“Mi scusi, ci siamo accorti che aveva finito la carta…”
“Mi scusi, ci siamo accorti che aveva finito la carta…”
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Bellissima! 🙂
Magari fosse così premuroso … mancano i jingle pubblicitari e il tentativo di venderti la carta “Rosella”, più morbida e delicata per la delizia del fondoschiena
Sì, come fa la mia stampante quando finisce l’inchiostro.
Quella in alto a destra non è l’unica telecamera. 😀
“Ah, per cortesia, quando la usa potrebbe girarsi da quella parte”?
Saluti da M.T.
Il grado di “sorveglianza” che subiamo al fine di poter essere sfruttati e ricattati attraverso il soddisfacimento dei nostri bisogni è diventato qualcosa di veramente preoccupante.
Tortu’, sei allegramente passata dagli sceicchi “ricattatori” ai venditori “sfruttatori&ricattatori”? Potresti, gentilmente, farmi qualche esempio concreto della biekissima attività di questi ultimi?
un esempio di sorveglianza a scopo di sfruttamento sono le cosiddette “ricerche di mercato” in particolare quelle per cui ti viene data una “tessara consumi” sulla quale, con il pretesto di fornirti degli sconti, viene registrato tutto ciò che compri, quando lo compri, con quali frequenze e scadenze etc.: i dati ricavati forniranno utili informazioni al venditore al fine di ricavare maggior profitto.
Un altro frangente: le telecamere presenti negli ipermercati servono anche a studiare i comportamenti dei consumatori davanti agli scaffali al fine di giovarsene.
Un esempio di comportamento ricattatorio è il fatto che in determinati giorni ed orari vengano variati (alzandoli) i costi dei prodotti (se vuoi approvvigionarti in quei giorni devi pagare di più).
Studiare i tuoi bisogni per gravare un maggior presso sulle tue particolari modalità di soddifacimento di quelli non è forse una forma di sfruttamento e ricatto, oh caro fratello Ritvan?:-)
OMDAT
😀
Wow! Iofelice! 😀
però prezzo e non presso, accidenti.
—Il grado di “sorveglianza” che subiamo al fine di poter essere sfruttati e ricattati attraverso il soddisfacimento dei nostri bisogni è diventato qualcosa di veramente preoccupante. Tortuga—
Vediamo se c’è davvero da preoccuparsi…
—-un esempio di sorveglianza a scopo di sfruttamento sono le cosiddette “ricerche di mercato” in particolare quelle per cui ti viene data una “tessara consumi” sulla quale, con il pretesto di fornirti degli sconti, viene registrato tutto ciò che compri, quando lo compri, con quali frequenze e scadenze etc.: i dati ricavati forniranno utili informazioni al venditore al fine di ricavare maggior profitto.—
La recita degli slogan imparati dai kompagni è stata perfetta:-)….peccato, però, che non si capisca dove stia il “ricatto”, visto che tale tessera non è obbligatoria e non si capisce neanche come fa il biekissimo kapitalista venditore a “ricavare maggior profitto” DA ME, sapendo cosa compro e in che quantità, visto che mica mi fa i prezzi “personalizzati” alla cassa, eh!
O Grandissima Esperta Di Marketing&Affini:-), non ci vuole un master in marketing, solo un pizzico di logica – roba che manca, però, alle pecore orwelliane – per capire che i bieki dati ricavati dalla biekissima tessera “personalizzata” si potrebbero ottenere facilmente mediante un software collegato alle casse. Mi spiego meglio: sapere se io, tu e la sora Lella compriamo abitualmente la pasta X piuttosto che quella Y – come risulta dalle nostre rispettive tessere – al biekissimo kapitalista venditore serve poco “al fine di ricavare maggior profitto”, ma se dai dati del software collegato alle casse – dati ottenuti senza “sorvegliarci” – risulta inequivocabilmente che la pasta X si vende in quantità nettamente superiori a quella Y, il sullodato biekissimo venditore ottiene un’utilissima informazione che serve “al fine di ricavare maggior profitto” e per agire di conseguenza ovvero, p.es. aumentare le scorte di pasta X e diminuire quelle di pasta Y.
—Un altro frangente: le telecamere presenti negli ipermercati servono anche a studiare i comportamenti dei consumatori davanti agli scaffali al fine di giovarsene.—
Quegli studi sono già stati fatti quando tu giocavi ancora con le bambole:-) e non c’è più niente da studiare in proposito. Il risultato – ovvero che i consumatori “privilegiano” i prodotti esposti negli scaffali ad altezza busto-faccia, rispetto a quelli negli scaffali bassi o alti – ormai lo sanno anche le scimmie del Borneo, eh!
—-Un esempio di comportamento ricattatorio è il fatto che in determinati giorni ed orari vengano variati (alzandoli) i costi dei prodotti (se vuoi approvvigionarti in quei giorni devi pagare di più).—-
Non serve la tessera e nemmeno le telecamere per questo genere di “ricatto”: se il supermercato viene preso d’assalto il sabato pomeriggio – come dimostrato da software collegato alle casse – non ci vuole Einstein (né tessere e telecamere) per suggerire al biekissimo kapitalista venditore che una “ritoccatina” in su ai prezzi in quella fascia oraria potrebbe rivelarsi utile “al fine di ricavare maggior profitto”.
—Studiare i tuoi bisogni per gravare un maggior prezzo sulle tue particolari modalità di soddifacimento di quelli non è forse una forma di sfruttamento e ricatto, oh caro fratello Ritvan?:-)—
No, sorella Tortuga:-), visto che – come già detto, ridetto e stradetto – a ME non vengono applicati prezzi “personalizzati” e i dati di vendita possono essere ottenuti – siempre come già detto, ridetto e stradetto – da un banale software collegato alle casse.
Fratello bastian contrario 😀 mi è un po’ guarita la tendinite sai? 😉 Perciò scusami se non straccio punto a punto i tuoi appunti 😀 Viene fuori una cosa troppo lunga così.
I prezzi personalizzati per fasce da me già ci sono ed al più presto saranno ovunque.
Come? Semplicemente sostituendo i cartellini dei prezzi di carta con cartellini elettronici collegati al centro di elaborazione dati avremo dei prezzi esposti che potranno variare di ora in ora.
Tanto per dirne una.
– che la pasta X si vende in quantità nettamente superiori a quella Y –
Guarda che non è così.
Non mi interessa sapere quanta pasta si consuma in un quartiere di una certa marca, mi interessa conoscere proprio il particolare comportamento della singola famiglia, come fluttuano i consumi fra un prodotto ed un altro, una tipologia di prodotto o un’altra, se le persone sono “attente” o distratte quando comprano, il rapporto fra acquisti di superfluo e acquisti necessari, ed una serie di altri parametri che servono per monitorare tante cose.
Se sono obbligata a fare la spesa in certi giorni e certi orari a causa del mio lavoro, ed in quei giorni c’è sugli scaffali solo un certo tipo di prodotto e solo determinati costi, della serie o mangi sta miniestra o salti dalla finestra, c’è anche ricatto eccome, è l’insieme dei fattori che produce il ricatto.
Ciao!
—-Fratello bastian contrario mi è un po’ guarita la tendinite sai? Tortuga—-
Bene, auguri di completa guarigione.
—-Perciò scusami se non straccio punto a punto i tuoi appunti.
Non vedo il collegamento fra il miglioramento della tua tendinite e il tuo furbesco svincolarti dal rispondere a tutte le mie obiezioni.
—Viene fuori una cosa troppo lunga così.—
Ah, ecco, non vuoi “sfruttare” lo spazio telematico di questo blog, vero?:-)
—-I prezzi personalizzati per fasce da me già ci sono ed al più presto saranno ovunque.—
“Personalizzati” significa varianti da persona a persona, ovvero da consumatore a consumatore e non è questo il caso. Tu per “fasce” intendi quelle orarie, mica quelle, chessò, di reddito o d’età, rilevate dal biekissimo:-) spionaggio ricattatorio:-), vero? Beh, che c’è di strano e soprattutto che cazzo di collegamento c’è con il suddetto “spionaggio ricattatorio”, se in certe fasce orarie in cui c’è maggior ressa i prezzi subiscano degli incrementi? Mai sentito parlare della cosiddetta “legge della domanda e dell’offerta”, o Gloriosa Esperta Di Marketing:-)?
—-Come? Semplicemente sostituendo i cartellini dei prezzi di carta con cartellini elettronici collegati al centro di elaborazione dati avremo dei prezzi esposti che potranno variare di ora in ora. Tanto per dirne una.—-
E si risparmierà sulla manodopera che sostituisce i cartellini, ma la domanda resta la stessa: che cavolo c’entra la TUA privacy col variare i prezzi a seconda dell’affollamento del supermercato?
—- “che la pasta X si vende in quantità nettamente superiori a quella Y” Guarda che non è così. Non mi interessa sapere quanta pasta si consuma in un quartiere di una certa marca, mi interessa conoscere proprio il particolare comportamento della singola famiglia,—-
Ah, dici che al biekissimo kapitalista venditore-ricattatore interessa solo la “singola famiglia”, mica l’insieme dei consumatori che fanno la spesa al suo supermercato??!! Non è che hai studiato marketing insieme al Trota, in quella università albanese?:-):-)
— come fluttuano i consumi fra un prodotto ed un altro, una tipologia di prodotto o un’altra,—
Appunto, ma nell’insieme della clientela, non per ogni sigolo acquirente.
— se le persone sono “attente” o distratte quando comprano,—
Bene, supponiamo che le telecamere “ricattatrici” abbiano evidenziato che la sora Tortuga è “attenta” alla spesa, mentre la sora Lella è “distratta”…poi, che fa il biekissimo kapitalista spione&ricattatore:-), ordina alla cassiera di far pure la “cresta” sul conto della sora Lella ma di stare attenta con la sora Tortuga?! Sarebbe un reato e il biekissimo di cui sopra finirebbe male….
—- il rapporto fra acquisti di superfluo e acquisti necessari,—-
Idem come sopra: a che cazzo gli servirebbe tale “rapporto”? Per derubare quelli che acquistano il “superfluo”, ovvero i ricchi che se lo possono permettere? Bene, dovrebbe farti piacere che i biekissimi riccastri si “sfruttino” fra di loro e lascino in pace te che compri solo “il necessario”, no?:-)
—-ed una serie di altri parametri che servono per monitorare tante cose.—-
Sissì, magari anche la tua temperatura corporea:-)
—-Se sono obbligata a fare la spesa in certi giorni e certi orari a causa del mio lavoro, ed in quei giorni c’è sugli scaffali solo un certo tipo di prodotto e solo determinati costi, della serie o mangi sta miniestra o salti dalla finestra, c’è anche ricatto eccome, è l’insieme dei fattori che produce il ricatto.—
Nessuno ti impedisce di cambiare supermercato, eh!
Ciao
Fratello Ritvan, ti prego di perdonarmi, non ho voglia di discutere con te, è sempre una battaglia.
Quando ti va di capire quello che dico ne riparliamo, sto fatto che devi fare il bastian contrario per principio mi stressa.
Ccihai raggione tu, gli altri (no, io) dicono solo cazzate.
Ciao.
—Fratello Ritvan, ti prego di perdonarmi, non ho voglia di discutere con te, è sempre una battaglia. Tortuga—
Ti perdono, sorella e vai con…Buddha!:-) (con l’acca, con l’acca:-) ).
—Quando ti va di capire quello che dico ne riparliamo, sto fatto che devi fare il bastian contrario per principio mi stressa.—
Sorella, quando ti passa lo stress cerca di fare un po’ di pace (o magari solo una tregua, stile hamas:-) ) col tuo grazioso cervello, perché delle due l’una: o io – noto essere di “razza inferiore”:-) – non sono in grado di capire la Tua Superba Prosa, oppure la capisco benissimo, magari sarei pure d’accordo con essa, ma faccio il “bastian contrario” solo perché faccio parte del Bieko Komplotto Planetario Finalizzato A Rovinare L’Esistenza Della Sora Tortuga:-)
—Ccihai raggione tu, gli altri (no, io) dicono solo cazzate.—
O Gloriosa Rappresentante Autoinsignita Di TUTTI Gli Altri, ti copincollo alcuni commenti di “altri” alla tua paranoica prosa sul Komplotto Sfruttatorio Supermercatesco:
“…non vedo quindi nessuna traccia di ricatto e nessun sensato riferimento allo sfruttamento…” (Francesco:
22/11/2012 at 10:15 am)
“Accordo totale con Francesco” (Roberto:
22/11/2012 at 10:04 pm)
“tortuga rischi di divenire una infame totalitarista oppressiva continuando ad ignorare le regole di mercato che sono in definitivia REGOLE di libertà. daouda:
22/11/2012 at 10:15 pm)
Dai, tortughina, fammi contento, dai libero sfogo alla Tua Mania Di Persecuzione Da Parte Di Ritvan:-) e dimmi che io ho clonato gli account di Francesco, Roberto e Daouda nelle succitate occasioni:-)….magari tramite apposite telecamere da me istallate nelle abitazioni dei suddetti, of course:-):-)
Ciao.
Caro Ritvan,
c’era anche l’OMDAT di Pino Mamet 😉
Comunque, ciò a parte, vorrei inoltrare a fratello Ritvan – poiché la mia crisi islamofoba è stata un evento emotivo temporaneo determinato da un imprevisto accumulo di tensioni – una richiesta ufficiale di piena riconciliazione e reciproco reintegro nelle rispettive funzioni di fratello musulmano di fiducia per Ritvan e del titolo di amica dell’Islam per Patrizia.
Il tutto però solo se con affetto sincero e senza scherzi o ironie. Mi scuso e mi dispiace di averti ferito e fatto sentire ingannato, davvero.
Annoto però soltanto il dispiacere mio derivante dal fatto che tu abbia manifestato riserve importanti di prima e seconda impressione nei miei confronti, e ti assicuro che ti sei sbagliato.
Accetti la mia proposta di riconciliazione?
—-Caro Ritvan, c’era anche l’OMDAT di Pino Mamet:-) Tortuga—-
Lo sapevo….e ho scommesso con me stesso:-) 20 euri che me l’avresti ricordato: ho vinto, ho vinto!:-)
Comunque, a parte il fatto che si stava parlando di come e qualmente non fossi il solo a trovare “cazzate” certe tue affermazioni, Pino non fa testo in questo contesto, poiché è noto come egli sia – per collocazione geografica – un Bieko Agente delle COOP rosse:-) e, pertanto, pronto ad appoggiare ogni più bassa ed inverosimile insinuazione sui Biekissimi Supermerkati Kapitalisti:-):-)
—-Comunque, ciò a parte, vorrei inoltrare a fratello Ritvan – poiché la mia crisi islamofoba è stata un evento emotivo temporaneo determinato da un imprevisto accumulo di tensioni – una richiesta ufficiale di piena riconciliazione e reciproco reintegro nelle rispettive funzioni di fratello musulmano di fiducia per Ritvan e del titolo di amica dell’Islam per Patrizia.—
Ah, ti chiami Patrizia? Proprio come la presidentessa dell’UCOII !:-). Ma mi pare che tale riconciliazione ci sia stata a suo tempo. Oppure tu intendi per “riconciliazione” che io non debba o non possa criticare – con argomenti a cui continui a non rispondere, temendo di “sfruttare”:-) indebitamente l’infinito spazio telematico del blog – qualche tua affermazione che ritengo campata per aria??
—-Il tutto però solo se con affetto sincero e senza scherzi o ironie.—
Aridaje con la tua idiosincrasia per scherzi&ironie….degli altri, naturalmente:-)
—-Mi scuso e mi dispiace di averti ferito e fatto sentire ingannato, davvero.—-
Ma no, ma no, come già detto è stato tutto chiarito tempo fa, nessun rancore. Capisci bene che avrei detto le stesse identiche cose anche al più fervente musulmano qualora avesse sostenuto l’esistenza del Grande Komplotto Sfruttatorio&Ricattatorio dei Biekissimi Supermerkati Kapitalisti…..Vedi, cara Tortu’, a dispetto di quel che pare tu pensi, io, quando commento qui, non divido gli interlocutori in “nemici” a cui demolire tutto ciò che scrivono e “amici” a cui lisciare sempre e comunque il pelo. E in tanti miei “amici islamofili” di qui con cui ho polemizzato te lo potrebbero confermare.
—-Annoto però soltanto il dispiacere mio derivante dal fatto che tu abbia manifestato riserve importanti di prima e seconda impressione nei miei confronti, e ti assicuro che ti sei sbagliato.—
Nessuna “riserva”: vedi sopra.
—-Accetti la mia proposta di riconciliazione?—
Come già detto, già fatta a suo tempo: vedi sopra.
Ciao
smack! 🙂
– un Bieko Agente delle COOP rosse:-) e, pertanto, pronto ad appoggiare ogni più bassa ed inverosimile insinuazione sui Biekissimi Supermerkati Kapitalisti –
Il quartiere in cui vivo è stato costruito dalle cooperative rosse.
E’ un immenso quartiere dormitorio, ma veramente immenso, dove hanno fatto apposta a costruire un solo ipermercato e quasi nessuno spazio per qualunque altro tipo di negozio.
Solo in alcune palazzine hanno fatto qualche negozio, e sai come?
Inaccessibile in quanto a parcheggio e non su strada, come normalmente si fanno, ma con vetrina, ingresso ed affaccio nelle corti interne di alcuni gruppi di palazzine, in modo che se non li conosci e non abiti lì, neppure li vedi.
In pratica è stato architettonicamente garantito all’ipermercato di non poter avere concorrenti.
Ed è lì che ho visto per la prima volta applicata la variazione prezzi infrasettimanale.
Nel senso proprio che ne abbassano alcuni in certi giorni della settimana e li rialzano in certi altri.
Ciao!
@ Tortuga
Smack:-) anche da parte mia!
P.S. L’hai voluta tu: adesso sarà L’Agente Delle COOP rosse ad azzannarti sul collo, eh!:-)
Azzannare sul collo?
evidentemente Ritvan mi immagina così:
http://www.youtube.com/watch?v=aYQ3yFNBxg0
😀
comunque non sono affatto un difensore di Coop rosse, verdi o gialle… questi obbrobri architettonici in questa parte d’Italia non li ho mai visti comunque
(ma in certi quartieri di Roma mi aspetto di tutto! comincio a capire, leggendo Tortuga, che alcune apparenti assurdità in realtà possono essere volute).
E qui circolano dei “tesseramenti sconto” che sono davvero buffi. Ti fanno sconti solo se hai la tessera. Al momento della sottoscrizione chiedono compilazione di questionari piuttosto complessi con le “abitudini di famiglia”. Le prime settimane per farti fare la tessera ti mettono a sconto prodotti interessanti (tipo olio), la seconda lo sconto è su prodotti già meno interessanti che normalmente altrove si pagano già di meno (quindi sconti fittizzi, prima hanno alzato il prezzo e poi hanno fatto figurare lo sconto), da un certo momento in poi gli sconti sono su quei prodotti che sono più superflui e che non compreresti mai (tipo caviale o decorazioni per torte). Piano piano non ti accorgi che continui a presentare la tessera, pagare più che altrove, prendere omaggi dove ti dicono che ti regalano una pentola superfluissima a fronte di un “contributo” in euro per completare i “punti” (e normalmente con quel contributo te compri la pentola alla bancarella del mercato senza fa la fatica de fà i punti) e hai firmato un regolamento fittissimo per la tessera che se lo leggi ti accorgi che è proprio un voler ficcare il naso negli affari tuoi, e per darti uno sconto su pochissimi prodotti e regalarti un servizio di bicchieri hanno registrato tutti i tuoi acquisti per mesi.
Prodotti di qualità a prezzi equi spesso li tolgono dalle disponibilità – li fanno sparire – e devi andarli, se li vuoi, a prendere in altri quartieri.
Poi c’è il discorso della viabilità:
guardacaso è fatta in modo che tutte le strade portano all’iper, e per andare altrove o fare la spesa in più luoghi devi, invece, fare i giri di peppe e troppa se ne va di benzina.
Io sono una scienziata degli approvvigionamenti, ma se poco poco mollo la presa, e ci ho provato, parte un trenta/quaranta per cento in più al mese come niente. Riesco a spendere meno, ma, certo, impiego del tempo in più, soprattuto che non ho grande spazio in casa per le scorte.
Giusto che ho la fortuna di avere un discount in un luogo nascostissimo e abbastanza vicino a me.
x Tortuga
mi permetto di rispondere in maniera decisamente negativa alla tua domanda
1) il fatto di essere controllato nei miei acquisti è la contropartita degli sconti della tessera. è un patto che dovrebbe essere NOTO al consumatore, a meno che non sia un imbecille che si aspetta “caramelle dagli sconosciuti”. ma faccio fatica a pensare a una società a misura di tali persone
2) mi spiano A CASA LORO per capire come faccio la spesa? beh, il mestiere di chi fa la spesa è guardare i prezzi e comprare quello che gli serve, il mestiere del venditore è vendere più possibile, credo sia un giochino che è iniziato nel Neolitico
3) non vedo quindi nessuna traccia di ricatto e nessun sensato riferimento allo sfruttamento
4) “se vuoi approvigionarti in quei giorni paghi di più” … e io mi approvigiono negli altri giorni, che cavolo!
ciao
Ci sarebbe un discorso da fare sul marketing onesto e quello disonesto … ho l’impressione che non hai la dimensione della cosa (il mio secondo lavoro serio sono state le ricerche di mercato, del tipo più sofisticato, poi sono passata ad altri tipi di marketing), ma è un troppo lungo discorso per ribadirti.
– e io mi approvigiono negli altri giorni –
Come fanno gli impiegati degli uffici pubblici romani? Cioè andando a fare la spesa durante l’orario di lavoro? 😀
Tu lavori quindi è giusto che le zucchine le paghi tre euro e mezzo al chilo, io non le pago MAI più un ero al chilo.
Tiè.
– mi spiano A CASA LORO –
Quindi magari se vengo a casa tua trovo quella telecamerina lì nel cesso? 😀
Ma chette dice er cevello?!
Il supermercato non è casa di nessuno, soprattutto non è casa loro (sono sicura che mai capirai il perché!)
E comunque io a casa loro non ci entro.
Vado al mercato dove i miei venditori mi mettono di nascosto qualcosa di più nella busta invece che qualcosa di meno e mi fanno l’occhiolino.
che ci sia un sacco di marketing disonesto non ne dubito ma fino a quando non ti obbligano a comprare con la pistola puntata alla tempia vedi il mio punto (2)
non so voi ma qui a Milano è praticamente impossibile non trovare un super aperto. in ogni caso, io facevo la spesa il sabato e non veleno, non si muore. poi uno si fa lo stesso furbo e va al mercato, se vuole,
adesso l’Esselunga non è casa di Caprotti? chiedilo ai figli, chiedilo. in ogni caso, se IO ti invito a casa mia non è
per venderti qualcosa, lui invece sì e lo sappiamo
ciao
Accordo totale con Francesco
Ma poi è vera questa storia dei prezzi che aumentano a seconda dei giorni? Nel gran ducato assolutamente e categoricamente no (già secondo me non cambiano mai i prezzi per la pigrizia di cambiare i cartellini). Semmai ci sono periodi interi in cui certe cose costano meno (chessò nel mio supermercato preferito mo’ fanno la settimana del mediterraneo , e ci sono offerte sui prodotti del sud Europa)
tortuga rischi di divenire una infame totalitarista oppressiva continuando ad ignorare le regole di mercato che sono in definitivia REGOLE di libertà.
Famo a capisse, molto di quel che appioppate alla libertà economica è invece clientelarismo lobbystico ed infamia bella e buona ossia atteggiamente criminale ( frodi, inganni et similia ).
Miguel, se non ricordo male mi hai sempre predicato:-) che la satira dovrebbe avere una qualche attinenza con la realtà. Orbene, siccome a me risulta che nei Paesi civili è severamente vietato mettere telecamere o roba simile nei bagni, allora siempre miguelianamente parlando, la suddetta vignetta fa solo – per restare in tema:-) – CAGARE.
Ma tu hai dei problemi seri con qualunque vignetta e con la satira in generale, allora!
A onor del vero, per la seria magis amica veritas, devo dire che sì, la satira deve avere attinenza con la realtà, ma è anche del tutto logico che la amplifichi per mostrarne e metetrne in ridicolo la assurdità; è un meccanismo comico vecchio come il mondo…
qui la vignetta ci dice “siamo così controllati che tra un po’ (chiaramente esagerando) ci metteranno le telecamere fin nel cesso”: l’attinenza con la realtà c’è…
è che Ritvan a volte sei proprio pignolo, eh? 😉
@ Pino&Tortuga
Non c’avete capito ‘na mazza. Ripeto, la vignetta risulta inappropriata secondo i canoni espressi a suo tempo da Miguel, non secondo i miei. Capito adesso o serve disegnino a fumetti?:-)
>Miguel, se non ricordo male mi hai sempre predicato:-) che la satira dovrebbe avere una qualche attinenza con la realtà.
Attinenza, dal Grande Dizionario Italiano di Aldo Gabrielli (Hoepli, anche on line), significa “relazione, affinità”. Non significa necessariamente “somiglianza”. Perciò, anche secondo i canoni espressi da Miguel, la vignetta può essere “attinente” alla realtà, pur non somigliandole.
Ciao da M.T.
@MT
Allora ricordavo male io e Miguel parlava proprio di “somiglianza” e non di “attinenza”. Ti va bene così?:-)
Ciao
L’importante è che (non) vada bene a te :-). M.T.
Ritvan (ovvero bastian contrario) beccato in errore, che gusto 😀
Yuppi, yuppi, yuppi, yeh! 😀
Sora tortu’, mi fa piacere che i miei immaginari errori ti compensino della frustrazione che ti causano gli sceicchi e i supermercati ricattatori:-)
O tempora o mores!
Ah … i bei vecchi cessi con il buco per spiare le ragazze! Quelli si che davano soddisfazione perchè si potevano anche cogliere i profumi delle operazioni!
Kattivik
Non piace neanche a me ‘sta vignetta, mentre mi piace moltissimo questa:
http://ego-maniac.com/wp-content/plugins/woo-tumblog/functions/thumb.php?src=wp-content/uploads/2011/10/The-only-conscious-human-in-a-world-of-sheep.png&w=528px&h=&zc=1&q=90
… e penso che la dica molto più lunga !
Mi fai venire in mente Matrix.
è triste che abbia scritto una cosa del genere ma così fà.
per me è SCONVOLGENTE:
1) per la prima volta credo di avere completamente capito ciò che hai scritto;
2) scopro che anche tu hai contatti ravvicinati con ‘sto cazzo di mondo (oso speculare che sei terrestre e contemporaneo) ;
3) vai persino al cine o peggio ancora vedi la tivù!
Non farai pure sport?
🙂
Mi ero risparmiato dal fare una differenza rispetto all’esteriorità dei congegni rispetto all’interiorità ( in senso biologico ) degli stessi visto che mi appare più come un probabile inglobamento del virtuale nel vitale – non certo l’inverso – stile transumanistico quindi come una scelta ed una commistione invece che un subirne l’implementazione che la vignetta suggerisce.Matrix a sto punto, in soldoni, sarebbe l’intermediazione ( estremissima ) tra queste due visioni.
Ripristinato quindi il velo ( vanitoso anche ) dell’incomunicabilità di quel che scrivo non credevo dessi st’impressione cavolo.
Ero triste più che altro perché ho scritto ed alluso ad una cosa scontata.
Che tu lo trovi sconvolgente mi fà pure piacere sinceramente ed altrettanto sinceramente, sia a rifletterci che d’istinto, non posso che rispondere sia no che si al punto 2) al 3) ed all’ultima domanda.
Seguo il flusso zi zi ! Forse…
p.s. aò scusa pé la pappa, mà fatto piacere che mài risposto.Il succo era questo ahahaha
La vignetta segnalata da Moi è una delle più intelligenti che mi sia capitato di leggere: spiega perfettamente, e sicuramente meglio di tanta saggistica, la tragicomica situazione in cui l’individuo è incapsulato.
Si tratta del delirio dell’egocentrismo, dell’atomismo sociale, della malattia e del profondo disagio che deriva dalla corsa all’autovalorizzazione in una darwinistica folle corsa dove tutti sono perdenti, perchè anche i pochi ritenuti “vincenti” ottengono come premio una sopravvivenza intrisa di angoscia e paranoia.
La vignetta che propone Miguel necessita di una differente chiave di lettura: il desiderio di sicurezza attraverso la visibilità totale porta ad essere scrutati persino nell’espletamento di funzioni ritenute più intime. E’ ovviamente un paradosso, ed è assurdo controbattere che nei paesi “civili” è vietato mettere telecamere in bagno. Una vignetta umoristica non è vincolata alla necessità di raccontare come stanno le cose, ma si limita a dire qualcosa esagerando un aspetto della vita quotidiana ritenuto “normale”: nella fattispecie l’uso delle telecamere.
Una cosa su cui spesso si sorvola è il fatto che nella vita carceraria il prigioniero deve poter essere controllato ovunque e in qualsiasi momento. Per quanto io ne sappia, è possibile controllare il carcerato anche in momenti di particolare intimità, a prescindere che si voglia evitare di farlo.
La cosa paradossale è che una certa difesa della privacy venga fatta propria solo da una certa categoria di politicanti corrotti e criminali, ovviamente “pro domo sua”.
Il cittadino esemplare, “che non ha nulla da nascondere”, è ben felice di essere spiato… Anzi, l’ideale per lui è un mondo basato sul controllo reciproco: tutti carcerati e poliziotti allo stesso tempo. Democraticamente.
Sempre stesso autore, non so chi sia ma in fondo … che importa ?
http://languagelog.ldc.upenn.edu/myl/llog/duty_calls.png
Anche questa è geniale. La battuta di spirito getta una luce improvvisa su cose, relazioni, situazioni ecc. mostrando in un lampo tutto ciò che è necessario sapere. E’ il bambino che mostra la nudità del re.
Forse ‘entra poco, ma sempre in quest’ordine di argomenti:
In una casa di integralisti religiosi una donna è arrampicata sopra una scala sul balcone di casa, intenta a guardare con un binocolo una finestra di un palazzo di fronte a circa duecento metri.
Chiama il marito: “Presto, telefona alla polizia! C’è un uomo che gira per casa completamente nudo! Che schifo! Dove andremo a finire di questo passo?”
Anche trascurare affetti vicini per velleità di avere ragione in discussioni con chissà chi e chissà dove … come se questo potesse cambiare chissà quanto la realtà. Realtà virtuale, ma sempre sentita come “reale che più reale non si può”.
Insomma, essere in fondo tutti molto simili ma con il bisogno spasmodico (!) di sentirsi sempre chissà quanto “unici”.
>essere in fondo tutti molto simili ma con il bisogno spasmodico (!) di sentirsi sempre chissà quanto “unici”.
“L’ideologia, l’ideologia / malgrado tutto credo ancora che ci sia / è la passione, l’ossessione della tua diversità /
che al momento dove è andata non si sa.
(Giorgio Gaber, “Destra-Sinistra”)
Ciao da M.T.
La vignetta proviene dal sito xkcd.com. Riposto perche` il mio precedente non e` stato pubblicato.
xkcd.com
http://en.wikipedia.org/wiki/Xkcd
Un mondo che non comunica, legami sociali frantumati, incontri di io. Non piu’ la ricerca dell’altro ma l’irrefrenabile voglia di essere cercati e ascoltati, oppure l’integrazione…
@ Pino / Z
Ve lo metto qui poiché il Post su Stormfront ha chiuso i battenti, ma in fondo è pur sempre una vignetta:
http://www.ilculturista.it/cultura/wp-content/uploads/radical_chic.JPG
Cosplay Politico espresso in punti necroragionierestici
Mmm
sinceramente mi fa lo stesso effetto che fa a Ritvan quella della telecamera in bagno.
Però: ho più ragione io di Ritvan! 😀
Nel senso che in quella criticata da Ritvan si amplificava la realtà per criticarla. Nessuno, leggendo la vignetta, era portato a credere che ci fossero REALMENTE telecamere nei bagni; infatti la conseguenza era paradossalmente che “il sistema” ti offriva la carta igienica.
Si trattava, cioè, di una mera amplificazione a fini comici, un procedimento vecchio come il mondo e anzi uno dei capisaldi della comicità (vedasi U. Eco nell’introduzione a Campanile, così faccio anche il figo 😉 ).
In questa qua l’autore ha voluto strafare. Di base, quello che falsa la vignetta trasformandola da “amplificazione a fini comici” a “falsa informazione” è il conto dei morti. Non sto a sindacare su un milione più o un milione meno, non è la somma cioè che trovo falsa;
ma la funzione all’interno della vignetta.
Perchè allora, a ‘sto punto, caro autore, se vuoi fare il serio e il sincero, devi ammettere che nessun radical-chic si è mai messo “gli occhiali da sole di Kim Jong Il” o il “berretto di Pol Pot” (pochissimi indossano casomai quello di Mao, già citato per una maglietta- di cui voglio ammettere l’esistenza, come anche della 2sciapra dell’URSS”, che non ho mai visto… e teniamo in considerazione che io oltre a conoscere molti radical-chic- per i quali non nutro alcuna simpatia- frequneto da mille anni i blog di abbigliamento…; e quei pochi NON sono i radical-chic, ma casomai innocui e apolitici appassionati di vintage).
Idem i “pantaloni di Castro”.
Se si fosse trattato di amplificazione ai fini comici, avrebbe potuto fare una vignetta così (per dire, poi magari più carina):
il ragazzotto radical chic che sta per uscire e controlla se ha la maglietta del Che, e la madre che gli dice “ti sei dimenticato gli occhiali di Kim Jong Il”.
Sarebbe stata anche più sincera: infatti, nella realtà, a nessun radical-chic piace Kim Jong Il!
E sarebbe stata chiara la critica (“vi piacciono i dittatori comunisti”) portata alle sue conseguenze (“…perchè questo allora no?”).
Invece l’autore da vero ignorantone vuole fare il furbo e fare il giochino del numero dei morti (credo aumentandolo di parecchio, ma vabbè) e finisce per fare una critica falsa: ai radical-chic, non piace nè Pol Pot nè Kim Jong Il, casomai possono avere una lggere nostalgia per l’URSS, e Mao è fuori moda da almeno quarant’anni…
PS
Non esistono neanche “proprio” i radical-chic, ma è per capirsi.
C’è anche un calcolo di certo Cattolicesimo che attribuisce all’ ideologia denominata “Abortismo” oltre un miliardo di morti in meno di cent’anni, dalla sua prima legalizzazione in URSS …
Non lo metto in dubbio, Moi, ma ripeto, non è la somma dell’operazione necroragionieristica che mi dà fastidio nella vignetta in modo particolare (anche se avanzo dubbi…) quanto proprio la sua presenza.
Prova a immaginarti la vignetta senza numero dei morti: sarebbe stata poco diversa, concettualmente, da quella della telecamera al cesso, cioè un’amplificazione comica della realtà.
Con numero dei morti, diventa invece un’accusa, e le accuse si fanno bene e circostanziate, anche se in un contesto comico.
(prendiamo Guzzanti che interpreta Padre Pizzarro: naturalmente è un personaggio immaginario e sopra le righe, che esagera degli aspetti di alcuni religiosi veri; ma quando dà dei dati- tipo il numero dei vangeli apocrifi, oppure dati scientifici- sono dati giusti; altrimenti l’effetto comico finirebbe).
Può sembrare una differenza di lana caprina, eppure è immediatamente evidente a chi confronti le due vignette, secondo me.
La prima, quella della telecamera al cesso, è stata disegnata con un sorriso; la seconda, quella del radical-chic, con un ghigno.
C’è la stessa differenza che passa tra ironia e sarcasmo, o roba del genere.
ciao!!
la vignetta non mi piace troppo ma credo che il numero dei morti sia corretto, forse prudenziale
e a cercarli li trovi anche, dei radicals, che difendono Stalin e Pol Pot e Mao, spesso sono poi personcine abbastanza chic
saluti
Ho sentito parlare di una ragazza che prova una passione erotica sfrenata per Sandro Bondi, quindi nulla è impossibile. Ma su Pol Pot tenderei a escluderlo.
Z.
PS: La vignetta a me invece non dispiace, per il mio fortissimo bias a favore della satira se non altro. Certo, magari a qualcuno non piacerà e osserverà che i capi americaneggianti normalmente indossati dovrebbero recare cifre di uno o due ordini di grandezza superiori. E avrebbe pure ragione, per carità, ma chiedere alla satira di essere “imparziale” è come chiedere alla parte civile di difendere i diritti dell’imputato: se una vignetta non piace anziché lamentarsi se ne faccia una di stampo contrario. Magari impegnandosi per farla meglio 😀
>> i capi americaneggianti normalmente indossati dovrebbero recare cifre di uno o due ordini di grandezza superiori
di che sta parlando, di grazia?
La vignetta pensata da pino mi ha fatto ridere anche senza averla vista! 🙂
Padre Pizzarro:
http://www.youtube.com/watch?v=5JESGmwY7Y4 ; 1 di 2
Bobby Henderson, se capisse il Romanesco, ne sarebbe entusuasta 😉
Francamente lo trovo mille volte meglio di Henderson… 🙂
ma poi, esiste in Italia una persona che NON capisca il romanesco?
😉
(quello “da media”, non quello stretto con termini desueti ormai anche a Roma.. per quanto anche quello fosse poi davvero poco distante dall’italiano standard… però certi dialetti laziali, mica tanto!)
Ah scusami ho letto in fretta e non avevo fatto caso che ti riferivi proprio a Henderson… mea culpa!
😉
Per fare ammenda:
http://www.youtube.com/watch?v=tIdWKjo0tcA&feature=related
(guarda anche la prima parte)
A proposito di media e di dispositivi, pare che “fatwa” sia sempre meno un “brand” esclusivo islamico :
http://www.ilgiornale.it/news/interni/fatwa-pannella-viale-medico-abortista-pro-renzi-856061.html
http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-671f8093-7e84-4a00-adbd-408ca657f807.html
SE (!) diventa un “sinonimo giornalistico” di “cazziatone teatrale in stile levantino” aiuterà le masse nell’ ardua empatia di riuscire a considerare i Musulmani degli esseri umani come tutti gli altri.
In molti dialetti d’Italia, difatti, “un cristiano” indica un “essere umano”. Esempio classico, quando i contadini del XIX Secolo si lamentavano di voler essere trattati da “cristiani” e non da “bestie”.
Comunque sarebbe interesaante uno studio comprativistico sulle modalità e gli stili con cui i Marocchini del Marocco “lanciano fatwe” e Marocchini della Marocconia “fanno cazziatoni” … potrebbero emergere interesantissime analogie di Cultura Levantina. Quella stessa “Levantinità” di cui il Nord Europa accusa anche il NordItalia.
Segnalo anche una fatwa contro la scarpa prefrita dalle “cinnazze [trad. adolescenti f, pl] ghignose [il significato già lo sapete]” 🙂
http://www.ilrestodelcarlino.it/civitanova_marche/cronaca/2012/04/20/700190-fornarina-spot-islam-marocco-blasfemo.shtml#
@ PINO
Meno male che hai tirato fuori il “Dracula” di Mel Brooks _che comunque non mi piace tanto: troppo demenziale !… Me ne fregh, pardon : non m’ importa nulla che sia un Ebreo, eh !_ e NON la “Tuàilàit 🙂 Saga” … anche se da te, da un Intellettuale del Tuo Calibro mi aspettavo “Nosferatu” o Bela Lugosi !
Addirittura intellettuale! No, sono un caciarone e amo le parodie 😀