Ieri, l'ufficio stampa dell'ambasciata israeliana a Washington ha inviato ai media il link a un filmato satirico sulla strage della Freedom Flotilla. Qualche ora dopo, ha inviato un'altra mail, in cui precisava che il filmato che aveva appena pubblicizzato non rifletteva la politica del governo israeliano. Intanto, comunque, il filmato ha fatto il giro del mondo.
Si tratta di We Con the World, una parodia della nota canzone We Are the World. Travestiti da attivisti umanitari, i cantanti – mimando forti accenti arabi – recitano il ruolo dei passeggeri della Freedom Flotilla, vantandosi di aver "fregato il mondo".
Vale la pena citare per intero il testo.
We Con the World
There comes a time We must go on pretending day by day That in Gaza, there's crisis, hunger and plague Ooooh, we'll stab them at heart We'll make the world If Islam and terror brighten up your mood We'll make the world We con the world We con the world
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Freghiamo il mondo Viene il momento Così saremo sempre in vantaggio
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Il testo mi ha colpito, perché dimostra la straordinaria affinità tra hasbarà – propaganda sionista – e il cosiddetto negazionismo dell'Olocausto. Non solo perché qui si nega ridendo che nella Gaza assediata ci sia chi soffre.
Non voglio parlare qui di tutta la questione del cosiddetto revisionismo storico, e nemmeno della manipolazione politico-simbolica dell'olocausto che indubbiamente esiste. Nei commenti a questo post, non accetterò discussioni sui fatti della Seconda guerra mondiale, perché qui stiamo parlando del presente.
Cioè di una specifica forma di aggressiva polemica da cyberstrada che mira solo a segnare punti per la propria squadra.
E' una modalità diffusa soprattutto nella comunità virtuale degli affetti da sindrome di melaninodeficienza.
La somiglianza tra hasbarà e negazionismo è dovuta a un fatto oggettivo: chi ama Adolf Hitler, come chi ama Israele, non deve cercare la verità – che già conosce dentro di sé – ma deve trovare battute efficaci per azzittire e ridicolizzare i propri avversari.
Il negazionista da cyberstrada tira fuori la presenza di un bordello ad Auschwitz, non per arrivare alla verità storica, ma perché vuole creare in chi lo legge l'idea che ad Auschwitz tutti se la spassassero: un perfetto parallelo delle foto di qualche bancarella colma di frutta a Gaza che gli hasbaristi stanno diffondendo proprio in questi giorni.
Nel 2002, i soldati israeliani fecero un massacro nel campo profughi palestinese di Jenin. Per tredici giorni, i bulldozer rasero al suolo le fragili case, spesso con gli abitanti dentro. All'inizio, si parlò di circa 500 morti, poi si venne a scoprire che erano stati appena una cinquantina. Provate a digitare su Google Jenin massacre e vedrete come quei cinquanta e passa morti oggi vengano festeggiati dagli hasbariti come prova di una "montatura palestinese".
Se c'è un errore, una eccezione, allora tutto diventa falso: il negazionismo da cyberstrada sfrutta in maniera analoga il fatto che sia stata dimostrata la falsità di un'accusa (che i nazisti facessero il sapone con il grasso delle loro vittime) per arrivare a dimostrare che ogni affermazione sulle atrocità naziste sia un falso.
Ma se l'olocausto ebraico non è esistito, deve essere una deliberata menzogna, inventata dagli ebrei per spillare soldi ai polli, quelli che in inglese si chiamano the gullible, quelli facili da ingannare.
La truffa è uno spettacolo che fa incassare soldi. E per imporre questo spettacolo, ci vuole un complotto che permette di controllare i media. Come scrive la sionista Deborah Fait (ma basta cambiare qualche parola qua e là, per avere un testo da negazionista):
"Ehhh si, il mondo e' ubriaco, ormai sono tutti impazziti, la propaganda araba ha lavorato bene e continua a farlo, ha il mondo nelle sue mani, i giornalisti, i media, i politici, i supermercati, il mondo intero e' in mano agli arabi pronto ad addentare Israele alla gola per farlo morire.
Boicottano, demonizzano, delegittimano , Israele e' diventato il Punching Ball dell'odio internazionale antisemita, in ogni paese del mondo occidentale esistono varie organizzazioni filopalestinesi e palestinesi che ricattano i governi e detengono il potere dei Media.
Sono una potenza mondiale ormai e ogni azione contro Israele va attribuita a loro."
Lo spettacolo-inganno viene nominato con giochi di parole che uniscono il concetto di "olocausto" a quello di "truffa": Holohoax, Shoah Business… Proprio come il termine hasbarita, Pallywood che unisce il concetto di "Palestina" con quello di "Hollywood".
Shoah Business è ovviamente una parodia di Show Business. Ripensiamo alle prime parole della canzone diffusa dall'ambasciata israeliana – sembra l'inno dei negazionisti da cyberstrada:
"There comes a time
When we need to make a show
For the world, the Web and CNN
There's no people dying,
so the best that we can do
Is create the greatest bluff of all"
Mentre gli autori di We Con The World dovrebbero cambiare una sola parola su questa vignetta, per farla propria.
Rispolvero una mia battuta di qualche commento fa: questi potremmo chiamarli negasionisti.
Oops, mi è partito non firmato. Sono Marcello Teofilatto
Incredibile la quantità di propaganda messa in piedi da Israele per una e una sola (=1) nave di aiuti. Stiamo guardando in diretta "Israele contro Resto del Mondo" forse?
Ci deve pensare la gente comune a risolvere il problema Israele-Palestina, l'ONU è completamente inutile. Che partano assieme tre navi di aiuti alla settimana, così quando infine grideranno all'Armageddon anche gli Hasbara Boys si dedicheranno a cause migliori causa esaurimento di bugie da raccontare… (quello nervoso è improbabile, visto a dove siamo arrivati …).
E pensare che Hamas continua a rifiutare il trasferimento nella striscia di Gaza del carico scaricato dalla flottiglia “Free Gaza”! Questo dimostra che nella Striscia si trova in realtà in abbondanza ogni sorta di beni, in primo luogo il cibo, del quale straripano le bancarelle sulle pubbliche piazze, ma anche automobili, televisori, frigoriferi coreani, impianti di aria condizionata cinesi, insieme a ogni altro genere di beni di consumo!