorni, soprattutto per la Spagna, che dipende molto da questo settore, ma la realtà è che gran parte della popolazione ha smesso di viaggiare. Le compagnie aeree iniziano a fallire, il numero dei viaggiatori si riduce, alcuni stati stanno cercando di salvarli, ma con o senza il coronavirus finirà comunque… IL CORONAVIRUS È STATO MOLTO CONVENIENTE PER FARCI ACCETTARE TUTTI QUESTI CAMBIAMENTI….”
    https://www.felixmoreno.com/es/noticias/234_0_lo_conveniente_del_coronavirus.html?fbclid=IwAR0FxcmbbFwKAAd9zDupwaDzVbEPT29LXek4pgQVcPVVGAMa5NoawKjf_44

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Karl
      “Col supporto di google translator ”

      Un piccolo consiglio – per tradurre, usate DeepL, non Google. Vi rubano i dati uguale, ma funziona molto meglio di Google Translate.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Karl

      ” un punto di vista MOLTO interessante sul Covid”

      Concordo: l’autore spiega bene la reale situazione.

      Molto più difficile capire che tipo di interesse ci possa essere ad avere meno turismo.

      Meno persone che pagano interessi sui prestiti in banca per andare in vacanza
      meno persone che pagano interessi sui prestiti per costruire nuovi alberghi
      meno persone che pagano interessi sui prestiti per varare navi da crociera…

      e (per guardare il mio micromondo) se ci sono meno turisti, gli albergatori fiorentini hanno meno soldi con cui pagare le tasse, e il Comune rischia di non poter più fornire dei servizi, e quindi il Partito al Potere rischia di perdere voti…

      insomma, il fenomeno è esattamente quello descritto, ma non è facile trovarci un interesse dietro.

      • Miguel Martinez scrive:

        Sempre per Karl

        “insomma, il fenomeno è esattamente quello descritto, ma non è facile trovarci un interesse dietro.”

        Ammenoché non ipotizzare un segreto convegno degli dèi sull’Olimpo, che incaricano Ermete di inventare il Covid per salvare i mari e i boschi 🙂

      • KARL scrive:

        Per Miguel :
        semplicemente gli operatori del turismo si dovranno attaccare. Se la ricostruzione di Moreno è corretta, e temo proprio che lo sia, la causa principale è una scarsità reale di risorse energetiche, in primis idrocarburi. E quando manca il gasolio il turismo di massa è semplicemente impossibile, a prescindere dagli interessi di lobby che ci possono essere dietro. Ovviamente a pagare per primi saranno gli strati più bassi della catena alimentare, nell’ambito del turismo per esempio i precari stagionali degli alberghi oppure gli stewart e le hostess delle compagnie aeree low- cost, e man mano che la crisi peggiorerà a salire.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Karl

          ” Se la ricostruzione di Moreno è corretta, e temo proprio che lo sia, la causa principale è una scarsità reale di risorse energetiche, in primis idrocarburi.”

          Sì, ci sta. Ma perché questo fatto si dovrebbe esprimere attraverso il Covid invece che attraverso le mitiche “leggi di mercato”? Basterebbe che i prezzi del carburante rendessero impossibili i viaggi.

          • KARL scrive:

            Per Miguel
            “Ma perché questo fatto si dovrebbe esprimere attraverso il Covid invece che attraverso le mitiche “leggi di mercato”? Basterebbe che i prezzi del carburante rendessero impossibili i viaggi.”
            Forse per rendere più accettabile alle masse la nuova realtà. Altrimenti bisognerebbe ammettere la scarsità reale di risorse e soprattutto ammettere che le prospettive di miliardi di persone per il futuro (la carota) sono semplicemente evaporate. Meglio un’emergenza che è sempre lì lì per finire ma che all’ultimo viene prolungata di un’altro pochino, giusto il tempo di liberarci della variante Omicron. Mi ricordo di una battuta che girava su FB tempo fà : ” Questo è il primo anno che non riesco ad andare in Polinesia a causa del covid, gli altri anni non ci andavo perchè non avevo soldi “

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Karl

              “Forse per rendere più accettabile alle masse la nuova realtà. ”

              Forse potremmo pensare a una versione annacquata della stessa tesi.

              Nel senso che gli interessi economici del mondo non sono diversi da quelli politici: non è che un “dittatore” si mette a remare contro le banche, le multinazionali, le finanziarie, le…

              Inoltre mi sembra ovvio che sia impossibile imporre ovunque, contemporaneamente, nel mondo un progetto di questo tipo, in segreto, mentre non si riesce nemmeno a evitare che si venga a sapere che il miliardario X mette le corna alla moglie.

              Ma può darsi che una crisi reale come quella Covid permette di imporre misure di emergenza (alcune delle quali creano effettivamente giganteschi appalti), e allo stesso tempo stemperano l’incombente crisi economica.

              Non lo so.

      • roberto scrive:

        « non è facile trovarci un interesse dietro.”

        Infatti credo proprio che nessuno abbia interesse a tutto ciò

  8. Moi scrive:

    INEVITABILE POLEMICA

    Davide Giri, il New York Times minimizza l’uccisione del ricercatore italiano

    di Federico Rampini

    Nessun interesse per la storia del killer afroamericano: se l’ autore dell’omicidio fosse stato un bianco e la vittima un nero, tutto sarebbe stato diverso. II rischi del «nuovo giornalismo» militante

    https://www.corriere.it/esteri/21_dicembre_07/davide-giri-new-york-times-vincent-pinkney-46f8b334-56c6-11ec-a4e5-d793da90387e.shtml

    • Peucezio scrive:

      Comunque anche in Italia si è parlato pochissimo di questa cosa.
      Essere uccisi da un negro, anche da innocenti, per nessuna ragione, significa non meritare solidarietà o cordoglio.

      • Francesco scrive:

        Però anche essere due bimbi zingari e bruciare ben bene da vivi merita un cordoglio rapidissimo e formalissimo.

        In questo la regola aurea italiana è “fottersene sempre” e al massimo guardarsi un pò di TV spazzatura e morbosa.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        “Essere uccisi da un negro, anche da innocenti, per nessuna ragione, significa non meritare solidarietà o cordoglio.”

        Ma direi che il comportamento del NYT in astratto è quello giusto: teppista ammazza passante, mica è una notizia.

        Casomai è ingiusto quando gonfiano all’estremo delle non notizie in cui si invertono i colori della pelle.

        • Francesco scrive:

          beh, ti ricordi il ragazzetto che ammazzò due tipi e ne ferì un terzo?

          lui miliziano di destra armato di simil-M16, le vittime si da per scontato fossero manifestanti politici negri

          erano criminali comuni bianchi, invece, ma sulla stampa questo non è concepibile – forse in buona fede

        • Peucezio scrive:

          Miguel,
          sì e no, perché questa sarebbe da caso diplomatico: io italiano vengo nel vostro paese e non sapete garantirmi un minimo di sicurezza.

  9. Francesco scrive:

    Ah, il mio commento serio al post di Miguel è “che manica di stronzate”. Sono quasi impressionato ma il Milan è tornato a vincere e quindi preferisco farmi impressionare da quello che dai deliri.

    Cosa cazzo sarebbe la “tecnosfera”? c’è una definizione seria e non impressionistica?

    E se uno è coglione e da retta ai Ferragnez perchè questo dovrebbe condannare tutta l’umanità? fin dagli albori arboricoli della nostra civiltà ci portiamo dietro una congrua quota di coglioni.

    “la gente più il benessere più la tecnologia formano”: vi invito, seriamente, a completare questa frase.

  10. Miguel Martinez scrive:

    Source : https://www.lastampa.it/esteri/2021/12/22/news/la_russia_chiude_le_forniture_di_gas_all_europa_e_il_prezzo_vola_alle_stelle-1936557/

    La Russia chiude le forniture di gas all’Europa e il prezzo vola alle stelle

    Il primo giorno d’inverno congela le temperature in Europa e le relazioni diplomatiche con Mosca, facendo schizzare alle stelle il prezzo del gas. Sospinto dalla domanda stagionale e dalle tensioni geopolitiche dove a farla da padrone sono Russia e Germania, il metano ha toccato i suoi massimi storici sulle piazze di Amsterdam e Londra, accrescendo i timori sul corso della ripresa economica.

  11. Miguel Martinez scrive:

    Transizione Ecologica in versione milanese:

    https://milano.repubblica.it/dossier/2022-anno-che-verra/2021/12/22/news/olimpiadi_2026_cantieri-330696102/
    A Milano è corsa ai cantieri e saranno le Olimpiadi a dare la spinta
    22 Dicembre 2021

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “Mimano”

      Puah. Sono dei dilettanti!

      Questi qui, invece…

      https://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/scienza_e_tecnologia/eco-bombe/eco-bombe/eco-bombe.html

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      P.S. su una rivista militare una volta lessi una pubblicità del seguente tenore: “Una guerra non è una guerra senza un elicottero Aérospatiale!”

      • Francesco scrive:

        i soliti cialtroni francesi! disperati perchè gli unici elicotteri seri da guerra sono gli Apache

        invidia sia chiama e disperazione

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “i soliti cialtroni francesi! disperati perchè gli unici elicotteri seri da guerra sono gli Apache”

          I casi sono due.

          1) I belgi invadono la République, e allora basta mandare una squadra di poliziotti francesi di quelli cattivi (e ce ne sono) con i manganelli.

          2) Gli Stati Uniti (o la Cina o la Russia) invadono la République, e allora l’unica cosa è alzare le braccia e arrendersi.

          In entrambi i casi, gli elicotteri Apache sono uno spreco immenso di soldi.

  12. daouda scrive:

    IL CORONAVIRUS È STATO MOLTO CONVENIENTE PER FARCI ACCETTARE TUTTI QUESTI CAMBIAMENTI

    ( l’utilità che dici c’è, quel che non comprendo è per che tu creda che gli interessi. In realtà il corona virus non è servito al popolino del cazzo, ma ai grandi proprietari di imprese abbandonate al proprio destino, semmai, quelli che sono troppo ricchi per vivere come noi ma troppo poveri per capire i piani “loro” )

    —-

    Quindi, se ho capito, il Sud del mondo ti deve continuare a mangiare solo pane e cipolla che va benone accussì, squadra che vince non si cambia e buona parte del Nord del mondo – i più cornuti e mazziati – ti deve pur anche ricominciare a mangiare solo pane e cipolla. Il totale demografico non conta gnente!

    ( veramende il gioco è: prima portiamo tutti a pane e cipolle. Calcolando che soffrirà chi dal più passa al meno e non chi ad esso invece è sempre abituato, ecco calando calando non è interessante guardare al numero totale appunto, ma al ceppo che si vuole estinguere )
    —–

    Meno persone che pagano interessi sui prestiti in banca per andare in vacanza
    meno persone che pagano interessi sui prestiti per costruire nuovi alberghi
    meno persone che pagano interessi sui prestiti per varare navi da crociera…

    ( MM dimostra che non cià mai capito n cazzo sia d’economia che de controllo del potere tant’è che se gli chiedi se il welfare è stata una cosa non solo giusta ma utile, lui risponderà da pappamola debole ed ebete: si. Come cazzo fai a chiederti ste cose? )

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Daouda

      “MM dimostra che non cià mai capito n cazzo sia d’economia che de controllo del potere tant’è che se gli chiedi se il welfare è stata una cosa non solo giusta ma utile, lui risponderà da pappamola debole ed ebete: ”

      Rispondo a Daouda quando mi fa comodo, ovviamente.

      I capitali più importanti del mondo, i proprietari della maggior parte delle imprese del pianeta – e quindi del denaro del pianeta – sono i fondi di investimento.

      Cioè fondi che esistono perché il lavoratore precario medio ci investe 100, nella speranza di ottenerne 110.

      Il fondo mette insieme un miliardo di piccoli investitori di questo tipo, e quindi ha 100 miliardi da investire, per guadagnare 120 miliardi (10 da restituire agli investitori, 10 da intascare ai dirigenti).

      Questo vuol dire che cercano qualunque occasione nuova di crescita, di espansione, di sviluppo. Non riesco francamente a capire perché un megaipersupercapitalista vorrebbe perdere soldi.

      Quindi se mi dici che il Covid viene sfruttato dalle multinazionali farmaceutiche (che a loro volta appartengono ai fondi di investimento) per spillare l’appalto del secolo da tutti gli Stati del mondo, è un “complottismo” assolutamente plausibile.

      Se mi si dice che la relativa crisi economica è nel loro interesse, vorrei un ragionamento un po’ più elaborato.

      • Moi scrive:

        @ MIGUEL

        Le Kalergiche 😉 Georgia Guide Stones … si sono erette e incise da sole ?! 😉

        https://en.wikipedia.org/wiki/Georgia_Guidestones

        • Moi scrive:

          NON dirmi che degli Estremisti AnarKoDestroy-di 😉 come te e Ugo Bardi ne ignoravate l’ esistenza … suvvìa !

          • daouda scrive:

            ma uno deve di che sò delle merde leccaculo infami per le loro manipolazioni, no per le loro idee.
            Essere ritardati mica è na colpa…

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ moi

          “Kalergiche”

          Quando un popolo non ha monumenti, se li deve inventare.

          Quando ne ha troppi, se li deve dimenticare.

          (Più o meno, è il Nietzsche di “Sull’utilità e il danno della storia per la vita”).

          Sembra la storia di Statunitensi e Italiani rispettivamente.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Ros scrive:

          Visto la mia felina curiosaggine ho letto queste famose pietre (Tu sei buono e ti tirano le pietre .
          Sei cattivo e ti tirano le pietre .
          Qualunque cosa fai,
          Dovunque te ne vai, Tu sempre pietre in faccia prenderai) neo-mosaiche nomate Georgia Guidestones:

          ⦁ Mantieni l’Umanità sotto i 500.000.000 in perenne equilibrio con la natura (certo trovarne 500.000.000. di Eugeni – vedi sotto la seguente – ben nati e di nobile stirpe mi pare fantascienza ottimistica come cosa; caliamo caliamo…si starà belli larghi)

          ⦁ Guida saggiamente la riproduzione, migliorando salute e diversità (Eugenetica, una parola che viene dal nome Eugenio, Eugénios, “ben nato” “di buona/nobile stirpe”. Conoscevo un Eugenio che era una gran brava persona, un pezzo di pane…Quindi mi fido😊)

          ⦁ Unisci l’Umanità con una nuova lingua viva (rimediare al casino della biblica Babele facendo tutto un “Fascio” di lingue, culture, costumi e tradizioni?
          Per fare una frittata qualche uovo bisogna pure romperlo; stare troppo affezionati come la zietta nubile e gattara a tutta ‘na chincaglieria di vecchi merletti pisciati dal gatto…Via! Troppe culture e tradizioni che no servono più a niente! Una bella rinfrescata e pulizia in questo troiaio di ciarpame e vecchiume da soffitta d’ossessioni patologiche di accumulatori seriali ci vuole!)

          ⦁ Domina passione, fede, tradizione e tutte le cose con la sobria ragione (La dea Ragione – Scienza e Ragione – mi pare sensato e giusto! Immoliamoci qualche spettacolo di sacrificio e supplizio patibolare o è capace che s’offende e s’incazza : “a tutti l’altri si e a me no?”)

          ⦁ Proteggi popoli e nazioni con giuste leggi e tribunali imparziali (questa mi pare per fare brodo e numero e bellafigura paracula aggratis)

          ⦁ Lascia che tutte le nazioni si governino internamente, e risolvi le dispute esterne in un tribunale mondiale (mi pare sensato, mi pare pure – se non ancora mondiale – già si faccia con notevolissimo successo)

          ⦁ Evita leggi poco importanti e funzionari inutili (Non faccio il funzionario e non mi piace la legge;
          ottimo e abbondante!)

          ⦁ Bilancia i diritti personali con i doveri sociali (brodo numero e bellafigura paracula aggratis)

          ⦁ Apprezza verità, bellezza e amore, ricercando l’armonia con l’infinito (babbiona, beota e fricchettona; quando ti tirano fuori l’infinito….si poteva evitare)

          ⦁ Non essere un cancro sulla terra, lascia spazio alla natura, lascia spazio alla natura (Una volta si diceva che la natura era cattiva e matrigna – una Dea Kali: La Madre Nera col compare Śiva, – beffarda!
          Malattie, incendi, terremoti, diluvi, eruzioni, inondazioni; il troppo caldo, il troppo freddo, il troppo tiepido, carestie, le locuste e cavallette…Shakti di mutamenti sempre troppi mutamenti…
          Bisognava fargli il culo alla natura – o noi o lei – in qualche modo, all’ultimo meridiano di sangue:
          “Vieni, Madre, vieni!
          Perché terrore è il Tuo nome,
          La morte è nel Tuo respiro,
          E la vibrazione di ogni Tuo passo
          Distrugge un mondo per sempre.Vieni, Madre, vieni!
          La Madre appare
          A chi ha il coraggio d’amare il dolore
          E abbracciare la forma della morte,
          Danzando nella danza della Distruzione” Vivekananada

          E ora gli è tutto un farci lingua in bocca sotto la doccia con la natura…Boh!
          L’amore è cieco, ma delle volte a me mi pare una parafilia quest’ambigua incestuosa liaison con la natura)

          “Lascia che queste pietre-guida conducano a un’era della ragione.” e ci han ragionevolmente ragione!…Storicamente si sa che per il trionfo della Dea ragione un po’ di Terrore patibolare pure ci vuole.

          Però se questo è illuminismo satanista massone luciferiano gnostico io non lo so e non me ne intendo; ma dico: dov’è che ci si iscrive?

          Sempre che mi vogliano tra i 500.000.000 Eugeni;
          che detto tra parentesi mi sembrano pure ancora assai, meno siamo più larghi sbrachiamo e tutto il giorno facciamo festa in piscina: whisky, coca e fregna, o cazzi a gusto ed a piacere.

          Aoh mica è per la terra, le risorse, e l’animali dico! Si fottano! Che ognuno pensi per se che dice che ci pensa Dio, Lui, a per tutti.

          E’ che mi sono rotto le palle di fare la fila alle poste

      • daouda scrive:

        la carta straccia non serve per averla, ma per pagare i cojoni che l’accettano facendosi fregare con una cosa che non vale un cazzo attrezzi, risorse, terre e metalli.

        Ci siamo?
        Ci siamo anche che quello di cui parli te è la fascia inutile della finanza, oltretutto?

        Quindi appurato che parli di una parte infima ed inutile, con criterio stupido ed infattuale, ignorando che il denaro non è il potere, mi spieghi perché non dovrei dire che sei un coglione?

  13. Miguel Martinez scrive:

    Per ADV

    https://energyskeptic.com/2021/solar-panels-in-the-sahara-could-cause-global-warming/
    Collapse or Extinction?
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    Peak Energy & Resources, Climate Change, and the Preservation of Knowledge
    Solar panels in the Sahara could cause global warming
    Posted on December 23, 2021 by energyskeptic

    Preface. Adding tens of thousands of square miles of solar panels to replace fossil fuels could cause climate change and heat up the planet. Of course this is a fantasy, dust storms would scour the panels rendering them useless, with little water to wash them off meanwhile to prevent degradation of solar generation from dust, and a massive infrastructure of roads, transmission lines, and energy storage batteries would add trillions of dollars to the cost. And it would all have to be rebuilt every 18 to 25 years, the lifespan of solar photovoltaic panels.

    So this is a Thought Experiment. Still, it is interesting to consider the consequences. The article below is based on the following scientific paper: Li Y, Kalnay E, Motesharrei S et al (2018) Climate model shows large-scale wind and solar farms in the Sahara increase rain and vegetation. Science 361: 1019-1022.

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