Sono giorni, questi, in cui mi trovo sopraffatto ancora più del solito.
Un anno fa, eravamo le mamme cui il Comune aveva concesso le chiavi di un giardino, primo perché così risparmiavano soldi e poi perché le mamme fanno sempre più tenerezza dei babbi.
Oggi ci troviamo al centro di talmente tante cose, a tante avventure, a tanti intrighi, a pomodori piantati, a sindaci che ci stringono la mano, ad etiopi che ci offrono il tè mentre sfidiamo chi viene a sfrattarle, a carcerati che vogliono cambiare vita, ad artigiani che lavorano cornici e violini nelle loro botteghe, a clandestini nigeriani, a geometri che ci aiutano a ricostruire la grafia di gente morta in archivi misteriosi, a motoseghe sugli alberi, a eredi svaporati cui riveliamo i tesori perduti dai loro avi, a nobili in bicicletta, a tante vite, a tanti desideri, che fatichiamo a volte a ritrovare la bussola.
E’ la fase precisa in cui stiamo in cresta all’onda, e tanti vorrebbero comprarci con un complimento e una promessa che noi sappiamo non manterranno mai, ma sorridiamo lo stesso.
Innumerevoli decenni fa, andai in una biblioteca di Roma, assieme a un aspirante alchimista militante di quella che allora era l’Autonomia Operaia, e ci facemmo dare in visione un libro di Ramón Llull, un immenso e pesantissimo volume stampato nel Settecento in Olanda… il mio amico lo guardò e disse, deluso, “ma questo è tutto in latino!”
Oggi un amico ci segnala questa straordinaria frase proprio di Ramón Llull, eretico, ortodosso, trovatore, alchimista, meccanico, poeta, visionario, avventuriero, logico, cavaliere, matematico, linguista, martire e magari un po’ cialtrone, ma certamente dei nostri.
Anche se avrà scritto in latino, sono parole che la bussola te la fanno ritrovare davvero, e danno ragione di tutto ciò che facciamo:
“Avarizia è accumulare cose che per gli uomini sono superflue e che sono invece necessarie per i poveri, le quali per insaziabile appetito vengono rubate ai poveri, in ragion del cui furto i poveri patiscono fame, sete, freddo, nudità, malattia, tristezza e morte […], per questo i ricchi non hanno carità e non amano i poveri, poiché, sebbene danno loro elemosina, tolgono loro tutto quel che possono”.
“Avarizia è accumulare cose che per gli uomini sono superflue e che sono invece necessarie per i poveri, le quali per insaziabile appetito vengono rubate ai poveri, in ragion del cui furto i poveri patiscono fame, sete, freddo, nudità, malattia, tristezza e morte […], per questo i ricchi non hanno carità e non amano i poveri, poiché, sebbene danno loro elemosina, tolgono loro tutto quel che possono”.
Ecco perché, i poveri spesso sono cattivi.
A partire proprio con gli altri poveri!
E facendo il gioco dei ricchi!
“Ramón Llull”
A quei tempi tutti coloro che sapevano leggere e scrivere nel Frangistan, scrivevano in Latino.
A cui, si affiancarvano ormai da qualche secolo, il Francese e il Provenzale, e si affacciavano il Gallego-Portoghese e il Fiorentino.
Questo solo in ambito romanzo….
Parte dell’opera di Lullo, però, è in catalano. Questo brano non so, però.
E’ stato il primo grande autore in catalano. Fino ad allora i suoi conterranei scrivevano direttamente in provenzale, llemosí, dicevano loro, la lingua di prestigio dell’area, talmente affine che spesso si faceva confusione e non so nemmeno se avessero percezione di usare un’altra lingua o non sembrasse loro di usare solo una varietà più illustre del loro stesso idioma.
Il rapporto provenzale-catalano doveva quindi essere come il coevo gallego-portoghese?
Cioè un unico gruppo linguistico poi evolutosi per diversi sviluppi storico-politici?
Credo che all’epoca di Lullo, anche a causa delle evoluzioni politiche, la differenza fosse ormai chiara. Per quanto fossero chiare le identità nel Medioevo.
Prima non saprei. Certo che la crociata albigese doveva avere fatto la propria parte, identificando un’area geografica da cui la Catalogna era esclusa.
No: il gallego-portoghese era un’unica lingua, in effetti il catalano e il provenzale erano percepiti comunque come un po’ diversi.
Fino all”800 il catalano era considerato una sorta di dialetto o di varietà del provenzale (diciamo meglio, dell’occitano), però la percezione di una qualche differenza credo ci sia sempre stata, più o meno nella misura in cui c’era per il guascone, che non si distingue dalle altre parlate occitane meno di quanto vi si distingua il catalano (e per certi versi di più).
Sull’aspetto politico cui si riferisce Mauricius, non ti saprei dire, in quanto pertiene al piano extralinguistico. Peraltro nel Medioevo, e in generale in epoca di Ancien Régime, non ci si poneva il porblema di una corrispondenza fra i confini politici e quelli linguistici: l’Italia era estremamente divisa politicamente, ma scriveva in toscano e parlava non secondo le divisioni statuali, ma municipali, quando non di quartiere e di ceto. Tra l’altro il gagliego era considerato la lingua della lirica in tutta l’Ibero-romània (ma non nei paesi catalafoni), malgrado fosse parlato solo nell’area più occidentale.
“Chi si accontenta gode … così così” [cit.]
😉
Non conosco il compagno Lull, di che paese era?
visse molto prima che l’economia diventasse una scienza ma ne ammiro la capacità di scrittura
QUASI mi convince
” Non conosco il compagno Lull, di che paese era? ”
Ovviamente scherzi, ma
http://it.wikipedia.org/wiki/Raimondo_Lullo
quindi il comunismo lo hanno inventato gli spagnoli, come sospettavo
colpa dell’influenza musulmana e araba o della riconquista cattolica? o degli ebrei non ancora perseguitati?
fortuna che gli spagnoli hanno anche dato un contributo positivo all’umanità (fino ad Almodovar escluso, che è antipatico)
🙂
In pratica quindi denunciare il furto ai danni di un altro è comunismo…
Io avevo sempre creduto il contrario, che i comunisti sono quelli che vogliono togliere le cose ai loro legittimi proprietari.
comunisti sono quelli che vogliono togliere le cose ai loro legittimi proprietari.
Peucezio
—–
In Italia sì, purché il “Legittimo Proprietario”sia qualcun altro …
Quindi, chi mi ruba la macchina è un comunista.
E il poliziotto che la ritrova è dunque un anticomunista.
Il giudice che condanna il ladro, poi, non ne parliamo: dev’essere sicuramente un estremista di destra.
Bah 😀
Peucezio
è lo stesso concetto di legittimo proprietario che è una macchinazione capitalista-borghese! sveglia!
solo la GRP (dove P sta per Pinesca) darà a ciascuno il suo, dopo che l’apposita Commissione per la Giustizia Universale ne avrà stabilito l’entità
e chi si lamenta nerbate, per Apologia Occulta del Mercato
Sì, Francesco, però a differenza tua io intendo la proprietà come un legame stretto fra cosa e proprietario: una cosa è mia se la uso, direttamente o indirettamente (ma non troppo indirettamente), se mi serve, se la custodisco, ne godo.
E’ proprietà, dalla casa, al terreno, anche esteso, fino all’industria e i macchinari del grande capitano d’industria.
Ma i vari sistemi di scatole cinesi della finanza, in cui il concetto di proprietà individuale si smarrisce dietro un complicato sistema, fra azioni, partecipazioni varie, in cui alla fine decidono dei manager che magari non sono nemmeno azionisti; le multinazionali che non si capisce di chi sono; le masse gigantesche dei soldi che non fanno capo a nessuno ma determinano i giochi politici e finanziari internazionali più di qualunque singolo miliardario o politico; tutto questo non è proprietà e potrebbe tranquillamente essere espropriato, perché in fondo è una res nullius, è un’entità a sé stante che fa danni e danneggia semmai la proprietà vera, un po’ appunto come i regimi comunisti, in cui le cose sono tutte dello stato, cioè di un’entità sovraindividuale lontana e gigantesca, per cui non sono di nessuno.
Per questo il capitalismo avanzato è il compimento estremo del comunismo: serve a portare le cose sempre più lontano dalle persone e dal loro controllo, cioè a realizzare un esproprio generalizzato ai danni degli individui e delle famiglie.
Tra l’altro è un beato della Chiesa Cattolica.
beh, Miguel de Cervantes è un genio universale
ma non sono d’accordo lo stesso
PS confesso che veramente mi era ignoto, il beato Lull
E dire che continua a vendere tante copie …
Un “Long Seller”, come si dice adesso, molto più di Don Giussani !
Se ci fate caso, non sono poche le le librerie che hanno sostituito la dicitura di settore “Classici” con “Long Sellers” …
Certo Francesco che la tua riccolatria è davvero inspiegabile…
non voglio vivere nel mondo pensato da Karl Marx, soprattutto dopo che si è visto cosa succede dopo la Rivoluzione
è un incubo, tutto sommato
e per fortuna mia neppure ci credo
ciao
scendendo sul pratico, sono al tuo fianco nel perseguitare qualsiasi ricco (o meno) di cui si dimostri la responsabilità personale nel derubare i poveri
Tutti quelli che chiedono incentivi e finanziamenti allo Stato dopo aver eluso il Fisco …
liberista!
Allora sei al mio fianco contro ogni e qualunque ricco, Francesco, perché essendo il mondo un contenitore limitato, ciò che è mio non può essere tuo, e se io ho 999, ci sarà qualcuno che ha 1…
E’ l’Eterno “Capitalismo Straccione”, come lo chiamava Gramsci, “made in Italioty” 😉 il problema veramente vero …
vedi Pino
mi confermi nella convinzione che solo l’ignoranza più totale porta a credere che il ricco sia tale per aver tolto agli altri
grazie
mi sento meglio
Ne avevamo già parlato, France’, mooooolto tempo fa, e siamo sempre lì:
io non credo affatto che le risorse siano illimitate.
Può essere che, essendo il mondo particolarmente grande, e di lunga durata, per un periodo una determinata zona viva nell’ illusione che lo siano.
Di solito dopo averle tolte ad altri 😀
E quale illusione più bella, per la classe parassitaria (cioè i ricchi), di quella di credersi addirittura utile ?
Ora, a me piacerebbe tanto fidarmi di voi economisti, ma sono un essere umano, seguo l’esperienza, e l’esperienza mostra che avete teorie contrastanti (forse più che in ogni altro settore) e il più delle volte avete combinato dei grossi disastri.
Perciò mi terrò la mia “ignoranza totale”, se permetti 😉
Pino
le risorse NON esistono in natura. senza il lavoro umano, non c’è nulla
e quindi non c’è un tubo da distribuire secondo giustizia, perchè ogni risorsa va generata col lavoro
ci sono casi in cui le risorse generate da Pino vengono accaparrate da Francesco ma questo non elimina il problema di generare le risorse
nè il fatto che il mercato è il sistema che permette la massima generazione di risorse
la tua convinzione che i ricchi siano una classe parassitaria che campa succhiando risorse ai lavoratori è persino buffa, tanto non senti bisogno di dimostrarla
ti rinnovo la piena disponibilità a impalare ogni ingiusto succhiatore di risorse che spetterebbero ad altri
ciao
“non voglio vivere nel mondo pensato da Karl Marx, soprattutto dopo che si è visto cosa succede dopo la Rivoluzione
è un incubo, tutto sommato
e per fortuna mia neppure ci credo
ciao”
E chi ci vuole vivere?
Ma guarda che i tuoi beneamati economisti sono tutti più o meno criptomarxisti.
Esatto ! France’ : sei tu a essere antieconomico, a frenare l’economia … con le tue pretese “da Amish” che di Domenica e per le Feste i centri commerciali han da stare chiusi !
talmente cripto che non ne hanno idea
forse è Marx ad avere dentro un pochino di economia
Ne hanno idea eccome.
No te lo dicono a te, ma loro lo sanno.
In fondo i teorici dello scontro di civiltà del decennio scorso, cioè i sostenitori del modello capitalista liberale americano contro i suoi veri o presunti avversari, non erano forse tutti trockisti?
Trokisti, bada bene, non leninisti o stalinisti. Cioè utopisti, non sostenitori del compromesso.
Peucezio
ma non mi risulta lo fossero i teorici del neoliberismo, movimento economico degli anni ’70-’90 del secolo scorso
mentre i neocon sono politici “internazionali”
altro settore
ciao
Molti di loro erano fanatici, Peucezio, ma non tutti i fanatici sono trotzkisti.
Comunque va detto che il tema era stato sollevato e discusso oltre una decina di anni fa, proprio negli Stati Uniti.
Tutti no, certo.
Mi sa che anche la mia è inspiegabile; o forse ti basti sapere che è meglio discriminare piuttosto che normalizzare.
Tanto, gira e rigira, i normalizzatori fanno sempre il lavoro dei ricchi ladri, non dei ricchi onesti: e sì, di costoro ce ne sono, e anche numerosi, altrimenti a quest’ora staresti masticando cuoio.
Non ho capito a chi rispondi, e chi masticherebbe cuoio (e cosa voglia dire).
In generale non apprezzo molto che si rivolgano frasi che vogliono essere offensive.
Comunque nessuno, nemmeno Lullo, sta discutendo l’onestà dei ricchi.
Sicuramente la maggioranza di loro rispetterà tutte le leggi.
Ciò non toglie, che…
(vedasi sopra risposta a Francesco).
Rispondo a te, Pino, senza intenti offensivi.
Dico che senza i ricchi onesti (e per ricchi si può intendere una vasta gamma di persone), cioè coloro capaci di produrre ricchezza, tu ed io staremmo mangiando cuoio per mancanza di cibo.
Quanto al 999 e all’1:
1) meglio 1 di zero;
2) più importante di tutto: si vive bene con quell’1?
Comunque nessuno, nemmeno Lullo, sta discutendo l’onestà dei ricchi.
Sicuramente la maggioranza di loro rispetterà tutte le leggi.
Direi proprio il contrario: parlando di avarizia si dipinge una persona che non darebbe niente ai poveri (ma neanche agli altri ricchi) neanche a torturarlo; i ricchi onesti, proprio in quanto tali, devono continuamente reinvestire una parte dei guadagni per migliorare o almeno mantenere il mezzo che li ha fatti diventare ricchi.
Così facendo permettono a chi ha minor fortuna di lavorare e mangiare, senza elemosinare alcunché.
L’economia come mediamente è conosciuta, percepita ma soprattutto insegnata (keynesiani in primis) è frutto di quell’invidia che mal tollera le differenze tra gli uomini.
E tralasciamo le leggi: chi produce ricchezza non ha il tempo materiale di proporre/imporre le leggi, al contrario di chi si ritrova un bello stipendio garantito a fine mese grazie alle proprie clientele politiche.
Sai com’è in realtà, Pino? panem et circenses vale più alle elezioni che in qualunque altro contesto.
” 2) più importante di tutto: si vive bene con quell’1?”
Benissimo: infatti si ammazzano nel canale di Sicilia così, per sport…
“Direi proprio il contrario: parlando di avarizia si dipinge una persona che non darebbe niente ai poveri (ma neanche agli altri ricchi) neanche a torturarlo”
Al contrario, nel brano citato di Lullo si parla espressamente di elemosina.
E il nostro buon Francesco, a cui rispondevo, come altri prima e indipendentemente da lui, ha già lodato la funzione sociale dell’elemosina dei ricchi, fornendogli anche (a differenza, va detto, dei suoi Vangeli) un’ottima giustificazione nel caso vogliano sapere a tutti quanto sono buoni e generosi.
Mentre Lullo fa notare che, per quanta elemosina faccia il ricco, esiste una situazione di squilibrio oggettivo, che priva il povero del necessario.
Ora, a parte che io non credo affatto che il ricco debba re-investire i suoi beni per restare ricco;
intere epoche storiche durate secoli hanno visto succedersi ricchi che non reinvestivano proprio nulla se non lo stretto indispensabile, e che se potevano evitare di pagare qualcuno, o se potevano addiritturla sfruttarlo come schiavo, lo facevano con la massima tranquillità.
Ma anche ammesso che sia vero questo dogma dell’economia di mercato, che vuole che il mercato non solo accetti, ma si basi sullo squilibrio oggettivo di cui sopra;
mi sembrerebbe un ottimo motivo per mandare a quel paese il mercato e le sue regole, e tornare a essere un po’ “comunisti” (perlomeno nel senso che gli dava Miguel in un altro post, anche se io sarei più duro), che non è una parolaccia…
Le epoche in cui la conservazione della ricchezza era preferita alla sua circolazione – almeno nei termini in cui tu affronti l’argomento – mi sembrano finite da un pezzo, direi spazzate via dal corso della storia. assieme alle wheellock.
Detto questo, se il capitalismo è inaccettabile e bisogna rimpiazzarlo con il comunismo, l’unica cosa che veramente mi preoccupa del progetto è che temo renderebbe problematico il gioco del poker.
Per il resto, perché no? parliamone pure!
Qualche idea in merito?
Benissimo: infatti si ammazzano nel canale di Sicilia così, per sport…
Quei poveracci sono fuori da ogni percentuale, evitiamo gli slogan. Le cause sono troppo numerose da elencare in due righe, ma non mi sembra che scappino da società “ferocemente” liberiste.
E no, mi dispiace; gli sfruttatori internazionali non sono liberisti ma mercantilisti tendenti all’oligarchia: una differenza che statalisti nonché improvvisati questuanti di “un po’ di sano comunismo” non riconoscono. Un fatto normale quando manca un quadro teorico di riferimento serio in campo economico.
Nel brano di Lullo riportato nel post i due passaggi principali parlano di avarizia e di ricchi; questa chiave di lettura è fuorviante, tanto buona per solleticare gli istinti di chi soffre per le ingiustizie quanto inutile e dannosa per chi si muove realmente al fine di attenuarle.
L’avaro è un morto di fame, che per definizione non è ricco: non c’è niente di meglio dell’elemosina per far credere agli altri di essere ricco.
Un’ultima cosa (ne vorrei scrivere tante, ma poi monopolizzerei la discussione): non c’è bisogno di mandare il mercato a quel paese perché sta già succedendo, grazie a decenni di banche centrali e debiti pubblici di stati, tutti guarda caso al riparo da qualsiasi interferenza di mercato.
Se ti va di continuare la discussione fatti dare la mia mail da Miguel.
Ma il Comunismo non era attribuito da parte del Grande Luogo Comune al FanKazzismo de’ Greci ?!
mai conosciuto nessuno meno comunista dei Greci
vallo a dire a chi vota KKE..
o, almeno, Tsipras..che da noi pare sinistra estrema 😀 là, è quasi “destra”, se ci poniamo nell’ottica KKE
Molti anni fa un amico del PRC mi disse che la vittoria di Lula era una vittoria di un vero comunista, idealmente parlando un rifondarolo: una sconfitta degli allora DS insomma.
Gli feci notare che iscrivere d’ufficio Lula al PRC era un’iniziativa un po’ bizzarra. Tra l’altro già era oggetto di molte critiche da parte dei rifondaroli locali, critiche che sono aumentate progressivamente anno dopo anno fin quasi ad esplodere.
Non mi stupisce che ci sia gente per cui Tsipras è quasi destra, insomma. Come Pino ama ricordarci, per molti aspetti tutto il mondo è paese.
io pensavo all’Atene di Pericle
io pensavo all’Atene di Pericle
ah, allora si..
quelli hanno ben poco in comune con i greci d’oggidì !(pur non essendo fallmerayerano puro, anzi in sostanza un moderato :D)
Fallmerayer in questo mi sembra un po’ l’esempio del tipico studioso di scuola germanica, bravissimo nei particolari, che poi però ricostruisce in base a sue fissazioni personali.
Come se a uno gli dai i pezzi del puzzle del Monte Bianco, e lui ti tira fuori quello del deserto del Gobi 😉
Intendiamoci, massimo rispetto, ma anche massima, come dire, distanza, per un popolo che mette nei sentieri di un bosco il cartello “attenzione! d’inverno non è garantito che venga spazzata la neve, potreste scivolare”
(circola sul social network… del resto la cura della natura “selvaggia” tedesca è proverbiale, e ci ironizzava già su l’umorista inglese Jerome, quello del viaggio in barca con cane…)
😉
Da un certo punto di vista mi stupisce come un popolo che sembri così tanto la negazione del concetto di “romantico”, ne sia stato invece totalmente imbevuto.
Forse perché pochi tedeschi illuminati non sopportavano più la botteghesità 😉 degli altri, o forse per il fascino del radicalmente diverso.
Fatto sta che l’idea romantica dei Greci antichi (quella di Fallmerayer) era totalmente sballata:
una razza di alieni, quasi, di superuomini (absit) bellissimi, razionali, intelligentissimi, l’idealizzazione delle qualità a cui aspirava il buon tedesco/inglese.
Non stupiva che in Grecia non le ritrovassero!!
Che poi ci sia stata anche qualche influenza slava, è abbastanza intuitivo, ma è appunto che solo uno studioso germanico poteva andare a sviscerare nei particolari… perdendosi ovviamente tutto il resto 😉
“attenzione! d’inverno non è garantito che venga spazzata la neve, potreste scivolare”
questa non solo circola sui social network, ma l’ho vista di persona in una foresta intorno a treviri !
🙂
La “Comunella” dei Fuorisede …
Tanto finché Civati NON “si scissiona” per demargheritizzare il PD …
“Demargheritizzare” nel senso di “ridurne la frammentazione stile Margherita anni 2000” o nel senso di “sfogliarlo tutto stile m’ama-non m’ama”?
finalmente un nuovo post..così Tortuga riesce a seguire 😀 (e ha ragione..1655 commenti sono un po’ troppi..come l’anno in cui Carl X Gustaf attaccò la Polonia-Lituania che parve un momento spacciata 😀 i magnati lituani, fra cui dei prelati privi del minimo senso politico, si sottomisero al Re di Svezia e lo riconobbero come loro Sovrano 😀 che, se avesse vinto, avrebbe alla prima occasione possibile introdotto a forza Lutero, e forse addirittura Calvino..e le prime vittime sarebbero stati quei prelati :D..a meno di apostasie :D)
I Wasa di Svezia non erano fanaticamente luterani?
appunto..
però Carl X (che era del Palatinato, non un Vasa “puro”) nel suo acceso anti-cattolicesimo flirtava anche con i calvinisti, contro Roma..almeno fuori dalla Svezia 😀 e sia in Polonia che ancor più in Lituania i calvinisti superavano i luterani
http://gek60.altervista.org/wp-content/uploads/2014/05/Mauro-Moretti.jpg
http://www.linkiesta.it/trenitalia-abbonamenti-pendolari
@ FRANCESCO
Chiamalo “Comunista” …
Moretti fa una figura di merda parlando di caffè, però è interessante che citi i costi degli abbonamenti per pendolari degli altri paesi europei
non mi stupirei affatto se avesse totalmente ragione, come non mi stupisco che un servizio a prezzo politico sia fornito con qualità scadente perchè sottofinanziato
ma già, fare i conti è essere una cattiva persona, dimenticavo
🙂
Avevo letto Mario Moretti, e mi chiedevo come mai si interessasse di caffè e di pendolari…
Ma se la Catalogna “si secessiona” 😉 … poi la Castiglia (Spagna ?) potrà ancora considerare “Raimondo Lullo” (una volta i nomi propri si traducevano …) come personaggio della propria (!) Storia ?
Anzi: poiché era di nascita “Mallorquín”, bisognerebbe che le Baleari “si attaccassero” alla nascitura “Catalunya” indipendente , no ? … Bah !
La Castiglia credo che non potrebbe comunque considerare Lullo roba sua.
Sono un po’ critico verso il nazionalismo catalano, perché sembra che più voglia sostenere artificiosamente un’identità, più se ne distacchi nella sostanza.
Però è vero che storicamente la Spagna è un’entità un po’ fittizia, perché, se per un accidente storico (e ci si è andati vicini), il Portogallo fosse rimasto legato politicamente alla Castiglia e il regno d’Aragona no, oggi il quadro sarebbe totalmente diverso e nessuno considererebbe spagnoli i catalani.
E linguisticamente un quadro di questo tipo sarebbe stato più coerente, unendo le due lingue ibero-romnze vere e staccandole da quella che è di fatto l’appendice cispirenaica della Gallo-romània.
Quindi se Provenzale e Catalano non sono un’unica lingua, però sono comunque molto legate fra loro.
Mah, il concetto di unica lingua è relativo.
C’è meno differenza fra catalano e provenzale di quanta ce ne sia fra barese e foggiano, eppure nessuno sostiene che questi ultimi siano due lingue diverse.
“Però è vero che storicamente la Spagna è un’entità un po’ fittizia, perché, se per un accidente storico”
Come lo sono, anche altre formazioni statali, nate da accidenti, da rapporti e contingenze politiche e militari, che avrebbero invece potuto anche essere diverse, e portare a storie e statualità diverse….
E non solo in Spagna, ovviamente….
credo TUTTE le formazioni statali siano riconducibili a questa categoria
la mia preferita è la Svizzera!
🙂
Ha dei bei paesaggi, soprattutto nel Grigioni.
Che poi è il mio cantone preferito, perché in parte ancora ladinofono e per il paesaggio alpestre!
Inoltre in Svizzera, fin dal 1941, chi vuol l’eutanasia, non paga nulla, se cittadino svizzero.
Altrimenti, ci sono 3 commissioni mediche e 3500-8000 euro da pagare!
E’ diverso il caso italiano da quello spagnolo.
Lì si sono sviluppate molto presto entità statuali piuttosto caratterizzate e, a loro modo, relativamente accentrate e coese (León, gagliegofono, Castiglia, Navarra (bascofona), Aragona + contea di Bercellona (catalanofona), che poi, per una sorta di selezione, sono arrivate a ridursi man mano fino a due. Cioè nella Penisola Iberica, che pure era ed è molto meno eterogenea e complessa dell’Italia, si erano create delle nazioni vere e proprie.
In Italia questo non è mai successo e, soprattutto nel centro-nord, l’instabilità e la frammentazione politica è stata estrema e, malgrado una progressiva affermazione di stati più grandi, qualcosa che si possano chiamare “nazioni” non si è mai formato: persino la Repubblica di Venezia non so quanto si potrebbe definire tale.
E poi c’è sempre il solito tema linguistico: i Catalani non hanno mai usato il castigliano come lingua ufficiale o di cultura, finché non è stato loro imposto dopo l’unificazione politica con la Castiglia, quindi per ragioni extra-linguistiche ed extra-culturali, il che dimostra il senso di un’identità nazionale e linguistica forte. Da noi è accaduto l’esatto opposto: l’unificazione della lingua scritta ha preceduto di mezzo millennio quella politica e non è stata imposta dall’alto (dall’alto è stata imposta l’unificazione della lingua parlata, perpetrando un vero e proprio genocidio culturale e generando l’italiano stentato dei giornalisti e dei semicolti di oggi).
http://www.visualphotos.com/photo/1×4500053/monument_to_ramon_llull_and_almudaina_palace_in_background_palma_de_mallorca_majorca_balearic_is_K98-311686.jpg
“Ma anche ammesso che sia vero questo dogma dell’economia di mercato, che vuole che il mercato non solo accetti, ma si basi sullo squilibrio oggettivo di cui sopra;
mi sembrerebbe un ottimo motivo per mandare a quel paese il mercato e le sue regole, e tornare a essere un po’ “comunisti” (perlomeno nel senso che gli dava Miguel in un altro post, anche se io sarei più duro), che non è una parolaccia…”
Non posso non condividere!
il comunismo non è mai esistito, nella Storia umana
il che mi pare aprire un problema per Pino e Mirkhond, almeno uno spiraglio di dubbio
😉
“Comunismo” non come il senso che dava Marx al termine, ma come il senso che che Miguel dava al termine. Un po’ di flessibilità, squalo bocconiano 😀
io intendevo proprio il comunismo alla MM
qualche tribù amazzonica o polinesiana, qualche monastero, qualche comune nelle pieghe della società borghese ,forse
per il resto, solo squallide società con denaro che circola e scambi valore-valore
che tristezza, eh!
Il “comunismo alla MM” mi pare possa funzionare abbastanza bene, finché una data comunità è piccola, coesa e concorde.
Il problema, per come la vedo io, è che quella piccola comunità di norma raggiunge un adeguato livello di benessere grazie alle economie di scala realizzate altrove, cui essa non può aspirare.
io direi proprio che da sola non arriverebbe alla seconda sera, altro che adeguato livello di benessere
@ Riccardo Giuliani
Ma fra i fattori “crisanti” non c’era che i ricchi sono delle “lime sorde” e i poveri non hanno un ghello da spendere ?!
Ah , “lima sorda” è un termine assolutamente in topic con “avarizia” del titolo de post … ho visto in google che c’è una specie di forum in cui viene detto che in Emilia Romagna “lima sorda” significherebbe “persona subdola”. Falso. Sarà un thread aperto da qualche Fuorisede che conosce solo ConterrOnei 😉 trapiantati da più tempo 😉 …
Mai sentito questa espressione.
Può che essere che si usi in qualche località o che sia un’espressione antica, ma a me insomma “manca”.
La lima sorda è, appunto, una lima, una raspa, un avaro.
Si usa, si usa. Non particolarmente tra le giovani generazioni, certo, ma si usa.
Z.
PS: da quando è sorto l’obbligo di giustificarsi quando si va fuori tema? ci sono nuove regole da rispettare? ditemelo, non voglio essere un trasgressore!
Del resto ho imparato da Moi che secondo alcuni, ehm, cittadini dimoranti a Bologna e originari altrove, sporta non sarebbe un termine italiano.
Mi viene il sospetto che in certe parti del nostro solare e Bel Paese non solo non si producano cartine, come già l’ottimo Pino ebbe ad osservare, ma neppure vocabolari.
E’ necessario che il Mondo si imbarchi in un’ormai irrinunciabile missione, per portare il lume della civiltà e della conoscenza nelle lande buie e piene di orrore che ne circondano i sacri confini.
😀
Da una breve ricerchina su Google mi pare che sia un’epressione anche italiana, ma non l’ho mai personalmente sentita neanche in italiano.
http://www.youtube.com/watch?v=QFNUL3RQmM4
Mingardi – Ubaldo
01:30 😉
Il rapporto provenzale-catalano doveva quindi essere come il coevo gallego-portoghese?
—–
Direi di no … visto che fra Gallego e Portoghese c’è ancora oggi una mutua intelligibilità pressoché perfetta.
Non dire “gallego” a un galiziano. Lo dico per te, perché ti voglio bene 🙂
Beh, ma la mutua intellegibilità non vuol dire granché.
Quella c’è anche fra gagliego e castigliano (ma non fra castigliano e portoghese, per cui non vale la proprietà transitiva).
Che io poi non ho mai capito bene cosa sia di preciso, la mutua intelligibilità
Si misura? scientificamente? Così a naso mi pare una roba molto aleatoria…
“Scientificamente” non so, dipende dal significato che dai al termine “scientifico”. Che vuol dire tante cose: chessò, un settore disciplinare, un metodo di ricerca o una variante della scopa a quattro giocatori 😀
Detto questo direi che la mutua intelligibilità si può in qualche modo misurare: se io e te parliamo il dialetto dei nostri rispettivi nonni probabilmente riusciamo a capirci in modo passabile. Invece, se facciamo lo stesso discorso con un salernitano o un bavarese, il loro dialetto sarà probabilmente più difficile da capire.
Sempre che non abbiamo appreso prima il salernitano e il bavarese, ovviamente 🙂
“Detto questo direi che la mutua intelligibilità si può in qualche modo misurare”
sì, ma il problema è proprio il “qualche modo”; perché in effetti ci sono persone più o meno portate per gli accenti, i dialetti, e le lingue, ci sono milanesi che capivano alla perfezione Troisi, e emiliani (io) che capiscono una cippa del dialetto piemontese postato da Mirkhond…
insomma, se è una cosa che si basa sulla statistica, come suppongo, chi la misura e come? c’è un test, un campione? è basata sulla lingua parlata o su una mera comparazione scritta?
Perché nel caso (come credo faccia il sito Ethnologue) mia pre una bella coglionata, visto che il lessico scritto è spesso motivato da scelte politiche (“scriviamo questa parola e non quest’altra, anche se le capiamo benissimo tutte e due, per differenziarci da quqegli odiosi Giargianesi che ci hanno fatto la famosa invasione dell’isola di Fangù nel ’52…” 😉 ) o comunque abbastanza ininfluenti o discutibili
Non conosco il sito di cui parli, ma non mi sembra che una ricerca statistica sarebbe impossibile. Prendi un campione di tot parlanti la lingua X e di tot parlanti la lingua Y e vedi se riescono a trasmettersi una serie di informazioni.
Naturalmente c’è il problema della scelta del campione, che però è problema che soggiace a qualsiasi indagine statistica.
Ero già molto scettico di mio sul valore della mutua intellegibilità, perché è titalmente inattendibile nel descrivere le affinità strutturali fra due lingue, perché se è vero che laddove ci sia, le affinità ci sono senz’altro, non è vero l’opposto: due idiomi possono essere profondamente affini ed essere mutualmente incomprensibili.
Però le riflessioni di Pino Mamet mi paiono convincenti e agigungono un ulteriore elemento di debolezza al criterio.
Si sa che al mondo non c’è niente di meno scientifico delle statistiche, perché dietro l’apparente oggettività dei numeri, nascondono l’arbitrarietà del metodo scelto, del campione, di tutte le procedure che portano a determinati risultati.
La mutua intellegibilità non è un criterio scientifico, ma empirico: se un amico mi dice che deve andare in viaggio in un certo luogo e so che parla la lingua x, posso aver scoperto che c’è una buona intercomprensibilità con la lingua y che si parla in quel modo e posso dirgli che avrà poche difficoltà a farsi capire lì sul posto.
Tra l’altro è poco corretto lo stesso termine “intercomprensibilità”, perché presuppone che viga una sorta di proprietà reciproca, cosa che non è, perché capita che in parlanti la lingua x capiscano i parlanti della lingua y, ma non viceversa, il che complica ulteriormente le cose, rendendo le coppie di lingue intercomprensibili un sottoinsieme di quelle fra cui c’è una comprensibilità in almeno una delle direzioni (senza contare che non parliamo di un valore binario, ma quantitativo, di comprensibilità più o meno alta o bassa).
Insomma, è un criterio quantomai sfuggente, il cui impiego risulta di massima piuttosto sterile fuori da ragioni di ordine meramente pratico.
Detta così pare che le “ragioni di ordine pratico” siano robazza inutile, mentre il bello della comprensibilità reciproca sta proprio nella possibilità concreta di capirsi!
Voglio dire: vado in Spagna e parlo italiano. Gli spagnoli che non conoscono l’italiano mi capiscono? Direi di sì, e piuttosto bene.
Vado in Olanda e parlo italiano. Gli olandesi che non conoscono l’italiano mi capiscono? La vedo dura…
Al di là di tanti fronzoli metafisici, per “mutua comprensibilità” intendo precisamente questo.
Z.
PS: per fare “arrabbiare” il Duca (si scherza, naturalmente) potremmo anche aggiungere che Pino capisce almeno abbastanza bene il mio dialetto mentre col bergamasco dubito sarebbe altrettanto a suo agio 🙂
Ribadisco: capisco abbastanza bene il tuo dialetto da sentirmi “a casa” a Ravenna o persino nelle Marche 😀 a Rimini quando sento i vecchi palare in dialetto;
mentre all’aeroporto di Orio al Serio, sentendo parlare un tizio della sicurezza con la barista, avevo il serio dubbio di aver sbagliato volo ed essere atterrato all’estero 😀
Z., guarda che sono d’accordo su questo e infatti dico proprio che sul piano pratico l’intercomprensibilità è importante.
E lo era a maggior ragione nelle società basate sull’oralità e frammentate linguisticamente, dove il mercante dialettofono o che a malapena padroneggiava un idioma sovradialettale, poteva andare fino a certe distanze e intendersi con gli abitanti, mentre in altri luoghi non c’era verso.
Quello che contestavo è l’utilizzazione scientifica di questo criterio.
Tra l’altro la linguistica, diversamente, chessò, dalla medicina o dall’ingegneria, è proprio uno di quegli ambiti in cui c’è una forte scissione fra le esigenze pratiche e il puro interesse teorico.
Infatti la linguistica non serve a niente, elabora degli strumenti di comprensione del linguaggio e della storia delle lingue che non hanno alcuna applicabilità pratica, ma sono di grandissimo interesse sul piano puramente conoscitivo.
Ai fini pratici che rilevanza ha sapere che l’hindi è imparentato con l’italiano e col tedesco, visto che se vado in India, questo non mi aiuta minimamente? Eppure ci fa capire molto sulla nostra storia e la nostra identità culturale.
Dirò di più, la stessa grammatica, che si basa su concetti e cateegorie elaborati molto tempo prima della nascita della linguistica scientifica, non serve assolutamente a nulla. Infatti nessuno ha mai imparato una lingua studiando la grammatica, mentre qualunque persona minimamente sveglia, se abita in un posto qualche mese, la lingua la impara. Infatti io non consiglio mai a uno che vuole imparare una lingua di studiarne la grammatica, ammenoché non la studi per interesse linguistico in sé.
Affermare che la linguistica non abbia applicazioni pratiche vuol dire non averla mai studiata adeguatamente. La linguistica di cui tu parli, ossia quella che ricostruisce le parentele tra lingue, è detta ‘linguistica storica’, ed è solo uno dei numerosi ambiti in cui si articola la disciplina. Numerosi, invece, i campi che hanno tratto un giovamento inestimabile dall’applicazione delle teorie linguistiche: dall’informatica (sintesi vocale: Siri, Cortana e simili esistono grazie alla linguistica) alla glottodidattica (non sei tu che non consigli “a uno che vuole imparare una lingua di studiarne la grammatica”, è la linguistica a farlo), fino alla giustizia (le perizie foniche sui materiali raccolti nelle intercettazioni richiedono approfondite conoscenze di linguistica, dialettologia e fonetica acustica). La linguistica ha innumerevoli applicazioni pratiche: basta conoscerle.
Mi riferivo all’epoca medievale, Moi.
Perché ha smesso di scrivere di MO e dintorni, sig. Martinez?
A iomedesimo
Sei per caso l’inafferrabile Moi sotto altro nick? 😉
Direi di no, non è lo stile di Moi 🙂
Moi avrebbe come minimo citato anche la sorority di Donna Prassede, i cinni e magari un link astruso sull’omonima del Bülow italo-partigiano (non il Reichskanzler 1900-1909) ! 😀
E probabilmente avrebbe pure accennato alla UAAR, a Pasquale (che non ho ancora capito chi sia) e ai Pastafariani 😀
Penso che il sig. Martinez oggi sia troppo pressato dall’oltrarnocentrismo :), per “divagare” oltre…l’Arno! 😉
Di Modena e dintorni??
🙂
scherzo, ma giuro che ci ho messo un po’ a capire che si trattava di Medio Oriente: sono decisamente troppo emilianoromagnolocentrico! 😀
Mi occuperò io di scrivere di MO e dintorni.
Nel senso di Modena, ovviamente.
Basta una frase: “dicono di avere inventato il tortellino”.
Cioè, il nostro tortellino. L’avrebbero inventato loro, dicono.
Abbracciamo i nostri vicini modenesi. Riveliamo loro la Verità. Non permettiamo a questi uomini e a queste donne per bene di perire nell’errore e senza speranza di redenzione.
Non ha smesso, è che un pezzetto M.O. ha virato un po’ di latitudine e quindi ne ha uno sotto casa, dunque sempre di M.O. sta parlando.
continuo qui, l’altro post è già troppo intasato
16 luglio 1914
16/7/1914: articolo del “Times” su Austria e Serbia, severo con la Serbia ma anche velatamente minaccioso per Vienna
16/7/1914: Lichnowsky (Amb tedesco a Londra) al Cancelliere Bethmann-Hollweg; anti-austriaco (come al solito), ma dice cose sensate anche se non sempre gradevoli; Lichnowsky era anti-austriaco, bismarckiano “classico” (cioè, SI all’alleanza, purché sia chiaro che Vienna debba obbedire a Berlino e non fiatare :D) e filo-russo (sognava, e lo diceva a mezza bocca pur dando lip service all’alleanza con la Monarchi asburgica, un accordo con San Pietroburgo alle spese del’Austria); dopo la guerra, criticherà addirittura Bismarck per l’alleanza del 7/10/1879; disprezzava la Francia; è probabile che il suo-antiasbugicismo (rarissimo fra i tedeschi del 1914, più tipico fra i prussiani dell’epoca di Sadowa) fosse dovuto a fanatico anti-cattolicesimo, o forse anche ad esperienze personali in gioventù
16/7/1914: Flotow già accenna, in modo misurato, al fatto che in caso di serie complicazioni Roma non presterebbe assistenza a Vienna (il che dimostra che non tutti i diplomatici tedeschi erano fessi :D); in un altro dispaccio nota la posizione risorgimentale, antiaustriaca e proserba di San Giuliano, scettico sugli effetti di un passo austro-ungarico, anche in caso di scioglimento delle società nazionaliste, addirittura in caso di un’occupazione di Belgrado; nota in una lettera privata a Jagow che San Giuliano era gravemente malato (e infatti morirà il 16/10/1914); da questo dispaccio (e da altri) Flotow sembrerebbe uno dei migliori diplomatici tedeschi; eppure, ci credereste ?, lo valutavano poco e dopo il 1914 lo tennero ai margini 😀 non sempre il merito si faceva strada, neppure allora 😀
16/7/1914, sera: il barone Schilling (Šilling), aiutante di Sazonov, dice all’Amb. italiano alla corte di San Pietroburgo, il massone Carlotti, in un ricevimento dalla contessa Kleinmichel (Lenin era ancora di là da venire :D), che la Russia non tollererebbe alcun infingimento dell’integrità e indipendenza della Serbia da parte dell’Austria-Ungheria e lo prega di avvertire, via Roma, gli alleati dell’Italia (cioè Germania e Austria-Ungheria); Carlotti (che risulta preferisse conversare con le contessine :D) dice che è meglio che lo facciano direttamente i russi a Vienna e/o Berlino 😀
Nei paesi e comunità cattoliche, in questo giorno si celebrava (e si celebra) la Madonna del Carmine!
Penso che l’Avarizia, prima di essere ciò che dice Llull che, in realtà, descrive la sua manifestazione esterna, sia un sentimento che alberga nel cuore dell’uomo, che scaturisce da una carenza di capacità, da quella di provare affetto a quella di prendersi cura di volere il bene, di provare generosità, o sentire il bisogno di amicizia e compagnia.
Il buddhadharma la chiama avidità e dice che è una delle tre cause fondamentali, insieme all’avversione ed all’ignoranza, di sofferenza ed involuzione verso una condizione esistenziale non cosciente, non consapevole, non realmente padrona di sè, di schiavitù, soggiacente nei confronti dell’esistenza, non costruttiva, quindi distruttiva, che conduce l’uomo a tornare animale.
Avidità, avversione e ignoranza sono rappresentati come un maiale, un serpente e un gallo (o forse una gallina 😀 ), che si riconcorrono l’un l’altro essendo causa l’uno dell’altro, nel centro del bhavachakra, la ruota del divenire che rappresenta il samsara, gli inferi buddhisti.
“una carenza di capacità, da quella di provare affetto a quella di prendersi cura di volere il bene, di provare generosità, o sentire il bisogno di amicizia e compagnia.”
Allora io sono proprio condannato! 🙂
direi il contrario, mi sembri abbastanza lontano da queste caratteristiche
Mirkhoooondddd!!!! Ma che dici, che dici, cosa vali blaterando! 😀
Anche bisogno di ricevere oltre che provare, è valevole, neh!
Proprio tu che stai sempre a parlare di amicizia!
Ti pare?!
Poi gli “inferi” nel senso di samsara sono ciò che noi viviamo, non sono questioni ultramondane post mortem.
Ci siamo dentro tutti e l’essere in sofferenza non c’entra con l’essere colpevoli di qualcosa, è un destino un po’ più collettivo e generale che ci investe come umanità.
Diciamo che magari sei proprio uno di quelli a cui in genere la generosità altrui è venuta probabilmente a mancare.
Dovresti rivalutarti un pochino, neh! Ce l’hai le qualità, ce l’hai.
questo mi pare del tutto evidente, mi scuso con Mirkhond se non si capisce ma concordo pienamente con Tortuga (anche sulla questione dell’inferno, perbacco): le qualità ce le hai, eccome.
“qualche influenza slava”
Come questa?
http://www.promacedonia.org/en/mv/
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_1.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_2.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_1a.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_1b.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_1c.htm
“qualche influenza slava”
Come questa?
http://www.promacedonia.org/en/mv/
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_1.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_2.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_1a.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_1b.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_1c.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_2.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_3.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_4.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_5.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_6.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_7-9.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_10.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_11.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_12.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_13.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_14.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_15.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_15.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_17.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_18.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_18.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_20.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_21.htm
E, persino, Creta :
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_22.htm
E inoltre:
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_3_22.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_4_2.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_5.htm
http://www.promacedonia.org/en/mv/mv_6.htm
Ho postato diversi link del linguista tedesco Max Wasmer, sugli influssi slavi in Rumeli, ma mi si dice che i commenti sono in attesa di moderazione!
Peccato perchè sono curioso!!
Infatti erano una risposta per te.
A proposito di Tedeschi, una domandina per Habsburgicus
Anni, fa vidi un film, con David Soul (Solberg; il biondino di Starsky e Hutch, per intenderci), ambientato agli inizi del 1945, quando ormai le sorti del conflitto erano perdute per la Germania.
Ora, il film, narra dello sbarco di una missione segreta tedesca alle Bahamas, guidata da un ufficiale delle ss, David Soul appunto.
Il quale per sfuggire alla caccia angloamericana, si rifugia in una missione protestante, guidata da un dottore (Ernest Borgnine).
Miguel Martinez, l’anno scorso parlò di un processo ad alcuni nazisti infiltratisi clandestinamente negli Usa, e assolti, nel 1944.
Quel che però mi sfugge (purtroppo non riesco a trovare il film ne sul tubo, ne sul mulo, è il perché di queste missioni segrete naziste, nella “tana del lupo” nemico, al momento in cui il reich stava per collassare.
Nel film, mi sembra che le ss, sbarcate da un sottomarino, volessero impiantare una base per testarvi dei missili, forse gli abbozzi di atomica a cui i nazisti lavoravano da anni nella Norvegia occupata.
Al di là delle vicende romanzesche del film (il protagonista che si pente, grazie ai missionari protestanti che lo hanno accolto, e una giovane suora-infermiera, ovviamente protestante, di colore della missione, che si sacrificherà offrendosi nuda ad un tedesco, ed insieme a lui uccisa dal fanatico razzistissimo comandante ss!), cosa c’è di vero in storie simili?
Se non sbaglio, nell’agosto 1940-marzo 1945, il governatore delle Bahamas, era l’ex re d’Inghilterra Edoardo VIII, che, anni prima (1936), era stato costretto ad abdicare, ufficialmente per il suo legame con l’americana Wally Simpson, in realtà perché entrambi erano i referenti ideologici dei filonazisti britannici….
mi sento di escluderla 😀
non dare troppa importanza ai film 😀
nel 1942 un sottomarino tedesco prese terra in Costa Rica (in stato di guerra), poi ripartì (semplice sosta, nulla di arcano)..forse i costarricensi non se avvidero, o forse sì ma fecero finta di nulla..perché rischiare uno scontro a fuoco, con tedeschi palesemente innocui (è evidente che sarebbero ripartiti subito, mica di invasione si trattava :D) solo per far piacere a Roosevelt ? 😀 già le 9 Repubbliche centro-americane e caraibiche avevano dichiarato guerra al Tripartito sin dal dicembre 1941, per obbedire agli ordini di Washington (il Messico ruppe solo le relazioni diplomatiche, guerra la dichiarò solo in maggio 1942), poteva bastare, no ? 😀
quella del 1941-1942 doveva svolgere attività di spionaggio, un senso quindi l’aveva..e per quel che ne so io, li presero e impiccarono, temo addirittura torturarono..altro che lasciarli liberi:D
so invece che nel 1944 ci fu il famoso processo di sedizione verso alcuni CITTADINI USA (alcuni antigiudaici, altri di origine tedesca, altri ancora antibolscevichi o semplicemente pacifisti), che criticarono la politica bellicista di Roosevelt..questi sì, furono assolti ad onore della giustizia USA (che vi ravvisò un’accusa di mera opinione, dunque irricevibile grazie al sempre benemerito Primo Emendamento del 1791), allora ancora seria, nonostante le forti pressioni politiche…forse è a questo che si definiva Miguel
Per Pino
http://www.promacedonia.org/en/mv/
Vedo che adesso sono passati i commenti, probabilmente bloccati perchè avevano troppi link…
comunque mi pare che nell’ultimo, riassuntivo, ci siano tutti.
Che dire…
Dal mio punto di vista, non sottovaluto l’impatto demografico degli slavi nella composizione etnica dei greci attuali, come sai, ma non lo sopravvaluterei nemmeno.
Mutatis mutandis, credo che si possa dire la stessa cosa dei Longobardi e prima ancora dei Goti in Italia. Sicuramente notevole, e ha lasciato uno “sbardavello” 😉 (espressione di italiano locale 😉 ) di toponimi, e anche qualche cognome, lemma della lingua parlata, e persino abitudine;
ciò non toglie che gli italiani, tutti insieme, non sono diventati danesi o sassoni 😉
(si, è vero che il tizio degli 883 è biondastro, ma ho un amico olandese e credimi, la differenza… si vede si sente si tocca 😉 )
Idem i cari romei. Sicuramente sono più slavi di quanto vogliono credere; e sicuramente per una parte della popolazione originaria dell’attuale Grecia (che poi, dicevamo con Habsburgicus, non costituisce neppure tutta la popolazione della Grecia attuale…) il greco è una lingua acquisita (dai bisnonni) o in parte acquisita.
Però, se fossero stati in maggioranza slavi, credo che avrebbero continuato a parlare slavo, complessivamente. Come gli albanesi e i valacchi, anche in Grecia, hanno continuato a parlare albanese e “romeno” fino a tempi recenti.
La Cheisa ortodossa peraltro, a differenza di quella latina, non la menava più di tanto con la lingua liturgica, e non ha mai avuto particolare problemi ad adottare quelle vernacolari, dal siriaco all’arabo…
ciò non toglie che esista, e sia stata parlata senza soluzione di contnuità, anche una lingua greca moderna popolare, e che, sì, in molte cose (comprese alcune caratteristiche dialettali) sia la continuazione diretta di quella antica; sempre di quella popolare.
Idem modi di dire, abitudini, superstizioni, insomma, la cultura popolare.
Insomma, dai, è come le amiche greche che ti dicevo: un paio potrebbero essere di ovunque; alcuni modi di fare sono abbastanza “slavoidi”; ma una sembra una statua greca, e nun te pòi sbajà 😉
Insomma, siamo tutti bastardi e fine 🙂
😉
La Cheisa ortodossa peraltro, a differenza di quella latina, non la menava più di tanto con la lingua liturgica,
però il Patriarcato Ecumenico (da cui dipendeva la Grecia) e poi in misura maggiore, dal 1833/1850, la Chiesa autocefala (limitata al Regno di Grecia, all’epoca) hanno sempre con forza propagandato la lingua e la cultura greca e furono un possente veicolo di geecizzazioine in XIX e XX secolo (prima, non ci interessa…l’identità rimase “romaica” e ortodossa sino a tutto il XVIII secolo ed estremo inizio XIX secolo, tanto che “greco” voleva dire “ortodosso”, perlomeno balcanico, ed era applicato anche ai valacchi :D)
lo stesso ruolo ebbero la Chiesa di Serbia (autonoma dal 1833 e autocefala dal 1879) e l’Esarcato bulgaro (1870), tanto che ci uno scisma fra il Fanar e i bulgari che durò sino al 1945 ! (anche se la diatriba fu violentissima fra c.a 1880 e c.a 1918)
Sì certamente non nego il ruolo della chiesa greca, ma appunto, i bulgari continuarono a parlare bulgaro, a costo di rotture con i fanarioti, e anche i romeni o albanesi di Grecia continuarono a usare i rispettivi idiomi, pur, in certi casi, adottando un’immagine nazionale “greca” almeno in senso lato
(vedasi i già dibattuti toponimi arbereshe in Italia, con i paesi “Greci” diventati, più correttamente, “Albanesi” in epoca recente)
il filetismo
Più che altro mi incuriosisce il nome del sito, che credo abbia qualcosa a che fare con l’ormai storica querelle sul nome Macedonia…
qualcuno una volta chiedeva qualcosa sul gallese nelle scuole del Galles…
qui forse c’è qualcosa che può interessare
http://www.romaniaminor.net/ianua/Ianua06/11.pdf
Grazie Habs!
prego !
Pino concordo con te, e, gli stessi storici romei e non, si sono spesso interrogati come mai la slavofonia, se era così massiccia, sia poi scomparsa dalla Rumeli (in Morea, nel Mani, si era bilingui slavo-romei fino al XV secolo!).
Alcuni hanno parlato di colonizzazioni di romei d’Anatolia, da parte degli imperatori di Costantinopoli, durante la “reconquista” del balcano costiero e non, tra Tessalonica e Durazzo, nel IX secolo d.C.
Però, pare, che non più di 70.000 coloni, siano stati insediati nei nuovi temi (o vecchi ingranditi come quello dell’Ellade, e della stessa Tracia) di Tessalonica, Strimone (dallo slavo Struma), Peloponneso e Nicopoli, a partire dal regno di Niceforo I (802-811 d.C.).
Ed inoltre non è affatto detto che tali coloni, fossero tutti romeofoni, anzi molti dovevano essere Armeni e Siri giacobiti.
Quindi, se la stessa Chiesa Ortodossa non sentì il bisogno di utilizzarvi una qualche forma di glagolitico e poi di cirillico (come in Bulgaria, Rascia/Serbia, Duklija/Zeta/Montenegro), probabilmente si dovette al fatto che gli evangelizzandi erano in grado di comprendere il Romaico (che, sulle coste non dovette mai cessare di essere parlato).
Per cui tra VII e X secolo, nel balcano romeo, dovette esservi una popolazione di meticci bilingui (come nel documentato caso del Mani), imbarbariti e pagani (con gli dèi slavi mescolati a ciò che restava del paganesimo ellenico), ma capaci di comprendere il Romaico, al punto da non dovervi utilizzare lo Slavo ecclesiastico, creatovi dai santi fratelli di Tessalonica Cirillo e Metodio, come invece per le aree interne alla stessa Tessalonica e tra Adrianopoli e Kastoria, slavofone fino al 1922-24, ed in parte ancora oggi), e quelle ancora più interne!
Del resto gli stessi Cirillo e Metodio erano meticci e bilingui, come ricordò loro l’imperatore romano Michele III (842-867 d.C.), quando decise di inviarli in missione nel regno slavo della Grande Moravia (818-906 d.C.), su richiesta del sovrano di questo regno, nell’863-864 d.C.
Michele infatti, ricordò che a Tessalonica erano tutti meticci e bilingui, e lo Slavo ecclesiastico, utilizzato dai due santi fratelli per evangelizzare gli Slavi balcanici, e scritto nell’alfabeto glagolitico da loro ideato (i loro discepoli sarebbero passati ad una versione modificata, chiamata cirillico, e che si sarebbe affermata nel mondo slavo ortodosso nel 950 d.C., e da qui poi nella Russia battezzata a partire dal 988-989 d.C. ; il glagolitico invece, sarebbe sopravvissuto solo tra i Croati, sia pur inizialmente osteggiato dalla Chiesa Cattolica, fino al XVII secolo!)
Lo Slavo ecclesiastico ultilizzato da Cirillo e Metodio, si basava sul dialetto slavo parlato nel retroterra di Tessalonica.
Che nel IX secolo, ma ancora fino al 1922-1924, dovette essere una sorta di “Dalmazia romea”, con costa romeofona e interno slavofono!
Cosa che fece andare in bestia uno studente romeo di Serre, a nord di Salonicco, e acceso nazionalista, imbevuto ad capocchiam del mito di Alessandro Magno.
Il quale però era di famiglia paterna originaria della Tracia rimasta turca, e per via materna di Volos! 🙂
Io su queste cose sono un po’ meno estremo di te, cioè, non credo che il greco o romaico che dir si volgia sia mai stato utilizzato esclusivamente sulle coste… certo la parte settentrionale della Grecia attuale era sicuramente un paese assai composito (e lo è stata fin dall’antichità).
Anche sulla popolazione del Mani attuale ho già detto come la penso: perlopiù discendenti di una popolazione greca della Laconia, imparentata agli Tsakoni, “scesa” nel Mani dopve assorbì i residui degli insediamenti slavi (rimasti non solo nei toponimi, ma anche nel folklore); inoltre ha assorbito elementi greci da Creta e dall’Asia Minore (ancora sotto i Turchi…)
per cui, ecco, prenderei il tutto cum grano salis 😉
Il tuo conoscente tessalonicese comuqnue può stare tranquillo: qualunque cosa si pensi dei Macedoni antichi, e di quelli moderni, il fatto che i suoi nonni fossero di Volos non significa molto, e ha giudicare dalla storia bizantina, capacissimo che abbia antenati un po’ ovunque e di tutte le etnie… compresi i Greci antichi, ovviamente!
Il fatto è che lui NON accetta le sue (come quelle dei suoi connazionali) composite e METICCE radici.
Di fronte alle testimonianze che gli portavo, sbottò gridando:
– Ma non puoi paragonari a QUELLE BESTIE!-
Le “bestie” sono ovviamente Slavi, Albanesi, Valacchi, Turchi ecc. ecc.
paragonarci
Beh, è pur vero, da chiunque discenda il tuo amico, che Slavi, Albanesi, Valacchi, Turchi non hanno inventato la metafisica, la logica formale, insomma, la razionalità occidentale (di cui lo scentismo moderno è la caricatura).
Poi, non so, io credo che diamo troppa importanza alla genetica e troppo poca al territorio. C’è la biologia ma anche la geologia e un uomo non è solo il prodotto del suo DNA (su cui crediamo di aver capito tutto, ma in realtà sappiamo ancora molto poco, perché l’ereditarietà segue meccanismi più complessi e sfuggenti), ma anche della terra che lo genera e lo nutre, dell’ambiente geologico e biologico in cui cresce, l’ecosistema, la flora, la fauna, il clima, ecc. ecc.
E questi sono tutti fattori che variano molto più lentamente delle migrazioni dei popoli e delle caratteristiche genetiche delle popolazioni (che a loro volta variano comunque più lentamente di quanto si tende a credere).
Inoltre la storia ci fa sembrare che le vicende umane siano molto più dinamiche e turbolente di quanto in realtà non siano, perché la storia coglie soprattutto i grandi eventi, le pagine illustri, la vita delle élites, le guerre, ecc., mentre la quotidianità segue binari molto più lenti e tranquilli e anche dopo gli scossoni, piano piano recupera il suo equilibrio.
Tra l’altro il riflesso in basso di ciò che avviene in alto era molto minore e più lento di quanto non avvenga oggi: oggi se uno in America inventa un nuovo tipo di smartphone, dopo due mesi in Italia lo si usa; ancora fino a qualche decennio fa c’erano paesi della Castiglia o dell’Estremadura dove i contadini non avevano mai sentito nominare Madrid: non è che non ci fossero mai stati, non l’avevano mai sentita nominare!!
I Maniates infatti, sono dei meticci slavo-romei (con qualche piccolo elemento albanese, frutto degli insediamenti favoriti dai despoti paleologhi di Morea nel XIV-XV secolo, come la cittadina di Arvanitika, a sud di Sparta!)
romaico che dir si volgia sia mai stato utilizzato esclusivamente sulle coste…
In Macedonia però, sì. Almeno fino agli insediamenti dei profughi dalla Tracia rimasta turca, da quella costiera bulgara (Pirgos/Burgas, Mesimvria/Nessebar ecc.) e dall’Anatolia, nel 1922-24.
Serre, Siderocastro, Arnissa (Ostrovo fino agli anni ’20) e in genere il paese tra Edirne e Kastoria inclusa, fino a 90 anni fa, era in maggioranza slavofono, con forti gruppi di Valacchi, i misteriosi Sarakatsani (questi effettivamente parlante un romaico derivato da una parlata greca antica del nord, ma non documentati prima del XVIII secolo!), Turchi, Albanesi.
Stando allo storico inglese Richard Clogg, nel 1913, nella Macedonia passata alla “Grecia”, (non quella spartita tra Serbia e Bulgaria), i romeofoni erano il 43% della popolazione!
E anche qui, bisognerebbe vedere i dati, pensando alle lotte furibonde tra Romei e Bulgari con le rispettive scuole ortodosse, per stabilire dove iniziavano e finivano l’una e l’altra etnia, e con mezzi spesso sanguinosi!
Il mio conoscente di Serre infatti, odia fieramente i Bulgari, e suo nonno paterno proveniva da un villaggio trace oggi chiamato Selgiukio (lo riporto come me lo ha nominato, non sapendo come si scrive, e stanziato ad est dell’Evro/Marizza).
Il padre o il nonno di suo nonno, fu buttato vivo nella calce dai Bulgari, forse durante le guerre balcaniche del 1912-13, e la breve occupazione bulgara di Edirne (Odrin in Bulgaro)!
Dunque una persona non certo lucida e pronta ad accettare origini meticce, soprattutto in riferimento ai vicini balcanici!
Non è più probabile che germanici e slavi siano stati sempre lì intorno…
Anche se fu costretto, a riconoscere che il paese tra Kastoria, Vodena (oggi Edessa) fin quasi alla Vistrizza (l’antico Aliacmon), è un paese slavofono, sebbene la sua identità non sia riconosciuta dal nazirisorgimentalismo romeo, teso a piallare tutte le differenze linguistiche, in un “ellenismo” di stampo giacobino-napoleonico!
Ti faccio solo un appunto, Mirkhond, per meglio dire un invito:
non vedere giacobini dappertutto, dai! 😉
“giacobino” qui è nel senso di statalista piallatore di differenze etno-linguistiche su un modello egemone, molto mitizzato!
Giusto per fare chiarezza! 🙂
Beh, è un senso un po’ particolare, e rappresenta un aspetto un po’ secondario dell’ideologia giacobina, più un suo effetto che un suo presupposto…
ma ormai sono abituato al mirkhondese
😉
solo occhio che un nuovo lettore ipotetico non è detto che capisca, eh!
Già successo con Moi, per un motivo leggermente diverso: tu tendi alla ridenominazione, se posso dire così, emotiva; lui tende al sibillino e al riportato!
🙂
Beh, no, Pino, direi che il livellare e uniformare fosse una vera ossessione dei giacobini, infatti in Francia non hanno fatto altro per decenni e sono riusciti a piallare differenze secolari con un’incredibile efficienza e zelo.
Meno male che, almeno Peucezio, ha perfettamente compreso cosa volessi dire!
E’ di famiglia ecc.
“Non è più probabile che germanici e slavi siano stati sempre lì intorno…”
Eh?
A proposito di M.O. siempre a causa dei soliti squinternati mi è capitato sotto il naso questo testo
http://www.rightsreporter.org/forums/topic/ecco-delle-domande-rivolte-a-chiunque-creda-nella-palestina/
A me sembra una assurdo totale ma se mi chiedessero di contestarlo non saprei argomentare.
Che argomenti si possono portare a sua contestazione?
Incredibile che quella merda sia ancora in circolazione…
è tutto un grande gioco di parole, o come dici tu, una tantrata 😉
Il succo sarebbe che visto che i palestinesi parlano arabo, allora non esistono 😉
e visto che non hanno mai avuto uno stato indipendente, allora non hanno diritto ad averlo mai 😉
il bello è che la cosa è rovesciabilissima nei confronti degli ebrei, e quelli che mandano in giro ‘sta roba manco se ne accorgono.
L’unico appiglio che hanno è che è esistita sì un’Israele indipendente: prima di Cristo (al tempo di Cristo era già romana, dopo essere stata ellenistica, persiana, babilonese, egiziana…)
Ora, per immaginarsi che l’Israele di oggi sia il continuatore politico del piccolo e travagliato regno (anzi, a volte due regni) del vicino oriente antico, ci vuole altrettanta fantasia di quella che servirebbe a me per proclamarmi imperatore di Bisanzio.
L’unico argomento serio che c’è, è che nel ’48 sarebbero dovuti nascere, per volontà delle Nazioni Unite e non delle fissazioni storico-messianiche (condivisibili o meno) di qualcuno, due stati, e invece (per miopia degli arabi, va detto) ne è nato uno solo.
Ma appunto: sarebbero dovuti essere DUE…
I confini del ridicolo li sfiora più volte, comunque, per esempio quando chiede “esiste un piatto tipico palestinese?”
ed esiste un piatto tipico israeliano?? 😉
ah sì, adesso che ci penso: l’hummus… palestinese!
Ma qual è, quella specie di purè a base di ceci?
Io l’ho provato a Istanbul ed è eccezionale.
Sì, è quello. In realtà lo fanno in tutto il Medio Oriente, credo, e ogni paese dice che il suo è il migliore…
e naturalmente gli israeliani sono convintissimi che sia “roba loro”, più o meno come i californiani credono di avere inventato la pizza
(davvero! sentita di persona da gente della mia città, in viaggio).
è anche noto per causare flatulenza!
molti tedeschi credono che la nutella sia un prodotto tedesco
l’hummus lo faccio pure in casa, quindi direi che anche a lussemburgo si mangia un ottimo hummus
🙂
però il mio libanese preferito sul menù lo scrive “hommos”
Io sono golosa di ceci, dovrò cercare la ricetta.
1) coi ceci bisogna fare la farinata, che è eccezionale
2) roberto, come rappresaglia mi limiterei al bombardamento nucleare di Amburgo e Francoforte, purchè poi chiedano scusa e la smettano. sennò sterminio, la Nutella non si tocca!
In effetti è fantastica la logica di quel testo.
E’ come dire che se un gruppo di qualche milione di ungheresi, faccio per dire, occupasse le Marche e cacciasse i marchigiani, sarebbe nel suo pieno diritto, perché non è mai esistito uno stato marchigiano.
Per abbattere un simile castello di sciocchezze, basterebbe ribattere semplicemente che non si dovevano togliere quelle terre all’impero ottomano e smembrarlo e che avrebbero dovuto rimanere a prevalenza araba e mussulmana, come erano da un millennio e mezzo.
“Se lei è così sicuro che la “Palestina” sia stata fondata”
Primo errore, abbastanza grossolano, che dimostra che l’autore o è ignorante o è in malafede. Sono gli stati quelli che si fondano e lo Stato è un’invenzione europea abbastanza recente (lo stesso Impero Ottomano assunse caratteristiche realmente statuali solo nel periodo della propria decadenza!). Semplicemente con la decolonizzazione è nata la necessità anche da quelle parti lì di importare il modello statuale europeo, che chiaramente è stato messo per la prima volta in campo proprio da immigrati europei (gli israeliani).
“Quando è stata fondata e da chi?
Quali erano i suoi confini?
Qual era la sua capitale?”
Domande stupide, come abbiamo visto.
“Quali erano le sue città più importanti?”
I luoghi santi, grazie ai pellegrinaggi, e poi i centri costieri come Ascalona, Giaffa, Acri. Oltre che a centri dell’interno come Ramallah, Nablus e Gerico, importanti ancora in epoca crociata.
“Qual era la base della sua economia?”
Agricoltura, pesca, indotto dei transiti tra Egitto e Siria, nonché dei pellegrinaggi. Insomma, la base dell’economia italiana nello stesso periodo 😀
“Qual era la sua forma di governo?”
Prima era un territorio ottomano, poi è diventato un mandato inglese.
“Può citare almeno un leader palestinese prima di Arafat e di Amin Al Husseini, il muftì di Gerusalemme amico di Hitler?”
E tu puoi citarmi gli amministratori locali della Sabina ad inizio Novecento? Bisognerebbe andarsi a trovare i nomi di chi gestiva la baracca per conto di Costantinopoli, cosa non impossibile, ma poco interessante per i non cultori.
“La “Palestina” è stata mai riconosciuta da un paese la cui esistenza a quel tempo non lascia spazio a discussioni?”
Domanda francamente incomprensibile.
“Qual era la lingua parlata nello stato di Palestina prima degli ebrei?”
Ripulendo la frase dalla minchiata di partenza, la variante araba locale.
“Avevano un sistema politico? Il loro sovrano portava un titolo? C’era un parlamento o un consiglio? Hanno combattuto delle battaglie?”
Inutile: è ritardato.
“C’è un qualche libro palestinese prima del Novecento? Può nominare uno scrittore palestinese, un pittore, uno scultore, un musicista, un architetto palestinese prima di tale data?”
Ma lo sappiamo tutti che da quelle parti erano selvaggi straccioni prima che arrivassero i bianchi a civilizzarli! 😀
“Esiste un piatto tipico palestinese, che lei sappia? Un costume caratteristico?”
Eh?
“Che religione aveva la Palestina prima di Maometto?”
Cristiana, con grande radicamento dell’eterodossia (che favorì la conquista araba).
“Qual era il nome della sua moneta? Ne esistono degli esemplari in qualche museo?”
Della Palestina preislamica? Non so, mi pare che a Ravenna ci siano monete bizantine al museo, ma ricordo male 😀
“Scelga pure una data nel passato anche recente e ci dica: qual era il tasso di cambio della moneta palestinese nei confronti del dollaro, yen, franco, ecc.?”
Chiamate la neuro, vi prego!
“Poiché questo paese oggi non esiste, può spiegare la ragione per cui ha cessato di esistere? E può specificarne la data di estinzione?”
Proprietà di linguaggio portami via, eh! Ma poi quale paese? L’Impero Bizantino? L’Impero Ottomano? Lo Stato Arabo occupato alla nascita dagli israeliani?
“Se la sua organizzazione piange per il destino dei poveri palestinesi “occupati”, mi può dire quando questo paese era orgoglioso e indipendente?”
Eggià! Questi nel 1960 avrebbero detto “se ti interessi tanto dei negri, mi puoi dire perché non hanno stati? Eh? Visto che sono dei negri che devono tornare in riga nelle piantagioni???” 😀
“Se le persone che, a torto o a ragione, chiamate palestinesi non sono solo una collezione di immigrati dai paesi arabi e se davvero hanno una identità definita etnica che assicura il diritto di autodeterminazione, mi sa spiegare perché non hanno cercato di essere indipendenti dai paesi arabi prima della devastante sconfitta nella Guerra dei Sei Giorni? ”
Questa mi ha convinto: visto che sono passati da un’occupazione all’altra MERITANO l’occupazione. Un po’ come dire che essendo gli ebrei passati da una persecuzione all’altra…
“Perché datano l’”occupazione” dal ’67, se prima i “territori palestinesi” erano governati da stati “non palestinesi” come l’Egitto e la Giordania?”
L’occupazione ISRAELIANA in effetti è cominciata allora, per quanto riguarda quelle terre. Le altre Israele se le era già annesse prima.
“Le ho fatto tante domande, mi auguro che potrà rispondere almeno a qualcuna.”
A quelle comprensibili ho risposto.
” Finisco solo con una nota: spero che lei non confonda i palestinesi con i Filistei”
Oddio! Che sbadato! Pensavo di vivere nel I millennio avanti Cristo! 😀
“che erano una popolazione marittima di lingua indeoeuropea (i popoli del mare) che fecero un’invasione in terra d’Israele, come anche in Egitto e nell’attuale Libano verso il nono secolo a.C.”
Storia antica questi l’hanno studiata sulla Bibbia, eh!
“Il solo rapporto è l’invenzione romana che dopo la distruzione del Tempio, nel I secolo, ribattezzò quelle terre per spregio con il nome di un antico nemico dei ribelli ebrei. L’etimologia non è storia.”
Eggià! I Romani si erano aperti la Bibbia e avevano deciso di chiamare la Palestina così perché… ANTISEMITI!!!1!!!11!1!!!! VERGONNNNIAAAA!!1!!
“Altre domande scomode”
Uh! Picchia duro! 😀
“Come mai non è nato uno Stato palestinese tra il ’48 e il ’67?”
Lo chieda agli allora governanti di Egitto, Giordania e Israele. Ops! Che antisemita che sono!
“E poi un’altra domanda: come sono stati trattati i profughi palestinesi dai fratelli arabi prima e dopo il ’67, dopo ma anche prima sottolineo?”
Dimmerda, direi. Come in genere vengono trattati i profughi… quando le nazioni ricche non si accordano per dar loro le terre altrui…
“Conoscete gli orrori del “Settembre nero” in Giordania? Conoscete il ruolo della Siria nel massacro del campo di Tal el Zatar?”
E… dunque? Siamo all’esame di storia contemporanea?
“Ma soprattutto: sapete che se i palestinesi avessero accettato il piano di spartizione dell’Onu, oggi avremmo due popoli e due Stati?”
E lo sai che se io avessi accettato la proposta di dividere il contenuto del mio portafogli con quel tizio che ne voleva metà, adesso saremmo nel Paese della Cuccagna? Io stupidamente avevo rifiutato, da egoista antisemita 😀 VERGONNNIAAA!!1!
” Non c’era bisogno di tante guerre e tanto spargimento di sangue se gli arabi e i palestinesi avessero accettato il diritto degli ebrei ad avere uno Stato. ”
Eggià… ora aspetta cinque minuti, che c’è un tizio che mi sta occupando camera dicendo che è suo diritto avere un tetto e che il mio padrone di casa gli ha concesso metà della mia stanza. Lo devo accogliere a braccia aperte, si intende, e gli rimbocco anche le coperte, perché non sono kattivo come i muSSulmani, io.
“Questo pochi lo sanno. Pochi lo vogliono sapere.”
Cattivi cattivi!
“E’ possibile che 20 anni dopo Oslo, miliardi di dollari, miliardi di euro, aiuti da tutto il mondo, compreso Israele, l’Autorità Palestinese non sia stata capace di costruire un solo ospedale moderno, una qualsiasi struttura e continui a piangere miseria?”
Be’, ogni tanto cade accidentalmente del Piombo Fuso sulle strutture sanitarie da quelle parti. Comunque attenti voi romani, perché se vi vedono l’Umberto I possono decidere che gli israeliani meritano una nuova patria sul Tevere 😀
” Questa è la domanda che molti si fanno, per “molti” intendo le persone pensanti, non certo i pacifisti filopalestinesi o i sinistri antisraeliani che continuano il boicottaggio contro Israele, accecati dall’odio e dalla loro criminale ideologia. Allora?”
Eh! Allora?
“Qualcuno sa dirmi dove sono finiti i miliardi e perché l’ANP (per non parlare di Gaza) pullula di villone con piscina di proprietà dei capi e capetti palestinesi mentre non esiste un ospedale degno di questo nome, non esistono università se non quelle dove si allevano amorevolmente giovani fanatici destinati a diventare possibili terroristi, (es.: Bir Zeit)?
Qualcuno sa dirmi perché, letteralmente affogati, alla Paperon de’ Paperoni, nei miliardi che il mondo manda da decenni all’ANP, miliardi che avrebbero potuto ricoprire d’oro ogni casa palestinese e rendere ricco ogni singolo abitante, miliardi che avrebbero potuto costruire ospedali e atenei all’avanguardia, la popolazione palestinese vive male e chi ha bisogno di cure serie deve venire in Israele o andare in qualche altro paese disposto ad accoglierli e a curarli gratis? ”
Ergo, se i politici di un paese sono corrotti noi possiamo fare a quel paese tutto ciò che vogliamo. Ma lo ha scritto la Merkel questo pezzo?! 😀
“Alcune persone dicono che gli arabi sono “nativi palestinesi”, mentre gli ebrei sono “invasori” e”colonizzatori”. Quindi, io ho letto le biografie dei leader israeliani e palestinesi e sono diventato confuso.”
Sì, abbiamo notato che sei un po’ confuso, tranquillo.
“Ecco chi tra i leader israeliani e palestinesi è Nato il in Palestina:
Leaders israeliani:
BENJAMIN NETANYAHU, Nato il 21 ottobre 1949 a Tel Aviv.
EHUD BARAK, Nato il 12 febbraio 1942 a Mishmar HaSharon, Mandato britannico della Palestina.
ARIEL SHARON, Nato il 26 febbraio 1928 a Kfar Malal, Mandato britannico della Palestina.
EHUD OLMERT, Nato il 30 settembre 1945 a Binyamina-Giv’at Ada, Mandato britannico della Palestina.
ITZHAK RABIN, Nato il 1 March 1922 a Gerusalemme, Mandato britannico della Palestina.
ITZHAK NAVON, Presidente israeliano nel 1977-1982. Nato il 9 aprile 1921 a Gerusalemme, Mandato britannico della Palestina.
EZER WEIZMAN, Presidente israeliano nel 1993-2000. Nato il 15 giugno1924 a Tel Aviv, Mandato britannico della Palestina.”
E il gen. Custer era dell’Ohio…
“Leader arabi “palestinesi”:
YASSER ARAFAT, Nato il 24 agosto 1929 al Cairo, Egitto.
SAEB EREKAT, Nato il 28 Aprile 1955, in Giordania. Ha la cittadinanza giordana.
FAISAL ABDEL QADER AL-HUSSEINI, Nato il 1948 a Bagdad, Iraq.
SARI NUSSEIBEH, Nato il 1949 a Damasco, Siria.
MAHMOUD AL-ZAHAR, Nato il 1945 al Cairo, Egitto.”
Tranne Arafat, sono tutti nati DOPO il ’48.
“Quindi i leader israeliani, che sono nati in Palestina, sono colonizzatori o invasori.”
Proviamo a dipanare la sua confusione: che cos’è la colonizzazione di un territorio?
“Mentre i leader arabi palestinesi che sono nati in Egitto, Siria, Iraq e Tunisia sono nativi palestinesi????”
E ricordate: la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza!
” Inutile: è ritardato.”
Concordo!!
🙂
Non capiscono che l’andare alle origini è la cosa più stupida che si possa fare per difendere Israele: lì fu compiuta una porcata eurocentrica, non lo si può negare.
Però, oggettivamente, tornare indietro non si può ed è da questo che si deve partire. Ma, ovviamente, questo richiede il riconoscimento della controparte come tale, senza alcun preventivo accreditamento.
Concordo su tutta la linea.
“Ma lo ha scritto la Merkel questo pezzo?! ”
Geniale 😀
Peraltro secondo questa logica qual è la legittimità dell’esistenza di stati come l’Iraq, la Siria, il Libano, la Giordania ecc.?
E sono stati creati dagli occidentali esattamente come Israele.
Non solo, ma praticamente tutti gli stati ex coloniali, seguendo la logica del nostro simpatico compilatore di quiz 😉 , non avrebbero diritto di esistere.
Mica solo il Burkina Faso (chi sa elencarmi un leader del Burkina Faso prima della decolonizzazione, eh? avanti! 😉 ) ma anche gli stessi Stati Uniti…
stai dicendo che posso occupare gli USA, autonomarmene imperatore assoluto , e poi domandare “chi sa citarmi la moneta degli USA nel 1450? e la capitale? e un pittore, un chitarrista, uno sportivo” e questo mi darebbe legittimità come Sua Altezza Suprema Francesco I?
all’improvviso mi piace
Ti invito anzi a farlo!
😀
Jehudit e il Goy erano distesi sotto un albero, per ripararsi dal caldo sole, molto forte in estate anche sulle colline che si estendono nei dintorni di Gerusalemme.
Caldo, allietato da un po’ di leggera brezza estiva.
Il Goy guardava le possenti grazie della ragazzona, ma nello stesso tempo provava un disagio per l’abbigliamento eccessivamente succinto di lei.
– Jehudit. Perché non provi a coprirti? Si vede tutto, anche le tue mutande! E da un chilometro…..
– Però se non era per questo look succinto, tu manco mi guardavi! – fece lei, mollandogli una calata sulla testa.
Poi dette uno sguardo alla sua bici, poggiata ai piedi del grande ulivo, sotto le cui fronde si stavano riparando dal sole!
Si rivolse nuovamente in direzione del Goy.
Il quale era assorto nei suoi pensieri, guardando nel vuoto….
Jehudit non riusciva proprio a capire quello sguardo, quella tristezza di lui…..
– Uff! Per colpa di questo cazzo di guerra, non possiamo andare al mare!
– Goy, hai mai visto le nostre spiagge! Da far invidia a Copacabana in Brasile ! – disse Jehudit sorridendo.
-Alludi ai troiai di Tel Aviv, Jehudit?
-Uuuffffyyyy! Ma non fai che vedere troie dappertutto! Ma che razza di goy sei? Mi sembri peggio di un haredi!
Ma il Goy era nuovamente assorto nei suoi pensieri.
Pensava alla piccola Maysam, 10 anni e al servizio giornalistico che aveva parlato di lei.
Che a Gaza aveva perso i suoi 4 fratellini inceneriti dal piombo fuso della Khazary&Company di stamattina…..
– Jehudit! Goy! Che fate ancora lì?- Disse una voce ad un certo punto.
Era Rivka.
Jehudit, che si stava aggiustando i grandi occhiali da sole scuri, sulla testa, guardò la sorella con aria meravigliata.
– Ci si riunisce da Menahem, davanti al televisore!
– Per lo spettacolo no? – Fece Rivka con sorriso meravigliato davanti all’aria interrogativa della sorella e del Goy.
– E rabbi Menorah?- Chiese Jehudit.
– No, lui è rimasto in sinagoga. Ha detto che ha bisogno di pregare. Ovviamente per i nostri caduti e per il pieno successo della nostra aviazione! – sorrise trionfante Rivka.
– Naturalmente di Maysam e dei 4 fratellini inceneriti e delle 216 vittime che i tiggì riportano fino ad ora, non ve ne po’ fregà de meno! – pensò il Goy.
– Dai Jehudit andiamo! Che non stiamo a Sderot, che lì se la godono dal vivo!
Altro che i passati mondiali del Brasile!-fece sempre Rivka.
Jehudit a queste parole si appoggiò al tronco secolare dell’ulivo e si rialzo, riassettandosi il succinto vestitino a fiorellini, e facendo lo sforzo, inutile e ipocrita, tipico delle donne quando indossano simili abbigliamenti, per nascondere la vista del panorama mutandesco tra le sue splendide possenti coscione, dritte e lisce.
Poi, raccolse da terra la sua bici, e la inforcò seguendo sua sorella Rivka, pure ella in bici, per la casa di Menahem, a qualche chilometro, alla periferia di Gerusalemme, dove una ventina tra cugini e amici ci si riuniva per guardare ciò che i privilegiati di Sderot guardavano su sedie e divani all’aperto e dal vivo.
E cioè il grande spettacolo di quell’orgia di fuoco e fiamme e sangue che stava devastando Gaza per l’ennesima volta, in seguito ai lanci dei mortaretti e degli scacciacani qassam, lanciati da quei desperados dei resistenti cananei.
Il Goy era rimasto solo ai piedi dell’ulivo, perché Rivka e la sua bellissima sorella, nella foga di gustarsi l’ennesimo sanguinoso regolamento dei conti, si erano dimenticate di invitarlo allo spettacolo, purtroppo da gustarsi tra bibite e drink, solo in televisione.
E poi a Rivka, nonostante le presentazioni del buon rabbi Menorah, quel Goy proprio non le stava simpatico e provava un certo non so che di fastidio che corteggiasse la sorella!
Corteggiasse poi! Che parola grossa! Un pezzente giunto dal Frangistan, senza ne arte ne parte, scugnato senza 11 denti e con gengive spesso gonfie, che manco una dentiera era capace di comprarsi.
E poi sempre vestito con gli stessi stracci. E poi ancora, COSA PIU’ IMPORTANTE DI TUTTE, non apparteneva alla schiera del Popolo Eletto, la Khazary&Company, con le sue rivendicazioni di discendere dal piccolo GRANDE popolo dei deserti tra Giuda il Giordano e il Sinai (ovunque esso fosse), che, scelto da Dio, aveva cambiato il mondo!
-Jehudit è proprio una scema!- Pensava Rivka della sorella, perché si era lasciata corteggiare da quel goy presentatogli da rabbi Menorah!
Il Goy avendo capito che non era ospite gradito, e comunque sollevato di non doversi trovare a godersi anche lui quell’indimenticabile spettacolo, si alzò anche lui, e se andò pedonibus, per la strada in direzione Gerusalemme, mettendosi un fazzoletto pulito bianco in testa, a mo’ di turbante, per ripararsi dal caldo e dai raggi del sole, lui che era chiaro come una mozzarella.
Dopo qualche ora di cammino, stanco, assetato e affamato, vide una qebabberia. Che bello!
Entrò, e si sedette sfinito, coi piedi che gli fumavano per il lungo cammino, e le gambe che sentiva spezzate per la fatica e la stanchezza.
– Un uomo di mezz’età, con grandi baffoni neri e un ragazzo, erano intenti al preparare i kebab e le altre specialità della casa, da dietro il bancone.
Ai tavoli invece, si affaccendava una ragazza, intenta a pulire i tavoli del locale, quasi vuoto data l’ora, e il fatto che molti dei clienti abituee, gli eletti e turisti, erano probabilmente a casa, con parenti e amici o in albergo a gustarsi lo spettacolo.
Spettacolo che era cominciato da qualche giorno, anzi era la ripresa, dopo qualche breve interruzione non adibita ai consigli per gli acquisti, di una guerra che ormai durava da quasi 100, dal crollo dell’Impero Ottomano, e dalle tragedie sviluppatesi conseguentemente. E non solo a Canaan!
La ragazza portava un grande hijab bianco, un camice blu, e sotto dei jeans, e il contrasto tra la stoffa bianca e azzurra dell’hijab e del camice, con la sua pelle bruna, rendevano il tutto una visione piacevole.
Ad un tratto si voltò in direzione del Goy.
Aveva grandi e belli occhi neri così come le sue sopracciglia e come dovevano essere i suoi capelli, che pudicamente portava celati sotto il grande hijab bianco.
– Papà! C’è un cliente! – gridò la ragazza all’uomo di mezz’età e baffoni neri, intento alla preparazione del kebab.
– Vedi cosa vuole, Saffura!-disse l’uomo alla figlia, ma con un occhio rivolto alla tivvù accesa.
La ragazza si avvicinò al Goy.
– Cosa gradisce signore?
– Avete bibite fresche?
– Sì, la birra, e la birra musulmana…quella analcolica…se la gradisce…- rispose la ragazza, gentile in quel suo aspetto così austero.
-Va bene la birra musulmana. – Fece lo straniero.
– E poi?- Chiese sempre la ragazza, che ora aveva tirato fuori da una tasca del camice il blocchetto con cui annotava le ordinazioni.
– I vostri piatti signorina. Kebab e falafel!- rispose lo straniero
Il quale poi, abbassava lo sguardo, celandosi la pezza, quasi alla Jigen, per mascherare l’interesse e l’imbarazzo che provava nel guardare la ragazza.
Rimase in silenzio, ogni tanto guardando in direzione del televisore acceso.
Che riportava il solito bollettino di guerra, col corollario di sofferenze quotidiane.
– Questa guerra, ci danneggia tutti quanti a noi e a loro! – disse il padrone guardando lo straniero seduto al tavolo!
– Dite un po’! Siete un franco?
– Sì, rispose lo straniero.
-Turista?
-In un certo senso….
– Eh?
Ma la conversazione fu interrotta dall’arrivo di un uomo anziano.
– Come va, Shuayb?
– Come vuoi che vada Hassan!
– Un po’ la guerra, un po’ il deserto che stanno tutti a casa a guardare come stanno piallando Gaza…..- rispose il padrone.
Ad un tratto la ragazza tornò, con ciò che lo straniero aveva ordinato.
Glielo posò con gentilezza sul tavolo e con un sorriso rispose al sorriso dello straniero.
Che subito dopo però riprese la sua aria alla Jigen, per celare la sua notoria timidezza con le donne.
Poi la ragazza, dando un’ occhiata al padre intento a discutere con lo zio Hassan, si andò a sedere in un tavolo vuoto lì vicino.
Ad un tratto si grattò verso la caviglia, per via delle maledette zanzare.
Si era accorta degli sguardi furtivi dello straniero, che mica era il primo estraneo che arrivava alla kebabberia, ma c’erano il padre e i fratelli e lei era tranquilla.
Senza che egli se ne accorgesse, anch’ella però cominciò a guardarlo, approffittando della momentanea siesta, e facendo in modo di non farsene accorgere da lui, come solo le donne sanno fare….
Era un uomo molto più grande di lei, no, non come suo padre, ma insomma uno zio, un fratello maggiore o un cugino.
Il franco era silenzioso, intento a divorare le prelibatezze della casa, e a tracannarsi la birra analcolica.
Doveva essere affamato! Pensò Saffura.
– Allora, ha visto anche lei il bello spettacolo di Gaza?- disse Shuayb, rivolto nuovamente allo straniero, ora che quel rompicoglioni di Hassan se n’era andato!
– Purtroppo, sì, capo!- rispose lo straniero dal suo tavolo.
– Dunque lei è un franco, giusto?
-L’altro annuì.
– Certo che ha scelto proprio un bel momento per venire a Canaan!
– Ma del resto qui è sempre lo stesso disco. Un disco rotto….
– Sta in qualche albergo?
– Mi appoggio da varie parti, spesso in ospizi cattolici come quelli dei francescani.- rispose lo straniero.
E tornò a consumare il suo pasto e a bere la sua birra.
Era nuovamente assorto nei suoi pensieri, che Shuayb era tornato a guardarsi la televisione insieme al figlio che era con lui dietro il bancone.
Mentre Saffura seduta, appoggiando il gomito al tavolo e la mano socchiusa al viso inclinato, guardava lo straniero con sguardo trasognato….
Lo straniero pensava a padre Pier Giusto, il buon sacerdote francescano che gli aveva parlato a lungo di Canaan, là nella Terra dei Franchi.
Padre Pier Giusto Mametowitz, un ashkhenazita originario di Breslavia, in gioventù si era convertito al Cattolicesimo, indossando il glorioso abito di San Francesco e divenendo sacerdote cattolico, si era ritirato presso le solitudini del Mar Morto, dove assieme ad altri studiosi, archeologi e biblisti, avevano dato vita ad un vivace centro studi nel loro monastero.
In uno dei suoi viaggi durante una conferenza, aveva conosciuto il Goy ed erano diventati amici, al punto che questi si era confidato col buon sacerdote.
Che gli aveva consigliato proprio un viaggio alle Sorgenti della Fede, per ritrovare se stesso e il senso della Vita…
– E dunque siete qui come turista, giusto?- gli aveva nuovamente chiesto Shuayb, il quale scucciato della televisione, dopo averla spenta, vedendo che non arrivava nessuno, aveva semiabbassato la saracinesca all’ingresso del locale, e si era seduto accanto all’unico cliente seduto nel suo locale, in quel momento.
– Come vi chiamate?
Lo straniero teneva sempre lo sguardo abbassato.
– Daiski!
– E che razza di nomme è? Non l’ho mai sentito prima d’ora!
Nu’ nomm’comm’a nn’altro!-Rispose Daiski.
– Che? Siete napoletano?
Perché?
Pecch’è aggio vissuto a ‘Napule, dove faciv’o kebbabbaro, primm’è turnà a…a Gerusalemme….
– Sà…nuje simm’e’ cheste parti…di un villaggio nei dintorni di Al Quds, a’Santa, Gerusalemme!- Disse Shuayb con gli occhi che gli brillavano per la commozione.
– E ca’ ce facivate a ‘Napule?
– Lavoro, figlio mio! Lavoro…e poi co ‘sta’ cancher’e’guerra ca nun fernesce mai….
-E..i vostri familiari? – Fece Daiski con lo sguardo rivolto ai figli del padrone, Saffura compresa.
-Simm’stat’tutt’a’ Napule!
-Ma poi…muglierema…vuleve turnà a casa, a ccà….e simm’ turnati a Gerusalemme.
– Però Daiski nun è nu nomme franco!-Disse sorridendo Saffura che si era alzata e si era avvicinata al tavolo per togliere via il piatto ormai vuoto, rivolta allo straniero.
– E’ un nome giapponese…
Sì, dei cartoni animati! – sorrise di nuovo la ragazza, mentre sparecchiava.
– Come vi chiamate davvero?
– Non ha più importanza…- rispose Daiski, imbarazzato davanti a quegli occhioni neri che lo scrutavano pieni di fuoco, e come se volessero leggergli dentro al cuore….
-Saffù! Togli sta robba e portala di là, ca cca’ stamm’ a parià tra ommini….
– Si, papà!- fece la ragazza con sguardo ironico per poi allontanarsi con le stoviglie da lavare o da gettare nella spazzatura.
– Eh, figliema è brava assaie..però a volte deve fà a battuta soja…tutta a mammà, eh Saffù?- disse gettando uno sguardo paternamente amorevole sulla figlia.
– Però è seria seria…religiosa….nun ve penzate che solo pecché stà a ccà a servì ai tavoli…
– Non penso proprio nulla di male!- rispose Daiski con sorriso gentile a Shuayb.
– Dunque Da..da..da come cappero vi chiamate…
-Daiski!
– Dunque Daiski…scusami se ti do del tu…potrei esse tuo padre…
– Veramente non sono un ragazzino….
-Dall’aspetto non si direbbe!
– Signor Shuayb… gli anni li tengo pure io….
-E….siete solo accà…qui…qui siete venuto da solo?
-Sì!
-E al paese vostro…a Napoli…nun tenete nisciuno…manco na moglie?
-No. Sono solo!
-E…che cosa fate…che cosa fai, scusa ti avevo dato del tu…e po torno al voi…inzomma che fai nella vita?
-Una volta insegnavo?
– E ora?
– L’arte di caifasso!
-Ca chi?
– L’arte di caifasso. Mangio, bevo e (qualche volta) vado a spasso! – disse Daiski con tono ironico.
– Ah…ma chella è l’arte di Michelasso…e chi è stu’ Caifasso?
– Mio padre diceva sempre Caifasso e io accussì l’aggio imparata!- Rispose Daiski.
-Senti, mi stai simpatico assai! Ce vulimm’ fa na bevuta? Offro io!
-Saffura! Saffuraaaa!!! Portaci altre due birre….analcoliche!
Saffura tornò con due birre prese dal frigo-bar del locale.
Daiski alzò lo sguardo per ringraziare e i suoi occhi incrociarono quelli della ragazza.
Era bella, non provocante come Jehudit, ma era possente anche lei, seppure più austera, da sembrare monacale, ma quello è il bello della donna. Scoprire un tesoro nascosto.
Shuayb si accorse di quegli sguardi reciproci.
Poi rivolto nuovamente a Daiski:
– Di un po’…nun è che hai intenzione di restare ccà?
– Non saprei…i posti mi piacciono…la vostra umanità pure…. e poi ccà sono le radici della Fede nell’Unico Dio…..
– Ti confido un segreto… – disse Shuayb.
– Io canosco nu prevete cattolico…uno e’ chelli seri e bravi..e che amico nostro…amico e’ noi Cananei….mi spiego?
Daiski fece cenno di sì.
Si dice che primma….primma ca diventass nu prevete…era..era…era…giudeo!
-Però, Daì, devi berè….devi vedere comm’difenn a noi Cananei!
-Ci è sempre stato vicino a noi dei sobborghi poveri di Gerusalemme…sempre….
– Quando chill’e’ figli e’ndrocchia della Khazary&Company ci fermano a chille cazz’e’ posti di blocco, quanno ce fann’è perquisizzioni….insomma quann’scassano o cazz’…cu crianza parlanno….ecco…allora interviene sempre lui…. padre…padre Mametowitz !
– Chi? padre Pier Giusto?
– Che o’ conosci?
– Certo che lo conosco! E’ grazie a lui se ora sto qua!
– Ah! E allora bisogna che tu lo vada trovare al suo monastero…presso il Mar Morto!
– Oppure quando viene qui a Gerusalemme, mi sembra domani.
– Nel frattempo….sai dove andare a dormire stanotte?
– Veramente negli scorsi giorni sono stato ospite di un rabbi, rabbi Menorah, lo conosci?
Shuayb si incupì.
– Lassa stà…lassa stà chille…chille so brutta gente…gente cattiva assaie….
– Veramente mi era sembrato una brava persona!- rispose Daiski.
-Lassali stà a chille…. sient’ a’mmè
Daiski pensò a quella mattina, allincontro con Jehudit e sua sorella Rivka, a quel clima di gentilezza formale, ma accompagnato a tanta diffidenza.
Quelle frecciatine davanti e alle sue spalle, quel distacco che nascondeva solo tanto disprezzo e distanza per lui, goy.
Quel non avregli mai cjiesto neppure come si chiamasse, quel guardarlo con aria di commiserazione perchè non era ricco, vestiva sempre con le stesse pezze e non era dei loro, del club degli eletti…
E poi quella insensibilità, che rasenta la cattiveria nei confronti dei Cananei, delle loro sofferenze, il pensare che esistono solo loro, loro e basta e gli altri?
Gli altri sono solo immondizia! Un popolo peto! Quel che vanno dicendo dei Cananei!
E quei continui massacri a Gaza! Lo spettacolo! Lo spettacolo capisci? Da gustarsi in diretta all’aria aperta a Sderot oppure in tivvù con comodo, tra bibite e popcorn!
Manco fossimo al circo massimo o al Colosseo nell’antica Roma!
Massì, in fondo avevano fatto bene a non invitarlo quella mattina, a non vedersi il LORO spettacolo, la LORO esclusiva.
Che tanto poi, il solito guastafeste di turista goy, magari da uno smartphone, riprende tutto e lo invia a mass media di mezzo mondo.
Che sono ruffiani e asserviti quanto si voglia, ma che di fronte a certe PROVE IMBARAZZANTI, non possono del tutto chiudere gli occhi…ne va delle “democrazie” liberali di cui sono gli organi d’informazione (e disinformazione).
Insomma non possono nascondere sempre tutto tutto!
E rabbi Menorah?
Sì, una brava persona anche lui, per carità.
Però avesse speso una parola per i maciullamenti e il regime da DURO APARTHEID in cui i Cananei sono condannati!
E che cavolo insegna ai suoi “parrocchiani”…tra cui quelle due str….di Rivka e Jehudit?
Questo pensava Daiski, seduto di fronte a Shuayb.
– Vabbuò mastro Shuayb! Ce la faccimm’n’ata bevuta della vostra birra?
-Allora Daiski, che pensi di fare? Sai dove andare?
– Per il momento mi fermo qui! – rispose Daiski
è un’Israele un po’ immaginaria, però il racconto è simpatico 🙂
(PS io conosco un tale che non ha nessuna voglia di diventare né prete né rabbino, e adora Napoli!)
Immaginavo un tuo intervento di…critica letteraria!;)
SE rabbi Menorah è un personaggio di PURA INVENZIONE, il padre “Pier Giusto”, invece è ispirato ad una persona vera.
Che ovviamente, non si chiama ne Pier Giusto, ne Mametowitz! 😉
Che ovviamente, anch’essi appatengono all’onomastica della finzione letteraria.
Ispiratami da un conoscente che, purtroppo, sta percorrendo un cammino di perd..ehmmmm….inverso 😉 a quello del buon sacerdote e frate francescano di Terrasanta di nostra conoscenza! 🙂
non conosco per niente israele però questa frase “Dite un po’! Siete un franco” mi sembra un po’ improbabile
🙂
carino per il resto
Beh, ovviamente i termini Frangistan e franco, per indicare gli occidentali, credo che non siano più utilizzati da un pezzo.
Però, a me piace utilizzarli perché sono indicativi di come eravamo visti dal mondo orientale, non solo musulmano, fino a non poco tempo fa…
ciao!
che termine usano adesso nei paesi arabi? hanno preso da noi europei, americani, eccetera o come ci descrivono?
MM, tu che l’arabo lo sai …
nella lontana ed esotica Thailandia è ancora abitudine diffusa definire il “bianco” come farang, cioè franco !
non mi stupirei quindi che, pure nel mondo arabo, almeno a livello colloquiale l’europeo sia ancora definito franji o qualcosa di simile 😀
in ogni caso credo che capiscano (anche se la parola potrà sembra un po’ arcaica, come “gallo” per i francesi)…forse solo in Turchia (che non è araba), più il Maghrebm la parola non sarebbe più assolutamente compresa e farebbe semmai pensare alla République française e basta 😀
Per Tortuga
“A me sembra una assurdo totale ma se mi chiedessero di contestarlo non saprei argomentare.
Che argomenti si possono portare a sua contestazione?”
E’ un discorso interessante, perché è profondamente americano, nel senso peggiore del termine (come sapete, non sono certo un detrattore degli Stati Uniti). Mauricius ne fa una bella esegesi, però resta convincente a pelle per chi vede un mondo senza storia.
Beh, ma l’americano medio, se tu gli dici “Socrate è mortale, il cavallo è mortale, allora Socrate è un cavallo” ci crede.
l’italiano medio invece riesce a confutarlo secondo i precetti della logica aristotelica?
😉
Direi che l’italiano in media non è fatto per bersi questo tipo di retorica.
Se ne berrà dell’altra, sicuramente, anche a tonnellate se ti fa piacere.
Ma questa, in genere, no, non lo convince.
Forse può interessare solo alle ultime generazioni, cresciute con la logica del dibattito internettiano (“ma allora perché…”) dove si finisce sempre per perdere di vista l’essenziale, e dove lo scopo è “segnare punti” più che approfondire qualunque conoscenza;
quelle allevate a forza di test a risposta fissa, e profonda ignoranza storica
(oggi uno studente privato, peraltro bravino secondo gli standard scolastici, mi ha chiesto “ma come, non c’è davvero nessun posto dove parlano latino oggi?”; ecco, questa è la tipica domanda da americano- e da israeliano, infatti sia americani che israeliani mi hanno detto di credere che gli antichi Romani parlassero italiano…).
Ma all’italiano in genere- e oserei direi per fortuna- il “dibattito da internet” colpisce ancora poco, anche se Facebook lo sta diffondendo sempre di più.
Però Facebook è un fenomeno più complesso dei forum e dei blog, inoltre la maggioranza delle relazioni sono ancora intra-nazionali, per cui mi pare che gli italiani continuino a viverlo in modo diverso dagli americani.
Nel nostro caso, una qualunque foto di famiglia distrutta vale, per l’italiano medio, mille volte più di tutti i “punti” retorici segnati (almeno crede lui…9 da chi ha scritto queste domande.
“Sì, sì, il tasso di cambio con lo yen… ma che cazzo stai a ddì??”
😉
eppure qualcosa nella ingenuità americana (di cui questa è una degenerazione) mi affascina
PS Socrate non sarà mai un cavallo ma convinci un italiano a pagare il biglietto se non c’è il controllore!
Per iomedesimo
“Perché ha smesso di scrivere di MO e dintorni, sig. Martinez?”
C’è qualcosa di sgradevolmente riconoscibile nell’autore di questa riga.
Qualcuno che compare qui solo per la propria monotematica ossessione, e che si nasconde dietro uno pseudonimo che non vuol dire nulla: lo pseudonimo non è – come nel caso di tanti che frequentano questo blog – un personaggio con una propria identità, ma solo qualcosa dietro cui nascondersi.
Comunque la domanda è in sé legittima, e la risposta è che non credo che abbia senso scrivere qualcosa senza passare molto tempo a documentarsi, cercando di dire qualcosa di originale.
Adesso, quel tempo mi manca, perché dedico tutto il tempo che posso al quartiere. Che non sarà molto grande, ma almeno so esattamente di cosa parlo.
Spunto:
in Oltrarno come viene vissuta / interpretata la faccenda di Gaza ?
Grazie per la gentile risposta, sig. Martinez
Saluti
Per Mirkhond
“Ho postato diversi link del linguista tedesco Max Wasmer, sugli influssi slavi in Rumeli, ma mi si dice che i commenti sono in attesa di moderazione!”
Il blog ha un programma antispam che blocca i commenti con molti link. Ho dovuto approvarlo apposta.
Grazie, e mi scuso per quei troppi link, inviati, nel vano 😉 tentativo di rispondere a Pino.
Comunque adesso so, che non ne devo mandare troppi….
Per Moi
Visto che ti interessa il Calcio Storico…
Sappi che l’attuale Presidente della Commissione Cultura del Quartiere 1 – cioè il Centro Storico della città di Leonardo/Michelangelo/Vasari/Galileo Galilei ecc. – è Mirko detto Dinamo, della razza dei Bianchi di Santo Spirito.
E’ stato eletto in una lista di “nardelliani”, non del PD. Ma siccome è prima di tutto un Bianco, importa poco: è dei nostri, insomma.
Scusate le mie domande pedanti, ma io di storia sono proprio ignorante.
Grazie quindi e, Mauricius, mi hai anche fatto ridere tanto 🙂
Mi è piaciuto questo:
“e ti interessi tanto dei negri, mi puoi dire perché non hanno stati? Eh? Visto che sono dei negri che devono tornare in riga nelle piantagioni?”
In realtà lo spirito del testo che avevo rilevato mi sembrava proprio puntare sul fatto che se io ho un “idea” di stato e nazione che reputo “migliore” e so come autoincensarmi allora ho maggiori diritti di chi si trova in condizioni diverse dalle mie.
E si “Non capiscono che l’andare alle origini è la cosa più stupida che si possa fare per difendere Israele” il punto mi sembra questo.
Tanto è vero che, a chi può interessare, ho raccolto un altro dibattito, non sul tema specifico, ma sull’argomento generale, che mi è capitato di leggere mi è sembrato interessante, mi interesserebbe il giudizio di Pino (sulle affermazioni dell’interlocutore ‘A’ che in realtà raccoglie sul finale anche quelle di un terzo intervenuto) se ha tempo di leggerlo
http://iniziodallafine.blogfree.net/?t=4928557
Il punto cruciale è che purtroppo non si sa come cazzarola si farà ad uscire da questa guerra e farla cessare.
C’ho dato solo un’occhiata velocissima
(pennica, poi se ho tempo lo rileggo)
ma credo che A dica cose abbastanza false sui criteri della cittadinanza israeliana (ribadisco, non sono quelli dell’ halakah) e in generale mi pare che entrambi facciano un sacco di confusione su ebrei/israeliani, con il risultato che il dibattito diventa un po’ paradossale, come la storia di quei due ciechi che discutevano di come era fatto un elefante…
Riletto:
A ha abbastanza ragione a criticare le origini “eurocentriche” di Israele e a rimarcare il fatto che avere un “mito delle origini” non equivale automaticamente a un diritto a uno Stato.
Però si spinge troppo oltre, dimostrando di non conoscere né la normativa israeliana in tema di cittadinanza (che non ha nulla a che fare con la halakah, di fatto i cittadini israeliani non arabi che non sono manco ebrei per la halakah credo si contino a centinaia di migliaia…) e neppure tanto la storia ebraica, trattando i vari gruppi ebraici (errore comune) come se fossero tante entità distinte (ma la colpa è di B che gli fornisce l’assist parlando di “etnie ebraiche diverse ma contigue”; cosa che nell’Ebraismo non ha semplicemente senso e che nessun ebreo ha mai pensato).
Poi è vero che moltissimi sono i discendenti di convertiti, o in parte di convertiti, ma la cosa, per l’Ebraismo, non ha appunto alcuna importanza.
Anche altre cose riportate nella categoria “ebraismo” credo meriterebbero una rilettura da parte di qualcuno più preparato di quello che le ha scritte.
Scelgo a caso l’argomento più “piccante”, “Masturbazione e sesso orale” 😉 e leggo che è riportato un tale che dice che visto nella Torah non si parla di masturbazione, proibirla è una trasgressione perché sarebbe “aggiungere un comandamento”;
è chiaro che non sa come funzioni la Mishnah, che in realtà ha finito appunto per “aggiungere” in un certo senso moltissimi precetti, “spiegando cosa c’è scritto” o “mettendo recinti per prudenza attorno alla Torah”;
inoltre non ha letto lo Shulchan Aruch, dove l’argomento viene trattato con larghezza di proibizioni 😉 e pruriginosità almeno pari a quella cattolica…
Infatti ho dei dubbi seri su quelli che le hanno scritte e su cosa hanno inteso “costruire” nel proporre certe interpretazioni.
Lo scopo precipuo è sostenere che “il cattolicesimo vi ha mentito sulla Bibbia” e voi ci odiate per via delle cose che il cattolicesimo vi ha detto sulla Bibbia, allora vi dimostriamo che in verità ne dice altre (non che non possa esserci del vero, ma con dei ma…).
La tesi è che la Torah è un libro criptato che possono decodificare solo gli ebrei che conoscono la lingua e come usare gli altri testi, perché contiene delle conoscenze, anche pre-diluviane, che svelate al resto del mondo metterebbero in pericolo l’esistenza stessa degli ebrei e il loro ruolo consegnato loro da D-o di guida dell’umanità (insomma è un po’ come dire che il Tanach sia quasi un testo tantrico).
La chiesa e l’islam avrebbero “rubato” agli ebrei il loro libro, ovviamente soprattutto la prima, diffondendone artatamente una interpretazione errata con espliciti intenti antisemiti, e quindi il cattolicesimo in particolare in tal modo è una diretta causa dell’antisemitismo e della shoah.
Più o meno lo spirito è questo.
Vi si accodano dei miticisti non ebrei per i quali Gesù è un mito costruito a tavolino, cui essi vi possono aggiungere facilmente che ciò sia stato per creare danno agli ebrei ed all’ebraismo (da cui viene l’affermazione che il vangelo è un testo antisemita, e gesù eventualmente un mamtzer (bastardo) perché nato probabilmente da un adulterio.
Io mi sono segnata sia cose interessanti, che cose che chiamo cose “boh”, cioè qualche discorso che mi ha lasciato perplessa.
Mi sembra un costrutto ideologico un po’ strano e quando vado a rimettere i pezzi insieme il puzzle non mi torna.
Insomma se metto insieme tutte le contraddizioni non se ne viene a capo.
Anche la frase del regolamento “L’impostazione di questo spazio di discussione è storico-critica e laica, non confessionale”, non capisco che cosa vorrebbe significare.
Come non capisco cosa significhi “Non è permesso criticare gli ebrei per i loro usi e costumi o per qualunque altra ragione. Come analogamente non è permesso fare commenti razzisti o discriminatori contro ogni popolo o nazione compreso lo Stato di Israel. Se poi di fatto vengono fatte critiche feroci contro qualunque cosa.
A uno che ha aperto un post sul genocidio dei rom nei campi, hanno risposto:
“Vi è qualche differenza: gli ebrei non rubano per vivere, non mandano mogli e bambini a mendicare e le loro donne non leggono la mano nè predicono il futuro.
Senza offesa…”
Sono state lasciate pubblicare vignette particolarmente offensive contro il cattolicesimo (compreso un Gesù con la testa di cane che ha offeso molti cristiani dialoganti che si sono allontanati), e vengono chiamati “seri studiosi” i deliri di un tale che di qualsiasi personaggio religioso, gesù, il profeta, mi ci hanno messo di mezzo anche il buddha 😀 sfodera teorie miticiste di inesistenza storica.
Alla fine, leggi, leggi, non è che sono venuta a capo di molto, delle tre quattro cose che volevo capì in buona sostanza non ho avuto grandi risposte.
Mò, dopo che ho rimarcato che il regolamento del forum richiede che non sia trattato l’argomento politico ma di fatto un moderatore lo tratta – cancellando spesso ogni obiezione conraria – e che quindi il discorso culturale laico su conoscenza dell’ebraismo, e discussione su islam e cristianesimo è solo una copertura, se stanno scatenando con trecentocinquantamila post e 3D sulla questione israelo palestinese (a conferma che la mia tesi era esatta), e partono insulti a gogo contro tutti quelli che non sono d’accordo, tipo “una crapa come la tua non la vorrebbero neanche i maiali” o “quello che dici evidenzia una psiche malata” e vai col tango.
Insomma, siamo al delirio più assoluto 😀
E’ diventato un po’ uno spettacolo, lo seguo che son curiosa di vedere come va a finire.
Nell’ultimo mese conto un ban (il mio ovviamente che conosco l’arte di farmi bannare) e sei utenti abituali in fase o di allontanamento o di ribellione.
Più che altro mi sembra un atteggiamento, a parte ingannevole, ma anche autolesionista:
se ti comporti così puoi non puoi lamentarti se la gente ti prende in antipatia.
Ah, per la serie “piccante” c’è un altro 3D interessante che parla di “ammucchiate” 🙂 … e non dico altro 😀
Insomma una roba un po’ youporn in salsa religioso-ebraica 😀
Porcelloni! 😀 😀 😀
” La tesi è che la Torah è un libro criptato che possono decodificare solo gli ebrei che conoscono la lingua e come usare gli altri testi”
allora tranquilla: questi tizi non la possono decodificare 😉
il resto delle cose che mi descrivi mi fanno pensare che in quel forum regni il delirio puro e semplice!
Sono i frutti malati della “moda” dell’ebraismo scoppiata una decina d’anni fa;
prima se qualcuno manifestava il desiderio di andare in sinagoga (specialmente se non ebreo 😉 ) era considerato un mezzo matto- come in efffetti probabilmente è 😉 – mentre adesso non mancano persone non ebree che frequentano le sinagoghe, e anche molti ebrei si sono riavvicinati alla religiosità “tradizionale”, trasformata però in senso nuovo da questi movimenti che sono un po’ l’equivalente dei movimenti evangelici nel cristianesimo, tipo i Lubavitcher.
Il risultato è un numero consistente di persone che… non ci sta a capire un cazzo!!
😉
e pontifica pure!!
Poi ci aggiungiamo (e in parte coincidono) gli esaltati per Israele perché è moderno, potente e c’ha i carri armati, tac, la frittata è fatta.
Sono convinto comunque che sia una moda di breve durata.
Sperem! 🙂
“Perché è moderno” …
http://www.youtube.com/watch?v=dPVMH773T2s
… argomento che dipende dai contesti in cui si dice.
😉
Però la pornotorah parte seconda non te la puoi perdere (salta tutto e leggi solo il grassetti con le evidenziazione delle parti in blue 😀 ) http://iniziodallafine.blogfree.net/?t=4612096
Secondo questo testo, da ciò che ho capito, altro che poligamia islamica: altre informazioni mi sono state date in privato per cui in sostanza oltre al matrimonio in senso stretto che fa della moglie “proprietà del marito” esistono diverse altre forme di unione permesse, ovviamente la poligamia, e a seguire il concubinato (poli anche quello).
Non s’è riuscito a capire poi come sia in effetti la legislazione attuale di Israele, penso molto distante da quella biblica orma, ma allora mi domando che senso abbia arrovellarsi il cervello su quello che si poteva fare e si faceva chissà in quali remoti tempi.
Un altro pezzo forte del forum, l’altro, l’ho trovato di recente, e suona così:
no, nell’ebraismo era proibito lapidare nel modo crudele in cui fanno i musulmani, con molte pietre rendendo lenta la morte, ma “per non far soffrire la vittima” si lapidava lanciando dall’alto una pietra sola nel centro del petto per avere una morte immediata, e solo dopo si poteva colpire con altre pietre se la giustiziata era ancora viva.
Beh sulla poligamia mi sembra che dicano meno castronate, anche se l’argomento è espresso sempre in modo un po’ sensazionalistico;
in pratica è vero quello che si dice, che la poligamia è proibita ufficialmente agli ashk. a partire dal 1000 circa, ai sefarditi (trattandosi della decisione individuale di un rabbino ashk.) teoricamente no, ma non la pratica nessuno.
E visto che non la pratica nessuno, e che l’uso ha valore di legge, è in pratica proibita per tutti.
Mi pare che si faccia un po’ di sensazionalismo anche sulle partiche sessuali proibite nella Torah: se erano proibite probabilmente qualcuno le faceva (sai che novità… ), d’altra parte il fatto che fossero proibite dimostra anche che il senso comune le riteneva obbrobriose.
Credo che a spulciare la legislazione di qualunque popolo si potrebbero trovare le stesse cose, all’incirca, fatti salvi ovviamente gli usi locali di qualche popolo “strano” 😉
Bisognerebbe, secondo me, quando si fa comunicazione telematica, avere l’accortezza di mettere delle specifiche.
Dal punto di vista antropologico può essere interessante, ma anche no, dato che non tutti hanno motivi per indagare il passato dal punto di vista sociologico e antropologico.
Quello che in realtà interessa è come stanno le cose oggi e quindi credo che in coda un bell’estratto del codice civile in materia di matrimonio e procreazione non ci starebbe male 😀
Ste cose, sinceramente, me le andrei a studiare per passione, per capire l’evoluzione, dopo aver studiato diritto internazionale contemporaneo.
Quando ci ripenso mi dico che, tornando a bomba, l’alternativa alla mia inclinazione naturale verso un’esistenza bohemienne, potrebbe essere questa, ma non credo che ce l’avrei mai fatta 🙂
Il mio sogno sarebbe quello di avere un team di giuristi che commentano tutti i miei post/archivio di argomento religioso, ponendovi in calce gli articoli di legge relativi 🙂
sempre luglio 1914
17/7/1914: la Westminster Gazette (Spender) pubblica un articolo calmo e obiettivo sulla crisi austro-serba; parla di diritto di Vienna ad una soddisfazione ma auspica che si eviti l’extrema ratio
17/7/1914, il cons-Amb tedesco principe Stolberg, da Vienna, scrive a Bethmann-Hollweg che la nota sarà rimessa ai serbi il pomeriggio del 23 luglio (anticipatamente… si contava che quando sarebbe stata nota a San Pietroburgo, Poincaré non fosse più in loco); sarà presentata a Franz Josef mercoledì 22 luglio, per l’approvazione definitiva; Berchtold sperava che la Serbia la respingesse
17/7/1914: Jagow scrive a Tschirschky chiedendogli notizie sui piani austriaci sulla Serbia; Hoyos aveva parlato di smembramento, Berchtold e Tisza l’avevano negato
17/7/1914: torna Szápáry (Amb asburgico) a San Pietroburgo, dal congedo
Habsburgicus
Nuova domandina per te, siempre sui Tedeschi.
A differenza che nel 1939-1945, nel 1914 la Germania possedeva un impero coloniale.
Anche se, nel 1916 era, mi pare, ridotto al solo Tanganika (nucleo della futura Tanzania), essendo tutto il resto okkupato dagli Inglesi e dai Giapponesi (allora membri dell’Intesa).
In questo differente scenario, tentativi di sbarchi e okkupazioni tedesche di teste di ponte sul continente americano, soglia di casa degli Usa inclusi, come i Caraibi, ce ne furono?
Tenendo conto della flotta tedesca annientata a Coronel, al largo del Cile alla fine del 1914, e del tardivo ma risolutivo ingresso Usa in guerra dal 6 aprile 1917?
Insomma lo scenario del film, Cancellate Washington! del 1990, ora mi ricordo come si chiama, e di cui ho accennato ieri, diretto da un regista italiano, Nello Rossetti, e girato a Cartagena in Colombia, ma ambientato nelle Bahamas Britanniche ai primi del 1945, insomma uno scenario come quello del film (bomba nucleare esclusa naturalmente), fu invece possibile nel 1914-18?
Ci furono davvero situazioni simili?
ciao!
che io sappia, no
“Beh, è pur vero, da chiunque discenda il tuo amico, che Slavi, Albanesi, Valacchi, Turchi non hanno inventato la metafisica, la logica formale, insomma, la razionalità occidentale (di cui lo scentismo moderno è la caricatura).”
Vedi, sono proprio questi i discorsi che non riesco ad accettare.
Perché infatti, è tipico da frustrati balcanici attaccarsi ossessivamente ed acriticamente ad un lontano ellenismo, tra l’altro molto idealizzato e mistificato, tipo Alessandro Magno e il rapporto quantomeno controverso della Macedonia, dell’Epiro e dell’Etolia antiche con ciò che si chiamava Ellade.
Mentre invece, prendere consapevolezza di ciò che si è PER DAVVERO, cioè in sostanza non affatto diversi dai vicini “bestie” e “barbari” di Bulgari, Albanesi, Turchi, o delle proprie minoranze valacche, evidentemente genera appunto quel complesso da frustrazione balcanatolica, che non ci farebbe sentire superiori ai nostri confinanti, il cui sangue è dentro le nostre vene ed è parte NOTEVOLE ed ESSENZIALE della nostra VERA storia ed identità!
I guasti del voltaire rumelico, Adamantios Korais da Smirne (1748-1833), che purtroppo, hanno diffuso il seme malefico del nazigiacobinismo risorgimentalista alla francese, coi SANGUINOSI DISASTRI che ha provocato nell’area balcanatolica moderna.
Ataturk stesso e il kemalismo, sono la conseguenza di QUESTA mentalità, Peucezio!
ciao!
No, però io non è che sto difendendo il nazionalismo greco ottocentesco (o novecentesco): come tutti i nazionalismo moderni, di matrice giacobina, illuminista, quando non razzista evoluzionista e biologizzante, non lo amo affatto.
Ma da noi nel sud Italia, che pure non è Grecia in senso geografico, è tipico dei vecchi eruditi locali rifarsi ai Greci e sentirsene in qualche modo i continuatori o gli eredi e questo da molto prima del razzismo ottocentesco, d’altronde tutto il Medioevo europeo, l’umanesimo e il rinascimento hanno fondato la loro cultura sulla ripresa della classicità e della romanità, insieme alla religione cristiana (che peraltro, fino a Lutero, era tutt’uno con la romanità: quando i popoli diventavano cristiani, imparavano il latino e si romanizzavano culturalmente).
Sui Greci poi resta la questione linguistica: indagare di chi siano figli etnicamente i Greci attuali è molto difficile, perché già il concetto di etnia, quando non ancorato su basi linguistiche, è molto sfuggente e in ogni caso, quando si entra nel biologico, si entra in un groviglio difficilmente districabile, perché sulle entità dei movimenti di uomini sappiamo davvero poco, anche perché le fonti storiche, che hanno scarsa attenzione all’esattezza statistica e demografica, ci riportano dati poco attendibili o quantomeno difficili da interpretare. Per contro il dato linguistico è incontrovertibile, e rende greci i greci, albanesi gli albanesi, turchi i turchi ecc.
Il che non significa che le questioni che poni tu circa l’immissione di elementi balcanici, slavi e turchi, sia irrilevante o non vada considerata. Però non arriverei da qui a negare la legittimità di un popolo che parla una lingua che discende direttamente da quella di 2.500 fa e che si trova nello stesso territorio, di considerarsi erede di quel popolo.
“Da noi è accaduto l’esatto opposto: l’unificazione della lingua scritta ha preceduto di mezzo millennio quella politica e non è stata imposta dall’alto”
Eric Cochrane, storico inglese dell’Italia nel Rinascimento, sosteneva che nel XVI secolo l’Italia, intesa come area culturale, si estendeva fino a Cipro, comprendendo il litorale Adriatico da Trieste a Cattaro, le Isole Jonie, Creta e mezzo Egeo, e appunto Cipro.
Ad occidente, ovviamente includeva la Corsica (anche se ho dei dubbi nel considerare la Sardegna come Italia, sia per la sua lingua e sia per la forte influenza catalana) e Malta.
Ma, appunto, si parla di un ‘area culturale che utilizzava il Fiorentino come lingua franca e dell’amministrazione e della letteratura (che si affiancava sempre più al Veneto, nei domini della Serenissima).
Sotto QUESTO aspetto, è giusto parlare di Italia!
ciao!
Insomma, dobbiamo creare un irredentismo italiano a Creta, Cipro, Mar Egeo in genere…
Perché no! 🙂
Anni fa, un sito neoirredentista italiano, rivendicava le Isole Jonie e Valona con l’isolotto di Saseno, come parti dell’Italia! 🙂
beh, le isole Ionie furono veneziane sino al 1797 (e Zante/Zacinto ci ha dato il Foscolo)
Saseno fu effettivamente italiana da c.a 1920 al 1943 (de iure, 1947)
Valona era un vecchio obiettivo del San Giuliano, dell’epoca bellica (I GM) e ci andammo vicini nel 1920..in seguito alla rivolta di Valona il governo cedette..e fu poi accusato di rinunciatarismo dalle destre 😀
dunque, non sono “rivendicazioni” del tutto campate in aria ”
per quanto riguarda Cipro, i Savoia portavano dal XVII secolo sino al 1861 il titolo di Re di Cipro (e di Gerusalemme)…
le monete del 1855, già in epoca post-statutaria, portano in latino la legenda Rex Sard Cyp Hier (di Sardegna, Cipro e Gerusalemme) e, dall’altra Dux Sab Gen March Mont (Duca di Savoia, di Genova, Marchese del Monferrato)..a loro volta gli atti pubblici, come il Trattato di Parigi (30/3/1856) portano la dicitura completa Noi, Vittorio Emanuele II, per grazia di Dio Re di Sardegna, Cipro e Gerusalemme (“per grazia di Dio”, in quell’epoca anticlericale è speso omessa nei documenti interni, ma giammai formalmente abolita..e don Margotti sarcasticamente nota che fa piacere che almeno a Parigi si siano ricordati della formula avita :D)…
questi titoli furono aboliti con la legge del marzo 1861 che conferì al Sovrano il titolo “per grazia di Dio e volontà della Nazione, Re d’Italia” cui si aggiunse “imperatore d’Etiopia, 1936-1943” e “Re d’Albania”, tipo Noi, Vittorio Emanuele III, per grazia di Dio e volontà della Nazione Re d’Italia e d’Albania, Imperatore d’Etiopia..Umberto II portò il nudo titolo di “Re d’Italia”, senza “grazia di Dio e volontà della Nazione” (forse le avrebbe riprese dopo il referendum, se la Monarchia avesse vinto..vale a dire se ci non ci fossero stati brogli :D)
Vittorio Emanuele II poté almeno mantenere nel 1861 il numerale…
ma nel 1878 Crispi (solo Ministro all’epoca ma influentissimo) pretese chwe Umberto si chiamasse “I”, eliminando gli Umberti sabaudi medievali, a partire dal mitico Umbeto Biancamano, figura leggendaria 😀
in Spagna, come è giusto, i Sovrani continuano la numerazione della Castiglia (e del Regno asturiano-leonese)..
ciò si vede non tanto dall’attuale Felipe VI (anche se Felipe I, 1504-1506, il Bello, fu solo Re di Castiglia) quanto da Alfonso XIII..infatti ci furono ben 11 Alfonsi asturiani (Alfonso I, 739-757), leonesi e poi castigliani (da ultimo Alfonso XI, morto nel 1350)
in Inghilterra invece si parte dal 1066–il povero Edoardo il Confessore (1042-1066) non ha numero Edoardo I (un valente Crociato) è quello del 1272-1307 !
in Francia, implicitamente, si partiva dai Carolingi: Louis I era Ludovico il Pio, Louis II era il successore di Carlo il Calvo (877-879), Louis III il suo successore (che regnò insieme a Carlomanno), Louis IV (936-954, Louis V (986-987) e il primo Louis capetingio (Louis VI, 1108-1137, le Gros)….Charles I era Carlo Magno, Charles II Carlo il Calvo, Charles III Carlo il Grosso, Charles IV il primo capetingio di tal nome (1322-1328) e ultimo capetingio diretto
I Capetingi ci sono tuttora, però! 😉
Nel ramo dei Borbone, regnanti solo in Spagna, con Filippo VI, che hai ricordato.
In Francia, c’è l’attuale pretendente Enrico VII (dal 1999), del ramo Borbone-Orleans, divenuto quello di Francia tout-court, dopo la morte del re titolare Enrico V, nel 1883.
Marc Bloch ritiene che i Capeto siano la dinastia più antica del Frangistan, discendendo dagli stessi Merovingi, quasi sicuramente da aristocratici franchi dell’VIII-IX secolo dopo Cristo, forse da un certo Lamberto di Hesbaye (665/685 c.-741 d.C.), e dal figlio Roberto I di Hesbaye noti come Robertingi, fino ad Ugo Capeto, re dei Franchi Occidentali/Francia nel 987-996 d.C.
Quanto al numerale regio
Anche da noi, nel 1816 Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia, assunse il titolo di I delle Due Sicilie (1759-1825), facendo l’errore di unificare i due regni, che erano uniti nella sua persona, ma con amministrazioni e diritto separati.
appoggio la mozione imperialista di Pino
Per quanto riguarda l’Italia del nord, con lo sfaldarsi dell’unità fattiva del regno d’Italia longobardo-carolingio, nei comuni e feudi, tra XI e XIV secolo, bisogna dire che tentativi di riunficarla ce ne furono, grazie ai Visconti di Milano (1311-1447).
I quali nel 1330-1360 riunificarono la maggioranza della “grande” Lombardia e alla morte di Gian Galeazzo Visconti, nel 1402 erano vicinissimi alla riunificazione dell’antica Longobardia maior.
Purtroppo le lotte di successione tra gli eredi di Giangaleazzo e l’alleanza fiorentino-veneziana, vanificarono questo grande sforzo visconteo, riducendo gradualmente la Lombardia ad una fascia di territorio intorno a Milano, tra XV e XVIII secolo!
Peccato, perché la Longobardia maior, avrebbe potuto ritrovare e saldare la sua unità “nazionale” già nel XV secolo!
IL grosso vantaggio soprattutto sarebbe stato se avesse assorbito lo stato sabaudo, per i danni che ci saremmo risparmiati dopo.
Un’unità d’Italia fatta dai lombardi sarebbe stata probabilmente molto meno peggio di quella piemontese, perché i Lombardi hanno una storia di pluralismo e di articolazioni intermedie molto più radicata e non sarebbero stati accentratori come i francesizzanti piemontesi.
Beh, un’unità del nord Italia a guida milanese sarebbe stata l’ideale.
E i Savoia invece ad occuparsi di riunificare la LORO patria, la Borgogna!
Da noi invece, andavano bene i confini tracciati da Ruggero II d’Altavilla (1113-1154, dal 1130 re di Sicilia e Puglia) nel 1150!
Mirkhond, come potrei non essere d’accordo!
unità del nord Italia a guida milanese …
Peccato che piaccia solo ai milanesi 😀
Pino,
peggio di com’è andata…
Vercelli infatti, fu città lombarda fino al 1426, quando la presero i Savoia.
Che fino agli inizi del XV secolo, e per certi versi almeno fino a Vittorio Amedeo II (1675-1730) erano davvero, molto ai margini dell’antica area dell’Italia longobardo-carolingia!
Però non arriverei da qui a negare la legittimità di un popolo che parla una lingua che discende direttamente da quella di 2.500 fa e che si trova nello stesso territorio, di considerarsi erede di quel popolo.
Su questo, credo che non siamo d’accordo, perché se è innegabile chi i Romei di oggi, siano anche discendenti dei Greci, e il Romaico continua la koinè attica, è però altrettanto vero che sono frutto di ABBONDANTI meticciamenti con Slavi e Albanesi, in altissima percentuale, e poi con Valacchi, popolazioni turche (peceneghi, uzi cumani, non solo ottomani e tatari), Armeni, Siri, Arabo-Maghrebini, franchi di varia origine e provenienza (Baschi della Navarra, Francesi, Borgognoni Catalani, Napoletani, Fiorentini, Genovesi), Veneziani, ecc. ecc.
Ecco per me QUESTA è la VERA RICCHEZZA da valorizzare se fossi un romeo, invece che andare dietro alle muffe di uno stantìo classicismo, peraltro molto frainteso, molto mitizzato e anche molto, molto, moolto MISTIFICATO!
Vedasi la questione del rapporto tra Macedonia, Epiro ed Etolia con l’Ellade, tirato in ballo ad capocchiam dai Romei moderni, dimenticando che i Greci guardavano a questi popoli con un certo snobismo, e considerandoli, nel migliore dei casi, greci a targhe alterne (per usare un’azzeccatissima espressione coniata da Pino).
E nonostante i Macedoni parlassero (almeno parzialmente) un linguaggio affine al greco, e gli Epiroti e gli Etoli fossero parzialmente ellenofoni.
” Ecco per me QUESTA è la VERA RICCHEZZA da valorizzare se fossi un romeo, invece che andare dietro alle muffe di uno stantìo classicismo, peraltro molto frainteso, molto mitizzato e anche molto, molto, moolto MISTIFICATO”
Hai pienamente ragione, però devi tener presente che il classicismo è tirato in ballo dai greci attuali in realtà molto poco, e quasi solo per motivi politici… o turistici 😉
Naturalmente a vedere filmetti americani tipo Il mio grosso grasso etc. , erelativo seguito, si direbbe che i greci non pensino ad altro, ma si tratta appunto di una roba turistica, pensata per gli americani, e realizzata da greci-americani, che sono più o meno come gli italo-americani…
😉
Mentre passavo in libreria ho visto un volumone a fumetti, intitolato credo Rembetiko, e opera sempre di un anglossasone, mi pare, ma molto più azzeccata nel descrivere la vera cultura popolare greca, almeno nella sua parte urbana.
Una cultura… balcanica, mediterranea, cristiana ortodossa, peccatrice e un po’ turca.
Un’altar cosa che credo tu sappia, è che a me dell’epoca greca antica piace proprio ciò che è anticlassico 😀
le superstizioni, le cose di magia, le parole popolari, gli scrittori che descrivono la vita povbera dei pescatori o dei contadini, o la vita di espedienti nelle prime grande metropoli…
“Una cultura… balcanica, mediterranea, cristiana ortodossa, peccatrice e un po’ turca.”
dimenticavo: sgarrupata, a tratti violenta e tragica anche nell’allegria, un po’ mistica. Russia+Turchia e un cucchiaino di Napoli.
A me piace l’aspetto della Creta di Zorba il “Greco”, film del 1965.
Con l’abbigliamento in stile ottomano degli abitanti delle campagne!
E ancora 50 anni fa!
“«Ascolta: un giorno, in un paesello, vidi un vecchio di novanta anni che lavorava a piantare un mandorlo.
‘Ma come, nonno!’ esclamai, ‘Pianti un mandorlo?’
Ed egli, curvo come era, si volse a guardarmi:
‘Figlio mio, io vivo come se non dovessi mai morire!’ dichiarò tranquillo.
‘Io, invece’, gli risposi:
‘tiro avanti come se dovessi morire da un momento all’altro!’
Chi di noi due aveva ragione, padrone?»
Mi guardò un attimo con aria trionfante e soggiunse:
«Ecco che ti ho colto!»
Tacqui.
Due sentieri ugualmente ripidi e perigliosi possono condurre alla stessa vetta.
Fra l’agire come se la morte non esistesse e il pensare ad essa senza tregua, non vi è alcuna differenza”
(da “Zorba il greco” di Nikos Kazantzakis)
Io amo questo momento del film 🙂
http://www.youtube.com/watch?v=4UV6HVMRmdk
Ma infatti! Io preferireri film e romanzi scritti e diretti da romei, ambientati in epoca bizantina e ottomana, e perché no, persino sotto la francocrazia.
In quest’ultimo caso, magari mostrandone anche le contraddizioni della natura coloniale tra integrazioni e insofferenze.
A me piacerebbe ad esempio, scrivere una storia ambientata in una Candia d’aspetto mediorientale (influenzato dal film francese L’Indomabile Angelica del 1967, ambientato anche nella Candia primo-ottomana intorno al 1670, ma girato credo in Tunisia o in Marocco!) o nel Ducato do Atene del 1205-1456!
Poi, però mi hai detto che a Creta sono tutti o quasi chiari d’aspetto, e la cosa mi si è un po’ raffreddata…. 😉
Perchèa Creta ci sono dei biondi? suvvia, ti si è raffredata per così poco? ci sono dei biondoni anche a Palermo e a Bari, su! 🙂
E poi io quell’Angelica lì me la ricordo bionda… (ma potrei sbagliare)
ciao!!
Nel film, Angelica (Michele Mercier), viene condotta schiava in una Candia da poco conquistata dagli Ottomani, ma già di aspetto mediorientale, e che eccita molto la mia fantasia. 😉
Però, gurdando meglio le scene del film, credo che sia stato girato in Tunisia o in Marocco (il film è del 1967).
Non è Angelica ad attrarmi, quanto appunto quello scenario cretese ottomano! 😉
“Perchè a Creta ci sono dei biondi?”
Così almeno mi è sembrato di capire da un tuo commento sull’argomento.
Io me li immaginavo tutti, un po’ simili ai Turchi d’Anatolia o agli Egiziani di Alessandria! 🙂
A me piacciono come la bruna con la maglietta azzurra di questo video:
http://youtu.be/alDdt1GANco
Pino
Da come parlano, riesci a capire di che zona della Rumeli, sono?
““Perchè a Creta ci sono dei biondi?”
Così almeno mi è sembrato di capire da un tuo commento sull’argomento.”
Scusami, la mia domanda espressa in forma meno colloquiale sarebbe:
“Ti sei raffredato solo perché a Creta ci sono dei biondi?”
😉
confermo che ci sono, in effetti!
“Da come parlano, riesci a capire di che zona della Rumeli, sono?”
No, purtroppo, non sono così esperto, riconosco appena, quando mi capita di sentirla, una caratteristica del greco di Creta (la tendenza alla palatalizzazione e a pronunciare le la n+i come “gn” ), questi per quello che ne so potrebbero essere di ovunque..
“A me piacciono come la bruna con la maglietta azzurra di questo video”
carina 🙂 anche se pensavo che le volevi un po’ più coperte 😉
@Mirk
I tuoi gusti sono approvati 😉
Ma sembra una tipa molto di carattere … due caratteri forti insime non so se li vedrei bene 🙂
“A me piacerebbe ad esempio, scrivere una storia ambientata in una Candia d’aspetto mediorientale”
E dovresti scriverla allora!
Mirkhond,
ma io non è che negassi questi apporti di per sé, dico solo che l’aspetto linguistico è verificabile, quello entico-razziale molto meno.
Poi, circa la vera ricchezza, è vero che ogni popolo del mondo ha una sua cultura e in quanto tale è portatore di una sua ricchezza. Ma ci sono delle specie di miracoli che avvengono in luoghi circoscritti una volta ogni tot millenni.
Per cui il mio relativismo fa sì che io non disprezzi il pastore albanese o turco, per il fatto che l’uomo greco ha inventato la filosofia e lui no. Però da qui a mettere tutto sullo stesso piano…
E delle differenze me ne rendo conto anche solo stando nell’Italia settentrionale, che pure è stata romanizzata più di duemila anni fa, ha avuto Virgilio, ha partecipato al Rinascimento e a tutto il resto, eppure c’è ancora un’enorme differenza fra un milanese e un napoletano e si vede che il napoletano è discendente di gente che è stata al centro della civiltà e del pensiero, mentre il milanese di gente che abitava villaggi in mezzo a lande barbariche. Quindi figurati se posso mettere sullo stesso piano i pastori nomadi delle steppe di stirpe turca con Parmenide, Platone e Aristotele.
La ricchezza al mondo c’è dappetutto, in ogni popolo e potenzialmente in ogni uomo, ma poi c’è ricchezza e ricchezza e se sono un miliardario non vado a chiedere soldi a un mendicante.
Non ci spieghiamo Peucezio!
I Romei di oggi sono dei MESTIZOS, molto più AFFINI ai loro vicini di casa balcanatolici, rispetto ai filosofi e ai sofisti di 2000 e più anni fa.
Negli anni 1821-1828, al tempo della rivolta romaica antiottomana, sorse il movimento dei “filelleni”, giovani rampolli di nobili e ricche famiglie franche, che andavano a combattere in Morea, sulle Isole Egee e nella Rumeli meridionale in genere, attratti proprio dalle cose che hai menzionato.
E cioè dai ricordi degli studi classici di cui erano imbevuti.
E alcuni morirono anche da EROI, come l’inglese Byron a Missolungi nel 1826 (e vestito come un romeo; una sorta di Lawrence d’Arabia antelitteram), o il piemontese Santorre di Santarosa, caduto nell’isola di Sfacteria nel 1825.
Questi filelleni, imbevuti dell’Ellade classicista, certamente non avevano interesse per la Chiesa Ortodossa, per la civiltà bizantina e per ciò che i Romei ERANO REALMENTE!
E lo dimostrano le parole di uno di loro, il quale trovandosi in Megalovlachia (l’antica Tessaglia), lodando le gesta di un kapetanios a capo di un’armatolìa locale, gli disse che gli ricordava Achille.
Alché il kapetanios, forse un oriundo valacco o albanese ortodosso, gli rispose bruscamente:
– E chi è questo Achille? Quanti fucili possiede?-
Tempo fa con mia sorella ci vedemmo il celebre film Zorba il “Greco” con Anthony Quinn, e girato nelle Creta del 1965.
Mia sorella vedendo quei contadini vestiti all’ottomana disse:
-Sembrano dei Turchi!
E ancora vedendo un film rumelico, Ta Chronia tis Thiellas, Il Tempo delle Tempeste del 1984, e ambientato nel 1949, durante la fine della violentissima guerra civile romea, iniziata durante l’occupazione italo-tedesca della Rumeli nel 1942-43, vedendo anche qui volti e abbigliamenti di contadini dell’area a cavaliere del Pindo, mia sorella disse che a lei sembravano degli SLAVI!
Chiudo con le parole di uno storico inglese, Fischer, mi sembra il quale parlando degli insorti romei del 1821 li definiva (cito a memoria:
“Rozzi e illetterati, DISCESI IN MASSIMA PARTE DA SLAVI E ALBANESI IMMIGRATI. Parlano il romaico, ma se gli parli in Greco antico, è come se gli parlassi in CINESE!”
Beh questa è la tipica sparata da inglese ottocentesco, però 😉
“non sono tutti belli biondi mezzi nudi e non capiscono quando gli cito Omero con la pronuncia oxfordiana = non devono essere greci!!”
😉
Ho capito la tua tesi e ritengo sia plausibile, ma poco dimostrabile.
Il punto è che non possiamo misurare l’entità numerica degli apporti allogeni e che quasi sempre le fonti tendono a sovrastimare i movimenti di uomini, perché fanno molta più impressione della gente che rimane tranquilla a casa sua per i fatti suoi.
Ma tra l’altro fammi capire una cosa: ma i discendenti dei greci classici dove sarebbero andati a finire? Per diventare minoranza, come percentuale di sangue, nella terra dove abitavano, dovrebbero avere avuto o un tracollo demografico, oppure la popolazione dell’area dovrebbe essere cresciuta esponenzialmente, ospitando masse di allogeni di numero superiore agli autoctoni, ma il territorio quello era e non parliamo dell’epoca attuale, in cui da un territorio si riescono a ricavare risorse tali da sfamare dieci volta la gente che si riusciva a sostentare in epoca preindustriale.
Io continuo ad avere la forte impressione che quest’idea della storia come trasformazione continua, cambiamenti e spostamenti di masse di popolazione ecc. ecc. sia il risultato della distorsione di prospettiva dovuta al fatto che la storia studia i grandi eventi, non la quotidianità, e vede le cose da lontano, quindi solo quelle più appariscenti, non il dettaglio.
Ma sono molto propenso a credere che la maggior parte della gente, nei secoli e millenni passati, vivesse in modo estremamente statico e che in fondo le cose cambiassero molto poco e molto lentamente.
Tra l’altro tu fai molto riferimento, giustamente, alla contrapposizione fra Grecia classica pagana e “Rumeli” cristiana, e in effetti si tratta di una cesura fondamentale. Ma siamo sicuri poi che la religiosità popolare sia cambiata davvero? E che non vivesse una forma di cultualità per certi versi preolimpica, rimasta non molto mutata, dietro le forme esteriori del cristianesimo ufficiale, ancora fino a poco tempo fa?
Ho postato un filmato su un ciclo di conferenze tenutesi in Calabria, a Seminara lo scorso anno.
Lo so che è un chiummone che dura parecchio.
Ma in realtà è un collage di diversi interventi relativi all’Ortodossia bizantina in Calabria e Sicilia.
E alcuni degli studiosi, tra cui un monaco ortodosso che vive da eremita sulle montagne ad ovest di Messina (l’ho scoperto adesso, mentre me lo stavo guardando), fa delle interessanti riflessioni, proprio in proposito di ciò che dite tu e Pino.
Comunque, il meticciamento c’è sempre stato, perché masse di gente si sono sempre mosse spinte dal bisogno e dalla necessità, o dalle razzie e deportazioni.
Capisco che in un discorso “continuista” ciò puo’ turbare tale visione.
Però tutti noi siamo frutto di tali meticciamenti.
Inoltre, non mi sembra di aver detto che i Greci scomparvero.
Solo che,divenuti romani e cristiani ortodossi, di lingua romaica, si sono abbondamente mescolati con chi è giunto dopo.
Alcuni in maniera massiccia, altri di meno perché gli “allogeni” magari erano solo singoli individui o piccoli gruppi di mercanti e/o militari.
Non capisco perché tutto questo possa creare scandalo!
Forse perché i CONTINUI sbarchi di extracomunitari, spaventano le nostre “certezze” identitarie?
Ma le identità se hanno elementi di staticità, ne hanno altrettanti che sono frutto di meticciamenti, di apporti esterni, a volte pacifici, a volte no!
Ecco perché io non mi inginocchio davanti al classicismo idolatra e idolatrato da tanti, TROPPI cristiani.
Mentre Cristo E’ SUPERIORE a tutte queste cose, perché DIO!
La storia è conplessa, e ciò che siamo è frutto di apporti differenti.
Poi si puo’ rifiutarlo in base a principi di presunte “purezze” etno-razziali.
Ma che si rivelano mistificazioni!
Comunque ho postato il testo del linguista Tedesco Max Vasmer, del 1941, Die Slawen in Griechenland, che dati toponomastici alla mano, dimostra la massiccia presenza slava come componente del moderno ethnos romeo!
Capisco che la cosa urti i continuisti di là e di qua.
Però Vasmer è un tuo collega.
E credo che la sua competenza linguistica non possa andare snobbata solo perché dice cose che possono cozzare con la teoria del continuismo etnico millenario, senza scosse e apporti esterni!
Mi’, per questo ti facevo l’esempio dei Longobardi:
se un ricercatore motivato (magari… da poca simpatia per gli italiani moderni 😉 ) si mettesse a fare un elenco dei toponimi germanici nell’Italia di oggi, andando a sfruculiare 😉 tutti i paesini, le frazioni, le colline…
ne uscirebbe che abitiamo nel Gotaland e siano germanici al 100%
guarda, trovato questo in due secondi di googlata, e solo per la provincia di Pistoia!
http://kenoms3.altervista.org/altorenotoscano3/longobardismi3.htm
tra l’altro i longobardi e i goti hanno lasciato molti più prestiti nella lingua italiana di quanti gli slavi ne abbiano lasciati in greco: io perlomeno non ne conosco nessuno, mentre ne conosco di turchi e di veneziani/genovesi…
naturalmente i nomi di località cambiano, per motivi anche abbastanza comprensibili (chi si ricorda come si chiama qualla frazione di due case a un crocicchio? al tempo di Silla manco esisteva, al tempo di Augusto c’era una casa sola, al tempo di Diocleziano tre case e ha un nome, al tempo di Romolo Augustolo una casa sola e nessuno si ricorda il nome, al tempo di Carlo Magno ha un nome nuovo di zecca… semplifico 😉 ma la meccanica non credo sia molto diversa)
però immaginarsi un completo e totale cambiamento di popolazione in Grecia, come in Italia, non è proprio realistico.
Peraltro, anche visivamente e spannometricamente: i serbi e gli juogslavi in genere hanno i soliti tipi fisici europei-mediterranei, in particolare il tipo dinarico è proprio caratteristico di lì, però qualcuno con la “faccia da slavo”, che potrebbe essere polacco o russo, ogni tanto c’è;
forse ce ne sono ancora di più, paradossalmente, in Romania, che per tante cose sembra un paese slavo;
ma in Grecia mica poi tanti, anzi, direi che di gente che sembra polacca o russa non ne ho conosciuta mai…
Guarda, persino nella regione che uno si aspetterebbe “meno germanica di tuttte” 😉
“COMUNICAZIONI PRESENTATE
– ‘Toponomastica germanica in Calabria’, II corso di specializzazione in Filologia Germanica, LUMSA , Roma (25-29 settembre 1995).
– ‘Antroponimi di origine germanica nella provincia di Cosenza’, Università degli Studi della Calabria, Cosenza (23 maggio 2000) [… ] ATTIVITÁ DI RICERCA
– ‘Termini longobardi nel Manoscritto di Domenico Martire: Il toponimo fara in Calabria’, Borsa di Studio Regionale (1997/98)
– ‘Onomastica germanica a Cosenza (spoglio delle carte dei secc. XII-XIV)’, Borsa di Studio del Comune di Cosenza (1998-99”
http://www2.lingue.unibo.it/dottorati/traduzione/CV/BULOTTA.htm
😉
insomma, ripeto, va benissimo la toponomastica e be vengano, a fiumi, le ricerche storiche…
ma non mettiamoci a leggere la geografia sulla base del libro di storia, peggio, di una pagina siola del medesimo 😉
“Ma da noi nel sud Italia, che pure non è Grecia in senso geografico, è tipico dei vecchi eruditi locali rifarsi ai Greci e sentirsene in qualche modo i continuatori o gli eredi e questo da molto prima del razzismo ottocentesco”
I nostri vecchi eruditi ignoravano però, il rapporto quantomeno contrastato tra i magnogreci e le contigue popolazioni non greche.
Rapporti contrastati che, avrebbero favorito proprio la conquista romana del IV-III secolo a.C.!
ciao!
Certamente. O lo sapevano e facevano finta di ignorarlo.
Ma esistono anche identità ideali, affinità spirituali, valori culturali di riferimento indipendentemente dalle discendenze di sangue.
E inoltre la guerra spesso è stata un fattore di amalgama e trasmissione culturale più dell’amicizia e della pace, infatti è innegabile che anche le popolazioni locali più ostili ai greci ne abbiano subito l’influenza culturale in modo profondissimo.
A proposito di questa discussione sui greci, a volte ho l’impressione che tu stia dando un’importanza un po’ eccessiva al dato biologico, di discendenza di sangue. E’ molto importante, ma c’è anche il dato culturale. E inoltre c’è il genius loci, il territorio, che ti plasma e ti influenza.
E infine, c’è molto artificio nelle identità contemporanee, e il nazionalismo greco non fa certo eccezione, te ne do pienamente atto. Però la cultura è anche un fenomeno carsico, che riemerge a distanza di secoli, inoltre ogni popolo ha bisogno delle sue mitologie: noi sappiamo benissimo che i Romani non discendevano da Enea e dai Troiani, ma una simile consapevolezza sarebbe stata destrutturante per un romano antico, per il quale quella leggenda era costitutiva della sua stessa identità e della sua costruzione del passato, così come lui lo intendeva e lo percepiva: in effetti il passato non è solo quello reale e oggettivo (su cui in fondo sappiamo pochissimo, perché ciò che ignoriamo è infinitamente di più di ciò che riusciamo a ricostruire), è anche una costruzione mentale, una proiezione all’indietro di ciò che siamo, dei nostri miti e dei nostri bisogni emotivi e ideali. Il mito appunto, che è l’ipostatizzazione di tali bisogni, si può anche disprezzare (secondo me a torto), ma non ignorare.
Bisognerebbe inginocchiarsi davanti Dio.
Non alle favole inventate dagli uomini per darsi un blasone.
Spesso pure pataccaro!
davanti a Dio
Sì, vabbè… Secondo gli scientisti e i materialisti anche Dio è un’invenzione umana.
Il fatto è che i concetti di mito e di superstizione sono concetti che puzzano di razionalismo e il cristianesimo è intriso di razionalismo e di antisacralità fin dalle origini.
Mi spiace dirlo, ma l’illuminismo ne è la conseguenza naturale, l’inevitabile passo successivo, stringi stringi la mentalità è la stessa: desacralizzare il mondo, decostruire i miti, rinnegare la storia e il passato come luogo di oscurità e superstizione.
Dopo una simile furia iconoclasta, che travolge anche chi l’ha cominciata, ciò che rimane è il deserto, il nulla. E infatti a questo siamo.
E comunque, se fosse come tu dici, chi se ne frega dei balcanici, degli apporti turchi, albanesi, slavi, della storia, della cultura, dei popoli…? Conta solo l’essere cristiani. E nemmeno cattolici, ortodossi o protestanti: il telepredicatore americano è identico a noi, perché il resto sono differenze culturali, esteriori, di rito, riguardano la storia, la tradizione, mentre il dio è unico e tutto ciò che tu ami, di cui studi i dettagli più minuti, in questa logica è irrilevante e quasi feticistico.
Non ti rendi conto di quanto questo monoteismo integrale cui spesso indulgi (e che non è cattolico, perché il monoteismo cattolico è mediato, non è semplificatore, infatti ha assimilato moltissimo della classicità, anzi, sarebbe impensabile senza la filosofia greca, il diritto romano, non parliamo dell’arte ecc.) è per sua natura distruttore di tutto ciò che è nobile e bello e in fondo è la matrice prima della tua sofferenza, perché in questa reductio ad unum, in questa semplificazione anticulturale e antistorica c’è la radice dell’ignoranza, della volgarità e del consumismo attuali, che escludono le persone sensibili e colte come te.
Il tuo disprezzo per gli eruditi meridionali che amano la Grecia, in nome di una sorta di astratto fondamentalismo abramitico ti colloca dalla parte di gente cui tu per primo ti senti del tutto estraneo e ti pone in conflitto proprio con quel tipo di umanità, gli umanisti meridionali, con cui più avresti da scambiare, per il suo innato garbo, la sua curiosità culturale, la sua piacevolezza espressiva, il suo rifuito per il pragmatismo prosaico e squallido della società contemporanea.
E se tu vivessi nel nord ti renderesti conto di ciò di cui parlo, cioè del fatto di avere a che fare con persone o incapaci di sollevarsi di un millimetro dalle esigenze pratiche più triviali o, che quando tentano di farlo, lo fanno in modo così maldestro, rozzo e triviale, che è meglio quando rimangono ancorate al pratico e le radici magnogreche più o meno reali e mitizzate dei vecchi meridionali istruiti ti parrebbero il paradiso in terra.
Per questo, scusami, ma non riesco a non provare un certo amichevole fastidio quando faccio un ragionamento articolato e tu rispondi tirando in ballo Dio e il fatto che tutto il resto non conta niente, perché sarebbe come se, in risposta alle lenzuolate interessantissime che scrivi spesso tu, uno rispondesse: ma chi se ne frega, quello che conta è l’unico Dio e la sua dottrina, il resto sono accidenti storici irrilevanti.
Per te, credere in Dio porta automaticamente al protestantesimo.
Che invece, esplose anche come reazione a tanto filopaganesimo delle elites ecclesiastiche dell’umanesimo e del rinascimento.
Elites ecclesiastiche cattoliche, ovviamente.
Mirkhond,
non credere in Dio.
Credere in Dio abolendo le mediazioni e relegando tutto il resto nella superstizione, che è ben altra cosa.
Le vecchiette che adorano i santi e le madonne in Dio ci credono eccome. E i teologi tomisti, che arrivano a Dio attraverso l’aristotelismo pure.
Se credere in Dio significa fare come le vecchiette e i teologi tomisti, allora credo in Dio quanto te.
Se significa credere in un Dio astratto, puro, nudo e crudo, cui si attinge direttamente e intorno a cui c’è il nulla assoluto, non è il Dio in cui credo.
Per Peucezio e Pino dalla Calabria bizantina (Seminara prov. di Reggio Calabria) :
http://youtu.be/Lsw5TK8hK_w
Sempre da Seminara:
http://fosilaron.tumblr.com/post/58790009938/dopo-11-secoli-un-vescovo-greco-alla-festa-patronale
Seminara, che con la vicina Galatro furono la patria di uno dei più importanti igumeni, teologi ortodosso, poi cattolico, Varlaam (1290-1348), al secolo Bernardo Massari.
“carina 🙂 anche se pensavo che le volevi un po’ più coperte ;)”
E pensi bene.Però se è bella, è bella! Ai miei occhi… 😉
A me piacciono vestite così:
http://blog.ricksteves.com/wp-content/uploads/2013/04/trish-dsc01485.jpg
E così :
http://www.cnewa.org/blog-images/2012-8/pickett20111_23L.jpg
Almeno su una devi sospendere il giudizio …
Non ho capito
Hint più sotto … comunque: come fai a dire se è bella una che appare sottoforma di lenzuolone ambulante nero ? 😉
Ma io mi riferivo alle due ragazze in alto.
Guarda meglio la foto! 🙂
Ma sembra una tipa molto di carattere … due caratteri forti insime non so se li vedrei bene 🙂
Mi riferivo solo all’aspetto, infatti! 🙂
Stando a mio padre buonanima, l’unica in grado di sopportarmi puo’ essere solo come lei: 😉
http://www.ortodoxia.it/Monastero%20di%20Seminara/monaca%20Stefania%2002.jpg
Oppure come, lei (al minuto 1:18):
http://youtu.be/cc4UdjLiUsE
“Ti sei raffredato solo perché a Creta ci sono dei biondi?”
😉
confermo che ci sono, in effetti!
Beh, in effetti…sì…la cosa mi ha un po’ raffreddato!
Il mio primo racconto, scritto a 11 anni, come componimento scolastico, si svolgeva proprio a Creta, con protagonisti Paperone, Paperino e Qui, Quo e Qua.
In una Creta, dove i paperi andavano a caccia proprio di un tesoro di pirati musulmani!
Ora, la Creta del mio immaginario è solare, luminosa, mediteranea, mediorientale e porta del Vicino Oriente e dell’Egitto!
Ma se sono prevalentemente biondi, soprattutto le donne, non mi ci ritrovo più con le ambientazioni bizantino-arabo-maghrebine-ottomane che avevo in mente! 😉
A maggior ragione per il Ducato di Atene e l’Eubea veneziana.
Ecco perché guardando la splendida bruna romea dalle fattezze molto maghrebine e mediorientali, ti ho chiesto di dove potesse essere…
Giusto per avere un’indicazione con cui orientarmi… 😉
ciao!
(la tendenza alla palatalizzazione e a pronunciare le la n+i come “gn” )
Questo è un dato interessante, perché accomuna questo demotico romeo, a molte parlate dell’Italia, compreso il Fiorentino trecentesco (es. Cluny/Clignì nel Boccaccio).
Non è che Imperio, sbaraglio per sbaraglio, ci ha azzeccato anche stavolta, sia pure in maniera confusa, su una presunta radice linguistica comune PREindoeuropea tra la Creta minoica e l’Italia?
La tendenza a palatalizzare la nasale seguita da jod è un dato universale, di natura banalmente articolatoria: credo che non esista idioma al mondo che, alla lunga, se non ci sono elementi frenanti (tradizione scritta consolidata ecc.), mantenga n avanti j senza palatalizzarla.
Pino
Questa chicca ti era nota?
http://palaestinafelix.blogspot.it/2014/07/provocatrice-ebrea-aggredisce-donna.html
Non ne sapevo niente!
Stranamente NON parla dello “Spettacolo”di Sderot …
Comunque, per essere un AntiSionista di Oggi … ricicla non pochi cliché da AntiSemita di Ieri.
… O sbalio, Pino ?
Non puo’ essere antisemita se E’ SEMITA.
Almeno da quel che ho capito, è palestinese!
Come nessuno può essere AntiItaliano Se Italiano ? 😉
PS
Voler svuotare di significato AntiEbraico l’ AntiSemitismo perché “Semiti” lo sono o lo sarebbero (anche o “di più”) altri Levantini del Deserto … ha “reso”.
Diciamo che riporta anche una versione dei fatti più anodina e senza la coloritura dei suoi commenti:
http://forward.com/articles/202201/jewish-doctor-in-jetblue-drama-ousted-for-launchin/
insomma, una scema esaltata si è messa a inveire contro una passeggera palestinese, il “personale viaggiante” le ha fatto presente di smetterla, lei si è incazzata ancora di più e ha fatto la scena del matto (“potrebbe avere una bombaaa!”) allora ha decisamente rotto troppo il cazzo ed è stata accompagnata all’uscita (verosimilmente prima del decollo 😉 ) e ha tirato fuori la solita carta del razzismo (perché lei, invece, non lo era… 😉 )
non è ‘sto incidentone, però in effetti è inquietante la mentalità (lasciatemelo dire, perché già lo dissi, nonostante le proteste di Francesco: tipicamente americana) per cui “mi sento in diritto di dirti la prima cosa che mi passa per la testa, insulti compresi, perché questo è un paese liberoooo”
oltre ovviamente al razzismo feroce e ottuso della scema in questione.
beh, però in America se la prima cosa che mi passa per la testa è un insulto razzista o un’accusa ad minchiam poi sono cazzi acidissimi
alla mia libertà di parola corrisponde la responsabilità, non l’italiano ritrattare e negare anche di fronte alle registrazioni
o li sto idealizzando troppo?
🙂
No, secondo me dici bene, diciamo che il sistema di convivenza si basa su regole diverse, ecco.
🙂
Su Khazari però il dottor Kahani non ha proprio tutti i torti… 😉
Hint su quale “sospensione di giudizio” sulla bellezza femminile …
Bikini vs Niqab: Do Both Control Women?
http://www.youtube.com/watch?v=Hdb_KDG0CH8
http://blog.ricksteves.com/wp-content/uploads/2013/04/trish-dsc01485.jpg
Quella in “total black” o come si dice dev’esser la madre con due figlie in età da marito e un “cinnazzo” (“adolescente”,trad.) maschio vestito “alla Frangistana” … senza zuccotto all’uncinetto, né megacamicione … né barba posticcia 😉
Guarda anche le altre foto di velate che ho postato.
Tipo quella del villaggio copto dell’Alto Egitto.
Le monache…vabbè…era una battuta!;)
E comunque le ragazze NON portano il niqab, eh!
Però sulla combo hijab + jeans la Donna Prassede di Baraka * avrebbe senz’altro da ridire !
http://lamadrasadibaraka.wordpress.com/ * [rif.]
Per esempio, in Egitto, vanno vestite anche come lei:
http://i1.wp.com/www.dailynewsegypt.com/beta/wp-content/uploads/2013/09/1-5_1-ATR_6538.jpg
hijab + jeans
http://youtu.be/qmVDdfeXyXg
(minuti 2:38 – 2:40)
D’altronde, anche Barbara Aisha Farina* definì prima (!) del Boldrinismo le Frangistane NoVelo (generico) come “Donna Prassede” [cit.] …
*
Pare che fosse una discotecara da trip sintetici e ninfomane Meneghina cambiata radicalmente dopo “aver abbracciato l’ Islam” … ma son voci. 😉
Aisha Farina, nel 2001, quando viveva ancora a Carmagnola, in un’intervista a Michele Santoro, disse che da ragazza aveva portato la minigonna anche lei!
Ovviamente prima di convertirsi all’Islam.
Divenne famosa da Vespa nel 2006 opponendosi dialetticamente a Khaled Fouad Allam …
Nell’intervista a Santoro sovracitata, scandalizzò Carlo Giovanardi, che la definì “la signora in nero” o qualcosa del genere!
Comunque era una donna molto combattiva, ed ha seguito il marito in Senegal!
E ciò le fa onore, per una milanese abituata magari a maggiori comodità!
Marito che anagraficamente potrebbe essere suo padre … o sbaglio ?
Va be’: “Age Gap” minore rispetto a Ruby & Silvio (che però NON sono sposati) … ma comunque c’è, no ?
Ecco … “Age Gap” tipo Silvio e la Pascale, no ?
Cos’è il boldrinismo/Donna Prassede?
Ti prego, che non siamo in un rebus della settimana enigmistica, eh! 😉
Ciò che mediante WuWei è il miglior Jihad ;)…
Chi è WuWei?
No “chi” .. “che” 😉
Caso mai te lo spiego dopo.
Per PinoMamet
“Direi che l’italiano in media non è fatto per bersi questo tipo di retorica.
Se ne berrà dell’altra, sicuramente, anche a tonnellate se ti fa piacere.”
Sono d’accordo.
La retorica americana è secca e basata su una forma di logica:
– “Tizio ha ragione, Caio ha torto, te lo dimostro in una battuta, cacciamo a calci Caio”.
La retorica italiana è basata sulle infinite illusioni di mediazione:
– “Caio non riconosce le ragioni di Tizio, che tristezza, stringiamoci attorno a Tizio e speriamo che Caio, che non ha cuore, si penta”.
Almeno quella proCaio sì … diciamo che il resto dell’ Occidente oscilla fra questi due poli estremi di IperProtestantesimo Méid in ze Iuésséi e IperCattolicesimo d’ Itaglia …
Però NON dimentichiamo che in Caioland 😉 la Propaganda proTizio C’E’ anche (!) quella !
@ MIRKHOND
Te la faccio facilissima : se personalmente fossi un Imam avrei convertito pi gente all’ Islam io in mezza giornata di Umar Andrea Lazzaro da quando ha iniziato a “imamare”.
Direi a chi si è stracciato i maroni della Boldrini che l’ unico modo per liberarsene è convertirsi all’ Islam a busso in massa, gran balotta nella Umma e poi … la Boldrini in saccone di juta integrale nonché insonorizzato, spedita in cucina a rimescolare il soffritto Halal con il cucchiaione di legno.
Chiaro, no ?
Chiarissimo!
E condivisibilissimo! 😉
Bon, i primi aforismi che ho trovato sull’ Avarizia …
L’avarizia comincia dove finisce la povertà.
Honoré de Balzac, Illusioni perdute, 1843
Se Denaro è simbolo di Escrementi, l’avarizia non è che una forma di coprofagia.
Guido Ceronetti, Il silenzio del corpo, 1979
Che cos’è l’avarizia? È un continuo vivere in miseria per paura della miseria.
Bernardo di Chiaravalle, Epistole, XII sec.
L’avarizia in età avanzata è insensata: cosa c’è di più assurdo che accumulare provviste per il viaggio quando siamo prossimi alla meta?
Marco Tullio Cicerone, Sulla vecchiaia, 44 a.e.c.
L’avarizia è la forma più sensuale di castità.
Ennio Flaiano, Frasario essenziale per passare inosservati in società, 1969 (postumo, 1986)
L’avarizia è l’unico vizio che, negli occhi dei posteri, si trasforma in virtù.
Martin Held (Fonte sconosciuta)
L’avarizia è un calcolo di cui si ritrova la radice all’origine di molte virtù. Non si arriva a niente se non a forza di stretta economia.
Marcel Jouhandeau, Elementi per un’etica, 1955
Tra l’avarizia e la prodigalità sta l’economia, ed è questa una virtù che l’uomo onesto deve praticare.
Paolo Mantegazza, Il bene e il male, 1861
La semplicità a volte è il sintomo di una interna avarizia.
Alda Merini, La vita facile, 1992
L’avarizia impedirà a un uomo di finire in miseria, ma in genere lo rende troppo pauroso per consentirgli di diventare ricco.
Thomas Paine, Senso comune, 1776
Alla povertà mancano molte cose, all’avarizia tutte.
Publilio Siro, Sentenze, I sec. a.e.c.
Il puritanismo è una sorta di avarizia, la peggiore di tutte.
Stendhal, Sull’amore, 1822
Uno dei primi effetti della bellezza femminile su di un uomo è quello di levargli l’avarizia.
Italo Svevo, La coscienza di Zeno, 1923
“Marito che anagraficamente potrebbe essere suo padre … o sbaglio ?”
Non lo so. Ma anche se fosse?
Almeno, riguardo agli anni di Carmagnola, mi sembravano una coppia molto affiatata.
E poi questo puritanesimo contemporaneo che trova disdicevole l’unione tra un uomo e una donna, anche con 20 anni di differenza di età, non lo comprendo.
Anche da noi, e fino a qualche decennio fa, matrimoni del genere non erano affatto una rarità. I nonni paterni di mia madre si sposarono lui a 39 anni, lei a 22.
E fu un ‘unione felice (dalle lettere che si scrivevano, la nonna doveva essere particolarmente passionale e focosa, oltre che gelosissima del marito) ed ebbero tra vivi, e morti piccoli, più di 10 figli!
I genitori della nonna paterna di mia madre, quando si sposarono lui aveva 41 anni, lei 20.
E fu unione anch’essa felice, anche se lei morì prima, a 43 anni, lasciando un marito con figli tutti piccoli, e che non si volle MAI risposare tanto amava sua moglie, ricordandola in scritti pieni di nostalgico ricordo!
Oggi invece, se hai 14 anni te la devi fare con quello/quella di 14 anni.
Se ne hai 50 con quello/quella di 50!
Queste cose avvengono nella Cuba di Fidel Castro, e che tanta ammirazione suscitarono anni fa in un conoscente fascista che si era recato a Cuba!
Che invece era scandalizzato dalla mia simpatia per l’Iran!
Oggi invece, se hai 14 anni te la devi fare con quello/quella di 14 anni.
Se ne hai 50 con quello/quella di 50!
Queste cose avvengono nella Cuba di Fidel Castro
tranquillo che a Cuba (almeno per noi “capitalisti”) è facilissimo, oserei dire normale, trovare l’europeo di 40-50 (diciamo anche 60 in certi casi 😀 da non escludere casi limite di 70 :D) con una novia di 19-20-22 anni 😀
Il mio conoscente invece, mi diceva che (almeno nel 2005, data dell’informazione), la legge cubana prevedeva GUAI SERI per adulti sorpresi ad amoreggiare con minorenni.
Non di 11-12-13 anni. Che è comprensibile e condivisibile.
Ma con ragazze tra i 15-18 anni!
Non sono informato in merito, ma sento puzza di cazzata. C’è gente che a Cuba non va per altro. E non hanno nessun interesse a spaventare i turisti.
C’è stato un periodo in cui Cuba ha dovuto “accontentare le Frange Femministe” con norme più restrittive sul meretricio …
e vabbè, …le minorenni 😀 lo credo !
lì Castro fa benissimo a essere duro.. (come tutti, al mondo)
lo scandalo è la tolleranza ANCHE PER QUELLO, mantenuta sin verso il 2003-2004 (allorché, dicono, avveniva di tutto–quasi a livello sud-est asiatico)..
ma da 18 anni, tranquillo, che non c’è più alcun impedimento… anzi 😀
non conosco le leggi cubane ma forse la maggiore età, per i rapporti intimi, è addirittura 16 anni (la cubana, come in genere la tropicale, è già molto sviluppata a quell’età)
Capezzone, quando era radicale, durante la trasmissione excalibur, nell’inverno 2002-2003, quando flirtava con Socci, disse che Castro faceva dare le scariche elettriche ai coglioni dei gay imprigionati proprio per omosessualita!
“e vabbè, …le minorenni lo credo !
lì Castro fa benissimo a essere duro.. (come tutti, al mondo)”
Oddio, un conto sono le bambine, ma minorenni non vuol dire niente: una adolescente di 15 o 16 anni può essere un sorto di zoccolone rispetto al quale un uomo di cinquant’anni è la personificazione della purezza e dell’ingenuità.
Io credo che un limite equilibrato sia sui 14 anni, com’era prima la legge italiana e in parte anche ora, in determinate circostanze, perché effettivamente, prima la maturità psicofisica è tale che anche il consenso non è pienamente consapevole e maturo. ma i 18 anni non vogliono veramente dire niente. Per inciso, ci sono cose per cui altro che 18 anni ci vorrebbero: in questo condivido l’idea di Miguel e Lisa di una patente sui 22-23 anni e anche oltre: sai quante stragi del sabato sera ci risparmieremmo?
Non so chi abbia inventato la maggiore età, ma chiunque fosse, secondo me era un perfetto coglione.
Su Cuba, effettivamente a un certo punto Castro ha cercato di arginare la prostituzione, ma colpendo le prostitute stesse, mica i turisti, perché colpire questi ultimi poteva significare il tracollo di una risorsa economica vitale.
“E poi questo puritanesimo contemporaneo che trova disdicevole l’unione tra un uomo e una donna, anche con 20 anni di differenza di età, non lo comprendo.”
D’accordo non al 100, ma al 1000%.
Ho l’impressione che tante critiche rivolte verso l’Islam, lo siano solo per il TERRORE di tanti, di TORNARE a vivere in una civiltà, di cui si è fatto tanto per sbarazzarsene negli ultimi 45-50 anni!
E che diventano di destra solo per difendere i loro sfasci sessantottini. Vedasi Giuliano Ferrara.
La mia unica riserva riguarda la territorialità, il fatto che sia una religiosità estranea alla nostra tradizione.
Ma ciò non mi impedisce di apprezzare la forza di rottura anticonformista del tuo filoislamismo, nel contesto dell’Occidente laicista dove si ha con tutto, la famiglia, i figli, la coppia ecc., un rapporto consumista, di egoismo (e la libertà è quasi sempre il paravento dell’egoismo: le persone altruiste non hanno bisogno di essere libere, perseguono il vincolo, non la libertà).
Beh in Sicilia, tra IX e XIII secolo, mica tanto estranea però.
In riferimento all’Islam!
e l’alternativa all’Islam vestirsi come lei, ci posso anche stare 😉 :
http://www.ortodoxia.it/Convegno%20Reggio%20-Seminara%202011/images/Seminara-%20S_E_%20il%20metropolita%20Gennadios-la%20igumena%20Madre%20Stefania-il%20presidente%20dell%27associazione%20Stilianos%20Bouris_JPG.jpg
è vestirsi come lei
Erano comunque una minoranza occupante, per quanto consistente. Inoltre sono passati otto secoli e ci sono tutti i secoli precedenti di cristianesimo.
Insomma, in Italia storicamente il cattolicesimo è un dato caratterizzante, l’Islam un apporto marginale, pur con una sua rilevanza locale.
Tra l’altro l’Islam di quell’epoca era molto diverso da quello di adesso, che ha subito una regressione a forme di integralismo che il Medioevo non conosceva.
Forse all’inizio saranno stati anche una minoranza occupante.
Ma al momento dell’arrivo dei Normanni, erano i 2/3 della popolazione dell’Isola.
Probabilmente in gran parte convertiti locali, più apporti servili di varia origine e provenienza.
E che non fossero così pochi, lo prova la politica normanna di graduale cattolicizzazione/latinizzazione della Sicilia, e che fu lunga, sofferta, dolorosa, accompagnata da vari pogrom e infine culminata nelle deportazioni a Lucera da parte di Federico I, II come sacro romano imperatore, tra 1222 e 1246.
I superstiti rimasti nell’isola, vennero assimiliati nell’ormai crescente maggioranza latina o latinizzata cattolica!
Anche questi calcoli però, mi chiedo come vengano fatti.
C’erano dei veri e propri censimenti? Ed erano attendibili o condotti in modo approssimativo? E arrivavano dappertutto o solo nelle città più importanti, escludendo magari la popolazione rurale interna?
In Sicilia non ho idea, ma in Ispagna 😉 mi risulta che non tutti, certo, ma la maggioranza dei musulmani (compresi quelli espulsi, ep oi in parte ritornati, in modo ufficiale o di nascosto) erano nativi spagnoli convertiti.
Un contributo genetico nord-africano c’è stato, dimostrato da studi (che però non dicono nè come nè quando), ma non così grande da far pensare a un mutamento della popolazione.
Immagino che in Sicilia le cose stessero allo stesso modo, e a dire il vero lo credo quasi di ogni invasione/dominazione…
beh, io sono decisamente contrario a qualsiasi ritorno al passato
mica voglio tornare al Medioevo, voglio instaurare un NUOVO Medioevo, che riprenda qualcosa da quello vero ma sia vivo e attuale, non un bersaglio per il tiro a segno dei giovinastri e dei cattivi maestri
per questo non mi trovo così d’accordo con altri reazionari
Berlusconi e Ruby
E Radtezky e Giuditta Meregalli, nella Milano asburgica del 1835-1858?
Quando nacque la loro relazione (adulterina visto che lui era così così coniugato, e padre di 6 figli, quasi tutti premortigli e causa di immensi dispiaceri, tranne l’ultima, frau Frederike), lui aveva 69 anni, lei 29.
Quando Giuditta (che gli dette altri 4 figli, che invece furono motivi di maggior soddisfazione per il vecchio padre) partorì il loro ultimo figlio, lei aveva 40 anni, lui 80!
E i figli erano di Radetzky, perché, nonostante una certa pubblicistica antiaustriaca diffamasse Giuditta come “contadina e donna di lupanare” che avrebbe rincoglionito un vecchio, il vecchio in questione, che rincoglionito non lo era PER NIENTE, essendo a capo dell’apparato militare austriaco (e dal 1849 al 1857 anche di quello civile e amministrativo) del Lombardo-Veneto, Radetzky dicevo aveva sguinzagliato per Milano una fittissima rete di agenti segreti che tra le altre cose, tenevano attentamente sott’occhio anche Giuditta.
Che si dimostrò irreprensibile, donando le sue possenti grazie di domestica, governante, cuoca, lavandaia e stiratrice, solo al suo padrone, e cioè Radetzky stesso!
Dei loro figli, TUTTI sapevano a Milano chi era il padre, e cioè ancora Radetzky!
Dunque contadina sì, lo era Giuditta, figlia di braccianti di Sesto San Giovanni, ma NON donna di lupanare!
Come dimostrano le carte di polizia austriache, e le stesse testimonianze di insospettabili, Cattaneo in primis, di gente che era stata in carcere sotto Radetzky, ma che DOPO l’unità d’Italia non faranno che tessere lodi all’umile contadina lombarda, a cui molti di loro dovevano la vita, riduzioni di anni di carcere, e addirittura amnistie, da parte del burbero vecchio maresciallo ceco germanizzato, ma non insensibile alle sofferenze della povera gente.
Anche grazie all’amore di Giuditta, che gli fece amare Milano, grazie alle sue ricette, tipo tortelli di zucca e gnocchi poi detti proprio alla Radetzky, e a tanto, tanto, tanto AMORE fatto di dedizione silenziosa, ma assidua e presente, fino alla morte di lui, il 5 gennaio 1858 a quasi 92 anni, proprio a Milano, che aveva eletto a sua residenza definitiva grazie all’amore di lei!
Vuoi mettere con la maliziosa innocenza delle Moccia Girls ?!
http://www.youtube.com/watch?v=Onmjuuc-rMU
😉
Aggiungo che quando la moglie di Radetzky, la contessa friulana Franziska Romana Strassoldo Grafemberg (1781-1854, e sposatasi col Radetzky nel lontano 1798, lei 17, lui 32 anni!), morì, a Verona, dove, dal 1852 aveva finalmente deciso di ricongiungersi al marito, che dal Quadrilatero dirigeva la baracca lombardo-veneta, quando Franziska Romana morì, Giuditta chiese al Maresciallo di sposarsi e coronare finalmente davanti a Dio il loro amore.
Ma Radetzky non se la sentì. Secondo alcuni perché aveva ormai 88 anni e si sentiva ridicolo a compiere un simile passo a quell’età. Secondo altri per la differenza sociale.
Mentre è più probabile che il Maresciallo avesse in mente i suoi dissesti finanziari, oltre a quelli derivati da una moglie con le mani bucatissime e dalle figure di MERDA che i figli ufficiali gli avevano causato in continuazione (tranne Frederike) con le loro spacconate, i favoritismi che andavano richiedendo ecc. Il tutto sempre salvato in extremis dalla corte a Vienna, che evitò più volte la galera a Franziska Romana, proprio per il prestigio di uno dei più grandi eroi di guerra asburgici.
Radeztky che già nel 1815 era ritenuto un eroe, per aver partecipato fin dal 1796 a tutte le campagne antinapoleoniche!
Però i debiti erano debiti. E il Maresciallo per tirarsene fuori, intorno al 1855 appaltò il suo funerale ad una ditta austriaca che avrebbe provveduto agli onori che poi infatti gli saranno tributati in due cerimonie, a Milano e a Vienna, nel gennaio 1858.
Dunque se avesse sposato Giuditta Meregalli e dato il cognome di Radetzky ai loro 4 figli, avrebbe esposto la sua famiglia milanese alle grinfie dei creditori sparsi tra Vienna e Milano!
Mentre era riuscito, a mettere una somma da parte, con cui sistemerà Giuditta, aprendole un ristorante coi tipici piatti della cucina milanese, e facendo le doti per le figlie, come Giuseppina Meregalli, che nel 1854, a 18 anni avrebbe sposato un maggiore della feldgendarmerie austriaca, il trentino Giambattista Ferrario di 30 anni più grande della sposa (orrorreeee!!!!!!)!
Grafenberg
Mi sembra però che l’eredità fosse rinunciabile e che i figli avrebbero preso dal padre solo il cognome. Quindi l’ipotesi della bontà la scarterei.
Ovviamente un feldmaresciallo austriaco non puo’ essere buono.
Nemmeno coi figli di secondo letto! 🙂
Non conosco la giurisprudenza austriaca dell’800, però credo che un figlio assieme ai beni, erediti anche i debiti dai genitori.
Se i genitori sono morti indebitati. E allora, credo, più di oggi.
Quanto ai 4 Meregalli e alla madre, il Maresciallo li tenne fuori dai dissesti finanziari della sua famiglia ufficiale, ma riuscì, nonostante il cofano di debiti che aveva (e non solo a causa sua), a mettere una somma da parte, proprio per tutelarli.
Questo stando a Franco Fucci, il maggior storico italiano di Radetzky, e alieno da nostalgie pre e antiunitarie, essendo lui stesso un ufficiale dell’esercito italiano in pensione.
ciao!
Ho detto semplicemente che quella del “non li ha riconosciuti per bontà” non sta né in cielo né in terra per ragioni giuridiche. È un dato obiettivo.
Io ho parlato di tener fuori una famiglia di fatto dalle grinfie di creditori.
Non sarà bontà, ma non mi sembra nemmeno cattiveria!
E poi se i genitori muoiono indebitati, i figli ereditano tali debiti!
E credo che nell’800 non fosse così diverso!
Se il genitore è indebitato il figlio rinuncia all’eredità e via, ma post mortem. Invece se tu lo esclusi a priori dall’eredità e dal cognome stai facendo solo il suo male.
E fidati, su: almeno sabato i codici non voglio doverli vedere 😀
I codici austriaci…dell’800?
Lo studio del Fucci, vede le cose diversamente.
Radetzky amava i suoi figli milanesi, e ha sempr cercato di proteggerli, tenendoli lontani dalle beghe che lo coinvolgevano, così come quelle dei suoi famigliari ufficiali.
Rinunciare all’eredità?
Ma quale eredità, che erano solo debiti e pignoramenti, e Radetzky sarebbe morto da PEZZENTE se non fosse intervenuto l’imperatore da Vienna!
Capisco che certi personaggi possano stare antipatici per via del ruolo che ricoprivano, ma questo non significa che fossero incapaci di amare.
Sia pure in maniera scandalosa agli occhi di un giovanissimo e rigidissimo giurista del primo XXI secolo! 🙂
Un figlio puo’ rinunciare all’eredità?
Forse.
Ma NON ai debiti legati ai genitori.
E nell’800 non credo fosse diverso….
Inoltre mi sembra di aver riferito che Radetzky NON lasciò i figli naturali nella miseria, essendo riuscito, nonostante il COFANO di debiti e pignoramenti suoi e della famiglia ufficiale, a mettere da parte il necessario per far vivere dignitosamente Giuditta e i loro 4 figli!
Mi vuoi male 😀
L’eredità, ancora nell’antica Roma, ed il complesso di attivi e passivi, quindi l’erede che rinuncia all’eredità rinunciava a entrambi.
Il codice napoleonico già poi prevedeva l’accettazione con beneficio di inventario, per cui l’erede era aggredibile dai creditori solo limitatamente a ciò che aveva ricevuto dal de cuius.
I rischi, semmai, c’erano se i debiti erano molti e il creditore decideva che c’erano state troppe donazioni…
“I rischi, semmai, c’erano se i debiti erano molti”
Erano parecchi! Tra quelli del Maresciallo, della moglie e di quegli scapocchioni dei figli di primo letto (sempre esclusa la buona Frederike).
Bene, quindi con le donazioni non ha protetto i figli dai creditori, mentre ha NEGATO LORO la possibilità di avere il suo prestigioso cognome, nonché di decidere per conto loro, a posteriori e coi libri contabili in mano se e come accettare la sua eredità (debiti + crediti).
Fosse stato mio padre avrei detto che è stato un pezzo di merda egoista…
Maurizio
Noi siamo figli di un’altra epoca.
Un ‘epoca che GIUSTAMENTE riconosce la legittimità di TUTTI i figli nati da un uomo e da una donna.
Sia nel che FUORI dal matrimonio.
E conosci meglio di me, la legge italiana del 1975 in merito.
Nell’800 purtroppo NON era così, ma dire che Radetzky non amasse i 4 figli avuti DALLA Giuditta, cozza con quanto dicono gli studi.
Ribadisco che nel 1854-1858, l’eredità dei Radetzky era costituita solo da un CUOFANO E’ DEBBITI, dello stesso Maresciallo, generoso con chi aiutava e mani bucate al gioco a carte, quelli della defunta moglie, la contessa Franziska Romana Strassoldo Grafenberg, e da quegli scapocchioni debosciati dei loro figli (Frederike esclusa).
Certo il governo e la corte a Vienna, erano intervenuti PIU’ VOLTE per salvare i Radetzky, soprattutto donna Franziska Romana dal CARCERE per i TROPPI DEBITI.
Questi tenevano TUTTO pignorato, e a Radetzky, che a Milano e a Verona, nel 1831-1858, non visse MAI in appartamenti di sua proprietà (quando non soggiornava al Castello Sforzesco o nel Quadrilatero), a Radetzky dicevo, fu concesso di vivere gli ultimi giorni della sua vita, nella Villa Reale a Milano, solo per privilegio concessogli da Francesco Giuseppe, in quella che era la residenza milanese dell’Imperatore/re d’Italia longobarda carolingia, e riservata solo ai membri della famiglia imperiale!
Era talmente carico di debiti che, come già accennato, dovette appaltare i suoi funerali ad una ditta di Vienna!
Comunque Giuditta e Frederike erano insieme al capezzale del (agognato) marito e padre, nel’inverno 1857-58.
Con Giuseppina, poi il Maresciallo aveva una fitta corrispondenza come con Frederike, con la prima in francese (Giuseppina aveva studiato dalle monache), in tedesco con Frederike.
Di glorioso nell'”eredità” Radetzky, c’erano solo le guerre e il prestigio personale del Maresciallo.
Questo, dagli studi di Franco Fucci.
ciao!
Il cognome (che valeva tanto) restava. E quanto alle valutazioni sul patrimonio, ci potevano pensare gli eredi, no? Ma non lo ha fatto: i figli di una contadina non avevano il diritto di macchiare il nome della sua illustre schiatta.
Purtroppo non si vuole capire che QUEL sistema obbligava un padre a non fare tutto il possibile per i PROPRI FIGLI, per quanto amati!
Dare un cognome…pignorato dai debiti?
Casomai, doveva essere il governo a Vienna ad intervenire per tutelare questi ragazzi dalle grinfie dei creditori sparsi tra Vienna e Milano.
Radetzky si comportò secondo quello che potè.
E Giuditta gli rimase sempre vicina, continuando a curarlo e ad assisterlo fino alla morte.
Certo, mi piacerebbe sapere in quell’inverno 1857-1858, se Frederike e Giuditta abbiano affrontato l’argomento, visto che entrambe assistettero il Maresciallo al suo capezzale.
O se Frederike abbia mai conosciuto e parlato, almeno con Giuseppina (avevano 20 anni di differenza tra di loro), in Francese (non so se Frederike conoscesse l’Italiano, forse sì, magari appreso dalla madre, ma col padre si scrivevano in Tedesco).
Se a Radetzky la sorte dei suoi “bastardi” milanesi (oltre che DELLA Giuditta), non gli fosse importato nulla, Cattaneo e gli insorti milanesi, non li avrebbero presi come ostaggi nel marzo-agosto 1848, per usarli come merce di scambio coi 21 ostaggi milanesi presi dal Maresciallo.
Cattaneo e i suoi evidentemente, sapevano bene su QUALE TESORO avevano messo le mani, per le future trattative!
Gli stessi due figli ufficiali, ancora viventi alla morte del padre, nel 1858, Theodor (1813-1878) e appunto, Frederike (1816-1866), campavano lui col SUO stipendio di militare, e lei con quello di SUO marito, un ufficiale ungherese.
Il resto solo debiti, debiti, debiti, debiti, debiti, debiti, debiti ecc. ecc.
Da cui furono messi AL RIPARO Giuditta e i suoi figli!
E, ripeto, Giuditta e i figli NON furono lasciati nella MISERIA, dal Maresciallo, pur INDEBITATISSIMO FINO AL COLLO!
Mi sta venendo il dubbio di non essermi spiegato. Tu sei mio figlio, hai il mio cognome e alla mia morte sarai mio erede ope legis. L’erede, però, ha il diritto di NON accollarsi i debiti del morto.
Sul Boicottaggio a Israele, consigli di un … Sionista :
http://www.focusonisrael.org/2010/05/25/boicottaggio-israele-appello/
http://it-it.facebook.com/note.php?note_id=397120286266
(Su i’ (l)Libro de’ Ceffi, di più ‘unn veggo …)
(Alcuni dei) Prodotti “Boicottandi”
http://www.ossin.org/israele/boicotta-israele.html
http://bdsitalia.org/index.php/component/tortags/tag/prodotti_da_boicottare?Itemid=321
http://freepalestine.noblogs.org/boicotta/
Si va dal “Made in Israel” (roba mai vista da nessuna parte) all’ “Israel Friendly” (tipo Caffé Lavazza o Shampoo L’Oréal) … il ché crea una situazione alquanto confusa .
Ripeto: marche Israeliane vere e proprie …mai véssti, da incionna banda.
Codice a barre … credo che “lo sappiano leggere” soltanto le macchinette apposite.
Come spesso accade con le propagande … le immagini sono più “incisive” dei testi (distinti dagli “slogan”):
http://baruda.files.wordpress.com/2012/11/boycott-israel2.jpg
http://www.islam-online.it/wp-content/uploads/immagini/boicotta-Israele1.jpg
Qui addirittura (nel senso che nessuno ci penserebbe mai) case editrici scolastiche (con che criterio ?)
http://comitatoscuolapubblica.files.wordpress.com/2011/03/boicotta.jpg
Oltre a giornali e telegiornali con Direttori/trici o Dirett* 😉 Ebrei/e o Ebr* … per dirla in “e-roundabouts antisessisti”
Ci sono anche allusioni di boycotting a major cinematografiche “in mano agli Ebrei” … in pratica inviti di andare a vedere solo NON-Hollywood.
Non sarebbe male.
Solo che anche i film europei,in maggioranza fanno schifo.
Vedi i film francesi, spagnoli e anche italiani….
Non toccarmi il cinema spagnolo: tolto quello che piace ai critici (Almodovar e compagnia) produce capolavori.
se posso fare coming out (ed è proprio il caso di dirlo visto il genere) ho adorato alcuni film di almodovar (in particolare “legami”, “tutto su mia madre”, e soprattutto “volver”)
poi è vero che ha fatto anche delle grosse cagate
Concordo col giudizio di Roberto!
Mauricius, a quali film ti riferisci?
ciao!!
anche “parla con lei” mi è piaciuto da morire.
mi sono invece addormentato al cinema con “la mala educacion”
Parla con lei mi è piaciuto molto, La mala educacion ha fatto dormire anche me, l’ultimo, quello con l’aereo, mi ha fatto abbastanza cagare…
consiglio Pantaleon e le visitatrici, forse non un capolavoro ma estremamente divertente
e confesso che Legami mi era abbastanza piaciuto
diciamo però che Hollywood è Hollywood 😀
Da anticonformista considero Cella 211 il capolavoro del genere e Eva di diverse misure superiore a IA. Poi gli spagnoli rivisitando i topoi ci offrono The Returned, gli americani Twilight…
Le ironie su “Capezzone” come “Uomo-Sciarada Alterna” NON mancarono …ora va be’, dopo aver abbandonato la Bonino e Pannella abbracciato ForzaSilvio, non se lo fila più nessuno.
“La tesi è che la Torah è un libro criptato che possono decodificare solo gli ebrei che conoscono la lingua e come usare gli altri testi, perché contiene delle conoscenze, anche pre-diluviane, che svelate al resto del mondo metterebbero in pericolo l’esistenza stessa degli ebrei e il loro ruolo consegnato loro da D-o di guida dell’umanità”
Anni fa Blondet, rispondendo ad un lettore (la cui moglie era ebrea) sul perché gli Ebrei si ostinassero a voler costruire il loro stato in Palestina e non in un territorio degli Usa, Blondet rispose che dipende dalla Roccia di Abramo, il Monte Moria su cui sorge la Spianata delle Moschee e il Muro del Pianto, ultimo resto del Tempio.
Sempre stando a Blondet, per la teologia giudaica, chi controlla quel luogo, puo’ COSTRINGERE Dio a concedergli il dominio del mondo!
…questa però è una fantasia di Blondet!
ma no, dai, tutti sanno che è facilissimo costringere Dio a fare quello che vuoi tu
giusto?
😉
@ TORTUGA
http://www.youtube.com/watch?v=scIasWZCfh4
Tàntrati questo ! 😉
Riciclando, nemmeno vaudevillizzando, questa :
http://www.youtube.com/watch?v=SeIJmciN8mo
Di certo, NON avari di commenti : 289 (290) in … due giorni.
“in Italia storicamente il cattolicesimo è un dato caratterizzante”
Veramente in vaste aree della Calabria, della Terra d’Otranto e della Sicilia, il cattolicesimo fu piuttosto un’imposizione, certamente lenta e graduale, ma inesorabile, fin dalla conquista normanna dell’XI secolo!
Imposizione su una cristianità romaico-bizantina ortodossa, volevo dire.
La vera divisione inizia dal XIV secolo in poi però
Avarizia e avidità? Sono destinate a sparire.
Mentre i vertici del M5S ormai dichiarano di volere unire i loro voti a quelli del PD per le riforme, la base non si arrende allo sconcerto ed anzi dimostra di non aver perso di vista gli obiettivi che contano davvero – ad esempio, la lotta senza quartiere contro il temuto Badabindenberg.
http://www.huffingtonpost.it/2014/07/17/m5s-denuncia-bilderberg_n_5594812.html?utm_hp_ref=italy
il fatto che i freni della macchina del denunciante funzionino ancora prova aldilà di ogni dubbio possibile che il bilderberg è ‘na sola
Scusa Mirkhond ma un cristiano che si converte all’Islam è traditore se lo fà per soldi, per la vita, o perché si lascia convincere davvero dalle proposte islamiche.
La conversione della maggioranza dei popoli al cristianesimo si è avuta in Europa tramite Re. Se un Re si converte, è ovvio che ci debba convertire ipso facto tutti.
E’ difficile avere pietà di un traditore, ed anzi, non è neanche congruo averla perché il piano individuale è sempre diverso da quello collettivo.
—–Scusa Mirkhond ma un cristiano che si converte all’Islam è traditore se lo fà per soldi, per la vita, o perché si lascia convincere davvero dalle proposte islamiche. daouda—
Gia`…e allora, cosa si deve fare al suddetto “traditore” secondo la “vera” religione cristiana? Pregare perche` si ravveda e ritorni all’ovile? O farlo fuori?
—La conversione della maggioranza dei popoli al cristianesimo si è avuta in Europa tramite Re. Se un Re si converte, è ovvio che ci debba convertire ipso facto tutti.—
Gia`, questa era la differenza fra le conversioni al cristianesimo e le conversioni all’islam: nel secondo caso la religione islamica del Sultano conquistatore non faceva tanto “ovvia” la conversione di tutti i sudditi all’islam….e cosi` perfino nella stessa capitale dell’Impero Islamico Ottomano convivevano il Sultano turco e il Patriarcato Ecumenico Cristiano-Ortodosso.
—-E’ difficile avere pietà di un traditore, ed anzi, non è neanche congruo averla perché il piano individuale è sempre diverso da quello collettivo.—-
Gia`, come dissero Karadzic e Mladic prima di scatenare le loro milizie contro i “traditori” bosniaci musulmani da zero a 100 anni e di entrambi i sessi (con surplus di cristianissimo stupro per le “traditrici”)….o come disse lo stesso Milosevic a proposito dei musulmani kosovari albanesi che si intestardivano:-) a calpestare il Sacro Suolo Della Gerusalemme Dei Serbi…..per fortuna che la NATO e` laica:-):-).
Ben trovato Ritvan.
Primo: mi scrivi da islamico o da democratico?
Secondo: cosa c’entra?
Terzo: Beh guarda a stare dalla parte di croati, bosgnacchi ed àbbrei ce ne vuole…per quanto mi riguarda contro gli Albanesi non ho nulla, anzi, a me il progetto grande Albania piace pure, basta che il Cossovo si divida a metà e fanno pace.
Anzi io farei la Grande Italia comprendendo l’Albania, perché si ce stà la Sardegna ce po sta pure l’Albania eheheheh
Ad ogni modo Bogomili come i Nestoriani…la storia si ripete
Aidaje coi Nestoriani!
Nin zò eretichi!
Lo sono addirittura i miafisti, di cui non comprendi l’eutichismo mal celato, e non i nestoriani?
La dottrina non si svende.
Ne abbiamo già parlato tante volte Daouda.
Non vedere eretici dove NON ci sono!
Te lo avevmo postato molto tempo fà, non credo però tu l’abbia letto…
http://tradizione.oodegr.com/tradizione_index/dogmatica/Questionecristologica.pdf
—-Ben trovato Ritvan. daouda—-
Altrettanto.
—-Primo: mi scrivi da islamico o da democratico?—-
Ti scrivo da islamico democratico. E non ci provare a dire che non esiste l’islam democratico o che le due cose sono incompatibili, come fanno gli islamofobi idrofobi di ogni specie.
—Secondo: cosa c’entra?—
C’entra, c’entra…..
—-Terzo: Beh guarda a stare dalla parte di croati, bosgnacchi ed àbbrei ce ne vuole…—-
Vabbeh i bosniaci “eretici islamici&traditori”:-) e gli “àbbrei” che hanno ammazzato Gesu`:-), ma i cattolicissimi croati che ti hanno fatto??!!
—–per quanto mi riguarda contro gli Albanesi non ho nulla,—-
Ma con’e` umaaaaaano lei:-), a nome degli albanesi (con la minuscola, poiche` con la maiuscola si scrive solo il nome di popoli antichi o scomparsi) ti ringrazio e ricambio!:-)
—anzi, a me il progetto grande Albania piace pure, basta che il Cossovo si divida a metà e fanno pace.—
Il Kosovo e` ormai uno stato indipente, che non ha alcuna voglia di “dividersi a meta`” con chicchessia, visto anche che la popolazione del Kosovo e` composta per circa il 90% da albanesi.
—-Anzi io farei la Grande Italia comprendendo l’Albania, perché si ce stà la Sardegna ce po sta pure l’Albania eheheheh—-
E la Grecia no? Dai, su, un po` di legnate sui reni della Grecia, cribbio!:-)
—Ad ogni modo Bogomili come i Nestoriani…la storia si ripete.—
Esatto, ma i Gloriosi Difensori Della Purezza E Dell’Ortodossia Della Religione come te:-) non imparano mai che non si possono reprimere in eterno nel sangue i “diversamente pensanti”.
pino
“il classicismo è tirato in ballo dai greci attuali in realtà molto poco, e quasi solo per motivi politici… o turistici”
a dire il vero i miei amici greci la menano in continuazione con i greci….un po’ con lo stesso spirito con il quale quando io e mia moglie bisticciamo posso chiudere il discorso dicendo “quando i miei antenati costruivano gli aquedotti i tuoi affogavano la gente nelle paludi” 🙂
…perchè sono all’estero 😉
giustissima osservazione!
pensavo anche alla mia ex greca, però ptrei dire “parlava con uno xeno”
Comunque distinguiamo: una cosa è la tipica risposta “quando voi ancora… noi invece avevamo già…” (che è anche un po’ tipica di tanti italiani, Leonardo e Galileo essendo i due capocannonieri 😉 seguiti a ruota da Cesare 😉 )
un’altra l’importanza che ha il classicismo nella vita greca reale, che è davvero bassissima. Le statue di Zeus, insomma, le vendono ai turisti, mica le tengono in casa 😉
è vero che alcune figure mitologiche, un po’ per tradizione popolare e un po’ per tradizione colta, sono entrate nel linguaggio comune (esattamente come da noi, di nuovo) ed è anche vero che c’è il “complesso balcanico” di “io sono più figo del popolo confinante” (non solo balcanico, a dire il vero, o esclusivo di piccoli popoli: hai parlato con un brasiliano? 😉 ) ma non direi proprio che l’identità greca si basi sulla continua reminiscenza dell’età classica, tutt’altro.
ok, capisco meglio quello che volevo dire e sono d’accordo
volev*i* non volev*o*
http://www.youtube.com/watch?v=dwZDxw8reXE
Lingue Straniere e Futuri (?) E-Migranti …
Troppo forte!
Domandina “etnica” sulla Palestina: qualche tempo fa ho visto delle immagini sulla nazionale di calcio palestinese e ho notato che qualche giocatore era nero. Come ci sono finiti dei neri in Palestina? Dubito che ci siano emigrati, visto che la Palestina non mi sembra un bel posto dove andare a vivere. Qualcuno sa qualcosa di questi “falasha palestinesi”?
Non credo siano emigrati in tempi recenti, ma probabilmente sono i discendenti (come altrove nel mondo arabo) di neri musulmani arabizzati, presenti nel mondo arabo fin dai tempi di Maometto.
I palestinesi, come tutti i popoli di quell’area lì, mi sembrano tra i più mescolati del mondo, quanto a facce: si passa dai biondissimi (come la bambina araba che inveiva contro i soldati israeliani in un noto video di youtube) ai neri, appunto.
Grazie!
Non dimentichiamo gli apporti costituiti da schiavi, sia dall’Africa Nera, che dal Frangistan e persino dalla remota Russia, deportati nel mondo musulmano, e dunque anche in Palestina.
Pensiamo che, nel 1627 una flotta barbaresca si spinse fino in Islanda, e da allora in quella comunità ormai luterana, si intonavano preghiere come: Signore, liberaci dai Turchi e dal Papa!
racconta, questa storia, che è veramente incredibile
nel 1627? fino in Islanda? e io che credevo di avere fantasia
ciao
No, purtroppo è vera.
La lessi su un libro di Bernard Lewis, I Musulmani alla scoperta dell’Europa, del 1969, editore Mondadori.
Non è tanto strana, Francesco.
I pirati sapevano navigare, eh? nelle cronache non è raro imbattersi in resoconti di pirati inglesi sulle coste siciliane, genovesi in Bretagna, saraceni in Irlanda…
e così via, un gran casino.
Purtroppo l’immaginario standardizzato ci fa pensare solo ai “pirati dei Caraibi” 😉 come non ne esistessero altri…
Non è quello, è pensare a una navigazione così lontano dalle basi, tenendo unite abbastanza forze da poter saccheggiare alla bisogna
a meno che le città costiere normali non fossero pressochè indifese
ma non me ne intendo
ciao
18 luglio 1914
18/7/1914 (parte alle 17.00): telegramma di Jagow al Ministro della Casa Imperiale Weel; gli chiede la rotta esatta di S.M (in crociera in Norvegia) dal 23 luglio, perché è quel giorno che sarà consegnata la nota asburgica, probabilmente sarà un ultimatum di 48 ore; da comunicare all’amm. von Müller, ma non allarmare in modo prematuro S.M (il Kaiser stesso nelle sue Memorie, senza riferirsi specificatamente a questo, accusa che lo tenevano all’oscuro di quasi tutto e che le notizie doveva apprenderle dai giornali locali norvegesi :D); loro desiderio è di localizzare il conflitto eventuale fra Austria-Ungheria e Serbia, dunque non volevano allarmare il mondo con un ritorno prematuro di Sua Maestà (le cui crociere estibve al Nord ea ormai una tradizione); però era necessario, per precauzione, conoscere dove raggiungerlo in caso di avvenimenti improvvisi (cita pure “mobilitazione”); alle 19.30 Jagow scrive al Ministro della Casa Imperiale, perché ne riferisca all’Imperatore, che la nota sarà consegnata venerdì 23 luglio
18/7/1914: Sazonov ritorna a San Pietroburgo, il suo aiutante Schilling (Šilling) lo incontra; poi appena giunto al Ministero riceve l’Ambasciatore austro-ungarico Szápáry, che gli si presenta “dolce come un agnello”
18/7/1914: Wangenheim (Amb tedesco sul Bosforo) all’Auswärtiges Amt, si schiera contro alleanza turca (a differenza del collega asburgico marchese Pallavicini); a Costantinopoli non si prendeva sul serio la crisi austro-serba, specie nei circoli dell’Intesa; Berlino gli ordinerà di cambiare posizione e l’alleanza fra Costantinopoli e Berlino si farà con straordinaria rapidità (conclusa già il 2/8/1914 !!!)
Peucezio e Pino
Credo che ci sia una difficoltà di comunicazione tra noi, dovuta alla prospettiva storica e all’interesse e all’amore che si provano per delle civiltà e culture.
Nelle STESSE ZONE, ma in epoche e contesti culturali differenti.
Non mi sembra di aver mai affermato che i Greci antichi non abbiano lasciato eredi biologici, e l’esistenza stessa del Romaico parlato ne è la prova più evidente.
Per il resto, vedendo ciò che i “Greci” di oggi sono per costumi, socialità, musicalità, costumi tradizionali, francamente non mi sembrano poi così diversi dai Valacchi balcanici, Albanesi, Bulgari, Serbi, Turchi anatolici, Armeni , Georgiani, Siriani e Egiziani di Alessandria!
Dunque io, dovrei negare le fonti storiche, la toponomastica, i costumi, le EVIDENTI AFFINITA’ CULTURALI che ci sono tra questi popoli di OGGI, e che si sono formate nel “buio” medioevo e in epoca ottomana per seguire dei classicismi, spesso frutto più di ricostruzioni a posteriori di umanisti franchi ansiosi di liberarsi dal Cristianesimo, e generanti le sanguinose mistificazioni che hanno portato alle tragedie dei secoli XIX e XX, e creato umanità di razzzisti, suprematisti, che si offendono pure se, in base a studi seri, non miei, ma di gente ben più competente e qualificata, avrei osato paragonarli a delle “bestie”, il cui sangue magari scorre ABBONDANTEMENTE dentro le loro vene.
Capisco bene Peucezio, un po’ meno Pino, che possa dar fastidio l’idea che il triste spettacolo di masse di desperados che ogni giorno sbarcano sulle nostre coste, e che tenderanno inevitabilmente a creare un’umanità più variegata di quella in cui siamo nati e ci siamo abituati, possa essersi ripetuto già altre volte nella storia, anche e proprio nelle nostre contrade.
Che, essendo al centro del Mediterraneo, sono sempre state esposte ad invasioni e stimoli di differenti apporti etnici, e le conseguenze culturali ad essi legate.
Il Matteo Salvini che, magari dovesse scoprire chessò, che qualche suo avo, venisse dal Caucaso, evidentemente lo costringerebbe a dover fare i conti con le FREGNACCE QUOTIDIANE che va ripetendo, da ignorante quale è!
Quanto alle reminiscenze pagane esistenti nella Rumeli, e magari pure pregreche e preolimpiche, certamente ne esistono e chi lo nega!
Michele Coniata, vescovo ortodosso nell’Atene romea nel 1182-1204, diceva che nelle campagne della sua diocesi, i contadini festeggiavano la vendemmia con riferimenti “dionisiaci”!
Ora Michele, oltre che vescovo, era un raffinatissimo umanista, secondo la migliore tradizione bizantina (che a differenza dell’occidente franco medievale non aveva mai visto interompersi lo studio dei classici antichi e pagani).
Michele Coniata dicevo, seguendo un topos letterario tipicamente bizantino, e già presente in Anna Comnena (1083-1153) e ancor prima nell’imperatore Costantino VII (905-959, imp. dal 913, de facto dal 944), utilizzava degli arcaismi classicisti per indicare realtà del loro tempo.
Esempio Costantino VII, nel menzionare i Maniates del Peloponneso, li chiamava “Elleni”, ma il riferimento era più alla loro tenace fede pagana, che ad un dato etnico, visto che quegli “Elleni” erano in realtà dei meticci bilingui, formati dale due popolazioni slave degli Ezeriti e dei Melingi del Taigeto, mescolatisi coi resti delle antiche popolazioni laconiche greche.
Idem Anna Comnena quando usa il termine “Sciti” e “Persiani”, per indicare i Peceneghi e i Cumani nel Balcano e i Turcomanni di recente arrivo in Anatolia (nell’Alessiade comunque Anna, alterna il termine classicista a quello più coevo e corretto dei suoi tempi, per indicare tali realtà etniche).
E dunque quei contadini celebranti rituali “dionisiaci” che il dotto metropolita di Atene ha sotto’occhio nel tardo XII-inizi XIII secolo, niente puo’ farci escludere che in realtà seguissero sì delle reminiscenze pagane, ma reminiscenze di un paganesimo meticcio e sincretista, in cui elementi culturali pagani SLAVI si erano mescolati a quelli più arcaici di origine greca e pregreca.
Mescolati in un contesto che era ormai cristiano-ortodosso convinto, e se il buon vescovo avesse parlato di dioniso a quelle sue pecorelle, esse non avrebbero capito di chi stesse parlando!
Come il vlacho a capo di un’armatolìa rispetto ad Achille, nel 1821-1828!
” Non mi sembra di aver mai affermato che i Greci antichi non abbiano lasciato eredi biologici, e l’esistenza stessa del Romaico parlato ne è la prova più evidente.”
ah, avevo capito il contrario, ma ok. Le nostre posizioni sono in realtà quasi coincidenti, e comunque molto meno distanti di quanto credi!
“Dunque io, dovrei negare le fonti storiche…”
ma per carità, non ti ho mai chiesto di negare proprio niente, solo di mettere le cose in prospettiva.
Ciao!!
Costantino VII
lo stesso Costantino VII disse “esthlavothe dè pasa he chòra kaì gegone varvaros” (si slavizzò tutta la terra e divenne barbara) 😀
a me pare che ci sia del vero in entrambe le posizioni..anche se e qui concorso con Peucezio, no trovo poi così importante l’argomento biologico
senza dubbio la slavizzazione fu molto forte in (quasi) tutta la Grecia continentale–
direi, quasi completa in Macedonia e Tracia occidentale..solo le vicende di inizio XX secolo ci fanno percepire queste terre come greche, altrimenti oggi le riterremmo naturaliter “bulgare”
forte in Tessaglia (lì pure tanti valacchi)
meno in Beozia e in Attica, quasi nulla ad Atene
in Epiro erano quasi tutti albanesi (o proto-albanesi)
in Peloponneso slavi e albanesi erano molti
invece nelle isole certamente il tipo greco si mantenne più o meno integro
pure in Asia Minore (anche se lì forse erano anatolici ellenizzati illo tempore), nonostante qualche trasferimento slavo sotto Giustiniano II e dopo
dopo il 1922, quelli dell’asia Minore sono tutti in Grecia, spesso in Macedonia, donde OGGI quelle zone sono di nuovo più elleniche di quanto furono da secoli
però hanno anche ragione Peucezio (e Pino) nel chiedersi perché proprio quelli, in definitiva, sono “greci”mentre più a nord sono albanesi, macedoni, bulgari
la realtà sta forse che l’ellenismo, culturale ma in parte pure etnico, rimase sempre vivo in Grecia centrale e meridionale (oltre alle isole, of course) e da lì si ripartì con l’assorbimento degli invasori (un po’ come avvenne in Italia, Spagna ecc)
invece in attuale ALB, MK, BG l’ellenismo (quando c’era..alcune aree erano latinofone) fu spazzato via del tutto..
in Grecia del nord, le cose restarono ambigue, finché con la propaganda, la pulizia etnica e l’arrivo dei greci di Asia Minore oggi quelle terre sono saldamente elleniche
resta importante sottolineare che i greci hanno mantenuto la lingua..scusate se è poco 😀
noi l’abbiamo persa (ed è stato il più grave vulnus dell’epoca barbarica, pur così feconda), prob in VIII secolo d.C (in Italia forse solo dal X secolo), in Grecia no…il greco di oggi farebbe sì inorridire il grande Omero ma è sempre greco…laddove, neppure l’italiano è latino-..non parliamo poi del francese
ciò mi rende scettico con chi vuole negare del tutto l’eredità classica dei Greci odierni
diciamo che, come spesso, in medio stat virtus 😀
L’Italiano e i vari vernacoli dialettali della maggiorparte dell’Italia, derivano dal Latino!
L’Italiano e i vari vernacoli dialettali della maggiorparte dell’Italia, derivano dal Latino!
forse questo lo sapevo anch’io 😀
comunque non è latino… tanto meno è latino il francese (mente oggi anche studiosi francesi ammettono che ancora nel VII secolo, come minimo, si parlava e usava latino..certo non quello di Cicerone :D) né il romeno né il rumantsch
sentiamo Peucezio, però, che è l’esperto !
Si ma ne discendono.
Anch’io non sono mio padre e mia madre, ma ne discendo,eh! 😉
>> Il Matteo Salvini che, magari dovesse scoprire chessò, che qualche suo avo, venisse dal Caucaso
avrebbe il solo problema di scoprire dove è il Caucaso, apprendo abbastanza ignorante in ogni materia dello scibile umano, ma non avrebbe alcun problema di tipo identitario
da quel punto di vista, il leghista è quello che vuole essere adesso, accetta benissimo un leghista nato in Calabria o in Camerun, anche sforzandosi la sua Storia arriva al massimo a suo nonno
Mirkhond:
“Per il resto, vedendo ciò che i “Greci” di oggi sono per costumi, socialità, musicalità, costumi tradizionali, francamente non mi sembrano poi così diversi dai Valacchi balcanici, Albanesi, Bulgari, Serbi, Turchi anatolici, Armeni , Georgiani, Siriani e Egiziani di Alessandria!
Dunque io, dovrei negare le fonti storiche, la toponomastica, i costumi, le EVIDENTI AFFINITA’ CULTURALI che ci sono tra questi popoli di OGGI, e che si sono formate nel “buio” medioevo e in epoca ottomana per seguire dei classicismi,”
Non si potrebbero fare tutte e due le cose?
Non amo molto la logica dell’aut aut e in questo senso sono d’accordo con te che è sbagliato, da parte dei Greci, rinnegare completamente l’apporto degli altri elementi di origine balcanica o asiatica (anche se è un meccanismo che posso capire). Anche se non ti nego che mi viene il sospetto che questi elementi di folclore e di mentalità balcanica e anatolica, e magari anche di caratteri razziali, siano dovuti non solo ad apporti successivi, ma anche ad un antico sostrato comune messo in ombra dai greci di epoca classica.
Perché io ho sempre l’impressione che noi parliamo della punta dell’iceberg, cioè che crediamo determinante, per ciò che siamo, la storia che conosciamo, per il fatto stesso che è l’unica che conosciamo, mentre secondo me decine di millenni di preistoria, di storia non scritta, non possono aver influito marginalmente, rispetto a una manciata di secoli, dalla diffusione della scrittura.
Su Salvini: secondo me fa un discorso di semplice buon senso: se ho a malapena da dare da mangiare ai miei figli, non mi preoccupo di sfamare prima il forestiero, perché non sarei un altruista, ma uno snaturato.
Tu difendi gli immigrati in nome di un sincero senso di solidarietà e di ribellione alle ingiustizie mondiali, ma il problema sono i fighetti di sinistra che difendono gli immigrati, standone però alla debita distanza, tanto non sono loro a contendere il lavoro con gli immigrati e a vivere negli stessi quartieri. Figure come Salvini servono proprio a rintuzzare quella gentaglia. Gentaglia che non cerca nello straniero, nell’islamico, un elemento rigeneratore della decadenza occidentale, in quanto portatore di valori premoderni, come fai tu, ma solo un elemento distruttore della nostra tradizione in nome di un cosmpolitismo anonimizzante e anodino, che ti farebbe orrore ben più, credo, della secca e un po’ folcloristica ruvidità lombarda di un Salvini o di un Borghezio (che non ti chiedo certo di amare). I nemici sono i cantori della società aperta, come Soros, non i Salvini, perché finché ci sarà gente come Salvini, ci saranno ancora mussulmani con le palle, mentre se vince Soros, i mussulmani saranno identici agli americani, e le loro donne saranno identiche alle occidentali più spregiudicate, solo che avranno scelto un simboletto diverso nel grande supermercato delle religioni, così come si sceglie un colore di carriarmati anziché un altro quando si comincia una partita a Risiko.
E far venire qui gli stranieri serve proprio a questo: a farli diventare, nel giro di una generazione o due, degli occidentali consumisti fatti e finiti, solo un po’ più poveri.
” Anche se non ti nego che mi viene il sospetto che questi elementi di folclore e di mentalità balcanica e anatolica, e magari anche di caratteri razziali, siano dovuti non solo ad apporti successivi, ma anche ad un antico sostrato comune messo in ombra dai greci di epoca classica.
Perché io ho sempre l’impressione che noi parliamo della punta dell’iceberg, cioè che crediamo determinante, per ciò che siamo, la storia che conosciamo”
Sono assolutamente d’accordo.
Vorrei anche sottolineare il fatto che quello che sappiamo, almeno come cultura generalizzata, di “Grecia classica”, è in fondo quello che scriveva la classe colta dell’Atene di un paio di secoli, e gli imitatori successivi della sua cultura
(che ancora sei o sette secoli dopo, essendo nati magari in Siria come Luciano, scrivevano facendo finta di vivere nell’Atene di Pericle, e guai a usare una parola fuori luogo o un’ambientazione non compatibile…)
Già soltanto Omero e i primi lirici ci aprono scorci di mondi diversissimi… figuriamoci tutto ciò che NON conosciamo!
il che non nega affatto gli apporti successivi, che Mirkhond fa benissimo a sottolineare.
Ma che non trovano occhi ed orecchie disposte ad accettarle! 🙂
Capisco ciò che vuoi dire, e posso anche condividerlo.
Sui millenni di storia non scritta, e su ciò che era ed è ai margini di quella scritta pure.
Effettivamente sono più le cose che non sappiamo che quelle che sappiamo.
Ma di quel poco che sappiamo, ci sono anche costanti migrazioni, o di masse o di singoli, da cui sono nati i popoli attuali.
Ed oggi, sia pure coi rischi paventati da te (Salvini, scusami mi appare solo un taccagno attaccato ai 4 soldi che tiene, e che non vuol dividere con chi sta peggio), questi flussi ci sono e ci saranno.
Magari voluti da squali come Soros, ma forse inevitabili, a meno di differenti politiche mondiali, che però non si capisce ne chi, ne come, ne dove, potrebbero essere attuate.
L’atteggiamento di salvini è quello di un nano mentale che se la prende con le vittime e non con chi causa le sofferenze che producono poi gli sbarchi continui di profughi di cui abbiamo notizia tutti i giorni.
Basta vedere, quella sua uscita sui campi di accoglienza da costruire in Nordafrica.
Come se da lì, non tentassero poi comunque di venire nel Frangistan!
Salvini mi ricorda l’attggiamento dei sudisti del ku klux klan, che invece di prendersela con gli industriali del nord, che avevano distrutto il sud con la “falsa ricostruzione” del 1865-1877, colpivano gli ex schiavi negri, accusandoli di essersi arricchiti e di voler sopraffare i locali wasp!
Non solo quei “negri” li avevano deportati loro, umiliandoli in tutti i modi, ma da quei valorosi che erano, adesso diventavano i capri espiatori di una guerra causata dai cambiamenti economici avvenuti nell’Unione, e che rendevano obsoleta e superata la schiavitù delle piantagioni sudiste!
li facevano diventare i capri espiatori
l’attggiamento dei sudisti
negli USA però vi era un fortissimo senso di superiorità razziale…presente anche al Nord e fra molti abolizionisti
in particolare, destava orrore il meticciato, “mongrelization” (in senso spregiativo)
l’economia in fin dei conti c’entrava poco..era usata a scopo retorico
ancora negli ani 1930′ negli USA, lessi su una rivista francese dell’epoca, si aveva disprezzo esplicito per i “bianchi” del Centro e Sud-Americano in quanto, non essendoci là norme razziali severe, molti “bianchi” in realtà 1/32 o 1/16 di sangue nero potevano averlo…in Louisiana avere anche solo 1/32 di sangue nero era una calamità, veniva immediatamente derubricato a “negro”…c’è chi è stato distrutto (anche politici) da queste “rivelazioni” 😀 e forse ancora più sangue indio (che si nota meno)..quanti sono i bianchi messicani che NON hanno una goccia di sangue indio, anche se ormai l’aspetto bianco predomina e hanno l’aspetto di italiani, spagnoli, in certi casi addirittura di centro-europei ?
ancora oggi, se notate, sono rarissimi i matrimoni interrazziali negli USA..e come il successore di Don Rodrigo, che era umile ma non un portento di umiltà, magari i bianchi “liberals” nordamericani di oggi sono abbastanza aperti da mettersi SOTTO i neri (siamo nell’età di Obama, nero è bello :D) ma non al punto da porsi al loro livello 😀
ciò è impossibile..finché l’America resterà America
e io che non amo i meticciamenti “hard”*, PUR senza alcuna connotazione negativa e offensiva (sia chiaro !), non posso su questo dare torto agli americani..
donde, anche per questo, misure durissime contro gli immigrati latinos (che pure ai true americans non bastano)..là non è l’Italia, eh 😀 non hanno chi sa Moi, che prende sempre le loro difese 😀 😀 😀
* per meticciamento “hard”, intendo incroci fra popoli con culture e etnie molto diverse…quelli fra italiani e, diciamo, slovacchi e ucraini non sono meticciamento 😀 neppure con i latino-americani di aspetto europeo (e chi se ne frega se hanno 1/32 di sangue amerindo :D)
@Peucezio
I nemici sono i cantori della società aperta…non i Salvini
concordo al 100 %..e io disprezzo la Lega 😀 ma la battaglia anti-immigrazione è sacrosanta 😀
perciò fallirà 😀
Perché i salvini non combattono contro chi causa quegli sbarchi, piuttosto che con le VITTIME di tali sbarchi?
L’occidente bianco, prima impone il suo “fardello” con le buone e spesso con le cattive, ma poi rifiuta di PAGARNE IL CONTO!
“What is a paisano? He is a mixture of Spanish, Indian, Mexican, and assorted Caucasian bloods. His ancestors have lived in California for a hundred or two years. He speaks English with a paisano accent and Spanish with a paisano accent. When questioned concerning his race, he indignantly claims pure Spanish blood and rolls up his sleeve to show that the soft inside of his arm is nearly white. His color, like that of a well-browned meerschaum pipe, he ascribes to sunburn”
Steinbeck, Tortilla Flat, parlando degli abitanti originari ispanofoni della California, allora auto-definitisi “abitanti del Paese”, adesso più spesso “californios”.
Da notare la differenza di percezione: all’epoca (il romanzo, simpatico, è ambientato all’incirca all’epoca della I guerra mondiale) avere sangue non-bianco era visto come una disgrazia, adesso (vedasi alla voce californios su Wikipedia) è rivendicato con orgoglio.
“L’atteggiamento di salvini è quello di un nano mentale che se la prende con le vittime e non con chi causa le sofferenze che producono poi gli sbarchi continui di profughi di cui abbiamo notizia tutti i giorni.”
E’ vero in parte. Ultimamente parla ossessivamente di euro, di finanza, di poteri mondiali.
Sull’ultima era in riferimento alle mie “lenzuolate” disprezzate da Peucezio, perché non accetta che magari puo’ discendere da qualche schiavo slavo della Bosnia medievale, portato a Bari, o da qualche montanaro albanese, profugo in Puglia tra il XV e XVIII secolo! 😉
Ma scusa, hai proprio frainteso, ho detto che sono molto interessanti.
Semmai cercavo, un po’ malignamente 🙂 ma amichevolmente, di metterti in contraddizione con te stesso. Perché da una parte di interessi di vicende complesse, entrando anche in dettagli molto approfonditi e minuti, d’altra parte ogni tanto tiri fuori Dio abolendo tutte le mediazioni, come se tutto il resto, la complessità del mondo, fosse da buttare nel cesso.
A parte questo, mi piace di più l’idea di discendere da gente che è vissuta nel posto per millenni. Diversamente da indoeuropeisti e suprematisti nordicisti (con cui tu non hai nulla da spartire, per carità: mica ti paragono a quelli), che sono così felici di credere che le loro terre erano abitate da mezzi selvaggi e che sono state redente dai superuomini iperborei venuti dal nord, io amo ciò che è radicato alla terra, che non si sposta, che è stanziale.
Perché nella storia ci sono sempre state due tendenze, che si sono più o meno alternate o frammiste: uno spirito statico, paziente, pacifico, che vive di ritmi secolari e lentissimi e uno spirito dinamico, aggressivo, conquistatore, guerriero, che ha bisogno di sconvolgere gli assetti, di far scorrere sangue (e se ci scappa qualche milione di morti, compresi donne e bambini, ben vengano), di rivoltare il mondo come un calzino.
Mi chiedo, tu che ti senti così lontano dalla logica del capitalismo, che fa spostare gli uomini e le merci con gli aerei da un continente all’altro come se girassero l’angolo dietro casa, sconvolge ovunque gli equilibri, tu che prendi malvolentieri un treno per un viaggio un po’ più lungo e ami ancor meno l’aereo, perché senti così tanto il bisogno di discendere da gente che si è spostata e che viaggiavae di pensare di essere il risultato di tanti sommovimenti e sconvolgimenti.
E non dirmi che semplicemente è così, perché facilmente la verità sta in mezzo fra i nostri due estremi, ma resta il fatto che ognuno, nell’indagine storica e nelle conclusioni che trae, seleziona gli aspetti con cui consuona meglio il suo spirito, che lo fanno sentire più a suo agio: insomma, nota di più ciò che gli piace vedere e un pochino meno quello che non gli piace: credo sia umano e accada allo scienziato più obiettivo e spassionato.
Che poi, per come la vedo io, da chi discendiamo ha pochissima importanza.
Già il verbo “discendere” ha un suono abbastanza triste, come se si trattase sempre di una discea o caduta verso qualcosa di peggiore; da ciò il desiderio di dimostrare di essere, personalmente o come popolo, almeno “caduti” da una certa altezza.
Ma la storia umana dura da, diciamo, duecento mila anni? E in ognuno di questi duecentomila anni (vado, credo, per difetto) e in ogni angolo del mondo, la storia di ognuno di noi è stata di alti e bassi, di cambiamenti, spostamenti, incroci, vicende di cui la storia ufficiale non parla e spesso neanche conosce…
per cui, a conti fatti, siamo tutti bastardi uguale, tutti un po’ figli della fortuna, e decisi più dalle nostre capacità e attitutidini individuali che da una battaglia del mille quattro/ quasi mille cinquecento…
Concordo.
Il problema è che tutto ciò non viene accettato non solo dal piazzista ignorante alla matteo salvini, dallo studentello romeo di Serre, imbevuto di nazifantamitologie su Alessandro Magno, ma che dice putanize, puttanelle, nel suo Italiano stentato, da sembrare uno slavo (e la maggiorparte dei suoi connazionali studenti qui a Bari, quando parlano in Italiano, sembrano slavi, come notato da diversi amici! :)).
Ma purtroppo, anche di persone dottissime come Peucezio!
E la cosa mi dispiace!
da persone dottissime ecc.
Si potrebbe osservare un’altra cosa.
Che questo bisogno di sentirsi bastardi è un altro prurito dell’uomo moderno.
L’uomo premoderno, che fosse medievale, antico o altro, e che aveva meno preoccupazioni per il dato scientifico e positivo, saltava generazioni come niente, cercava un antenato ancestrale e se ne considerava filiazione diretta. E vedeva la storia dei popoli per progressive scissioni, mai per successive convergenze, come un albero genealogico, ma senza matrimoni, in cui le filiazioni avvengono per partenogenesi.
E siccome io me ne fotto dell’oggettività scientifica moderna e preferisco vedere il mondo con gli occhi del mito, aderisco più volentieri a un modello simile! 🙂
Scherzi a parte, bisogna relativizzare anche i tic e le manie della contemporaneità e quella del meticciato è una delle principali: fa figo dire di essere mischiati, è più esotico, più di sinistra, più alternativo.
Un po’ hai ragione, ma un po’ c’è da dire che è anche una risposta alla mania contemporanea e speculare di “avere un’identità”.
Quando andavo all’università ogni e qualunque pirla che incontravo si sentiva in dovere di dirmi, prima o poi, che “la sua famiglia era sempre stata di qui” o “di là”, che bastava “cercare nei registri parrocchiali” (cosa che comunque si guardava bene dal fare…)
c’è anche da dire che il tipo di identità medievale/antica, a cui ti piace rifarti 😉 , se ne fregava assolutamente di idee come la genetica (di là da venire da molti secoli) o persino la “cultura locale” come valore “in estinzione” che deve essere salvato con ogni cura da meticciamenti;
si viveva come si aveva imparato a vivere, se si conosceva una cosa nuova e la si trovava bella e la utile la si copiava, in modo molto semplice e oserei dire “organico”.
Concordo con Pino.
Avevano però la Cristianità come valore “totalizzante” … persa irreversibilmente (!) quella, perso irreversibilmente (!) tutto.
Pino,
è logico.
Ed era la cosa più normale e sana. Infatti non è che non ci fossero innovazioni. Ma nascevano, si sviluppavano e venivano metabolizzate lentamente.
L’identitarismo si sviluppa quando viene a mancare il terreno sotto i piedi. Per cui, siccome non c’è più la sostanza della comunità, ci si appiglia al feticismo di un’identità non più vitale ma mitizzata (in questo Mirkhond ha ragione), che spesso serve a pretesto del proprio egoismo, per cui parla di Medioevo uno che sta sempre chiuso nella sua villetta e incontra meno persone possibile perché gli dà fastidio ogni contatto col prossimo, mentre nel Medioevo (e anche molto più tardi) si viveva gomito a gomito e si dormiva in dieci in un letto.
Però ciò non toglie che ci fosse, al posto dell’identitarismo biologico, il mito e il senso di legame col passato e con gli avi, inserito in tutta una cosmologia e una concezione dell’origine degli uomini e dei popoli.
Per Daouda
Non ho ben capito a cosa ti riferisci.
Però fin dall’XI secolo dopo Cristo, con la conquista normanna della Longobardia minor, Calabria e Sicilia, la sorte della locale cristianità bizantina ortodossa era segnata.
Anche se fu una “morte lenta” stando a due storici Willemsen e Odenthal, durata fino al XX secolo, e sotto il manto di un ‘uniatismo cattolico IMPOSTO dall’alto.
Come il dotto eremita e monaco bizantino ortodosso padre Alessio, ha spiegato in una conferenza a Seminara, tenutasi l’anno scorso e videoregistrata, nella lenzuolata youtube che ho postato, e che giustamente è stata snobbata, perché dura troppo!
Io non l’ho vista. Il problema dell’ortodossia è che a suo nome parlano gli elleni e tutti sanno che sò fiji de na mignotta ( e i napoletani anfatti sò nati grechi ).
Già il fatto che ti ostini a chimà Longobardia l’ITALIA me fà specie. Inoltre il rito bizantino come il rito romano si sono sviluppati sulle spalle del beneventano.
Il rito bizantino è nato in Oriente, non a Benevento.
Per il resto, sei più enigmatico del Moi! 🙂
Nel sud italia c’era il rito beneventano. I Normanni hanno solo restituito diocesi già appartenenti a Roma.
Tu lo sai che io sono filo-ortodosso, ma non sò fanatico né stupido, pane al pane vino al vino.
Se chiami l’Italia del sud Longobardia, chiamala pure Normandia a sto punto, Normandia mediterranea.
Guard che Longobardia minor, non me lo sono inventato io, ma era il termine utilizzato IN LOCO e FUORI, per indicare il “Mezzogiorno” continentale tra VI e XIII secolo dopo Cristo!
Si ma è un termine spazzato via come è venuto.
E’ durato secoli.
Uniatismo accompagnato comunque da una sempre crescente latinizzazione religiosa e, in gran parte, anche linguistica!
“concordo con Peucezio, non trovo poi così importante l’argomento biologico”
Certamente si è più figli del proprio tempo (e del proprio luogo) che dei propri genitori.
Però il dato biologico, a mio parere invece, diventa rilevantissimo per smontare il sempre forte razzismo di chi, in Rumeli o altrove, si sente SUPERIORE in virtù di presunte ascendenze.
Che sono più fittizie, artificiose, che appunto biologiche.
Però lorsignori diventano delle BESTIE FEROCI se glielo fai rilevare.
Come per il mio caro conoscente di Serre, imbevuto di Alexandros, Alexandros, Alexandros, ma che poi dice PUTANIZE con forte accento SLAVO! 😉
non è forse un barbaro neologismo anglo-italiano ? 😀 (to) putanize 😀
Lui diceva putanize per puttanellE.
Al plurale.
E poi li hai mai sentiti quando parlano in Italiano? 🙂
Almeno quello stentato di chi si AUTOghettizza, riducendo AL MINIMO i contatti con gli italiani! Almeno qui a Bari!
Qui nel parmense al contrario la colonia greca è integratissima e molto inter-matrimoniata 😉
a bologna una via di mezzo: credo che gli piaccia stare fra greci (e nelle divisioni minori del basket bolognese non è difficile trovare squadre di soli greci), ma fondamentalmente si trovano molto bene con oi barbaroi, specialmente quelli della magna grecia
in lussemburgo direi che la comunità greca è fusa con quella italiana, in un caldo abbraccio mediterraneo per combattere le cupe nebbie norrene. un paio di coppie italo greche le frequentiamo
Un mio amico, residente a Milano da 10 anni, e con ottima conoscenza del Greco classico e del Romaico, e che qui a Bari mi spingeva a frequentare gli studenti romei residenti qui, a Milano invece se ne è allontanato per lo SNOBISMO e la FREDDEZZA GLACIALE con cui è stato trattato dalla comunità di lorsignori residenti colà!
Lui attribuiva il fatto, alla differenza economica tra i romei di Bari e quelli di Milano, i secondi essendo particolarmente facoltosi!
Anche a Bari ci sono coppie e matrimoni misti, vedasi i cognomi Spilotros e Zavoianni (questi ultimi giunti a Bari dalla Morea POSTottomana, nel XIX secolo!).
Però, gli studenti romei che vengono qui solo per studiare, di solito tendono ad autoghettizzarsi e ridurre al minimo i contatti con noi, tranne lodevoli eccezioni.
Da qui il loro italiano stentato con un forte accento slavo, ed uno snobismo freddo e distaccante, anche verso coloro che VOGLIONO essergli amici!
E parlo solo per esperienza personale mia e di alcuni miei amici e conoscenti di qui…..
“forte accento slavo” i romei??????
dai, dì che ti piace che ti tiriamo i pomodori
🙂
Non so tu chi abbia frequentato, Roberto.
Ma quelli qui a Bari, sembrano dei Russi 😉 quando parlano in Italiano.
E siamo in diversi ad averlo notato!
E ti parlo di gente proveniente da Macedonia, Epiro Megalovlachia, Atene e Morea!
Vero!
non “abbia frequentato”, ne frequento ancora di greci che parlano italiano!
sarà perché ormai sono molto abituato al loro accento, ma a me sembra lontanissimo da quello degli slavi, proprio impossibile da confondere pure per uno come me che non ha nessun orecchio per gli accenti
A noi a Bari invece paiono proprio degli Slavi o quantomeno dei balcanici.
Specie quando uno di loro dice: vuolio andare al muolo duodizi!, in riferimento al molo d’imbarco per tornare a casa! 🙂
L’accento dei greci… boh, a me è sempre parso a metà tra quello spagnolo e quello romagnolo (non scherzo!) comunque nettamente diverso da quello slavo.
Mentre in effetti sentendo a parlare in italiano romeni e moldavi (e gli esempi non mi sono mancati…) è facile scambiarli per slavi, perlomeno per me.
Io se sento parlare in Italiano Slavi, Romei, Rumeni e Albanesi, mi paiono tutti con lo stesso accento balcanico slavo! 🙂
Anche l’accento albanese è difficile da definire, ma ormai riconoscibilissimo da queste parti complice immigrazione, e difficile da confondere con quello greco.
Gli albanesi, almeno quelli immigrati qua e di prima generazione, sono riconosbili dalla erre tipica, che credo assomiglia a quella “veneziana”, comunque molto caratteristica.
Non so se sia tipica di tutta l’Albania, comunque sentita una volta non ti sbagli più.
Invece i greci (sempre di prima generazione ovviamente) hanno una specie di esse spagnola e di cadenza romagnola, o viceversa, non ho mai capito!
😉
Quelli che vivono a Bari, hanno quasi tutti un forte accento balcanico di tipo slavo.
Per sapere se sono romei, albanesi, rumeni o slavi, glielo devi chiedere.
“L’accento dei greci… boh, a me è sempre parso a metà tra quello spagnolo e quello romagnolo”
Anche a me. A causa della s fortemente arretrata, quasi palatoalveolare, che è proprio iberica ed emiliano-romagnola.
“E se tu vivessi nel nord ti renderesti conto di ciò di cui parlo, cioè del fatto di avere a che fare con persone o incapaci di sollevarsi di un millimetro dalle esigenze pratiche più triviali o, che quando tentano di farlo, lo fanno in modo così maldestro, rozzo e triviale, che è meglio quando rimangono ancorate al pratico”
Mi stai dando ragione nel mio rifiuto di recarmi in quelle cupe lande norrene 😉 in cui vivi!
Che io non sono graf Radetzky von Radetz e nessuna Giuditta, Meregalli o magari di origine “meridionale” o romea, che starebbe lì a preparmi delizie milanesi, emiliane, romagnole, romaiche, turche, arabe, pakistane ecc. ecc.
E soprattutto a parlarci insieme, d’amore, di storia, di Rumeli 😉 ecc. in un grande lettone a quattro piazze con tanto di baldacchino, nelle gelide e fredde notti polari della Longobardia maior.
E non solo a parlare, ovviamente…. 😉
Siempre por el Peucezio
A proposito di eruditi “meridionali”.
Tanti anni fa, viveva a Napoli un mio zio acquisito, con una cultura ed interessi vastissimi, che se vivesse oggi potrebbe gareggiare con persone come Miguel Martinez.
Lui, classe 1921, mi raccontò una volta che, nel 1938, allievo dei Gesuiti al liceo classico, andò a vedere un film antisemita, tipico di quegli anni col manifesto della razza.
Credo che accennasse a Suss l’Ebreo, ma non ne sono sicuro.
Lui diciassettenne, era ovviamente “fascista” come lo erano la maggiorparte degli italiani dell’epoca.
Però, quell’idea che discendessimo tutti dai Romani e dai prisci Latini, non riusciva proprio a digerirla.
E proprio perché dagli studi, era consapevole che in Italia erano venute genti DELLA PIU’ DISPARATA E VARIEGATA ORIGINE E PROVENIENZA.
E di cui i DISCENDENTI siamo NOI!
Ciò a dimostrazione che anche sotto le dittature, esistono persone che non gettano il cervello all’ammasso mitologico di regime!
E questo zio non era ostile in tutto al Fascismo, e in casa aveva studi di Pino Rauti, e testi sulle vessazioni compiute dagli inglesi sui prigionieri italiani nei loro campi di concentramento nel 1941-1949.
I primi libri critici sulla vulgata dei vincitori della seconda guerra mondiale, li ho visti per la prima volta, proprio a casa sua!
E parlo degli anni ’80!
OT
come è che Silvio l’ha (per ora) sfangata? solo per ostilità agli ostili godo quasi come per il cambio di panchina alla Juventus ma … mi sembrava bello incastrato.
qui che è pieno di avvocati … grazie
🙂
Mi sembra che sia stato assolto al processo Ruby.
E ne sono contento.
Perché non solo NON c’è stata violenza, ma una ragazza di 17 anni non è una bambina di 11-14.
Puo’ essere ripugnante che abbia fatto una CONSENSUALISSIMA pompa ad un vecchio di 74 anni.
Ma quello è un aspetto personale, che riguarda gli interessati e Nostro Signore.
Non i moralisti politicamente interessati della procura di Milano!
te g’ha rasun ma
1) a 17 anni la professionista era legalmente minorenne. con quali conseguenze?
2) la demenziale telefonata in Questura mi pareva duretta da far passare per innocente …
buon per Silvio
Che Silvio si sia comportato in maniera discutibile, approffittando della sua posizione politica, tra l’altro coinvolgendo uno stato terzo e il suo presidente, non ci piove.
Come puo’ essere moralmente riprovevole che un vecchio di 73 ani si faccia leccare l’uccello da una giovane troia di 17 anni, e pagandola pure.
Però lei non è una bambina e il rapporto a pagamento è stato consensuale.
Dunque qui i due al massimo dovrebbero vedersela con le loro coscienze e col Padre Eterno.
Mentre trovo molto usaneggiante il moralismo della procura di Milano e di tanta sinistra, abituata ad altrettante orge, ma erettasi a moralista e pelosa custode delle virtù repubblicane italiane, solo perché il fatto ha visto protagonista un avversario politico, odiatissimo, perché per quasi vent’anni gli ha impedito di andare davvero al governo, nonostante i continui trasformismi e continue rifondazioni di un partito che da comunista è diventato liberale…..
73 anni
giovane troia …e pagandola pure.
credo sia un pleonasmo 😀 ridondante 😀
Va be’ … la ridondanza, purché non sia troppa, può anche esser fatta con stile ! 😉
” te g’ha rasun”
visto che non siamo parenti??
qua si direbbe
at gh’hè ragiòn 😀
(la frase tipica di qua per zittire persone moleste o pedanti:
“at gh’hè ragion… cos’hè’t dit?” 😉 )
CONSENSUALISSIMA
anche perché stata ricompensata 😀 e, a quanto a pare, non poco 😀
quanto centinaia di migliaia di donne oneste (come si diceva un tempo :D) non guadagnano in diversi mesi di duro lavoro 😀
super-provocazione 😀
in effetti nell’attuale società laica e secolarizzata (che ha voluto, dice”, “liberarsi” dall’ “oscurantismo”), quello che mi stupisce è che le donne (quelle che fisicamente possono 😀 diciamo un buon 50-60 % da 18 ai 35, un 30 % dai 25 ai 40 anni, un 15 % sopra i 40 anni) non decidano di praticare tutte in massa la prostituzione et similia 😀 guadagnerebbero di più, e con più velocità 😀 con poco sforzo…chissà, poi nella quantità, troverebbero forse anche qualcuno che le soddisfa 😀
in effetti, caduti i tabù morali legati alla religione (ora tanto aborrita e criticata), QUALCUNO o ancor meglio QUALCUNA mi saprebbe dire una sola ragione razionale perché non dovrebbe essere così ? 😀
vabbè, talora un eccesso di “razionalità” è pernicioso ! ed è bene 😀
Al solito si tira dentro la morale: i tribunali dei biekiSSimi stati liberaldemocratici giudicano sulla base del codice penale e non della morale.
bisogna dare atto al nano che finalmente si è preso un avvocato come si deve.
mirkhond,
non è tanto il fatto che la minorenne sia andata con un vecchio, ma che la minorenne si prostituisca con un vecchio.
poi vabbé la corte d’appello dice che così non era e quindi pace a tutti, ma il reato contestato al berlusca non era “essere andato con una minorenne”, ma “essere andato con una prostituta minorenne”
Cioè se Ruby non fosse stata pagata, il reato non sussisteva proprio?
esatto
La parte leguleia sulla prostituzione, in Italia, è troppo farraginosa e pruriginosa; paradossalmente, se la Merlin NON fosse stata un Moloch Intoccabile ma fosse stata modificata per regolamentare seriamente (!) la prostituzione riconoscendo che “c’è ANCHE chi lo fa perché vuol farlo”… il Fronte AntiSilvio l’avrebbe incastrato e incriminato molto meglio.
Mao faceva ben altro..quello sì che era un porco DOC 😀
più diventava vecchio, più si faceva portare ragazzine sempre più giovani, e ci faceva le orge 😀 sembra che seguisse Shi Huangdi (221-210 a.C) che praticava queste forme di sesso perché, gli avevano detto, così sarebbe rimasto sempre giovane 😀
e se dicevano no (o se non lo soddisfacevano), c’è il laogai 😀 altro che i riflettori delle TV 😀 e laute ricompense more Silvico 😀
ma Mao era di sinistra, dunque intoccabile 😀 e i maîtres à penser “progressisti” perciò gli perdonano tutto !
non sono sicuro che la procura di milano sia competente per le zozzerie di mao…. 🙂
Senza polemica, ma secondo te l’opinione pubblica dovrebbe indignarsi per cose che solo gli storici conoscono? E se non lo fa è tutta colpa della sinistra e della sua presunta superiorità morale? (poi pure questa storia della superiorità morale che la sinistra sbandiererebbe non l’ho mai capita, ma vabbè)
Mah, io credo che un pochino la sinistra il complesso della superiorità morale lo aveva.
Se lo abbia ancora non saprei dirlo, mi sto disinteressando, lo ammetto, della politica.
Per adesso infatti mi pare divisa tra piddini, che non riesco proprio a sentire “roba mia”, e cinquestelle che men che meno.
Altri gruppi, tracce: ogni tanto si alza qualcuno a parlare di un buffo personaggio televisivo di nome Silvio o a rivendicarne una presunta eredità politica.
I piddini fanno i seri e prendono per il culo i cinquestelle, non mancando mai di inserire le parole “casta” e “scie chimiche”;
i cinquestelle fanno un gran casino e non combinano nulla, riuscendo a ostacolarsi da soli.
Voto Tsipras, e salta fuori una pazzoide di nome Spinelli, per quale tutti dovrebbero togliersi il cappello perché sarebbe figlia di un altro tizio di nome Spinelli, a dire che lei aveva promesso che cedeva il posto e i soldi, invece guarda un po’ si terrà entrambi, e lei c’ha ragione e gli altri torto, perché io so’ io…
beh, che dire, se dopo questo la sinistra ha ancora dei complessi di superiorità morale, le pago un bravo psichiatra…
😉
Il problema è che secondo me “superiorità morale” è una cosa troppo generica. Cioè nel momento in cui qualcuno critica qualcun altro, è ovvio che si sta implicitamente sostenendo di stare nel giusto, e dunque di comportarsi moralmente, denunciando quello che ci sembra un comportamento sbagliato, o amorale. Ma questa non è una prerogativa solo della sinistra: il leghista che sostiene di difendere i Valori e la Tradizione, che si tratti di protestare contro i matrimoni gay o l’apertura di una moschea, sta anch’egli sostenendo di essere più “morale” dei culattoni che vorrebbero scandalizzare i bambini o dei maomettani che vorrebbero sterminarci (sono cazzate fa leghista eh, sto provando a parlare come uno di loro 🙂 ). Peró quello che mi interessava non era tanto il discorso della superiorità morale quanto l’ultima parte dell’intervento (peraltro interessante e anche pertinente) su Mao, in cui si lascia intendere che se l’italiano medio si indigna per le orge di Berlusconi e non per quelle di Mao sia, in fin dei conti, colpa del PD.
” l leghista che sostiene di difendere i Valori e la Tradizione, che si tratti di protestare contro i matrimoni gay o l’apertura di una moschea, sta anch’egli sostenendo di essere più “morale” ”
Beh, però al di là del fatto che non credo i Valori o, meno ancora, la Tradizione, siano i “valori” dei leghisti, ma non sottoliziamo;
capisco la tua obiezione, ma non credo che le cose stiano proprio così.
Il leghista, come anche il berlusconiano o lo pseudo-neocon alla Ferrara, in modi diversi, mi pare che stessero facendo coscientemente i “cattivi”.
Da cui il loro prendersela con la categoria dei “buonisti”, da loro inventata per screditare le battaglie di sinistra.
Che è interessante, se ci pensi: usando il termine “buonisti” non dicevano mica “voi di sinistra state dalla parte del male” 😉 semplificando;
ma dicevano “state dalla parte del bene, ma in modo sbagliato/ipocrita/ingenuo”
Non mettevano in discussione, appunto, la superiorità morale delle battaglie di sinistra, ma la sua inadeguatezza rispetto alla realtà, in difesa della quale assumevano il ruolo di “quello che deve dire cose sgradevoli ma vere”.
Molto raramente avresti sentito un leghista, men che mai un berlusconiano, dire “io sono francamente razzista”, come nel Manifesto di epoca mussoliniana 😉
invece li sentivi dire “sì vabbè, saremo anche tutti uguali, però gli immigrati rubano/non c’è posto per tutti/hanno una cultura incompatibile con la nostra/dobbiamo pensare prima ai nostri pensionati…”
se l’italiano medio si indigna per le orge di Berlusconi e non per quelle di Mao sia, in fin dei conti, colpa del PD.
non, non è colpa del PD..ma forse un po’ di colpa gli editori e i giornalisti di sinistra (anche ben oltre il PCI/PDS/DS/PD) che tacciono sistematicamente queste cose, ce l’avranno, no ?
Beh però Mao è storia antica, sarebbe un po’ strana un’indignazione così a scoppio ritardato…
Habs,
al di là del fatto che Mao appartiene ad un’epoca conclusa da tempo, e tanto varrebbe citare le presunte orge di Beria o di chissà chi; a parte che ben poca della sinistra radicale di oggi (non parliamo poi di quella moderata) si rifà a Mao…
al di là di questo, come dico sempre ad un amico che ama spiegare la realtà tramite la storia: non dare mai per scontato che tutti abbiano una cultura non dico all’altezza della tua, ma anche soltanto paragonabile alla tua.
Davvero pensi che l’elettore comune sia mediamente al corrente dei costumi sessuali di Mao? Anzi, io comincio a pensare che siano sempre meno quelli che sanno chi fosse, Mao…
Anzi, io comincio a pensare che siano sempre meno quelli che sanno chi fosse, Mao…
Su questo non c’è dubbio, Z..
Quello che volevo dire (probabilmente mi sono spiegato male) è che sono coloro che controllano i media a decidere in gran parte ciò che va conosciuto dal popolino 😀
Le nefandezze (vere o presunte) di certi dittatori di destra, o di certi dittatori medio-orientali, o di certi lontani personaggi storici, sono state ripetute fino all’inverosimile 😀 e tutti, più o meno, ne sanno qualcosa
Se lo volevano, potevano anche diffondere questa notizia (film, documentari, servizi giornalisti, speciali del TG3 ec ec ec), in modo da raggiungere almeno quello che Gianfranco La Grassa chiama “ceto medio semicolto”..non lo hanno fatto..perché ?..ci sono varie ragioni (fra cui l’esistenza di una forte Cina che non si vuole “offendere” per ragini economiche..le politiche di Mao sono state abbandonate, tuttavia Mao ciome fonte di legittimazione è tuttora ben vivo..anche se presumo che in privato i dirigenti di oggi del PCC ne ridano :D), una delle quali secondo me è l’ “egemonia” della sinistra, almeno ancora negli anni ’80 e ’90..pensiamo al libro (pur non esente da imperfezioni) di Jon Halliday (che viene dalla sinistra dura, pro-Hoxha :D) e della moglie cinese Chang, che svela un Mao mostruoso (con fonti :D)..e pure fesso :D…censurato in Itali…del tutto, o quasi 😀 mentre il primo fesso anglo-americano, ignorantissimo, che sputa un po’ di stupidate sulla Chiesa o, di questi tempi, su Roma, ottiene le prime pagine..e un successo, per quanto sovente effimero (mica dura in eterno la cuccagna :D)
Non sei d’accordo ?..non è obbligato esserlo 😀
@PinoMamet
Capisco esattamente cosa intendi, riguardo al fatto che quelli di destra giocano molto sull’essere politicamente scorretti e anti buonisti, ma proprio così facendo vogliono mostrarsi superiori agli avversari: i buonisti sono ipocriti, noi no. E il non essere ipocriti, l’essere genuini, avere il coraggio di dire cose “scomode” li pone ad un livello morale superiore rispetto ai buonisti.
@habsburgicus
“se lo volevano, avrebbero anche potuto diffondere la notizia” appunto, non volevano. Non volevano perchè magari non sarà di interesse per il grande pubblico, o perchè nessuno di quelli che controllano i media era a conoscenza dei gusti sessuali di Mao. Dubito che non l’abbiamo fatto per l’influenza occulta dei partiti di sinistra, che come diceva Z. credo che ormai abbiano poco i nulla a che vedere con Mao. Sarebbe come gridare allo scandalo perchè sky sport trasmette la serie A e non il campionato cinese che sì, sarà anche interessante, conoscerlo non farà certo male, ma si tratta di una cosa troppo lontana e che interessa veramente a pochissimi.
Grazie per la precisazione giuridica Ruperto.
“Mentre trovo molto usaneggiante il moralismo della procura di Milano”
mirkhond,
le procure in italia non procedono per “violazione della morale” ma perché credono che tizio abbia commesso il tale reato.
se l’articolo nonmiricordochenumero del codice penale dice che compiere atti sessuali con un minore in cambio di denaro o altro corrispettivo è punibile con tot anni di galera, una volta che la procura riceve una notitia criminis deve muoversi, e se si convince che effettivamente tizio ha fatto sesso a pagamento con una minorenne, beh non può far molto altro che trascinare tizio in tribunale.
non è moralismo, è semplice rispetto della legge e, da parte delle istituzioni, rispetto dei compiti rispettivi. non è la procura di milano a decidere in astratto se l’articolo nonmiricordochenumero del codice penale è “giusto” o “sbagliato”, per quello c’è il parlamento
Ogni volta che te ne vieni con questo ragionamento, Roberto, mi chiedo se lo pensi veramente, se ci pigli in giro o che.
Nemmeno in Svizzera, ma nemmeno nel mondo dei sogni esiste uno stato e una magistratura così efficiente, neutrale e onesta, cui non sfugge nulla e che decide di indagare o meno in perfetta applicazione ai dettami della legge. Ciò di cui parli credo non esista non solo in atto, ma nemmeno in potenza, nemmeno nel migliore dei mondi possibili.
Beh non sono totalmente d’accordo, Peuce’.
Di fatto non esisterà, forse mai, la giustizia perfetta in atto , come dici; in potenza, penso possa esistere.
Non dico che il sistema italiano sia perfetto, per carità, però comunque per quello che interessa il nostro caso (atti sessuali con minore in cambio di denaro) a me pari che la legge vada sostanzialmente bene.
Vediamo allora se è stata applicata bene o no;
e anche qui, ci sono pochi appunti da fare a quello che dice Roberto: la procura ha avuto “notizia del reato” (non è detto che di tutti la abbia, ma avendola avuta, e avendo agito di conseguenza, dove ha sbagliato?) e ha giudicato in base alla legge
(non ho seguito bene il caso, ma mi pare sia arrivata alla conclusione che non essendoci stato scambio di denaro o altri favori contro prestazioni sessuali, a quanto dichiarato dall’interessata, il reato non sussiste).
Beh, dove ha sbagliato? a me sfugge!
Nel fatto che le cose devono avere una rilevanza, al di là della lettera della legge.
Cioè se io rubo una moneta da due centesimi, per legge commetto un furto come se rubo un lingotto d’oro o quasi. Ma un pubblico ministero che apra un fascicolo sul mio furto di due centesimi è molto zelante e corretto. Ma è un coglione.
Devono avere una rilevanza, e sticazzi, come direbbe il magistrato svizzero, un giro di prostituzione con minorenni in cui è coinvolto il presidente del consiglio…..noooooo, non è rilevante, figuriamoci…..
Pino, da quel che si capisce dai giornali (credimi, poco) è stato assolto perché il fatto non costituisce reato.
Tradotto: il fatto esiste (il presidente del consiglio di è accompagnato con una prostituta minorenne) ma per qualche ragione non è reato (secondo repubblica perché Berlusconi non sapeva che la tipa era minorenne)
“la verità sta in mezzo fra i nostri due estremi, ma resta il fatto che ognuno, nell’indagine storica e nelle conclusioni che trae, seleziona gli aspetti con cui consuona meglio il suo spirito, che lo fanno sentire più a suo agio: insomma, nota di più ciò che gli piace vedere e un pochino meno quello che non gli piace: credo sia umano e accada allo scienziato più obiettivo e spassionato.”
E qui, finalmente concordiamo.
Però io, sono animato da un demone, da un’inquietudine, generata non solo dai traumi che hanno sconvolto la mia vita, ma anche da un profondo bisogno di amore, di quello onnipotente di Dio e di quello di una donna.
Se penso alla mia terra, al mio paese, alla mia famiglia, io oggi sono straniero a tutto ciò, mi sento uno straniero in patria.
In fondo la Napolitania non esiste più, la maggiorparte di chi amavo o è morta, o mi ha abbandonato quando ne avevo più bisogno.
Sì sono molto pigro e molto abitudinario, e il viaggiare per me è una fatica.
Perciò se debbo farlo, non è per farmi la vacanza, di cui non sento alcun bisogno, ma per cercare la Terra Promessa.
Che, credimi, se potessi, partirei anche domani, anzi sarei già partito da un pezzo per cercarla e piantarvi le tende e vivervi fino al termine dei miei giorni terreni.
Ieri, sentendo padre Alessio, questo eremita ieromonaco ortodosso che vive sulle montagne ad ovest di Messina, che nel video postato, parla proprio della vita del monaco bizantino, dell’anacoreta che viveva nelle grotte e nelle “laure” sparse tra l’Egitto, Palestina, Anatolia e Italia “meridionale”, mi sono ricordato di questa mia antica aspirazione, frenata solo dall’amore e dal bisogno di essere amato da parte di una donna (cosa non ricambiata).
Mio padre buonanima che mi aveva capito bene, diceva spesso in tono scherzoso :), ma in fondo veritiero che io avrei potuto sposare solo una suora. 😉
Nel senso che in una simile donna avrei trovato l’appagamento completo delle mie aspirazioni profonde: essere amato da Dio e da una donna, che con la sua fede, il suo amore, la sua dedizione, la sua fedeltà, avrebbe potuto riportarmi a Lui.
Anche nella carne, perché non siamo solo spirito!
Forse è per questo che, fin da bambino, mi attizzavano le “cape di pezza”, donne con look monacale (e quello ortodosso ancora più di quello cattolico per l’aspetto simil-arabo), e poi le donne musulmane di oggi.
Che quelle cristiane, tranne in poche e remote aree di cristianità orientale, come nelle campagne dell’Alto Egitto, o nell’India meridionle, o in Pakistan, ormai si sono appiattite alla moda del peggior frangistan di ferrara e di soros!
La tua è la condizione di chi si sente esiliato in patria, a casa propria ed è un po’ la condanna della maggior parte delle persone sensibili.
La mia è una condizione non molto dissimile: io in esilio ci sono per davvero, anche se ammetto che sia piuttosto singolrare sentirsi in esilio nel luogo in cui si è cresciuti, per il fatto che i propri genitori non ne sono originari.
Io credo che il bisogno di spostarsi, non di viaggiare o di esplorare, ma proprio di prendere baracca e burattini e trasferire altrove tutta la propria vita, possa essere in molti casi la scelta migliore, ma è comunque sintomo di uno stato patologico della società, di una destabilizzazione che fa sì che per uno non sia più vivibile la terra dei propri avi.
Quello cioè che non è giusto e non è normale è che il tuo stesso ambiente, la tua città, il tuo entourage non sia stato capace di accoglierti adeguatamente e di darti ciò di cui hai bisogno (e di cui ha bisogno ogni essere umano).
Per questo dico che dietro ogni spostamento c’è una piccola tragedia e che quindi non è qualcosa di cui compiacersi, come una meravigliosa espressione dell’apertura e della ricchezza umana. Perché questi uomini che si spostavano si dividevano, alla fin fine, in due categorie: gruppi di diseredati, di poveri e di disperati, che si spostavano per necessità e non ne erano minimamente felici e gruppi di invasori violenti e feroci, di sopraffattori e parassiti, che cercavano posti da depredare e sfruttare e uomini da schiavizzare e trattare come bestie. L’uno e l’altro caso erano espressione della nequizie e dell’estrema ingiustizia umana, che fosse dal punto di vista della vittima o del carnefice.
Oggi la cosa avviene in modo più sottile per noi occidentali (per gli altri avviene esattamente come prima e annegano nel mare): non ci viene negato il pane, ma gli stimoli, i bisogni spirituali, affettivi, morali. Ma la sostanza non è molto diversa.
“le manie della contemporaneità e quella del meticciato è una delle principali: fa figo dire di essere mischiati, è più esotico, più di sinistra, più alternativo.”
Non è affatto una mania, e francamente siccome lo sono PER DAVVERO, non vedo perché debbo nasconderlo, in nome di presunti identitarismi MODERNI, che vorrebbero riescludere chi non è e non puo’ essere del giro.
Capisco che per te, accettare queste evidenze sia molto traumatico.
Probabilmente deriva da una forma mentis fascista, quella del sangue e suolo.
Che a me invece è profondamente estranea…..
Il fascismo non c’entra, semmai è una conseguenza.
E nel fascismo c’è una componente guerresca e aggressiva, che è servita probabilmente in quel momento, ma dalla cui essenza ho preso chiaramente le distanze negli interventi precedenti, additandola come il polo negativo da cui prendo le distanze.
Ciò cui mi rifaccio è banalmente lo spirito contadino, il radicamento basato sulla pazienza secolare, sulla staticità, sui tempi lunghissimi di un mondo eterno e fermo, che non conosce dinamismo e avventura, ma pacifica continuità.
E’ il modno descritto da Carlo Levi, che ha subito la storia e non l’ha mai fatta, che non si è spostato, perché non prendeva iniziative, non era protagonista, ma era sullo sfondo della storia illustre, anonimo e misconosciuto.
Io sono fascista perché è stato l’unico tentativo serio di mettere in discussione marxismo e liberalismo, ma il fascismo non è uscito dall’alveo della modernità, pur sapendo porsi criticamente di fronte ad essa.
Ma Carlo Levi è stato vittima del fascismo, nel suo confino, ma, quel che più conta, considerava vittime del fascismo i suoi contadini di Aliano. Solo che per lui il fascismo era solo un momento di un’oppressione millenaria, che sarebbe continuata anche dopo, e che aveva avuto espressioni anche peggiori.
Quanto poi all’identitarismo ottocentesco, o anche razzista novecentesco, sono fenomeni di modernità, posso preferirli alla modernità cosmopolita, perché fa un passo in più nella direzione della dissoluzione, ma, insomma, ritengo di rubricarli fra ciò da cui sono distante come sono distante da tutte le conseguenze e le eredità dell’Illuminismo e della Rivoluzione Francese. Quelli sono identitarismi che servivano a creare entità statuali accentrate e omologanti, che nei fatti distruggevano le identità vere, locali, cetuali ecc.
Francesco
“come è che Silvio l’ha (per ora) sfangata? ”
Scusa m’era scappata la domanda.
Più di quello letto sui giornali non so (non sapeva che era minorenna)
Preferisco aspettare le motivazioni per rispondere (questo sistema di avere il dispositivo subito è le motivazioni dopo è assurdo)
“destava orrore il meticciato”
Salvo però contestarlo nei tedeschi nazisti, con cui in fondo condividono questa cultura da suprematismo boero, che mi ha sempre disgustato.
E penso al filmetto che ho citato qualche giorno fa, quando un ufficiale delle ss uccide uno dei suoi uomini, sorpreso ad amoreggiare con una donna “negra”, suora-infermera anglicana di una missione (che sperava così di salvare la missione dagli invasori giunti dal mare), perché aveva osato “sporcare” il suo sangue “ariano” unendosi ad una “scimmia”, seppur bella!
Sembrava di leggere Voltaire, quando in una delle sue “nobili” divagazioni filosofiche, passò da una considerazione sui “negri” come frutto di “mostruosi incroci tra donne e scimmie” e poi si convinse che erano proprio delle vere e proprie “scimmie parlanti”!
Il Voltaire che nella Scuola dell’ Obbligo NON PUO’ e NON DEVE esistere …
Voltaire, quello VERO era un trafficante di schiavi, e ragionava in maniera non differente dai suprematisti mozzarellati-pisciati BRUTTI COME LE SCIMMIE DA CUI SONO INDEGNI DI DISCENDERE, wa$p, boeri, tedeschi ecc. che dopo aver schiavizzato MILIONI di “negri”, continuano a vederli come dei capri espiatori su cui scaricare le loro frustrazioni di imperiali$ti repre$$i!
Salvo però contestarlo nei tedeschi nazisti, con cui in fondo condividono questa cultura da suprematismo boero, che mi ha sempre disgustato.
all’epoca si dette molta importanza all’antisemitismo dei nazisti, presentandolo come follia e come persecuzione religiosa (sic :D), ma non certo sul razzismo di Hitler..
se Roosevelt avessero osato criticare Hitler come difensore della “razza bianca” avrebbe straperso le elezioni…qualcuno dei razzisti più lucidio lo dirà dopo la guerra 😀 se Hitler fosse riuscito a spiegare agli americani che se lui perdeva FATALMENTE i negri avrebbero avuto, prima o poi, gli stessi diritti dei bianchi, avrebbe dato scacco matto a Roosevelt 😀 (non poté, per errori suoi e perché la grande stampa, per motivi noti ma che oggi non si possono più dire, non l’avrebbe mai permesso..mai l’ameicano medio ebbe modo di conoscere l’Hitler reale, pur nei suoi errori..ne conobbe solo la caricatura dei media..i film a che servono se non a quello ? :D)
donde un immagine stereotipata del nazismo, quella buona per il middle American.. 😀 che non brilla per cultura e logica :D.
il tedesco cattivo crudele che si sveglia e inizia a perseguitare il popolo eletto, innocente, bianco di pelle, il più grande popolo dell’Umanità insieme ai suoi degni eredi, gli angloamericani (magari questi ancora migliori :D)
una guerra per la Bibbia, non per la razza, insomma 😀
oltre alle bufale di invasioni tedesche delle Americhe già programmate 😀
cosa che non crederebbe neppure un bambino..ma un americano dello Iowa, membro di una chiesa riformata evangelica del Verbo, si 😀
Visto che li odiano così tanto, perché li hanno STRAPPATI dalle loro terre e DEPORTATI nelle loro schifose piantagioni?
Però a fare i MAGNACCIA sul lavoro di MILIONI di “negri”, lorsignori di Wa$ponia, sono stati bravi.
Magari a fottersi la mamy “negra” di turno, salvo poi vendere sul mercato i figli mestizos nati da queste “abominevoli” unioni con “scimmie” “negre”!
E poi Dacia Valent, aveva torto a scagliarsi con tanta violenza verbale, contro i falsi manierisni di tanti razzismi, la cui mala pianta purtroppo non muore mai.
Contro i ku klix klan del maggiore jackson, sogno davvero la mitraglia di Django! 😉
Per Peucezio
“Scherzi a parte, bisogna relativizzare anche i tic e le manie della contemporaneità e quella del meticciato è una delle principali: fa figo dire di essere mischiati, è più esotico, più di sinistra, più alternativo.”
Questo è uno dei casi in cui mi sento più lontano da Peucezio, con cui peraltro sono spesso d’accordo.
1) “Sinistra” è un termine che ha ancora qualche valore in Italia, nei paesi anglosassoni – che sono ben più importanti – “Leftist” significa all’incirca Pazzo Bombarolo Amico dei Terroristi; al massimo una minoranza si dichiara “liberal”.
2) Le famiglie “meticce” che conosco io – nel senso di incroci tra “bianchi” e “neri” – in Oltrarno sono tutte famiglie molto semplici, gente che fa lavori precari o comunque difficili, e che non pensano proprio di essere dei “fighi”.
3) Non so a Milano, ma a Firenze – che certamente non è una città di “destra” – il 90% della gente non ha votato per la “sinistra”, e quelli che hanno votato per la sinistra non contano nulla.
4) Altra cosa, completamente diversa, è il fatto che il mercato scopre che bisogna sfruttare tutte le nicchie, e quindi non bisogna sputare su nessuna; e quindi tende a sostituire gli “I Like” di Facebook a tanti pregiudizi passati. Ma questo non ha nulla a che fare con “la sinistra”.
Miguel,
ma guarda che io non ho parlato del meticciato come dato fattuale, ma del meticciato come mito rispetto al passato.
Lo so bene che i meticci dell’Oltrarno non si sentono particolarmente fighi.
Ma credono di essere fighi tutti quelli che straparlano del fatto che noi italiani saremmo tutti discendenti di meticci, quando credo che nemmeno la genetica di 50 o 100 anni dopo di noi sarà in grado di capire granché su queste cose e, quel poco che si è studiato seriamente in merito, tende semmai a dimostrare che i grandi spostamento di popoli sono spesso sovrastimati.
In questo senso, Miguel, ti sfido a dire in qualsiasi salotto di persone di media cultura che gli italiani sono figli di mille incroci oppure che sono una razza pura e incontaminata e a vedere in generale i consensi che riscuoti nell’uno e nell’altro caso. E a misurare l’entità di tali consensi secondo il voto dei presenti.
Che poi le cose in Italia si chiamino in un modo e altrove in un altro non conta poi tanto: è chiaro che quando uso il termine “sinistra” mi riferisco a tutto quell’insieme di implicazioni che ha in Italia, che sono ancor più connotative che denotative. Tu stai a Firenze e non lo noti, perché a Firenze tutti votano il Pd perché non c’è altro. Ma a Milano sono chiarissime queste distinzioni e ci sono discorsi che, fatti in un contesto di elettori del Pd o di Vendola possono scandalizzare mentre fatti fra elettori di Forza Italia suscitano al massimo qualche sorriso un po’ complice.
Poi adesso c’è Grillo e le carte si stanno rimescolando, ma ti assicuro che finora lo schema era quello.
http://www.trebisacce.info/Home/tabid/36/articleType/ArticleView/articleId/319/MASSONERIA-RAFFI-IN-DIFESA-DELLA-SCUOLA-PUBBLICA.aspx
@Moi
questa forse ti è sfuggita 😀
http://www.informarexresistere.fr/2014/07/10/ex-massone-33-grado-muore-17-giorni-dopo-aver-rilasciato-questa-intervista-2/
La metà dei vescovi svedesi è massone.
Ma, scusa, la Svezia non è un paese luterano?
I cattolici quanti potranno essere?
presumo intenda vescovi luterani..mi pare chiaro 😀
dopo il Concilio (ops, adesso arriva Mauricius e ci scomunica tutti :D) si è persa la distinzione, anche fra i cattolici 😀
illis temporibus (ma non sempre !) si sarebbe scritto “vescovi”, “sedicenti vescovi”..purché l’autore sia cattolico..se è ripreso dallo svedese o dal finnico, è chiaro che usano la parola vescovi in modo naturale..e manco ci pensano al Cattolicesimo, là per clero si intende per antonomasia quello luterano !
“dopo il Concilio (ops, adesso arriva Mauricius e ci scomunica tutti 😀 ) si è persa la distinzione”
Notoriamente i preti cattolici sono ordinati da vescovi luterani, si sa…
Sempre per Peucezio…
la più vistosa famiglia “meticciata” del nostro rione è costituita da un nero alto due metri che si è candidato con Forza Italia, sua moglie e i loro sei figli.
Il candidato di Forza Italia è convinto che tutta Italia sia in mano ai comunisti e che lui la deve salvare a pugni.
Nooooo !!! Ma va’ là ! Omar Sylla in Forza Italia ?! .. E poi ?! Matteo Minonzio nel PD ?! E i’ (m)Mècce di Emme-Emme-Ah 😉 lo faranno in cravatta e doppio petto in Parlamento con Crosetto Arbitro ?! 😉 🙂
“la più vistosa famiglia “meticciata” del nostro rione è costituita da un nero alto due metri che si è candidato con Forza Italia, sua moglie e i loro sei figli.
Il candidato di Forza Italia è convinto che tutta Italia sia in mano ai comunisti e che lui la deve salvare a pugni.”
Anche questo non mi sorprende minimamente.
Chi è meticcio davvero non sente il bisogno più di tanto di mitizzare il meticciato. Poi può anche farlo (e in alcuni casi capita), ma se lo fa, è un’opzione ideologica, che c’entra solo relativamente col fatto che meticcio lo è davvero.
Per Habsburgicus
“se Roosevelt avessero osato criticare Hitler come difensore della “razza bianca” avrebbe straperso le elezioni…qualcuno dei razzisti più lucidio lo dirà dopo la guerra 😀 se Hitler fosse riuscito a spiegare agli americani che se lui perdeva FATALMENTE i negri avrebbero avuto, prima o poi, gli stessi diritti dei bianchi, avrebbe dato scacco matto a Roosevelt”
Verissimo. Hai letto qualcosa di Gerald Horne, che ha approfondito non solo il razzismo “bianco” ma anche il filofascismo di tanti neri americani?
E’ lo stesso che raccontava di come i Giapponesi vedessero in Hitler un Liberatore dall’ Ingordigia Britannica in Asia ? … E di come Churchill, con i Maori NeoZelandesi e gli Aborigeni Australiani, NON avesse nulla”da invidiare” ai “Fascismi” dell’ Europa Continentale ritenuta tanto abietta dai Britannici ?
no,,ma colmerò prima possibile la lacuna 😀
ho trovato online 9 libri di Gerald Horne 😀 anzi 10
grazie per la “dritta” 😀
Quest’ultimo argomento meriterebbe un approfondimento!
* per meticciamento “hard”, intendo incroci fra popoli con culture e etnie molto diverse…
E se hanno la stessa fede religiosa e si AMANO?
è chiaro,
che l’amore e la volontà personale vince tutto…ed è GIUSTO così
però non dovrebbero essere favorite tali unioni..cominciando con l’accogliere il meno possibile di immigrati da certi paesi 😀
Questo Hasburgicus non è cattolicesimo, ma somiglia molto ad un certo protestantesimo boero, che credo tu NON ami.
Come non lo amo io.
Dio ha creato un solo genere umano.
Il razzismo è satanico. Come la massoneria!
i boeri mi piacciono 😀
vabbè sono calvinisti…ma nessuno è perfetto !
e i boeri non hanno mai dato fastidio ad altri..non si sono ingeriti nelle faccende europee, asiatiche, dell’universo Orbe !
anzi furono anch’essi vittima di Albione (e dei loro associati nel commercio dei diamanti)
“però non dovrebbero essere favorite tali unioni”
per curiosità- e ti assicuro che è curiosità e non polemica- ma… perché?
è un tipo di ragionamento di cui davero mi sfugge la logica.
O si crede che le diverse “razze” abbiano diverse caratteristiche, ma non ci crede più nessuno almeno dagli anni Cinquanta;
altrimenti davvero non ne vedo il senso…
semplicemente perché amo la varietà, come ha detto (parlando di lingue) anche Peucezio 😀
nella più ASSOLUTA eguaglianza di diritti e rispetto reciproco, ci mancherebbe
tutti, fianco a fianco (ma, di norma, distinti), ciascuno con le proprie caratteristiche, per un mondo migliore !
P.S:
se, ipotesi astrusa, si trasferissero in Lituania e Lettonia 8 milioni di ghanesi…vi è il “rischio” che in poche generazioni, l’etnia specifica lituano-lettone scomparirebbe in un melting pot 😀 e così scomparirebbero pure gli specimina femminili che io considero, in media, il non plus ultra della figaggine 😀 mi direte, verrà fuori una “razza” più bella…e sia (non è provato) :D..ma quella scomparirebbe per sempre 😀 meglio oggi, che ci sono le mulatte, le nere, le bionde, le italiane..per tutti i gusti 😀
chiaro, no ? 😀
poi ci sono argomenti più “seri” di cui ha già accennato Peucezio !
@ PINO
Credo che sia l’ argomento _ solitamente NON da Intellettuali_ che la Fàiga Nordica bionda, pelle chiara e occhi chiari è frutto di geni recessivi … con troppi Negri e Bedui “a rimescolo genetico” si estingue.
E una Legge sull’ Immigrazione dovrebbe tenerne conto.
Peucezio è un fascista che crede al sangue e suolo, ed è terrorizzato solo dall’idea di discendere da un montanaro albanese della Toskeria! 🙂
Mi mette a disagio l’idea di discendere da chiunque non sia un contadino di Terra di Bari, che venga da più a nord dell’Ofanto, da più a sud della via Appia, da più a ovest del Bradano e del Basentello o da più a est dell’Adriatico.
Se proprio lo vuoi ricollegare al fascismo, diciamo che è un fascismo su scala provinciale.
E io che dovrei dire, che ho un’ascendenza nell’Italia asburgica tra Udine e Firenze, più una componente sicuramente altaica, turca o magiara?
” Mi mette a disagio l’idea di discendere da chiunque non sia…”
non voglio psicanalizzarti, ma perché mai??
Io anzi lo troverei liberatorio!
E infatti sono ben felice delle mie ascendenza napoletane, forse tedesche e comunque ignote (un bel quarto…), giudaico-italiane e forse forse (ma mi piace molto crederlo, mi manca solo la prova assoluta) zingare…
non perchè siano più belle di altre, ma perché… caspita che noia altrimenti!
“Io anzi lo troverei liberatorio!”
Concordo. Però credo che il discorso di Peucezio sia una reazione, sbagliata, al globalismo piallatutto…..
Tempus fugit …
Già un anno è passato da quando è scomparso il “MadiBBa” … da NON confondersi con quel Nelson Mandela che avrebbe avuto parole di fuoco contro il Nuovo Cinema Sionista di Sderot !
no, è morto in dicembre 2013, solo 7 mesi (quasi 8)…il 18 luglio sarebbe stato il suo compleanno (96°)
… La parte su Sderot però è giusta 😉
Ah, ecco : ricordo che a Bologna andava di moda per Natale “la Pianta di Aloe Arancione di Nelson Mandela” …
Tempus fugit … l’istassum 😉 !
http://www.presepenapoletano.it/shopping/presepenapoletano/maschere/balanzone.jpg
I piddini fanno i seri e prendono per il culo i cinquestelle, non mancando mai di inserire le parole “casta” e “scie chimiche”;
[cit.]
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I’ (c)Capo è il più furbo:ci mette anche i’ (m)Microcìpp e le Sirene !
“tutti, fianco a fianco (ma, di norma, distinti), ciascuno con le proprie caratteristiche, per un mondo migliore !”
Sì di apartheid!
“se, ipotesi astrusa, si trasferissero in Lituania e Lettonia 8 milioni di ghanesi…vi è il “rischio” che in poche generazioni, l’etnia specifica lituano-lettone scomparirebbe in un melting pot 😀 e così scomparirebbero pure gli specimina femminili che io considero, in media, il non plus ultra della figaggine 😀 mi direte, verrà fuori una “razza” più bella…”
Magari!
Per Moi
“Omar Sylla in Forza Italia ?!”
No, non c’entra niente.
i boeri mi piacciono 😀
Evviva la sincerità! 🙂
“vabbè sono calvinisti…ma nessuno è perfetto !”
In questo caso, mi sembra un dettaglio davvero trascurabile….
“e i boeri non hanno mai dato fastidio ad altri..non si sono ingeriti nelle faccende europee, asiatiche, dell’universo Orbe !”
Però hanno SCHIAVIZZATO gli indigeni del Capo, istituendo un regime stile la Khazary&Company, che sta martirizzando Gaza!
“anzi furono anch’essi vittima di Albione (e dei loro associati nel commercio dei diamanti)”
Vittime, che ben presto si arrifecero, mantenendo assieme ai nuovi venuti, un duro regime di segregazione razziale. Stile Khazary&Company.
Da aggiungere che la Khazary&Company detta anche stato d’Israele, per anni ha mantenuto OTTIMI rapporti col Sudafrica boero di Botha e compari.
E già tra suprematisti “democratici” all’apartheid, ci si intende! 😉
Mi’, a parte che sai come la penso sui Khazari, resta il fatto che il 50% degli ebrei israeliani non sono manco ashkenaziti… e governano come tutti gli altri eh?
si sposano con quelli che tu chiami Khazari, dalla fondazione di Israele (e anche da prima) e tutto quanto…
😉
Non ci siamo capiti Pino.
Gli aderenti alla multinazionale Khazary&Company, si sposano tra loro, ma non con i Palestinesi, o goyim in genere!
Anni fa in Israele, un khazaro che si era ferito, aveva bisogno di una urgente trasfusione di sangue, rifiutò quando seppe che il donatore era un falashà!
La madre dei deficienti è purtroppo, sempre incinta….
Che non si sposino con i goyim, Mirkhond, non è affatto vero.
Di fatto, visto che Israele riconosce solo i matrimoni religiosi (delle varie fedi), e sono parecchi gli ebrei israeliani che si sposano con persone non ebree/ che non vogliono diventare ebree, moltissimi israeliani vanno apposta a sposarsi all’estero (gettonatissima Cipro, alle porte di casa 😉 ) e regolarizzano il matromonio dopo.
So anche di matrimoni con palestinesi, anche se credo che qualche tribunale ostacoli la regolarizzazione del coniuge per motivi “di sicurezza”. Certo non sono comuni!
La cosa dei falasah come me la dici tu non la sapevo, sapevo invece che erano state gettate le sacche di sangue dei donatori falasha (ma ormai saranno 15 anni fa…) senza dire niente ai medesimi, per motivi che non ricordo (qualcuno diceva “igienici”, altri “religiosi”, in ogni caso pretesti).
In tutta franchezza, mi spiace per l’amico Habsburgicus, ma davvero non riesco a capire cosa si possa trovare di positivo nei Boeri.
@Peucezio
Grazie per l’amico…che molto volentieri contraccambio
In effetti mi rendo conto che possa apparire paradossale….ma io ho nonostante tutto una tinta di liberalismo 😀 (non nel senso mirkhondiano del termine :D) e come, second (ma proprio second :D) best, sono attratto anche dal’identitarismo (e financo dal nazionalismo)..e i boeri, mi pare, identitari, lo furono..poi nel 1939-1945 (anche se, di fatto, non fecero nulla per noi :D) almeno a parole manifestarono simpatia per la causa antibritannica..e questo me li fa assolvere 😀
Ppi non credo nelle socità multirazziali..ritengo che la Storia dimostri che falliscono.. anche Roma, quando si “allargò” troppo
Qui si potrebbe anche aprire un grande, e mitico dibattito…con “feroci” (e legittimi) dissensi, però senza insulti ed epiteti, eh ! (non dico a te..mai tu hai fatto così :D)..e chissà, forse riuscirete a convincermi..e io ne sarei felice, perché amo il confronto !
A proposito di grandi temi; oggi su “avarizia” ho postato una frase di Sergio Salvi su Nazione italiana..ignorata del tutto 😀 (almeno l’ultima volta che ho guardato)
Ti sbagli.
C’è qualcuno che ha letto attentamente ciò che hai postato, e ha pure salvato l’articolo! 🙂
“Credo che sia l’ argomento _ solitamente NON da Intellettuali_ che la Fàiga Nordica bionda, pelle chiara e occhi chiari è frutto di geni recessivi … con troppi Negri e Bedui “a rimescolo genetico” si estingue.”
Credo che, anche questa volta tu abbia colpito in pieno, nello spiegare le VERE motivazioni di certi incubi da meticciamento (orroreeeee!!!!!).
Marcello Pera, ha fatto scuola anche qua dentro, purtroppo!
@ FRANCESCO
In brevissimo : Silvio l’ ha sfangata perché la Bocassini si è fatta prendere troppo dallo Spirito di Donna Prassede per compiacere i Radical-Chic !
“Il leghista, come anche il berlusconiano o lo pseudo-neocon alla Ferrara, in modi diversi, mi pare che stessero facendo coscientemente i “cattivi”.
Da cui il loro prendersela con la categoria dei “buonisti”, da loro inventata per screditare le battaglie di sinistra.
Che è interessante, se ci pensi: usando il termine “buonisti” non dicevano mica “voi di sinistra state dalla parte del male” 😉 semplificando;
ma dicevano “state dalla parte del bene, ma in modo sbagliato/ipocrita/ingenuo”
Non mettevano in discussione, appunto, la superiorità morale delle battaglie di sinistra, ma la sua inadeguatezza rispetto alla realtà, in difesa della quale assumevano il ruolo di “quello che deve dire cose sgradevoli ma vere”. ”
Ma infatti, si tratta per lo più di gente che originariamente era o votava sinistra, dove sinistra si intende proprio comunista.
Ma che poi sono diventati di “destra” per difendere quei quattro sghei di merda che hanno, nel terrore di dover spartire la torta coi tanti, TROPPI poveri che dalle periferie della terra, vengono a CHIEDERE IL CONTO!
Oltre che il terrore di essere COSTRETTI A RIFARE LE PERSONE SERIE, con un Verbo religioso molto più impermeabile al troiismo attuale, dopo aver fatto di tutto per sbarazzarsi del Cattolicesimo…..
Insomma gente divenuta di DESTRA per salvare battaglie e conquiste di SINISTRA!
Oriana Fallaci (forse) per prima …
Ma credo che il Nemico fosse il Relativismo, l’ Odium Sui, la Cupio Dissolvi di quel che Mirkhond chiama “Frangistan” …
Sì, insomma: le Sedicenti (!) Femministe AntiMinigonna MA ProNiqab ‘unn si possono sentire !
Alla fin fine la Baluarda 😉 della Sinistra Vera & Propria è … Daniela Santanchè !
Alla fin fine la Baluarda 😉 della Sinistra Vera & Propria è … Daniela Santanchè !
Concordo al 10.000 %
La Santanchè risponde ai Musulmani “da Dx” come decenni fa “da Sx” si rispondeva ai Democristiani Bigotti / Preti …
Proprio il contrario
Su “minigonna e niqab” la sinistra politicaly correct la pensa esattamente come la Santanchè,solo che non va “fino in fondo”
Ecco perché la sua spedizione squadrista del settembre 2009 non disgustò praticamente nessuno.
PURTROPPO di femministe come dici tu non se ne sono mai viste
Vediti il finale dell’episodio “Couscous alla bolognese” della serie “L’Ispettore Coliandro” per avere un’idea di come l’immaginario politicaly correct tratta il problema “velo”
Lo squadrismo della Santanché è la logica conseguenza di questo
Una curiosità, ma sei lo stesso Raffaele che scriveva da Israele?
Inoltre;l’unico a cui ,in Italia,abbia sentito dire “meglio il niqab che la minigonna” è stato Pietrangelo Buttafuoco
No
Cupio dissolvi di cui i responsabili sono proprio i signori che nel’68 facevano ammuina per liberarsi del Cattolicesimo, e poi sono diventati destroidi per difendere QUELLO sfascio da LORO provocato contro la minaccia di una Fede, vista come più impermeabile e intransigente, col rischio di farli tornare ad essere persone serie!
La Schizofrenia da Relativismo NON so se è meglio … anzi: mi sa che meglio NON è.
“Di fatto, visto che Israele riconosce solo i matrimoni religiosi (delle varie fedi), e sono parecchi gli ebrei israeliani che si sposano con persone non ebree/ che non vogliono diventare ebree, moltissimi israeliani vanno apposta a sposarsi all’estero (gettonatissima Cipro, alle porte di casa 😉 ) e regolarizzano il matromonio dopo.”
E i figli di queste unioni miste, sono riconosciuti come cittadini israeliani?
Su Palestinesi e Fslashà, comunque confermi il carattere boero della Khazary&Company….
“E i figli di queste unioni miste, sono riconosciuti come cittadini israeliani?”
Ma certo!
“Su Palestinesi e Falashà, comunque confermi il carattere boero..”
a dire il vero, io parlavo di uno scandalo di (mi pare) circa 15 anni fa, che appunto fece scandalo in Israele… e di matrimoni misti con palestinesi che, sppur rari per tutti i motivi che è facile intuire, comunque avvengono…
non mi sembra sia la stessa cosa del SudAfrica dell’apartheid, dai!
Guarda che nel Sudafrica le unioni miste c’erano.
Solo che venivano avversate da ENTRAMBE le parti, bianca e nera, purtroppo!
Guarda che nel Sudafrica le unioni miste c’erano.
Malan (non il senatore di FI :D) le vietò per legge 😀 e pure i rapporti sessuali 😀
Daniel François Malan, pastore riformato, fu P.M nazionalista dal 1948 al 1954; gli successero Johannes Strijdom, 1954-1958 indi Hendrik P. Verwoerd (1958-1966) che ebbe una sua grandezza, Balthasar Vorster (1966-1978) che iniziò a “moderare” l’apartheid e stabilì rapporti strettissimi con l’ “unica democrazia del Medio Oriente (di cui Verwoerd diffidava) e Pieter W. Botha (1978-1984); nel 1984 fu abolito il P.M e creato il Presidente all’americana, in tutto due: Pieter W. Botha (1984-1989) e Frederik de Klerk (1989-1994)..poi il cambio, con nuova bandiera
e Nelson Mandela (1994-199p), di cui ammiro la moderazione verso i bianchi, morto in dicembre 2013
Però ci furono lo stesso, ma quelle coppie e famiglie di EROI, si trovarono ostracizzate, ridotte ad un livello di paria e disprezzate sia dalle mozzarelle che dai neri.
Che bella storia di carità evangelica!
Appunto, Mi’, c’è una bella differenza con Israele (che bada bene, non mitizzo, e quello che dico non c’entra niente con Gaza…) dove se ti sposi con un’israeliana ottieni il passaporto israeliano e stop, anche se, invece che pugliese, tu fossi nero…
(e ce ne sono anche di questi! non dico falasha, dico proprio neri americani o di altre zone)
che poi l’integrazione non sia tutta rose e fiori, sono il primo a dirlo, ma insomma è diverso dire “molti italiani sono razzisti”, rispetto a “in Italia vige l’apartheid”…
lo dico perché la situazione legale (e anche di percezione sociale nei confronti di stranieri, immigrati ecc.) non è poi diversa da quella italiana…
Notte fra 18 e 19 luglio (finita all’1.00): lettera particolare di Jagow a Lichnowsky (Ambasciatore tedesco a Londra); ricorda la necessità dell’Austria-Ungheria per la Germania; loro obiettivo è la localizzazione del conflitto; la localizzazione dipenderà in primo luogo dalla Russia e in secondo luogo dall’azione moderatrice di Francia e Inghilterra; riconosce che Inghilterra e Francia ora non vogliono la guerra e la Russia non è ancora pronta e dunque ora non la vuole neppure lei, almeno il governo (ancora pacifico, ma sempre più debole); teme che fra qualche anno la Russia sarà una minaccia terribile (tutti riconoscono che sarà pronta); lo slavismo è sempre più antitedesco; gli dice di adoperarsi affinché l’opinione pubblica inglese non si scaldi troppo per la Serbia
1914, of course 😀
“dietro ogni spostamento c’è una piccola tragedia e che quindi non è qualcosa di cui compiacersi, come una meravigliosa espressione dell’apertura e della ricchezza umana.”
E’ sempre una tragedia dover andar via da casa propria.
Però, poi, molte volte, succede che i discendenti di quei profughi si mescolino con quelli della terra in cui si sono stabiliti, perché via via, acclimatandosi, le differenze vengono meno e ci si sente più simili. Specie fra i più giovani.
Ed allora nascono storie e vite nuove, perché da un originario dolore è nato l’amore tra diversi che porta alla nascita di nuovi popoli, che hanno tutte queste vecchie e nuove caratteristiche.
E’ successo ieri in Italia, in Rumeli, e altrove.
E, con l’aiuto di Dio, succederà domani con i nuovi arrivati e coloro che sono di qui!
Certo, ma questa è una caratteristica umana.
Dimostra che anche l’esule, il viaggiatore, sente il bisogno di acclimatarsi, di radicarsi, di diventare membro di una comunità. Insomma, di tentare di ripristinare quello stato di stanzialità che gli spostamenti hanno turbato.
Ma, in un certo senso, nel momento stosso in cui lo fai, è come se avessi rinnegato i tuoi ascendenti allogeni, non nel senso che li respingi, ma nel senso che sono diventati di scarsa importanza: hai trovato la tua dimensione lì, esattamente come se fossi uno del posto da generazioni e la provenienza dei tuoi avi diventa secondaria.
In quest’ottica quindi, che importanza ha che i Greci attuali discendano da altri che non erano del posto? Stanno lì, respirano quell’aria, stanno sotto quel cielo, calcano quella terra, fanno parte di quella comunità.
Comunità che però con l’antica Ellade, ha poco o nulla a che fare!
Permettimi, Mi’:
ha pochissimo a che fare con l’immagine dell’Ellade che riceviamo dai libri di scuola, ma quella è la punta dell’iceberg di una realtà molto più lunga, variegata e spesso inaspettata.
Pino
Torniamo sempre allo stesso discorso.
Per quanti studi, per quante prove si possano portare su una storia etno-culturale assai ricca, complessa e variegata, con elementi di continuità e di discontinuità con un passato classico, ci si scontra con le resistenze di chi ama e si riconosce in quel passato classico.
Il cui amore, si è formato proprio sui banchi di scuola.
Beh, ma non è che possono essere tutti storici coltissimi come te.
Fra tutte le radici a cui una persona di media cultura può cercare di ricondurre le proprie origini, tendono inevitabilmente a vincere quelle più illustri.
Il che implica delle scale di valori sicuramente opinabili, ma allora bisognerebbe indagare su come mai Platone si studia in tutte le scuole e gli autori bizantini molto meno: ci sono ragioni molto complesse, non legate solo a questioni di valore intrinseco, ma di ricezione. Ma che non sono neanche completamente arbitrarie: se ai romantici dell”800 piaceva il medioevo e agli umanisti del ‘400-‘500 la classicità c’erano delle ragioni legate alle particolari caratteristiche e sensibilità di quelle fasi storiche.
Se tutti avessero cognizioni storiche paragonabili alle tue, non nascerebbero questi equivoci e i Greci non potrebbero rinnegare certe pagine della loro storia. Ma questo è impossibile, come è impossibile che siano tutti dei grandi fisici o dei grandi medici.
In sostanza studiare è inutile….
Ed hai ragione.
Mannagghia al Padre Eterno che non mi ha fatto nascere ed essere un bracciante….
Più ignorante e meno infelice.
Forse….
Moi lasciami sognare che mi spieghi questa
“La parte leguleia sulla prostituzione, in Italia, è troppo farraginosa e pruriginosa; ”
Cosa c’è di:
-farraginoso
-pruriginoso
– diverso che in altri paesi
Magari senza citare la boldrini e donna prassede, giusto rispondere a queste tre semplici domande
@ ROBERTO
Non è illegale ma è ostacolata Paternalisticamente _ anzi : Maternalisticamente_ in ogni modo.
Qualsiasi citazione di Testo di Legge , in Italia, be’ … le leggi “si applicano” con Rigore Norreno o “si interpretano” con Furbastreria Levantina (splendida sintesi di Europa Continentale e Bacino del Mediterraneo) a seconda di chi è l’ Imputato.
Quanto alle Donne Prassede, Silvio ne ha avute tre in Collegio con condanna ad anni 7 in Primo Grado … in Secondo Grado, invece,il Fatto NON sussiste.
Cerca sul tema cos’ha da dire una “donna naturale” come Annalisa Chirico o una “donna artefatta” come Efe Bal …
@ ROBERTO
E’ difficile, ma ci provo:
1
Farraginosa la Regolamentazione (il Meretricio per l’Agenzia delle Entrate NON esiste … per il Codice Penale, invece, esiste eccome).
2
Pruriginosa l’interpretazione di Favoreggiamento (in pratica solo la “telepatia” fra Domanda e Offerta NON può essere impugnata come capo d’accusa) …
3
Chiedi a Tarvisio (UD) cosa c’è di diverso