Immaginari globalizzati

Lanaa al-murhafaatu l-ghadaa’ibu l-bawaasim, “a noi le affilate [spade], irate e sorridenti”, è in un certo senso l’inno dell’Isis. Si trova molte volte su Youtube. La cosa più interessante sono le immagini che ciascun uploader ha scelto per accompagnare la canzone, di solito come sfondo fisso. E che ci fanno capire tanto sulla vera matrice di questa particolare cultura.

Eccovene alcune… notate come paradossalmente Youtube che ospita questi video abbia deciso oggi di esporre la bandierina tricolore come gadget.

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68 risposte a Immaginari globalizzati

  1. Pierluigi Vernetto scrive:

    la qualita’ della grafica e’ notevole…. si direbbe quasi prodotta in qualche studio di Hollywood…. oh ma no non e’ possibile, gli USA combattono da 15 anni il terrorismo islamico! Infatti piu lo combattono piu questo prospera…

  2. Guido scrive:

    Le immagini sono più eloquenti di tanti articoli.
    Ogni retorica che vede LORO come degli alieni venuti da un altro pianeta non va presa in considerazione se non come indizio evidente di una mortifera patologia che ci riguarda tutti e da cui faremmo bene a curarci il prima possibile

    • Z. scrive:

      Se riguarda tutti forse è fisiologia, non patologia…

      • Guido scrive:

        E’ solo quando una parte di un organismo tende a prevalere sull’equilibrio precario che la rende possibile che si può parlare di patologia. E’ evidente che la crescita di una parte a scapito del tutto crea le condizioni per una morte generale, del tutto e della parte stessa. Da un certo punto di vista lo stesso genere umano potrebbe essere visto come una patologia nell’ecosfera.

        • Z. scrive:

          Guido, a quanto pare per te molte cose sono evidenti. Per me di evidente c’è ben poco, ma invidio le tue certezze…

          • Guido scrive:

            Hai mai sentito parlare di cancro?
            Do you understand?
            Forse tu pensi che sia una punizione divina per i nostri peccati, non so…
            Non si tratta di certezze ma di nozioni elementari.
            Passo e chiudo

          • Z. scrive:

            Guido, se il cancro siamo noi in quanto uomini che possiamo fare? Temo niente e spero che non sia così…

          • Francesco scrive:

            Z

            tutto quello che dobbiamo fare è tenere in vita l’ospite, come qualsiasi parassita intelligente

          • Z. scrive:

            Certo, ma allora non è una patologia che riguarda noi: se è come dici tu, noi siamo la patologia. Questo è un discorso un bel po’ differente 🙂

          • Francesco scrive:

            Z

            un pò di sano relativismo! per la Madre Terra saremo anche una patologia, per noi siamo il centro dell’universo

            la verità tra i due è solo una questione di forza e abilità

            😀

  3. Francesco scrive:

    Ma la terza immagine ritrae la torre di Babele con Conan il barbaro che si appresta alla distruzione?

    Mentre nella seconda direi che siamo a Castel Sant’Angelo a Roma

    la prima, per fortuna, non ritrae uno dei grattacieli di Milano

    • Miguel Martinez scrive:

      “Ma la terza immagine ritrae la torre di Babele con Conan il barbaro che si appresta alla distruzione?”

      Non lo so, non ho mai visto Conan il barbaro, può darsi. Comunque c’è un elemento “orientale” nella punta su cui si regge il presunto Conan.

      Il secondo è sicuramente e volutamente Castel Sant’Angelo.

      • Francesco scrive:

        e la bandiera rossa come si spiega?

        vorresti poi dire che l’edificio che si vede nella nebbia a sinistra non ti ricorda l’iconografia della Torre di Babele?

        la prima immagine mi ricorda i filmoni russi più recenti, di genere catastrofico-fantascientifico-azione …

        in generale non troppo hollywood ma abbastanza videogiochi

        • Z. scrive:

          Che sono decisamente più interessanti: i film d’azione non sono altro che videogiochi non interattivi, dopotutto.

        • Miguel Martinez scrive:

          “e la bandiera rossa come si spiega? ”

          Non lo so. Forse è semplicemente rimasta lì da qualche videogioco da cui l’hanno copiata, l’Isis di solito usa la “bandiera nera del Khorasan”, che paradossalmente sarebbe anche quella dei primi eretici islamici.

          Non credo che sia la bandiera ottomana, non ho mai sentito l’Isis rivendicare una particolare continuità con il califfato di Istanbul, anche se teoricamente non lo escluderei.

          • Z. scrive:

            Oppure si spiega con la nota teoria della destra italiana secondo cui islam, nazismo e comunismo sono la stessa cosa…

        • daouda scrive:

          Questo perché l’alleanza islamico camita e indoeuropea paganeggiante hanno contro lo stesso obiettivo.

  4. roberto scrive:

    della seconda immagini mi colpisce una cosa che spesso dico quando sento del complotto demolutopippogiudaicokalergico per affamare i popoli europei.
    che sfizio c’è a trasformare un posto in una landa desolata?
    io conquisterei roma perché è bella, figa e divertente, ma se per conquistarla dovessi trasformarla in un cimitero con gli avvoltoi che girono in un cielo plumbeo, boh, ci penserei.

    • Miguel Martinez scrive:

      “ma se per conquistarla dovessi trasformarla in un cimitero con gli avvoltoi che girono in un cielo plumbeo!”

      Immagino che si tratti di una tipica modalità grafica legata a un certo tipo di musica/fumetto/video. Sarebbe interessante se chi ne sa qualcosa lo spiegasse.

      • Dif scrive:

        Credo che la seconda immagine sia un artwork tratto dal videogioco Assassin’s Creed:Brotherhood, ambientato a Roma durante il regno di Alessandro VI. Mi sembra che il personaggio in basso sia il protagonista del gioco.

        Per la terza direi qualcosa tratto da un altro videogioco, Prince of Persia, ma non ne sono sicuro.

        Anche per la prima direi un videogioco, dove sembra che abbiamo photoshoppato una “museruola” con simbolo dell’ISIS su un soldato dall’aspetto decisamente ammerregano.

  5. Grog scrive:

    Castel Sant’Angelo pullula di pretacci e fratacchioni culattoni che non vedono l’ora di essere ANALMENTE MARTIRIZZATI da torme di CAZZONI ISLAMICI.
    Ditelo all’intelligence affinché qualcuno dall’interno non apra le porte.
    Grog! Grog! Grog!
    P.S.
    Sarebbe uno scherzo mica da ridere sostituire i CAZZONI ISLAMICI con dei VERI IMPALATORI IMPORTATI DALLA TRANSILVANIA

  6. Francesco scrive:

    diciamo che queste immagini spezzano una lancia a favore della tesi di Miguel secondo cui la carne da cannone dell’ISIS sono giovani imbecilli delle periferie europee

    vorrei sapere chi sono i loro Cadorna e i loro finanziatori, peraltro

    PS solo io trovo che l’idea di espellere gli imam radicali che trasformano normali imbecilli in reclute sia idiota?

    • giovanni scrive:

      no, non sono giovani imbecilli, sono immigrati di seconda generazione, che vivono la condizione di essere considerati, a prescindere dal fatto che si comportino bene o male, dei paria, ma a differenza dei loro padri, che sono nati generalmente in paesi del terzo mondo, non sanno che anche essere un paria in Francia è comunque meglio che fare la fame in patria, cosa che aiuta l’immigrato di prima generazione a sopportare più facilmente il razzismo da cui è circondato. L”immigrato di seconda generazione nasce e cresce in Francia, e quindi si illude di essere considerato alla pari degli altri. Quando vede che viene trattato di m..a come il padre, non accetta passivamente l’umiliazione pensando “se fossi rimasto in patria, avrei fatto la fame, per cui è comunque meglio così”. E da tale frustrazione nasce la crisi di rigetto che fa passare un wannabe francese al 100% in pochi giorni a un martire di Allah.

      • Miguel Martinez scrive:

        “no, non sono giovani imbecilli, sono immigrati di seconda generazione”

        Concordo in pieno con l’analisi. Che poi il razzismo con cui si deve confrontare è molto diverso da quello leghista, tanto pittoresco quanto alla fine quasi innocuo; è quello sottile, silenzioso, non confessato di chi non vivrebbe mai nello stesso quartiere degli arabi, di chi teme – a volte anche a ragione – di essere rapinato.

        E che si affianca a qualcosa che non esiste in alcun altro paese: il razzismo laicista di Stato, che avendo ormai domato le altre comunità, si rivolge soltanto contro la tua, con la massima arroganza.

        • Francesco scrive:

          mica vero, i cristiani nei guai per le magliette familiste sono un tipico fenomeno francese

          al solito, perchè nel Tempio del Male (aka USA), gli immigrati di seconda generazione non diventano terroristi ma padri di senatori e di aspiranti presidenti?

          come cacchio funziona (perchè mi pare funzioni) il sistema statunitense?

          PS visto nella tua ottica, il Brasile è il paese del futuro da un cinquantina d’anni, giusto? per non parlare dell’India. e sono sistemi sostanzialmente stabili, anche se pessimi

          ciao

          • Miguel Martinez scrive:

            ” perchè nel Tempio del Male (aka USA), gli immigrati di seconda generazione non diventano terroristi”

            Perché gli arabi che emigrano negli Stati Uniti non ci vanno a fare i lavapiatti, quelli li fanno i messicani. Gli Arab-Americans sono tra le minoranze più ricche e colte del paese.

            Sono i neri e i messicani che sparano, ma hanno altri veicoli, come le gangs, che non “fanno politica” e quindi si notano di meno.

            Secondo le statistiche della polizia, circa un milione di giovani messicani negli Stati Uniti milita in qualche gang. Che è una percentuale molto, molto più alta di quella dei musulmani francesi che milita in qualche gruppo militante islamico.

          • Miguel Martinez scrive:

            “i cristiani nei guai per le magliette familiste sono un tipico fenomeno francese”

            Certo, però non è sentito come una provocazione verso tutto un gruppo etnico. E’ uno scontro interno tra gente de souche. Come l’antifascismo o l’anticomunismo non sono sentiti come razzismo antitaliano da noi (mentre a volte il crocifisso assume una valenza etnica).

          • Francesco scrive:

            Miguel,

            il dato pare impressionante ma … quanti sono i giovani Beur che militano nelle gang? e poi voi latinos c’avete la passionaccia per le gang, i nostri giovinastri spesso sono più individualisti

            ciao

            PS adesso credi alle statistiche ufficiali?

  7. Gino A. scrive:

    Il vero punto di svolta fu Merah, il prototipo del militante europeo dello Stato Islamico e soprattutto target per la campagna pubblicitaria dello Stato Islamico: coattoni con una scarsa scolarizzazione, precedenti per droga e risse, cresciuti con tonnellate di prodotti culturali e non tipici di quello che chiunque di “noi occidentali D.O.C.” giudicherebbe al quanto pacchiani e di cattivo gusto. Insomma: il sogno di Merah erano donne bionde siliconate, cocaina e un pick up con cui sparacchiare, non di certo uno stile di vita pieno di rigore religioso sicuramente non adatto ai loro tipici canoni di divertimento. Diciamo che tra lo sceicco Yassin e 50 cent, Merah e “Jihadi John” avevano maggiori affinità con il secondo.
    http://www.vice.com/it/read/anti-santi-terrorismo-tabbozzo
    La cosa appunto interessante, come fai notare spesso in molti articoli, è come il fiore all’occhiello dell’Islam radicale e armato si basi su grafiche e un modo di comunicare estremamente occidentale, ma presumo appunto perché quelli che sono gli stati guida del mondo arabo (Emirati, Qatar, Arabia Saudita) siano oggettivamente luoghi in cui l’aspetto più osceno e amorale dell’ “Occidente” (sfoggio di denaro, iniquità e sfruttamento – e di uomini musulmani in gran parte-) ha trionfato più che a New York, Parigi, Londra o Roma.
    In conclusione, cosa rimane al tabbozzo di banlieu che se ne torna per la terza volta ai domiciliari, mollato dalla morosa e continuamente discriminato per i suoi precedenti e per le sue origini nord africane? È veramente incomprensibile che, una volta compreso che non saranno nuovi 50 cent, soggetti come questi cerchino la risposta alle proprie ingiustizie in un Islam radicale e superficialissimo coniugandolo con la cultura da tamarri di strada?
    Sulla presunta correttezza della risposta potremmo dire moltissimo, ma sinceramente non riesco a capire chi non comprende questa cosa.

    • Miguel Martinez scrive:

      ” coattoni con una scarsa scolarizzazione, precedenti per droga e risse, cresciuti con tonnellate di prodotti culturali e non tipici di quello che chiunque di “noi occidentali D.O.C.” giudicherebbe al quanto pacchiani e di cattivo gusto.”

      Calcola sempre che anch’io sono un mezzo coatto.

      Cioè ho un piede nel pianeta degli intellettuali, e uno in quello dei sanfredianini/coatti/banlieusard/campi Rom/tifosi. Ma ci metterei anche gli skinhead, sono incredibilmente simili agli zingari, anche se in una rissa, credo che lo zingaro se la caverebbe meglio, gli skinhead sono troppo studiati.

      Quindi vedo questa umanità con un occhio diverso, da chi ci vede soltanto uno stadio “più basso” di umanità, che se non si fa “educare”, è colpa sua.

      Credo che l’umanità “istruita” sia solo una delle molte potenzialità dell’essere umano, e non necessariamente la migliore.

      Lo so, c’entra poco con quello che hai scritto, ma un mio amico è un maghrebino che si è fatto tanti, tanti anni di galera in Italia per spaccio e poi per evasione a mano armata, ed è una bella mente, una persona con cui mi capisco benissimo, con un bel senso di umorismo e di affetto umano.

      • Z. scrive:

        Diciamo che è un pochino più grosso il piede che hai dalla parte degli intellettuali, per così dire 😉

        • Miguel Martinez scrive:

          “Diciamo che è un pochino più grosso il piede che hai dalla parte degli intellettuali, per così dire ;)!”

          Beh, perché mi leggi sul blog, mica mi vedi in Oltrarno, dove nessuno sospetta che io sia un intellettuale.

          • Z. scrive:

            Ti ho visto in un’intervista, e ho visto molte interviste a molti coatti. La differenza era decisamente apprezzabile, diciamo…

            Ma prometto che verrò a trovarti in Oltrarno e lo constaterò di persona! 🙂

      • Gino A. scrive:

        Mi scuso se ti ho dato una idea di disprezzo, che in realtà non c’è: pure io ho un bel po’ di piede in ambienti di frequentatori di moschee, immigrati e seconde generazioni, pregiudicati per delinquenza di strada, ubriaconi (dei quali spessissimo sono parte io stesso) e umanità considerata marginale, quella umanità che nessuno invita sul palco come “musulmano buono” o come cittadino modello.
        Intendiamoci, il profilo dell’ “arruolabile” nello Stato Islamico lo conosco pure io: è gente appunto normalissima, come decine tra quella che tutti noi conosciamo (e spesso gente paragonabile a me o a tantissimi assieme a cui son cresciuto o che conosco, anche vista la loro vicinanza di età con me) che appunto non risponde al classico canone del barbuto frequentatore della moschea che incarnava il nemico dai tempi dell’ 11 Settembre, gente che per aspirazioni, modelli e stili di vita è molto più “occidentale” di me paradossalmente.
        La cosa appunto che costituisce un paradosso, è che il genericissimo sentimento antioccidentale di cui l’attentatore medio dello Stato Islamico è portatore (anche se, come nel caso di al Qaeda, credo in un brillantissimo franchising come lo si chiama ora) sia maturato in persone che aderivano al “modello 50 Cent”, sicuramente non somiglianti allo sceicco Yassin, ma appunto credo che sia dovuto al fatto che questo modello “rozzo” di Islam radicale si sia riuscito a porre come risposta a una realtà in cui per ogni gangsta che diventa famoso e milionario ci sono dieci milioni che invece diventano dei discriminati, sottopagati, pregiudicati che vivono in qualche palazzone grigio a qualche chilometro dal capolinea della metropolitana.

        • Miguel Martinez scrive:

          “Mi scuso se ti ho dato una idea di disprezzo, che in realtà non c’è”

          Non ti preoccupare. In realtà, a volte una frase ci fa pensare ad altre cose… senza alcuna responsabilità da parte tua, comincio a riflettere sulla distinzione tra “intellettuali” e “coatti” e vado avanti senza di te…

          • Gino A. scrive:

            Una distinzione che spesso non esiste, se non forse con un vestito e con qualche parolaccia in meno o in più in un discorso.
            Sarkozy li definì “racailles”, perché a suo occhio non potevano che essere dei barbari e pure stupidi.
            Dieci anni dopo, qualche fratello minore dei racailles ha trovato risposta in una religiosità spesso superficiale ma intransigente che si adatta bene a chi è cresciuto in un clima dove uno schiaffo spiega più dei sociologi.
            Giusto prima vedevo un servizio televisivo dalla cittadina belga dove la presunta mente degli attentati sarebbe cresciuto, con la giornalista che si prendeva una sassata e veniva allontanata da un giovane incappucciato.
            La scena è di una incredibile somiglianza col citatissimo La haine dove i tre protagonisti tiravano una sassata a una troupe televisiva dicendo che erano venuti a fare il loro servizietto trattandoli come in uno zoo, venendo solo ora che c’erano i disordini.

          • Francesco scrive:

            per me mi scuso ma io sono 100% borghese e per evitare di degenerare continuamente nel disprezzo/paternalismo devo continuamente rileggere il Vangelo

            ma non sono cattivo, è che sono fatto così, lo giuro

            🙂

      • giovanni scrive:

        e bravo miguelito, prima posti gli inni dell’ISIS, poi dici che hai per amico un maghrebino pluripregiudicato anche per reati a mano armata. Dillo che non ti dispiacerebbe finire in prima pagina su tutti i giornali come il reclutatore della colonna fiorentina della Jihad 😀

        • Miguel Martinez scrive:

          Su una cosa aveva ragione Blondet, le colonne di camion che trasportano il petrolio attraverso il territorio dell’Isis evidentemente verso la Turchia e che solo oggi gli USA hanno cominciato ad attaccare. 116 camion pieni di petrolio non sono esattamente una roba che nascondi nella suola delle scarpe mentre attraversi la frontiera:

          http://www.theguardian.com/world/live/2015/nov/16/paris-attacks-france-terrorism-isis-obama-hollande-war

          “In an attack which was the first of its kind since US-led forces began airstrikes in Syria, US warplanes have destroyed 116 oil-hauling trucks in eastern Syria that were a key part of a smuggling operation that brings the group an estimated $1.4 million a day, the AP reports.

          The trucks were clustered near Abu Kamal, a town close to the Iraqi border. US officials previously had said they avoided attacking fuel trucks out of concern for civilian casualties.

          Navy Capt. Jeff Davis, a Pentagon spokesman, said that in an effort to warn the truck drivers to leave the area in advance of Sunday’s attacks, leaflets were dropped and coalition planes conducted low-level “show of force” flights over the site.

          Davis said the coalition had determined that more needed to be done to inhibit the Islamic State’s generation of oil revenues in Syria and Iraq.

          The Treasury Department said last year that the group earned nearly $1 million a day from illicit oil sales; the Pentagon believes that sum has risen to nearly $1.4 million a day. Since the earliest days of the U.S.-led bombing campaign, some parts of the Islamic State’s oil infrastructure have been attacked, but the effort is now intensifying.

          “This part of it was designed to attack the distribution component of Isil’s oil smuggling operation,” Davis said, referring to attacking the fuel trucks. “Isil is stealing oil from the people of Iraq and Syria to fund its campaign of terror.”

          • Miguel Martinez scrive:

            Paolo Barnard è una persona sgradevole, ma questa volta il suo sproloquio non fa una grinza:

            http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1345

            Tra l’altro, ho letto che in Turchia, sui social network, più o meno tutti hanno scritto cose analoghe.

            • Miguel Martinez scrive:

              Interessanti gli arresti che la polizia ha compiuto nella scia della strage:

              1) Un ragazzo di 20 anni, un mese di carcere con condizionale per avere fatto il gesto di sparare su una pattuglia di polizia.

              2) Un ragazzo di 16 anni per aver “mimato e fatto il rumore di una raffica di kalashnikov” su una pattuglia della polizia

              3) Un ragazzo che avrebbe detto a un poliziotto, “noi arabi vi ammazzeremo”

              4) una donna alcolista avrebbe gridato a dei poliziotti, “ho una cintura esplosiva, faccio scoppiare le bombe”

              5) un ragazzo che avrebbe telefonato, proprio mentre guardava le notizie al telegiornale, alla polizia e ai pompieri, dicendo, “« C’est magnifique » e « Un Français boum, deux Français boum, trois Français boum! ».

              • Miguel Martinez scrive:

                A Prato è invece stato espulso dall’Italia un signore marocchino, descritto in questi termini:

                «numerosi precedenti penali, anche con condanne definitive, per reati contro la persona, il patrimonio e gli stupefacenti, spesso perpetrati attraverso una condotta aggressiva, sia fisica che verbale, nei confronti di familiari e vicini di casa. Kachani, dopo gli attentati di Parigi, ha accompagnato le frequenti azioni violente con proclami inneggianti all’Isis e alla guerra santa», minacciando appunto «di emulare gli atti terroristici». Ancora, non avrebbe «mai cercato una stabile occupazione lavorativa e non ha mai mancato di mostrare disprezzo per la cultura occidentale».

          • Francesco scrive:

            Scusa ma quale parte dello scritto di Barnard non è un mare di cazzate?

            L’ho letto tutto, ho visto la foto terribile in fondo (non è che non me l’aspettassi, è un fatto che mi è stato ricordato in modo convincente da un film hollywoodiano tanto tempo fa), ho capito che il cazzone ce l’ha con Israele (ma UNO che non ce l’abbia con gli Ebrei no?)

            Ma, appunto, non ho trovato il grano da separare dalla zizzania

            grazie

            PS e per amor di polemica posso dire che allora dovremmo reinstallare anche lo Scià di Persia, che faceva lo stesso lavoro dei Saddam, Gheddafi, Saud, solo meglio

          • roberto scrive:

            perdonami miguel,
            non so dove hai preso le notizie degli arresti, ma presumo (e potrai certamente smentirmi) che, con l’eccezione del numero 1, per il quale comunque bisognerebbe vedere cosa vuol dire “gesto di sparare con la pistola” (con le mani? con una pistola giocattolo? con una pistola giocattolo di notte facendo prendere un coccolone ai poliziotti e rischiando lui stesso la pelle?) in quei casi “arrestati” voglia dire dire che gli hanno chiesto i documenti, e forse li hanno portati in commissariato e gli hanno fatto una, ben meritata, ramanzina (se mio figlio facesse delle scemenze del genere, in questo momento poi, te lo manderei in oltrarno a calci in culo chiedendoti di rispedirmelo allo stesso modo)

            sinceramente non capisco perché dare importanza a questi episodi abbastanza ridicoli. mi pare che negli ultimi due giorni non siano stati arrestati solo ragazzini in cerca di avventure, ma pure i tizi accusati di aver trasportato i terroristi ed aver fabbricato gli esplosivi, dei tizi che avevano una scorta di kalashnikov ed un lanciamissili (a lione) e gente così….

            • Miguel Martinez scrive:

              “non so dove hai preso le notizie degli arresti” sono partito da Fdesouche, che è una buona fonte per cose di questo tipo.

              Il primo è stato già condannato a un mese di carcere con condizionale, l’ultimo (quello boum boum) deve invece farsi un mese di carcere prima dell’udienza.

              Parlo di questi episodi, perché fanno parte di una continuità, che arriva – secondo gli individui – anche a quelli arrestati con lanciamissili. La questione è l’immensa tensione sottostante, la pentola che ribolle. A volte gli sbuffi che ne escono fanno ridere, a volte decisamente no, ma è tutta la stessa cosa, non ti sembra?

          • Z. scrive:

            Francesco,

            — L’ho letto tutto —

            Questo perché sei cattolico, e credi nella vita eterna. Io sono ateo, credo che la vita sia una e una sola, e credo pure che sia troppo breve per leggere gli articoli di PB oltre al titolo 🙂

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Letto Barnard. Io invece mi sono sorbito quelli “de sinistra” che in questi giorni dicevano che invece è giusto fottersene dei mediorientali e pensare prima a Parigi perché “se uno caga sul divano del vicino mi indigno, mentre se caga sul mio mi incazzo”.

            Poi scopro che spesso e volentieri è il PIL, più che la distanza, a determinare l’importanza dei morti.

            http://www.shemsfm.net/fr/actualite/le-cousin-du-berger-decapite-dement-les-informations-fournies-par-le-charge-de-communication-au-sein-du-mi-125226

            • Miguel Martinez scrive:

              “http://www.shemsfm.net/fr/actualite/le-cousin-du-berger-decapite-dement-les-informations-fournies-par-le-charge-de-communication-au-sein-du-mi-125226”

              Non ho capito niente di niente, mi spieghi?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Un pastore è stato decapitato da dei terroristi in Tunisia (a Sidi Bouzid, leggo altrove) senza riscuotere molto successo tra le autorità locali. Mentre Essebsi ha subito fatto il biglietto per la Francia

            http://www.webdo.tn/2015/11/14/attentats-de-paris-beji-caid-essebsi-en-france/

            • Miguel Martinez scrive:

              “Submitted on 2015/11/17 at 6:50 pm | In reply to Miguel Martinez.

              Un pastore è stato decapitato da dei terroristi in Tunisia (a Sidi Bouzid, leggo altrove) senza riscuotere molto successo tra le autorità locali. Mentre Essebsi ha subito fatto il biglietto per la Francia”

              Continuo a capirci poco. Chi è Essebsi? Perché hanno decapitato il pastore? Cosa c’entra la “politica”/”terrorismo”?

              Sono domande che faccio unicamente per capire, non per contestare qualcosa che stai dicendo.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Essebsi è il Presidente della Repubblica* tunisino.
            Il pastore è stato decapitato da alcuni dei tanti terroristi che scorazzano per la Tunisia (che è il maggiore esportatore di reclute dell’Isis), mentre la rilevanza strategica del pastore sedicenne è ignota (scannare un ragazzino impuniti può piacere a quel genere di persone). La famiglia si lamenta dell’assenza delle autorità, che prima hanno promesso una caccia all’uomo (a quanto pare inesistente), poi hanno evitato di farsi vive.
            In compenso il Presidente ha ritenuto di dover volare in Francia per manifestare la propria solidarietà alle vittime del terrorismo, pur avendocele in casa.

            E’ per questo che ho contestato la frase sulle defecazioni sul divano che ho citato sopra: perché non è che i morti per cui piangi sono quelli che hai vicino a casa.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            * Apro parentesi. Presidente della Repubblica che non è anche il capo del governo. La forma di governo tunisina non mi è chiarissima: ufficialmente sarebbero una repubblica parlamentare (all’italiana, per capirci), ma votano per eleggere il presidente, mentre il primo ministro che è capo del governo è nominato dal Presidente e gode della fiducia del Parlamento.
            Essebsi è un politico di lungo corso, laggiù, accusato quindi da più di qualcuno di essere solo un riciclato del vecchio regime che ha fatto fortuna dopo la rivoluzione. A noi comunque piace tantissimo, tanto che è stato presentato alle ultime elezioni come il candidato laico. Dove laico è il massimo complimento per un leader politico musulmano.

            http://www.repubblica.it/esteri/2014/12/22/news/tunisia_eletto_essebsi-103515443/

          • Z. scrive:

            MT,

            secondo me i tuoi amici intendevano proprio “divano”, in senso stretto. Se ben ricordo, dalle tue parti, l’industria del mobilio ha ancora un certo numero di occupati e di indotto.

  8. Moi scrive:

    Scontro di Paccottiglie … ma quella con una religione presa sul serio a far da “sponsor” NON si ferma alle “Nerdate Frustrate” come il Death Metal o i Videogames … permettendo il Salto di Qualità da “Alienazione Elettronica” ad “Azione Concreta”

    Nella Comprensione dei Segni dello Spirito del Tempo, Alberto Camerini resta innumerevoli spanne sopra gli Umberti, Eco e Galimberti :

    https://www.youtube.com/watch?v=lqK8j9WrFZE

    (1983 !)

    • Miguel Martinez scrive:

      “Nella Comprensione dei Segni dello Spirito del Tempo, Alberto Camerini resta innumerevoli spanne sopra gli Umberti, Eco e Galimberti :”

      Qui ritrovi tutta la mia Moi-filia. Notevole!

      Probabilmente la parola macchina è superata, perché le macchine sono comunque cose grosse, ingombranti e rumorose. Per il resto ci sta benissimo…

      Grazie!

  9. Moi scrive:

    Il tipo dell’immagine 1 è chiaramente un Foreign Fighter, plasmato piuttosto hollywoodianamente : volto squadrato alla Dolph Lundgren, sguardo truce alla Arnold Schwarzenegger (“Negronero” ?!), bulbo a spazzola alla Jean-Claude Van Damme. La sciarpa con logo ISIS la fa sembrare una maschera antigas …

    … la 2 sembra un manifesto della DC 1948 😉 , vero Francesco 😉 ?
    Anche se il tipo di spalle in ombra mi sembra un “Ninja Rinascimentale” 😉 alla Ezio Auditore o chi per lui …

    la 3 NON capisco … sembra un “banale” videogioco “Prince of Persia” …

  10. Moi scrive:

    @ MIGUEL MARTINEZ

    Chissà cosa ne pensa l’ ISIS di Lawrence D’Arabia … First Foreign Fighter Ever ?!

  11. Moi scrive:

    *** Possibile “Intro” al Videogame per Mujahiddin … ***

    Quando su certi media sembrava che il Gender avesse spodestato definitivamente l’ Islam come Nemico Pubblico Numero Uno, ecco che …

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