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Il vecchio nome di San Frediano era il Gonfalone di Compagnia del Drago Verde, e confinava con il Nicchio, la Scala e la Sferza.
Il Nicchio era la conchiglia dei pellegrini che si recavano a Compostela, passando per la zona di Santo Spirito.
non hai perso lo stile NA … e che fa piero pelú? Esistono ancora i litfiba?
I Litfiba si sono ricostituiti 4 anni fa, almeno la coppia Pelù-Renzulli.
Per Nic
In realtà, io non ho mai seguito Piero Pelù, per me era solo un nome che sentivo continuamente, senza sapere bene perché. Non so nulla della sua musica!
Poi ho saputo che abita qui nel quartiere, e che ha un bel rapporto con alcune persone che conosco.
Abbiamo dei soci che lo conoscono personalmente, altri che interagiscono con lui sul Libro de’ Ceffi.
Personalmente non ho avuto alcun contatto con lui.
Per Nic
“non hai perso lo stile NA”
🙂
Occuparsi di San Frediano (ma qui vogliamo bene anche al Nicchio, alla Scala, alla Sferza e al Pignone, per carità) significa sviluppare un curioso atteggiamento che da una parte si fonda sull’uguaglianza radicale delle persone, di qualunque provenienza e ceto, ma dall’altra sulla particolarità del luogo e della sua storia.
E questa storia permea talmente tanto il quartiere, da trasformare le persone.
Infatti, i vecchi sanfredianini hanno l’impressione che tutto sia cambiato, ed è vero – sono ormai una minoranza in termini “etnici”; allo stesso tempo, i nuovi arrivati, che siano pugliesi, senegalesi, milanesi o americani, diventano una nuova realtà.
In questo senso, la metafora del drago che si risveglia non è un gioco retorico, ed è una metafora che tutti capiscono qui.
Dove “tutti” significa coloro che vivono nel quartiere, poi ci sarà pure quello che non vediamo mai perché ha comprato casa qui ma sta fuori tutto il giorno da un’altra parte.