Clochard, paura e xenofobia

Su questo blog si discute da tempo su un tema a mio avviso fuorviante: la presunta violenza  xenofoba che si starebbe diffondendo in Italia.

Il mio problema è questo: vedo in questo periodo seri problemi per gli stranieri; tra questi, non vedo affatto il problema di ciò che comunemente si chiama “violenza“, cioè giovinastri palestrati che si divertirebbero a picchiare la gente. Ma se lo dico, passo subito per un apologeta di tale presunta violenza.

Quindi, lasciatemi fare un ragionamento un po’ più ampio.

Innanzitutto io sono convinto che gli stranieri di ogni sorta oggi rischino di incontrare sempre più problemi.

Chi mi conosce, sa che seguo da due decenni le incredibili vicende di una donna zingara, poliomielitica, piantata dal marito (zingaro), con tre figlioli e senza lavoro.

Bene, in questo periodo, lei ha sempre più problemi a ricevere assistenza, a pagare l’affitto della casa popolare in cui risiede.

Oppure penso alla famiglia di singalesi musulmani che frequenta il nostro giardino.

A casa sua, immagino che se lo acchiappassero i buddhisti, gli rifarebbero i connotati; ma da noi, che siamo più buoni dei buddhisti, faticano a trovare qualcuno che affitti loro casa, tanto che una di noi è dovuta intervenire per garantire per loro.

Questi sono problemi e anche drammi veri, che toccano la cosa più importante: il tetto.

Alcuni critici della “xenofobia” si sono invece fissati sulla presunta violenza fisica contro i migranti.

Ora, ci sono stati davvero degli episodi in cui alcuni autoctoni hanno usato violenza fisica contro stranieri.

Gli episodi di segno contrario sono ovviamente molti di più, non perché gli stranieri siano cattivi, ma perché in genere, se i ricchi hanno gli avvocati, i poveri hanno i pugni.

Per rispondere… innanzitutto, la violenza è una roba da giovani.

E la nostra è la prima società nella storia che non ha giovani. O meglio, i pochi esemplari coccolatissimi che ci sono in giro, sono tipo gatti da mostra:

Insomma, il “giovane” medio, magari trentenne,  è questo qui:

Barrate la casella:

– a me me fa paura

– un coglione così lo spazzo via con la scopa

Certo, in un paese di sessanta milioni, capita pure che qualche gattino da esibizione tiri fuori le unghie, ma siamo sinceri, significa davvero poco.

Chi parla di violenza xenofoba evidentemente non ha mai parlato in vita sua con uno xenofobo. Che ricordiamo, non vuol dire uno che odia gli stranieri. Vuol dire uno che ha paura degli stranieri.

Tutti pensiamo che i nostri avversari – chiunque siano – siano motivati da un puro istinto distruttivo.

I Giudeomassoni agiscono per puro, disinteressato, odio contro Dio. Sanno che Lui esiste, lo odiano e passano il loro tempo a fargli la guerra.

Gli Islamici odiano la Nostra Civiltà.

E ovviamente i razzisti odiano i Diversi. Pur di fare male a un Diverso, sono disposti a rischiare anni di galera.

E invece, il grande motore è sempre la Paura.

Su questo, ho la fortuna di avere un osservatorio privilegiato.

Infatti,  io frequento i più razzisti, i più accessi estremisti di destra, i più esaltati esaltatori di Salvini, di tutta Firenze.

Anzi, diciamo quasi gli unici di Firenze (a parte il 70% di fiorentini che dice che “Salvini è uno schifoso fascista e noi per Mussolini non voteremo mai, ma sugli stranieri Salvini ha ragione“).

I razzofascinazi di Firenze si confidano con me senza problemi, vista la mia pelle chiara, per cui non si rendono conto che io sono messicano.

Parlo ovviamente dei clochard di Firenze.

Il clochard medio non è giovane: ha passato i quaranta, cinquant’anni; ma soprattutto ha passato il picco della vita. Almeno in questo, è un perfetto occidentale moderno.

Di solito, ha fatto l’operaio, ha alle spalle un licenziamento drammatico, un’ex-moglie che lo odia, figli scomparsi nel nulla, la certezza di nessun futuro e molto alcol. Assieme a  scarsissima attitudine al mercato.

Si trova a doversi improvvisare una vita che dovrebbero fare solo i giovani atleti.

Con i capelli bianchi e il fiatone, deve arrampicarsi su treni parcheggiati di notte in stazione, per trovare posto per dormire, sapendo che in qualunque momento potranno arrivare i cani della polizia ad abbaiargli addosso.

Oppure si mette a dormire sulle sedie dritte della sala d’attesa dell’ospedale, e se lo sbattono fuori da lì, gli tocca dormire sotto la pioggia sulle panchine.

Ora, io vi potrei dire mille cose antipatiche sui clochard. Ma ho un ricordo brutto delle poche notti che ho dovuto passare in circostanze simili; ed ero molto più giovane di loro, quando mi è successo.

Il clochard possiede poche cose, che ogni notte vengono minacciate dai ladri.

Il clochard non è come noialtri, che ogni notte possiamo rifugiarci dietro quattro mandate: il pericolo, per il clochard, è la normalità.

I ladri non sono scemi: il vero ladro ruba saggiamente al più debole.

L’ho visto anche dentro i campi Rom, che i primi a cui gli zingari ladri rubano sono gli zingari fessi. E fanno bene, perché i gagé, i non zingari, sono molto più pericolosi.

Una parte dei ladri sono clochard appena un gradino al di sopra, ma più spesso sono stranieri, perché nei giardini la notte ne girano parecchi.

Pensate che il clochard medio, a differenza di me e di te, non si porta dietro soltanto qualche soldo; si porta dietro tutta la vita.

E quando lo derubano, non scompaiono solo i pochi eurini che ha racimolato. Scompare magari anche l’unica foto rimastagli del proprio figlio.

Qui mi vengono in mente i mondi di mezzo: il clochard non ancora del tutto alcolizzato, dichiaratamente anarchico e di sinistra, ex-educatore di cooperative, antifascista/antirazzista, che una notte si è trovato a difendere un altro clochard.

L’altro clochard era un ex-editore piccolo piccolo quasi-ottantenne (sempre un matrimonio andato  a male), comunista guevarista, intellettuale brillante e insopportabile, rompiballe pauroso con le sue teorie su Marx, che dormiva su una panchina; e il suo aggressore era un albanese sveglio e furbo.

L’anarchico disse all’albanese che lo avrebbe ammazzato, se avese osato derubare il comunista; e l’albanese non osò. Perché in una certa parte del mondo, la violenza, o la minaccia della violenza, non è l’eccezione. E’ tutto.

Il clochard cerca assistenza, e qui ci sarebbe molto da dire su come i clochard cerchino di manipolare, di scroccare, di ottenere, oppure dall’altra parte rinuncino (come lo splendido amico poeta bakuniniano e barbuto) a chiedere ciò che sarebbe loro dovuto.

Fatto sta che quando si abbassano a chiedere, si trovano davanti una lunga fila:  c’è la zingara con otto figli, c’è il robusto giovane ghanese che non è nemmeno alcolizzato; e poi come fa un ex-operaio delle fonderie a fingersi un Perseguitato Razziale e Politico?

Però se ci sono solo dieci posti letto, e ci sono dieci più perseguitati di te, e pure più intelligenti (per esperienza, ho sempre sostenuto la teoria molto azzardata che i neri siano più intelligenti dei bianchi), tu clochard sei condannato a dormire la notte dopo sulla panchina.

Tifare per la destra a Firenze è una bizzarria, come convertirsi all’Islam nel Wyoming.

Ma i clochard se ne fregano notoriamente di ciò che pensano gli altri, non hanno nulla da perdere se non le loro paure, e quindi costituiscono la quasi totalità dell’estrema destra nel feudo del Partito Unico.

Se tifano in massa per Salvini, non è perché Salvini ha fatto loro il lavaggio del cervello; al contrario, è perché Salvini esprime in piccola parte la loro rabbia. E siccome Salvini in questo momento è Stato, esprime anche qualcosa della necessità di delegare ad altri la propria vita.

Che è l’essenza di quell’obbrobrio che si chiama democrazia rappresentativa.

Questa voce è stata pubblicata in esperienze di Miguel Martinez, Firenze, migrazioni, neofascisti, riflessioni sul dominio, rom o zingari e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

522 risposte a Clochard, paura e xenofobia

  1. Z scrive:

    Un modo come un altro di farsi pubblicità.

    http://bologna.repubblica.it/cronaca/2018/08/23/news/diciotti_esposto-204738845/

    Secondo me dovrebbe pagarli Salvini, per riconoscenza 🙂

  2. habsburgicus scrive:

    ottimo post, godibilissimo !
    al livello di quelli dei tempi d’oro del blog !
    poi non so se veramente i clochards fiorentini sono salviniani..ma, a questo punto, direi che è irrilevante 😀

  3. Z scrive:

    Miguel,

    la tua analisi è, come di norma accade, molto interessante.

    Solo non vedo perché debba essere contrapposta alla rilevazione di altri fatti, tra cui l’aumento degli atti di violenza contro gli stranieri (di cui ha parlato ieri anche il Procuratore di Torino).

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Z

      “Solo non vedo perché debba essere contrapposta alla rilevazione di altri fatti, tra cui l’aumento degli atti di violenza contro gli stranieri”

      Non riesco a spiegarmi.

      A me interessa molto poco l’aumento o la diminuzione di eventuali fatti isolati di cronaca.

      Un tizio a Parigi ammazza la mamma e la sorella, gridando Allahu Akbar.

      Il fatto è bruttino, sicuramente. Ma indica che mamme e sorelle di tutta la Francia sono sotto una nuova e diretta minaccia?

      Trovo molto più significativo il fatto che in tanti quartieri francesi si incendino regolarmente le auto e si prendano a sassate i vigili del fuoco che vengono a spegnere l’incendio, perché indica l’esistenza di un’ampia realtà condivisa da migliaia di giovani.

      Allo stesso modo, se un fiorentino spara a un senegalese sul ponte, il fatto è grave come cronaca. Ma sarebbe molto più grave se, ad esempio, nel mio quartiere, gli studenti impedissero fisicamente a un ragazzo senegalese di entrare a scuola.

      Ora, quando ho sentito, che so, di genitori che si lamentavano di bambini zingari nella classe dei loro figli, il motivo è sempre legato alla “paura” e non all'”odio”: ruberanno? porteranno malattie? porteranno mio figlio sulla cattiva strada? O semplicemente vanificheranno l’anno scolastico, visto che gli insegnanti saranno impegnati tutto l’anno a tenere a freno gli zingari.

      Sono tutte paure discutibili, ma sono appunto paure.

      E se vogliamo combattere queste paure, partiamo dal riconoscerlo, non dall’accusare chi le prova di sentimenti che lui non sente di provare.

      • Z scrive:

        Miguel,

        — A me interessa molto poco l’aumento o la diminuzione di eventuali fatti isolati di cronaca. —

        Questo lo posso capire, ma io non penso che si tratti di fatti isolati di cronaca.

        La mia opinione vale poco, in effetti, ma quella del dottor Spataro, che ha sottomano dati approfonditi e storici, credo che sia rilevante.

        Peraltro non penso che chi si diverte a picchiare un gambiano lo faccia perché lo teme: anzi, al contrario, penso che lo faccia per divertirsi e perché convinto di poterlo fare impunemente.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Z

          “Peraltro non penso che chi si diverte a picchiare un gambiano lo faccia perché lo teme:”

          Io penso che possiamo basarci solo su due cose, per dare un giudizio in merito:

          1) le confidenze che ci fanno le persone che adottano determinati comportamenti

          2) essendo gli esseri umani relativamente simili tra di loro, immedesimarci in qualche modo in loro.

          Per quanto riguarda il primo punto, la quasi totalità dei molti italiani che conosco io che ce l’hanno con gli stranieri, esprime qualche forma di paura, quando comunicano i propri sentimenti.

          Per quanto riguartda il secondo punto… io contengo in me potenzialmente la maggior parte delle pulsioni che portano gli esseri umani a fare le cose più strane, e anche le peggiori.

          Ad esempio, io capisco perfettamente il miliardario che sfrutta innumerevoli schiavi in miniera. Certo, mi fermo molto prima, per una serie di motivi (tra cui la pigrizia), ma capisco il senso di sicurezza che dà il denaro, il piacere di riuscire a fare qualcosa, l’amore per il gioco e il rischio (che contrasta con il primo punto e complica quindi le cose), la capacità di trovare giustificazioni (tipo, “se non ci fossi io a dare loro lavoro, morirebbero di fame”) e così via.

          Se ragioniamo così, non è tanto difficile immedesimarsi anche in chi “ce l’ha con gli stranieri”, senza dover tirare in ballo il “piacere di picchiare gambiani”. Forse tu lo provi, io personalmente no.

          • Z scrive:

            Miguel,

            ma infatti: vessare i più deboli e i più indifesi e isolati – e divertirsi a farlo – è cosa diffusa e umana. Mica serve Belzebù.

            Ed è umano, ci insegni, il piacere dell’abbandonarsi alla violenza.

            Convincersi di poterlo fare impunemente, data anche l’ostilità sempre più diffusa verso gli immigrati, immagino aiuti.

            Conosco tante persone che si comportavano così da giovani. Non con gli immigrati, all’epoca ben pochi, ma con chi veniva considerato debole, isolato e marginale. Sicché i fatti denunciati dal Procuratore non mi stupiscono.

            Insomma, forse non stiamo dicendo cose troppo diverse, per una volta…

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Z

              “Conosco tante persone che si comportavano così da giovani. ”

              Colgo il tuo punto di vista, e sicuramente hai ragione.

              Esiste il piacere della sopraffazione, e probabilmente ce l’abbiamo tutti, più o meno controllato da altre pulsioni.

              E probabilmente ci sono episodi come quelli che descrivi.

              Però in Italia (a differenza dell’Inghilterra) si distingueva nettamente tra “la politica” e “gli sciroccati che picchiano i clochard”.

              Per darti un’idea di cosa intendo per politica: Theodor Lessing non era un clochard, né un poveraccio; era un intellettuale complesso, di origine ebraica, che mescolava tante idee della sua epoca – un antimaterialismo romantico, la lettura di Nietzsche, le idee di Klages sulla Vita contro lo Spirito e il sionismo nascente; e i suoi migliori amici erano gli intellettuali di “destra” tedeschi.

              Lessing nel 1925 scrisse un articolo critico del Presidente Hindenburg, cosa che portò migliaia di studenti a minacciare di trasferire la propria iscrizione a un’altra università, se lui non fosse stato licenziato dal suo incarico di professore.

              E così l’università lo dovette licenziare; e otto anni dopo, quando lui si era rifugiato in Cecoslovacchia, due giovani tedeschi lo assassinarono.

              Ecco, questa per me è politica; e francamente non vedo segni di questo tipo in Italia.

              • habsburgicus scrive:

                un articolo critico del Presidente Hindenburg

                sai, per caso, quali fossero le accuse che faceva a Hindenburg ?
                in quanto non é impossibile che fossero vere 😀
                Hindenburg divenne presto una figura mitica, al di là della valutazione critica
                ma in novembre 1918 hindenburg potrebbe essere criticato DA DESTRA
                e fece qualche allusione, dall’esilio di Doorn Wilhelm II, reticente però..timoroso anch’egli, l’ex “Supremo signore della Guerra” (Oberster Kriegsherr) del Mito che era ormai Hindenburg…si basi, senza che Hindenburg lo volesse ! Hindenburg divenne un Mito al di là del volere di Hindenburg !
                e non mi stupirei che nel caso di questo Lesseng Hindenburg-persona avrebbe volentieri perdonato, laddove l’Hindenburg-Mito fu interpretato dai suoi settatori come richiedente vendetta !

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Habs

                “sai, per caso, quali fossero le accuse che faceva a Hindenburg ?”

                Conosco la storia da un bel saggio di Nitzan Lebovic, studioso ebreo che ha perso un sacco di parenti nel massacro, ma ha un grande rispetto per la cultura tedesca di quegli anni… lo troverai su Bookos, che ben conosci!

              • habsburgicus scrive:

                @Miguel
                grazie !
                guardo subito

            • Z scrive:

              Miguel,

              temo che il nesso mi sfugga!

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “temo che il nesso mi sfugga!”

                2018, un singolo italiano fuori di testa, ubriaco, si diverte a picchiare un ghanese, e viene arrestato.

                1925, mille studenti si organizzano per cambiare vita pur di obbligare il professore ebreo a dimettersi, e non si giustificano dicendo “era una goliardata”, si giustificano, “avevamo moralmente ragione!”

                Ecco che uno scontro etnico diventa politico e reale (e ho volutamente parlato di un episodio molto minore e dimenticato, che indica però il grado di coinvolgimento, anche morale, delle persone).

              • Z scrive:

                Miguel,

                in realtà non parliamo di un singolo italiano, ma di un fenomeno ripetuto e in crescita.

                Si può argomentare una tesi diversa, immagino, ma la storia di Lessing – certamente interessante – è un argomento che fatico a capire.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “la storia di Lessing – certamente interessante – è un argomento che fatico a capire.”

                Mi è sembrato un modo di far capire cosa sia davvero un conflitto “etnico”.

                Lessing non fu accusato di violenza carnale, di furto o di tutte le altre cose di cui in Italia si sospettano gli stranieri. Fu accusato di aver offeso il Capo di Stato della Germania, in nome degli interessi della propria etnia.

                In Italia, direi che c’è “emergenza violenza razzista” quando gli studenti di un liceo impediscono a uno studente senegalese di entrare a scuola, perché avrebbe offeso il presidente della Repubblica.

              • Z scrive:

                Miguel,

                l’ostilità razziale, come ogni tipo di ostilità, può manifestarsi in forme diverse.

                Una è quella della vicenda Lessing, ma non l’unica.

              • werner scrive:

                “e non si giustificano dicendo “era una goliardata”, si giustificano, “avevamo moralmente ragione!”

                A questo livello però non ci si arriva d’improvviso. Il senso etico di una società cambia lentamente, ha una sua inerzia. Prima dei mille studenti ci saranno stati casi isolati di singoli tedeschi fuori di testa, ubriachi, che si divertirono a picchiare ebrei e furono arrestati.

                Quando le persone che biasimano l’arresto più che l’arrestato iniziano ad essere abbastanza numerose ecco che si stanno formando le basi perchè si verifichi un caso del tipo di quello che descrivi.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Werner

                “Prima dei mille studenti ci saranno stati casi isolati di singoli tedeschi fuori di testa, ubriachi, che si divertirono a picchiare ebrei e furono arrestati.”

                No, il processo era il contrario.

                Prima c’erano tremila studenti (maschi) in collegi semi-militari, che duellavano e obbedivano ai professori e studiavano greco antico e trigonometria e sognavano di andare in guerra e leggevano poesie romantiche (nel senso storico del termine).

                Poi in guerra ci sono andati davvero, mille di loro sono morti, mille sono rimasti mutilati e mille sono tornati a casa.

                Di questi, cento, avendo esperienza militare, hanno continuato a fare la guerra, in Baviera, in Silesia, nel Baltico, qualcuno a fianco di Ataturk in Anatolia, qualcuno in America Latina.

                Altri cento (in buona parte ebrei) sono diventati comunisti e hanno organizzato, una dopo l’altra, l’insurrezione spartachista, poi quelle armate della Sassonia.

                Il tutto con una discreta disciplina, a parte alcune fucilazioni sopra le righe.

                E dietro di loro tutti i loro ammiratori, troppo giovani per aver fatto la guerra, che li vedevano come superuomini.

                Ecco, da lì si arriva al caso Lessing. E alla fine, alla famosa Kristallnacht, il primo caso massiccio di teppismo nel senso di cui stiamo parlando.

                Peraltro, ci sono un sacco di romanzi autobiografici dell’epoca che descrivono il processo.

        • PinoMamet scrive:

          A quanto posso immaginare io tentando di immedesimarmi, e a quanto hanno detto i più espliciti dei tizi che sono stati presi per aver sparato agli stranieri, loro si sentono come dei giustizieri degli oppressi:
          “ci sono tutti questi spacciatori, i vecchi del paese hanno paura, ci sono troppe rapine, le ragazze italiane vengono violentate ecc. ecc., e nessuno fa niente!”

          • Z scrive:

            Immagino, e saranno tra i più resipiscenti al processo, se ascolteranno il loro difensore 🙂

            Altri (almeno due casi, mi pare) hanno detto che stavano pulendo l’arma; altri ancora di averlo fatto per “goliardia”.

            Comunque, ognuna di queste dichiarazioni, in sede processuale, comporta meno guai dell’ammettere di averlo fatto per divertirsi a vessare dei neri, confidando di passarla liscia (sarebbero due aggravanti, a occhio).

            • PinoMamet scrive:

              Mah, questa cosa del divertimento (che poi se ci pensi è il sinonimo meno presentabile di goliardia) mi convince poco.

              Certo, può darsi che in alcuni casi (probabilmente quelli degli “sparatori ad aria compressa”) ci siano stato anche quello;

              nel caso di Macerata credo invece che il divertimento c’entri pochissimo, e l’attentatore, che si è presentato come un giustiziere, al processo mi risulta che abbia ribadito di essere ben conscio delle sue azioni e per nulla pentito (tranne che di aver colpito delle donne, dice, mentre voleva colpire solo maschi).

      • francydafne scrive:

        Ognuno fa riferimento alla propria realtà. Lavoro in un tipico ufficio statale di una città in cui per vedere uno zingaro lo devi cercare con la lente di ingrandimento. Non esiste alcuna emergenza zingari. Eppure, tempo fa, mentre chiacchieravo con le mie colleghe all’improvviso è saltata fuori il solito geniaccio: “Io ai miei figli ho insegnato che l’unico tipo di persone da cui si devono guardare sono gli zingari perché rubano i bambini”. Ovviamente l’ho contestata, ma inutilmente, tutte le mie colleghe – manco a dirlo – la pensano come loro. Fra l’altro aggiungo che nel mio ufficio puoi distinguere fra due gruppi, chi sta dalla parte di Salvini, Forza Nuova, Giorgia Meloni e chi legge “La Repubblica”, adora Augias e si considera “di sinistra”. Ebbene, una sola cosa li accomuna: l’odio – non la paura – verso gli zingari. E’ per questo che mi ostino a considerare gli Italiani un popolo di razzisti vigliacchi, perché esiste una questione zingara. Se non esistessero gli zingari non considererei mai gli Italiani un popolo razzista, solo un popolo di mediocri che deve “qualche luce” ai vari scienziati che ogni tanto si mettono in luce con scoperte e invenzioni “all’estero” o per qualche merito sportivo, del resto una miseria impressionante. Per l’arte lasciamo perdere, manco a parlarne.

        • habsburgicus scrive:

          Per l’arte lasciamo perdere, manco a parlarne.

          ai tempi miei (mi rendo conto che regnava ancora Assurbanipal e quindi siamo in un’altra epoca :D) mi avevano insegnato che Giotto, Bramante, Donatello, Raffaello, Michelangelo, Leonardo erano italiani..e pure il Caravaggio, il Vanvitelli e financo il Canova più vicino a noi…
          o mi hanno insegnato male
          oppure consideriamo Italia solo quella post-1861 ed in tal caso potrei anche concordare (in realtà qualcosina in epoca monarchica ci fu; è l’epoca repubblicana ad avere il vuoto assoluto; dunque sì, qualora per Italia intendessimo la “Repubblica Italiana”, allora quanto scritto sarebbe verissimo al 1000 per 1000 !)
          tertium non datur
          o meglio…una terza possibilità c’è ma non mi permetto neppure di contemplarla……ovvero che siano parole in libertà sfuggite in un momento di rabbia 😀

        • PinoMamet scrive:

          Disaccordo totale con Francydafne.

          Sul razzismo degli italiani ho già detto come la penso: della razza non gliene frega niente. Forse, e dai e dai, a forza d iessere accusati di razzismo, in qualche singola persona comincia a farsi strada l’idea che la razza (ossessione degli americani, principalmente) conti qualcosa, ma si parla sempre di una decina di persone.

          è vero che gli zingari sono odiati da moltissimi (non tutti); è anche vero che degli zingari non si sa niente, e che, quando gli si fa presente (come è capitato a me) “guarda che il mio vicino di casa è Rom e lavora come giardiniere”, rispondono “ma che c’entra, non è mica zingaro, zingari sono quelli che stanno nei campi e rubano”

          anche falsissimo che in una città gli zingari devi andarli a cercare col lanternino: abitavo a Roma e bastava prendere la metropolitana (e ti cercavano loro), abito in una piccola cittadina e il “campo nomadi” è praticamente in centro (oltre al mio famoso vicino), non è che siano ‘sta rarità eh…

          sul fatto che la cultura e l’arte italiana siano mediocri, beh, dai… devo davvero rispondere?

          • paniscus scrive:

            Però fa specie che, quelli che non sopportano gli zingari, tra tutti i possibili luoghi comuni e pregiudizi che si possano invocare, vadano a pescare proprio il più bufalino di tutti, ossia la storia dei rapimenti di bambini.

            Se si limitassero a dire, che so, che bisogna stare attenti agli zingari perché scippano, rubano, e chiedono l’elemosina in modo molesto e aggressivo, beh, allora la potrei pure capire.

            NON E’ VERO in generale, riferito a tutti gli zingari… ma almeno, un fondo di verità c’è, a dire che nelle comunità rom (come le conosciamo noi, cioè quelle accampate nelle periferie urbane), l’abitudine allo scippo, al borseggio, ai furti nelle case e all’accattonaggio sia piuttosto diffusa, e che l’incidenza di questo genere di reati tra i rom sia molto più alta rispetto alla popolazione generale, o rispetto ad altre etnie minoritarie. I casi accertati di zingari rapitori di bambini, invece sono del tutto inesistenti. Non “prossimi allo zero”, ma ESATTAMENTE zero…

            Invece no, manco quello, per l’eccezione settoriale al razzismo giustificato (“io non sono razzista contro nessuno, tranne gli zingari” vanno a invocare proprio l’unica argomentazione che è sicuramente falsa!

          • PinoMamet scrive:

            Però io questa storia degli zingari che rubano i bambini l’ho sentita forse quando avevo 5 anni, poi non l’ho mai più sentita dire da nessuno prima di trovare questo blog, eh…

            dal vero mi manca. Invece sent milioni di persone che odiano gli zingari perché vivono nella sporcizia, perché non lavorano, perché rubano (generico), perchè rubano i cavi di rame (sentito milioni di volte), perché hanno troppi figli che mandano a chiedere l’elemosina o scippare…
            bambini rubati niente.
            Ogni tanto salta fuori questo mito per qualche fatto di cronaca (Denise Pipitone o qualche bambino smarrito in un centro commerciale) ma direi che non è proprio la preoccupazione principale degli italiani non-zingari…

            • Z. scrive:

              Pino,

              — Però io questa storia degli zingari che rubano i bambini l’ho sentita forse quando avevo 5 anni, poi non l’ho mai più sentita dire da nessuno prima di trovare questo blog, eh… —

              A me è capitato di sentirla, diverse volte, in tempi recenti e meno recenti.

              Poi è vero che gli zingari sono accusati soprattutto di altro: rubare, non lavorare mandare i figli a mendicare, non mandarli a scuola. Non solo dagli italiani, peraltro, ed è vero che lo zingaro che vive in una casa come gli altri e un lavoro come gli altri non viene neppure considerato “zingaro”.

              Z.

              PS: in effetti, l’unica condanna che ricordo per “furti di bambini” è il caso vicino a Napoli di qualche anno fa, che mi pare avesse peraltro come protagonista una persona fortemente disturbata, se non proprio già allontanata dalla comunità. O almeno così mi par di ricordare.

              • francydafne scrive:

                Forse ti riferisci al caso di Flora Martinelli, una rom di 16 anni entrò in casa sua per rubare e lei disse che le stava rapendo la figlia di 20 mesi. Quella ragazza ha scontato l’intera condanna e ha sempre detto che era entrata per rubare, non per rapinare. E’ l’unico caso in cui una zingara sia stata arrestata per “rapimento di bambini”, comunque quella ragazza ha detto che vuole riaprire il processo per affermare la sua verità: lei voleva rubare non rapinare

              • francydafne scrive:

                Dimenticavo…. dedicai a Flora Martinelli un sonetto l’anno scorso…..

                S’addentrò in una casa per rubare
                De’ gioielli una rom, ma fu bloccata
                Da una giovane madre, ed accusata
                Di volere suo figlio via portare.

                Una persona soltanto parlare
                Si sente, la rea sempre è silenziata,
                Perennemente muta, incriminata,
                Ben poco le rimane da sperare.

                Mentre il cinico, crudo giornalista
                Chiamando la ragazza “Prima ladra
                Di bambini” spargeva odio razzista,

                I campi rom invasi da una squadra
                Furon d’immonda plebe “perbenista”
                Che tutto arse in maniera leggiadra.
                14/XI/2017

          • Z. scrive:

            Pino,

            — anche falsissimo che in una città gli zingari devi andarli a cercare col lanternino —

            FD abita a Forlì, se ricordo bene, e lì può darsi che ce ne siano pochi. A Ravenna ce n’è qualcuno, ma direi non molti; comunque, non sono tra le minoranze che attraggono particolare antipatia.

            • mirkhond scrive:

              Ai Romagnoli quale minoranza sta antipatica?

              • Z scrive:

                Posso dirti di Ravenna: molti ce l’hanno con gli africani che frequentano la zona della stazione, soprattutto magrebini.

                Invece la comunità senegalese è molto rispettata, o almeno lo era fino a non molto tempo fa.

                Non ci sono particolari tensioni con gli asilanti, ad oggi; i tentativi di crearla sono stati accolti piuttosto freddamente, anche da destra.

            • francydafne scrive:

              Sì, di Forum Livii 🙂

          • francydafne scrive:

            Per me far ricadere le colpe di alcuni su tutti è una forma di razzismo. E’ quello che fanno le mie colleghe. Poi se nella mia cittadina trovare una zingara è un’impresa io non posso farci niente. Certo che Roma è un tantino più grandina del mio paesone

            • PinoMamet scrive:

              “Per me far ricadere le colpe di alcuni su tutti è una forma di razzismo.”

              Ah bon, in questo blog siamo abituati a sentir chiamare norreni i milanesi e khazari gli abitanti di Tel Aviv, non ci si scandalizza, ma ogni tanto usare le parole nel loro senso comune non guasta mica… 😉

              scusa un attimo, vado a farmi un caffè con l’automobile. 😉

              • Francesco scrive:

                eh no, carissimo Pino, qui mi scadi nel “duchismo”, che consiste nell’appellarsi alla correttezza fililogica per negare i fatti (sai la storia di non sono antisemita perchè gli sporchi ebrei mica sono veri semiti?)

                nella lingua l’uso determina la regola e razzismo NON significa misurare teste col compasso ma fare di ogni erba un fascio, parlando di gruppi umani

                se dico che tutti i bergamaschi sono analfabeti non posso dirmi non razzista perchè non esiste la razza orobica!

                ciao

              • PinoMamet scrive:

                Ne consegue che la cara Francydafne avrebbe fatto una srie di affermazioni razziste sugli italiani…

              • Francesco scrive:

                e anche ampiamente giustificate dai fatti!

                mica basta UN italiano onesto per dimenticare che siete tutti ladri, giusto?

                😉

                PS l’autorazzismo di solito nasce dal dolore, lo vedo come diverso dal razzismo contro altri.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francydafne

          ” E’ per questo che mi ostino a considerare gli Italiani un popolo di razzisti vigliacchi, perché esiste una questione zingara.”

          E’ una bella riflessione la tua.

          Ma forse il nucleo non è il razzismo, è un’altra cosa.

          Se io so con certezza che determinate persone fingono miseria per spillarmi soldi, picchiano le mogli, rapiscono bambini per mandarli a mendicare, cercano di manipolarmi ma mi odiano e sono pronti a rubarmi tutto quello che ho… beh, una certa antipatia la proverei anch’io. E potrei dire davvero, “non sono razzista ma…”

          Quindi il problema non sta nel “razzismo”.

          Sta nell’atteggiamento che assumiamo verso ciò che crediamo di sapere.

          Ci accontentiamo di un numero limitato di informazioni per farci una primissima idea di qualcosa; poi quando “sappiamo” come stanno le cose, filtriamo tutte le informazioni, in modo da accogliere solo quelle che confermano l’idea che ci eravamo fatti in partenza.

          Questo meccanismo è uguale in tutti i campi.

          Io ad esempio sono tra quelli che crede che “Craxi abbia rubato”. Perché lo dico? Boh, ho letto dei titoli di giornale, mi pare che ci fosse stata pure qualche condanna, lo dicevano tutti. No, non ho letto gli atti di un solo processo contro Craxi, non mi ricordo assolutamente di ciò che hanno detto le persone che lo conoscevano, non conosco le sue giustificazioni, anzi non saprei nemmeno collocare in un anno preciso i suoi delitti, non saprei nominare una sola vittima dei suoi presunti furti.

          Ma io so che Craxi rubava.

          Ora, i soldi pubblici colpiscono le emozioni fino a un certo punto; ma i bambini, le manipolazioni emotive, i furti di piccole cose, la sporcizia, queste sono cose che toccano corde profonde.

          E quindi non solo “sappiamo” che gli zingari rubano, ci emozioniamo pure.

          • francydafne scrive:

            E’ vero, però vedi, io facevo riferimento a un determinato gruppo di italiani, delle persone che lavorano con me in un ufficio statale, di istruzione medio alta, che vivono in case più che protette in una cittadina in cui la cronaca vera è veramente – per fortuna – poca cosa. Ti assicuro che la paura c’entra poco, anche perché, se tu sentissi le cose rivoltanti che dicono…. ti chiederesti se veramente la paura può portare la gente a pensare, a credere e a dire certe cose. Quando senti una di loro dire: “l’altro giorno ho visto in TV la Santanchè che andava in un campo rom, guarda, se ci sono delle persone che mi fanno veramente schifo, che mi fanno ribrezzo, quelle sono proprio gli zingari, non ne vorrei uno solo qui in Italia” ti chiedi veramente quale sia il movente che le spinge ad essere così schifosamente crude. Quando senti nelle interviste le persone dire che il tipo che ha sparato il piombino alla schiena di una bambina rom di 20 mesi ha sbagliato perché non ha usato i proiettili veri ti rendi conto che è finita. Sicuramente ci sono tanti italiani che hanno semplicemente paura come dici tu, ma allora non prendertela quando io esalto la frase di Pasolini sull’ “uomo medio” o lo scritto che Dacia Valent ha dedicato agli Italiani, io non sono razzista, ho semplicemente paura. Degli Italiani

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francydafne

              “E’ vero, però vedi, io facevo riferimento a un determinato gruppo di italiani, delle persone che lavorano con me in un ufficio statale, di istruzione medio alta”

              Capisco, in effetti hai ragione.

              Non riesco però a immaginarmi discorsi simili tra impiegiati pubblici a Firenze, forse c’è un elemento di differenza regionale, oppure una differenza tra città e provincia, ma non sono sicuro.

            • PinoMamet scrive:

              Io lavoro attualmente nel “pubblico”, con persone laureate, e i discorsi che sento sono tutti di segno opposto: che schifo Salvini, chissà dove andremmo a finire con questo governo di fascisti e così via.

              Ma per quanto vedo o sento, non riesco a immaginarmi neanche, per dire, l’elettrauto o la cassiera che dicono che hi ha sparato alla bambina ha fatto bene o altre robe del tenore di quelle riportate da Francydafne.

              Invece che gli zingari diano fastidio lo ho sentito tantissimo, che siano malvisti è tangibile, e le motivazioni però, ripeto, non sono mai (a quanto sentito di mie orecchie) il presunto furto di bambini, ma sempre il degrado, la sporcizia, e i furti.

              Del resto è l’unico gruppo etnico che sembra attirare su di sè tanta antipatia come gruppo :
              non sento nessuno che se la prenda “con i negri”, per esempio, invece molti (ma non colleghi) se la prendono con “gli immigrati” (che sono troppi e non si può accoglierli tutti e poi non è mica vero che scappano tutti dalle guerre e poi visto che sono giovani e forti che vadano a lavorare ecc.) o con “i profughi”.

              Faccio un esempio banale ma significativo: mai sentito nessuno prendersela con Balotelli perché è nero, ma perché si comporta da coglione, è troppo pagato e così via.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “Ma per quanto vedo o sento, non riesco a immaginarmi neanche, per dire, l’elettrauto o la cassiera che dicono che hi ha sparato alla bambina ha fatto bene o altre robe del tenore di quelle riportate da Francydafne.”

                Ecco, la mia esperienza è molto simile a quella di Pino Mamet.

                Però nel mondo virtuale ho incontrato spesso l’umanità descritta da Francydafne, i vecchi commenti dei “moderati” che ho collezionato qui lo dimostrano.

                Ora, quell’umanità virtuale, da qualche parte esiste anche concretamente, e infatti Francydafne testimonia che esiste.

                Di nuovo, ritorno al sospetto che ci possa essere un elmento regionale, ma non sono sicuro.

              • francydafne scrive:

                Mi fa piacere che ciò che io sento dire dalle mie colleghe non trova alcun riscontro nel vostro caso. E lo dico sinceramente! Ovviamente ho smesso da tempo di “confrontarmi” con loro e quando ci si incontra per mangiare un dolce o prendere un caffè nella sala che un vecchio direttore chiamò dispregiativamente “sala benessere” si parla di tutto fuorché di politica. Quando capita che si parla di certi argomenti saluto e me ne vado. L’ultima volta che ho provato ad affrontare l’argomento è stato qualche mese fa. E’ successo che di fronte ad un supermercato di Firenze è stata pestata una zingara, io ho scritto una lettera di “protesta” al sindaco e il Nardella mi ha risposto dopo qualche giorno. Ho mostrato la mia lettera e la risposta di Nardella alla collega che considero “più umana”, quella di “sinistra” che legge “La Repubblica” e apprezza Augias. Lei ha letto in silenzio e poi, guardandomi, mi ha detto: “Bisogna vedere se la zingara ha detto la verità o si è inventata tutto”. Avrei voluto mostrarle la denuncia che la zingara ha fatto ai carabinieri ma ho lasciato perdere, sarebbe stato tempo perso. Comunque voglio concludere dicendo un’altra cosa. L’anno scorso un amico mi ha chiesto di leggere le mie poesie che ho scritto su alcuni episodi che vedono protagonisti gli zingari una sera nel suo bar. Ho accettato. Prima di iniziare a leggerle ho fatto una lunga premessa. Poiché in alcune poesie cito alcune mie colleghe, ho preferito porre tutto sul piano dell’ignoranza più che su quello del razzismo, e per fare questo ho citato due episodi: nel primo ho ricordato la maniera poco simpatica con cui hanno sempre trattato una mia collega per il solo fatto che è sordomuta (e quindi i Rom non c’entrano nulla), nel secondo ho citato il barista del bar davanti al mio ufficio che tutte le mattine viene due volte a portare caffè, paste e cavoli vari. Ebbene, al tempo in cui la mia collega sordomuta era ancora una sua cliente, quando questo signore entrava, portava la tazzina di caffè su tutte le scrivanie e lasciava quella della mia collega sordomuta sulla scrivania del corridoio, che alzasse il culo e se lo andasse a prendere il caffè se lo voleva. Un giorno questa mia collega mi ha chiesto se potevo domandare al barista perché lei fosse l’unica persona che non veniva servita in stanza. Andai al bar e chiesi “lumi” al barista, il quale, in malo modo disse che non erano cazzi miei. Da quel giorno non ho più messo piede nel suo bar. Così ho spiegato ai quattro gatti accorsi ad ascoltare le mie poesie che il barista non era un razzista, probabilmente era un grosso ignorante, ma non un razzista, e così anche le mie colleghe, forse, alla fin fine, più che razziste sono solo ignoranti. E comunque ho chiuso anche con loro, arriva il momento in cui ci si stanca anche dell’ignoranza.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francydafne

                “Mi fa piacere che ciò che io sento dire dalle mie colleghe non trova alcun riscontro nel vostro caso.”

                Uno dei momenti più belli della mia vita fu quando strappai dal Comune di Imola il palco d’onore al Teatro Comunale, gratuito, per uno spettacolo di musicisti macedoni, a gratis.

                Invitai:

                1) una famiglia di zingari del Kosovo, di cui una parte clandestini

                2) senza dirle niente, Angela, una donna molto positiva sotto tanti aspetti, che però era la segretaria della Lega Nord di Imola.

                E per una sera ebbi la visione, da piangere dalla gioia, di tutti loro felici insieme. La Capoleghista era molto simile agli zingari come visione di praticamente tutto, e dopo pensammo insieme a come legalizzare gli zingari con cui si era capita subito.

                Infatti, essendo Leghista e non (futura) Piddina, se ne sbatteva della Legalità.

                Gli zingari si sono innamati subito della CapoLeghista, mentre hanno diffidato di tutti gli amici di sinistra che ho presentato loro.

                Ovviamente, la CapoLeghista fu espulsa in seguito dal suo partito. Mica perché era amica degli zingari, ma soltanto perché era umana, e nessun partito ha posto per un essere umano.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francydafne

                tu parli di zingari.

                E mi hai fatto venire in mente un’idea.

                Gli zingari non sono “stranieri”.

                Sono, dal 1400, i “nostri” fuoricasta.

                Abbiamo con loro un rapporto simbiotico, perverso, profondo, che non ha nulla a che vedere con questioni come i 186 milioni di nigeriani che se potessero si trasfirerebbero domani mattina in Italia.

              • Z. scrive:

                Miguel,

                — e nessun partito ha posto per un essere umano. —

                Ma no, via. Ne conosco, in diversi partiti.

                Persino nella Lega 🙂

                PS: sugli zingari stranieri, e anche a proposito di proposte bizzarre a sinistra:

                http://sociale.corriere.it/rom-la-meta-ha-cittadinanza-italiana-e-l80-vive-in-casa/

            • PinoMamet scrive:

              Del resto la maggior parte dei commenti che ho sentito contro i Rom provengono da una singola persona , di professione giornalaio, e che ha sempre votato per partiti di destra.

              Oppure da romeni.

            • PinoMamet scrive:

              Certo che se interroghi le persone in merito, perché finisce nel discorso o per casi di cronaca, trovi pochissimi che li trovano simpatici. Ma l’unico “vocale” a tal proposito, e senza essere interpellato, era il giornalaio di cui sopra.

              Boh, davvero non riesco a immaginarmi una situazione come quella di Francydafne.

              • Francesco scrive:

                beato te, a me invece riesce benissimo e con persone di tipo molto diverso

                su questo specifico tema devo spezzare una lancia a favore dei parenti catto-comunisti, che con gli zingari ci hanno a che fare per davvero

  4. Miguel Martinez scrive:

    Sempre per Z

    “anzi, al contrario, penso che lo faccia per divertirsi e perché convinto di poterlo fare impunemente.”

    Quello dell’impunità è un tema cui accenni spesso.

    Qui sono sicuramente meno competente di te, perché non so in effetti come vadano a finire i processi.

    Posso immaginare che il pakistano che picchia un bengalese (come spesso accade a Firenze), se arrestato, avrà un avvocato scrauso e dirà cose che irritano il giudice.

    Posso immaginare che il figlio del notaio italiano che picchia un bengalese avrà un avvocato molto più bravo, che lo istruisce a comportarsi bene in aula.

    Quindi non escludo in linea di principio che ci sia una maggiore impunità, ma ripeto, solo i casi concreti possono confermare o smentire questa ipotesi.

    • Z scrive:

      Miguel,

      — Quello dell’impunità è un tema cui accenni spesso. —

      Già, ma non è necessario che l’impunità sia effettiva: è sufficiente che l’agente sia persuaso di goderne.

      Anche per questo i clochard sono non di rado oggetto di vessazioni, e per la stessa ragione per cui oggi tocca agli immigrati.

      Presumo che anche a Firenze ci sia un indirizzo convenzionale per i cittadini senza fissa dimora. A Bologna è via Mariano Tuccella, morto a seguito di un’aggressione non dissimile da alcune riportate dai giornali a danno di immigrati.

  5. daouda scrive:

    Inizhiame?

    La miglior battaglia è quella che nun se giocà.
    Quanno ho dovuto ffàna para pseudo rissetta co 2 pezzi de merda musulmani rotti in culo maghrebbini a Perugia, i due, contro di me ( perché comunque l’infamità è il loro mestiere: falso individuo da falsa religgione ) continuavano a dà capocciate e provà a dà ginocchiate sur mento o quello che speraveno da pijà…Inzomma visto che io nun reaggivo se semo ritrovati a ballà in una scena patetica pé 10 metri nell’indifferenza generale , in mezzo la piazza, ma un po’ in disparte. Ringraziando Dio l’antri 3 li volevano dissuade, mica perché sò n’eroe!

    Ancora una volta il buon caro Miguel si rivela quello che è, e come poteva mancare!
    D’altronde in una società che ha annullato ogni valenza rispetto la Forza e rispetto l’Esperienza accumulata dall’uso Strategico e Consapevole di tale capacità, ribadire che i giovani non ci sono , ed i vecchi non quajano, beh, è almeno un certo tipo di…diciamo…”crimine”, una sorta di tacca, di macchia, che svela l’Inabile che cerca di cianciare.Ho perso tempo a capirne gli scopi, ma scopi non ce ne sono, se non infine dare fiato alla bocca, dato che Quegli Altri sanno trarre frutto dall’occasione comunque sia.
    Ah beh, se Allah è lo Stratega ed il Vittorioso…che inganna, mistifica e concupisce… foss’anche inebetendo…beh…io preferisco quer tizio un po’ cojone che fà vincere realmente la partita all’avversario magari facendo na figura demmerda, durante il gioco chiamato SCORRERE o VITA, e quando spazio e tempo cedono, dice semplicemente: scansate, che hai finito ( ovviamente mica lo dice solo ad Iblis, lo dice pure a quer cojone de Allah , o perlomeno il concetto mussulmano che quei fetenti ne hanno ).
    Chiaramente questa era l’introdutio.
    Veniamo ar discorso.
    ” We live in a free world, i whistle down the wind, carry on smiling, and the world will smile with you, life is a flower, so precious in your hand, carry on smiling, and the world will smile with you”

    Il post me attirava giacché ho penzato pé n po da ffà er barbone pé davero.Poi un pischello der quartiere prima da entrà in una comunità mi ha preceduto. Puro quanno me volevo sparà uno si è preceduto ( e ringrazzianno Dio si sparò nello stommaco ) a me medesimo stesso.
    Ma stamio ancora all’introduzziaune!

    Iniziamo:
    -presunta violenza xenofobba :
    a) l’Italia è un paese xenofobbo illo tempore. Sempre stato
    b) la viuleeeenza è quella che le istituzioni incentivano , niente de più, niente de meno. Nell’ottocento eravamo er paese cò meno morti ammazzati pé conflitti da duello regolare aristocratico, ma quelli de più pé li cortellacci. “fora er cortello!”

    Ad ogni modo te vojo ddà raggiona. Anfatti er discorso è proprio questo. Dimentichi der fatto che il concetto de Polizia è avulso da ogni realtà statuale, giacché lo statuale ha il diritto e MAI l’esecutio dello stesso, di cui ogni cittadino è responsabile, avendo un paese frogizzato, la risposta è presto detta.
    Inoltre gli immigrati qui presenti, perquanto perseguitati sotto certi riguardi, è vero, sono benissimamente protetti, fiscalmente come anche legalmente.
    Spaccà la faccia a no stronzo immigrato non conviene a chi vive qua e non può usufruire di risorse estranee all’Itaja, a meno che non si sia ammanicati co na certa dose de crimininalità pé ddì.
    A meno che non si sia al di fuori dei faggiani riportati in foto…ma già rimettece r vestito, l’occhiale, l’orologgio, la compagnia, n graffio a la maghina et cetera, a sto punto molti fanno pippa. Scene viste e riviste.
    MA andiamo al sodo dell’articolo!

    Cioè il fatto che gli immigrati facciano come cazzo je pare non dipende dal fatto che sono dei cojoni e dei sottosviluppati, ma perché sono forti ( o giovani , come ve pare )!
    Non è la mafia che li vuole qui, e che se volesse ( la mafia ci protegge ragazzi, baciate tutti la mano alle mafie nostrane e state muti quando sentite probblemi altrove! ) li brucerebbe vivi ipso facto, come l’esercito o chi altri…e che loro sò stranieri…ganzi…e noi cojoni.
    Bel discorso! BRAVO! hai centrato er segno!

    Poi cosa si dice? La paura? nun zerve nimmanco da approfondì, perché è evidente che quello che ti ha motivato a scrive è la paura!
    SEI UN CACASOTTO! Io vuoi sapé perché scrivo? Nun zolo perché me sento n cojone ( la paura da nun contà n cazzo ) ma perché quer demonetto che ciò qua accanto nun je voo dà la vittoria, e me caco sotto da perde, e allora intervengo a gamba tesa, e si me guarda male intigno de più, e vado.

    ah

    correzioni strada facendo:

    -gli islamicicci ammano la nosdra civviltà in senso tecnologico scientifico et similia
    -i massoni non sono giudei ed i giudei non sono massoni, a meno che non si parli del sionismo e per i massoni non si intenda qualche tipo di luciferianismo che in realtà con la Massoneria od il Compagnonaggio non c’entrano nulla

    ah

    Per quanto riguarda la casella certo Lombroso non aveva così tanto torto.Ma la vita riserva delle sorprese.Però ce posso stà ar discorso generale…vabbene…

    PEr il resto
    boh
    mmo ho finito da legge
    E come ar solito dici na cosa pé di n’antra.
    Fai schifo Miguel.
    MA su una cosa te ddò raggione.
    ONORE AI BARBONI, ONORE A BENEDETTO LABRE!

    • daouda scrive:

      Si perché commentavo strada facenno riga pé riga poi ‘aritrovo n finale de bbanalità e arimango spiazzato.
      D’altronde la bestemmia de li barboni ( pé molti non tutti ) è sottointesa. ergo la raggione sottesa, il compianto, il biasimo, è pure per l’empietà.
      Il Salo invece dice che gli empi verranno nella città veramente devota sterminati ogni mattina.
      Ergo a partì da na grande categoria de persone, manco molti bbarboni sò esclusi, e sti cazzi della loro sussistenza…qua c’è gente che ha dovuto da capì come cazzo fà prima da impazzì pé campà in mezzo a la gente co cui stava, dal concepimento fino perlomeno ai 5 anni, e me parli dei barboni che lo diventano dopo i 30 anni. Quella è tutta penitenza! BEATI LORO!

  6. Carlo scrive:

    Miguel, complimenti per l’articolo, hai fatto vedere anche il punto di vista degli ultimi di casa nostra, che i media maistream non mostrano mai.
    In merito alla questione criminalità vorrei capire una cosa : ma è possibile ammettere che esiste una questione di criminalità e ordine pubblico causata dall’aumento impressionante di immigrati clandestini arrivati in Italia negli ultimi anni senza per questo passare per dei razzisti seguaci di Salvini o di Evola ?
    I numeri lo dicono chiaramente, perchè negarlo ? Non è questione di destra o di sinistra.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Essendo un argomento integralmente risucchiato nel gioco delle parti, non è possibile in generale parlare razionalmente dei fenomeni migratori.

      • Z scrive:

        È difficile, ma ci si può provare. Ad esempio, partendo dai numeri.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Facciamo un esempio coi numeri:

          – quest’anno sono sbarcate solo 20.000 persone, una goccia in un paese di 60 milioni di abitanti. Questi vanno sommati ai 300.000 richiedenti asilo del 2016 e del 2017 (equivalenti ad appena lo 0,5% della popolazione). Oltre il 40% dei richiedenti hanno ottenuto una qualche forma di protezione, per cui, in assenza di questi sbarchi, ben 120.000 persone si sarebbero viste negare un diritto riconosciuto loro dal diritto internazionale e dalla nostra Costituzione.
          – solo quest’anno sono sbarcati irregolarmente 20.000 persone (l’equivalente di una città come Isernia), che si sommano alle 300.000 persone sbarcate nei due anni precedenti. Quasi il 60% di queste richieste di asilo è stata negata, per cui attualmente dobbiamo rimpatriare forzatamente oltre 180.000 persone, per un costo che, secondo le stime di Frontex, si aggirerebbe intorno ai 900 milioni di euro.

          • daouda scrive:

            Lascia perde quanto costa Mauritius. Se fosse possibbile costruì n computer che non sfrutti schiavismo, chiaramente questo costerebbe almeno 5 volte de ppiù.
            Alché si dovrebbe da sceglie quello più costoso ipso facto senza remore né dubbi.
            Uguale pé sti ebeti che vengono qua pé diventà scemi come noi. Si spendano li sordi.Sti cazzi, quanno na cosa è giusta è giusta.

            p.s. è n discorso retorico ovviamente, nel senso che è impossibile spendere soldi giusti quando non si prelevano altrettanti soldi da chi si dovrebbero ricevere in tasse o sequestri od altro

          • Z scrive:

            MT,

            interessante, ma mi pare che Carlo si riferisse al crimine più che agli sbarchi in sé.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Secondo me già avere 180.000 irregolari in giro per il territorio nazionale è un problema di ordine pubblico.

            • Z scrive:

              Ma in che misura questo comporta attività criminose?

              Com’è l’andamento del crimine da strada in Italia? qual è l’incidenza degli stranieri irregolari?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Com’è l’andamento del crimine da strada in Italia? qual è l’incidenza degli stranieri irregolari?”

                Non ho controllato le statistiche… vediamo se ci indovino:

                1) crimine da strada in declino

                2) percentuale di stranieri coinvolti elevatissima e in crescita, ma molto irregolare, secondo specializzazioni etniche

                3) stranieri coinvolti nel crimine da strada, una minoranza su tutti gli stranieri

              • Z scrive:

                Miguel,

                ho letto le statistiche e direi che ne hai azzeccate tre su tre (sulla specializzazione non ci sono dati).

                Ora, se i dati sono questi, l’unica via per sostenere che l’Italia è infestata dal crimine è sostenere che quasi nessun delitto sia denunciato.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Ora, se i dati sono questi, l’unica via per sostenere che l’Italia è infestata dal crimine è sostenere che quasi nessun delitto sia denunciato”

                Ma infatti, il punto più frequente di accordo/disaccordo con te è proprio questo: calano per ora delinquenza e violenza.

                Il senegalese che violenta la quindicenne a Iesolo (ma i genitori la mandavano in discoteca???) è un’anomalia quanto l’italiano che picchia il ghanese.

                Poi ci sarebbe un lungo ragionamento da fare sui vari mercati illegali, perché esistono, chi li controlla, eccetera, ma non stiamo parlando di “violenti”.

                Ah, sempre sul senegalese… vedo che Salvini si dispiace che il tizio non possa essere rimandato a nostre spese in Senegal a rifarsi una vita, ma debba andare in carcere in Italia.

                Insomma, io vedo nelle migrazioni un enorme problema, ma la “delinquenza” è un aspetto minore e casuale.

              • Z scrive:

                Miguel,

                — Ma infatti, il punto più frequente di accordo/disaccordo con te è proprio questo: calano per ora delinquenza e violenza. —

                Ecco: se all’interno di questo quadro gli atti violenti a sfondo razziale aumentano, ciò significa che aumentano due volte.

                Il che non esclude altre possibili considerazioni: che la violenza sia la punta dell’iceberg, che l’emulazione abbia il suo peso, che possa trattarsi di una fase transitoria.

                PS: una mia vicina di casa ha recentemente espresso sommo disgusto per aver dovuto brevemente dividere la corsia d’ospedale con un’immigrata. Non credo che qualche anno fa avesse idee diverse: si tratteneva, però.

              • Roberto scrive:

                ” Non credo che qualche anno fa avesse idee diverse: si tratteneva, però.”

                È esattamente quel che volevo dire. Ieri il razzista doveva nascondersi, oggi no.
                Non è tanto la questione “violenza”, sulla quale tendo a vederla come miguel, ma “liberazione della parola dei razzisti”, che già è male in se, ed è il primo passo (necessario ma non sufficiente) per la violenza

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Carlo

      “In merito alla questione criminalità vorrei capire una cosa : ma è possibile ammettere che esiste una questione di criminalità e ordine pubblico causata dall’aumento impressionante di immigrati clandestini arrivati in Italia negli ultimi anni senza per questo passare per dei razzisti seguaci di Salvini o di Evola ?”

      Dovrebbe essere possibile, certo.

      Ma è anche interessante vedere come l’identificazione politica porti immancabilmente a conclusioni già schierate, grazie a una meticolosa selezione dei dati che portano acqua al proprio mulino.

      • Francesco scrive:

        e la colpa è solo vostra! avete firmato la proposta per fare di Francesco, unico qui fissato con i dati, le statistiche, la scrupolosa raccolta, verifica, correzione, elaborazione degli stessi una Pubblica Autorità rispettata, riverita e ben pagata? no? e allora tenetevi i cialtroni che è già tanto se citano una paio di numeri falsi e/o fuorvianti a sostegno dei pregiudizi dei loro accoliti!

        😉

  7. Moi scrive:

    il discorso numeri è imprescindibile dalla relativa distribuzione … o scatta implacabile il Principio di Michou :

    https://www.youtube.com/watch?v=UyF18wKvwek

  8. PinoMamet scrive:

    Il tema è troppo impegnato per me, e mi sa che 24 ore son passate, per cui:

    ma i singalesi che stanno in Italia, sono proprio singalesi (o cingalesi come dicono tutti, chissà perché) o tamil? se di entrambe le comunità, si frequentano tra di loro o si ignorano?

    Dal fruttarolo pakistano capitano spesso dei sikh (oltre agli agricoltori e a quello che guida il camion della monnezza c’è anche una piccola organizzazione di sikh che porta i giornaletti pubblicitari, arrivano con un camioncino e tirano fuori le grazielle piegheoli e i pacchi di pubblicità, uno al sikh col turbante giallo, uno al sikh blu, uno al laico senza barba e con berretto da baseball) e si capiscono e aiutano senza problemi, ma è un altro mondo, quello indostano…

    • Z scrive:

      Mi concentro su di un aspetto a dir poco secondario e azzardo: forse cingalese si dice per via della grafia e singalese per la pronuncia!

      (attendiamo il buon Cezio per conferme o smentite)

      Peraltro, trovo volgave l’uso del prefisso “cino” per “sino” e ci tenevo a dirvelo.

      • Z scrive:

        (non c’entra con lo Sri Lanka, lo so…)

      • habsburgicus scrive:

        @Z
        probabilmente é esterofilia…francofilia in primis (“ci” rende il suono “si”)…o qualche influenza da “Ceylon”
        infatti nella trascrizione “scientifica” sarebbe sinhala, mi pare con un puntino sotto la h, come nell’arabo Ahmad
        anch’io un tempo inorridivo a sentire cingalese [pronunciato con la “c” !], quando si poteva dire “singalese”
        ora ci ho fatto il callo 😀

    • Roberto scrive:

      Per l’Italia non so.
      Per il Lussemburgo, abbiamo avuto per anni una donna delle pulizie singalese (diventata ormai amica di famiglia) che ci ha raccontato che ci sono sia singalesi (la maggioranza) che tamil e che le due comunità si odiano

      • habsburgicus scrive:

        i tamil son soprattutto a nord e a nord-est (Jaffna ecc)
        i singalesi dominano a Colombo, nel vecchio regno di Kandy (al centro) ecc
        un tempo c’erano le famose tigri tamil (EELAM), crudelissime, una sorta di proto-Isis, ma indù e non islamica
        vi sono ancora differenze religioae
        i tamil sono indù
        i singalesi sono invece buddisti hinayana (quindi diversissimi da cinesi, giapponesi, coreani e a fortiori tibetani, che sono tutti seguaci di qualche versione del mahayana), non proprio così tolleranti come vuole-ma solo in Italia :D-la vulgata sul “buddista buono e aperto” 😀 molti di coloro che hanno nomi portoghesi sono ex-cristiani, ribuddistizzati durante l’epoca olandese (metà XVII-1806) e britannica (1806-1948)..eh sì perché in età portoghese (XVI-XVII secolo), con modi senza dubbio un po’ bruschi, il buddismo subì duri colpi..l’obiettivo, senza falsi buonismi :D, era probabilmente quello di cattolicizzare tutti i singalesi, e probabilmente con altri 200 anni ci si riusciva ! ma vennero i protestanti olandesi, ben più ostili agli odiati “papisti” che ai “pagani” veri 😀 [cioè ai buddisti] ! i cattolici furono perseguitati, il clero in particolare scarseggiava e ciò rese possibile la ribuddistizzazione, talora a forza ad opera del regno di Kandy che ancora esisteva…introdurre Calvino si trovò troppo difficile e si preferì togliere i singalesi a Roma, a costo di ridarli a Buddha..idem faranno gli inglesi, ancora più buddistofili..qualche cristiano tuttavia sussiste !

        • Moi scrive:

          l’ Aura di Buonismo del Buddhismo credo che sia dovuta agli entusiasmi “Orientalisti” delle Personalità Occidentali … a partire già dall’ Ottocento.

        • PinoMamet scrive:

          Mio fratello alle scuole medie aveva, per un’iniziativa degli insegnanti di lingua inglese, un corrispondente da Ceylon: aveva un nome portoghese, ma, da foto allegata, risultò scurissimo.

          PS
          Hinayana (che non si fan chiamare così ma Theravada) e Mahayana a conti fatti non sono troppo diversi, anche se il Buddhismo ha una storia di Concilii, scismi, odi interni ecc. da far impallidire il Cristianesimo.
          Mi pare esistono delle isole “hinayana” persino in Cina, mentre il Vietnam per esempio ha una presenza Zen quindi Mahayana (ma di fatto molto simile al Theravada per impostazione).

          Che i buddhisti siano “buoni”, o peggio, “buonisti”, possono crederlo solo quei fessi degli occidentali, che han voluto a tutti i costi vedere il Buddhismo come un “Cristianesimo per cannaioli”.

    • PinoMamet scrive:

      Robe strane degli indiani:
      camminare tra uomini tenendosi per mano, come alle elementari. E finché camminano, ok: ma lo fanno anche in bici!!

      Vabbè, sempre meglio dei ciclisti della domenica nostrani…
      (e lo dico da appassionato di bici).

      • mirkhond scrive:

        Anch’io ho visto degli Indiani camminare tenendosi per mano tra uomini.
        E’ un segno di omosessualità?

        • Moi scrive:

          Per me non necessariamente … voglio dire, se lo fanno due donne lo consideriamo normalissimo fra amiche. Poi ci sono caste che “possono permetterselo”, altre che ” è sconveniente”, altre ancora che “se li beccano” li scotennano”.

        • PinoMamet scrive:

          “E’ un segno di omosessualità?”

          Al contrario, credo sia segno di amicizia virile.
          Invece mi sa che il contatto tra uomo e donna sia molto più limitato, proprio perché caricato di significati sessuali che tra uomini non ci sono, o non ci dovrebbero essere.

          Un mio amico che è stato per un po’ in Giappone mi raccontava di una sua amica giapponese che è rimasta quasi scioccata quando lui, innocentemente, la baciò sulla guancia a mo’ di saluto.
          Non usa.
          (Le amiche indiane conosciute negli USA erano altrettanto schive, fisicamente).

          • Moi scrive:

            “E’ un segno di omosessualità?”

            Al contrario, credo sia segno di amicizia virile.

            —–

            Be’ : non occorre essere esperti di GenderStudies per sapere che il Culto della Virilità, se esagerato … 😉

            Pare che il “tramite” sia la passione per le culturiste, specie se “bumbate” (steroidi, anabolizzanti) fino a risultare paradossalmente fisicamente meno femminili di un “femminiello”.

            • Moi scrive:

              lui, innocentemente, la baciò sulla guancia a mo’ di saluto.

              ————–

              … Sta cambiando, in Europa, da quando si scimmiottano le Leggi USA (ne ha dato ampio sfoggio la precedente Presidenza della Camera) che l’assimilano a un tentato stupro, se lei non gradisce !

  9. Moi scrive:

    in teoria :

    “Sino” = “Cina” / “Cino” = “Cane” / “Kino” = “Movimento” … ma di fatto in tante lingue moderne , non solo in Italiano, tendono a confondersi.

    • Moi scrive:

      più spesso “cino” o meglio “kino” fa “cine” o meglio “kine”.

      Tuttavia “Kino” è parola standard per “Cinema” in Tedesco. “Cinema” da “Cinematic Theater”, più o meno. Mai capito perché “telecinesi” e non “telekinesi” ma giustamente “kinesiologia”.

    • Moi scrive:

      il “Cino” nel senso di “cane” sarebbe più corretto con la “y” … ma in Italiano credo che non lo faccia quasi nessuno. Anche perché a quel punto dovrebbe fare in “kyno” … e _ a meno di dover pronunziare “küno” … _ saremmo da capo 😉 !

  10. Moi scrive:

    Mi pare che “Cingalesi” con “C”venga usato dal Pascoli in versione D’Annunziana … quando dice che gli Italiani emigrati in USA sarebbero testualmente “diventati un po’ come i Negri” …

  11. Moi scrive:

    Visto che siete già sulle descrizioni baffoamanubriometriche 😉 dei tratti somatici delle popolazioni … avrei una domanda anch’ io :

    perché la caricatura (!) degli Asiatici “Gialli” ha i dentoni incisivi superiori tipo da castoro 😉 ?!

    … NON mi pare che sia una caratteristica così diffusa !

    • Moi scrive:

      Capisco già di più che siano (rappresentati) piccoletti (ma alcune zone della Mongolia, Manciuria-Korea e di Hokkaido pare che tendano a sfornare gente grossa … in pratica, Sumotori o similia) con le donne adulte “efebiche” rispetto alle coetanee bianche e ancor di più nere (stereotipate al contrario come più prosperose delle bianche)

    • PinoMamet scrive:

      In effetti non ho mai conosciuto dei cinesi/giapponesi/coreani “dentoni”… boh?

      Immagino sia una cosa come quella del doppiaggio italiano dei neri dei vecchi film di Hollywood, di cui già parlammo…
      forse una caratteristica di qualche personaggio famoso o noto, amplificata e generalizzata, oppure qualche scemenza (ce ne scappavano…) delle descrizioni antropometriche che andavano di moda ai tempi coloniali…

      io ho una ristampa di un Manuale di Box (sic) Libera, di un autore italiano ottocentesco (è in pratica il plagio di uno dei primi manuali francesi di Savate… quindi molto pratico e in anticipo sui tempi!) e ha un capitoletto su come lottano i negri, che a sentir lui usarebbero principalmente la testa perché ce l’hanno molto dura (in senso letterale). Mah!
      E ricordo di aver letto che alcuni giornali italiani, durante la prima guerra mondiale, avevano riportato la “fake news”, diremmo oggi, degli alleati inglesi che avevano schierati, tra le loro truppe indiane, anche i terribili thugs strangolatori..

      l’epoca baffomanubristica era più ingenua, e perciò più divertente, anche nelle bufale!

  12. Moi scrive:

    doppiaggio italiano dei neri dei vecchi film di Hollywood, di cui già parlammo…

    ———-

    Devo essermela persa … cioè ?

    Di solito gli stereotipi sono l’ esasperazione della prima caratteristica presunta “divertente” che si trova in un’ altra popolazione / categoria sociale … tipo (in USA) che tutti gli Italiani integrano il linguaggio (compreso il proprio dialetto) a gesti e hanno i baffoni alla SuperMario e il giubotto di pelle alla Fonzie.

    Non so da dove derivi la cosa dei “gesti degli Italiani”, che anzitutto è assurdo pensare che sia solo Italiana. In ogni caso, penso che farsi capire con la gestualità perché si ignora la lingua dell’ interlocutore all’estero … sia segno di intelligenza, quindi in teoria sarebbe più opportuno imparare che perculare !

    • PinoMamet scrive:

      Il luogo comune è che gli italiani gesticolino per parlare tra di loro (cioè tra di noi) e come molti luoghi comuni un fondo di verità ce l’ha: altri popoli gesticolano molto meno e con un “vocabolario” molto più limitato.

      Un altro (derivato) è che esista comunque un gesto universale italiano, una specie di passepartout che va bene per tutte le occasioni, che sarebbe la mano con le dita stesse ma con le punte strette tra loro, alla “cazzo vuoi?” per intenderci.
      In effetti, a seconda dell’angolazione, della frequenza ecc. può avere significati (“chi sei? che vuoi?”, “era pieno così!”, “paura eh?” e forse altri) ma sono finezze che sfuggono agli stranieri 😉

      Lessi da qualche parte che il gesto “cazzo vuoi” è usato anche in Medioriente, e mi sembra d iaverlo ritrovato in un bassorilievo greco in cui personaggio chiedeva qualcosa a Zeus (!)

      • Moi scrive:

        Ora che ci penso, premesso che in questo i “più Italiani di tutti” sono i Napoletani 😉 … c’è anche il “cazzo vuoi” in avvitamento verticale discendente, potenzialmente enfatizzato per ripetizione, che trascende di significato in “sei un fesso” / “che figuraccia che ci stai a fare” …

      • Moi scrive:

        Boh … per me deriva da una qualche forma primordiale di teatro; tra l’altro, era un certo 😉 Eduardo De Filippo a presentare con orgoglio Napoli come :

        “Napule è ‘nu paese curioso:
        è ‘nu teatro antico, sempre apierto.
        Ce nasce gente ca senza cuncierto
        scenne p’ ‘e strate e sape recità.“

    • Moi scrive:

      cmq, immagino che ci sarà stata tra fine Ottocento e Anni Trenta una qualche / qualsiasi popolazione di “negri” che faticava [ma basta il CentroSud e Sud d’ Italia 😀 almeno in versione soft 😉 ] a dire “padrone bianco” dicendo “Badrone bianGo” … e niente: faceva ridere e allora gli “artisti” comici un po’ razzistelli han pensato “facciamoli parlare tutti così”, che “ci fa ridere” e aiuta a “sentirci superiori” al tempo stesso.

      • Moi scrive:

        Per contro, l’ AngloAmericano “Ebonics” (lessico, fonetica) / “Jives” (cadenza, prosodia) , quello che “se sei Bianco e lo parli triggheri tutt* ” … dà esito a effetti decisamente diversi da “Zì, Badrone BianGo” .

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Moi

        ” immagino che ci sarà stata tra fine Ottocento e Anni Trenta una qualche / qualsiasi popolazione di “negri” che faticava”

        Penso che sia per il fonema /p/ assente in arabo, lingua incontrata dagli italiani non solo in Libia ma anche nell’emigrazione in Algeria, Tunisia e Alessandria d’Egitto.

        L’arabo infatti è una lingua che ha la curiosa proprietà di mancare anche di altre paia contrastanti sorda/sonora.

        Certamente, la sonorizzazione di una sorda fa pensare a qualcosa di “flaccido”: anche gli italiani fanno lo stesso effetto su tedeschi e anglofoni con le loro delicate sorde /t/, /k/ e /p/.

        In realtà, gli arabi non sonorizzano altre consonanti: “perché?” lo pronunciano /berke/, ma comprensibilmente l’italiano si immagina la sonorizzazione di tutta la serie: non solo /badrone/ma anche /biango/. Con un buffo effetto collaterale: in italiano manca la sibilante sonora iniziale (la /z/ inglese), per cui gli italiani facevano dire /dzi badrone/ per “sì padrone”, perché gli italiani erano incapaci di produrre il suono che loro stessi si aspettavano in quella posizione!

  13. Moi scrive:

    A sproposito 😉 di robe che “non quagliano” … IlSole24Ore un giorno sì e l’altro pure 😉 ha almeno un articolo di “rosiking” 😉 [visto che la Finanza deve figheggiare in Inglese] Vs i Populisti al Governo, si capisce benissimo che tifavano per il sedicente (!) Erede del vecchio PCI .

  14. Moi scrive:

    se i ricchi hanno gli avvocati, i poveri hanno i pugni
    [cit.]

    —————

    Sarà per questo che in Italiotland abbiamo leggi demenzial-buoniste sull’ Eccesso Colposo di Legittima Difesa ?

    … Come se uno scricciolo davvero potesse, a mani nude, difendersi da un colosso solo dopo aver incassato un po’ ?!

    😉

  15. Moi scrive:

    Se sei più ricco e più forte, sei in vantaggio 2 a 0
    Se sei più forte, a parità di ricchezza, sei in vantaggio 1 a 0
    Se sei più ricco, a parità di forza, sei in vantaggio 1 a 0
    Se sei più povero e più debole, sei in svantaggio 0 a 2

    Morale : alla Legge NON converrà mai stare dalla parte del più povero e più debole.

  16. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Questa nuova ti deve giungere :

    https://www.avvenire.it/economia/pagine/contadini-messicani-contro-volkswagen

    Contadini messicani contro Volkswagen: «Provoca siccità»
    Sotto accusa i cannoni anti-grandine che il marchio tedesco utilizzerebbe per proteggere le vetture nuove prodotte in un suo stabilimento

    • Francesco scrive:

      ah, ecco la ratio dei cannoni antipioggia di VW!

      ma è una bufala come sembra? da quando una simile tecnologia funziona e conviene? fatti piuttosto una bella tettoia, no?

  17. Moi scrive:

    @ Zeta & Mauricius

    Guardate attentamente (!) per intero questo video :

    https://www.youtube.com/watch?v=fA5dr83gKW8

    … unica arma legale da difesa personale lecita in Italiotland, ma con la follia giuridica confermata dal vostro collega, conviene sottomettersi !

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Mirkhond

      riguardo alla foto del cialtrone trevigiano, trovo un’analisi non molto chiara su Bufale.net, https://www.bufale.net/home/acchiappaclick-uno-dei-quattro-bravi-trevigiani-che-hanno-denunciato-il-capitano-bufale-net/#

      che ci fa divertire con gli sbrodolamenti isterici dei destri, ma alla fine smentisce poco: l’insignificante cretino potrebbe davvero essere un insignificante cretino.

    • Francesco scrive:

      Duca,

      che gli hezbollah siano in buoni rapporti con la Madonna è probabile e del tutto irrilevante: fa parte del loro patrimonio, anche a prescindere dai casi di sincretismo di cui ci ha parlato Miguel

      che i rappresentanti degli antichi servi giunti al potere con la forza siano in buoni rapporti coi rappresentanti degli antichi padroni spodestati a cannonate mi pare assai difficile, tolti singoli casi di “salto sulla diligenza” per motivi personali; difficile ma non impossibile, in Medio oriente poi!

      ciao

  18. Miguel Martinez scrive:

    Ieri una nostra amica antropologa ci descriveva quello che storicamente era il quartiere più rosso della città più rossa d’Italia, Livorno.

    Una donna anziana le racontava della chiusura dell’ultimo circolo Arci, della piazza dove un tempo la gente si poteva incontrare per chiacchierare oggi dedicata unicamente allo spaccio, e diceva:

    “io ho votato sempre comunista, Rifondazione Comunista, ma adesso comincio a pensare che Salvini abbia ragione: sono venticinque anni che aspetto la casa popolare!”

  19. habsburgicus scrive:

    @PinoMamet

    nel “pubblico”, con persone laureate, e i discorsi che sento sono tutti di segno opposto: che schifo Salvini, chissà dove andremmo a finire con questo governo di fascisti e così via.

    anche le mie impressioni, derivate peraltro da contatti giocoforza molto meno frequenti dei tuoi, vanno nella stessa identica direzione
    ti dirò, mi son fatto l’idea che se per ipotesi si restringesse il diritto di voto ai laureati (come qualcuno su fb ha proposto 😀 ed era di sinistra 😀 ) l’attuale coalizione di governo otterrebbe al più il 2 %, almeno al Nord 😀 c’é qualche laureato “governativo” ma 1.si vergogna e dice di essere anti :D; 2.é lui stesso un “caporione” di uno dei due partiti, soprattutto dei 5S (ma in quel caso sarà malpancista e dirà-in pubblico-di non vedere l’ora che la Lega sia cacciata dal governo :D)
    questa è una delle ragioni che mi spinge al “pessimismo”, che preferisco definire “realismo”, sulla tenuta del governo, una delle poche divergenze che ho con l’ottimo Peucezio
    infatti uno può avere una bassa opinione del livello dei nostri laureati, in genere..e io ce l’ho
    però, nella Storia, mai si è visto un potere durare CONTRO tutta l’intelligencija (mi direte, è un ‘intelligencija di bassissima lega..ok..ma è quanto passa il convento, dopo i disastri del Sessantotto che distrussero la scuola gentiliana, la migliore che l’umanità abbia finora mai conosciuto…al di là della politica, eh…sia chiaro che non mi interessa nulla la posizione politica di colui che i comunisti assassinarono a Florentia il 2 nisan 2255 dei Greci, secondo il vecchio stile)
    lo zarismo finì non con il marzo 1917 ma quando, diciamo nel 1910, TUTTI e dico TUTTI i russi colti erano CONTRO…visto oggi é follia, é insania, perché stavano bene, si progrediva e c’era una libertà che i russi non rividero fino a El’cin..ma in quegli anni chiunque, nell’élite colta, era contro la Russia eterna, santa, monarchica, vera..dai cadetti ai bolscevichi..ogni russo istruito remava contro ! quella fu la rivoluzione, BEN PRIMA del 1917
    la Francia monarchica tradizionale finì non il 14 luglio 1789, ma quando l’élite-senza praticamente eccezioni, inclusi gli abbés e caterve di nobili-rideva alle battute di Voltaire e degli altri enciclopedisti e ne assorbiva l’anticlericalismo !
    in un certo senso, anche se da noi conta di più la guerra, il fascismo morì non il 25 luglio 1943, ma quando (c.a 1937-1938) le classi colte-inclusi molti fascisti-iniziarono a ridere di Starace e a vergognarsi della camicia nera che avevano portato con orgoglio
    ecco perché non vedo un futuro per questo governo (specialmente per la Lega) se TUTTA la classe sedicente colta é ostile…
    il popolino produce i Masaniello non di più
    l’unica egemonia che conta é quella culturale..Gramsci fu un genio ! (non positivo, certo, ma capì l’essenza delle cose)
    altro che l’economia, importante sì, ma secondaria !
    Gramsci superò Marx e Lenin
    la destra dovrebbe fare del gramscismo di segno opposto
    figuriamoci !
    quelli, per dirla in modo non fine, se ne fottono…e saranni fottuti 😀 per la disgrazia d’Italia
    ecco perché la sx é ancora forte e vincerà, dunque Z stia felice, glielo profetizzo io :D..anche se perde Livorno, anche se un giorno magari (ri)perderà Felsina !
    poiché il popolo non conta nulla ! nulla !
    triste, ma é così !
    conta l’élite o la sedicente tale
    e quella é contro la dx
    bon

    chi vivrà, vedrà

    • Francesco scrive:

      da laureato, cattolico, di destra, ferocissimamente ostile all’attuale governo, spero tu abbia ragione … ma che non sia la vecchia sinistra a giovarsene

      credo invece che andrà a fondo l’Italia, guidata da asini cattivi in fondo a qualche burrone

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Habs

      “ti dirò, mi son fatto l’idea che se per ipotesi si restringesse il diritto di voto ai laureati (come qualcuno su fb ha proposto ? ed era di sinistra ? ) l’attuale coalizione di governo otterrebbe al più il 2 %, ”

      Intendi, “laureati in psicologia o in lettere antiche”, oppure laureati in… economia aziendale, ingegneria meccanica, scienze farmaceutiche applicate?

      Secondo me cambierebbe parecchio.

      • habsburgicus scrive:

        @Miguel
        non hai torto

        occorrerebbe infatti distinguere fra lauree “umanistiche” da un lato e lauree “tecnico-scientifiche” dall’altra
        nel 1° caso, é come ha detto Pino [e ho ribadito io]
        nel 2° caso, a rifletterci meglio, forse é un po’ diverso…specialmente economisti ed ingegneri, forse-e dico forse-i medici più simili ai laureati umanistici perché sovente hanno fatto il Liceo Classico

        • Francesco scrive:

          Scusate, state pensando che economisti e ingegneri potrebbero appoggiare simili idioti le cui proposte non durano il tempo di enunciarle?

          Ci sono ottimi e preponderanti motivi sia “umanistici” sia “tecnici” per disprezzarli e odiarli.

          Poi c’è che decide con la pancia …

    • Miguel Martinez scrive:

      Sempre per Habs

      “conta l’élite o la sedicente tale”

      Aggiungo che provo una certa diffidenza per la parola élite.

      Che comprende due elementi completamente diversi:

      1) quelli che comandano e che decidono (ho fatto tante volte l’elenco a Firenze, tipo marchesi, dirigenti della Cassa di Risparmio, padroni di banche, albergatori ecc. ecc.)ù

      2) quelli che parlano e scrivono e predicano.

      Per me, la prima è l’Elite.

      La seconda costituisce il Clero, che ha sempre avuto una sua importanza, ma non è la stessa cosa dell’Elite.

      Oggi il Clero è di sinistra, non c’è dubbio; ma è solo Clero.

      • habsburgicus scrive:

        Oggi il Clero è di sinistra, non c’è dubbio; ma è solo Clero.

        previanesimo 😀
        e me compiaccio
        tanti furono i meriti del compianto Preve (che basterebbe da solo a nobilitare il marxismo e a dimostrare che si può essere ad un tempo marxisti e Uomini), ma credo che la similitudine del clero (lui, poi, giustamente, ancora distingueva fra clero regolare e secolare) sia una delle più azzeccate !

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Habs

          “Oggi il Clero è di sinistra, non c’è dubbio; ma è solo Clero.

          previanesimo ?”

          “Viviamo in una società con un’economia di destra, una politica di centro e una cultura di sinistra”, diceva Preve.

          Un’intuizione fulminante, geniale e innegabile, che pone su basi interamente diverse quella che chiamiamo “politica”.

          • Francesco scrive:

            e quel 50% di economia in mano allo Stato dove lo metteva?

            difficile che l’economia sia a destra se il padrone è pubblico, soprattutto in Italia

            ciao

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “e quel 50% di economia in mano allo Stato dove lo metteva?

              difficile che l’economia sia a destra se il padrone è pubblico, soprattutto in Italia”

              leggo qui, non so quanto sia vero: http://www.econopoly.ilsole24ore.com/2018/08/12/neoliberismo-italia-chi-l-ha-visto/

              E’ una bella domanda, e non credo che il buon Preve sarebbe stato in grado di rispondere, perché era profondamente legato a una cultura umanista e razionale, non pragmatica.

              Azzardo che quel 50% segue comunque criteri che sono di espansione, profitto, investimento e altre cose molto di destra, mitigando il tutto con pastoie burocratiche di centro e chiacchiere buoniste di sinistra.

              • Francesco scrive:

                Aspetta, posso accettare che spesso gli imprenditori “di destra” preferiscono accordarsi tra loro, spartirsi i mercati, bloccare l’accesso ai concorrenti. Non per nulla le menti migliori del PD dicevano qualche anno fa che la concorrenza è di sinistra.

                Ma le imprese statali il profitto non lo vedono neppure con telescopio Hubble, in Italia. Seguono proprio un’altra logica (e credo Preve lo sapesse, non era una questiona pragmatica ma filosofica). Occupazione, sviluppo di aree arretrate, sistema-paese e molte altre fesserie di sinistra.

                Moh mi tocca morire apparentemente prodiano!

              • Z. scrive:

                Francesco,

                — Aspetta, posso accettare che spesso gli imprenditori “di destra” preferiscono accordarsi tra loro, spartirsi i mercati, bloccare l’accesso ai concorrenti. —

                Mah, non credo c’entri con la destra o con la sinistra.

                Quando devi ancora passare vuoi la porta aperta; quando sei già passato la vuoi chiusa 🙂

              • Roberto scrive:

                Francé,
                Se mi ascoltavi ci saremmo tutti vissuti tranquillamente da prodiani
                😀

              • Francesco scrive:

                Morire sì, tranquillamente no. Mica ho detto che le idee di Prodi siano giuste o abbiano prodotto risultati positivi! Anche perchè non sono ancora così rincoglionito.

                Io sono per la concorrenza e il fallimento delle imprese meno efficienti, non per i monopoli (statali o privati), le rendite, le garanzie e le certezze.

          • Z scrive:

            Miguel,

            io mi ricordavo che di destra era la politica e di centro era l’amministrazione.

            Anche perché per “economia di destra” che s’intende? sperequazione, forse?

    • Torrido scrive:

      Ma Habs, perchè ti ostini a chiamare quella feccia in possesso di lauree “classe colta”? Non meritano d’essere chiamati con questo nome. Io li chiamerei al massimo “classe scolarizzata” (termine più preciso).

      • habsburgicus scrive:

        non posso darti torto….
        mi rammentavo di aver messo “sedicente” ma l’ho riferito all’élite e non esplicitamente a quella classe….
        e anche quando l’ho chiamata intelligencija (nel senso sociologico del termine) ho aggiunto “di bassissima lega”
        però, touché !
        “classe colta” è troppo, per quei tipi ed è offensivo per le persone veramente colte, che ancora esistono ma non sono ahinoi legioni
        “classe scolarizzata” é molto più preciso, e fattuale….e ti ringrazio della correzione !
        ciao

      • Moi scrive:

        @ TORRIDO

        Hai ragione, ma … il vero (!) capolavoro egemonico di certi personaggi sta nel aver fatto coincidere nell’immaginario delle masse la “Cultura” con la propria propaganda; e non (!) importa quanto essa possa essere in realtà lacunosa / inesatta (anche in malafede) / approssimativa / ecc …

  20. PinoMamet scrive:

    Io non sono dentro la testa degli altri, ma posso giudicare in base alle mie reazioni ed emozioni.

    Io ho sempre fatto lo sforzo di votare partiti di sinistra, nonostante trovassi il mondo della sinistra via via più antipatico e lontano.
    Faccio lo sforzo perché lo voglio fare; ma non riesco proprio a capire perché qualcun altro dovrebbe .

    Se qualcuno passa il tempo a definirtii scemo, ignorante, razzista, insultando di fatto te, la tua famiglia, il Paese che (con tutti i difetti che tutti sanno) comunque è il tuo, offendere i tuoi interessi per stupidi che siano (non è il mio caso: non seguo il calcio; ma quante volte ho letto cose contro il calcio stupida distrazione di massa per idioti? contro questo o quello sport? non ho mai letto la tizia di sinistra, grande appassionata di libri tutta grandi ideali grandi protagonisti del Novecento, offendere su Facebook il vicino di casa, “colpevole” di essersi comprato un’auotmobile e dedicare del tempo a lavarla e pulirla? l’ho letto, l’ho letto…);
    a deridere le tue paure, e i problemi che denunci e anche le possibili soluzioni, perchè sempre troppo semplicistiche, mentre si sa che tutto deve essere complesso, misterioso e difficilissimo, e i problemi, come è noto, sempre “ben altri”;
    se ti scippa la ragazzina rom ecco, la colpa non è sua, è tua ché sei razzista e hai colpa di tutte le guerre dell’Africa, visto che sei bianco.
    Nel frattempo, la sinistra al governo cosa faceva? le privatizzazioni, che a me sono sempre sembrate una cosa di destra , a beneficio di Nobili Imprenditori, dei quali non solo era proibito parlare male, addirittura pensare male! ma bisognava lodarli obbgliatoriamente… e tuttte le belle cose che “ci chiede l’Europa”, anche se magari l’Unione Europea (che non è il Padreterno) non le ha mai chieste (e altre che chiedeva, tipo più trasparenza ecc., se, buonanotte…)

    E mentre il tenore di vita cala, i politici di centro sinistra e sinistra passavano il tempo a chiederti sacrifici e compagnia, salta fuori- mi scuserà Francydafne se la prendo ad esempio- che la tua cultura è schifosa, mediocre, non vali niente ecc.
    (e qui anche il meno razzista del mondo risponderebbe d’acchitto: aspettiamo le grandi realizzazioni della cultura rom, siamo in fervente attesa…)

    beh, mi chiedo come abbiano fatto gli italiani a votare partiti di sinistra per così tanto tempo

    ma niente, continuate così, insultateci. Non pensate che se perdete voti non è perché state sul cazzo , ma perché gli italiani sono tutti cattivi, geneticamente fascisti e tutte le altre cazzate che si sentono ogni giorno.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Pino

      “Se qualcuno passa il tempo a definirtii scemo, ignorante, razzista, insultando di fatto te, la tua famiglia,”

      Riflessioni interessanti.

      L’altro ieri a Chemnitz in Germania, alcuni immigrati hanno ucciso un falegname tedesco-cubano, padre di due figli. Pare che uno degli immigrati abbia aggredito sessualmente la fidanzata del mezzo-cubano, e alla sua reazione abbia mollato 25 coltellate a lui.

      Insomma, un “normale cittadino” di origini miste, ammazzato da uno sbroccato che comunque è entrato in Germania nella grande ondata degli ultimi anni.

      La reazione ufficiale tedesca (inconcepibile in Italia) è stata di tentare di nascondere l’identità di tutte le parti coinvolte.

      In una cittadina piccola, la manovra non è riuscita, e così alcune migliaia di persone sono scese in piazza; e “almeno dieci” hanno fatto saluti nazisti.

      Facile indovinare se i titoli mondiali siano stati sull’omicidio o sui saluti; oggi i titoli riguardano lo scandalo che qualcuno avrebbe rivelato che l’omicida era straniero.

      Penso che qui siamo tutti contrari alle generalizzazioni.

      Due immigrati uccidono un tedesco? E’ insensato manifestare contro “gli immigrati” per questo. Ma anche viceversa, è altrettanto insensato fare un corteo perché un fiorentino ha sparato a un senegalese, come è successo da noi.

      Ma sicuramente non aiuta questa modalità di gestire la questione: è una modalità palesemente “unfair” (concetto difficilmente traducibile, non intendo “ingiusto”).

      E non c’è nulla che alimenti il risentimento e la rabbia come la certezza di essere stati trattati in modo “unfair”. Perché la vittima di tale trattamento ha la certezza di poter contare sui fatti.

      Poi è chiaro che quando si deve governare una polveriera, è comprensibile che si agisca così.

      Ma ammettiamolo, viviamo purtroppo su una polveriera.

    • Francesco scrive:

      >> Se qualcuno passa il tempo a definirti scemo, ignorante, razzista,

      Non vuole dire che tu non lo sia. Mi hanno dato del fascista perché leggevo Montanelli ma La Russa era già in giro.

      >> offendere i tuoi interessi per stupidi che siano

      E se sai che sono stupidi perché ti offendi? Io sono un tifoso sfegatato del Milan ma non ho mai pensato di offendermi se qualcuno trova idiota agitarsi per 22 tizi in mutande che corrono dietro a un pallone.

      >> a deridere le tue paure, e i problemi che denunci e anche le possibili soluzioni, perchè sempre troppo semplicistiche, mentre si sa che tutto deve essere complesso, misterioso e difficilissimo, e i problemi, come è noto, sempre “ben altri”;

      Sai com’è, se uno ha paura dell’invasione di negri musulmani o pensa che la soluzione alla disoccupazione siano i dazi o le assunzioni statali, è carità spiegargli che è un fesso ignorante con idee tutte sbagliate

      Mica sempre ci sono geni in grado di spiegare cose difficili a persone ignoranti, a volte devi fidarti dell’elettricista. O morire fulminato.

      • PinoMamet scrive:

        A volte sei tu l’elettricista. Ma se dici che c’è un problema all’impianto elettrico, eh, la fai facile tu…

        PS
        Risparmiati lo sforzo, Francè. Come per J Ax e Fedez, nessuno ti ha mai scambiato per comunista 😉

        • Francesco scrive:

          Sospetto che la percentuale di elettricisti che si fida di Di Maio e Salvini per sistemare un impianto elettrico sia zero, per qualsiasi possibile specializzazione.

          😉

          PS non ho capito la cosa del comunista

        • PinoMamet scrive:

          Mah, ultimamente mi sembri abbastanza impegnato come anti-Salvinista: lo capisco eh? però dai, non far finta di non vedere i difetti della sinistra, dopo che le hai dato addosso per tutto questo tempo.
          😉

          A parte questo: io capisco benissimo, e non c’è bisogno di spiegarmeli, i motivi per cui è sbagliato votare Salvini.

          Quello che non capisco, e che non vedo come tu non possa non percepire, è il contrario: esattamente, perché dovrei votare PD?

          e quanto al resto del mondo di sinistra, pieno di distinguo ecc. ecc.:
          credono che la gente li voti semplicemente perché non sono Salvini ?

          Non gli viene il dubbio di aver sbagliato qualcosa? o anche molto?
          No: a quanto pare questo dubbio non ce l’hanno. Loro hanno sempre ragione, e il popolo (i votanti: il popolo!!) sempre torto.

          E visto che loro hanno sempre ragione, allora il popolo non li vota perché: è stupido, è cattivo, è fascista e così via; è l’unica spiegazione che gli rimane, ed è esattamente il motivo per cui non vengono votati.

          • Z scrive:

            Eziologie a parte, farei una precisazione.

            Nessun politico di sinistra dice queste cose, neppure i più estremisti e barricaderi.

            Però spesso le pensa, e non di rado le dice, buona parte del popolo di sinistra: militanti, simpatizzanti, semplici elettori.

            Come mai, a tuo giudizio?

          • Z scrive:

            (io ho trovato una possibile risposta in un libro-nostalgia di fine secolo scorso)

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Pino Mamet

            “e quanto al resto del mondo di sinistra, pieno di distinguo ecc. ecc.:
            credono che la gente li voti semplicemente perché non sono Salvini ?

            Non gli viene il dubbio di aver sbagliato qualcosa? o anche molto?”

            Conosco un’immensa distesa di Politici di Sinistra.

            Tolti quelli che sono contro tutto (soprattutto contro il Partito Unico) ma non contano niente, restano quelli del Partito Unico.

            Giustamente, quelli del Partito Unico hanno capito che è impossibile sorpassare a Destra la Destra sull’immigrazione (sui temi economici invece ci sono riusciti benissimo).

            E quindi in questi giorni stanno cercando disperatamente di raccattare i cocci, presentandosi come gli Ultimi Difensori della Repubblica di Weimar.

            E’ divertentissimo vedere come a ogni uscita pubblica del Partito Unico dei Commercialisti/Cassa di Risparmio/Bottegai/Marchesi enologi/Ciellini, ci sia sempre una delegazione di quattro o cinque militanti del Partito Marxista Leninista Italiano che invocano dal Partito Unico la salvezza da Baffetto Che Ritorna (ma amano il Baffone).

            Se ho capito bene, chiedono al Partito Unico delle Casse di Risparmio di imporre ai Magistrati del Sacro Stato di sbattere in galera i “fascisti” e questo dovrebbe entrarci in qualche misterioso modo con la realizzazione del progetto di Marx, Stalin e Mao.

            Boh…

            • Z. scrive:

              Beati voi che vi divertite 🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Beati voi che vi divertite ?”

                Capisco che voi bolognesi vivete tra le nebbie.

                Ma se vedeste un militante del PMLI, vi divertireste anche voi!

                Poi è vero che la Cappella Brancacci, il Mostro di Firenze e il PMLI ce l’abbiamo solo noi.

              • Z. scrive:

                Miguel,

                figurati… nebbia non ne abbiamo, ma i costumadier abbondano da queste parti.

                Non è quello che non mi diverte…

          • Francesco scrive:

            Pino,

            come sarebbe a dire che non vedo i difetti della sinistra? mi corre la mano alla pistola a sentirtelo dire (cit.) 😀

            Ma non per questo non vedo cosa sia Salvini (o i Pentas)

            Mica per niente sono disperato!

            Credevo che le annose discussioni con Peucezio avessero chiarito questo punto

            Ciao

    • Z. scrive:

      Pino,

      — Faccio lo sforzo perché lo voglio fare —

      D’accordo, ma perché vuoi farlo?

      • PinoMamet scrive:

        Continuo a credere che esista la remota possibilità che un partito di sinistra possa svegliarsi e fare una politica di sinistra;
        inoltre, riesco con molta pazienza a scindere tra le opinioni personali delle persone di sinistra, e gli ideali che dovrebbero muoverli.

        Ma soprattutto, per il ricordo di mio nonno. Al 90% è quello.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per PinoMamet

          “Continuo a credere che esista la remota possibilità che un partito di sinistra possa svegliarsi e fare una politica di sinistra”

          Ma credo che l’errore sia quello di aspettarsi qualcosa da un partito.

          Un po’ come aspettarsi uno spirito disinteressato e indifferente al denaro, da parte di un’azienda.

          E comunque gli individui che formano il partito in questione dovrebbero essere completamente diversi. Proprio come individui, a prescindere dalle loro affermazioni.

          • Francesco scrive:

            Scusa Miguel, storicamente i partiti di sinistra hanno fatto cose di sinistra molte volte.

            Alcune persino positive per la società!

            Cosa ti rende ora così negativo?

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “Cosa ti rende ora così negativo?”

              Non sono affatto negativo.

              1) siamo buoni tutti a fare partiti, ma per avere un partito che ha successo, deve essere in sintonia con la storia

              2) la sinistra storicamente ridistribuisce le eccedenze di un sistema economico in espansione

              3) qui si tratta oggi casomai di gestire la decrescita, e siccome nessuno vuole essere il primo a decrescere, i discorsi di sinistra diventano chiacchiere vane

              • Miguel Martinez scrive:

                sul “partito di sinistra”, aggiungiamo una cosa che mi sembra ovvia.

                Un gruppo di laureati in economia e commercio mette su una ditta che si occupa di raccogliere investimenti per fondi pensione.

                Gli affari vanno male: il mercato vuole cose concrete, tipo il pane.

                Allora i soci fanno una riunione in cui decidono che da domani devono diventare tutti fornai.

                Dubito che riusciranno nella nuova impresa, anche se ci provano.

              • Francesco scrive:

                però un discorso di sinistra su “togliamo i soldi a chi ha più di un milione di euri, prima di tosare quelli che ne hanno più di 100.000, e magari risparmiamo finchè possibile gli altri” potrebbe avere senso e fascino in un mondo in decrescita (cui ancora non credo affatto)

                meglio di “tutte palle, sbattiamocene il cazzo e beviamo birra fino a scoppiare”, no?

                ciao

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “potrebbe avere senso e fascino in un mondo in decrescita”

                Senso sicuramente sì; fascino, non direi.

                E senza fascino, chi ti vota?

              • Francesco scrive:

                Mig

                stai a scherzà? almeno in Italia, se punti all’odio contro chi sta meglio tiri giù un caricone di consensi!

                guarda cosa è il M5S sotto la scorza di demenza dadaista.

                inoltre a livello di coscienza comune l’idea che domani sarà peggio di oggi cresce, quindi chi pensa che potrebbe essere lui quello con il milione o anche solo i 100K da tosare?

                no, dammi retta, il Partito Anti Ricchi può tirare alla grande: diventeremo ricchi guidandolo!

                😀

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “stai a scherzà? almeno in Italia, se punti all’odio contro chi sta meglio tiri giù un caricone di consensi!”

                Idea interessante, ci devo riflettere.

                Bisognerebbe riguardare la propaganda spicciola del PCI ai tempi migliori (diciamo anni Sessanta), per vedere se facevano così o no: poi è chiaro che quelli erano tempi di crescita.

                In effetti, è un po’ la proposta che avanzava alla sinistra Fabrizio Luisi http://kelebeklerblog.com/2018/08/13/storie-e-archetipi/ quando diceva:

                “Parlare di fascismo non basta, perché nella realtà quotidiana di una famiglia che guadagna meno di 20 mila euro l’anno, il fascismo non esiste. Invece esistono gli asili che non ci sono, i servizi che non ci sono, il lavoro che quando c’è è sinonimo di ricatto, fatica, sfruttamento, e soprattutto ci sono le periferie ghetto piene di immigrati: persone che parlano un’altra lingua, con la pelle di un altro colore, che fanno gruppo tra loro, e che è molto facile raccontare come una minaccia da chi ne ha l’interesse. E sbandierare i dati serve a poco, se i dati non vengono integrati in un racconto in grado di abbattere la narrazione dominante dell’invasione straniera.”

                E quindi lui invita la Sinistra a giocare al Ribelle.

              • PinoMamet scrive:

                Mmm

                OMDAF

              • Francesco scrive:

                Pino

                sapevo saresti venuto fuori: la mia è una intristita considerazione, non una approvazione implicita

                😉

              • Z. scrive:

                Miguel,

                — E quindi lui invita la Sinistra a giocare al Ribelle. —

                Può sempre fondare un suo partito e provarci. Un tizio in Italia l’ha fatto, l’ha lanciato dalle mie parti e l’ha fatto diventare il primo partito del Paese 🙂

              • PinoMamet scrive:

                “la mia è una intristita considerazione”

                Non vedo cosa ci sia da intristirsi.
                Togliere ai ricchi per dare ai poveri mi pare un’idea assai divertente.

              • Francesco scrive:

                io invece la trovo tristissima, e la troverei tale anche se funzionasse per il bene del sistema nel suo complesso

                certo, io sono uno strano e faccio una distinzione tra ricco e ladro. non ho nulla contro togliere ai ladri

                ciao

              • Z scrive:

                Mmm… però, oltre a un certo punto la ricchezza crea rendite di mera posizione che ampliano il divario tra ricchi e poveri, senza merito dei primi né colpa dei secondi.

                Redistribuirne un pochino non sarebbe delittuoso.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “Mmm… però, oltre a un certo punto la ricchezza crea rendite di mera posizione che ampliano il divario tra ricchi e poveri, senza merito dei primi né colpa dei secondi.”

                Preferisco i ricchi senza meriti, a quelli che si Sono Costruiti la Propria Fortuna:

                https://parma.repubblica.it/cronaca/2018/08/31/news/_sono_uno_regolare_cosi_il_commerciante_di_parma_ha_agganciato_la_ragazza_vittima_di_violenza-205307617/

                Quarantasei anni, ne dimostra sessantasei, vestito da sedicenne:

                https://www.msn.com/pt-br/video/estilodevida/stupro-sulla-21enne-a-parma-federico-pesci-in-un-video-su-facebook-d%C3%A0-consigli-sessuali/vp-BBMFaCj

              • Francesco scrive:

                mica ho detto che sarebbe delittuoso! del resto, nei vituperati anni ’50 le tasse erano molto progressive ed è nato lo stato sociale, che è istituzione benemerita – almeno quanto è stata ridotta a spreco di soldi dei contribuenti

                io sono per l’equilibrio, soprattutto nella pratica

                nella teoria, trovo che l’invidia sia solo un peccato e non una fonte di diritti

                ciao

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Mi potresti citare quale esempio di Stato sociale sarebbe nato negli anni ’50? In Italia, dico.

              • PinoMamet scrive:

                ” io sono uno strano e faccio una distinzione tra ricco e ladro”

                Anch’io: infatti esistono anche ladri poveri.

              • PinoMamet scrive:

                PS

                l’uso della parola “invidia” comincia a suscitarmi la stessa reazione di “statistiche” in Peucezio.

                I casi sono due, o ne si proibisce l’uso, o si ammette che no la semplice invidia, ma il puro semplice genuino ODIO è una causa non solo accettabile, ma giustissima e lodevole di riforme politiche.

                E voglio anche la reintroduzione dell’ostracismo, una delle trovate più geniali della cultura greca antica.

              • Z scrive:

                “Invidia” di solito significa “ahah sfigato, io faccio quel che mi pare”.

                Tu mi accusi di comportarmi male? Io anziché nel merito rispondo “invidia”.

                Ultimamente va di moda anche dire “rosicare”.

              • Francesco scrive:

                Pino

                lo sai che già gli antichi ateniesi si erano resi conto che l’ostracismo era una cagata pazzesca?

                😀

              • Francesco scrive:

                x MT

                perchè dovrei limitarmi a guardare all’Italia? che negli anni ’50 era un paese troppo povero per pensare allo stato sociale ma lo ha fatto nel decennio successivo

                avesse evitato di farne uno strumento di consenso elettorale e di devastazione dei conti pubblici sarebbe stato meglio però

  21. Francesco scrive:

    OT molto bieco

    Miguel, hai qualche notizia del Messico? quando si insedia il nuovo presidente di sinistra? sta succedendo qualcosa?

    fino bieco OT

    • habsburgicus scrive:

      la data te la posso dire io..é il 1 dicembre, data fissa in Messico, almeno dal 1920…altra tradizione usana, là era il 4 marzo, oggi é il 20 gennaio (Roosevelt entrò in carica la I volta il 4/3/1933 e la II volta il 20/1/1937 dunque il mutamento fu deciso in mezzo, diciamo c.a 1935)..in Colombia è il 7 agosto (battaglia di Boyacà, 7/8/1819)….la data fissa é tipica del mondo americano..cascasse il mondo ma la data, per un presidente “legale” non si muta..MAI
      nel Cile postpinochetista é (era ?) l’11 marzo, sin da Aylwin (1990)
      é la “toma de posse” come si dice in portoghese che in spagnolo sarà “toma del poder”, o qualcosa di simile

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “Miguel, hai qualche notizia del Messico?”

      Nessuna notizia riservata 🙂

      Credo che AMLO sia un uomo molto astuto, che sa come giocare su vari tavoli contemporaneamente.

      Non è un giovane militare, è un ultrasessantenne che ha fatto politica da quando era nella culla.

      E’ entrato nel Partito Unico (il SuperPD del Messico) quando aveva appena vent’anni, e il Partito Unico ti segna a vita.

      Anche quando nasci e cresci e traffichi in quel posto folle che è il Tabasco.

      E’ uno con la faccia da bergamasco, che è riuscito a fare l’Indigenista, e poi a trasformare i venditori ambulanti di Città del Messico nei suoi galoppini.

      Se ti interessa una riflessione un po’ sopra le righe sul tema https://quieora.ink/?p=2254

      • Francesco scrive:

        “notizia riservata”: sai, in Italia siamo terribilmente provinciali e il Messico è sparito dai radar dopo i Mondiali …

        però mi ricordo di uno che parlava delle capacità politiche dei fratelli musulmani egiziani!

        😀

  22. Miguel Martinez scrive:

    I fatti di Chemnitz me li segno, per quando mi nomineranno Dittatore del Mondo.

    Uno, i giornalisti devono parlare di Fatti Storici, non di Fatti di Cronaca. Taglio della mano al giornalista che parla dell’immigrato accoltellatore o dell’autoctono sparatore.

    Due, permettere a tutti di manifestare e fare gli scemi, saluti romani, islamici, cinesi o sovietici, tanto prima o poi dovranno pure andare a cena e finisce lo spettacolo.

  23. Moi scrive:

    V’è qualcosa di inquietantemente beffardo nella brutta faccenda di Chemnitz : specie su ‘sti schermi, difatti, certo NON occorre averci la fissa della cosiddetta “Ostalgie” [sic]

    per la DDR per sapere che la suddetta città ha portato il nome di Karl-Marx-Stadt sotto il Regime di Socialismo Reale …

    https://de.wikipedia.org/wiki/Ostalgie

    [vero e proprio capolavoro a tema, il film “Goodbye Lenin” …]

    il monumento testone-macigno del Karlone 🙂 è stato fino a pochi giorni (ore ?) fa l’ unica cosa per la quale Chemnitz fosse relativamente nota (neppure FKK , Laufhaus o altra terminologia oggetto di controversia con le Femministe 😉 … nvvero, Habs ?)

    https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/58/Karl_Marx_memorial.jpg

    • Lucia scrive:

      Cos’hai contro l’FKK, Moi? È una magnifica tradizione che purtroppo sta scomparendo. Se davvero volessero salvaguardare la “loro cultura”, da queste parti, dovrebbero cercare di non perdere quello. Ma cosa c’è di meno consumista e classista (e anche meno sessista, a mio parere, visto che dopo cinque secondi uno se n’è sbatte del grasso e delle rughe altrimenti non porrebbe fare altro che osservarli) del non portare addosso niente – e quindi sempre meno gente lo fa 🙁

      • Roberto scrive:

        Credo che moi pensi ai FKK club o sauna, non alla Freikörperkultur

        • habsburgicus scrive:

          lo penso anch’io 😀
          diciamo che ne é un’estensione…..forse indebita o troppo libera…
          e in ogni caso, nell’estensione, frei non sta per “gratis” 😀 😀 😀

          • Lucia scrive:

            Che io sappia frei sta per libero (da vestiti), e se si parla di Ostalgie, FKK è quello. E in linea di massima è gratis, in spiagge libere – di solito in laghi un po’ scrausi dell’entroterra della Mitteldeutschland. Una vera cultura che si sta perdendo, e se i tizi di pegida e simili volessero salvare il meglio della “loro cultura” dovrebbero badare a questo genere di cose. Fra l’altro andrebbe in senso contrario alle varie velature femminili orientali, per dire 🙂

            • habsburgicus scrive:

              tu hai pienamente ragione, Lucia !
              ed è così….
              però, se non mi sbaglio e se non sono/siamo troppo malizioso/i, Moi faceva riferimento ad un uso, verosimilmente improprio e recenziore ma ormai diffuso (e non limitato in alcun modo alla vecchia Germania Est, anzi), che si riferisce a ben altro…
              e capisco che voi donne possiate non esserne al corrente 😀

      • PinoMamet scrive:

        Perdonami Lucia, i gusti sono gusti, ma c’è una tradizione ancora più magnifica, diffusa in gran parte dell’Europa, che insegna alle persone dotate di corpi men che sculturei la bellezza di coprirsi per apparire eleganti ed attraenti;
        e anche a quelle dotate di corpi sculturei.

        Rivendico il diritto di finire (sia chiaro: per sbaglio) in un lago scrauso dell’ex Germania est senza intristirmi ulteriormente alla vista di un pene flaccido o di tette rugose e cadenti.

        • mirkhond scrive:

          🙂

          • Lucia scrive:

            Te lo concedo 🙂

            Però davvero, a parte che c’è gente di ogni età, quando sei in mezzo a persone TUTTE ignude dopo pochissimo non pensi più all’estetica (tu dirai, è la psiche che impiega meccanismi difensivi) ed è questo il bello.
            E poi il costume bagnato dopo il bagno è fastidioso e s’insabbia.
            Ma non preoccuparti, state vincendo voi: Ormai anche qui gran parte dei bimbi, anche a un anno, portano costumini. Sigh.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ci si abitua a qualsiasi cosa, certamente.
              Ma io non rinuncio a migliaia di anni di cultura umana in nome del “torniamo alla giungla” della moda del momento. Anche perché è una moda, cioè un’espressione culturale (anche se anticulturale), non un vero ritorno alla giungla.

            • PinoMamet scrive:

              ” Ormai anche qui gran parte dei bimbi, anche a un anno, portano costumini. Sigh.”

              e meno male.

              Davvero, non vedo niente di male nella nudità; ma neanche di bene, a dire il vero 😉

              Non sono certo uno di quelli che mettono le foglie di fico sulle statue, e penso che il nudo ha sicuramente il suo ruolo e il suo spazio:
              nell’arte, nei testi di anatomia, o in bagno, per esempio.

              Ma mi è sempre sfuggito quale sia il punto che vogliono dimostrare i nudisti;
              che esistono la vecchiaia e la bruttezza?
              che è bello stare con la palle all’aria?
              che gli uomini nascono nudi?
              Boh, mi sfugge completamente.

              • Roberto scrive:

                Forse è effettivamente piacevole stare con le palle all’aria ed i nudisti non vogliono dimostrare nulla

              • PinoMamet scrive:

                Sì, può essere.

                Oppure (cito):
                “Il naturismo è un movimento che promuove un contatto più diretto e meno artificioso dell’essere umano con l’ambiente naturale, facendo propri il rispetto verso le persone, gli esseri viventi e l’ambiente. Tali caratteristiche essenziali possono essere vissute in determinati contesti anche in nudità. Una persona naturista cerca di avere una vita sana, ad esempio alimentandosi con cibi genuini poco trasformati e di produzione sostenibile, praticando attività sportiva all’aria aperta e il suo stare nuda avviene spesso in socialità, sia in spazi privati che pubblici….
                Tra i naturisti è inoltre comune la consapevolezza che la nudità permette una migliore accettazione di sé stessi e degli altri. I naturisti pensano che la nudità in sé non sia né degradante, né immorale, né indecente, argomentando che queste qualificazioni negative sono frutto di particolari convenzioni sociali. D’altra parte per il naturista la nudità non costituisce in alcun modo veicolo né pretesto per alterare la morale del vivere in società. Trasgressione ed esibizionismo sono del tutto estranei alla pratica naturista.

                Pertanto la nudità, che nel naturista abbiamo definito come non accidentale, ma voluta, costituisce un’espressione culturale, un’espressione integrale di corporeità e di vita. Ma quest’ultimo è solo un aspetto (il più clamoroso secondo la visione comune) del naturismo, uno stile di vita e un modo di pensare che implica una visione più ampia dell’esistenza e dell’uomo.
                Spiaggia naturista di Odessa

                Gli elementi centrali della filosofia naturista sono così riassumibili…”

              • Roberto scrive:

                Prendi una qualsiasi attività umana e troverai il fanatico pronto a darne una spiegazione o giustificazione filosofica.
                Ma i praticanti normali, hanno una vera spinta filosofica o semplicemente “gli piace”?

                Ovviamente parlo di attività normali, girare con le palle all’aria, pescare, andare in bici eccetera.
                Per le attività basate solo su una filosofia (vegan sono i primi che mi vengono in mente) non ci sono praticanti normali

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Fammi capire, l’esibizionismo è roba spontanea, mentre il provare pena per l’animale da cui hai ricavato la bistecca è frutto di seghe mentali?

              • PinoMamet scrive:

                In effetti, andare in giro nudi non mi sembra per niente più spontaneo e meno ideologico di rifutarsi di mangiare carne.

                Non significa che siano scassapalle, ma che lo fanno per un motivo preciso.

              • PinoMamet scrive:

                Per me è un po’ come il femminismo: se ne sente un gran bisogno, in Iran.

                Credo che le idee dei naturisti potessero essere fantastiche, nell’Europa incravattata dell’Ottocento: uau! non c’è niente di male nel corpo umano! non è peccato!
                Beh, ora direi che abbiamo imparato la lezione, non c’è bisogno di insistere.
                Poi certo, se a qualcuno piace, lo faccia, ma non è che ne senta proprio il bisogno…

              • Lucia scrive:

                Allora, per quel che posso portare di testimonianza alla maggior parte dei nudisti “fottesega” dell’aspetto di rivendicazione, critica sociale etc. Al massimo l’annoverano fra i (per molti di loro, pochi) lasciti positivi della DDR. Nessuno che io sappia porta volantini o cartelloni dimostrativi tipo corteo o le tipe russe femministe, come si chiamano? Io 😛 ci vedo anche un risvolto sociale e politico se vogliamo di accettazione del corpo (ma poi mica i nudisti son tutti novantenni), e può essere ironico notare che in confronto ai “depoliticizzati” lo pratico molto, molto meno. Insomma, predico più che altro, perché anche qui è sempre meno possibile decidere se stare ignudi o meno. Inoltre di per sé la vita da spiaggia mi annoia, e in montagna le tasche e gli scarponi tornano ben comodi! Il meglio sarebbe una spiaggia dove ognuno decide come stare, dal burkini al nulla addosso.

              • PinoMamet scrive:

                Sarà come dici tu.
                A me sembra la classica cosa da tedeschi, in effetti.

                Le esperienze di amici finiti per caso in spiagge o ritrovi di nudisti sono state di due tipi:
                -vecchi a culo in aria e vecchi nudi in bicicletta (in Olanda);
                -spiaggia di maiali assortiti con masturbatore semi nascosto nel cespuglio (credo in Italia o in Francia, non ricordo, devo chiedere).

              • PinoMamet scrive:

                In effetti credo che la seconda esperienza si riferisse a una specie di ritrovo semi-ufficiale per scambisti, più che per semplici nudisti
                (come appurarono in seguito).

              • Roberto scrive:

                La mia esperienza corrisponde a quella di Lucia (pure per la questione razzolare vs predicare)

                Per mauricius, si effettivamente girare come mamma ti ha fatto mi sembra molto meno ideologico che non bere il latte della capretta che ti fa ciao perché…..aspetta me lo hanno spiegato varie volte ma non mi ricordo più perché il latte o le uova non vanno bene (capisco allevamento intensivo, ma la capretta che ti fa ciao? Boh?)

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Mi devi spiegare allora come mai se giro bevendo latte di soia in mezzo ad un parco giochi affollato non corro il rischio concreto di venire arrestato…

              • Z scrive:

                Se ti arrestano mentre giri nudo probabilmente è per via della legge penale, non dell’ideologia.

                Comunque, conosco diverse persone che frequentano o hanno frequentato spiagge naturistiche: nessuno per ragioni etiche.

                I vegetariani e affini che ho conosciuto, invece, lo sono o lo erano per ragioni etiche. Tolti quelli che lo fanno perché obbligati dalla moglie 😀

              • habsburgicus scrive:

                @Lucia
                Il meglio sarebbe una spiaggia dove ognuno decide come stare, dal burkini al nulla addosso.

                sono d’accordo

              • Roberto scrive:

                Non prima che tu mi abbia spiegato cosa c’entra questa cosa con il punto di partenza (ricordo per i lettori distratti: credo che i nudisti non girano palle all’aria per ideologia e non vogliono dimostrare nulla, mentre i vegani sono vegani solo per ideologia)

              • Z scrive:

                …peraltro non ho ancora visto manifestazioni di nudisti davanti a negozi di abbigliamento 🙂

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                La legge penale deriva da un determinato approccio che la nostra cultura ha nei confronti della nudità. Rifiutare l’approccio culturale è a prescindere ideologico, perché sottintende una scelta attiva e deliberata, anche se, magari, non razionalizzata.
                Il fatto che il consumo di carne sia più antico dell’uso del vestiario e quindi culturalmente ancora più radicato, per esempio, non comporta che i vegetariani siano tutti fini teorici.

              • Z scrive:

                MT,

                — La legge penale deriva da un determinato approccio —

                Sicuro, ma se dici “sono contro la proprietà privata” non ti fa niente nessuno. Se ti beccano a rubare invece ti arrestano, anche se sei liberista al punto giusto 🙂

                Di norma, poi, chi frequenta le spiagge per nudisti nella vita di ogni giorno si veste, proprio come gli altri. I vegani sono vegani 24/7: se Tizio è vegano solo una sera non è un vegano, è uno che voleva mangiare insalata 😉

              • Z scrive:

                (e continuo a non aver visto mai dei nudisti manifestare contro negozi di abbigliamento 🙂 )

              • PinoMamet scrive:

                Certo che non le hai viste: i nudisti non contestano l’impiego degli abiti da parte di altri; rivendicano di non usarne loro.

                Mi si dice che non lo fanno per dimostrare qualcosa. Non è che non vi voglia credere; vorrei tanto; ma davvero, ogni volta che ci penso, non riesco a trovare un singolo modo o stato d’animo in cui una persona possa mettersi nuda in un luogo pubblico “naturalmente” e “senza voler dimostrare nulla”;

                persino (o specialmente) in spiaggia, dove si sta già così tanto nudi che mi sfugge l’utilità o la necessità di sfilarsi anche uno slippino, per il bel gusto di prendere il sole proprio sul pisello o patata che sia.

                Ma voi dite che non vogliono dimostrare niente, e Bruto è un uomo d’onore.. 😉

              • Z scrive:

                Pino,

                — i nudisti non contestano l’impiego degli abiti da parte di altri; rivendicano di non usarne loro. —

                E già ci sarebbe una differenza notevole sotto il profilo “ideologico”.

                Ma più che rivendicare, direi che amano stare svestiti in certi luoghi di relax.

                — ma davvero, ogni volta che ci penso, non riesco a trovare un singolo modo o stato d’animo in cui una persona possa mettersi nuda in un luogo pubblico “naturalmente” e “senza voler dimostrare nulla”; —

                Si tratta di luoghi destinati apposta a quelle attività, però. Non parliamo di gente che corre nuda per strada, o che pretende di recarsi nuda al lavoro.

                Poi c’è gente che riesce a fare ideologia su tutto, e immagino che ce ne siano anche tra i nudisti, certo.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                E’ un discorso che qui ritorna periodicamente sotto forme diverse: si dà per scontato che l’essere umano abbia delle impostazioni di default (i nostri progenitori erano nudi, scopavano ciò che volevano, erano onnivori, non avevano inventato la religione e scambiavano liberamente tra loro beni e servizi. Sì, le ho lette proprio tutte qui dentro) per cui seguirle non nasconderebbe nessuna opzione culturale.

              • PinoMamet scrive:

                Che poi io penso che i nostri progenitori, appena passati da scimmie a uomini (Lisa mi perdonerà) fossero vestiti, avessero regole riproduttive ben definite culturalmente, fossero religiosi e molto probabilmente avessero anche una serie di regole o di tabù alimentari, nonché di regole economiche.

                Tutti questi tratti sono rimati nelle società che un tempo si chiamavano “primitive”, e non vedo perché in Europa e aree limitrofe dovessero essere diversi…

              • Z scrive:

                MT,

                — si dà per scontato che l’essere umano abbia delle impostazioni di default —

                No, io piuttosto do per scontato che chi va in una spiaggia dove si sta nudi lo faccia, generalmente, perché gli piace starsene nudo in spiaggia!

                Non è che io vado a mangiare al gr… ehm, al romeo per via delle radici europee greco-romane, per capirsi 🙂

              • PinoMamet scrive:

                Dai su Z.

                se vai al ristorante greco o francese, è questione di gusti.

                Anche stare nudi, dirai tu, se vado in un posto dove sono tutti nudi.
                Invece no: ti rimando alla mia obiezione di cui sopra.

                Il costumino da spiaggia è davvero un tale insopportabile ingombro da giustificare lo sbattimento di andarsi a cercare una spiaggia nudista per toglierselo?

                Guarda, sono sicurissimo che esistono persone che vanno nei ritrovi nudisti per abitudine; perché ci si sono fatti degli amici e conoscenti; perché ormai non ci fanno più caso; perché il posto è bello; ecc. ecc.

                Ma il Nudismo o Naturismo sì, mi pare proprio che abbia qualcosa da dimostrare, e che anzi sia nato proprio a questo scopo.

              • Roberto scrive:

                Io ritorno all’esperienza personale: qualche nudista l’ho conosciuto e tutti lo fanno semplicemente perché gli piace star nudi in posti dove stanno tutti nudi (nudisti che vogliono andare a lavorare nudi o che vogliono star nudi su una spiaggia normale non ne ho mai conosciuti).
                Quando dico “gli piace”, intendo che alla domanda “scusa ma perché lo fai?” Rispondono “perché mi sfizia stare gnudo”.

                Poi che ci siano dei filosofi del nudismo non lo metto in dubbio

                Per i vegani che ho conosciuto (in realtà pochi, si contano sulle dita di una mano mozza) lo fanno non perché gli fanno schifo le uova, o il miele o la carne, ma perché “la vita è sacra e gli animali son fratelli”

                Questa è la differenza fra gusto e filosofia alla quale mi riferivo nei precedenti commenti

              • Z scrive:

                Roberto,

                esattevolmente.

              • PinoMamet scrive:

                “Quando dico “gli piace”, intendo che alla domanda “scusa ma perché lo fai?” Rispondono “perché mi sfizia stare gnudo”.”

                Se, ma il fatto che la loro risposta sia evasiva o incompleta non vuol mica dire che sia giusta

            • paniscus scrive:

              “Ormai anche qui gran parte dei bimbi, anche a un anno, portano costumini. Sigh.”
              ————–

              Almeno in Italia (in Germania non lo so) credo che la moda dell’obbligo morale e sociale del costumino anche per i bimbi piccolissimi NON SIA stata “triggerata” dall’ossessione per la paura dei pedofili, ma soprattutto dalle ossessioni igieniche.

              Ossia, la paura che le parti intime del pupo vengano a contatto con la sabbia o con i sassi, che vengono considerati sorgenti pericolosissime di promiscuità, di sporcizia e e di infezione.

              (come se il costumino, che notoriamete fa passare l’acqua, e fa passare quintalate di sabbia dai bordi laterali, fosse una garanzia di isolamento dalle potenziali contaminazioni; in particolare per bambini talmente piccoli che non hanno ancora il controllo dei bisogni fisiologici, e quindi nel costumino dci depositano di tutto in maniera imprevedibile e incontrollabile, con necessità imbarazzanti di cambi immediati…

              La preoccupazione per gli sguardi allupati dei maniaci è venuta molti anni dopo. In Italia, decisamente, prevale l’ossessione igienica.

              Quella stessa che ha portato, che so,

              ai copriwater usa e getta di carta velina,

              ai tappetini rigidi pieghevoli da utilizzare negli spogliatoi delle piscine (perché non sia mai che i piedi del pupo tocchino il pavimento dello spogliatoio, dopo aver invece toccato il pavimento della doccia, e l’acqua stessa della piscina),

              al terrore di toccare le maniglie delle porte dei bagni nei ristoranti (quando invece è normale toccare le spalliere delle sedie, come se le mani altrui che le hanno già toccate prima fossero diverse)

              e altre amenità simili…

              • Z. scrive:

                L’obbligo che mi lascia sempre più perplesso è quello del guanto di plastica per l’ortofrutta, al supermercato.

              • Moi scrive:

                credo che la moda dell’obbligo morale e sociale del costumino anche per i bimbi piccolissimi NON SIA stata “triggerata” dall’ossessione per la paura dei pedofili, ma soprattutto dalle ossessioni igieniche.

                —————

                Sì, lo credo anch’ io …

              • paniscus scrive:

                “L’obbligo che mi lascia sempre più perplesso è quello del guanto di plastica per l’ortofrutta, al supermercato.”
                ———————–

                E il dettaglio che mi sembra più raccapricciante è che un sacco di gente sia sinceramente convinta che si tratti di una normativa europea

                …quando invece del guantino non c’è traccia, né in Francia, né in Austria né in Germania, e tantomeno in paesi di adesione più recente, come la Croazia, l’Ungheria o la Polonia.

                Magari alcuni negozi lo mettono autonomamente, per scelta propria, ma di sicuro non è diffuso in TUTTI in negozi, e nessuno pensa che sia obbligatorio, o tantomeno che l’abbia imposto l’Europa…

  24. Miguel Martinez scrive:

    Un Calciante fiorentino sta facendo parlare di sé (e sta anche facendo lavorare un gran numero di poliziotti):

    https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/scarpellini-caccia-uomo-1.4114236

    Notevole il messaggio vocale del tizio.

  25. Moi scrive:

    A proposito di Feste del PD :

    https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/politica/18_agosto_29/alla-festa-parco-nord-delusi-pd-che-ora-votano-lega-eb2bdd66-ab96-11e8-8579-e86947a2ba92.shtml

    IL DERBY DEGLI EVENTI
    Alla «festa» del Parco Nord, tra delusi Pd che ora votano Lega
    La Festa dell’Unità è in Fiera e nella storica location ora c’è Made in Parco Nord: niente politica ma cibo e musica. E c’è chi non si accorge nemmeno della differenza

  26. Moi scrive:

    … e di qualcuno del PD che vorrebbe “fare la festa a” Salvini

    https://www.napolitoday.it/politica/guglielmo-allodi-consigliere-denunciato-post-lotta-armata.html

    “Salvini e migranti, ora lotta di popolo armato”: ex consigliere comunale napoletano denunciato per un post

    L’ex dirigente del Pd campano Guglielmo Allodi è stato denunciato per le parole che ha scritto sui social a proposito della gestione ad opera di Matteo Salvini del caso Diciotti

    Potrebbe interessarti: https://www.napolitoday.it/politica/guglielmo-allodi-consigliere-denunciato-post-lotta-armata.html
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  27. Lucia scrive:

    Per Miguel, e/o chi mastica il francese
    https://youtu.be/YJZa90g9WSk

  28. mirkhond scrive:

    Una riflessione sulle migrazioni attuali:

    https://youtu.be/caUVEjA5EaQ

  29. Moi scrive:

    @ LUCIA

    Credo che per comprendere il “senso recenziore” , come lo chiama forbitamente Habs, del termine FKK … NON debba occorrere essere dei Karl Marx Redivivi 😉 ; dovrebbe sufficere vedere come la Germania si sia riunita all’ insegna del Kapitalismus 😉 :

    “Perché darla via kostenlos 🙂 quando sai che c’è chi è disposto a pagartela, e pure teuer 🙂 ?!”

    • habsburgicus scrive:

      “Perché darla via kostenlos ? quando sai che c’è chi è disposto a pagartela, e pure teuer ? ?!”

      bravo Moi !
      la domanda fondamentale (nel campo) è questa 😀
      in effetti più volte ho tentato, fra il serio ed il faceto, di farmi dire una ragione, una, PURAMENTE LAICA e SECOLARE* perché una dovrebbe comportarsi diversamente (avendo le caratteristiche fisiche), dati i valori malheureusement predominanti in questo mondo 😀
      e mai ho avuto risposta 😀

      *c’erano, e ci sono, ragioni RELIGIOSE o presunte tali..ancora valide per altre culture
      e ciò spiega perché nei FKK citati ci siano molte est-europee e poche, pochissime, “musulmane”..certo le prime sono di norma più belle, ma non é quella la ragione principale

      • habsburgicus scrive:

        e prevenendo l’obiezione che certamente mi si farà, ci sono ragioni “religiose” che ancora agiscono indirettamente su laici e atei…i marxisti puri avrebbero parlato di sedimenti borghesi 😀
        per questo ho aggiunto il “puramente” !

      • Z scrive:

        Habs,

        a me il tipo mediterraneo piace decisamente di più di quello est-europeo…

        Più o meno belle è questione di gusti 🙂

        • habsburgicus scrive:

          Più o meno belle è questione di gusti ?

          é vero…neanche Confucio (Kong fuzi, 551-479 a.C) avrebbe potuto essere più saggio 😀
          però-son conscio di entrare in un campo “minato” e chiedo venia :D-direi che oggettivamente il superiore livello di beltà di russe/ucraine/baltiche é incontestabile (poi all’interno di questa macroarea è soprattutto questione di gusto..io personalmente ritengo il top in assoluto le latgaliche ma giustamente Moi, per fare un nome felsineo :D, preferirà magari le kievane, un altro le moscovite, qualcun altro le bielorusse, le voliniane o financo le russe siberiane oppure le lituane) !
          una cosa te la concedo
          la mediterraneo può arrivare a livelli singoli di bellezza da essere qualcosa di surreale e tale da superare ampiamente ogni russa d’Egitto 😀
          se la mediterranea é super-strafighissima può essere un’opera d’arte (che io non potrò mai gustare ! ma, temo, neppure voi :D), ineguagliabile al mondo..ma quante sono ? si contano sulle dita di una mano, sono famose e già accasate con miliardari famosi aut similia, al cui confronto un ex-Primo Ministro italico, cui piaceva la gnocca ma sceglieva male :D, parrebbe un pezzente 😀
          sopra questa fascia stellare, al di là di ogni classifica (perché siamo OLTRE l’umano) ritengo sia oggettivo che percentualmente le super-strafighe allognino soprattutto nell’area anzidetta
          libero di non credermi, eh 😀
          e, senza scherzi, il gusto resta sempre personale

          P.S
          a me piacerebbe “inventare” un trattato De pulchritudine foeminarum, attribuito a un Aristodemo di Cratesipoli, poniamone l’acme sotto Seleuco III (225-223 a.C), ricercato spasmodicamente da generazioni di bibliofili e finalmente ritrovato a Nonantola, anche se é conservato solo in una traduzione latina che si trovava un tempo nel monastero di Corvey (un manoscritto dell’età di Ottone !) e magari in excerpta in arabo, ad opera di Ibn Hazm al-Andalusi, facciamolo vivere sotto al-Mansur verso il 1000 [sto inventando tutto, eh !]
          e magari, con le abilità linguistiche del nostro Pino, riusciremmo pure a “fare” uno pseudo-trattato credibile 😀 😀 😀

        • mirkhond scrive:

          Concordo con Zanardo.

  30. Moi scrive:

    Mi permetto di aggiungere che trovo alquanto ipocrita anche l’ Associazionismo che s’ indigna perché non è ancora stata introdotta la figura professionale della “Assistente Sessuale” (o peggio “Lovegiver”) per “Disabili” (o ancor più ipocritamente “Diversabili”) … sia il medesimo che vorrebbe il 41bis senza processo per clienti di prostitute …

    • paniscus scrive:

      Conosci qualche evidenza specifica che dimostri che i sostenitori di queste due cose (cioè, della punibilità dei clienti delle prostitute e della necessità sociale di fornitura pubblica di “lovegiver” ai disabili”) siano GLI STESSI?

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Ma è ovvio: è sempre l’Associazionismo!

        • Moi scrive:

          Ovvero gente che appartiene attivamente quanto acriticamente (!) a una certa parte politica ideologizzata e ideologizzante che politicizza qualsiasi cosa … eseguendo come automi appositamente psicoprogrammati ciò che i capi dogmatizzanti dicono; non c’è, né può esserci, posto per le opinioni personali: men che meno se razionali e coerenti.

          … Nevvero, Habs ? 😉

          • Moi scrive:

            Gente che si dichiara atea ma alle mense solidali cede subito a qualsiasi capriccio “halal” e non … gente che vuole le quote rosa alla facoltà di medicina ma poverina quelli-I che NON vogliono farsi visitare dalla MedicA … gente che nelle realtà “cooperative” deve fare salti mortali dialettici politically correct per dare una responsabile donna su cantiere all’ addetto che dopo il lavoro fa l’ Imam, mentre mangiano la faccia a chi autoctono e cattosecolarizzato 😉 osi avanzare dubbi sulle quote rosa … eccetera eccetera eccetera.

            • Moi scrive:

              tra il Po e l’ Appennino, tutta roba diffusissima e risaputissima … come chiedere di documentare in Toscana l’ esistenza di gente estremamente suscettibile e inutilmente aggressiva.

              • Moi scrive:

                Quel che non vi piaceva della Fallaci Ultima Versione era soltanto il “Targhet” 😉 … ma il Modus Sbroccandi 😉 era quanto di più genuinamente Toscano si possa immaginare ! 🙂

            • PinoMamet scrive:

              Mi sfugge perché un ateo non potrebbe mangiare cibo halal. Chi cavolo glielo proibisce?

  31. Moi scrive:

    @ FRANCESCO

    Scusa se ti liquido con il Metodo Signorina Silvani 😉 , ma quando ce vò ce vò 🙂 :

    Il Socialismo Reale, per carità, era quello che era; ma bisogna lasciarlo stare per quanto riguarda … l’ Antirazzismo ! Anzi: A-razzismo, nel senso che in una dimensione e concezione totalmente universalistica economico-culturale della società umana … il problema neppure poteva porsi !

    Ma voialtri Fighetti Bocconiani (NON a caso oggi come oggi sei più Piddino tu da solo di Zeta e Roberto messi assieme …) _ voialtri con il Culto Messianico del “Tènnico” che “catarticamente” ignora le persone e vede solo dei numeri _ avete voluto “cacciar via l’ acqua malnetta 🙂 con il cinno 🙂 a mollo” ; perciò … che cazzo volete, in definitiva ?! … Perché lamentarvi di qualcosa di cui voi stessi siete i principali responsabili morali ?!

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      A voi andava invece bene l’a-razzismo quando consiste in esportiamo-all’estero…

    • Francesco scrive:

      >> Il Socialismo Reale, per carità, era quello che era; ma bisogna lasciarlo stare per quanto riguarda … l’ Antirazzismo !

      beh, questa è una Pia Leggenda: il Socialismo Reale era pesantemente razzista, a differenza di quello Ideale, che voleva solo portare la Civiltà ai negri sotto forma di industrie e partiti comunisti. 😀

      >> io sono piddino (???) nella misura in cui sono indifferente alle lagne e alla paranoie di chi si lamenta per fatti inesistenti o per problemi suoi che deve risolvere lui. Il che è la mia normale posizione di conservatore di destra: se non ti vanno bene le zampe storte dei cani è un problema tuo, non del mondo.

      i numeri sono utili, non divini, riassuntivi ma parziali; le cazzate sono dannose e basta.

      ciao

      PS sempre sia lodata la Signorina Silvani

    • PinoMamet scrive:

      Il socialismo reale razzista mi risulta nuovo. A me pare di ricordare che Mosca avesse scuole e apparati frequentati da gente di mezzo mondo.
      Mi puzza di leggenda nera, molto.

      PS
      E faresti bene a ricordatene l’odore, perché il mondo protestante pare convintissimo che la Chiesa cattolica fosse, o sia tuttora, razzista…

      • Francesco scrive:

        fottuncazzo dei protestanti, tanto più oggi che alcuni preti vogliono farmi rivalutare Lutero! 😀

        io mi baso sui resoconti di come erano trattati i compagni di origine asiatica nella buona vecchia URSS, che mi paiono rivelatori della verità dietro la scorza della propaganda. oppure potremmo dire che erano anti-razzisti in politica estera e razzisti in politica interna, che è sempre un riconoscimento alla loro intelligenza!

        ciao

  32. Moi scrive:

    Anche l’ Oltrarno come modus vivendi descritto con dovizia di particolari da Miguel , si direbbe una realtà più “a-razzista” che “anti-razzista” …

  33. Miguel Martinez scrive:

    Scusate se non intervengo sui nudisti, in questo momento sono affascinato da quello che succede negli USA.

    Se ho capito bene:

    1) Il Biondone, nella sua vivace vita multigamica, avrebbe comprato anche un noto videotroione (VT)

    2) Il VT in questione avrebbe poi giustamente ricattato il Biondone:

    Veloce lo arpiona la pulzella
    repente la parcella
    presenta al suo signor
    “Beh proprio perché voi siete il sire
    fan cinquemila lire
    è un prezzo di favor”

    3) Il Biondone paga la megaparcella

    4) Ora, questa vicenda, se fosse stata conosciuta a suo tempo, forse avrebbe potuto influire sull’esito delle elezioni, come avvenne anni fa in un remoto paese italiano:

    Ma le comari d’un paesino
    Non brillano certo in iniziativa
    Le contromisure fino a quel punto
    Si limitavano all’invettiva
    Si sa che la gente dà buoni consigli
    Sentendosi come Gesù nel tempio
    Si sa che la gente dà buoni consigli
    Se non può più dare cattivo esempio

    5) E quindi un Legale Geniale ha deciso che pagare il VT equivale a influenzare le elezioni con il denaro; e quindi diventa un Contributo Elettorale Non Dichiarato.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Sto ancora cercando una dicitura soddisfacente per indicare quella che di solito chiamo “post-sinistra”; forse “sinistra post-sociale”? “Sinistra non sociale”?

      Comunque mi sorprendo ogni giorno di più di come i deliri dei neonazisti io riesca in qualche modo a comprenderli nella loro logica perversa, mentre i deliri di quella roba di cui sopra no.

    • Roberto scrive:

      Pensavo che volessi parlare di questo

      https://www.nytimes.com/2018/08/31/us/politics/trump-unrwa-palestinians.html

      È vero però che era già scritto che Trump se ne frega del mondo al di fuori degli USA, esattamente come era scritto che era un puttaniere, quindi sono non notizie…..

      (Continuo a pensare che la Clinton sarebbe stata meno peggio)

    • Roberto scrive:

      Comunque dai, la questione zoccolona è meno interessante di quanto succede a Paul manafort e ai suoi conti in ucraina

    • Z scrive:

      Miguel,

      — E quindi un Legale Geniale ha deciso che pagare il VT equivale a influenzare le elezioni con il denaro —

      Avevo capito che l’accusa fosse quella di avere utilizzato finanziamenti elettorali per il pagamento. Qualcosa di simile alle accuse che spesso coinvolgono politici in Italia.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Z

        “Avevo capito che l’accusa fosse quella di avere utilizzato finanziamenti elettorali per il pagamento. Qualcosa di simile alle accuse che spesso coinvolgono politici in Italia.”

        Mi posso sbagliare: leggendo distrattamente, ho capito che Trump è accusato, non di aver usato soldi donati da qualcuno, ma di aver donato lui stesso i soldi. E siccome quei soldi potevano avere un effetto sulla campagna elettorale, diventavano una donazione elettorale (a se stesso) non registrata.

        • Miguel Martinez scrive:

          Le accuse contro Trump le avevo letto su The Guardian, che scrive così:

          “One significant new accusation against Trump emerged on Tuesday. In open court, Cohen said that “in coordination with, and at the direction of, a candidate for federal office” he had made hush agreements with two women “for the principal purpose of influencing the election”.

          The hush money agreements amounted to an illegal corporate donation made directly to a candidate and an illegally large individual donation. The extent of Trump’s involvement was made plain by charging documents which described how Cohen submitted false invoices so that Trump could reimburse him for the payments.”

          Può essere che l’articolo sia scritto male, ma io ci leggo:

          1) ha dato soldi della propria azienda in nero a due brave signore

          2) lo scopo di tale generosità era di “influenzare le elezioni”

          3) perciò si tratterebbe di una donazione aziendale a una campagna elettorale

      • Roberto scrive:

        Per Z,
        Michael cohen ha ammesso di aver comprato il silenzio delle zoccole *per influenzare la campagna elettorale* e quindi si applicano le regole della campagna elettorale secondo le quali i pagamenti sono illeciti (non mi ricordo bene perché).
        La cosa curiosa, e questa l’ho letta da varie fonti, sicuramente il newyorker, è che se cohen avesse detto di aver pagato le ziccole per un altro motivo (chessò difendere la famiglia di Trump….), non sarebbe stato illegale.
        Ora non ho idea delle ragioni che hanno spinto Cohen a dire questo invece che quello, noto solo che il sistema giuridico americano è assai bizzarro

        L’altro caso è invece più interessante: manafort ha ammesso che il Cremlino ha finanziato la campagna di Trump (en passant osservo ridendo che la destra italiana si scandalizzava per i soldi del pcus al PCI…),e questo non solo è illegale ma è considerato da molti un vero tradimento

        • Miguel Martinez scrive:

          La cosa interessante è che si sono state finora almeno 19 donne che hanno accusato Trump di molestie.

          Da una parte, è la prova della mia vecchia tesi: appena ti metti in politica, sei morto, infatti in Italia in parlamento ci mandano le ultime pedine del PD e gli ingenui del M5S, dove verranno debitamente trasformati in salsicce e mangiati.

          Meglio restare imprenditore, almeno in Italia.

          Dall’altra, ci vorrebbe un “archetipo” https://not.neroeditions.com/ribelli-5-stelle-saggi-pd/ per definire un personaggio tipicamente americano.

          Non è esattamente il “sovrano”, come Berlusconi. Berlusconi, in quanto sovrano di tipo medievale, ha giustamente diritto a un vasto harem, che tratta con affettuoso paternalismo: lo vedrei anche con una schiera di figli naturali, cui vuole pure un gran bene e che nomina marchesi e duchi.

          Trump è un fenomeno tutto americano: la Volontà pura, prometeica, che crea il mondo come vuole lui.

          E’ un figlio dell’antica Fede protestante, che nega ogni autorità, ma con Trump fa anche a meno di Dio: credo che Trump sia il primo presidente praticamente ateo degli Stati Uniti.

          Sbucalta la terra, crea spettacoli, innalza torri, si tromba il trombabile, distrugge tutte le arcaiche convenzioni medievali, ma ha una fede in se stesso tale, da permettergli di trasformare il “sogno” in “realtà”.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            È il sovrano biblico, soggetto alla costante vigilanza di Dio, che è pronto a punire lui e il suo popolo per i suoi peccati.

      • Moi scrive:

        Come ha già più volte spiegato Miguel … Trump sta facendo per Israele ciò che i Liberals han sempre e solo promesso, per mantenere i voti delle “Lobbies” (in USA si può dire …) Ebraiche senza (!) perdere l’ Aura Politically Correct con le “Minorities” Musulmane, che Obama ebbe particolarmente nelle sue grazie politiche.

    • habsburgicus scrive:

      “Beh proprio perché voi siete il sire
      fan cinquemila lire
      è un prezzo di favor”

      con accento emiliano-bolognese, poi 😀

  34. izzaldin scrive:

    Se tifano in massa per Salvini, non è perché Salvini ha fatto loro il lavaggio del cervello; al contrario, è perché Salvini esprime in piccola parte la loro rabbia

    d’accordissimo.
    La rabbia e l’Orgoglio di Oriana Fallaci è il testo che ha aperto la strada a Salvini. c’è tutto lì e l’autore di questo blog lo ha commentato a dovere quando venne pubblicato.
    Questo governo è pericoloso proprio perché si basa sulla manipolazione dei sentimenti degli elettori attraverso la propaganda. Rabbia, orgoglio, paura.
    Tutti i governi della storia hanno fatto così mi direte voi, e avete ragione. Quello che è cambiato rispetto al passato sono le tecniche di manipolazione digitale dei sentimenti, ed è questo a spaventarmi particolarmente.
    Poi magari in Italia non sono aumentati i casi di violenza ma a Partinico, il comune con più centri di accoglienza in Italia, ci sono state decine di aggressione dal momento in cui Salvini ha detto ‘la pacchia è finita’. A Partinico non abitano clochard colti, è forse uno dei pochi paesi in Sicilia senza una piazza, una chiesa, un locale, una spiaggia.
    Ma la gente non se la prende con chi gestisce il ricco business dei centri di accoglienza, se la prende col gambiano di 19 anni che non ha certo chiesto lui di ritrovarsi a Partinico.

    • Z scrive:

      Ciao izz,

      non fatico a crederti. Anzi, sono convinto che il problema si estenda ben oltre la Partinico.

      Però sono offesissimo perché non sei passato a trovarmi a Barcelogna 🙂

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Izzaldin

      “La rabbia e l’Orgoglio di Oriana Fallaci è il testo che ha aperto la strada a Salvini. c’è tutto lì e l’autore di questo blog lo ha commentato a dovere quando venne pubblicato.”

      Grazie della riflessione, anche perché mi induci a riguardare i miei vecchi scritti.

      Se riesco (ma non prometto nulla) domani ti rispondo con un post.

    • Francesco scrive:

      Anche la Fallaci avesse aperto la strada a Salvini, non lo ha però creato, hanno avuto un maggior ruolo la scuola e la cultura ufficiale (occidentale, non solo italiana).

      E, se posso, il “cosa abbiamo fatto di male perchè ci odino tanto” aveva un pò tanto rotto il cazzo, non solo a chi non aveva mai preso in mano un libro.

      Ci sarebbe voluto un pò di equilibrio e buon senso, invece siamo passati dal terzomondismo masochista al sovranismo sadico.

      🙁

      • PinoMamet scrive:

        La scuola ha creato Salvini??
        Non sono nemmeno sicuro che ci sia andato, a scuola…

        • Francesco scrive:

          tutti ci sono andati, i politici della Lega e del Movimento, i loro elettori

          e tutti hanno imparato così poco e male da essere quello che sono

          🙁

          • PinoMamet scrive:

            Ahhhn, quindi la colpa è dei professori comunisti.

            Caspita, come ho fatto a non pensarci prima?

            Genitore! Tuo figlio è asino? Non aver paura, prova il nostro nuovo prodotto Blame The Commie, originale dagli USA, prodotto garantito…
            😉

            Va’ là che sei bello, Francè…

            • Z. scrive:

              Pino non arrabbiarti…

              hai ragione, naturalmente, e lo sa anche Francesco.

              Cosa posso dire perché non ti arrabbi? i complimenti funzionano?

              proviamoci: sei una pessima persona!!

            • PinoMamet scrive:

              😉
              ormai mi conosci!

            • Francesco scrive:

              Pino, questa volta sei stato troppo intelligente e hai visto a cui io non sono arrivato.

              Io non mi azzardo a individuare i colpevoli dello sputtanamento della scuola italiana, mi limito a rilevare quello che mi sembra un fatto: se la scuola italiana passa poche nozioni, quanto a valori stiamo sotto zero.

              E’ colpa della TV di Berlusconi? delle macchie solari? un complotto degli Illuminati per mantenere il potere? non lo so.

              Ho un sospettato principale (i ministri democristiani dell’istruzione) ma non ho le prove.

              Ciao

      • paniscus scrive:

        La scuola e la cultura ufficiale? Ma non sono sempre state accusate del contrario, ossia di difendere un’ideologia dell’accoglienza e dell’inclusività e del buonismo a oltranza a tutti i costi?

        • Francesco scrive:

          Sì certo ma con strumenti così efficaci da avere generato una mostruosa ideologia contraria!

          Voi ogni tanto dimenticate che io SONO un ottuso bigotto reazionario, non faccio mica finta come Andreotti.

          Fallire nell’inculcare la Virtù nelle nuove generazioni è per me un orrendo crimine, renderla così odiosa che il Vizio divenga pratica comune è anche peggio.

          Ciao

          • paniscus scrive:

            E allora cominciamo a toglierci dalle scatole l’insostenibile obbligo rituale (nonché deprimente, colpevolizzante e giudicante, senza motivo) della famigerata Giornata della Memoria, che rischia di creare molti più antisemiti cialtroni di quanti non ne abbia scongiurati.

            Si sta parlando di un rituale imposto una volta all’anno, sempre identico, per TUTTI gli anni scolastici, ossia dall’età di 6 anni a quella di quasi 20 (ignoro se esista anche alla scuola materna, il che anticiperebbe il rituale di altri tre anni prima),

            in cui si martellano i ragazzini su quanto sia obbligatorio fare la faccia triste e sentirsi tanto in colpa per delle cose orribili che sono successe quando i loro nonni non erano ancora nati o erano piccolissimi

            (oppure, peggio ancora, il dovere di sentirsi in colpa per essere tanto privilegiati da aver avuto la fortuna di non dover subire le stesse cose, il che francamente è odioso, manco fosse una COLPA l’essere nati in un contesto democratico e pacifico)

            Ma si pensa davvero che un atteggiamento del genere incoraggi i sentimenti democratici e antirazzisti? Non è molto più probabile che incoraggi l’insofferenza e la ridicolizzazione verso i “dogmi rituali imposti a scuola”?

            • Francesco scrive:

              Temo che tu abbia ragione: cosa fare però perchè da quella cosa orribile si tragga almeno l’ammonimento a non ricascarci?

              Perchè a non parlarne si sentono tornare a galla i toni e le tesi dei nazisti, a parlarne male le si rende popolari … che fare?

            • roberto scrive:

              sulla giornata della memoria,
              si deve abolirla tout court o si deve può trasformarla in una cosa utile?

              la prima soluzione mi sembra a naso un pochino pericolosa, ma tant’é, non sono né negro né ebreo né frocio…..

              sulla seconda, da quando un popolo di santi, navigatori, poeti, intellettuali, umanisti, artisti, è diventato un popolo di grigi burocrati? possibile che non ci sia qualcuno con qualche idea interessante?

            • roberto scrive:

              PS

              nella germania ovest hanno colpevolizzato e traumatizzato un paio di generazioni almeno (mia moglie era andata a visitare dachau durante le scuole elementari)

              nella germania est, basandosi sull’idea che il comunista fosse un homo novus, hanno semplicemente girato pagina.

              ora, sarà un caso, ma i neonazisti nascono principalmente nei länder dell’est…

            • PinoMamet scrive:

              Però in Italia mi pare il contrario: i neofascisti, neonazisti e negazionisti vari escono tutti dalla scuola dell’obbligo, in questo ha ragione Francesco;
              e dall’obbligatoria giornata della Memoria, che è anche l’unico momento in cui moltissimi italiani abbiano a che fare con gli ebrei
              (in molte regioni italiane non ci sono proprio comunità ebraiche, o sono talmente piccole da essere del tutto insignificanti, dell’ordine di poche centinaia se non decine di persone).

              E ne ricavano l’idea di questo popolo misterioso, mai visto dal vero, ma che chissà perché riempiono i film di Hollywood, e che un giorno all’anno obbligano tutti a cospargersi il capo di cenere per cose che non si sono fatte…

              in effetti lo trovo abbastanza autolesionistico, da parte degli ebrei.

              • roberto scrive:

                si ma sono neofascisti e neonazisti perché per un giorno all’anno gli hanno propinato il giorno della memoria che immagino abbiano seguito un po’ distrattamente?
                mi pare un po’ curioso

              • roberto scrive:

                aggiungo che per me: colpevolizzazione = no
                memoria=si

              • Francesco scrive:

                e invece della memoria abbiamo dato ai nazisti un’aura magica, mitica, affascinante

                che basta aprire un libro di storia e appaiono per quello che sono stati, una manica di criminali e di stronzi, dalle capacità incredibilmente limitate

                ti giuro che questa cosa mi impazzire dalla rabbia

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “e invece della memoria abbiamo dato ai nazisti un’aura magica, mitica, affascinante”

                Infatti, è una cosa interessante.

                Nel cattolicesimo, accanto ai diavoli, esistevano anche arcangeli con le spade, santi che facevano strani miracoli, asceti affascinanti.

                Invece oggi esistono soltanto Vittime e Nazisti.

                La Vittima ha delle caratteristiche necessarie: le prende sempre, quindi non solo è mingherlino, è pure un po’ tonto, diciamo “innocente” come si diceva una volta e non ne azzecca una.

                Il Fallito che è in Noi può identificarcisi ovviamente, ma alla fine bisogna dire che viene a noi.

                Mentre tutte le caratteristiche immaginali, simboliche, seducenti, tutto ciò che supera in qualche modo la meschinità, viene affidato ai nazisti.

                Ti credo che fanno paura, e anche qualcos’altro.

                In mezzo esistono le persone “normali”, che devono vigilare su stessi, sempre sentendosi in colpa verso le Vittime, e non devono mai provare il minimo interesse per i Nazisti.

                A differenza di Paniscus, credo che questo dispositivo sia abbastanza efficace: il terrore che qualcuno sospetti in noi la minima deviazione amorale è tale che permette un bel meccanismo di controllo sociale.

                Però è anche fragile, è un incantesimo che crolla come quando un bambino scopre per la prima volta che può dire una bugia e non resta fulminato.

              • Miguel Martinez scrive:

                Aggiungiamo, nello Scontro Mitico tra Vittime e Nazisti, che le Vittime hanno dalla loro gli eserciti, la polizia, la legge, i magistrati, gli insegnanti, gli intellettuali.

                Cosa che aumenta e non di poco il fascino dei Nazisti.

              • Francesco scrive:

                Miguel

                lo hai detto anche tu, che non si può usare mai la violenza privata, che dobbiamo sempre e solo aspettare le FFOO

                se ci ripensi, l’unica eccezione sarebbero i Partigiani ma … gli unici che hanno pensato di imitarli sono stati i terroristi di sinistra

                per il resto, tutti quelli che hanno usato la forza sono cattivi

                pure nella lotta alla mafia gli unici santini sono di gente morta ammazzata, mai che ci sia un giudice che messo all’ergastolo un capocosca o un poliziotto che ha sparato a un killer

                Italia paese strano

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “pure nella lotta alla mafia gli unici santini sono di gente morta ammazzata, mai che ci sia un giudice che messo all’ergastolo un capocosca o un poliziotto che ha sparato a un killer”

                interessante… motivo per cui i giovani più vivaci sono spesso attratti dalla figura del capocosca.

                Farsi vedere buoni e compassionevoli e corretti da altre persone che fanno finta anche loro di essere buone e compassionevoli non è l’unica possibile soddisfazione nella vita.

              • paniscus scrive:

                “Però è anche fragile, è un incantesimo che crolla come quando un bambino scopre per la prima volta che può dire una bugia e non resta fulminato.”
                ———————

                Tipo quando io scoprii, all’età di circa 13 anni, che si poteva tranquillamente non usare il phon e farsi asciugare i capelli all’aria, senza beccarsi le terribili malattie che venivano paventate a causa dell’umidità, e che avevano minacciato tutta la mia infanzia?

                E quando scoprii, pochi mesi dopo, che la stessa cosa si poteva fare addirittura anche d’inverno, mica solo quando faceva caldo, e che non ci si ammalava comunque…

              • Z scrive:

                Neanche io mi ammalavo se non mi asciugavo i capelli, a tredici anni.

                Poi invece…

                sigh!

              • Francesco scrive:

                Miguel,

                quando io ero giovane, ho fatto in tempo a sentire di “giovani vivaci” presi per la collottola e diventati … missionari nelle regioni più dure dell’Africa.

                Dove la vivacità si era rivelata assai utile. Come erano vivaci i partigiani di Calvino, Fenoglio, etc. E pure Don Camillo e Peppone. E il commissario di polizia dei terribili polizieschi all’italiana degli anni ’70.

                Eppure è come se questa stima per l’uomo virile fosse a un certo punto morta nel discorso pubblico.

                E siamo diventati tutti buonini e mosci. Quando è successo?

                Ciao

          • PinoMamet scrive:

            “Sì certo ma con strumenti così efficaci da avere generato una mostruosa ideologia contraria!”

            Francesco, per favore, dimmi che posso evitare di risponderti. Dimmelo; compi questa buona azione verso te stesso.

            • Francesco scrive:

              perchè? a me pare una emergenza educativa gigantesca ed evidente

              si tenta di predicare il bene e si ottiene un rigetto totale e sprezzante

              cosa non capisco?

            • PinoMamet scrive:

              A me sembrava invece che tu volessi colpevolizzare la vittima.

              Io vedo professori che si fanno in quattro per insegnare l’educazione civica, la Storia, e spesso anche la pura e semplice educazione a studenti che per anni sono stati sempre di più diseducati dalla società, protetti dalle famiglie e giusitificati giornalisti, psicologi, e spesso anche presidi, mentre si privavano i professori di ogni possibilità di intervento
              (è asino? noo poverino, è DSA; è bullo? noo poverino, la mamma non lo segue; va bocciato? noo, va riammesso, perché la scuola non ha predisposto le necessarie misure di recupero…) e gli si aumentava il carico di lavoro con inutili compiti burocratici e con inutilissimi corsi di aggiornamento, perchè “i professori non fanno niente” e quindi vanno puniti…

              e il bel risultato, la colpa è loro, se dalle scuole escono dei perfetti idioti.

              • Francesco scrive:

                Premesso che concordo con te, rimane anche il problema dei professori bestia e/o lavativi che però sono intoccabili.

                E se vogliamo aprire gli occhi, esiste un periodo storico in cui la scuola italiana è passata da quella di Cuore a quella che descrivi tu, per tirare una riga rozza ma utile? Esiste una “teoria” dietro quel cambiamento?

                Sennò stiamo a cercare capri espiatori e non possiamo neppure accopparli (che fai, accoppi la società italiana?)

              • Z scrive:

                Credo che quella degli insegnanti sia una delle categorie meno assenteiste che esistano.

              • paniscus scrive:

                “Premesso che concordo con te, rimane anche il problema dei professori bestia e/o lavativi che però sono intoccabili.”
                ————————

                Pensare che questo problema (che pure esiste, ma in misura minima)

                sia più grave e più urgente

                rispetto alla realtà quotidiana di una maggioranza di insegnanti validi (non dico tutti eccellenti, ma dignitosamente validi)

                ai quali viene impedito di esercitare liberamente le loro potenzialità di insegnamento,

                perché OSTAGGI di alunni viziati, di genitori minacciosi o piagnucolosi, di presidi pavidi, di avvocati squali e di burocrati carrieristi,

                …è veramente una delle cose più offensive che abbia mai sentito esprimere su questi schermi.

                Come a dire, perseguitarne cento per punirne uno…

              • Francesco scrive:

                sospetto che la figura dell’insegnante intoccabile anche quando indifendibile (tipo quello che ha la cattedra ma sta a Salerno da 11 anni o quella malata immaginaria dal ’97 o quello che non insegna nulla) sia una delle maggiori responsabili della perdita di prestigio dell’istituzione

                come il prete con la Mercedes o pedofilo

                a ben poco servono le 99 mele buone, se quella marcia resta nel cesto

              • PinoMamet scrive:

                Io queste persone però non le ho mai viste.

                Invece ho visto un sacco di genitori che “mio figlio a casa è taaanto buono”, o genitori che non si fanno mai vedere, o genitori che protestano dal preside, pardon, “dirigente”, per le più assurde cazzate
                (una collega è stata richiamata contemporaneamente perché- si badi bene, nella stessa classe- sarebbe stata troppo severa ed esigente, e troppo lassista e di manica larga…)

                vedo i professori che vanno a scuola anche con la febbre per non fare brutta figura nell’anno di prova;

                vedo i professori che si affannano a interpretare direttive ministeriali contradittorie o semplicemente indecifrabili, e sempre nel senso di fare più fatica, perché non si sa mai
                (le ore di aggiornamento annuali non sono davvero un obbligo? e noi le facciamo lo stesso!);

                che si impegnano a rintracciare studenti assenteisti, a sanare situazioni famigliari disastrose, a stimolare in qualche modo l’interesse culturale di mezzi criminali assolutamente fuori posto a scuola, a far convivere nella stessa classe la ragazzina con le crisi di panico, il ragazzo timido e studioso che vuol solo farsi i fatti propri, il bullo e la stronzetta…

                e conosco professori che si sono impegnati in prima persona per recuperare una ragazzina portata in Pakistan per un matrimonio combinato. Non sono andati fino a là, ovviamente, ma se non fosse stato per loro la ragazzina ci sarebbe rimasta.

                Ma niente, fa più rumore il caso (rarissimo, per ovvi motivi) del professore assenteista, o quel poveraccio (di Lucca?) che non reagiva di fronte alla provocazione dei bulletti
                (e perché avrebbe dovuto farlo? qualunque cosa avesse fatto, gli avrebbero dato comunque torto).

              • PinoMamet scrive:

                Inoltre non è affatto vero che l’insegnate sia intoccabile (magari!) ma è sottoposto alle stesse regole di tutto l’impiego pubblico.

              • paniscus scrive:

                per Francesco: niente di personale, ma su questo argomento stai raccontando balle, Balle, BALLE.

                Che la perdita di prestigio dell’isituzione dell’insegnamento sia dovuta “prevalentemente” alle colpe degli insegnanti inadeguati, è una mistificazione veramente disgustosa.

                La perdita di prestigio dell’isituzione dell’insegnamento è dovuta, quasi totalmente, all’atteggiamento delle famiglie, che considerano la scuola come una controparte ostile da cui bisogna difendere i propri figli, invece che come un’istituzione con cui è il caso di collaborare per ottenere degli obiettvi comuni.

                Scusa se faccio un esempio banale e sciatto…

                …ma PERCHE’, 20 o 30 anni fa, se il figlio prendeva una nota disciplinare o portava a casa una pagella piena di insufficienze, la famiglia se la prendeva col figlio e non con gli insegnanti, mentre adesso è automaticamente il contrario?

                Vorresti sostenere che adesso l’atteggiamento di ostilità è giustificato perché ci sono taaaaantiiii insegnanti incapaci e indegni, mentre prima non c’erano?

                E dai, non regge, e lo sai benissimo anche tu!

              • Francesco scrive:

                Per Pino e Lisa: avendo due figli in età scolare, come molti dei miei amici, colleghi, parenti, ho parlato solo di casi vissuti in prima persona o sentiti capitare ai figli degli stessi.

                Contesto di aver mai detto “prevalentemente” parlando degli insegnanti.

                E rivendico di aver attaccato il valore legale del titolo di studio, che trasforma la scuola in fornitrice di pezzi di carta: se dietro c’è un asino non importa perchè quello che vale è la carta.

                E pure di NON avere inventato io Don Milani e i suoi fan.

                🙂

              • paniscus scrive:

                Se si abolisse il valore legale del pezzo di carta, non cambierebbe niente, o forse cambierebbe anche in peggio.

                Perché l’idea dell’abolizione del valore legale si fonda sul presupposto illuminista, liberale e MOLTO naif, che in tal caso i somari, i demotivati, i nullafacenti, o peggio ancora i disturbatori e i bulli, quelli che adesso vengono a scuola solo per il pezzo di carta… se il pezzo di carta non valesse più niente, una volta finita l’età dell’obbligo stretto, a scuola non ci verrebbero più.

                E invece non c’è da illudersi: ci verrebbero lo stesso, e si comporterebbero ancora peggio di adesso, non essendoci più nemmeno quel minimo effetto di deterrenza che esiste ancora, sulla paura di essere bocciati (che appunto è minimo, ma quel minimo c’è ancora) e quindi di non riuscire a prenderselo, quel pezzo di carta, che è l’unica cosa che vogliono.

                Per quale motivo si pensa che l’abolizione del valore legale migliorerebbe il loro impegno o il loro comportamento, proprio non l’ho mai capito.

                Adesso esco e vado a scuola a prendere parte alla commovente farsa rituale degli esami di recupero. 🙂

              • PinoMamet scrive:

                “ho parlato solo di casi vissuti in prima persona o sentiti capitare ai figli degli stessi.”

                Così impari ad andare nelle scuole private!! 😀

                Anche io ho parlato solo di casi visti in prima persona, quindi per favore…

                Sul “pezzo di carta”, rimando interamente all’intervento di Lisa.

              • PinoMamet scrive:

                Poi, come nota a parte, non capisco cosa tu (Francesco) abbia contro Don Milani.

                Don Milani parlava della scuola della sua epoca, e dei suoi studenti di Barbiana; e nel contesto, quello che diceva era molto ragionevole.

                Stiamo parlando di 40 anni fa…

              • Francesco scrive:

                1) naturalmente parlo di scuole pubbliche, come quelle frequentate dai miei figli e da quelli dei miei conoscenti

                2) se certe persone vengono a scuola/sono mandate a scuola dalla famiglia per prendere il pezzo di carta, tolto quello mi pare più logico che vengano meno. più facile che tornare alla società dell’Ottocento, mi pare.

                3) Pino, dovresti leggere Avvenire ogni tanto …

                ciao

              • PinoMamet scrive:

                1) ti hanno raccontato delle balle. Guarda su questo non sono disposto discutere, perché è così, punto e basta.
                Gli assenteisti a scuola?? ma stai scherzando? se un professore si assenta senza permesso ha perlomeno 50, se non un centinaio, di testimoni, e quindi 200 genitori pronti a telefonare immediatamente a presidi, giornalisti, carabinieri, protezione civile e ovviamente Le Iene.
                Professori fancazzisti? certo, ne ho conosciuti un paio; che in realtà non sarebbero stati neanche fancazzisti, in partenza, ma lo sono diventati dopo essere stati scaraventati in mezzo a un centinaio o due di giovani delinquenti ultra-protetti, per i quali fare lezione o non farla è esattamente la stessa cosa perché sono interessati solo a fare casino e giocare al cellulare, quando non si tratti di cose peggiori.
                Quindi, per favore… piantala.

                Piantala piantala piantala. Probabilmente- no: SICURAMENTE – ti hanno riempito la testa di MERDA sui professori comunisti, che non hanno voglia di lavorare, ma bisogna dargli lo stesso il posto fisso, invece noi qua tanto buoni e carini cristianini cattolichini ci vogliamo tanto bene e abbiamo cura dei vostri figli….

                peccato che sia la realtà al contrario, e come sa chiunque- chiunque!- le scuole private siano al 90% refugium peccatorum degli asini patentati (e non romper il cazzo perché ho fatto d membro esterno alle maturità di due scuole private CATTOLICHE e so di cosa parlo) e all’altro 10%, con mille cure e precauzioni e spese e cazzi e mica cazzi, riescono a raggiungere QUASI il livello di un buon liceo pubblico.

                E so di nuovo di cosa parlo perché la scuola dove insegno- pubblica- risulta tra le migliori secondo me le classifiche Eduscopio di Fondazione Agnelli. E non devi pagare un centesimo per iscriverti.
                Mentre gli studenti di ripetizione che ho avuto provenienti dalle scuole private, beh… stendiamo un velo pietoso.

                2) No, anche questa è una palla e lo sai benissimo. “Valore legale” del pezzo di carta sono parole che hanno un senso per chi si dovrà laureare.
                Che ci sia o non ci sia non ha nessuna importanza per tutta la massa di persone che intasa le scuole perchè i genitori li mandano fuori dai piedi o fuori dai pericoli, e che non ci pensa minimamente (e per fortuna) a diventare medico o avvocato.

                3) cazzo me ne frega di Avvenire.

              • PinoMamet scrive:

                Mi fai incazzare sulla scuola da quando ancora non ci lavoravo, perciò ora stendo il Piano di Riforma e Rinascita della Scuola Italiana

                1- Abolizione totale e immediata delle scuole private e parificate di ogni tipo, ordine e grado.

                2-Obbligo scolastico a 14 anni.

                3-Sistema 3 strikes e sei fuori: tre note disciplinari, o un 7 in condotta, e lo studente è fuori, con effetto immediato, e senza possibilità di reiscrizione nè in quella, nè in altre scuole di qualunque altro tipo.

                4-Abolizione immediata dell’Alternanza scuola-lavoro per i Licei.

                5-Possibilità di accesso alle Facoltà universitarie solo per i diplomati liceali.

                6-Abolizione dei rappresentanti di genitori e studenti, abolizione delle assemblee studentesche, abolizione di ogni forma di controllo o supervisione o parere richiesto a genitori e studenti.

                7-Abolizione dei corsi di recupero nel corso dell’anno scolastico o delle vacanze estive. L’insegnante compie già il suo ruolo di docente con le regolari lezioni.

              • Francesco scrive:

                Pino Pino carissimo,

                tu puoi incazzarti quanto vuoi ma non puoi cambiare quello che ho visto con i miei occhi.

                Professori con cattedra nella città di X ma che non ci pensano neppure a salire a X e allora vai di supplenze annuali.

                Professori che non c’hanno voglia e non fanno nulla tutto l’anno.

                Professori che mancano a ripetizione per vari motivi, con figli sballottati a gruppetti in altre classi.

                Come ho già scritto, ho molti sospetti sui ministri democristiani dell’istruzione e su come hanno gestito il sistema finchè hanno potuto (quella dei professori comunisti è una tua fissa, a dirtela tutta, una ne ho avuta e lavorava, pur preferendo Eco ad Alighieri. non la ho mai perdonata).

                Ah, sulle private la tua ampiezza di campione è un attimino discutibile … vedi come sono buono con te?

              • Francesco scrive:

                Sul valore legale del titolo di studio non riesco a farmi convincere. Del resto l’alternativa è proibire l’accesso a scuola a certe classi sociali e mi pare brutto, no?

              • paniscus scrive:

                “Sul valore legale del titolo di studio non riesco a farmi convincere. Del resto l’alternativa è proibire l’accesso a scuola a certe classi sociali e mi pare brutto, no?”
                ———————-

                No, l’alternativa è bocciare senza pietà chi se lo merita, qualunque sia la sua classe sociale.

                Vedrai che dopo un paio di bocciature e altrettanti tentativi di cambiare scuola, si levano dai piedi, dopo di che i casi sono due: o prendono atto che si può vivere anche senza diploma… oppure si prenderanno una salutare pausa di riflessione andando a fare altro (presumibilmente, una bella full immersion nel magico mondo del lavoro manuale ripetitivo, pesante e noioso), e poi, raggiunta una maturità di testa diversa da prima, si decideranno a prendere il diploma dopo qualche anno, studiando in privato, o iscrivendosi a un corso serale per adulti.

                In aggiunta e variazione al decalogo (anzi, all’eptalogo) di Pino, segue altro messaggio sotto.

              • paniscus scrive:

                Dicevo, rispetto alla lista di Pino…

                a) NON caldeggerei necessariamente l’abolizione totale di tutte le scuole private, ma semplicemente abolizione totale delle scuole riconosciute come paritarie… ossia abolizione del concetto di parificazione e di qualsiasi riconoscimento da parte dello stato, sia giuridico che economico.

                Chiunque deve rimanere libero di fondarsi una scuola privata, se vuole, ma a queste scuole non dovrebbe essere consentito di rilasciare diplomi validi, e quindi tutti i loro allievi dovrebbero poi concludere il corso di studi andando a fare gli esami all’esterno, in normali scuole statali.

                Tanto, se esistono davvero le scuole private “di eccellenza”, non dovrebbero avere nessuna paura di uno sbarramento del genere. Anzi, dovrebbero essere le prime ad approvarlo, proprio per dimostrare che la loro didattica è migliore e che i loro selezionatissimi campioni stracciano quei banalotti mediocri della scuola pubblica.

                Alle scuole private di livello scarso, invece, quelle che adesso contano proprio sul fatto di poter fare l’esame interno e di poter distribuire gli stessi diplomi delle altre, vorrei vedere chi ce li iscriverebbe più, i figli, se questa situazione cambiasse e se la parificazione non ci fosse più.

                Ah, e ovviamente: NESSUN contributo economico statale a queste scuole, né sotto forma di finanziamento diretto alla scuola, né sotto l’ipocrita forma di “sussidio alle famiglie” che va di moda in Lombardia. Se qualcuno piagnucola che “non è giusto che in tal modo la scelta della scuola privata sia riservata solo ai ricchi“, beh, pazienza. Anche la scelta di cenare nel ristorante di lusso è riservata solo ai ricchi, gli altri possono andare nella pizzeria borgatara o cucinarsi in casa, e si nutrono lo stesso.

                E per gli insegnanti NESSUN riconoscimento nelle graduatorie statali del punteggio maturato lavorando nelle scuole private. Così si eliminerebbe la situazione sconcia e criminale dei supplenti che accettano di lavorare gratis o addirittura pagando la tangente alla scuola solo per maturare punteggio scavalcando chi ha lavorato più onestamente, e degli istituti truffaldini che li sfruttano.

                b) abolizione totale e incondizionata del cosiddetto voto di consiglio, con il quale una capra conclamata, o un furbacchione che si è fatto i conti, può essere promosso con tre o quattro materie insufficienti, solo perché il resto del consiglio di classe vota a maggioranza per trasformare i 4 in 6, anche CONTRO il parere degli insegnanti interessati.

                Ogni insegnante dovrebbe essere individualmente responsabile del suo corso, del modo di gestirlo, e della sua valutazione, e il suo giudizio dovrebbe essere insindacabile fino a prova contraria

                (ovvero, dovrebbe essere modificabile eccezionalmente, solo in caso di gravi e documentate colpe o negligenze del docente stesso, e non solo perché i colleghi hanno voglia di modificarlo, così, a capriccio, e numericamente sono di più).

                Già questi sarebbero miglioramenti enormi.

              • roberto scrive:

                sono (per una volta) quasi completamente d’accordo con il bilogo di Lisa, ed il quasi riguarda la parte “riconoscimento nelle graduatorie”. mi domando se non sarebbe semplicemente più equo obbligare le scuole private a pagare gli insegnanti almeno quanto quelli delle pubbliche, ma è una domanda senza certezze

                sull’eptalogo di pino direi che (anche qui per una volta!) non condivido quasi nulla.
                mi incuriosisce il punto 6 perché ci vedo una contraddizione che, da genitore, noto nella scuola e negli insegnanti che da una parte dicono “le famiglie non ci aiutano” e dalla parte vorrebbero totalmente escludere le famiglie dalla scuola, perché evidentemente i genitori danno fastidio, e non capiscono niente e blablabla

                sono radicalmente contrario al punto 5 visto che conosco una marea di gente che non ha fatto il liceo e si è laureata con successso e un’altra marea di liceali che avrebbero dovuto andare a zappare (oltre all’ovvio caso contrario). dico semplicemente, fate andare tutti ovunque, segate le gambe a quelli scarsi e fate andare avanti gli altri

              • roberto scrive:

                sulla polemica francesco/pino io di professori fancazzisti ne ho visti a iosa, da studente prima e da genitore poi.

                temo però che il fancazzismo sia una caretteristica distribuita fra tutta la popolazione umana e non vedo né perché una categoria professionale dovrebbe esserne immune, né perché giudicare quella categoria dai fancazzisti

              • paniscus scrive:

                Francesco dice a Pino:

                “Ah, sulle private la tua ampiezza di campione è un attimino discutibile … vedi come sono buono con te?”

                … poche ore dopo aver detto di non aver mai avuto a che fare con le scuole private, perché tutti i ragazzi che conosce lui (figli, parenti, amici dei figli, figli degli amici, eccetera) sono sempre andati alle scuole statali.

                Quindi, perché mai l’esperienza di Francesco deve essere più affidabile di quella di Pino, che almeno qualche volta dall’interno le ha viste?

              • paniscus scrive:

                roberto:

                “sono radicalmente contrario al punto 5 visto che conosco una marea di gente che non ha fatto il liceo e si è laureata con successso e un’altra marea di liceali che avrebbero dovuto andare a zappare”

                ————————

                Sono contraria anch’io, per gli stessi motivi che dici tu.

                Basterebbe che sia al liceo, sia al tecnico, le capre e i caXXofacenti si bocciassero senza troppi complimenti, allo stesso modo.

                Quello che succede adesso è che le capre o i caXXofacenti vanno avanti molto più facilmente al liceo che al tecnico, e non il contrario (e io credo di poterlo testimoniare, perché ho insegnato per parecchi anni in entrambi i contesti).

                In parte perché al tecnico le materie sono di più (non so quante siano più facili o più difficili, ma comunque sono di più), e quindi è più facile ritrovarsi con un numero eccessivo di materie insufficienti, abbastanza per bocciare…

                …e in parte perché al liceo la percentuale di insegnanti-mammine-coccolose è molto più alta (e possono essere anche maschi, eh, non è una questione di genere biologico).

                Quindi, semmai, la rivendicazione di Pino dovrebbe essere ribaltata del tutto… sono quelli del tecnico ad essere più selezionati, e non il contrario!

                Per quanto riguarda il concetto di “andare a zappare“, letteralmente…

                …assicuro di aver visto diplomare senza nessuna fatica, al liceo, gente che all’istituto agrario non sarebbe mai arrivata in quinta, o ci sarebbe arrivata con due anni di ritardo.

              • PinoMamet scrive:

                Mah, io vdo un liceo ottimo (e non lo dico io da solo…) che è quello dove insegno, e delle scuole tecniche pessime, che erano quelle dove insegnavo;
                e mi pare che si faccia molta più selezione qua.

                Qua sono state bocciate persone che colà sarebbero state considerate dei genii e coronate d’alloro.

                Ma forse ognuno parte dalla sua esperienza.

            • Francesco scrive:

              Sul PRRSI

              1) piuttosto lotta armata in stile ULSTER
              2) d’accordo pienamente
              3) eccessivo, io mi limiterei alla bocciatura automatica
              4) proposta criminale di cui ti devi vergognare
              5) qui non so cosa dire: mi pare eccessivo, il mio vicino di ufficio ha fatto il perito meccanico ed è un fior di ingegnere
              6) pienamente d’accordo
              7) anche qui sono d’accordo con te

              cosa ne dici?

  35. mirkhond scrive:

    Zanardo
    “Non è che io vado a mangiare al gr… ehm, al romeo per via delle radici europee greco-romane, per capirsi ?”

    Ma perché Ravenna fu l’ultima capitale della Pars Occidentis della Romània, e poi la capitale dell’Esarcato, che comprendeva l’Italia rimasta alla Pars Orientis della Romània. 😉

  36. Miguel Martinez scrive:

    Trump… il primo presidente degli Stati Uniti a non avere una religione, a non invocare Dio, a non citare la Bibbia; e il primo a non avere animali domestici.

    Che ne pensate?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Che qualcuno la vedrà come una prova in più dell’onnipotente complotto mondiale russo.

    • PinoMamet scrive:

      C’è da rifletterci.
      Non sapevo che mancasse di animali domestici, ma lo trovo significativo: l’animale domestico “è” la famiglia, simboleggia l’armonia del nucleo famigliare che sa prendersi cura dei più deboli, trasporta anche la famiglia più importante su un piano molto basso e quotidiano (riempire la ciotola, pulire la cacca…), evoca scenari intimi di piccoli litigi per sciocchezze o risate…

      Obama era l’archetipo del papà americano ideale, aveva la vittoria facile su Bush che ormai era “solo” nonno;

      invece tra la Clinton malmaritata, viriloide, che ha preso sostanzialmente il posto del marito dopo che questo si è squalificato con un tradimento sessuale, relegandolo al ruolo di insignificante principe consorte;
      e Trump mal ammogliato con moglie trofeo, che sembra considerare le donne uno status symbol e basta, anche lui apparentemente privo di serenità famigliare, è sicuramente una dura lotta.

      Mi aspetto che gli americani tenteranno di tornare a un modello più rassicurante, cagnolini o gattini compresi. Bisogna vedere se reggerà ancora.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per PinoMamet

        ” evoca scenari intimi di piccoli litigi per sciocchezze o risate…”

        Infatti. Anche la religione evoca l’albero di Natale, l’infanzia, i buoni e sani valori; e Dio è pur sempre una garanzia, se il Presidente ci crede non è “ab-solutus”, Dio gli pone un limite.

        Trump è il primo presidente degli Stati Uniti a non aver bisogno di rassicurare, di “farsi piccolo”.

      • paniscus scrive:

        Credo che nell’immaginario collettivo americano sul “presidente con l’animale domestico” abbia giocato molto, in epoche abbastanza remote (diciamo già nell’ottocento o all’inizio del novecento), il fatto che una delle occupazioni ricreative più diffuse tra la categoria dei “signori” (cioè maschi, benestanti, istruiti e con accesso ai canali verso il potere) fosse quella di andare a caccia, e magari di farsi pure fotografare mentre si andava a caccia a in giacca e cravatta, non in tuta grezza da escursione.

        E quindi, il politico medio, che si faceva fotografare intento alla battuta di caccia elegante, automaticamente aveva il cane.

        Il politico che arrivava a livelli alti, a maggior ragione, aveva il cane.

        Ma non perché avesse la cultura del “cane come animaletto di casa“, semplicemente perché era un cacciatore, o comunque aveva a che fare con l’ambiente dei cacciatori.

        A un certo punto, l’immagine pubblica del politico-col-cane è diventata automatica, anche quando il soggetto in questione a caccia non ci andava realmente.

        Tutti i presidenti degli Stati Uniti hanno sempre avuto bisogno del cane come simbolo di accettabilità e normalità rispetto al loro ruolo.

        Non di un animale domestico qualsiasi, proprio del cane in quanto tale:

        diversi di loro avevano anche altri animali OLTRE al cane, ma l’elemento fondamentale era il cane, tutti gli altri erano un accessorio facoltativo

        (in particolare, erano accettabili i gatti in quanto animali di affezione delle donne di famiglia, mogli o figlie, o gli animaletti da cortile come divertimento per i bambini, figli o nipoti),

        ma il rapporto privilegiato col cane, da parte del capofamiglia e caponazione, ci doveva stare.

        Clinton fu il primo a rompere la tradizione presentando come unico animale di famiglia un gatto… nel giro di un anno o due dovette prendere ANCHE un cane, perché evidentemente i suoi consiglieri o i suoi addetti stampa gli avevano detto che senza cane non era credibile!

      • PinoMamet scrive:

        Probabilmente il Presidente cacciatore per eccellenza a cui ti riferisci era Theodore Roosevelt;
        non so se sia anche il principale colpevole del “first dog”, ma la tua teoria mi sembra probabile.

        Non credo però che c’entri solo la caccia, ma anche altre associazioni mentali come la fedeltà, la protezione ecc. e il fatto che il buon padre di famiglia all american deve fare anche un po’ di vita attiva, corse nei prati, escursioni nei boschi, tirare dei rami, quella roba lì, che non si concilia molto con un gatto…

        • Z. scrive:

          Obama a ben pensarci aveva partecipato anche ad una trasmissione TV di escursionismo into the wild, o cose così.

          Certo, Trump fatico a vedercelo. Ma anche Truman, in effetti…

          Forse non è un caso che nessuno dei due risulti tra i più amati dall’elettorato, chissà!

      • Roberto scrive:

        Mi convince più la lettura pinesca pet= famiglia che quella legata alla caccia.
        In effetti, mi sembra che di cacciatori non ce ne siano stati molti ultimamente (sicuramente non Obama, che invece tira al piattello, né Clinton, mentre i due Bush andavano a caccia), ma soprattutto mi sa che negli usa la caccia sia estremamente trasversale e popolare e non ha molto a che vedere con l’hobby da signori

    • Z. scrive:

      Trump non invoca Dio:

      https://www.youtube.com/watch?v=5K-vKebt4U8

      Trump non ha una religione:

      https://www.verdict.co.uk/what-religion-is-donald-trump/

      Trump non cita la Bibbia:

      https://www.youtube.com/watch?v=O_yuxpebgJs

      La Russia non esiste:

      https://www.youtube.com/watch?v=gU6UBXOHhDw

      (e se esiste, sicuramente non fa politica estera, figurarsi!)

      😀

      • Moi scrive:

        Hot Water Discovery ! 😉

        In USA il Laicismo all’ Europea in generale e alla Francese in particolare NON c’è … ràiga !

        • Z. scrive:

          Massì, sicuramente è così, che vuoi che ci capisca io 🙂

          • Moi scrive:

            Veramente era Miguel a negarlo … in ogni caso, un conto è “credere” (non solo in senso religioso), un conto è “dire di credere”. Nessuno lo sa meglio di noi, in Italia …

            • Moi scrive:

              Oh be’, in USA la Bibbia (proprio il testo in sé da citare direttamente …) è sempre stata un “punto di riferimento” etico molto di più che in Europa e moltissimo più che in Italia … lo sai benissimo !

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Moi

              sulla religiosità di Trump, qui vedo un articolo che mi sembra abbastanza equilibrato:

              http://edition.cnn.com/interactive/2017/politics/state/donald-trump-religion/

              • Z. scrive:

                Miguel,

                ma forse segue meno il “protocollo” in materia di Bibbia, animalein etc. perché, semplicemente, è un presidente poco interessato al “protocollo” 🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “ma forse segue meno il “protocollo” in materia di Bibbia, animalein etc. perché, semplicemente, è un presidente poco interessato al “protocollo””

                Il punto è che non è esattamente un “protocollo”.

                Il Presidente degli Stati Uniti recita storicamente un personaggio che unisce la nazione, almeno dai tempi dei fireside chats di Roosevelt: è un babbo affettuoso, sicuro di sé nei momenti di dubbio, ma attento a tutti, profondamente umano, non intellettuale, capace però di battute e di tagliare i nodi della burocrazia, modello della famiglia che tutti vorrebbero avere, e alla fine frenato dalla fede nello stesso Dio generico in cui credono quasi tutti gli americani.

                In realtà, è un tizio messo in piedi dalle lobby delle armi, delle banche e del petrolio che accetta di recitare per quattro, al massimo otto anni, e poi si ritira dignitosamente a godersi i miliardi che gli piovono in testa dopo.

                Trump non è niente di ciò.

              • Z. scrive:

                Miguel,

                mi sembra un ritratto un pochino tagliato con l’accetta.

                Dai link che ho trovato, sì, è un pochino più irrituale nelle citazioni. Magari anziché il Vangelo cita frasi dell’Antico Testamento che suonano diversamente cristiane. Magari invoca Dio un po’ meno dei suoi predecessori.

                Ma nulla di così rivoluzionario, insomma 🙂

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        È noto che la politica estera del Cremlino consiste nel pagare una decina di persone che trollano su internet: la grande minaccia allo stile di vita occidentale, si sa, sono le flame war.

        • Z. scrive:

          No, la politica estera del Cremlino non esiste proprio. In particolare, come si può pensare che il governo russo si interessi alle elezioni negli Stati Uniti?

          Mi sembra del tutto inverosimile. Quel tizio di cui parla Roberto sicuramente si confonde. Probabilmente hanno solo sbagliato a fare un bonifico 🙂

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            No, no, esiste eccome: lo ha scritto Repubblica. Ed è costituita dai troll che fanno flame su internet.

            • Z. scrive:

              Ma Repubblica non è più credibile, dai. Lo sanno tutti che la Russia non fa, né ha mai fatto politica estera 😛

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                A me la tesi convince: le elezioni si vincono sul webbe, dove il PD sarà il primo partito, quindi perché la geopolitica non si dovrebbe concentrare sui social?

              • Z. scrive:

                Perché appunto la Russia non esiste. E se esiste non fa politica estera. E se la fa – ma perché dovrebbe, poi – di sicuro non accende il PC per farla!

                Sostenere il contrario è vietato, per qualche motivo che non mi è chiaro, ma sicuramente c’entra il PD: c’entra sempre il PD! 😛

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                ” Russia non fa, né ha mai fatto politica estera”

                Mi hai ricordato uno dei romanzi surreali della mia gioventù:

                https://it.wikipedia.org/wiki/Avversario_segreto

              • Z. scrive:

                Grazie della segnalazione, Mig-18!

                Non leggo la trama così potrò leggere il libro.

                Ah, voialtri birichini: non spoileratemi gnente, come dicono i giovani d’oggi 😀

        • PinoMamet scrive:

          Mi sono perso qualcosa, forse, ma non capisco dove o chi abbia scritto che la Russia non c’entra niente con Trump: io non l’ho mica letto.
          Ma mica per questo è obbligatorio parlare solo della Russia, cribbio!!

          Devo dire la verità, il discorso su puttanoni, animali domestici, conoscenze più che vaghe del cristianesimo ecc. mi interessa molto di più delle solite robe di spionaggio, rubli di Mosca e Putin, ma sono strano io…

          PS
          “e allora la Russia?” is the new “e allora il PD?”

          • Z. scrive:

            Beh…

            a dire il vero “e allora il PD” non è esattamente old: mi sembra che tiri ancora alla grande 🙂

            PS: in teoria troverei molto interessanti le questioni di spionaggio. Però, essendo appunto questioni di spionaggio, non se ne sa mai quasi niente per qualche decennio almeno 😀

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              A me va benissimo parlare di influenze e spionaggio, ma stando alla stampa tutto si riduce ai troll pakati da Putin (che una volta erano i troll pakati dal PD).

              • Z. scrive:

                Certo che non si riduce tutto alla propaganda a mezzo web.

                Però non vedo perché rifiutare l’idea che anche la propaganda a mezzo web sia uno dei canali utilizzati.

              • Francesco scrive:

                carissimi

                veramente nell’immondo sottomondo dei Pentas e assimilabili si parlava di “troll pagati dal PD”? e per diffondere quali nefandezze erano pagati?

                che i vaccini funzionano? che le scie chimiche, le sirene, la spesa pubblica senza debito non esistono?

                sono veramente curioso di sapere cosa intendono per “fake news” in quelle lande

                PS l’altro dì stavo litigando con un tizio secondo cui David Riccardo (sic) era stato reso obsoleto da Keynes, a quel punto ho lasciato perdere per rispetto di me stesso

  37. Moi scrive:

    Quanto alla “Ràsscia” … la chiamavano spesso così anche quando era “Iùessessàr” ! 🙂

    • Z. scrive:

      In effetti si diceva spessissimo “Russia”, anche in occasioni ufficiali.

      Sia durante il Ventennio (CSIR, ARMIR) sia dopo (ricordo un sondaggio, mi pare sui fatti d’Ungheria, dove si parlava proprio di Russia).

  38. Moi scrive:

    Politici con i “pets” … il sottinteso è che ti freghi più del “pet” che del “people”; se pensassero tutti come me, nessun politico ne avrebbe mai ostentati. Quindi, se è vero che Trump non ha “pets” … a sua maggiore gloria ! 😉

  39. Moi scrive:

    Cmq Trump ha il cognato Ebreo, e NON credo che al KKK (che sempre s’invoca con Trump, modello Casa Pound con Salvini) un “Kike” , come dicono, vada tanto a genio …

    Melania, per contro, da Slovena NON-Comunista, è Cattolica … unica ad essersi (lievemente) velata con il Papa, visto che con lo Spirito del Concilio è diventato una roba da Islamici …

  40. PinoMamet scrive:

    A proposito del fatto di cronaca di Parma riportato ieri da Miguel; copio e incollo un intervento da Facebook:

    ” Per parlare di ciò che è accaduto, quindi, dovremmo dire che l’eterna questione della violenza sulle donne non è mai un problema femminile: è esclusivamente maschile. Gli uomini, tutti, devono mettersi in discussione, rinunciando a quelle logiche maschiliste e patriarcali che ancora segnano la nostra quotidianità, le nostre relazioni, il nostro linguaggio.”

    Insomma, se una poveretta subisce violenza da parte di un noto sniffatore e amante della “bella vita” nel corso di quello che sembra essere un incontro sadomaso finito male, la colpa è di Piero Rossi, impiegato al Catasto con l’hobby della pesca sportiva, che mercoledì scorso ha raccontato una barzelletta sulle suocere.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Machista! Stupratore latente!

    • Z. scrive:

      In effetti tra il primo e il secondo periodo c’è un discreto salto logico…

    • Miguel Martinez scrive:

      Per PinoMamet

      “nel corso di quello che sembra essere un incontro sadomaso finito male,”

      Il Bellavitoso (calco su Malavitoso) è il tipo di persona che mi fa apprezzare la pena di morte, anche senza essere particolarmente schizzinosi sulla correttezza del procedimento giudiziario.

      Detto questo, non mi viene nemmeno da esaltare la tizia che ci va a sniffare la cocaina insieme e invece si trova davanti una sorpresa sgradita. Non è certo motivo per risparmiare un solo sasso al Bellavitoso, al momento di linciarlo, ma non credo nemmeno che nascere femmina sia garanzia di santità e di purezza, come sembrano credere, paradossalmente, non poche femministe.

      • Z. scrive:

        Perché “paradossalmente”?

        PS: coi tuoi criteri applicheresti la pena di morte a tantissima gente: in quanti vorrebbero vivere bellavitamente, a ben vedere? Mica in pochi. Potrebbe essere un modo un pochino peuceziano di ridurre la popolazione mondiale…

      • PinoMamet scrive:

        “Il Bellavitoso (calco su Malavitoso)”

        Azzeccatissimo! Propongo l’immediato inserimento nel Dizionario del Blog.
        Il Bellavitoso è in effetti il responsabile dell’importazione, e conseguente dilagare nella città ante-crisi, del marchio “Criminal”;
        c’è stato un periodo in cui non c’era ragazzo truzzo in città che non sfoggiasse la cintura con scritta Criminal in bella vista.

        Si tratta solo di una nota a margine o di costume, non è che voglia vederci troppo; in fondo poteva importare Mother Teresa, se esistesse come marchio.
        E voglio evitare di fare più di un pensiero sull’associazione Criminal-cocaina-Pablo Escobar-inondazione di serie TV che esaltano camorristi e cartelli della droga.

        Ma, se proprio devo, più che alla civiltà patriarcale (che mi fa pensare al massimo a Nonno Nanni) o al noioso mondo BDSM, ecco, penserei a quella roba lì, non come colpevole dello stupro
        (oso credere che esista ancora la responsabilità individuale) ma della forma mentis dei protagonisti.

  41. Z. scrive:

    Taser e sgomberi:

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/02/viminale-stretta-su-occupazioni-abusive-censimento-e-sgomberi-con-massima-rapidita-al-via-sperimentazione-taser/4597655/

    Comunque, fare un censimento degli alloggi occupati abusivamente, di per sé, non sarebbe una cattiva idea. Se non altro, servirebbe a fornire dati sul numero di persone senza casa e sul numero di edifici abbandonati nelle aree urbane.

  42. Moi scrive:

    Il Giolittismo di solito è inteso come “Politica dal Doppio Volto” : da una celeberrima vignetta in cui era raffigurato come una specie di gigantesco Giano con il popolo piccolino attorno nonché vestito mezzo da “Padrone Mandrake” 😉 e mezzo da “Socialista Peppone” 😉 …

    … “Politica dal Doppio Volto” da NON confondersi con il “Trasformismo” di De Pretis: da una celeberrima vignetta in cui era raffigurato come una specie di gigantesco Camaleonte nel corpo ma riconoscibile soltanto dalla testa umana sua .

  43. Mauricius Tarvisii scrive:

    Interessi internazionali e spionaggio

    Leggo analisti che sostengono che ci sia Macron dietro i fatti di Tripoli. Ma perché?

    • PinoMamet scrive:

      Non so se sia vero e ignoro i particolari, ma non mi sembra un’ipotesi inconcepibile; è dai tempi di Sarkozy che la Francia sta tentando di “scippare” la Libia alle imprese italiane.
      In effetti continua una lunga tradizione di ostruzionismo anglo-francese (ora non so se ancora anglo-) al colonialismo italiano (che adesso sia economico e non di occupazione, poco cambia).

      • habsburgicus scrive:

        hai ragione Pino…
        é la Francia la vera e costante nemica d’Italia
        dunque é una costante storica, per gli italiani, avvicinarsi alla Germania, anche se poi fallisce sempre tutto
        n° 1, la Triplice ovvero l’Italia laica e crispina che si alleò alla Germania (e solo per questo ANCHE con Vienna, legata a Berlino dal trattato di ferro del 7/10/1879, segretissimo..e dunque noto a tutti quelli nel ramo :D)
        n° 1 bis, i conati pro-Weimar e anti-versagliesi di certi circoli dell’Italia nel 1919-1920 e di nuovo (con tonalità anti-weimariane) durante il primo fascismo sotto l’Ambasciatore Alessandro De Bosdari, concittadino di Z e Moi, che fu R. Ministro in Grecia durante la Grande Guerra e scrisse un libro interessante e obliato dai più
        n° 2, l’Asse che ad onta delle astrazioni ideologiche riposava, in teoria, su concezioni tutt’altro che peregrine
        volendo
        n° 3, la politica De Gasperi.-Adenauer (seppur i un quadro non più antifrancese bensì protoeuropeo)
        l’Inghilterra non fu sempre ostile..lo fu quando necessitava dell’amicizia francese e nei Trenta-Quaranta…oggi, spesso, l’inglese vede dall’alto in baso l’Italia, ma non ha verso di noi l’odio tipicamente gallico (che si unisce, nei discendenti di Brenno, ad una certa invidia, che invece nell’alemano é sostituita da un complesso di inferiorità)

        • Francesco scrive:

          a me sembra più corretto dire che Francia e Germania (e le loro precedenti incarnazioni) stanno a tentare di colonizzarci da quando Roma è caduta, più che altro

          non sono dei grandi amici, nè gli uni nè gli altri

          😉

  44. Moi scrive:

    @ LISA PANISCUS

    Ma lo sa, Prof., che “mutate le mutandine” 😉 il suo Discorsone Vs la Giornata della Memoria … funzia alla stragrande anche rispetto alla retorica di tipo:

    “Nuovo Femminicidio : Maschi vergognatevi tutti !”

  45. izzaldin scrive:

    qualche segnalazione:
    nei cinque giorni passati dal mio commento sull’escalation di violenza contro i migranti in Sicilia ci sono state altre due aggressioni contro innocenti:
    http://agrigento.gds.it/2018/09/03/parla-il-tunisino-sedicenne-picchiato-a-raffadali-ho-avuto-molta-paura-ma-voglio-restare-qui_909678/

    https://palermo.repubblica.it/cronaca/2018/09/01/news/bagheria_nigeriano_ferito_a_colpi_di_cric_un_denunciato-205378111/

    un’altra segnalazione riguardo un nome che se non erro ho sentito anni fa su queto sito:

    http://www.vulture.com/2018/09/guy-had-a-weinstein-is-innocent-tee-at-suspiria-premiere.html

    • PinoMamet scrive:

      Interessanti le note sul sito di Internet Movie Database (IMDb) che suppongo abbia compilato personalmente.
      Oltre a renderci partecipi della sua altezza di 1,96 (due cm meno di mio trisnonno, ‘a coso, ridimensionati) e di essere nato sotto il segno dei Pesci, ci informa:
      ” Oil paints in his spare time.
      Is a fan of the Italian soccer team Genoa CFC.
      He is a staunch supporter of the Republican party in Usa and Silvio Berlusconi in Italy.
      Has financed the presidential election of Donald Trump.
      He is a descendant of an old and noble family.
      He’s the great-grandson of Pope Benedict XIV, Prospero Lambertini.”

      Miguel ci informa che in Toscana la nobiltà è ancora la nobiltà (cioè, poi, a conti fatti, i discendenti di un oste di successo, magari; qualche volta persino di un mercenario di successo; e relative mignot.. ehm, cortigian.. cioè, consorti).

      Nel resto d’Italia, la nobiltà è questa qua: il discendente di un Papa che va a fare l’aiuto qualcosa nei programmi trash del compianto Leone di Lernia.
      Auz. Addavadai.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per PinoMamet

        “Nel resto d’Italia, la nobiltà è questa qua: il discendente di un Papa che va a fare l’aiuto qualcosa nei programmi trash del compianto Leone di Lernia.”

        Oddio, il Siligone!

        Bisogna dire che gli aristocratici che conosco io, li sgamo dal cognome e controllando un attimo chi sono i loro parenti e avi.

        Non sono certo loro a sottolineare i propri titoli, sono le persone comuni a dire, “sai che io conosco il Marchese X” (che invece è il fratello del vero marchese).

        Il potere è una faccenda discreta e sottile.

        Anche se temo che il fratello di una nostra altrimenti discreta amica si sia presentato tempo fa al Grande Fratello, con l’unico pregio di essere (davvero) un “nobile toscano”, venendo quasi subito scartato per manifesta noia. Adesso fa il barista.

      • paniscus scrive:

        In particolare è notevole questa:

        “He’s the great-grandson of Pope Benedict XIV, Prospero Lambertini.”

        O il papa in questione si è riprodotto illegittimamente in segreto, o il comunicato in questione si è riprodotto col traduttore automatico.

  46. Miguel Martinez scrive:

    Un’intuizione sulla questione della “memoria”.

    Come sapete, noi abbiamo conquistato uno spazio tutto particolare, con cinque anni di lunghe lotte, entusiasmo, impegno e soprattutto vita; e oggi non molte mamme sanno come sia nata la vicenda, credono di venire in un giardino come tutti gli altri.

    Insomma, hanno perso la “memoria storica”, per il semplice e umano fatto che non era la loro memoria.

    Però, la “memoria”, se non è autentica e vissuta, diventa immediatamente “lezione”, che è tutt’altra cosa.

    E la lezione deve essere semplice e immediatamente applicabile.

    Ora, qual è la lezione di questi anni?

    La prima è, non fidarti mai dei politici. Che tradotto in fiorentino, vuol dire non fidarti mai del Partito Unico.

    Ma questo significa oggi “vota per Salvini”.

    Ora, la seconda lezione è, “un gruppo trasversale di persone che provengono da ogni parte del mondo riesce a far rivivere un giardino, abbasso la xenofobia, votate contro Salvini!”

    E se volete votare contro Salvini sperando di segnare un punto, dovete votare PD.

    Questo è un semplice esempio del problema della “memoria storica”:

    1) La memoria ce l’ha chi ha davvero vissuto qualcosa, il resto è “mi piacerebbe”

    2) La memoria trasformata in dovere è sempre strumentalizzabile, in ogni senso e in ogni momento.

    3) Se PD e Salvini sono d’accordo nello sfruttare il Nostro Giardino, il Nostro Giardino acquista qualità metafisiche.

    • Roberto scrive:

      Quindi la memoria storica coincide con la memoria personale?
      Allora non c’è bisogno di chiamarla “memoria storica”

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Quindi la memoria storica coincide con la memoria personale?”

        Mi sono spiegato male.

        Io in questo sono un discepolo di Assmann.

        Il concetto è semplice: la memoria personale, reale, vissuta, ma anche condivisa non supera in alcuna società i 40 anni (salvo ovviamente casi individuali di vecchietti).

        La “memoria storica” è un’entità mitica, che riguarda sostanzialmente la legittimazione attuale: Salvini è Legittimo perché il PD ha fatto perdere il giardino; Renzi è legittimo perché i giardini devono essere multietnici.

        Infatti, la “memoria storica”, come avrai notato, viene evocata sempre e solo per dire chi è il buono e il cattivo oggi.

  47. Moi scrive:

    Forse, in Occidente, il Pensiero Metafisico rimasto sprovvisto di religione … non può che ripiegare sulla Storia. Può piacerci o meno, ma non può essere altrimenti.

    In ogni caso, oggi come oggi, i cosiddetti “Radical-Chic” si manifestano come Maestri dell’ Illusione … i cosiddetti “Populisti” , invece, come Allievi della Realtà.

    • Francesco scrive:

      Aspetta Moi, io credo che si debba convenire che ai Populisti la realtà gli fa una pippa con scappellamento a destra. Basta guardare i sondaggi su “presenza percepita degli immigrati” o “atti di criminalità” per verificarlo.

      Al massimo, molti elettori dei populisti vivono in realtà difficili e si bevono filmoni di fantascienza sul come e perchè, propinati dai politici populisti.

  48. Moi scrive:

    @ IZZALDIN

    Io sinceramente il “prendersela verso l’ alto” nelle questioni di cosiddetta ” microcriminalità ” l’ ho sempre sentito fin dalla più tenera età, da queste parti … al punto da meravigliarmi inizialmente che altrove ragionassero diversamente. Il problema è che alla lunga è diventato la “Pace Libera Tutti” nonché Negazione dei Problemi Mediante Supercazzole in Politichese stretto !

    E come dice giustamente Pino, NON ci si deve meravigliare che il Partitone Unico sia in crisi, bensì che abbia goduto di ottima salute così incredibilmente a lungo. Indubbiamente la Sindrome “Memberberry 😉 della Festa dell’ Unità da Cinni con i Nonni” _ qualcosa di tanto consuetudinario da queste parti quanto inconcepibile altrove, per dirla con Guareschi _ è stato fra i fattori più determinanti …

    • izzaldin scrive:

      il partitone unico qui giù è sempre stata la DC. il Pd è rilevante per voi appenninici ma l’Italia è lunga.
      mi limito a rilevare il cambiamentoe vi porto i link; quelle che per voi sono ‘global news’ sulle ‘mass migrations’ per noi sono ‘local news’ da un ventennio, sbarcano qui e salgono a lavorare da voi in Europa; prima di questo governo le aggressioni razziste si contavano sulle dita di una mano. dal giorno in cui è stato detto ‘la pacchia è finita’ le cose sono cambiate. non siamo nel sudafrica dell’apartheid ma certe idee sono state completamente sdoganate e si diffondono rapidamente. La Lega sta lavorando per il prossimo candidato sindaco successore di Orlando, e avranno la possibilità di farcela a Palermo.
      e comunque hai ragione, non è ‘dall’alto’, è ‘dal basso’ cioè dai mezzi di informazione tipo facebook e la televisione che si diffondono le idee razziste nel mainstream.

      • Francesco scrive:

        scusa la domanda: se sbarcano da voi e poi salgono verso Nord, perchè odiarli? quale è la narrazione anti-migranti da voi?

        • izzaldin scrive:

          non esisteva fino a Salvini. Generalmente gli stranieri erano visti come gli ultimi, i più poveri, l’ultimo anello della scala sociale quindi inoffensivo e anzi da trattare paternalisticamente.
          Adesso invece la gente si sente autorizzata a picchiarli perché ‘la pacchia è finita’. Sono considerati un nemico in ogni caso. Lo stesso Leoluca Orlando, che di certo non è perfetto, è diventato lo spauracchio della destra razzista italiana. Moi che frequenta certi siti lo può confermare.
          La Sicilia è una terra semi alfabetizzata, con la più alta pecentuale di disoccupati nell’Unione Europea. Gli autori degli attacchi sono quasi sempre persone ai margini della legalità.
          Come ricordava Johann Hiuzinga nell’ Autunno del Medioevo, nei contesti in cui la mobilità sociale è impedita, le questioni legate all’onore assumono una importanza totalizzante nella società.
          Quindi vedere un giovane africano che magari serve ai tavoli in un bar, vestito pulito e sorridente ti fa venire voglia di prenderlo a bastonate se non si comporta da schiavo nei tuoi confronti.
          Mettici anche che sia la Lega sia le formazioni estremiste come Forza Nuova e Casapound si stanno infiltrando in provincia dove non c’è nulla da fare. Bagheria, Partinico, Raffadali etc sono wasteland morali e sociali. I quartieri popolari di Palermo finora hanno retto, con comunità di stranieri residenti da 30 anni senza ghetti. Qualche episodio comincia a esserci anche adesso e questo governo soffia sul fuoco quotidianamente.
          La sensazione deve essere tipo quella precedente ai pogrom che periodicamente si scatenavano in europa contro gli ebrei: basta un nonnulla per far partire il linciaggio.

          • izzaldin scrive:

            esempio perfetto, questa è di ieri. Nell’ultima settimana sono già tre o quattro

            https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/cronaca/18_settembre_05/rapinano-ambulante-arrestate-palermo-due-studentesse-08c6845c-b12d-11e8-956e-2ea3d2912dfd.shtml

            il cinquantenne del Bangladesh che vende cianfrusaglie è il bersaglio perfetto. Gli stranieri sono stati disumanizzati dalla propaganda politica attuale.

            • Francesco scrive:

              quindi in quei quartieri danno retta a quello che dicono coglionazzi come Salvini e addirittura agiscono di conseguenza?

              erano disoccupati prima, lo sono adesso ma sanno che è colpa dei negri?

              • izzaldin scrive:

                diciamo che adesso sono incoraggiati a sfogare le loro frustrazioni sul prossimo e quindi gli episodi stanno aumentando. Nel 2017 non era così, io mi limito a segnalare il cambiamento visto che questo post affronta la questione.
                A Palermo anche i rom hanno votato Salvini, almeno questo è ciò che dicono alcuni di loro:

                https://video.repubblica.it/edizione/palermo/al-campo-rom-di-palermo-abbiamo-votato-salvini-ma-ora-abbiamo-paura/308477?ref=fbpr

                La gente non fa quello che dice Salvini ma si informa tramite la televisione, soprattutto canale 5. e se la tv bombarda con queste idee senza proporne altre allora il clima cambia

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Izzaldin

                “A Palermo anche i rom hanno votato Salvini, almeno questo è ciò che dicono alcuni di loro:”

                Bellissimo il video, riconosco tante cose!

              • Francesco scrive:

                grazie

                informazione deprimenti ma preziose

                avete un quotidiano cittadino a Palermo?

              • izzaldin scrive:

                certo, il Giornale di Sicilia, fra i quotidiani più antichi in Italia fondato nel periodo in cui Garibaldi scorrazzava da queste parti.
                il gds è un ottimo termometro del cambiamento: da sempre fortemente conformista, governativo e chiesarolo, oggi il pubblico di riferimento è cambiato e se vai sul sito e leggi i commenti troverai i toni salviniani. prima era il giornale moderato democrisitano mentre L’Ora era il giornale di sinistra.

                Un possibile segno del cambiamento è stato il cambio di proprietà dai proprietari storici Ardizzone ad una azienda catanese. Catania è la città del procuratore Zuccaro, la città che ha dato più voti a Salvini (un paesino dell’Etna ha il sindaco leghista!) e la città che nella prima repubblica permetteva l’ingresso del MSI in parlamento

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Izzaldin

        “il partitone unico qui giù è sempre stata la DC. il Pd è rilevante per voi appenninici ma l’Italia è lunga.”

        Beh, il Partito Unico è Unico ovunque, poi cambia nome 🙂

        Quello che non riesco proprio a capire è come sia possibile scalzarlo; e continuo a non capire anche adesso che vedo che succede.

        Ieri sera c’era mezzo quartiere bloccato, potevi entrare in certe strade soltanto presentando ai buttafuori il biglietto per la cena organizzata in piazza dalla solita rete inossidabile di commercianti, politici, associazioni sportive, funzionari di banca, gente che aspira di candidarsi nel Partito Unico alle prossime elezioni, localari dai capelli grigi tinti e altri.

        Tutti lì a centinaia e centinaia solo per far vedere agli altri che erano lì.

        Ognuna di queste persone ha dietro lunghe file di clienti e file ancora più lunghe di potenziali clienti, e la struttura insieme costituisce il Partito Unico.

        Ma se inimmaginabile che il Partito Unico possa entrare in crisi a Firenze, come è possibile a Palermo, che ci immaginiamo ancora più clientelare di Firenze?

        E’ una domanda che ho posto molte volte qui: nei fatti sono stato smentito, perché il Partito Unico è effettivamente stato sconfitto in Italia; ma nessuno mi ha dato una spiegazione plausibile sul crollo del meccanismo clientelare.

        • izzaldin scrive:

          Il Pd a Palermo non ha mai superato il 10%-15%. Dopo la DC il partito unico era Forza Italia, adesso sono i 5stelle.
          I 5stelle hanno preso percentuali vicine al 50% alle politiche in moltissimi paesi dell’Isola.
          però appunto credo sia un problema di Definizione.
          Il sistema clientelare creato da Leoluca Orlando gli ha permesso di durare tutti questi anni, io sono per l’assistenzialismo quindi non mi dispiace che migliaia di ex detenuti/Lsu/Pip siano stati assunti dal Comune per “”lavorare”” nella raccolta rifiuti etc. Dispiace a chi si lamenta che la Sicilia ha più dipendenti pubblici di tutto il Nord Italia o più guardie forestali del Canada.

          Diciamo che qui la ‘rete di commercianti, politici, associazioni etc’ non esiste, ne esistano diverse molto deboli e non troppo influenti.

          Questo i 5stelle lo hanno capito benissimo e alle politiche qui a Palermo hanno fatto eleggere un direttore di banca che nel 1990 fu eletto in consiglio comunale con la Dc in quota Orlando; il direttore dell’Ospedale dei Bambini che almeno lui è favorevole all’obbligo dei vaccini; il proprietario di un ristorante molto noto in città, e ora sono tutti in Parlamento. Personaggi molto noti in città e non certo i peones della scorsa legislatura.
          Ecco se non ho capito male sono questi i tipi umani del Partito Unico, e qui si sono già divisi fra 5stelle e Lega, con il solo dettaglio vintage di Leoluca Orlando ancora in sella, che però è un mattatore e fa storia a sé.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Izzaldin

            “Questo i 5stelle lo hanno capito benissimo e alle politiche qui a Palermo hanno fatto eleggere un direttore di banca che nel 1990 fu eletto in consiglio comunale con la Dc in quota Orlando;”

            Molto interessante.

            Qui sarebbe inconcepibile un direttore di banca che si permette di sfidare il Partito Unico.

            Per quale motivo dovrebbe tagliare i ponti con i propri clienti, con gli amministratori politici con cui deve fare i conti per mille cose?

            Forse dipende anche dalle dimensioni della città: come mi disse una volta un avvocato con cui ebbi occasione di litigare, “questa è una città piccola e prima o poi ci ritroveremo”.

            Poi la stessa piccolezza ha voluto che diventasse amico nostro il migliore amico dello stesso avvocato, per cui la sua minaccia si è neutralizzata.

            Motivo per cui gli oppositori sono sempre figure piuttosto buffe, il tipo del Bastian Contrario. A cui non succede mai nulla di male, ma che tutti sanno che è meglio lasciar cuocere nel loro brodo.

            Tutto ciò mi sembra molto umano e naturale, e per questo mi chiedo come sia possibile che accada diversamente altrove.

            Izzaldin fornisce risposte interessanti: da quello che capisco, esistono sistemi clientelari a Palermo che sono piuttosto indifferenti alla politica, e quindi possono cambiare schieramento.

            Ma di nuovo, cosa spinge qualcuno a porsi contro l’amministrazione politica che concede permessi e appalti? E come fa a uscirne vincente?

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              La prospettiva di un cambio di amministrazione?

            • Z. scrive:

              Miguel,

              qualsiasi amministrazione comunale concede permessi e appalti. C’è sempre bisogno di lavori pubblici.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Z

                “qualsiasi amministrazione comunale concede permessi e appalti. ”

                Esatto.

                E quindi è fondamentale essere amici di chi controlla l’amministrazione.

                Questo non vuol dire che chi cerca permessi e appalti conti di meno di chi controlla l’amministrazione: a Firenze sicuramente i politici contano molto di meno degli imprenditori.

                Ma un imprenditore serio vuole un politico che poi gli conceda appalti.

                Non ha mica senso fargli la guerra.

              • Z. scrive:

                Miguel,

                — E quindi è fondamentale essere amici di chi controlla l’amministrazione. —

                Ma no. E’ fondamentale essere in grado di lavorare a prescindere dal colore che di volta in volta sventola sul municipio.

                Non è che ogni volta che il municipio di Roma cambia bandiera metà delle società romane fallisce, eh 🙂

              • Z. scrive:

                Voglio dire, secondo me sovrastimi di molto la questione: come dice Francesco, l’Italia è piena di comuni che cambiano spesso bandiera. E non per questo si fermano ogni cinque anni.

            • Francesco scrive:

              tieni conto che altrove il cambiamento del partito che ha sindaco e assessori è pratica normale

              solo in pochi posti c’è un partito che è sempre lo stesso da decenni

              qui in Lombardia, in tempi recenti, la Lega ha perso le città a favore del PD, mentre il vecchio partito cattolico è sparito persino dalla memoria

        • Z. scrive:

          Miguel,

          — E’ una domanda che ho posto molte volte qui: nei fatti sono stato smentito, perché il Partito Unico è effettivamente stato sconfitto in Italia; ma nessuno mi ha dato una spiegazione plausibile sul crollo del meccanismo clientelare. —

          Forse hai sovrastimato l’importanza dell’asserito “meccanismo clientelare”…

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Z

            “Forse hai sovrastimato l’importanza dell’asserito “meccanismo clientelare”…”

            Sicuramente. Eppure tutt’attorno, ogni giorno, lo vedo come la base di ciò che chiamano “politica”.

            Poi esistono quattro gatti di persone che si mettono “contro” perché se lo possono permettere, di solito perché pensionati. Ma non la chiamerei “politica”, anche perché perdono sempre e ci sono ormai abituati.

            • Z. scrive:

              Miguel,

              io sono convinto che le persone che “si mettono contro”, contro qualcosa che politicamente detestano, siano non quattro gatti bensì decine di milioni.

              Certo, ci sono anche quelli che vedono il voto come un investimento per un preciso vantaggio personale. Non voglio dire che siano necessariamente quattro gatti: sono convinto però che sia un numero di molto inferiore a quello dei primi.

  49. Francesco scrive:

    OT

    mi pare che siamo a corto di proposte su come affrontare il neonazismo attuale

    qualcuno ha delle idee?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “mi pare che siamo a corto di proposte su come affrontare il neonazismo attuale”

      Si usa lo stesso metodo di prima.

      Un’alleanza internazionale di russi, inglesi, americani, cinesi, affiancata da polacchi e serbi, che schiacci la Germania.

      Una volta per tutte.

      • Francesco scrive:

        come solo la Germania? ci stanno neonazisti in ogni dove, Russia, Inghilterra, Polonia, Serbia, Francia, Turchia, Ungheria, Danimarca, Svezia, Italia ……

        in America hanno Trump e in Cina, con Xi Jinping che vuole il potere a vita, stanno forse messi peggio

        non lo vedo funzionare molto, il tuo piano

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “ci stanno neonazisti in ogni dove, Russia, Inghilterra, Polonia, Serbia, Francia, Turchia, Ungheria, Danimarca, Svezia, Italia ……”

          Ah beh, basta avere il Potere di Definizione, come Adamo.

          “Io dichiaro che tutto ciò che pizzica è neogiolittiano, il giardino è neogiolittiano perché è pieno di zanzare!”

          Io per “neonazista” intendo un “neo-nazista“.

          In una parola: reduce dalle trincee che vuole riprendere la Slesia Inferiore dai polacchi ed è sicuro che siano gli ebrei ad aver fatto montare la testa agli operai, che vanno rimandati a bastonate in fabbrica.

          Ed è convinto che bisogna spendere sull’esercito e la scuola e non sugli aumenti di stipendio agli operai.

          Poi ce l’ha con i polacchi. Ma parecchio.

          • Z. scrive:

            Beh, allora io per “antisemita” intendo uno che ce l’ha coi semiti. Tipo, uno che odia Arafat.

            Per “democristiano” intendo una suddivisione del territorio dell’Attica dove la fede in Cristo sia la religione maggioritaria.

            E naturalmente per “comunisti” intendo i due proprietari di un bene in comunione.

            Miguel MISERIACCIA 😀

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Z

              “Beh, allora io per “antisemita” intendo uno che ce l’ha coi semiti. Tipo, uno che odia Arafat.”

              Esatto.

              L’importante è avere il Potere di Definizione.

              Posso dire che è antisemita avercela con Arafat, oppure posso fare come gli Antideutsche e dire che è antisemita criticare il capitalismo, oppure che è antisemita molestare le donne o è antisemita criticare Weinstein perché è ebreo.

              E’ il bello del Discorso.

              • Z. scrive:

                Mah, è più che altro il bello di parlare da soli, secondo me…

                Il bello del discorso lo vedo più qualcosa tipo capirsi con gli altri 😀

            • Francesco scrive:

              ORRATTTTZ

              dove TTT sta per totalissimissimo
              R per rarissima

              e per neonazismo si intende “posizione di odio fortissimo contro gli immigrati e la partita doppia, con propensione a praticare o approvare la violenza”

          • roberto scrive:

            e se uno “vuole riprendere la Slesia Inferiore dai polacchi ed è sicuro che siano gli ebrei ad aver fatto montare la testa agli operai, che vanno rimandati a bastonate in fabbrica. Ed è convinto che bisogna spendere sull’esercito e la scuola e non sugli aumenti di stipendio agli operai e ce l’ha parecchio con i polacchi” ma non è reduce dalle trincee?
            come lo definisci?

            io per neonazista, non intendo uno che è stato ibernato nel 1938 e scongelato oggi, ma appunto un NEO-nazista, uno che è nato verso la fine del XX secolo e si ispira al nazismo, mutatis mutandis ,ché la storia non può ripetersi due volte esattamente allo stesso modo.

            altrimenti, seguendo la tua definizione, non ci sarebbe nessuna differenza fra “neo-nazista” e “nazista”

            ps io spero di tutto cuore che tu abbia ragione nel pensare che neonazisti e neofascisti non esistano e che sono tutti cosplayers, ma ho tanta paura che ti sbagli

  50. Francesco scrive:

    1) esami con commissione esterna per tutti sempre, così da eliminare alla radice la possibilità di diplomifici (privati o meno)
    1.1) come corollario, piena parità economica tra tutte le scuole e di trattamento per i docenti (altro che le proposte fascistissime)
    2) finchè il pezzo di carta avrà un valore in sè, ci sarà una maggioranza elettorale che pretenderà che il pupo lo ottenga anche se analfabeta. la mia soluzione è più praticabile di quella della prof!
    3) abolizione di concorsi e graduatorie e assunzione diretta sempre e per tutti (è possibile? mi pare una sistema molto migliore). il Preside o il Consiglio di Amministrazione sono responsabili della qualità dei professori
    4) concordo, come ogni essere senziente, con l’abolizione del voto di consiglio
    5) concordo con Roberto: 10 frustate a chi racconta la palla dei professori che lavorano poco. e licenziamento di quelli che lavorano poco per davvero, come nel resto delle attività lavorative

    • paniscus scrive:

      “1.1) come corollario, piena parità economica tra tutte le scuole e di trattamento per i docenti (altro che le proposte fascistissime)”
      ————————-

      E perché mai un privato o una società di privati che fonda una scuola come azienda a fini di lucro, dovrebbe avere lo stesso trattamento economico, fiscale e amministrativo rispetto a una scuola pubblica, che fa parte integrante delle istituzioni dello stato? Giuro che non ci arrivo.

      Per me una scuola privata è un’azienda esattamente come tutte le altre, e dovrebbe essere trattata esattamente come un supermercato, un ristorante o una calzoleria. NON come un’istituzione pubblica.

      A maggior ragione, nel caso (molto comune) che oltre a essere privata sia anche confessionale e ideologizzata, quindi violando i principi di laicità e di uguaglianza previsti dalla scuola di stato.

      Ma sia chiaro che per me il problema principale non è nella confessionalità: sarei contraria al trattamento paritario delle scuole private, anche se fossero laicissime. La confessionalità è solo un’aggravante, ma il problema esisterebbe lo stesso.

      • Francesco scrive:

        perchè l’unica cosa che conta per me è il servizio pubblico resa da ogni scuola, che il padrone ne sia lo Stato o un privato

        anzi, in un mondo ideale una scuola di Stato sarebbe un’idea altrettanto balzana di un ristorante di Stato o un calzolaio di Stato

        grazie per avermi aiutato a elaborare meglio la mia posizione

        • paniscus scrive:

          Io vedo un’enorme contraddizione tra la finalità dell’istruzione come servizio pubblico… e il fatto che chi possiede o gestisce la scuola sia un imprenditore che non lo fa con finalità istituzionali, ma lo fa solo per guadagnare, e per il quale potrebbe essere indifferente aprire una scuola piuttosto che un’agenzia immobiliare, un’impresa di pulizie o una concessionaria automobilistica, a seconda di quello che gli conviene di più in quel momento (come effettivamente succede spesso, che lo stesso soggetto prima apre una scuola privata, poi la chiude per aprire una società finanziaria, poi chiude anche quella per aprire un’impresa di trasporti, e così via…)

          Non dico che ci sia qualcosa di male nel fare l’imprenditore, o nel fatto che l’imprenditore abbia lo scopo di guadagnare, semplicemente lo vedo incompatibile con le finalità dell’istruzione pubblica, tutto lì.

          Evidentemente alla base ci sta il fatto (a mio avviso, sbagliatissimo) che nel caso della scuola il concetto di “servizio” sia percepito come servizio individuale alla persona, cioè al singolo studente che sta andando a scuola in quel momento, o alla sua famiglia, e quindi poco conta chi sia l’errogatore del servizio, basta che l’utente lo riceva e che sia soddisfatto.

          A me risulta che la scuola debba essere soprattutto un servizio generale su grande scala, a lungo termine, per tutta la società, perché una società più istruita è un bene per tutti, non solo per chi sta andando a scuola in quel momento, o per chi in quel momento ha bisogno di piazzare il figlio a deposito da qualche parte per un tot di ore al giorno.

          E questo, a mio avviso non è compatibile con una logica imprenditoriale, in cui una certa attività si fa funzionare solo finché conviene, e poi ciao.

          Oppure, in cui è considerato prioritario l’obiettivo di soddisfare individualmente le pretese di ogni singolo cliente su ogni singolo momento, piuttosto che perseguire delle finalità generali rivolte a tutti, e destinate ad avere effetti duraturi nel tempo. Questa è una strategia che si può usare legittimamente nei negozi, nei ristoranti, nei centri estetici, ma non a scuola.

          • Francesco scrive:

            Per questo le scuole dovrebbero essere un settore ad alta regolamentazione. Ma anche i ristoranti sono controllati perchè non avvelenino i clienti con cibo avariato o scadente e mangiare è più importante di studiare.

            Peraltro i soggetti che aprono scuole private sono ANCHE diversi dai normali imprenditori, nella mia esperienza soprattutto. Possiamo benissimo pensare a uno status giuridico “da terzo settore” per le scuole aperte da privati con fini educativi e non di lucro (eh già, l’istruzione pubblica è nata così, ben prima dello stato giacobino)

    • paniscus scrive:

      “3) abolizione di concorsi e graduatorie e assunzione diretta sempre e per tutti (è possibile? mi pare una sistema molto migliore). il Preside o il Consiglio di Amministrazione sono responsabili della qualità dei professori”
      ———————————

      Con un criterio del genere, oggi, ti assicuro, ma ti assicuro di brutto, che sarebbero assunti solo quelli più servili, più lecchini, più conformisti, più contrari alla didattica rigorosa e più inclini alle sperimentazioni innovative più improbabili… e soprattutto quelli più disponibili ad accontentare tutte le pretese delle famiglie, e più entusiasti di regalare voti alti a tutti e di non bocciare mai nessuno. All’anima della QUALITA’.

      • Francesco scrive:

        ottimo

        usiamo quella generazione di asini patentati per dimostrare che il pezzo di carta senza VL è inutile, tempo perso e anteprima di fame e disoccupazione

        sacrificarne una per educarne cento

        F o’ maoista

        • Z. scrive:

          Dal tizio con la seconda media assunto all’ospedale come medico perché è amico del potente di turno, Francesco, ti ci curerai volentieri tu.

          Noi preferiamo quelli col pezzo di carta.

          🙂

          • Z. scrive:

            (tu dirai: anche oggi può capitare che non sia il migliore ad avere il posto. Certo, ma oggi almeno è un medico che ha fatto università e specializzazione. Alla peggio qualcosina avrà orecchiato in quegli oltre dieci anni di studi specialistici 🙂 )

          • Francesco scrive:

            aspetta quell’attimino, compare, mica che nel resto del mondo il VL non esiste assai spesso? ciononostante negli ospedali ci stanno lo stesso i dottori

            come te lo spieghi?

            PS anzi, il problema è la bestia con il pezzo di carta, assunto perchè amico del potente di turno ma intoccabile perchè carta canta

            • paniscus scrive:

              PS anzi, il problema è la bestia con il pezzo di carta, assunto perchè amico del potente di turno ma intoccabile perchè carta canta
              ——————–

              E secondo te l’abolizione del pezzo di carta risolverebbe proprio questo problema?

              Francamente non vedo il sia pur minimo nesso tra valore legale del titolo e raccomandazioni clientelari.

              Se il pezzo di carta non contasse più nulla, il potente di turno continuerebbe tranquillamente a far assumere l’amico, il parente, l’amante o il tirapiedi, anche quando questi sono bestialmente incompetenti e non qualificati, esattamente come fa adesso.

              Anzi, forse ci sarebbe un arbitrio ancora maggiore, perché la difficoltà di valutare i titoli effettivi di una persona non andrebbe certo a diminuire, ma aumenterebbe ancora.

            • PinoMamet scrive:

              Questa dell’abolizione del valore legale dei titoli è un evergreen del nostro Francesco.

              Io proprio non riesco a vederci nessun effetto positivo.
              Se si ritiene che il “pezzo di carta” certifichi le competenze poco e male, abolirlo sarebbe anche peggio, perché così non ci sarebbe alcuna certificazione punto e basta, e nessuno impedirebbe di dire “mio cuggino non ha studiato ma è taaaanto intelligente, prendo lui come dirigente/primario/colonello, problemi?”

              Semmai capisco chi chiede esami più selettivi.

              • Francesco scrive:

                La mia idea è che il cuggino NON sarebbe difendibile dicendo “ha i titoli” e dovrebbe pagare per le cazzate che fa.

                Oggi, quando il titolo fa testo, è intoccabile.

                No? e non è quello che succede già in tutto il mondo?

              • paniscus scrive:

                Non capisco cosa c’entri il titolo con la (presunta) impunibilità delle cazzate.

                Secondo te un medico che sbaglia la terapia o che vende rimedi fasulli NON viene sanzionato, solo perchè il titolo di medico ce l’ha davvero?

                Un qualsiasi dipendente (in tutte le aziende private e in buona parte del sistema pubblico), non rischia il licenziamento, o anche la denuncia, se commette errori gravi o abusi sul posto di lavoro, anche se i suoi titoli di studio sono perfettamente regolari?

                Boh, continuo a non capire…

              • PinoMamet scrive:

                In effetti non ha senso.

              • Francesco scrive:

                un dipendente di un ente pubblico licenziato per aver fatto una cazzata?

                mai sentito, se succede facetemelo sapere che riformatto le mie cognizioni in materia

              • PinoMamet scrive:

                Io ne ho sentiti diversi volte

              • Z. scrive:

                E sicuramente sono più numerosi dei Paesi avanzati dove il titolo di studio non ha valore legale.

                Ammesso e non concesso che ne esistano 🙂

              • paniscus scrive:

                E comunque, se anche fosse vero che i dipendenti pubblici sono inamovibili (il che non è vero), continuo a non capire ugualmente cosa c’entri il titolo di studio.

                I dipendenti privati, o i liberi professionisti, i titoli di studio non ce li hanno?

          • PinoMamet scrive:

            Comunque sottoscrivo fino alle virgole e ai difetti di pronunzia eventuali 😉 gli interventi di Z. e Lisa.

          • PinoMamet scrive:

            “aspetta quell’attimino, compare, mica che nel resto del mondo il VL non esiste assai spesso? ”

            Imparo da Wikipedia che il Valore Legale esiste in tutta l’Unione Europea, il Regno Unito e gli Stati Uniti d’America.

            Negli Stati Uniti d’America sono i singoli Stati ad occuparsene, per cui la sorella di una mia collega, medico a Boston, si è dovuta riaccreditare come medico (se non ricordo male anche sostenendo un esame integrativo, e comunque con la dovuta burocrazia) quando si è trasferita in un ospedale di Chicago.

            Non so cosa raccontasse la propaganda berlusconiana in proposito 😉 ma ho sempre avuto il sospetto che ci fosse dietro l’interesse personale di qualcuno, perché altrimenti la proposta dell’abolizione del V.L. è proprio senza senso.

            • Francesco scrive:

              1) grazie di aver illuminato il pozzo della mia ignoranza

              2) la tesi anti VL è molto antecedente il Berluscocene, si c’era vita anche prima di Silvio

              ciao

              • Francesco scrive:

                Ah Pino, un rapido giro su Internet mi permesso di rilevare che non sono l’unico a proporre l’abolizione del VL come metodo di potatura della scuole scadenti, che non è una roba di Forza Italia, che tra i più contrari ci sono i sindacati e i “sinceri democratici”

                Torno della mia idea: è un sistema più efficace e di più facile applicazione rispetto al sogno di “veri esami” e “bocciatura degli asini”

                😀

              • PinoMamet scrive:

                Il fatto è che non credo che si possano potare le scuole scadenti, perché le scuole sono un servizio dello Stato;

                sarebbe come dire che visto che il treno da Bologna a Firenze è sempre in ritardo, allora lo togliamo…

                e anzi, ora che me la poni in questo modo (“potatura delle scuole scadenti”) comincio a capire chi ci sia sotto e da dove provenga l’assurd.. ehm.. la proposta dell’abolizione del VL.
                😉

                Cioè, l’idea doveva essere quella di far passare tutto il sistema italiano a una pessima imitazione di quello statunitense (dove però il VL c’è) con scuole ovviamente in gran maggioranza private, e in libera competizione.

                Ora, con i sistemi di misurazione statistica internazionali, europei e italiani, le scuole pubbliche non se la cavano affatto male, e nella mia provincia battono di gran lunga quelle private, anche quelle giudicate buone e non diplomifici;
                quindi, di che cavolo stiamo parlando??

              • Francesco scrive:

                di niente, se lo scopo è quello di offrire le scuole migliori possibili (il mio scopo)

                di molto, se parliamo di becero statalismo

                ah, se fosse possibile cacciare le FFSS dalla tratta Bologna-Firenze e affidarla ad altre società di trasporto su rotaia, credo che non sarebbe affatto male

              • PinoMamet scrive:

                “di molto, se parliamo di becero statalismo”

                Il punto è proprio questo: perché mai qualunque servizio che offre lo Stato debba essere “becero statalismo” e non, caspita, un servizio offerto dallo Stato ai suoi cittadini contribuenti??

                PS
                quello di Bologna-Firenze è un exemplum fictum;

                ma sulla gestione privata delle vie di comunicazione, beh, devo dire qualcosa o sorvoliamo?
                😉

              • PinoMamet scrive:

                PPS

                “veri esami” ne ho visti finché vuoi
                (abbiamo appena bocciato una ragazza agli esami di riparazione per UNA materia non recuperata) e “boacciature degli asini” anche
                (e ripeto: apposta esistono i diplomifici… semmai sarebbero da abolire quelli!!)

              • PinoMamet scrive:

                L’articolo del tuo complice è scritto particolarmente male, ma se ne ricava almeno che l’autore se la sta prendendo con le Università, che favorirebbero i propri candidati interni.
                Il tizio propone di dare più spazio ai ricercatori aziendali, favorendone una carriera accademica (?).
                Non si capisce come questo migliorerebbe lo status dei ricercatori in assoluto, il loro trattamento economico o la carriera lavorativa, e neppure bene cosa c’entri con il tema del valore legale del titolo di studio, ma contenti voi…

              • Francesco scrive:

                No, Pino, il “becero statalismo” è preferire lo Stato a prescindere dai dati reali e disprezzare e osteggiare il non Stato. Magari con la scusa che agisce bassamente per amore della vile pecunia.

                Infatti non ho scritto una riga di liberismo sfrenato.

                Ho solo gettato qualche dubbio sulla bonta del monopolio statale in campo scolastico e dei trasporti (negli ultimi 8 crolli, 7 sono stati di ponti o viadotti gestiti dallo Stato).

                Vedi, io sono ormai vecchio e prudente, quasi andreottiano.

                😉

              • PinoMamet scrive:

                “negli ultimi 8 crolli, 7 sono stati di ponti o viadotti gestiti dallo Stato”

                a me risultano numeri diversi, e comunque ci mettiamo sopra anche gli incidenti, i ritardi e i disagi (accompagnati ANCHE da tagli di servizi) da parte di Trenitalia…

                mi risulta che in UK fossero così contenti della gestione privatizzata da tornare al pubblico…

              • Francesco scrive:

                ma Trenitalia è ancora pubblica, che io sappia! in effetti penso a quella, quando mi sento dire del disastro delle Ferrovie private inglesi.

                che poi, non essendo più un true believer, sono disponibile ad ascoltare ragioni per cui certe infrastrutture è meglio siano gestite dallo Stato in regime di monopolio

                in attesa di ascoltare BUONE ragioni, però

                😉

              • PinoMamet scrive:

                Prima di partire per la discussione pubblico vs privato, ti faccio presente che non è affatto detto o scritto da nessuna parte che un privato debba aprire una scuola media a Scampia o Elementare ad Arquata del Tronto…
                Mentre lo Stato è tenuto ad assicurare l’istruzione a tutti i cittadini.

                Ma soprattutto:
                Posso capire per la ricerca universitaria, dove si può usare il criterio delle pubblicazioni o della chiara fama (peraltro già utilizzati);

                Ma per tutte le altre professioni, che criterio vuoi usare, tolto il VL?
                “Cani e porci”? Cioè chiunque può presentare domanda per qualunque cosa? E tu come fai a scegliere? Logico che andrai in base alle conoscenze personali o alle raccomandazioni (“questo mi sembra bravo”) cioè all’arbitrio e al nepotismo incontrollabili…

              • Z. scrive:

                Boh, per me quella dell’abolizione del valore legale del titolo di studio al massimo può essere satira…

              • Francesco scrive:

                quindi tutto il privato, che assume ignorando bellamente il VL dell’eventuale titolo di studio, agisce ad minchiam o per raccomandazione, giusto?

                per il momento la satira mi pare non sia dalla mia parte del carrugio

              • Z scrive:

                Francè, scusa, ha più senso rispondere a un terrapiattista. Con tutto che ti voglio bene 🙂

              • PinoMamet scrive:

                “quindi tutto il privato, che assume ignorando bellamente il VL ..”

                ma che senso ha questa frase??

                Il privato, chi??
                Se intendi una clinica, o una scuola privata, assumono medici e insegnanti laureati e abilitati.

                Se intendi che se vuoi posso farti fare il lavoro di grafica da tuo cugino che gli piace tanto pistolare col computer anzichè da un grafico, certo che puoi (verrà un lavoro di merda, fìdati, ma non muore nessuno e nessuno uscirà convinto che la Terra è piatta, creata in sette giorni e dominata da rettili alieni… o che i vaccini fanno male… per poi magari andare a fare il medico “senzaVL” e ammazzare qualcuno).

              • paniscus scrive:

                Francesco, ma ci spiegheresti da dove arriva questa buffa fantasia che tu sostieni, secondo cui il titolo di studio sarebbe rilevante solo per i concorsi pubblici, mentre nel privato non vale nulla?

                A me sembra che in quasi tutti gli annunci di lavoro di aziende e studi professionali privati, di tutti i tipi, sia chiaramente indicato che si richiede un certo tipo di laurea o di diploma (tranne eventualmente per lavori manuali, ripetitivi e poco qualificati, ma non stiamo a parlare di quelli).

                Tu invece dici che quell’indicazione ce la mettono per scherzo, ma poi non ne tengono conto davvero?

                Cioè, se un’azienda di meccanica cerca un ingegnere, e si presenta uno che non ha la laurea in ingegneria, ma in psicologia o in veterinaria, lo prendono in considerazione lo stesso? Boh, non lo sapevo…

              • PinoMamet scrive:

                Invece ci ho pensato su stanotte e Francesco mi ha convinto 😉

                Mi ha convinto così tanto, che propongo di estendere il suo metodo anche alla patente di guida.
                Perché mai la patente di guida deve avere valore legale??
                😀

                In fondo, la maggioranza degli incidenti stradali sono provocati da persone che hanno la patente di guida!
                I non patentati sono la minoranza! La statistica non mente 😀

                Quindi gli esami per la patente non sono abbastanza severi: aboliamoli! o aboliamo il loro valore legale!
                (che equivale ad abolirli tout court)

                dirò di più: voglio aprire un’azienda di trasporti su pullman e di pulmini scolastici, ovviamente privata, e quindi se è privata potrò fare quello che mi pare, no?
                😀 😉
                E perciò i vostri figli in gita saranno affidati a persone scelte da me, sulla base di cirteri validissimi tipo “mi ha detto un mio amico che guida molto bene”, “una volta uno al bar l’ha visto guidare un camion”, “è una bella figa”, “è molto simpatico” e soprattutto “si fa pagare poco”.

                Mi sembra ragionevole, no?
                Fidatevi di me!
                Valore Illegale, l’agenzia di trasporti delle tue vacanze!
                😀 😀

              • paniscus scrive:

                Pino (e Francesco):

                (“potatura delle scuole scadenti”) comincio a capire chi ci sia sotto
                (…)
                imitazione di quello statunitense con scuole ovviamente in gran maggioranza private, e in libera competizione.
                ——————————-

                E comunque, scusate se insisto, ma mi viene anche da pensare che, nella società “avanzata” attuale, anche questi due concetti (“potatura delle scuole scadenti” e “regime di libera concorrenza” tra scuole in base al gradimento della clientela) non siano poi così compatibili.

                Per il semplice motivo che il concetto di quale sia la “scuola scadente” da cui rifuggire, e quale invece la scuola valida da apprezzare e da favorire nella scelta, è infinitamente soggettivo.

                Ed è una pia illusione quella (ad esempio, di Francesco) che, se ci fosse davvero la libera concorrenza, tutti farebbero a gara e a spintoni per iscrivere il figlio nella scuola più rigorosa, più severa, più esigente, dove gli faranno un mazzo così con le richieste di impegno, ma poi uscirà con una preparazione eccellente.

                Che ci piaccia o no (e che Francesco ci creda o no) esiste anche una notevole percentuale di genitori che non desidera affatto questo, e che aspira maggiormente a iscrivere il figlio nella scuola leggerina, spensierata, divertente, dove fanno un sacco di progetti alternativi sbrilluccicosi ma si studia il meno possibile, si viene coccolati, intrattenuti e gratificati, e si prendono voti altissimi senza il minimo sforzo.

                E quindi, non è vero che le “scuole scadenti” sarebbero potate, perché esisterebbe sempre una significativa percentuale di famiglie che le sceglierebbe con entusiasmo.

                Dove Francesco sbaglia è nel pensare che attualmente questo problema esista SOLO perché c’è il valore legale del titolo di studio (cioè, perché alla fine il diploma conseguito nelle due scuole è lo stesso), e che se solo scomparisse questo, allora l’atteggiamento di questo genere di clientela cambierebbe.

                E invece no, perché la percentuale di genitori protettivi, vizianti, ostaggi degli umori dei figli, e incapaci di ragionare in prospettiva a lungo termine, ma concentrati solo sul momento fuggente, è altissima. Sto parlando di quel tipo di genitori che, l’unica cosa che desiderano per i figli, è quella di vederli soddisfatti e spensierati adesso, sul momento, e pensano sinceramente che debbano avere diritto alla spensieratezza ancora per un tempo lunghissimo, indefinito, e che in qualche modo “stia brutto” abituarli a ragionare anche in prospettiva futura.

                In questo contesto, la scuola è solo un ambiente in cui il ragazzino deve trascorrere un certo numero dei prossimi anni “stando più a suo agio possibile”, solo quello… dopo di che, farà sempre in tempo, in un futuro lontanissimo, a pensare a progetti e responsabilità.

                E questo atteggiamento non dipende affatto dal valore legale o meno, fidatevi…

                Poi, certo, si può sempre ipotizzare che, per l’utenza di quel genere di scuole, anni dopo, nel mondo del lavoro e delle responsabilità adulte, sarà peggio per loro… ma appunto, non vuol dire le scuole scadenti verrebbero potate: farebbero il pienone lo stesso, come lo fanno adesso.

              • PinoMamet scrive:

                Ma infatti l’abolizione del valore legale non ha nulla a che vedere con gli effetti sperati da Francesco
                in effetti negli USA, come già scritto, dove il sistema è come lo vorrebbe lui, concorrenziale e privatistico, il valore legale esiste eccome.

                PS
                In ogni caso un sistema concorrenziale “statunitense” trapiantato ex abrupto in Italia non funzionerebbe per niente, ma ripeto, non c’entra comunque nulla con la storia dell’abolizione del valore legale.
                Credo che siano stati i sostenitori di quest’ultima ad essersela inventata di sana pianta, tanto per avere una scusa (comunque non necessaria nel settore privato) per non assumere laureati provenienti da parti d’Italia sgradite…
                altre spiegazioni non ne trovo.

              • paniscus scrive:

                “in effetti negli USA, come già scritto, dove il sistema è come lo vorrebbe lui, concorrenziale e privatistico, il valore legale esiste eccome.”
                ———————–

                E comunque, la nazione è anche strapiena di scuole scadenti, che nonostante la lunga storia di regime concorrenziale e privatistico, non sono affatto sparite.

                L’unica differenza, rispetto al sistema italiano, è che negli Stati Uniti la probabilità di finire nella scuola scadente ha una fortissima correlazione con la classe sociale e le condizioni economiche della famiglia rispetto all’Italia… dove pure una certa stratificazione di questo tipo esiste (tipo, la differenza di reputazione sociale tra licei e professionali) ma è niente in confronto a quella americana.

              • Francesco scrive:

                colpa mia, colpa mia, colpa mia

                mi sono espresso malissimo, anche peggio: intendevo dire che nel privato, se arriva un tizio laureato in ingegneri ma in realtà è un cane, lo cacciano senza problemi. e se arriva uno senza laurea ma bravo, per me lo prendono lo stesso, almeno nelle strutture piccole.

                non so se il pubblico italiano sappia fare questa valutazione

                ciao

              • paniscus scrive:

                aggiungo che ovviamente, anche negli Stati Uniti esiste l’altra categoria di scuole scadenti descritte sopra, ossia quelle per fighetti pretenziosi che non hanno problemi economici ma che vogliono che il figlio sia intrattenuto, divertito e protetto da qualsiasi fatica e qualsiasi delusione, poi se non impara nulla, pazienza, tanto è eccezionale comunque.

                e anche a quel tipo di scuole, mi aspetto che la clientela non manchi

              • paniscus scrive:

                “intendevo dire che nel privato, se arriva un tizio laureato in ingegneri ma in realtà è un cane, lo cacciano senza problemi. ”
                —————–

                Quindi (ammettendo che sia vero) avevo ragione io: tu stai continuando a confondere il concetto di “valore legale del titolo di studio” con quelle che sono, o che tu credi che siano, le differenze tra impiego pubblico e privato. Sono due questioni completamente diverse.

                E in ogni caso, anche all’interno dell’impiego pubblico, il titolo di studio è una cosa, il superamento di un concorso e l’assunzione sono un’altra.

                E’ vero che il primo è condizione richiesta per poter accedere al secondo, ma NON SONO la stessa cosa.

                Nessuno diventa dipendente pubblico automaticamente per il fatto di avere la laurea o il diploma (come del resto nessuno viene nemmeno assunto automaticamente nel privato per quello).

                E lo status giuridico del dipendente, con determinate garanzie e determinati obblighi, è regolato dal suo contratto, non dal titolo di studio.

                Se il valore legale del titolo di studio non ci fosse più, lo status giuridico del dipendente non cambierebbe: per farlo, bisognerebbe cambiare completamente i contratti, il valore legale del titolo di studio non c’entra niente.

  51. Francesco scrive:

    OT

    rametto d’ulivo per Pino: cosa sai del film “la profezia dell’armadillo”?

    🙂

    • PinoMamet scrive:

      Francè, anche se mi fai incazzare non significa che ti voglia male!
      Del film però so pochissimo: ho visto il trailer e mi convince troppissimo, non mi risulta ci abbia lavorato qualcuno che conosco, e devo chiedere agli amici fumettari cosa ne pensano.
      Zerocalcare non mi dispiace, mi stupisce che sia così popolare fuori Roma perché lo trovo molto molto, molto romano, e credo sia il responsabile principale dell’espressione “ciaone” in uso tra giovani di queste parti.

      Ciao!

      • Francesco scrive:

        ZC l’ho scoperto quest’anno nella biblioteca di montagna! e ci siamo innamorati sia io sia i pargoli (15 e 12 anni), non ho idea di come abbiano colto i riferimenti “culturali” tipo Ken il guerriero

        lo trovo bravissimo: è al tempo stesso autobiografico, romano, universale

        fa ridere e piangere

        e gli perdono con facilità di essere di sinistra, visto il tipo di sinistra … poi sono innamorato di Secco

  52. mirkhond scrive:

    Zanardo
    “Beh, allora io per “antisemita” intendo uno che ce l’ha coi semiti. Tipo, uno che odia Arafat.”

    In effetti quello dovrebbe essere, non solo un odio limitato ai Giudei.

    “E naturalmente per “comunisti” intendo i due proprietari di un bene in comunione.”

    Nel diritto del Regno di Napoli, comunista indicava colui che aveva in gestione un terreno insieme ad altri, terreno di proprietà demaniale.

  53. Francesco scrive:

    … poche ore dopo aver detto di non aver mai avuto a che fare con le scuole private, perché tutti i ragazzi che conosce lui (figli, parenti, amici dei figli, figli degli amici, eccetera) sono sempre andati alle scuole statali.

    trovare i due termini non usati a Francesco ma aggiunti da Pino!
    suggerimento: MAI; TUTTI; SEMPRE

    😀

    PS eddai, sono trucchetti retorici degni di Salvini!

  54. PinoMamet scrive:

    Comunque, aldilà delle polemica istantanea (cioè, quando Francesco mi fa arrabbiare) non ho davvero molto contro l’esistenza di scuole private.

    Naturalmente continuo a credere che la mia riforma, diciamo, neogentiliana sarebbe la migliore per la scuola italiana.
    Se vogliamo mantenere la scuola italiana con la sua struttura tradizionale- e mi pare che i professori vogliano questo, in maniera compatta- mi è chiara la sorte dei Licei: devono rimandere come sono, o come sono stati.

    Mi è chiara anche la sorte dei vari Istituti professionali: devono trasformarsi in avviamenti al lavoro, specializzati quanto si vuole, ma senza la necessità di affligere gli studenti con i sonetti marinisti o la Guerra dei Trent’anni, e senza la durata obbligatoria di 5 anni: perché mai??
    Potrebbe assorbire tranquillamente l’Alternanza Scuola Lavoro.

    Invece devo capire bene la sorte da riservare agli Istituti tecnici. Probabilmente sono l’ambiente che si presterebbe di più a sperimentazioni para-universitarie “finlandesi”, del tipo: lo studente si prepara da solo il corso di studi, magari con corsi che durano solo 3 o 4 mesi (o anche altr iformati, perché no).
    Ma mi pare di capire che gli insegnanti siano fieramente contrari a un cambiamento di questo genere.

    Del resto, se lo si facesse, non basterebbe farlo negli Istituti tecnici; se capisco un po’ la mentalità burocratica italiana
    (che è una delle cose al contempo più raffinate, e più ottuse che esistano)
    bisognerebbe estenderlo a tutti.

    E trasformare il professore, sostanzialmente, da “impiegato”, con il suo cursus honorum già prefissato, livelli di stipendio ecc., a “professionista”, con curriculum da presentare alle scuole, modelli di corsi monografici da proporre ecc.

    Questa idea c’era (in maniera estremamente vaga e fumosa) nell’ultima riforma scolastica: i neo-assunti dovevano pubblicare un curriculum online, che sarebbe dovuto essere consultato dai presidi, che avevano a disposizione la famosa chiamata diretta.

    Nella pratica, mi risulta che i Provveditorati (mi rifiuto di usare il banalizzante “Ufficio scolastico” per motivi di stile) abbiano continuato ad assegnare i professori con il consueto metodo delle graduatorie, salvo casi rarissimi
    (e il nuovo ministro mi pare stia già provvedendo a limitare i poteri dei presidi).

    • Francesco scrive:

      Credo di essere d’accordo con te sulla struttura della scuola: che sia al servizio della società come è realmente e non di furiosi deliri ideologici (alla Don Milani, insisto).

      Chi vuole fare l’idraulico trovi un corso adatto a lui e che non lo assilli con cose di cui non gli frega un tubo. E chi vuole uccidersi di seghe mentali sulla filosofia platonica possa farlo. A questi ultimi, un pò di Alternanza può solo fare benissimo, però.

      Ciao

    • paniscus scrive:

      “Comunque, aldilà delle polemica istantanea (cioè, quando Francesco mi fa arrabbiare) non ho davvero molto contro l’esistenza di scuole private.”
      ———————

      Ribadisco che io non sono contraria all’esistenza delle scuole private, sono contraria al loro finanziamento e alla loro parificazione da parte dello stato.

      Cioè, chi per scelta vuole mandare il figlio alla scuola privata, nonostante abbia a disposizione quella pubblica che è gratis, scuce i soldini di tasca propria e non si lamenta;

      chi vuole studiare nella scuola privata, lo faccia pure ma sappia chiaramente che quella scuola non è qualificata a rilasciare titoli validi, e che quindi dovrà andare a fare l’esame all’esterno (e preferibilmente anche in un’altra provincia, dove non li conosce nessuno);

      chi vuole insegnare nella scuola privata insegni quello che gli pare e come gli pare, compreso l’indottrinamento religioso, ma tenendo presente che i suoi studenti, poi, dovranno andare a fare l’esame fuori, come detto sopra;

      chi vuole gestire una scuola privata, che si smazzi in prima persona, come qualsiasi altro imprenditore, l’onere di decidere strategie aziendali efficaci per attirare clienti e per trattenerli, trovando delle buone motivazioni per convincere la gente che la sua scuola ha un’offerta didattica migliore delle altre e offre agli studenti opportunità superiori alle altre, e che quindi vale la pena iscriverci i figli anche a costo di fare più sacrifici economici, perché i risultati sono migliori. Se proprio vuole fare l’impegnato sociale o il filantropo, si smazzi anche l’onere di trovare finanziamenti alternativi, tramite fondazioni ed enti vari, per garantire borse di studio a una certa quota di alunni scolasticamente meritevoli, che avrebbero diritto ad accedere a questa scuola di eccellenza, ma che non potrebbero permettersi la retta. Le scuole private che invece giocano dichiaramente al ribasso, e il cui effettivo mandato aziendale è quello di raccattare cani, porci, capre, polli, trote, lombrichi, funghi e blocchi di granito… bene, che chiudano, come tutte le aziende che offrono un servizio scadente e che non accontentano la clientela. La tua fiducia nella libera concorrenza non prevede esattamente questo?

      • Francesco scrive:

        infatti sono d’accordo solo e soltanto con la tua ultima frase

        il resto del post è una semplice proposizione di odio personale, così assoluto da non avere bisogno di motivi

        anzi, in mezzo c’è un pochino di idolatria della scuola di Stato, che non si spiegarmi

        saluti

        • paniscus scrive:

          L’odio personale te lo sei inventato di sana pianta.
          Mi sa tanto che non hai capito niente…

          • Francesco scrive:

            Senti, se io scrivessi che tutti i comunisti mangiano i bambini sarei ridicolo.

            Qui scrivete che tutte le scuole private sono fabbriche di diplomi per asini patentati con genitori ricchi.

            Sono ancora molto educato nel rispondervi.

            Però se siete in buona fede venite a trovarmi e vi porto a conoscerne qualcuna di quelle scuole private che non esistono, dove si insegna davvero e non si vendono i diplomi.

          • PinoMamet scrive:

            Francesco, davvero: io conosco solo scuole private dove vanno asini figli di genitori ricchi, e quelle dove ho fatto da membro esterno: in una andavano asine/problematiche figlie di genitori ricchi, nell’altra (che poi era lo storico istituto magistrale “delle suore” della sua cittadina) ragazze abbastanza normali, più qualche asina ricca che genitori non locali avevano iscritto lì “perché privata”.

            Che l’asino ricco che non ce la fa al liceo normale venga iscritto a quello privato, è una cosa talmente ovvia (e vista coi miei occhi anche da studente) che mi rifiuto di parlarne.

            Non escludo che esistano anche scuole private buone.

            • Francesco scrive:

              Bontà tua!

              Potrebbe essere un problema culturale “da paese piccolo”: se pago, devo ottenere quello che voglio, cioè la promozione del pargolo.

              In città, pago perchè al pargolo venga fornita una seria istruzione e, se non studia, ne chiedo conto a lui.

              Almeno così è nella mia esperienza di milanese con periodi all’esterno.

              Ciao

              • paniscus scrive:

                Quella della differenza tra città e campagna (con i cittadini seri, impegnati e industriosi che credono profondamente nell’importanza dello studio, e i provinciali invece gretti e sciattoni che puntano solo all’apparenza) non l’avevo proprio mai sentita.

                Siamo al surreale puro.

                Casomai, se dovessi rilevare una minima differenza di atteggiamento, direi che nella mia percezione (non di ipotesi ideale mia, ma proprio constatazione delle situazioni di fatto che ho visto) semmai sarebbe il contrario… ma comunque, appunto, in differenze di percentuale MINIMA.

                E cioè che, nel contesto della grande città, i percorsi scolastici considerati indispensabili e doverosi siano molto più irreggimentati, e siano meno tollerate le deviazioni, per cui appena c’è il minimo problema si cerca di correre ai ripari per ottenere ugualmente, a qualsiasi costo, il risultato finale…

                …mentre, nel piccolo centro di provincia, la bocciatura o l’abbandono degli studi non sono considerati la catastrofe cosmica paventata altrove, e quindi sono tollerati con più rilassatezza, per cui c’è meno gente disposta a sbracciarsi per comprare il diploma a pagamento al figlio somaro, che proprio non riesce a prenderselo con le sue forze.

                Ma ripeto, la differenza a mio avviso è veramente minima… solo che quel minimo, a mio avviso, è sbilanciato esattamente al contrario di come sostiene Francesco.

            • Z scrive:

              La mia esperienza coincide con quella di Pino.

              Ma forse a Milano le scuole private sono un modello di rigorosa serietà.

              In una città dove c’è chi paga venticinque euro una bottiglia di lambrusco, boh, tutto è possibile 😀

              • Francesco scrive:

                potete ricordarmi DOVE si sono verificate le vostre esperienze? sto rivalutando il primo leghismo

                😀

              • Z. scrive:

                Ma io intendevo lodare lo spirito imprenditoriale ambrosiano!

              • Francesco scrive:

                appunto! da quello che mi scrivete, il mio razzismo cresce esponenzialmente come intensità ma si riduce tantissimo come raggio d’azione

                altro che Padania, qui si tratta di ricostruire le Mura Spagnole!

                😀

              • PinoMamet scrive:

                Colgo l’occasione per ribadire che Milano fa schifo e la sua fauna umana è spaventosa.
                Non che ce ne fosse bisogno…

                guarda, può persino essere che a Milano siate messi così male, che le scuole private costituiscano un rifugio per le persone normali e i non-delinquenti.

                Nel mondo civile, costituiscono di solito un rifugio per gli incapaci o per gli aspiranti delinquenti dotati di ricco papà.

                Questo non vuol dire che a Milano siate messi meglio: ma molto, molto peggio.

              • Francesco scrive:

                Se è a Milano, è meglio. Per definizione.

                😀

  55. Moi scrive:

    Quella delle due Ragazze che aggrediscono il Migrante … è troppo da cortocircuito nel politically correct per il main stream : le Ragazze devono (!) essere sempre “Vittime” dei “Maschi” … e i “Migranti” (Avanguardie Culturali dello Stile di Vita Sorosiano-Kalergico !) devono (!) essere “Vittimi” [sic] 😉 dei NeoNaziFascioLeghisti , anch’ essi Maschi !

    • Francesco scrive:

      Infatti, solo il MaleAssoluto Salvini-Orban-Trump può produrre simili abomini contro natura!

      Sono necessarie numerose Magie Deambulatorie per rimediare. E Iniziative Culturali. Forse anche un esorcismo.

    • mirkhond scrive:

      Bisognerebbe in questo caso, parlare di maschicidio. 🙂

      • mirkhond scrive:

        In riferimento a quanto scritto da Moi.

      • Francesco scrive:

        però non lo hanno ammazzato

        poi per la qualifica conta il motivo: ti hanno ucciso perchè povero? perchè femmina? perchè nero? perchè musulmano? perchè interista? per sbaglio?

        il guaio è quando i fattori sono compresenti, se uccido per sbaglio doloso una femmina mulatta interista ma solo per compiacere il moroso … ci vuole il tedesco per descrivere il fatto

        🙁

  56. Moi scrive:

    la Cultura NON è “aziendalizzabile” … al massimo può ispirare vagamente buoni slogan e promozione suggestiva, ma in tal caso è lo svilimento di sé stessa !

  57. izzaldin scrive:

    segnalo un episodio simile a quelli di Partinico avvenuto a Mortara nel Pavese
    https://twitter.com/AnsaLombardia/status/1037992875382980608
    Picchiano immigrato perché ‘hai un monopattino, come te lo puoi permettere?’

  58. mirkhond scrive:

    Zanardo
    “In una città dove c’è chi paga venticinque euro una bottiglia di lambrusco, boh, tutto è possibile ?”

    E a Bologna quanto si paga il Lambrusco? E a Ravenna?

    • Z scrive:

      È un vino di Modena. Se vai da Messori, all’uscita di Modena nord, immagino che per pochi euro una bottiglia te la porti a casa 🙂

  59. mirkhond scrive:

    Messori

    E’ per caso parente del famoso studioso di Gesù?

  60. PinoMamet scrive:

    Trenitalia privata o pubblica: si trova di tutto e il suo contrario.
    Dal 2017 dovrebbe essere stata privatizzata in parte, prima era partecipata interamente dallo Stato.

    una versione:
    ” TX Logistik AG – 100% (società ferroviaria tedesca operante nel settore delle merci)[32]
    TVT Trenitalia-Veolia Transdev – 100% Gestisce il treno “Thello” sulle relazioni transfrontaliere con la Francia.[33]
    Italcontainer S.p.A. – 100%[34]
    Mercitalia Intermodal – Milano – 53%
    Mercitalia ShuntingandTerminal – 100%
    Trenitalia Logistic France S.a.s. – 100%
    Artesia S.A.S. – 50%
    Wisco S.p.A. – 49%
    Logistica S.A. – 50%
    Pol rail S.r.l. – 50%
    East-rail S.r.l. – 32%
    Alpe Adria S.p.A. – 33%
    The Sixth S.r.l. – 34%
    Trenord S.r.l. – 50%
    TreninOSE S.p.A. – 100%”

    un’altra:
    “Ferrovie dello Stato Spa o FS – CapoGruppo: partecipa le seguenti Società per Azioni (ne è indicata anche la partecipazione in termini di percentuale di azioni):
    RFI o Rete ferroviaria italiana – è la società che gestisce l’infrastruttura ferroviaria (binari, manutenzione); partecipata al 100%
    Trenitalia – è la società che gestisce il trasporto delle merci e dei passeggeri; partecipata al 100%
    Grandi Stazioni – è la società che gestisce le 13 principali stazioni ferroviarie italiane; partecipata al 59%, altro capitale in mano a privati
    Centostazioni – è la società con l’obiettivo di riqualificare, gestire e riqualificare 103 stazioni ferroviarie di medie dimensioni; partecipata al 59%, altro capitale in mano a privati
    Italferr – è la società di ingegneria ferroviaria che si occupa di progettazione e direzione lavori per nuovi appalti; partecipata al 100%
    Ferservizi – è il Centro Servizi del Gruppo; partecipata al 100%
    Ferrovie Real Estate – si occupa della gestione del patrimonio immobiliare; partecipata al 100%
    Sogin o Sita – società che gestisce i servizi complementari per i viaggiatori; partecipata al 55%
    Fercredit – è la società di servizi finanziari del Gruppo; partecipata al 100%.
    Inoltre altre società del gruppo sono:

    TAV o Treno alta velocità – è la società che si sta occupando di realizzare in Italia la rete ad alta velocità/alta capacità.
    Esiste poi una joint-venture con la francese SNCF, Artesia, la quale si occupa dei collegamenti da Parigi all’Italia e viceversa tramite il TGV”

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ferrovie dello Stato (capogruppo) è pubblica. Trenitalia (società del gruppo) ha una serie di partecipazioni in altre società, insieme a soggetti pubblici e privati.

      • werner scrive:

        Per quanto ne capisco io :

        Trenitalia è una società privata la cui proprietà però è (attraverso qualche passaggio) pubblica. Opera in regime di parziale concorrenza e con le modalità di una privata. Questo strano assetto peraltro sembra funzionare bene visto che la società è sana, fa utili, investe e offre un servizio che in netto miglioramento rispetto a tempi anche non troppo recenti.

        RFI (che gestisce la rete) è monopolista privato di priorità pubblica e opera secondo logiche più vicine a quelle di una società pubblica, ma in fondo viene remunerata dai pedaggi dei treni. La qualità del suo lavoro non la saprei giudicare ma dai forum di appassionati che ogni tanto lurko emerge una grande difformità di efficienza a seconda dell’età divisioni territoriali.

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