Non è vero che i politici sono tutti uguali

Sappiamo che in Italia, esiste il diffuso sospetto che i politici siano tutti uguali.

La scienza, nella persona di un bravissimo odontoiatra, dimostra invece la falsità di questo pericoloso luogo comune.

Leggiamo infatti:

Il miglior sorriso della politica italiana? Semplice, quello di Matteo Renzi! A parlare sulle pagine del settimanale Oggi, in edicola da domani, è il dentista Massimo Mazza, che da 12 anni cura i denti di Silvio Berlusconi.

Restando in tema odontoiatrico, il dott. Mazza si è permesso di dare dei giudizi sui sorrisi dei politici italiani e ha posizionato sul posto più alto del podio il fascinoso sindaco di Firenze, motivando tale preferenza in questo modo: “Un sorriso esplosivo. I due incisivi centrali, più sporgenti degli altri (i cosiddetti “palettoni”) gli conferiscono un aspetto da ragazzino… Non solo: uno smalto forte e robusto, aiutato da un probabile bleaching, lo sbiancamento, restituisce al suo volto un alone di innocenza“.

Per quanto riguarda quello del suo paziente di sempre, Silvio Berlusconi, non ha dubbi nel definirlo “il sorriso per antonomasia” e a lamentare un calo nella frequenza per le cure estetiche: “Quest’anno, a differenza degli anni passati, non si è presentato per il tradizionale ciclo di cure estetiche preparatorie, come a volersi umanizzare“.

Mario Monti invece pare essere “un disastro: il suo è un chiaro caso di evasione dentale: i denti non ci stanno ed ecco spiegato il mistero dell’incisivo superiore destro piegato verso il palato per mancanza di spazio“.

Vendola a sua volta “è irrecuperabile, i denti inferiori sono separati da spazi anomali tra loro“.

Giudizio positivo per Pier Ferdinando Casini che “ha una classe scheletrica armoniosa ed un sorriso è rassicurante“.

Bersani ha la pecca di sembrare sempre “incazzoso, a causa dell’aumento dell’angolo naso-labiale e di un’esposizione praticamente nulla del vermiglio“.

Ed infine Beppe Grillo ha il sostegno di barba e baffi a mascherare i difetti: “Il mascellare superiore è retruso, i denti sono rivolti all’interno. Meno male che maschera con baffi e barba“.

Questa voce è stata pubblicata in Firenze, Italia e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

239 risposte a Non è vero che i politici sono tutti uguali

  1. Gli odontoiatri sono tutti uguali.
    I politici vanno dagli odontiatri.
    Ergo, i politici sono tutti… odontoiatri?

  2. mirkhond scrive:

    “il dentista Massimo Mazza, che da 12 anni cura i denti di Silvio Berlusconi.”

    Chissà il dottor Mazza quanto si fa pagare per estrarre un dente e/o per fare una dentiera mobile…
    L’impianto fisso è meglio lasciarlo perdere che se 7 anni fa, per due denti, il costo era di 2400 euro, figuriamoci per l’intera dentatura…

  3. mirkhond scrive:

    A proposito del fascinoso Renzi, c ‘è questo su effedieffe

    “Ecco il guru economico di Renzi

    Corriere.it 09 Febbraio 2013

    Text size
    Si tratta dell’israeliano Yoram Gutgeld, senior partner e direttore di McKinsey, una delle più famose società di consulenza al mondo

    C’è una proposta forte, in tema di fisco, che Matteo Renzi va ripetendo a martello da qualche settimana: quella dei cento euro in meno di tasse per i redditi sotto i 2.000. Che equivale a mettere cento euro in tasca ai redditi medio-bassi degli italiani, per rilanciare i consumi. A dargli l’idea è stato uno dei super consiglieri economici che, dietro le quinte, lavorano nel pool renziano. Non uno qualunque. L’autore è infatti l’israeliano Yoram Gutgeld, senior partner e direttore di McKinsey, una delle più famose società di consulenza al mondo, quella di Roger Abravanel tanto per intenderci. Un colosso che sforna top manager uno dopo l’altro. Solo per fare due nomi: Corrado Passera, ex amministratore delegato di Banca Intesa oggi ministro per le infrastrutture; e Alessandro Profumo, già numero uno di Unicredit oggi presidente del Monte dei Paschi. Gutgeld, che per motivi di policy aziendale non può coinvolgere l’azienda per cui lavora e infatti svolge questa attività di consulenza a titolo esclusivamente personale (questo il motivo per cui il suo nome finora non era mai saltato fuori), vive a Milano da molti anni e nell’ambiente è considerato una star.

    McKinsey collabora però già da qualche tempo con l’amministrazione Renzi. La multinazionale ha infatti elaborato il piano per la sicurezza stradale «David», studiato insieme all’associazione Lorenzo Guarnieri. L’obiettivo? «Salvare almeno 58 vite nei prossimi 10 anni». Gutgeld vanta amicizie trasversali: è stato uno degli autori della Fabbrica del programma di Romano Prodi nel 2006, è amico dell’ex collega di rottamazione di Renzi, Pippo Civati. Il compagno di scrivania di Gutgeld alla McKinsey è Abravanel, autore di un libro sulla meritocrazia, altro tema su cui Renzi punta molto per vincere la sua sfida alle primarie contro Pier Luigi Bersani. Qualche anno fa, Gutgeld e Abravanel, hanno scritto insieme un pamphlet per i Dibattiti di Siracusa della Confindustria in cui si invitava la politica e i politici a essere più coraggiosi da far cadere qualcuno dei miti che schiacciano l’economia italiana sul passato, come quello dell’industria quale motore immobile, mentre invece sono i servizi ciò che fa crescere la società moderna. Lo studio era, intenzionalmente, «un appello al prossimo governo affinché ponga al centro del dibattito economico l’obiettivo primario di aumentare la concorrenza nei servizi e di ridurne i prezzi». Abravanel e Gutgeld chiedevano «un cambiamento epocale».

    E ora che, in caso di vittoria, al governo potrebbe andare Renzi, per Gutgeld si ripropone insomma il tema di cosa fare per la crescita. Ecco perché questa proposta, molto incisiva dal punto di vista mediatico, sui cento euro in meno di tasse. La riduzione riguarderebbe 16 milioni di lavoratori, con un costo di 20 miliardi. Per finanziare l’intervento Renzi ipotizza la riduzione del 10 per cento della spesa pubblica «intermediata», pari a 215 miliardi, composta da spesa per acquisto di beni e servizi della pubblica amministrazione (+135% in 30 anni); investimenti (40% più della Germania tra 2000 e 2012); incentivi alle imprese (40 miliardi all’anno). La riduzione delle tasse, secondo Renzi (e Gutgeld), avrebbe l’effetto di sostenere il potere di acquisto delle famiglie, rilanciare i consumi e dare un sostegno alle imprese. Questo è solo uno dei punti a cui Renzi e la sua squadra stanno lavorando. Il programma definitivo, che oggi consiste in dodici punti pubblicati sul sito adessopartecipo.it, sarà presentato alla terza «Leopolda», che si terrà a Firenze quindici giorni prima delle primarie, al momento prevista tra l’ultima settimana di novembre e la prima di dicembre. Fino ad allora il programma sarà work in progress, arricchito grazie ai contributi di diversi economisti che si confrontano via mail.

    David Allegranti e Claudio Bozza

    Fonte > Corriere.it”

  4. Tortuga scrive:

    – I due incisivi centrali, più sporgenti degli altri (i cosiddetti “palettoni”) gli conferiscono un aspetto … –
    … … … cosi? http://media.comicvine.com/uploads/6/61810/2013736-bugs_bunny_14.jpg

    Lo possiamo ribattezzare Matteo Bugs Renzi Bunny 😉

  5. Ah, Roger Abravanel!
    Uno dei capoccetti di De Benedetti.
    Uno che ci spiega cosa sia la meritocrazia: nella quale evidentemente rientra a pieno titolo l’affare che il suo superiore fece all’epoca, comprando la rete telefonica delle ferrovie italiane per una miseria pure rateizzata, rivendendola poi a peso d’oro ai tedeschi di Mannesmann senza rateizzazione.
    http://www.ilsussidiario.net/News/Cose-non-dette/2010/10/27/INCHIESTA-5-Conti-alla-mano-ecco-chi-ha-guadagnato-dalla-privatizzazione-di-Infostrada/122249/
    Per non parlare della fornitura di apparecchi a dir poco scadenti da parte della Olivetti, in crisi, alle Poste italiane.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Temo che sfugga il concetto di società di consulenze. Fondamentalmente vai lì, paghi, fai una domanda e loro ti danno la risposta. Che ci vada io, che ci vada tu o che ci vada Berlusconi, loro fanno sempre la stessa cosa: rispondono a pagamento alla domanda che viene loro posta.

  6. mirkhond scrive:

    Signori

    Volevo comunicarvi una notizia sconvolgente:
    Il Papa si è DIMESSO!
    Stiamo alla fine dei tempi?

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per mirkhond

      🙂 🙂

      Allora lo saremmo stati già ai tempi di Celestino V, Gregorio XII, Clemente I, Ponzano, Silverio…

      🙂 🙂

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      P.S. A quando le dimissioni del silvio nazionale?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Se ne parlava da mesi di queste dimissioni: il contrasto con Bertone era insanabile e tra Ratzinger e Bertone non sarebbe stato certo il secondo a mollare la poltrona…

  7. mirkhond scrive:

    DECLARATIO DEL SANTO PADRE

    Fratres carissimi

    Non solum propter tres canonizationes ad hoc Consistorium vos convocavi, sed etiam ut vobis decisionem magni momenti pro Ecclesiae vitae communicem. Conscientia mea iterum atque iterum coram Deo explorata ad cognitionem certam perveni vires meas ingravescente aetate non iam aptas esse ad munus Petrinum aeque administrandum.

    Bene conscius sum hoc munus secundum suam essentiam spiritualem non solum agendo et loquendo exsequi debere, sed non minus patiendo et orando. Attamen in mundo nostri temporis rapidis mutationibus subiecto et quaestionibus magni ponderis pro vita fidei perturbato ad navem Sancti Petri gubernandam et ad annuntiandum Evangelium etiam vigor quidam corporis et animae necessarius est, qui ultimis mensibus in me modo tali minuitur, ut incapacitatem meam ad ministerium mihi commissum bene administrandum agnoscere debeam. Quapropter bene conscius ponderis huius actus plena liberiate declaro me ministerio Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri, mihi per manus Cardinalium die 19 aprilis MMV commissum renuntiare ita ut a die 28 februarii MMXIII, hora 29, sedes Romae, sedes Sancti Petri vacet et Conclave ad eligendum novum Summum Pontificem ab his quibus competit convocandum esse.

    Fratres carissimi, ex toto corde gratias ago vobis pro omni amore et labore, quo mecum pondus ministerii mei portastis et veniam peto pro omnibus defectibus meis. Nunc autem Sanctam Dei Ecclesiam curae Summi eius Pastoris, Domini nostri Iesu Christi confidimus sanctamque eius Matrem Mariam imploramus, ut patribus Cardinalibus in eligendo novo Summo Pontifice materna sua bonitate assistat. Quod ad me attinet etiam in futuro vita orationi dedicata Sanctae Ecclesiae Dei toto ex corde servire velim.

    Ex Aedibus Vaticanis, die 10 mensis februarii MMXIII
    BENEDICTUS PP XVI

    [00244-07.01] [Testo originale: Latino]
    TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

    Carissimi Fratelli,

    vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamen­te esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice.

    Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio.

    Dal Vaticano, 10 febbraio 2013

    BENEDICTUS PP XVI

    [00244-01.01] [Testo originale: Latino]

  8. mirkhond scrive:

    Andrea carissimo

    Hai ragione.
    Lo sai benissimo quanto poca fosse la mia stima per questo pontefice.
    Eppure mi sento scioccato e sconvolto, se mi si passa l’assurdo e immondo paragone, con San Girolamo (347-420 d.C.), quando, nel suo eremo di Betlemme, apprese del sacco di Roma da parte dei Visigoti di Alarico (410 d.C.)
    Che abbia ragione la profezia, attribuita alla Madonna a Garabandal, che siamo giunti alla fine della Chiesa, anche se non a quella del mondo?
    Non lo so. Mi sento confuso…..
    ciao”

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per mirkhond

      Quando Maometto seppe che i Persiani avevano saccheggiato Gerusalemme e dintorni rimase del pari sconvolto a vedere che degli idolatri avevano depredato la patria del profeta Gesù. Lo vedeva come una vittoria del paganesimo sui seguaci dell’Unico Dio, anche se ai suoi occhi erano seguaci sviati.

      Non essendo necessaria una verità assoluta, non è nemmeno necessario postulare un centro assoluto della storia e della civiltà.

      (La distruzione dei Buddha di Banyan ad opera dei talibani d’Afghanistan e l’asserita distruzione di parte della biblioteca di Timbuctù da parte dei loro confratelli d’Africa, quelle sì mi hanno sconvolto).

      Da agnostico qual sono, non posso che commentare ‘sic transit gloria mundi’.

      E non posso che notare che in una curia profondamente divisa su questioni di potere spicciolo…

      (http://www.repubblica.it/politica/2013/02/11/news/pdl_assente_ai_patti_lateranensi_ultimo_strappo_con_la_chiesa-52371294/)

      …il papa non era stato neanche capace di difendere l’immagine della sua istituzione quando gli hanno chiuso i bancomat…

      (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-01-08/vaticano-bancomat-bloccati-procura-092143.shtml?uuid=AbtulDIH),

      …come se lo IOR fosse peggio di un qualunque Monte dei Paschi di Siena.

      Buona pensione, professor Ratzinger.

      Se la goda, lei che puo’.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • mirkhond scrive:

        Non conoscevo questo episodio della vita del Profeta.
        Un’osservazione: i Persiani NON erano degli idolatri ma degli adoratori dell’UNICO DIO che loro chiamavano Ahura Mazda, e questo fin dai tempi di Shah Ciro (559-530 a.C.) fondatore dell’Iran Achemenide.
        Quando i Persiani giunsero a Betlemme, devastarono tutte le chiese, ad eccezione di quella della Natività di Gesù, in quando vi videro raffigurati i MAGI, I LORO SACERDOTI MAZDEI!
        Del resto gli Arabi conquistando l’Iran, dopo la morte del Profeta, in varie fasi (636-652 d.C., 663-671 e 705-751), proclamarono lo Zoroastrismo, Religione da Proteggere, proprio perché MONOTEISTA!
        ciao!

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per mirkhond

          Cito da Philip Jenkins, ‘The Lost History Of Christianity’, Harper&Collins, New York (2008):

          ‘In fact, Muslim attitudes [verso i Zoroastriani, n.d.t.] were initially more favorable, and only gradually were harsher standards applied. Increasingly, Muslims destroyed the fire temples and built mosques on the sites; churches, in contrast, operated publicly. Ordinary Zoroastrian believers made the best accommodation they could. The few modern followers of the old Persian religion are found among India’s Parsis, descendants of those who emigrated in the ninth or tenth century.’ (p.104)

          ‘Muhammad himself favored these Nazarenes [Nestoriani e Giacobiti, n.d.t.], and was appalled when the Persians captured Jerusalem in 614: in his view, pagans had defeated the worshippers (however misguided) of the true God’. (p.189)

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • PinoMamet scrive:

          ” The few modern followers of the old Persian religion are found among India’s Parsis, descendants of those who emigrated in the ninth or tenth century.’”

          Questo non è esatto, esiste tuttora una comunità zoroastriana in Iran, che credo si divida da quella indiana unicamente riguardo alla questione del proselitismo e/o matrimoni misti, non ricordo bene…
          so che esistono anche templi zoroastriani in funzione in Iran, e se non sbaglio sono rappresentati al parlamento insieme alle altre minoranze religiose.

          Ciao!!

        • mirkhond scrive:

          Interessante!
          Comunque l’idea che gli Zoroastriani siano politeisti è frutto solo di mistificazione e incomprensione.
          Zarathushtra (VII-VI sec. a.C.) predicò l’UNICITA’ di DIO.
          E’ vero che l’Islam soprattutto nei secoli IX-X fece arretrare e di molto lo Zoroastrismo in Iran, però più l’Iran si islamizzava, più l’Islam si IRANIZZAVA, culturalmente e spiritualmente.
          La rinascita culturale iranica, avvenuta nei secoli X-XI, alle cori iranica dei Samanidi di Bukhara (874-999) e turca-IRANIZZATA dei Ghaznavidi di Ghazni (962-1186), se pur ormai in una cornice musulmana, utilizzava il Farsi ed era IMPREGNATA di spiritualità e misticismo zoroastriani (e anche manichei).
          Vedasi lo Shanamè di Firdusi (934-1020), in cui il grande poeta iranico, raccoglie i cicli epici leggendari dell’epoca Sasanide (226-651) e perfino partica (247 a.C.-226 d.C.) e Achemenide (559-330 a.C.)!
          Insomma l’Islam non solo non distrugge l’Iran, ma addirittura ne RAFFORZA il prestigio culturale e spirituale.
          E non a caso i popoli Turchi (tranne i Bulgari del Volga) diventeranno musulmani proprio attraverso il filtro iranico, musulmano sì ma RICCHISSIMO di riferimenti PREislamici!
          Leggiti Ismaeliti e Assassini di Pio Filippani Ronconi, Il Cerchio editore, e vedrai quanto c’è di zoroatriano (e manicheo) nell’Islam iranico, soprattutto shiita ismaelita e imamita!
          ciao!

        • mirkhond scrive:

          “so che esistono anche templi zoroastriani in funzione in Iran, e se non sbaglio sono rappresentati al parlamento insieme alle altre minoranze religiose.”

          Verissimo!
          ciao!

  9. mirkhond scrive:

    errata corrige: scioccato e sconvolto come San Girolamo ecc.

  10. mirkhond scrive:

    Maurizio

    Adesso che succederà?
    La Chiesa Cattolica è finita?
    Dove sopravviverà la PAROLA DI DIO?
    Nelle Chiese Ortodosse, Copte, Giacobita e Nestoriana?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Finita? Non ancora, manca Pietro Romano (ovvero Tarcisio PIETRO Bertone, nato a ROMANO Canavese).

      Paura, eh? 😉

      Adesso non succederà nulla: conclave, nuovo pontefice e tutto andrà tristemente avanti come prima. Probabilmente sarà Scola a venire eletto, visto che era un po’ il pupillo di Ratzinger e gode del sostegno di CL, che nella Chiesa (italiana) è sempre più influente.
      Bertone probabilmente sa di avere già un potere praticamente assoluto lì dove si trova e potrebbe decidere di non cercare di fare il salto di qualità. Tanto ormai nella Curia chi lo tocca muore…

      • Andrea Di Vita scrive:

        Per Mauricius Tarvisii

        ‘CL’

        Cioè, le inchieste sulle ricevute di formigoni finiranno con rogatorie oltretevere?

        Giudici comunisti! 🙂 🙂

        Altro che Vishinskij. Questa sì che sarebbe una purga. Possibile che non capiscano che rischiano un altro scisma, se continuano così?

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • PinoMamet scrive:

        CL??
        Mi correggo, ha ragione Mirkhond: è la fine!!

        😀

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per mirkhond

      A proposito dell’illustre pensionando, ho trovato questa chicca:

      http://www.polisblog.it/post/3976/benedetto-xvipreservativi-contro-laids-in-africa-non-servono-a-nulla

      oltre alle note vicende avvenute ‘Benedicto XVI regnante’:

      http://www.tzetze.it/2013/02/il-papa-si-dimette-ne-sanno-niente-allo-ior.html

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      P.S. che se in conclave fra i due litiganti bertone e ruini dovesse venir eletto un ciellino come scola, allora s’ che l’dentificazione vaticana con i simil-formigoni apparirebbe evidente al colto e all’inclito. Albo signanda lapillo.

    • PinoMamet scrive:

      ” Adesso che succederà?
      La Chiesa Cattolica è finita?”

      da emiliano, mi verrebbe da risponderti “magari!” 😉

      da emiliano e italiano, ti rispondo, e perché mai finita? Morto un papa se ne fa un altro… a volte non c’è neanche bisogno che muoia!
      😉

  11. Roberto scrive:

    È un tedesco…. Non hanno come da noi la fissa di attaccarsi alla poltrona ad ogni costo

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per roberto

      Da quelle parti hanno combattuto un bel po’ di guerre di religione. Non è che ad esser tedeschi ci sia da vantarsi poi tanto. 🙂

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Roberto scrive:

        Mah, in generale è un po’ infantile vantarsi di quello che si è, quindi figurati vantarsi di essere tedesco o indonesiano o argentino….

        (Quella sui tedeschi di prima era una battuta, magari non divertentissima…umorismo tedesco 🙂

        • mirkhond scrive:

          Per Roberto

          Tua moglie che ne pensa di Benedetto XVI?
          E’ cattolica o luterana?
          ciao!

        • Roberto scrive:

          È luterana e pensa che il papa sia un eretico 🙂

        • mirkhond scrive:

          E i Robertingi?
          Sono stati battezzati al Luteranesimo?
          Anche tu sei diventato luterano?
          Magari per farti accettare nella Francia Orientale (Germania) profonda?
          ciao!

        • Roberto scrive:

          No mirkhond io sono rimasto ateo. Per i bambini mia moglie si occupa dell’educazione religiosa ed io di quella politico-scientifica, con il risultato che l’unica materia in cui la piccola va maluccio è religione per la grande soddisfazione del papà

          in realtà comunque mia moglie è molto tiepida solo che come tutti i tedeschi è schiacciata dal peso dell’autorità…se un’autorità dice che una cosa va fatta, la cosa va fatta e bene senza troppe discussioni. Ogni tanto porta i bambini al servizio (quando c’è la messa per i bambini). Io ne approfitto per una domenica mattina in pigiama a non far nulla 🙂

        • Roberto scrive:

          Non far nulla per modo di dire, questa domenica ho cucinato per sei ore, ma mi diverto così

        • PinoMamet scrive:

          Però Roberto non ho capito in effetti se sono luterani o cattolici…
          così per curiosità (immagino luterani visto che hai saggiamente 😉 delegato il tutto alla moglie).

          (il “security code” mi termine con un inquietante 666!)
          😀

        • Roberto scrive:

          Sono stati battezzati in una chiesa luterana e la grande a scuola fa religione luterana, ma onestamente non ti saprei dire se a quel l’età c’è una qualche differenza (a me sembra che iniziano con la prima comunione)

          Comunque la grande mi ha detto “papà non dirlo alla mamma sennò è triste, ma a quelle cose che ci insegnano a religione proprio non ci credo”… Tanto mi basta 🙂

        • Peucezio scrive:

          Robe’, era meglio che li educavi tu all’ateismo…

  12. mirkhond scrive:

    Paura, eh? 😉

    No! La morte è parte della vita. Piuttosto mi dispiace di andarmene a 41 anni senza MAI essere stato con una donna… 🙂

    Quanto a Bertone, non sapevo che fosse così potente!
    Mi da come aspetto, di un curato di campagna ebete e bevazzone….
    Se cielle conquista il Papato c’è davvero da passare alle chiese orientali per poter RESTARE Cristiano….

  13. Pingback: Non è vero che i politici sono tutti uguali | Paniscus

  14. Moi scrive:

    @ ROBERTO

    “Educazione Politico-Scientifica” è un’ espressione dal sapore “alla Auguste Comte” piacevolmente datato, mi sovviene la Smisurata Fede Massonica Ottocentesca nel Progresso: un mondo fatto di cappelli a tesa larga, bastoni da passeggio, panciotti con cipollone da taschino, Tralicci che _ come a Lyon, Francia_ sfidavano prometeicamente le Steli delle Madonnine, baffi a manubrio, ma … la Futura Umanità auspicata allora (!) da quello Spirito Volitivo si è rivelata oggi (!) composta di Selvaggi con l’ Aifon Fàiv … o forse (!) peggio: Relativisti Smidollati e Nichilisti. ;(

    … Come pensi di rimettere le cose in sesto ? 🙂 😉

    • Roberto scrive:

      Ribadendo che
      1. Non sono massone
      2. Per la politica è presto
      3. Per scienza intendo chimica, fisica, biologia, geologia ecc. Per le quali non è mai troppo presto

      Ciao!

      • Moi scrive:

        Be’, sì … però hai presente “Tempi Difficili” di Charles Dickens ? 😉

        Va be’, Inghilterra Vittoriana … veniamo all’ oggi !

        Forse un’ Educazione “alla Vulcaniana” 😉 😉 😉 in BeNeLux può pure funzionare, ma … in Italia NO di certo !

    • Roberto scrive:

      Però sul sapore démodé dell’espressione che ho usato hai ragione!

  15. mirkhond scrive:

    Moi, ma hai udito dell’abdicazione del Papa?
    A Bologna che ne pensate?
    ciao!

  16. Moi scrive:

    Qualcuno ha detto Ratzinger ? … Rassegnaten Dimissionen !

    … Uh, se “andasse su” Padre Livio Fanzaga come prossimo Papa : che “Showtime” 😉 sarebbe !

  17. mirkhond scrive:

    A Bologna pensano che Benedetto XVI debba ritirarsi sul lago Scaffaiolo?

  18. mirkhond scrive:

    A Bologna chi vorreste come nuovo Papen?

  19. Moi
    mica ti offenderesti se riguardo a Fanzaga io esercitassi una maschia e poderosa forma scaramantica?

    Per Mauricius Tarvisii
    Temo che sfugga il concetto di società di consulenze. Fondamentalmente vai lì, paghi, fai una domanda e loro ti danno la risposta. Che ci vada io, che ci vada tu o che ci vada Berlusconi, loro fanno sempre la stessa cosa: rispondono a pagamento alla domanda che viene loro posta.
    Precisamente a cosa ti riferisci?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      A proposito di McKinsey e Abranavel

    • Moi scrive:

      Il problema è che dai per scontato che i Politicanti Cattolici gli obbedirebbero, perpetrando così il Potere Temporale sull’ Italia mediante le Ingerenze … come al momento.

      L’ideale sarebbe, di nuovo, una situazione dialetticamente forte Padre Livio Fanzaga Papa con Margherita Hack Presidente della Repubblica e Piergiorgio Odifreddi Presidente del Consiglio. 😉

      … Basta con gli Infingimenti in Politica !

  20. mirkhond scrive:

    Concordo con Riccardo su Fanzaga….
    Vede il diavolo dappertutto…

  21. Moi scrive:

    Diciamo che Padre Livio sarebbe l’unico a ricordare all’ Europa cos’è stato il Cattolicesimo fino a prima della Rivoluzione Francese … sarebbe un interlocutore “dialetticamente forte”, altro che Omelie sulla Raccolta Differenziata 😉 .

    Uno che guarda poco “a Roma”, ancor meno “ad Atene” e molto di più “a Gerusalemme”.

    Sarebbe un’ ottima “Cartina Tornasole” per vedere quanti Italiani voterebbero ancora (!) per schieramenti politici che si premurano di non dispiacere il Vaticano. Le “caricature” che la UAAR fa della CCAR, diverrebero “ritratti”.

    • mirkhond scrive:

      “Uno che guarda poco “a Roma”, ancor meno “ad Atene” e molto di più “a Gerusalemme”.

      E agli Stati Uniti…..

    • PinoMamet scrive:

      Padre Livio guarderà pure a Gerusalemme, ma non è detto che la veda…

      • Moi scrive:

        Parla sempre di Med’jugorje … il punto è che preferisco uno Stato Laico sul serio (!) con una Chiesa che sbràita piuttosto che ‘sto “magma indistinto” che si premura di non troppo scontentare nessuno. Deludendo tutti.

        Qualcuno dirà che ‘sto suddetto magma si chiama “politica” …

        PS

        Ma perché, secondo voi, i Musulmani fanno tutta ‘sta paura ?
        … Perché in Dio ci credono davvero ! Il discorso “Rivelazione” e relative modalità viene dopo, molto dopo !

        Poi va be’, la Secolarizzazione non lascia “indenni” neppure loro, almeno in larga parte.

      • PinoMamet scrive:

        “Parla sempre di Med’jugorje …”

        appunto… già c’azzecca poco con Roma; figuriamoci con Gerusalemme!

  22. paniscus scrive:

    Se fossi cattolica, sarei soprattutto immensamente e irreversibilmente DELUSA dal personaggio.

    Siccome cattolica non sono, l’unica reazione che ho per il momento é:

    BOH! Ci devo pensare.

    L.

    • Moi scrive:

      Non l’ ho capita … anche perché _ checché possano dirne la Hack e Odifreddi_ Il Cattolicesimo è assolutamente pluralista, chi direbbe mai vedendo una Pasqualata 🙂 che la religione è la stessa delle invettive di RadioMaria ?!

      Un Vulcaniano 🙂 lo troverebbe “Illogico”. Eppure …

  23. Per Mauricius
    in linea teorica hai ragione, e pure in linea pratica.
    Ma io parlavo di Abravanel (e basta) come di chi vuole farci capire cosa sia la meritocrazia, senza vergognarsi minimamente del fatto che se in Italia attualmente non c’è (o poca), un po’ dipende anche dal fatto che i soliti noti riescono sempre ad assicurarsi ottimi affari a prezzi stracciati.
    L’esempio della linea telefonica è quella di un bene pubblico finito in mano ad un privato per un prezzo inferiore al valore, per di più rateizzato in anni.
    Cosa costava al venditore evitare, in sede di contratto, che il bene finisse in mano a stranieri almeno finché il debito non fosse stato estinto?

    Ecco, da Abravanel gradirei un giudizio di “merito” sulla questione, altrimenti eviti di fare consulenze ad un’Italia di cui egli non può far parte per ragioni monetarie e di amicizie.

    http://www.cofide.it/index.php?id=141

  24. Tortuga scrive:

    Ratzi, io me lo ricorderò sempre così 😉
    https://www.youtube.com/watch?v=j1m61qeiaOg

  25. habsburgicus scrive:

    premesso
    1. che ogni Pontefice, per quanto abdicatario, merita rispetto. 2. che io lo ritengo veramente un uomo BUONO, puro, ingenuo, GIUSTO (che in Gesù ci crede veramente…il che oggi non è così scontanto nelle gerarchie vaticane :D),
    bisogna francamente ammettere che il suo Pontificato è stato un disastro e non ha lasciato NULLA…è come se non fosse mai avvenuto, anzi oggi la barca di Pietro sta molto peggio che nel 2005, quando c’era ancora la spinta propulsiva del Wojtyła dei tempi d’oro (sino al 1994-1995, forse sino al 2000…e, badate, che io non condivido in genere la “politica” del Papa polacco, troppo “conciliarista” né i suoi controproducenti “mea culpa” :D)…
    “scialbo” è la definizione corretta, cui aggiungerei anche “sciatto”
    é triste, ma credo che sia proprio così…
    e ricordiamoci che Celestino V, anche lui personalmente un sant’uomo, non ha poi fatto quella grande bella figura…il padre Dante docet 😀

    • Peucezio scrive:

      Non sono molto d’accordo. Secondo me questa rinuncia è stata la cosa peggiore che Ratzinger ha fatto da papa, concludendo un’esperienza che invece era positiva.
      Siamo sempre lì: la Chiesa non è che deve assecondare il mondo. Se ha ancora meno successo e più nemici nel mondo, tanto meglio: vuol dire che ha più amici in Cielo.

      • mirkhond scrive:

        Esperienza positiva tipo l’allinearsi con Bush II e le sue guerre democratiche?
        E gli inciuci coi massoni come Pera?

        • Peucezio scrive:

          Ovviamente no, ma questo fa parte di tatticismi. E’ sul piano interno che complessivamente lo approvo. Poi si sa che i papi fanno politica e a volte non è della migliore.
          E comunque Bush mi fa orrore, ma lo preferisco al buonismo veltroniano progressista di Obama, che è molto più efficace e pericoloso e infatti ha rilanciato gli Stati Uniti, mentre Bush aveva inanellato un errore dietro l’altro.

    • Peucezio scrive:

      Sia chiaro, lo dico da sedevacantista non pentito. Per quello che mi concerne, non avevamo un papa prima e continueremo a non averlo dopo il 28 febbraio.

      • mirkhond scrive:

        Scusa, ma i sedevacantisti durante la Messa in Latinorum, per CHI pregano, visto che NON hanno più un papa dal 1958?

        • Peucezio scrive:

          Proprio in quel senso si parla di messa non UNA CUM, che è in un certo senso il segno di riconoscimento del sedevacantismo (anche se non si sente, perché fa parte delle parti recitate a bassa voce). Non è altro che la forumla che si usa nel canone quando muore un papa e non è ancora stato eletto il successore.

  26. PinoMamet scrive:

    Noto che nessuno sta più cagando di striscio il sorriso dei politici, e tutti stiamo parlando del Papa dimissionario…

    comunque, aggiornamento dal fronte televisivo; ho visto alcuni telegiornali (la TV va ora, e mi fa vedere la Rai, due o tre canali di merda musicale, un canale da “cozzali” 😀 e un altro dove non si vede altro che ristoranti, lezioni di cucina, lezioni di bon ton, lezioni di bon ton e cucina, gente che fa da mangiare…)
    insomma, ho visto alcuni telegiornali, e tutti dicono che il Papa “è il PRIMO a fare un simile gesto”, oppure “che è stato preceduto dal solo Celestino V”, e ovviamente sbagliano…

    • Moi scrive:

      Il dentista del post usa una terminologia da “razze canine” ; dicono che il parossistico prognatismo dell’ odierno Bulldog Inglese fa sì che se muore mordendo qualcosa le fauci restano chiuse “a cerniera” … sarà vero ?

    • habsburgicus scrive:

      mah, sbagliano fino a un certo punto
      infatti parliamo di abdicazioni del tutto volontarie (e, messa così, potremmo escludere, forse, anche Celestino V nel 1294 :D)
      é vero che il “romano” Gregorio XII (1406-1415) depose il Pontificato al Concilio di Costanza (1414-1418), dopo aver ottenuto la soddisfazione di potere presiedere una sessione, ma si era al tempo del Grande Scisma…molti neppure lo ritenevano legittimo e anche, nella Curia, fu ritenuta legittima la linea di Pisa (dal 1409)..basta vedere i numeri
      Papi di Pisa
      Alessandro V, 1409-1410, un greco piacerà a Mirkhond 😀
      Giovanni XXIII (Baldassarre Cossa, perverso, secondo la maggior parte delle fonti :D), 1410-1415, deposto a Costanza, dopo essere fuggito di notte
      orbene un Papa pessimo, ma senza dubbio legittimo, quale Rodrigo Borja si chiamò Alessandro SESTO (1492-1503) e non QUINTO, dunque ritenne legittima implicitamente la linea di Pisa e così fece il Card. Fabio Chigi, che si chiamò Alessandro SETTIMO, 1655-1667 (in un ‘epoca in cui l’erudizione era già ben sviluppata)
      la linea di Roma (Gregorio XII, per capirci) in un certo senso fu “vindicated” (direbbero gli anglosassoni) dal Card. Angelo Roncalli che prese il nome di Giovanni VIGESIMOTERZO (1958-1963) e non VIGESIMOQUARTO, così relegando ipso facto Baldassare Cossa ad Antipapa (e pure il buon Alessandro V :D)
      é vero che i numeri, nel Papato più antico, sono relativi..ad esempio nel 1276-1277 vi fu Giovanni XXI, ma non ci fu mai un Giovanni XX 😀
      il terzo Papa, l’ “avignonese” Benedetto XIII (1394-dep. 1417) verrà deposto nel 1417 dal Concilio ma continuò a resistere sino alla morte; finalmente con Martino V (1417-1431), un Colonna, la Chiersa tornò, più o meno unita (l’ultimo Antipapa della Storia, un Savoia, fu Amedeo VIII Duca abdicatario divenuto Felice V, 1439-1449, sotto Eugenio IV, 1431-1447 e Niccolò V, 1447-1455)
      quella del 1415 dunque é un’abdicazione eccezionale e non fa testo
      nel I millennio e sino al 1046 vi furono inoltre vari Papi che lasciarono, o furono deposti, ma sempre cedendo alla forza (o nell’ età delle persecuzioni all’impossibilità di svolgere il Ministero)…
      dunque per una volta i giornalisti, secondo me, non hanno tutti i torti 😀
      ciao a tutti/e !

  27. mirkhond scrive:

    “bisogna francamente ammettere che il suo Pontificato è stato un disastro e non ha lasciato NULLA…è come se non fosse mai avvenuto”

    A parte il casino di Ratisbona, concordo.

    ““scialbo” è la definizione corretta, cui aggiungerei anche “sciatto”
    é triste, ma credo che sia proprio così…”

    Concordo anche qui.

    “e ricordiamoci che Celestino V, anche lui personalmente un sant’uomo, non ha poi fatto quella grande bella figura…il padre Dante docet :D”

    Qui la penso differentemente. Pietro da Morrone/Celestino V (1209-1296) era DIVORATO DAL FUOCO DI CRISTO, e fu proprio la sua estraneità ai giochi di potere, a portarlo al “gran rifiuto” e a morire PRIGIONIERO (e forse anche assassinato) a Fumone.
    Ratzinger invece è uomo di potere già da quando era cardinale arcivescovo di Monaco di Baviera, e poi per 23 anni (1982-2005) Prefetto per la Dottrina della Fede, e infine Papa dal 2005.
    Quindi, scialbo sì, ma non proprio un verginello del potere curiale….
    ciao!

    • roberto scrive:

      mirkhond, immagino che tu abbia letto “l’avventura di un povero cristiano”, ti è piaciuto?
      io l’avevo trovato incomprensibile, ma forse ero troppo giovane quando l’ho letto e adesso mi hai fatto venir voglia di riprenderlo

      • mirkhond scrive:

        No. Purtroppo non l’ho letto, ma ne conosco lo spirito di fondo, da lettore infaticabile di Vino e Pane, e studiando i drammi della vita di Silone….
        ciao!

  28. mirkhond scrive:

    “Noto che nessuno sta più cagando di striscio il sorriso dei politici, e tutti stiamo parlando del Papa dimissionario…”

    Perché il Papen, volenti o nolenti è rappresentante dell’ETERNITA’ di DIO. Vive su questa terra, spesso ne è contaminato e intrallazzato fino al midollo, ma la sua missione e giudare l’uomo all’Eterno
    I politici invece vanno e vengono, questi ultimi poi sono in non plus ultra dell’insignificanza…
    Come insegna il “fascinoso” Renzi….
    ciao!

  29. mirkhond scrive:

    errata corrige : la sua missione è guidare ecc.

  30. Peucezio scrive:

    Pino:
    “Noto che nessuno sta più cagando di striscio il sorriso dei politici, e tutti stiamo parlando del Papa dimissionario…”

    La conseguenza secondaria, ma solo per modo di dire, di questo gesto, è che si parlerà molto meno di politica per un po’. E non parlo del post di Miguel ovviamente, ma della campagna elettorale.
    Visto che tanto non credo all’autorità formale dei papi post-conciliari, consentitemi di abbassare la solennità di questo momento alle meschinerie del circo politico-giornalistico e di notare come il buon Ratzinger non potesse fare regalo migliore ai comunisti, visto che la rimonta di Berlusconi si basa tutta su un assordante rumore mediatico che ora inevitabilmente verrà a mancare o sarà fortemente attutito.
    E visto che è vero che la politica ormai non decide quasi nulla ma è anche vero che qualche tassa in meno (in sostanza un Monti col suo fido cagnolino Bersani un po’ più traballante sul suo scranno, per una maggioranza risicata, e che quindi se ne va fuori dalle balle prima) può forse rallentare un po’ l’ingranaggio di distruzione e spoliazione del nostro disgraziato paese, questa bella sorpresina fra capo e collo mi fa girare abbastanza i coglioni (scusate il francesismo).

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per Peucezio

      ‘attutito’

      🙂 🙂 🙂 🙂

      Danke schoen, compagno Ratzinger!

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per tutti

      A proposito: Ratzinger ha tirato fuori il suo annuncio l’11 febbraio. E’ l’anniversario del concordato. Forse il suo personale modo di sdebitarsi?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • PinoMamet scrive:

        Se davvero voleva sdebitarsi, visto che se ne va in pensione 😉 , avrebbe potuto dire:
        “Fedeli, facciamo una bella cosa, stracciamolo questo Concordato e facciamo come si fa nelle nazioni civili: libera Chiesa in libero Stato… stracciamo ‘sto Concordato di merda fatto da Mussolini, e al suo posto facciamo un’intesa come c’hanno le altre religioni, quelle che gli italiani seguono perché ci credono davvero…”
        😉

        ma io credo che alla situazione italiana, a calcoli politici italiani ecc. ecc. non abbia pensato per niente. In fondo il Papa c’è, o non c’è, per tutti i cattolici, mica per stare dietro alle beghe particolari degli italiani (un altro buon motivo per stracciare il Concordato).

        Se poi sento che si rischia di avere un prossimo Papa vicino alle posizioni di CL (cioè più o meno alle ragioni di Mammona) allora viene davvero voglia di scappare, o di far radere al suolo il Vaticano, opere d’arte comprese.

      • Peucezio scrive:

        Sdebitarsi di che cosa?
        Che dopo che i piemontesi hanno fatto man bassa dei beni della Chiesa, si è deciso di fare qualche minima concessione di facciata, in cambio della rimozione del non expedit e del un riconoscimento di uno stato che aveva commesso empietà alle quali nessuno stato della storia europea era mai arrivato?
        I Lanzichenecchi protestanti, nel 1527, hanno fatto senz’altro più danni e più morti; Napoleone è stato più aggressivo, ma gli uni e l’altro poi se ne sono andati fuori dai coglioni. I porci laicisti piemontesi e i loro continuatori sono rimasti.

        • mirkhond scrive:

          Qui concordo al 100%!
          ciao!

        • PinoMamet scrive:

          Sdebitarsi di rompere le palle a uno Stato laico, Peucè, continuando a trattare tutti i cittadini italiani (italiani, non vaticani o pontifici) come se fossero roba loro, come se fossero tutti cattolici, o dovessero esserlo, e tutti fedeli al dettato morale della Chiesa Cattolica;

          sdebitarsi di imporre i loro simboli e avere la faccia tosta di chiamarli “simboli laici”;

          sdebitarsi degli aiuti e dei rpivilegi di cui godono la Chiesa e le istituzioni cattoliche in Italia;

          sdebitarsi dei decenni di ICI non pagate;

          sdebitarsi degli anni di intrallazzi di Ior, don Verzè e compagnia bella, e ci metto su anche le coperture ai pedofili;

          e infine sdebitarsi di essere, al 90% e con poche e malviste eccezioni, degli sporchi impresentabili buffoni che Gesù Cristo avrebbe cacciato a pedate e frustate.
          😉

          Basta?

          Io sono imparziale: se i Savoia fanno qualcosa di buono, lo devo riconoscere, e devo ammettere che una breccia di Porta Pia al giorno mi tirerebbe su di morale 😀

        • habsburgicus scrive:

          anch’io…. 100 % d’accordo
          il Concordato (seppur peggiorato nel 1984) é ormai (quasi) l’unica cosa buona che rimane di tempi in cui l’itaglia era ancora Italia !

        • Peucezio scrive:

          “Basta?”

          No, non basta affatto.
          Una Chiesa che fa tutte queste cose fa solo il suo mestiere e la manchevolezza semmai è della società, nella misura in cui le resiste.
          Sui pedofili: al di là del discorso generale su questa pruderie contemporanea, tutte le istituzioni comprono i propri.

          “degli sporchi impresentabili buffoni che Gesù Cristo avrebbe cacciato a pedate e frustate.”

          Ammesso che sia così, tanto peggio per Gesù: lui avrebbe torto e loro ragione.

        • PinoMamet scrive:

          ” Una Chiesa che fa tutte queste cose fa solo il suo mestiere e la manchevolezza semmai è della società, nella misura in cui le resiste.”

          Ammetterai che la tua visione del ruolo della Chiesa nella politica è diciamo un po’ peculiare… 😉

          se tutti i cattolici la pensassero come te, avrebbe ragione al 100% Andrea Di Vita (adesso ce l’ha al 90 😉 ) e per dirla tutta credo che avrebbe ragione Robespierre!

          per fortuna, da Teodosio II anche la Chiesa ha fatto qualche passo avanti!

  31. mirkhond scrive:

    “Se poi sento che si rischia di avere un prossimo Papa vicino alle posizioni di CL (cioè più o meno alle ragioni di Mammona) allora viene davvero voglia di scappare, o di far radere al suolo il Vaticano, opere d’arte comprese.”

    Concordo anche qui al 100%!
    ciao!

  32. Sdebitarsi di rompere le palle a uno Stato laico
    Mi piace tantissimo questa espressione, che in sostanza non vuol dire nulla.
    Uno stato è laico come può esserlo un foglio di carta su cui sia scritto “Questo stato è laico – e anche questa carta, e pure l’inchiostro”.
    Che poi fa il paio con “libera chiesa in libero stato”, o “libera scienza in libero stato”.
    Una chiesa libera la è pure di dettare legge su uno stato che considera di sua proprietà, esattamente come uno stato è libero di dettare legge nei territori prima appartenuti ad essa.
    La scienza è libera solo se può far morire lo stato che la “ospita” gentilmente, e questo è libero anche di ammazzare la libera scienza.

    • PinoMamet scrive:

      ?
      Ma invece no. Una Chiesa libera è liberissima di dire la sua opinione sulle questioni morali ed etiche generali, ma non di imporre la sua visione a chi la pensa diversamente: quella è una Chiesa prevaricatrice.

      La Chiesa libera è libera di professare la sua attività di culto, di avere locali per farlo, e di pagare le relative tasse: esattamente quanto tutte le altre religioni.

      Mentre nella pratica italiana succede che la Chiesa non paga una cippa di cazzo neanche per i locali dove fa tutt’altro che attività di culto, mentre le altre religioni si arrangiano da sole e spesso gli si rompe anche le palle (vedasi la moschea nella mia città…)

      Non è mica una questione territoriale: penso che il Papato abbia smesso di rivendicare gli ex territori pontifici negli anni Venti, se non prima.
      Non considerano l’Italia di loro proprietà “territorialmente”, ma “spiritualmente” sono rimasti ancorati all’idea che gli italiani siano o debbano essere tutti cattolici, il che non è, e non è mai stato vero.

      Basta fargli capire questo.

      • Andrea Di Vita scrive:

        Per PinoMamet

        ‘quella è una Chiesa prevaricatrice’

        Quale chiesa non lo è?

        Il fatto stesso che presupponga di avare una verità assoluta rivelata e valida per tutti la obbliga a cercare di convertirti, per il tuo stesso bene. ‘Andate e predicate’, sta scritto, non ‘andate e tollerate’. Lo stesso Giovanni XXIII ammoniva a distinguere l’errante dall’errore, ammettendo esplicitamente di essere sempre e comunque in grado di individuare, appunto, l’errore.

        Lo specifico del cristiano è proprio la sua missione di conversione: un soldato di Cristo non è meno combattivo del soldato di chiunque altro. Cambiano le armi (la carità, e a volte anche la non violenza: ma si puo’ essere caritatevoli e violentissimi, come gli etnocidi missionari che bruciarono i testi Aztechi dimostrano. La buona fede non diminuisce il pericolo, lo aumenta). Non cambia l’intolleranza per il nemico: il fatto che il nemico sia spirituale e non materiale rende solo più facile per ciascuno di noi il rimanere vittima dello zelo missionario, perchè ciascuno di noi di volta in volta puo’ essere inteso come il portatore ‘sano’ (cioè dannabile ma non ancora dannato) del Male.

        Che oggi il Male si chiami ‘cultura della morte’ e ‘relativismo etico’ non rende meno impellente il compito di combatterlo per il fedele rispetto all’epoca in cui si chiamava ‘eresia’. Cambiano solo i metodi (e questo cambiamento lo dobbiamo al’Illuminismo anticristiano, non alla chiesa).

        Togli alla chiesa la possibilità di convertirti, e alla lunga sarà sradicata, come dimostra la storia della sparizione del Cristianesimo nelle terre in cui ha avuto origine.

        Concedigliela, e alla fine sarai sradicato tu.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • mirkhond scrive:

          Non lasci scelta, eh!
          Aut Aut! 😉
          ciao!

        • PinoMamet scrive:

          ” Per PinoMamet

          ‘quella è una Chiesa prevaricatrice’

          Quale chiesa non lo è? ”

          Non mi sembra che le cose stiano così. Il Cristianesimo ritiene sì di avere una verità assoluta, ma non sta scritto (letteralmente) da nessuna parte che questa verità debba essere imposta agli altri;
          è sì caratterizzato dal proselitismo, ma cosa fare con chi non si vuol convertire è scritto nei Vangeli stessi: “andate via e scuotete la polvere dai sandali”.
          Che non sarà segno di grande stima, d’accordo: ma mica dice “date fuoco alla città”.

          Che poi la prassi sia stata diversa (senza entrare nello specifico di cosa sia successo ai codici aztechi, quali siano stati bruciati, e quali siano invece stati ordinati e fatti comporre dai religiosi cristiani…) è un altro discorso.

          Io alla Chiesa chiedo semplicemente di adeguare la sua prassi ai suoi princìpi, e per quanto riguarda il capitolo “laicità” sarebbe più che sufficiente.

          Tra l’altro il Cristianesimo non è sparito dalle terre da cui ha avuto origine, nonostante abbia avuto a che fare con una religione “al potere” altrettanto dedita al proselitismo…

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Questo discorso ha senso a patto che allora si ritenga anche la scuola dell’obbligo prevaricatrice. A scuola se non ripeti la pappardella che cercano di inculcarti ti mettono perfino un brutto voto!

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Aggiungiamo che mentre il prete lo sento solo se voglio, l’obbligo scolastico non lascia scampo

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Mauricius Tarvisii

          ‘scuola dell’obbligo prevaricatrice’

          🙂 🙂 🙂 🙂

          Ma certo che lo è!

          Lo deve essere. (Augusto del Noce ha scritto pagine illuminanti). La stessa parola ‘obbligo’ ne è la spia. Tale scuola deve infatti imporre un atteggiamento laicista.

          E’ tale atteggiamento a vaccinare contro le prevaricazioni religiose di vario segno (cattolico, stalinista, musulmano, fascista ecc.).

          Come la puntura del vaccino, l’imposizione è dolorosa, ma serve a preservare la salute e la pace dei futuri cittadini.

          Quel brodino riscaldato che è l’ora di religione è una salutare invenzione del genio Italiano che, nel compromesso con la credenza dominante (almeno un tempo) annega il furore missionario della religione in uno scialbo insieme di pratiche catechesimali para-pagane, sulla scia del ‘se se tiepido io ti vomito dalla mia bocca’.

          Laddove il laicismo diventa esso stesso religione viene giustamente rigettato.

          Se il laicismo si assimila giorno dopo giorno come indifferentismo mette radici e non lo togli più.

          La lotta mortale non è fra intolleranza e tolleranza. Quest’ultima, come ho già scritto altrove, esiste solo in apposite case.

          La lotta è fra le tante intolleranze che generano morti e quella laicista, che non ne genera.

          Le nostre scuole sono fabbriche viventi di agnosticismo.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Peucezio scrive:

          “La lotta è fra le tante intolleranze che generano morti e quella laicista, che non ne genera.”

          Veramente tutta la storia sta a dimostrare esattamente il contrario.

        • PinoMamet scrive:

          ” Aggiungiamo che mentre il prete lo sento solo se voglio, l’obbligo scolastico non lascia scampo”

          Ora, la scuola dell’obbligo non dovrebbe affatto essere prevaricatrice (come lo era la mia maestra… ehm.. cattolica delle elementari, quella che “non votate mai per i comunisti!”) ma dovrebbe fornire gli strumenti perché lo studente si faccia le sue opinioni, e sia in grado di difenderle.

          Si dice che il corpo insegnanti sia sbilanciato a sinistra: ammesso che sia vero, niente impedisce a persone di destra di fare gli insegnanti, alle stesse condizioni degli altri.

          Questo non scusa eventuali prevaricazioni del singolo, ma l’impianto della scuola dell’obbligo non mi sembra affatto prevaricatore.

          Gli unici che hanno richiesto e difeso coi denti la propria piccola prevaricazione a livello istituzionale, sono stati, di nuovo, i cattolici, con la difesa a spada tratta dell’ “ora di religione” (cattolica) obbligatoria fin che è stato possibile, poi almeno facoltativa (facoltà però che non è data alle altre religioni o orientamenti di pensiero in materia religiosa, e perciò è di fatto un privilegio) e dei simboli religiosi nelle scuole.

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Peucezio

          ‘esattamente il contrario’

          Ma dai.

          Ce lo vedi Epicuro, col suo pentolino di formaggio in mano, sugli spalti di Gerusalemme a gridare ‘Dio lo vuole!’?

          🙂

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Ritvan scrive:

          —Per Peucezio
          ‘esattamente il contrario’
          Ma dai.
          Ce lo vedi Epicuro, col suo pentolino di formaggio in mano, sugli spalti di Gerusalemme a gridare ‘Dio lo vuole!’? ADV—
          Andre’, un sofista greco e un gesuita moderno sarebbero fieri di te!:-) Prendere il mite e pacifico filosofo Epicuro come dimostrazione dell’ “innocuità” dell’ateismo è un po’ come fare l’operazione speculare, ovvero prendere l’ateo massacratore Stalin come dimostrazione del contrario.
          P.S. Le più immonde porcate possono esser fatte in nome di Dio, della Nazione, del Popolo, della Città (vedi massacri fra diversi comuni italici medievali), della Classe Operaia ecc. Però, non mi sembra il caso che oltre al buon Dio si debbano “abolire” anche le nazioni, i popoli, le città e la Tua Amata (suppongo:-) ) Classe Operaia, cribbio!

      • Tortuga scrive:

        – Il fatto stesso che presupponga di avare una verità assoluta rivelata e valida per tutti la obbliga a cercare di convertirti, per il tuo stesso bene … ammettendo esplicitamente di essere sempre e comunque in grado di individuare, appunto, l’errore. – Andrea –

        Questo aspetto è connaturato a tutte le religioni.
        L’islam da questo punto di vista non è meno aggressivo dei cristianesimi, per esempio, arrivando a configurare una regolamentazione della vita degli individui da parte di uno specifico assetto giuridico, fra i tanti differenti possibili ed identificando religione e giurisprudenza (ovviamente giudicato il migliore, anzi, l’unico accettato da dio, dove religione è obbedienza a questo specifico assetto giuridico).
        Non so come sia stato in passato l’ebraismo ma dato che detiene il libro sacro che è l’origine del ceppo … non saprei … da qualche parte le cose saranno state più o meno allo stesso modo.

        Suppongo – da come reagì il buddha – che il brahmanesimo vedico preesistente non fosse troppo diverso.

        Si distingue il buddhismo, il quale vede se stesso come, al fine, praticato nella solitudine e nell’isolamento.
        Il saggio che pratica il dharma quindi non insegue affatto le persone nell’intento di convincerle o obbligarle verso una verità, ma al contrario si nasconde.

        Più o meno in tutte le religioni tutti sono destinati all’inferno e tutti vanno e vengono inseguiti dalla verità, questa verità da esse venduta è sempre di tutti e per tutti, ma alla fine sono sempre di più quelli che vanno o vengono mandati all’inferno.

        Per il buddhismo invece la verità è per pochi e non è mai un altro che la può rivelare, va cercata e il saggio solo aiuta qualche volta e se può a rimuovere qualche ostacolo.

        • Ritvan scrive:

          —Il saggio che pratica il dharma quindi non insegue affatto le persone nell’intento di convincerle o obbligarle verso una verità, ma al contrario si nasconde. Tortuga–

          Si vede che anche fra le sagge che praticano il dharma è in voga il detto di quel prete che recitava “figliuoli fate come dico io, non come faccio io”…a Tortu’ perché non vai dharmaticamente a nasconderti?!:-)

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Pino Mamet

          ‘scritto […] imposta ad altri’

          Beh, per forza 🙂

          Non è che nei testi sacri ci si sia arrogata la faccia tosta di dire: ‘convertiteli, e se non vogliono convertirsi mandate al rogo quei maledetti infedeli’. Altrimenti i Cristiani a fare da merenda ai leoni del Colosseo ci andavano tutti e subito, e fra gli applausi convinti di tutti i sudditi dell’impero Romano senza eccezioni.

          Una frase come ‘ammazzateli tutti, Dio riconoscerà i suoi’ lo poteva giusto dire il vincitore degli Albigesi: un po’ perché aveva la forza per farlo, ma anche e soprattutto perché sinceramente convinto di essere lui dalla parte di Dio giusto e gli Albigesi dalla parte di Satana: convinzione questa impossibile solo per chi non è affatto credente nell’esistenza di entrambi.

          Tuttavia, quando si legge ‘ogni ginocchio si piegherà di fronte al Padre’ è anche peggio: vuol dire che la storia futura non è vista che come una lunga sequela di conversioni indefinitamente lunga finché tutte le altre fedi scompariranno e Quella Vera rimarrà.

          Un po’ alla Highlander, ‘ne rimarrà soltanto una’: non importa quanti secoli, quanti millenni, quante sconfitte, quante lotte ci vorranno: ‘non temete perché io ho vinto il mondo’.

          Un delirio totalitario bell’e buono, un etnocidio programmato a lungo termine a livello dell’intera specie.

          Anche la faccenda, citata a proposito e a sproposito dal colto e dall’inclita, del ‘date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio’ non implica affatto che Cesare e Dio non possano e non debbano concordare.

          Tant’e’ che Giovanni Battista si alza contro Erode a dire ‘non ti è lecito’ riguardo ai rapporti con Erodiade. Erodiade era di Dio o di Erode? (A Giovanni non sarebbe venuto in mente di chiedere il parere di Erodiade, già che c’era, e questo sì che è segno di comportamento profondamente religioso).

          L’apparente laicità della frase su Cesare sta nell’ovvia constatazione che l’adempimento degli obblighi verso Cesare è indipendente dalla nostra posizione verso Dio, ed è un furbo espediente dialettico con cui si rovescia la domanda truccata dei Farisei sulla liceità di pagare il tributo a una odiata potenza d’occupazione.

          Finché non cozza contro il precetto religioso, la posizione personale del Cristiano verso Cesare è indifferente. Tant’é che Paolo sottolinea ripetutamente e con forza la natura non legalistica della fede e della grazia: la legge è e deve essere impersonale e inter-soggettiva, la grazia agisce sulla base di un rapporto personale e intimo di conversione.

          Questa non è affatto ‘laicità’. ‘Laicità’ è l’indipendenza della vita civile e politica dal precetto religioso, cosa che nemmeno in regime concordatario la chiesa dei ‘principi non negoziabili’ può essere disposta a concedere.

          Detto forse con maggior chiarezza: la frase evangelica ‘il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato’ non ha niente a che fare con la frase di Cavour ‘libera chiesa in libero stato’. Perché la Scrittura non negava affatto che il ‘sabato’ fosse istituzione sia religiosa sia civile: direi anzi che lo dava per scontato. Per il laicismo il ‘sabato’ è affare dei soli credenti.

          OT L’idea che ci sia una legge valida per tutti indipendentemente dalla loro religione è squisitamente moderna e laicista. Non la troviamo nè nel ‘cuius regio eius religio’ Europeo nè nel regime Musulmano del ‘dhimmi’. E infatti entrambi i regimi, sotto una maschera di tolleranza durata per un po’ di tempo, hanno preparato saventose ecatombi. Non a caso il laicismo è bestia nera dei tradizionalisti d’oggi. FINE OT

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Tortuga scrive:

          Non ho mai affermato nè di essere un saggio, nè di detenere alcuna verità … perciò – anche se devo ammettere che la battuta era veramente molto carina – posso rimanere 😉

          Mica sono un Buddha realizzato io! 😀

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per tortuga

          Non so dove, infatti. ho letto che il Buddhismo può considerarsi una religione come l’intendiamo noi solo con difficoltà. Comunque che io sappia neanche i Buddhisti sono stati esenti da conflitti interni anche notevoli e sanguinosi. E’ tuttavia verosimile che sotto il termine ‘Buddhismo’ abbiano finito per essere comprese esperienze spirituali fra le più disparate.

          ‘Ebraismo’

          Credo che la sura coranica “dell’elefante” riporti traccia di una spedizione di un generale Etiopico che arrivo’ in Arabia (con pachiderma al seguito, appunto) dopo aver spodestato un monarca Yemenita che aveva scatenato a favore degli Ebrei del suo regno una serie di sanguinosi pogrom anti Cristiani.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Tortuga scrive:

          – Una frase come ‘ammazzateli tutti, Dio riconoscerà i suoi’ lo poteva giusto dire il vincitore degli Albigesi: un po’ perché aveva la forza per farlo, ma anche e soprattutto perché sinceramente convinto di essere lui dalla parte di Dio giusto e gli Albigesi dalla parte di Satana: convinzione questa impossibile solo per chi non è affatto credente nell’esistenza di entrambi. – Andrea –

          Io credo che per cadere in simili deliri di onnipontenza (dio è senza dubbio dalla mia parte) occorra invece proprio veramente non credere in dio, perché solo se non credo in dio posso pensare di sostituirmi a lui o di essere un fenomeno privilegiato nello sterminato universo, ovvero che le idee che passano proprio per la mia testa siano degli assoluti incontestabili.
          Bisogna veramente non aver osservato la realtà.

        • Tortuga scrive:

          – Non so dove, infatti. ho letto che il Buddhismo può considerarsi una religione come l’intendiamo noi solo con difficoltà. – Andrea –

          Vero.

          – Comunque che io sappia neanche i Buddhisti sono stati esenti da conflitti interni anche notevoli e sanguinosi. –

          Non difendo infatti la categoria, solo il merito del buddhadharma.
          Ma il buddha – tra le altre cose – si frappose fra due eserciti per scongiurare una guerra.

          – E’ tuttavia verosimile che sotto il termine ‘Buddhismo’ abbiano finito per essere comprese esperienze spirituali fra le più disparate. –

          Il buddhadharma contrasta l’egocentrismo dell’essere umano, per questo è una dottrina molto contrastata: il primo passo è cercare di dissimularla, manipolarla e farne un “ismo”.

          La prima cosa che faccio quando non mi va bene qualcosa è farne un “ismo” definirmi “ista” e passare al posto del qualcosa-che-non-mi-va-bene un’altra “versione dei fatti”, soprattutto se quel qualcosa-che-non-mi-va-bene ripete in continuazione “non farti abbindolare, non farti abbindolare, non farti abbindolare”.

        • Ritvan scrive:

          —…devo ammettere che la battuta era veramente molto carina…Tortuga—
          OAllah, la Tortuga che riscopre il senso dell’umorismo…ma non c’è più religione, cribbio!:-)

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per tortuga

          ‘realtà’.

          Esattamente.

          Dove entra la lealtà esce la pietà.

          Credo fosse Ignazio di Loyola a dire ‘se gli occhi dicono che una cosa e bianca e la Chiesa dice che è nera, allora essa è nera, perchè la Chiesa non puo’ sbagliare’.

          Il contrario, che coerentemente la Chiesa condanno’, è l’ “Eppur si muove” di Galileo.

          Quanto alla parte da cui sta il noto pensionando di cui si parla in questi giorni:

          http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/12/ratzinger-scende-dalla-barca-di-pietro/496791/

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Tortuga scrive:

          x Andrea

          Carino in finale dell’articolo 😉

          Qualcuno tuttavia ha rilevato la gravità della situazione dicendo: dalla croce non si scende.
          Come può un Papa chiedere agli altri pesanti assunzioni di responsabilità quando lui stesso non porta a compimento le proprie 😉
          Insomma noi siamo cresciuti educati al fatto che qualunque cosa gli accada un Papa deve portare a termine la sua missioni fino in fondo a qualunque costo … e adesso un Papa si dimette? Così tranquillamente?!

          Mah, secondo me c’è qualcosa sotto, deve essere successo qualcosa di grave (io penso ci siano connessioni con la questione dello scandalo pedofilia e non mi stupirei che fra qualche mese o anno venissero fuori rivelazioni per le quali risulterà evidente che non era proprio opportuno che continuasse – o lo si lasciasse continuare – ad essere Papa: io c’ho questa intima convinzione).

          x Ritvan:

          – O Allah, la Tortuga che riscopre il senso dell’umorismo…ma non c’è più religione, cribbio!:-) –

          Come hai visto c’è un argomento che mi toglie completamente il senso dell’umorismo … ma sono molto felice di averlo riacquistato 😉

        • PinoMamet scrive:

          Gente, ma voi non fate mai LA PENNICHELLA?

          Nel tempo in cui io ho dormito, ma quanto cazzo avete scritto? 😀

          Non c’è più religione, davvero!! 😀

          Comunque:
          “Tant’e’ che Giovanni Battista si alza contro Erode a dire ‘non ti è lecito’ riguardo ai rapporti con Erodiade. Erodiade era di Dio o di Erode? ”

          Ma vedi, il problema di queste letture è che si legge l’Ebraismo dell’epoca come se fosse il Cristianesimo, addirittura il cristianesimo visto con gli occhi di oggi.

          Giovanni “il Mikvatore” 😉 non fa che ricordare a Erode la Legge, valida per lui re (e anche sul fatto che potesse essere legittimamente re, si può discutere) come per tutti gli altri membri del popolo ebraico dell’epoca, compresa Erodiade; in questo senso non chiede il parere né dell’uno, né dell’altra.

          Il problema non è che fosse la moglie del fratello di Erode (in certi casi, ci sarebbe stato anzi l’obbligo di sposarla; previa morte del fratello, però 😉 ) quanto che fosse anche nipote di Erode stesso, e la legge ebraica proibisce l’incesto.

          Ancora più evidente la prospettiva “cristiana” nella lettura dell’episodio della moneta.
          Certo per i cristiani la lettura non può che essere quella “laica” che dici tu;
          la cosa è talmente evidente, che i cattolici fanno di tutto per nasconderlo! 😀

          e del resto, nell’ottica cristiana, se la frase non avesse un senso “eterno”, perché starebbe nei Vangeli?

          Mi sa che sono i cattolici italiani, e non il povero Gesù, a ricorrere a furbi espedienti… il povero Gesù era semplicemente interrogato su un problema molto sentito della vita ebraica dell’epoca, che non era “separazione della religione dallo Stato” (che era abbastanza inconcepibile, per loro e in quell’epoca) quanto “liceità o meno dell’occupazione romana”.

        • Ritvan scrive:

          —-L’idea che ci sia una legge valida per tutti indipendentemente dalla loro religione è squisitamente moderna e laicista. Non la troviamo nè nel ‘cuius regio eius religio’ Europeo nè nel regime Musulmano del ‘dhimmi’. E infatti entrambi i regimi, sotto una maschera di tolleranza durata per un po’ di tempo, hanno preparato spaventose ecatombi. ADV—
          Ehmmm…alcune considerazioni:
          1. Che la legge debba essere uguale per tutti è una conquista della civiltà giuridica moderna, non necessariamente “laicista”. Ti faccio poco umilmente presente che prima la legge non lo era anche in aspetti che prescindevano dalla religione, ovvero la legge non era uguale per chi aveva il sangue blu:-) e per chi l’aveva semplicemente rosso:-).
          2. Paragonando il ‘cuius regio eius religio’ europeo con il regime “dhimmi” islamico mi sa che paragoni mele con patate:-).
          Il cuius ecc. recitava più o meno così:
          “Esimio suddito cattolico di un principe cattolico, nel caso il tuo sovrano si converta al luteranesimo – magari perché ha ricevuto la visita della Madonna che lo ha esortato a farlo:-) – hai solo due opzioni: o ti fai anche tu luterano, oppure raccogli le tue cose e te ne vai aff…pardon:-), emigri nelle terre di un principe cattolico..naturalmente sperando che quest’ultimo non si converta al luteranesimo pure isso, altrimenti, raus, di nuovo emigrare…”.
          Poi, ciliegina sulla torta:-), se per disgrazia tu non fossi né cattolico e né luterano, ma chessò, calvinista, anabattista o sarkazzo d’altro, l’unica “alternativa” era…LA MORTE. Vedi qui:
          http://en.wikipedia.org/wiki/Cuius_regio,_eius_religio
          da cui cito:
          “The principle only extended legitimacy to two religions within the Empire, Catholicism and Lutheranism, leaving out such reformed religions as Calvinism, and such radical religions as Anabaptism; any other practice of worship beyond the two legal forms was expressly forbidden and legally considered a heresy, a crime punishable by death.”.
          3. Il regime “dhimmi” islamico, invece, consentiva a chi islamico non era di vivere in pace dove era nato e dove erano sepolti i suoi antenati e di autogovernarsi secondo leggi appartenenti alla sua tradizione religiosa. Certo, non c’era l’uguaglianza davanti alla legge, ma come detto sopra, quella non c’era nel feudalesimo di tutte le “razze”, neanche fra un cattolicissimo barone e un altrettanto cattolicissimo villano, o fra un confucianissimo mandarino e un altrettanto confucianissimo contadino cinese….che ci vuoi fare, i Diritti Umani erano ancora da inventare, caro mio!:-)

        • habsburgicus scrive:

          generale Etiopico che arrivo’ in Arabia (con pachiderma al seguito, appunto) dopo aver spodestato un monarca Yemenita che aveva scatenato a favore degli Ebrei

          siamo negli anni ’20 del VI secolo d.C, come ci é noto anche dalla storia bizantina, all’epoca di Giustino I (518-527 d.C) che si alleò appunto con i Cristiani etiopi…
          il dominio etiope-cristiano durò dal 526 al 570 d.C, poi vi fu una dominazione persiano-sasanide sino ai tempi di Maometto…
          a quell’epoca appartiene l’ultima traccia epigrafica della cultura sabea….infatti l’ultima iscrizione datata “sabea”, in scrittura sud-arabica, é del 669 dell’Era locale (o himyaritica) equivalente al 554/555 d.C (qualora la si faccia partire dal 115 a.C) o al 559/560 d.C (qualora si ponga il suo inizio al 110 a.C), comunque fra queste due date
          ciao

        • Ritvan scrive:

          —-Il problema non è che (Erodiade-ndr.) fosse la moglie del fratello di Erode (in certi casi, ci sarebbe stato anzi l’obbligo di sposarla; previa morte del fratello, però ) PinoMamet—
          O che non ce l’avevano il divorzio gli ebrei a quel tempo? A me risulta che Erodiade avesse divorziato dal primo marito…o questo non bastava al buon Battista, che pretendeva magari l’annullamento dalla Sacra Rota?:-)

          — quanto che fosse anche nipote di Erode stesso, e la legge ebraica proibisce l’incesto.—
          Ehmmmm….nipote di Erode da parte della madre di Erode o da parte del padre di Erode? Non è una questione di lana caprina, perché se fosse il secondo caso il buon Battista si sarebbe “svegliato” un pochino tardi: visto che Erode e il primo marito di Erodiade erano fratellastri (padre in comune), avrebbe dovuto ricordare la legge mosaica già ai tempi del primo matrimonio della donzella…o no?:-)

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Ritvan

          “dhimmi”

          Indubbiamente questa era l’intenzione. E per l’epoca immediatamente successiva a Maometto il regime di ‘dhimmi’ era un enorme passo in avanti rispetto alla normale intolleranza verso le altre religioni praticata ad esempio nell’Europa cristiana del tempo.

          Ma sto giusto rileggendo un bel libro (P.Jenkins, The Lost History of Christianity, Harper) che abbonda di esempi (segnatamente nel periodo compreso fra Goffredo di Buglione e Tamerlano, e in quello compreso fra Napoleone e il genocidio degli Assiri nel 1933) in cui il regime di ‘dhimmi’ è diventato viatico dello sterminio, non diversamente da come la separazione fra Ebrei e Cristiani in Europa è stata viatico ai pogrom in certi periodi, intervallati da anni di relativa tolleranza.

          Dubito -ma questo è mio parere personale- che la coesistenza fra comunità di fede diversa ciascuna con la propria legge sia alla lunga possibile senza che la cosa degeneri in momenti di crisi in una etichettatura del diverso come capro espiatorio e in una conseguente strage. Diverso è (forse) il discorso se il comportamento pubblico è regolato dalle stesse leggi uguali per tutti, rimanendo la fede nella sola sfera privata.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  33. Miguel Martinez scrive:

    Mentre voi state a parlare del Papa, io leggo due notizie che mi fanno quasi quasi quasi provare simpatia per il ceto dei magistrati:

    Finmeccanica, arrestato il presidente Orsi
    L’accusa è corruzione internazionale

    Abu Omar, Pollari condannato a dieci anni

    Che poi, fosse per me, abolirei la Finmeccanica e il Sismi e non metterei nessuno in carcere…

    • PinoMamet scrive:

      Io sono semrpe stato per l’abolizione del carcere, ma mi dicono che è impossibile… non che mi fidi di quello che mi dicono.

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per Martinez

      Ma tu non stai affatto cambiando discorso.

      orsi è sponsorizzato dai legaioli, ma da noi lo sanno tutti che è in quota opus dei. (Non è il solo. Dovresti vedere il parterre quando il cardinale celebra la giornata mondiale della gioventù, in cattedrale)

      E’ un opus dei proprio come gotti-federici, l’uomo di ratzinger nello IOR che ne fu cacciato perché pretendeva la retroattività nell’adeguamento della documentazione dell’istituto alle norme antiriciclaggio internazionali.

      Oggi il gotti-federici è sospettato di coinvolgimenti nel Monte dei Paschi insieme al berluschino verdini (e difatti il berlusca si è guardato bene dall’affondare il coltello contro la sinistra per la faccenda MPS, anche se avrebbe facilmente potuto).

      Ironia vuole che l’incompleto adeguamento dello IOR alle normative internazionali a seguito della sconfitta del gotti-federici abbia spinto le autorità finanziarie a negare alla Deutsche Bank il permesso di tenere aperti bancomat in vaticano, se voleva continuare a farlo nel territorio UE. Il risultato è che, come una qualunque corea del nord, il vaticano è rimasto senza bancomat.

      Se a questo aggiungi gli ottimi rapporti di Finmeccanica coi francescani, cui elargisce copiose elemosine per i loro eremi, non ti stupisci di vedere nella stessa brochure aziendale i fratacchioni in saio in una pagina e le foto degli elicotteri da combattimento nella pagina a fianco.

      Oggi non c’e’ trippa per gatti, o per lo meno non molta.

      Per quanto riguarda Sant’Egidio, che pure Finmeccanica volendo potrebbe sostenere dati i riconosciuti legami della comunità col terzo mondo, è ben vero che riccardi ha fatto ottenere da Monti l’inapplicabilità dell’IMU agli immobili della chiesa degli scorsi anni, con la scusa che l’arretrato dovuto è letteralmente incalcolabile, e senza che l’Italia incorra ancora nella scomunica UE per violazione della concorrenza. Ma non è riuscito a fargli passare il ricorso contro la condanna europea della legge sulla procreazione.

      Finmeccanica non potrebbe sostenere facilmente nemmeno i salesiani di bertone, visto come si sono impapocchiati con la faccenda della causa persa per una grossa eredità in Lazio e che costa loro centinaia di milioni. Nè i ciellini di scola, dopo i pasticci formigoniani (e ancora aspettiamo l’expo). Per non parlare della sanità del san raffaele a Milano o del dermatologico a Roma.

      Altro che novene e rosari. In questo paese il pastrocchio militar-industrial-clerical-destrorso è inestricabile. Ma è storia vecchia. Per decenni da noi non trovavi posto se non eri sponsorizzato dalla curia.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  34. mirkhond scrive:

    “e infine sdebitarsi di essere, al 90% e con poche e malviste eccezioni, degli sporchi impresentabili buffoni che Gesù Cristo avrebbe cacciato a pedate e frustate.
    ;)”

    Io ne conosco qualcuno di questi qui….
    ciao! 😉

  35. mirkhond scrive:

    Chissà che ne pensa Don Giorgio De Capitani dell’abdicazione di Benedetto XVI….

  36. Mica ho detto che una chiesa non debba pagare allo stato in cui vive.
    Dico che lo stato per sua costituzione non potrà mai essere laico.
    Qualunque risultato di un’aggregazione di uomini è religione, che ci sia un Dio oppure no.
    Quindi nessuno deve rimborsare niente a chicchessia: la storia fa il suo corso e a soprusi teocratici fanno seguito soprusi non-teocratici.
    Passati 100 anni ci si guarda indietro dicendo: “Preferisco l’attuale situazione alla precedente”.

  37. mirkhond scrive:

    “Un delirio totalitario bell’e buono, un etnocidio programmato a lungo termine a livello dell’intera specie.”

    Delirio totalitario da cui, mi sembra che non sia stato immune nemmeno il laicismo massonico soprattutto francese-giacobino, e neppure il comunismo.
    Andrea, convinciti che l’uomo è un animale RELIGIOSO e che tolto un dio se ne fa UN ALTRO.
    Con tutte le conseguenze che hai citato e che non valgono solo per i biekiSSimi Cristianesimi e Islam.
    ciao!

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per mirkhond

      ‘delirio totalitario’

      Esattamente.

      Ecco perché (sembra OT ma non lo è) mi piace tanto Orwell: perché ha capito che per essere efficace ogni pensiero politico, anche quello più pacifista, anche quelli più razionalistico e agnostico, deve assumere alla lunga la dimensione totalitaria.

      Non sostengo il razionalismo agnostico perché lo ritenga meno intollerante delle religioni rivelate. Lo ritengo meno pericoloso per la sopravvivenza della specie, e più in particolare per la sopravvivenza dei miei cari e mia personale. Se non ci fossero bin laden, ratzinger, bush jr. e speroni starei meglio e più al sicuro, e lo stesso per la mia famiglia.

      ‘ALTRO’

      L’essere umano è superstizioso: istintivamente cerca una causa a quello che lo circonda, e si dota di amuleti, corni e quant’altro ritenga essere apotropaico e portafortuna. La superstizione non è certo cosa buona e giusta, ma è infinitamente meno pericolosa di una religione organizzata su vasta scala. La massa superstiziosa può, se esasperata dalla carestia, dalla peste e dalla miseria, bruciare una poveraccia come strega: ma ci vuole una chiesa per scatenare una crociata, e un potere politico che si appoggia a una chiesa per scatenare una guerra dei Trent’anni. Che poi la chiesa non sia ispirata a una trascendenza ma ad un’immanenza poco cambia: chiamala ‘partito’ e otterrai gli stessi risultati. Orwellianamente, il nemico è la mente del grammofono, non importa di che disco suoni la musica.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Mentre con Mao e Robespierre immagino più un futuro rose e fiori, no?

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Mauricius Tarvisii

          Quanto a Mao, vale quello che ho detto del ‘partito’.

          In parte almeno vale anche per Robespierre, senza il quale pero’ -va ricordato- non saremmo qui a parlare liberamente di queste cose.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  38. mirkhond scrive:

    “La lotta è fra le tante intolleranze che generano morti e quella laicista, che non ne genera.”

    Veramente tutta la storia sta a dimostrare esattamente il contrario.”

    Andrea ragiona come quel medico che per combattere una malattia, finisce per portare quasi alla morte il paziente che pur in buona fede vorrebbe aiutare.
    Io non so se quello che dice, lo crede davvero (forse per le sue ascendenze massoniche) oppure vuol solo scherzare con noi :).
    Epperò sono sempre più convinto che non solo Andrea non sia comunista, ma che se andasse al potere, molti di noi verrebbero chiusi in qualche lager alpestre, per poi essere soppressi come “esseri nocivi e irrecuperabili”.
    E tutto nella più profonda e sincera buona fede alla robespierre, alla vittorio emanuele II e alla ataturk.
    Dio scampaci dal buonismo liberale!

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per mirkhond

      ‘alpestre’

      Apprezzo il dotto riferimento a Fenestrelle, ma non ho in mente nulla di così inutilmente complicato. 🙂

      Come ben avevano i nazisti e gli stalinisti, per essere accettata come verità, una menzogna ha bisogno di essere continuamente ripetuta.

      Una bambina di due anni chiede al padre: ‘papà come fanno i morti a salire al cielo?Mica hanno le ali!’. A dieci anni, se indottrinata dalle suore e dai genitori, la stessa bambina avrà paura a mangiare un panino prima della messa. E’ più razionale spontaneamente a due anni che a dieci, perché nel frattempo le è stata riempita la testa di mille paranoiche ripetizioni sull’angelo custode che piange e su Gesù bambino che a guarda dal cielo.

      Lasciato a se stesso l’essere umano diventa magari superstizioso, mai religioso. E’ la tradizione (cioè la ripetizione nel tempo) che lo rende religioso, è l’autorità a sostenere la tradizione, ed è il rasoio di Ockham che libera dalla religione.

      Allora ci si deve guardare bene dal sostituire all’educazione religiosa un’educazione laicista, tipo campi-scuola UAAR. Non si fa altro che sostituire un idolo con un altro. (Allo stesso modo, mica si combatte l’egocentrismo ripetendo a se stessi come un mantra ‘non devo pensare a me stesso / non devo pensare a me stesso…’: se si fa così l’egocentrismo lo si rafforza). Tant’e’ che chi ha propagandato l’ateismo lo ha fatto di solito per imporre il culto della personalità del capo politico di turno (mi viene in mente l’Albania di Hoxha).

      Si deve invece garantire la più rigida parità di trattamento di tutte le dottrine, di modo che nessuna possa fare proseliti più di altre.

      Non garantire il privilegio del proselitismo significa alla lunga soffocare ogni religione nelle spire dell’indifferenza che essa stessa provoca.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Peucezio scrive:

        “Allora ci si deve guardare bene dal sostituire all’educazione religiosa un’educazione laicista, tipo campi-scuola UAAR. Non si fa altro che sostituire un idolo con un altro. ”

        Sì, ma questo lo dici tu, che infatti secondo me, al contrario di quello che dice l’ottimo Mirkhond, non metteresti in un lager alpestre nessuno. Ma il laicismo invece si è sempre manifestato in questo modo che tu stigmatizzi.
        Ciò che proponi tu mi pare invece una laicità: la critico, ma è molto meno pericolosa e violenta.

        • mirkhond scrive:

          Andrea è uno splendido e meraviglioso sognatore illuminista da XVIII secolo….

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per peucezio

          ‘laicismo’

          Ho volutamente usato la parola ‘laicismo’ nel senso in cui la usa giovanardi (minuscole volute) 🙂

          Ciao!

          Andrea Di Vita

    • Ritvan scrive:

      —Epperò sono sempre più convinto che non solo Andrea non sia comunista, ma che se andasse al potere, molti di noi verrebbero chiusi in qualche lager alpestre, per poi essere soppressi come “esseri nocivi e irrecuperabili”. mirkhond—
      Mmmm…io, invece, sono convinto che nell’improbabilissimo caso il buon Andrea farebbe subito una brutta fine…per mano di qualche suo kameragno:-) mirante alla sua poltrona:-).

      • Andrea Di Vita scrive:

        Per Ritvan

        Ah! Arringare le folle in adunata oceanica davanti a gigantesche bandiere con la mia effige! Il mio sogno inconfessato a quando ero fanciullo! 🙂 🙂 🙂

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Ritvan scrive:

          —-Ah! Arringare le folle in adunata oceanica davanti a gigantesche bandiere con la mia effige! Il mio sogno inconfessato a quando ero fanciullo!:-) ADV—
          Già, peccato, però, che nessuno ti avesse detto che fra un’adunata oceanica e l’altra bisognava far fuori un po’ dei tuoi kompagni, accusandoli di essere al servizio degli sporki kapitalisti, prima che qualcuno di loro facesse fuori te…..

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Ritvan

          Immagino che se uno è arrivato a quel palco vuol dire che è il superstite delle varie purghe.

          Comunque il mio post voleva essere ironico… 🙁

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  39. Peucezio scrive:

    In un’ottica paradossale, come è quella che adotta di fatto Miguel, discorsi del genere hanno un loro senso. Se gli stati, le nazioni, ogni forma di capitalismo e di politica industriale, gli eserciti, i servizi segreti, le diplomazie sono da abolire, si può anche rinunciare a Finmeccanica (e a migliaia di altre cose) e può anche essere che si viva meglio.
    Ma il guaio è che tutti gli altri non rinunciano affatto alle loro “Finmeccaniche”.
    Quindi quei magistrati che inquisiscono Orsi, non lo fanno per i motivi per cui si compiace Miguel, ma soltanto perché vogliono metterlo in culo all’Italia, magari senza saperlo, ma imbeccati da altri che sanno benissimo quello che fanno. E lo fanno applicando formalisticamente una legislazione, quella che istituisce il reato di “corruzione internazionale”, che potrebbe avere senso come mero ossequio di facciata al buon rapporto fra gli stati, ma che nella sostanza è un monstrum giuridico e morale.
    Perché è la stessa cosa di un giudice che condanni per omicidio un soldato di un paese in guerra che ha sparato ai nemici. A Miguel non dispiacerebbe un giudice cosiffatto: benissimo, ma prima aboliamo tutte le guerre, le armi ecc., e solo dopo condanniamo chi spara, sempre e comunque (tranne che per difendere sé stesso da una minaccia fisica reale e attuale).
    Altrimenti il più ripugnante dei mercenari e dei traditori al soldo di poteri e di interessi politico-finanziari internazionali diventa un galantuomo da difendere.

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per Peucezio

      Una delle fregature più grosse dell’Italia è di non considerare la legalità un valore.

      E’ noto che per essere competitivi bisogna essere credibili (che è qualcosa di più che avere credito).

      Per avere credito bisogna mostrare rispetto per le regole.

      E invece da noi:

      a) chi paga le tasse è derubato da chi non le paga, ma l’evasore è dipinto come vittima;

      b) chi respira cancro a Taranto muore, ma l’acciaieria è dipinta come vittima di Magistrati irresponsabili e ecologisti demagoghi;

      c) chi lavora in fabbriche in via di dismissione come la Thyssen muore bruciato vivo, ma i manager sono dipinti come vittime dei nemici della competitività del made in Italy;

      d) il dipendente che è messo in regola subisce la concorrenza del disperato che lavora in nero, ma il caporale è dipinto come la vittima dei sindacati nemici
      della flessibilità e delle riforme;

      e) chi paga il pizzo è strangolato dalla camorra, ma il picciotto è dipinto come vittima della disoccupazione;

      f) chi paga l’IMU la paga anche per il prete che non la paga, ma la chiesa è dipinta come vittima del laicismo imperante;

      g) chi in mezza Italia paga il conto al ristorante si vede fare storie alla richiesta di scontrino, ma il ristoratore viene dipinto come vittima di chi vuol limitare la circolazione del contante;

      h) chi si è visto rifilare titoli tossici in banca non rivedrà i suoi soldi, ma il banchiere onusto di bonus viene dipinto come vittima dei nemici del libero mercato;

      i) chi cerca partner stranieri per salvare posti di lavoro si vede dipinto come nemico dell’italianità;

      j) chi costruisce senza i permessi si lagna della protezione civile quando arriva la frana, ma lo Stato si vede invariabilmente dipinto come responsabile ultimo della disgrazia;

      k) chi lavora nelle aziende sane di Finmeccanica (e ce ne sono tante) ripiana i debiti fatti dai manager, ma quando questi sono inquisiti sono dipinti come vittime di chi si è venduto allo straniero.

      Vale la pena riportare un brano di un articolo di un Magistrato, Bruno Tinti (quello di ‘Toghe rotte’) uscito sul Fatto Quotidiano dell’8 febbraio scorso:

      ‘Questa campagna elettorale mette a nudo l’immaturità o la degenerazione (fate voi) della democrazia italiana. Ogni leader, leaderino, sottoleader, di qualsiasi partito, spiega che l’eccessiva pressione fiscale è causa di recessione; che il problema è la crescita; che occorre combattere la disoccupazione e rilanciare l’economia. Come si fa? Una ricetta unica: diminuire le tasse. Con promesse variamente svergognate, garantiscono riduzione, abolizione, rimborso di Imu, Irpef, Irap; B. si spinge fino al condono. Perfino
      Monti si è acconciato a promettere modifiche in diminuzione del carico fiscale in genere e dell’Imu in particolare; legittimando l’angosciosa domanda: non poteva pensarci qualche mese fa? Questa monotematica dipende dal fatto che i cittadini non sono sensibili a nient’altro. Toglietemi meno soldi e datemene di più; e, per il resto, fate un po’ quello che vi pare. Atteggiamento puerile, dunque ciecamente egoistico e solidamente disinformato, che crea le sue proprie giustificazioni; la più diffusa delle quali è di apparente impeccabile razionalità: ma se i debiti li hanno fatti i politici e le banche, perché li
      devo pagare io, povero diavolo che non ha gli occhi per piangere? Ovvia la risposta : perché, se qualcuno non li paga, staranno malissimo tutti, i farabutti che hanno rubato e sperperato e i poveri diavoli. Un po’ perché non capiscono e molto perché non vogliono capire, l’argomento non fa presa. Così, si può provare con un esempio. C’è un treno lanciato nella notte. I freni funzionano male perché il presidente delle Ferrovie si è fatto corrompere e ha dato l’appalto a una società che ha risparmiato sui materiali. Ci
      sarebbero i freni di emergenza, ma il ministro dei Trasporti si è fregato i fondi che servivano per i corsi di formazione del personale che dunque adesso non sa come azionarli. Un solo ferroviere saprebbe farlo (ha un amico tedesco che glielo ha spiegato) ma si è ubriacato. Il treno andrà a sbattere in stazione a 300
      all’ora. L’unica sarebbe azionare, in ogni vagone, i freni a mano, quelli con le maniglie rosse e i cartelli delle multe. Ma i passeggeri dormono, chiacchierano, mangiano e, quando una hostess terrorizzata gli dà la tremenda notizia, cominciano a imprecare contro i responsabili di questo disastro. Nessuno si alza per andare a tirare la leva: non tocca a me, è pericoloso, la colpa è di quella gente, io che c’entro? Il treno continua a correre, si schianta e tutti muoiono.
      Fuor di metafora: se non la smettiamo di pensare solo a noi stessi, l’Italia fa bancarotta, l’inflazione ci mangia vivi, moriamo di fame e di freddo, arrivano i fascisti e la guerra civile. Sarebbe meglio pagare l’Imu e spiegare ai candidati di ogni partito che il problema non sono le tasse. È che mancano leggi contro la
      corruzione, l’evasione fiscale, il falso in bilancio, i conflitti di interesse; che la Pubblica amministrazione e la Giustizia in particolare non funzionano; che la criminalità, mafiosa e no, controlla almeno 4 grandi Regioni; che…’

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Peucezio scrive:

        Mah, non mi hai convinto granché.
        Una cosa sono le regole, che possono essere anche sbagliate e in quel caso è meglio non seguirle (lo ammetti implicitamente anche tu, visto che critichi la mancata tassazione degli immobili della Chiesa, ma giuridicamente è una regola anche quella). Altra cosa sono le questioni sostanziali, la giustizia e il sopruso. Su cui, al di là del merito dei singoli esempi che fai, in linea di principio sarei d’accordo.
        L’articolo che citi poi, scusami ma dice sciocchezze (a mio modesto avviso). Perché se strozzi la società e l’economia dopo non hai più nessuno che possa pagare tasse. Uno può anche dire: per non fare il furbo e il lavativo ma essere utile alla società mi ammazzo di lavoro; ma se poi si ammala e muore davvero, non è di nessun aiuto né a sé stesso né alla società. E così è per le tasse.
        Però ci può essere chi ha interesse che il malato muoia. E può essere il concorrente del malato. Il mondo capitalista si basa sulla competizione: mors tua, vita mea. La differenza fra noi italiani e gli altri non è nel fatto che non seguiamo le regole, ma nel fatto che ognuno un po’ viene mangiato, un po’ cerca di mangiare gli altri; noi siamo gli unici che facciamo solo la prima cosa, e di proposito!

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per peucezio

          Tempo fa ero a Napoli. Dalla finestra del ristorante assistiamo impotenti a uno scippo in strada, il cameriere e io. Il mio vicino di tavolo ritiene opportuno commentare: ‘brutta cosa, gli effetti della disoccupazione’. Il cameriere ribatte subito: ‘No. E’ perché ci sta la delinquenza, che teniamo la disoccupazione’.

          Ho pochissima simpatia per Emma Bonino, ma una cosa giusta l’ha detta: ogni strage di persone è preceduta da una strage di legalità. Lei parlava dell’Afghanistan, ma vale anche da noi.

          Facciamo l’esempio dei tanti imprenditori che letteralmente si ammazzano perché non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese (così’ non facciola figura del Comunista mangiabambini che pensa solo ai proletari 🙂 ). Anche questa è una strage, come quella delle foibe di cui ieri ricorreva il ricordo (non molto sentito, purtroppo).

          Se tutti pagano le tasse, ci sono meno tasse da pagare per tutti. Se alcuni non le pagano, finisce che ne fanno pagare di più a chi le paga. E’ quindi inutile che l’imprenditore spari al banchiere che non gli fa più credito per pagare l’IVA allo Stato. Se tutti gli imprenditori pagano le tasse, non solo ciascuno ne dovrà pagar di meno, ma lo Stato stesso non avrà bisogno di traccheggiare perché non ha contanti per pagare i fornitori.

          Ridurre oggi il carico fiscale significa solamente ridurre ancora i servizi, caricare di ulteriori oneri le famiglie, che avranno meno soldi per comprare merci, e ridurre dunque il mercato in cui gli imprenditori sperano di vendere i propri prodotti.

          Del pari, pompare l’economia stampando moneta significa solo creare inflazione e non ricchezza, ossia carta straccia (cosa che almeno l’Europa oggi ci impedisce).

          Per lo stesso motivo uscire dall’euro conviene solo a chi ha già i soldi in Svizzera e a chi esporta merci per produrre le quali non ha bisogno di importare nulla. (A chi fa turbogas ad esempio non conviene visto che si vendono turbine in Algeria ma si compra l’acciaio speciale in Germania e Svizzera). Per tutti gli altri significa solo pagare di più la benzina (e dunque tutte le merci di consumo che con la benzina sono trasportate al mercato): il che vuol dire vedersi ridurre ulteriormente il potere d’acquisto. E siamo da capo. Stesso argomento per chi ancora favoleggia di secessione, moneta padana e piacevolezze simili.

          L’unica alternativa allora è sottrarre ricchezza al’evasione per darla non ancora sempre solo alle banche, ma alle famiglie a basso reddito (per aumentare la domanda a livello di massa) e agli investimenti (in macchinari e/o ricerca e sviluppo, non in finanza o BOT). A questo punto sì che una parte della ricchezza viene davvero rinvestita in produzione (cosa che da solo il capitalismo nostrano evidentemente non fa, nonostante la premessa ideologica del capitalismo sia proprio il reinvestimento dei profitti in attività produttive).

          Si chiama patrimoniale.

          (Verosimilmente nel concreto l’unica possibilità per applicare questa patrimoniale è quella di modificare l’IMU riducendo le aliquote sui redditi da lavoro dipendente e maggiorandole sui grandi patrimoni immobiliari, estendendola ad esempio anche alla Chiesa. Poi i soldi possono essere spesi ad esempio nel ‘prestito d’onore’ escogitato al’epoca da Prodi, ma non è necessariamente l’unico sistema)

          Possiamo ripetere se vuoi l’intero discorso per il lavoro nero e degli immigrati, il precariato ecc.

          Finché non facciamo questo, non ne usciamo.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Peucezio

          Dimenticavo: se non rispettiamo le nostre regole noi per primi, non possiamo dare la colpa alla Germania o all’Europa. In Polonia si arriva ad utilizzare correttamente l’88% dei finanziamenti comunitari a disposizione. Da noi?.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Peucezio scrive:

          Al di là della questione generale delle regole (non hai detto niente che mi convinca che è giusto seguire regole sbagliate), sulle tasse ciò che proponi tu secondo me è una falsa soluzione.
          Mettiamo che ci sia l’imprenditore o il libero professionista che riesce a sbarcare il lunario perché evade e quello che alla fine chiude perché non vuole o non riesce a evadere. Tu vuoi che non evada nessuno dei due: nella migliore delle ipotesi entrambi farebbero una fatica intermedia a tirare avanti, il primo andrebbe un po’ peggio e il secondo un po’ meglio e la somma sarebbe uguale ad ora, cioè un’economia mediamente strozzata e depressa. In un’ipotesi più realistica lo stato si siederebbe sulla maggiore disponibilità di risorse, sprecherebbe di più e fallirebbero entrambi.

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Peucezio

          Mi stai dicendo che una condizione in cui tutti e due pagano la tasse non educa le persone a rispettare le regole, mentre una situazione in cui l’evasore è premiato non le diseduca?

          Le regole possono essere giuste o sbagliate. Ma una società in cui le regole non si rispettano, o meglio in cui il loro rispetto è subordinato alle decisioni dei singoli (il che poi è lo stesso) non si regge in piedi.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Peucezio scrive:

          Allora è proprio questo il cuore della questione.
          L’ossessione per l’osservanza della regola è un’altra delle epsressioni del farisaismo anglosassone contemporaneo. Mai come oggi, soprattutto nella parte vincente del mondo, e in quelle ad essa culturalmente assoggettate, la sostanza viene trascurata e il formalismo giuridico, il normativismo più estremo divinizzato.
          E questo non è un aspetto secondario della decadenza morale e umana del mondo d’oggi. Gli Stati Uniti ne sono il trionfo massimo: ogni soperchieria è lecita, ogni ingiustizia sociale più odiosa, ogni razzismo di fatto, purché la forma sia salvaguardata.
          Ti accusano in questo blog di essere comunista. Secondo me tu non hai praticamente nulla del comuista. Il comunista è uno che crede in dei rapporti economico-sociali realie vuole capovolgerli. I formalismi non gli interessano, perché la stessa legge è un mezzo di perpetuazione del potere delle classi egemoni.
          Tu, come ho detto tante volte, sei un liberale. E di quelli più puri ed estremi.
          La differenza fra te e un Francesco è che lui è più pragmatico, è un liberale all’italiana, un po’ bushiano un po’ berlusconiano critico (perché crede, sbagliando, che il centro-destra italiano sia liberale, o sia almeno la cosa che in Italia meno si allontana dal liberalismo), mentre tu sei un liberale vero, anglosassone.
          Sia chiaro, la mia non è una critica nei tuoi confronti. Sono lontanissimo, probabilmente agli antipodi, rispetto alle tue concezioni, ma ne prendo atto come posizioni legittime e con una loro forte coerenza interna e apprezzo il fatto che le esprimi con intelligenza e onestà intellettuale, cosa per nulla scontata.

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Peucezio.

          Grazie per l’apprezzamento, che ricambio volentieri.

          La parola ‘liberale’ è come la pelle degli attributi virili, va dove la tirano. Infatti è stata talmente stiracchiata da non significare quasi più nulla. Pure Bersani dice che il suo è un partito liberale. E non parliamo dei berluschini per carità di Patria.

          Faccio però notare che Norberto Bobbio è stato tacciato di Comunista per aver detto cose cui mi onoro di ispirarmi, che Gobetti si diceva ‘liberalsocialista’ e che il Comunista Amendola era figlio di un liberale ammazzato dai fascisti. In questo senso, se io avessi una posizione politica definita tanto varrebbe chiamarmi ‘azionista’.

          Sicuramente il rispetto delle regole potrebbe essere facilmente fatto risalire all’Apologia di Socrate o a Beccaria, due fonti che con quello che viene comunemente inteso come ‘liberalismo’ hanno poco a che fare.

          Detto questo, uno dei pregi del Comunismo -inteso come ideologia- è il sottolineare come certe posizioni siano conseguenze inevitabili, anche se magari non volute, di certe premesse. (Il termine Comunista e’ “oggettive”).

          In particolare, il capitalismo attuale dice di garantire la massima libertà individuale attraverso il rispetto di un insieme di regole che fissano paletti al libero mercato.

          In realtà osserviamo come la ricerca del massimo profitto individuale, se non temperata dal controllo sociale dei mezzi di produzione (=’socialismo’), porti invariabilmente al trasferimento dalle rischiose attività produttive che col libero mercato si confrontano ogni giorno verso le lucrose attività finanziarie. Le plusvalenze di queste attività finiscono in bonus esentasse per i manager e in partecipazioni azionarie in società di servizi che scaricano costi e inefficienze sulle bollette.

          Le regole che il capitalismo si dà vengono oggettivamente violate dallo stesso capitalismo: non puo’ non farlo, se vuole massimizzare i profitti e non snaturarsi in qualcosa di diverso. Ne segue che il rispetto delle regole è intrinsecamente rivoluzionario. L’idea la devo al ‘Tallone di ferro’ di Jack London.

          (La cosa ha travolto anche le decantate socialdemocrazie scandinave, la rinomata terza via tra capitalismo e socialismo. Come in ‘Karate Kid’, non si puo’ stare che sul marciapiede di destra o su quello di sinistra, se no si finisce sotto una macchina)

          Questa non è una degenerazione, come sosterrebbe un liberale di qualsiasi tendenza (a esempio Scalfari), ma la necessaria conseguenza (‘oggettiva’, appunto) della premessa: che alla base dell’uso dei mezzi di produzione non ci debba essere alcun controllo sociale.

          C’e’ un corollario spesso non chiarito, ma di lunga portata. Siccome il nostro passato è tutto o capitalistico o incentrato su forme di produzione che si sono evolute nel capitalismo, il controllo sociale non potrà ispirarsi alla tradizione del passato. Cio’ fa piazza pulita dell’idea (Ezra Pound!) di rifarsi ad una qualche ‘Tradizione’: ed è per questo che tanto mi sono scontrato con l’amico mirkhond sul Risorgimento.

          Come vedi, mi riesce difficile definirmi ‘liberale’. Di ‘anglosassone’ poi, riconosco indegnamente in me l’impronta di Orwell, di Russell, e forse di Ken Loach.

          La convinzione che rispettare le regole serva a far venir fuori le contraddizioni del sistema mi vieta l’astensionismo. Alle primarie PD ho votato: e ho votato Vendola.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Peucezio scrive:

          Sì, ma non mi è ben chiaro, dal tuo discorso, in che cosa il capitalismo violerebbe le sue regole.
          E inoltre, tu quando parli di regole che intendi? La legge positiva? Ma allora chi ha nascosto degli ebrei durante la II Guerra Mondiale, le ha violate.
          E se non è la legge positiva, quali regole sono? E chi le stabilisce? E con quale autorità e in base a quali criteri?

          Su capitalismo e tradizione: il discorso, in realtà molto astratto, perché allora tutto viene fuori da tutto, sarebbe valido se esistesse un solo luogo sulla faccia della terra. Il problema è che il mondo della Tradizione (che è a sua volta un’astrazione, ma adottiamola per praticità) ha lasciato posto al capitalismo in virtù di fattori esogeni. Poi non c’è dubbio che questi fattori esogeni non sono sbarcati da Marte, ma la Tradizione non è un determinato momento storico, è un principio che è sempre compresente con la sua negazione (anche se per millenni può prevalere su di essa, che può restare latente), e tale negazione c’è sempre e da sempre, sia pure come potenzialità.

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Peucezio

          ”regole […] parli”

          Ci sono molte risposte possibili.

          Una è quella suggerita da Gandhi, che in origine com’e’ noto era avvocato: prendere le leggi Inglesi e pretenderne il rispetto alla lettera. Siccome nella realtà le regole non vengono rispettate dal potere, questo lo sbugiarda e lo delegittima. In condizioni di oppressione, questo è sensato solo quando il Gandhi di turno ha accesso ai mezzi di comunicazione: contro Stalin sarebbe stato inutile (come argomenta Orwell in Inghilterra e come dimostra il caso Formiggini nel’Italia fascista).

          Un’altra è quella che invoca astratte regole generali tipo la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e combatte (in modo violento o meno) chi le viola, negandogli legittimità. Questa è la strada di Amnesty International, dei rivoluzionari in armi come Che Guevara e dei profeti come il Battista (in cui le ‘regole’ erano la Volontà Divina).

          In un regime anche solo formalmente democratico, la strada è quella dell’Apologia di Socrate: alle regole, finchè sono valide, ci si sottopone sempre, lottando semmai per cambiarle per via elettorale, con petizioni ecc.

          Senza andare fino a Socrate, ricordo un Sikh che trent’anni fa lotto’ tutta la vita per fare abolire il divieto Inglese di viaggiare in moto senza casco, dato che tale divieto vietava ai Sikh di soddisfare l’obbligo religioso di portare in pubblico sempre e comunque il turbante. Morì dopo aver visto abolire quella legge dalla House of Commons.

          Poi, uno ha sempre la libertà di fare ciò che vuole. Purché ne rivendichi la responsabilità e se ne accolli le conseguenze farle pagare agli altri: ‘la libertà di ciascuno finisce dove inizia quella degli altri’. Il caso estremo di questa linea è Salvo D’Acquisto.

          Ancora meno drammaticamente, per noi Italiani che non rischiamo in un gulag e non abbiamo la polizia politica alla porta il rifuggire dal rubare ai nostri concittadini con l’evasione fiscale mi pare davvero il minimo della decenza.

          ‘Tradizione’

          Nella sua ‘Ortodossia’ Chesterton sostiene che i veri democratici sono i seguaci di una Tradizione, perché seguono la volontà della maggioranza: i defunti. Che notoriamente sulla tomba hanno una croce, come quella sulla scheda elettorale.

          Evangelicamente, risponderei ‘lasciate che i morti seppelliscano i loro morti’. La più pericolosa delle tentazioni è quella che in Genovese si chiama ‘manimàn’, ossia ‘èmu sempre fètu inscì’: ‘abbiamo sempre fatto così’, ‘non sia mai che cambiamo qualcosa’.

          Il rispetto della Tradizione è più vicino al pigro immobilismo di quanto il loro abbandono sia vicino alla presuntuosa ignoranza.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  40. mirkhond scrive:

    “degli sporchi impresentabili buffoni che Gesù Cristo avrebbe cacciato a pedate e frustate.”

    Ammesso che sia così, tanto peggio per Gesù: lui avrebbe torto e loro ragione.”

    Non riesco ancora a capire come tu possa amare antiche liturgie cattoliche in latinorum e ODIARE Cristo….
    Ma per te COS’E’ la Fede in Cristo?
    Una festa in maschera in cui vestirsi come San Pio V e San Pio X, e poi tolto il costume di carnevale, continuare a fare le stesse porcate dei biekissimi vaticanosecondisti, scientisti e laicisti liberali alla Di Vita?

    • Peucezio scrive:

      Ma non odio Cristo!
      Odio chiunque sovverta l’ordine costituito, quale che sia.
      Odio chi si rifà a Cristo e ai primi cristiani, chi vuole recuperare lo spirito evangelico e analoghe amenità, saltando tutta la mediazione.
      Inoltre esiste un solo Cristo storico e un solo Cristo teologico (almeno per la teologia cattolica). Ma poi esistono tanti Gesù nell’immaginario collettivo e nei vari significati in cui è inteso. Se per esempio ti riferisci al Gesù desacralizzato, portatore solo di una dottrina morale, di tante correnti ideologiche e religiose e di tanti uomini contemporanei, quello sì, mi è antipatico. Ma quello, che probabilmente non è mai esistito, non è un Gesù religioso, è un Gesù laico, filosofo, in ogni caso non è Cristo.

      • mirkhond scrive:

        Qui, concordo con te.
        Il Gesù “laico” è solo una cazzata modernista.
        ciao!

      • PinoMamet scrive:

        Ma io non parlo di Gesù “laico”.
        Ovvio che- da vicino di casa di Guareschi- rivendichi il mio Gesù personale.

        Ma mi accontenterei che i cattolici leggessero non già la Bibbia (appurato in questa sede che se ne sbattono le balle e mangiano allegramente gamberi e porco morto 😉 ) ma almeno i Vangeli.
        Basterebbe quel Gesù lì, che sarebbe roba loro.

        Invece, a voi due piace il Pantocratore in posa imperiosa, con uno splendido fondale dorato e gente impettita “in morbide vesti” che mormora preghiere in una bellissima lingua morta…
        fantastico…
        finché non lo imponete a me 😉

        ma… cosa c’entra col Gesù dei Vangeli, non lo capisco proprio.

        Insomma, se ‘sti Vangeli non vi piacciono, riscriveteveli, cribbio!
        🙂

        • mirkhond scrive:

          Un Momento.
          A me piacciono le liturgie orientali perché credo in Cristo, e non ad una cerimonia di carnevale.
          Se devo poi essere davvero TRADIZIONALISTA, tanto vale tornare al Cristianesimo ARAMAICO delle Origini.
          E nel quale, a differenza del buon Peucezio, non ci vedo NESSUN protestantesimo o filosionismo.
          E’ come dire che i Palestinesi siano sionisti!
          ciao!

        • Peucezio scrive:

          “Invece, a voi due piace il Pantocratore in posa imperiosa, con uno splendido fondale dorato e gente impettita “in morbide vesti” che mormora preghiere in una bellissima lingua morta…
          fantastico…”

          Quello sono io, ma non Mirkhond.

          ” finché non lo imponete a me ”

          Ma io veramente te lo volevo imporre, ma se proprio non si può… 🙂

          “ma… cosa c’entra col Gesù dei Vangeli, non lo capisco proprio.”

          Non c’entra nulla infatti.

          “Insomma, se ‘sti Vangeli non vi piacciono, riscriveteveli, cribbio!”

          Ma che bisogno c’è di riscriverli? Basta ignorarli. Riscriverli inoltre perpetuerebbe il danno, perché il problema non sono i Vangeli, ma la scrittura in sé, la religione basata sul Libro, anzichè sulla tradizione orale, istituzionale e gerarchica.

        • mirkhond scrive:

          Pino, questa volta ha confuso i due reazionari di questo blog.
          Peucezio è un tradizionalista greco-romano.
          Mirkhond è un tradizionalista semitico-iranico.
          Peucezio ama il politeismo.
          Mirkhond ama il Monoteismo!
          Insomma, credo che Peucezio sia più vicino ad Alessandra Borghese 🙂 che al sottoscritto, eh! 😉
          Una piccola svista del nostro buon Pino 😉 ;)…..
          ciao!

        • Peucezio scrive:

          Consentimi una correzione.
          E’ verissimo che sono tradizionalista e c’è del vero nel fatto che sono un tradizionalista greco-romano. Ma prima ancora io sono un tradizionalista popolare pugliese. Mi riconosco in fondo più nel culto dei santi dei nostri bisnonni (che è altrettanto politeista) che non in quello degli dei olimpici.

        • PinoMamet scrive:

          Tranquilli, ho ben chiare le differenze tra voi due 😉 non vi ho confusi, vi ho solo accomunati nel tradizionalismo 😉

  41. mirkhond scrive:

    Quel che stupisce è il silenzio indifferente di Martinez, sull’abdicazione del Papen….
    Capisco che dice di non credere.
    Capisco che non gliene frega niente.
    Capisco che non ami seguire il carro massmediatico, per voluto e sentito anticonformismo.
    E tutto questo mi sta bene.
    Però il Papen non è un renzy o un berlusca qualsiasi, ma seppure deficitario, e spesso corrotto e prevaricatore, è pur sempre rappresentante di un mistero religioso….
    Boh?

  42. Peucezio scrive:

    Per inciso, il discorso vale solo per Orsi e Finmeccanica (e ovviamente per le analoghe inchieste su Scaroni e l’Eni). Quanto a Pollari, mi associo ai festeggiamenti.

  43. mirkhond scrive:

    “Si deve invece garantire la più rigida parità di trattamento di tutte le dottrine, di modo che nessuna possa fare proseliti più di altre.

    Non garantire il privilegio del proselitismo significa alla lunga soffocare ogni religione nelle spire dell’indifferenza che essa stessa provoca.”

    E in quale paese di bengodi ci sarebbe tale parità di trattamento? Negli Usa? In Svizzera? In Francia?
    Però non è che in questi paesi si sia esenti da colpe e ingiustizie, soprattutto nel primo e nel terzo, eh! 😉
    Il Cristianesimo e l’Islam sono per natura fedi UNIVERSALI. Impedirgli il “proselitismo” significa esercitare una forma di repressione dittatoriale.
    Il che, mi sembra non soltanto CONTRADDIRE i principi LIBERALI che annunci, ma anche nel convincermi quanto l’autoritarismo e il totalitarismo siano PARTE ESSENZIALE delle civiltà umane complesse e organizzate.
    Insomma tolto un dio e un’inquisizione, se ne creano un altro dio e un’altra inquisizione.
    E non sono affatto convinto che l’inquisizione presieduta da Di Vita ;), sarebbe più tollerante di quella che fece ardere vivo il mago gnosticheggiante Giordano Bruno nel febbraio di 413 anni fa….
    ciao!

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per mirkhond

      ‘parte del mondo’

      Beh, la perfezione non è di questo mondo 🙂

      ‘Svizzera’

      A parte che proprio la Svizzera è stata uno dei teatri delle peggiori porcherie a carattere religioso (fra Serveto, Calvino, le lotte fra cantoni cattolici e protestanti, ecc.) vale la pena ricordare che non solo le religioni sono universali, lo è anche l’agnosticismo. La lotta rimane dunque ad armi pari. L’universalità ciascuno se la conquista da sé.

      Invece, la tolleranza e il rispetto degli altri ciascuno la vanta ma nei fatti quando ad esempio un papa rivendica la libertà religiosa parla solo della libertà di propagandare la propria religione.

      Il fatto stesso di garantire libertà di coscienza (e dunque ad esempio la libertà di convertirsi da una religione ad un’altra o a nessun’altra) contraddice al cuore qualunque religione, per il semplice fatto di negarne la pretesa di esclusività.

      Volete fare proseliti? Farlo universalmente? Fate pure! Ma partite dagli stessi blocchi di partenza, senza aiutini di Stato a questo o a quello. E non perché lo Stato sia ‘buono’ o ‘cattivo’: ma solo perché lo Stato è mantenuto con le tasse di tutti, anche di chi alla vostra religione non crede.

      E’ proprio questa indifferenza a colpire le religioni al cuore.

      Alla domanda:

      ‘ e voi chi dite che io sia?’

      la risposta è:

      ‘Boh!’

      Sta qui tutta la mia intolleranza 🙂

      ‘PARTE ESSENZIALE’

      Come ho già scritto, su questo concordo in pieno.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  44. mirkhond scrive:

    “Volete fare proseliti? Farlo universalmente? Fate pure! Ma partite dagli stessi blocchi di partenza, senza aiutini di Stato a questo o a quello. E non perché lo Stato sia ‘buono’ o ‘cattivo’: ma solo perché lo Stato è mantenuto con le tasse di tutti, anche di chi alla vostra religione non crede.”

    Qui concordo con te!
    Ciao!

  45. mirkhond scrive:

    Martinez continua a tacere….

  46. mirkhond scrive:

    “una strage, come quella delle foibe di cui ieri ricorreva il ricordo (non molto sentito, purtroppo).”

    Sì ma in questi giorni ci pensa Cristicchi a rinverdirne la memoria SELETTIVA eh! 😉
    ciao!

  47. mirkhond scrive:

    “Ammetterai che la tua visione del ruolo della Chiesa nella politica è diciamo un po’ peculiare… ;)”

    Il buon Peucezio crede nella Chiesa come forma di POTERE ISTITUZIONALE.
    Ciò che C’E’ all’ORIGINE, lo interessa poco o nulla.
    Soprattutto se scopre la (per lui) sgradevole 😉 radice DESERTICOLO-SEMITICA del Cristianesimo delle ORIGINI, e dell’esser stato perseguitato come “movimento sovversivo” dalle autorità del Sinedrio giudaico proma, e poi del potere imperiale pagano romano poi, fino a Costantino….
    ciao!

  48. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “Martinez continua a tacere….”

    Sulle dimissioni del Papa?

    Io taccio sempre quando non so nulla che non sappiano già tutti, e non ho nemmeno riflessioni particolarmente intelligenti da fare.

    Poi magari tra un mese, quando tutti se ne saranno dimenticati, verrò a sapere qualcosa di interessante, oppure farò qualche collegamento (per me) interessante.

    Questo non è un blog che inserisci il chip ed esce l’opinione.

  49. mirkhond scrive:

    Ma la mia non era una critica….
    Era solo un’interrogativo….

  50. mirkhond scrive:

    errata corrige: un interrogativo

  51. Miguel Martinez scrive:

    Se invece si parlava delle foibe…

    Sono profondamente contrario a tutti i giochi di squadra con fantasmi.

    Sono a favore dell’assoluta libertà di revisione storica, a prescindere dalla serietà degli studi in questione: la scienza storica, che non interessa quasi a nessuno, riconoscerà i suoi.

    Non credo che uno sia più cattivo o più buono, perché nasce in una famiglia ebraica o italiana o slava o tedesca.

    Il futuro lo costruisce Regina Dugan, non le elucubrazioni sulla Memoria Santificata, di una parte o dell’altra.

    Esiste una sindrome demenziale, per cui ciò che hanno fatto nel 1943 persone che non abbiamo mai conosciuto, dovrebbe dimostrare che determinate proposte politiche nel 2013 sono giuste o sbagliate. Questa, ripeto, è una sindrome demenziale.

    Infine, dettaglio – la definizione di “etnicità”, come anche quella di “fascismo” o “comunismo”, sulla zona di confine del fu impero austroungarico è un gioco divertente, ma poco costruttivo.

    Detto tutto questo, ho una gran simpatia per slavi del Carso, per lo stesso motivo per cui tifo per i tirolesi, del sud o del nord; e una discreta antipatia per i Patrioti Tricolore, soprattutto quando hanno nomi tipo Italo Slavovich.

  52. mirkhond scrive:

    “Detto tutto questo, ho una gran simpatia per slavi del Carso, per lo stesso motivo per cui tifo per i tirolesi, del sud o del nord; e una discreta antipatia per i Patrioti Tricolore, soprattutto quando hanno nomi tipo Italo Slavovich.”

    Serbidiola! Serbidiola!Serbidiola! 🙂

  53. mirkhond scrive:

    Sempre sull’argomento Carso et similia

    Dirò qualcosa di scandaloso che mi alienerà definitavemente le residue simpatie che ancora ci sono nei miei confronti qua dentro. Ma non fa niente…
    Se c’è qualcosa che mi dispiace dell’assetto geopolitico uscito dopo il 1945, è che i piani della “lobby austriaca” nazista dei gauleiter Friedrich Rainer e Franz Hofer, non abbiano potuto trovare l’appoggio degli alleati.
    Mi riferisco al progetto di rifondare l’Austria, sulle ceneri del III reich, progetto maturato forse già dopo il 25 luglio 1943, come ricordato dal bel libro di Pier Arrigo Carnier, Lo Sterminio Mancato, Mursia editore 1982.
    Progetto tenuto ben segreto, se ancora oggi, se ne hanno solo pochissimi indizi, e quasi tutti provenienti dall’ormai lontano studio del Carnier.
    Progetto a cui erano interessati Rainer, Hofer, e forse il Vaticano, tramite l’arcivescovo di Salisburgo, monsignor Rohracher, e l’arciduca Otto d’Asburgo, dal 1940 esule negli USA, e privato da Hitler della cittadinanza tedesca nel 1941.
    La resistenza OSTINATA dell’area tra Austria, Slovenia Litorale Adriatico, Istria, Fiume, Quarnaro e Friuli da parte dei Nazisti, e pianificata già nel gennaio 1945, viene spiegata solitamente come un’attesa dell’arrivo degli Angloamericani, a cui questo tenace nucleo di resistenza tedesca si sarebbe arreso.
    E c’è ovviamente del vero in questo.
    Però in quello stesso 1945 al seguito degli Americani, comparve nel Tirolo lo stesso Arciduca Otto…
    Lo stesso Rainer in un memoriale scritto, poco prima di essere consegnato a Tito, che lo avrebbe fatto giustiziare a Lubiana o a Belgrado (nel 1947 o 1952), Rainer dicevo, lo accenna…
    Sarebbe interessante poter proseguire la traccia trovata dal Carnier, e che se avesse potuto realizzarsi, avrebbe RIcreato in queste terre di frontiera tra Danubio, Alpi Orientali e alto Adriatico, un equilibrio etnoculturale più confacente alla storia di queste terre di frontiera.

    • Peucezio scrive:

      E che c’è di così scandaloso in tutto ciò?

      • mirkhond scrive:

        L’arresto da parte della Digos e la mia probabile morte in carcere…
        Ai tempi di Silone perché eri comunista, ai nostri tempi perché provi simpatia per lo studio di Pier Arrigo Carnier…
        E con tutto che NON sono razzista ne antisemita, ne antikhazaro, ma solo antirisorgimento…
        ciao!

        • PinoMamet scrive:

          Ma non ti preoccupare che nessuno lo conosce, ergo nessuno prova niente a favore o contro, e nessuno ti verrà a cercare… 😉

          nel caso, dimmi in che carcere sei che ti mando le arance!
          🙂

        • mirkhond scrive:

          Carnier non è filonazista, ma piuttosto un friulano nostalgico degli Asburgo, e quindi guardava con simpatia alla possibile ricostituzione di una “piccola Austria” tra Danubio e Quarnaro, come ad un equilibrio più giusto e rispettoso delle complessità etno-culturali delle sue terre, equilibrio fatto a pezzi dai vari irredentismi risorgimentalisti, questi sì da veri NAZISTI, almeno per l’area citata…
          ciao!

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per mirkhond

      Non conoscevo questo autore. Visto che ci sono, chiedo: l’Impero asburgico, e in particolare Trieste, aveva fior di Ebrei. Come si faceva a rifare l’Impero asburgico sulle ceneri del III Reich?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • mirkhond scrive:

        Secondo il testo del Carnier, già dall’insediamento di Rainer a Trieste il 10 settembre 1943 e alla nascita del Litorale Adriatico, il gaulaiter aveva ORDINATO ai suoi collaboratori più stretti, a partire dal famigerato Globocnik, che non si era in Polonia, ma in AUSTRIA e che qui bisognava usare metodi AUSTRIACi!
        2) Nel corso del 1944, avvennero alcune “strane” esecuzioni di gerarchi nazisti come Christian Wirth (15 aprile 1944), ucciso in Istria, ufficialmente da un kommando kompagnesco, in realtà su ordine di Rainer. Wirth, per la sua crudeltà veniva nominato dai SUOI STESSI SOLDATI “Il Porco”!
        Poi fu la volta di quel sinistro personaggio del Dottor Manzoni, che in realtà si chiamava Scwarz (Negri italianizzato), ebreo di Fiume e agente segreto NAZISTA, il quale con la sua amante, un’ausiliaria delle SS, giravano tra Trieste e il Veneto, rastrellando 300 Ebrei, quasi tutti anziani benestanti ricoverati in ospizi e cliniche cattoliche, e abbindolate da questo FIGURO proprio sulla comune ebraicità. Manzoni e la sua compagnia furono eliminati nel settembre 1944, sempre su ordini da Trieste….
        E ancora nell’estate del 1944, Rainer ordinò la CESSAZIONE dei viaggi della morte degli Ebrei del Litorale verso un campo di sterminio nell’Austria tedesca, dove i poveretti venivano precedentemente condotti per esservi gasati.
        Ancora, stretti collaboratori del Gaulaiter come Franz Suchomel, SALVARONO i loro dipendenti EBREI delle aziende di legname della Carnia. Imprese finite dopo l’8 settembre 1943 nelle mani di Rainer. E Suchomel ha pagato col carcere, nel dopoguerra il suo esser stato nazista, e solo grazie al lavoro solitario e faticoso di uno studioso indipendente come il Carnier e A SUE SPESE, senza NESSUN sovvenzionamento di alcun istituto storico, grazie a questo grande e dimenticato (e povero nel senso proprio economico della parola), che chi ti sta scrivendo, può darti tali notizie..
        In sostanza COSA successe davvero nel Territorio Tra Carnia e Quarnaro nel settembre 1943-maggio 1945?
        Il sospetto di Carnier è che, Rainer e chi lo circondava, aveva capito, forse fin dopo il disastro di Stalingrado (gennaio-febbraio 1943) che il reich stava affondando.
        Rainer, dal 1941 gaulaiter di Carinzia e della Slovenia annessa al Reich, cercò per quanto gli fosse possibile, di mitigare la crudeltà nazista di figuri come Ernst Rosener, il boia degli Sloveni, ad esempio RIPRISTINANDO il BIlinguismo tedesco-sloveno nella sua Carinzia nella primavera del 1942, favorendo l’elezione di sindaci e giunte comunali SLOVENE e SLAVOFONE non solo nella Slovenia okkupata, ma anche in Carinzia, dove gli Sloveni erano maggioranza (42% della popolazione carinziana), ed infine riuscendo a convincere Hitler, a BLOCCARE DEFINITIVAMENTE alla fine del 1942, la deportazione degli Sloveni del Reich, iniziata nell’aprile 1941!
        Certo potranno sembrare fuochi di paglia e di propaganda, se non tenessimo conto che il gauleiter austriaco agiva in un contesto segnato da ferocissime e SPAVENTOSE pulizie etniche da parte dell’apparato nazista conquistatore con al vertice Rosener (uomo di Himmler e purtroppo intoccabile da parte di Rainer), e la ovvia e legittima RISPOSTA altrettanto violenta della resistenza slovena comunista titina!
        In sostanza, nonostante il suo ateismo, il suo nazismo, Rainer (1904-1947?1952?) era rimasto nel profondo un funzionario asburgico, come lo era stato suo padre Norbert, vissuto da giovane proprio nela Trieste mitteleuropea, poi distrutta dall’Italia…
        Quindi nella cornice nazista, Rainer, cercò fin dal 1942 di RIcreare uno spazio asburgico.
        Spazio a cui riuscì a “convertire” Hitler, dopo il 25 luglio 1943, con la sua teoria del “lento aggancio” al reich, dei territori alpino-sloveno-adriatici italiani, in seguito al golpe di Vittorio Emanuele III e di Badoglio.
        Lento aggancio che, come riferito sopra, potè realizzarsi dopo l’8 settembre 1943.
        Ora ad Hitler fino all’estate del 1943 non gliene era MAI FREGATO NIENTE dei territori asburgici, esclusa l’Austria tedesca e la Boemia.
        Nel 1938 aveva riconosciuto all’Italia il sud-Tirolo, obbligandone la popolazione a scegliere tra l’identità tedesca e quindi EMIGRARE nel Reich, oppure RESTARE nel sud-Tirolo, diventando italiani a tutti gli effetti.
        Un bel capolavoro di cinismo e TRADIMENTO a spese dei montanari Sud-Tirolesi, non c’è che dire!
        Nel 1941, aveva invaso la Jugoslavia, solo per creare un ponte per soccorrere quel pasticcione di Mussolini impantanto al confine rumelico-albanese, che per Fuhrer i Balcani non valevano la vita di un solo granatiere di Pomerania!
        Hitler voleva la Polonia, il Baltico e la Russia, non le terre ex austrungariche e ottomane.
        E anche qui infatti, i suoi appetiti territoriali furono MOLTO PIU’ MODESTI di quelli italiani, “accontentandosi solo di mezza Slovenia con le città (ancora) semiTEDESCHE di Marburgo/Maribor e Celje/Cilli! Neppure metà del Banato serbo, pure abitato da coloni tedeschi, stanziativi dai tempi di Maria Teresa (1740-1780) e perfino Lorenesi LATINOFONI stanziatisi nel Banato/Vojvodina nel 1880, neppure metà del fu Banato Asburgico dicevo, venne annesso al reich, sebbene DE FACTO amministrato dalla locale popolazione tedesca.
        Fu quindi, solo con la disfatta in Russia e con un Hitler sul viale del tramonto fisico e psichico, che Rainer potè tentare di realizzare il suo obiettivo.
        E del resto lo storico COMUNISTA triestino Mario Pacor (1913-1984), partigiano titino, nel suo bel libro Italia e Balcani, dal Risorgimento alla Resistenza, Feltrinelli editore 1968, affermava che fin dagli inizi del 1945 i Tedeschi dell’area dominata da Rainer (e da Hofer) avevano deciso di resistere ANCHE DOPO LA CAPITOLAZIONE DEL REICH!
        Questa storia che lessi a 15-16 anni, mi ha sempre colpito.
        Perché resistere quando una guerra è ormai perduta? Erano tutti ammattiti?
        Pacor lo spiega con l’attesa degli Angloamericani e per sottrarsi alla vendetta titina.
        E c’è ovviamente del vero in ciò.
        Epperò alla luce del solitario e ricco di notizie, note, documenti e memoriali di CHI visse quel contesto, più la comparsa di Otto d’Asburgo nel Tirolo, al seguito degli Americani nella primavera-estate 1945, la chiamata di “correità” del Vaticano e di monsignor Andreas Rohracher, vescovo di Salisburgo, nel piano di rinascita dell’Austria, come appare dal memoriale di Rainer che ho citato, potrebbero aprire degli spiragli per comprendere diversi aspetti di quel periodo e di quei territori di frontiera.
        Questa almeno è la mia opinione…
        ciao!

        • mirkhond scrive:

          errata corrige: alla luce del solitario studio di Carnier ecc.

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per mirkhond

          Fantastico. Grazie! 🙂

          Da quelle parti è successo di tutto. Sapevo che gli antiComunisti Russi di Vlassov vi erano rimasti negli ultimi giorni di guerra, confidando che gli Inglesi non li consegnassero a Stalin (cosa che invece gli Inglesi fecero, al che Stalin fece rinchiudere questi suoi nemici in un boschetto al confine Ungherese e fece dar fuoco al boschetto). La cosa me la racconto’ mio padre, che l’aveva sentita anni prima in Inghilterra, e indipendentemente salto’ fuori in un film di James Bond (‘Goldeneye’) dove il cattivissimo Sean Benn è appunto animato da odio anti Inglese perchè figlio di uno di quei soldati di Vlassov.

          Comunque la sostanza della questione posta dalla mia domanda non sembra cambiare.

          Rainer era uno, e non era rappresentativo dei nazisti della zona.

          O mi sbaglio?

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • mirkhond scrive:

          Per poterti dare una risposta esauriente su Rainer, ci vorrebbero studi più approfonditi.
          Ma, a parte il testo del Carnier del 1982, non mi risultano altri testi a riguardo. Almeno In Italia.
          Di solito la storiografia italiana su quel periodo sia di destra (Gaetano La Perna), di centro (Raoul Pupo) e comunista (Alessandra Kersevan, Claudia Cernigoi e Giuseppe Casarrubea), hanno tutti un approccio negativo.
          Insomma Rainer, appare solo come uno dei tanti arnesi di repressione nazista nel Litorale…
          ciao!

        • mirkhond scrive:

          Stando invece al Carnier, Rainer nel 1942-45, cercò di muoversi con estrema cautela, proprio perché operante in un contesto di estrema ferocia nazionalgenocida, ma il suo obiettivo di fondo, sembra che fosse stato prima la costituzione di un gruppo di “congiurati” e poi trattare con gli Alleati per salvare lo spazio “asburgico” che con pazienza e tenacia e in quel contesto SPAVENTOSO, stava cercando di costruire…
          Nel settembre 1943, appena insediatosi a Trieste, Rainer ordinò la RIpresa del PLURIlinguismo pre 1918, mettendo alla PARI le 4 lingue parlate nel Litorale, Italiano, Sloveno, Croato e Tedesco, e questo in tutti i comuni MISTILINGUI!
          Idem Hofer a Bolzano, a Trento e a Belluno, con Tedesco, Italiano e Ladino (quest’ultimo anche nel Friuli governato da Rainer)!
          ciao!

  54. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “Dirò qualcosa di scandaloso che mi alienerà definitavemente le residue simpatie che ancora ci sono nei miei confronti qua dentro. Ma non fa niente…”

    Infatti, non fa niente.

    Questo è proprio il punto: qui ognuno può provare le emozioni che desidera sull’immutabile passato.

    L’importante è che non se ne lasci intrappolare, come nelle storie dei fantasmi di cui ci parla la grande saggezza nordico-romantica.

    • mirkhond scrive:

      Spero solo che nei prossimi giorni la Digos non venga a bussare alla porta di casa…
      Che non sono Sizzi e non ho la stoffa di finire in carcere che sono più VILE di un Murica e di un Don Abbondio messi insieme….
      Spero solo di non pentirmi di aver espresso un pensiero politicamente “scandaloso”….

  55. Peucezio scrive:

    Ragazzi, ma Francesco che cavolo di fine ha fatto?
    Non si è ancora ripreso dalla notizia…?

  56. jam scrive:

    “lasciato a sé stesso l’essere umano diventa magari superstizioso, mai religioso” (ADV)
    ..questa frase é tutta da provare.
    ..cos’é superstizione?
    superstizione é una forma di religiosità, é uno dei primi gradini del pensiero religioso ed uno degli aspetti della religione che cerca sé stessa. antropologicamente, l’uomo,
    lasciato a sé stesso vive tutte le tappe del pensiero religioso e quindi della religione, dalla superstizione a quello che viene dopo.
    c’é l’uomo che resta superstizioso e c’é quello che alla superstizione aggiunge una ricerca e cerca di svelare il significato dei simboli della cosidetta superstizione con più raffinatezza. é la raffinatezza e la conoscenza che concretizza la superstizione in “religione”.
    é l’andare avanti ed il tornare indietro che determinano l’eterno presente.
    sia superstizione che religione interpretano i simboli. leggono i simboli. vedono isimboli e si sentono interpellati.
    il rasoio di Ockham non libera dalla religione, rimane, invece una ricerca all’interno della religione, x’ se liberasse dalla religione ci libererebbe allo stesso tempo dell’uomo e farebbe apparire il robot privo di sentimenti profondi, ma soltanto capace di superficialità.
    uomo e religione sono la stessa cosa.
    che le religioni abbiano preso una bruttissima piega, non significa che questa piega sia consustanziale o soltanto direttamente proporzionale alla religione in sé stessa. é piuttosto una delle regole della dinamiche della vita e del pensiero e della ricerca che per formarsi ha bisogno di incontrare ostacoli x’ gli ostacoli non sono soltanto impedimenti, ma anche campi di prova. é l’uomo che é debole e quindi vive la religione con tutte le debolezze umane, é l’uomo che da debole deve diventare sicuro e giusto…

    cosi’ come Peucezio con la sua
    dea tradizione,
    tradizione orale talmente innamorata di sé stessa, che rifiuta di capire che la

    natura stessa é un libro scritto,
    l’universo é un libro scritto,
    l’uomo é un libro scritto,
    e anche l’oralità, la tradizione orale é una scrittura,
    la manifestazione é una scrittura, altrimenti non saremmo nemmeno nati e non esisterebbero i mondi e gli universi.
    quando l’Arcangelo Gabriele si presento’ al Profeta Mohammed non gli disse:
    scrivi
    bensi’
    LEGGI
    e lui rispose, ma come posso leggere che sono
    “analfabeta”
    ed in questo analfabeta voleva dire, non che non sapeva né leggere o scrivere, cosa che sapeva fare benissimo, ma che non voleva avere intrallazzi con gli spiriti demoniaci, ed in un primo momento aveva pensato che l’Arcangelo Gabriele non fosse che un djinn!
    il Profeta Mohammed doveva leggere le parole orali-scritte di Gabriele Arcangelo.
    quindi la premessa della scrittura che ci interessa é “l’analfabetismo”, cioé la purezza, e nella purezza potremo trovare tutto… ( la tradizione é “orale”, non x’ é una dea narcisista innamorata di sé stessa, non perché non é scritta sui libri, ma perché l’oralità é semplicemente anche una forma di scrittura e quello che ci interessa non é soltanto la scrittura in sé, o la parola in sé, ma la lettura che riusciamo a farne e le concretezze che facciamo scaturire..)
    ciao

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per jam

      L’universo è un gran libro scritto in caratteri matematici, e i suoi caratteri sono sfere, cubi e poliedri.

      Ci sono tanti modi diversi per leggerlo, certamente, ma non poi tanti per capirci qualcosa. La convinzione che tutto cio’ che è logicamente semplice sia anche vero è metafisica, e da questa ci libera Ockham. Altro è constatare che tutto cio’ che appare vero risulta anche logicamente semplice: questa è scienza.

      Gettato a se stesso nel mondo, l’essere umano si aggrappa dove puo’, e deve convincersi che ciò cui si aggrappa sia anche vero e sensato.

      Il ricordo di legami che crediamo di avere intessuto col mondo che in realtà ci ignora, i piccoli tic, una discussione sportiva, una passione, un bel film, di per stessi sono belli, ma diventano negativi quando ci attacchiamo ad essi, quando essi sono solo i superstiti di un periodo della nostra vita che rimane alla nostre spalle. Scorie, superstizione: superstizione è appunto quello che super-stitit, che è superstite.

      Se poi arriva qualcuno a irregimentare le nostre superstizioni, già di per sè delle scorie, in un sistema dotato di fittizia coerenza, allora la superstizione diventa religione.

      Nel mondo reale, al di là della distorsione, dell’aberrazione astigmatica delle nostre paure e del nostro egocentrismo che ci forzano a dare un significato a tutto, non c’e’ profondità e non c’e’ superficialità, proprio come in un quadrato non c’e’ un numero privilegiato rispetto a un altro.

      No, decisamente l’essere umano non è religione.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  57. mirkhond scrive:

    Jam

    Ho come l’impressione che la teologa e filosofa iraniana, professoressa al Pontificio Istituto a Roma, la dottoressa Hormazd, sia tu….
    E’ vero che lei porta il velo che le incornicia il suo bellissimo volto e gli occhiali che le incorniciano i suoi grandi e begli occhi neri…
    ciao!

    ps. Per Sor Jamì (marito de Sora Jamme) 🙂
    Nun se preoccupi che nun sto’ a fa’ na dichiarazione a su moje, che stimo da ‘n punto de vista ESCLUSIVEMENTE culturale e religioso, nonostante arcuni screzzi… 😉
    E poi la mì coscienza SE RIFIUTA de fà er cascamorto co’ na signora sposata….

  58. mirkhond scrive:

    Per Maurizio

    Già che ci sei, ho una domanda da porti, e proprio perché vivi a Treviso.
    Da te, e nel Veneto in genere, COME viene vissuta la tragedia delle Foibe e dell’Esodo?
    Cioè i Veneti si identificano con gli esuli? Li sentono FRATELLI per via non solo di Venezia, ma anche per la COMUNE lingua veneta parlata fino a Cattaro?
    E i Veneti leghisti di Gentilini?
    Insomma se provano un sentimento di compartecipazione, lo provano in quanto italiani o in quanto VENETI?
    ciao!

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ho sentito parlare di esuli giuliani una sola volta, quando una mia insegnante (localissima) ci raccontò (niente affatto compiaciuta) del fatto che una sua collega anni prima avesse una precedenza in graduatoria solo perché figlia di esuli giuliani.
      Comunque no, nessun sentimento di vicinanza. La stessa sinistra Piave è percepita come lontana (“parlano in modo strano”) e quelli di sinistra Piave hanno a pochi chilometri il “muro” di incomprensibilità del friulano.

  59. Per Andrea

    se l’universo fosse un libro scritto solo in caratteri matematici, esisterebbe la dittatura perfetta.
    La non numerabilità delle cose, le cosiddette imperfezioni di misura e altro sono caratterizzabili matematicamente fatta salva l’accettazione dell’imperfezione (rispetto a modelli percepiti come armonici).

    L’essere umano poi non sarebbe religione.
    Mi viene da pensare al principio di indeterminazione di Heisemberg, nella versione con numero di oscillatori e fase.
    O so con certezza cos’è l’uomo (fase) e allora non conosco affatto quanti siano gli altri (numero di oscillatori), o conosco con certezza quanti questi siano e quindi non posso sapere cosa sia l’uomo.
    Scartando la seconda possibilità per ovvie ragioni, in base alla prima potrei spingermi a pensare di essere legato non solo alle persone attualmente vive, ma anche ai cosiddetti morti e ancor più ai nascituri.

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per Riccardo Giuliani

      ‘dittatura perfetta’

      Questa è la tesi di Chesterton (“Ortodossia”) e soprattutto di Zam’jatin (“Noi”).

      E’ falsa: il riduzionismo (= ‘il ridurre la complessità della via macroscopica a fenomeni microscopici elementari descrivibili matematicamente’) non esclude la libertà, ma la implica (Hofstaedter,”Goedel Escher Bach, un’eterna ghirlanda brillante”; Telmo Piovani, “L’evoluzione che non ci volle”).

      Non tanto e non solo perchè a livello microscopico vale il principio di Heisenberg, quanto perchè già per sistemi deterministici con tre gradi di libertà (una bussola fra tre calamite, il modello di Lorenz della meteorologia, il modello di Rikitake del campo magnetico terrestre…) la regola è il caos (=’l’estrema sensibilità al minimo variare delle condizioni iniziali: il battito di una farfalla in Italia scatena un tornado nei Caraibi’).

      ‘oscillatori e fase’

      In laboratorio, all’atto pratico conta la temperatura cui si svolge l’esperimento, perchè raramente un oscillatore lo si osserva da solo. Trascurandola, ossia ponendosi allo zero assoluto, è pur sempre possibile trovare comportamenti coerenti, in cui l’interazione fra tanti oscillatori li porta ad oscillare con un’unica fase, perfettamente nota. A temperature abbastanza alte, ciascun oscillatore va invece per i fatti suoi e con la propria fase.

      E’ interessante quello che avviene alla temperatura di transizione (appunto,’di fase’) fra i due regimi, quando basta pochissimo perchè un sistema apparentemente compatto letteralmente si sgretoli come quando si tira via un filo di lana da un grosso maglione che si sta smagliando.

      Ci sono numerosi tentativi, tutti ahimè poco più che qualitativi, per descrivere così le interazioni umane (uno per tutti, la ‘sinergetica’ di Haken). In tutti, quello che avviene fra tanti oscillatori dipende poco da quello che avviene in ciascun oscillatore. Negli esseri umani, le interazioni fra tanti esseri umani alla volta (‘politica’) dipendono allora poco da quello che avviene dentro ciascun essere umano (‘religione’, ecc.).

      Ancora più stimolante è guardare alla ‘mesoscala’, cioè a quello che succede alle interazioni tra pochi esseri umani alla volta. Gli oscillatori si raggruppano e si lasciano spontaneamente, e le grandi folle sono sempre spugne, reti che si aprono e si chiudono di tanti grumi di oscillatori che cercano ciascuno a sintonia con i vicini…’Il popoloso deserto che chiamano Parigi’, dice la Traviata.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Se l’universo fosse SOLO scritto in caratteri matematici sarebbe un disastro; certamente può essere descritto in tali termini, ma l’incompletezza conoscitiva è inevitabile.

        Ancora una volta ti chiedo: gli oscillatori osservati da te sono di materiale inerte o vivente?
        Per altro la fase che intendo è di oscillazione, non di transizione.

        A parte questo faccio bene a stuzzicarti, così so cosa devo leggere in futuro. 🙂

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Riccardo Giuliani

          ‘SOLO’

          Diderot si faceva beffe di coloro che pretendevano di ridurre tutto a equazioni: ‘prendete un uovo, un semplice uovo, e vi renderete conto della vostra assurdità’.

          Diderot non conosceva tutti gli infiniti esempi di auto-organizzazione che partendo dalla materia inanimata si evolvono spontaneamente in strutture complicatissime (dalle eruzioni solari alle reazioni autocatalitiche agli amminoacidi dell’RNA…). A tal punto da indurre l’illusione del finalismo (immancabili qui i soliti Richard Dawkins, ‘L’orologiaio cieco’, Jacques Monod. ‘Il caso e la necessità’, e il già citato Hofstaedter, Goedel Escher Bach un’eterna ghirlanda brillante’.). Ricordo che a lezione il mio professore di biofisica calcolava la distribuzione delle strisce sul manto della zebra.

          La stessa cosa, in una prospettiva definitivamente non scientista ma sicuramente razionalista e agnostica e ugualmente divertente, lo scrivono Jacques Berger e Luis Pauwels nel loro immaginifico ‘Il Mattino dei maghi’.

          ‘matematici’

          Ci ho preso gusto. Dopo avere smentito un Illuminista citero’ a mia difesa un Cattolico, il Chesterton de ‘L’osteria volante’: ‘imbroglione non è chi entra nel mistero, imbroglione è chi rifiuta di uscirne’. L’ignoto sarà sempre con noi, perchè all’aumentare del volume della sfera delle nostre conoscenze aumenta anche necessariamente la superficie di contatto con l’ignoto.

          Ma non si ha conoscenza senza rasoio di Ockham, e non abbiamo niente meglio dei caratteri matematici per formulare spiegazioni (provvisorie quanto si vuole) in omaggio a Ockham. Per convincertene, leggi quant’e’ verbosa la ‘teoria dei colori’ di Goethe e confrontala con la compattezza di un qualunque manuale di ottica.

          Negarlo significa fare come l’imbroglione di Chesterton. Il mio professore di Storia della Fisica, l’esimio Enrico Bellone testè defunto, diceva che per capire se una teoria scientifica era seria oppure no bisognava vedere quanta matematica conteneva dopo qualche decennio dalla sua formulazione. Solo la matematica minimizza l’ambiguità dell predizioni di una teoria, e solo predizioni il meno ambigue possibile consentono un confronto sensato con le osservazioni empiriche. Siccome le teorie scientifiche servono a predire il comportamento della natura, senza matematica non si ha scienza.

          (Con questo non predico nulla sul noumeno, di cui per definizione non si può dir nulla: e ciò di cui non si può parlare si deve tacere, sotto pena di vannamarcheggiare).

          ”inerte o vivente”

          Un oscillatore è appunto 1. Non conosco materia vivente contenente meno di qualche fantastilione di particelle. Ma non c’e’ bisogno di andare al vivente per vedere materia che si auto-organizza. Dal che Ockham ci consente di ricavare l’ammonimento a non postulare una qualche ‘vis vitalis’ peculiare del vivente.

          Fu ‘L’origine della vita’ di Schroedinger (quello della meccanica quantistica; Adelphi nell’edizione italiana) a dedurre che l’elemento fondamentale della vita fosse una qualche forma di molecola con struttura regolare ripetuta e auto-replicante, decenni prima della scoperta del DNA.

          ‘leggere’

          Ti sei sfogato, con tutte queste bibliografie? 🙂 🙂

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  60. Mauricius Tarvisii scrive:

    L’universo non è scritto. Siamo davanti alla solita confusione tra noumeno, fenomeno e lettura del fenomeno.

  61. jam scrive:

    ..l’universo non é scritto perché é scrittissimo ed anche graffittato
    non é confusione fra noumeno fenomeno e lettura del fenomeno,
    ma desiderio di non amputare Kant del suo mundus imaginalis
    e lasciarlo tristemente soltanto in un mundus sensibilis e in un mundus intelligibilis.
    anche il noumeno ha la sua fenomelogia e la sua scrittura “invisibile”, momento istimico di mediazione incontestabile …
    ciao

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Pretendere che il noumeno è una posizione ardua da sostenere. Non ammettendo Dio, significa semplicemente parlare di ciò che noi non possiamo conoscere. Ammettendolo, significa volergli porre dei limiti dettati dalla nostra misera umanità.

  62. jam scrive:

    ..la nostra misera umanità, quando entra in contatto con il mondo spirituale, il mondo dell’angelo, il mondo del Calamo, il noumeno, si prepara a lasciare la sua miseria e a questo punto non siamo noi a limitare Lui con la nostra miseria, ma é Lui ad elevare noi con la sua Maestà, …
    ciao

  63. Moi scrive:

    Gente, ma voi non fate mai LA PENNICHELLA?

    Pino

    —-

    In un suo recente comizio “in casa” 😉 Calderoli aveva detto che:

    “La SubCultura della Pennichella Terrona in opposizione alla Cultura del Lavoro Padano è una palla al piede che non permetterà mai all’ Italia di raggiungere un grado di sviluppo, civiltà e benessere da NordEuropa, perché non è possibile far coesistere ancora il Sentire Popolare Laborioso e Onesto dei Celti con il Sentire Popolare Lavativo e Disonesto dei Levantini !” [sic]

    😉 🙂

    • Moi scrive:

      Pare che in Meridione la Pennichella e le Due Ore di Pausa Pranzo siano istituzionalizzate fra gli Statali addirittura “istituzionalizzata ipso facto” dai regolamenti aziendali fra i Dipendenti c/o Privato …

      Al Settentrione, in effetti, è concepibile solo fra gli Insegnanti da 18 ore PRESENZIALISTICHE (!!!) settimanali.

      Poi NON so se dei Tedeschi “cascano dal pero” 🙂 scoprendo che a Milano, invece, si lavora almeno quanto ad Amburgo … boh !

      Pare che già a Piacenza vi sia chi parla di “Ritmi Mediterranei” contro i quali si sentono l’ Ultimo Baluardo Meridionale del Langbardland CeltoNorreno. 😉

    • PinoMamet scrive:

      Nella mia famiglia la pennichella si fa e per quanto ne so io si è sempre fatta;
      la cosa era assolutamente universale, e mentre può essere che alcune famiglie cittadine ne abbiano perso l’uso e il ricordo
      (ma quasi tutti quelli che conosco, se non la possono fare tutti i giorni, bramano quelli in cui la possono fare), nelle campagne, dove ci si svegliava presto, era semplicemente inconcepibile non farla.

      Non conosco invece il nome dialettale, che probabilmente si è perso, venendo sostituito negli anni Sessanta dall’universale “siesta”
      (” a sum andè a fèr la siesta”).

      • Moi scrive:

        A Bologna si dice in dialetto “la gabanèla” (perciò, dalle tue parti, dovrebbe differire di poco … magari a livello fonetico ma non credo lessicale), italianizzato in “gabanella” o “gabbanella” … ma fin dagli Anni Cinquanta (!) Bologna Città l’aveva stigmatizzata come roba da “Contadinazzi” o da “Sfaccendati”.

        • Moi scrive:

          Il termine “pennichella” comunque è rarissimo, molti lo considerano _ a torto o a ragione_ come neppure Italiano ma “Romanesco”.

          Così come “fare la scarpetta” con il pane nel sugo, molti lo considerano _ a torto o a ragione_ come neppure Italiano ma “Romanesco” … perché il Bolognese che parla in Italiano dice “fare il toccio” [sic]. Fine della storia. 🙂

        • PinoMamet scrive:

          Invece qua, dopo il boom di siesta, tutti quanti dicono pennichella, normalissimamente; come dicono anche scarpetta.

          La “romaneschizzazione” dell’italiano colloquiale locale di qua non risale oltre gli anni Novanta, ma da allora ha fatto passi da gigante.

          In generale tutte le espressioni che fino agli anni Novanta erano considerate “roba da taroni”, ora sono di uso comune
          (prima cosa che mi viene in mente: “uno ne conosco” anziché “ne conosco solo uno” e così via).

        • Moi scrive:

          D’altronde la Bologna Anni Cinquanta – Anni Ottanta, in quanto Città-Vetrina del PCI doveva soddisfare Requisiti Sovietoidi di Internazionalismo e Socialismo Produttivo: lotta durissima e serratissima, per tanto, al dialetto, alle credenze, a tradizioni e usanze popolari da relegare con (relativamente) bonario compatimento ai “Vecchi Bacucchi” ecc …

          Si doveva forgiare una “Futura Umanità”, perciò gli identitarismi localistici fra Galli, Norreni, Emiliani, Etruschi, Romagnoli, Polentoni, Terroni erano fuori discussione … perché chiunque poteva essere “redento” dalla propria “Arretratezza” da parte dell’ efficientissima Pedagogia di Partito. (Un po’ il discorso della “République” in Francia).

          Veniva definita “La Mecca del Comunismo Italiano” ( a volte anche “Europeo”, almeno per le % di voti …) , probabilmente più sulla falsariga giornalistica di “Hollywod Mecca del Cinema” che altro.

          Erano comunque tempi in cui si poteva dire “La Mecca di Quel Che Vuoi” senza (!) FiloIslamici a disintegrare i maroni (e magari controproducentemente per eccesso di vittimismo) con la “Islamofobia”.

          E poi c’erano anche periodicamente pullman da tutt’Italia che facevano “Hajj Rosso”. Qualcosa di grottescamente simile a ciò che ancora (!) avviene ogni anno a Predappio per Mussolini e i cosiddetti “Pellegrini del Duce”.

    • Moi scrive:

      “In casa” nel senso di “Valle TransPadana” … in “Valle CisPadana” invece Tremonti fu fischiato per aver detto che un cognome da terrone come “Merola” è(ra) improponibile in una città padana (sì, ma CIS, mica TRANS ! ndr) come Bologna.

      Evidentemente i Leghisti non (!) la capiscono che sotto (!) al Po NON c’è il Tribalismo come sopra (!) al Po … BENSI’ c’è il Civismo !

      … Che comunque anche il Civismo può essere severo, vedi in Francia.

      • Moi scrive:

        anche il Civismo può essere severo

        Tipo il mitico preambolo : “Ci tengo a precisare da Sinistra che NON è una questione di Razza, MA di Comportamento, però … “

  64. Tortuga scrive:

    ma che succede che scrivete tutti in corsivo? … azz è rimasto un codice aperto senza chiusura in coda all’intervento di moi!

  65. Moi scrive:

    Bon, va be’ … si può proseguire benissimo ugualmente, Tortù !

  66. Moi scrive:

    La “romaneschizzazione” dell’italiano colloquiale locale di qua non risale oltre gli anni Novanta, ma da allora ha fatto passi da gigante.

    PINO
    ———

    Be’ diciamo che fin dagli Anni Sessanta ha avuto un incremento esponenziale dappertutto … una delle robe che trovo più fastidiose è la classica ragazzina che si sforza (!) di dire “labbbortz’étta” (“la borsetta”) con fare di chi è sul set di un “Riàliti” 😉 …

    Già che ci sono, ti chiedo un’altra roba: sbaglio o la dizione per doppiatori è entrata in crisi ?! Spesso sento attori e attrici statunitensi doppiati in Italiano con fastidiosi accenti “burinacci” del CentroSud …

    Ora, o si fa fino in fondo (geniale la scelta per la saga del “Black Dr. Doolittle” … ove l’animale più simpatico era Tigre Bolognese di Andrea Roncato, che in una scena lo chiama proprio “dutåur”, con la “å” pallinata 🙂 ! ), magari con qualche parola in dialetto e con enfasi che ricerchi un effetto comico (abbiamo sentito Chiara Francini parlare bene senza gorgia !) teatrale … oppure nisba, non lo si faccia proprio.

    • Moi scrive:

      o si fa fino in fondo […] … oppure nisba, non lo si faccia proprio.

      [cit.]

      Parlo d’accento regionale nel doppiaggio di un film straniero …

    • PinoMamet scrive:

      Anch’io ho l’impressione che la dizione sia entrata in crisi da un po’, si tratta naturalmente di sfumature però qualcosa si nota;

      il fenomeno è attenuato perché la televisione e soprattutto la pubblicità sono meno romocentriche, ma anche (nel caso della pubblicità, forse soprattutto) milanocentriche, e a Milano abitano tutti, e quindi si deve usare la dizione (fastidiosamente ricercata sul DOP), mentre a Roma abitano solo romani (dopo due giorni, sono tutti romani) e tutti convinti di parlare italiano purissimo mentre stanno usando il romanesco (peggio ancora, l’insopportabile accento borghese di Roma Nord) e quindi, chissenefrega, noi parliamo così e sono gli altri che si devono adeguare.

      In testa alla classifica dell’odiosità, i bambini dei film/telefilm americani doppiati da cinni scurzoni romaneschi: “paapaàà (con classica indistinzione sorda/sonora) BBraian mi ha ddètto chè…”

    • PinoMamet scrive:

      A Parma, in testa alla classifica dell’odiosità ci sono i giovani parmigiani che usano e conoscono una sola parola dialettale, e quella pure sbagliata: “dabò” (rectius “da bon”, cioè “davvero”).
      Quando sento uno che urla, con orrendo strascinamento vocalico parmigiano, “ma DabooOOooooo??” vorrei avere un lanciafiamme.

      Subito dopo, i vecchi dialettali di città, di solito antipaticissimi, ma, se gestiscono locali e/o posti dove comunque si mangia e beve, dotati di codazzo di ggiovani che li idolatrano perché “fi ti tratta male, che mito”.
      Andassero a morire ammazzati, che è ora.

      Medaglia di bronzo alla Meridional Princess che parla la versione a boccuccia chiusa di qualche accento pugliese o salentino, mentre caracolla a tacco 12 con l’amichetta del cuore…

  67. Moi scrive:

    Ma di solito i bambini, anche maschi, vengono doppiati da donne con effetto iper-lezioso:

    Medaglie d’Oro Senza Rivali di questo effetto così odioso, le Doppiatrici Fininvest / Mediaset degli Anime Giapponesi … chissà perché poi. Mah !

    Dài Pino ech té t’al sè … 😉

    • PinoMamet scrive:

      Quelli dei cartoni sì, per i film si rischia qualche bambino autentico (con gli effetti disastrosi di cui sopra)…
      certo ch’al so, ne conosco pure qualcuna (ma roba attuale, cartoni orrendi che mi chiedo chi guardi.. niente nomi comunque, la mia politica è quella di mantnere strettamente la doppia identità vita reale/blog).

      ciao!!

      • Moi scrive:

        Oh, be’ ma i nomi delle Imputate 🙂 scorrono a ogni fine puntata … basta leggerli nei titoli in basso su di un’ unica linea durante la sigla.

        Il punto è : perché NON usano cinni veri per doppiare i cinni degli anime ?

        … Paura che un Giudice Comunista accusi (seppure indirettamente) Silvio Berlusconi di Sfruttamento Minorile ?!

        • PinoMamet scrive:

          In realtà credo ci sia anche una motivazione di questo tipo: far lavorare i minori in Italia non è impossibile, ma probabilmente è piuttosto difficile;
          inoltre doppiare una serie di cartoni è un lavoro abbastanza impegnativo e continuativo, che non è detto si accordi troppo bene con gli orari e gli impegni di un bambino; inoltre, mentre un bambino doppiatore lo si può sempre trovare per un film o per un singolo personaggio di una puntata di telefilm, diventa difficile avere, mettiamo, dieci doppiatori bambini per un cartone animato, e coordinarli, senza contare che non si può trattare certo di professionisti…
          e poi ci sono stuoli di doppiatrici disponibili.

          Mi chiedo invece come facciano gli americani a sfornare attori bambini molto bravi, come riescano a conciliare quell’attività non solo con lo studio, ma anche con la vita normale di un bambino; da casi tipo Macaulay Culkin e Drew Barrymore, direi che non lo conciliano affatto!

  68. Moi scrive:

    A Bologna l’ espressione dialettale più usata (usata bene … almeno) dai giovani che non sanno il dialetto è “ataldeghmé” , seguita da “aiocapé” … scrivo così perché le citano solo come “frasi fatte”, simpatiche “formulette” giusto per far ridere e nulla più.

    Il “daimò” esortativo è ancora molto diffuso, usato indifferentemente per rivolgersi a una o più persone, ma senza neppure essere percepito più come dialettale.

    Il “dê (“date”, da non confondersi con “dé”, “giorno”) mò” o è un arcaismo oramai quasi sconosciuto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *