Val Susa, ma lo Stato non doveva fare i tagli?

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25 risposte a Val Susa, ma lo Stato non doveva fare i tagli?

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  2. Francesco scrive:

    Tagliare gli investimenti è sbagliato.

    Quello che è utile tagliare sono i consumi: pensioni, salari, trasferimenti a enti, e quant’altro (OT – inizierei dal quant’altro non giustificabile, tipo la regione Sicilia, ma questo non è rilevantissimo a livello macro).

    Lo sapeva qualsiasi pater familias: si salta la cena ma i soldi messi da parte per l’università (o la dote) non si toccano.

    • PinoMamet scrive:

      Francesco

      mi sa che il titolo era riferito alla foto con i Carabinieri (e poliziotti sullo sfondo) in versione anti-sommossa “full accessori”, come dicono i concessionari di auto, e non alla ripresa dei lavori della TAV.

      Ma forse ho capito male io.

      Ciao!!

      • Z. scrive:

        Ma investire sui CC è giusto: sono voti sicuri.

        Oltretutto, garantire loro l’impunità – pur non essendo particolarmente difficile – non è così elementare come una trentina di anni fa.

        Z.

      • Z. scrive:

        Poi, certo, sono voti sicuri anche quelli delle Grandi Opere, tipo il Ponte sullo Stretto o la Gran Centrale Nucleare gestita da Renzo Bossi, Gasparri e Squaquaranio.

        Però il primo non si farà mai, e la seconda men che meno.

        Quindi tocca insistere sulla Val di Susa e sperar bene.

        Z.

      • Francesco scrive:

        meno accessori uguale più morti e feriti, quindi (forse) sono stati soldi spesi bene

        ma se noi sostenitori di Letizia Moratti avessimo presidiato il Comune di Milano per impedirne l’occupazione da parte delle orde bolsceviche, avremmo avuto la stessa simpatia di cui godono i noTAV o Pisapia è una sciagura democratica contro cui non si deve resistere?

        • PinoMamet scrive:

          Francamente, al di là della battuta insita nel titolo
          (ma che palle spiegare le barzellette!)
          non trovo che i carabinieri abbiano più o meno accessori di qualche anno fa.
          Il famoso “tonfa” (nome ripreso dal dialetto giapponese di Okinawa, attraverso la mediazione dei giornali settoriali di arti marziali) che uno dei carabinieri mi sembra tenere in mano, credo sia stato distribuito poco prima del G8 di Genova.
          Resta da stabilire se e come un manganello con presa laterale aggiuntiva causi meno feriti di uno senza, ma lascio la questione, che mi sembra altamente lanacaprinosa, ai più volenterosi.

          Comunque io sono a favore della TAV, anche se immagino che ci siano finite dentro un sacco di zozzerie di cui si poteva fare a meno
          (appalti che puzzano, esperti comprati ecc. ecc.)

          ciao!

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per Francesco

          http://ekbloggethi.blogspot.com/2011/06/viaggio-milano.html

          Quanti volksdané ci vogliono oggi per 1 euro?

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Z. scrive:

          Francesco,

          — ma se noi sostenitori di Letizia Moratti avessimo presidiato il Comune di Milano per impedirne l’occupazione da parte delle orde bolsceviche —

          Le sedute del Comune sono aperte al pubblico, se ricordo bene. Potete andare quando più vi aggrada, certi peraltro di trovare tutti posto a sedere…

          Z.

  3. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “Lo sapeva qualsiasi pater familias: si salta la cena ma i soldi messi da parte per l’università (o la dote) non si toccano.”

    Concordo. Si saltano le spese megagalattiche per far arrivare i viaggiatori cinque minuti prima a destinazione, ma non si toccano i soldi per l’università. O la scuola. O la salute.

    Vedi che a volte la pensiamo allo stesso modo?

    • Francesco scrive:

      E’ che tu sei uno sporco catto-comunista e quindi non capisci il valore degli investimenti in infrastrutture.
      Saresti capace di anteporre la scuola o l’università pubbliche alle auostrade!
      Poi vi meravigliate se il paese va in rovina economica e, a traino, in tutto il resto!

      Evocate Karl Marx e il materialismo, altro che questo culturalismo piccolo-borghese!!!

      Ciao

      🙂

      PS detto questo, non ho ancora capito a cosa servirebbe la TAV secondo l’Unione Europea ma mi tocca fidarmi di loro.

    • Peucezio scrive:

      Miguel, premesso che della TAV in Val di Susa non mi frega nulla e che se tanto zelo e dispiegamento di mezzi fosse stato impiegato per fare una buona volta il Ponte di Messina e cominciare a rilanciare le infrastrutture nel sud, invece di cercare ulteriore integrazione con l’estero, come se non ce ne fosse già troppa, sarebbe stato molto meglio… premesso ciò, ma quella TAV non serve per il trasporto merci, cioè per decongestionare le strade dai camion?

  4. “Si saltano le spese megagalattiche per far arrivare i viaggiatori cinque minuti prima a destinazione”
    Fossero almeno i viaggiatori… ma la linea della Val di Susa è una linea per i treni merci. Probabilmente lo sfizio di vendere a Torino e a Lione (ma non in tutti i centri intermedi: il TAV non fa fermate) lo stesso latte fresco o lo stesso pane di giornata val bene l’investimento…

    • Peucezio scrive:

      Appunto…
      Importeremo altra merda dall’Europa.

      • Francesco scrive:

        Autarchia? veramente c’è qualcuno che si oppone alla linea ferroviaria Lisbona-Kiev per impedirmi di comprare burro bavarese, salsicce spagnole, sangria svizzera e formaggio francese?

        • E hai bisogno che tutta questa merce faccia il tratto tra Torino e Lione (poche centinaia di km) a 300 orari? Non abbiamo già gli scaffali pieni di questi prodotti che, tra parentesi, in molti casi piacciono anche a me?

      • Francesco scrive:

        x Maurizio

        non sono un economista dei trasporti.

        immagino solo che se la UE ha deciso di investire in una rete continentale di trasporti ferroviari ad alta velocità lo abbia fatto a ragione veduta e non perchè ha preso bustarelle da XXX e YYY.

        e mi fido di più della UE che di Beppe Grillo o di qualsiasi Comitato Nimby di questo pianeta.

        Ciao

  5. valerio scrive:

    Concordo con Mauricius.

    Sulla Tav si fa tantissima propaganda, è una grande opera inutile, costosissima (tra i 40 e i 60 miliardi di euro secondo varie stime, più di una finanziaria, e questo senza contare che la ndrangheta è già entrata nei cantieri e farà lievitare i prezzi), mentre esistono dozzine e dozzine di investimenti in infrastrutture indispensabili e sempre rimandati.

    Mi riferisco per esempio a stanziamenti statali sostanziosi per riattivare la nostra rete idrica, in cui non si investe (con poche eccezioni, Sardegna, Puglia, in piccole zone della Lombardia e del Friuli…) da quasi trent’anni (con situazioni ormai drammatiche in Sicilia, dove gli investimenti non si fanno più dagli anni ’60-’70).

    Oppure rimanendo alle ferrovie abbaimo pochi treni per pendolari, vecchi e scadenti, sempre in ritardo, troppi tratti a binario unico (ancora una volta è più penalizzato il sud, con una situazione estrema in Sicilia) nessun corridoio merci nord sud, intere provincie quasi completamente prive di ferrovie (Matera e buona parte della Basilicata interna, ma anche la Sicilia sud-occidentale).

    Invece che spendere 60 miliardi per un mega tunnel invasivo e dai sicuri danni ambientali non sarebbe meglio spendere quei soldi per i pendolari? Lo dico senza alcuno spirito ideologico, ma come un padre di famiglia che si chiede quale sarebbe il miglior investimento, oppure come un imprenditore in attesa di ritorni economici.

    Anche perché tutti i dati macro economici indicano che il corridoio di collegamento tra Lubiana e Lione è destinato ad essere poco trafficato e al limite dell’anti economicità.

    Se poi pensate che la TAV sia una grande occasione per dare lavoro vi sbagliate, quei cantieri, così costosi, sono ampiamente robotizzati, con al massimo 500-600 posti di lavoro, in buona parte precari, per i prossimi 20 anni.
    Meno di quanto non offrano un centianio di risestimazioni di acquedotti di piccoli comuni piemontesi (che ne avrebbero bisogno), ognuno dei quali potrebbe dare lavoro a diverse decine di persone e ad una ditta. Però una piccola ditta magari non collusa con Mafie e Politici vari, e per questo perdente contro le megaditte speculative della TAV.

    Comunque invito tutti ad informarsi, perchè la TAV non è una questione locale torinese o piemontese, ma un sintomo di un modello di sviluppo, su super-grandi opere internazionali, e riguarda (anche solo per la spesa enorme) la politica nazionale come non mai.

    Sarà dura

    • Francesco scrive:

      veramente la TAV è un megaprogetto europeo

      questo non esclude che sia una fesseria nè che c’entri la ndrangheta

      ma forse ci vorrebbe qualche ragione per opporsi

      PS posso etichettarvi come”declinisti”? metti una pezza, tappa un buco, la TV in bianco e nero, il telefono a gettone, il fuoco nel caminetto e guardare in cielo le scie degli aerei chiedendosi cosa sono?

  6. mirkhond scrive:

    Mi confermate nella mia avversione per i treni a folle velocità. Mi sono bastati un paio di viaggi sull’eurostar, per vomitare anche l’anima….
    Ma non si potrebbe avere un progresso meno devastante?

    • Peucezio scrive:

      Piucchealtro io mi chiedo com’è possibile che più o meno le automobili viaggino alle stesse velocità di mezzo secolo fa.
      La nascita dell’automobile avrebbe dovuto archiviare una volta per tutte l’alienante collettivismo ottocentesco del mezzo pubblico, di cui il treno è stato la massima espressione, in nome del risorgere dell’individuo e della famiglia, dotati di un’illimitata possibilità di movimento. Nel mondo d’Ancien Régime i contadini avevano gli asini e i carretti, i signori i cavalli e le carrozze, che mezzi pubblici c’erano?
      Se potessimo tornare indietro nel tempo così da parlare con un automobilista degli anni ’60 e gli chiedessimo a che velocità sfrecceranno, secondo lui, le macchine del 2011, ci direbbe quasi certamente che viaggeranno abitualmente in autostrada a 200, 300, 400 all’ora. Invece accade il contrario: da quando c’è il Tutor poi si è costretti ad andare a 130 a dispetto di condizioni di traffico, caratteristiche dell’autostrada, del veicolo…
      Ci si intruppa in aeroplani sempre più stretti e disagevoli, accoccolati in un cantuccio angusto, per andare in culo al mondo a trovare altri turisti rimbambiti identici fra loro, però muoversi nello spazio circostante, visibile, diventa sempre più difficile, vietato, inibito.
      Nella società dello spostamento, dello sradicamento, del dinamismo, l’automobilista è stigmatizzato, ostracizzato, è il reietto, l’homo sacer, è squalificato moralmente (come chi va a donne o chi ha idee politiche non conformi).

      • PinoMamet scrive:

        Peucezio

        non sono d’accordo con le premesse, però sono d’accordo con la conclusione:
        l’automobilista è ostracizzato.
        Verissimo; è un perfetto capro espiatorio per peccati che sono solo in piccola parte suoi, e viene immolato da ministri e soprattutto da assessori sull’altare di una finta ecologia da campagna elettorale, che propugna un impossibile ritorno alla città murata, nella quale “si passeggiava così bene”.

        Poi mi va benissimo che si discuta seriamente e fattivamente di come e dove sia possibile o impossibile, o consigliabile o sconsigliabile usare l’automobile.

        Non mi va bene affatto invece quando (come ho visto fare moltissime volte qua) si restringono comodi stradoni di periferia, nati e pensati per lo scorrimento automobilistico, per allargare a dismisura i marciapiedi per inesistenti pedoni, come se questo “limitasse il traffico”, anziché peggiorarlo, come evidente anche a un bambino prescolare;

        oppure si decide di chiudere l’unica via “automobilizzata” del centro storico di qualche cittadina, immaginando così di farla piombare in un Rinascimento fantastico di famigliole di pedoni felici e gerani in fiore, e si ottiene invece di ammazzare i negozi di tutto il quartiere e farne fuggire i frequentatori, costretti per avvirarvi a estenuanti giravolte e a lunghe marce dal lontano luogo dell’esilio automobilistico, o parcheggio che dir si voglia;

        oppure si riducono, con pretesti, trucchetti da geometra e controllo poliziesco, i posti auto, sempre nell’illusione che questo “allontani il traffico” (non vedo come girare mezz’ora per trovare parcheggio, maledicendo e clacsonando, possa limitare il traffico, invece di peggiorarlo; ma evidentemente alcuni pensano che prendere l’auto sia uno sport, e uno sport da scoraggiare, tipo la caccia, e non una necessità lavorativa per migliaia di persone che non hanno il culo di vivere in centro o di essere collegati con “i mezzi”-
        sì, certo, ci sarà l’autobus che viene da Borgotaro a Parma, ci scommettiamo quante volte lo prendereste voi? non prendiamoci per il culo. Guardare carta geografica).

        “Kilometri zero” cominicia a puzzarmi sempre di più di cagata pazzesca, in generale.

        • Peucezio scrive:

          Già. Nella loro ottusità mica capiscono che se restringi le strade, rallenti e congestioni il traffico, creando inquinamento; idem, come giustamente hai notato, per la riduzione dei parcheggi. Inoltre gli automobilisti sono perfetti per fare cassa, coi divieti più pretestuosi e coi controlli tranello.
          Oggi si vanno diffondendo GPL (come il sottoscritto), metano, ibrido; in prospettiva sono destinati a diffondersi idrogeno ed elettrico. Voglio vedere a quel punto cosa inventeranno per dire che l’auto non va bene.

          In realtà, dietro tutto ciò, dietro l’antipatia per la mobilità, l’ecologismo spinto e la generalizzazione di parcheggi riservati ai residenti c’è qualcosa di profondo. C’è l’avversione dell’uomo contemporaneo, benestante, verso gli altri uomini, verso l’interazione sociale. La macchina va bene averla, ma devi tenerla sotto casa, perché in ogni altro luogo può parcheggiare solo chi ci abita, ammenoché non vai da un amico che ha il posto auto o magari una grande villa con giardino ecc.
          Alla fine la morale di tutto è che ognuno vorrebbe vivere da solo con intorno un raggio di dieci chilometri di verde senza anima viva, senza un pezzo di muro, senza un rumore.
          Una volta si viveva in spazi ristrettissimi, appiccicati gli uni agli altri, ammassati, accatastati, affastellati, circondati da un vociare di frotte di bambini, da schiamazzi e da urla di tutti quanti, da odori, umori, sudori, insomma gente, persone, contatto umano e fisico, le vie erano strette, le case piccole e appiccicate le une alle altre, le famiglie patriarcali, estese, con cugini, zii, bisnonni, le strade erano luoghi di incontro e non solo di passaggi, i bambini ci giocavano, gli adulti vi tenevano i loro traffici…
          Al di là del mio estetismo futurista per l’epopea automobilistica e la velocità, io, che pure, come qualsiasi persona della mia epoca, non so se sopporterei un tale livello di promiscuità, pavento questo isolamento, amo i quartieri rumorosi e pieni di negozi e di gente, i condomini e mi deprimono immensamente i quartieri di ville, le aree residenziali, i parchi ecc. Sarà che ho il sonno pesante, ma se dormo in un posto dove c’è casino sotto, per strada, riposo che è una bellezza, cullato dal baccano e dalla vitalità che esprime: che c’è di più bello di svegliarsi con l’urlo di qualche venditore? Se poi si odono rombi di automobili, meglio ancora!

  7. Miguel Martinez scrive:

    Per Valerio

    Grazie!

    • valerio scrive:

      Prego,

      Tieni presente che, quando ho commentato il tuo post, ero appena tornato da un corteo No-tav a Torino, e quindi mi sono un minimo documentato.
      Anzi se qualcuno di voi fosse torinese questa sera le fabbriche di Nichi incontrano il comitato tecnico dei No-Tav e alcuni amministratori della valsusa, e, non ricordo più se Lega Ambiente o il WWF, al parco Michelotti, ore 21. Quelli del comitato tecnico sono mostruosi, credo conoscano il progetto ormai meglio di chi lo ha scritto e sicuramente meglio del nostro governo.

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