La dittatura planetaria

Seguo un’effimera notizia, che mi scappa di qua e di là.

Prensa Latina, l’agenzia di stato cubana, dice che l’esercito brasiliano (utilissimo nella difesa contro la minaccia paraguaiana) avrebbe nominato il generale Walter Souza Braga Netto come “presidente operativo” del paese, togliendo, in nome dell’emergenza Coronavirus, al presidente democraticamente eletto tutti i poteri, ma non il titolo.

La cosa bizzarra è che ne parla poi Repubblica, senza citare in modo chiaro le fonti, e poi i media brasiliani, citando Repubblica.

Ma quello che è interessante è che non è solo in Brasile che ci sarebbero colpi di stato.

E’ in quasi tutto il pianeta, che in questi giorni, sono stati aboliti i pilastri dello “stato di diritto”, cioè la base dell’intera civiltà occidentale contemporanea.

Il diritto di riunirsi liberamente, di muoversi, di commerciare.

Qualcuno dirà che questa sospensione è motivata da una superiore esigenza, cioè la tutela della salute.

Però  se basta questo, vuol dire che le “fondamentali libertà” erano un po’ come il diritto al gioco dei bambini, cosa importantissima e utile, ma che deve cedere di fronte a un dovere più importante, tipo andare a scuola.

Conosco molti politici che dicono, “i nostri nonni hanno sacrificato la vita per darci la libertà”. Evidentemente la vita si può sacrificare, ma la salute no.

Alcune persone che stimo, in questi giorni, in genere ma non solo di area anarchica, stanno dicendo in sostanza che è tutto un trucco per imporci la dittatura.

Nelle mie limitatissime competenze di traduttore di manuali tecnici improvvisatomi epidemiologo, credo che abbiano torto sulla prima parte: il problema c’è davvero, anche se molto minore rispetto, che so, al colera nell’Ottocento.

Ma non hanno affatto torto sulla seconda parte: nel giro di un mese, si è davvero imposta una dittatura planetaria che rovescia tutte le premesse dello “Stato di diritto”.

Prendiamo due piccolissimi esempi.

L’anno scorso, c’era un’immensa questione, se il ministro degli interni poteva o no vietare a imbarcazioni piene di immigrati clandestini di approdare in Italia.

Ci andavano di mezzo tantissimi principi, da una parte e dall’altra. E l’Italia si divideva in modo feroce, riguardo al diritto di un ventenne del Mali di entrare in Italia.

L’altro giorno leggo questa dichiarazione di Alessio D’Amato, assessore alla Sanità nella Regione Lazio, Partito Democratico, laureato in sociologia con un Master in Peacekeeping riguardante abusi nella missione ONU in Burundi (una specie di piccolo Boldrini, insomma, di quelli che in condizioni normali attirerebbero valanghe di insulti su di sé):

“Bisogna smetterla con questi sbarchi dei croceristi, non è accettabile. Le persone devono tornare nei loro Paesi. Devono andare via, e punto, dalle crociere non devono arrivare”. Lo ha detto a margine di una iniziativa l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, rispondendo a una domanda del Fatto.it relativa allo sbarco a Savona dei 229 passeggeri della nave Costa Luminosa, trasferiti poi in alcuni alberghi di Roma. “Daremo assistenza sulle navi – ha aggiunto – come già abbiamo fatto, facciamo i corridoi sanitari, ma non possono farli scendere dalle navi, portarli a Roma senza sapere quando se ne vanno. Queste persone devono scendere quando hanno già una carta d’imbarco e il piano di volo”

Si è discusso per anni del diritto di alcune donne musulmane di coprirsi il volto nonostante la legge del 22 maggio 1975, n. 152, che vieta di coprirsi il volto “senza giustificato motivo“.

Leggo che il governatore della Lombardia avrebbe ordinato ai lombardi mascherarsi. Un motivo doppiamente giustificato, per motivi di salute, e perché l’ha deciso il Governatore.

Che però ci ricorda il fatto essenziale, il giustificato motivo. Che tutti i Divieti e i Diritti che ci impongono possono essere imposti o tolti, perché ci sono:

Uno, “la Salute”, cioè quello che Chi Comanda decide è il nostro bene.

Due, il Governatore.

Finché il Governatore mi impone una maschera, non ho grossi problemi, basta che un poliziotto non mi denunci perché sono irriconoscibile: un mio amico mi ha regalato clandestinamente alcune mascherine.

Ma potrebbe anche decidere che qualunque altra cosa sia importante adesso, per garantirci la salute, per salvare l’economia, per salvare l’Italia.

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156 risposte a La dittatura planetaria

  1. Moi scrive:

    Il Semi-Niqab UniGender Sanitario 😉 , per metterselo bisogna prima trovarlo … ripeto : esistono i “fai-da-te” ricavati da coppette d’allattamento, assorbenti alati femminili, carta da forno, panno carta, ecc …

    • paniscus scrive:

      E dove sta scritto che le mascherine artigianali fatte con la carta da forno, con lo scottex o con i salvaslip, funzionino davvero allo stesso modo di quelle “omologate?

      Se poi l’unico scopo della mascherina è quello di “far vedere che la si ha”, indipendentemente che funzioni o no, ma NON quello di filtrare le eventuali particelle che trasportano il virus, allora, basta dirlo: accettiamo anche il passamontagna, il niqab, il burqa, il cappuccio del ku klux klan, le velette nere avvolte sulla faccia appuntate sul cappellino ottocentesco, e le maschere di gomma di carnevale…

      • Moi scrive:

        Be’, le mascherine omologate sono introvabili … specie se con un minimo di filtro. SE èvero che a volto s-coperto NON si entra nei negozi (paradossale fino a 3 mesi fa ! 😉 …) di alimentari , allora piotòst ca gninta l’è méj piotòst !

      • PinoMamet scrive:

        Comunque vige la confusione assoluta, sia sui contenuti dei vari provvedimenti nazionali o regionali
        (la mascherina è obbligatoria? ovunque? allora perchè in alcuni esercizi “si prega” di indossarla? si può uscire con i bambini per “l’ora d’aria”? prima leggo di sì, poi no, poi forse… poi uno dice che si può fare una corsetta, poi un altro del governo o di qualche regione dice che sono proibite le corsette…)

        sia sul tema della prevenzione
        (si legge che una sciarpa qualunque vale come mascherina… che la mascherina del tal tipo serve davvero solo agli operatori sanitari… che però spesso li vedo indossare mascherine del tipo più economico… che la mascherina non serve affatto, che va sterilizzata, no che la sterilizzazione non serve.. che se uno starnutisce il virus arriva a un metro, no due, io dico tre, stamattina leggevo un tale che rilanciava a otto metri!! che sulle superfici dura venti minuti, no vive per un’ora, no dura un anno intero come l’uomo nero…. basta!!!)

        • Francesco scrive:

          “un anno intero come l’uomo nero” è la mia preferita

          mi sto mentalmente attrezzando a quella variante

          🙁

          PS io la metto da tempo giusto per tranquillizzare la moglie ansiosa e non avere rotture con i vicini di coda.

        • Peucezio scrive:

          Pino,
          pienamente d’accordo.
          Hanno rotto con questa confusione di idee e di prescrizioni.

      • Peucezio scrive:

        Lisa,
        “E dove sta scritto che le mascherine artigianali fatte con la carta da forno, con lo scottex o con i salvaslip, funzionino davvero allo stesso modo di quelle “omologate?”

        Nulla e uguale a null’altro a questo mondo: qui si tratta di limitare i danni.
        Se ho la mascherina vera e me la faccio con la carta da forno, sono scemo.
        Se, avendo la carta da forno, esco di casa senza niente sul viso, non sono comunque molto furbo.
        E così via: ci sono mascherine diversamente efficaci, ecc.
        Fosse per me, andrei a fare la spesa con lo scafandro che usano i medici quando curano i contagiati, ma dovrebbero essercene per 60 milioni di italiani, cosa impossibile.

  2. Moi scrive:

    su youtube, qualche tutorial si trova … in ogni lingua, non solo in Inglese, anzi: per ovvi
    🙁 motivi ce n’è un congruo numero in Italiano!

  3. Z. scrive:

    La libertà di spostamento va bilanciato con gli altri diritti costituzionali, come il diritto alla vita e alla salute.

    Che siano entrambi sotto grave minaccia, oggi, non credo ci siano più seri dubbi.

    Cambia web-esperto di riferimento, te ne prego 🙂

    • Peucezio scrive:

      Z.,
      io sono d’accordo con te, ma il problema è il precedente.
      E’ possibile che questa cosa ci salvi la pellaccia e ci condanni in futuro a limiti gravissimi delle nostre libertà.
      Ne sarà valso la pena? Forse sì (o quasi sicuramente, visto che si tratta della pellaccia), ma bisogna comunque saperlo.

      Tu ricordi dirottamenti aerei in Occidente dopo l’11 settembre (cioè vent’anni fa)? Per quale cazzo di motivo in quegli anni hanno introdotto dei nuovi tipi di controlli e limitazioni e non li hanno più tolti, rendendo più disagevole viaggiare?

      • Roberto scrive:

        Semplicemente per evitare nuovi dirottamenti!

        • Peucezio scrive:

          Quindi per evitare nuove pandemie dovremo andare in giro con la mascherina per i prossimi decenni?

          Le emergenze sono emergenze.
          E in questi anni non c’è un’emergenza dirottamenti.

          • Francesco scrive:

            NO Peucezio

            quando finirà l’epidemia da CV19 torneremo ad avere libertà di assembramento e di viaggiare.

            forse ci saranno più controlli – spero sanitari e statali – su dove siamo in ogni momento, per essere pronti alla pandemia successiva

            l’idea non mi entusiasma ma è sempre meglio che crepare

            e gli ospedali saranno riorganizzati per evitare nuove Alzano Lombardo

            sugli aeroporti mi pare definitiva la risposta di Roberto: è come chiedersi perchè abbiamo le serrature alle porte

        • PinoMamet scrive:

          In questo la vedo come Peucezio. A forza di “sicurezza” rendono la vita scomoda e impraticabile. Va bene le emergenze; ma per il resto i legislatori-
          e i paurosissimi italiani di oggi, cresciuti a forza di copritibene e nonfareilbagnodopomangiato- si rassegnino finalmente al fatto che la vita non è sicura.

        • Roberto scrive:

          Non mescoliamo le cose però

          Le misure di sicurezza negli aeroporti restano perché il giorno che le tolgono il primo minchione che passa sale su un aereo con una bomba, e a me scoccia molto di più che il mio vicino abbia una bomba addosso piuttosto che togliermi le scarpe

          Per sta cacchio di peste una volta finita sarà finita

  4. guido doria scrive:

    Giustamente non confondiamo l’epidemia che c’è e il ” biscotto ” che attori umani ci intingono.
    Premesso che non esistono, salvo nella neolingua, governatori ma presidenti delle regioni, l’Italia non è l’Ungheria.
    E’ saltato il paradigma, cioè ciò cui ci si riferisce, della globalizzazione neoliberista.
    La biologia non conosce nè rispetta nè confini nè ” catene del valore”, sempre nella neolingua.
    Grande occasione.
    Guido Doria

    • PinoMamet scrive:

      “Premesso che non esistono, salvo nella neolingua, governatori ma presidenti delle regioni”

      Applausi!!

      Non sai quanto odio quel termine, “governatori”, così scemo, popolaresco, televisivo e americaneggiante.
      (Sì, lo so che la parola “governatore” non l’hanno inventata negli USA, ma qua è stata importata apposta per strizzare l’occhio al pubblico leghisteggiante, affamato di sceriffi e balle sull’autonomia).

    • Z. scrive:

      L’antipatia per “governatore” in luogo di “Presidente della Giunta regionale” è condivisa da tutta la chelebecchità 🙂

      • Moi scrive:

        Esatto : e non solo “Governatore”, anche se è tra le più irritanti in assoluto !

      • Francesco scrive:

        a me, in quanto solitario Chelebeccano Secessionista, piace un sacco!
        la uso apposta pur sapendo che è sbagliata

        PS domani inizia la Settima Santa, per i cattolici

      • Peucezio scrive:

        Z.,
        “L’antipatia per “governatore” in luogo di “Presidente della Giunta regionale” è condivisa da tutta la chelebecchità 🙂 ”

        Ma no, io non la trovo così terribile.
        Non mi dispiace un linguaggio un po’ spiccio e semplificatorio, rispetto alla solita farragine italiana.
        Fosse per me, potrei pure chiamarli “capi tribù”.

        • PinoMamet scrive:

          Proprio tu, Peucè??

          Io comunque il linguaggio spiccio e semplificatorio lo vedrei in bocca a un generale o che so, un brigadiere dei carabinieri.
          Ci sono ambiti e ambiti.

          Non dico che le leggi debbano raggiungere i vertici di incomprensibilità di certe formulazioni italiane (nelle quali il lessico conta forse meno della sintassi per raggiungere la desiderata oscurità);

          Ma caspita, “presidente” mi sembra abbastanza chiaro!

          A semplificare ulteriormente mi sento preso per il culo.

          Ma forse chi ha inventato “governatore” aveva in mente quell’idea per cui l’interlocutore si adegua al linguaggio che usi con lui, e perciò vs trattato come un bambino, quando vuoi fregarlo.

          • daouda scrive:

            se vuoi chimarli capi tribù devi accodarti ad una riclassificazione regionale, altrimenti si chiama, in effetti, stato: né più né meno

          • Peucezio scrive:

            Beh, però c’è un fattore di brevità, economia: “presidente” da solo è ambiguo (ci sono presidenti di tantissime cose), mentre “governatore” per designare lo specifico ruolo del presidente della regione è più semplice e univoco.
            Semmai il problema lo vedrei nella solita soggezione culturale verso il mondo anglosassone e, su questo, vi do pienamente ragione.

            Però, Z. ne dovrà convenire, spero, lo stesso discorso vale per il suo partito, il cui nome è una squallida dimostrazione di servilismo culturale verso gli USA, che, come nome di un partito politico, è molto più grave, perché i nomi dei partiti politici ne sintetizzano gli indirizzi e quindi hanno un valore ideologico.
            E’ peraltro grottesco che un partito che dichiara di voler afferire alla sinistra, prenda come modello proprio quello del partito “di sinistra” del paese campione dell’ultraliberismo e fortissimamente ostile allo stato sociale.
            O, meglio, in realtà è del tutto normale, perché oggi il compito della sinistra, anche in Italia, è fare l’interesse dei ceti socialmente privilegiati.
            Ma non è una bella cosa, né il nome, né il fatto.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Chi sa chi lo ha inventato?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Guido Doria

      “Giustamente non confondiamo l’epidemia che c’è e il ” biscotto ” che attori umani ci intingono.”

      Esatto.

      Ma il biscotto che ci stanno intingendo è enorme, e cambierà la storia.

      • guido doria scrive:

        Si !
        E’ il salto di paradigma.
        Verso dove?

      • daouda scrive:

        E’ già cambiata la storia, non cambierà nulla, ma solo la presa di coscienza generale della propria angustia, ugualmente slatentizzata, determinerà la presa in atto dello spettacolare integrato finalmente

    • habsburgicus scrive:

      l’Italia non è l’Ungheria.

      è molto peggio, infatti….
      in Ungheria qualche diritto sussiste, quantomeno !

  5. roberto b. scrive:

    A proposito della situazione brasiliana, un approfondimento:
    http://www.gennarocarotenuto.it/28618-in-brasile-bolsonaro-resta-presidente-ma-non-fara-piu-danni-sul-coronavirus/
    L’autore dell’articolo, docente universitario, ha una buona conoscenza di cose latinoamericane

  6. habsburgicus scrive:

    al presidente democraticamente eletto tutti i poteri, ma non il titolo.

    vi sono alcuni illustri precedenti…
    quando nella primavera 1965, le Forze Armate indonesiane (eccitate dalla CIA ma anche mosse da constatazioni proprie) decisero che era ora di dire basta alla politica comunista (e filo-cinese, perché tra i due marxismi allora in competizione Djakarta* propendeva per quello estremista di Pechino e non per quello più rassicurante di Mosca) di Soekarno, assunsero tutti i poteri e li affidarono al gen. Soeharto ma, per ragioni di prudenza, Soekarno ancorché privato di ogni potere fu mantenuto alla guida formale dello Stato sino al 1967..
    Soeharto eliminerà il PKI in un bagno di sangue in quello stesso 1965 (si parla di qualche milione di esecuzioni !) e diverrà poi Capo dello Stato dal 1967 sino alla fine dei Novanta (mi pare 1998)
    ostilissimo a Mao, mantenne buone relazioni con i sovietici (che, a quelle latitudine, capirono infine quel che mai vollero comprendere qui..ovvero che Marx non andava importato, se si voleva mantenere degli amici !)..molto più tardi, a Marx rinnegato, ristabilirà buone relazioni con Deng

    *io prediligo la vecchia e “storica” grafia olandese del “bahasa Indonesia” dove “oe” sta per “u”, “dj” sta per “j” e “j” sta per “y”; oggi, purtroppo, è più diffusa la neo-grafia inglese
    Jakarta in luogo di Djakarta
    Sukarno in luogo di Soekarno
    Suharto in luogo di Soeharto
    Surabaya in luogo di Soerabaja

  7. habsburgicus scrive:

    @Miguel
    Il diritto di riunirsi liberamente, di muoversi, di commerciare.

    giungendo a livelli da fare apparire Stalin un libertario 😀
    durante gli anni della collettivizzazione, Stalin ordinò che non ci potesse spostare senza passaporto (interno, ΠΑCCΠOPT) ma che diàcine, ciò valeva per spostamenti da Repubblica a Repubblica, al limite da oblast’ a oblast’ (“regione”, la nuova unità-base sovietica; sotto la Monarchia e ancora in età leniniana vi era la “gubernija”, governatorato) ! all’interno di un rajon (suddivisione di età marxista..sotto la Monarchia vi erano gli uezdy) eri libero di spostarti !!!! non parliamo entro la tua città

    • Francesco scrive:

      c’è la peste, tosi, non facciamo gli gnorri

      tu, poi, tira fuori un pò di grida dell’epoca che scopriamo che siamo ancora lì

      salvo che i contadini credo avessero da lavorare sempre, sennò si crepava tutti di fame che era peggio

      ciao

  8. daouda scrive:

    ci sarebbe da chiedersi invece con quale proposito siano nate determinate costituzioni distorcenti i concetti illustrati, giuridicamente inconsistenti ( separazioni dei poteri a voler tornare indietro, dove si dovrebbe ), ma fattore dimenticato – ossia le altre modalità citate che fanno parte della medesima critica – c’è la finzione : una mascherina è un problema, coprifuoco è problema, guidare a destra invece che a sinistra sulla caje è un problema, quindi scrivilo subbito che è solo che non te ne frega un cazzo senza benaltrismi

  9. Francesco scrive:

    Questa mi pare paranoia allo stato puro, dovrebbe essere tipica di 15enni che hanno letto troppi fumetti in cui il virus non c’è ma un cattivone – la solita figura paterna – lo usa come scusa per imporre il suo dominio dispotico.

    Poi si cresce e si scopre che nel mondo reale ci sono davvero i piatti da lavare (o il virus).

    Ne riparliamo se tra un anno non si vota più 😀

    • Z. scrive:

      Il brutto è che ce n’è intorno ai cinquanta, e probabilmente oltre…

    • daouda scrive:

      nessuno ha scritto che tale imposizione sia eterodiretta ma soltanto suscitata, la cupola in via di formazione deve cogliere , al netto della sua esperienza, solo l’andazzo e plasmarlo di conseguenza.
      L’elettricità fu ben peggio nella storia ed a nessuno viene da piangerne. Ora , solo lo Spirito direbbe che il non piangerne sia l’unica colpa dei nuovi parametri ( e qui ci leveremmo dal cazzo i legalisti ) perché si nega la proto-caduta e la palingenesi apocalittica.
      Questo per un cristiano fa specie, per l’umano normale che ignora l’involuzione dello svolgimento funzionale della realtà invece, è solo il tiepidume il problema piuttosto che l’ipocrisia.

  10. Francesco scrive:

    IT

    peraltro, il rischio di un cambio di paradigma di tipo dittatoriale c’è ma riguarda la privacy

    quello che molti governi vogliono sapere per tracciare i contagi permette un controllo sociale mai visto nè immaginato (nè permesso dalle leggi)

    le sospensioni temporanee del diritto di commerciare o spostarsi sono robetta, a paragone

    fine IT, che non sono abituato

  11. Roberto scrive:

    Miguel

    “si è davvero imposta una dittatura planetaria che rovescia tutte le premesse dello “Stato di diritto”.”

    “Si” impersonale….è sintomatico perché la domanda più scontata sarebbe stato chi ha imposto e perché? Cioè che me ne faccio di essere il dittatore del l’ondo se tutti i sudditi sono in casa invece che a lavorare per me?

    Poi, quali sono le premesse dello stato di diritto rovesciate?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per roberto

      ““Si” impersonale….è sintomatico perché la domanda più scontata sarebbe stato chi ha imposto e perché? Cioè che me ne faccio di essere il dittatore del l’ondo se tutti i sudditi sono in casa invece che a lavorare per me?”

      Vero, è un sì impersonale: non vedo politici specifici che ci tengano più di tanto.

      La dittatura è quindi impersonale nel senso che è tecnica: è tutto un insieme di istituzioni che convergono dalla stessa parte.

      Però le cose tecniche non sono “oggettive”.

      Ad esempio, si sta decidendo adesso, in emergenza, se rilanciare le linee aeree in tutto il mondo, pagando i debiti degli imprenditori a spese del contribuente, oppure no.

      I controlli sulle persone avranno il nome delle aziende che forniranno i sistemi di controllo – in piccolo, è ciò che sta succedendo in questi giorni con Google che offre “Google Classroom”, cioè prende in mano i big data anche della vita scolastica di mezzo pianeta.

      C’è un mondo da ricostruire, e verrà ricostruito in gran fretta, con enorme dispendio di mezzi, senza discussione, su ordine dei “tecnici”. Ricordando che non esistono tecnici neutrali – se io chiamo Bill Gates e gli chiedo, come ricostruiamo il sistema scolastico, non darà una risposta neutrale.

  12. Kairobi scrive:

    Se qualcuno è interessato mollo qualche link, fra i millemila — Sostanzialmente ”le soluzioni per necessità” sembrano proprio in continuità.

    > Imperativi del Capitalismo di sorveglianza | Zuboff su FT
    > https://telegra.ph/Imperativi-del-Capitalismo-di-sorveglianza-04-03
    > «La nuova centralità della disuguaglianza epistemica segnala un passaggio di potere dalla proprietà dei mezzi di produzione, che ha definito la politica del 20° secolo, alla proprietà della produzione di significato. […] Il capitalismo della sorveglianza inizia definendo unilateralmente l’esperienza umana privata come materia prima gratuita da tradurre in dati comportamentali. Le nostre vite sono come flussi di dati. [..] Ora le persone sono diventate bersagli per il controllo remoto, poiché i capitalisti della sorveglianza hanno scoperto che i dati più predittivi derivano dall’intervento sui comportamenti per mettere a punto, radunare e dirigere l’azione verso obiettivi commerciali. »

    > Sorvegliati e contenti: così i social hanno realizzato la forma di controllo perfetta
    > https://telegra.ph/CAPITALISMO-DI-SORVEGLIANZA-02-23
    > «la tecnologia ha abilitato il passaggio da una sorveglianza mirata,
    e quindi limitata, ad una generalizzata e per di più volontaria, anche se indotta da
    un modello di business creato per farci credere di essere liberi quanto più
    condividiamo tutti gli aspetti delle nostre vite (pensiamo a tutto quello che
    volontariamente postiamo sui social).»

    > Sesto Potere. La sorveglianza nella modernità liquida
    > https://telegra.ph/Sorvegliati-e-felici-%C3%A8-il-capolavoro-del-Sesto-Potere-12-17
    > parte della recensione del libro: «ciò che più dobbiamo temere non è la fine della privacy e dell’anonimato bensì l’inquadramento in categorie in grado di determinare a priori il nostro futuro di consumatori e cittadini;»

    > L’invenzione di un’epidemia | Agamben
    > https://telegra.ph/Linvenzione-di-unepidemia-04-02-2
    > «Si direbbe che esaurito il terrorismo come causa di provvedimenti d’eccezione, l’invenzione di un’epidemia possa offrire il pretesto ideale per ampliarli oltre ogni limite.»

    > Surveillance Valley: The Secret Military History of the Internet | Yasha Levine
    > https://telegra.ph/Surveillance-Valley—The-Secret-Military-History-of-the-Internet-10-25
    > «A visionary intelligence officer, William Godel, realized that the key to winning the war in Vietnam was not outgunning the enemy, but using new information technology to understand their motives and anticipate their movements. [..] this isn’t just a story about the NSA or other domestic programs run by the government. As the book spins forward in time, Levine examines the private surveillance business that powers tech-industry giants like Google, Facebook, and Amazon, revealing how these companies spy on their users for profit, all while doing double duty as military and intelligence contractors. Levine shows that the military and Silicon Valley are effectively inseparable: a military-digital complex that permeates everything connected to the internet, even coopting and weaponizing the antigovernment privacy movement that sprang up in the wake of Edward Snowden.»

    > The internet was always intended to spy on us.
    https://telegra.ph/No-youre-wrong-The-internet-was-always-intended-to-spy-on-us-03-28

    > The Power of Big Data and Psychographics
    https://www.youtube.com/watch?v=n8Dd5aVXLCc
    Big Data + Psychographics = Targeted behavioral manipulation of each individual, using data, without that person even noticing it.

    > Il 5G spalanca la finestra di Overton
    https://telegra.ph/Il-5G-spalanca-la-finestra-di-Overton-10-25
    «Una società britannica vuole impiantare microchip in “centinaia di migliaia” di lavoratori globali.»

  13. werner scrive:

    @z
    @paucezio
    @Francesco

    Ho recuperato una proposta di modifica ai decreti emergenziali che introduce una sorta di scudo penale (e civile e contabile) per operatori sanitari, per tutti coloro che stanno gestendo la crisi sanitaria. Inoltre lo scudo penale e civile si estende anche all’assenza di dpi nelle strutture sanitarie.

    Il primo firmatario si chiama Salvini.

    Mi farebbe noiacere avere un vostro parere. Soprattutto da parte degli esperti fi diritto del forum.

    http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Emendc/1154567/1146138/index.html

    Proposta di modifica 1.1 al DDL 1776

    • PinoMamet scrive:

      Casita, mi hai preceduto!

      volevo proprio parlare di questo:

      stamattina, leggo sul FB di un amico impegnato politicamente nel PD una reazione scandalizzata alla notizia che, puntini puntini

      Salvini vorrebbe scaricare sui medici la responsabilità dei morti del coronavirus

      poi vai al link, e dice l’esatto contrario: Salvini è il primo firmatario di una proposta per proteggere i medici e gli altri operatori sanitari da ogni responsabilità nella gestione dei casi “coronavirus”.

      Ora, entrambe le proposte mi sembrerebbero parimenti demenziali, ma mi colpisce il meccanismo della demonizzazione:

      i medici sono gli eroi del momento, e quindi Salvini, essendo Il Cattivo della narrazione, deve per forza volergli male…

      • PinoMamet scrive:

        Perfettamente speculare alla narrazione di Salvini stesso:

        i medici sono gli eroi del momento, e quindi vanno protetti lancia tricolore in resta, anche se facessero i peggiori abusi…

      • Peucezio scrive:

        Non sapevo ancora di questa proposta (di cui confermo la demenzialità), ma stasera sentivo Casini su Retequattro che diceva scandalizzato che ci sono avvocati senza scrupoli (sic) che stanno promuovendo class action (ma non c’è una cazzo di espressione italiana…?) contro i medici.

        Cioè i medici secondo lui devono essere al di sopra della legge, sospendiamo lo stato di diritto e via…

        Per carità, tutto il rispetto per lo sforzo improbo che medici e infermieri stanno facendo in queste settimane e per il tributo di morti che stanno dando, ci mancherebbe!

        Ma io non credo nemmeno che non stiano facendo errori anche gravi.
        Per esempio, una cosa che non s’è capita: ma il famoso farmaco contro l’artrite testato a Napoli con successo viene usato in tutta Italia, quando occorre oppure no?
        Perché se per esempio in Lombardia non lo usano con la scusa che va testato ulteriormente e può avere controindicazioni, si tratta palesemente di una scelta demenziale, almeno per i casi più disperati, perché se uno sta morendo, mi spiegate che cavolo ha da perdere? E questo è un farmaco che interviene sui sintomi e nei casi gravi, non come quell’altro giapponese di cui non ricordo il nome, che è efficace solo all’inizio della malattia e può avere effetti collaterali molto pesanti (e in quel caso capisco lo scrupolo: tu sei all’inizio, magari te la cavi con un po’ di febbre per quattro giorni e poi guarisci e magari con quel farmaco t’incasino).

        Z.,
        ti sembrerà che io, da garantista, sia diventato manettaro: non voglio scudi per politici, per medici, plaudo alle iniziative di Taormina, ecc.
        Ma io resto garantista, solo che non voglio privilegi e impunità, anche perché un conto è essere garantisti quando il problema è Berlusconi che si scopa le belle ragazze, un conto quando ci sono di mezzo quindicimila morti in un mese.

        • Z. scrive:

          Credo che PFC – eletto nel mio seggio, anche se non grazie al mio voto: anzi, questa scelta di renzi mi ha indotto a votare LeU al Senato, cosa di cui mi sono pentito…

          dicevo, credo che abbia inteso stigmatizzare gli ambulance chaser, non di sostenere che i medici devono essere al di sopra della legge.

          Come ho già scritto, ritengo che gli scudi non siano una buona idea, e non credo proprio siano pensati nell’interesse dei medici.

          E ho anche già scritto che non metto in dubbio il tuo sincero garantismo!

          • Peucezio scrive:

            Sì, ma non ho capito quella roba ostrogota che hai farfugliato. 🙂
            Traducimela!

          • Roberto scrive:

            Ambulance chaser?

            Sono quegli avvocati americani che inseguono le ambulanze per dare il loro biglietto da visita al moribondo

            • Peucezio scrive:

              Ah, grazie!

              In realtà non ci vedo granché di male.
              Sul piano umano sì, oviamente: danno di sciacalli, ma sul piano sociale e giuridico in fondo fanno una cosa utile, fornendo assistenza legale (sia pure ovviamente per il proprio tornaconto) a malati, vittime di incidenti, ecc.

    • Roberto scrive:

      Lo scudo non mi sembra per gli operatori sanitari ma per i loro datori di lavoro.

      Così come proposto non protegge il medico ma il direttore della clinica o del servizio che fa venire l’infermiere malato a lavorare, o che non fornisce mascherine ai medici

      Capisco l’idea ma non mi pare brillante

      • werner scrive:

        Però, come nota Pino, potrebbe aiutare parecchi dirigenti delle asl lombarde a sfangarla nel post-emergenza.

      • Roberto scrive:

        Esatto

        Mi sembra uno scudo per il dirigente non per il medico

        Poi in sé “sfangarla” mi sembra su certi versi quasi normale.

        Voglio dire, ci saranno sicuramente errori gravi che meritano sanzioni, ma anche errori dovuti al fatto che comunque la situazione è veramente eccezionale. Avrei poca voglia di vedere la corte dei conti perseguire ogni cazzata

        È l’idea dello scudo generalizzato che mi lascia molto perplesso

      • Peucezio scrive:

        Roberto,
        “Lo scudo non mi sembra per gli operatori sanitari ma per i loro datori di lavoro.

        Così come proposto non protegge il medico ma il direttore della clinica o del servizio che fa venire l’infermiere malato a lavorare, o che non fornisce mascherine ai medici”

        Peggio ancora.
        Come dire: condanniamo il soldato semplice, che esegue ordini, ma assolviamo il generale.
        Il mondo alla rovescia.

        • Z. scrive:

          Un dubbio – se il mondo alla rovescia, invece, fosse pretendere che le colpe dei generali fossero scontate da loro stessi, e non dai soldati semplici (come generalmente avviene)?

          Comunque, non devi giustificarti. So che hai idee garantiste!

        • Roberto scrive:

          Z

          State dicendo la stessa cosa mi sembra

          Peucezio si lamenta dell’impunità dei generali

          • Z. scrive:

            La mia non era una critica ad Ezio, era più che altro un’osservazione generale.

            Siamo abituati a pensare che le colpe debbano ricadere sui generali e non sui soldati, e sarebbe pure giusto, ma nei fatti di solito accade il contrario…

        • Roberto scrive:

          Io devo dire che sono abbastanza combattuto

          Uno scudo così, generale, todos caballeros, mi pare un’idea quanto meno discutibile (= una cagata pazzesca)

          Ciò detto se ci sono 11000 morti, con tutta la pietà ed il rispetto per ognuno di essi, spero che non ci siano 11.000 processi penali, 11.000 processi civili e 11.000 processi contabili

          Ovvio che ci sono cose che sembrano delinquenziali (es. Lo spostare i malati covid dagli ospedali alle case di riposo come sembra sia stato fatto in Lombardia) e i responsabili, se si troveranno dei responsabili, andranno appesi per le palle.
          Ci sono comunque anche morti inevitabili, sfighe inevitabili, decisioni sbagliate con il senno di poi, e bisognerebbe accettare quest’idea

          Permettermi un esempio per chiarire meglio. Un paio d’anni mio figlio correndo durante la ricreazione si è rotto una caviglia (sei settimane di gesso). Appena tolto il gesso, giocando a scuola si è rotto un dito (quattro settimane di gesso)….ogni volta che raccontavo questa storia ad amici o parenti italiani, la prima reazione era “denuncia la scuola”. Ora, mi chiedo, perché dovrei farlo? Cosa dovrei ottenere che non si vorrà più durante la ricreazione? Certo, un po’ di sorveglianza è necessaria, ma poi? Veramente il mio interesse è che tutti stiano in classe a guardare il soffitto?

          Ecco, riprodurrei questo schema di ragionamento al caso della gestione dell’epidemia

          • daouda scrive:

            è un esperimento di ingegneria sociale.
            Lo riavremo questo inverno , troppe cose devono accadere, quel che è fondamentale è che finalmente lo spettacolare diffuso e quello concentrato di Debord si sono palesati come integrati con la migliore scusa potessero

  14. Moi scrive:

    Salvini Salvino … ?

    https://it.wikipedia.org/wiki/Salvino_Salvini_(poeta)

    https://it.wikipedia.org/wiki/Salvino_Salvini_(scultore)

    o Salvini Tommaso ?

    https://it.wikipedia.org/wiki/Tommaso_Salvini

    ————–

    SE è un altro 😉 , sarà sempre improponibile !

    😉

  15. Moi scrive:

    Coronavirus, Filippine: Duterte ordina di sparare a chi viola zone rosse

    https://www.ilmessaggero.it/mondo/coronavirus_news_filippine_sparare_zone_rosse_news-5148219.html

    ————————-

    … Articolo del 2 Aprile , NON dell’ 1 ! 😉

  16. Miguel Martinez scrive:

    Leggo sul Corriere Fiorentino:

    I carabinieri della Stazione di Chiusi Scalo sulla via Cassia Aurelia , hanno sanzionato un uomo, positivo al Covid, che era uscito di casa per andare a portare il mangime ai polli.Domenica i carabinieri, protetti con mascherina e guanti, lo hanno fermato durante un controllo. Lui era in auto. Durante il controllo il nome dell’uomo – un albanese di 35 anni – ha fatto venire in mente a un militare di avere letto nell’elenco che dei positivi residenti nel Comune. Tale elemento sarebbe comunque emerso dopo una volta consultati tali elenchi continuamente aggiornati. Alla contestazione: «Ma lei è positivo al virus?», l’uomo ha ammesso. Restituitigli i suoi documenti, i carabinieri lo hanno invitato a tornare a casa e a mandare qualcun altro a portare il mangime ai polli. Lo hanno poi lo scortato sino all’abitazione, dopo avergli contestato la sanzione amministrativa e anche il comportamento illecito, costituente reato, che verrà riferito con apposita denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena. Quel cittadino è stato fermato in auto ad un posto di controllo dei carabinieri, la sanzione amministrativa sarà dunque di 800 euro, con un 30% di sconto se pagherà entro i 30 giorni. Poi altri problemi arriveranno dal procedimento penale.

    • Peucezio scrive:

      Piucchealtro spero che non abbia contagiato i polli.
      Magari alcuni di essi sono vecchi e malati e potrebbero rischiare grosso…

      Battute a parte, è giusto sanzionare un positivo che se ne va in giro, perché altrimenti chiunque dice “vado dai polli e non incrocio nessun essere umano” e poi se ne va in giro dove vuole e magari contagia gente.
      Però, a parte i casi dei positivi, dove bisogna per forza di cose essere rigorosissimi, ci vuole fermezza, ma cum grano salis, mentre io vedo la solita rigidità italiana, che, come al solito poi, fa d’altra parte acqua da molte parti.

  17. Z. scrive:

    Invidio molto gli anarcosplayer, i ribbelli in costume e tutti quelli che concionano su come dio mio siamo arrivati alla dittatura.

    Immagino possano crogiolarsi nella loro bella casetta vivendo di rendita (e immagino che prima facessero essenzialmente lo stesso). Di certo hanno pochi problemi.

    Purtroppo hanno torto: l’Italia è piena di gente che gira senza valida ragione, spargendo il contagio, non di rado del tutto consapevolmente. In tempi men leggiadri e più feroci sarebbero stati chiusi in un lazzaretto. Oggi – sotto la spietata dittatura del sanguinario Conte – li rimandano a casa e contestano loro un delitto fantasioso (“epidemia colposa”) che non immagino neppure come si possa sostenere in giudizio. Agli altri, una sanzione di 400 euro che forse non sarà mai esatta.

    Il giorno dopo possono uscire come prima, gli uni e gli altri: e ricominciare daccapo, a oltranza.

    Che dittatura spietata e assassina!

    Nel frattempo Confindustria spinge perché gli operai tornino ad accalcarsi nei metrò e nei capannoni, e trova sponde nel governo (Renzi e i suoi). Vorrebbero riaprire tutto tra una settimana: le fabbriche, dicono, sono meno pericolose dei supermercati. E del resto, è difficile dar loro torto: se la gente affolla le strade, le piazze, le chiese (pare sia una proposta di Salvini, e spero sia una bufala) e fa addirittura piccoli cortei con mascherine (visto in TV), perché non dovrebbe andare in fabbrica?

    Oddio, oddio, che dittatura, roba che zio Adolfo e zio Beppe erano due liberali. Ci manderanno tutti nel gulasch…

    Beati i concionatori, che evidentemente stanno ben bene. Li invidio parecchio, e spero che siano consapevoli della loro fortuna.

    • PinoMamet scrive:

      Io non credo affatto che in Italia si sia arrivati a una dittatura, Z.;

      né che questa sia mai stata l’intenzione del governo. E perché mai avrebbe dovuto? com’è che da un mattino all’altro Conte si sarebbe svegliato despota?
      E del resto bisognerebbe pensare a una cospirazione planetaria, visto che quasi tutti gli altri paesi europei, e alcuni non, stanno facendo più o meno le stesse cose.

      Però non mi pare neanche giusto mettere a tacere le critiche alla gestione dell’emergenza nel nome di una superiore concordia imposta dal virus: obbedire e combattere!

      Io credo anzi che le critiche siano vitali e indispensabili, sempre.

      Una persona che va a camminare in aperta campagna, dove viene multata dai carabinieri (successo l’altro ieri, l’ha vista un conoscente) non sta spargendo il contagio, Z.; non sta spargendo proprio un bel niente.

      Sta spargendo, al massimo, un “cattivo esempio”: ci troviamo, per una serie di motivi che non vedo niente di male nel cercare (e molto di bene), ci troviamo ad affrontare un’emergenza sanitaria con degli strumenti di ordine pubblico.

      va bene, allo stato attuale delle cose è forse l’unica cosa da fare (e può essere fatta meglio, comunque);

      ma questo non significa che ogni cittadino debba essere considerato anche un delinquente, né che milioni di italiani (perfettamente sani) debbano essere demonizzati se osano lamentarsi di non poter prendere una boccata d’aria senza essere additati come assassini.

      Z., sai benissimo che ci sono moltissimi concionatori che sostengono il contrario di quelli che trovi antipatici tu;

      sostengono “stiamo in casa!”, “guai a chi esce”, “il virus uccide alla distanza di cento metri!”- e sicuramente molti di questi davvero non hanno problemi a stare a casa, né hanno problemi di perdere il lavoro…

      quindi facciamo che il discorso delle antipatie personali lo togliamo di mezzo, e proviamo a vedere davvero cosa si può fare di meglio, e se tutto è necessario e se tutto è efficace.

      • Moi scrive:

        … almeno, Zeta, ammettessi che Zingaretti ha fatto una duplice cagata !

      • Z. scrive:

        Pino,

        — E del resto bisognerebbe pensare a una cospirazione planetaria —

        “Dittatura planetaria”, in effetti, fa pensare a qualcosa di simile.

        — Però non mi pare neanche giusto mettere a tacere le critiche alla gestione dell’emergenza nel nome di una superiore concordia imposta dal virus: obbedire e combattere! —

        Non mi pare che nessuno abbia “messo a tacere” alcuna critica. Mi sembra che parlare in libertà sia un’attività molto diffusa, e che nessuno finisca in galera per questo. Come dittatura è molto benevola 🙂

        –Una persona che va a camminare in aperta campagna, dove viene multata dai carabinieri (successo l’altro ieri, l’ha vista un conoscente) non sta spargendo il contagio, Z.; non sta spargendo proprio un bel niente. —

        D’accordo. Solo che questo è vero – ad es- – per chiunque venga trovato in auto: se non esce dall’auto, non contagia nessuno. Anche chi passa col rosso a incrocio libero non fa male a nessuno. Ogni divieto si attaglia meglio a certe situazioni e peggio ad altre.

        E in ogni caso un conto è criticare la legislazione d’urgenza e/o il modo con cui si applica, un altro è straparlare di dittatura planetaria (concetto che va un pochino oltre a quello che fa il tale carabiniere, o il tale asserito trasgressore).

        — ci troviamo, per una serie di motivi che non vedo niente di male nel cercare (e molto di bene), ci troviamo ad affrontare un’emergenza sanitaria con degli strumenti di ordine pubblico. —

        Non mi sembra la prima volta nella storia. La differenza è che oggi si applicano strumenti molto blandi, come forse è inevitabile ai nostri tempi.

        — va bene, allo stato attuale delle cose è forse l’unica cosa da fare (e può essere fatta meglio, comunque); —

        Ecco, direi che questo è l’essenziale. Non vedo alternative. E ripeto, le misure attuate mi sembrano spaziare dal blando al molto blando.

        — Z., sai benissimo che ci sono moltissimi concionatori che sostengono il contrario di quelli che trovi antipatici tu —

        Ammettilo… li trovi antipatici quanto me, e forse di più! 🙂

        Gente che sostiene il contrario ce n’è, naturalmente, ma l’argomento dell’articolo è la dittatura planetaria, e per una volta sto commentando in tema.

        Sintetizzando: sono convinto che dopo ci sarà il tempo e il modo di analizzare a fondo cosa non ha funzionato, possibilmente senza scudi di sorta. Immagino verranno fuori tante cose che nemmeno sospettiamo. Ma adesso, certi discorsi mi sembrano solo acqua al mulino di chi vuole affrettarsi a riaprire le fabbriche, esponendoci ad una seconda ondata di contagi quando la prima non è ancora cessata. Sarà ben difficile convincere tutti a restare in casa, una volta riaperto, senza parlare di quanto sarà stremato il personale sanitario costretto a ricominciare tutto daccapo.

        Ormai sono convinto che andrà così, e mi preoccupa molto. Ben inteso, non sono preoccupato per me – non è il genere di cose che temo, e comunque non lascerei figli orfani né mi ritengo particolarmente utile agli altri – ma ho diversi famigliari anziani che non hanno nessuna possibilità di sopravvivere in caso di contagio.

        Quando tutto questo finirà ci sarà sicuramente tantissimo di cui discutere, e leggerò tutto volentieri.

        Adesso è altro a preoccuparmi, e diciamo pure a spaventarmi.

        Vediamo di stare attenti, e fra qualche mese discuteremo liberamente di tutte le dittature planetarie che vorremo.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Z

          “Adesso è altro a preoccuparmi, e diciamo pure a spaventarmi.

          Vediamo di stare attenti, e fra qualche mese discuteremo liberamente di tutte le dittature planetarie che vorremo.”

          Dici molte cose ragionevoli, ma il punto fondamentale è tutto qui.

          In questo periodo, non si sta decidendo solo del presente (e va benissimo stare a un metro di distanza, mettersi le mascherine, ecc ecc).

          Si sta decidendo ADESSO della ricostruzione di un mondo che sarà messo in ginocchio da ciò che sta succedendo.

          Si sta decidendo ADESSO il modello futuro dell’economia, della società, dell’informatica, del trasporto, dei rapporti globali, del turismo, dell’urbanistica del pianeta.

          • Francesco scrive:

            secondo me mica tanto, perchè nessuno dei potenti ha capito granchè e sa cosa fare per mettere le mani sul mondo

            forse uniranno vari archivi esistenti ma non sanno bene cosa farsene, di quelle informazioni

            penso allo scandalo Cambridge Analitics, che io leggo come “ai cretini puoi raccontare quello che vuoi, ci crederanno”

            e del resto i provvedimenti economici sono tutti basati sul vecchio modello, in Italia addirittura la burocrazia ottocentesca comanda ancora

            se il mondo andrà da qualche parte nuova, lo farà mentre nessuno lo capisce, mi aspetto

            • PinoMamet scrive:

              Posso osare dire che secondo me tutto rimarrà come prima?

              Di differenze, credo che ci sarà, di meglio, il vaccino contro il Covd-19.
              Di peggio, l’Italia dovrà ripagare i prestiti europei, a tasso di favore magari ma sempre prestiti, mica regali;
              però anche molti altri paesi avranno avuto le loro spese e forse si farà pari e patta.

              Ricomincerà l’inquinamento, e qualche fissatone dirà che si stava meglio quando si stava peggio, venendo presto sfanculato.

              Penso che nessuno Stato abbia particolare interesse a smantellare la propria economia…

            • Z. scrive:

              Pino,

              — Posso osare dire che secondo me tutto rimarrà come prima? —

              Non saprei fare nessuna previsione.

              O forse una sì. Forse il padronato si accorgerà di quanto è vantaggioso il telelavoro. E non sarà cosa buona per i lavoratori, secondo me.

              • Francesco scrive:

                piano a essere così convinto

                io guadagno circa 1,5 ore di vita mia, lavorando da casa

                fanno fatica a fottermi una quota equivalente di benessere, molta fatica

                e in più non devo mettere la cravatta!

              • Z. scrive:

                CVD.

                🙂

            • Roberto scrive:

              “secondo me mica tanto, perchè nessuno dei potenti ha capito granchè e sa cosa fare per mettere le mani sul mondo”

              Sono d’accordo con questa cosa

          • Z. scrive:

            In ogni epoca c’è sempre stato qualche esperto pronto a illustrarmi come i poteri forti decidevano le sorti del mondo. Ci sono abituato, né vedo perché oggi dovrebbe andare diversamente.

            Trovo invece imbarazzanti le lagne sulla democrazia sospesa, la dittatura che non ci fa uscire di casa e tutto il corollario da centrosocialista in cerca di visibilità.

            Finché non avrò lutti in famiglia, sarò educato e civile e mi limiterò a considerarle imbarazzanti.

        • Peucezio scrive:

          Z.,
          non c’è nessuna dittatura, né italiana né planetaria e su questo siamo d’accordo.
          Ma resta il fatto che queste misure, assolutamente indispensabili (almeno per come è stata mal gestita la cosa all’inizio; in un’Italia ideale l’avremmo presa in tempo, gestita da subito alla coreana e oggi sarebbe tutto aperto e avremmo qualche centinaio di morti), creano un precedente un po’ inquietante: ci risvegliamo di colpo scoprendo che le libertà individuali basilari non sono intangibili.
          Non sto dicendo che non si dovesse fare, ripeto: le conseguenze sarebbero state apocalittiche. Ma resta il fatto che la democrazia è una cosa diversa da quello che credevamo e che scopriamo di essere molto meno liberi di quanto davamo per scontato.

          “Ma adesso, certi discorsi mi sembrano solo acqua al mulino di chi vuole affrettarsi a riaprire le fabbriche, esponendoci ad una seconda ondata di contagi quando la prima non è ancora cessata. Sarà ben difficile convincere tutti a restare in casa, una volta riaperto, senza parlare di quanto sarà stremato il personale sanitario costretto a ricominciare tutto daccapo.”

          Su questo condivido in pieno il tuo timore.
          Ma il punto non è nemmeno tanto la riapertura in sé, quanto, come ho scritto nell’altro intervento, la sua gestione.
          Se noi fossimo svizzeri o cinesi o coreani, gestiremmo i pochi casi rimasti o che si riaffacciano con una tale precisione ed efficienza, che conterremmo un’eventuale nuova ondata.
          Ma invece temo che faremo le cose in modo arraffazzonato e approssimativo e possono essere cazzi amari.

          Per inciso, nessuno si chiede come mai i nostri confini non sono totalmente chiusi? Possiamo pensare di evitare una seconda ondata senza stabilire un siustema per cui nessuno straniero mette più piede in Italia e qualsiasi italiano che voglia rientrare deve farsi non una quarantena fiduciaria a casa (che è una presa in giro), ma una quarantena controllata in un’apposita struttura?

          • Z. scrive:

            Peucezio,

            — ci risvegliamo di colpo scoprendo che le libertà individuali basilari non sono intangibili. —

            I bruschi risvegli sono tipici di chi è abituato ai lunghi sonni poltroni, disse un tizio che tu dovresti conoscere bene 🙂

            Nessuna libertà è mai stata intangibile. I diritti di rango costituzionale vanno bilanciati tra loro, e per come la vedo io adesso sono – semmai – sbilanciati a favore della libertà e a danno del diritto alla vita e alla salute.

            E spero che la cosa non peggiori.

            • Peucezio scrive:

              Sul piano giuridico e anche del buon senso hai ragione.

              Ma sul piano sociologico secondo me sottovaluti la portata della cosa.
              Senza arrivare agli scenari apocalittici di Miguel, che pensa che il nostro stile di vita sia cambiato definitivamente.

              • daouda scrive:

                è un esperimento di ingegneria sociale.
                Lo riavremo questo inverno , troppe cose devono accadere, quel che è fondamentale è che finalmente lo spettacolare diffuso e quello concentrato di Debord si sono palesati come integrati con la migliore scusa potessero

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        totalmente d’accordo.

        La cosa assurda poi è che c’è lassismo su comportamenti davvero pericolosi, come l’uso da parte dei comuni cittadini delle mascherine con valvola.

        La gestione di questa crisi poteva essere ancora peggiore, ma l’impressione è che sia molto arraffazzonata e improvvisata.
        Ma io soprattutto pavento la riapertura: la faranno probabilmente troppo presto e in modo sbagliato, senza gestire in modo rigoroso i focolai rimasti con tamponi, esami sierologici, app su cellulare e tracciamenti a tappeto e costringendo al tempo stesso la gente a spostarsi, riprendere attività fonti di contagio, ecc.

        • Z. scrive:

          Peucezio,

          — Ma io soprattutto pavento la riapertura: la faranno probabilmente troppo presto e in modo sbagliato —

          E’ quello che temo anch’io. Spero che vada diversamente, altro non posso fare.

          • Moi scrive:

            … ci sono i Pro e i Contro del Primato della P0litica sull’ Economia , orbene : per almeno 50, forse anche 60, anni che c’è stato incessantemente il Primato dell’ Economia sulla Politica !

            … Ora facciamo un po’ di esperienza come “una volta” !

          • Peucezio scrive:

            Devo anche dire che stare a casa qualche settimana in più non mi fa certo piacere ma lo tollero bene.
            Ma i danni all’economia potrebbero essere veramente esiziali.
            Per questo un po’ capisco Renzi, che, d’accordo, si deve ritagliare uno spazio politico fra destra e sinistra, tutto quello che vuoi, ma sul merito non ha mica torto.
            Semmai ci vogliono mascherine per tutti gli operai, distanze di sicurezza e se ti becco ad abbassarti la mascherina, anche solo scoprendo il naso, ti appendo per le palle (in senso metaforico: tu sei capace di interpretarmi alla lettera!).

            • daouda scrive:

              preferisco che crepino tutti pe sto virus piuttosto che continuare a chiudere gli occhi davanti alle merdate quotidiane.

              Riaprite tutto e crepiamo cazzo, e se non crepiamo voglio la bomba H

            • Z. scrive:

              Peucezio,

              — Ma i danni all’economia potrebbero essere veramente esiziali. —

              Beh, certo, mica ci andate tu e Renzi ammassati in fabbrica, senza nessuna protezione.

              — Semmai ci vogliono mascherine per tutti gli operai, distanze di sicurezza e se ti becco ad abbassarti la mascherina, anche solo scoprendo il naso, ti appendo per le palle (in senso metaforico: tu sei capace di interpretarmi alla lettera!). —

              Sì, certo, e poi c’era la marmotta che confezionava la cioccolata.

              • daouda scrive:

                i danni all’economia…cos’è l’economia? I danni a chi ed i vantaggi marginali di chi?

                domande giuste che faccio ma dimentiche che si può perdere anche e che il guadamnio è un mezzo mai un fine

              • Peucezio scrive:

                Z.,
                quindi dobbiamo devastare l’economia italiana e portare alla fame esercenti e tantissimi altri italiani.

                Il problema di voi comunisti è che credete che i dipendenti statati e i pensionati, per il fatto di lavorare, anche se non producono nulla di materiale, fanno sì, col loro lavoro, che magicamente i beni si generino da soli.
                Purtroppo nel mondo reale non è così.

              • Z. scrive:

                Peucezio,

                — quindi dobbiamo devastare l’economia italiana e portare alla fame esercenti e tantissimi altri italiani. —

                Ma no, gli operai saranno tutelati con ogni presidio di sicurezza e la loro salute sarà tutelata. Ci penserai tu personalmente, durante il tuo turno sulla linea.

                — Il problema di voi comunisti è che —

                Non farmi dire quel che penso sia il tuo problema, per cortesia.

            • Peucezio scrive:

              Z.,
              comunque vedi il tuo stile comunicativo…?
              Io, partendo da una questione su cui eravamo sostanzialmente d’accordo, ho in modo del tutto pacato, senza polemica né ironia, messo in rilievo un aspetto che oggettivamente non mi pare una mia strampalata invenzione (dei problemi economici che deriveranno e stanno già derivando da questo blocco si parla da settimane e ne parlano tutti, con preoccupazione, da ogni parte politica).
              Può anche essere che rendere più sicuro il lavoro in fabbriche e imprese sia molto difficile (anche se, mentre sulla distanza di sicurezza sarei molto scettico, le mascherine, se usate da tutte le persone coinvolte, potrebbero aumentare di molto la sicurezza) e può essere persino (non lo credo, ma sarebbe una tua legittima opinione, per quanto minoritaria) che le conseguenze economiche a lungo termine del blocco siano molto sopravvalutate.

              Ma tu non hai replicato con questi argomenti, hai fatto solo dell’ironia fuori luogo, della polemica personale, non si capisce perché.
              Ti assicuro che ciò, al di là dell’amicizia e della stima, che rimane fuori discussione, risulta davvero sgradevole e non ti rende simpatico quando lo fai.

              • Z. scrive:

                Ti voglio bene, Ezio, ma ti assicuro che posso diventare ancora più sgradevole. Non credo sia il momento di giocare ai fascisti e ai comunisti.

                Devo davvero discutere del perchè riaprire le attività tra una settimana sarebbe un atto poco meno che criminale?

                Devo davvero pensare che tu creda che a ciascun operaio saranno forniti calzari, cuffia, sopravveste e mascherina? Che ciascuno di loro lavorerà in sicurezza, nel rispetto spontaneo delle regole, incoraggiato dagli scrupoli del loro supervisore?

                Io spero che si dia ascolto alle preoccupazioni dei tecnici, altro non posso fare.

              • Peucezio scrive:

                Quando gioco ai fascisti e i comunisti lo faccio in modo palese: l’ho fatto dopo, in risposta alla tua ironia, che a sua volta rispondeva a una questione che ponevo con la massima tranquillità, serietà e onestà intellettuale.
                Che è quella delle conseguenze economiche del virus.

                Se non riesci a vedere come, in questo caso, indipendentemente dal merito delle posizioni, la tua reazione sia stata del tutto fuori luogo, non so che dirti.
                Forse faccio male a prenderti sul serio come interlocutore, ma mi spiacerebbe smettere di farlo, perché, al di là di questi atteggiamenti un po’ gratuiti, sei una persona capace di analisi prenetranti e fondate, quelle poche volte in cui ti degni di gratificarcene.

  18. Miguel Martinez scrive:

    La teologia del disinfettante… mi arriva oggi questo spam:

    AGENDA DELLA SETTIMANA 26/2020
    Non vendiamo se non idee!

    Synesio è un osservatorio animato da teologi e operatori del terzo settore che monitora quanto accade nella Chiesa in materia di formazione, libri, corsi e strutture ricettive. Questa settimana ha attirato la nostra attenzione e quindi segnaliamo:

    La Zucchet Aldo srl

    opera da oltre 50 anni in ambito di collegi ecclesiastici, scuole, case di accoglienza, cliniche e comunità.

    Adottiamo un protocollo specifico per la disinfezione contro il COVID 19 mediante utilizzo di speciali macchinari generatori di aerosol di perossido di idrogeno.
    Tale sistema permette di operare in aree anche vaste e di difficile evacuazione in tempi ristretti e al contempo garantisce la rioccupazione dei locali trattati in poche decine di minuti.

    Infotel: 3271414998

    info@zucchet.it
    http://www.zucchet.it

    Dal 1998 Synesio seleziona buone notizie nella e per la Chiesa italiana e le invia ogni settimana ad un pubblico di oltre 60mila mail di persone ed enti che si sono iscritti a questo servizio di newsletter gratuite. Se vuoi proporci la tua buona notizia da segnalare nella prossima Agenda della Settimana chiedici come fare oppure guarda le offerte della settimana.

    Associazione Culturale SYNESIO – La Tenda delle Idee
    Via Carlo Alberto Dalla Chiesa, 12 – 20861 Brugherio MB Italy
    P.IVA IT04451860961 – Tel. 039.2266030 – Fax 02.700422761

  19. Miguel Martinez scrive:

    OT

    In Canada, fallisce la legalizzazione del cannabis:

    https://www.theguardian.com/society/2020/apr/05/stoners-cheered-when-canada-legalised-cannabis-how-did-it-all-go-wrong

    Un articolo interessante, scritto peraltro da una che aveva fatto lac campagna per la legalizzazione. E fa capire quanti meccanismi ci siano in ballo.

  20. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    Il Coronavirus contro i trans:

    “https://www.buzzfeednews.com/article/pdominguez/trans-nonbinary-people-coronavirus”

    devono rimandare gli interventi; quell* che usano i “binder” (strizzattette) rischiano di ammalarsi ai polmoni; e in ospedale potrebbero subire il temibile Misgendering (uso del pronome “sbagliato”).

    • PinoMamet scrive:

      E so’ cazzi…

      se questo fosse un blog politicamente corretto, dovrei scusarmi della battuta sessista, promettere di non farlo più, recitare dieci genitoreunus (precedentemente: pater) ave glori* e infine proclamare a gran voce la mia amicizia e supporto per la causa delle trans e dei trans, ma soprattutto dei pansessuali, che non sono bisessuali!!

  21. Moi scrive:

    Coronavirus a Napoli, la rabbia delle trans:
    «Siamo alla fame, scendiamo in piazza»

    Lunedì 6 Aprile 2020

    https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/coronavirus_a_napoli_e_in_campania-5156253.html

    ————————————————–

    Coronavirus, la trans: “Un cliente a sera ma così sono alla fame”

    https://rep.repubblica.it/pwa/locali/2020/04/06/news/coronavirus_la_trans_un_cliente_a_sera_ma_cosi_sono_alla_fame_-253287140/?ref=drac-1

    ——————————————————-

    Coronavirus, lunghe code alla Caritas: ci sono anche trans e prostitute
    In fila tra i nuovi bisognosi sono comparsi trans e prostitute rimasti senza ricavi nelle ultime settimane.

    Potrebbe interessarti: http://www.trevisotoday.it/attualita/trans-prostitute-caritas-treviso-1-aprile-2020.html

    • Roberto scrive:

      Stupisce che le prostitute non abbiano da mangiare? O che la Caritas dia loro da mangiare seguendo il messaggio evangelico?

      • Moi scrive:

        … la prima che hai detto ! 😉

        … cmq la colpa è dell’ Inadeguatezza della Legge Merlin nell’ Attualità Contemporanea (psicofreezata agli Anni Cinquanta, come il Femminismo stesso … almeno nelle Scuole di Pensiero più in auge !), ergo dell’ Egemonia Culturale di una Sx Moralista senza Morale ! … Nevvero, Habs ?

  22. Moi scrive:

    In Assenza di Europei di Calcio … due simpatiche Nerdate che (ma almeno Lisa Paniscus credo che le conoscesse già !) ho trovato sulla Forma del Pallone :

    _ Platone e i Poliedri Regolari, Archimede di Siracusa e … il Pallone da Calcio :

    http://utenti.quipo.it/base5/geosolid/tottipal.htm

    _ … Dicesi “Fullerene” :

    https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/ragazzi/news/2019/12/12/ha-la-forma-di-pallone-da-calcio-il-carbonio-piu-comune-nel-cosmo_cec2b1f8-d2cb-46ea-9137-a15c821caa44.html

    Ha la forma di pallone da calcio il carbonio più comune nel cosmo
    È il fullerene, si trova nelle nubi interstellari

  23. daouda scrive:

    conte slenzuola la PAsqua e paragona il riscatto alla PAsqua. Come bestemmiare in diretta e fottere la laicità dello stato con i soliti magheggi

  24. Kairobi scrive:

    @Miguel

    // Si sta decidendo ADESSO della ricostruzione di un mondo che sarà messo in ginocchio da ciò che sta succedendo.

    A parte il fatto che a me sembra un po’ più la conferenza stampa sul già deciso, piuttosto che un decidere…

    Io credo che ciò che alcuni temono, non sia affatto un problema per altri – e il fatto che adesso siano molto più spaventati da altro non cambia di molto la cosa, poichè il problema non era avvertito nemmeno prima.

    Di qui il non capirsi e la falsa apparenza di opinioni discordanti.

    Insomma: il mondo che ”sta venendo implementato” a moltissimi – temo sia la maggioranza – semplicemente va benissimo.

    • daouda scrive:

      non va benissimo a loro, ma sono stati educati così perché tutti sotto sotto lo sanno che non và manco per il cazzo.

      Ad ogni modo nessuno può più qui dentro voltare la faccia giacchè queste situazioni non saranno una tantum, e la guerra stessa è stata troppo lontana dai nostri fronti anche se ormai si dovrebbe capire che il nord del mondo fa guerra al suo popolo da almeno l’affermazione della democrazia post II guerra mondiale, l’arretramento dello stesso rispetto al resto del mondo non è un ripiego ma sempre un faro.
      LA minaccia è ad est, lo si sappia

      • Kairobi scrive:

        // non va benissimo a loro

        dici?

        io continuo a credere che alcuni non noteranno la differenza, altri lo troveranno splendido.

  25. Roberto scrive:

    Z,
    Ma perché vedi così male il telelavoro?

    • Roberto scrive:

      Io ci vedo uno svantaggio chiaro nel non vedere i colleghi perché comunque a prescindere dal lavoro, beh è una parte di socialità che mi manca molto

      Guadagno però quasi due ore di vita al giorno.

      Non è possibile per la natura delle cose che faccio, ma telelvorare un paio di giorni a settimana non mi dispiacerebbe affatto

      • Z. scrive:

        – Perché trovo profondamente malsana la commistione tra vita lavorativa e vita privata e familiare;
        – Perché disaggrega i lavoratori e li rende soli di fronte al padrone;
        – Perché rende più difficile il confronto e la collaborazione tra colleghi;
        – Perché scarica costi e responsabilità sul lavoratore;
        – Perché introduce una forma di cottimo (talvolta neppure troppo) mascherato;
        – Perché ci si aspetterà che il lavoratore sia sempre disponibile: cosa gli costa, tanto è a casa sua, può lavorare anche in ciabatte, meglio di così!

        Spero di sbagliarmi.

      • Roberto scrive:

        Si alcune cose sono d’accordo ed altre meno, quindi ritvanizzo il tuo intervento

        – Perché trovo profondamente malsana la commistione tra vita lavorativa e vita privata e familiare;
        Ok ma per questo non hai bisogno del telelavoro ahimé

        – Perché disaggrega i lavoratori e li rende soli di fronte al padrone;
        Si sono d’accordo

        – Perché rende più difficile il confronto e la collaborazione tra colleghi;
        Anche qui sono d’accordo

        – Perché scarica costi e responsabilità sul lavoratore;
        Dipende da come è organizzato

        – Perché introduce una forma di cottimo (talvolta neppure troppo) mascherato;
        Anche qui dipende da come si fa

        – Perché ci si aspetterà che il lavoratore sia sempre disponibile: cosa gli costa, tanto è a casa sua, può lavorare anche in ciabatte, meglio di c
        Beh è quello che succede già con il lavoro normale no?

        • Z. scrive:

          robéluxe,

          — Ok ma per questo [mischiare lavoro e vita privata] non hai bisogno del telelavoro ahimé —

          Non sono d’accordo. Anche se lavori 12 ore al giorno e più credo sia molto importante e molto sano distinguere gli ambienti: in azienda si lavora, a casa si sta con la propria famiglia.

          — Dipende da come è organizzato —

          Difficilmente sarà organizzato in favore del lavoratore, se non si tratta di lavoro di élite. Si accettano scommesse, di qui a qualche anno, così come sul cottimo (neppure troppo) mascherato.

          — Beh è quello che succede già con il lavoro normale no? [aspettarsi che il lavoratore sia sempre disponibile] —

          Certo, in orario di lavoro. E magari ci si aspetta pure che il lavoratore resti oltre l’orario. E pure gratis. Ma quando si chiude la porta, il lavoratore torna a casa dalla sua famiglia. Non è sempre telecontrollato e telereperibile. Ed è una bella differenza.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Certo, in orario di lavoro. E magari ci si aspetta pure che il lavoratore resti oltre l’orario. E pure gratis. Ma quando si chiude la porta, il lavoratore torna a casa dalla sua famiglia. Non è sempre telecontrollato e telereperibile. Ed è una bella differenza.”

            Hai un telefono, no? Quindi ritengono di poterti rompere le scatole con telefonate e mail anche in ferie…

        • Roberto scrive:

          Spero che ti sbagli, non ne sono sicuro, ma lo spero

          Devo ammettere che per me il telelavoro è tutto sommato positivo, proprio perché stando sempre a casa separo con ferocia tempi di lavoro e tempi dedicato alla vita, ferocia che non avevo prima

          Ma forse sono solo io così

          • Z. scrive:

            Non solo tu. Ne conosco altri e sono convinto che per le persone particolarmente disciplinate e capaci assieme i vantaggi possano superare notevolmente gli svantaggi. Ma non siamo tutti uguali…

        • Peucezio scrive:

          Z.,
          uno ha due telefoni, quello lavorativo e quello personale e, quando finisce di lavorare spegne il primo e basta.
          D’altronde anche ora, se non fai così, il datore di lavoro può romperti i coglioni telefonandoti quando non sei più in ufficio e non è che non accada in certi lavori.

          Sul disaggregare i lavoratori sono d’accordo con te.
          Sulla mancata collaborazione fra di loro, credo sia solo un bene: la collaborazione, il lavoro d’équipe, è uno dei miti dell’impresa di oggi, ma crea solo confusione e fa perdere tempo. Addò càndene tànda gadde non vasce mà dì.

          • Z. scrive:

            La fai molto facile, come su altre cose.

            La collaborazione in alcuni lavori è fondamentale. Forse non in tutti, magari non nel tuo, non me ne intendo. Ma in altri lo è.

            (Non sapevo che anche a Bari si dicesse)

            Specie per chi lavora in ambienti gerarchizzati è importante, a mio avviso, differenziare i momenti in divisa da quelli in borghese. La divisa serve anche a questo.

          • Roberto scrive:

            “Sulla mancata collaborazione fra di loro, credo sia solo un bene“

            Nel mio caso è un dramma, professionalmente intendi, senza considerare il fatto che ho colleghe carine e simpatiche 🙂

  26. Z. scrive:

    Riapriamo chiese e librerie, forza… l’importante è mettere la mascherina

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/06/le-messe-sono-un-nutrimento-i-parroci-possono-far-rispettare-le-regole-come-al-supermercato/5761101/

    Suggerirei di riaprire subito anche bar e ristoranti. Così Moi può prendere l’ape con Zingaretti e prenderlo a insulti!

  27. Peucezio scrive:

    Resta sempre la questione che noi abbiamo avuto e continuiamo ad avere (benché in declino) un altissimo numero di morti e siamo quelli che abbiamo chiuso più cose e per più tempo.
    Cioè abbiamo avuto gli svantaggi della chiusura totale, senza risparmiarci un’ecatombe.
    Probabilmente si era creata una situazione in cui non poteva avvenire nulla di diverso (tranne sfumature), ma il giudizio complessivo non può essere positivo (non tanto e non solo per colpa del governo o dei governi regionali, che pure qualche grosso varione l’hanno fatto, ma anche di tutta un’eredità di smantellamento della sanità, smantellamento della protezione civile – due regali montiani – più l’atavica farraginosità italica, l’indisciplina, la poca efficienza, l’approssimazione, più infine – e questo non è colpa di nessuno – l’impreparazione di fronte a un evento nuovo, almeno negli ultimi decenni, cui si aggiunge, ahimè, la tendenza, connaturata alle società capitaliste contemporanee, a strutturarsi più per il breve periodo che per il medio-lungo e quindi a non attrezzarsi adeguatamente per le situazioni eccezionali o rare).

    Ora credo si stia cominciando a capire che bisogna fare più tamponi, esami sierologici a tappeto, cominciare a dare il patentino di immunità ai guariti (ormai siamo vicini a una totale sicurezza scientifica in merito, almeno per una buona manciata di mesi), le app che controllano i movimenti, il monitoraggio delle potenziali catene di contagio e dei focolai, tutto ciò insomma che serve a circoscrivere e controllare, anziché tenere tutto chiuso indistintamente. La Corea del Sud dimostra che è possibile. Non ancora, da noi in Italia, coi numeri che abbiamo (semmai dovevamo farlo alle prime avvisaglie), ma, se fatto seriamente, quando avremo, chessò, contagiati nell’ordine delle centinaia (effettivi) e non dei centomila e rotti (che in realtà sono probabilmente almeno un milione) come oggi, si potrebbe fare (e auspico che si faccia, perché è l’unico modo per rendere compatibile una vita economica e sociale semi-normale con un contenimento molto forte dei contagi e dei decessi).

    Ma per farlo ci vuole anche un cambio di mentalità: non è solo un fatto tecnico. Ci vuole flessibilità, intelligenza, prontezza ad adattarsi alle situazioni, insomma, il contrario della rigidità burocratica italiana, che elabora un protocollo (spesso farraginoso) e poi ci si attacca come a un feticcio intangibile e in questo modo il movimento della macchina pubblica diventa lento, impacciato, poco reattivo, maldestro, l’esatto opposto di ciò che serve in una situazione di emergenza, caraterizzata oltretutto dall’interazione di molti fattori complessi (le dinamiche epidemiologiche, sociali, economiche, giuridiche, ecc.), che richiedono risposte mirate e fluide.

    • Z. scrive:

      Credo che solo alla fine, e nemmeno subito, si potrà tentare un’analisi obiettiva su ciò che non ha funzionato.

      • Peucezio scrive:

        Invece sarebbe urgentissima, perché serve per capire come correggerlo e in questo modo salvare vite e anche consentire una graduale riapertura, per evitare catastrofi economiche.
        E comunque per salvare vite, che mi sembra basti già da solo come motivo.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Siamo gli unici, insieme a cinesi e coreani, ad avere una curva discendente. L’epidemiologia (ed il contenimento delle epidemie) è più uno studio di funzioni che una conta di dati assoluti.

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