Il 2012 come trionfo dei media e della Jeune-Fille su scienza e religione
La profezia del 2012 è un fenomeno planetario, visibile ovunque, eppure è del tutto estraneo alle istituzioni accademiche, religiose o politiche.
Si nutre del desiderio di un mondo diverso da quello esistente, eppure segna il trionfo del flusso economico-mediatico e spettacolare su politici, preti e professori, i quali non se ne accorgono nemmeno.
È una rivoluzione reale, che è insieme spettacolare e invisibile. Spettacolare, perché l’Allarme Fine del Mondo è un perfetto ingrediente mediatico, invisibile perché ciò che non passa per le istituzioni, o almeno per la violenza, non ha cittadinanza.
È il doppio volto dello spettacolo: il 2012 ci sta bene nelle pagine degli oroscopi, del gossip, delle notizie stravaganti, ma non se ne deve nemmeno parlare altrove: il politico che osasse accennarvi si screditerebbe immediatamente presso lo stesso pubblico che ci crede. Questo meccanismo permette di evitare la concorrenza e quindi ogni conflitto.
L’apocalittica del 2012 ci parla dell’autodistruzione ecologica del pianeta, della necessità di una svolta radicale, della fine delle guerre e dello sfruttamento. Eppure non pone il minimo problema al dominio: basta accordarsi sugli orari di trasmissione.
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Ok
mi metto una mano sul cuore e te lo dico io: è una tua mania, un fenomeno privo di reale rilevanza anche nel flusso mediatico spettacolare, il cui culmine è già stato raggiunto nella pubblicità di un prodotto a rate “iniziate a pagare nel 2013 ma che ve ne frega, tanto nel 2012 il mondo finisce”
Con affetto
pero’ e’ affascinante capire cosa c’e’ dietro il millenarismo – che e’ sempre esistito.
Forse per tanta gente l’esistenza e’ cosi’ miserabile che l’idea che tutto finisca presto – portandosi via anche gli altri, beninteso – suscita un senso di sollievo.
Una cosa mi sembra sicura, che il millenarismo, come virtualmente ogni altra religione, e’ una potente valvola di sfogo per i malcontenti popolari.
Sempre esistito sì e no. Il mito della fine del mondo in effetti si trova in tante tradizioni, in ossequio a una sorta di legge della natura, per cui ogni cosa ha un inizio e una fine.
Ma è anche vero che il panico collettivo per l’anno 1000, caro alla vulgata sul medioevo, è un’invenzione. Alla fine del mondo ci credeva qualche gruppetto di teologi in giro per l’Europa, mentre la gente comune attendeva alle sue faccende e non ne sapeva nulla.
Queste forme di mito e di paura collettiva mondiale sono effettivamente molto moderne.
Francesco non ha tutti i torti, non vedo nessuno preoccuparsi per il 2012. La fobia per il bug del millennio, in confronto, era molto più diffusa e sentita. Può darsi che queste fregnacce pseudo-millenaristiche ci insegnino comunque qualcosa su noi stessi. Però se c’è un tratto distintivo dei tempi mi sembra più che altro la superficialità. Da intendersi in senso quasi letterale. Le informazioni, dalle bufale più gigantesche alle notizie più serie, dalle storie più drammatiche alle idiozie più insopportabili (con una preponderanza statistica di queste ultime), si propagano davvero in modo virale. Si spargono sulla superficie del globo alla velocità della luce e altrettanto velocemente spariscono, per essere sostituite da altre. E così Wikileaks fa scalpore globale per un paio di giorni, poi tutti dimenticano. Miliardi di persone, tantissime delle quali in Asia, si collegano alla tv per seguire le nozze regali britanniche. Altrettanti miliardi dicutono o scherzano delle profezie Maya, poi vanno a farsi un caffè. Quanto di ciò influisce sulle loro vite? Pochissimo. Influisce il fatto che le loro (nostre) vite sono troppo spesso piene soltanto di questo niente, di questa superficialità assoluta, consumata giorno per giorno in modo sistematico, grantita in ogni minuto da un sistema che è programmato per produrre superficialità. Ma in fondo basta fare un salto qui per essere costretti a pensare, no? 🙂
“L’apocalittica del 2012 ci parla dell’autodistruzione ecologica del pianeta, della necessità di una svolta radicale, della fine delle guerre e dello sfruttamento. Eppure non pone il minimo problema al dominio: basta accordarsi sugli orari di trasmissione.”
A proposito di trasmissione, ieri a Voyager si è parlato proprio del 2012 e di un paesino francese ai piedi dei Pirenei, Bugarach.
Il piccolo e tranquillo villaggio sarebbe stato invaso da gente proveniente da diverse parti dell’Europa e altri ne starebbero per arrivare per la fatidica data del 21 dicembre dell’anno prossimo.
Motivo? Una vicina montagna sarebbe considerata uno dei pochi luoghi della terra che sarà risparmiato dalla presunta catastrofe. Il sindaco, spaventato per tale invasione che avrebbe sconvolto l’esistenza di una comunità di pastori e contadini, ha chiesto l’aiuto al prefetto e alle autorità per parare la minaccia…della suddetta invasione, non certo per l’Apocalisse annunciata.
Poi, certo, Giacobbo ci ha aggiunto i suoi soliti incredienti, il Santo Graal, i Catari, Rennes Les Chateaux, la discendenza merovingia di Cristo e della Maddalena, la solita paccottiglia codice da vinci…
Qualcuno ne sa di più, o questa storia di gente che arriva a frotte a Bugarach è l’ennesima bufala?
Mah, vero o non vero che fosse al momento della trasmissione, sicuramente il lancio pubblicitario è stato buono (oltre che internazionale) e credo che molte persone effettivamente programmeranno le vacanze di Natale del 2012 in quella località 😀
errata corrige : Rennes Le Chateau
Ma … la Jeune-Fille ?!
pedofilo!
😀
Non confondiamo “jeune-fille” e “petite-fille” … il Francese è un dialetto gallo-italico :-);-) come tutti gli altri !