Ieri nella cittadina di Cadereyta, nel Nuevo León in Messico, le autorità, se così le vogliamo chiamare, hanno trovato disseminati lungo l’autostrada, in sacchetti di plastica, i cadaveri di 49 persone: identificarle non sarà facile, visto che a tutti mancano sia la testa che i piedi.
Commenta assai messicanamente il sindaco di Cadereyta, “Son un montonal los muertitos“.
Rilassatevi, non c’è bisogno di prendere posizione o agitarvi: ci ha già pensato il ministero degli interni del Messico, definendo la faccenda “inammissibile” e parlando di “violenza irrazionale“. Il governo federale invece “condanna energicamente” l’atto.
Anche in Italia, è tempo di Condanne Energiche.
I nostri media ci raccontano che qualcuno ha sparato al ginocchio a un dirigente della Finmeccanica, evidentemente senza l’intenzione di uccidere.
Anche noi ovviamente condanniamo, ci sdegniamo, ci preoccupiamo, inorridiamo, solidarizziamo e facciamo tutte le altre attività propiziatorie e socializzanti obbligatorie in simili circostanze. Volevamo pure dire qualcosa a proposito del Ritorno ai Tempi Bui, ma non ci ricordiamo la frase esatta.
Più prosaicamente, diciamo che, vista la sproporzione delle forze in campo, simili azioni finiscono sempre tragicamente per chi le compie; e magari si poteva evitare di usare la stessa sigla – FAI – di un’organizzazione che non c’entra niente.
La cosa interessante è invece la descrizione delle principali attività della Finmeccanica che fanno gli attentatori:
“Roberto Adinolfi, uomo di punta dell’Ansaldo Nucleare, tentacolo della Finmeccanica, mostruosa piovra artificiale. I suoi tentacoli ovunque si strangola uccide e opprime. Finmeccanica vuol dire Ansaldo Energia con le sue tombe nucleari. Finmeccanica vuol dire Ansaldo Breda con i suoi treni ad alta velocità che devastano il territorio. Finmeccanica vuol dire Selex Sistemi Integrati, Dirstechnical Service Inc. Elsac Datamat con i suoi equipaggiamenti della polizia razzista statunitense per il controllo dei confini messicani, con il suo delirante progetto di un muro elettronico al confine con la Libia contro i migranti e le sue sofisticate forniture elettroniche ai carabineros cileni. Finmeccanica vuol dire Avio Alenia, Galileo e Selex con i loro mortali bombardieri F35 e i terribili droni aerei senza piloti. Finmeccanica vuol dire poligono interforze del Salto di Quirra in Sardegna. Finmeccanica vuol dire bio e nano tecnologie”.
Non abbiamo né tempo né voglia di controllare, ma presumiamo che ciò che gli attentatori scrivono corrisponda più o meno in tutto a ciò che la Finmeccanica stessa scrive sul proprio sito, anche se accompagnato da aggettivi di segno opposto.
Mentre il ministro degli interni minaccia di mandare in piazza l’esercito per affrontare l’Emergenza (cannoneggiare i quartieri anarchici?), la polizia è impegnata in un altro gravoso compito.
“La Procura di Nocera Inferiore ha aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di offesa all’onore e al prestigio del capo dello Stato. La polizia postale ha ricevuto il mandato dal magistrato di accertare su quali siti, inneggianti a Beppe Grillo, siano comparsi commenti o invettive che possano configurare il reato.”
Noi non abbiamo alcuna simpatia per Beppe Grillo, né troviamo inneggiabile il suo programma.
Ma ci diverte pensare a tanti impiegati dello Stato che si guadagnano la giornata cercando, di link in link, le sciocchezze che scrive qualche anonimo commentatore su qualche blog, nell’infinito mare di rumorose idiozie che girano in rete, per fargli scontare “da uno a cinque anni” di carcere.
Siccome oggi ci sentiamo molto cittadini, vogliamo aiutarli, suggerendo di cercare su Google combinazioni come queste: Napolitano vai a farti friggere il naso, Napolitan zinzloun e Napolitan va a Bagg a sonà l’organ!
Anche io non trovo inneggiabile il programma, anzi è deprimente per stupidità e confusione. quando c’era Lui, 10 anni di Siberia per sciatteria non glieli avrebbe levati nessuno. Bei tempi!
“mortali bombardieri F35”: cosa stavo dicendo sulla sciatteria?
PS “qualcuno ha sparato al ginocchio”, non essendo io messicano, mi basta e avanza.
oggi mi sento all’opposizione di tutti quelli che hanno qualcosa da dire
ciao
Per Francesco
““mortali bombardieri F35″: cosa stavo dicendo sulla sciatteria?”
Si vede che hanno semplicemente copincollato dal sito della Lockheed Martin:
https://f35.com/the-f-35/core-principles/lethal.aspx
“F-35 CORE PRINCIPLE: LETHAL
Dominating the Skies
The F-35 was designed to dominate the skies and battlespace. The plane combines stealth, agility, advanced avionics and strike capabilities to make it the most effective multirole fighter aircraft in the world.
The F-35 excels in air-to-surface and air-to-air combat missions. Depending on the variant, the F-35 can carry a weapons payload of 15,000 or 18,000 pounds. Weapons include guided bombs, air-to-air missiles and a 25mm internal cannon on the F-35A variant. All variants include advanced avionics and integrated sensors, which give pilots 360 degree situational awareness of enemy threats.
The F-35 can operate around the clock, in any threat environment. Ultimately, the F-35 possesses a significant advantage over any adversarial aircraft.”
Oppure, se preferisci:
http://www.defaiya.com/defaiyaonline/index.php?option=com_content&view=article&id=921%3Asaudi-arabia-to-get-largest-us-deal&catid=47%3Aksa&Itemid=27&lang=en
“A senior U.S. defense official said the JSF [F-35] would be “the most stealthy, sophisticated and lethal tactical fighter in the sky”, adding “the F-15 will be no match for the F-35.” “
Però in effetti probabilmente non mira al ginocchio.
Definizione del dizionario Webster:
“Definition of LETHAL “
: of, relating to, or causing death ; also : capable of causing death
dimmi tu: dei terroristi ridotti a copiare, neppure rendendosi conto, le “press release” delle multinazionali, sono o non sono di una sciatteria disgustosa?
a parte il fatto che trovo più da eccepire su “bombardiere” che su “letale”
PS non credere a tutto quello che leggi sui siti ufficiali, mi raccomando
—-….le sue sofisticate forniture elettroniche ai carabineros cileni….—
Ehmmm…mi sa che i companeros dovrebbero aggiornare il loro generatore automatico di cazzate volantinaiole, visto che i sullodati carabineros cileni è da un bel pezzo che non sono più agli ordini del babau Pinochet.
noti, peraltro, i carabineros cileni per altre imprese che non il sofisticato spionaggio elettronico
mi sa che non ci va il figlio più brillante, nelle FAI, mi sa.
La rivoluzione è cosa da professionisti (cit.)
Grog!
Inarrivabili i messicani! Ammazzano con fantasia e su scala industriale! E poi i loro politici fanno dei commenti SUPERBI per “understatement”.
Definire “inammissibile” l’omicidio di 49 persone ed il loro sparpagliamento su alcuni kilometri di autostrada è assolutamente GENIALE.
I politici messicani non hanno “quasi” nulla da invidiare ai politici italiani salvo che forse rubano meno perchè hanno qualche timore in più, te lo danno loro (i messicani) uno sparetto in un polpaccio! Come minimo di fanno a pezzi tutta la famiglia sino al 88mo grado di parentela e per ora si sono comportati bene perchè dissezionano i cadaveri in modo moderato i BIRICHINI.
GroG!
IPOTETICO
__Durante una riunione di 8 membri delle fantomatichhe FAI dal linguaggio futurista un burlone urla “Maresciallo!” e immediatamente 4 partecipanti si voltano sbattendo i tacchi e si irrigidiscono su un impeccabili attenti __
GroG!
Carabineros de Chile Expand Their AW109 Power Fleet:
http://www.agustawestland.com/news/carabineros-de-chile-expand-their-aw109-power-fleet
Per GroG!
“Durante una riunione di 8 membri delle fantomatichhe FAI dal linguaggio futurista un burlone urla “Maresciallo!” e immediatamente 4 partecipanti si voltano sbattendo i tacchi e si irrigidiscono su un impeccabili attenti”
Io ho la terribile tendenza a riflettere molto seriamente sulle battute, il che non vuol dire che non siano simpatiche….
Ora, questa è un’ipotesi che emerge sempre quando succedono fatti di questo tipo.
In sé nulla di strano: gli ambienti anarchici vengono maniacalmente sorvegliati, come se fossero pericolosissimi.
Però tra sorvegliare, perquisire, sbattere in galera al minimo pretesto da una parte, e utilizzare attivamente, dall’altra, c’è una bella differenza.
Ora, l’obiettivo – dal punto di vista di un gruppo antagonista – è assolutamente sensato, come è sensato il fatto di non averlo ucciso. Molto più sensato, ad esempio,che fare fuori un politico, che è solo un teatrante; oppure colpire qualche innocuo estremista dell’altra parte.
Certo, ci rimette la “buona reputazione” di chi si oppone all’industria bellica, ma gli attentatori risponderanno che la loro “buona reputazione” non è servita a nulla.
Insomma, di critiche se ne potrebbero fare tante, ma non credo proprio che li si possa accusare di essere “agenti del sistema”.
Credo più che altro che la barzelletta voglia insinuare che siano degli “utili idioti”, tanto che la polizia li infiltra e li lascia fare.
GroG!
Miguel non fare il pesce nel barile!
Banca dell’agricoltura
Piazza della Loggia
Attentato di Peteano
Treno Italicus
Accademia dei Georgofili
Falcone
Borsellino
La uno bianca di Bologna
ecc. ecc. ecc.
Non ti dicono nulla?!
Apparati “deviati” dello stato non ti dice nulla?!
Un conto è infiltrare per PREVENIRE ed è legittimo, un altro è infiltrare per INDIRIZZARE ed è criminale.
GroG!GroG!GroG!GroG!GroG!GroG!GroG!GroG!GroG!
x indirizzare …
questo presuppne due cose
1) che ci sia bisogno di indirizzare entità criminali che mi pare sappiano benissimo cosa vogliono
2) che ci siano “entità oscure” che hanno bisogno di azioni criminali per perseguire i loro “scopi oscuri”, tipo tenere Berlinguer o Occhetto o Bersani fuori da Palazzo Chigi
ecco, alla seconda ipotesi soprattutto non riesco a credere. forse per Peteano, considerando quel pochissimo che so della Sicilia. ma non riesco a pensare che per fermare Capanna e Sofri ci vogliano i Servizi deviati (TM) e le Trame oscure (TM).
saluti
Francesco il giovane, che queste cose le ha solo lette
Per Grog
Se intendi dire che qualcuno ha voluto colpire un dirigente della Finmeccanica per motivi economici/mafiosi, spacciando l’azione come quella di qualche “estremista”, è possibile.
Ma in quel caso, sarebbe stato più logico ucciderlo che ferirlo semplicemente, senza che la vittima (in senso puramente tecnico) possa nemmeno capire il messaggio che gli si vuole mandare.
Se intendi dire che qualcuno ha voluto indirizzare degli “estremisti”, semplicemente per fare una notizia di “cattivi terroristi, aiuto, emergenza!”, beh ci sarebbero milioni di bersaglio più adatti in Italia. Tipo, che so, colpire una scuola elementare o roba del genere.
Questo è invece come darsi un cazzottone sul naso da soli.
Gli episodi che citi mi sembrano tutti completamente diversi, e probabilmente anche con matrici diverse tra di loro.
Ovviamente non so nulla di più di quello che sapete voi, ma non mi sembra per nulla un’azione provocatoria o illogica.
In linea di massima hai ragione: ma qui si fanno ragionamenti che escludono accordi a più alto livello, di cui il ferito sarebbe eventualmente a parte, a differenza di noi.
E se uno di suddetti accordi fosse maldigerito da “esterni”, appurata l’inefficacia di pressioni diplomatiche, non ci vorrebbe granché a passare all’azione armata: sempre eventualmente, ché di utili idioti il mondo trabocca.
Ma io credo sia un riflesso condizionato: i militanti di sinistra (o anarchici o centri-socialini o simili) sono, come la gente di sinistra in genere, antropologicamente solidali al potere, in forme istintive, inconscie. E il potere in questo momento vuole affossare l’Italia e le sue imprese strategiche. E quindi scattano le pallottole nelle ginocchia, come al dottor Stranamore scattava il braccio teso: è più forte di loro, è quasi un fatto genetico.
Eh si, trattasi del sistema Fu Cimin.
🙂
Non ho capito cosa c’entra (io sulle cose strategico/politiche non sono preparato), ma lo stesso ti ringrazio per la citazione!
🙂
Non l’ho capito bene neanch’io. L’immagine è arrivata prima del pensiero.
Diciamo che il povero (coglione) Cimin (un tempo, con gli amici l’avremmo appellato come uno “convinto”) crede di operare per arricchirsi ma non fa altro che accelerare il regno del Fu.
Potremmo altrimenti definirla “strategia tafazziana”. Solo che i coglioni sono i nostri! 🙂
D’altronde qui sta l’ingenuità del complottista. Il complottista è uno che crede che le formiche agiscano di concerto, costruiscano il formicaio, raccolgano e immagazzinino il cibo con un’organizzazione perfetta, perché si sono messe d’accordo a tavolino, sio sono riunite e hanno complottato, tramato segretamente, pianificato. Lui non capisce che le formiche non fanno altro che seguire la loro natura.
E così gli uomini. Il potere è forte non perché sono tutti d’accordo e tramano in gran segreto, ma perché l’uomo è gregario e naturalmente servile verso il potere. Alcuni uomini non lo sono. E non sono pochi. Ma sono pur sempre una minoranza.
Caro Peucezio,
ammessa questa natura duale dell’essere umano (pecore e duci) o forse tripartita (pecore, duci, ribelli) o forse duplice, se duce e ribelle sono ruoli sociali giocati dallo stesso tipo umano, quale è la natura dell’etica?
E’ una o due (o tre)? e quale è? un uomo-pecora vale quanto un uomo-duce o meno?
Insomma, mi pare una tesi pericolosa ma certamente da sviluppare.
Ciao
Questa tripartizione l’ho mututata da un mio zio, non è mia originale.
Però il termine “ribelle” è improprio. Il ribelle si attiva per sovvertire l’ordine delle cose (e infatti le rivoluzioni sono sempre state in funzione del potere, mai contro di esso, non contro quello vincente per lo meno, al massimo contro quello declinante), mentre io penso a un uomo libero, che si fa i cazzi suoi, che non vuole cambiare nulla.
Il servo e il padrone partecipano della stessa logica (come ben comprese Hegel e, sulla sua scorta, Marx), mentre l’uomo indipendente vi si sottrae, perché non vuole padroni e non cerca servi.
Io però, rispetto a mio zio, articolerei il discorso in modo un po’ diverso. D’altronde io sono un populista, lui no.
Io credo che il conformismo sia una componente della natura umana, ma non sia necessariamente quella prevalente, e che esista anche un’altra componente, altrettanto importante, che non va confusa col conformismo, ed è una forma di saggezza passiva, di accettazione un po’ fatalistica dello statu quo, non per adesione, ma per una sorta di inerzia che ha una sua nobiltà, quasi taoista.
Il conformismo invece non è adesione passiva alle idee comuni (questo è al massimo buon senso un po’ acritico), ma nel conformismo c’è una componente aggressiva, c’è l’adesione a qualcosa di moda, che s’impone, che vuole soppiantare ciò che c’era prima; il conformismo è dinamico, è riformatore, è potenzialmente distruttivo. In questo senso, schematizzando molto, potremmo dire che ci sono quattro categorie, solidali a coppie. Da una parte i capi (riformatori, rivoluzionari, sobillatori), che hanno nei loro scherani (i conformisti, cioè tutta quella parte della società che oggi chiameremmo progressista) la manovalanza.
Dall’altra parte ci sono le persone comuni, la maggioranza silenziosa, che pensano a campare, a dare da mangiare ai figli, che paventano ogni sommovimento, non perché difendano dei privilegi, ma perché sanno che in ogni rivolgimento chi ci smena sono i più poveri e i più deboli. E’ quella parte passiva della storia che Carlo Levi addirittura collocava fuori dalla storia, e che in ogni caso la storia l’ha sempre subita, mai agita.
Gli spiriti intellettualmente e moralmente liberi, se proprio devono scegliere, sono normalmente più in sintonia con questi che coi conformisti, perché questi sono passivi ma in un certo senso moralmente più autonomi: la loro è la passività di chi non si immischia e quindi, pur essendo magari servo materialmente, non lo è moralmente, perché non crede nei suoi padroni e nei loro valori, ma obbedisce per campare, senza nessuna intima adesione, e solo lo stretto indispensabile.
Il conformista invece, il vero servo, è uno che interiorizza il servilismo. Il vero servo non agisce per interesse, ma fa del suo servilismo una religione, è antropologicamente servo e trova la sua felicità, la sua realizzazione interiore più piena nel sentimento gregario, nel seguire le idee correnti e chi le diffonde. Non bisogna credere che i comunisti siano stati pagati dalla CIA per mandare a puttana l’Italia. Qualche elargizione magari l’hanno pure avuta, ma non ce ne sarebbe stato bisogno. D’Alema ha bombardato la Jugoslavia sotto l’imperio di Clinton con lo stesso spirito con cui si sarebbe fatto ammazzare per Togliatti qualche decennio prima. Questa gente ci crede! Ed è per questo che fa disastri, perché ci mette tutto lo zelo del credente, è efficiente e motivata. E fedele.
—D’Alema ha bombardato la Jugoslavia sotto l’imperio di Clinton con lo stesso spirito con cui si sarebbe fatto ammazzare per Togliatti qualche decennio prima. Peucezio—
Veramente “D’Alema” – ossia la NATO, organizzazione di cui lo Stato con Primo Ministro D’Alema faceva e fa parte – ha bombardato alcuni edifici governativi di Belgrado, capitale della Serbia di Milosevic, impegnata in un genocidio e una pulizia etnica degne del Ruanda (ma coi carrarmati dell’esercito “jugoslavo” al posto dei macete). Dici che avrebbe dovuto, invece, lasciar compiere genocidio&pulizia etnica nel cuore dell’Europa oppure ti offrivi tu volontario per raccogliere “otto milioni di baionette”:-) da mandare in Kosovo a contrastare coi virili petti e i cuori intrepidi:-) i carrarmati di Milosevic?:-)
Ritvan, che me lo chiedi a fare, sai benissimo come la penso in merito. Secondo me bisognava dare man forte a Milosevic nel reprimere il secessionismo albanese-cossovaro.
Pevcezio, voi dite che è troppo tardi per mandare in soccorso dell’vmiliato amico e camerata serbo vna compagnia di SS per riprendere il lavoro con l’alacrità, prima che si diffondano decadenti idee svi diritti vmani?
Il kamerata Mavrizio
Se è troppo tardi? Temo di sì.
—Secondo me bisognava dare man forte a Milosevic nel reprimere il secessionismo albanese-cossovaro. Peucezio—
Vedo che il buon vecchio Milo ha gli amici che si merita…
Io non ho mai fatto del lavoro dipendente, ma, basandomi su racconti e descrizioni altrui, mi sembra di aver capito che in una società, un ufficio ecc. ci sono sostanzialmente due categorie tipiche di persone:
– la prima sono gli ambiziosi, quelli che si sbattono, che cercano di emergere rispetto agli altri e di mettersi in evidenza coi capi, di fare bella figura, di avanzare; sono attivi, motivati, spesso anche subdoli e intriganti, per loro il lavoro è uno stimolo, ma se viene loro negato il sospirato avanzamento di carriera, si sentono crollare il mondo addosso.
– Poi ci sono quelli che la mattina si alzano senza nessuna voglia di andare al lavoro, ma sanno che devono farlo, perché i figli non si nutrono d’aria. Questi si fanno i cavoli loro, sono anche corretti, leali, a volte molto diligenti, ma non si sbattono, non fanno nulla in più del dovuto, non pestano i calli a nessuno, cercano il quieto vivere, rispettano gli altri e non hanno ambizioni. Al massimo possono temere il licenziamento. Il capo può essere uno stronzo o una persona umana e cortese, ma in ogni caso non interessa loro fare bella figura con lui (e neanche fregarlo o andargli in quel posto). I colleghi sono gente con cui si condividono delle ore, possono essere anche loro stronzi oppure corretti e affabili, possono nascere anche delle amicizie, ma il luogo d’elezione e di autorealizzazione è la famiglia (e le amicizie personali; o tutt’al più qualche hobby), mentre il lavoro è solo un mezzo per vivere.
In una simile suddivisione si vede chiarissimamente la bipartizione antropologica cui accennavo prima, rispettivamente fra “conformisti-attivi” e “liberi-passivi”.
grazie al cielo non è vero
ci fossero solo i carrieristi stronzi e i nulla più del dovuto il mondo sarebbe finito da tempo immemorabile
certo, se per ognuno che si impegna ci sono due morti viventi che devono fotterlo per essere sicuri del proprio quieto vivere, quella organizzazione è morta
ringraziamo l’Onnipotente per la concorrenza, allora
E perché?
Come sarebbe fatta la terza categoria? Descrivimela un po’.
Quelli che lavorano bene per “partito preso”, che non hanno paura di fare le cose non solo bene ma di cercare di farle meglio.
Che mettono anima e testa nel lavoro che hanno, sia quando sono il padrone sia quando sono alle dipendenze.
Che si chiedono il perchè di quello che devono fare e, spesso, così facendo riescono a capire come farlo meglio.
E non penso a Guglielmo Cancelli o Stefano Lavori, penso a mio nonno, ingegnere, padre di sette figli, cristiano, conservatore.
Non capisco il disfattismo per cui i cambiamenti sono insulse mosse del conformismo alla caccia del potere (o al suo servizio). Credi sia una questione geografica?
Ciao
Più che geografica, razziale: io sono un magnogreco e penso che il lavoro sia una triste necessità, ma che la condizione ideale dell’uomo sia l’otium.
Poi ho grande rispetto del lavoro, ma non dell’ambizione.
Ciò di cui parli tu comunque è più vicino alla seconda categoria (anche se è molto diverso anche da questa) che alla prima, perché uno come quello che hai descritto tu non lo fa per dimostrare qualcosa e fare bella figura con qualcuno e inoltre non pretende di cambiare il mondo, di redimere l’umanità o di imporre un’ideologia. E’ solo uno che fa il suo lavoro diligentemente e con passione e questo (ferma restando la superiorità dell’otium classico) è degno del massimo rispetto.
Tra l’altro gli ambiziosi di cui parlo io in realtà sono dei parassiti, perché raramente fanno lavori realmente produttivi (anche se magari lavorano 12 ore al giorno).
Quanto ai cambiamenti, ogni cambiamento è instabilità, è disordine, quindi è intrinsecamente male.
” Più che geografica, razziale: io sono un magnogreco e penso che il lavoro sia una triste necessità, ma che la condizione ideale dell’uomo sia l’otium.”
sarà la mia parte magnogreca, ma sono assolutamente d’accordo con te 😉
(anche la parte colonico/latina un pochino ligure, un cucchiaio da tè celtica e due grani etrusca, cioè emilianoromagnola, concorda alla grande, però 🙂 )
Il lavoro umilia l’uomo e lo rende simile alla bestia.
Z.
PS: Però anche la disoccupazione è piuttosto umiliante anzichenò.
@ PINO & Z
Se volevate un Papy Silvio che mantiene, vizia e stravizia … avete sbagliato non l’ origine etnica, ma il sesso di nascita.
In fondo se il cliché “figlia / sorella da dare in sposa a un Bauscia e poi tutti mantenuti” (arci-italiano !) ha suscitato tanta indignazione … un motivo ch’ an l’è menga retorica pseudofemminista ci sarà.
Emancipazione Femminile come Indipendenza Economica da Orgogliose Lavoratrici ? … E’ una retorica da Gringos (!) sorta allor quando tutti gli uomini erano al fronte nella II GM , guardacaso-guardacaso .
Il giovane USA e USAizzato sogna di diventare ricco facendo carriera, quello Italico di nascerci ricco … e sputtanarsi (spesso in “senso etimologico” !) la pilla / grana / baiocchi / schei del Papy !
Ma non è del tutto infrequente che chi nasce “col Papy che lo mantiene, e bene” preferisca figheggiare da “RiBBelle” in qualche ONG dando addosso a tutte le Aziende di Bieki Kapitalisti Affamatori Globali …
Ma ognuno ce l’ha solo con le aziende dei “Papy” altrui, perché se il proprio Papy smette di sfruttare … poi tocca smettere di figheggiare da RiBBelli e iniziare a lavorare !
Ciò inoltre comporterebbe un terribile castigo degno del “miglior” sadismo dantesco : scoprire come sono le masse _ migranti in primis_ in realtà e la differenza rispetto a come si era idealizzato che fossero.
No Moi
io non voglio nessun papy Silvio, vorrei invece che l’otium fosse esteso a tutti tramite la completa automatizzazione del lavoro.
Amici economisti mi dicono che è economicamente impossibile, ma, quando mai gli economisti ci hanno azzeccato in qualcosa?
x Peucezio
concordo con te sul “razziale”
l’idea di NON lavorare mi atterrisce, getterebbe una cappa di vuoto sulla vita che mi manca già il respiro
credo di avere un’idea completamente diversa di lavoro rispetto a te, comunque
l’Otium va bene se è un lavoro intellettuale, magari speculativo, comunque un produrre pensiero
ci sono molti film di fantascenza su mondi in cui lavorano solo i robot, nessuno in cui ciò va bene
ciao
Pino:
“vorrei invece che l’otium fosse esteso a tutti tramite la completa automatizzazione del lavoro.
Amici economisti mi dicono che è economicamente impossibile, ma, quando mai gli economisti ci hanno azzeccato in qualcosa?”
Infatti.
Ciò che è difficile da automatizzare è proprio la parte parassitaria: inventare un robot che stringe un bullone non è difficile. Un robot dirigente o quadro è più complicato. Ma i dirigenti e i quadri non servono a niente. Mentre serve l’imprenditore, il “padrone”, che non può, evidentemente, essere sostituito dal robot, perché deve fare scelte strategiche, deve avere anche intuito ecc. Ma quello del padrone non è un lavoro, se no che padrone sarebbe. E’ una vocazione, è una capacità: il padrone ci mette del proprio. Ma soprattutto, quanti sono i padroni? Mica può esistere una società di padroni, così come non può esistere un esercito di soli generali.
Quindi che combattano i robot, guidati dai generali, e gli altri, che non hanno voglia né predisposizione a fare i generali, si grattino la pancia e si dedichino alla pura speculazione. Che, caro Francesco, non è un lavoro: Platone, Aristotele, Dante, non erano lavoratori, così come, nella percezione popolare fino a pochissimo tempo fa, non lo erano i letterati in genere, che non avevano i calli sulle mani e non sapevano produrre niente che si potesse mangiare né alcun manufatto utilizzabile per un qualche scopo.
In realtà, Peucezio, non è tanto questo che mi contestano quando dipingo il mio scenario di sogno in cui robot (non coscienti di sè, altrimenti anch’essi avrebbero diritto all’otium..) lavorano, e gli esseri umani se la godono sulla spiaggia;
mi fanno invece un discorso sulla domanda e l’offerta (che gli economisti tendono a vedere come un meccanismo ineludibile) e sul fatto che non possa esistere una società dove tutti hanno tutto perchè è nella natura umana desiderare sempre qualcosa altro, e ciò genera squilibri (da come l’ho capita) e il ciclo domanda-offerta ricomincia.
ma dicono così solo perchè hanno la mente ingabbiata nella logica di questa società e non riescono a pensare a nient’altro.
Non è vero che l’uomo desidera sempre qualcosa di diverso; l’uomo desidera semplicemente tutto, che è un’altra cosa.
Basta che abbia accesso a tutto, e il problema finisce.
x Pino e Peucezio
Non mi convincete. Io propongo di agire così: il Comitato Centrale decide cosa produrre nella sua Imperscrutabile Onniscenza, gli elaboratori (macchine) decidono come farlo nel modo più efficiente e come portare i prodotti agli Umani, i robot lo producono.
Basta togliere la libertà e il sistema gira
Se si tiene conto che in cambio della libertà NON si deve lavorare e NON si fa la fame (anzi), siamo quasi al Paradiso Terrestre, prevedo consensi reali vicini al 100%.
Se i computer sono ben programmati e la pubblicità automatica gira come deve, in poco tempo il popolo desidererà esattamente quello che c’è.
BINGO!
Per Peucezio
Sono abbastanza d’accordo con la tua analisi del “complottismo” in generale; non nel caso specifico, ma ne abbiamo già discusso in passato.
Per Riccardo Giuliani
“ma qui si fanno ragionamenti che “
Certo, tutto è possibile.
Solo che non ci vedo nulla di strano che una persona che voglia fare qualcosa di concreto contro il sistema militare/imprenditoriale colpisca un dirigente della Finmeccanica.
E’ una cosa perfettamente logica e lineare.
Poi magari non è vero, ma è un po’ come la questione dell’eliocentricità del sistema solare – è l’ipotesi più semplice, per costruirne altre, ci vogliono epicicli sempre più complessi.
So che la Federazione Anarchica Italiana non solo – ovviamente – non c’entra nulla e ha preso le distanze; ma ha anche criticato il linguaggio del comunicato di rivendicazione.
In sostanza, l’ha trovato poco politico e molto estetico.
Però è anche vero che il linguaggio della FAI ufficiale è molto più simile a quello dei marxisti del linguaggio di tanti anarchici – è pur sempre un’organizzazione, e tutte le organizzazioni hanno gli stessi obblighi e problemi, dalla FAI a Casa Pound. Devono ad esempio durare nel tempo e reclutare nuovi adepti.
Invece un piccolo gruppo di individui che vuole compiere un gesto significativo, ma sa che i rischi sono molto elevati, vede le cose diversamente.
E i ragionamenti che fanno nella rivendicazione non mi sembrano così diversi da quelli che fanno parecchi anarchici.
“So che la Federazione Anarchica Italiana non solo – ovviamente – non c’entra nulla ”
sicuramente mi sono perso qualcosa ma avevo capito che l’attentato era stato rivendicato dalla federazione anarchica informale, cosa c’entra la federazione anarchica italiana (che immagino non abbia registrato il marchio FAI).
Ricordo che il FAI è anche il fondo per l’ambiente italiano che non mi risulta abbia smentito di essere coinvolto nell’attentato
e la Federazione Amici dell’Inguscezia che posizione ha?
e quelli della Football Artists Incorporated?
Per roberto
“sicuramente mi sono perso qualcosa ma avevo capito che l’attentato era stato rivendicato dalla federazione anarchica informale, cosa c’entra la federazione anarchica italiana (che immagino non abbia registrato il marchio FAI).”
Il problema è che l’attentato è stato rivendicato con la sigla FAI, per cui i media hanno subito scritto “Federazione Anarchica Italiana”, e la FAI “ufficiale” (chiedo scusa agli anarchici per il termine) si è comprensibilmente arrabbiata.
L’utilizzo di una sigla ambigua (a dir poco) è probabilmente dovuto a qualche scontro interno al mondo anarchico.
grazie, mi ero manifestamente perso qualcosa
Il “Salto di Quirra” è diventato addirittura un obiettivo sensibile, tanto da meritare (da ora in poi? 😀 ) la scorta dell’esercito. Non sia mai che qualche malintenzionato intenda esplodere qualche ordigno al suo interno.
GroG!
Caro Miguel, leggiti questo su “dagospia” e poi fai una riflessione sui presunti anarchici
GroG! GroG! GroG!
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-la-biografia-criminale-di-antonio-mancini-uno-dei-capi-della-banda-della-magliana-38980.htm
Ma se si erano inventati apposta la FAI (Federazione Anarchica Informale) per farci gli articoli… Stavolta sono proprio in malafede.
OT “The issue which has swept down the centuries and which will have to be fought sooner or later is the people versus the banks.”
Lord Acton, XVIII secolo, cattolico e liberale.
temo di non avere speranze
forse XIX secolo, se é lo storico….
chiedo venia, ho fatto un pò di imperdonabile confusione ma la citazione mi aveva sconvolto
PS solo io penso che senza banche non si possa vivere?
GroG!
Ci siamo!
La FAI (Federazione Anarchica Informale) ha minacciato il premier Monti (ANSA).
GroG!
Durante la guerra fredda andava meglio una pennellata di ROSSO, Valpreda ed il povero Pinelli sono stati uno scusabile errore di qualche troppo zelante funzionario degli interni non troppo perspicace, successivamente menti più raffinate hanno corretto il tiro.
GroG!
Adesso corriere e pattume mediatico vario battono la gran cassa ideologicamente aiutati dai quei sicofanti del manifesto che paventano l’avvento dei rosso-bruni eurasiatici, dimostrando due cose:
– che sono degli imbecilli nella migliore delle ipotesi o agenti di destabilizzazione nella peggiore;
– che la mamma degli f.d.p. è sempre gravida.
GroG!
– Il giornale dei compagnucci di Lotta Continua veniva stampato in una tipografia di proprietà di un americano con legami con i servizi del suo paese.
– Il fine intellettuale Adriano Sofri ha appoggiato la matanza balcanica nonchè l’intervento “umanitario” della NATO.
– I f.d.p. pronti a vendersi ed a intorbidare le acque si svendono un tanto a dozzina
GroG!
Sempre @ Pino & Z
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Inoltre _ a dirla tutta-tutta_ l’ Italia risente ancora pesantissimamente, soprattutto al Sud, di quell’ Ideale Grecissimo (Mo ai avàn pò vésst la Grecia, cum i én méss adèss …) da Πολιτεία di Platone che il lavoro “adoperando e sporcandosi le mani” sia roba disdicevole a farsi … ma ottima tuttavia a contemplarsi “a debita distanza di sicurezza” 🙂 per figheggiare facendo una Gran Retorica Barocca Ottocentesca “alla Germinal” di Emile Zola su qualche sito / volantino / rivista / volantino AntiGlobalAnarcoSinistroidi !
…. Pe citare per ultimo ma non da ultimo il “Cafonal Chic” 🙂 di Pavia Max Pezzali (883) quanti Intellettualoni “nemmeno sanno distinguere un bullone da una brugola” [cit.] ? E questo potrebbe riallacciarsi al vecchio post di Miguel, pochissimo commentato, sul Culto RadicalChic della “CatorcioLatrìa” 🙂 …
C’era l’economia schiavile, di cui a volte è difficile non sentire una certa nostalgia (ah, dannato cristianesimo!).
Oggi invece non è che non ci siano più gli schiavi, è che semmai lo sono tutti, perché tutti lavorano.
Quello che i πολῖται del tempo di Platone mai avrebbero immaginato è proprio questo: di scomparire e di essere sommersi da un mondo di soli schiavi, sia pure gerarchizzati e differenziati.
Sbaglio o per te il lavoro è solo quello manuale?
Nel qual caso, dovrei smettere di lamentarmi per quanto poco mi pagano, dato che non ho mai lavorato in vita mia.
:0
@ PINO
Ok, basta che non si sviluppino troppo le intelligenze artificiali … o ci ritroviamo coi Robot Sfruttati che fanno la rivoluzione contro gli Umani Sfruttatori. L’ unica soddisfazione sarebbe che certi (!) Celerini Fascistoni (Vigliacchi) anzicché prendersela con una ragazza di 50 kg troverebbero “pane per i loro denti” contro “tizi” 😉 fatti d’acciaio e con forza sovrumana. 🙂
Moi, tu hai davvero visto troppi film di fantascienza.
Il problema degli autori di fantascienza, è che ancora non conoscevano i sistemi operativi Microsoft: ve l’immaginate il super-computer mondiale che sta organizzando la rivoluzione delle macchine e si impianta sempre sul più bello, si riavvia, s’incarta…?
🙂
Posso incorniciarla e diffonderla il più possibile, questa? 😀
Te ne cedo volentieri il copyright.
e un pirla di smamettone che gli insegna a usare un Linux, scommetto, così siamo fatti
Completamente OT, ma quando l’ho visto ho pensato a questo blog:
http://www.poetryofthetaliban.com/
ciao!
Zhong
mi piaceva l’idea dei robot che lavorano mentre gli umani si dedicano all’otium. Poi ho pensato che i computer qualcuno li deve pur programmare, quindi come informatico sarei uno dei pochi a cui tocca ancora di lavorare!!
una volta avviate le apposite AI, non c’è problema
cioè, il problema è cosa fare, ma ce l’avrebbero tutti
non ci credo 🙂 tutti i software invecchiano e devono essere in qualche modo mantenuti e migliorati per gestire nuovi requisiti.
A meno che il lavoro di programmazione sia svolto da altre AI ma a quel punto in quanto esseri senzienti lotterebbero per il diritto all’otium e ricomincerebbe una nuova lotta di classe tra umani e androidi. Non male come trama di un romanzo di fantascienza…
Quanto a cosa fare… potremmo sempre scrivere dei commenti stupidi su un blog, cosa che peraltro facciamo anche senza esserci liberati dal lavoro… 🙂
ci sarà il modo per far lavorare le AI senza che rompano per avere i loro diritti, e che cavolo!
io mi prendo delle riposanti pause dai commenti al blog, lavorando
😉