Alcuni sostengono che i tempi in cui viviamo mancherebbero di grandi filosofi, in grado di esprimerne i valori fondanti.
Non è vero.
Lo dimostra l’azienda Bombazar, che ci scrive, con questo logo assai ardito:
Al modico prezzo di € 1.21, Bombazar offre la possibilità al Cittadino Medio di esprimere i propri pensieri unendo ecologia e incisività:
Il tutto in un contesto di alto e indiscusso valore patriottico:
Da Mameli [1] a Benigni, da Bucalo! a Casa Pound, i due grandi filoni tricolori di destra e di sinistra approdano finalmente, con passione e risparmio, nel luogo a loro destinato, dai tempi di Gea della Garisenda.
Nota
[1] Il riferimento è a Goffredo Mameli, un giovane cantautore ed estremista morto in scontri con le forze dell’ordine parecchio tempo fa alla periferia di Roma, non al più noto Patrick Mameli del gruppo Pestilence che potete ad esempio ascoltare qui mentre canta Chemotherapy al Hellfest 2009.
GroG!
Figo! E poi dicono che gli italiani non sanno fare impresa!
GroG!
Dal CHI SIAMO
Siamo capaci, dinamici, commercialmente eversivi.
Ci piace lanciare sul mercato prodotti come fossero granate, e far sentire il fragore dell’esplosione, illuminando la scena col caldo fuoco della creatività applicata al business.
La nostra forza sono le OFFERTE, il RINNOVO dei prodotti, lo STOCK BOMBA! (il FUORITUTTO di BOMBAZAR®), i LAST MINUTE, il MULTIACQUISTO (COLONNE di prezzo al ribasso) e soprattutto l’OFFERTA QUANTITA’: l’ideale per chi ha la partita iva ma anche per chi vuole abbattere i prezzi unitari comprando maggiori quantità!
Curiamo la logistica, la vendita e il post vendita, scegliamo DIRETTAMENTE DI PERSONA gli articoli, sviluppiamo marketing, web e progettazione grafica nel nostro covo segreto, abbattendo costi e garantendo il massimo controllo.
Confezioniamo gli ordini, li lanciamo, e quando vi arrivano – bada boom! – voi saltate, ma di gioia.
Fatto in questo modo l’ e-commerce non è più freddo business, ma calda opportunità.
L’e-commerce con BOMBAZAR® diventa E-BOMMERCE!
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Interessante il concetto di “commercialmente eversivi”.
La vuvuzela 2 anni fa in SudAfrica venne “sdoganata” come “la tromba di Nelson Mandela” … that’s Capitalism, Baby ! 🙂
La vuvuzela è uno strepitoso esempio di funzione analitica in matematica, che serve per spiegare agli alunni il concetto di integrale improprio.
In pratica (prolungando idealmente la vuvuzela, ovviamente, non “troncata” come l’oggetto materiale in sé) è una curva di lunghezza che va a infinito, che delimita una superficie di area infinita, ma che se la si fa ruotare intorno all’asse racchiude un volume finito.
Nella storia della matematica scritta in lingua italiana, si chiama “trombetta di Torricelli”.
Gli anglosassoni, che sono più apocalittici, la chiamano “Gabriel’s Horn” (con riferimento all’arcangelo Gabriele) che in italiano credo sia più corretto rendere come “Tromba del Giudizio” o affini.
In classe, tocca parlare di “curva vuvuzela”. Come pure esiste la “curva mostro di Loch Ness”, l’ “asintoto verticale ‘MBUTO” , la gaussiana “spaparanzata” rispetto a quella acuta, le “code” delle funzioni, e addirittura i “dossi” e le “cunette” delle funzioni.
Ci si attacca anche a questo, pur di far entrare in quelle teste qualcosa che ci resti almeno per qualche mese 🙂
Lisa
sinceri complimenti
PS veramente le funzioni non hanno le code?
@ LISA, TRATTO DA
http://books.google.it/books?id=6YZvAQAACAAJ&dq=beckham+punizioni&hl=it&sa=X&ei=MtjDT97tPJHoOay6zNkJ&ved=0CDcQ6AEwAA
“Il calcio è lo sport più popolare del mondo, praticato da 240 milioni di persone in 200 nazioni sparse per l’intero pianeta e seguito in televisione da miliardi di spettatori. Nessun altro gioco suscita passioni altrettanto forti. E, di conseguenza, accese discussioni o addirittura liti insanabili sulle tattiche, sulle prestazioni degli atleti, sui motivi del successo o della sconfitta. Ma è possibile trovare una chiave di lettura obiettiva e incontestabile? La domanda potrebbe sembrare provocatoria, ma la risposta dell’autore di questo libro, un fisico teorico, è positiva. Il calcio – come qualsiasi altro fenomeno – può essere affrontato con un approccio rigoroso utilizzando gli strumenti offerti dalle diverse scienze. Fisica, matematica, aerodinamica, fisiologia, biomeccanica, psicologia, informatica e statistica permettono di capire quello che davvero succede in campo e di interpretarlo in modo chiaro, non casuale e, soprattutto, super partes. Partendo con un’inedita carrellata storica che risale sino alle lontane origini di questo sport l’harpastum dei legionari romani – Ken Bray compie un’analisi completa del gioco con l’obiettivo di individuare e approfondire i fattori che davvero condizionano il risultato. In altre parole, di spiegare perché si fa gol, con quali presupposti si vince o si perde una partita. ”
[CIT.]
A proposito del Mameli Metal … che brano è questo (“citatissimo” in musica ma mai per titolo e autore) in apertura di “staltro” 🙂 gruppo metal USA dei Ghost ?
http://www.youtube.com/watch?v=ZrRZtys5GU4
Cmq è un genere cupo e tetro “norreno” che non mi piace affatto …
Ma soprattutto, come si vede meglio qui
http://www.youtube.com/watch?v=jraxmwsVnNU
una blasfemìa falsa e paccottigliosa …
Fatta la ricerchina: dovrebbe trattarsi di tal Jocelyn Pook, compositrice, e essere stata composta apposta per la colonna sonora di Eyes Wide Shut.
Ma per qualcosa di veramente “diabolico” c’è la Sonata num. 9 o “Messa nera” di Skriabin, che, mi si dice, lui stesso aveva remore ad eseguire (ma c’è anche una “messa bianca”).
Un altro russo con idee misticheggianti sul folle, e precursore della musica elettronica, era Obukhov (le traslitterazioni si sprecano) inventore anche di una “croix sonore”.
Un altro russo “elettronico”, con vicende legate allo spionaggio, era Termen o Theremine o Theremin, l’inventore del “theremin”, strumento elettronico che venne prima del moog…
‘sti russi hanno sempre delle storie interessanti!
Edgard Varèse! poeme electronique, deserts…
i pionieri della musica elettronica avevano l’aspetto e il metodo degli scienziati pazzi..
http://www.youtube.com/watch?v=kzyBdny70wg
nulla di minimamente paragonabile a questo !!!
@Moi
i Ghost sono una creazione a tavolino delle case discografiche, un gruppo che al primo album è già pompatissimo da tutte le riviste specializzate. Niente a che vedere coi Pestilence (che a me non hanno mai fatto impazzire), o tutti gli altri gruppi underground death metal/grindcore , gruppi nati unicamente per passione nelle cantine o negli squat di tutto il globo, da zurigo a bogotà, dall’indonesia ad agrigento. i ghost sono fasulli.
il batterista storico dei Pestilence si chiamava marco foddis, sardo, mentre mameli ha la faccia da calabrese, i Pestilence sono un gruppo olandese, il cui bassista, Tony Choi, ha chiare origini asiatiche.
il metal, come il calcio, riesce a unire giovani di estrazione sociale e culturale diversa, magari attorno a idee estreme o ad un satanismo pecoreccio.
Un tempo i giovani si entusiasmavano per il sangue polacco bevuto col cosacco dall’aquila austriaca, oggi magari preferiscono ascoltare i Prostitute Disfigurement (oltre 210mila visite su youtube)
http://www.youtube.com/watch?v=vkIB_Zgx744
saluti,
izzaldin.
Non era un cantautore! La musica era di Novaro.
Porca miseria, Lorenzo, mi hai anticipato!
P.S. Promuovo una petizione per togliere la cittadinanza italiana a Miguel, in quanto “non integrato”:-):-)
Gli fa cagare l’inno di Mameli: è integratissimo!!
Cmq esiste anche l’ Islamic Heavy Metal, confermato a suo tempo da Falecius, che però parrebbe “poco halal” 🙂 solo nei suoni elettrici distorti ma non troppo nei testi …