A Dubai (sì, sempre Dubai), un certo Arnaud Flambeau, direttore di un’azienda denominata Flambeau Luxury Trading and Precious Skin ha introdotto una nuova moda: tatuaggi temporanei, in oro o in platino, da sfoggiare alle feste. L’azienda del signor Flambeau ha sede nell’albergo a sette stelle Burj al-‘Arab, quella che somiglia a una vela (no, non è la Torre Rotante).
Burj al-‘arab significa “torre degli arabi”; e ci dice qualcosa sul mondo arabo, il fatto che il socio maggioritario, come ci informa Wikipedia, sia “il fortunato vincitore del premio di 360 milioni di dollari della lotteria statunitense The Big Game“.
I prezzi dei tatuaggi-Flambeau vanno dai 50 ai 5.500 dollari. Si prevede di aprire 25 filiali solo a Dubai, e a partire da gennaio, altre in Arabia Saudita, Qatar e Bahrein.
All’altro capo della scala gerarchica del pianeta, un piccolo episodio accaduto venerdì scorso a Montebelluna in provincia di Treviso, un comune che conta ben una azienda ogni dieci abitanti.
La sua fama è legata soprattutto alle calzature, in particolare allo scarpone, alla scarpa e all’abbigliamento sportivo, per questo detiene la leadership mondiale, infatti tutte le aziende più prestigiose risiedono nel suo territorio e rispondono con una produzione che porta la qualità delle industrie, la fantasia dei suoi designer e il “made in Italy” in tutto il mondo.
Gli elementi portanti di questo fenomeno vanno ricercati oltre che nella operosissima manodopera, nell’eccezionale capacità imprenditoriale che ha saputo prevenire o superare momenti di recessione rispondendo alle esigenze innovative del mercato, creando stabilità nell’occupazione, benessere e tranquillità sociale.”
Venerdì scorso, una buona parte di quell‘operosissima manodopera si è recata a pregare nella locale saletta di preghiera islamica. All’uscita, sono stati tutti identificati, sommariamente interrogati e fotografati dalla polizia. Pare che la stessa cosa sia successo a Cornuda e a Castelfranco Veneto.
Perchè sfigati? mi pare che lo scopo della loro emigrazione, trovare un lavoro, sia stato raggiunto
e pare pure in una situazione di buona sicurezza, visto quel che riporti sul distretto produttivo “fitness” (ma sì, facciamo gli anglofoni)
l’assenza di politiche redistributive, di diritti sociali e di istituzioni democratiche nei paesi di origine mi pare più significativo della sfiga come motivo
guardate la foto
maria
http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/11/18/foto/pirellone_l_appello_per_i_cristiani_in_iraq-9254273/1/
Speriamo che questo manifesto possa salvarne almeno qualcuna di quelle vite cristiane in pericolo.
Questo bisognava dirlo sette anni fa a quel maiale di Bush e alla sua cricca ebraico-protestante, che ha distrutto deliberatamente e scientemente il più filocristiano dei regimi arabi.
Se non si capisce il profondissimo odio che ogni protestante (sugli ebrei non c’è neanche bisogno di dirlo) nutre per il cattolicesimo, l’ortodossia (le due Rome) e ogni altro ramo del cristianesimo tradizionale, non si capisce l’aggressione all’Iraq, né quella alla Serbia, né tante altre scelte della politica americana e israeliana (che poi sono la stessa cosa, perché le braccia sono due, ma la testa è una).
La destra israeliana (e molti israeliani in generale) adora la Serbia.
Se è per quello ci sono stati anche sionisti filo-nazisti.
Quello che conta è la politica reale. Se c’erano alcuni sionisti filo-nazi, il sionismo in toto non era mai filo-nazi.
E che cosa ha fatto Israele contro la tua cara Serbia? Niente. Nell’inizio delle cosiddette guerre jugoslave (anni novanta) Israele era marcatamente filoserbo (specialmente Likud, ma anche gli altri), non appoggiava neanche i bombardamenti nel 1999. Una parte del pubblico israeliano mostrava qualche simpatia per i bosniaci musulmani durante la guerra di Bosnia, questo è vero. Israele non ha ancora riconosciuto l’indipendenza di Kosovo, neanche ha l’intenzione di farlo nel futuro prevedibile.
La destra israeliana considera i serbi come loro compagni nello sgozzare dei musulmani. Ed il mainstream israeliano è oggi molto di destra.
Perciò il paragone tra la Serbia e l’Iraq non è valido, se si considera la politica israeliana. Totalmente altra cosa.
Altra roba gli Stati Uniti (ed il loro aperto sostegno a Kosovo). Se gli Stati Uniti ed l’Israele sono generalmente alleati, non vuol dire che s’accordino su assolutamente tutto.
ma che bello bello
adesso scopriamo che la guerra in Jugoslavia era un’aggressione anti-ortodossi e quella in Irak addirittura anti-cristiana
altre barzellette geo-politico-religiose?
e io che credevo che Borghezio fosse un effetto collaterale dell’alcolismo!
Avanti, dilettaci, esponi le tue teorie sugli scopi di quelle guerre.
Devo dire che concordo con Francesco nel ritenere che l’antipatia protestante nei confronti del cristianesimo tradizionale (che però esiste eccome) c’entri poco e niente con le guerre in Iraq e in Jugoslavia.
In questo tristissimo frangente pare che almeno Benedetto XVI abbia riconosciuto di aver sbagliato a Ratisbona.
Peccato non averlo capito prima, ma meglio tardi che mai!
ciao
‘Sta storia poi di un papa che anziché fare il papa deve fare l’ambasciatore del buonismo ecumenista e politicamente corretto…
Non deve fare il buonista di niente. Dovrebbe solo testimoniare che Nostro Signore non è il DIVINO RUFFIANO di nessuno, Franchi compresi, anche se mi rendo conto che separare le sfere non è purtroppo agevole, ne è sempre possibile, come dimostrato più volte nella storia della Chiesa.
Chiesa che per salvare il delicato equilibrio di potere in cui agisce, di volta in volta ha ABBANDONATO e TRADITO gruppi di credenti la cui difesa ad oltranza avrebbe compromesso i suddetti equilibri.
Nell’885, mollò la missione dei discepoli di Cirillo e Metodio, nel 1307-1314 i Templari, nel 1534 e 1570 i cattolici inglesi, nel 1773 i Gesuiti, nel 1865 la resistenza borbonica nell’ex Regno delle Due Sicilie, nel 1928 i Cristeros messicani, nel 1962 gli Uniati Ucraini, fino ai Cristiani del Medio Oriente con lo sproloquio di Ratisbona del 2006, anche se per quest’ultimo, pare, vi siano segni di revisione del proprio pensiero da parte del biancovestito orientofobo.
ciao
Per Mirkhond
Mi permetto di aggiungere i Cristiani di Goa, credenti in Cristo da prima che l’Europa diventasse cristiana (la tradizione dice addirittura dai tempi della missione di San Tommaso) e stercorizzati dall’Inquisizione Portoghese a partire dal XVI secolo.
Ciao!
Andrea Di Vita
dove dichiara di aver sbagliato?
ho riletto Ratisbona e lo ho trovato interessante, impeccabile e anti-protestante
quindi mi incuriosisci molto
Qualche giorno fa in televisione, in occasione della presentazione del suo nuovo libro-intervista col giornalista Peter Seewald, il Papa avrebbe ammesso di aver sbagliato nei suoi giudizi sull’Islam a Ratisbona.
ciao
perchè, adesso il Papa dice che Mohammed ha detto delle cose buone e nuove parlando di Dio? si è convertito anche lui?
😀
puoi darmi qualche riferimento diretto, grazie?
mica avrà detto che sarebbe stato meglio sottacere alcuni giudizi per opportunità?
ciao
Io ho solo riportato quanto detto in un telegiornale.
Certamente che il Papa non crede nel Verbo coranico, ma come hai accennato, ha COMPRESO di averla sparata grossa senza rendersi conto del casino internazionale che quelle parole avrebbero scatenato.
Siccome di odio c’è nè gia troppo, un discorso più calibrato, pur nelle legittime differenze dogmatiche e confessionali, avrebbe forse, avuto un diverso impatto….
Comunque, meglio tardi che mai!.
ciao
avrai ragione ma a me scoccia che il Papa debba calibrare i discorsi e “gli altri” possano spararle grosse come il debito pubblico italiano senza timori
non mi pare giusto
Il Papa ha un prestigio e, diciamolo pure, una corona di spine, che altri non hanno…
ciao
Capisco ciò che vuoi dire, ma, siamo onesti, se sproloquia il patriarca di Russia o l’Ayatollah Khamenei, ci sono si conseguenze gravi, ma molto più gravi degli sproloqui papali?
Giovanni Paolo II ha massmediatizzato il Pontificato, per cui, da lui in poi, le parole del Successore di Pietro credo che abbiano un carico di responsabilità PLANETARIA infinitamente maggiore di quella dell’autocefalia moscovita o del successore di Khomeini….
ciao
Poi mi chiedo cosa possa capire Bush di quell’isola di tenace cristianesimo aramaico tra Turchia, Siria, Kurdistan ex iracheno e Iran.
Se si fosse recato in quei remoti villaggi, avrebbe faticato non poco a distinguere i cristiani dai musulmani….
Del resto i missionari wasp cercano in tutti i modi di sradicare il vero cristianesimo di quelle zone, risalente direttamente a Nostro Signore e ai suoi discepoli, di imporre modelli di fede ESTRANEI a quel vissuto e a far diventare i cristiani dei traditori del loro paese e della loro storia, imponendo di schierarsi a favore di Israele.
E’ sempre così, i Cristiani pagano duramente le politiche “crociate” del Frangistan…
ciao
Infatti.
Comunque quel minus habens di Bush non c’entra nulla, quello capace che manco sapeva che in Iraq c’erano dei cristiani. Come sappiamo i decisori sono ben altri. Lui doveva eseguire, credendo di decidere e mettendoci la sua faccia da scimpanzè.
Quoto Peucezio.
Ed aggiungo che questo odio ha già avuto effetti devastanti per la Chiesa Cattolica in America Latina dove le sette evangelicals hanno già “protestantizzato” milioni e milioni di cattolici . Anche qui con lo scopo tutto politico di avere un maggior potere sulle coscienze delle persone da parte di Stati Uniti ed Israele.
Ma per molti cattolici “occidentali” il problema maggiore resta “il fondamentalismo islamico”.
A proposito, sarà un caso che molti rifugiati arabi trovano accoglienza sincera in America Latina ? Secondo me no.
Certo. Tranne poi a foraggiare i vari Glucksmann per dire che ci sono i poveri ceceni vessati dai russi (che è in parte vero, ma oggi a cavalcare in cattiva fede la causa cecena ci sono gruppi salafiti finanziati dalla CIA, che coll’autonomismo etnico non hanno più niente a che fare): il bello è che alla fine, per questi occidentalisti, i mussulmani hanno sempre torto nelle loro sedi storiche (Palestina, Iraq, Iran, Afghanistan…) e hanno sempre ragione quando rompono le scatole in Europa. Cioè ognuno sbaglia quando si difende e chiede di poter stare in grazia di Dio in casa propria, mentre, quando rompe le palle agli altri, diventa un eroe.
Per Peucezio
Nel venire in Europa il Musulmano implicitamente (almeno ai nostri occhi) dichiara di voler diventare Europeo, e a lui sentiamo di dover estendere diritti e doveri Europei (che ad esempio escludono l’obbligo di burqa e affini).
Ai nostri occhi, il Musulmano che resta a casa sua puo’ benissimo andare a quel paese (nella fattispecie, puo’ restarci).
Ciao!
Andrea Di Vita
Sì, sottoterra, visto che lo andate a bombardare (ti dai del “noi” e io ti do del “voi”, anche se tu personalmente penso non bombarderesti nemmeno una formica con un sassolino).