Tre Sistemi energetici

Una riflessione al volo, senza il tempo di documentarla bene.

Leggo che i bombardieri statunitensi sarebbero andati in Afghanistan per portare democrazia e diritti umani.

Lasciamo perdere la questione dell’eventuale buona fede o meno dietro tali affermazioni: a mio avviso sono parole proprio sbagliate.

In “Occidente” (per semplificare all’estremo), non abbiamo una democrazia, perché non abbiamo un demos, una comunità di partenza abbastanza paritaria, che gestisce insieme la propria polis, e che non fa troppa differenza tra parole come “mio”, “tuo” e “nostro”.

Inevitabilmente, c’è una mancanza radicale di partecipazione sociale degli individui (distinto dal tifo per squadre calcistiche o partitiche).

In Occidente, il consumo energetico è diffuso in modo notevole tra un immenso numero di individui dispersi, e sostanzialmente impotenti al di fuori della loro proprietà privata.

La proprietà privata riguarda il possesso su denaro e cose, ma anche sul proprio corpo: ognuno di loro ha attorno uno spazio su cui c’è scritto “mio”. La parola “nostro” non significa “noi che agiamo”, ma “quelli che agiscono al posto nostro e per cui noi facciamo il tifo”.

Il traffico tra questi individui è delegato a una burocrazia, cioè un gigantesco sistema anonimo di contratti, norme, legge, decreti, trattati, gestiti da professionisti, e che cercano di garantire la proprietà privata degli individui, oltre alla riproduzione della propria casta.

E’ un sistema estremamente stabile, per lo stesso motivo per cui lo è il campionato di calcio: puoi tifare Juve o Fiorentina, ma bianconeri e viola esistono solo se entrambi si impegnano a perpetuare a tutti i costi il sistema calcistico.

Tutta la società è divisa in due squadre, e se hai qualche obiezione al sistema nel suo complesso, ti chiedono, “ma invece perché non tifi per la squadra di opposizione? La gara è aperta a tutti, nessuno ti esclude, la tua squadra del cuore potrebbe anche vincere!”

Una volta che abbiamo riconosciuto come funziona il sistema, e che la “democrazia” o i “diritti umani” sono fuffa, diciamo subito che per chi ha la fortuna di avere il nostro livello di consumo energetico, è un ottimo sistema, anzi l’unico possibile.

La disponibilità provvisoria di una quantità incredibile di energia a bassissimo prezzo permette ai proprietari di fare innumerevoli cose (penso alla mia amica che in giornata è potuta andare in Francia a prendere il gatto, portatole con il treno ad alta velocità ed è tornata nel pomeriggio); e scioglie tutti i legami tra le persone, che diventano per forza effimeri o solo contrattuali.

E’ un sistema talmente efficace, che difficilmente ci rendiamo conto che ci vieta quasi tutto. A partire dal giocare a pallone nella strada sotto casa, che direi è il divieto fondante, che prendiamo talmente per ineluttabile da farci digerire tutto il resto.

Purtroppo sappiamo che le basi di questo bellissimo sistema sono insostenibili e, secondo il consenso quasi unanime degli scienziati, ci stanno portando velocemente alla distruzione della maggior parte della vita sul pianeta, assai più di Genghis Khan, della Shoah, del Covid o di altre amenità.

Un secondo tipo di sistema governa i paesi a livello energetico molto più basso, ma con una forte struttura militare.

Dove militare vuol dire semplicemente, chi ha la pistola in mano e ti può ammazzare.

L’esempio che conosco meglio è l’Egitto (e un po’ il Messico, ma è un paese assai complesso), dove l’energia scorre attaverso pochi canali (turismo, un po’ di petrolio…) e quindi viene inevitabilmente monopolizzata da chi ha le armi in mano.

E’ un sistema che non è democratico, ma non è nemmeno burocratico e impersonale – le armi, le carceri, la possibilità di arrestare e torturare, di condannare a morte le hanno in mano per natura alcune persone. La maggioranza – non avendo accesso a fonti energetiche – non le ha, come è inevitabile.

Anche questo è un sistema che a modo suo funziona piuttosto bene, finché nessuno gli impedisce di fare le cose che naturalmente fa (torturare, sparare, ecc.).

Tanto è vero che l’unico tentativo, nel 2011, di cambiarlo è finito, come doveva finire, in tragedia (strage del tutto dimenticata in Italia di mille persone nella piazza al-Rabi’ah, mentre si pensa a Regeni, che ha fatto la fine che hanno fatto decine di migliaia di egiziani).

Possiamo definire questo tipo di sistema una cleptocrazia necessaria. E ricordiamo che noi in Italia, che innalziamo il ditino imparatore (solo per Regeni e Zaki), siamo in 60 milioni, in Egitto sono 100 milioni.

L’Afghanistan è invece un sistema dove di energia ne circola pochissima, ma quella che c’è è diffusa in modo relativamente equo: almeno fino all’invasione americana, che ha cercato di introdurre attraverso la corruzione una cleptocrazia non necessaria.

Da quanto mi ha raccontato chi conosce molto meglio di me l’Afghanistan, il sistema Pashtun – che ha fatto da base all’ascesa dei Taliban – è da sempre una democrazia, perché si fonda sul potere reale di un demos.

Cioè un sistema dove la proprietà se non è proprio comune, comunque non è individuale: mi dicono che i sovietici avrebbero barato spacciando per “latifondi” in stile iraniano da smembrare, quelle che invece erano molto più terre comuni nominalmente amministrate dal khan, che a sua volta dipendeva dalle decisioni dell’assemblea di tutti i maschi, il jirga.

La Democrazia è un sistema antico, molto diffuso: non solo nell’antica Grecia, ma anche nel Messico precolombiano (con tante sopravvivenze ancora oggi), tra i Berberi del Marocco, ma anche tra i contadini francesi liberi prima della rivoluzione; è il sistema con cui si è governata, attraverso gli usi civici, una vasta parte dell’Italia; ed è così che si governano anche gli zingari.

E’ un sistema in cui i rapporti interpersonali sono tutto, e quindi sono molto più regolamentati che nella Burocrazia. Ora, il rapporto interpersonale fondamentale è quello che permette la riproduzione delle generazioni, quindi tocchiamo la differenza tra i sessi.

Motivo per cui io non vorrei mai trasferirmi a vivere in un campo Rom, almeno finché guadagno come guadagno attualmente; poi se mi si abbassa il livello energetico, ne riparliamo.

La democrazia funziona però molto bene in una situazione a bassa intensità energetica.

Ah, e ovviamente nessuno di questi sistemi si può esportare, senza cambiare la base energetica del paese in questione.

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57 risposte a Tre Sistemi energetici

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    “La democrazia funziona però molto bene in una situazione a bassa intensità energetica.”

    Immagino che per “densità energetica” tu intenda il numero medio di chilowattora (non necessariamente elettrici) consumati all’anno per persona.

    Noto che i sistemi “democratici e a bassa intensità” che ha i descritto siano composti tutti di unità autosufficienti o quasi (le tribù), poco o nulla interagenti con altre unità dello stesso tipo e ciascuna composta da un numero ridotto di persone. Se si evidenzia il ruolo delle relazioni interpersonali (“vado a prender l’acqua passando dal pascolo del compare di mio cugino ma devo stare attento perchè suo fratello ha litigato l’altr’anno con mio cognato e non vorrei mi facesse storie se lo incontro al pozzo”) allora si immagina che il nuero massimo di esseri umani con i quali il singolo individuo interagisce non superi il numero di Dunbar, cioè il limite massimo di persone con cui il nostro cervello è in grado di stabilire relazioni emotivamente significative (non “impersonali”, appunto), che vale circa 250

    Come la “densità energetica” sale, è necessario che le interazioni a grande distanza, coinvolgenti un numero di persone molto maggiore del numero di Dunbar, diventano sempre più rilevanti, perchè l’energia che consumo mi deve letteralmente arrivare da distanze più grandi. L’esempio tipico è l’acquedotto romano: disporre di una quantità d’acqua potabile a piacere alle terme o a una fontanella richiede un’organizzazione sociale spettacolare e vastissima, le cui tracce rimangono ancora oggi. Un altro esempio sono le fogne. Se sono un cammelliere fuori Kandahar scendo dal cammello e faccio i miei bisogni nel campo, ma una Cloaca Massima che tiene pulito un centro cittadino di qualche migliaio di abitanti richiede una vasta organizzazione sociale solo per la manutenzione. Non stiamo parlando qui di tecnologia, ma di capacità organizzativa: la Cloaca Massima è funzionante in parte ancor oggi, e la Fontana di Trevi è alimentata da un acquedotto della Roma imperiale tuttora in esercizio. Tale organizzazione mette a disposizione dl singolo servizi (gli si porta acqua potabile da lontano, gli si rimuovono gli escrementi lontano da casa) che gli richiederebbero altrimenti un notevole consumo energetico, per cui possiamo dire che un abitante di una insula all’epoca di Traiano consumava una quantità di energia all’anno molto superiore a quella di un aborigeno australiano suo contemporaneo e di molti Afghani di oggi.

    Maggiore il consumo energetico, più complessa l’organizzazione. Più complessa l’organizzazione, minore lo spazio decisionale a disposizione del singolo individuo. E’ più semplice fare spostare una palma che una fogna. Ne segue che la “democrazia”, cioè l’effettivo influsso del singolo sulle decisioni collettive che lo riguardano, diminuisce.

    Una volta ho letto che niente è meno democratico e partecipativo di una centrale elettrica. Sono d’accordo.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • firmato winston scrive:

      “una Cloaca Massima”

      Complica le cose in un modo che a te mai verrebbe in mente, il che esemplifica il potere mostruoso di incasinamento esponenziale che hanno i tecnologi che sono necessariamente specialisti, anche senza tirare in ballo l’energia-prezzemolo (che non sopporto piu’ di sentir nominare): che se non riutilizzi tutte le deiezioni umane per la fertilizzazione dei campi che nutrono quegli stessi umani, devi mettere in moto un’altra infinita’ di stratagemmi tecnologici, invasioni di nuove terre, prelevamenti di risorse in capo al mondo, solo per continuare a mangiare.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ fw

        “non riutilizzi tutte le deiezioni umane ”

        Lo puoi fare in un gruppo di capanne di fango.

        Se lo fai anche solo a Varazze o a Città della Pieve senza condutture e simili (tutte cose che richiedono tanta, ma tanta energia) dopo un po’ un bel colera non te lo toglie nessuno, posto di riuscire a sopportare la puzza.

        “prezzemolo”

        Che tu lo sopporti o no, l’energia è davvero il prezzemolo. Nulla si crea e nulla si distrugge, ricordi? 🙂

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • firmato winston scrive:

          “Che tu lo sopporti o no, l’energia è davvero il prezzemolo. Nulla si crea e nulla si distrugge, ricordi?”

          che cazzo c’entra, mica vuol dire che l’energia e’ “il tutto che spiega tutto”, se non per quelli che hanno subito il trauma infantile della crisi energetica del 1973 e i loro discendenti

          • Francesco scrive:

            mi sa che confondi petrolio ed energia

            eppure il fatto che l’unità di misura del lavoro fossero i cavalli vapore dovrebbe essere suggestivo, non credi?

            PS sono felice di non vivere in una “democrazia emmemmesca”, mi sento soffocare solo a provare a immaginarla

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Fw

            “entra”

            Vedi, l’energia e’ come i numeri. I numeri nella vita non sono tutto: c”e’ l’amore, il sole fra le foglie, il vino… Ma se non tornano i cinti, non torna nulla.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • 'Alam al-Mithal scrive:

              Andrea, dai così. Un altro sforzo e ti scorpri platonico. 🙂

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ AAM

                “platonico”

                In effetti il matematico Kurt Goedel (quello dell’indecidibilità) diceva ci credere che i numeri fossero reali mel mondo delle idee di Platone.

                Più modestamente, io mi sono limitato a citare “Il rifiuto”, di Giuliano Toraldo di Francia.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

    • firmato winston scrive:

      “Il traffico tra questi individui è delegato a una burocrazia, cioè un gigantesco sistema anonimo di contratti, norme, legge, decreti, trattati, gestiti da professionisti”

      A creare e tenere in piedi questa roba, gli “oggetti sociali”, non e’ l’energia, e’ la creativita’ della nostra immaginazione, che l’energia che gli serve se la trova dappertutto.
      E’ l'”es” dei Krell su Altair IV. Siamo noi.

      • firmato winston scrive:

        pardon ho sbagliato posto, va come commento all’articolo principale, non ad ADV

      • Francesco scrive:

        piano, persino un economista classico come me sa bene che l’energia NON la si trova affatto dappertutto

        almeno non gratis, che è quello che conta

        se c’è siccità e non c’è erba da mangiare, credo che neppure le strutture sociali degli animali reggano. per mancanza di energia per fare tutte le sceneggiate su chi comanda.

        • firmato winston scrive:

          Chiedi ad ADV se l’energia oggi sarebbe un problema: abbiamo la tecnologia per fare reattori autofertilizzanti da oltre mezzo secolo. Il problema del petrolio semmai e’ che e’ anche una preziosa materia prima.

          • Francesco scrive:

            Reattori Autofertilizzanti suona troppo Macchina del Moto Perpetuo.

            Monsieur de la Vite? vuolez vous illuminè nous?

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “autofertilizzante”

              No, non sono una macchina a moto perpetuo 🙂 .

              Consentono di sfruttare meglio le risorse disponibili di uranio, che durerebbero millenni invece che qualche decennio se il 100% dell’energia consumata dall’umanità fosse prodotta dal nucleare convenzionale attuale, che è a fissione ma non e’ autofertilizzante.

              Il loro sviluppo (Francia, USA, Giappone) è stato abbandonato perché il consumo attuale di uranio è così ridotto che non ci si pone il problema.

              A differenza della fusione, però, che è nucleare autofertilizzante ma non produce ne’ scorie ne’ materiale riutilizzabile per la Bomba (e che va ad acqua, non a uranio), il nucleare a fissione autofertilizzante un 10% di scorie radioattive a lungo periodo comunque ne produce, e soprattutto produce parecchio plutonio che volendo si può arricchire per la Bomba.

              L’alternativa (visto che la fusione ancora non ce l’abbiamo) sono i reattori al torio, abbandonati dagli USA ma ripescati da indiani e cinesi (che ne vogliono costruire una quarantina): vanno a torio (molto più abbondante dell’uranio), producono un po’ di scorie ma niente materiale per la Bomba.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Fw

        “es”

        È solo su Altair IV che l’immaginazione smuove le montagne. Non è che gli Egizi hanno costruito la piramide di Cheope sognandola. Non confondiamo la causa efficiente con la causa finale. E’ vero che l’età della pietra è finita perché sono finite le pietre: ma senza rame e stagno il bronzo non lo fai, e non bastano i meteoriti per l’età del ferri, ci vogliono i giacimenti (come pugnale di Tutankhamon insegna). I vincoli ambientali alla fine sono decisivi, come spiega Diamond nel suo “Armi, acciaio e malattie”. Che poi è quanto diceva il vecchio Engels…

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • 'Alam al-Mithal scrive:

          Ma l’immaginazione smuove le montagne, anche se è vincolata. I vincoli sono sempre decisivi, non si dà forma senza di essi, quindi nè direzione, nè scopo, nè struttura. Il caos. Proprio perchè il mondo non è caos ha vincoli. Sull’argomento il vecchio Engels, come ha ben detto Preve, affrontava filosofia, scienza e ideologia con perfetta confusione.

    • Francesco scrive:

      >>> Una volta ho letto che niente è meno democratico e partecipativo di una centrale elettrica.

      Beh, dimentichi la decisione di costruirla – o meglio di elettrificare una nazione. Quello può essere perfettamente democratico e partecipativo. Il resto sono dettagli tecnici, come la conduzione di una guerra.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per ADV

      “Una volta ho letto che niente è meno democratico e partecipativo di una centrale elettrica. Sono d’accordo.”

      Grazie, hai espresso molto bene il concetto.

      Comunque bisognerebbe avere competenze di antropologia afghana, e in particolare Pashtun, che mi mancano.

      • Francesco scrive:

        Miguel,

        è che a te piacciono le comunità coese, in particolare contro un nemico comune, se poi quel nemico è un pezzo di Occidente vai in un brodo di giuggiole!

        😀

  2. daouda scrive:

    Ottimo: IL SISTEMA. Assange è un asset del Kgb.

    Se parlo di Di Mattei te ciài fatto er callo, e shame on you che hai abbandonato, eri più fico. Lo chiamo di Mattei che il reverndo Curzio Nitoglia cià svelato er sugo dal patentismo, che tutto nacque così: i proletari ( lavoratori reali ) comunisti fanno i nobbili elitari (renditieri) , ed i nobbili elitari ( il meno ) fanno i communisti ( il più ).
    Cos’è il nazismo.
    Epico.
    Il fascismo è stato un cazzo senza palle, la sua manifestazione non poteva generare alcun chè come le ovaie senza fregna, il contorno protegge il nocciolo.
    Insomma a me me piace r fascio, ma da noi fu espediente e ricerca, in Germania gisutamente nazional socialismo.
    Di Mattei è antisocialista? Certamente no se segue quando vuole keynes, quando vuole friedman, quando vuole hayek.
    Conservatore è la parola. Il nazismo non fu democratico? Ecchice quinni ar punto tralasciando lo stesso AH anch’egli comunista proletario cioè la fusione ideologico/estetica nel conservarsi e un passato e un futuro.
    In questa modalità è scontato l’anticomunismo di Di Mattei, talmente scontato che è sconcertante si basi su facezie reali per impedire lo studio che giustifichi lo slogan.
    D’altronde anch’egli può socializzarsi quando vuole, in nome ed a favore di qualsivoglia di ossia una causa.
    Se è così dove ci troviamo? Nei conservatori, ossia nel centro del lobbystico cooperativo familistico burocratizzato cooperativo clientelare.
    Dove lui sia e perché mischi i due poli nella sua paturnia da rappresentare, cazzi sua e cazzi loro.
    Ma l’aristocratico fa il democratico, ed il democratico l’aristocratico. Il mito monarchico è leaderismo centrista, e Stalin forse fu più compare per i mezzi moderni di AH, Benito e qualche altro stato dittatoriale europeo, tutti figli del fabianesimo, ma anche dei latifondi.
    Ci sarebbe solo tanto da chiedersi, e molto da darsi, ma non è strano che ad un Di Mattei bsta dare il suo stato per farlo diventare un socialista? E di converso dov’è liberista, ad ignorare che il liberismo è scatenamento di tutto?
    Se il termine è nazismo, il comunismo del kgb e le sette segrete sono la lunga manus del nazismo nella manovra a tenaglia.
    Reazione, Fronte rosso e la terza posizione. Il che è il massimo degli inganni! La terza posizione è la loro, ed è prima, se te la regalano a te, o te la regalano, o sei un cojone, e comunque sei dei loro.
    Alla luce di tale idiozia, si capirà che l’entrismo del neo-fascismo romualdiano è per definizione impossibile sia per inferiorità sia perché parte del gioco.
    Allora un comunista è solo un boia come le merde mafiose.

    • daouda scrive:

      Le merde mafiose è il familismo, perché la mafia siciliana è massoneria.
      Il comunista è e rimane per i diritti e quindi è sempre mercato.

      neell’ultima frase

      • daouda scrive:

        chiaramente il tutto per far presente che il conservatore di migueliana memoria, qui incentrato su Di Mattei, è il centro.

        Bravo MM, Una volta tanto mi hai insegnato qualcosa.

  3. va fangul scrive:

    Una comunità ordinata e omogenea non è mai esistita nella storia, tanto meno in grecia dove con la parola ‘demo’ si intendeva l’insieme delle classi non possidenti, estremamente eterogenee fra loro. Demo-crazia nella polis classica indicava il regime dove il demo deteneva il potere su tutta la società ed è per questo che la totalità dei pensatori antichi, provenienti dalle classi alte, detestavano quel tipo di regime considerandolo insieme alla tirannide il massimo della perversione. Tornando al punto iniziale, l’origine della comunità umana resta ancora un mistero su cui si è dibattuto e presumibilmente si continuerà a dibattere ancora a lungo

  4. Mauricius Tarvisii scrive:

    L’Unione Europea ci informa che bisogna creare un esercito che non risponda a nessuno per poter fare altre guerre come quella Afghana.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/08/30/afghanistan-borrell-usa-non-combatteranno-piu-le-guerre-degli-altri-serve-una-forza-ue-dintervento-rapido-rifugiati-finanziare-gli-stati-confinanti/6304918/

    • Francesco scrive:

      Come che non risponda a nessuno? dovrebbe rispondere alla Commissione che risponde ai governi che rispondono ai parlamenti che rispondono ai cittadini – tranne in Francia

      A volte vi piace imbrogliare le carte ma dovreste sforzarvi di più, questo non è il Kansas!

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Non proprio, nel senso che la Commissione non risponde ai governi: i commissari sono scelti dai governi al momento della nomina, ma finisce lì.
        La Commissione risponderebbe al Parlamento, ma in materia di politica estera e di sicurezza comune il controllo effettivo sulle decisioni prese spetta agli Stati membi. Solo che ora Borrell vorrebbe che le decisioni riguardanti il suo esercito personale siano svincolate dal cosiddetto metodo intergovernativo. Per cui avremmo i governi che decidono all’unanimità sulle cazzate, mentre gli interventi militari se li fa il Comandante in Capo alle vongole.

        • firmato winston scrive:

          E’ il problema di tutto il mondo: dei governi troppo forti.
          Si sono selezionati vicendevolmente.
          Arriveremo al governo mondiale come culmine del processo? Non credo, perche’ gli mancherebbe l’antagonista, la guerra dei mondi.
          C’e’ pero’ in corso un’altra guerra, di cui nemmeno ci avvediamo: quella degli uomini nel loro insieme al resto del mondo.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Fw

            “mondo”

            È la tesi di Peter George all’inizio degli anni Sessanta (“Il mondo attuale”): un ipotetico governo mondiale non preverrebbe affatto la guerra, perché ogni secessione produrrebbe una guerra civile. Con buona pace di Toynbee… 🙂

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • firmato winston scrive:

              Intendevo dire, credo, un’altra cosa: che i grandi governi degli enormi assembramenti umani di oggi, stanno insieme solo se hanno un qualche nemico ESTERNO da combattere, vero o presunto. Un governo mondiale contro chi combatte, se e’ rimasto solo lui?
              Contro gli alieni? I microbi? I virus? (ecco un’idea!) Il caldo? L’inquinamento? L’esercito delle scimmie? Delle formiche? Se stesso?

              A corollario resta il fatto che e’ necessaria un’emergenza continua contro qualche nemico, per tenere insieme le attuali enormi e innaturali collettivita’ umane.

              Comunque ne avevamo gia’ parlato, a proposito di alesina-spolaore, dimensione delle nazioni, ti ricordi?

              Al Gore, quel sesquipedale fesso, una volta l’ho sentito dire che “l’America avrebbe combattuto il cambiamento climatico come aveva combattuto il nazismo”. A posto siamo, ho pensato. Se gli Usa sono sempre in costante stato di guerra contro qualcosa, credo sia per questo. Uno piu’ esperto di me sull’argomento, una volta mi disse che pure i romani antichi ebbero pochissimi anni di vera pace nella loro intera storia. E’ vero, qui che ci sono molti esperti?

        • Francesco scrive:

          Chiedo lumi a Colui che Sa, il savio Robelux il Magro, Mangravio del Lussemburgo e Primo Consigliere del Granduca.

          Mi pare difficile che il signor Nessuno Borrel aspiri davvero a comandare un esercito personale, fornitogli graziosamente dagli Stati europei a loro spese.

          • 'Alam al-Mithal scrive:

            In effetti mi pare più probabile che si tratti del percorso, un po’ ineluttabile (ma chissà…) un po’ tira-e-molla, di costituzione di un esercito “europeo”, cioè franco-tedesco, per partecipare “alla pari” al prossimo risiko inter-imperialista.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Mi pare difficile che il signor Nessuno Borrel aspiri davvero a comandare un esercito personale, fornitogli graziosamente dagli Stati europei a loro spese”

            Questo ha detto. Che gli rideranno in faccia è un altro discorso e che a breve si dirà che è una sparata e non la posizione ufficiale dell’Unione è un altro ancora.

          • roberto scrive:

            Francesco per favore non mi obbligare più a cliccare su un link che mi porti al fatto quotidiano!

            non so nulla di cosa abbia detto borrell al corriere ed è un campo che mi interessa pochissimo.

            la cosa riportata dal fatto quotidiano mi puzza a cominciare dal “senza passare dal Consiglio Ue”

            Ora, siccome lo dice il FQ sarà la posizione ufficiale della UE che tutti dobbiamo commentare ed esecrare…quindi eseguo: esecro!

            io però che sono un po’ coglione preferisco attenermi effettivamente alle posizioni ufficiali e senza spendere più di due minuti in ricerche leggo (domanda del parlamento alla commissione)

            DOMANDA DEL PARLAMENTO
            On 6 May 2021, at the conclusion of the Council of European Defence Ministers, Josep Borrell, the Vice-President of the Commission / High Representative of the Union for Foreign Affairs and Security Policy, gave his support to a proposal made by 14 States on the establishment of a ‘First Entry Force’.

            Mr Borrell said that the European Union needed to have better prepared and equipped personnel in order to intervene more quickly.

            He explained that the Union must act more quickly, especially in taking decisions. In his view, more incentives should also be created to increase the resources and personnel made available by the Member States for civilian and military Common Security and Defence Policy missions.

            The Vice-President of the Commission / High Representative of the Union for Foreign Affairs and Security Policy also stressed that these missions and operations should be more flexible.

            By taking these positions, Mr Borrell has set out his political project: the subordination of national defence systems to a Community defence system.

            1. In the view of the VP/HR, who would head such a force?
            2. Would the Member States’ right of veto over the formation and use of such a force be retained?
            3. Would national headquarters have to submit to its actions and would the European Parliament be involved in any decision to deploy troops?

            RISPOSTA DI BORRELL
            The idea of an initial entry force scenario has been proposed by a group of Member States during the ongoing preparatory discussions for the development of the Strategic Compass. This is one of several proposals that Member States have put forward to increase the effectiveness of EU crisis management. Discussions on this idea of an initial entry force based on a pool of forces that train and exercise together will continue and further modalities, including on command and control, will need to be worked out in more detail. In any case, such an initial entry force would consist of forces which Member States make available voluntarily. ****Any decision for an EU operation in which this initial entry force might be used would be taken by the Council in the framework of the Common Security and Defence Policy*****. The deployment of forces to take part in such an operation would remain however a national decision.

            https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2021-002531_EN.html

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Evidentemente da maggio il nostro ha cambiato idea:

              “Per questa ragione nella ”bussola strategica” proponiamo la creazione di una “Initial Entry Force” europea che possa agire rapidamente nelle emergenze. La Ue dev’essere in grado di intervenire per proteggere i propri interessi quando gli americani non vogliono essere coinvolti. La nostra “First Entry Force” dovrebbe essere composta di cinquemila soldati in grado di mobilitarsi a chiamata rapida».

              Come pensa di aggirare i veti nazionali?
              «Se non c’è unanimità, prima o poi un gruppo di Paesi deciderà di andare avanti da solo. I governi che lo vogliono non accetteranno di essere fermati».

              https://www.corriere.it/economia/finanza/21_agosto_30/borrell-afghanistan-catastrofe-europa-crei-forza-primo-intervento-d045301e-0904-11ec-92ce-f1aac6dc2317.shtml

              Spero che sia chiaro che si tratta di un delirio che ha poco a che vedere con “the framework of the Common Security and Defence Policy”.

              • roberto scrive:

                senti,

                ma giusti per curiosità, potresti spiegarmi come si farebbe con un bambino tardo, come fai a passare da

                «Se non c’è unanimità, prima o poi un gruppo di Paesi deciderà di andare avanti da solo. I governi che lo vogliono non accetteranno di essere fermati». (corriere)

                a

                “L’Unione Europea ci informa che bisogna creare un esercito che non risponda a nessuno per poter fare altre guerre come quella Afghana.” (mauricius)

                mi mancano proprio i passaggi logici….

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “mi mancano proprio i passaggi logici….”

                Il primo constata la situazione.

                Il secondo articolo ne deduce una possibile, ma logica conseguenza (“altre guerre come quella afghana”).

                E’ sbagliata la frase, un esercito che “non risponda a nessuno”: l’esercito risponde a quella parte di paesi europei che lo manda in guerra, anche contro il parere di altri paesi europei, ma sempre in nome della “Europa”. Ma non credo che l’autore dell’articolo intendesse proprio un esercito che fa guerre per conto proprio, credo che abbia semplicemente scritto troppo in fretta.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Facciamo un esempio. Domani si costituisce un pezzo di esercito italiano, che agisce per conto dell’Italia, con potere di intervento in base alle direttive di alcune regioni. Ovvero, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria decidono di fare una guerra in Congo e ci mandano truppe con la bandierina italiana, spendendo il nome dell’Italia, solo che lo fanno per conto loro, senza il consenso di nessun altro.
                O domani magari i giudici francesi e spagnoli della Corte di Giustizia decidono che loro seguiranno una procedura propria, sempre agendo come organo dell’Unione e pronunciandosi in nome dell’Unione, solo che fanno da sé, ecco.

                Io chiamerei questa situazione “schegge impazzite”, ma evidentemente a te sembrerebbe tutto normale.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Poi magari sono io che ho valori inversi rispetto a quelli che agli altri sembrano normali: Borrell che si beve il cervello e invade la Bielorussia alla testa di truppe polacche e baltiche, trascinando l’intera Unione Europea in una guerra, per qualcuno è cosa buona e giusta.

              • roberto scrive:

                Non mi sembra che nessuno dei tuoi esempi corrisponda né a quello che borrell ha detto al corriere né a quello che ha detto al parlamento

                Il secondo esempio poi ammetterai che è delirante, e continuo a non capire da dove ti salta fuori questa idea dell’esercito privato di borrell (ah già l’ha scritto il FQ, sarà vero)

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Come pensa di aggirare i veti nazionali?
                «Se non c’è unanimità, prima o poi un gruppo di Paesi deciderà di andare avanti da solo. I governi che lo vogliono non accetteranno di essere fermati».”

                Questo l’ha detto Borrell al Corriere (che vedo che chiami Fatto Quotidiano quando non ti piace quello che c’è scritto). L’Alto Commissario può aggirare le procedure della politica estera comune mettendosi a capo di un gruppo di paesi con cui condurre operazioni militari. A me pare feudalesimo, più che Stato di diritto, ma evidentemente per te è tutto normale.

              • firmato winston scrive:

                @MT

                Quello che dici sull’esercito in prospettiva e’ credibile.

                L’attuale impianto europeo e’ basato sul principio di unanimita’: se non si e’ tutti d’accordo non se ne fa nulla, in ossequio alla volonta’ della minoranza contraria.

                Ma quanto durera’?

                Noi tutti siamo indottrinati a pensare che tale principio sia sbagliato, perche’ non produce abbastanza governabilita’, cioe’ il sommo bene, e che sia invece giusto il principio maggioritario, per cui chi ha la delega della meta’ piu’ uno decide per tutti.

                Vedi la presidenza americana in tema di politica estera.
                Ma ormai e’ tendenzialmente cosi’ anche nei condomini.

                E cosi’ si agisce, che e’ lavoro (articolo 1) , e’ impiego efficiente e proficuo di energia, aumenta il PIL, e quindi e’ la cosa giusta da fare.

                In ambiente economico e’ luogo comune e perla di saggezza l’immane stronzata per cui “una decisione sbagliata e’ meglio di nessuna decisione”.

              • firmato winston scrive:

                MT
                “A me pare feudalesimo”

                Mica tanto, una volta lessi un libro sul principio maggioritario di un tale ruffini: se non ricordo e non ho capito male, durante il medioevo era spesso in vigore il diritto canonico, che prevedeva l’unanimita’.

              • roberto scrive:

                Senti mauricius,
                ma questa cosa dell’alto commissario che si mette “a capo di un gruppo di paesi con cui condurre operazioni militari” dove diavolo la leggi?

                Se 10 stati decidono di fare una cosa del genere, per esempio creando una cooperazione rafforzata, secondo te poi vanno da borrell a chiedere “comanda tu l’esercito”? E veramente capisci questo dalle parole di borrell? O è giusto per fare polemica?

              • Francesco scrive:

                Ah, io sono favorevole a invadere la Bielorussia in nome della UE

                però credo sia meglio coinvolgere anche tedeschi e francesi – e magari inglesi come “ospiti”

                bisogna fare una cosa veloce in modo che i russi si trovino spiazzati di fronte al fatto compiuto, però

                PS MT solleva solo una questione giusta: chi rappresenta il nucleo di paesi che “vanno avanti” senza la zavorra? solo se stessi o tutta l’Unione?

              • PinoMamet scrive:

                “Ah, io sono favorevole a invadere la Bielorussia in nome della UE

                però credo sia meglio coinvolgere anche tedeschi e francesi”

                Mi sembra giusto, hanno esperienza 😉

                ma non è andata bene nè agli uni né agli altri, ti ricordo 😉

              • Francesco scrive:

                1) coi polacco-lituani sarà tutta un’altra storia

                2) ora sono insieme e non in guerra tra loro

                3) solo la Bielorussia, mi raccondo!

                🙂

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                @ roberto

                Oltre al copiaincolla non so cosa fare per farti leggere le parole di Borrell.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                La cooperazione rafforzata è all’interno del sistema comunitario, mica è “adesso usiamo un’istituzione europea (la forza di primo intervento) per scatenare una guerra”. Altrimenti è come i giudici francesi e spagnoli della Corte di Giustizia che iniziano a pronunciare sentenze per i cazzi loro.

  5. Francesco scrive:

    Vi risulta?

    >>> #2
    Lo Sri Lanka ha dichiarato ieri lo stato di emergenza economica dopo una serie di cattivi raccolti che rischiano di precipitare il paese in una carestia molto grave. La situazione è già critica, tanto che il cibo per la popolazione viene razionato dall’esercito.
    Questa situazione non è stata determinata dal caso o dalla sfortuna: lo Sri Lanka aveva infatti avviato una sperimentazione per l’agricoltura “100% organica”, abolendo OGM, pesticidi e fertilizzanti.
    La consulente del governo che ha ispirato questo progetto dagli esiti disastrosi è Vandana Shiva, maîtresse a penser dell’ambientalismo mondiale che vive di donazioni filantropiche e consulenze milionarie, tra un selfie con Greta Thunberg e un libro sull’ecofemminismo. Vandana Shiva è anche stata consulente del ministro Fioramonti (governo Conte 2) ed è stata protagonista della campagna contro l’abbattimento degli Ulivi in Puglia: anche in quel caso il suo attivismo ha raggiunto i suoi scopi, e il risultato è stato la desertificazione di mezza regione.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “Lo Sri Lanka ha dichiarato ieri lo stato di emergenza economica ”

      Non ne so nulla. Sopratutto non sapevo che Vandana Shiva avesse desertificato mezza Puglia in pochi mesi, che mi sembra un colpo da maestro 🙂

      Il brano che citi non lo trovo sul motore di ricerca, sapresti dirmi la fonte?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per ora trovo tante varianti su questa frase:

        “In recent weeks there have been shortages of essential items such as sugar, milk power and cooking gas. The government says the shortages were artificially created by hoarders. The country is also facing a foreign exchange crisis triggered by a drop in tourism and exports, along with heavy loan repayments.”

        Qui c’è qualcosa che conferma un aspetto di quanto scrivi:

        https://www.aljazeera.com/news/2021/9/1/organic-food-revolution-sri-lanka-tea-industry

        Il tè è il principale prodotto da esportazione (ma non ovviamente di alimentazione della popolazione dello Sri Lanka) e il tè bio costa ovviamente molto di più da produrre di quello pieno di pesticidi e fertilizzanti.

        Quindi un fondo di verità ci potrebbe essere nell’articolo.

        Non trovo selfie di Vandana con Greta, trovo però qualche foto dell’unica volta che si sono incontrate alcuni anni fa.

        • Francesco scrive:

          Oh, la fonte è un tizio che scrive su Facebook, un fanatico sostenitore dell’energia nucleare e un anti-ecologisti

          No, non sono io, non ho così tanto tempo da perdere

          Ciao

      • Francesco scrive:

        Beh, sulla desertificazione della Puglia mi pare ci sia ampia letteratura. Non ho seguito il percorso di politica demenziale e fanatismo antiscientifico con cui ci sono arrivati però.

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