Il canto del guerriero

Ci sono mille motivi per trovare affascinanti questi tempi. Terribili, ma affascinanti.

Uno dei motivi è la nascita di nuovi immaginari, che sostituiscono quasi ovunque le vecchie narrazioni liberali, giacobine e marxiste, in particolare nel cosiddetto Terzo Mondo.

So che quando parlo di Messico, i commenti calano vistosamente: non c’è Berlusconi, non ci sono i terroristi islamici, non c’è Hitler o il comunismo. E siccome non ci piaccioni gli sciamani di plastica, ciò che scriviamo non piace nemmeno a chi si immagina gli indios ecopacifisti vittime dei malvagi cattolici spagnoli. La storia è infinitamente più complessa.

Però il Messico è un fantastico laboratorio di invenzione di immaginari, un calderone in cui ribollono santi, dèi, eroi nazionalisti, studi filosofici, pubblicità, fame, esseri tombali, spiritismi europei, fantasie guevariane, mistici ispanici, stupefacenti e telenovelas.

Asoltate le parole di questo video e guardate le immagini, pensando a quante cose, sia profonde che kitsch (i fumetti fanno parte integrante della cultura messicana), rimandi ognuna.

Spirito guerriero,
Come nei miei antenati,
Scendi in me,

Vola come aquila,
Corri come giaguaro,
Andiamo al Sole,

Il nido delle aquile,
La forza del giaguaro,
Ci copriranno,

Già sono un guerriero,
Di questa immensa tribù,
La defenderò,

Il giaguaro mi chiama,
L’aquila mi chiama,
A trionfare,

Volo per le montagne,
Corro per i monti,
Andiamo al Sole,

Già sono un guerriero,
Già sono un guerriero,
Andiamo al Sole.

Questa voce è stata pubblicata in Messico e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.

96 risposte a Il canto del guerriero

  1. Pingback: Il canto del guerriero - Kelebek - Webpedia

  2. falecius scrive:

    Nel videogioco “Age of Empires II – Conquerors Expansion” uno degli scenari di gioco è l’espansione azteca, e le unità militari più forti che il giocatore ha a disposizione se impersona gli aztechi sono appunto “Aquile” e “Giaguari”. 🙂
    (Lo so che esistevano davvero, ma mi sembra una nota interessante.)

    • Francesco scrive:

      ci ho rinunciato, dopo aver mille volte tentato di sfondare la Grande Muraglia coi miei guerrieri mongoli

      gioco carino

      😉

      • Infatti le navi te le dà apposta per aggirarla la grande muraglia, che dal basso non è più un problema. In pratica all’inizio inizio devi raggiungere le barche che stanno sul fiume ad est, attaccare l’accampamento cinese dirimpetto e lì, una volta distruttolo, ti prendi le macchine d’assedio. A quel punto cominci a svilupparti laggiù e la partita è in discesa. Ciò che NON devi fare è costruire la città dove il gioco ti fa stare all’inizio.

        Chiusa parentesi videogame 😀

  3. Francesco scrive:

    Miguel,

    qui ti si vuole bene al di là di tutto ma questa si chiama semplicemente nostalgia.

    E ognuno ha la sua, di nostalgia, che molto raramente parla ad altri.

    Un cantico da fascista di provincia con una infarinatura libresca su qualche popolo pre-romano e i suoi animali preferiti.

    Non hai qualche cosa di succulento sulla presenza economica cinese in Messico? che mi pare i nuovi padroni del mondo siano del tutto indifferenti al nostro immaginario ma molto attivi e concreti. un futuro schiavizzato e palloso ci attende?

    ciao

    • PinoMamet scrive:

      Ma i cinesi sono davvero così indifferenti al nostro (o altrui) immaginario?

      Non mi sembrano affatto così stupidi da trascurarlo; tanto più che a leggere le interviste a politici o imprenditori cinesi, la cosa che rimproverano più spesso agli europei (forse per dovere di personaggio) è proprio di non conoscere a fondo la mentalità cinese.

      Chirac so che era molto apprezzato in Cina proprio per la sua conoscenza della storia e dell’arte cinese.

      • Francesco scrive:

        Parlo per quel poco che riesco a capire.

        Non solo di noi non gliene frega nulla, almeno ufficialmente.

        In più si aspettano che siamo noi ad abbeverarci, umilmente, alle fonti della vera civiltà, mica si sprecano a portarcela come quei pezzenti degli americani.

        D’altra parte, il diavolo cinema-musical-vestito tenta la loro gioventù e li fa assai incazzare.

        Non c’è bisogno di dire che (anche) in questo caso tifo per il diavolo.

        • PinoMamet scrive:

          Ti dirò, non mi sembra affatto che di noi non gliene freghi nulla.
          Non sono un sinologo, ma ho un conoscente che lavora in Cina da anni, e un altro, che conosco meglio, che vi si reca spesso (un architetto), e la curiosità e la passione per la cultura altrui è nei cinesi molto viva, a quanto sento.

          Non ho capito cosa sia il “diavolo cinema-musical-vestito”, ma se si tratta dell’armamentario spettacolare del capitalismo di matrice USA, mi pare che i cinesi abbiano capito da diversi decenni che possono usarlo da protagonisti (e in alcuni campi ci stanno riuscendo piuttosto bene) anziché considerarlo semplicemente qualcosa che “travia la gioventù”

          ciao!

    • Claudio Martini scrive:

      “I nuovi padroni del mondo.”
      Pfff…AHAHAHAHAHAHAHAHA!!! … Detto da uno che adora gli Usani… Scusate ma non riesco a smettere di ridere… AHAHAHAHAHAHAHAHA!!!

      • Francesco scrive:

        non capisco il motivi del suo laido sghignazzare, egregio

        il declino del potere dell’occidente, in particolare della massima potenza occidentale, e il ritorno alla grandezza dei poteri asiatici, in particolare la Cina, mi paiono fenomeni evidenti

        donde il riso?

        • Claudio Martini scrive:

          La tua faziosità, anzi, la tua inguaribile disonestà intellettuale e’ comica, te lo giuro! E’ più forte di me, non riesco a non ridere.
          Ora i cinesi sarebbero padroni del mondo. Chissà cosa diresti se possedessero 11 superportaerei, migliaia di testate atomiche, centinaia di migliaia di militari in innumerevoli basi in decine di paesi del mondo, incluso il nostro…

        • Francesco scrive:

          i cinesi si apprestano a diventare la prima potenza mondiale, e i finanzieri USA li stanno aiutando fattivamente, col loro comportamento da elite africana degli anni ’80

          contro di questo, portaerei da battaglia, basi militari, testate nucleari e affini hanno un peso relativo: non ci paghi i debiti e neppure le importazioni

          non è Risiko

  4. RoyVH scrive:

    Non vorrei fare il guastafeste ma nei giorni scorsi mi è capitato di leggere di aspetti poco rassicuranti sulla società messicana
    http://www.ilpost.it/2012/01/11/messico-video-aggressione/

    Comunque personalmente ho sempre ammirato il Messico e i messicani (una ammirazione che deriva principalmete per la mia passione per il cinema,gli artisti messicani o di origine messicana più famosi e i luoghi di frontiera resi celebri da molte produzioni cinematografiche).
    Uno dei miei film preferiti,anche se non interamente ambientato in Messico è Perdita Durango (noto anche come Dance with the devil) di Alex De La Iglesia,per non parlare di Traffic di Soderberg.

    • PinoMamet scrive:

      Se cerchi nel blog, vedrai che si parla spesso proprio di aspetti assai poco rassicuranti del Messico 😉
      tanto che una volta ho “rimproverato” a Miguel che, a sentir lui, in Messico non si faccia altro che morire
      🙂

  5. Miguel Martinez scrive:

    Per RoyVH e Francesco

    “Non vorrei fare il guastafeste ma nei giorni scorsi mi è capitato di leggere di aspetti poco rassicuranti sulla società messicana
    http://www.ilpost.it/2012/01/11/messico-video-aggressione/

    “Un cantico da fascista di provincia con una infarinatura libresca su qualche popolo pre-romano e i suoi animali preferiti.”

    Il problema è che certe cose sono incomprensibili, se partiamo da una prospettiva italiana contemporanea.

    1) L’Italia è un paese simbolicamente abitato da un enorme “ceto medio” che comprende tanto il laureato precario, la commessa che va a Sharm el-Sheikh e l’evasore miliardario.

    2) Il Messico è abitato da due popoli divisi dalla violenza: i ricchi (più figli di immigrati recenti, bianchi, che di spagnoli “tradizionali”) con le loro guardie armate e il loro orgoglio di ceto, e i poveri, che sono in genere (ma non solo) meticci o indios.

    3) La rivendicazione contro l’umiliazione consiste nel dire, non solo non dobbiamo vergognarci di ciò che siamo (come il povero custode picchiato, che non osa protestare), ma dobbiamo anche essere fieri di essere guerrieri/aquile e tutto il resto (lasciamo perdere la veridicità storica) e se è il caso, pure vendicarci. Non siamo schiene su cui caricare pesi e legnate, ma combattenti ed eroi.

    Ora, tutte le costruzioni mitico-storiche hanno delle analogie (e quindi si può benissimo dire che la forma del video abbia qualcosa di “fascista”, perché no?), ma il punto 3), che è decisivo, non c’entra nulla con la storia del fascismo italiano.

    Il fascismo, al massimo, ha affermato la “uguaglianza” collettiva degli italiani ad altre nazioni di bianchi saccheggiatori.

    • Francesco scrive:

      >> non c’entra nulla con la storia del fascismo italiano.

      mi sa che invece era buona parte della retorica fascista e nazista, mi sa tanto. “valori spirituali” per tutti contro “disvalori materialisti” inevitabilmene per pochi

      oh, noi cattolici lo diciamo ancora, adesso che mi ci fai pensare

      (e ho letto Kipling dirlo parlando dei poveri anglo-sassoni vis a vis i nobili normanni)

    • nic scrive:

      “ma dobbiamo anche essere fieri di essere guerrieri/aquile”

      Soprattutto i chilangos (ed a ragione!), ma più in generale tutti i messicani che ho conosciuto (generalmente frequento solo gente del secondo gruppo), sono fieri di essere TANTI. Chissà se i cinesi penseranno lo stesso ed all’ennesima potenza? Purtroppo da almeno un centinaio d’anni la geometrica potenza numerica messicana non si traduce in niente più che folklore ed emigrazione al Norte (chiamata ottimisticamente “reconquista”).

      Dalla canzone -inno DAME EL PODER tra le più conosciute di Molotov (una specie di Skiantos messicani ma molto più popolari, originali e musicalmente piacevoli)

      […]
      “porque fuimos potencia mundial y
      somos pobres nos manejan mal.
      Coro:
      Dame, dame, dame todo el power para
      que te demos en la madre,
      give me, give me todo el poder so I
      can come around to joder.
      Porque no nacimos donde no hay que comer,
      no hay porque preguntarnos cómo le vamos a hacer?
      Si nos pintan como unos huevones, no lo somos.
      Viva México cabrones¡
      que se sienta el power mexicano que se sienta TODOS JUNTOS,
      como hermanos porque SOMOS MÁS y jalamos más parejo,
      porque estar siguiendo a una bola de pendejos?
      que nos llevan por donde les conviene
      y es nuestro sudor lo que
      los mantiene,
      los mantiene comiendo el pan caliente
      y ese pan es el de nuestra
      gente.”

      PD: a proposito di NEO guerreros águilas, un micro gruppo antropologicamente ed esteticamente interessantissimo sono le “Aquile messicane”, una specie di giovani NAZIPUNK chilangos uniformati con una tuta nera, anfibi, creste colorate e pseudo svastiche azteche che rivendicano la supremazia razziale dei nativi (tipo etnocacerismo peruano) nonostante, della decina che ho conosciuto, almeno la metà di loro erano più güeros di me.

  6. Miguel Martinez scrive:

    Sempre per RoyVH

    E’ interessante notare come episodi come quello che appare nel video siano la norma in un paese che è reduce da un secolo di retorica “rivoluzionaria”, di finto socialismo, di chiacchiere sulla grandezza degli indios, di affreschi di contadini armati con i mitra.

    In Italia, i ricchi stanno attenti a non esagerare, perché la società promette vagamente qualcosa a tutti: “non te la prendere con me, anche tu puoi essere un borghese!”

    In Messico, è talmente ovvio che la promessa è vuota e che non c’è speranza per la grande maggioranza della popolazione, che i ricchi si difendono con l’arroganza: “non ti avvicinare, pezzente!”

    • Mondo cane scrive:

      I popoli autoctoni sono stufi del colonialismo centenario. Oppressi da gente senza anima il cui solo credo è il profitto ad ogni costo, che vuole solo dire violenza. Ancora più violenza per chi si ribella o non si sottomette, Gheddafi è l’ultimo esempio.
      Le parole che seguono sono quelle della speranza, ma anche per la vergogna dei reali fondamenti delle civiltà occidentale. Non sono una novità, ma è sempre meglio ribadirle.
      Queste sono ste messe in musica dal grande Bob Marley

      War:
      Until the philosophy which hold one race superior
      And another
      Inferior
      Is finally
      And permanently
      Discredited
      And abandoned –
      Everywhere is war –
      Me say war.

      That until there no longer
      First class and second class citizens of any nation
      Until the colour of a man’s skin
      Is of no more significance than the colour of his eyes –
      Me say war.

      That until the basic human rights
      Are equally guaranteed to all,
      Without regard to race –
      Dis a war.

      That until that day
      The dream of lasting peace,
      World citizenship
      Rule of international morality
      Will remain in but a fleeting illusion to be pursued,
      But never attained –
      Now everywhere is war – war.

      And until the ignoble and unhappy regimes
      that hold our brothers in Angola,
      In Mozambique,
      South Africa
      Sub-human bondage
      Have been toppled,
      Utterly destroyed –
      Well, everywhere is war –
      Me say war.

      War in the east,
      War in the west,
      War up north,
      War down south –
      War – war –
      Rumours of war.
      And until that day,
      The African continent
      Will not know peace,
      We Africans will fight – we find it necessary –
      And we know we shall win
      As we are confident
      In the victory

      Of good over evil –
      Good over evil, yeah!
      Good over evil –
      Good over evil, yeah!
      Good over evil –
      Good over evil, yeah!

  7. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “D’altra parte, il diavolo cinema-musical-vestito tenta la loro gioventù e li fa assai incazzare.”

    Ammettilo, la tua pur ricca cultura televisiva si limita all’Occidente.

    Prova a guardare qualche canale cinese, vedrai distese infinite di “cinema-musical-vestito” del genere più spregevole, che Sanremo a rispetto sembra un tempio della cultura. Solo i canali pakistani sono peggiori (con l’eccezione dei telegiornali, molto meglio di quelli italiani e ai livelli della BBC).

    • Francesco scrive:

      ammetto, ammetto

      però mi baso su gente che in Cina ci va, e qualche carotaggio televisivo da Tiggì, non solo sulla mia notoria onnignoranza

      anche noi italiani guardavamo Sanremo e il varietà, però sotto sotto “noi vuò fà l’americano”

      ciao

      PS un giorno, questa cosa dei ricchi italiani con vergogna e di quelli messicani (o brasiliani) senza vergogna dovrò provare a capirla

    • Claudio Martini scrive:

      Anche i canali sudanesi non sono male. Le trasmissioni che ho visto io erano piene di donne molto posate e elegantemente vestite.

  8. Buleghin il vecio scrive:

    Il Mexico xè magico par definision ostaria! I mexican tengon cojones e son anca simpatici quando matan los gringos!
    Se trata de un pais sensa mese misure come dice l’otimo Miguel e se trata de l’UNICO pais che ha invaso gli US anche se per pocheto con il grande Pancho Villa.
    Anca i mericani a modo loro li xè unici come sasini e sono l’UNICO paese che abia represo un siopero con un…attacco de AVIASION!
    Poi i mexican ghan un raporto amichevole con Sorela Morte e non ghan paura de morir che fin da putei magnan dolceti a forma de teschio!
    Insoma…un hombre che sia un pocheto hombre xè ciaro che tien per i mexican e non per i mericani che sono solo buoni a pisar sui morti e non ghan rispeto per nesun!
    Sarà pur vero che i narcos mexicani li xè un pocheto birichini ma non pisan sui morti e si limitano a tagliar a fete i vivi con la motosega!

    • Francesco scrive:

      dimentichi la guerra anglo-americana del 1812, pessimo vecchiaccio di laguna

      con la Casa Bianca rasa al suolo e ignominiosa sconfitta degli statunitensi

      altro che Pancho Villa

      • Buleghin il vecio scrive:

        Io sarò anche un bruto vecio de laguna e ostaria ma ghò sempre tenuto per chi a la fin perdeva, la xè una questione de cuor se vede, dove il sangue xè roso-granata e non bleu dei sghei de zena che i ciama palanche!
        Ghò comincià a le medie a tener per i troiani che xera a casa lor e non per quela banda di sasini dei greci che perchè il Paride ciaveva montà la siora Elena (con suo gran piaser suo al posto del bavoso e cornuto Menelao)…poi facil eser invulnerabili che poi tanto il Paride te ciapà il talon con una frecia, Enea il và con filioleto Julo e dopo un pocheto ti fonda Roma che poi i greci li usa come sciavi profesor e amanuesni.
        Mentre tuti il teneva per la Juventus o par il Milan o par la Inter il Buleghin teneva per il TORO F.C. sempre un pocheto desgrasià ma con cuore e sangue roso- granata e una maglia a coloro unico e non da carcerati scapà dai piombi!
        Quanto a Genova o Zena che dir si voglia cià pure una squadra decento che per per me la xè il GENOA perché la squadra xè popolar e dei scaricator de porto (camalli?) mente la Sampdoria me pari una squadra de figheti da bar cremini!
        Ghò fato tifo per i vietnamiti poareti contro i mericani sasin e ghò goduto come un mandrilo quando se vedeva le foto dei licotteri che scapava dal teto de l’ambasciata di città Ho-chi-min (alora Saigon) e me son sbelicato da le risate quando sui portarei li zetava in mar per far posto a la valorosa brigata scappa che poi doveva rivar la gloriosa compagnia fuggi compagnata dal ploton cagasoto.
        Insoma ….la xè question de cuor e xè par questo che i Mexican me piase e i merican no.

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Buleghin

          ‘Sampdoria’

          Non esageriamo. Dopo tutto, il sampdoriano e’ il miglior amico dell’uomo.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

    • corrado (qualc1) scrive:

      «Il Mexico xè magico par definision ostaria! I mexican tengon cojones e son anca simpatici quando matan los gringos!»

      http://www.youtube.com/watch?v=wlriq-Riqc4

  9. Miguel Martinez scrive:

    Per Buleghin e Nic

    Affascinante l’immagine dei messicani bianchi quanto me, che fanno i neopagani razzisti dalla parte della Raza Cobriza. Devo dire che li preferisco a Stormfront, ma mi viene ugualmente da ridere…

    Un giorno (QUEL giorno in cui avrò tempo illimitato a disposizione, nessuno che mi rompe le scatole, ecc. ecc.) vorrei scrivere qualcosa sul rapporto tra immaginario nazista e cosiddetto Terzo Mondo, in riferimento in particolare a India, Chile, Messico, Iran, Argentina e Venezuela.

    Altro che il povero Mufti di Gerusalemme…

    La cosa non deve sorprendere: la Germania ha vessato ferocemente i polacchi, i bielorussi, gli ebrei, ma all’80% degli abitanti del pianeta delle suddette popolazioni importa poco.

    In compenso, Hitler si è guadagnato, senza alcun particolare merito, la reputazione del principale nemico dell’Occidente. E quindi vaste frange di oscuri Untermenschen dicono, qualcosa di buono deve aver fatto…

    • Moi scrive:

      Sarebbe davvero interessantissimo !

    • Francesco scrive:

      insomma, Hitler è andato MOLTO vicino a dominarlo, l’occidente colonialista e imperialista – mica è colpa sua se la Germania ha avuto problemi a metter su un impero suo e non si è fatta molto odiare

      certo, sarebbe stato carino vedere COME avrebbe trattato questi suoi tifosi, una volta sottomesse Francia e Gran Bretagna …

    • Athanasius scrive:

      Mi sembra che una delle accuse lanciate dai vari neocon contro quello che chiamano “terzomondismo” sia quella del presunto “hitlerismo”. Si tratta di una certa vendetta, perchè per molto tempo erano i cosiddetti terzomondisti di accusare l’Occidente di “hitlerismo”. Si riscopre il povero mufti, ma anche altri esempi di movimenti di popoli oppressi dall’imperialismo occidentale (non tedesco) che nutrivano qualche simpatia per la Germania del caporale austriaco.

      Nell’anno 1945, l’8. maggio, in Sétif, nell’Ageria allora ancora francese, scoppiarono sommosse e scontri violenti tra la popazione algerina (musulmana, araba e berbera) da una parte ed i coloni francesi e la gendarmerie dall’altra parte. Era lo stesso giorno in cui la Germania nazista dichiarò ufficialmente la sua sconfitta. La folla di algerini celebrava la vittoria degli alleati, ma a vedere erano anche bandiere algerine nazionaliste, proibite (con stella e mezzaluna), ma anche striscioni con slogan anti-coloniali. La gendarmerie ha sparato e ucciso parecchi dei manifestanti. Questo ha causato la rabbia della popolazione locale musulmana e ne risultò un massacre di “Europei” (circa 100). Dopo di che seguì la durissima repressione dalla parte delle autorità e dei coloni organizzati in squadre di cosiddetta “autodifesa”. Quella costò la vita a un numero di algerini musulmani, che varia, secondo le fonti, da circa 1000 (le autorità francesi), a 45 000 (il Fronte di Liberazione Nazionale), o forse 15000 (osservatori neutrali) mentre alcuni storici più recenti dicono che c’erano 6000 morti. Questo avvenimento ha causato un rissentimento dalla parte della popolazione algerina ed era una delle cause della Guerra dell’Indipendenza (1954-1962).

      Il dato è assai simbolico, perchè in quel giorno la Germania nazista capitulò ed allo stesso tempo cominciarono le guerre anti-coloniali dei popoli del Terzo Mondo (cosiddetto) contro i vincitori della Seconda Guerra Mondiale, i vincitori che avevano combattuto la guerra contro Hitler in nome di presunti “ideali” della libertà ed d’opposizione all’imperialismo e “razzismo” biologico, che poi, nelle nuove guerre coloniali, finirono per usare metodi non tanto dissimili da quelli hitleriani. Anche i resoconti degli avvenimenti di Sétif in alcuni giornali francesi sono interessanti: secondo loro i ribelli algerini sarebbero “les forces d’inspiration hitlérienne” (sic!)

      • mirkhond scrive:

        “Il dato è assai simbolico, perchè in quel giorno la Germania nazista capitulò ed allo stesso tempo cominciarono le guerre anti-coloniali dei popoli del Terzo Mondo (cosiddetto) contro i vincitori della Seconda Guerra Mondiale, i vincitori che avevano combattuto la guerra contro Hitler in nome di presunti “ideali” della libertà ed d’opposizione all’imperialismo e “razzismo” biologico, che poi, nelle nuove guerre coloniali, finirono per usare metodi non tanto dissimili da quelli hitleriani. Anche i resoconti degli avvenimenti di Sétif in alcuni giornali francesi sono interessanti: secondo loro i ribelli algerini sarebbero “les forces d’inspiration hitlérienne” (sic!)”

        Il bue che dice cornuto all’asino…
        ciao

      • PinoMamet scrive:

        C’è anche Subhas Chandra Bhose, la controparte “cattiva” di Gandhi, che appoggiava Hitler e soci.

        Mi sa anche che i giapponesi utilizzarono ampiamente la propaganda anticoloniale come strumento per sollevare i vari popoli dell’Asia contro gli inglesi

        (ricordo un manifesto con un indiano che lustra gli stivali a un pingue ufficiale britannico, mentre un altro indiano arriva di corsa e gli mostra in lontananza dei tizi in costume indonesiano- o qualcosa del genere- che cacciano a pedate i loro inglesi, e una scritta del genere “indiani, gli altri asiatici si sono già svegliati, voi cosa aspettate?”)

        anche se poi alla prova dei fatti si mostrarono colonialisti anche peggiori

        (con moltissime ombre profonde, ma anche con qualche lucina: taiwanesi e coreani, una volta sufficientemente giapponesizzati, venivano considerati giapponesi tout court; non credo che gli inglesi abbiano mai fatto niente del genere in nessun posto del loro assai più vasto e durevole impero coloniale)

        • habsburgicus scrive:

          Subhas Chandra Bose però limitò sempre il suo appoggio ad Hitler alla guerra contro le Potenze Occidentali e non approvò mai la guerra all’Est contro l’URSS…
          mitico resta il viaggio su un U-Boot tedesco di Subhas Chandra Bose da Amburgo a Shonan (Singapore) nel 1943 alla faccia di S.M britannica che “rules the waves” ! (in quell’occasione giunse in Estremo Oriente anche il Dr. Woermann già Sottosegretario di Stato al Dipartimento degli Esteri, fatto Ambasciatore del Reich presso la Cina nazionale di Wang Ching-wei)
          Subhas Chandra Bose morì nell’estate 1945 mentre cercava di recarsi in aereo in URSS per impetrare l’appoggio di Stalin alla causa indiana

  10. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Va be’ che non ti è mai interessata la Lucha Libre Mexicana, ma … è ancora popolare ?

    In caso negativo mi spiacerebbe !

    Notare le possibilità di rivalsa mediante agilità che offre ai “nanerottoli” :

    http://www.youtube.com/watch?v=UxXXARi0EAI

    Masacrita Dorada (1,34 !)

  11. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    C’è anche chi dice che Hitler sia diventato ciò che è diventato perché secondo la Lobby dei Cririci d’ Arte Ebrei questi quadri :

    http://www.youtube.com/watch?v=Vyn8ZJE_mp4

    … facevan cagare !

    • Peucezio scrive:

      Più di una volta mi sono chiesto chi è che ce li ha in casa…
      Deve fare un effetto curioso poter esibire a un visitatore “un Hitler” che hai sulla parete del salotto.
      Tra l’altro non saranno certo originalissimi, ma sono pregevoli: non è che sfigurino ad averli in casa.
      Chissà quanto varrà un Hitler…

  12. mirkhond scrive:

    Il quadro che rappresenta la Madonna con Gesù Bambino è molto bello….
    Lo stesso per alcuni paesaggi….

    • PinoMamet scrive:

      Incuriosito, ho fatto una brevissima ricerchina su internet, e tutti i siti che ho trovato, parlando delle opere di Hitler, si sentono in dovere di premettere che sono mediocri, che Hitler aveva poco talento ecc.; mi pare una cautela persino ridicola, come se trovare bello un suo dipinto significasse essere nazionalsocialisti!

      D’altronde, siamo anche stati tutti un po’ rovinati dall’approccio “pissicologgico” di tanti manuali delle scuole superiori, per i quali se Pascoli parlava di un fiore lo faceva sicuramente perchè aveva problemi con la madre o aveva litigato con zia…
      e quindi (!) trovare bella la poesia significava necessariamente avere problemi con la madre o litigare con zia… 😉

      Poi c’è anche l’effetto per cui i vincitori (non solo in guerra) hanno sempre ragione, ma i perdenti sempre torto, qualunque cosa facciano;
      se gli stessi identici quadri li avesse fatti Churchill, scommetto che moltissimi che li trovano “mediocri” vi riconoscerebbero invece “un discreto talento” 😉

    • Moi scrive:

      La voce però (forse sapendo che è la sua ?) la trovo inquietante, sembra il remix fra i latrati di un cagnaccio da guardia e le “litanie particolari” di un umarell furibondo che bestemmia ! 😉 🙂

      • Moi scrive:

        Hitler evidentemente amava ritrarre paesaggi e monumenti di quella che sentiva come un’ Unica Terra secondo il “Das Lied der Deutchen”, realizzandone i de-cantati confini. Tuttavia, sempre per Eterogenesi dei Fini, rese proprio lui proprio tali strofe … “irripetibili” !

  13. mirkhond scrive:

    Un altro bel quadro di Hitler, lo vidi riprodotto sull’Espresso nel luglio 1989, e rappresentava il ritratto di una contadina francese della Piccardia, regione occupata dai Tedeschi nel 1916-18, all’epoca in cui il caporale austriaco prestava servizio militare nel reggimento bavarese.
    Nell’articolo in questione, si sosteneva che la giovane contadina piccarda sarebbe stata l’amante di Hitler, durante la sua permanenza sul fronte occidentale, nel 1916-17, e che da quell’unione sarebbe nato poi un figlio….
    Figlio che il futuro Fuhrer avrebbe cercato invano,e che, per questa imbarazzante paternità, avrebbe passato un sacco di guai nella Francia del secondo dopoguerra, venendo ripudiato dalla moglie, dai genitori adottivi e perdendo amici e il prestigioso impiego, e questo dopo aver fatto parte della resistenza, solo perchè, volendo a tutti costi scoprire le sue VERE origini, era riuscito a ritrovare la vera madre, che, prima di morire da barbona nel 1948, avrebbe rivelato al figlio CHI fosse stato il suo vero padre…
    L’uomo in questione si chiamava Jean Loret, morto nel 1985 a 67 anni, dopo aver vissuto poveramente nella provincia profonda francese.

    • Moi scrive:

      Una tesi “inedita” su Hitler e la Shoah …

      http://www.youtube.com/watch?v=3QyzQcarq_8

      • PinoMamet scrive:

        Fanzaga tira l’acqua al suo mulino, ma molto molto maldestramente:
        l’idea che Hitler uccidesse gli ebrei in odio a Gesù Cristo non sta proprio in piedi, ma anche quando dice che il “comunismo ha distrutto la chiesa ortodossa e IN PARTE quella cattolica” è abbastanza chiaro che, senza rinunciare allo status di “vittima”, vuole anche liberarsi di uno scomodo concorrente (gli ortodossi), dicendo che ormai so’ distrutti

        (tra l’altro, è una discreta balla, non grossa come quell’altra che dice sugli ebrei, ma quasi: gli ortodossi non vivono solo in paesi ex comunisti, e una, e poi anche se nei paesi ex comunisti ci sono moltissimi laici, gli ortodossi credenti che ho conosciuto sono molto, molto, molto più praticanti dei cattolici!)

        • corrado (qualc1) scrive:

          «anche quando dice che il “comunismo ha distrutto la chiesa ortodossa e IN PARTE quella cattolica” è abbastanza chiaro che, senza rinunciare allo status di “vittima”, vuole anche liberarsi di uno scomodo concorrente (gli ortodossi), dicendo che ormai so’ distrutti»

          Beh, secondo me, per quanto sia una frase molto inesatta, ritengo che dica così semplicemente perché la maggior parte dei paesi cristiani che hanno vissuto il comunismo erano paesi ortodossi e non cattolici.

          Quanto allo zio Adolfo che avrebbe ucciso gli ebrei in odio a Cristo suppongo che padre Livio si riferisca – con un’interpretazione alquanto inesatta – alle influenze che Nietzsche avrebbe avuto sul nazismo, con la sua visione degli Ebrei “popolo sacerdotale” sconfitto che conquista i vincitori Romani, “popolo guerriero”, attraverso il Cristianesimo.

        • PinoMamet scrive:

          Mm sulla prima parte potrei anche darti ragione

          (ma Fanzaga è un cattolico: è abbastanza esperto per sapere giocare con le parole, e dire cose apparentemente ineccepibili, ma che trasmettono il messaggio che fa comodo a lui)

          sulla seconda, penso che l’interpretazione fanzaghiana della faccenda, ammesso che la radice sia quella, sia talmente lontana dalla realtà da costituire tutto un immaginario alternativo creato apposta per consolare i cristiani…

        • habsburgicus scrive:

          in URSS però la Chiesa ortodossa subì colpi terribili nel 1917-1939 (quando de facto il culto era ormai soppresso, tranne in alcune grandi città)…dal 1943 la Chiesa ortodossa però venne restaurata (e anche aiutata nel 1945-1948 a danno dei cattolici di rito bizantino dei nuovi territori di recente annessione) e, per quanto Chruščëv abbia ripreso le persecuzioni, dal 1964 tornò a vivere in condizioni indubbiamente tristi ma tollerabili..
          in Bulgaria la chiesa venne trattata meglio
          in Romania la Chiesa ortodossa fu un po’ perseguitata negli anni ’50 (specialmente nel 1959) ma più tardi visse in “ottime” condizioni e non si può parlare di persecuzioni, per quanto il clero fosse infiltrato dalla Securitate (come del resto ogni altra categoria professionale)…de facto anche i membri del PCR si sposavano in chiesa e battezzavano i figli senza problemi
          solo Enver Hoxha nell’Albania popolare abolì nel 1967 ogni religione (non solo quella ortodossa) e punì più tardi il battesimo cattolico con la morte

  14. mirkhond scrive:

    Nel 1982 nel suo Scommessa sulla Morte, Vittorio Messori giudicava PROVVIDENZIALE l’instaurarsi delle tirannidi bolsceviche, ad esempio in Cina, in quanto, distruggendo le antiche culture locali irriducibilmente anticristiane, avrebbero preparato il terreno alla successiva cristianizzazione di quelle terre….
    Anche Giovanni Paolo II sperava che il crollo del comunismo avrebbe fatto rinascere la spiritualità cristiana dell’Oriente, riportando a galla il Polmone Orientale del Vangelo…
    Abbiamo visto invece com’è andata a finire, con quell’immenso troiaio paragonabile alla Spagna postfranchista….

    • Peucezio scrive:

      Questa di Messori mi era sfuggita. Stimo Messori, ma si vede che, adattando Cicerone, juventus ipsa morbus est; d’altronde lui stesso ammetteva di aver pensato in gioventù cose non meno peggiori, tipo che il culto mariano fosse qualcosa di cattivo gusto (sic), tanto da prendersi l’amichevole reprimenda di Giuliano Ferrara, che gli fece notare come questo culto “di cattivo gusto” abbia prodotto nei secoli opere d’arte sublimi.

  15. mirkhond scrive:

    L’unica persona di fede ortodossa proveniente da un paese ex comunista (Romania) che io conosco, corrisponde a quanto detto da Pino…
    Anzi lei dice che le rumene che fanno le puttane, lo fanno qui in Italia ALL’INSAPUTA delle famiglie, che in Romania verrebbero riprovate…
    Idem per i suicidi che vengono sepolti in terra sconsacrata…
    Insomma, a sentir lei, sempra che il comunismo in Romania sia stato l’equivalente del fascismo italiano….

  16. mirkhond scrive:

    errata corrige: sembra

  17. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “insomma, Hitler è andato MOLTO vicino a dominarlo…”

    Concordo in pieno. Comunque è anche vero che tutto il discorso del Lebensraum si rivolgeva contro i popoli slavi, mentre quelli di oltremare – che fossero arabi, neri, iraniani o latinoamericani – interessavano poco. Mentre arabi, neri, iraniani o latinoamericani conoscevano direttamente i nemici della Germania – l’Inghilterra, la Francia e in subordine gli Stati Uniti (che però erano più che altro nemici del Giappone).

    Comunque, nei pochi luoghi in cui i tedeschi sono effettivamente entrati in contatto con i propri potenziali simpatizzanti, si sono in genere comportati nel peggiore dei modi: ad esempio, nell’Africa del Nord, sostenendo i francesi di Vichy. E probabilmente in Africa avrebbero sostenuto pure gli inglesi, se questi si fossero prestati.

  18. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “il che dimostra che questa simpatia è assai mal riposta, cosa ne dici?”

    Pensa che da quelle parti, c’è pure gente che si è fidata degli americani, degli inglesi e dei francesi… l’ingenuità non ha fondo, evidentemente.

    • Francesco scrive:

      insomma, più che fidarsi direi che sono dovuti venire a patti con la netta superiorità militare e tecnologica dei bianchi, che era un lampante dato di fatto nel XIX secolo

      mica potevi fare finta che non ci fossero, le cannoniere!

  19. Miguel Martinez scrive:

    Per Athanasius

    Tempo fa, ebbi occasione di vedere il film Camp de Thiaroye http://www.sensesofcinema.com/2003/cteq/camp_de_thiaroye/ , se trovate la maniera di scaricarvelo, fatemi sapere 🙂

  20. Miguel Martinez scrive:

    Il punto fondamentale è che per l’80% dell’umanità, la guerra civile europea del 1939-45 è un fatto di secondaria importanza. Può essere al massimo utile per ricavare qualche insulto (tipo “israeliani uguale nazisti”), ma è un fattaccio tra bianchi, e non è detto che il bianco che ha vinto fosse meglio di quello che ha perso.

    • Francesco scrive:

      il primo pezzo della frase è corretto e corregge un errore di vanità e miopia occidentale … anche se hai messo la Cina dalla parte sbagliata dei conti, e per l’India ne parlerei, da quella guerra (mondiale, non europea) è nata la sua indipendenza in soli tre anni

      il secondo lo tralascio per affetto (o intendevi Stalin?)

      ciao va’

      • Mondo cane scrive:

        La cina, prima della marcia dei cento fiori, era solo una colonia occientale, più paesi se la contendevano, ti dice nulla la guerra dell’oppio? Poi i giapponesi.
        L’atlantismo miope e acritico è un male assoluto, gli yankees hanno ucciso, e fatto uccidere dai loro tirapiedi, più gente dei nazisti. Anzi sono loro stessi dei nazisti (è proprio vero Miguel, offese che senza la IIGM non sarebbero esistite!). Per inciso, gli yankees, ovvero gli wasp, sono la peggior feccia della terra, ipocriti e sanguinari.

      • Mondo cane scrive:

        La retorica dei giapponesi cattivissimi! Lo sono certamente stati, propio come gli altri. Si possono vedere anche i morti causati dall’oppio? !-)

  21. Miguel Martinez scrive:

    per Francesco

    “per l’India ne parlerei, da quella guerra (mondiale, non europea) è nata la sua indipendenza in soli tre anni”

    Certo, c’è stata anche la “grande guerra razziale” tra giapponesi e angloamericani…

    L’indipendenza dell’India non è certo stato un esito della vittoria degli Alleati. Al contrario, fu l’esito dell’esaurimento dell’Inghilterra a causa delle guerra.

    • Mondo cane scrive:

      in realtà fu l’accordo de *”La Carta Atlantica, sottoscritta dal presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt e il primo ministro britannico Winston Churchill il 14 agosto del 1941″ stabiliva *”l’enunciazione di alcuni principi per il futuro ordine mondiale: divieto di espansioni territoriali, autodeterminazione interna ed esterna, democrazia, pace intesa come libertà dal timore e dal bisogno, rinuncia all’uso della forza, sistema di sicurezza generale che permettesse il disarmo”. Churchill aderì torto collo perchè voleva dire perdere le colonie.

      *http://it.wikipedia.org/wiki/Carta_Atlantica

      • Mondo cane scrive:

        Churchill aderì torto collo perchè voleva dire perdere le colonie…. …per essere difesi dall’aggressione tedesca. per il resto abbiamo visto come è andata…

  22. Moi scrive:

    A proposito di Messico … ma quando arriva da noi il (digià segnalato) film “Cristiada” ?

    http://www.youtube.com/watch?v=6pu4gst3FmI

    In realtà pare “Avatar” al tabasco 🙂 , tuttavia anche se non metto in dubbio la capacità delle donne Messicane di poter essere sensuali come femmine Na’vi (sennò come fa lo spettatore in ambo i casi a stare contro i Gringos ? 🙂 ) … penso che sarà dura far passare il Vaticano per qualcosa di simile a un concetto panteista come Eywah !

      • habsburgicus scrive:

        all’epoca del fratello Plutarco Elías Calles, presidente dal 1924 al 1928 e rimasto potente, attraverso i suoi “tirapiedi” (quali Portes Gil) fino al 1934, anno in cui salì al potere il generale Lázaro Cárdenas (1934-1940) che pose termine alle persecuzioni contro i cattolici…con il gen. Ávila Camacho (pres. 1/12/1940-1946) che a precisa domanda rispose “soy creyente” le cose tornarono alla piena normalità pur restando in vigore la Costituzione anticlericale del 1917 voluta dal gen. Venustiano Carranza (molto più anticattolica della già anticlericale costituzione juarista del 1857, poi riformata in senso più anticlericale da Sebastián Lerdo de Tejada, 1872-1876 e de facto “ignorata” dal grande e troppo spesso calunniato Don Porfirio Díaz, 1876-1880 e 1884-1911); però i rapporti diplomatici fra il Messico e la Santa Sede (esistenti in forma piena solo sotto l’Imperatore Massimiliano, 1864-1867) poterono essere stabiliti solo nel 1992 all’epoca di Carlos Salinas de Gortari (1988-1994), ma passi decisivi erano già stati fatti da Miguel de la Madrid Hurtado (1982-1988)

  23. mirkhond scrive:

    Penso che il passo decisivo l’abbia fatto anche il viaggio di papa Giovanni Paolo II in Messico nel 1979….
    ciao

    • habsburgicus scrive:

      hai pienamente ragione…però López Portillo (1976-1982) restava nel profondo dell’animo molto anticlericale e, dicitur (non so se é vero…può essere una delle tante leggende, metropolitane e non), che fu “invidioso” del grande successo riscontrato dal Papa, allora nel pieno fulgore della maturità e non ancora indebolito nel fisico dall’attentato (13/5/1981)….
      ciao

  24. Miguel Martinez scrive:

    Per Habsburgicus

    Che bello, qualcuno che conosce la storia del Messico!

  25. Miguel Martinez scrive:

    Per Mondo Cane

    “Per inciso, gli yankees, ovvero gli wasp, sono la peggior feccia della terra, ipocriti e sanguinari.”

    I miei antenati, di parte materna, sono arrivati nel Connecticut attorno alla metà del Seicento (secondo la leggenda di famiglia sulla nave The Planter, peccato che le liste dei passeggeri della nave non riportino i nostri nomi 🙂 ) e si sono stabiliti nel New Jersey attorno al 1660.

    Io non ho idea come fosse individualmente ognuno di loro, ma non ho motivo di pensare che fossero migliori o peggiori di chiunque altro. Certamente, hanno vissuto condizionati dal loro sistema di vita, dai loro valori, e hanno agito più o meno coerentemente in base a quelli. Non penso che si possa definire nessun grande blocco di persone feccia o santi.

    • Mondo cane scrive:

      Ma alla fine è il risultato che conta, no? forse anche i tedeschi, durante il nazismo, se presi singolarmente potevano essere brave persone. Il problema è: In una società strutturata con un sistema omicida, se vi si aderisce e si condividono i principi, si dovrebbe essere chiamati a risponderne individualmente o collettivamente? Pensa solo ai nativi americani, o agli africani rapiti per farne schiavi, che ecatombe è stata per loro. Ma infondo, erano forse esseri umani? Proprio la stessa ideologia del cecchino Chris Kyle, che vanta morti a centinaia. Basta non pensare alle vittime come esseri umani! Sono tanto innocenti i tuoi avi alla fine? Innocenti perchè, forse, non hanno ucciso direttamente! 🙂

      • Mondo cane scrive:

        Dopo di che non ci furono quasi più indiani in tutto il New England. Tecumseh, un capo Shawnee, così diceva nel 1812:

        «Dove sono i Pequot oggi? Dove sono i Narragansett, i Mohawk, i Pokanoket e tutte le tribù un tempo potenti? Sono sparite davanti alla rapacità e all’oppressione dell’uomo bianco, come la neve sotto il sole d’estate»

  26. Miguel Martinez scrive:

    Per Mondo Cane

    “Sono tanto innocenti i tuoi avi alla fine? Innocenti perchè, forse, non hanno ucciso direttamente! “

    Non esistono tribunali, innocenti o colpevoli. Questo è un errore che nasce da una prospettiva, molto diffusa, dell’umanità come una sorta di giuria, in stile Sanremo, pronta a fare clic sul telecomando della Sentenza Umanitaria.

    Yankee vuol dire una cosa precisa: i Wasp del Nordest degli Stati Uniti.

    Che sono le persone che hanno messo in moto la grande macchina capitalista che ha trasformato e devastato il pianeta. Non a chissà quali alti livelli – stiamo parlando sostanzialmente di artigiani e poi di artisti.

    Vedevano molto male il sistema schiavistico, con i suoi pigri gentiluomini che non sapevano innovare, produrre, costruire, e spesso avevano bisogno degli aiuti economici del Nordest.

    E non avevano molto a che vedere con gli indiani, passati i primi decenni. A differenza di quelli del Sud, non avevano bisogno di chissà quali terre per le piantagioni; erano borghesi di città, e non avevano quindi bisogno nemmeno di conquistare terre per se stessi: quello era un problema che riguardava gli ulsteriani, i presbiteriani, i battisti forse.

  27. Miguel Martinez scrive:

    Sempre per Mondo Cane

    Tu tiri in ballo ripetutamente il nazismo. Che è stato un fenomeno molto ristretto: dodici anni, in un unico paese. Ovviamente con notevoli ricadute, ma non è la storia dell’umanità.

    Se vogliamo fare dei paralleli:

    1) Il nazismo somiglia al complesso militare-industriale creato dopo il 1940 da Roosevelt: esercito, spese governative, grandi complessi privati che diventano inestricabili. Vero, però è un sistema che nasce appunto dopo il 1940, e tutta la mia famiglia da parte statunitense si è ampiamente opposto a tale sistema.

    2) Il nazismo è l’opposto del sistema statunitense invece, perché il nazismo è un tentativo di riorganizzare in maniera militare un’intera società traumatizzata da una devastante sconfitta, circondata da nemici e soggetta a una crisi economica che ha distrutto l’intero ceto medio. Usando a tal fine la forte propensione statalista sorta nella cultura prussiana.

    Quando Roosevelt ci provò a fare qualcosa di lontanissimamente simile negli Stati Uniti, lo ridimensionarono subito: guai ai Governi che Toccano la Nostra Libertà.

    Quindi per favore lascia stare i confronti tra nazismo e società statunitense.

    • Mondo cane scrive:

      Ovviamente il giudizio al quale mi riferisco è solo morale. Dato che non è possibile processare una società nel suo complesso. Ma cosa si dovrebbe fare, astenersi dalla critica del suo sistema?
      Mi pare tu voglia travisare le mie parole di proposito. Dico nazisti non tanto per le indiscutibili somiglianze, ma per semplificare, uso comune. Poi ribadisco, la mia critica è a livello generale e sulle risultanze di questa politica. Quello che perseguono gli statunitensi non è ipocrita e sanguinario perchè john e mary o frank e rose, sono brave persone e si sono giustamente opposte, ma non hanno forse perso contro la maggioranza dei loro concittadini che la sostengono? Ridurre al singolo non serve a cambiare i risultati!
      Causa: Gli stati uniti perseguono una politica imperialista (o in qualsiasi altro modo vuoi chiamare una politica che persegue il controllo diretto e/o indiretto di altre nazioni)? Effetto: In quante di queste ha interferito, e interferisce, in modo più o meno violento? Vuoi coniare una nuova parola o è per te sufficente fare un vago paragone definendoli nazisti, alludendo più alle campagne di guerra e alla considerazione della vita dei non tedeschi, che alla politica interna?
      Mio cognato è americano, ed è una brava persona, ma se parliamo di politica, pur vivendo in italia da vent’anni, ha sempre questa visione degli usa: Predestinati a comandare il mondo.
      Alla fine per me, quelli che aderiscono a questa ideologia del diritto (divino o economico che sia) a prendersi tutto quello che vogliono con ogni mezzo, sono e restano yankees, redneck, gringos, amerikkkani e amrikkki! 🙂 Semantica permettendo.

  28. Miguel Martinez scrive:

    Comunque il punto non è solo politico, ma caratteriale. Tu definisci gli yankees “la peggiore feccia della terra, ipocriti e sanguinari”. Non dici, “hanno fatto più danni loro di chiunque altro”, che è una tesi che ha una sua dignità, e potrei sottoscrivere a certe condizioni. Non credo che qui manchiamo di denunciare il sistema statunitense.

    Il problema è se gli esseri umani che fanno parte di quel sistema per luogo di nascita sono quindi “feccia” più di altri, sono “ipocriti e sanguinari” collettivamente.

    Non so bene cosa voglia dire “feccia”, ma per ipocrisia si intende una differenza abissale tra ciò che si predica e ciò che si pratica. Mi sembra che sia meno un difetto della cultura protestante che di altre culture. Sanguinari? Anche qui bisogna distinguere tra la cultura yankee e quella della “frontiera”: gli ulsteriani sfigati e vendicativi, gli ossessionati dal fucile, quelli che hanno davanti a sé solo la scelta tra diventare ubriaconi, predicatori o cecchini, sono tutt’altra cosa. E non sono certo loro a dirigere la società statunitense.

    • habsburgicus scrive:

      per miguel martinez
      fai bene a distinguere gli ulsteriani dagli “yankees” veri e propri;
      gli ulsteriani, fanatici protestanti, carnefici in “patria” dell’eroico popolo irlandese (insieme agli inglesi “purosangue”, bien sûr), commisero molte azioni ignobili anche nel Nuovo Mondo (sarebbe interessante, anche se faticoso, fare l’inventario di quanti crimini nord-americani possano essere ascritti agli ulsteriani)…
      condivido anche la visione “realistica” degli yankees del New England; io non ho alcuna simpatia per il puritanesimo calvinista dei Pilgrim Fathers (1620) e dei loro successori né per la loro società, ma riconosco che avevano un’alta tensione morale e crearono indubbiamente colonie (e poi States) interessanti e degni di studio obiettivo;
      uno di loro, il misconosciuto Orestes Brownson, che dopo una ricerca tormentata approdò alla fede cattolica (1844), ci offre, secondo la mia trascurabilissima opinione, un campione delle qualità che avevano i veri “yankees”: tenacia, rigore morale e fermezza nelle opinioni; se solo fossero tormati alla Chiesa…quale grande popolo avrebbe acquisito Roma !; Brownson diceva più o meno lo stesse cose, “criticando” il carattere parrocchiale irlandese del cattolicesimo dei suoi giorni che faceva pochissimi sforzi per presentarsi, in un modo accettabile e non da loro definibile aprioristicamente come “caricaturale” ai “true yankees”…
      ciao

    • Mondo cane scrive:

      Caro miguel,
      mi riferisco a coloro che condividono e partecipano a questa politica.
      E’ forse meglio così? La politica statunitense tende ad essere ipocrita e sanguinaria, spesso basata sulla sopraffazione e in spregio al diritto internazionale. Così è stata fino al 1940, successivamente, lo è stata molto di più. Questo perchè ampi strati della sua societa lo hanno reso possibile, per necessità, opportunismo o apatia.
      O il problema è che pensi che il mio sguardo non si volti anche ad est, dove altri ipocriti sanguinari hanno mietuto vittime, direttamente o indirettamente?

  29. Miguel Martinez scrive:

    Per Habsburgicus

    “fai bene a distinguere gli ulsteriani dagli “yankees” veri e propri;”

    Non voglio passare per qualcuno che difende a tutti i costi i propri parenti, spero che sia chiaro che la questione è più ampia. E parlo di antenati, solo perché è un’esperienza che si può aggiungere, e che comunque ti segna.

    Da parte statunitense, sono mezzo “yankee” e mezzo irlandese, e nessuna di queste parti ha molto a che fare con gli “ulsteriani”, che alla fine sono gli americani di base: i bevitori, gli sparatori, i pregatori, i morti in guerra, i minatori, i picchianegri, i mangiaburgher e tutto il resto. Ma anche loro, a modo loro, sono spesso dei poveri disgraziati.

    Dovresti leggere un testo di Stan Goff che avevo tradotto a suo tempo, a proposito di Jessica Lynch, la soldatessa USA prigioniera in Iraq: http://www.kelebekler.com/occ/stangoff.htm

    Oppure qualcosa che avevo scritto io sulla famosa torturatrice di Abu Ghraib, Lynndie England: http://www.kelebekler.com/occ/babilonia1.htm

  30. Miguel Martinez scrive:

    Per Mondo Cane

    Come ti ho detto, nulla di personale.

    Per me, la cosa fondamentale è capire il sistema di dominio statunitense, che è una cosa molto particolare.

    E’ una coalizione, in perpetua concorrenza interna, tra imprese, lobby, reti finanziarie, che usa uno Stato debolissimo come garante (militare) dei mercati mondiali e come fonte di guerre con cui alimentarsi.

    Non ho nessun problema a dire che tale sistema sia il maggior pericolo attuale per l’umanità, e a sostenere chiunque lo combatta, senza guardare troppo per il sottile.

    E non faccio come i pacifisti nostrani, che dicono che è solo “colpa di Bush”, magari dicendo che i “neocon hanno fatto un colpo di stato l’11 settembre”. No, il sistema è trasversale a entrambi i partiti: non a caso ho citato Roosevelt, tanto amato dai “democratici” italiani, come uno dei fondatori.

    Quindi credo che siamo sostanzialmente d’accordo. E penso sempre che chi è d’accordo sulle cose fondamentali, è bene che non litighi.

    Solo che aggiungo:

    1) è un sistema che forse a lungo andare beneficia molti, o forse no: è difficile dire, perché non sappiamo come sarebbe un’America isolazionista, ma che distribuisce meglio le ricchezze. Comunque è vero che gran parte della popolazione è complice, e tutti sono coinvolti, che lo vogliano o no.

    2) questo sistema non ha nulla a che fare con il nazismo, perché le premesse culturali, storiche, economiche, sociali sono totalmente diverse. Magari può anche essere peggio, ma non è nazismo, e io non amo usare i termini a vanvera.

    3) non si può confondere la questione – importantissima – dello schiavismo con tutta la storia degli Stati Uniti, e soprattutto lo schiavismo non è, per definizione, la storia degli yankee. Che hanno altre colpe, se vogliamo, ma non quella.

    4) oltre ai quattro gatti “di sinistra” che si sono opposti al sistema americano, esiste un immenso e confuso dissenso verso il complesso industriale-militare, che è profondamente americano, e che si esprime ad esempio attraverso Ron Paul oggi, ma risale alle origini degli Stati Uniti.

    5) non credo che nessun popolo, complessivamente, sia “feccia”, e non perché io abbia un’altissima stima della specie umana. Gli esseri umani sono ovunque e in massima parte mentalmente pigri, opportunisti, incoerenti e sostanzialmente cialtroni. A New York, a Tel Aviv e al Cairo.

    • Andrea Di Vita scrive:

      Per Martinez

      ”E’ una coalizione, in perpetua concorrenza interna, tra imprese, lobby, reti finanziarie, che usa uno Stato debolissimo come garante (militare) dei mercati mondiali e come fonte di guerre con cui alimentarsi.”

      Sembra la definizione dell’Impero Romano. Polibio insisteva sul fatto che la superiorità Romana in battaglia prima e in politica poi discendeva da un mix unico di centralismo monarchico, organizzazione oligarchica e partecipazione democratica che non escludeva la competizione interna ma che la indirizzava verso l’espansione. (L’Impero decadde piuttosto in fretta a causa di inflazione e spese militari: da Romolo a Tito passano otto secoli, da Tito all’altro Romolo quattro…)

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Mondo cane scrive:

      Io, come in diverse parti del mondo, in modo errato, per yankees, effettivamente, intendo più gli effetti di un modo di intendere e condurre la politica, sopratutto quella estera, che la parte maggioritaria di questo popolo esprime e sostiene collettivamente. Capisco che è suonato semplicistico, ma proprio per il fatto che è trasversale necessita di una parola che accomuni oltre lo schieramento politico. wasp forse era più corretto. Riconosco che la generalizzazione è irritante. Come irritava me quando all’estero dicevano berlusconi e pensavano italiani. Ma che ci vuoi fare, esprimeva la maggioranza. E anche qui, non potendo indicare i nomi dei suoi votanti, nell’immediato, c’è una sola parola che li accomuna tutti, e per altri motivi, gli epiteti si sprecano ugualmente. 🙂
      Ancora di più la identifico con quel tipo di “base” *, di ex e attuali presidenti. Anche se quella di quest’ultimo è più etereogena, lo è assai meno dal punto di vista dei rappresentanti politici. In generale, quelli che comandano realmente e indipendentemente dall’inquilino della casa bianca. Chi troviamo in gran numero al vertice di questo sistema, ipocrita, bugiardo nelle motivazioni e sanguinario nei modi. Che ostenta il disprezzo per la vita, incita all’odio religioso, e fomenta la distruzione di chi non vuole piegarsi, invocando il proprio dio. Come la definisci tu, senza ipocrisia? Io, ed è solo la mia opinione, la peggior feccia (prodotto di scarto) dell’umanità (nell’accezione positiva del termine) che calpesta questa terra. Così è, per me, chiunque pratichi questo tipo di politica, interna ed esterna. Ma parlando di states, non è forse la maggioranza di questo popolo, dal miliardario a l’operaio, a sorreggere e propugnare questo tipo di politica in questa nazione? Non è forse loro la realtà predominante? Quali altri gruppi etnici statunitensi vedi così coinvolti in questa visione politica? Quali sono i più esposti in tal senso? Certamente non tutti sono yankees, ma la predominanza è wasp. Probabilmente tu ne hai fatto una questione razziale, e in parte non hai torto. Gli “yankees”, sono sì gli americani, ma gratta gratta, alla fine, trovi gli wasp, gli “uomini bianchi” per antonomasia. Io parlo di ora, ma lo stesso vale per gli europei del colonialismo. Per fortuna, di “rose bianche”, ne crescono in ogni dove.
      L’asprezza, che probabilmente è scambiata per litigiosità, è rivolta verso l’innamoramento acritico per l’occidentalismo, e collegato atlantismo, che spesso preferisce ricorrere, per la loro difesa, ai trucchi della distrazione e della delazione. Tutto piuttosto che fare i conti con le coseguenze oggettive del suo operato. E per rendere appieno l’idea di cosa può esprimere questa mentalità, dirò un solo nome dei tanti possibili: Falluja.
      Non condividi come attua le sue politiche questo paese e le hai giustamente criticate, ma qualche commentatore non pare essere del tuo stesso avviso, e a loro io ho risposto.
      Mi hai giustamente ripreso, e faccio mie le precisazioni. Ma perché sembra essere più tollerato chi si riferisce genericamente a russi, o cinesi, o islamici, o, o…..?
      Per quanto riguarda il nazismo, la dottrina america’s interest, non è assimilabile allo lebensraum, negli effetti?
      Capisco che sono brutale, ma lo sono solo a parole.
      E per spazzare via ogni idea balzana, sono italiano, non mi sento rappresentato da nessun schieramento politico vigente, e come ho già detto, sono ateo, ignorante e anche un pò grezzo.
      E in fondo, mica ho detto negro! 🙂

      Condivido appieno il punto 5.

      Grazie.

      *http://www.youtube.com/watch?v=mn4daYJzyls

  31. Miguel Martinez scrive:

    Sempre per Mondo Cane

    Probabilmente tra di noi c’è anche il classico problema che sorge su Internet: io ho scritto montagne di roba, tu giustamente sei capitato piuttosto recentemente, e quindi non conosci tutta la critica che ho fatto altrove al sistema statunitense.

    Non è un problema 🙂

  32. Miguel Martinez scrive:

    Sempre per Mondo Cane

    “Mio cognato è americano, ed è una brava persona, ma se parliamo di politica, pur vivendo in italia da vent’anni, ha sempre questa visione degli usa: Predestinati a comandare il mondo.”

    Anch’io ho conosciuto degli americani così.

    Come ne ho conosciuti anche un discreto numero di signore americane di una certa età che giravano il mondo, in condizioni difficilissime – dall’Italia al Sudan al Perù – con una grande e ingenua apertura mentale e un’immensa curiosità di capire gli altri. E non si sentivano per nulla predestinati a comandare alcunché, ma solo a imparare.

    Per dire, mia madre ha rinunciato alla cittadinanza statunitense per prendere quella messicana, e non se ne è mai pentita.

  33. Miguel Martinez scrive:

    Per Mondo Cane

    “Mi hai giustamente ripreso, e faccio mie le precisazioni”

    Non ti preoccupare. Probabilmente siamo d’accordo all’80%, che di questi tempi variegati non è male.

    Però su questo blog siamo un po’ socratici, cioè invece di darci le pacche sulle spalle a vicenda, cerchiamo di arrivare insieme più vicini alla verità, segnalando i piccoli errori logici di ciascuno.

    “Ma perché sembra essere più tollerato chi si riferisce genericamente a russi, o cinesi, o islamici, o, o…..?”

    Qui sfondi una porta aperta, e il nostro accordo arriva al 100%.

    Però vorrei che si riflettesse su una cosa.

    Gli Stati Uniti sono oggi il cuore militare ed economico del dominio planetario.

    Da fuori, non li scalzi.

    Cerchiamo di cogliere, quindi, quelle che possono essere le forze in grado di minare quel dominio da dentro.

    E spesso, il veleno si rivela farmaco: cioè anche nel cuore della cultura americana, si trovano delle tendenze, che se venissero coltivate, potrebbero rivelarsi risanatrici.

    Non parlo del raro intellettuale, come l’ottimo Chomsky, ma di cose che si trovano proprio nell’americanismo più acceso, nella cultura apocalittica, nei valori strani, ma non sempre demoniaci, del beone medio protestante americano.

    O si lavora su quelli, o restiamo come stiamo.

  34. Mondo cane scrive:

    “E spesso, il veleno si rivela farmaco: cioè anche nel cuore della cultura americana, si trovano delle tendenze, che se venissero coltivate, potrebbero rivelarsi risanatrici.

    …..nei valori strani, ma non sempre demoniaci, del beone medio protestante americano.

    O si lavora su quelli, o restiamo come stiamo.”

    Ed in effetti qualcosa di positivo stà accadendo, e anche se si muovono alla “carlona”, stanno suscitanto paura in quella base cui accennavo prima, che ha iniziato a somministrare ai suoi concittadini, a mezzo democratico premio nobel, il primo dei veleni che potrebbero essere cura, il National Defense Authorization Act. Sempre che non si facciano imbambolare dalla tivvi, tra una sbronza e l’altra! 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *