Questo tipetto con l’aria di venditore di polizze assicurative alle prime armi si chiama Juhani Mönkkönen e abita nella lontana Helsinki.
In realtà, il nostro non vende polizze, ma se stesso, come candidato a sindaco della città. Le nostre conoscenze della politica finlandese non ci permettono di dire molto altro; ma segnaliamo l’orginale campagna elettorale di Juhani Mönkkönen.
Ovunque ci siano dei cantieri aperti, gli attacchini di Mönkkönen affiggono un manifesto – di quelli tipici che indicano i committenti e gli esecutori dei lavori – specificando che si sta “costruendo una moschea”.
Mönkkönen ha anche tappezzato la città di:
1) finte mappe della metropolitana
2) finti cartelli con i nomi dei presunti residenti da attaccare vicino ai campanelli nei condomini
Ora, l’immane cretino ha evidentemente copincollato qualcosa da un libretto di esercizi scolastici per bambini arabi.
Ad esempio, il minaccioso barbuto che abita all’interno 18 si chiama “La vecchia donna“; al 17, “due giovani sposi [maschi]“, che ci sembra molto scandinavo; e al 14, ci stanno “una famiglia con bambini”.
Mentre le fermate della metropolitana di Helsinki, dopo il trionfo della Shariah, portano nomi come “Cose difficili?” (con tanto di punto di domanda) o un obamesco “Si può”.
Per fortuna, una delle fermate si chiama, “niente paura”.
straordinario!
🙂
La mamma dei cretini è sempre incinta…
Unfortunately how many Finnish guys will understand what Miguel has…?? None..I propose to translate the post in Swedish and spread on the Net, the Swedes are the only ones in Scandinavia probably to realise the imbecillity of it.. they consider people from Finland near …to …”Arabs”.. Now you have an idea how bad is up to North..
Geniale.
Il senso di spaesamento e di sradicamento, di “furto di identità e di futuro” non dipende affatto da cosa c’è scritto in arabo (che poi andrebbe bene pure il cinese o l’urdu) ma dal carattere alieno di quegli alfabeti.
Come passare di fianco a un’edicola e invece di Gazzetta, Manifesto, Avvenire, Lando trovarci la stampa cingalese.
Concordo con Miguel che l’uso dell’arabo rafforza l’effetto, che oggi gli arabi sono un babau molto popolare.
Ciao
Comunque sono vicini rassicuranti giacché il num. 12 si chiama “Buon uomo”, il 13 “Colui che paga le tasse” e il 15 “Uomo sincero” 🙂
il problema è arrivare a capirlo, poi siamo tutti amici
😉
ciao
Basta anche meno per scatenare le ire xenofobe dei bifolchi di turno. Prova a scrivere un commento di critica all’assedio a Gaza su qualche blog teocon e firmarlo, che so, Yuḥannā (che se non erro vuol dire Giovanni) e senza fare alcun riferimento religioso.
Ti posso assicurare che ti replicheranno con insulti furiosamente dicendo cose tipo “Voi maomettani…”.
Ovvero quello che fa scattare la rabbia (assolutamente irragionevole) non sarà tanto a mio avviso il contenuto della critica, ma quel nome con cui ti firmi.
Potenza dello scontro di civiltà costruito ad arte dai fabbricatori di odio.
Non ha importanza , da un certo (!) punto di vista, cosa c’ è scritto … sono semplicemente “i curiosi ghirigori arabi” in quanto tali (!) a spaventare ! :-/
Ohibò!
Una coppia di jihadisti omosessuali addirittura sposati? 😀
Giustissima l’ osservazione di Francesco … aggiungerei, per estensione, che anche i comitati cittadini ” no moschea / no minareti ” non vogliono edifici di culto islamici perché in realtà l’ effetto sarebbe, per loro, quello di un’ astronave aliena parcheggiata 😉 sottocasa.
Miguel parte sempre dalla pregiudiziale ideologica che chi ce l’ ha con i musulmani sia per forza un mentecatto, ma … se Juhani Mönkkönen avesse scelto proprio quelle frasi lì apposta e in fondo non ce l’ avesse con i musulmani più di tanto ?
Non credo che sia così difficile trovare un collaboratore per frasi tipo “abbiate paura”, “quello che sgozzerà la figlia” … “quella che vuole integrarsi con il bungabunga” 😉
Certamente l’ effetto “ghirigori alieni” ci sta tutto in ogni caso.
Miguel,
ho raccolto un po’ di informazioni da colleghi finlandesi ed ho saputo che:
il cartello della moschea rimanda al sito dell’imbecillotto, son una scritta del tipo “se volete più informazioni andate su “helsinki2020.fi”.
sul sito ci sono quei cartelli ma l’idea del tizio non è “fate attenzione ci sono arabi che complottano”, ma piuttosto “attenti, l’immigrazione è una strada senza ritorno, una volta che gli arabi saranno di più dei finlandesi ecco come sarà la nostra città”