Il Coronavirus e le statistiche

Il parroco di Santa Lucia ieri chiedeva candele, per i senza casa che vivono sotto una tettoia e non hanno luce.

I giovani, agli arresti domiciliari da un anno, senza attività fisica o vita sociale, stavano cominciando a respirare un po’ – la mattina quelli delle medie potevano andare fisicamente a scuola tutti i giorni, quelli delle superiori una settimana sì e una no: nell’altra settimana stanno sei ore di seguito a fissare lo schermo di un computer, con il cervello che vaga altrove.

Leggo su Repubblica che in Toscana stiamo per ritornare arancione, cioè tutte le settimane a fissare lo schermo, non più una sì e una no.

Hanno fatto oltre 20.000 tamponi ieri. Sono usciti fuori 671 positivi, cioè il 3,3% circa. Persone di tutte le età. Nessun dato su quanti di questi positivi siano anche malati, e se lo sono, in che misura.

E sempre ieri, 16 persone sono morte in Toscana di/con Covid, età media 84,3 anni.

Mi permetto di riprendere un articolo di Natale Salvo dal sito Fronteampio. Non ho idea di cosa sia questo sito; l’autore ha chiaramente opinioni contrarie al lockdown e ci va giù duro con i punti esclamativi, ma qui siamo tutti adulti (e talvolta vaccinati).

Salvo fa un’analisi dei dati ufficiali dell’ISTAT sull’ “andamenteo dei decessi” nel primo semestre del 2020. Non c’è la seconda ondata, e sono da considerare anche altri fattori, come il sovraccarico degli ospedali e tanto altro, ma i dati sono davvero interessanti.

L’Istat ammette : in 13 regioni su 20, nel 2020 meno morti !

Oramai sull’epidemia di Sars-Cov-2 è una guerra a chi la spara più grossa. La gente non sa più a chi sentire e, sbagliando per non sbagliare, si affida alla stampa di regime : tivvù di Stato, giornali online di proprietà dei maggiori gruppi Confindustriali, etc.

Il risultato : il terrore dilaga tra la popolazione perché pare di comprendere che un’ombra oscura munita di falce si aggiri tra noi mietendo quotidianamente vittime su vittime.

I dati del “European Centre for Disease Prevention and Control che ho pubblicato pochi giorni fa’ ( per semplificare : 4 morti “con” Covid ogni milione di abitanti in Italia negli ultimi quattordici morti ), sarebbero sufficienti per tranquillizzare la gente che riflette, che va per logica, non un gregge in fuga impaurito !

L’ISTAT sui decessi dal 2015 ad oggi in Italia : in 13 regioni, nel 2020 sono in calo

Sia pure con poche speranze di essere letto e compreso, vi porgo allora i dati dell’ISTAT, l’Istituto di Statistica nazionale.

Quest’Ente, sicuramente una fonte fidata, ha recentemente pubblicato i dati UFFICIALI dell’ “andamento dei decessi nel periodo 1 gennaio – 30 giugno per gli anni 2015-2020”, diviso per Comune.

Esaminiamo, comunque sia, i dati che ci forniscono in riferimento alle città capoluogo di regione nonché, a parte, quelli dei Comuni di Bergamo, Brescia e Cremona, ovvero di quelli più colpiti dall’epidemia di Covid-19.

CittàDecessi anno 2015Decessi anno 2016Decessi anno 2017Decessi anno 2018Decessi anno 2019Decessi anno 2020
Aosta258233242241221310
Torino5.4195.0015.4475.4545.4115.528
Genova4.3724.0084.4234.2604.2035.043
Trento550522599549549624
Udine602588666594626605
Venezia1.8361.7831.7841.7211.7831.847
Milano7.5107.1447.6897.2317.3219.332
Bologna2.6062.3412.5182.3882.4222.724
Firenze2.5532.2682.4042.1612.3572.359
Perugia988849931845926903
Roma15.08013.92215.40114.40515.19513.913
L’Aquila375381443396420332
Ancona690592583531565646
Napoli5.5474.9885.4295.1365.3695.081
Campobasso263226235270288264
Matera271286292276287288
Bari1.7481.6411.6921.6791.8361.782
Catanzaro441449442462478457
Palermo3.4923.4813.6433.4883.5923.460
Cagliari961846958905970799

Fonte : elaborazione Fronteampio.it su dati ufficiali ISTAT


Appare evidente che, relativamente al primo semestre 2020 ( sarebbe interessante attendere la variazione annua ) l’effetto Coronavirus Covid-19 si sia registrato, in maniera chiara ed evidente, solo in Lombardia con aumenti dei decessi tanto a Milano ( +21% di decessi rispetto all’anno 2017 ), che a Cremona ( +82% rispetto al 2017 ), Brescia ( +47% rispetto al 2015 ) e Bergamo ( +76% rispetto al 2015 ).

CittàDecessi anno 2015Decessi anno 2016Decessi anno 2017Decessi anno 2018Decessi anno 2019Decessi anno 2020
Bergamo7876967596847141.386
Brescia1.2021.0241.1321.1141.1601.773
Cremona432435464447450848

Fonte : elaborazione Fronteampio.it su dati ufficiali ISTAT


Altrove, negli altri capoluoghi di regione del centro-nord, le oscillazioni sono inferiori al 10% o, addirittura, negative ( Perugia, – 8,6% rispetto al 2015; Firenze, – 7,6% rispetto al 2015; Udine, -9,1% rispetto al 2017 ).

Se poi scendiamo al Sud ed alle Isole, i decessi del primo semestre 2020 non superano MAI quelli dello stesso periodo di tutti gli anni del quinquennio precedente. Solo per citare alcune situazioni più eclatanti : L’Aquila – 25% di decessi nel 2020 rispetto all’anno 2017, Cagliari -17,6 % ( rispetto al 2019), Roma -9,6% di decessi (rispetto al 2017, vedi immagine in testa all’articolo),

In riferimento ai dati catastrofici di Cremona, Bergamo, e Brescia, è interessante rilevare che la forte oscillazione è praticamente ricompresa interamente nella fascia dai 75 anni in poi.

I numeri della strage d’over 75 in Lombardia, le colpe della Lega

Infatti i decessi in questa fascia d’età aumentano di 364 unità ovvero del 210,6% a Cremona ( rispetto al 2016 ), di 598 unità ovvero del 210,3% a Bergamo ( rispetto al 2016 ), e di 657 unità ovvero dell’ 84,3% a Brescia ( rispetto al 2016 ). Anche a Milano questo dato risulta anomalo : + 38,7% ( 2.133 unità ) rispetto al 2016.

In merito a questa vera e propria strage, lo scorso maggio, un grafito contro il presidente leghista della Regione Lombardia, firmato CARC, una sigla del variegato mondo comunista che sta per “Comitati di appoggio alla Resistenza per il Comunismo”, ha destato scalpore a Milano : “Fontana assassino!”. I CARC, in comunicato, spiegarono : « A fine aprile la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo ed epidemia colposa per la gestione delle RSA in Lombardia. Il reato di epidemia colposa riconduce agli effetti di una strage ».

« Chi ha la responsabilità politica della gestione delle RSA? ». Il presidente Attilio Fontana, naturalmente spiegano i comunisti.

Le morti da Covid-19 : quattro domande a cui gli esperti non hanno risposto

In proposito, a questo punto, ci sarebbe da domandarsi :

  • Come mai nonostante il così pericoloso coronavirus a L’Aquila e Cagliari soprattutto, ma, in generale in tutto il centro sud, la mortalità scende ?
  • Perché una variazione di decessi così elevata, in sostanza, solo nelle provincie di Bergamo, Cremona e Brescia ?
  • C’è un motivo per cui la variazione si fissa quasi esclusivamente nella fascia d’età a partire dai 75 anni, quella che spesso non vive più coi familiari ma reclusa in una RSA ?
  • Come mai è sempre l’anno 2016 quello col minore di decessi nella fascia dai 75 anni ?

Qualcuno, nelle alte sfere, sanitarie, politiche, e giornalistiche si è mai fatto queste domande ? E se si, perché non ci ha condiviso le risposte ?

Possibili, ma improbabili, concause della strage in Lombardia da Covid-19

Alcune ipotesi di risposta :

L’inquinamento ? Se ne è parlato [1] [2], ma non credo proprio : colpirebbe ogni fascia d’età e non prevalentemente gli over 74.

L’inquinamento assieme ad altre patologie ? No, l’intera popolazione over 50 soffre di una qualche patologia ( ipertensione, diabete, o altro ) ed invece viene principalmente colpita dal Covid quella over 74.

Una contemporanea campagna di vaccinazione anti-influenzale o contro il pneumococcico ? Normalmente queste sono gratuitamente riservate alla popolazione over 65 appunto. In questa fascia d’età, quindi, è più elevata la “copertura” dei vaccinati. Un fattore negativo anziché positivo?

Secondo i dati del Ministero della Salute, nella stagione 2019/2020 ( somministrazione ottobre-dicembre 2019 ) la “copertura” della popolazione over 65 è stata del 54,6 % ( dal un massimo del 64,4% in Umbria ad un minimo Sardegna del 46,2%; in Lombardia 49,9% ).

L’ATS Bergamo, tuttavia, ribadisce quel che sappiamo tutti : « I vaccini antinfluenzali contengono solo virus inattivati o parti di questi, pertanto non possono essere responsabili di infezioni da virus influenzali. […] Vengono raramente segnalate anche reazioni allergiche, compreso shock anafilattico ». Gli stessi vengono spesso somministrati assieme ad un vaccino pneumococcico.

E allora, quale la causa della strage lombarda ?

Note :

[1] “Coronavirus: l’inquinamento gioca un suo ruolo?” (Focus, 16 marzo 2020)”: « Sono numerosissimi gli studi che dimostrano che chi vive in aree inquinate è più suscettibile alle infezioni respiratorie e che lo smog ne aggrava i sintomi. l’inquinamento ostacola l’attività di un particolare tipo di cellule (i macrofagi alveolari) che hanno il compito di distruggere eventuali agenti infettivi penetrati fino ai polmoni. Mettendo quindi ko una delle poche difese che il nostro corpo potrebbe dispiegare contro il nuovo agente infettivo ».

[2] “Dove l’aria è più inquinata ci sono più morti per Covid-19” (Wired, 15 setttembre 2020)” : « I ricercatori, dunque, hanno confrontato l‘indice di inquinamento atmosferico ( il National Air Toxics Assessment 2014, l’ultimo disponibile ) dell’agenzia statunitense per la protezione ambientale Epa con la mortalità procapite per Covid-19 nelle oltre 3mila contee statunitensi, mettendo in luce come in alcune aree del Paese – che ricordiamo essere il primo al mondo per numero di casi e decessi per Covid-19 – non particolarmente popolose ma indubbiamente molto inquinate (per esempio le aree rurali della valle del Mississippi, della Louisiana e della Georgia) la mortalità procapite per Covid-19 sia più alta rispetto a quella delle aree urbane ».

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55 risposte a Il Coronavirus e le statistiche

  1. Mauricius Tarvisii scrive:

    L’argomento è: se il Covid è così pericoloso, perché dove non è arrivato non sono aumentati i morti?

  2. mirko scrive:

    Agenda 2030: non avrai nulla e sarai felice.
    Roberto Pecchioli 9 Febbraio 2021

    Di Roberto PECCHIOLI

    Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile in un grande programma d’azione per un totale di 169 obiettivi o traguardi. Così è scritto nel sito ufficiale delle Nazioni Unite. Promessa o minaccia? Piuttosto la seconda ipotesi. Il Grande Reset – grande cancellazione e reinizio – non è la stessa cosa, ma gli obiettivi coincidono e hanno in comune la vicinanza con le politiche del Foro Economico Mondiale, il cosiddetto “partito di Davos”, il cartello delle grandi multinazionali e degli uomini più potenti del pianeta.

    L’ultimo incontro si è tenuto online a fine gennaio 2021, in attesa della riunione plenaria “in presenza”, prevista a Singapore per il prossimo maggio. Tutti insieme, i vari aspetti dell’agenda mondialista confluiscono in un immenso progetto di riconfigurazione antropologica, economica, ambientale ed esistenziale a medio termine (il 2030 non è certo lontano) che non è azzardato definire epocale, nel senso che il suo successo- se vi sarà- cambierà l’esistente, l’umanità e il suo stare nel mondo (l’”esserci”, Dasein, con il lessico di Martin Heidegger) come mai è accaduto nella storia.

    Occorre distogliere lo sguardo dal pur cruciale scenario del virus e tentare un primo approccio con il piano mondialista, destinato a capovolgere, forse a travolgere, le nostre vite. Si tratta di una gigantesca azione coordinata su più piani – politico, economico, sanitario, tecnologico, ambientale – destinata a rafforzare l’impero del neo capitalismo e avviare un’era nuova per l’umanità.

    In sostanza, si tratta dell’istituzione di un tecno-feudalesimo per il quale vale il giudizio del filosofo Giorgio Agamben. “Il capitalismo che si sta consolidando su scala planetaria non è il capitalismo nella forma che aveva assunto in occidente: è, piuttosto, il capitalismo nella sua variante comunista, che univa uno sviluppo estremamente rapido della produzione con un regime politico totalitario. (…) Quel che è certo, tuttavia, è che il nuovo regime unirà in sé l’aspetto più disumano del capitalismo con quello più atroce del comunismo statalista, coniugando l’estrema alienazione dei rapporti fra gli uomini con un controllo sociale senza precedenti. “

    Uno dei video diffusi a margine del recentissimo Forum Economico Mondiale mostra l’immagine di un giovane dal sorriso raggiante ed ha un titolo emblematico: “nel 2030 non avrai nulla e sarai felice “. Sembra un programma comunista e lo è, in effetti. Il video è stato subissato di critiche sulle reti sociali e il Forum lo ha cancellato da Twitter, ma è ancora visibile nella pagina Facebook. Negli scritti di Karl Marx si ipotizza un mondo perfetto in cui – abolita la proprietà privata – ci sarebbero stati magazzini pieni di merci in cui tutti si sarebbero liberamente serviti.

    Comunismo spietato in basso, capitalismo altrettanto schiacciante in alto, per lorsignori: la variante neo feudale è che non possiederà nulla la stragrande maggioranza dell’umanità, ma la proprietà privata – non più dei “mezzi di produzione” ma di tutto, proprio tutto quello che esiste al mondo – beni, servizi, tecnologie, denaro- resterà in capo a una minoranza dal potere ferreo. Un medioevo postmoderno privo della spiritualità e dell’altezza morale dell’era di mezzo. In alto, un pugno di imperatori – i padroni universali – coadiuvati da varie caste di feudatari, vassalli, valvassori e valvassini, in basso tutti noi, i servi della gleba a cui somministrare un’esistenza animale.

    In questa riflessione ci limiteremo ad analizzare questo aspetto del Reset- che, lo ripetiamo- significa cancellazione. I padroni del mondo predicono un futuro prossimo in cui la proprietà privata diffusa sarà irrilevante e potrà essere eliminata.

    Nel 2016 il Foro Economico Mondiale pubblicò un articolo in cui si descriveva una società apparentemente utopica in cui tutte le necessità materiali di base erano soddisfatte. Ne era autrice Ida Auken, autorevole esponente del Forum, già ministro dell’ambiente in Danimarca. La nuova Città del Sole sarà un paradiso – o inferno? – in cui in pochi minuti qualcuno consegnerà ogni tipo di merci: l’Amazon-mondo. Nessuno avrà più l’automobile, sostituita da una rete di trasporti pubblici (ma di proprietà privata…). Non si pagheranno affitti per gli alloggi, che saranno utilizzati da altri in nostra assenza. Una perfetta vita animale, nomade o transumante – meglio dire liquida? – con il trolley in mano ad inseguire qua e là “opportunità”, una sorta di perpetuo Progetto Erasmus per un’umanità sradicata.

    Anche il cibo, nel sogno-incubo è gratis: spazzatura consegnata da poveracci alle dipendenze delle piattaforme dedicate; nessuno possiederà più stoviglie e posate. Sarà più “comodo” riceverle a domicilio nel momento dell’utilizzo. E’ terribile l’insistenza sulla “comodità”, la stessa che fa preferire l’uso di carte di credito (cioè di debito), fornite, ovvero controllate dal potere finanziario a scapito dei contanti. “Potrai affittare qualsiasi cosa e sarai felice “. Milioni, miliardi di vite in locazione. Ma se paghiamo un affitto, significa che beni, merci, servizi, sono di qualcuno che mantiene ben salda la proprietà e può scegliere se, a chi e a quali condizioni concederne l’uso.
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    Possibile che non ci si accorga dell’immenso inganno? Possibile, perché i padroni universali hanno raggiunto la capacità tecnologica di entrare nelle nostre vite e nelle nostre menti. Diventa anacronistico l’estremo appello di libertà di George Orwell in 1984: “possono costringerti a dire qualsiasi cosa, ma non c’è maniera che te la facciano credere. Non possono entrare dentro di te.” Sbagliato: ora possono. Le tecnologie di sorveglianza e l’immenso apparato di programmazione neuronale, i chip sottocutanei, i farmaci imposti, ci riescono.

    Neanche il lavoro esisterà più, sostituito da “tempo per pensare, creare e svilupparsi”. Pensare a che cosa, se non a consumi materiali e triviali? Creare, poi. A che scopo, giacché niente sarà “nostro” e non ne potremo godere i frutti e trasmetterli ai figli? Quanto allo sviluppo della personalità, noi pensiamo piuttosto a un infinito numero di nevrosi, a cui potrà porre rimedio solo un’ulteriore medicalizzazione della vita, la somministrazione massiva di sostanze psicotrope in grado di far sopportare all’ homo sapiens una vita in cattività, da animale d’allevamento.

    Non ci sarà bisogno di uscire per fare compere, “l’algoritmo lo farà per me “. Si spiega assai bene l’immenso esperimento di ingegneria sociale sotteso al coronavirus: tutti a casa, distanziati “socialmente”, atomi solitari e diffidenti che ricevono la pastura dal padrone. Servi della gleba: nell’economia curtense, i contadini e le loro famiglie avevano l’obbligo di rimanere a vita nel feudo del vassallo o valvassino del Signore e lavorare per lui. In cambio, ne ricevevano protezione e la garanzia del minimo sostentamento materiale. Tutto, tranne pochi attrezzi e qualche suppellettile, era di proprietà del feudatario.

    Che avesse ragione Nietzsche e la teoria ciclica della storia, l’”eterno ritorno” ? La Auken così conclude: “non ho alcuna proprietà. Non ho automobile. Non ho casa. Non possiedo vestiti né apparati. Ti può sentire strano, ma in questa città ha senso”. La proprietà privata è un accessorio superfluo, quasi un fastidio. Strano che non se ne liberino gli iperpadroni, proprietari di tutto, i Signori neofeudali. Non avremo più alcuna vita privata: “non ho intimità reale. Non posso andare da nessuna parte senza essere registrato. Tutto ciò che faccio, penso e sogno resta registrato. Alla fine, è una buona vita “. Folle, ma idee del genere sono l’avanguardia visibile di ciò che ci aspetta, e poco vale che il Forum abbia spiegato che le idee espresse sono della Auken e non del WEF, che però le pubblica e le diffonde in altri documenti, come il video dianzi citato, nel quale, tra l’altro, vi è la previsione che entro il 2030 mangeremo cibo artificiale.

    E’ uno degli obiettivi di Bill Gates, che però, prudentemente, acquista fondi agricoli fertili; ne possiede già oltre centomila ettari. L’immondizia alimentare è per noi, non per lorsignori. Intanto, detto fatto: l’UE impone etichettature per carne e altri cibi con l’indicazione che possono causare il cancro. Hanno verificato con il virus che la paura fa novanta, nell’Occidente terminale e materialista. Cambieranno anche la civiltà alimentare, modificando in profondità non solo abitudini di vita, ma travolgendo interi settori economici e lo stesso panorama che abbiamo davanti agli occhi. Mangerai meno carne, intima il Forum, indicando come alternativa insetti, alghe e carne artificiale. Per il bene dell’ambiente e della nostra salute: il Grande Fratello è vegetariano e chissà se potremo scegliere ancora la nostra dieta. Per puro caso, Bill Gates è uno dei grandi finanziatori delle ricerche sui prodotti Frankenstein, attraverso imprese come Beyond Meat e Impossible Foods. Ha anche investito nella cosiddetta biologia sintetica, una tecnologia il cui obiettivo è produrre artificialmente ogni tipo di alimenti.

    Ci permettiamo di sottolineare quanto siano futili le contrapposizioni politiche e ideologiche alimentate ad arte, rispetto all’immensa portata dei veri temi del presente e del futuro prossimo. L’ Agenda 2030 informa che “un miliardo di persone dovranno emigrare a causa del cambiamento climatico. Dovremo fare un miglior lavoro di benvenuto e integrazione di questi rifugiati”. Perché spendere risorse nel contrasto ai cambi climatici se sappiamo in anticipo che ci sarà un esodo biblico di quelle proporzioni? “

    Le imprese pagano per il diossido di carbonio. Ci sarà un prezzo globale standardizzato. Questo accelererà la sparizione dell’uso di combustibili fossili”. Chi fisserà il prezzo? Forse il Soviet Supremo del partito monopolista globale.

    “L’umanità potrà viaggiare su Marte” Per fare che cosa, e chi paga? E Poi, perché andare su Marte, se saremo così felici quaggiù? Intanto, ci si organizza per un mondo in cui non ci si sposterà quasi più, la perfetta riedizione del feudalesimo. Il telelavoro ci terrà inchiodati alla scrivania domestica, controllati da remoto da un sorvegliante a sua volta dipendente da un livello superiore.

    Dicono apertamente che ci dovremo scordare i viaggi, il turismo e i voli low cost: l’aereo sarà nuovamente riservato a loro, i pochi felici ed illuminati. Per noi, viaggi di corto raggio: è già in agenda il ritorno dei vagoni letto, la rivincita della cara, vecchia ferrovia. O macchinista, metti il carbone, quel macchinone fallo partir. E’ la realizzazione perfetta di ciò che Tocqueville aveva immaginato alla metà del secolo XIX, una tirannia che degrada, oblitera l’anima senza torturare il corpo, “potere immenso che manterrà in perenne adolescenza, alla ricerca costante di piaceri volgari”. Noi aggiungiamo l’avvento di un materialismo più greve di quello marxiano e più assoluto di quello liberale.

    L’ epidemia è stata provvidenziale per l’oligarchia in quanto ha consentito di mettere alla prova con successo il rapporto verticale tra sudditi e sovrano, senza più mediazioni sociali, politiche e valoriali, con l’eliminazione di “ogni rapporto estraneo allo scambio individuale tra protezione e obbedienza” (Roberto Esposito). L’Agenda 2030 può quindi essere anticipata, come ha annunciato il Forum, giacché “i cittadini sono ormai preparati”. Verissimo, per questo ci hanno messo la maschera e nascosto il volto.

    Loro non si nascondono affatto. Così ha scritto Klaus Schwab, il gran ciambellano del Forum, nel programma per l’anno in corso: “aspetto positivo della pandemia è che ci ha insegnato che possiamo introdurre cambiamenti radicali nel nostro stile di vita con grande rapidità. I cittadini hanno dimostrato ampiamente che sono disposti a fare sacrifici per il bene delle cure sanitarie. E’ evidente che esiste una volontà di costruire una società migliore e dobbiamo approfittarne per garantire il Grande Reset”. Il bene dell’uno per cento dell’umanità, il tecno feudalesimo postmoderno è spacciato per interesse comune, sino alla grottesca critica del capitalismo globalizzato. Organizzano il futuro e anche la paradossale opposizione a se stessi, consapevoli che gran parte dell’umanità, nonostante il colossale indottrinamento, non la pensa come loro. Bill Gates avverte, dal canto suo, che i “viaggi aerei devono essere ridotti di oltre la metà. Gli aerei contaminano molto “.

    Strana globalizzazione sedentaria, con la popolazione asserragliata in abitazioni d’affitto a lavorare a cottimo. Il Forum annuncia senza giri di parole che bisognerà tornare a spostarsi in treno. In un messaggio propagandistico, ci spiegano quanto sia “meraviglioso viaggiare nei treni notturni “. L’aereo sarà privilegio dei ricchi: campane a morto per Ryanair. Torneremo, noi della plebe, al treno del sole, tutt’al più riavremo l’Orient Express, pagabile a rate con prelievo diretto attraverso rid bancario. Le magnifiche sorti e progressive dei popoli che “il capitalismo attuale ha portato a grandi diseguaglianze economiche”. Parole sfacciate di chi ha provocato l’incendio.

    Si tratta, al contrario, di una grande controffensiva egemonica rispetto alla crisi di consenso che ha investito il finanzcapitalismo (Luciano Gallino) e che presto toccherà il tecno capitalismo feudale e panottico dei GAFA.

    E’ illuminante una riflessione di Geminello Preterossi, autore di Contro Golia: “se di un riorientamento c’è bisogno, per gli oligarchi di Davos questo dovrà essere realizzato dal capitalismo stesso, cioè da coloro che hanno prodotto il disastro. Con una sorta di illusionistico falso movimento, mettendosi all’opposizione dell’esistente, sfruttano l’occasione della pandemia per immunizzare il potere assolutistico del capitale da qualsiasi reale cambiamento che provenga dal basso e rappresenti un’alternativa organizzata: per far questo occorre mutare narrativa, fingere di liquidare il neoliberismo per salvare e rilanciare il capitalismo (il cui nucleo di potere neoliberale resta intatto), potenziandone le possibilità di dominio. Quel dominio delle menti si spinge fino al progetto smisurato di un controllo totale, algoritmico, sulle vite, il cui residuo di differenza e autonomia deve essere azzerato o neutralizzato con modalità automatiche. “

    La passività sociale sostenuta dalla sorveglianza blocca il conflitto e riduce al minimo la socialità, divenuta sinonimo di pericolo. Il Reset distrugge la piccola e media impresa e gran parete del tessuto sociale e comunitario, abolisce le tradizioni storiche e disgrega l’autonomia dell’umano. E’ la fine della libertà in nome di una sinistra uguaglianza che Pasolini avrebbe chiamato feroce omologazione e Orwell conformismo coatto. Tutto ciò è condito con un’indigeribile salsa che Preterossi chiama “fatua retorica del bene comune, del green, dell’inclusione, in cui la neolingua esenta dalla coerenza per mistificare qualsiasi situazione, facendola apparire il contrario di quella che effettivamente è. “

    L’obiettivo finale è l’anti società post umana. La posta in gioco è una trasformazione antropologica di cui Agenda 2030 non è che una tappa. L’obiettivo finale è superare l’uomo, la svolta del transumanesimo dentro un orizzonte in cui la tecnica è la levatrice della storia e il capitalismo si fa religione, come intuì Walter Benjamin. La nuova normalità sarà costituita da rapporti sociali ridotti al minimo, con la maggior parte dell’umanità (occidentale) chiusa nella tana, connessa ad apparati artificiali, sorvegliata dal nuovo Panopticon, con comportamenti e condotte previste e preordinate dal sistema tecnologico, in attesa di diventare una componente di nuovi, sofisticati apparati. Lo sfruttamento dell’uomo diventerà ancora più capillare, sino a produrre due specie umane distinte: i feudatari-padroni e i servi della gleba, a cui vengono fatte amare le catene attraverso l’ignoranza, la paura, le sostanze farmacologiche misteriose introdotte nel corpo fisico da un potere diventato biopotere.

    Finiranno molte attività economiche, artistiche, culturali, l’impoverimento – materiale e spirituale- sarà immenso, mentre la digitalizzazione delle relazioni umane sarà l’apice del delirio anti umano e la resa a un raggelante nichilismo diretto dall’alto. Il totalitarismo mellifluo di Davos e Silicon Valley è la risposta di un liberismo incattivito dalla sua incapacità di ottenere legittimazione e consenso.

    La vita è altrove e non è detto che la gigantesca operazione di riconfigurazione riesca. L’uomo ha riflessi di vita. Tutto sta a capire se la vecchia, antiquata realtà si lascerà sconfiggere dalla vita disincarnata preparata, con moto uniformemente accelerato, dalle oligarchie sociopatiche del denaro e della tecnica. Tuttavia, sia pure con modalità del tutto diverse da ogni passato, la dialettica resta quella indicata da Hegel: servo contro Signore. Non siamo nulla, quindi non possiamo avere nulla. La consapevolezza della condizione di servi, non più persone ma materiale umano, è il primo passo per uscire dalla caverna e attaccare i Signori.

    https://www.maurizioblondet.it/agenda-2030-non-avrai-nulla-e-sarai-felice/

    • roberto scrive:

      “L’obiettivo finale è l’anti società post umana.”

      cui prodest?

      • Peucezio scrive:

        Probabilmente a nessuno: credo sia una sorta di presa d’atto di una riduzione delle risorse (meglio: redistribuzione, riequilibrio a favore dei paesi un tempo poveri).
        E, in qualche misura prodest a coloro che concentrano ricchezze e potere:

        l’essenza di questo modello è quella di un’umanità poco attiva e quindi con un potere molto concetrato e pochissimo diffuso, in cui nessuno è protagonista della sua vita, tantomeno modifica la società circostante.

        Strano che piaccia ad Andrea, che mi sembra un vecchio socialista che dà valore alla partecipazione, alla consapevolezza: insomma, qui si parla di una società totalmente depoliticizzata, in cui tutti sono contenti perché appagati nelle loro pulsioni da un gigantesco ed efficiente sistema anonimo.
        Non sono un fan della coscienza civile, della politicizzazione delle masse: li sento tutti come miti novecenteschi, moderni, a me poco affini, ma sono l’antitesi di ciò che qui si propone.

    • maffeia scrive:

      “liberismo incattivito dalla sua incapacità di ottenere legittimazione e consenso”

      A me sembra esattamente il contrario. Riescono a fare tutto ciò che fanno grazie a legittimazione e consenso.

    • Francesco scrive:

      mi viene un pò da ridere: lo scrivente (troppo, veramente troppo, i deliri hanno da essere così lunghi?) da per scontato che una volta libero da preoccupazioni materiali l’uomo sia incapace di vita spirituale

      in teoria questa nuova umanità potrebbe benissimo essere composta da monaci, dediti alla vita contemplativa, liberi dai legami col mondo corrotto del denaro, del negotium, dell’apparenza, della competizione

      potrebbero dedicarsi allo studio, avendo a disposizione risorse intellettuali mai viste e non avendo bisogno di contare torni o tradurre manuali tecnici

      no, invece il Nostro è certo che la vita sarebbe bestiale in quanto nomade

      mah, non lo trovate curioso?

      manco la Thatcher dava una simile importanza alla proprietà privata!

      • roberto scrive:

        Il sogno del babbo natale che mi soddisfa ogni desiderio liberandomi dalla schiaviù del lavoro solo per controllarmi, mi aveva fatto sorvolare su questo punto che invece è centrale

  3. mirko scrive:

    Ai poteri forti che si riuniscono a Davos, suppongo.
    Per quel che mi riguarda, non ho mai preso un aereo in vita mia, e viaggio in treno da una vita.
    Ma il resto delo scenario delineato nell’articolo è da incubo.

    • roberto scrive:

      “Ai poteri forti che si riuniscono a Davos, suppongo.”

      mirko,
      siamo tutte persone ragionevoli, colte, intelligenti e riflessive.
      non possiamo berci ogni boiata che leggiamo senza analizzarla

      quindi, riprovo:

      che ci guadagnano i poteri forti di davos ad avere un’umanità di quel tipo?

      esattamente oggi qualche anno fa mi incontravo a parigi con un amico. treno io, aereo lui, tre notti in albergo, tre ristoranti fighi, un corso di cucina ed uno di enologia, una partita di rugby
      adesso sto a casa e non spendo un centesimo in niente (si magari compro farina e lievito che questo week end ci faccio le pizze)

      chi ha guadagnato dal fatto che io (come esempio dell’umanità intera) me ne sto a casa a non fare nulla? e cosa ci ha guadagnato?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “quindi, riprovo:

        che ci guadagnano i poteri forti di davos ad avere un’umanità di quel tipo?”

        Il dubbio è più che lecito, e lo condivido anch’io.

        Proviamo però a rovesciare la domanda.

        Noi sappiamo, come dato di fatto, che il mondo è stato sottoposto a delle imposizioni da guerra planetaria.

        Queste imposizioni sono dovute a un’epidemia brutta, antipatica, reale, che intasa gli ospedali, ma che non è terribilmente peggio di varie epidemie negli ultimi decenni, di cui manco ci ricordiamo; e causa molto meno morti di quelle causate dall’inquinamento dell’aria.

        Normalmente, quando c’è un problema che obbliga a chiudere le attività commerciali, fermare il lavoro, stroncare l’economia, quelli che possono prendere decisioni chiudono tre occhi su due e tirano dritto. Il che vuol dire che sono degli stronzi che se ne fregano della salute della gente.

        Adesso, gli stessi stronzi che se ne fregano della salute della gente hanno deciso (caso toscano) per 16 ottantaquattrenni morti in tutta la regione Toscana, bisogna chiudere tutto.

        Io non ho la risposta (a differenza del buon Blondet), mi pongo solo la domanda.

        • roberto scrive:

          “ Adesso, gli stessi stronzi che se ne fregano della salute della gente hanno deciso (caso toscano) per 16 ottantaquattrenni morti in tutta la regione Toscana, bisogna chiudere tutto”

          Ovviamente non ho risposte nemmeno io.
          Ho giusto il sospetto che
          1. La malattia sia un filino più grave di un raffreddore ammazzavecchietti e che soprattutto all’inizio in cui nessuno aveva la più pallida idea di cosa fare facesse veramente paura (sai, a nessun governante piace l’idea di passare alla storia come quello che non ha fatto nulla mentre la sua popolazione era decimata)
          2. Adesso c’è una specie di abbrivio planetario, abbiamo seguito questa strada, continuiamo perché non possiamo dire che ce ne è un’altra
          3. La fine sarà o che si dirà vabbè mo’ facciamo finta di niente (ricordi la collina dei conigli, la conigliera della tagliola?) o che si monterà la ghigliottina in piazza

          • PinoMamet scrive:

            La fine sarà quando si decideranno a vaccinare sul serio.

            Purtroppo hanno messo Speranza, perciò si continuerà con i proclami catastrofici e il gioco “colora l’Italia”, e ogni volta che si raggiungeranno i parametri per stare tranquilli, speranza li rialzerà perché “non possiamo abbassare la guardia”;

            finchè cadrà il governo e si andrà alle elezioni, finalmente…

        • roberto scrive:

          A proposito, credo che la collina dei conigli sia per me l’equivalente dei libri di ende per te

          Una descrizione perfetta dell’umanità

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “A proposito, credo che la collina dei conigli sia per me l’equivalente dei libri di ende per te

            Una descrizione perfetta dell’umanità”

            interessante, ci devo riflettere

            • roberto scrive:

              “interessante, ci devo riflettere”

              pensa innanzitutto agli uomini, visti in relazione alla natura
              ci sono quelli che distruggono la conigliera per costruire delle case, quelli della tagliola, quelli della fattoria e fondamentealmente anche quelli gentili nei confronti dei conigli, beh vedono solo dei pupazzetti carini

              poi i conigli.
              hai la cassandra, quelli che seguono la cassandra, i pavidi, i coraggiosi, i democratici, i nazisti, i poeti, i gradassi, er romanaccio che te da ‘na manata ma te vole bene, quelli che fanno finta di niente e si dicono “tutto va bene” mentre cantano e ballano correndo verso la tagliola, quelli che vogliono avere una vita tranquilla e c’est tout… veramente ci trovo tantissimo

          • Francesco scrive:

            dear Robert

            io lo avevo letto da giovane ma non è che mi abbia detto tanto … ne ricordo pochissimo

            dovrei pensare se ho un libro che abbia quel posto nella mia vita e comprensione del mondo

            forse qualche film

            • roberto scrive:

              credo che sia in assoluto il libro che ho letto più volte (a parte forse “EU law” di weatherhill and Beaumont 🙂 )

              letto anche ad alta voce ai miei figli quando ancora non sapevano leggere, l’hanno adorato

              • Francesco scrive:

                credo tu li abbia traumatizzati, poverelli, è un libro troppo crudele!

                in effetti io il Silmarillion devo averlo letto 4 o 5 volte lungo tutta la mia vita.

                forse il libro più “vero” è stato La versione di Barney, mi ha veramente mosso dentro.

                ma anche Il più grande uomo scimmia del Pleistocene e Il mondo nuovo.

                e l’appendice di 1984. bellissima.

                anche Watchmen, se i fumetti bellissimi valgono

              • roberto scrive:

                la versione di Barney è un
                libro fantastico come anche 1984

    • PinoMamet scrive:

      “che ci guadagnano i poteri forti di davos ad avere un’umanità di quel tipo?”

      Beh, no, Roberto, in effetti mi pare abbastanza chiaro che il proprietario di Amazon abbia tutto da guadagnare da una situazione di quel tipo, come in effetti ha avuto tutto da guadagnare dalla gestione del covid

      (“non andate nei negozi! il covid rimane sulle superfici mille mila ore e si attacca con lo sguardo! ma se comprate i prodotti online potete stare tranquilli che quando arriveranno saranno senza rischio di contagio!” davvero lo sentito dire e ripetere nei mezzi di comunicazione…)

      come i suoi odiosi compari Elon Musk (“voglio privatizzare lo Spazio!”) e San Guglielmo Gates (“dovete vivere più da poverelli…”)

      sì, loro beneficiano da un’umanità di questo tipo, che possiede solo il giusto necessario per essere speso… presso di loro, esattamente come il feudatario beneficiava del sistema feudale.

      Blondet è come al solito apocalittico ed esagerato, ma il rischio che descrive c’è, anche se certo non in forma così estrema.

      • roberto scrive:

        ok loro si, *ora* (io continuo a pensare che prima o poi la gente sarà talmente avvilita che smetterà di comprare cazzate e allora addio amazon…ma vabbé forse sono ottimista)

        ma mica ci sono solo loro al mondo

      • Miguel Martinez scrive:

        Per PinoMamet

        “Blondet è come al solito apocalittico ed esagerato, ma il rischio che descrive c’è, anche se certo non in forma così estrema.”

        Esatto.

        L’errore di Blondet (in questo caso, di un suo amico) è a mio avviso quello di personalizzare le cose: se la prende con Schwab, con il giro preciso di quelli che vanno a Davos – come a dire che se a Davos ci fosse stato Blondet, o un ayatollah iraniano, sarebbe andata diversamente.

        Ma sono tutti ometti che cavalcano una tigre tremenda.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Martinez

          A parte la citazione a sproposito di Orwell (la cui Psicopolizia può appunto entrare per davvero nella psiche delle persone), il testo del sito di Blondet brilla per l’assoluta assenza di ogni proposta.

          Come pretende l’autore che possano sopravvivere sette miliardi di persone in un pianeta già abbondantemente depauperato e con almeno un miliardo che cambieranno traumaticamente residenza fra migrazioni, guerre, carestie ecc. ecc.?

          Per la gran parte del genere umano quello che l’autore descrive come un inferno sarebbe un inarrivabile paradiso.

          Mi ha sempre dato sui nervi l’ammonimento “l’uomo non vive di solo pane”. Sarà, ma intanto cominciamo con quello.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Peucezio scrive:

            Veramente ricordo proprio un articolo di Blondet in cui difendeva il progresso tecnico contro gli ecologisti e i nostalgici di un mondo non tecnologico, dicendo che la tecnologia e la civiltà industriale sono indispensabili a nutrire otto miliardi di persone.

            Lì c’è il tipico antinaturalismo cristiano: l’uomo si deve riprodurre, le pratiche anticoncezionali sono sempre e comunque sbagliate e il pianeta va assoggettato con la forza della tecnica all’esplosione demografica che ne deriva, con buona pace di un mondo bucolico, pulito e deindustrializzato.

            In altri articoli c’era la forte ammirazione per le capacità e competenze tecniche di un tempo, dell’Italia e del mondo in cui c’erano ancora grandi capitani d’industria, la gente sapeva fare le cose.

            Posizioni molto lontane da quelle di Miguel, ma oggettivamente non passatiste.

            Blondet, da tipico uomo di destra, è passatista su costume e morale.
            D’altronde non vedo a cosa servano i diritti dei froci nel gestire il boom demografico, se non forse perché contribuirebbero a ridurlo, ma non accade perché 1) sono comunque minoritari, 2) vogliono i figli anche loro.
            I diritti civili sono una sega mentale per ricchi che vivono nella parte del mondo dove si sta belli larghi e un singolo consuma risorse con altrove camperebbe qualche decina di persone.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Peucezio

              “In altri articoli c’era la forte ammirazione per le capacità e competenze tecniche di un tempo, dell’Italia e del mondo in cui c’erano ancora grandi capitani d’industria, la gente sapeva fare le cose.

              I diritti civili sono una sega mentale per ricchi .”

              Hai riassunto perfettamente sia la mia tesi che quella di Roberto, che a pensarci non sono così in contrasto-

              Blondet non è certo il “destro” medio, è una persona colta e religiosa (il destro medio concepisce giusto la cresima, perché è lì che si regala lo smartphone al nipotino, cosi può andarsi a strozzare su tiktok), però è proprio questo:

              1) nostalgia, non dell’impero austroungarico o del fascismo, ma dell’Italia degli Anni Sessanta (per quella gente, Enrico Mattei fu un supereroe e martire).

              2) Blondet ci mette del teologico, ma in genere quelli di destra non odiano gli omosessuali, credono appunto che siano “seghe mentali per ricchi”, dove “ricchi” vuol dire persone garantite, che non sono in ansia economica (anche il piccolo ristoratore è in perenne ansia, anche quando ha cinque dipendenti).

              Il matrimonio tra omosessuali credo sia una cosa vagamente sensata; ma è una cosa irrilevante, e che non incide su alcun reale rapporto di potere.

              E’ una cosa che permette ai politici di Destra e Sinistra, che sono già d’accordo su 5G, TAV, espansione di aeroporti, pagare la gente per comprarsi l’auto (“rottamazione”), tenere le basi USA in Italia, lockdown e governo Draghi, di far finta di litigare su qualcosa: e non c’è nulla di potenzialmente più eccitante del sesso.

              Per cui sì, sono d’accordo che sui “valori” ci siano differenze tra i politici di Destra e di Sinistra, come tocco di colore.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ peucezio

              E infatti Blondet unì due concetti biblici: “crescete e molriplicatevi” e la condanna della sodomia.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

      • werner scrive:

        L’economia è un tutto integrato, se milioni di persone perdono il lavoro anche Bezos guadagna meno.

        • Peucezio scrive:

          Ma i soldi sono un mezzo per il controllo.
          Se controlli la gente mandandogli a casa tutto ciò che desidera e controllando tutto ciò che fa e dice, i soldi non servono più a niente.
          Tanto per produrre beni basta un’industria automatizzata, con personale minimo.

          • roberto scrive:

            Sono completamente perso

            Il problema sarebbe che un babbo natale planetario ci spedisce a cada tutto quello di cui abbiamo bisogno, anzi che desideriamo! pur di controllarci!?!

            Ok controllatemi pure, ma domani aragosta e champagne per tutti!

            • PinoMamet scrive:

              Il fatto è che io non credo a Babbo Natale.

              Sono sicuro che a migliaia di futuri servizio della gleba dell’alto medioevo la prospettiva sia stata presentata in maniera esaltante: non devi preoccuparti di niente, pensa a tutto il feudatario! Basta che gli consegni tutti i tuoi averi e, beh, la tua libertà…

              Nessuno gli avrà detto che l’altra faccia della medaglia era vivere in povertà, disprezzati, e con la buona prospettiva di diventare ancora più miseri alla prima carestia.

              • Francesco scrive:

                veramente la prospettiva alternativa era morire di fame SENZA carestia perchè la prima banda di vichinghi o vandali o banditi che passava ti fregava tutto

                mentre da servo della gleba eri protetto e potevi sperare di riuscire a difendere il raccolto, dietro al feudatario che aveva cavallo e armatura

                almeno fino alla carestia

              • PinoMamet scrive:

                Francè, in estrema sintesi: balle.

                In effetti nel medioevo c’era una ampia gamma di lavoratori agricoli (allodi, manenti, ecc.) e in realtà i feudatari spingevano per aumentare la quantità di servi della gleba per il semplice motivo del proprio tornaconto;

                e il sistema feudale stesso è successivo di un bel po’ alle invasioni barbariche…
                non prendiamoci in giro.

              • PinoMamet scrive:

                Tant’p vero che appena possono i contadini non ancora liberi si emancipano, si fondano una comunità per conto loro (Villanuova, castelnuovo..) e si proteggono da soli, perché contadino non vuol mica dire pirla…

              • Francesco scrive:

                non ne sono convinto ma lo storico del periodo è Maurizio, non io

                tanto meglio se l’Europa è terra di uomini liberi da più secoli!

                ciao

              • PinoMamet scrive:

                se non sei convinto riapri il libro di Storia!

                Non sto mica dicendo cose segrete o sconvolgenti…

              • Francesco scrive:

                Pino,

                nella mia testa la servitù della gleba è roba da Alto Medioevo o terre orientali, molto arretrate da tutti i punti di vista.

                Sbaglio?

              • PinoMamet scrive:

                No, hai pienamente ragione, ma le invasioni barbariche sono… altissimo Medioevo!

                In realtà con un po’ di fantasia possiamo vedere forme di pre-servitù della gleba a partire da Diocleziano
                (l’obbligo per ogni categoria professionale di avere un successore, spesso, si capisce, tra i figli, il peso sempre maggiore dei latifondisti…)
                ma di per sè l’idea, e la diffusione della pratica, è altomedievale.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                però questo Babbo Natale qua è abbastanza credibile: quando tutto è automatizzato, fanno tutti algoritmi e, nel mondo materiale, droni e robottini, mi dici a che serve il lavoro, tolto quello di un po’ d’ingegneri?

                Oggi parlavo con degli allevatori: hanno il robottino che gli munge le vacche, prende da solo la mammella della mucca, capisce quando il latte non va bene e lo butta via… roba da fantascienza.

              • Peucezio scrive:

                Il punto a quel punto diventa:
                – diverremo una società di filosofi e contemplativi che si godono la vita facendo passeggiate bucoliche sulle colline della Toscana o diventeremo tutti una massa di lobotomizzati consumatori controllati in ogni passo, stile amebe?

                Azzardo una previsione: molti il secondo, alcuni il primo, con le varie vie di mezzo.

            • PinoMamet scrive:

              Poi mi potete dire: eh ma se nessuno ha i soldi per comprare, cosa vendono?

              Che è un falso problema, prima di tutto, perché il desiderio è di fare a tutti il.minimo necessario per essere continuamente spesso e reimmesso nel sistema, che è ciò che il capitalismo in fondo da già ora.

              Inoltre, non credo che quella particolare categoria di persone abbia la lucidità per farsi queste domande.

      • Francesco scrive:

        posso far notare che mr. Boeing ha chiuso il 2020 con le peggiori perdite della sua storia? che mrs. Lufthansa sta alla canna del gas, insieme con me sue amiche ms. Air France e ms. British Airways?

        che Herr Toyota e VW-San hanno dovuto rispolverare serie storiche coperte di polvere e dimenticate per trovare anni in cui hanno venduto così poche automobili?

        o Bezos è diventato Dittatore Unico del Mondo Oligarchico (e per questo si è appena pensionato, ce l’ha fatta!) oppure la crisi economica da provvedimenti anti-Covid ha toccato anche i Padroni del Mondo e di brutto

        mica possono vivere solo di denaro virtuale stampato dalle banche centrali senza limite, credo

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “posso far notare che mr. Boeing ha chiuso il 2020 con le peggiori perdite della sua storia?”

          Ma infatti, non ho per niente le idee chiare (a differenza di Roberto Pecchioli).

          Da una parte, è verissimo tutto ciò che dici.

          Dall’altra, è anche vero che è stato imposto al mondo intero qualcosa che non si era mai visto prima, per un problema reale, ma enormemente esagerata.

          Su una cosa ho però dei dubbi (ma ci capisco troppo poco), cioè che il signor Boeing sia un tizio umano che se vende aerei, diventa più ricco e se non li vende, diventa più povero.

          Vedo piuttosto immensi flussi di denaro virtuale che scorrono qua e là, e che comunque non corrispondono più a un reale valore d’uso di qualcosa: insomma, l’operaio licenziato sicuramente ci rimette, ma possiamo dire che Mr Boeing è più povero? Non lo so (nel senso che proprio non lo so).

          Comunque, al di là delle intenzioni, possiamo dire che ne usciremo con un mondo immensamente più controllato e sorvegliato e virtualizzato e in poche mani.

        • roberto scrive:

          “mica possono vivere solo di denaro virtuale stampato dalle banche centrali senza limite, credo”

          ma infatti!
          e poi dopo la questione materiale (i soldi prima o poi finiranno) c’è la questione pscologica: il primo anno ti compri su amazon 1000 libri, un canestrino per il giardino, un telescopio ed un paio di mutande leopardate.

          ma poi? a continuare così credo che tutti si stuferanno e secondo me non hai nemmeno il “lipstick effect” che comunque è legato a un briciolo di socialità…cioè mi posso comprare una bottiglia di champagne costosa perché mi fa piacere, ma poi? prima o poi mi stufo pure di quello

  4. Francesco scrive:

    ho smesso di leggere a “Confindustriali” con la maiuscola

    sarò razzista ma certe cose non mi vanno giù, credo siano indizi decisivi per decidere cosa fare

    PS direi che in molti stanno passando dal “non ne posso più” al “me ne fotto di tutto e faccio quel che mi pare”. se davvero succede nello stesso momento in cui appaiono varianti più contagiose del virus, ci sarà da ridere

  5. Francesco scrive:

    >>> I giovani, agli arresti domiciliari da un anno, senza attività fisica o vita sociale,

    io vivo a Milano. Mio figlio di 15 anni fa ginnastica tutti i giorni, in parte perchè deve raddrizzarsi la schiena ma di più perchè vuole metter su muscoli. La sua vita sociale si è trasformata ma tra corso e tornei online di scacchi e giocare online quasi ogni sera non direi si sia estinta

    sua sorella di 18 anni non fa nulla e ha difficoltà a fare una telefonata.

    direi che dipende dalle persone, anche in queste circostanze

    • Ros scrive:

      Molto vero.

      C’è da dire che caratterialità tendenzialmente ”introvertite” (Jung ” Tipi psicologici”), con hobby e passioni solipsistiche, non hanno granché sofferto della situazione, si direbbe che se la sono persino goduta, dispensati da obbligate pratiche di socialità e convivialità che sentono spesso come un sacrificio alla loro individualità e ricca vita interiore (vi è, secondo la tesi di Eugene Minkowski, in linea di massima, una tendenza psichica alla Schizoidia – schizotimici – contrapposta a quella della Sintonia – ciclotimici – ; dove la prima – progressione psicoestesica governata dal coefficiente della sensibilità – e la strada possibile per la Schizofrenia (stasi autistica, catatonica; agli occhi degli altri beninteso!) e la seconda – progressione diatesica, dominata dal coefficiente dell’umore – quella per la Mania bipolare (parossistica eccitazione e bisogno di vitalità sociale); le due grandi psicosi in breve

      https://www.ibs.it/schizofrenia-libro-eugene-minkowski/e/9788806149710 )

      Le tipologie psicologiche introverse (assai minoritarie, la nostra è, o era, la società dell’estroversione forzata e dell’introversione stigmatizzata, quando non patologicizzata) non hanno probabilmente avvertito nessuna differenza nella loro quotidianità anche nei lokdown più rigidi del marzo scorso.

      https://www.jungitalia.it/2015/08/31/il-potere-degli-introversi-lintroversione-nella-societa-e-nella-cultura-odierna-susan-cain-per-ted/

      https://www.stateofmind.it/2015/03/introversione-estroversione/

      • Ros scrive:

        ” assai minoritarie, la nostra è, o era, la società dell’estroversione forzata e dell’introversione stigmatizzata, quando non patologicizzata”

        Apparentemente minoritaria forse, poiché tantissimi introversi ”recitano” una – faticosa e insostenibile a lungo andare – estroversione sociale coatta aliena alla loro peculiare sensibilità, convinti (e colpevolizzati) che l’introversione sia un ”disturbo di personalità” da curare.

        Ciò genera solo conflitti e conseguente nevrosi.

        • Ros scrive:

          La diffusione di alcolismo e droghe eccitanti spesso a supportare artificialmente un’estroversione forzosa e problematica sembra parlare chiaro in proposito

  6. Ros scrive:

    Integrazione e breve escursus sull’introversione, che a quanto parrebbe ad alcuni indizi ed autori potrebbe ipotizzarsi – per enantiodromia – come nuova norma (a)sociale a venire (Michel Houellebecq ”La possibilità di un isola” ne è una rappresentazione); quel ”niente sarà più lo stesso” sloganato tormentone che gira.

    E’ ironico è che i vari ammennicoli civilizzatori – tecnologici e culturali – della Società sembrano – nella vulgata – spesso essere pensati, ideati, riflessi dal ”Daimon” introvertito per essere poi usati e vissuti da e per l’estroversione.

    Scrive Jung: “Ci sono due tipi di psicologia umana. La funzione principale dell’uno è il “sentire”, quella dell’altro il “pensare”. L’uno si immedesima nell’oggetto, l’altro vi pensa sopra. L’uno si adatta all’ambiente secondo l’emozione, l’altro si adatta tramite una preliminare comprensione secondo il pensiero.

    Chi si immedesima, esce da sé stesso verso l’oggetto; l’altro si ritrae dall’oggetto o si arresta di fronte a esso e ci pensa su. Il primo è il tipo “estroverso”, perché si volge all’esterno verso l’oggetto; il secondo è quello “introverso”, perché si distoglie dall’oggetto, si ritira in sé stesso e riflette sull’oggetto.

    L’estroverso tende all’estensione superficiale, l’introverso a restrizione e profondità, l’uno allarga l’altro scava.

    Come definire il tipo introverso? E’ chi trova soddisfazione alla propria vita facendo riferimento a elementi del proprio mondo interiore. L’introverso tende a tenersi distante dal mondo esterno perché le sue energie, la sua Libido, si concentrano sulla dimensione interiore, inconscia e individuale, in una ricerca di ”Sublimazione”; manifesta la tendenza a essere riflessivo, riservato ed empatico, ama la solitudine, ha un atteggiamento spesso schivo e solitario. Ciò non significa che si isola, ma di solito ha un ristretto numero di amici e interazioni sociali meno frequenti.
    L’introverso può, quindi, avere dentro di sé pensieri molto complessi e profondi, è in grado di produrre grandi opere del pensiero, questo tipo di personalità si associa a figure come scienziati, scrittori, poeti, artisti, filosofi, mistici”

    La ”caccia alla visione interiore”, seguire il proprio Daimon (vedi l’ironia Socratica), questo ”Le Grand Jeu” necessita pur sempre di un certo grado d’introversione;

    Per quel che riguarda l’introversione nell’Arte: Rudolf e Margot Wittkower ”Nati sotto Saturno”, Valerio Magrelli ”Ma tra malinconia e spleen quanti poeti nati sotto Saturno”,
    Raymond Klibansky, Erwin Panofsky, Fritz Sakxl ”Saturno e la malinconia” (Saturno pare essere una curiosa costante, il discorso in merito è lungo, e parte dal suo mitico regno: l’età dell’oro”, il Locus amoenus e la nostalgia – Saudade – d’esso, Saturno è inoltre il ”Senex”, la vecchiaia e l’imminenza della fine, è il Nigredo, Putrefactio https://www.ibs.it/2020-putrefactio-via-per-purificazione-libro-hyle-pracetas/e/9791220311892 – l’alchemica fase iniziale – al Nero – della Grande Opera, e la Nèkyia, la Catabasi), Roberto Gigliucci ”La melanconia. Dal monaco medievale al poeta crepuscolare”, Jean Starobinski ”La malinconia allo specchio”, ”l’inchiostro della malinconia”
    https://www.ibs.it/nati-sotto-saturno-figura-dell-libro-rudolf-wittkower-margot-wittkower/e/9788806230807
    https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/07/01/ma-tra-malinconia-spleen-quanti-poeti-nati.html
    https://www.ibs.it/saturno-melanconia-libro-vari/e/9788806550790
    https://www.ibs.it/melanconia-libro-vari/e/9788817029018
    https://www.ibs.it/malinconia-allo-specchio-libro-jean-starobinski/e/9788867232338
    La letteratura in proposito è moltissima.

    Nei tempi passati l’introverso-melanconico godeva- vedi sopra – di un suo (invidiabile e invidiato) status e rispetto (anche se spesso dal clero bollato dal ”vizio di accidia”, vedi Sergio Benvenuto ”Accidia. La passione dell’indifferenza”); era lo studioso, il mistico, l’artista (San Gerolamo nel suo studio e i suoi libri, ”Il filatelico’ di Gregorio Sciltian, la ”Melencolia” di Dürer , quella di Lucas Cranach; iconograficamente emblematici, tra i tanti); a voler pensare ad una gerarchia tripartita duméziliana, distinta in chi combatte, chi pensa, e chi produce, era colui che pensa.

    Nel recente, lo Zeitgest, e i suoi Media, hanno inculcato l’idea – l’eggregora – che la più spendibile e gregaria estroversione (la famosa solarità ridanciana; in passato un ritratto, una statua, sorridente non era manco concepibile, oggi il ”cees” richiesto dal fotografo o dai selfie è d’obbligo, dal Papa, allo statista, tutti, democraticamente, dobbiamo ghignare) sia norma e normalità ”vincente”, e l’introversione una condizione ”perdente”, disturbante, sintomatica di problematiche (Allan V. Horwitz ”La perdita della tristezza. Come la psichiatria ha trasformato la tristezza in depressione”, ”La felicità di essere tristi. Saggi sulla melanconia”, a cura di Annalisa Volpone), disadattamento o, anche, potenzialmente pericolosa, basti pensare a tutta quella narrativa filmica e televisiva dove il serial killer di turno è dipinto come tale, quando la criminologia e la psicologia (Alexander Lowen ”Comportamento psicopatico e personalità psicopatica”) insegna che lo psicopatico o il sociopatico, in quanto personalità narcisistica, fallica, dominante e predatoria è prevalentemente estrovertito e assolutamente adattato.

    Un certo tipo di introversione caricaturale a dir vero è stata sdoganata e resa in qualche modo tollerabile come pittoresca eccentricità, in una ghettizzazione di psicologie atipiche;
    è emerso un filone dove viene caratterizzato lo ”stramboide”, il nerd – cliché mediatico, spettacolarizzato nell’ Asperger, in un Autismo ”fantastico” , bambini Indaco, e in generale nell’introversione quale sintomatologia del Genio asociale –
    il film ”The Accountant”, ‘Lisbeth Salander in ”Millennium”, Mark Haddon ”Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”, Sheldon Cooper, e così via (Temple Grandin ”Il cervello autistico”, è un testo serio e assai interessante a proposito dell’Asperger) non sembra in realtà che ci sia alcuna prova e concordia nel ritenere il cosiddetto l’Asperger parte dello spettro delle patologie autistiche – spettro afflitto da grave deficit cognitivo – ma che sia solo una teorizzazione di tipologie schizoidi altamente funzionali.

    Genio strampalato alla Archimede pitagorico disneyano che nella marginalità della sua cameretta e o cantina o ufficio da ricercatore scientifico, anatomopatologo e quant’altro, si sollazza solipsisticamente a immaginare, riflettere, formulare, e creare la televisione, il telefono, la ruota, la Gioconda… cose che verranno poscia usate dalla Società estrovertita di massa quali pilastri e feticci comunicativi-identificativi essenziali del suo essere e funzionare.

    Ovviamente si tratta di spettacolarizzazione inflazionata, caricaturale, dove nella prosaica vita reale gli introversi in genere non sono parte d’una condizione ”impopolare e perdente” di genialoidi asociali inadatti a perpetuarsi geneticamente, e neanche gli estroversi sono la ”popolare e vincente”, neurotipica mandria conformista e consumista come stereotipo vuole; per un Nikola Tesla c’è un Edison, per un intellettivo introverso c’è un intellettivo estroverso, per un intuitivo introverso c’è un intuitivo estroverso….

    Del resto noi tutti tendiamo periodicamente ad oscillare tra questi due poli di massima e d’indirizzo della Libido, e forse ci stiamo approssimando, tutti, intro ed estro (causa esasperazione de ”’il disagio della civiltà” freudiano? Fine dell’idea di futuro di Bifo Berardi e Mark Fisher?) a ciò che lo psichiatra Piero Cipriano ha descritto nel suo ”La società dei devianti. Depressi, schizoidi, suicidi, hikikomori, nichilisti, rom, migranti, cristi in croce e anormali d’ogni sorta” Eléuthera 2016, e Massimo Recalcati in ”Le nuove melanconie. Destini del desiderio nel tempo ipermoderno”, dove avverte l’instaurarsi di un ripiegamento all’interno, di una neo-malinconia introvertita di massa come condizione prevalente; una società di hikikomori a venire.

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