Combattenti contro ogni frontiera, per un mondo globale

L’altro giorno, gli operatori turistici, anzi i tour operator, di Firenze hanno organizzato una manifestazione in Piazza Santa Croce.

Con loro, peraltro, c’era un esponente di Fratelli d’Italia, nostalgico di un mondo globalizzato e senza frontiere, che ha denunciato

“la crisi che ha colpito singoli, coppie e famiglie limiterà gli spostamenti, i viaggi e gli svaghi, causando perdite per milioni di euro a questa categoria, motore trainante di centinaia di città italiane.”

Trovo meravigliose le foto che vedrete in fondo, rubate da Repubblica, che documentano la manifestazione, e mi immagino uno studioso del futuro che cerca di decifrarne i mille messaggi.

Innanzitutto, la protesta è mediata: l’unico ufficio amministrativo di riferimento da quelle parti è la sede del Quartiere Uno, che non gestisce un euro e non ha praticamente competenze su nulla.

Né ci sono cittadini a cui appellarsi. gli operatori stanno manifestando in un rione che è stato svuotato, proprio a opera degli operatori che hanno trasformato un vivace quartiere popolare in un turistaio.

Quindi lo scopo è far fare delle foto a Repubblica, che si spera poi verranno viste da chi deve decidere davvero, e si commuoverà (o temerà di perdere voti).

Il luogo però è scelto per avanzare una rivendicazione chiara: Santa Croce esiste semplicemente come logo delle agenzie del turismo.

E’ una protesta obbediente, tutti a distanza regolamentare gli uni dagli altri.

E’ una protesta mascheratacome tante manifestazioni violente – ma paradossalmente, mascherata per obbedienza.

Ma la parte più interessante sono i simboli.

Intanto, c’è una coreografia in stile balletto maoista, per quanto ne siano capaci degli italiani, con cambi di magliette e posizionamenti coordinati.

E se guardate bene sulla destra di una delle foto, c’è una Combattente della Globalizzazione, con il pugno chiuso; mentre nelle altre foto vediamo una pletora di camicie rosse, non si sa se garibaldine o partigiane.

Parlando dell’otto settembre del 1943, Sandro Curzi raccontava:

Sventolavamo il tricolore con un buco al centro: avevamo strappato via lo stemma dei Savoia. L’Italia eravamo noi. Sentivamo che una pagina si era chiusa ed era arrivato il momento del riscatto. L’8 settembre ’43 avevo girato per Roma tutto il giorno, insieme con Citto Maselli.

E infatti, a questa manifestazione abbiamo una bandiera italiana, con un buco al centro, ma finalmente ricucito, e al posto dello stemma sabaudo, troviamo lo stemma dell’Italia ai tempi della Curva di Seneca, cioè un cartello con le solenni parole:

VALIGIE E TASCHE VUOTE
Aiuti per il turismo non pervenuti

L’esercito globalista schiera le sue armi: i trolley made in China, quelli che nei tempi che furono si sentivano clicclocchettare sui lastroni dei marciapiedi, giorno e notte.

Per illustrare lo slogan, “Viaggiare è vivere! Voi che ne sapete?”, avrebbero potuto chiedere in prestito i barconi di Ai Wei Wei, ma quella, come abbiamo raccontato, è un’altra storia.

Questa voce è stata pubblicata in Firenze, migrazioni e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

311 risposte a Combattenti contro ogni frontiera, per un mondo globale

  1. Nigredo scrive:

    Quindi lo scopo è far fare delle foto a Repubblica, che si spera poi verranno viste da chi deve decidere davvero, e si commuoverà (o temerà di perdere voti).

    E anche ammesso che qualcuno si commuova (o tema di perdere voti) che fa ?
    Regala soldi con l’elicottero ?

    • Francesco scrive:

      lo hai detto

      aspetta che quei fessi della UE caccino i soldi e vedi che assalti alla diligenza

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “aspetta che quei fessi della UE caccino i soldi e vedi che assalti alla diligenza”

        Tu hai capito dove l’UE dovrebbe prendere a sua volta i soldi?

        • Francesco scrive:

          credi che basti UNA laurea in economia politica per capirlo davvero?

          a occhio e croce si tratta di carta straccia con su la faccia di gente tenuta per seria, tipo la Bundesbank e il fisco tedesco, e di disperazione: tutti sanno che se smettono di crederci inizia la fame

          ma ho solo una laurea, io, che ne so?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Nigredo

      “Regala soldi con l’elicottero ?”

      Io in realtà non critico particolarmente queste persone: anch’io adesso sto traducendo un contratto che riguarda alloggi turistici (non a Firenze). Ognuno campa come può. Ed è anche comprensibile che uno Stato aiuti di fronte a un’emergenza imprevista.

      Casomai, mi interessano altre cose:

      1) l’antropologia delle manifestazioni contemporanee, di tutti i tipi, l’uso dei simboli, ecc.

      2) come i “flussi globali” siano inseparabili. Non puoi scindere roba economica dalla Cina, perdita di posti di lavoro in Italia, viaggi low cost, inquinamento, guadagni con il turismo, svuotamento delle città, africani sui barconi, produzione su scala enorme di rifiuti in una città con pochi abitanti…

      E’ un unico processo.

      3) Chi mette tutte le proprie uova in un unico paniere è destinato prima o poi a piangere.

      E tutto il sistema globale contemporaneo è strutturato in modo tale che tutti debbano mettere appunto le proprie uova in un unico paniere (se sei di Wuhan, devi produrre trolley, se sei di Firenze, devi accogliere trolley).

      E’ una ricetta sicura per la catastrofe, poi ci veniamo trascinati tutti, traduttori di contratti turistici compresi.

      • Nigredo scrive:

        Neanch’io mi sogno di criticare, ma essendo tutto legato a tutto ci vorrà la volontà nell’alto dei cieli per un “ritorno alla normalità”, che per adesso sembra dubbio.
        Poi ho pensato anch’io alla “magia deambulatoria”, in questo caso “coreografica”. che a loro volta mi ricordano le strisce di Peanuts, con la partita di baseball “Contro il mal di stomaco” 😀

  2. Nigredo scrive:

    Beh, qualche elemosina per i “tour operators” magari salta fuori, ma bisognerà soprattutto convincere la gente che non c’è pericolo nel venire in italia e che può anche spendere dei soldi, cioè non rimarrà disoccupata nei prossimi mesi.
    Mica facile mica.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Nigredo

      “Mica facile mica.”

      Infatti. L’unica cosa sensata sarebbe inventarsi un nuovo mestiere, che avesse meno bisogno del resto del mondo, ma la vedo difficile. Qui la nostra cartolaia di fiducia ha chiuso la cartoleria che serviva i ragazzi delle scuole, e a febbraio ha aperto una sorta di micro-agenzia turistica… a marzo presumo che se ne fosse già pentita.

      • Nigredo scrive:

        Già, bisognerà aspettare per capire come muoversi.
        Per adesso siamo in un limbo, o crolla tutto, ma proprio tutto, e i sopravvissuti dovranno per forza ricominciare a livello locale.
        O si tirerà avanti ancora un po’, ma sarà un periodo teso, molto teso.

    • Roberto scrive:

      Non è in se il pericolo di venire in Italia che frena, ma tutto il resto, viaggiare in aereo, girare mascherati, ristoranti con il plexiglas, spiagge attrezzate come campi militari.
      Chi può aver voglia di spendere soldi per viaggiare così ?

      Lo dico veramente con infinita tristezza, un po’ per me che adoro viaggiare, e molto per tanti, ma proprio tanti amici che sono legati ai guadagni del turismo e vivono momenti orrendi e senza prospettive a breve termine (non è in opzione dire a uno che non ha una lira in tasca “l’estate 2021 andrà meglio”)

      • Nigredo scrive:

        Dal numero di terrorizzati che incontro in giro, e da marzo mi limito alla strada di campagna vicino a casa mia, non sottovaluterei la semplice paura del contagio da parte del resto degli wuropei, già prevenuti su di noi.

        • Nigredo scrive:

          *europei

        • Roberto scrive:

          Io di terrorizzati ne conosco pochi (tra i quali mia moglie…), ma gente che non ha voglia di girare in condizioni non divertenti tanta. Da oggi aprono i ristoranti in Lussemburgo, con regole abbastanza noiose (Max 4 per tavolo, mascherine finché non ci si siede…), non ho ancora un solo amico che mi ha detto, dai facciamoci un ristorante

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “per tanti, ma proprio tanti amici che sono legati ai guadagni del turismo e vivono momenti orrendi e senza prospettive a breve termine”

        infatti, e questo ci porta alla questione della responsabilità, su cui non ho le idee chiare. Parlo solo di Firenze, ma credo il discorso si possa allargare a tante altre situazioni:

        1) Era ovvio che la logica dei monopanieri-per-tutte-le-uova, collegate da consegne just-in-time, navi e voli intercontinentali, non è solo catastrofica in termini ambientali; sopratutto, è sicuramente destinata a crollare appena c’è un incidente, e gli incidenti succedono (oltre tutto il virus mica è una meteorite, è una cosa che esiste da sempre e non è difficile prevederlo).

        2) Quindi si sarebbe dovuto fare qualcosa per impedirlo, e fin qui siamo d’accordo immagino tutti.

        3) Però chi avrebbe dovuto fare cosa? Il singolo imprenditore avrebbe dovuto evitare di comprare dalla Cina? Il singolo piccolo imprenditore evitare di comprarsi un pullman per turisti? Le Amministrazioni Pubbliche avrebbero dovuto cercare di impedire ai proprietari di case di trarne rendita? Che poi se lo avessero fatto, gli elettori le avrebbero fatte fuori, e quindi non ci si sarebbe riusciti lo stesso…

        • Nigredo scrive:

          Cercare delle responsabilità può far sentire meglio qualcuno, ma in effetti non ha senso.
          Il mondo, lo zeitgeist, ha una forza tale da costringerci tutti in una certa direzione. E chi cerca di frenare impuntandosi viene semplicemente trascinato o sbattuto fuori.

        • Roberto scrive:

          Concordo con nigredo, la questione della responsabilità è veramente secondaria.
          Poi responsabilità di cosa, di non aver impedito alla cartolaia di aprire un’agenzia di viaggi?

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “Poi responsabilità di cosa, di non aver impedito alla cartolaia di aprire un’agenzia di viaggi?”

            Esatto.

            Per i terremoti che non sappiamo se verranno o no, ci sono regole edilizie tremende, ci sono appositi uffici, protezioni civili eccetera.

            Qui avevamo la certezza che un certo sistema economico prima o poi avrebbe portato a un disastro, anche se come per i terremoti, non possiamo prevedere come o quando.

            Ma è difficile capire chi avrebbe dovuto assumersi la responsabilità di prevenirla, o come (perché quando l’economia spinge con forza irrazionale in un verso, tutte le cartolaie vorrebbero aprire agenzie di viaggio).

            • Roberto scrive:

              Ho capito ma se, per dire, la cartolaia non ce la faceva a tirare avanti con quella attività, dovevi obbligarla a resistere? O imporle un nuovo lavoro?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Ho capito ma se, per dire, la cartolaia non ce la faceva a tirare avanti con quella attività, dovevi obbligarla a resistere? O imporle un nuovo lavoro?”

                Hai colto l’essenza del problema. E anche il motivo fondamentale del mio pessimismo, anche in tema ambientale.

              • Roberto scrive:

                Scusa ma allora non colgo la questione della responsabilità.
                Ti sembra veramente una questione da affrontare?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Scusa ma allora non colgo la questione della responsabilità.
                Ti sembra veramente una questione da affrontare?”

                Non capisco la domanda.

                Forse c’è un equivoco, stai pensando a una responsabilità penale?

                Io intendo invece il problema del macchinista che sta facendo tutto secondo le regole, solo che è perfettamente informato che il treno andrà a sbattere se continua così.

                Non ha accesso ai freni, tutti i passeggeri a parte qualche Cassandra vogliono che lui vada ancora più veloce, e se lui cerca di fare qualcosa, lo sostituiscono.

                Ho il senso che in quel caso una “responsabilità” ci sia, però è difficile definire di chi e come si potrebbe fare diversamente.

              • Roberto scrive:

                Tu inizi con “ci porta alla questione della responsabilità”

                Io invece la vedo come nigredo che scrive “Cercare delle responsabilità può far sentire meglio qualcuno, ma in effetti non ha senso.”

                E tu chiedo: che senso ha se per te ha un senso cercare delle responsabilità, di una cosa per la quale non è nemmeno chiara la risposta alla domanda “responsabilità per cosa”?

                Anni fa un tizio ci aveva scritto dicendo che Dio non lo aveva salvato per nessuna delle disgrazie che aveva subito, e chiedeva aiuto alla potente corte di giustizia UE (c’è un precedente famoso negli USA: googlate Chambers vs God)
                Ecco mi sembra che la ricerca della responsabilità dello Zeitgast non sia molto diversa

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “E tu chiedo: che senso ha se per te ha un senso cercare delle responsabilità, di una cosa per la quale non è nemmeno chiara la risposta alla domanda “responsabilità per cosa”?”

                Sospetto che la differenza nei nostri atteggiamenti sia dovuta a un fatto autobiografico: nel caso mio, la passione per la storia, posso ipotizzare nel caso tuo invece gli studi di diritto.

                Non cerco assolutamente nessuno da incolpare.

                Semplicemente, mi pongo le stesse domande che ci si pone sulla prima guerra mondiale: c’era qualcuno che avrebbe potuto condurre una politica diversa, che l’avrebbe evitata?

              • Peucezio scrive:

                Io però non accetto questo discorso.
                Ogni atto umano, individuale o collettivo, costituisce in sé un’assunzione di responsabilità.
                Il modello economico esistente è stato creato dalle persone, non è né un fenomeno astronomico, né geologico.
                Può essere che la colpa sia del singolo tizio che getta la carta per terra o che usa la macchina quando potrebbe usare la bici o l’autobus (cioè della somma di tutti i tizi così) oppure, come io ritengo più probabile, di pochi decisori che fanno le scelte strategiche (che in Occidente non sono i capi di stato, si badi).
                Il macchinista sa che se rallenta i passeggeri lo linciano? Bene, allora mi si dica che non rallenta per non essere linciato. E’ umano, lo farebbe chiunque di noi, tranne qualche eroe isolato. Ma non mi si dica che non è una scelta. E comunque chi ha fabbricato il treno? Chi ha progettato la linea ferroviaria? Chi ha detto all’inizio al macchinista di correre come un pazzo?
                Insomma, è vero che a un certo punto una cosa diventa di moda (nel senso più profondo del termine) e tutti sembrano agire come automi. Ma non sono automi e se decidono di farlo, ne rispondono ed è moralmente sciocco assolverli o pensare che sia colpa delle stelle!
                Anche essere automa (per un uomo; non per un automa meccanico) è una scelta ed è giusto criticarla, se ha conseguenze nefaste.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Il macchinista sa che se rallenta i passeggeri lo linciano? Bene, allora mi si dica che non rallenta per non essere linciato.”

                Certo. Ma se il macchinista cerca di fermare la macchina, non viene linciato: viene tolto di mezzo legalmente, perché effettivamente non rappresenta la volontà della maggioranza.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Ma non sono automi e se decidono di farlo, ne rispondono ed è moralmente sciocco assolverli o pensare che sia colpa delle stelle!”

                Ma tu non eri un metafisico? 🙂

                Io credo che la causa risieda nelle stelle, o megli negli astri.

                Poi è vero che se la notte c’è la luna piena, e sentiamo sorgere in noi la sete di sangue, siamo un po’ colpevoli se ci lasciamo andare. E personalmente cerco di non lasciarmi andare io, e spero di allevare dei figlioli che non si lascino andare, almeno troppo spesso.

                Ma la luna smuove tutti, e la maggior parte non resisterà mai.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “Ma tu non eri un metafisico? 🙂 ”

                Io sono un hegeliano.
                Puoi chiamarlo Spirito, quello che vuoi, ma è sempre un meccanismo libero, perché al massimo è autocondizionato.
                La metafisica sta in questo.
                Se no è determinismo, che è tutto l’opposto.
                La Natura funziona deterministicamente, non lo Spirito.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Io sono un hegeliano.”

                Io in quella che a scuola chiamano “filosofia”, se mi applico, prendo al massimo sei (non è vero, prendevo otto, ma a forza di ripetere ciò che diceva il libro).

                L’unico filosofo che ho letto con un certo interesse era René Guenon: ho tanti dubbi sulle sue interpretazioni dell’induismo e dell’Islam e del cristianesimo, ma le sue riflessioni più astratte mi sembrano tra le più azzeccate mai fatte.

                Ma perché le constato empiricamente, in tutti i processi che vedo attorno a me: il semplice “ragionamento che sta in piedi da solo” non mi convince.

                Quindi, dimmi… in cosa vedi che Hegel invece ci azzeccava? (a parte la Dialettica, che per quel pochissimo che ne so, è un meccanismo molto reale).

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                ma non è che i filosofi “ci azzecchino”.
                Danno interpretazioni delle cose che ci si confanno di più o di meno (“ci” nel senso di “a noi”).
                La filosofia non ti spiega il mondo, ti spiega con quale ottica puoi vederlo. Pensa a come lo vede diversamente un cane, una zanzara, un daltonico…
                O anche un poeta e uno speculatore.

                Con ciò, io credo che l’hegelismo sia l’unica filosofia occidentale (quindi razionale; altri hanno una visione intuitiva del mondo, quindi spesso più diretta) che ha dato un inquadramento del mondo che stia in piedi.

                Ma ci vuole una risposta un po’ elaborata per spiegarti perché, quindi mi prendo tempo.

              • Peucezio scrive:

                Ti anticipo che l’essenza del discorso (mi pare che Russel inquadrasse l’hegelismo in questo senso e da buon logico formale ci prendeva) è il fatto che nessuna cosa si spiega e si definisce con sé stessa, né con un’altra (che ha lo stesso limite) e siccome non puoi porre nessun absolutum che fondi tutto il resto, se il resto è altro da quell’absolutum, perché avrebbe sempre lo stesso limite (devi spiegaro e definirlo con altro), l’unica soluzione sta nel dire che l’assoluto è il tutto e ogni parte è relativa.
                Da ciò discende che non esistono coordinate assolute con dentro contenuti relativi ad esse, non esistono metodi o modelli assoluti distinti dagli oggetti cui si applicano, ma tutto è storicizzabile e relativizzabile, sia i concetti che le cose, che i fenomeni storici, e tutto è dialettico, perché ogni cosa si definisce logicamente per ciò che non è, cioè grazie a qualcos’altro.
                In sostanza è un sistema non lineare ma circolare, il cui punto di partenza è lo stesso del punto di arrivo (ma in mezzo c’è il mondo e la stessa temporalità).
                In questo senso dico che in fondo sono le cose che gli orientali hanno sempre saputo.

              • Francesco scrive:

                non capisco perchè l’Assoluto non possa fondare benissimo tutto il resto, per analogia

                mi sembra una soluzione del tutto soddisfacente

                ciao

              • Moi scrive:

                … L’ Assoluto se ne frega del vostro infantile AntropoCentrismo ! 😉

            • Nigredo scrive:

              Con i terremoti non puoi negoziare e nessuno pensa che siano colpa di qualcuno. In più le regole antisismiche portano soldi.
              Ma l’economia e la politica pensiamo che siano in mano nostra (degli uomini in generale) e da qui vengono i problemi.
              E impossibile, per come siamo fatti, pensare che le critiche alla via tracciata siano esenti da interesse.

  3. Nigredo scrive:

    Sono già parecchi anni che presento il crollo, scherzando dico che avevano ragione i maya e il mondo è davvero finito il 21 dicembre del 2012, da allora è andato avanti per inerzia.
    A farmelo pensare è soprattutto il fatto che è tutto troppo complesso e interconnesso, nessuno può capirci qualcosa e ogni tentativo di tamponare non fa che aumentare la complessità.
    Ho già parlato della scarsa qualità del software, da cui dipende quasi tutto ormai.
    Questa ha varie cause, e la principale è senz’altro la legge del massimo profitto e minore spesa. Ma anche se magicamente ci fosse una conversione alla moderazione degli “animal instincts” la complessità rimarrebbe il punto debole.
    Non c’è conversione religiosa o morale o altro che possa portarci ad una riduzione della complessità, ci penserà la complessità stessa…

    • Francesco scrive:

      ma dove ci porterà?

      al tracollo totale previsto da Vacca, a un sistema non umano ma sapiente che ci userà consapevolmente come pedine, all’estinzione quasi auspicata da Miguel, ad andare avanti con un sistema sempre più resiliente e incomprensibile come penso io?

      • Nigredo scrive:

        Beh, visto che anche le previsioni più plausibili non hanno effetto sugli “animal instincts”, c’è da sperare in un disastro non fatale.
        Solo così si potrà cercare di ridurre la complessità e aumentare la resilienza in modi non troppo traumatici.
        Se invece sarà un disastro galattico i sopravvissuti dovranno ricominciare quasi da capo.

        • Francesco scrive:

          imho, l’unico modo per ridurre la complessità è ridurre drasticamente il numero di umani che interagiscono tra loro e con l’ambiente

          non agirei in quella direzione ma continuerei a tentare di cavalcare la tigre

        • Nigredo scrive:

          In effetti è quello che vorrebbero fare quelli che hanno messo su l’onu e tutte le sue agenzie. Ma nonostante si siano impegnati parecchio i risultati sono scarsi, senza contare che prima o poi gliela faranno pagare per quel che hanno fatto finora.
          E paradossalmente sarebbe molto più facile sterminare gli occidentali che quelli del terzo mondo. Questo probabilmente ci farà vincere una sfoltita, non determinante, ma visto che è facile…

  4. Miguel Martinez scrive:

    A proposito di Fratelli d’Italia, leggo:

    https://www.notav.info/senza-categoria/la-giovanile-della-ndranghetav-prova-a-canellare-la-scritta-tav-maife-sul-monte-musine/

    La giovanile della ‘ndrangheTAV prova a cancellare la scritta “TAV = mafie” sul monte musiné
    Come molti sapranno, un’enorme scritta accoglie i visitatori all’imbocco della Val di Susa. Da anni, arrivando in valle, sui mille metri del monte Musine, tutti possono leggere TAV = MAFIE. Un sorta di promemoria gigante per ricordare una verità incontrovertibile e ormai acclarata anche da sentenze della magistratura giudicate in via definitiva come quella sulla Toro srl: questo tunnel porta morte e porta mafia.

    Ma come sanno tutti, la verità spesso fa male, soprattutto alla variegata lobby del grande buco. Negli anni quindi la scritta ha mandato letteralmente ai pazzi sitav di ogni risma. È stata oggetto di comunicati stampa indignati da parte dei politici piemontesi, esposti ai carabinieri, petizioni di scarso successo che ne chiedevano la rimozione e atti vandalici. L’ultimo è arrivato ieri da parte di un gruppetto di estrema destra in cerca di visibilità, tale ALIUD. La cosa potrebbe essere bollata come la solita azione estemporanea e un po vigliacchetta di qualche mentecatto. C’è però un dettaglio interessante.

    A rimuovere la scritta stavolta non è stato un gruppo qualsiasi ma un manipolo creato e finanziato circa un anno fa a Torino su indicazione del fratellino d’Italia Roberto Rosso. Ve lo ricordate? È proprio lui! Il mitico consigliere regionale della giunta Cirio che metteva striscioni SITAV sul comune di Torino e che è poi stato arrestato per voto di scambio con le cosche della ndrangheta che fanno base tra Torino e Carmagnola. Insomma, la giovanile della ndranghetav prova goffamente a tappare la bocca ai notav. Ma con Rosso ancora alle Vallette non era meglio fare profilo basso invece di coprirsi ridicolo?
    Inutile dire che la prodezza ha avuto vita breve. Alcuni giovani notav assieme agli abitanti di Almese sono andati ieri sera a ripristinare la scritta che stamattina era di nuovo ben visibile dall’autostrada!

  5. Mirkhond scrive:

    A proposito, i lavori della tav procedono nonostante tutto, oppure sono stati bloccati, anche per il coronavirus?

  6. Nigredo scrive:

    @MiguelMartinez

    Se il senso di cercare responsabilità è solo capire concordo pienamente con te.
    Se ho letto un sacco di libri di storia o riflessioni sulla storia è perché la cosa mi interessa tantissimo.
    Ma capire è una faccenda personale e pure l’utilità del capire (ammesso che ci si riesca).
    A livello collettivo si tradurrebbe al massimo in processi ed esecuzioni, ma non porterebbe a scelte migliori. A trascinarci tutti di qua e di là sono sogni, emozioni e altre cose del genere, non c’è spazio per considerazioni varie. Chi si ferma è perduto.

  7. Mauricius Tarvisii scrive:

    Ma perché si lamentano? Da mercoledì si potrà affluire liberamente da tutta Europa senza nessuna quarantena…

  8. Nigredo scrive:

    E’ una lamentazione preventiva 😀

  9. habsburgicus scrive:

    @Roberto
    se non ti costa troppo tempo, potresti-tu che vivi nel cuore dell’Europa e hai dunque accesso, non fosse altro per via di colleghi a informazioni qui rare-farci un panorama della situazione attuale nei vari Stari europei in rapporto all’emergenza sanitaria ?
    ed eventualmente, se vorrai, dicci alla fine le tue opinioni su come a tuo parere andava affrontata la crisi e soprattutto come non andava affrontata

    • Roberto scrive:

      da quello che so
      Lussemburgo: tutto aperto con limiti (scuole aperte con regole draconiane, non più di 10 per classe, con mascherine; ristoranti aperti da stasera tavoli massimo da quattro, mascherine appena ti alzi da tavola…io continuo a lavorare da casa fino al 15 luglio, ma da lunedì posso andare in ufficio un giorno a settimana, sempre con regole draconiane, delle quali ho in parte intenzione di fottermi). Devo dire che qui tutto è stato chiuso da metà marzo ma senza gli isterismi italiani (nessun divieto di passeggiare), e la situazione sembra quasi sotto controllo.
      Il grandissimo casino è il passaggio delle frontiere (sono andato tre volte in Francia per una piccola operazione ed è stato ad ogni volta un incubo amministrativo).

      2. Francia, tutto aperto a parte ancora frontiere

      3. Belgio: chi ci capisce e bravo, da domani aprono la frontiera con il Lussemburgo, sono morti come mosche

      4. Germania: non hanno mai veramente chiuso nulla, frontiere a parte

      • Lucia scrive:

        “4. Germania: non hanno mai veramente chiuso nulla, frontiere a parte”

        Ma perché la gente continua a dire ciò? Hanno chiuso scuole di ogni ordine e grado (dagli asili alle università) con pochissime eccezioni (figli di personale medico-sanitario) dal 13 marzo, cominciando gradualmente ad aprire ad inizio maggio (solo da martedì prossimo nella mia regione tutti i bimbi possono tornare all’asilo, gli orari sono però ancora ridotti). Questo naturalmente ha portato molte persone a non poter lavorare o a lavorare in misura estremamente ridotta, e solo da casa (perché bambini piccoli a casa vuol dire lavorare quando dormono, oppure li attacchi alla tv .. interruzioni ogni dieci minuti, spesso anche per motivi ben giustificati eh, significa non lavorare). Poi, a febbraio e aprile molti negozi non essenziali sono rimasti chiusi, l’esatta spiegazione legale non la so). Quindi, chiuso eccome ma per fortuna come ha scritto Roberto limitare gli spostamenti non è una coercizione passivo-aggressiva o una purificazione morale collettiva ma uno dei metodi per non contagiarsi, né più né meno

    • Roberto scrive:

      Cosa andava fatto?

      Sinceramente non ne ho la minima idea.
      Trovo che l’approccio lussemburghese sia stato ragionevole: tutti a casa molto presto (guardando all’esempio italiano), ma senza l’idea che il fine sia “stare a casa”. Il fine è “non passatevi il virus”.
      Poi qui è abbastanza facile farsi testare e sembra che questo abbia aiutato molto (io il test l’ho fatto).
      Infine come al solito non risparmiano (tutti abbiamo avuto 70 mascherine, una decina di stoffa, pure i frontalieri che entrano in Lussemburgo), servizi di telemedicina, drive in test, cure a domicilio, sono organizzati come orologi svizzeri (si lo so moi, sono ricchi e pochi, ma, aggiungo, organizzati e intelligenti). Insomma secondo me se la sono cavata bene, poi chi vivrà vedrà

      • Z. scrive:

        Quando si è ricchi e pochi è facile essere organizzati e intelligenti…

        così direbbe Moi, e in effetti la penso come lui 🙂

        • Roberto scrive:

          È facile certo ma non è condizione né necessaria né sufficiente, di questo sono assolutamente certo

          • Z. scrive:

            A livello di singoli sono d’accordo con te. A livello di Stati, organizzarsi in modo intelligente quando si è tanti e neppure ricchi l’è dura…

          • Roberto scrive:

            Scusami Z,

            Ma perché?
            Anche gli Stati grandi possono organizzarsi con le amministrazioni territoriali. Non è che se devo distribuite le mascherine ogni camion deve partire da roma…
            Essere piccoli poi ha i suoi svantaggi. Si ammalano 10 dottori e sei fottuto…

            Poi quanto a fare cose intelligenti, boh io ancora non ho capito perché in Italia sono state prese misure così incredibilmente drastiche e per di più identiche in tutto il paese senza minimamente tener conto della situazione. Per permettere o vietare di passeggiare all’aria aperta mica devi essere ricco (e non mi dire che qui possiamo pagare la polizia che controlla, non ho visto un solo poliziotto in tre mesi di giri nei boschi…)

          • Z. scrive:

            Beh, in una comunità più piccola è comunque più facile organizzarsi, e non solo per la scarsa collaborazione che talvolta affligge i diversi livelli di governo in un Paese di dimensioni più grandi.

            Non entro nel merito del resto, perché in Italia ci sono già sessanta milioni di esperti poliedrici. Se anche uno si tira indietro il Paese andrà avanti ugualmente 🙂

          • Peucezio scrive:

            Nella classifica dei paesi con un maggior numero di morti di Covid in rapporto alla popolazione, fra i primi tre ci sono San Marino (primo assoluto in classifica) e Andorra (terza).
            In mezzo c’è il Belgio.

        • Peucezio scrive:

          Z.,
          “Quando si è ricchi e pochi è facile essere organizzati e intelligenti…”

          Uhm…
          I tedeschi sono tanti.
          E sono ricchi perché sono organizzati e intelligenti, non viceversa.
          E non credo le cose siano andate molto diversamente dal Lussemburgo, soprattutto in termini di efficienza del sistema sanitario.
          E anche i Giapponesi e i sudcoreani sono tantini, in rapporto al territorio (e anche in assoluto).
          E anche loro sono ricchi per merito loro, direi proprio.
          E anche con il più organizzato stato europeo, Lussemburgo compreso, davanti a cui pure mi tolgo tanto di cappello, dal punto di vista degli esiti della gestione della crisi pandemica il paragone è impietoso (i numeri parlano chiaro).

          No, il problema è proprio che noi italiani siamo tutto sommato ricchi (abbiamo più risparmio privato, credo, di ogni altro paese al mondo, siamo una delle sette potenze più industrializzate al mondo, ecc.), tantini, questo sì, ma soprattutto molto disorganizzati e molto coglioni.

          • Francesco scrive:

            mi sa che lo eravamo fino a qualche anno fa, poi ci hanno sorpassato in un tot di paesi asiatici emergenti

            ma hai ragione, siamo lo stesso nel gruppo dei ricchi

        • Peucezio scrive:

          Insomma,
          (e non ce l’ho con Z., né solo coi commentatori del blog, ma in generale)
          io sono molto nazionalista.
          Ma so anche essere obiettivo all’occorrenza.

          Possibile che è così difficile ammettere che abbiamo fatto, come italiani, un’immane figura di merda, che siamo una nazione scalcinatissima, che non sa lontanamente gestire un’emergenza senza produrre una catastrofe sanitaria ed economica al tempo stesso?
          Che siamo completamente privi di senso pratico e siamo lassisti e sciatti dove bisogna essere rigorosi e inutilmente rigidi dove non serve a un cazzo?

          Insomma, l’Italia è il paese più bello del mondo, abbiamo più arte in casa del resto del mondo messo assieme, abbiamo prodotto cose meravigliose, sappiamo mangiare, abbiamo una naturale finezza e buon gusto, tutto quel cavolo che volete…

          ma Dio ci scampi da situazioni critiche!
          Poi, certo, sopravviveremo anche a questa. Con ferite profondissime in alcuni territori… E forse con una crisi economica da cui ci risolleveremo fra molti anni (spero di no) di tregenda, di privazioni, di disarticolazione di tante strutture.
          Come si poteva fare peggio?

          • Roberto scrive:

            Più passa il tempo e più mi convinco che hai ragione

            Resto comunque dell’idea che siamo stati anche un po’ sfigati ad essere i primi

          • Z. scrive:

            Un’idea su come si potesse fare di peggio ce l’ho, ma la tengo per me.

          • Z. scrive:

            Comunque, premesso che un Paese troppo piccolo non restituisce dati rilevanti a fini statistici (per ragioni intuibili), c’è una differenza sensibile tra le regioni italiane.

            Considerando l’intero periodo dell’epidemia, ad oggi in Lombardia, secondo le stime ufficiali [1]:

            – ci sono circa 9 contagiati ogni 10.000 abitanti;
            – ci sono tra 1 e 2 morti ogni 10.000 abitanti;
            – il tasso di letalità della malattia supera il 18%.

            Nel resto d’Italia, complessivamente considerato:

            – ci sono circa 3 contagiati ogni 10.000 abitanti;
            – ci sono circa 3 morti ogni 100.000 abitanti;
            – il tasso di letalità della malattia non supera il 12%.

            Ad oggi non sappiamo quanto i dati ufficiali rispecchino la situazione reale. Leggevo – però qui non ho dati a mano – che in Lombardia il numero di morti accertati per covid non è capiente rispetto al numero di maggiori decessi. Nelle altre regioni lo è, e addirittura in alcuni casi è ultracapiente (il che non è neppure inopinato: immagino che la chiusura totale abbia comportato meno incidenti stradali, per dire).

            Tuttavia, ho letto un’ipotesi che spiega (in parte) i maggiori decessi in Lombardia non come casi covid “sommersi”, ma come conseguenza del numero di decessi inusualmente basso dei mesi precedenti.

            Credo che per avere un’idea davvero obiettiva di come sono andate davvero le cose, non basata su convinzioni personali, servira tempo e pazienza.

            [1] Le elaborazioni sono mie, a partire dai dati ufficiali. Se ho commesso qualche errore, come è possibile che abbia fatto, perdonatemi…

            • Peucezio scrive:

              Vabbè, ma ci sono dati macroscopici.
              Che riguardano l’Occidente in genere, mica solo l’Italia.
              L’Italia è anche riuscita a distruggere l’economia: in questo nel resto dell’Occidente non sono stati così bravi.

              • Z. scrive:

                Qui evidenziavo solo il fatto che l’Italia è stata colpita in modo profondamente disuguale.

                Peraltro, le regioni non interessate dall’esternalità lombarda sono state colpite molto meno di molti altri Paesi dell’Occidente. Tra le confinanti, poi, il successo del Veneto è piuttosto noto; l’Emilia-Romagna, considerate le premesse davvere critiche, non se l’è cavata male.

              • PinoMamet scrive:

                Ricordo tra l’altro che tra le province colpite più duramente e più a lungo dal virus ci sono state Parma e soprattutto Piacenza, cioè quelle più a contatto con la Lombardia e specialmente con la zona di Lodi-Milano…

              • Francesco scrive:

                aspetta a dirlo, io vorrei vedere i dati di calo del PIL nei diversi paesi prima di fustigarmi anche per questo

                sui morti in Lombardia aspetto di capire, intanto mi difendo dall’odio ferocissimo dei miei cari compatrioti (mento, in realtà lo aizzo sperando che l’Italia seceda dalla zozza Lombardia)

              • PinoMamet scrive:

                Criticare la gestione lombarda non è “odio ferocissimo”, tantomeno per i lombardi che ne sono stati vittime…

              • Z. scrive:

                Vedo che molti lombardi – non tutti – prendono le constatazioni sulla tragedia sanitaria come un’accusa personale. Non è questo il punto, anche se posso capire il moto d’orgoglio.

                Ho sentito addirittura un giornalista – credo Severgnini, potrei sbagliarmi – parlare di “invidia per il primo della classe”.

                A me pare evidente si tratti di una tragedia di proporzione inopinate, cagionata anche da una pessima gestione dell’emergenza.

                Ben inteso: è stata la prima regione colpita ed è una regione dalla densità abitativa di gran lunga superiore alla media nazionale, e immagino che altrettanto valga per la mobilità interna ed esterna. Sicuramente la sfortuna ha dato una grossa mano.

                Però la gestione mi pare sia stata obiettivamente disastrosa e non mi pare che dire questo significhi “odiare i lombardi”.

              • PinoMamet scrive:

                Faccio notare che anche l’aspetto politico c’entra poco, perché Zaia è pure leghista ma il Veneto (pure esso sede dei primi focolai documentati, e con una situazione sociale, economica, di anzianità della popolazione ecc non del tutto dissimile da quella lombarda) ha fatto scelte diverse e si è trovata con molti contagi e morti in meno.

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                ancora non ho capito, quando parli di “gestione disastrosa”, che intendi esattamente?

                Ti riferisci alla capicità di contenere i contagi o di curare i contagiati ammalati?
                nel primo caso, al fatto di aver atteso che fosse Conte a istituire la zona rossa? O a cosa, visto che per il resto è stato tutto gestito in base ai decreti romani?
                Nel secondo caso si potrebbe approfondire e non c’è dubbio che, se ci fossero stati i posti in terapia intensiva da subito, ci sarebbero stati molti meno morti. E’ anche vero che c’entrerà pure il modello incentrato sulla sanità privata (di come funzionino queste cose ammetto di non sapere nulla), però a me pare che il grosso del danno venga dal depotenziamento generale del sistema sanitario (meno soldi, quindi numero chiuso a medicina e specializzazioni contingentate, per non stimepdnare troppi medici, chiusura di strutture, accentramento, ecc.) deciso a livello nazionale negli scorsi anni.

                Insomma, a che ti riferisci esattamente? A quale leva di cui lo stato ha investito a suo tempo (con la riforma costituzionale in merito) ha investito le regioni?

              • Peucezio scrive:

                Molto interessante l’articolo.
                Se davvero questo sistema è stato così decisivo, si dimostra ancora una volta quanto siamo coglioni: pur di rispettare regole e procedure venderemmo nostra madre, ci faremmo amputare un braccio, l’uccello…

              • PinoMamet scrive:

                Secondo me due elementi principali:

                -aver mandato i contagiati nelle case di riposo a contagiare altri;

                -aver lasciato aperte le industrie il più possibile fingendo di ignorare la presenza di contagi fuori dalla zona di Lodi-Codogno, anzi invitando per esempio i bergamaschi a “non arrendersi e continuare la vita normale”

                a cui si aggiungono:

                -smantellamento della sanità pubblica operato dalla cosc.. ehm, giunta o governo Formigoni

                -rifiuto di utilizzare metodi di monitoraggio efficaci come quelli adottati dal Veneto (probabilmente per tentare di nascondere il disastro?)

                -attuazione di misure cosmetiche o spettacolari (“l’ospedale costruito in pochi giorni” che doveva contenere centinaia di letti e ne contenne forse una decina…)

              • Z. scrive:

                Ne abbiamo parlato più volte, Ezio, e soprattutto ne hanno parlato giornali e i notiziari.

                Credo pure io che i problemi si siano radicati nel corso degli ultimi decenni, e non non penso che riguardino solo i tagli (che altrove sono stati non meno profondi).

                Quanto abbia avuto peso ciascun fattore, come ho detto credo più volte, non lo sappiamo ancora.

            • Lucia scrive:

              Tuttavia, ho letto un’ipotesi che spiega (in parte) i maggiori decessi in Lombardia non come casi covid “sommersi”, ma come conseguenza del numero di decessi inusualmente basso dei mesi precedenti.

              Ti ricordi dove?

      • Peucezio scrive:

        Roberto,
        “ma senza l’idea che il fine sia “stare a casa”. ”

        Ahahah, è verissimo!
        In Italia il concetto era ESATTAMENTE questo.
        Si è attribuito allo stare a casa un potere magico-taumaturgico intrinseco, smarrendo a un certo punto completamente, nell’immaginario collettivo, il senso del fatto che era un mezzo, non un fine, anzi, il mezzo di un mezzo: lo scopo era il distanziamento sociale (che in una casa di campagna o in mezzo al bosco si mantiene molto meglio che in città, dove devi comunque uscire per a andare a fare la spesa in grandi supermercati affollati o dove incontri molte più persone anche solo se esci mezz’ora intorno a casa per prendere un po’ d’aria), che a sua volta serviva ovviamente a ridurre i contagi.

        Sarebbe bastato avere e indossare tutti le mascherine fin da subito e non ci sarebbe nemmeno stato bisogno di chiudere tutto (ma al massimo scuole e università e grosse aggregazioni, tipo spettacoli, ecc. e organizzare il telelavoro dove possibile).
        Ma i sostenitori delle mascherine per settimane sono stati sbeffeggiati, quasi che stare in casa tutto il giorno e poi andare al supermercato senza fosse più sicuro che fare una vita seminormale indossandole sempre fuori casa o almeno nei luoghi chiusi o, all’aperto, nelle situazioni affollate.
        Ancora adesso è pieno di coglioni in giro che continuano a sostenere che non servono.

        Se uno pensa a come possono essere disfunzionali e stupidi i comportamenti umani si mette le mani nei capelli e pensa: “vabbè, l’homo sapiens è una specie bacata”.
        Poi guarda all’Estremo Oriente e dice: “no. Siamo noi qua che stiamo frecati proprio”.

        • Z. scrive:

          Qui la maschera non è obbligatoria, all’aperto, se non in determinate circostanze. Molti non la mettono, e se la mettono spesso non si coprono il naso o se la levano per parlare.

          Oltretutto non viene indossata neppure nelle parti comuni dei condomìni, al chiuso, dove effettivamente non è obbligatoria.

        • Roberto scrive:

          “In Italia il concetto era ESATTAMENTE questo.”

          Oltretutto mi ha profondamente colpito il fatto che tutti, ma proprio tutti i miei amici e parenti in Italia mi hanno raccontato scene di aggressioni verbali ed insulti per chi usciva (mia madre che ha 75 anni e si faceva una passeggiata tipo alle sei del mattino in un viale deserto perché non riusciva più a dormire è stata apostrofata da una finestra con un “ma robe da matti sta pazza mette tutti in pericolo)

          Qui proprio nulla. Ho fatto spese per varie persone (vecchietti ed un amica che non aveva voglia di portare in un supermercato la figlia che è troppo piccola per uscire), ho sempre consegnato restando a fare due chiacchiere tra strada e finestra, nonostante il divieto di incontrarsi con persone al di fuori di quelle che abitano sotto lo stesso tetto, e mai mi è capitato che nessuno dicesse nulla

          Giusto una signora italiana che mi ha dato dell’accaparratore a vedere una spesa colossale (in effetti per 15 giorni per 4 famiglie….). Un bel “si faccia i cazzi suoi” per cominciare la giornata….

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “Oltretutto mi ha profondamente colpito il fatto che tutti, ma proprio tutti i miei amici e parenti in Italia mi hanno raccontato scene di aggressioni verbali ed insulti per chi usciva”

            Qui a Firenze ho visto solo due scene di tensione:

            1) urla bestiali, minacce, mi affaccio alla finestra: un signore di mezza età, con maschera, un giovane senza maschera, che sta minacciando di picchiare quello di mezza età. A quanto ho capito, quello di mezza età deve aver detto qualcosa di critico verso il giovane “smascherato” che ha reagito in modo violentissimo. Episodio risolto dall’intervento congiunto della moglie del tizio di mezza età e di un amico del ragazzo, con la tecnica dell'”areggeteme se no je meno!”

            2) un calciante dei bianchi in fila dalla mesticheria, con la maschera in mano, urla di donne mascherate contro di lui, lui afferma che si metterà la maschera quando entra in mesticheria ma non prima, e borbotta qualcosa su come le donne si siano fatte fare il lavaggio del cervello dalla televisione.

          • Peucezio scrive:

            Roberto,
            “Oltretutto mi ha profondamente colpito il fatto che tutti, ma proprio tutti i miei amici e parenti in Italia mi hanno raccontato scene di aggressioni verbali ed insulti per chi usciva (mia madre che ha 75 anni e si faceva una passeggiata tipo alle sei del mattino in un viale deserto perché non riusciva più a dormire è stata apostrofata da una finestra con un “ma robe da matti sta pazza mette tutti in pericolo)”

            Italiani brava gente…
            Stiamo diventando un popolo di merda.
            Incapace e inefficiente, ma al tempo stesso paranoico, aggressivo, incattivito, misantropo, rancoroso…
            Che tristezza.

            • Mirkhond scrive:

              Forse lo siamo sempre stati, e nelle situazioni difficili, viene fuori il nostro lato peggiore….

              • Peucezio scrive:

                Beh, no, l’italiano non è mai stato misantropo.

                Indisciplinato, magari opportunista, un po’ spregiudicato, ma non certo asociale.
                Questa è una novità recente (che non riguarda solo noi ovviamente, ma nel nord Europa non ti stupisce, qui sì e ti mette tristezza).

              • PinoMamet scrive:

                Qui c’è anche una questione di moda.

                Per trenta, quarant’anni (credo che questi fenomeni abbiano delle date di origine, per così dire) agli italiani è stato detto che era molto figo non essere italiani, neanche nel modo di fare.

                I popoli fighi, i popoli avanzati, non si toccano, non si abbracciano, stanno distanti quando si parlano
                (quanti articoli di giornale sulle distanze che si tengono nelle varie nazioni!)

                I popoli fighi, e gli italiani che li imitano, non prendono i mezzi pubblici, con tutta quella gentaglia
                (“che odore di umanità”, disse scandalizzata una mia compagna di università mentre aspettava un treno…)
                ma fanno le loro belle vacanzine in posti igienici con la macchina o con l’aereo, aspettando in quegli aeroporti non-luoghi lindi e iper controllati e sforzandosi di parlare inglese, magari.

                I popoli fighi rovinano il cibo “etnico” o “di strada” o di ristorante di posto non figo buttandoci sopra l’amuchina o robe del genere
                (visto io in Grecia, da parte di italiani, in un ristorante, pulito come qualunque ristorante italiano- forse di più)

                I popoli fighi, avanti, nordici, stanno in casa la sera a guardarsi le videocassette prima, le serie TV su Netflix poi, tanto ti arriva tutto onlain…

                i popoli fighi non vanno a comprarsi le scarpe, la maglietta, le mutande, il libro, il vibratore, il bullone della macchina e il cibo per il cane dove li vendono, ma glieli porta a casa Amazon…

              • Z. scrive:

                A dire il vero negli ultimi anni – o negli ultimi lustri – mi pare che la gente abbia cominciato a baciarsi e ad abbracciarsi più di prima, in Italia.

                Incontrandosi, congedandosi etc.

              • Peucezio scrive:

                Secondo me qui non c’entrano le mode, ma fenomeni molto profondi e forse irreversibili (nella misura in cui lo è il progresso delle condizioni di vita).
                E cioè, chi cresce nel benessere cresce nel poco contatto con gli altri (da bambino, perché si fanno pochi figli in spazi grandi, mentre prima se ne facevano tanti in spazi piccoli) e da adulto lo evita, se non in modo selezionato, schizzinoso, ecc.

                La moda di baciarsi e abbracciarsi in questo vuol dire poco o nulla: tutta la nostra vita è strutturata per ridurre al minimo il contatto e creare una bolla di spazio il più autonomo, impenetrabile e largo possibile per ogni individuo.

                E non credo sia nemmeno una questione di ricezione di modelli culturali dominanti o sentiti come socialmente prestigiosi.
                E’ proprio un fatto di strutturazione degli spazi e dei contatti e, al tempo stesso, di abitudine al fatto che ogni propria istanza può venire soddisfatta (la logica del consumismo è questa), mentre la relazione implica compromesso.

                Quindi c’è un livello di evitamento del contatto fisico (perché cresciamo nella bolla asettica di case grandi e vuote; possono sembrarci piccolissime e stipate di gente, ma rispetto anche solo a due generazioni fa sono enormi e vuote) e uno di evitamento del contatto morale, ma sono strettamente collegati e rientrano in una logica più generale di dilatazione sempre maggiore dei confini dell’individualità.

            • Z. scrive:

              Secondo me molti si mettevano la mascherina e rispettavano le prescrizioni – quando erano in vista – proprio per timore di essere additati.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Io vedo ora tutti fregarsene senza nessuna reazione sociale.

              • Z. scrive:

                Esattamente.

              • Peucezio scrive:

                A Milano la mettono un buon 80-90% (all’aperto intendo), poi un 18% la tiene abbassata o col naso scoperto e un 2% (ovviamente vado molto a spanne) non ce l’ha nemmeno.

                Da qualche giorno all’aperto c’è più gente senza (al chiuso sono davvero pochi senza).

                Ma è logico: il governo non ha affatto colpevolizzato i senza-mascherina come ha colpevolizzato chi esce di casa, i corridori, ecc.
                Non ha fatto capgane martellanti su “mettete la maschierina, non tenete scoperto il naso”, come le ha fatte ossessivamente, su tutte le televisione, con il demenziale “state in casa”.

                Gli italiani sono dei cani ammaestrati (mi spiace dirlo, ma è così): se non gli dai l’ordine non eseguono.

                Comunque io trovo che sia un segno di degrado morale molto più grave il fatto che ci fosse gente che urlasse insulti alle persone per strada che non il fatto che ci sia qualcuno enza mascherina.

              • Z. scrive:

                Qui durante la fase 1 la mascherina la mettevano quasi tutti senza nessun “colpevolizzato” e senza neppure l’obbligo.

                Mi è capitato di incrociare una volta due ragazzi che non ce l’avevano, di sera.

                Ho visto sciogliere immediatamente un assembramento a seguito di un urlo ben assestato. Se per qualcuno è “degrado morale” ce ne faremo una ragione e ce ne rammaricheremo profondamente 🙂

              • PinoMamet scrive:

                Non te la prendere, ma per me è degrado morale.

                Vista la scenata con cui una mia vicina di casa ha assalito verbalmente tre vecchietti che passeggiavano troppo vicini tra loro dall’altra parte della strada rispetto alla sua casa (compreso giardino della casa medesima) “perché tutti i giorni passano” e quindi non si sa come ma avrebbero costituito una fonte di contagio per lei e la sua famiglia…

                sì, è una forma di degrado morale. Non il fatto che la signora non avesse palesemente idea di come funziona il contagio (quello non è colpa sua, è colpa della televisione e dei giornali), ma il modo in cui si è sentita investita del superiore potere di moralizzare e castigare gli altri… sì, è degrado morale.

                Gli sceriffi non mi piacciono, neanche quelli buffi come De Luca.

                Diciamo, mi piacciono solo nei film western, e neanche tutti 😉

              • Mirkhond scrive:

                L’aspetto irritante di questa situazione è vedere persone che si atteggiano a sceriffi, senza esserlo….

              • Z. scrive:

                Non me la prendo affatto. In questo periodo ho intimato a più interlocutori di tirare su la mascherina; altri li ho educatamente ripresi perché sprovvisti.

                Non l’avranno presa bene, ma ho il dovere di proteggere persone vulnerabili che mi sono vicine, e questo per me conta di più del giudizio dei terzi 🙂

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                “Non me la prendo affatto. In questo periodo ho intimato a più interlocutori di tirare su la mascherina; altri li ho educatamente ripresi perché sprovvisti.”

                Come sai questo l’ho fatto anch’io, non è questo il punto.

                C’è una differenza sostanziale fra far notare a uno che non ha la mascherina, magari anche con tono un po’ polemico, soprattutto se lo stai incrociando, e mettersi a urlare e insultare la gente dalla finestra di casa.
                Il secondo,
                1) è un atto vigliacco (sai che poi il malcapitato non fa in tempo a capire da quale finestra sono piovuti gli insulti,
                2) ma soprattutto è un atto gratuito e stupidamente violento: il tizio può stare andando a fare la spesa, può stare andando al lavoro, può stare prendendo un po’ d’aria sotto casa, come si è sempre consentito di fare.

                Certo che è bello vedere come il nostro Z., difensore strenuo dello stato di diritto contro ogni deriva plebiscitaria, populista, giustizialista, ora comincia a provare simpatia per queste forme di linciaggio popolare, di giustizia sommaria: vox populi vox Dei 🙂
                Sentirlo da te fa uno strano effetto!

              • Peucezio scrive:

                Aggiungo che so per esempio di una farmacista che faceva il turno di notte in una farmacia di turno, che si è presa una secchiata in testa e ne ho sentito tanti di casi simili, che ora non ricordo nel dettaglio.

                Se questo non è fobia collettiva, sprofondamento nella peggiore barbarie…

                Io ti ho preso un po’ per il sedere sulla giustizia popolare sommaria, ecc., ma questi sono davvero i sentimenti che portano al linciaggio popolare, al dalli all’untore, al peggio del peggio… e qui lo dico molto seriamente.

              • Peucezio scrive:

                Aggiungo,
                lo avevo già scritto, credo, che so di un tizio di Milano minacciato di morte (non scherzo) in Liguria dalla gente del posto, perché, subito all’inizio del blocco generale, prima che gli fosse impedito, era riuscito a trasferirsi nella casa di sua proprietà lì nel paese.
                Siamo infinitamente al di là del dire a uno di mettersi la mascherina.
                Non scherziamo con queste cose.

              • Z. scrive:

                Peucezio,

                — C’è una differenza sostanziale —

                Sì, e si chiama – al solito -“presenti esclusi” 😉

                Comunque non si tratta di cosa abbiamo o meno in simpatia. Si tratta della mia opinione sui fatti, e precisamente sulla deterrenza.

                La deterrenza costituita dai controlli delle forze dell’ordine, a mio avviso, è stata modesta.

                La deterrenza costituita dal biasimo collettivo espresso, invece, credo abbia avuto maggiore effetto.

                Ma ripeto, è solo la mia opinione.

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                direi che hanno agito tre fattori:
                1) la paura di prendersi il virus e/o trasmetterlo a persone care, più o meno a pari merito con
                2) la paura di beccarsi una bella multa;
                3) il biasimo sociale (in misura nonda sottovalutare, ma comunque minore: per le mascherine forse è desiciva; per gli spostamenti, quando erano limitati, direi di no: se vado in un altro quartiere, mica ce l’ho scritto in faccia e in una grande città mica si conoscnono tutti e si sa dove abitano).

                Ma una cosa è il biasimo sociale, una cosa i comportamenti scomposti e intimidatori, di solito oltretutto verso comportamenti leciti.

                Poi se a te pare che distinguere l’invitare uno a mettersi la mascherina dalla secchiata d’acqua alla farmacista che va a lavorare significhi “parenti esclusi”, diciamo, beh, che hai concezioni della vita un po’ originali.
                Ma ti vogliamo bene anche per questo 🙂

              • Z. scrive:

                Presenti, non parenti!

                Sulla secchiata già ti scrissi che mi fece pensare a Morra.

                Io credo che la paura del biasimo espresso altrui – non necessariamente delle secchiate, per fortuna non così diffuse – abbia contribuito molto al rispetto della norme di sicurezza. Più dei controlli di polizia, tutt’altro che ubiqui.

                (del resto, anche se meno mobili del solito, erano 60 milioni di persone da controllare. Delle “autodichiarazioni” poi ho fatto voto di non parlare, ma prima o poi ne scriverò…)

                Non c’è dubbio, peraltro, che le manifestazioni di biasimo derivassero in buona parte dalla paura del contagio.

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                mi suona un po’ come “meno male che c’era il KKK negli stati del sud: è per questo che i negri si comportavano bene”.

                Non riesco poi a vedere in che modo codesto biasimo avrebbe contenuto il danno, visto che si dirigeva contro gente che usciva del tutto lecitamente, contro i corridori solitari, contro comportamenti in nulla generatori di contagi.
                Non capisco perché ti costi tanto ammettere che nella maggior parte di noi (probabilmente non in te; spero non in me) c’è l’istinto del linciatore, che aspetta solo l’occasione buona per saltare fuori: che ci vuol poco perché si liberino gli istinti più abietti, di violenza, di sopraffazione e si ricada nella barbarie.

              • Peucezio scrive:

                Comunque è interessante vedere come basti poco perché l’apologia della legge positiva a ogni costo, sempre e comunque, fino all’ossequio irrazionale e mistico, si trasformi nella difesa della giustizia sommaria di popolo, quando nel merito questa è in sintonia con le nostre idee 🙂

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Però decidiamoci. Ci piacciono le belle comunità di una volta dove tutti ritenevano di dover vigilare sul proprio vicino, oppure le tristi non-comunità di oggi, dove l’individuo-monade e asocializzato ritiene di doversi fare i fatti propri?

              • Peucezio scrive:

                Questo devi chiederlo a Z.

                Ad ogni modo il linciaggio, i sentimenti di massa, sono appunto istinti di massa; le comunità tradizionali sono per definizione realtà strutturate e la loro funzione è appunto trattenere e disciplinare gli istinti individuali che si sommano nella massa anonima e alienata.

              • Z. scrive:

                Ezio, è probabile e direi anzi certo che in molti quell’istinto ci sia.

                Non credo che ci sia in te: anzi, secondo me tu in una società fortemente comunitaria finiresti emarginato quasi subito, per diverse ragioni. E sia ben chiaro: diverse di queste ragioni, a mio avviso, sono titoli di gran merito.

                Ma in molti sì, c’è. E il fatto che a me questo spirito conformista e conformatore non piaccia, e che anzi spesso mi spaventi, non significa che debba riconoscergli solo effetti deleteri.

          • Nigredo scrive:

            Finora l’avevo scampata, oggi sono andato in un discount che se posso evito proprio perché mi sembra frequentato solo da sradicati e rancorosi. E magari hanno pure le loro ragioni, ma prendersela con chiunque difficilmente gli farà migliorare la situazione.
            E oggi oltre al solito malumore generale c’era pure una coppia che non faceva che gridare a tutti, me compreso, di mantenere le distanze.

            • Z. scrive:

              Qui al supermercato, un mesetto fa, c’era un siciliano del tipo gialloverde, che spiegava che era tutto organizzato dall’INPS per risparmiare…

              Senza mascherina, ovviamente. Il peggio è che cercava l’assenso degli astanti, sputazzando in giro…

              • Nigredo scrive:

                Mi darebbe meno fastidio.
                Posso anche discuterci per un po’.
                Invece gente che fa i cazzi suoi tipo sparire dalla cassa (prima che arrivassi io) per andare a prendere qualcosa e poi se arriva urlando di mantenere le distanze faccio fatica. E già mi aveva dato fastidio sentirli urlare con altre persone prima di arrivare alla cassa.

              • Z. scrive:

                Pensa se avesse pure iniziato a sputazzare…

              • Nigredo scrive:

                Non poteva sputazzare, aveva la mascherina 😀

              • Z. scrive:

                Ecco, e già questo lo rende meno pericoloso dello sputazzatore di cui sopra 🙂

            • Nigredo scrive:

              C’è qualcuno che se ne intende di Feng Shui ? Questo discount del malumore perenne si trova vicino al cimitero e il terreno quando ero piccolo, circa 50 anni fa, era paludoso,
              Potrebbe essere quasto il motivo ?

            • Nigredo scrive:

              Uhm, spero di no 😀
              E’ vero che il paese in cui abito ha brutta fama, ma non di questo tipo.

        • PinoMamet scrive:

          Secondo me qui hanno sbagliato la comunicazione, ma non un po’, completamente.

          -è stata fatta confusione totale sulle regole da seguire, diverse di giorno in giorno e di regione in regione, di provincia in provincia, di comune in comune, e lasciate all’interpretazione e all’arbitrio del singolo

          -è stata fatta (volutamente, il che è peggio) confusione sulle dinamiche e i meccanismi del contagio

          -è stata prodotta un’enorme quantità di pessima retorica a sfondo patriottico, che c’entrava con la gestione di una malattia (e ripeto, malattia, e sottolineo, malattia) come i cavoli a merenda.

          -è stata data l’impressione (voluta, di nuova pessimamente) di uno stato d’assedio, nel quale “necessariamente” andava ogni diritto, anche quelli che non c’entrano niente con la diffusione di una malattia (e ripeto, malattia)

          -è stata creato un “pool” di “esperti” che (come, ehm, dimostrato dal sottoscritto) per la maggiorissima parte dei casi non aveva nulla a che vedere con la medicina e la gestione di una malattia (e sottolineo, malattia), attribuendogli in pompa magna il potere taumaturgico di salvare la nazione, e che non ha fatto una cippa di cazzo

          -è stata fatta (non volutamente, voglio sperare) enorme confusione tra numero dei contagiati, numero dei malati gravi, numero dei malati in rianimazione, numero dei morti…

          -soprattutto, soprattuttissimo, nessuno ha ricordato che il Covid-19 è una malattia , per la quale si può pensare una prevenzione e delle cure, e non solo affidarsi alla sorte

          e questi sono solo gli errori di comunicazione…

          E nonostante questo, ecco, se in Lombardia avessero gestito la cosa leggermente meglio, l’Italia avrebbe avuto perlomeno metà dei morti che ha avuto.

    • Roberto scrive:

      “non fosse altro per via di colleghi“

      In questi lunghissimi e orrendi giorni ho avuto contatti quasi solo con colleghi italiani e siamo tutti incazzati a morte perché quando a febbraio dicevamo che era una cosa grossa e ci dovevamo preparare, ci prendevano per il culo come se fosse stato un problema solo italiano.

      Poi torneremo amici, ma la lista di gente che ho maltrattato, giustamente maltrattato, in questi giorni è sorprendentemente lunga

  10. habsburgicus scrive:

    @Roberto
    grazie

    a prima vista, quindi, mi parrebbe che LUX e D abbiano adottato l’approccio migliore…
    senza gli isterismi italiani, e con l’efficienza in più
    in Italia (ma qui ci vuole Mauricius) pare ne sia uscito benissimo il Veneto..partito male (Vo’), con seri rischi di finire in situazione lombarda, è riuscito a quanto sembra a ottenere la migliore situazione in asoluto al Nord..
    i tutto il Sud c’é stata e forse c’é isteria (indotta dai media) ma da quanto si sa-e buon per loro- la situazione é buona..in aree come Molise, Basilicata, vaste aree della Sicilia praticamente non c’é più alcun contagio (né mai ce ne furono molti) e anche altrove, rispetto al Nord-Ovest, è di gran lunga meglio
    la CRO avrebbe eliminato quarantena e tutto, aperto le frontiere (ma non a noi !) e starebbe benissimo..urgono conferme

  11. habsburgicus scrive:

    @Roberto tutti
    sono state prese misure così incredibilmente drastiche e per di più identiche in tutto il paese senza minimamente tener conto della situazione

    in Italia, spiace dirlo, occorreva adottare misure differenziate
    i.il clima nordcoreano (imposto a tutti gli italiani) andava limitato alla Lombardia sola
    ii.per noi del Piemonte (che purtroppo non stiamo granché meglio), per l’Emilia e il Veneto andava il sistema lussemburghese (senza isterismi)
    Iii.per Toscana e Umbria, bastava sin dall’inizio la fase 2
    ii.il Sud poteva benissimo stare sin dall’inizio nella situazione in cui siamo tutti ora….addirittura con libertà di viaggio inter-regionale

    • habsburgicus scrive:

      viaggi aerei internazionali per Capodichino e Punta Raisi (non da tutte le destinazioni) potevano anche starci….
      ci si poteva pensare, dopo un certo tempo, anche a rilanciare il turismo al Sud (per tedeschi e qualche altro; non inglesi né svedesi)..come la Croazia e la Slovenia stanno facendo ora

    • Roberto scrive:

      Sono sostanzialmente d’accordo

      Con la morte nel cuore dico che i viaggi aerei hanno fatto benissimo a chiuderli tutti

      • Peucezio scrive:

        Aggiungo che l’idea di aprire l’Italia ai viaggi dall’estero fra pochi giorni non mi sembra un’idea geniale.
        Lo avrei limitato agli italiani che si trovano all’estero, con obbligo di quarantena domiciliare fiduciaria (meglio ancora, con test e/o tampone).

        Io avrei limitato al massimo anche gli spostamenti interni, fuori dalle proprie aree di pertinenza (non sempre coincidenti coi territori comunali, laddove certe attività essenziali si concentrano in un unico posto a cui fanno riferimento diversi comuni): in tantissime realtà del centro-sud, ma anche in alcune zone del nord, non c’è stato neanche un contagio per molte settimane, anche in marzo inoltrato: tutte queste realtà avrebbero potuto continuare a vivere normalissimamente al loro interno (con le conseguenze economiche che ciò comporta), con una piena interazione sociale, lavorativa, ecc., a condizione di isolarsi dal resto del territorio italiano, riducendo i contatti allo strettissimamente indispensabile (il camion che ti porta il cibo e le altre cose necessarie, ecc.).

      • Roberto scrive:

        Io invece sui viaggi sono contento della libera circolazione. Sarei molto più prudente con ristoranti, bar, palestre, cioè posti dove si sta attruppati al chiuso

        • Z. scrive:

          Anche sui mezzi pubblici si viaggia al chiuso, e nessuno può seriamente pensare che vengano sanificati continuamente, né che tutti indossino correttamente la mascherina.

          Ma soprattutto, ciò che ha permesso ad alcune località di restare relativamente intoccate (o del tutto intoccate) è stato proprio l’isolamento.

          • Moi scrive:

            … a cominciare dagli Stadi per il Campionato di Calcio , primo Grande Scandalo per l’Italiota Medio !

          • Roberto scrive:

            I mezzi pubblici sono infatti da evitare come la peste. Ma per dire, le assurdità del tipo non posso uscire di casa per andare nella mia casa al mare dove comunque starei in casa, per me non hanno nessun senso

            • Z. scrive:

              E chi dice che vai davvero lì, anziché a incontrare altre persone? Se l’idea è ridurre al minimo i contatti, la cosa è logica (e intanto ti saccheggiano il giardino…)

            • Roberto scrive:

              Ma vedi Z, questa tua domanda, e mi scuserai in anticipo, è proprio quello che mi fa incazzare degli italiani.

              Mi hai detto che devo evitare i contatti sociali?
              Ok ho capito, ora lasciami campare evitando i contatti sociali

              Che è poi una specie di perverso serpente che si mangia la coda. Mi tratti da bambini, allora mi comporto da bambino allora mi tratti da bambino

              • Peucezio scrive:

                OMDAR.

                Secondo questa logica allora si dovrebbe vietare a tutti di uscire di casa, anche in tempi normali: chi mi dice che non escono per delinquere: rubare, uccidere, stuprare…?

              • Z. scrive:

                In effetti sì: se il numero di omicidi crescesse a dismisura come crescevano i contagi da covid in quei giorni, credo che effettivamente il governo imporrebbe il coprifuoco.

              • Peucezio scrive:

                Quindi in Sicilia nei periodi peggiori doveva imporlo.
                Ma non è mai successo.

                E, soprattutto, se imponi il coprifuoco, i delinquenti se ne fanno un baffo a tortiglione, tanto sono abituati a infrangere la legge: gente che ammazza, mica si preoccupa di prendersi una multa. Invece renderebbe la vita impossibile ai cittadini per bene.

                E in piccolo è quello che è successo in questo periodo: il paranoico ultra-pignolo igienista, che se anche esce prende un miliardo di precauzioni, non è potuto uscire, mente quelli che se ne fottono perché di carattere sono fatti così, se ne catafottevano anche in questo periodo. Ed erano molto meno scrupolosi nei comportamenti, una volta all’esterno.
                So di cosa parlo perché ne conosco direttamente di persone così.

                Questo è il problema dell’Italia: tutto è fatto per favorire non le persone più attente e oneste, ma i furbi, quelli più dinsinvolti e spregiudicati, che sanno sfangarsela, perché le regole non sono mai mirate, mai intelligenti, non sono fatte per responsabilizzare e distinguere, ma per agire indiscriminatamente, alla cazzo di cane, applicando uno schema astratto, valido in teoria (o sbagliato in teoria, come in questo caso: colpiamone cento per educarne uno).

              • Z. scrive:

                Peucezio,

                — Quindi in Sicilia nei periodi peggiori doveva imporlo. —

                Non so se avrebbe dovuto imporlo. Ma se in Sicilia – o in qualsiasi altro Paese del mondo – ci fossero stati duecentotrentamila morti ammazzati in due mesi, presumo sarebbe successo.

                Ma anche se ce ne fossero stati solo quindicimila al mese.

                E probabilmente ci sarebbero stati i blindati dell’esercito a pattugliare le strade.

              • Peucezio scrive:

                Ma sei sicuro esistano precedenti storici di coprifuoco per fenomeni di criminalità comune?

                E comunque corpifuoco vuol dire che non puoi uscire la sera: basta ammazzare di giorno (o di sera, ma con più discrezione 😀 ).
                Se invece pensi a qualcosa di simile a quello che è stato fatto per il Covid, mi pare strano che misure così drastiche si possano prendere per contenere fenomeni di delinquenza comune. O comunque per cause diverse da emergenze sanitarie o guerra (e in geurra di solito non c’è divieto di uscire di casa, almeno di giorno; né avrebbe molto senso, visto che di solito le case si bombardano). Ma non per un’impennata di omicidi dovuti a criminalità. In Messico che dovrebbero fare??
                Oltretutto misure così si possono prendere solo per un periodo limitato, anche per le conseguenze economiche che comporta.
                Ma fenomeni criminali così invasivi di solito sono endemici, non li risolvi in un mese.

                No, non mi hai persuaso…

              • Z. scrive:

                Peucezio,

                di certo non ci sono mai stati neppure decine di migliaia di morti ammazzati al mese, in Italia.

                Il paragone mi sembra quindi arbitrario anche senza considerare che il crimine è una cosa e un’epidemia un’altra.

              • Peucezio scrive:

                Eppure in tutta Italia i morti per Coronavirus nelle settimane peggiori avranno sì e no raddoppiato (forse nemmeno) i morti complessivi, quelli statistici che ci sono ogni anno nello stesso periodo.
                Cioè non parliamo di altri ordini di grandezza.
                Quindi dovremmo vietare per tutto l’inverno ai vecchi di mettere il naso fuori di casa, ai giovani di andarli a trovare, magari a tutta la società di uscire di casa…?
                O vietare il fumo, i cibi poco sani, insomma, tutti quei fattori in qualche modo correlati alla normale mortalità statistica?

              • Z. scrive:

                Nelle settimane peggiori il contagio si andava moltiplicando, non solo propagando. E secondo i dati ufficiali la letalità del morbo risulta del 14% in Italia e del 18% in Lombardia.

                Il lockdown ha troncato questa progressione.

                Certo, con effetti collaterali terribili e non solo sotto il profilo economico. Ha sconvolto le vite di tante persone, per tante ragioni. Le persone più fragili sono state lasciate sole.

                Per me le critiche più che il se della chiusura dovrebbero investire il come.

            • Z. scrive:

              Di che ti devo scusare?

              Sto cercando di illustrare la logica che si può cogliere, almeno secondo me. La sociologia non è il mio campo e non mi appassiona. La lascio a chi è più intelligente di me 🙂

              • Peucezio scrive:

                E’ una logica del cazzo 🙂

                Ciò non ci impedisce di coglierla.

                Non vedo cosa c’entri la sociologia in tutto ciò.

            • Peucezio scrive:

              Roberto,
              “Ma per dire, le assurdità del tipo non posso uscire di casa per andare nella mia casa al mare dove comunque starei in casa, per me non hanno nessun senso”

              Sono d’accordissimo su questo.

              Però posso capire che nella fase più tremenda, nel paesino dove non c’è stato ancora nessun contagiato, se arriva il cittadino di turno con la seconda casa, gli chiedano di fare il test o la quarantena figuciaria o simili.

              Invece ovviamente il governo, a suo tempo, l’ha vitetato e basta. Cioè uno non può disporre liberamente dei proprio immobili.

              • Z. scrive:

                Solo che poi sarebbe stato necessario spiegare – esempio tratto dalla realtà – ai residenti già inferociti della stazione balneare, già piena di lombardi in fuga (inclusa almeno una famiglia full-COVID):

                “sì, è vero, ne arriveranno altre decine, ma faranno sicuramente tutti la quarantena volontaria, e poi resteranno chiusi in casa a mangiare le piante del giardinetto [i supermercati non consegnavano]. Cosa può andare mai storto?”

                Insomma, non sarebbe stato facile…

              • Peucezio scrive:

                Purtroppo il problema è questo.
                Il governo nazionale si è sentito sotto pressione e sotto ricatto dagli amministratori locali, che a loro volta hanno il problema del consenso dei loro cittadini.

                Quindi, anziché prendere decisioni razionali, si è detto: “non facciamo incazzare il sindaco del paesino della Liguria: vietato per chiunque andare nella sua casa al mare!”.

              • Z. scrive:

                Diciamo che, in generale, il coordinamento tra governo nazionale, Regioni e Comuni ha mostrato una serie di problemi.

              • Peucezio scrive:

                Per essere eufemistici 😀

          • Roberto scrive:

            E comunque non metto in dubbio il fatto che la Lombardia doveva assolutamente essere isolata, e probabilmente dovrebbe ancora essere isolata. È sul resto dell’Italia che non capisco

    • PinoMamet scrive:

      Sono d’accordo con Habs

  12. Moi scrive:

    … Ma ‘sti Assistenti Civici, li istituiscono o no ?!

    … E poi o vengono equiparati a Pubblici Ufficiali (tipo Controllori Autobussarii 😉 / Tramviarii / Ferroviarii) con un Taser per disperdere i Facinorosi … oppure saranno inutili, se non controproducenti !

  13. Moi scrive:

    … nonché ha ragione “il Pulcinella che si crede Judge Dredd” 😉 a percularli :

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/05/29/de-luca-assistenti-civici-volontari-mistici-in-saio-con-la-scritta-pentiti-gualtieri-non-mi-risponde-speriamo-che-non-sia-spirato/5818256/

    Vincenzo De Luca: “Assistenti civici? Volontari mistici in saio con la scritta: ‘Pentiti’.

  14. Moi scrive:

    … del tipo :

    https://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/mascherine-gettate-multe-1.5168520

    Coronavirus Ferraramaxi multa a chi getta le mascherine

    Il sindaco ha firmato l’ordinanza che prevede sanzioni fino a tremila euro per tutti coloro che abbandonano i dispositivi di protezione in strada

    ———————————–

    Coronavirus, a Castelfranco Emilia multe fino a 6 mila euro per chi getta a terra mascherine e guanti

    Il sindaco Giovanni Gargano ha emesso un’ordinanza che stabilisce sanzioni da 600 a 6 mila euro per chi abbandona i dispositivi di protezione, che sono considerati pericolosi perché potenziale veicolo di contagio del Covid-19

    https://www.corriere.it/cronache/20_maggio_22/coronavirus-castelfranco-emilia-multe-fino-6-mila-euro-chi-getta-terra-mascherine-guanti-3718ceea-9c50-11ea-aab2-c1d41bfb67c5.shtml

    • Z. scrive:

      Al di là delle sanzioni leggermente eccessive, il problema rifiuti immagino ci sia davvero.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “Al di là delle sanzioni leggermente eccessive, il problema rifiuti immagino ci sia davvero.”

        Devo confessare che mi riempio di rabbia, ogni volta che vado una mascherina abbandonata per terra.

        Non riesco a immaginarmi un’attenuante.

  15. Miguel Martinez scrive:

    Intanto, notizie dagli Stati Uniti, dove la fanno semplice (“i bianchi ammazzano i neri”):

    https://www.nytimes.com/2020/05/29/us/derek-chauvin-george-floyd-worked-together.html

    1) il poliziotto e il nero che lui avrebbe soffocato, lavoravano entrambi come buttafuori nello stesso locale notturno afro-latino (ma pare che non facessero dei turni insieme) – il poliziotto lo faceva probabilmente illegalmente

    2) la vicenda parte dal negozio di un tabaccaio, dal fantastico nome di Mahmod Abumayaleh (!). Il nero, ubriaco fradicio, entra nel negozio, e paga con un biglietto da 20 dollari falso (cosa che potrebbe capitare a chiunque, magari glielo avevano rifilato a lui).

    Un impiegato gli chiede di restituire il pacchetto, il cliente si rifiuta; l’impiegato chiama la polizia, il cliente si rifiuta di farsi portare via, il poliziotto lo butta a terra e gli tiene il ginocchio sul collo, e il cliente muore.

    Su ciascuno degli attori di questa triste storia, si potrebbe probabilmente dire molto; ma è appunta una piccola triste storia.

    Che diventa un simbolo enorme.

    • PinoMamet scrive:

      Però ci sono i video in cui si vedono i poliziotti che lo ammanettano tranquillamente e senza resistenza. Poi stacco (non si sa di quanto) altra angolazione, ed eccolo a terra mentre implora il poliziotto di togliergli il ginocchio dal collo. Dicono, ma io questo non l’ho visto, che anche uno degli altri poliziotti avesse già detto al collega di alzarsi da lí con una frase tipo “non vorrai passarci la giornata?”

      Sì, una storia triste, ma in effetti inserita in una catena di abusi polizieschi, specie verso i neri, che data da molto tempo.

      Ora si mettono anche ad arrestare le troupe televisive, come ricorda Mirkhond…
      E Trump, tanto per aiutare il clima, dice che la Guardia nazionale (cioè un corpo militare, dell’esercito) richiamato a Minneapolis, può iniziare a sparare quando vuole (lo hanno dovuto smentire i comandanti).

      Da questa piccola storia triste potrebbe saltarci fuori un’altra Hong Kong, e non sarebbe la prima volta…

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Pino Mamet

        “Però ci sono i video in cui si vedono i poliziotti che lo ammanettano tranquillamente e senza resistenza. Poi stacco (non si sa di quanto) altra angolazione, ed eccolo a terra mentre implora il poliziotto di togliergli il ginocchio dal collo”

        Non ho visto il video.

        Ho vissuto in diretta un caso abbastanza simile, ho anche testimoniato in tribunale.

        La grande differenza è che nel caso che ho visto io, non c’erano elementi simbolici. C’erano i carabinieri (bianchi) da una parte, e dall’altra c’era un tizio strafatto di cocaina, (bianco e pure di destra politicamente).

        I carabinieri si sono messi una gran paura di fronte a un omaccione enorme che dava in escandescenze (ma pare che fosse davvero innocuo) e hanno esagerato nel reagire (ma hanno anche un addestramento incredibilmente limitato a riguardo, come ho potuto apprendere dopo).

        La crocerossina volontaria che alle due di notte si è fatta un mazzo così per salvare il tizio, si è beccata qualche anno di processi per ommissione di soccorso (per fortuna è stata assolta).

        Vuol dire che in Italia i carabinieri stanno cercando di sterminare la gente di destra?

        • Miguel Martinez scrive:

          “Vuol dire che in Italia i carabinieri stanno cercando di sterminare la gente di destra?”

          Al massimo, si può dire che era la vittima era un fiorentino DOC, mentre posso immaginare che i carabinieri fossero meridionali.

        • PinoMamet scrive:

          Però i casi del genere di questo, contro neri, non sono proprio rari, da Rodney King in poi.

          C’è anche l’altro fenomeno, anche questo piuttosto documentato, di bianchi (specialmente signore bianche borghesi, le famose “Karen” citate da Moi) che chiamano la polizia contro neri che non stanno facendo assolutamente niente, ma passeggiano nel quartiere sbagliato o hanno la faccia che non piace…

          in Italia invece ci sono i casi come quello che citi tu (credo di aver capito il caso) o di Aldrovandi e Cucchi, dove non c’è un elemento razziale.

          • Roberto scrive:

            Vabbè ma la teoria di Miguel è che il razzismo non esiste, lo sai

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “Vabbè ma la teoria di Miguel è che il razzismo non esiste, lo sai”

              Non è così.

              Al contrario, credo che la riduzione in schiavitù dei neri sia stato un elemento di enorme importanza della storia: è stato uno degli elementi decisivi della creazione dell’impero inglese, grazie all’esportazione del cotone. E so benissimo che è stato giustificato da un’ideologia folle, basata sul peccato di Cam e poi su teorie di supremazie anglo-protestanti.

              Essendo mezzo americano, so parecchie cose sul razzismo verso i neri, come cultura enormemente presente, nel mondo protestante, fino agli anni Sessanta/Settanta.

              E credo che l’enorme differenza culturale tra “bianchi” e “neri” americani sia legata a questa storia: pensiamo alla questione della differenza radicale di IQ; mentre gli immigrati recenti dall’Africa negli Stati Uniti hanno un IQ pari o miglore di quello dei bianchi.

              No, io non sono d’accordo che qualche secondo di video su uno sfigato con un colore di pelle che se la prende con uno sfigato di un colore diverso abbia valenza politica.

              L’essere più mostruoso, terrificante, demoniaco, che io abbia conosciuto nella mia vita era un bianco, con un cognome che mi risulta sicuramente campano https://www.cognomix.it/

              Devo dedurne che i campani siano tutti mostri?

            • PinoMamet scrive:

              “No, io non sono d’accordo che qualche secondo di video su uno sfigato con un colore di pelle che se la prende con uno sfigato di un colore diverso abbia valenza politica.”

              Non so per la valenza politica;

              ma se il video fosse quello di un episodio unico , secondo me non avrebbe particolare valenza per niente, non sarebbe indicativo di razzismo né di violenza della polizia in generale.

              Solo che pare un lungo episodio di una serie…

              naturalmente questo può essere anche l’eccezione: in questo caso il poliziotto, chissà, poteva essere anche un convinto antirazzista.

              Ma insomma non si tratta mica di un caso isolato…

              • Miguel Martinez scrive:

                per Pino Mamet

                “Solo che pare un lungo episodio di una serie…”

                Qui c’è un’analisi abbastanza dettagliata sulla questione:

                https://quillette.com/2019/07/27/dont-blame-police-racism-for-americas-violence-epidemic/

                Per motivi storici (legati sì al “razzismo”, quello che giustificava la produzione industriale del cotone), abbiamo una popolazione di pelle nera molto più a rischio di delinquenza di quella bianca (e qui è interessante come sempre la distinzione tra “neri americani” e gente di pelle nera immigrata recentemente dall’Africa).

                E’ un fenomone in notevole decrescita – la percentuale di neri incarcerati “invecchia” continuamente; dipende moltissimo da ciò che una società ritiene un “reato grave”; è legato a una prassi americana repressiva inimmaginabile in Italia.

                E anche alla struttura “democratica” della polizia americana, che non c’entra nulla con la struttura “statalista” italiana.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “E anche alla struttura “democratica” della polizia americana, che non c’entra nulla con la struttura “statalista” italiana.”

                Cioè eleggono persino i poliziotti?

              • Peucezio scrive:

                Già, vero…

                Pensavo alle polizie delle grandi città, ma lo sceriffo di paese viene scelto dai paesani.

              • PinoMamet scrive:

                Non è detto che siano piccoli paesi, ci sono Uffici dello Sceriffo con parecchi dipendenti (e credo che il capo della polizia sia eletto anche nelle grandi città,bdove si preferiscono altri nomi tipo “polizia metropolitana” ecc.)

                Invece i poliziotti dell’ufficio dello sceriffo (i “deputies”) vengono assunti, a quanto mi risulta, sostanzialmente per curriculum.

                Non esiste una polizia “di Stato” di tutti gli USA a parte la FBI e altre agenzie federali con compiti specifici, e neppure tutti gli “States” hanno una loro polizia diversa da quella di città e contee, e quando ce l’hanno si occupa perlopiù di traffico.

                Quindi si pone nettamente il problema della formazione e dell’omologazione delle procedure…

        • PinoMamet scrive:

          “La grande differenza è che nel caso che ho visto io, non c’erano elementi simbolici. ”

          Permettimi, la grandedifferenza che vedo io, che il filmatino l’ho visto, è che il povero Cristo morto a Minneapolis non stava dando assolutamente in escandescenze ed era tranquillissimo quando l’hanno ammanettato.

          Poi magari avrà avuto altre reazioni dopo, che non ho visto, ma di nuovo lo ritroviamo a terra, completamente immobile e inoffensivo, che implora di essere lasciato respirare.

          • Z. scrive:

            Miguel spesso cerca di fare assomigliare tutto il mondo alla goccia che ha visto (e che non dubito sappia interpretare in modo profondo)

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Pino Mamet

            “Permettimi, la grandedifferenza che vedo io, che il filmatino l’ho visto, è che il povero Cristo morto a Minneapolis non stava dando assolutamente in escandescenze ed era tranquillissimo quando l’hanno ammanettato.”

            E può essere benissimo.

            Abbiamo uno sfigato dal cognome vagamente francese (“Chauvin”), quindi possiamo immaginare che non abbia nemmeno ascendenze protestanti.

            Può essere che questo sfigato, di cui scopro oggi l’esistenza sia un individuo cattivissimo, oppure che faccia un mestiere di quelli che richiedono una certa cattiveria; oppure che abbia scelto l’unico mestiere che gli permette di fare il cattivo.

            Può essere che lui sia cattivissimo in ogni momento, oppure sia stato cattivo in quel preciso istante.

            Il mestiere del poliziotto implica necessariamente la violenza, e conosco infatti persone che sostengono che bisognerebbe abolire il mestiere stesso: ho un amico che si è tatuato sulle dita le lettere A.C.A.B. “All Cops Are Bastards”.

            E’ un’ipotesi cui penso spesso: perché lo Stato si arroga il famoso “monopolio della violenza”? In America, peraltro, esiste un’immensa cultura che dice che bisognerebbe toglierne il monopolio alla polizia, e non so se abbiano tutti i torti.

            • Francesco scrive:

              Miguel,

              ma non aveva risposto Hobbes alla domanda sul perchè lo Stato lo fa e fa bene a farlo?

              2) cosa intendi quando dici che la maggiore propensione a delinquere dei neri è in calo? si alza la propensione media o si abbassa quella dei neri?

              3) mi hanno detto che i brasiliani hanno importato più africani neri degli statunitensi, ne sai qualcosa?

              ciao

          • PinoMamet scrive:

            Io ho avuto a che fare con membri delle forze dell’ordine pessimi- individui frustrati che si facevano grandi dietro la famosa divisa- e quasi tutti erano nelle forze di polizia più sfigate, in effetti, e meno preparate (i vigili urbani, per intenderci).

            e ne ho conosciuti di ottimi, persone no una, dieci spanne al di sopra di qualunque politico italiano, nati col concetto di “servire lo Stato”.

            Ciò non toglie che continuo a ritenere che le forze dell’ordine debbano essere formate meglio sotto il profilo umano, e soprattutto selezionate meglio e con criteri diversi.

            Non si può ammettere a fare il poliziotto (cioè con uno che per mestiere e regolarmente ha a che fare con criminali, ma anche con stranieri, immigrati, sottoproletari e situazioni delicate, violenza domestica ecc. ecc.)
            con gli stessi criteri con cui si ammetteva al servizio di leva!

            • Mirkhond scrive:

              Concordo con Pino.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Pino Mamet

              “Io ho avuto a che fare con membri delle forze dell’ordine pessimi”

              Ricordati di due cose.

              1) Esiste una radicale differenza tra la polizia americana e quella italiana, visto che gli “Stati Uniti” non sono uno “Stato”.

              2) In comune,poliziotti e carabinieri di tutto il mondo hanno il problema di dover gestire la violenza, visto che ne hanno il monopolio. Unico problema è il dosaggio della violenza, soggetto a tutte le variazioni e fallibilità umane. Alla fine, come ti muovi, sbagli.

              Potremmo cominciare a rifletter sull’opportunità di abolire questo monopolio?

              • Roberto scrive:

                E sostituirlo con cosa?
                Pistole per tutti e si difenda chi può?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “E sostituirlo con cosa?”

                Non lo so, la critica alla polizia è partita da te, proponi tu.

                Io pongo soltanto il dubbio che suscitano episodi come questo che è successo adesso.

              • PinoMamet scrive:

                “Potremmo cominciare a rifletter sull’opportunità di abolire questo monopolio?”

                trovo, scusami, pessima l’idea di abolire il monopolio della violenza
                (il contrario del monopolio mi sembra essere la violenza generalizzata…)

                e insisto sulla necessità di una formazione impeccabile di chi è delegato a occuparsene;

                in Italia, e a maggior ragione negli USA, dove le forze di polizia mi sembrano arruolate con criteri anche peggiori…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “e insisto sulla necessità di una formazione impeccabile di chi è delegato a occuparsene”

                La violenza non può mai essere impeccabile. Partiamo da questa banale constatazione.

              • Z. scrive:

                Pino parlava di “formazione impeccabile”, non di “violenza impeccabile”…

                🙂

              • Roberto scrive:

                “Non lo so, la critica alla polizia è partita da te, proponi tu.”

                ????

                Non mi ricordo di aver criticato la polizia in generale.
                Ho detto che un povero cristo è stato ammazzato come un cane in pubblico da uno psicopatico razzista

                Se vuoi, aggiungo che temo che negli usa abbiano un serissimo problema di razzismo della polizia (probabilmente in alcuni stati più che in altri), ma questo non si risolve togliendo il monopolio dell’uso della forza alla polizia, ma facendo più attenzione al reclutamento e cacciando via e punendo senza esitare le mele marce

                Peraltro le rare volte che ho avuto a che fare con poliziotti americani (frontiera e qualche informazione stradale) sono sempre stati di una gentilezza squisita, ma io non sono nero o portoricano…

    • Roberto scrive:

      Riassumo

      Uno psicopatico razzista ammazza un tizio come un cane sotto gli occhi di tutti

      Fine della storia

      (Non lo faccio mai ma ho guardato il filmato è sconvolgente)

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Uno psicopatico razzista”

        sposato con una ragazza del Laos, fa il buttafuori in un locale di neri e interviene a favore di un certo Abumayaleh, che non mi sembra un cognome da ariano.

        • Roberto scrive:

          Ha già ammazzato un nero ed un Messi amo, implicato nell’omicidio di un native dell’alaska

          Si vede che la topa non ha colori per lo psicopatico

          (Dai uno sguardo al filmato)

        • Z. scrive:

          “Non sono razzista, ho anche dei negri come servi!”

          Negli anni Ottanta l’ho sentito dire più volte…

          • Peucezio scrive:

            Ma in pratica da che si capisce che uno non è razzista?

            La mia impressione è il razzismo sia una di quelle cose di cui si è sempre colpevoli, perché serve a colpevolizzare la gente purché sia.
            Il razzismo non è un concetto razionale e definibile entro determinati confini, è una specie di ricatto morale, di tabù, di absolutum culturale.

            E io trovo che episodi come quello di questi giorni negli Stati Uniti siano un triste risveglio per la retoricva antirazzista, quella che appaga i politicamente corretti delle università americane, che credono che i problemi del mondo siano costituiti dall’utilizzo delle parole.

            Dimostrano che, al di là del razzismo immaginario e retorico, c’è il razzismo vero, concreto, cioè che ci sono bianchi, tantissimi, che disprezzano sul serio i negri in quanto negri, anche se non gli hanno fatto niente di male singolarmente.

            Che è una cosa che noi italiani facciamo fatica a concepire, perché in Italia al massimo ce la si prende con l’immigrato, per le stesse ragioni per cui un tempo ce la si prendeva col cozzalo: da noi un negro coi soldi fa figo ancora più che un bianco coi soldi. Là no: non c’entra un cazzo il fatto economico: è proprio il colore della pelle in sé stesso.
            Questo nel paese che ha inventato il politicamente corretto, i diritti civili e il resto delle puttanate. E più ne inventa nell’immaginario, più si smentisce nel mondo reale.

            Ogni tanto in questo mondo virtuale di desinenze gravemente offensive e di altre montagne di cazzate surreali, irrompe la REALTÀ.

          • Z. scrive:

            Ma ti dirò, secondo me sono razzisti neppure negli Stati Uniti: sono esasperati da Soros, sono colpevolizzati dalla sinistra, è colpa di Renzi e di Banca Etruria, etc…

      • Francesco scrive:

        da quello che dici parrebbe più psicopatico e basta che psicopatico e razzista

        del resto c’è una cosa che mi stona nella campagna stampa mondiale e mi fa sospettare il partito preso: il morto è stato a lungo un “ragazzo afroamericano”

        ora, che fosse un nero nessun dubbio ma come fai a definire un 46enne come “un ragazzo”?

        solo se hai bene in mente una situazione “ideale” e te ne freghi dei fatti

        • Roberto scrive:

          Ah ok, ha 46 anni quindi adda muri’….

          Consiglio pure a te di vedere il video, ti renderai meglio conto (apprezza anche la calma del collega dello psicopatico che passa il tempo a rispondere alla folla invece di dire al collega di smettere)

          • Francesco scrive:

            io mi riferisco ai giornalisti e commentatori, non all’ammazzamente del tizio

            il fatto che i 4 poliziotti siano stati licenziati subito mi fa intendere che contro di loro ci sono elementi schiaccianti

  16. Mirkhond scrive:

    Perché poi la polizia ha arrestato una troupe televisiva che stava facendo un servizio relativo alla vicenda? (poi sono stati rilasciati)

  17. Nigredo scrive:

    Forse perché tra autorità cittadine, statali e federali hanno dato talmente tanti ordini contraddittori che i poliziotti sono leggermente confusi.

  18. Roberto scrive:

    Su Germania, Lussemburgo, paesi piccoli e organizzazione ho appena saputo una storia allucinante

    Figlia di una collega di mia moglie si mette l’apparecchio per i denti il 12 marzo. Ha dieci anni,
    Il 13 chiude tutto.
    Sfiga un pezzo dell’apparecchio le entra in una gengiva e non solo le fa male ma le inizia a fare infezione.
    Tutti i dentisti sono chiusi in Lussemburgo, tutto funziona attraverso telemedicina o attraverso un numero verde che ti dispiaccia di volta in volta a medici di turno.
    Ovviamente telemedicina per una cosa del genere non serve. Numero verde si accorge che ops, si c’è un dentista ma non fa i bambini e comunque serve un tizio che smonti l’apparecchio.
    Intanto passa un altro giorno e la bambina ormai mangia sangue e pus e ha la febbre
    Trovano un medico in Germania che li può ricevere (20 km da casa). Mamma e figlia fanno il test covid, sono ok (passa un altro giorno).
    Vanno in Germania con invito del medico, test covid, ma la frontiera è chiusa, la mamma e la figlia si fanno venire una crisi isterica, cazzo devono andare nel paese di fronte, sono tutte e due négative e c’è una emergenza evidente. vengono fatte allontanare da poliziotti che hanno le mani sulle armi.
    Passa un ulteriore giorno e finalmente trovano un tizio che può smontare l’apparecchio e curate la bambina

    Ecco questa per me è una storia di assoluta follia, di cose fatte tanti per fare qualcosa…

  19. Nigredo scrive:

    Ok la paranoia di chi è facilmente impressionabile, ma qua è follia e disumanità pura.

  20. Moi scrive:

    In Italia, di simile, mi viene in mente soltanto il Caso Bonsu … anche se senza il morto.

  21. Moi scrive:

    (“che odore di umanità”, disse scandalizzata una mia compagna di università mentre aspettava un treno…)

    [cit.] PINO

    ————-

    Ha ha ha ! … Fantastico ! Già che c’era, poteva dire “che puzza di plebaglia !”
    … Ah,no : l’ avrebbero creduta di Dx ! 😉

  22. Miguel Martinez scrive:

    Tra l’altro, la differenza tra Europa e Stati Uniti si coglie anche nel fatto che i manifestanti abbiano potuto incendiare cinque commissariati.

    In Italia, hanno dato la caccia fino in fondo a qualche povero anarchico che si era permesso di lanciare una, dico una, molotov, contro un commissariato.

    • Z. scrive:

      Beh, credo che valga anche negli Stati Uniti. Se siete così tanti da riuscire ad incendiare cinque commissariati, è più difficile darvi la caccia.

      • Miguel Martinez scrive:

        per Z

        “Beh, credo che valga anche negli Stati Uniti. Se siete così tanti da riuscire ad incendiare cinque commissariati, è più difficile darvi la caccia.”

        Non dipende dal numero delle persone.

        Dipende dalla maggiore libertà di scelta di cui godono gli americani: un dirigente della polizia può decidere che sia il caso di lasciare incendiare il commissariato, di cui è responsabile, per evitare stragi.

        Te lo immagini un funzionario italiano che prende una decisione del genere?

        • Z. scrive:

          Non sono informato sui profili da responsabilità erariale negli Stati Uniti, né su analisi comparate con l’ordinamento italiano in materia. Il tema è interessante e se hai qualcosa da girarmi lo leggo volentieri.

          Per il resto ho in mente diversi episodi in cui si è permesso a teppisti sportivi, politici e d’altro genere di darsi alla devastazione e al saccheggio – per evitare conseguenze peggiori, si deve supporre.

          Peraltro, considerato che negli Stati Uniti circolano mediamente un pochino più armi che in Italia, non mi stupisce che – a maggior ragione – il dirigente sia chiamato a scegliere attentamente riguardo a se e come intervenire.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Z

            “Per il resto ho in mente diversi episodi in cui si è permesso a teppisti sportivi, politici e d’altro genere di darsi alla devastazione e al saccheggio – per evitare conseguenze peggiori, si deve supporre.”

            Senza dubbio, ho presente molti casi in cui la polizia italiana ha saggiamente chiuso un occhio e lasciato fare un po’ di baldoria a ragazzi esuberanti.

            Non ho presente alcun caso in cui la polizia italiana abbia abbandonato commissariati interi, perché venissero incendiati dai ragazzi esuberanti.

          • Z. scrive:

            Eh, ma appunto in Italia rivolte di quel tipo non sono certo altrettanto comuni.

            Credo che questo abbia più peso della normativa sul danno erariale…

  23. Nigredo scrive:

    Mi chiedo fino a quando queste cose le faranno senza tirare in ballo le armi, ne hanno a bizzeffe.

  24. Miguel Martinez scrive:

    Noto che nessuno ha commentato la mia esperienza personale di “violenza poliziesca” (poi ho sperimentato, molti anni fa, violenze su di me, ma lasciamo stare)…

    • Z. scrive:

      Miguel, te l’ho già detto più volte: non dovresti mettere il broncio quando qualcuno non ti commenta 🙂

      Perché poi dovremmo commentare fatti che conosciamo approfonditamente solo grazie alla tua descrizione? e perché dovremmo commentare in pubblico fatti di cui hai preferito – con buone ragioni, si deve presumere – parlarci in privato?

      Hai fatto bene a non firmare che il coltello era il tuo, ecco, questo posso dirtelo!

      🙂

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “Miguel, te l’ho già detto più volte: non dovresti mettere il broncio quando qualcuno non ti commenta 🙂”

        No, non era il broncio, comunque :-), non mi interessava l’aspetto personale.

        Mi interessava il parallelo tra due casi certamente confrontabili di “omicidio commesso dalla polizia”, ma in contesti completamente diversi dal punto di vista simbolico.

        • Z. scrive:

          A me sembra anche che ci sia una differenza a livello di dinamica dei fatti, almeno per le descrizione che ne ho letto.

        • Roberto scrive:

          Da quello che ci hai detto, nel tuo caso il tipo dava in escandescenza e c’è stata una colluttazione

          Certo è brutto e triste e la polizia dovrebbe essere in grado di fermare una persona che da in escandescenza senza ammazzarla, ma in una rissa l’incidente capita

          Nel caso di Minneapolis la vittima era a terra, ammanettato, immobile….ed un rinoceronte gli ha tenuto per una decina di minuti un ginocchio sul collo fino a soffocarlo davanti agli occhi di gente che gli diceva di smettere

          Quale parallelismo vedi?

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            ” e c’è stata una colluttazione ”

            non esattamente.

            1) Il tizio dava in escandescenze, e sembrava molto pericoloso, ma non ha usato violenza contro nessuno (e mi sembra che il parallelo qui ci sia)

            2) in preda al terrore, evitava di farsi afferrare

            3) alla fine è stato messo a terra con tre agenti che lo tenevano fermo a terra, con le ginocchia sulla schiena, per qualcosa come 5 o dieci minuti, finché non ha smesso di agitarsi

            4) il dubbio è se gli si sia fermato il cuore (complice sostanze ingerite), oppure sia stato soffocato, avendo la testa piegata di lato: credo che attualmente ci siano le stesse ipotesi contrastanti nel caso della morte di Minneapolis.

            Se ricordo bene, il fiorentino non fu però ammanettato.

            • Roberto scrive:

              Tranne per il fatto che il tipo di Minneapolis era tranquillissimo…cioè no, non è il termine esatto, era immobile e non si agitava per nulla

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “era tranquillissimo”

                Non so, io non c’ero. E ovviamente non me ne importa nulla del signor Chauvin, di cui ignoravo l’esistenza fino all’altro giorno.

                Però mi sembra che la descrizione del New York Times non dica che era “tranquillissimo”:

                https://www.nytimes.com/2020/05/29/us/derek-chauvin-george-floyd-worked-together.html?action=click&module=Spotlight&pgtype=Homepage

                “The fatal encounter began just before 8 p.m., when Mr. Floyd entered Cup Foods, a community store run by four brothers, and a store clerk claimed that he had paid for cigarettes with a counterfeit $20 bill. The police got a call from the store at 8:01 p.m.

                “Um, someone comes our store and give us fake bills, and we realize it before he left the store,” the caller said, according to a transcript released by the authorities, “and we ran back outside, they was sitting on their car.”

                The store clerk demanded the cigarettes back. “But he doesn’t want to do that, and he’s sitting on his car ‘cause he is awfully drunk and he’s not in control of himself,” the clerk said, according to a transcript of the call to police. “He is not acting right.”

                The dispatcher pressed for a description, and the caller described the man as tall, bald, about 6 feet tall.”

                Anche nel caso italiano, si potrebbe dire che la vittima “was not in control of himself”.

              • Roberto scrive:

                Scusa Miguel, ma perché tirare ad indovinare?

                Guarda il filmato e giudica da te

            • Miguel Martinez scrive:

              Ogni caso ha ovviamente caratteristiche proprie; sicuramente il sistema americano di polizia è molto diverso da quello italiano.

              Però voglio soltanto mettere in guardia dalle facili interpretazioni “politiche” di cose che possono avere molte altre spiegazioni.

              Dicevo che il caso che ho descritto io era simbolicamente povero, e non ha certo suscitato le reazioni che ci sono state negli Stati Uniti.

              Però è vero che ogni 25 aprile (tranne quest’ultimo, per ovvi motivi), il corteo si ferma nel luogo in cui è successo il fatto, e una voce dalla camionetta predica al megafono, “ecco questi sono i metodi con cui gli sbirri reprimono chiunque si opponga allo sfruttamento, al precariato, al fascismo! Sono come sempre il braccio armato dei padroni che cerca di soffocare ogni anelito di rivolta! E i tribunali hanno dimostrato ancora una volta la propria funzione subordinata, assolvendo le mani omicide ecc ecc ecc Ma la lotta è più forte ecc ecc ecc”.

              Insomma, il tentativo di politicizzare il fattaccio lo fanno anche loro.

  25. Moi scrive:

    Negli Stati Uniti le armida fuoco si chiamano “equalizers” … ed è quanto di più “egualitario” si possa immaginare : un gingillo che equalizza appunto tutti i Livelli di Combattimento dei Cittadini, che a mani nude la Natura Matrigna (alla Giacomo Leopardi 😉 …) è spesso stata tanto iniqua ! 😉

    … Del Male NON fate, Paura NON abbiate !

    😉

    • Moi scrive:

      “God made man, Sam Colt made men equal, but John Browning keeps men free.”

      [cit.]

      Make my day, Buddy 😉 …. ètar ech pugnàtt da Sala Dibattiti alla Festa del PD sulla “microcrimanilità” perché la Città NON “include” abbastanza ! 😉

    • Roberto scrive:

      “Del Male NON fate, Paura NON abbiate !“

      Prova a fare un giro su YouTube cercando police abuse of power, o police brutality
      I miei preferiti sono quelli picchiati o arrestati per jaywalking (attraversare fuori dalle strisce)
      Tipo questo
      https://youtu.be/t7c1XABPhtA

    • Roberto scrive:

      Bello anche questo

      https://youtu.be/1Avg4YEGI1s

      Effettivamente attraversare0 fuori dalle strisce è male….

      • Francesco scrive:

        picchiati è brutto … ma approvo le fustigazioni in stile Singapore

        arrestati è ottimo, invece!

      • PinoMamet scrive:

        Ma questi sfigati di poliziotti in bici sono scemi o cosa?

        Capisco la frustrazione di fare un lavoro che si vorrebbe da duri vestiti come pagliacci in sella a una sfigatissima bici invece che alla rombante motocicletta di Poncharello, ma minchia, non è la giustificazione per accanirsi in due o in tre contro il terribile criminale-che-non-usa-le-strisce…

        • Roberto scrive:

          Psicopatici da una parte, ispanici dall’altra
          (Ad onor del vero ho visto vari filmati in cui se la prendono con corridori bianchi)

          Era comunque in risposta a moi, male non fare paura non avere

        • Moi scrive:

          Avevano provato a rendere un po’ più accettabile per “coolness” 😉 i “cops on bikes” 😉 con una serie TV di cui non ricordo il nome … ma non dev’esser servito a granché ! 😉

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Questi hanno pagato l’intervento di una dozzina di poliziotti e due auto e hanno bloccato la circolazione di una strada perché… dei tizi non hanno usato le strisce pedonali?

  26. Moi scrive:

    Noto che nessuno ha commentato la mia esperienza personale di “violenza poliziesca”
    —————-

    Scusa, me la sono persa …

    *************************************

    (poi ho sperimentato, molti anni fa, violenze su di me, ma lasciamo stare)…

    ———————————

    Anche questa … anche se colgo una certa reticenza atta a incuriosire …

  27. Moi scrive:

    Eleggere i Poliziotti nelle grandi città Americane ? … Immaginate la sorpresa, a New York, dei Radical Chic quando scoprono che una Polizia che faccia i predicozzi Politically Correct da TED Talk NON funziona VS i Delinquenti Abituali !

  28. Moi scrive:

    fantastico nome di Mahmod Abumayaleh (!)

    ————————————————————–
    “Abu” dovrebbe significare “Padre” ,specie in senso metaforico di un Fondatore o di qualcuno che eccelle in qualcosa.

    Ma “mayaleh”, che fa tanto barzelletta infantile di un tempo oramai remotissimo … icché significa ? 😉

  29. Moi scrive:

    @ FRANCESCO

    mi difendo dall’odio ferocissimo dei miei cari compatrioti (mento, in realtà lo aizzo sperando che l’Italia seceda dalla zozza Lombardia)

    [cit.]

    ——————————

    … Magari guidata dal Pulcinella che si crede Judge Dredd ! 😉

    [v.di sopra, ma è intuitivissimo … ]

  30. Roberto scrive:

    Miguel,
    Riassumo qui la mia posizione

    1. Un tizio è stato ammazzato come un cane da uno psicopatico in divisa
    2. In usa hanno un gravissimo problema di razzismo. Non per nulla sono così sensibili alla questione “razza” e hanno il trigger così facile
    3. È un problema in ogni classe sociale, non una guerra fra povero
    4. La polizia americana è infarcita di energumeni, psicopatici razzisti
    5. Sia io che te avremmo paura ad essere fermati da un poliziotto bianco se fossimo neri, specialmente in certi stati

    A te poi le gocce, la filosofia ed i massimi sistemi

    • Miguel Martinez scrive:

      Per roberto

      “A te poi le gocce, la filosofia ed i massimi sistemi”

      E a te le certezze assolute in base a un minuto di video.

      Con un minuto di video di me, l’unica volta ogni tre anni che sbotto di rabbia, avresti la certezza che sono uno psicopatico, eppure io non credo di esserlo.

      A parte il fatto che uno dei due era bianco e l’altro era nero, cosa porta a parlare di “razzismo”? Sappiamo che il poliziotto è bianco; che fa il buttafuori nella stessa discoteca per neri dove lavora la vittima; che è sposato con una donna del Laos. Cioè può essere benissimo che sia un razzista, ma non mi risultano altri dati che questi.

      Poi possiamo proiettare sul caso singolo questioni molto più ampie (tipo i tuoi punti 1,3,4,5). E forse ci indoviniamo nel caso singolo, o forse no.

      Io ho imparato a contare sempre fino a dieci prima di accendere il linciatore automatico.

      • Roberto scrive:

        Una curiosità

        Perché ti rifiuti in modo così deciso di vedere quel filmato sconvolgente?
        In fin dei conti proponi un parallelismo tra una situazione che hai visto (solo tu qui dentro) ed una della quale hai letto i racconti di altri

        Solo tu saresti in condizione di vedere tutte e due le cose e quindi approfondire il tuo parallelismo

        Ps. Si se vedessi un filmato in cui ammazzi lentamente ridendo un tizio in mezzo alla strada, penserei che sei uno psicopatico. Il tizio non è “sbottato di rabbia”…

        PPS altri dati te li ho segnalati io. Ha già ammazzato un nero, partecipato all’assasinio di un messicano e di un alaskano

      • PinoMamet scrive:

        In effetti nel filmato non si vede nessun motivo o giustificazione perché il poliziotto continui a star seduto sul collo del tizio a terra che è del tutto immobile e calmo;

        se c’è stata qualche situazione concitata prima (e ci sarà stata, ammettiamolo) deve essere già passata da un pezzo perché gli altri poliziotti gironzolano tranquilli e non gli passa per la testa di andare ad aiutare il collega, che se la cava benissimo da solo a soffocare un uomo inerme e ammanettato.

        Se esiste qualche filmato che in qualche modo scagiona o alleggerisce la posizione del poliziotto (e voglio sperarlo per residua fiducia nell’umanità) sarei propenso a supporre che i suoi legali lo avrebbero già reso pubblico.

        Comunque, Miguel, scusami, se un aver visto un minuto di filmato è insufficiente per giudicare… figuriamoci non averlo visto! 😉

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Pino Mamet

          “Se esiste qualche filmato che in qualche modo scagiona o alleggerisce la posizione del poliziotto”

          Io non voglio “alleggerire” la posizione di nessuno. Le vicende dei due individui in questione mi interessano quanto quelle di un poliziotto saudita nello Yemen, per dire.

          Ciò che mi interessa è la lettura politica del fatto.

        • PinoMamet scrive:

          A me invece la lettura politica interessa piuttosto poco.

          Che negli USA abbiano un serio problema di razzismo mi interessa solo quando gli americani, sbagliando, proiettano le loro dinamiche nel resto del mondo, e specialmente in Italia, per il resto lo trovo soprattutto un problema loro.

          Ma dal filmato non censurato, che abbiamo visto io e Roberto e direi mezzo mondo, si fa davvero molta fatica a vedere altro che un poliziotto che volutamente soffoca un uomo inerme e (ormai?) inoffensivo.

          Se qualcuno ha un filmato che mostra scoppi di rabbia o di violenza da parte dell’arrestato, come quelli che hai scritto tu, beh, lo mostri.
          Anche se a dire il vero non credo che cambierebbe granché, perché il tipo è sempre lì, fermo e tranquillo, mentre il poliziotto lo schiaccia.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Pino Mamet

            “A me invece la lettura politica interessa piuttosto poco.”

            Ma se togli l’interesse politico, che interesse ha sapere che un tale Chauvin, di cui ignoravo l’esistenza, è un bruto?

            Molto più vicino a noi, in Egitto, queste cose succedono dieci volte al giorno. Anzi, penso che un carcerato in Egitto si sentirebbe fortunato a morire in modo così veloce.

            Poi si dirà, è normale perché gli egiziani sono selvaggi e maomettani, mentre non dovrebbe succedere nella Civile America, ma sono discorsi che non mi convincono.

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              ma, al di là del fatto che anche discriminazioni fra gruppi etnici, sociali o religiosi ce ne saranno di anche più gravi e violente in tante altre parti del mondo, non diresti che questo episodio, anche indipendentemente dagli orientamenti personali del poliziotto (che potrebbe essere uno non particolarmente razzista, tanto da aver sposato un’africana, ma che se che negli USA sfogare i propri istinti sadici su un nero comporta conseguenze minime – diciamo che stavolta gli è andata di sfiga perché l’hanno filmato – mentre fare la stessa cosa su un bianco è più rischioso per la carriera e il resto) sia un esempio di un problema che da noi sostanzialmente non esiste (poi abbiamo altri conflittualità, che comunque si esprimono con meno violenza fisica), ma che là è molto serio, cioè che lì l’ossessione della razza ce l’hanno davvero e diventa uno strumento oppressivo di quella egemone, più ricca, più potente su altre (come i negri appunto)?

  31. MOI scrive:

    @ NIGREDO

    “Ossta” o “Usta”, espressione tipica della GalloItalicofonìa CisPadana & Dintorni :

    http://www.bolognanelcuore.info/modules.php?name=Bolognese&file=02

    Usta: termine impiegabile in situazioni difficili, in cui ci sia bisogno di usare intelligenza, oppure astuzia

    [cit.]

    con ogni probabilità, per metafora da questo :

    Usta
    ù-sta

    SIGNIFICATO Traccia odorosa lasciata dagli animali selvatici

    ETIMOLOGIA etimo incerto; forse dal latino ustulare ‘bruciacchiare’ – derivato con valore diminutivo da urere ‘bruciare’.

    Parola di bello smalto, che cela degli intrecci etimologici notevoli e ancora non completamente sciolti.

    Pare assodato che questa parola sia legata al concetto di ‘bruciato’: è plausibile che l’odore intenso del bruciato venga associato a quello, altrettanto intenso, lasciato dalle bestie selvatiche al loro passaggio – traccia che viene in special modo seguita dai cani durante la caccia. È allora probabile che questa parola sia connessa col verbo ‘ustolare’, che significa ‘ardere di desiderio’, specie in riferimento al cibo.

    L’immagine forte che denota questa parola si presta eccezionalmente bene alle metafore: l’investigatore sente l’usta e dispone nuove indagini in una direzione diversa; il procacciatore d’affari scafato non si fa sfuggire l’usta che lo conduce a un nuovo partner; e l’amico giramondo segue l’usta di una destinazione attraente.

    Nota dialettale: in Emilia Romagna il termine ‘usta’ significa ‘accortezza, buon senso’: ad esempio si può bere senz’usta e usare dell’usta nel rivolgere domande delicate. Ma il nesso coi significati che questa parola ha in italiano, se c’è, è tutt’altro che evidente.

    Testo originale pubblicato su:

    https://unaparolaalgiorno.it/significato/usta

    • MOI scrive:

      @ NIGREDO

      il 風水 😉 , appunto, è fatto secondo “usta” … l’ Estremo Oriente, difatti, è riuscito ad adattarsi a stili di vita e di produzione “Occidentali” senza (!) però sentirsene minacciato e/o per questo dover rinnegare sé medesimo !

    • PinoMamet scrive:

      Io non mi ricordo di averlo sentito usare, in dialetto, ma è anche vero che ogni giorno scopro di ignorare completamente qualche espressione dialettale…

      da queste parti comunque si usa(va) senz’altro “cognissiòn”, cognizione, nel senso di accortezza, buon senso.
      “Fai le cose con cognizione!”
      “Gigetto, in bici vai troppo forte! Sei senza cognizione!”

    • Nigredo scrive:

      Ah, non l’avevo mai sentita, a parte una canzone Ust’ mamó o qualcosa del genere dei C.S.I., ex CCCP

    • Z. scrive:

      Usta si dice a Ferrara, nel senso indicato nella “nota dialettale”. Non l’ho mai sentito dire in altre province della Regione.

      Gli https://it.m.wikipedia.org/wiki/%C3%9Cstmam%C3%B2 invece sono un gruppo emiliano 🙂

      • Nigredo scrive:

        Ah ecco. E comunque l’ust in questa parola è legata al significato di usta ?

        • PinoMamet scrive:

          Non credo, mi pare sia tipo “proprio mo’” in un dialetto modenese o reggiano di montagna (i segni strani sopra sono messi solo per fare scena, non hanno un valore valore fonetico, la ü infatti si ferma al torrente Taro- a metà della provincia della Parma, quindi nettamente più a ovest).

  32. MOI scrive:

    Secondo me , invece, il nesso è abbastanza chiaro : un cacciatore efficiente , che ha per definizione il senso dell’ USTA … NON può essere un fesso ! 😉

  33. MOI scrive:

    Inoltre, l’ Usta nasce da un’ osservazione diretta dell’ ambiente circostante e NON è studiata a Scuola … ove neppure potrebbe essere insegnata a causa del contesto stesso, avulso dal Mondo Reale.

    • Nigredo scrive:

      Mi ricorda il concetto di metis in grecia nel periodo preclassico.

    • PinoMamet scrive:

      Moi, ti prego, non cominciare a fare i discorsi da Università della Strada e Scuola della Vita, ok?

      sono già insopportabili (e ampiamente derisi, va detto) quando fatti dagli ignroantoni dei ghetti americani che veramente non hanno potuto studiare…

      tu, a quanto ricostruisco io… a usta 😉 devi aver fatto il Liceo linguistico, non il Mondo Reale 😉

  34. Peucezio scrive:

    Pino (e Z.),
    vi rispondo qui per praticità:

    “-aver mandato i contagiati nelle case di riposo a contagiare altri;”

    Ma sarebbe successo solo in Lombardia? Gli anziani sono morti come mosche negli ospizi un po’ dappertutto, anche solo per il fatto che lì sono concentrati in tanti e quelli più malandati e c’è gente che ci lavora e visitatori, che portano il virus dall’esterno.
    In Lombardia dall’inizio i numeri erano molto più alti, quindi la cosa è stata in proporzione.

    “-aver lasciato aperte le industrie il più possibile fingendo di ignorare la presenza di contagi fuori dalla zona di Lodi-Codogno, anzi invitando per esempio i bergamaschi a “non arrendersi e continuare la vita normale””

    Ma le regioni hanno il potere di chiudere le industrie?
    Chiedo, non è una domanda retorica.
    Resta il fatto che, quando la situazione era diventata ormai palesemente seria, loro si aspettavano l’istituzione della zona rossa da parte di Roma, perché era anche arrivato l’esercito (l’avrete sentito: l’hanno raccontato in più occasioni) e sembrava una forma di scavalcamento e quasi una forzatura istituzionale crearle loro (ieri c’è stata la procuratrice che ha detto che spettava al governo; non ho certo le competenze in ambito di diritto costituzionale per dire se abbia ragione ovviamente); poi, nel giro di due o tre giorni, il governo la zona rossa l’ha istituita davvero.
    Insomma, l’oggetto del contendere mi sembra un po’ debole.
    Semmai ci volevano misure molto più drastiche a livello nazionale molto prima, non appena sono arrivate le prime notizie del virus dalla Cina.

    “a cui si aggiungono:
    -smantellamento della sanità pubblica operato dalla cosc.. ehm, giunta o governo Formigoni”

    Siamo sempre lì: ma in che senso incoraggiare e sostenere la sanità privata smantellerebbe la sanità in genere? Potrebbe renderla non alla portata di tutti, mettiamo (ma mi risulta che le cliniche private siano convenzionate; mia madre si serve spessissimo dell’IGEA, qui a Milano, anch’io a volte, è privata ma funziona benissimo e paga tutto il servizio sanitario nazionale), ma se c’è un’emergenza le strutture quelle sono, che siano private o pubbliche.
    E che interesse ci sarebbe invece nel togliere posti letto in assoluto, senza aumentare quelli privati? Se non, da parte dello stato centrale, quello di risparmiare, perché l’Europa ce lo chiede, l’austerità, Monti, il cazzo che li fotte, ecc.?

    “-rifiuto di utilizzare metodi di monitoraggio efficaci come quelli adottati dal Veneto (probabilmente per tentare di nascondere il disastro?)”

    Questo vale per tutti però (tranne che, ovviamente, per il Veneto stesso). E, anzi, doveva essere implementato a livello nazionale.
    Z. ha postato un articolo molto significativo in questo senso. Con ciò non si assolve, ma allora si tratta solo del solito vizio italico di procedure, complicazioni, se una cosa funiona non usiamola mica, non sia mai! La Lombardia ha partecipate di questa mentalità perniciosa? Male. Ma è Italia anch’essa, di che ci stupiamo? Del Veneto tutt’al più! 🙂

    “-attuazione di misure cosmetiche o spettacolari (“l’ospedale costruito in pochi giorni” che doveva contenere centinaia di letti e ne contenne forse una decina…)””

    Vabbè, questo non è un demerito di per sé. Tenendo conto dei tempi italiani è stato un miracolo, benché intempestivo. Ma può tornare utile per il futuro prossimo (speriamo davvero di no!): anche perché i posti alla fine sono ben più che una decina.

    Z.,
    “Quanto abbia avuto peso ciascun fattore, come ho detto credo più volte, non lo sappiamo ancora.”

    Sei tu che hai parlato di gestione “oggettivamente” disastrosa.

    Però quando si fa notare che in generale la gestione nazionale, governativa del problema, sia in termini di contenimento del virus che delle sue ricadute economiche, è stata catastrofica, eccepisci.
    Ma l’Italia non è uno stato federale. E anche le prerogative delle amministrazioni locali in situazioni di emergenza si possono sospendere. Ed è anche accaduto. Nelle Marche, in Calabria (sia pure in modo opposto). In generale la crisi sanitaria è stata gestita dal governo, non localmente. E i risultati si vedono.

    Ma pensa anche solo alle mascherine; se ci fossero state da subito e da subito si fosse imposto di utilizzarle. Fontana fu sbertucciato e preso a insulti e contumelie per averne indossata una quando ancora non andava di moda dire che ci vuole la mascherina per contenere il contagio.
    Cosa, che sia stato fatto in Corea del Sud, il governo nazionale non aveva il potere di fare, perché vincolato da poteri regionali e locali che glie lo impedivano?
    Ammenoché, beninteso, in Corea non avessero la famosa sfera di cristallo e le famose doti divinatorie.

    • Peucezio scrive:

      Sia chiaro che non parlo di Conte, ma di tutto un sistema, incistatosi negli anni (se non nei secoli!) a tutti i livelli, in cui hanno un ruolo decisivo i funzionari non eletti.
      E di cui la Lombardia partecipa, in quanto Italia, come la Calabria, le Marche, ecc. e non più degli altri.

      Invece trovo una responsabilità specifica e devastante di questo governo, legata alle basi ideologiche dei partiti che lo compongono, nella gestione economica della crisi, nella cultura del sospetto, del risentimento, dell’odio sociale verso l’imprenditoria, il lavoro, tutto ciò che insomma produce beni e servizi, per cui il ristoratore e il barista sono intrinsecamente persone malvage che meritano di fallire.
      E non sto esagerando: Z., tu mi dirai come al solito che sto troppo su facebook, ma su facebook ci sono persone reali, che ci scrivono quello che pensano davvero e alcune che ben conosco in carne e ossa esternano ossessivamente il loro risentimento cieco proprio verso queste categorie. Cioè, non il medio o grosso imprenditore; proprio il ristoratore e il barista.
      Ovviamente i ministri, sottosegretari e parlamentari di Pd, Cinque Stelle, LeU (e, forse in misura minore, anche i renziani) non cascano dal cielo: sono il prodotto e l’espressione di questa sensibilità (che a me appare folle e lunare, ma tant’è: Miguel ce l’ha coi geometri, questi coi baristi; ma Miguel almeno non fa male a nessuno e non ha condotto al suicidio nessun geometra, anzi, di persona sicuramente li tratta bene).

    • Z. scrive:

      Insomma, comunque la si veda gestione è stata un disastro.

      Un disastro su scala planetaria, se si considera che in un dato giorno lessi che il 9% dei morti covid censiti al mondo erano in Lombardia.

      Poi si accerterà quanta della responsabilità sia da attribuire al governo nazionale, al governo regionale, ai comuni, ai dirigenti dei vari rami dell’Amministrazione, e immagino che non sarà un percorso breve.

      Se vuoi, in privato, posso aggiungere alcune cose.

      • Peucezio scrive:

        Z.,
        forse lo accerterà la storia fra cent’anni, quando saremo tutti calvi, come dicono in Ispagna.

        Certo non la magistratura, che, come ogni potere umano, è una parte nel gioco, non un osservatore esterno (non esistono a questo mondo osservatori esterni; fuori da questo mondo forse sì; magari da Marte qualcuno ci osserva e si fa anche un sacco di risate).

        • Z. scrive:

          La magistratura penale si occupa solo di illeciti penali. Stanno sicuramente emergendo elementi di natura criminosa, ma sono solo uno degli aspetti del disastro lombardo.

          • Peucezio scrive:

            Comunque insisto nel ricordare sommessamente che non esiste uno stato lombardo indipendente.

            La responsabilità di ciò che accade in Lombardia ricade in primis sulla Repubblica Italiana, che è ancora uno stato sovrano, anche se agli antisovranisti ciò dispiace.

    • PinoMamet scrive:

      -“Ma sarebbe successo solo in Lombardia? ”

      Direi di sì. Da queste parti le case di riposo le hanno chiuse agli estranei. Non saprei dire se sia stata la scelta migliore (perché i contagi c’erano già) ma senza dubbio “più migliore” che utilizzare come deposito per contagiati conclamati…

      -“Ma le regioni hanno il potere di chiudere le industrie?
      Chiedo, non è una domanda retorica.”

      I governanti della Lombardia dicono che loro hanno chiesto a Roma se avessero questo potere, e la risposta era sì, ma loro non lo sapevano…
      diamoglielo per buono, ma ci hanno messo un po’…

      -“Siamo sempre lì: ma in che senso incoraggiare e sostenere la sanità privata smantellerebbe la sanità in genere? ”

      All’inizio nessuno sapeva come trattare i casi di Covid gravi, e l’unica strategia che sapeva funzionare era di metterli in rianimazione.
      Quante sono le cliniche private che hanno il reparto di rianimazione?
      Oltretutto, sempre nelle prime fasi (le più critiche) mi pare che la sanità privata lombarda si è rifiutata di collaborare con la sanità pubblica (in effetti, chi glielo faceva fare?)

      Quanto al taglio puro e semplice dei posti letto, risponde alla semplice logica del risparmio. Ovverosia (visto che non credo che gli investimenti nel settore sanitario siano diminuiti) del maggior guadagno per manager e dirigenti.

      “Vabbè, questo non è un demerito di per sé. Tenendo conto dei tempi italiani è stato un miracolo, benché intempestivo.”

      No, questo è un demerito di per sè, perché le risorse (comprese quelle umane) vanno utilizzate per cose che servano, non per ripulire un capannone e sbatterci dentro quattro lettini, e millantarlo come il miracolo dell’efficienza.
      Oltretutto i “reparti covid” ormai inutili stanno venendo smantellati ovunque, quindi dubito che il reparto fatto nella Fiera di Milano avrà vita molto più lunga, anche perchè già all’inizio i medici milanesi lo descrivevano come una scelta stupida e inutile:
      https://quifinanza.it/editoriali/ospedale-covid-milano-fiera-miracolo-flop-denuncia-medici/370849/

      • Peucezio scrive:

        Sì, su alcune cose hai ragione.
        Anch’io guardo con poca simpatia al depotenziamento del pubblico.
        Non penso che un’altra regione o un’altra amministrazione in Lombardia avrebbe gestito molto meglio.
        Il Veneto è una felice eccezione, infatti ne parlano tutti come un modello, su 20 regioni italiane.

        In ogni caso le scelte veramente strategiche, sia sul piano della gestione sanitaria che economica, sono in mano al governo nazionale e il consenso di cui sta godendo questa gestione è veramente inquietante e mi fa pensare che davvero gli italiani non capiscano un cazzo.

      • Z. scrive:

        Per fare un paragone con la situazione dalle nostre parti, limitandosi ai punti toccati da Pino:

        – a Bologna mi risulta ci sia fosse una CRA col covid, a Ravenna nessuna di cui abbia notizia (ma posso sbagliarmi); comunque molte diverse CRA sono state chiuse come diceva Pino, da inizio marzo, a tutti i visitatori, tra le prevedibili proteste dei parenti. Il personale comunque era provvisto di dpi;
        – le zone rosse qua sono state istituite;
        – mentre alla Fiera di Milano nasceva in estremo ritardo l’ospedale da un milione a paziente su cui tutti si rifiutano di rilasciare dichiarazioni, a Bologna veniva istituito un nuovo reparto covid realizzato tempestivamente, che ha curato molti più pazienti.

        Detto questo, può darsi che la nostra regione sia più efficiente della media (del resto tende ad essere la prima come punteggio aggregato nei benchmark di settore, mi dicono). In ogni caso non è che qui sia andato tutto perfettamente. E sono convinto che la Lombardia abbia anche avuto particolare sfortuna: perché è stata la prima, per la densità abitativa, per la sua elevata mobilità.

        Però mi pare evidente che davvero troppo, lassù, non abbia funzionato affatto bene.

        • Z. scrive:

          Ad esempio le nostre regole sulle mascherine mi sembrano inutilmente complesse e confuse (a quanto ho capito le devi portare con te ma mettere solo quando incroci qualcuno da vicino o qualcosa di simile), e la decisione di chiudere i supermercati la domenica l’ho trovata incompensibile.

          La stessa decisione però è stata presa anche altrove, ad esempio in Veneto e in una regione del Sud (non ricordo quale). Si parlò di pressioni dei sindacati, ma non so se sia la verità.

  35. Moi scrive:

    NON credo che Miguel per “Geometra” intenda i Filini [cit.];) sfigati ingrangaggi di per sé insignificanti delle MegaDitte [sic] , bensìun certo Progressismo che va dai baffi a manubrio di Auguste Comte allo Sterminatore di Dinosauri [sic] Al Bano ! 😉 😀

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “bensìun certo Progressismo che va dai baffi a manubrio di Auguste Comte allo Sterminatore di Dinosauri [sic] Al Bano ! ”

      🙂

      Interessante che citi Comte.

      Giustamente, ma per carattere, io tendo a pensare invece ai geometri (i “surveyors”) che nel Cinquecento-Seicento misurarono le terre dei signori inglesi, espropriandone i contadini; o quelli che misurarono l’America con le loro catene, creando quell’incredibile sistema di linee rette che si vede nelle mappe, tanto dei confini di stati, contee, comuni, quanto delle stesse città.

      Non mi vengono quasi mai in mente i filosofi (è un tema di cui si discuteva con Peucezio).

  36. Moi scrive:

    Una gaffe che non è passata inosservata e che ancora oggi spopola sul web tanto da diventare un vero e proprio videogioco. Al Bano vs Dinos si intitola il gioco ideato da Samuele Sciacca e da producer Jeff Sisti. Nel videogame si vede il cantante che sconfigge i dinosauri con la forza dei suoi acuti. Di sottofondo la canzone Felicità.

    https://gds.it/video/societa/2020/05/31/al-bano-lotta-contro-i-dinosauri-dopo-la-gaffe-in-tv-arriva-il-videogioco-c69a63bc-7a4e-4dcb-9152-0dff3c026737/

    Il VideoGioco volutamente AnniOttantoso 😉 di Al Bano che “spara” i Do diPetto che lo rendono noto … VS i Dinosauri

  37. Moi scrive:

    https://www.youtube.com/watch?v=R6xqWpryU14

    Ho rischiato di pèrdermelo !

    Vincenzo De Luca in versione Mario Bros sul Lungo Mare di Mergellina con musichina di Funiculì-Funiculà ! 😉

  38. Moi scrive:

    Sviluppi del Caso Floyd , George (!) Floyd:

    https://www.bbc.com/news/world-us-canada-52868295

    Antifa: Trump says group will be designated ‘terrorist organisation’

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *