Bedlam boys are bonnie

Thomas D’Urfey (1653-1723) fu un insolito scrittore, cantante e drammaturgo inglese. Autore di servili elogi di tutti i monarchi, ma anche di versi allegramente osceni e racconti di un’umanità marginale: una parte dei suoi testi è nota per essere stata ripresa, prima da John Gay nel Beggar’s Opera, e poi da Bertolt Brecht nell’Opera da tre soldi.

Tra i testi di D’Urfey, uno dei più sconvolgenti è Mad Maudlin’s Search for Her Tom of Bedlam:  la folle Maudlin vaga alla ricerca del suo amato, Tom, rinchiuso nell’antico manicomio maschile di Bedlam.

Forse ci troverete un certo compiacimento tutto inglese, nell’osservare divertiti il lato oscuro della vita. Ma al di là di questo, le parole di D’Urfey mi ricordano molte cose vissute da una lontanissima prossimità. Quando percepisci l’intensità, la ricchezza, la ferocia e la dolorosa gioia dietro il misterioso e impenetrabile confine che separa ciò che chiamiamo normalità da tutte quelle altre cose che chiamiamo follia.

Un piccolo dettaglio, le fate non ancora domate dalla cultura vittoriana e/o disneyana.

Abbiamo la straordinaria fortuna di poter ascoltare la cerca di Maudlin, cantata da Maddy Prior: finché sarà viva Maddy Prior (e June Tabor, ovviamente), non tutto in questo mondo sarà perso.  

Nella mia piattissima traduzione, ho reso la parola bonnie con "bravo", ma questa parola rende solo in parte il senso del termine, che oscilla tra bello, valoroso, degno di ammirazione e felice.

For to see mad Tom of Bedlam
Ten thousand miles I’d travel
Mad Maudlin goes on dirty toes
For to save her shoes from gravel

    Still I sing bonnie boys, bonnie mad boys
    Bedlam boys are bonnie,
    For they all go bare and they live by the air
    And they want no drink nor money

I went down to Satan’s kitchen
For to get me food one morning
And there I got souls piping hot
All on the spit a-turning

Me staff has murdered giants
And me bag a long knife carries
For to cut mince pies from children’s thighs
With which to feed the fairies

This spirit’s white as lightning
Would on me travels guide me
The moon would shake and the stars would quake
When ever they espied me

And when that I have murdered
The man in the moon to a powder
His staff I’ll break and his dog I’ll shake
And there’ll howl no demon louder

For to see mad Tom of Bedlam
Ten thousand years I’d travel
Mad Maudlin goes on dirty toes
For to save her shoes from gravel

Per trovare il folle Tom di Bedlam
viaggerei diecimila miglia
La folle Maudlin cammina su dita sporche
perché la ghiaia non tocchi le sue scarpe

Canto ancora, bravi ragazzi, bravi ragazzi folli
i ragazzi di Bedlam sono bravi
perché vanno tutti scalzi e vivono d’aria
non vogliono né liquore né denaro

Sono scesa nella cucina di Satana
per prendermi da mangiare una mattina
e lì mi sono presa anime calde calde
che giravano tutte su uno spiedo

Con il mio bastone ho ucciso giganti
e nella borsa porto un lungo coltello
per fare tortine di carne dalle cosce dei bambini
con cui nutrire le fate

Questo spirito è bianco come il fulmine
mi guidava nei viaggi
la luna tremava e le stelle si agitavano
ogni volta che mi vedevano

E quando avrò ucciso
l’uomo nella luna facendone polvere
gli spezzerò il bastone e scuoterò il suo cane
e nessun demone griderà più forte

Per trovare il folle Tom di Bedlam
viaggerei diecimila anni
La folle Maudlin cammina su dita sporche
perché la ghiaia non tocchi le sue scarpe

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19 risposte a Bedlam boys are bonnie

  1. PinoMamet scrive:

    Bellissimo!
    La cultura inglese sembra aver mantenuto più a lungo di altre europee questo aspetto "non addomesticato": mi chiedo perché, ma intanto lo apprezzo.

    Ciao!

  2. utente anonimo scrive:

    Per Pino Mamet #1

    Perchè è cultura dominante, e puo' permettersi questo lusso.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  3. PinoMamet scrive:

    Non so se ho capito bene quello che dici, però non credo sia così.

     

    La cultura inglese non era affatto dominante al tempo di D'Urfey, quando non si poteva essere colti, in Europa, senza parlare francese, mentre si poteva benissimo ignorare l'inglese, lingua di intraprendenti navigatori e commercianti con pochi scrupoli.

    Penso che il nobile, lo studioso o l'ufficiale inglese e quello danese o prussiano, incontrandosi, si sarebbero rivolti la parola in francese, ecco.

     

    Invece il momento in cui l'inglese era davvero ormai dominante anche a livello culturale, ha coinciso (ipotizzo) con la "domesticazione", come a rendersi presentabili in società.

    Domesticazione tanto intensa da necessitare anche l'antidoto: l'Alice di Lewis Carroll e simili hanno nella società vittoriana più o meno la stessa funzione che il taoismo e il buddhismo chan hanno nella rigida Cina confuciana (e gli assomigliano anche, come linguaggio).

     

    Quello che mi stupisce, è che non riesco a immaginarmi un coevo italiano di D'Urfey scrivere cose simili; non me ne viene in mente nemmeno uno (ma ammetto che le lettere moderne non sono il mio forte… Roseau?)

     

    Ciao!

  4. utente anonimo scrive:

    Le fatine odierne ?

    …   " velinizzate " !

    XXX

  5. utente anonimo scrive:

    In Giappone invece (e dove sennò ?) hanno inventato l' anime / manga delle Bondage Fairies   … un ritorno alle " origini europee originrie " ? 

    XXX

  6. kelebek scrive:

    Per PinoMamet

    Riflessioni interessanti, però non sono d'accordo su Alice, che per me è profondamente trasgressivo, perché si pone in maniera assolutamente amorale dalla parte della creatività infantile, senza alcun tentativo di attribuire significati adulti alla meraviglia.

    Miguel Martinez

  7. PinoMamet scrive:

    Andrea:

    se invece ti riferisci al giorno d'oggi, sono d'accordo. 
    Le culture dominanti possono benissimo mostrare il loro lato "feroce" senza il rischio di demonizzazioni.
    Al contrario, le civiltà dominate, quando sono feroci, ho il sospetto che spesso imitino proprio noialtri bianchi ("Les maitres fous" di Rouch docet);
    ovviamente sono capacissime anche di un lato feroce proprio.

  8. PinoMamet scrive:

    "Però non sono d'accordo su Alice, che per me è profondamente trasgressivo"

    forse mi sono espresso male, ma era più o meno ciò che intendevo mettendo come esempio di "antidoto" all'eccessivo formalismo

    Ciao!

  9. utente anonimo scrive:

    …a prima vista ça glace le sang, come la ninna nanna toscana:
    "fate la nanna coscette di pollo" e le coscette di pollo si sa sono'mangiabili'.
    Ma le fate si nutrono di bambini in modo metaforico,
    x' le fate sono come i djinn, mai al mondo potrebbero nutrirsi di cibo
    solido, anzi una delle loro caratteristiche, é proprio quella di nutrirsi di odori, di profumi, sensazioni, come la tartaruga magica di Confucio che si nutre di aria. Allora i coltelli delle fate sono l'amore, dire coltello é un travestimento per fare lavorare le meningi addormentate.
    Il coltello é come la spada del cavaliere, la spada del cavaliere é come la croce, la croce é come l'albero cosmico, l'albero cosmico é l'eroe originario, il totem, l'Amore. Mai al mondo una fata mangerebbe davvero un bambino, é un linguaggio figurato che spiega la necessità di assimilare la purezza originaria che la piccola creatura ancora possiede, il profumo degli angeli che la pelle dei bimbi emana.
    E' soltanto con  gambe pure che si potranno percorrere le mille miglia e trovare l'Amore, é soltanto con gambe pure che il cavaliere porterà il graal alla fata,.Sigillo sopra sigillo, trasparenza sopra opacità, cannibalismo vegetariano,,,,,,,,,,,,,,,,,,ciao,jam

  10. utente anonimo scrive:

    Per Pino Mamet #7 e #3

    ''oggi''

    L'autore del testo certo esprimeva a cultura subalterna ai suoi tempi. La cantante è di oggi, e i suoi CD li vende oggi nel mercato anglocentrico di oggi. Puo' ben permettersi di guadagnare onestamente sulla propria brillante interpretazione dei testi di una cultura che oggi non è più subalterna giocando al ti-vedo/non-ti-vedo della musica fintamente non commerciale ma 'popolare'. 

    (Se Mussolini avesse vinto la guerra agli Inglesi oggi i bambini di Londra giocherebbero con i videogiochi giapponesi ispirati a Pinocchio e a Piccadilly ci sarebbero varietà in italiano su Bertoldo – e magari anche su Ettore Fieramosca. I più grandicelli si vedrebbero anche filmetti porno sadomaso su Paolo e Francesca all'Inferno con colonna sonora di Wagner, e non ci sarebbero 'hooligans' ma 'bravacci' col tatuaggio di Garibaldi per i vicoli di Bristol. I bobbies darebbero la caccia ai rastafariani, mentre ai membri anziani del Ba'ath e del'IRA darebbero la medaglia dei marciasuroma onorari).

    ''coevo''

    Quando ad essere dominante tra la cultura italiana c'erano fior di coltissimi aistocratici che facevano i 'popolani' a volte con esiti magnifici, dal Cunto de Li Cunti a Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno. I popolani veri non scrivevano libri, e non ne è rimasta quasi traccia nella cultura scritta.  D'istinto, Ufrey mi fa venire in mente il Ruzante.

    Per jam #9

    Penso invece che almeno in certe circostanze estreme la carne dei bambini fosse molto reale. Il cannibalismo a danno dei bambini non è solo la modesta proposta swiftiana: è ricordato nel mito di Crono e dalle varie figure degli orchi e delle orchesse, da Hansel e Gretel fino alla storiella dei comunisti che mangiano i bambini e al Blair Witch Project, e si è verificato anche nello Hodomor ucraino (non so invece della peste delle patate irlandese). Vedi, e' proprio il riferimento alle 'fate' a confermarmi in questa mia impressione. Dopo tutto, è Arthur Machen a ricordarci che le 'fairies', le 'graziose', sono l'equivalente inglese delle 'Eumenidi' greche, cioè le 'Furie' chiamete 'Benevoli' in opposizione alla loro vera natura: un nome grazioso con valenza apotropaica che esorcizza la reale e ripugnante attività delle creature in questione. In altre parole, dato il millenario stato di fame permanente della maggior parte della popolazione europea, in certe condizioni d carestia prolungata le cosce dei bambini potevano essere più economiche delle cosce di pollo. (Dopo certe invasioni barbariche persino in Italia ci si ridusse letteralmente a mangiar erba). Poi al solito il linguaggio della fiaba ha esorcizzato la realtà. Il cannibalismo, che ci si stupisce di non vedere più praticato dagli abitanti di Papuasia e dei Tropici in genere se non nelle barzellette della Settimana Enigmistica, fra i bianchi è un tabù esorcizzato che ritorna ricorrente nelle ninne nanne, nelle fiabe e nel fantastico in genere: ho l'età per ricordarmi di 'Conal il barbaro', e soprattutto de 'la specialità della casa' dela rivista di Ellery Queen.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  11. PinoMamet scrive:

    Sì lo so che "facevano i popolani" anche da noi, ci mancherebbe; e "ci metto su" anche il Baldus.

    Però non me ne ricordo neppure uno che faccia il popolano con lo stesso tono di questo qua.

    Mangiate, bevute, scopate, scherzi quanti ne vuoi; ma niente anime mangiate calde dallo spiedo, niente allegri omicidi di esseri mitici (nel Baldus il centauro diventa un cane-centauro, ma mica si dice "sai lo voglio ammazzare a bastonate"), niente fate da nutrire con gambe di bambino.

    descrizioni feroci, anche, ce ne sono; ma identificazioni con una folle ferocia, come dire, bacchica, gioiosa, no, mi pare proprio di no.

    Ciao!

  12. PinoMamet scrive:

    "Dopo certe invasioni barbariche persino in Italia ci si ridusse letteralmente a mangiar erba"

    D'accordissimo sulla lettura delle Fate-Eumenidi,
    ma certi storici antichi non andrebbero presi troppo alla lettera (specialmente Procopio);
    d'altra parte, basta l'amplissimo lessicale dialettale sulle diverse varietà di erbe, piante, fiori e frutti commestibili, per intuire che "mangiare erba", al di là della crudezza dell'espressione retorica, fosse più la norma che l'eccezione.

    Ciao!

  13. utente anonimo scrive:

    1) l'Hodomor ucraino è all'origine dell'idea che i comunisti mangiassero i bambini. in realtà erano le vittime dei comunisti che mangiavano i propri bambini.

    2) cosa c'entra Conan di Cimmeria con i cannibali? mi sono perso qualche cosa?

    3) quella canzone mi rende molto più simpatici i manicomi …

    4) x Andrea: se Mussolini avesse vinto la guerra, la avrebbe vinta Hitler e non credo alla tua "Londra fascista" … sarebbe stata nazista.

    5) Crono … non mi suona che mangiasse i figli per fame, mi pare qualcosa di più freudiano che non un ricordo di pratiche disdicevoli

    6) grandissimo Swift

    ciao

    Francesco

  14. utente anonimo scrive:

    Per Francesco #13

    ''fascista''

    Appunto: ecco perchè ho espressamente scritto 'se Mussolini…' e non 'se Hitler…'.

    ''Cimmeria''

    In uno dei film di Schwarzenegger su Conan il capo dei predoni che ne uccide la famiglia e lo trascina in schiavitù viene ucciso da Conan quando è ormai è diventato gran sacerdote di una setta di cannibali.

    ''Crono''

    Lui sì, ma dubito che il mito non ricordasse fatti reali avvenuti su questa terra. Il figlio che si offre in sacrificio al padre è una figura del resto ricorrente, anche senza scomodare la dantesca famiglia di Ugolino.

    Sul resto concordo.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  15. utente anonimo scrive:

    1) Gli adoratori del serpente erano cannibali? pur amando molto il film, come quasi tutta l'opera del grande Arnold, non ricordo

    2) Su Mussolini: non esiste Ucronia in cui avrebbe potuto vincere la guerra …

    3) Credo che i miti nascano più in profondità dei ricordi ancestrali, molto più in profondità

    ciao

    Framcesco

  16. utente anonimo scrive:

    Per Francesco #15

    a) durante i preparativi dell'orgia degli adoratori del serpente si vede un pentolone sulla cui zuppa galleggiano resti umani (una mano, se non ricordo male).

    b) E se no che Ucronia è? .-) Comunque questo è senno di poi. All'inizio degli anni '30 molti Inglesi avevano più paura di Mussolini che di Hitler. Mussolini era quello che aveva perlomeno rimandato l'Anschluss mandando le divisioni al Brennero, e aveva facilitato l'appeasement di Chamberlain a Monaco. Da giornalista, aveva avuto verso il mondo anglosassone la capacità di accreditarsi una immagine che il goffo caporale boemo si poteva solo sognare. E' vero che l'Italia non aveva certo l'industira pesante tedesca, ma è anche veroche a differenza dei tedeschi gli italiani non avevano avuto la fame in casa dopo il '29. Il corporativismo fascista aveva una autorevolezza anche ideologica oggi impensabile. L'occupazione dell'Albania è citata da Orwell in Coming Up With Air (racconto ambientato proprio in quel periodo) come oggetto degli incubi del protagonista. L'attacco all'Abissinia provoco' la violenta reazione dell'opinione pubblica sobillata da Lord Eden e Miss Pankhurst -e non certo per preature simpatie terzomondiste-  molto più di quanto avessero fatto le leggi di Norimberga, e accelero' il programma governativo di accumulo di armi nei depositi dela Scozia settentrionale. Nel trattato 'Strategy' di Liddel Hart si fa esplicito riferimento alla percezione inglese della pericolosità italiana parlando di Mussolini come di genio del bluff, proprio in senso pokeristico. Nel '40 Malta era considerata indifendibile: il 10 giugno erano presenti sul'isla solo tre aerei militari, prontamente ribattezzati Fede, Speranza e Carità. A Khartoum si dava per imminente una invasione dall'Etiopia, tanto che Churchill dovette fare pressioni sul semiautonomo governo sudafricano perchè facesse arrivare almeno qualche batteria contraerea di cui sul Nilo erano completamente sprovvisti in quei giorni. Nella casa natale di Churchill, fra Abingdon e Stratford-on-Avon, si fa esplicito riferimento a Churchill come a colui che ha avuto fra i primi ilmerito di aver sottolineato per tempo la pericolosità anche di Hitler e non solo del Duce.

    c) Una cosa non esclude l'altra. Perchè una qualche struttura profonda della psiche non dovrebbe poter spingere in certe circostanze particolari l'essere umano a gesti estremi che poi vengono rimossi e riaffiorano nei miti?

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  17. utente anonimo scrive:


    Still I sing bonnie boys, bonnie mad boys
        Bedlam boys are bonnie,
        For they all go bare and they live by the air
        And they want no drink nor money

    questo oggi è sconvolgente
    ciao
    m5tp

  18. utente anonimo scrive:

    x Andrea

    insomma, tutto quel che aveva Mussolini era una certa capacità di far apparire quel che non era …  ti ricordi la storia delle divisioni binarie? per averne di più, decise che in Italia le divisioni erano composte da due reggimenti, invece che da tre

    o quella dei reparti corazzati? erano sì divisi tra reparti dotati di carri armati leggeri e reparti dotati di carri armari medi, ma i carri armati erano sempre gli stessi

    ho troppa fiducia nel cinismo inglese per credere che avessero fatto confusione tra Breda e Krupp

    ciao

    Francesco
     

  19. utente anonimo scrive:

    Per Francesco #18

    Beh, del senno di poi sono piene le fosse. Tutto quello che detto di Mussolini è vero. Ma in fondo negli anni '20 e '30 l'Italia era pur sempre la potenza vincitrice dell'utlima guerra, e la Germania la potenza sconffitta (anche col contributo italiano, in fondo). Non c'era solo Mosley a simpatizzare con le camicie nere italiane, mentre il nazismo trovava ascolto più che altro fra alcuni aristocratici con la mania dell'esoterismo.

    OT: Non mi stupirei se scoprissi che il fermo antinazismo di Churchill da prima di Monaco sia stato indotto proprio dalla conoscenza che l'aristtocratico Churchill aveva di alcuni suoi compagni di caccia alla volpe.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

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