Il Messico non lo vedono manco se ci va il Papa

Noi messicani, come ho sottolineato più volte, abbiamo il dono dell’invisibilità.

E sì che il Papa ci verrà a visitare questa settimana: negli ultimi giorni, le varie narcomafie – Cavalieri Templari (un giorno dovrò pur scrivere qualcosa su questa particolarissima banda), Familia Michoacana  e il Cártel de Jalisco Nueva Generación – hanno fatto a gara a tappezzare le città con manifesti (con tanto di firma) con cui danno il benvenuto al Pontefice.

I Caballeros Templarios offrono un caloroso bienvenido al Santo Padre per la sua visita a Guanajuato

Un mese fa, c’è stata un diverbio tra detenuti nel carcere di Cereso de Apodaca che ha lasciato ben 44 morti (più 37 persone che hanno approfittato del tumulto per scappare). Ora, se su Google cercate “Apodaca” e “Repubblica.it”, troverete solo riferimenti a un certo Rick Jason Apodaca, un cestista statunitense che Wikipedia ci spiega sarebbe “esploso” (in senso pacifico) nel “campionato polacco“.

Una piccola panoramica delle notizie di domenica e lunedì, due giorni di normale amministrazione in Messico, nonché di normale invisibilità mediatica.

Teloloapan è una cittadina di 20.000 abitanti nello Stato di Guerrero. Il sindaco, tra l’altro, è stato rapito il 7 marzo scorso, e la richiesta di riscatto è attualmente di 3,5 milioni di pesos.

Ieri mattina, alle 5.30, in pieno centro del paese, qualcuno ha allineato dieci teste, disposte con la storica abilità scenografica che contraddistingue il nostro popolo.


La burocrazia si somiglia ovunque nel mondo, e il rapporto ufficiale parla di extremidades encefálicas, siete correspondientes al sexo masculino y tres al sexo femenino“.

Davanti all’esposizione, un cartello in cui Guerrero Unido, che evidentemente non è il nome di una squadra di calcio, esprimeva la propria scarsa simpatia per la Familia Michoacana. Come tutti i cartelli del genere, non manca un cortese “atte“, sigla di atentamente, cioè cordiali saluti.

La polizia messicana, che agisce nell’ambito dell’“Operativo Guerrero Seguro” – anche gli autori di slogan pubblicitari si somigliano ovunque – ha quindi mandato sei camionette nel paese, e la pattuglia è caduta in un’imboscata: dodici agenti sono stati uccisi e nove feriti.

Altre notizie di domenica e lunedì:[1]

Nuevo León: sei uomini uccisi in due agguati.

Monterrey: due giovani non identificati assassinati in macchina.

Taxco: trovato cadavere di uomo, torturato e poi ucciso.

Atenango del Río: cadavere di uomo sconosciuto, assassinato, trovato nel fiume.

Sinaloa: scoperti due cadaveri di giovani sconosciuti, legati mani e piedi e poi uccisi con colpi di arma da fuoco.

Jiutepec: due uomini assassinati;

Morelia (ci ho pure vissuto): cinque poliziotti spariscono nel nulla nel Municipio di Vista Hermosa.

Nayarit: due studenti universitari abbattuti a colpi di fucile; trovato il cadavere di uno sconosciuto con a fianco un fucile semiautomatico AR-15; un piccolo spacciatore ucciso con un colpo di pistola in testa;

Nuevo Laredo: attaccato al Monumento alla Madre, un cartello piuttosto poetico – “Aqui le dejamos a su carnal llorón ‘El Huele rico’ Atte Los Z Los Dueños de Laredo“, con sotto i resti smembrati di un giovane sconosciuto;

Hornos Insurgentes: due donne e un uomo uccisi a colpi di fucile;

Autostrada Acapulco-Città del Messico: un anziano liquidato a colpi di pistola;

Atoyac: ucciso il comandante della polizia e un giovane;

Concepción el Oro: la polizia uccide due signori che avevano con sé oltre una tonnellata di marihuana;

Xalapa: sotto un cartello degli Zetas, trovato il cadavere di una donna tagliata in due parti, in una località dal nome fantasticamente messicano: Progreso Macuiltépetl;

Gómez Palacio: una signora di 45 anni giustiziata di fronte a marito e fratello, in un curioso rovesciamento delle tradizioni;

Matamoros: alcuni componenti della famiglia Cázares protestano perché i sequestratori di ben 18 membri della loro famiglia, spariti nel luglio scorso, vivono felici e liberi. Nulla di insolito, se le statistiche dimostrano che ormai meno dell’1 percento dei delitti in Messico portano a un’incriminazione;

Zapopan: trovato il cadavere di un giovane appeso da un ponte dell’autostrada, con un cartello degli Zetas;

Culiacán: trovato cadavere di sconosciuto in un bosco, abbattuto a colpi di arma da fuoco; un “commando di soggetti armati” uccide due uomini (uno degli uccisi porta il bel nome di Jesús de Nazaret Herrera Zamudio);

Tamaulipas: gruppi armati attaccano la polizia con armi da fuoco e bloccano il centro della città;

Camargo: contadino ucciso a colpi di pistola;

Villa Azueta: giovane ucciso con quindici colpi di pistola;

Chihuahua: tre ladri di auto uccisi nella “calle Lucha Obrera, de la colonia Revolución” a Chihuahua (notate la toponomastica);

Ecatepec: un giovane ucciso a colpi di pistola;

Ensenada: scoperti quattro cadaveri di giovani uccisi con colpi di arma da fuoco;

El Fuerte: un netturbino ucciso;

Chapala: scoperto cadavere di sconosciuto;

Chihuahua: due uomini abbattuti da “soggetti armati”;

Ecatepec: quattro uomini uccisi in un bar;

Torreón: uccisi, in episodi distinti, un uomo; una donna non identificata; tre uomini che camminavano per strada; un’altra donna;

Infine sta suscitando interesse (ma non tra le autorità) la misteriosa comparsa  di un grande monumento – un gallo in piedi su una gabbia – al centro del principale incrocio cittadino di Reynosa nel Tamaulipas, con tanto di dedica alla memoria di Samuel Flores Borrego, un defunto dirigente Cártel del Golfo.

Nota:

[1] Le raccolgo al volo da Mundo Narco  e Blog del Narco. Ci potrebbe essere qualche errore o ripetizione, e certamente c’è qualche omissione. Ma ho sempre fatto una ricerca più approfondita di quelle che fanno i media italiani.

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114 risposte a Il Messico non lo vedono manco se ci va il Papa

  1. Francesco scrive:

    Considerando che il commercio di sostanze psicotrope è proibito, praticato e redditizio in ogni dove, come mai da voi in Messico è accompagnato da questa diuturna mattanza?

    Colpa del clima?

    Ciao (e condoglianze)

  2. daouda scrive:

    ma se lo scrivo qua la risposta a Ritvann me la metta? No perché era superba come cosa…

  3. daouda scrive:

    vai ritvan! fallo!!!!

    però era superba…proprio superba…

    • daouda scrive:

      Vabbuò…vatte a vedé DIALE su google, sorridi immagina la presa per culo e poi ridi. Nun te inacidì, l’ironia fà bene.
      Io me stò a divertì.

  4. Ho lanciato “apodaca” su google-news, solo pagine in italiano. Ho ottenuto 3 (tre) risultati, nessuno dei quali di un sito di qualche quotidiano.

  5. PinoMamet scrive:

    Mi sa che voi messicani 🙂 siete invisibili in Italia (non so altrove) perchè non andate a toccare nessuna paura nostrana, almeno nell’immediato.

    Al contrario degli USA, il Messico non ha il vizio di fare il gendarme mondiale; non è visto nè come il cattivone di turno, nè come l’antipatico primo della classe; i messicani non sono neanche incolpabili di “venire a fare i padroni a casa nostra”, in genere perchè sono pochi (negli USA sarà diverso…) e perchè con i latinoamericani, a torto o a ragione, manca l’effetto “scontro di civiltà”.

    Per cui, possono tranquillamente ammazzarsi tra loro, finchè i turisti si sentono al sicuro!
    Invertendo i termini, i turisti continueranno a sentirsi al sicuro, anche se il numero delle uccisioni in Messico è assolutamente spaventoso.

    • daouda scrive:

      Ancora cò sta storia del gendarme mondiale. Gli Usa adempiono un compito. Le rivoluzioni non si fanno con gli eserciti…

    • corrado scrive:

      «i messicani non sono neanche incolpabili di “venire a fare i padroni a casa nostra”, in genere perchè sono pochi (negli USA sarà diverso…) e perchè con i latinoamericani, a torto o a ragione, manca l’effetto “scontro di civiltà”.»

      Lo scontro di civiltà coi Messicani si rischiò però qualche hanno fa, quando al carnevale di Città del Messico si bruciò l’effige di un famoso cantante pop italiano colpevole di aver dichiarato che le donne messicane hanno i baffi.

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per PinoMamet

    “Mi sa che voi messicani 🙂 siete invisibili in Italia”

    Beh, l’invisibilità mediatica non è affatto detto che sia un male. Più che altro, è una constatazione…

    Pure i nigeriani sono più visibili di noi.

    • PinoMamet scrive:

      Beh sì infatti non credo che sia necessariamente un male!
      Anche perché poi la visibilità mediatica è spesso una questione, come dire, di inquadrature: a te ho deciso che fai il cattivo, e qualunque cosa fai la faccio sembrare così…
      invece, finchè sei invisibile, non sei connotato.

  7. mirkhond scrive:

    A ciò che dice Pino, si può aggiungere che i Messicani non sono Musulmani, non “imburqano” e “niqabbano” le loro donne, che, anzi nell’immaginario dell’italiano medio, i paesi latinoamericani sono tutti dei paradisi sessuali….
    Che poi nei suddetti paradisi vi siano ingiustizie, feroci guerre tra lobby del narcotraffico, violenza diffusa e costante, questo è un altro punto di vista. E poi sono lontani da noi…
    Si teme ciò che è vicino o si presuppone possa minacciarci…

    • daouda scrive:

      Sì ma da come la metti pare che nello pseudo Islam non si giochi abilmente la parte dei criminalizzati e delle vittime.

      Si parla non solo di quel che è più vicino ma anche come ha scritto Pino : “una questione, come dire, di inquadrature”. Le due parti in gioco sono ben contente di giocare sulla testa dei rispettivi schieramenti la parte che si accollano l’una all’altra.

  8. mirkhond scrive:

    Sempre riguardo al viaggio del Papa

    Anni fa, intorno al 2005, in piena islamofobia, il celebre studioso delle missioni cattoliche, Padre Piero Gheddo, affermò che la democrazia, i diritti umani, insomma tutte le conquiste dei nostri tempi, fossero da attribuirsi al Cristianesimo, e dove questo giunse, miracolosamente la situazione dei popoli e società interessate migliorava, a differenza, guarda caso, dei paesi musulmani bieki und oskurantisti…
    A supporto della sua tesi, padre Gheddo citava proprio la conquista/evangelizzazione spagnola dell’America Latina…
    Ora se è indubbio che la conquista spagnola pose termine agli orrori dei sacrifici umani e del cannibalismo, così diffusi soprattutto negli altipiani messicani e mesoamericani, è altrettanto vero che con l’introduzione dell’encomenda e dello sfruttamento minerario (vedasi Potosì sulle Ande), cerò anche le premesse di un sistema di ingiustizie sociali che, con l’indipendenza dalla Spagna nel 1810-1825 e con la nascita dei moderni stati latinoamericani, tali ingiustizie si sono sempre più aggravate, e oggi col narcotraffico e la crescente deforestazione dell’Amazzonia, raggiungere livelli davvero spaventosi…
    Insomma l’America Latina è la prova lampante che il teorema di Padre Gheddo seppur con alcuni fondamenti, non può essere accettato ovunque giunse la missione cristiana, cattolica in questo caso, in quanto qui Cristianesimo non è stato e non è affatto sinonimo di democrazia, diritti umani ed uguaglianza…
    Con ciò non si può negare l’abnegazione fino al martirio di vescovi, sacerdoti, monache, catechisti e semplici fedeli in questa opera di giustizia umana, ma le società contro cui questi martiri si battono sono anch’esse di base e tradizione cristiana, che, senza la conquista spagnola, sarebbero impensabili….

    • Armando scrive:

      Sarebbe colpa delle encomiendas se ci sono i gngster in Messico…te prego!!
      Scaricare le responsabilità sulla Chiesa (neanche sulla Spagna! che portò comunque un generale miglioramento, è innegabile) della deriva messicana significa ignorare la storiaMessicana e la sua de-evangelizzazione nel secolo scorso. La Costituzione del 1917 e gli articoli cosiddetti anticlericali, una Costituzione laicista vigente ancora oggi. non parlaimo delle violenze nei confronti della Chiesa…Inoltre si può dire che il popolo messicano sia rimasto cattolico nonostante tutto, ma che siano prevalsi, soprattutto in questi tempi, culti terrifici e sincretici come quello della Santa Muerte che tutto hanno di pagano e anche di religione civile, infatti deriva forse dall’iconografica del pittore rivoluzionario Diego Rivera che disegnà la calavera catrina.
      La Chiesa anzi sarebbe in perenne concorrenza con queste forme alternative di religiosità che incudono deificazione di narcotrafficanti.
      http://www.nationalgeographic.it/dal-giornale/2010/05/17/foto/fotogalleria_-_crimini_e_santi-25249/7/

      • mirkhond scrive:

        Hai mai letto “La Fine degli Incas” di John Hemmings, Bur edizioni?
        Inoltre mi sembra di aver detto che la situazione peggiorò DOPO il distacco delle colonie latinoamericane dalla Spagna nel 1810-1825, distacco in cui giocò un ruolo sempre più preponderante l’anticlericalismo massonico liberale, ma i Creoli che dettero vita a tali capolavori postcoloniali sarebbero impensabili senza quella conquista e quelle radici cristiane, seppur tradite.
        Come del resto è stato ricordato da padre Gheddo e dal duo Ratzinger-Pera in quel capolavoro di pensiero che è Senza Radici….

      • daouda scrive:

        pure hitler sarebbe impensabile se la nona legione invece de sparì avesse conquistato la Germania.

    • daouda scrive:

      Il teorema di padre Gheddo ha senso unicamente contro le stupidaggini di padre Zanotelli.
      Il Cristianesimo d’altronde non è mai sinonimo di democrazia, diritti umani ed eguaglianza. E’ proprio impossibile.

      Il trucchetto o l’errore poi dell’identificazione di una società al cristianesimo in sé è un problema che ci portiamo dietro spesso e volentieri. Viene anche da chiedersi come mai nel periodo della conquista dell’America si sia già in piena deviazione umanista.
      Ma senza aspettare gli indio-iberi , possiamo guardare la fine dei Sassoni od anche quella dei popoli di Canaan , o dei popoli circostanti Roma ( E RIMANIAMO SOLO DA NOI, nel cosidetto occidente, come tanto piace a tanti ).

      Il problema è la legittimità dei porpri atti. Conquistare,uccidere e schiavizzare possono essere atti del tutto legittimi soprattutto quando sopraggiunge una deviazione nel seno di una tradizione che ne giustifichi la messa in essere.
      Nell’impero cristiano ad esempio la sopravvivenza del paganesimo non aveva alcun senso.
      Ahinoi spesso e volentieri, per via della natura umana, determinate ragioni si mischiano con le bassezze dell’homo e si esagera e si eccede o, ancor peggio, si strumentalizzano ragioni idonee oppure nobili ai propri fini ( vedi seconda crociata ).

      E’ il kali yuga…poi però Armando s’arrabbia e scrive che sò guénoniano.

  9. Claudio Martini scrive:

    Sembra la Siria

  10. Miguel Martinez scrive:

    Per Claudio

    “Sembra la Siria”

    Sono d’accordo.

    Credo che uno dei motivi dell’invisibilità del Messico sia che ciò che succede lì viene etichettato come “delinquenza”, ciò che succede in Siria come “politica”; e si sa che i delinquenti si ammazzano tra di loro.

    Invece, ogni criminalità è politica, e ogni politica è criminale.

    I gruppi in Messico lottano per una serie molto complessa di motivi. Ci sono di mezzo la globalizzazione, immense trasformazioni sociali, la privatizzazione, la politica estera, la lotta per le risorse e forti elementi di autonomismo locale – i Cavalieri Templari, oltre a essere bravi chimici nel produrre sostanze apprezzate sul mercato statunitense, sono anche un movimento indipendentista, peraltro con una notevole connotazione ideologica esoterica/cattolica/guevarista/geovista 🙂

    E c’è di mezzo una passione immensa, entusiasmo giovanile, fede religiosa e affermazione di sé, in un clima tipico quindi dell’estremismo politico.

  11. Miguel Martinez scrive:

    Tra l’altro, una cosa che colpisce è che la maggior parte dei protagonisti -nonché dei narco-bardi – è che sono palesemente bianchi, oppure meticci, ma molto raramente indios.

  12. Miguel Martinez scrive:

    Per Armando

    “Sarebbe colpa delle encomiendas se ci sono i gngster in Messico…te prego!!”

    Sono questioni difficili: in “Occidente”, la storia di altre parti del mondo è spesso solo uno specchio di conflitti interni, in questo caso tra “clericali” e “anticlericali” che segnano i loro rispettivi punti.

    Non so se si stava meglio quando c’erano i sacrifici umani 🙂 ; e certamente la storia precolombiana non è una storia di gentili ecologisti liberal. La decifrazione della scrittura Maya ha anche distrutto il mito dei “Maya più buoni dei Mexica”.

    Certamente, stavano meglio, in media, i contadini, per il semplice motivo che il dominio azteco non era un dominio basato su un grande saccheggio mercantile. Quello spagnolo lo fu, e quindi incise terribilmente sulla vita delle popolazioni indigene, anche togliendo certe esagerazioni protestanti.

    In questo contesto, “la Chiesa” svolse ruoli molto diversi, alcuni positivi, altri meno.

    Comunque, fu il sistema liberale/anticlericale a smantellare e privatizzare le terre comunitarie indigene. E oggi non è certo la Chiesa che ha distrutto le basi dell’economia contadina, creando sterminate masse di sradicati pronti a gettarsi nella narco-avventura, dietro capi che sono comunque bianchi o meticci.

    Credo che stiamo assistendo sopratutto alla distruzione di una civiltà, venata di cattolicesimo, che dura da molti millenni; e alla radice di questa distruzione, c’è il Flusso Globale.

    • daouda scrive:

      Per quel che sò in Messico ce ne sono state varie di civiltà! Eddaje Miguel basta cò sti feticci.
      Dal neolitico all’altro ieri c’era “una sola grande chiesa che passa da che guevara e arriva fino a madre teresa yeah!”

      E specifica che scrivi private in senso marxiano e che i liberali erano gli statalisti del momento sennò col cavolo che si capisce il senso dell’esproprio.

      LA CHIESA ? Semmai gli ecclesiastici…oppure intendevi i battezzati? Non perché io non si debba essere del tuo comune parere , bisognerebbe veder caso per caso, ma le responsabilità della Chiesa in sé possono valere solo sul piano docente.

    • Armando scrive:

      “Certamente con gli atzechi stavano meglio i contadini”; a chi ti riferisci ai grandi proprietari terrieri o a chi materialmente coltivava la terra? Permettimi di dissentire sugli aztechi, anche con la bontà di quello Inca richiamata più su; le encomiendas tutelavano gli indigeni ci sono casi anche di processi dove venivano condannati gli amministratori delle terre (gli spagnoli).
      Il film comunque che ti ho citato è stupendo, in Messico uscirà il 22 aprile, forse te te lo puoi vedere.

  13. Rock & Troll scrive:

    Invece in questo blog sono altamente invisibili i neonazi che fanno stragi di bambini Ebrei in Francia.
    Vanno bene solo i neonazi antiislamici o “fallaciani”, a cui si possono dedicare diecimila e passa post.
    Eh, non vorremo mica ammettere che l’antisemitismo è una brutta bestia in piena salute a tutti i livelli della società, una bestia feroce che lascia ancora oggi orrende scie di sangue in Europa, una bestia alimentata da chi si nasconde dietro oziosi distinguo tra “criticare Israele” o “odiare gli Ebrei”?

    • daouda scrive:

      L’antigiudaismo è proprio di ogni cristiano che dovrebbe sempre ben sperare che un giorno ritornino i ghetti così come , in fondo in fondo, gli stessi àbbrei han sempre voluto.

      Abramo ha avuto due figli. Ismaele è padre degli islamici; rimane Isacco : o noi o loro, non è tanto difficile.

  14. Miguel Martinez scrive:

    Permetti che ho un po’ di più a che vedere con il Messico che con la Francia.

    Comunque, vedo che hai parlato con il tizio che ha sparato ai parà e alla scuola ebraica.

    Riusciresti a farmi avere un’intervista con lui? Prometto che se la pubblico, metto anche un ringraziamento a te.

    • Francesco scrive:

      Mig

      dobbiamo tirare fuori la lista dei tuoi post su temi non esattamente messicani?

      sii serio, come sei ben capace di essere

      ciao

  15. Miguel Martinez scrive:

    Comunque, Rock & Troll, sei libero di dire ciò che pensi a proposito di ciò che sta succedendo in Messico. Devo controllare, ma pare che il numero dei morti sia passato dai 40.000 di qualche mese fa a 50.000.

    Cinquantamila.

  16. daouda scrive:

    Ad ogni modo…fà tristezza; e purtroppo la sofferenza gioca dei brutti scherzi.

  17. Miguel Martinez scrive:

    per Francesco

    comunque non nego che ci siano fattori culturali particolari.

    Difficile immaginare altrove, di questi tempi, una canzone come questa, con gli archetipi messicani di perder la vida, honor, valor, diplomas de suicidas, sierra.

    http://www.youtube.com/watch?v=ZjAxkdo2_vU

    Soy del grupo de los zetas
    que cuidamos al patron
    somos 20 de la escolta
    pura lealtad y valor
    dispuestos a dar la vida
    para servir al señor.

    Desde que era muy pequeño
    quise ser lo que ahora soy
    siempre me dijo mi padre
    no hay nada como el honor
    el hombre con esta idea
    es natural de valor.

    somos 20 grupos zetas
    unidos como familia
    los 20 somos la fuerza
    con diplomas de suicidas
    consientes que en cada acción
    podemos perder la vida.

    Bonito mi Tamaulipas
    donde no hay gente de mido
    para subirme a la sierra
    aqui en Victoria me quedo
    para servirle al patron
    de Tampico hasta Laredo.

    Soy de mero Matamoros
    Tamaulipas es mi tierra
    mi capital es Victoria
    y que esta al pie de la sierra
    un saludo a XR
    que es de la misma madera.

    somos 20 grupos zetas
    unidos como familia
    los 20 somos la fuerza
    con diplomas de suicidas
    consientes que en cada acción
    podemos perder la vida.

    • Francesco scrive:

      Miguel

      questa quantità industriale di ammazzamenti è strana, di solito la malavita è molto più parsimoniosa, al limite perchè armi e munizioni le deve pagare

      si formano degli oligopoli, meglio dei piccoli monopoli locali, che rispettano i confini altrui e si dedicano a fare soldi – mica sono cavalieri di ventura

      quale è il problema economico (posso fare il marxiano?) dei narcos messicani?

      ciao

  18. Miguel Martinez scrive:

    Tra l’altro, nel mio Messico sopravvive abbastanza “stato” da rendere piuttosto precise certe cifre.

    Quando si parla di 40.000 (o di 50.000), non si tratta della somma di cifre sul tipo “secondo testimoni oculari che preferiscono restare anonimi, sono morte 50 persone”. Le cifre sono riferite a cadaveri raccolti per strada, nei boschi, nelle chiese, nelle discoteche, nei campi sportivi e in ogni altro luogo immaginabile, cadaveri schedati e (spesso) con un nome e un cognome.

    • Peucezio scrive:

      Quello che non ho capito è se lo stato lascia semplicemente fare, perché non ha interesse a intervenire, o se tenta di combattere il fenomeno, ma non ne ha i mezzi e le risorse.

  19. necroclerico scrive:

    la mia “modest proposal” per le vittime messicane.
    poiché non appartenete al “popolo eletto” siete già con un enorme problema di visibilità.

    se volete l’attenzione dell’Italia sinistroide raccomando almeno di farsi decapitare/sparare/seviziare da un qualunque Casseri o simile, ossia appartenente (più o meno confermato) a Casa Pound Italia. daranno ai figli delle vittime una bersa di studio e avrete tutta la visibilità del caso.

    se continuate a farvi ammazzare da narcos del cazzo, resterete dei loser, o… come si dice in spagnolo?

    atentamente.

  20. Mondo cane scrive:

    Sarebbe interessante sapere quando, e se, la “normale dialettica” tra bande è stata sostituita dalla raccapricciante coreografia. Voglio dire, seppur in casi isolati, sono sempre stati presenti questi aspetti di ostentazione di sadismo e crudeltà o è un fenomeno nuovo?

  21. Miguel Martinez scrive:

    Per Mondo Cane

    “Voglio dire, seppur in casi isolati, sono sempre stati presenti questi aspetti di ostentazione di sadismo e crudeltà o è un fenomeno nuovo?”

    Credo che il teatro della morte, con accompagnamento di torture, risate e ironia, sia un elemento profondamente messicano da sempre.

    L’ultima volta che lasciai il Messico, ero su un taxi e il tassista rideva perché avevamo sentito alla radio che un buontempone aveva messo un osso pelvico umano in cima a un lampione.

    Però è anche vero che nella storia messicana dopo la Rivoluzione, non c’è mai stata una cosa paragonabile al massacro attuale.

    E certamente Youtube e Facebook hanno creato un immenso spazio per rivendicazioni sempre più terrificanti.

  22. Miguel Martinez scrive:

    per Francesco

    “dobbiamo tirare fuori la lista dei tuoi post su temi non esattamente messicani?”

    Certo, ma se qualcuno mi chiede perché non sto facendo un commento su una faccenda di cui:

    a) stanno parlando tutti i media

    b) di cui non so assolutamente nulla che non si trovi nei suddetti media

    permettimi di rispondere per le rime.

    Anche perché la traduzione del messaggio di Rock & Troll, in questo caso, è, “invece di parlare di cose di cui non parlano i media, dovresti limitarti a parlare delle cose di cui i media parlano”.

    • Francesco scrive:

      mah

      non posso dirmi del tutto convinto

      ciao

    • Ritvan scrive:

      —-la traduzione del messaggio di Rock & Troll, in questo caso, è, “invece di parlare di cose di cui non parlano i media, dovresti limitarti a parlare delle cose di cui i media parlano”. Miguel—

      Siempre obtorto collo mi vedo costretto a prendere in questo caso le difese di quel bieko:-) islamofobo di Rock&Troll: la mia “traduzione” del suo “messaggio” è, invece:”oltre a parlare di cose di cui non parlano i media, potresti gentilmente parlare anche di alcune cosette di cui i media parlano, specie se il tuo punto di vista in merito non coincide esattamente con quello dei sullodati media?”.

  23. Miguel Martinez scrive:

    Per neroclerico

    “atentamente.”

    🙂

  24. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “quale è il problema economico (posso fare il marxiano?) dei narcos messicani?”

    Questo tuo intervento mi è molto piaciuto, e ammetto che mi lascia perplesso.

    Un mio amico appena di ritorno dal Messico mi dice che anche lui non è riuscito a sentire da qualcuno una spiegazione razionale. Che probabilmente c’è.

  25. habsburgicus scrive:

    per miguel
    quanto scrivi é interessantissimo, anche se sconvolgente e, finora, quasi del tutto ignoto in Italia (e credo anche in altri paesi europei tranne forse la Spagna ma ho dei dubbi)
    quando é iniziata, più o meno, da un punto di vista cronologico, tale orrenda “moría” ? negli anni di Salinas de Gortari (1988-1994) e Zedillo (1994-2000) o dobbiamo risalire già alle epoche ormai lontane di Díaz Ordaz (1964-1970), Echeverría (1970-1976) e López Portillo (1976-1982) allorché, come é noto avvenne per la prima volta la visita di un Papa in Messico, nel 1979 ?
    io nel Messico ci sono stato solo qualche ora, a Ciudad Juárez, nel 1993 (a piedi da El Paso, TX) ma non mi sembrò una città così pericolosa, a differenza di quanto sento ora da ogni fonte…la mia “testimonianza” però non ha alcun valore per l’esiguità de tempo trascorso e perché non si sono allontanato dalle aree vicine alla frontera…

    per mirkhond
    1. come del resto hai sottolineato anche tu, nel caso del Messico contemporaneo é d’uopo sottolineare soprattutto il forte e a tratti feroce anticleralismo dominante dal 1857 (Cost 1857 e soprattutto Cost 1917) dunque il ruolo della Chiesa negli ultimi 150 anni non é stato certo determinante (sebbene riuscisse ad evitare il passaggio al protestantesimo made in USA, a differenza di quanto avvenne in Guatemala sin dai tempi del famigerato Justo Rufino Barrios a fine ‘800 per finire ai “fasti” sanguinosi di José Efraín Ríos Montt deposto finalmente nel 1983 e successivi)
    2. non ritengo che, nel caso del Messico, il disinteresse sia dovuto anche alla visione di quello Stato come “paradiso sessuale”; senza nulla togliere alla bellezza e al fascino delle “muchachas mexicanas” (Miguel potrà erudirci, se vorrà :D), mi pare (ma posso sbagliarmi, non essendo un “esperto” del tema) che in Italia per destinazioni latino-americane di questo tipo si intendano Brasile, Venezuela, Santo Domingo, in primis la Cuba rossa e magari la Colombia, non il Messico

  26. Miguel Martinez scrive:

    Per Habsburgicus

    Grazie… il traffico di droga verso gli Stati Uniti ha una lunga storia, che risale agli anni Venti; ma è solo negli ultimi anni che siamo arrivati a questa situazione.

    Non so se il Messico sia “pericoloso”. Credo che milioni di turisti riescano a passarci ogni anno, senza particolari problemi: in fondo anche in Bosnia, durante la guerra, pochissimi sono stati gli “occidentali” che ci hanno rimesso la pelle.

    Poi dipenderà da dove vai: le zone turistiche e il sud sono ancora abbastanza esenti.

  27. mirkhond scrive:

    Per Habsburgicus

    Non sono uno studioso dell’America Latina, (i miei “veri” interessi sono in altri luoghi del mondo, nel Mediterraneo e più vicini a casa mia..).
    Sul Messico, il mio immaginario si è formato sugli spaghetti-zapata western italo spagnoli degli anni ’60-’70, e girati prevalentemente in Andalusia e con comparse indigene andaluse moresche come “Messicani”.
    Da qui le mie evidenti lacune sulla storia e suoi luoghi.
    Sulla bellezza delle messicane, ho in mente Mucchio Selvaggio di Sam Peckinpah con William Holden ed Ernest Borgnine (Ernesto Borgnino, di ascendenze piemontesi-emiliane); ricordo la scena del bagno dei gringos con delle muchachas in una bella tinozza dopo essersi ubriacati (nei Western usani si beve soltanto…)…
    Con queste semiserie premesse, dirò forse qualcosa di poco piacevole per il dottor Martinez.
    In fondo in fondo sono sempre stato convinto che la cristianizzazione-CATTOLICIZZAZIONE del Messico e dell’America Latina in genere sia stato un fatto POSITIVO in se, casomai è sulle MODALITA’ che si potrebbe discutere.
    Detto questo, sono altrettanto convinto che il PEGGIO per l’America Latina sia giunto col DISTACCO dalla Spagna nel 1810-1825.
    Distacco forse inevitabile, col collasso della Spagna in seguito all’invasione napoleonica (1808-1814) e al vuoto di potere creatosi nelle colonie.
    Comunque sia, la deriva liberale sarebbe stata inevitabile visto il ruolo dei creoli che gestirono la lotta antispagnola indipendentista ( in Messico e in Perù però le forze lealiste filospagnole resistettero più a lungo), creoli conquistati ormai agli ideali massonici anche per gli esempi statunitensi e francesi.
    Quello che Bolivar e soci non riuscirono fu, se non di mantenere unita l’America Latina, almeno conservare intatti i grandi governatorati spagnoli, Messico (inclusa America Centrale), Nuova Granada (Colombia, Venezuela, Equador), Perù (Perù e Bolivia, a cui si sarebbe dovuto aggiungere il Cile, e a mio parere lo stesso Equador, così da ricostituire i confini dell’Impero Inca al suo apogeo), e dell’Argentina con Uruguay e Paraguay.
    Questi invece si separano e si azzuffano ferocemente anche tra di loro, finendo poi vittima del nuovo e più subdolo imperialismo britannico e poi statunitense, con l’avanzata protestante che conosciamo….
    ciao!

    • habsburgicus scrive:

      come hai giustamente ricordato in Messico e Perù il dominio spagnolo (o meglio realista) durò più a lungo e non sarebbe mai caduto, almeno in quell’epoca, senza interferenze esterne…
      il Messico inizia la sua crisi politica nel settembre 1808 (deposizione del viceré Iturrigaray ad opera degli stessi “spagnoli”, poco dopo l’arrivo della notizia dell’usurpazione di José Bonaparte, 1808-1813) ma le forze realiste riescono a dominare da sole la gravissima crisi provocata da Miguel Hidalgo (sett 1810-1811), uomo senza dubbio generoso ma imprudente e fanatico (Hidalgo, scomunicato e anatemizzato dal clero devoto alla Spagna e probabilmente presago di quello che poteva riservargli ed effettivamente poi gli riservò un Messico “indipendente”, si pentì prima di morire..così si disse) e poi quella causata dall’altro prete, Morelos (giustiziato, dopo un processo inquisitoriale, forse l’ultimo della storia, nel 1816…anche Morelos si sarebbe pentito); fu la nefasta rivoluzione liberal-massonica di Cádiz del 1820 (quella del tristo Riego e che impedì la “pacificazione” della Nueva Granada) a scombussolare di nuovo le cose in Messico permettendo un riallineamento delle posizioni politiche, sino a provocare (l’anno successivo) l’alleanza fra conservatori, clero e indipendentisti sotto Don Agustín de Itúrbide (Plan de Iguala e Trattato di Córdoba con il viceré inviato dai liberali O’ Donojú che presto opportunamente morì) per un’ indipendenza del Messico, sotto il Cattolicesimo, l’eguaglianza delle razze e una Monarchia possibilmente borbonica; si sa che Itúrbide salì poi sul trono (1822-1823), verrà rovesciato (fra gli altri dal celeberrimo Santa Ana) e nel 1824, ad un tentativo di ritorno, sarà giustiziato; nello stesso anno fu proclamata la Costituzione della República Mexicana sotto Guadalupe Victoria ma sarà solo nel 1829, con Guerrero, che il Messico, prendendo a spunto il tentativo di riconquista spagnolo del gen. Barradas da Cuba, inizierà un corso politico anti-spagnolo e con le prime venature anticlericali; Itúrbide é però il vero padre del Messico indipendente che però voleva cattolico e “spagnolo” e non é però un caso che i governi liberal-massonici ne abbiano ostracizzato la memoria; in Messico vi sono città dedicate a Juárez e Stati dedicati ad Hidalgo e Morelos (addirittura la nobilissima Valladolid nel Michoacán si chiama da oltre un secolo Morelia) ma nessun Stato e nessuna città (per quanto io sappia) ricorda il grande Itúrbide, colui che diede VERAMENTE l’indipendenza al Messico anzi a tutta la Nuova Spagna perché il suo Impero andava dallo Utah ai confini di Panama come il vecchio Viceregno (nell’America Centrale governava in suo nome il generale di origine italiana Vicente Filisola)…
      il Perù rimase spagnolissimo, senza reali problemi (tranne nel 1814-1815 a Cuzco) sino al 1820, quando le truppe liberal-massoniche di San Martín sbarcarono sulla costa peruviana e nel 1821 presero Lima (dove nel gennaio 1821 un “golpe”, eco della rivoluzione spagnola, aveva deposto il viceré Pezuela per sostituirlo con il gen. de la Serna), proclamando il 28/7/1821 l’indopendenza del Perù; l’altipiano rimase però spagnolo sino alle vittorie di Bolívar (un altro “invasore”) di Junín (6/8/1824) e soprattutto di Ayacucho (9/12/1824)…l’alto Perù sotto Olañeta, realista puro e nemico del Viceré “liberale” di Cuzco (rimasto in carica anche dopo la liberazione di Don Fernando VII nell’ottobre 1823) restò spagnolo sino alla primavera 1825 (vittorie di Sucre che il 6/8/1825 proclamò l’indipendenza dell’Alto Perù sotto il nome di Bolivia)…le vittorie bolivariste avvennero con decisivo aiuto inglese dove Canning ormain dominava (1822-1827)…in altro luogo ti ho accennato alla diversità della politica di Castlereagh anche sull’ America spagnola e sull’impossità spagnola di sfruttarne le potenzialità dovuta alla rivoluzione gaditana
      ciao !

    • daouda scrive:

      Che belli!

  28. mirkhond scrive:

    “il suo Impero andava dallo Utah ai confini di Panama come il vecchio Viceregno”

    Come mi sarebbe piaciuto se RESTAVA in quei confini, soprattutto a NORD….
    ciao!

    ps. pensavo che de la Serna fosse a favore della Spagna in Perù….

    • habsburgicus scrive:

      de la Serna era a favore della Spagna ma fu installato al Viceregno dopo un golpe inter-spagnolo il 29/1/1821, come lontana conseguenza degli eventi gaditani dell’anno prima; Olañeta nell’Alto Perù, specialmente a partire dal 1823, adottò podizioni “ultra-realiste” e ostili al (presunto) “liberale” de la Serna, una di quelle divisioni così tipiche in campo “spagnolo” (e non solo)

    • Francesco scrive:

      per curiosità, quali sarebbero state le conseguenze positive di questo Grande Messico?

      • Niente super-USA, credo che voglia dire.

      • Francesco scrive:

        Forse neppure niente USA, che il Sud avrebbe avuto un potenziale alleato/sostenitore

        Quindi un Nord America quadripartito, con Canada, USA, CSA, Grande Messico

        E anche molta meno emigrazione in America, che la California sarebbe stata tutta messicana, quindi niente corsa all’oro

        Forse Florida spagnola e poi indipendente, magari il Texas come stato cuscinetto … magari il Messico comprava la Louisiana invece degli USA, oppure l’Impero Inglese

        In questi casi, dobbiamo immaginare che la Grande Guerra sarebbe durata fino a oggi? di certo l’Europa avrebbe avuto i baffetti o i baffoni, e l’Asia si sarebbe unita nel segno del Sol Levante

        giochino antistorico interessante, però io non accetterei di perdere Hollywood per questo!

        ciao

      • Stando che io non credo che l’intervento USA nella Grande Guerra sia stato così determinante, come ho già detto in passato, non credo che il Messico avrebbe potuto mantenere tutte quelle terre, spopolate com’erano. I pionieri statunitensi ci sarebbero arrivati e se le sarebbero prese come si erano presi il Texas, una dopo l’altra, contando sul vuoto demografico della controparte.

  29. Miguel Martinez scrive:

    Per Habsburgicus

    “il Messico inizia la sua crisi politica nel settembre 1808”

    Se vogliamo andare indietro nella storia, ci metterei anche il passaggio all’assolutismo, con la distruzione dei gesuiti e lo smantellamento delle strutture missionarie, e quindi delle comunità indigene in qualche modo protette da loro: il caso più drammatico fu quello degli yaqui.

    Credo che possiamo sfuggire sia al becero antispagnolismo che al romanticismo da Ancien Régime, ricordando che il Messico aveva due seri problemi, collegati tra di loro: che la Spagna cercava di ottenere tutte le risorse possibili dal Messico per i loro interessi europei, e che quindi mandavano degli spagnoli-nati-in-Spagna, i famosi gachupines di cui l’inno nazionale messicano ancora augura la morte, a governare il paese, a dispetto dei discendenti dei conquistadores.

    Il pensiero di Hidalgo, poi, è ideologicamente molto complesso: la Insurgencia è nata anche come una delle rivolte antinapoleoniche in stile Vandea, all’insegna della fedeltà alla Chiesa e al re, confusamente ispirata anche dalla rivoluzione statunitense.

    • Francesco scrive:

      sbaglio o anche per il Messico, come per l’Italia, la Confusione è una specie di divinità genetrice tipo Palalde Atena per Atene?

  30. Miguel Martinez scrive:

    Sempre per Habsburgicus

    Vedo comunque che conosci molto bene l’argomento (e del Perù sai certamente più di me); hai scritto qualcosa in merito?

    • habsburgicus scrive:

      grazie…
      é semplicemente uno degli argomenti che mi interessa molto, finora non ho avuto l’opportunità di scrivere qualcosa in merito

  31. mirkhond scrive:

    Per Habsburgicus

    Sul Messico non mi pronuncio, ma quel che più mi ha colpito è proprio la maggior resistenza realista sull’Altopiano Andino, e cioè proprio nel nucleo originario e profondo dell’Impero Incaico precolombiano, e le aree tra Perù e Bolivia.
    Insomma qualcosa non quadra, se penso alla rivolta dei Tupamaros nel 1780-1781.
    In 40 anni la politica coloniale spagnola era cambiata in meglio nel vicereame del Perù?
    Le popolazioni andine, Indios in testa, pensavano che il dominio dei creoli indipendentisti liberali sarebbe stato peggiore di quello spagnolo?
    C’era una sorta di devozione al re, visto come “l’erede” dell’Inca?
    Ayacucho è un nome tipicamente andino….
    ciao!

    • habsburgicus scrive:

      poni un problema reale che non mi sembra ancora soddisfacentemente risolto…
      resta il fatto che la bianchissima Buenos Aires fu tra le prime a rompere con la Spagna, il 25/5/1810, e in modo definitivo (l’indipendenza fu però solo proclamata il 9/7/1816 a Tucumán), mentre il Perù e l’Alto Perù (ma io aggiungerei la presidencia di Quito, che dopo un abortito tentativo creolo del 1809, rimase spagnola sino alla battaglia di Pichincha vinta da Sucre nel maggio 1822), a grande maggioranza india, non diedero troppi problemi alla Corona spagnola…
      forse gli indios sentivano istintivamente che la rivoluzione “creola” era contro di loro o comunque NON per loro; nello stesso Venezuela ove l’indipendenza fu proclamata per prima già il 5/7/1811 dal noto creolo, massone e giacobino Miranda, furono gli indios (descritti dalla storiografia ufficiale bolivarista come “orde”) a restaurare il dominio realista guidato dal llanero Boves…purtroppo Bolívar e compagnia bella sono tabù in quasi tutta l’America meridionale, in primis nella Venezuela chavista come già, in modo minore, in quella prechavista….

  32. Miguel Martinez scrive:

    per Ritvan

    “Rock&Troll: la mia “traduzione” del suo “messaggio” è, invece:”oltre a parlare di cose di cui non parlano i media, potresti gentilmente parlare anche di alcune cosette di cui i media parlano, specie se il tuo punto di vista in merito non coincide esattamente con quello dei sullodati media?”.”

    la realtà la sa Rock & Troll, che tende a lanciare una battuta e sfuggire poi alla discussione.

    Dubito che sia interessato al mio parere, “specie se non concide” ecc.

    Di solito un intervento di questo tipo chiede:

    1) un intervento “diverso” da quello dei media, per condannarti

    2) un intervento identico a quello dei media, quindi talmente banale da essere privo di qualunque interesse.

    • Ritvan scrive:

      E La Madonna, Miguel! Il nostro TrollRockettaro ti aveva chiesto un solo piccolo intervento sulla strage di Tolosa e tu prima te ne lamenti e poi sforni un sacco di commenti in tema qui e addirittura un post dedicato…

  33. Miguel Martinez scrive:

    Comunque sulla doppia strage in Francia, le riflessioni che mi sono venute finora in mente:

    1) deve essere una persona di notevole capacità tecnica – come lo era Breivik – per colpire dei parà, che non sono esattamente dei bambini indifesi, e poi fare una seconda azione, questa volta contro bambini indifesi, il giorno dopo.

    2) deve essere anche una persona che vive in un isolamento totale, perché altrimenti l’immenso apparato che gli sta dando la caccia (dicevano che tra l’attentato ai parà e l’abbandono della moto, è passato davanti a non meno di 46 telecamere, solo per dare un’idea del dispositivo su cui possono contare quelli che gli danno la caccia) lo avrebbe già preso cinque minuti dopo la prima strage, tramite una cosa scritta su Facebook o una confidenza a un amico.

    Tutto questo mi fa venire in mente Breivik, anche lui uno dei pochissimi esseri umani che sia riuscito a fare un doppio attentato. Cioè una persona “sigillata”, sia verso qualunque influenza esterna che verso qualunque forma di compassione. Quindi incapace di far parte di un gruppo.

    Qualcuno dice che le due stragi, oltre a essere accomunate dall’arma, sarebbero accomunate dal “razzismo”, nel senso che le vittime della prima strage erano tre maghrebini e un antillano. Ma dubito che i parà ti permettano di scegliere le vittime accuratamente in base a criteri razziali, prima di reagire. Certo, l’antillano era nero, ma i maghrebini avevano un’aria del tutto mediterranea, potevano essere italiani.

    Quindi non è facile capire cosa colleghi le due azioni.

    Ma sono ipotesi a caso, non sappiamo ancora nulla.

    Che altro si può dire di sensato, a parte banalità che lasciano il tempo che trovano? Cioè, io mi sentirei cretino a dire “condanno vivamente chi spara a dei bambini”. Chi lo dice vuole solo mettersi in mostra.

    • Francesco scrive:

      >> io mi sentirei cretino a dire “condanno vivamente chi spara a dei bambini”.

      beh, non sono d’accordo, ci sono volte nella vita in cui essere banali è decisamente la cosa giusta.

  34. Miguel Martinez scrive:

    Le Monde dice (con tutto rispetto per i singoli parà, che sono spesso dei povericristi qualunque, notate l’allucinante conclusione, “Les unités parachutistes sont les héritières d’une tradition glorieuse, et le 17e RGP s’y inscrit depuis 1923. Ses hommes sont morts sur tous les fronts, depuis Dien Bien Phu jusqu’à l’Afghanistan.”)

    Dien Bien Phu, Algeria e l’Afghanistan sarebbero una “tradizione gloriosa”.

    D’altronde, la pista era illogica, visto che è molto improbabile che l’assassino faccia parte di un gruppo, per quanto sciroccato.

    La piste d’anciens paras néonazis abandonnée à Toulouse

    LE MONDE | 20.03.2012 à 14h52 • Mis à jour le 20.03.2012 à 17h08

    Par Nathalie Guibert et Yves Bordenave
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    La piste d’un ancien militaire issu de l’ultra-droite est abandonnée dans l’enquête sur les assassinats de Toulouse et de Montauban, a-t-on appris mardi après-midi de source policière. Les enquêteurs ne la privilégiaient pas. Mais ils l’avaient cependant, explorée, comme toutes les autres, pour tenter de retrouver l’homme qui, depuis le 11 mars, a tué sept personnes. L’hypothèse qu’une affaire interne au 17e régiment du génie parachutiste de Montauban ait pu expliquer que trois de ses soldats figurent parmi les victimes des 11 et 15 mars avait conduit à ce rapprochement.

    Selon nos informations, les emplois du temps de trois anciens militaires du 17e RGP, accusés, en 2008, d’une mise en scène néonazie dans leur caserne, ont été vérifiés. Leur participation aux assassinats a été écartée. Il n’a pas été besoin de les entendre. Même à distance, les services n’avaient pas perdu de vue les trois hommes depuis quatre ans.

    Début avril 2008, la Dépêche du midi et le Canard enchaîné révèlent les agissements de trois soldats du 17e RGP, pris en photo en train de faire le salut nazi avec un drapeau à croix gammée dans une chambre de la caserne. C’est un militaire du régiment, en conflit avec sa hiérarchie, qui a parlé. Le sergent Jamel Benserhir dénonce des actes et un climat de racisme. Il témoigne dans la Dépêche du 3 avril 2008 : “Plusieurs soldats ont des tatouages particulièrement explicites. Sur les casiers, ils placardent des affiches de propagande nazie.”

    BOUES NAUSÉABONDES

    Le colonel chef de corps du 17e RGP avait saisi le parquet. Mais le cliché en cause datait de 2004. L’affaire étant prescrite, elle a été classée sans suite le 17 avril 2008. Quant au sergent Benserhir, le ministère de la défense n’a pas renouvelé son contrat. Le militaire a été jugé “instable émotionnellement” par sa hiérarchie, qui a mis en avant son “manque d’intégration”. Le colonel Bruno Lafitte, aujourd’hui patron du service d’informations et de relations publiques de l’armée de terre, en était en 2008 le numéro 2, et indiquait alors que l’armée n’avait pas “vocation à accueillir des gens qui ont de tels comportements”. Il annonçait que les deux militaires toujours d’active sur les trois avaient reconnu les faits et seraient “lourdement sanctionnés”. Les mesures disciplinaires d’arrêt, prises par le général commandant la région terre sud-ouest, ont été les plus lourdes… sans atteindre l’exclusion.

    L’un avait quitté l’armée fin 2005, avant la révélation des faits. Mais selon nos informations, le deuxième, parti pour un autre régiment, n’a rejoint la vie civile qu’en 2011. Et le troisième, qui avait lui aussi quitté le 17e RGP en juillet 2008, est toujours dans l’armée de terre, “dans une autre région que le sud-ouest “, se contente-t-on de préciser à Paris.

    Ces affaires déplorables pour l’image de l’armée révulsent les militaires. Les paras craignent que les tueries de Toulouse remuent des boues nauséabondes. “Pour risquer sa peau, il faut avoir d’autres valeurs que ces nazillons. Leur présence dans nos rangs, comme dans d’autres structures, c’est un sujet, mais ce ne sont pas nos valeurs”, confie un officier.
    Les unités parachutistes sont les héritières d’une tradition glorieuse, et le 17e RGP s’y inscrit depuis 1923. Ses hommes sont morts sur tous les fronts, depuis Dien Bien Phu jusqu’à l’Afghanistan. “Ce serait un contresens de penser que la partie la plus mythique, l’élite des armées, puisse servir d’aimant à cette saloperie”, ajoute cet officier.

    Nathalie Guibert et Yves Bordenave”

    • Ticinese CH scrive:

      Mamma quanto sono bugiardi i francesi!
      I parà francesi hanno dato LEZIONI agli americani di come si tortura in modo scientifico, con la benedizione dei loro cappellani che parlavano di CROCIATA in Algeria…

      Io avrei un’idea SVIZZERA per ingentilire un pochino questi parà terribili, mandarli nella scuola ebraica di Toulouse a fare da animatori con i ragazzi, possono costruire dei pupazzetti con la kefià e infilarli con degli spilloni, avrebbero il plauso di tutte le associazioni ebraiche francesi a partire dal CRIF.

      Strani questi attentati alla vigilia del voto però, quasi impossibile sfuggire alle maglie di un dispositivo di polizia presente in modo capillare sul territorio e questo già dopo la “fusillade” dei tre parà magrebini e di quello antillano prima ancora dell’infanticidio…salvo che il prode autore dell’impresa non abbia un tesserino dei servizi…ed una “casa sicura” dove nascondere lo scooterone e cambiarsi di abito non lontana dal luogo degli omicidi che tra di loro distano al massimo 50 [km].

      Sicuramente la paura e la logica d’ordine fanno il gioco del nanò napò sarkò e la scelta degli obbiettivi scredita la destra di Marine Lepen che è il soggetto più indigesto per il sistema perché su posizioni realmente neo golliste e rifiuta NATO ed europa, che sia un candidato “manciuriano” magari da arrestare o abbattere in un conflitto a fuoco 3..5 giorni prima delle elezioni con in tasca la tessera del FN?

      • Francesco scrive:

        e gli Omini Verdi con le Antenne dove le metti?

        guarda che io conosco il Vero Segreto della Chiesa, che vuole controllarci tutti con il Raggio ma io li frego perchè mi sono messo in testa uno scolapasta in rame che mi scherma!

      • Peucezio scrive:

        Ma adesso che si è saputo che è un mussulmano la Le Pen, che è diventata amicissima di Israele, gongolerà.

        Francesco, e come fai quando devi fare lo shampoo?

      • Francesco scrive:

        x Peucezio

        sono anni che non riesco a farlo ma è sempre meglio che permettere LORO di assumere il controllo della mia mente!

        😀

  35. Moi scrive:

    @ MIRKHOND

    Il discorso “senza o con radici” è conplesso, purtroppo sottoposto a faziosa meschinità da ambo le parti: i Ciellini nel (rin)negare le Radici Pagane si comprono di ridicolo, ma anche la UAAR ci fa figure di palta come questa:

    http://img194.imageshack.us/img194/9125/pisa2b.jpg

    i casi sono due, tertium non datur : ignoranza abissale o malafede laicista degna _ mi corregga Chi-Di-Dovere 🙂 se sbaglio_ di Enver Hoxha !

    D’altronde i Pastafariani hanno gli amici che si meritano 🙂 😉 !

  36. Miguel Martinez scrive:

    Tre delle teste esposte sulla piazza di Teloloapan sono state identificate. Una apparteneva a un tassista, due a poliziotti che abitavano in un paese vicino.

    Nella narcoguerra, servono tanti poliziotti.

    I poliziotti hanno una buona probabilità di finire ammazzati dai narcos, per stipendi quasi invisibili.

    Se sono fortunati, saranno contattati da qualche banda di narcos, per trasformarli in spie.

    Motivo per cui saranno fatti fuori da qualche banda rivale di narcos.

    Il tutto per fare un favore al Grande Vicino.

    • Francesco scrive:

      1) i poliziotti combattono davvero contro i narcos? dei 50.000 morti, come stanno le perdite tra i vari gruppi (cattivi, poliziotti, civili)

      2) di solito i narcos fanno soldi, non la guerra tra loro e contro lo Stato, e questo per laide questioni di risparmio. insomma, pago il colonnello che comanda il battaglione anti-narcos e i poliziotti non trovano mai niente di importante per me, giusto il minimo per fare scena

      3) questo è tanto più vero quanto meno i poliziotti sono pagati

      ciao

  37. Miguel Martinez scrive:

    Qui ci sono belle foto del paese da cui provenivano i due poliziotti uccisi a Teloloapan:
    http://www.viewphotos.org/mexico/images.php?General-Canuto-A.-Neri&id=381

    • Peucezio scrive:

      Come cavolo è che i posti più sono belli, più la gente è violenta? E più sono cupi, grigi, tristi, più la gente è tranquilla?

      • mirkhond scrive:

        Non mi sembra che nelle lande britanniche e tedesche la gente sia sempre così tranquilla, vedi le tifoserie calcistiche, le risse tra ubriaconi ai pub il sabato sera, ecc.
        ciao

  38. Miguel Martinez scrive:

    Sulla strage di Toulouse, Le Monde ci informa:


    Le Monde.fr:

    Le suspect était connu de la police toulousaine, selon les informations d’Europe 1. Ce Toulousain, qui parle beaucoup, a grandi dans une cité locale. Petit délinquant, il est bien connu de la police locale. Il s’est ensuite converti au salafisme et s’est rendu dans la zone afghano-pakistanaise. Là, il a été arrêté par la police à Kandahar et c’est ainsi que les services français l’ont repéré. Le jeune homme a effectué deux séjours dans cette région.”

    • Francesco scrive:

      per curiosità, quante sono le persone in quella situazione (cioè che hanno effettuato dei “soggiorni in quella regione”)? esistono stime?

      Mode tentazione ON

      ci stanno tutti nelle gabbiette di Guantanamo?

      Mode tentazione OFF

    • Peucezio scrive:

      Trovo incomprensibile che uno riesca a compiere un atto del genere senza farsi prendere al momento e poi si faccia acchiappare a posteriori come un fesso, quando avrebbe potuto scappare all’estero e da lì fare “marameo” e lanciare sonore pernacchie.

      • Francesco scrive:

        il piano di fuga fa parte della programmazione dell’azione, poi però ti nascondi nella tua base e ricominci la guerra

        mica sei il tipo che emigra sulle spiagge messicane a godersi la pensione

      • Peucezio scrive:

        “mica sei il tipo che emigra sulle spiagge messicane a godersi la pensione”

        E allora è fesso! Preferisce passare la vita in carcere.

      • Francesco scrive:

        Peucezio, ai suoi occhi è un soldato, anzi un guerriero, pronto a diventare un martire!

        cosa vuoi che siano spiagge assolate, fanciulle in micro-perizoma, coktails con l’ombrellino e bazzecole del genere, al confronto?

      • Peucezio scrive:

        Ma lui non capisce che niente fa rodere il fegato al nemico quanto sapere che lui ti vorrebbe fare il culo a tarallo e tu invece sei nella spiaggia assolata con le fanciulle in micro-perizoma, mentre sorseggi un coktail con l’ombrellino.

    • Mondo cane scrive:

      Dunque, si è “convertito” al salafismo nella zona afghano-pakistana, è stato arrestato dalla polizia a kandahar, era monitorato dai servizi (altro che 46 telecamere), era ben conosciuto dalla polizia francese per piccoli precedenti (quali), ovvero non era uno sconosciuto, anche se stava buono buonino a pregare tutto il giorno a casa, rientrato dall’afghanistan. Insomma la campanella di allarme era già suonata da un pezzo. Chi lo ha fatto rientrare in francia? Dove e come ha potuto reperire tutte quelle armi osservato come era?

      Sarà anche fesso, ma i servizi francesi non sembrano da meno, sempre che si voglia credere questo!

  39. roberto scrive:

    secondo me le ragioni per le quali il messico non se lo fila nessuno sono abbastanza evidenti e comuni a varie altre macellerie (congo, per esempio, 6 milioni di morti dal 1998 fra guerra, fame e malattie, eppure chi se li fila?)

    1. i messicani non fanno nulla contro gli europei. pensa a contrario la colombia, si sono scannati allegramente per decenni nel silenzio più totale finché le FARC non hanno avuto la geniale pensata di rapire una FRANCO-colombiana…

    2. i messicani non fanno azioni spettacolari (pensa ai ceceni, chi se li filava finché non hanno attaccato una scuola? nemmeno la presa in ostaggio di una maternità era servita a dare un minimo di pubblicità)

    3. il messico è lontano, quindi ogni cosa, in mancanza di 1 e 2 è vista come una curiosa notizia di cronaca (un po’ come le teste tagliate, fallo in danimarca e vedi come diventa una notizia da prima pagina)

  40. jam scrive:

    …tutto questo Mexico mi ha portata col pensiero in Paraguay ed al film “Mission” con De Niro dove gesuiti ribelli protetti in un primo momento da cascate maestose e selvagge fanno nascere quelle Reducciones cosi’ odiate da spagnoli portoghesi e clero ufficiale. Poi sono tornata in Mexico e sono inorridita perché gli spagnoli bruciarono i piedi di Guatamuz con olio bollente, per non parlare della fusione di statue d’oro e d’argento, testimonianze di un’arte, cultura e civiltà, per non parlare dello sterminio di tutti quegli indios…(sogno come Gandhi un mondo senza violenza, la violenza non risolverà mai nessun problema, ne creerà soltanto moltissimi altri, penso che Gandhi abbia capito il Cristianesimo meglio dei cristiani, la spada di Gesù é la non-violenza tout court, perché anche la non violenza é un’arma, quindi una spada, ma un’arma che non uccide, perché uccidere é contro natura..)
    ciao

  41. Miguel Martinez scrive:

    Adesso sia Daouda che Ritvan hanno potuto ampiamente esprimere le loro opinioni.

    Direi di tornare in classe, adesso.

    • daouda scrive:

      Lo fai apposta però…vabbè lo scrivo ugualmente :

      “Ma non eri per la lotta di classe?”

      *tristezza*

    • Ritvan scrive:

      —Adesso sia Daouda che Ritvan hanno potuto ampiamente esprimere le loro opinioni. Direi di tornare in classe, adesso. Miguel—

      Per me nessun problema Signor Maestro:-): se il Troglione la smette di scrivere cazzate su di me io smetto immediatamente di scrivere verità su di lui.

  42. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “1) i poliziotti combattono davvero contro i narcos? dei 50.000 morti, come stanno le perdite tra i vari gruppi (cattivi, poliziotti, civili)”

    Ripeto, devo controllare la cifra di 50.000, quella di 40.000 circa un anno fa era sicura.

    I poliziotti uccisi sono stati circa 1.000.

    Per il resto, non si sa altro che la conta dei cadaveri, a volte con nome, a volte senza.

    Poi le cose sono parecchio complicate.

    Ad esempio, in Messico, l’esercito non ha mai contato nulla: Porfirio Diaz l’ha disarmato, la rivoluzione è stato fatto con altri mezzi, il PRI ha sempre badato a ridurlo al minimo.

    Oggi, invece, l’esercito è in enorme espansione, perché è il cuore dell’offensiva “antinarcos” e riceve tutti i soldi statunitensi.

    La magistratura si rifiuta di accogliere denunce di privati contro l’esercito (“rivolgetevi all’esercito”), mentre l’esercito – che giudica con tribunali interni i militari – dice che non accetta denunce che non passino per la magistratura civile: questo significa che gli innumerevoli morti, stupri, torture, ricatti e saccheggi compiuti dall’esercito non possono essere in alcun modo perseguiti.

    Ci sono stati conflitti armati in molte parti del Messico tra esercito e polizia (l’esercito spesso rapisce, e talvolta fa sparire, interi reparti di polizia); e il governo ormai ha paura di un colpo di stato militare.

    Il Messico poi è un sistema in cui ci sono due stati – quello centrale del Presidente, e i singoli stati che sono in genere guidati da potentati locali; e qui l’intreccio diventa inestricabile e perfettamente incomprensibile (anche per me).

    Poi c’è l’immenso mercato delle armi. Un messicano va negli Stati Uniti e si compra un bel carico di fucili automatici; poi la dogana messicana dovrebbe fare un favore agli Stati Uniti fermandolo quando cerca di entrare in Messico…

    In questa situazione, ci sono quelli che ritengono che il Messico si stia trasformando in un “failed state” (anche a causa della crisi economica negli Stati Uniti, che colpisce per primi gli immigrati messicani); altri invece si rendono conto che il Messico ha comunque risorse imprenditoriali notevoli (oggi è la quattordicesima economia mondiale, mi sembra, e stiamo parlando solo dell’economia legale).

    Quien sabe…

    • Francesco scrive:

      1) Quanti militari ci sono adesso? e il budget della Difesa a quanto ammonta, considerati pure i soldi degli USA?
      2) Basta così poco tempo per passare da “nulla” a “pericolo di golpe militare”? un pochino sono deluso
      3) scontri polizia-esercito … amici dei narcos contro nemici dei narcos o è più complicato?
      4) 1.000 poliziotti uccisi lascia 39.000 morti da attribuire. o i Narcos sono dei masochisti estremi o amano distruggere il Messico e la droga è una scusa (detto in modo molto brutale e rozzo). perchè chi lavora per soldi ama la tranquillità e odia le spese inutili

      5) l’intervento dell’esercito funziona e la violenza dei Narcos è una strategia di sopravvivenza? smettetela o radiamo al suolo il paese?

      Tu sabes?

      ciao

  43. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    1) immagino che su Wikipedia potrai trovare una risposta approssimativa, anche se non dirà mai a quali militari vanno i soldi

    2) beh, è quello che temono, poi non so se abbiano ragione. “Golpe” non significa necessariamente un colonnello al governo, può significare ad esempio che alle prossime elezioni, i militari decidano quali schede mettere nelle urne (in Messico le urne arrivano in genere già piene nei seggi).

    3) Non esistono “nemici dei narcos”. Il GATT doveva assicurare il diritto di libero commercio anche per i messicani, o la faccenda vale solo a senso unico? E i messicani hanno una serie di prodotti ambitissimi sul mercato USA. Nessuno ha ancora capito perché i messicani si debbano ammazzare tra di loro perché un altro paese ha leggi balorde.

    Esistono quindi persone che campano sui soldi dei narcos, o sui soldi che gli USA mandano per contrastare i narcos, o entrambi.

    4) Penso che un militare rischi la vita in Messico soprattutto se lavora per il “cartel” sbagliato. Gli altri 39.000 mica li hanno uccisi tutti i militari (e tutti quelli che i militari hanno ucciso, non è affatto detto che fossero dei “narcos”).

    5) Oltre agli scontri che riguardano direttamente il narcotraffico, ci sono infiniti altri. Anni fa, prima della narcocrisi, mi ricordo dell’elezione di un rettore universitario, costata qualche decina di morti (compreso il candidato rettore perdente).

    • Francesco scrive:

      >> Il GATT doveva assicurare il diritto di libero commercio anche per i messicani, o la faccenda vale solo a senso unico?

      ops, sei diventato un iperliberista? laissez passer qualsiasi cosa? mai mi sarei aspettato di essere scavalcato a destra da te!

    • Francesco scrive:

      >> Non esistono “nemici dei narcos”.

      e allora perchè c’è la guerra civile? torniamo al fatto che in nessun paese a me noto questa industria sia organizzata in modo così simile alla concorrenza perfetta (modello teorica che si impara a economia politica), contraddicendo le palesi economie di scala e di segmentazione del mercato (poche grosse bande che si dividono il mercato con accordi più o meno espliciti)

      ciao

  44. Mondo cane scrive:

    A parte quello che immediatamente evoca la statua, il gallo è sopra la gabbia, libero. Ci sono altri significati? Tipo, in messico il gallo ha un certo significato, nella gabbia un’altro etc… uso smorfia napoletana. Oppure è un linguaggio in codice, dialettica narcos, o visti i “templari”, massone.

  45. Miguel Martinez scrive:

    Per Mondo Cane

    “in messico il gallo ha un certo significato”

    Per quello che so, dovrebbe significare soprattutto Macho, Hombre con Huevos, ecc. Credo che fosse un soprannome del defunto imprenditore.

  46. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco, che credo che conosca qualche parola di spagnolo…

    Jesus Malverde fu un muratore o ferroviere di Mocorito, nell’immenso Sinaloa, impiccato dalla polizia nel 1909 e diventato santo e taumaturgo, con templi in varie parti del Messico del Nord.

    Un simbolo di altruismo e un modello di amore per il prossimo, perché mortalmente ferito, avrebbe istigato il proprio compagno a portarlo dalla polizia e incassare la taglia che pendeva su di lui.

    Ecco un inno a Jesus Malverde, cantato dal Grupo Montéz De Durango:
    http://www.youtube.com/watch?v=4BLKTX1Tbc0

    Un joven
    muy bien vestido
    de vaquero y con tejana
    con varios anillos de oro
    en su muñeca una esclava
    y una imagen de malverde
    que en el cuello trae colgada

    una troca color verde
    con clavo bien protegido
    de crystal y cocaina
    le caben 36 kilos
    por juarez biene a cruzar
    muy seguro de si mismo

    al llegar a la garita
    le da un besito
    a la imagen
    le dice a jesus malverde
    aqui es donde has de ayudarme
    de antemano muchas gracias
    se que no has de avandonarme

    le pidieron sus papeles
    se los mostro muy tranquilo
    y le dijo el inmigrante
    para donde va mi amigo
    me dirijo a san antonio
    porque ayi es donde yo vivo

    pasa que dios te bendiga
    y que tengas muy buen viaje
    y con una sonrisita
    paso el narcotraficante
    y tambien discretamente
    volvio a besar a la imagen

    mientras haya en culiacan
    una madre lleva rosas
    a la imagen de malverde
    y su fe es muy poderosa
    ella pide por su hijo
    que le salgan bien las cosas

    que malverde es milagroso
    otra vez se ha comprovado
    pues la carga nuevamente
    ya se encuentra en el mercado
    y el joven en culiacan
    otro viaje a preparado.

  47. Ritvan scrive:

    Miguel, a volte il Messico lo vedono: guarda qui sull’anteprima del colossal “Cristiada” dedicato ai cristeros messicani:
    http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=185988&sez=FEDEERELIGIONE

    • Ritvan scrive:

      De nada, hombre!:-)

    • Moi scrive:

      Ma de … que ?! 🙂

      Questo film darà solo motivo agli UAARici 😉 di sghignazzare _ forse (!) NON con tutti i torti 🙂 _sguaiatamente che i loro Nemici Preferiti si sono ridotti a scopiazzare “Avatar” :

      musiche e inquadrature quasi identiche, soprattutto le musiche, una CattoPasionaria 😉 al posto di Neytiri , “El Cristo Rey” al posto di Eywa e così via …

  48. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “e allora perchè c’è la guerra civile?”

    La risposta breve è, non lo so 🙂

    Se conosci un po’ lo spagnolo, proprio ieri il Cartel Jalisco Nueva Generacion ha dichiarato guerra ai Caballeros Templarios di Michoacan, che costituirà uno scontro tra due eserciti di notevole potenza.

    La dichiarazione di guerra è un rituale complesso e pubblico, che si comunica per video.

    Il rituale è sempre quello: un portavoce, in un contesto scenografico, che spiega in ottimo spagnolo, condito con la tipica retorica mazziniana messicana, i motivi della guerra, assicura il massimo rispetto per le autorità, la polizia e lo stato messicano, nonché le motivazioni sociali e umanitarie: “siamo narcotrafficanti e non sequestratori” spiega il portavoce.

    E, immancabile alla fine, atentamente.

    http://www.mundonarco.com/2012/03/video-narcorepuestas-los-caballeros.html

    • Francesco scrive:

      altra domandina facile: domani il Pres degli StatUnit dichiara la resa nella guerra droga (già successo con l’alcol) e il valore di mercato della merce crolla del 90%

      voi messicani smettere di matarvi da manana a noche o passate in modalità machete/coltello da cucina?

      e nel caso, perchè?

      ciao

  49. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “domani il Pres degli StatUnit dichiara la resa nella guerra droga (già successo con l’alcol) e il valore di mercato della merce crolla del 90%”

    Speriamo.

    Comunque guardati la dichiarazione di guerra, che è spettacolare come introduzione a una cultura diversa 🙂

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