Un mio amico mi gira questo affascinante esempio di comunicazione non comunicativa (nonché di filosofia romana) fotografato in via Fabio Massimo a Roma alcuni giorni fa.
Il messaggio è semplice e chiaro:
“Se sei ultras, solo botte e via…
Non fai radio, non hai negozi e non fai la spia
P.S. Digos, fotografa sto c….”
Non fai radio, non hai negozi e non fai la spia è una sintesi straordinaria di negazione dell’intera base del Flusso Globale.
Se sei ultras, solo botte e via… pone in maniera ugualmente lapidaria la superiorità della fisica sulla filosofia.
Complimenti all’autore, anche perché è certamente un autore che non cerca complimenti.
P.S. Non essendo della Digos, credo di non offendere l’autore pubblicando questa foto.
P.S.
Per i ricercatori seri, riportiamo per esteso un utile commento del lettore Izzaldin:
il riferimento alle radio è dovuto al proliferare di radio calcistiche romane, che spesso fanno affari con le due società (A.S. Roma e S.S. Lazio). Queste radio aizzano i tifosi su temi spesso concordati coi vertici societari, fungendo da canalizzatori interessati dei sentimenti della piazza. Molti ultras le disprezzano, ma i tifosi della capitale vivono con il sottofondo di questo ciacolare pallonaro.
Il riferimento ai negozi è dovuto allo scandalo del merchandising gestito dagli Irriducibili, un potente gruppo ultras laziale legato al defunto Giorgio Chinaglia, ex campione laziale morto da latitante dopo aver tentato di acquisire la Lazio con capitali camorristici.
il riferimento alle spie (poliziotti, giornalisti, imprenditori) è abbastanza chiaro.
“digos fotografa sto cazzo” è genialità pura!
A tal proposito segnalo un coro goliardico (sulle note della sigla di Braccio di Ferro) degli ultras della Roma autori di questo adesivo:
Voi siete i biancoblu
voi siete i biancoblu
La Lazio, le guardie, i napoletani
voi siete i biancoblu!
Dal titolone online de La Repubblica:
“Orrore in Afghanistan, 17 decapitati sorpresi a ballare ad una festa”
ZombIslam.
Il “titolone” adesso recita “Orrore talebano, 17 civili decapitati”
http://www.repubblica.it/
Chi ha fatto il “delatore”?:-)
Titoli più o meno idioti a parte cosa si pensa del fatto in sé?
No, per dire, non siamo a scuola di giornalismo:-)
Per Nic
““Orrore in Afghanistan, 17 decapitati sorpresi a ballare ad una festa””
Sospettato titolista messicano.
il riferimento alle radio è dovuto al proliferare di radio calcistiche romane, che spesso fanno affari con le due società (A.S. Roma e S.S. Lazio). Queste radio aizzano i tifosi su temi spesso concordati coi vertici societari, fungendo da canalizzatori interessati dei sentimenti della piazza. Molti ultras le disprezzano, ma i tifosi della capitale vivono con il sottofondo di questo ciacolare pallonaro
il riferimento ai negozi è dovuto allo scandalo del merchandising gestito dagli Irriducibili, un potente gruppo ultras laziale legato al defunto Giorgio Chinaglia, ex campione laziale morto da latitante dopo aver tentato di acquisire la Lazio con capitali camorristici.
il riferimento alle spie (poliziotti, giornalisti, imprenditori) è abbastanza chiaro.
“digos fotografa sto cazzo” è genialità pura!
A tal proposito segnalo un coro goliardico (sulle note della sigla di Braccio di Ferro) degli ultras della Roma autori di questo adesivo:
Voi siete i biancoblu
voi siete i biancoblu
La Lazio, le guardie, i napoletani
voi siete i biancoblu!
saluti,
izzaldin
Errata corrige*non “imprenditori”, bensì “informatori”
odio i delatori!
Ehmmm…ma al singolare non si dovrebbe scrivere “ultrà”?
secondo alcuni c’è differenza tra l’essere ultrà ed essere ultras, e non è una questione di singolare plurale, né una questione di stile di tifo ( hooligan o torcida, di cui a Roma il CUCS fù la sintesi ) ma piuttosto di mentalità e tangenzialmente , al tempo, di politica. Beghe stiracchiate.
Per quanto riguarda le precisazioni di Izzaldin, citare i soli Irriducibili senza citare il resto degli affaristi della curva sud rende la situazione un poco falsata, soprattutto essendo ciò un processo iniziato da metà anni 90 in tutte le più grandi curve d’Italia.
D’altronde parecchi ex ultras hanno gestito varie radio, quelle più schierate, e gruppi le hanno usate per le loro tematiche ( e tornaconti?) in un certo senso fin quando i programmi radiofonici non si sono del tutto appiattiti sul modello vigente.
Forse questo adesivo dimentica una cosa, ma la segnala abbastanza bene per chi riesce a capire, e sopratutto ciò ci è utile nell’analisi del sistema e delle risposte contro di questo , perlomeno nella sua forma di repressione e mistificazione che gli ultras affrontano e subiscono, e di conseguenza sanno bene come è strutturata, ed è questo: ultras non ha gruppo visibile, giacché ultras è l’invisibilità , effettiva ma anche di virtù impersonale ( e ciò, và detto, capita di certo ma alquanto raramente mentre essi si sentono sovente dei cavalieri mentre risultano solo degli appassionati – intendendo il termine passione in senso filosofico – succubi di conseguenza del sistema stesso ).
Per quanto riguarda il “solo botte e via” esso non è affatto un sancire la superiorità della pratica ( e non la fisica che è semmai intermedia tra metafisica filosofica e pratica ) , ma un decretare che è proprio una certa filosofia che esige un determinato comportamento senza alcun altro appioppo retorico ad imbellettarne l’àmbito.
“per chi l’avesse dimenticato…fare l’ultras è reato” Basta Infami Solo Lame. Ciò ha avuto il pregio, a suo tempo, oltre un certo narcisismo ed una certa ipocrisia , di ribadire il fatto che , illo tempore, non era poi troppo diverso da oggi, o semmai, da ieri.
@daouda
ho citato soltanto gli irriducibili perchè furono il caso più eclatante.
a palermo, la vendita di maglie e merchandising “non originale” e abusivo è talmente capillare che gli ultras (o ultrà) possono fare ben poco.
non vivendo a roma, non conosco i business dei romanisti, ma posso immaginare che quest’adesivo si rivolga anche contro di loro.
saluti
izzaldin
Gli irriducibili del 1987, anche per via delle diatribe in curva sud sponda romanista per il caso Manfredonia, erano altra robba.
La maggior parte dei gruppi , NESSUNO ESCLUSO, ha deviato su tali linee.
Chi dice di no, può pur aver usato per qualche buona azione o per altri motivi commemorativi dei prodotti, ma o si p ceduto per nobili motivi o si è stati fomentatori involontari della deviazione altrui.
L’ultras in realtà, semplicemente, non ha nome E SOPRATTUTTO, da quando si è iniziato a capire, neanche ha una squadra.
Fà sorridere che si parli di qualcosa come se possa essere indipendente, un qualcosa scevro da altre dinamiche a cui ci si DEVE sottomettersi e che si respirano, rispecchiando la città, a Roma come a Parlermo seppur differentemente, sempre per forza di cose.
Come al solito i puristi vengono a mistificare.
A mio giudizio è un bell’adesivo, perché è vero che è romano, ma per essere veramente romano al top, la targa della machina si sarebbe vista, perché ‘r romano mena coi fatti e colle parole ma tutto sommato s’appercoronisce perché nun è bono a capì ( o forse coglie meglio degli altri…) e sopratutto davero nun è che je ne freka nint…
Comunque sia anche la mia è una supposizione.
Sì, ultrà o ultra (che comunque si legge ultrà, visto che è francese).
“Orrore talebano, 17 civili decapitati””
ovviamente, non hanno tolto il riferimento ai taliban.
Come se in un paese delle dimensioni fisiche e della disorganizzazione storica dell’Afghanistan, non ci fossero mille altri possibili autori di una strage del genere, dal clan rivale che controlla il giro dell’oppio a chiunque altro.
La strage, dice la stessa Repubblica, non è stata rivendicata. Ma mica lo dicono nel titolo.maginiamo in Italia che uno sconosciuto faccia strage di una famiglia di
Immaginiamo che in Italia, uno sconosciuto faccia strage di una famiglia di imprenditori: per forza dobbiamo scrivere, “massacro comunista?”
Ho letto solo adesso il tuo commento, certo non si può dire che siano stati taliban ma nemmeno escludere che siano stati loro, come i commenti tutti incentrati sui titoli sembravano suggerire.
Che poi Giletti faccia pietà e ci spinga irrestibilmente verso qualsiasi estremismo o terrorismo è altra questione:-)
Tanta si sa che tutti i mali dell’Afghanistan sono sempre e solo causati dai Talebani…..
errata corrige: tanto
Al telegiornale comunque, hanno detto che la strage può esser stata causata da un feroce regolamento di conti tra due capiclan rivali, innamorati della stessa donna….
Comunque Repubblica qualitativamente sta precipitando in un abisso giorno dopo giorno. Dietro piccole cose si nascondono i grandi drammi; come il taglio dei correttori di bozze, lo sfruttamento di articolisti non professionisti, la ricerca di un linguaggio “giovane” e altre amenita’… Sono sempre piu’ sconvolto dal notare come il modello di Repubblica sembri sempre piu’ essere il “Sun” (un vero insulto all’intelligenza nonche’ il giornale piu’ letto d’Inghilterra).
“altre amenità”, ben detto, fra queste il vantarsi di avere lettori prevalentemente laureati:-(
Per maria
“Titoli più o meno idioti a parte cosa si pensa del fatto in sé?”
Sappiamo che un “governatore” afghano dichiara che i suoi hanno trovato diciassette cadaveri in un villaggio.
Altro non so.
Sempre che il fatto sia vero, non escludo né i Taliban né chiunque altro.
Semplicemente, i Taliban – a differenza di certi gruppi arabi, ad esempio in Iraq – stanno molto attenti oggi alle proprie “pubbliche relazioni” con le comunità dei villaggi che li ospitano, altrimenti si sarebbero estinti da tempo.
Sappiamo invece (http://www.thenews.com.pk/Todays-News-13-17080-17-beheaded-at-party-in-bloody-Afghan-day) che il governatore in questione è lo stesso Daud Ahmadi (o Daoud Ahmadi) che si inventò la bufala di Emergency “terrorista”:
http://kelebeklerblog.com/2010/06/11/afghanistan-la-fabbrica-delle-bufale-e-i-dintorni-silenziati/
The Guardian ha un titolo apodittico quanto quello di Repubblica, ma nel testo offre qualche dettaglio in più:
Taliban kill 17 civilians ‘in argument over women’
Officials give conflicting accounts of motive behind slaughter, which occurred in area of Helmand held by Taliban commanders
Emma Graham-Harrison
guardian.co.uk, Monday 27 August 2012 19.27 BST
Afghan woman
One of the reasons given for the Taliban slaughter of 17 partygoers was a quarrel over women. Afghan women are among the most repressed in the world. Photograph: Paula Bronstein/Getty Images
The Taliban have killed 17 civilians – reportedly by cutting their throats – in a remote and violent corner of Afghanistan’s Helmand province that government officials admit is entirely beyond their control.
The reason for the slaughter was variously given as a fight between two Taliban commanders over women, Taliban anger over a music and dance party, or an insurgent crackdown on suspected government informers.
The group, which included two women, were killed early on Sunday afternoon but news of their deaths only reached government-held areas on Monday.
“This happened in a desert area known as Roshanabad, which is not under the control of the government,” said the Kajaki district governor, Mullah Sharafuddin, who said he did not know the motive behind the attack. “I am the governor but I don’t have full details because this land is under Taliban control.”
The Helmand police commander’s office said it had been told the 17 victims were targeted as government spies. The provincial governor’s spokesman, Daoud Ahmadi, said the dead were probably caught up in a fight between two rival Taliban commanders for control of the dead women.
“There are two Taliban commanders, Mullah Wali Mohammad and Mullah Sayed Gul, that control the area near Kajaki, but they argued about the two women,” Ahmadi said. “We don’t know exactly what the differences are, but the killing was because of the difference between the two commanders over these women. Their throats were slit but their heads were not completely cut off.”
The president, Hamid Karzai, blamed the Taliban and ordered a full investigation. “This attack shows that there are irresponsible members among the Taliban,” he said.
Earlier reports said the group were beheaded because they had attended a party that insurgents considered immoral. “The victims threw a late-night dance and music party when the Taliban attacked,” the Reuters news agency quoted the governor of nearby Musa Qala district as saying.
The Taliban could not be reached for comment. There is a precedent for killings of civilians in quarrels driven by passion and jealousy in Afghanistan. On New Year’s Day in 2010, six civilians were beheaded in Uruzgan province. The killings were initially reported as a Taliban attack on alleged government spies, but it later emerged they were the result of two groups fighting over a boy.
This summer a woman was stoned to death in Parwan province in what was thought to be Taliban punishment for adultery. Parwan’s governor later said she was involved with a commander who killed her to avoid losing face as news spread of his behaviour.
«Il riferimento ai negozi è dovuto allo scandalo del merchandising gestito dagli Irriducibili»
Se non sbaglio a Milano due capi ultrà storici – uno del Milan e uno dell’Inter – gestiscono o gestivano insieme un negozio di questo tipo. Non so se questo negozio fosse anche un punto di ritrovo dell’estrema destra milanese-curvaiola, ma forse faccio confusione.
bhè vedo che da un semplice nonchè efficace (letteralmente) adesivo
ne hai fatto una soap opera mista a masturbazione mentale
complimenti…
quando si dice… pensa più a cose serie
che ai cazzi dell’altri….
saluti
Quadraro