Noi ci occupiamo ormai da tempo di poche cose, di cui l’unica che possa interessare a voi è quella goccia d’acqua in cui si vede il mondo intero, il giardino detto Bartlett-Nidiaci alle spalle della chiesa del Carmine.
Ecco cosa scrive un babbo, e siccome il nostro mondo è grande quanto il vostro, potrebbe benissimo essere un babbo scozzese… Raccontando quella parte della verità che si può dire su come viene governata la ridente città di Firenze.
Il testo l’abbiamo ripreso da un sito che si occupa di politica locale, per cui se avete fretta, potete anche saltare i primi otto paragrafi per arrivare al sodo.
Affaire Nidiaci: la storia ufficiale e quella nascosta – INCHIESTA
Il primo aprile di quest’anno, il Consiglio Comunale ha votato per togliere i vincoli all’area detta Nidiaci, consegnando così in mani private uno dei beni più preziosi dell’Oltrarno.[1]
A maggio 2014, in piena campagna elettorale, l’allora sindaco reggente, Dario Nardella, aveva fatto visita al giardino Nidiaci, con un ampio seguito tra cui l’assessore all’urbanistica, Elisabetta Meucci. Entrambi avevano promesso di espropriare la parte dell’area occupata dall’Amore e Psiche Holding e di trovare anche i soldi per farlo.
Il 12 luglio, nel corso della “Maratona dell’ascolto” dell’Oltrarno, l’assessore Meucci aveva ribadito l’impegno dell’amministrazione “di agire esclusivamente su mandato dei gruppi… non deve decidere l’amministrazione. La volontà di agire secondo il mandato dei residenti. Questo lo ribadisco, noi non prenderemo decisioni che non provengano da chi abita nella zona.”
Invece, il 24 novembre, le realtà dell’Oltrarno sono state convocate in Palazzo Vecchio, dove hanno appreso che l’amministrazione aveva deciso di accettare una proposta fatta dall’Amore e Psiche Holding: nessuno, nemmeno i consiglieri di maggioranza, ha mai potuto vederne il testo [2].
Nel contempo, veniva bocciata un’articolata proposta dell’ADUC – Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori – per un’azione legale che avrebbe permesso al Comune di rientrare in possesso di tutta l’area. Una proposta respinta non perché l’azione non fosse fondata, ma perché era, a dire dell’avvocatura del Comune, “difficile” e “dall’esito incerto” – come se non fosse ancora più “incerto” l’esito per il privato, che avrebbe quindi avuto ogni motivo per trattare e restituire qualcosa in più.
Contro l’accordo, si sono espresse tutte le realtà del quartiere, dai comitati ai Bianchi di Santo Spirito, e le “genti di San Frediano e Santo Spirito” sono scese in piazza con un corteo senza precedenti per dimensioni e vivacità. Sul tema, i consiglieri dell’opposizione hanno presentato numerose interrogazioni. Per evitare di rispondere, l’assessore all’urbanistica è uscita dall’aula un lunedì e non si è nemmeno presentata il lunedì successivo. Tra il 31 marzo e il 1 aprile 2015, la maggioranza del Consiglio Comunale ha respinto uno dietro l’altro ogni emendamento teso a salvaguardare i vincoli sull’area detta Nidiaci.
Mentre i pochi consiglieri che peroravano il punto di vista degli abitanti dell’Oltrarno presentavano dettagliatamente la questione, i consiglieri di maggioranza parlavano al cellulare o abbandonavano i loro banchi, ritornando solo il tempo per un veloce voto contrario. Così, l’Amministrazione Comunale ha rinunciato unilateralmente alle uniche armi che aveva: i vincoli e la possibilità di un’azione legale; in cambio di un accordo il cui testo resta ignoto a chi ha votato. In particolare, il pubblico è rimasto colpito a vedere l’assessore all’urbanistica girare la propria sedia in modo da rivolgere le spalle ai consiglieri che parlavano del Nidiaci.
Nel corso della discussione – unilaterale, visto il silenzio della maggioranza – è avvenuto un episodio significativo: la presidente del consiglio comunale ha rivendicato in aula come una “scelta esclusivamente politica” quella fatta dall’Amministrazione di rinviare oltre i termini l’azione legale per rivendicare una striscia di terreno occupata dal privato (in una maniera che l’ex-vicesindaco Saccardi aveva definito “al limite della legalità”), scelta che ha portato l’Amministrazione a perdere l’unica causa intentata contro il privato.
A questo punto, è lecito chiedersi quale forza abbia spinto l’amministrazione a rischiare non solo di inimicarsi un intero quartiere, ma anche di rischiare sul piano legale, visto che l’ADUC ha presentato un dettagliato esposto alla Corte dei Conti e alla Procura sulla questione.
Può essere un utile esercizio esplorare il sito della Leggiero Real Estate, di cui fa parte anche l’Amore e Psiche Holding. Non per arrivare a risposte certe, ma soltanto per cogliere una certa atmosfera che evidentemente conta per chi prende le decisioni a Firenze.
Vediamo che la LRE ristruttura, vende o ha già venduto numerosi palazzi significativi a Firenze, suddivisi tra varie società: l’Amore e Psiche Holding ad esempio si occupa tra l’altro di Palazzo Santarelli, quello che fino a tre anni fare era la ludoteca di San Frediano.[3]
Un’occhiata al curriculum di Salvatore Leggiero ci rivela che si tratta di un ex-venditore di enciclopedie proveniente da Napoli. Deve averne vendute molte, visto che a un certo punto ha deciso “di fare l’imprenditore” comprando una serie di scuole (che poi diventeranno la base della nota CEPU), aprendo il ristorante in Piazza del Carmine poi venduto a Roberto Cavalli e fondando assieme a Roberto Re la HRD Corporate srl che vende corsi motivazionali per manager timidi; inoltre, il sito descrive come “iniziative speciali” della LRE l’iniziativa “Pasta & Sugo – Italian Street Food – la buona cucina italiana nel mondo” e “Coworking – scrivanie in affitto in centro a Firenze.”
Ma forse nel quartiere si è parlato troppo di Leggiero e troppo poco di altri. Apprendiamo infatti dal curriculum di Leggiero che nel 2009, “Il mio caro amico Sauro B. compra metà della mia Amore & Psiche ed insieme investiamo in palazzi nel centro di Firenze; facciamo via della Pergola, Palazzo Remedi, Corso Tintori, Borgo Pinti, e l’importante complesso di via della Chiesa.”
Sauro B. risulta infatti vicepresidente della LRE. Troviamo un suo dettagliato curriculum sul sito di Intermedia Iniziative, “Società di consulenza direzionale e finanziaria” con sede a Firenze. da cui emerge che B. opera tra Firenze, Londra – dove dirige la City Fund Management Limited – e Madrid.[4]. L’altro vicepresidente della LRE si chiama Gustave Bonde, descritto come “consulente di grandi gruppi di investimento” che opera a “ Ginevra, Lussemburgo, Monaco e Madrid.”[5].
Quando si cerca il nome di Gustave Bonde su Google, lo si trova quasi esclusivamente in due contesti. Il primo è quello del Club des Leaders, l’altro è di un’iniziativa denominata The Children for Peace. Quale sia il rapporto tra il vicepresidente della società che si è impossessata del “Nidiaci” e queste iniziative non emerge ovviamente da un’occhiata a Google, ma è pur sempre interessante.
Nel Club des Leaders, poi, non è facile cogliere quale sia il ruolo di Bonde, che però compare in numerose foto nonché nel video dell’inaugurazione della sede londinese del Club (avvenuta alla presenza del primo ministro Cameron). Il Club des Leaders si presenta come un’organizzazione che mette insieme affari e politica, decisamente di destra, visto che il suo presidente, Jean-Sébastien Robine, è consigliere personale del Conte di Parigi, il ricchissimo pretendente al trono di Francia; Robine, che si dichiara “ambasciatore della jeunesse doré di Parigi” e sostiene di avere tra i propri clienti anche la banca Rothschild e la Ferrari.
Vicepresidente del Club invece è un certo Giovanni S. Rondanini, che nella vita gazzettiera è anche compagno di Maria Gabriella di Savoia e “Consigliere della Fondazione Umberto II e Maria-José di Savoia”, con sede nel paradiso fiscale di Vaduz.
Robine a sinistra, Borde a destra e in mezzo, in mezzo Micheline Spoerre, deputata della destra svizzera
Con tono compiaciuto, il Club si autodefinisce “una potente rete internazionale che raggruppa personalità in tutti i campi nella misura in cui occupano posizioni importanti nella società. Il Club conta cinque antenne a Ginevra, Gstaad, Monaco, Londra e Lussemburgo.” Soprattutto, “il Club offre ai propri invitati la possibilità di incontrare personalità di primo piano in un ambiente intimo ed elegante. Il Club è uno strumento di qualità che permette ai propri soci di sviluppare relazioni performanti”. Anche facendoci la tara, il Club raccoglie comunque personaggi che le genti di San Frediano e Santo Spirito difficilmente potrebbe mettere insieme.
In una rapida occhiata al sito del Club, troviamo politici (rigorosamente di destra) come Henri Guaino, Michèle Alliot-Marie e Jean-Pierre Raffarin, imprenditori come Laurent Dassault ed Edmond de Rothschild, e una pittoresca sfilata di sovrani in dorata disgrazia (sempre definiti con i loro presunti titoli) come “Sa Majesté le Roi Fouad II d’Egypte”, “S.A.R. la Princesse Marie Gabrielle de Savoie”, “le Prince Charles-Philippe d’Orléans” il re della Jugoslavia o “S.A.I. le Grand-Duc George de Russie” .
The Children for Peace è invece un’iniziativa che si presenta come filantropica, con vari progetti nel mondo, anche se il sito sembra soprattutto un palcoscenico per VIP e personaggi dello spettacolo. Gustave Bonde appare come membro del “Comitato Esecutivo Internazionale” di The Children for Peace, assieme a Debbie Mace, Massimo Leonardelli, Claudie Stolz, Alice de Jenlis, Nour Gorani e altri.
Senza entrare in merito ad attività che non conosciamo, c’è una certa ironia nel fatto che il vicepresidente di una società che si arricchisce privando i bambini di San Frediano del loro storico spazio si impegni per l’infanzia in luoghi lontani.
Note:
[1] Riassumiamo brevemente la storia:
– nel 1915, il Comune prende in affitto l’area per farne una scuola elementare;
– nel 1920, la Croce Rossa Americana dona i fondi per acquistare tutta l’area e farne un “centro di educazione popolare” per il rione più povero di Firenze, assegnando l’incarico all’avvocato Umberto Nidiaci e a Carlo-Matteo Girard;
– il figlio di Umberto Nidiaci poi fa scivolare nelle proprie mani il titolo di proprietà sugli edifici e parte del giardino, ma entrambi restano ininterrottamente nell’uso pubblico, variamente come asilo, centro anziani, case per famiglie bisognose, luogo per l’adolescenza e ludoteca per i bambini piccoli;
-nel 2008, gli eredi Nidiaci vendono all’Amore e Psiche Holding, che nel 2012 inizia a fare lavori per trasformare tutta l’area in appartamenti di lusso, ottenendo immediatamente tutti i permessi necessari, persino quello di usare la parte pubblica del giardino come passaggio per i propri camion. Nell’autunno del 2012, un provvidenziale incidente porta alla chiusura “temporanea” della ludoteca, che viene trasferita in Via Maffia.
[2] A detta (verbale) dell’amministrazione, l’accordo prevederebbe la rimozione di ogni vincolo all’area da parte del Comune e un cambiamento al regolamento urbanistico del Comune tale da permettere al privato di costruire un parcheggio interrato. In cambio, il privato avrebbe restituito uno spicchio in fondo al giardino, dove la Holding avrebbe pagato se stesso per costruire una palazzina.
[3] Da visura camerale, il capitale dell’Amore e Psiche Holding è diviso tra due società legate a Leggiero e la Fincentro Società Fiduciaria S.r.l. di Alfredo Ceccarelli.
[4] Sauro B, “ha rilevato complessi immobiliari di particolare interesse storico o architettonico come casali, dimore storiche, ville e castelli. Da venticinque anni svolge attività di advisor in operazioni di MBO, LBO, dacquisition e corporate finance per conto di grandi Gruppi operando in Italia in Inghilterra e Spagna.” Tramite la Gherardini Real Estate, Sauro B. è anche l’amministratore del sito web di Villa Cassia di Baccano, altra iniziativa della LRE.
[5] “Formatosi lavorando in banche private e corporate con alcune delle principali istituzioni finanziarie a Ginevra, Lussemburgo, Monaco e Madrid. Oggi è un consulente di grandi gruppi di investimento e di sviluppo internazionale nel settore immobiliare e della hospitality industry, nonché un senior advisor del consiglio di amministrazione di una catena alberghiera leader a livello mondiale.”
*Alessio Brandi, Associazione Amici del Nidiaci in Oltrarno Onlus
“c’è una certa ironia nel fatto che il vicepresidente di una società che si arricchisce privando i bambini di San Frediano del loro storico spazio si impegni per l’infanzia in luoghi lontani.”
è una riflessione triste ma terribilmente realistica.
premesso che aiutare chi non ha *nulla* rispetto a chi ha poco è cosa buona e giusta, perché “fa più pubblicità” (credo che sia questo il centro del discorso) mostrare empatia per chi sta lontanissimo piuttosto che con il proprio vicino di casa?
Se vai sul sito di questa iniziativa, vedrai una cosa tipo, “C’era Tizio e c’era Caio e c’era la sempre bellissima Sempronia… ah, e hanno dato cinque centesimi a testa per i bambini del Profughistan”.
Sarò noioso: se votate per Renzi, poi per Nardella, poi per il prossimo candidato del PD. che vi trattano in questo modo, meritate tutto questo e pure la deportazione in Siberia per attività anti-Partito.
Piuttosto votate il PMLI o il Partito Umanista o gli Amici dell’IS.
E’ l’unica occasione in cui uno di voi pesa quanto uno del Club des Ladres …
Ciao
Per Francesco
“Sarò noioso: se votate per Renzi, poi per Nardella, poi per il prossimo candidato del PD. che vi trattano in questo modo, meritate tutto questo e pure la deportazione in Siberia per attività anti-Partito.”
Non sei noioso, e c’è una certa logica in quello che dici.
Poi da queste parti, c’è un fatto curioso, che non so se abbia paralleli nel resto d’Italia: il Partito Erede dell’Unione Sovietica ecc. comanda in “politica”, gli altri non contano nulla.
Di questo sono pienamente coscienti quelli di Destra, che invece di fare da opposizione, sembrano cagnolini dimessi tranne quando si tratta di andare – in cinque o sei – al cimitero per onorare Oriana Fallaci.
Poi scopri che il Partito Erede di Gramsci ecc. ha canali privilegiati con tutti quelli che hanno messo in piedi e finanziato Forza Italia 🙂 E ricambia quei canali con una generosità che farebbe sembrare il buon Silvio un tirchio con un eccessivo senso dello Stato.
Infatti io mica ti ho detto di votare per Verdini (che per inciso spero riesca a portare un congruo numero di traditori a votare per l’Italicum o almeno a farlo passare).
Ho citato la mia idea di “chiunque sia in politica ma sia troppo sfigato per essere nel giro d’affari”. Ci metto anche i Radicali di Pannella?
Ciao e auguri!
Fantastico, mi ero perso la citazione scandalizzata su quanto sia ignobile, osceno et senzadio il pocher!
Che per inciso non è un gioco d’azzardo 🙂
Z.
PS: alla domanda di Robéluxe risponderei così: se faccio qualcosa per i bambini qui e ora posso entrare in conflitto con chi vorrebbe utilizzare diversamente quelle risorse; se faccio qualcosa per i bambini agli antipodi, ammesso che davvero lo faccia, eventuali conflitti sorgeranno agli antipodi…
Per Z
“PS: alla domanda di Robéluxe risponderei così: se faccio qualcosa per i bambini qui e ora posso entrare in conflitto con chi vorrebbe utilizzare diversamente quelle risorse; se faccio qualcosa per i bambini agli antipodi, ammesso che davvero lo faccia, eventuali conflitti sorgeranno agli antipodi…”
No.
Qui c’è qualcuno che sulla cacciata dei bambini dal loro spazio storico ci guadagna la cifra – poniamo – di 2 milioni di euro. E poi dona – poniamo – 2 mila euro a un’associazione a favore dei bambini degli antipodi, di cui 1.800 euro per spese di gestione sito, affitto sala, pagamento “creativi” vari, spese di autista…
Premesso che le cifre citate sono solo a titolo di esempio, l’infanzia di tutto il mondo (antipodico o qui-podico) guadagna 200 euro e perde 2.000.000.
Stiamo dicendo la stessa cosa, Miguel!
Se io fondo un’associazione per i bambini degli antipodi – ammesso che esista davvero – difficilmente entrerò in contrasto coi miei interessi. Faccio bella figura con poco, insomma, al di là della cifra sborsata (che a titolo di esempio presumiamo modesta).
Qui invece caccio i bambini dal loro spazio storico, perché su quello spazio gli interessi li ho. O comunque non mi oppongo se qualche collega o concorrente lo fa.
Sicché mi conviene fare propaganda sul bene che faccio ai bambini agli antipodi – e se proprio necessario fare davvero qualcosa – piuttosto che fare qualcosa per i bambini qui.
Allora siamo pienamente d’accordo, mi scuso per l’equivoco!
“il ricchissimo pretendente al trono di Francia”
Con tutte le ricchezze che ha, non è in grado di ricomprarsi il trono di Francia! 🙂
Visto che, in un mondo dove conta solo il denaro, quella potrebbe essere una sporca via per riprenderselo, il trono…
mah.. “c’hanno certe facce che a vederle fanno schifo” (cit.)
Che ieri ero in giro con una meravigliosa amica napoletana… una persona talmente bella, interiormente ed esteriormente, da colpirti anche quando guardi la finta facciata di Santa Croce…
e le ho fatto conoscere quella strana banda di pizzaioli napoletani evangelici che non sanno una parola d’inglese, ma sanno tutto sul Messico e parlano lo spagnolo meglio di me e mi spiegano eccitati come si mettono i friarelli e perché tutta la storia della salvezza parte dalll’imperatore Costantino e son Bianchi anche loro, però vanno fino a Montecatini per poter pregare solo con altri napoletani…
E allora lei mi dice, che la pizza si vede dalla faccia, e poi guarda mentre le fiamme si alzano nel forno, e mi sussurra, la faccia è buona.
L’errore del grafico è scusabile. Noialtri siamo al centro del mondo. Noialtri siamo il Mondo, tout court. Sbagliarsi era quasi inevitabile.
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2015/04/22/foto/expo_sull_insegna_dei_ristoranti_la_toscana_scambiata_con_l_emilia_romagna-112611243/1/?ref=HRESS-16#1
😀
😀 😀
c’è una certa ironia nel fatto che il vicepresidente di una società che si arricchisce privando i bambini di San Frediano del loro storico spazio si impegni per l’infanzia in luoghi lontani.
[cit.]
… Del tipo di una Quaedam ; -) che _ in canotta e “bermudi” ; -) bioequosolidalkilometrozero nel Villaggio fatto costruire dai Bwana Muzungu Buoni_ portasse tozzi di pane a dei Negretti denutriti MA _ in “tailleur haute-couture avec le cul d’autrui” sullo Scranone di Presidenza della Camera_ regalasse sette miliardi e mezzo di pubblici Neuri ; -) ai Bank$t€r$ ?!
————–
Matt Renzie invece, tuona contro lo Schiavismo Moderno …
http://notizie.virgilio.it/videonews/migranti-renzi-dall-ue-risposta-politica-stop-a-schiavismo-moderno.html
… i Negrieri del Settecento, quindi, dovevano fare anch’essi un Jobs Act ?!
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/02/24/crozza-su-jobs-act-datori-di-lavoro-non-erano-cosi-felici-dai-tempi-di-kunta-kinte/343238/
commento qui un OT di Miguel nel post sotto ch eormai ha 2000 commenti.
miguel si chiede
“dove stanno i confini della fantasia che chiami “nazione” ”
a parte che per me non è affatto una fantasia ma una semplice convenzione,
ieri su repubblica c’era questa foto dell’isola north sentinel
http://www.repubblica.it/esteri/2015/04/23/foto/india_l_isola_della_tribu_dimenticata-112639041/1/?ref=search#1
ora, il regalo per miguel:
leggendo su wiki, si impara
“Officially, the island has been administered by India as part of the Andaman and Nicobar Islands Union Territory since 1947.[16] However, because there has never been any treaty with the people of the island, nor any record of a physical occupation whereby the people of the island have conceded sovereignty, the island exists in a curious state of limbo under established international law and can be seen as a sovereign entity under Indian protection. It is, therefore, one of the de facto autonomous regions of India.”
lasciamo da parte tutte le implicazioni (acque territoriali, zone di pesca, sfruttamento di suoli marini), delle quali ai nord sentinellesi non glie ne po’ fregà de meno,
è curiosa quest’espressione “amministrata da” per un’isola di gente che accoglie chiunque a frecciate, vero ?
🙂
scusate l’intervento sconclusionato, mi era sembrata una di quelle mille cose delle quali io non saprei che dire, se non che miguel potrebe scriverci qualcosa di interessante
🙂
A me è piaciuto!!
🙂
Miguel ma, a proposito del contributo per l’hosting di kelebek in favore di nidiaci, per i dinosauri che non usano paypal non c’è un numero di ccp?
sai quei vecchi voglietti lunghi divisi in parti che si vanno a pagare negli uffici postali, roba da far west insomma, come quando i cowboys andavano a versare le pepite nelle vecchie banche che stavano sempre poco distanti dal saloon 😀
p.
@ Z
Dopo ben quattordici mesi “a disco rotto”, finalmente Civati strolga un diversivo :
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-sinistra-alle-canne-con-la-marijuana-di-super-pippo-12445.htm