A Osimo, nelle Marche, un padre italiano accoltella la figlia, rea di essersi messa con un albanese.
L’episodio viene descritto con estrema ragionevolezza nei media per quello che è: un signore scoppiato che non sopportava il fidanzato della figlia. Non ci sono stati assalti di cronisti con microfoni nascosti per scovare i predicatori dell’odio nelle chiese, né le telecamere hanno inquadrato le opere di Oriana Fallaci esposte nelle vetrine delle librerie.
La seconda notizia.
Un ingegnere, che dirigeva una ditta edile con molti operai, dopo il fallimento della propria azienda, entra in un ciclo di depressione e si fa saltare per aria, con un successo paragonabile a quello del Bombarolo di Fabrizio De Andrè: il suo artigianale ordigno infatti fa male solo a lui.[1]
Qualcosa della vita di questo imprenditore fallito, il libico Mohammed Game, lo raccontano i giornali:
"«Aiutateci ad avere una casa più dignitosa. Viviamo in sei senza nemmeno il bagno», si era lamentato un paio di mesi fa con una giornalista di «Cronaca Qui» questo ingegnere elettronico mancato di 37 anni, mancato pure come attentatore.
L’appartamento al primo piano lo aveva occupato sette anni fa con Giovanna M., la sua compagna italiana, mai musulmana, badante e colf di professione, innamorata della persona sbagliata dopo aver lasciato un altro uomo da cui aveva avuto due bambini, Davide di dieci anni, Alessandro di nove. Sei anni fa era nato Islam. Tre anni fa Omar. Tutti insieme in quel bilocale pianoterra scala D dove gli agenti della Digos hanno frugato per trovare niente. Non uno straccio di volantino, un proclama, un qualcosa che da qui arrivasse fino ad Al Qaeda e non ai deliri di un uomo frustrato che ce l’aveva con tutto e tutti."
Attenzione, non intendo con questo partecipare al solito gioco per cui chi compie un’azione di questo tipo viene esaltato da una parte come un terribile fanatico; dall’altra, denigrato come un povero cretino. E’ una persona che ha avuto il coraggio delle proprie scelte, comunque motivate.
Però il caso aiuta a mettere a fuoco tutta la questione del cosiddetto "terrorismo islamico" in Italia.
Quello dell’attentato contro la Caserma Santa Barbara di Milano è il primo caso nella storia di "terrorismo islamico" in Italia, e ha assunto la forma che ci si aspetterebbe.
Statisticamente è inevitabile che dopo un decennio di espulsioni, arresti, minacce, sorveglianza incessante, gente che non ti affitta casa, parlamentari che gridano che sei un pericolo per l’umanità, trasmissioni televisive che ti attaccano tutti i giorni, librerie piene di testi che ti descrivono come un mostro, guerre in mezzo mondo contro i tuoi correligionari, a qualcuno – su oltre un milione di musulmani immigrati – saltino i nervi.
La chiave sta nel concetto di "saltare i nervi", fatto non organizzato e imprevedibile: l’attentatore di Milano non si è formato in alcuna delle mitiche Scuole del Jihad, né è andato a caccia di vergini paradisiache promessegli da barbuti predicatori. Mohammed Game è scoppiato (mentalmente) guardando il telegiornale, cioè la descrizione edulcorata e sterilizzata di ciò che la spedizione militare italiana sta facendo in Afghanistan.
La tragedia sta proprio nell‘impossibilità di incidere su qualcosa che però entra quotidianamente nella nostra vita: un cittadino straniero non può nemmeno votare per un partito che condanni la spedizione afghana, e Mohammed Game evidentemente non aveva le risorse per sfogarsi vanamente alla tastiera, come abbiamo noi.
Abbiamo sempre detto che gli obiettivi di azioni armate sono obiettivi militari: anche l’11 settembre del 2001, sono stati colpiti il Pentagono e il Centro Mondiale del Commercio, la cosa più simile al cuore economico del pianeta.
Mohammed Game non ha cercato di colpire i mitici "simboli dell’Occidente" cari ai media: che so, un quadro di Raffaello o una ragazzina in minigonna con l’iPod che si beve un whisky. Pur nella sua evidente confusione, ha scelto di colpire un obiettivo indiscutibilmente militare: la caserma da cui sono partiti i carabinieri che partecipano all’occupazione dell’Afghanistan.
Giustamente, il magistrato lo ha incriminato per (tentata) strage, ma non per terrorismo.
Questo non vuol dire che Mohammed Game non avrebbe potuto saltare per aria, per incompetenza, nel tragitto da casa alla caserma, magari su un autobus affollato. Ma se fosse sucesso, non sarebbe perché "i musulmani odiano gli autobus".
Intanto, il ministro-escort Mara Carfagna propone il divieto del "niqab e del burqa" nelle scuole.
"Non in quanto simboli religiosi, come, per esempio, il velo, bensì per le storie che nascondono, storie di donne cui vengono negati diritti fondamentali come l’istruzione o la possibilità di lavorare, storie di violenza e di sopraffazione".
Cioè, avete capito bene, in nome del diritto all’istruzione, le studentesse che indossano "niqab e burqa" verrebbero cacciate dalle scuole.[2]
Attenzione però che c’è il trucco: il ministro-escort ha semplicemente parlato "a margine di un convegno", storica sede per dire sciocchezze senza seguito.
Notate poi la curiosa erudizione con cui parla Mara Carfagna: se le hanno messo in bocca paroloni come "niqab e burqa" (sommariamente, il velo che copre tutto il volto tranne gli occhi, e il velo a filigrana che copre anche gli occhi), precisando anche la distinzione con il "velo" il motivo ci deve essere. Anzi, ce ne sono due.
Il primo è che in Italia, il velo o foulard non saranno mai vietati per la ferma opposizione della Chiesa cattolica, visto che non sarebbe possibile allora permettere alle suore di girare a capo coperto.
Il secondo è che i miei amici musulmani confermano che non esiste in tutta Italia una studentessa che indossi il "niqab o burqa", come sottolinea Paniscus. [3]
Insomma, anche se si facesse la legge, non cambierebbe nulla (e quindi non creerebbe problemi per il ministro-escort).
Eppure, Mara Carfagna riesce a trasformare il nulla (zero ragazze con niqab, zero ragazze con burqa) in un pericolo non da poco:
"Il tempo sta per scadere, è in atto un tentativo di sopraffare secoli di civiltà, di instaurare un ‘regime’ che nega i
diritti – ha concluso la Carfagna – non bisogna permettere che ciò accada".
A differenza di altri, ammiro la Carfagna. Ha capito perfettamente come si fa politica, inventando notizie, mettendo in imbarazzo i propri avversari (nessuno oserà schierarsi "a favore del burqa"), drammatizzando pericoli inesistenti, operando sulle paure collettive.
Peccato che a guardarla in televisione c’è magari qualche altro Mohammed Game, vagamente musulmano ma molto arrabbiato, a corte di altre guance da porgere.
Note
[1] Vedremo in che cosa consistano i presunti complici di Mohammed Game e l‘esplosivo sequestrato. E’ evidente che un complice, magari involontario, c’è, se l’attentatore si è procurato da qualche parte le sostanze esplosive: un chimico ci potrà chiarire meglio se qualcuno può detenere ingenti quantità di nitrato per motivi pacifici. Pare che i "complici" non abbiano fatto nulla per nascondersi.
[2] Ricordiamo en passant il tentativo del sindaco di Milano, sempre del partito della Carfagna, di vietare l’iscrizione alla scuola dell’infanzia ai figli di immigrati irregolari.
[3] Questo è un fatto, non un giudizio. Due delle donne più toste che io conosca in rete vestono integrale: Barbara Aisha Farina e e Malika el Aroud.
P.S. Leggiamo adesso che
"nel corso delle indagini sono stati sequestrati "circa 40 chili di nitrato d’ammonio e sostanze chimiche utili, ove combinate al nitrato, per la fabbricazione di ordigni esplosivi apparentemente dello stesso tipo di quello esploso in piazzale Perrucchetti". Il nitrato, venduto come fertilizzante in pacchi da 50 chilogrammi, sarebbe stato rinvenuto in uno stabile in via Gulli, lo stesso dove abitava il libico fermato e frequentato anche dagli due. Il procuratore ha rivelato inoltre che il nitrato d’ammonio servito a confezionare l’ordigno rudimentale fatto esplodere ieri "è stato acquistato una settimana fa da Game".
Difficile al momento capire quindi che ruolo avrebbero dovuto avere i presunti complici.
Perché l’hai scritto anche in barbaro?
al solito, la precisione non è il tuo forte
1) nessuna Fallaci e nessuna chiesa ha mai attaccato gli albanesi … di cui la maggior parte del popolo italiano non sa che religione abbiano.
2) il nostro ingegnere mancato ha ferito pure un carabiniere, mi pare.
3) se ritiene che il paese che lo ospita si comporti male, io lo inviterei a emigrare.
4) "gli obiettivi di azioni armate sono obiettivi militari" mi pare una definizione curiosa. anche i bambini di Gaza sono obiettivi militari quando gli israeliani gli sparano?
5) se qualcuno, vedendo la Carfagna, si sente portato ad azioni stragistiche, allora il Patriot Act è giustificato ma troppo poco.
6) la Carfagna copia provvedimenti francesi e, corrreggimi, sauditi
Ciao
Francesco
Non fa mai male.
Ciao!
Andrea Di Vita
Per Francesco
1) Vedo che conosci poco i media. Ti pare che se un padre pakistano accoltellasse la figlia, non cercherebbero materiale a sostegno della resistenza cecena nelle moschee?
2) sì, un carabiniere è stato leggermente ferito. E sono certo che Mohammed Game avrebbe voluto fare anche più danno.
3) cioè, se l’Italia attacca l’Afghanistan, io devo andare in Libia?
4) anche a Gaza gli obiettivi hanno motivazioni militari. Al-Qa’ida non ha colpito il Pentagono perché "odia la nostra libertà", né gli israeliani hanno distrutto scuole perché "odiano i bambini".
5) Il problema non è la Carfagna, ma l’ennesima proposizione di un attacco antislamico. Comunque se volete davvero risolvere il problema islamico, la soluzione è semplice: chiudere le frontiere, cacciare gli immigrati, cambiare la propria economia in modo da renderla inappetibile all’immigrazione, accettare la legge di mercato per cui nessun italiano vorrà lavorare nei campi per meno di cinquemila euro al mese.
Miguel Martinez
Per Peucezio n. 1
vedi n. 3:-)
Miguel Martinez
Più che altro il "Solo bersagli militare" mi pare fuorviante…
Visti gli aerei civili utilizzati per abbattere le torri ci andrei calmo con "gli obiettivi di azioni armate sono obiettivi militari".
Cosa avevano di "militare" gli aerei civili, la Metrò di Londra o i turisti di Bali?
Saluti
JZ
Per JZ n. 6
Obiezione parzialmente valida.
E’ evidente però che l’obiettivo degli attacchi dell’11 settembre non erano i passeggeri: gli aerei erano semplicemente il mezzo e – come dicono tutti i militari – i passeggeri erano un danno collaterale.
Per quanto riguarda gli attentati alla metropolitana di Londra, l’obiettivo non era sicuramente militare. Ma non era nemmeno qualche "simbolo dei valori dell’Occidente". Presumo che gli attentatori avessero detto, "cari inglesi, vi portiamo la guerra in casa, decidete se vale la pena continuare a sostenere la guerra all’estero". E’ la stessa logica dei bombardamenti angloamericani sulla Germania e in Italia durante la Seconda guerra mondiale.
Strategicamente, gli attentati alla metrò sono errati: infatti, la forza del bombardamento aereo sta nella continuità e totalità del terrore, mentre un singolo attentato costituisce un semplice punzecchiamento.
Sventrare Milano ha funzionato, colpire poche decine di persone una volta sola a Londra no.
Bali è un caso ancora diverso, dove l’obiettivo era di colpire gli australiani che erano andati in Afghanistan. Credo che in quel caso gli attentatori abbiano goduto di molta simpatia locale, al contrario degli attentatori di Londra.
In ogni caso, gli obiettivi non sono mai ragazze "bianche" in minigonna, preti, torri di pisa o roba del genere, che occupano la gran parte della fantasia dei media occidentali.
Miguel Martinez
Miguel,
sicuro che il reato contestato sia strage tentata, e non strage?
Z.
Per Z. n.8
No, è strage. "Tentata" l’ho precisato io.
Miguel Martinez
Ti ringrazio. A rigore la strage tentata non può esistere per definizione, ma siamo in Italia e quindi mai dire mai 😉
Z.
x Miguel
5) ci sono immigrati da un sacco di paesi non di religione islamica, non credo che il tuo sia un suggerimento da far circolare, potrebbe leggerti qualche viceministro leghista.
3) puoi andare dove vuoi ma è maleducato (nel senso più profondo del termine) organizzare un attacco all’Italia che ti ospita.
2) spero tu abbia, di conseguenza, corretto il post.
4) davvero? credevo che gli israeliani li odiassero molto, i bambini palestinesi. buono a sapersi. immagino che Bomber Harris potrebbe sottoscrivere il tuo punto di vista, io no.
1) in effetti, di solito evito i media italiani. ma non mi pare che questo sia molto importante per la questione del padre anti-albanese …
saluti
Francesco
Z
se io cerco di ammazzare tutto lo staff dirigenziale del Milan ma non ci riesco, non è tentata strage?
forse rientra nel tentata opera di bene?
ciao
Francesco
A differenza di altri, ammiro la Carfagna. Ha capito perfettamente come si fa politica, inventando notizie, mettendo in imbarazzo i propri avversari (nessuno oserà schierarsi "a favore del burqa"), drammatizzando pericoli inesistenti, operando sulle paure collettive.
maria
come ho già detto non ho mai visto un burqa in vita mia né a firenze né altrove.
La frase di Carfagna, poi, è sommamente ridicola, si sarà ispirata alla poco compianta oriana fallaci!
Comunque la lotta tra un po’ di buon senso e la malafede credo sia impari, stamani dal dentista in uno di quei giornalucoli, però molto letti, c’era una foto con la santanchè e una signora con il foulard e la didascalia recitava: l’onorevole santanchè aggredita durante una manifestazione contro il burqa, la foto tutta era contro la didascalia, Infatti l’unica espressione davvero turbata, quasi sofferente, apparteneva alla signora musulmana che tra l’altro girava le spalle alla paladina della libertà delle donne, ma che importa, gli occhi vedono quello che vogliono vedere!
Riguardo alla politica non si tratterebbe nemmeno di schierarsi dalla parte del burqa ma dalla parte della semplice verità delle cose bollando come faziose , stupide e infondate le frasi ad effetto come quella di Mara Carfagna.
Io comunque non l’ammiro nemmeno nel senso che intendi tu miguel, io la disprezzo!!
Francesco,
— se io cerco di ammazzare tutto lo staff dirigenziale del Milan ma non ci riesco, non è tentata strage? —
No, è strage anche se non ci riesci: la strage è un reato di pericolo, ed è solo aggravata dall’evento-morte delle singole vittime.
— forse rientra nel tentata opera di bene? —
Sii caritatevole e perdonali, perché non sanno quello che fanno. Oltre tutto, se tutto va come spero, il gruppo dirigente del Milan non durerà in carica a lungo 🙂
Z.
la distinzione di genere vede sempre più da un lato gli uomini -punto – e dall’altro le donne: "toste" (o tra le più toste, addirittura), "a disposizione", "sottomesse", "a pagamento"…come se ci fosse sempre bisogno di appiccicare loro qualcosa addosso prima di metterle su uno scaffale.
così i mezz’uomini, gli omminicchi, i quaquaraquà, gli uomini a disposizione, a pagamento e tutto il resto non esistono più.
la rappresentazione mediatica e politica della società più attuale è quella sulla condizione femminile, manipolata per soddisfare un bisogno molto maschile.
le donne trasparenti non sono, come vorrebbero far credere, le cinquanta-sessantenni che magari scrivono sui giornali, animano i dibattiti televisivi o la scena politica senza cavalcare il potere effimero della bellezza ma le migliaia di donne (più o meno carine, più o meno giovani, più o meno vestite o velate) che ogni giorno portano avanti le loro esistenze "normali" ( pur per certi versi straordinarie), poco suscettibili di etichettamento, dove la tostaggine non è mai assoluta e neppure la sottomissione, che può anche essere un aspetto della propria esistenza che, a tratti, caratterizza il rapporto con l’altro sesso, ma anche NO: succede tra altri mammiferi e agli esseri umani dovrebbe essere dato di muoversi anche al di fuori da percorsi biologicamente obbligati.
e invece no: occorre fissare, trattenere, definire: questo è il bisogno che io percepisco.
alle superiori l’incubo erano le suore che ti mandavano a casa per la minigonna o in bagno a a lavarti la faccia per via del rimmel: erano 40 anni fa… ora stanno ritornando le censure alle scollature e gli elogi alle donne al naturale (e magari le critiche vengono da sedicenti intellettualoni), il velo integrale diviene il simbolo della sottomissione femminile quando è notorio come persino la lingerie sexy (e altro) una se la compra (anche) perchè fa piacere a lei medesima.
insomma questo discorso sul velo, ma più in generale quello sulla condizione femminile così formulato mi pare proprio una stronzata merceologica.
ciao
F.
Per F n 15
Grazie. Comunque per "toste" intendo semplicemente dire che la totalità delle "velate integrale" che conosco io sono, per un caso, dotate di una spiccata personalità e sono andate a cercarsi da sole i loro non pochi guai.
E’ chiaro che questo fatto non ha una valenza statistica, ma lo segnalo comunque.
Miguel Martinez
Per Maria n. 13
Se però guardiamo la politica per quello che è realmente, si tratta dell’arte di vincere infinite schermaglie, con qualunque mezzo ma seguendo le regole del gioco.
Ovviamente sarebbe diverso se "politica" significasse l’arte di amministrare il bene comune.
Dico che ammiro la Carfagna un po’ provocatoriamente, perché non sopporto l’antiberlusconismo che si basa sull’idea che "questi sono degli stupidi buzzurri incapaci". Purtroppo sono molto più capaci degli altri, e ciò che gli snob chiamano stupidità sono molto spesso brillanti mosse mediatiche.
Miguel Martinez
Sempre per Maria. Tu scrivi:
"Riguardo alla politica non si tratterebbe nemmeno di schierarsi dalla parte del burqa ma dalla parte della semplice verità delle cose bollando come faziose , stupide e infondate le frasi ad effetto come quella di Mara Carfagna."
Vedi cosa voglio dire?
Un conto è gridare, "voglio liberare le donne dalla schiavitù!", un altro dire pacatamente, "non è che io voglio la schiavitù delle donne, ma però cioè quello che tu hai detto non è ragionevole", come facciamo tu e io.
Il primo (Carfagna) vince, perché afferma qualcosa di chiaro e positivo; il secondo (come noi) perde, perché non si sa bene cosa vuole, inizia difendendosi e dando così già in parte ragione al primo, poi fa una critica troppo complicata da capire al volo.
Giustamente noi scegliamo di perdere, pur di metterci dalla parte della verità. Ma non è una scelta politica vincente.
Miguel Martinez
Il mio post è stato ripreso su Comedonchisciotte, dove è stato pubblicato anche un interessante commento, che riporto qui per intero:
Re: IL PADRE ACCOLTELLATORE, LA BOMBA ISLAMICA DI MILANO, NIQAB E BURQA (Voto: 1)
di illupodeicieli il Martedì, 13 ottobre @ 10:39:14 CDT
(Info Utente | Invia un Messaggio) http://illupodeicieli.leonardo.it
Quando ti chiudono le porte in faccia, quando ti impediscono di lavorare, quando sai che "stai perdendo la battaglia per una vita migliore" ingiustamente, allora ti possono venire in mente cose "da poter fare" per rimediare e che difficilmente farai . Lo dico da fallito, da persona fatta fallire da gente che ha manipolato gare d’appalto, mi ha fatto annullare delibere e mi ha messo con il sedere per terra. E’ stata sufficiente un’istanza di fallimento per impedirmi di partecipare alle gare d’appalto. Quando sai che potresti farcela, che con alcuni appalti o lavori da poter realizzare,(anche conto terzi) , potresti raddrizzare la barca, e invece ti mettono e ti lasciano fuori e ,siccome non basta, ti fanno fuori commercialmente così che non puoi rientrare in pista nemmeno dalla finestra, può nascere ed è legittimo che nasca un sentimento di rivalsa, di vendetta, di pareggiare i conti. Con chi? Nel mio caso non certo con la guardia di finanza o con i carabinieri, per quanto questi ultimi,al pari della polizia, si siano mostrati con me comprensivi e abbiano capito che non ero e non sono un delinquente: se mai con chi ha manovrato o con chi non ha capito (leggi curatore e giudice fallimentare). Sono passati più di 5 anni e non posso ancora riprendere a lavorare in maniera autonoma: non sono nemmeno come Mohammed Game, un artigiano, uno che può lavorare con le mani oltre che con la testa, come è lui un ingegnere o un tecnico specializzato: purtroppo io non lo sono e ,a parte l’età, ho meno possibilità di lui di rientrare nel mondo del lavoro. Capisco il suo disagio e penso che la cavolata può venire in mente a chiunque in quella situazione: anche a me è venuto in mente di suicidarmi, proprio quando c’è stata mancanza di comprensione, quando mi sono spaccato la schiena e fatto pure male facendo il muratore (dando una mano , per una settimana a un conoscente che è impresario edile:ovviamente in nero). Quanto alle manipolazione mediatiche queste sono da mettere in conto: se un extracomunitario viene pagato in nero e va a lavorare ,o vi è costretto dalle necessità, per meno di quanto potrei andarci io o un italiano, la colpa è di chi paga in nero e poco lui. Tuttavia non voglio difendere per forza gli imprenditori, ma il costo del lavoro è quello che è, ossia carissimo, e gli adempimenti formali numerosi. Io stesso negli anni 90 pagavo,in nero, dalle 50 mila alle 100 gli operai non specializzati o anche 150 mila lire al giorno, tecnici specializzati, quando c’era da montare pareti attrezzati o pareti mobili. Non potevo che permettermi un operaio e una segretaria, oltre al sottoscritto. Qualcuno l’ho fatto inserire nel mondo del lavoro così bene che ,ancora oggi, è titolare di un’azienda di montaggi e traslochi di mobili. Se il gesto di Mohammed Game lo avesse fatto un italiano, forse, come è già accaduto quando hanno rapinato banche ,avrebbe trovato comprensione e sarebbe stato in qualche modo giustificato.Chi ha avuto la disavventura di fallire sa che cosa succede e a che coas può andare incontro.
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Re: IL PADRE ACCOLTELLATORE, LA BOMBA ISLAMICA DI MILANO, NIQAB E BURQA (Voto: 1)
di illupodeicieli il Martedì, 13 ottobre @ 10:39:14 CDT
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Quando ti chiudono le porte in faccia, quando ti impediscono di lavorare, quando sai che "stai perdendo la battaglia per una vita migliore" ingiustamente, allora ti possono venire in mente cose "da poter fare" per rimediare e che difficilmente farai . Lo dico da fallito, da persona fatta fallire da gente che ha manipolato gare d’appalto, mi ha fatto annullare delibere e mi ha messo con il sedere per terra. E’ stata sufficiente un’istanza di fallimento per impedirmi di partecipare alle gare d’appalto. Quando sai che potresti farcela, che con alcuni appalti o lavori da poter realizzare,(anche conto terzi) , potresti raddrizzare la barca, e invece ti mettono e ti lasciano fuori e ,siccome non basta, ti fanno fuori commercialmente così che non puoi rientrare in pista nemmeno dalla finestra, può nascere ed è legittimo che nasca un sentimento di rivalsa, di vendetta, di pareggiare i conti. Con chi? Nel mio caso non certo con la guardia di finanza o con i carabinieri, per quanto questi ultimi,al pari della polizia, si siano mostrati con me comprensivi e abbiano capito che non ero e non sono un delinquente: se mai con chi ha manovrato o con chi non ha capito (leggi curatore e giudice fallimentare). Sono passati più di 5 anni e non posso ancora riprendere a lavorare in maniera autonoma: non sono nemmeno come Mohammed Game, un artigiano, uno che può lavorare con le mani oltre che con la testa, come è lui un ingegnere o un tecnico specializzato: purtroppo io non lo sono e ,a parte l’età, ho meno possibilità di lui di rientrare nel mondo del lavoro. Capisco il suo disagio e penso che la cavolata può venire in mente a chiunque in quella situazione: anche a me è venuto in mente di suicidarmi, proprio quando c’è stata mancanza di comprensione, quando mi sono spaccato la schiena e fatto pure male facendo il muratore (dando una mano , per una settimana a un conoscente che è impresario edile:ovviamente in nero). Quanto alle manipolazione mediatiche queste sono da mettere in conto: se un extracomunitario viene pagato in nero e va a lavorare ,o vi è costretto dalle necessità, per meno di quanto potrei andarci io o un italiano, la colpa è di chi paga in nero e poco lui. Tuttavia non voglio difendere per forza gli imprenditori, ma il costo del lavoro è quello che è, ossia carissimo, e gli adempimenti formali numerosi. Io stesso negli anni 90 pagavo,in nero, dalle 50 mila alle 100 gli operai non specializzati o anche 150 mila lire al giorno, tecnici specializzati, quando c’era da montare pareti attrezzati o pareti mobili. Non potevo che permettermi un operaio e una segretaria, oltre al sottoscritto. Qualcuno l’ho fatto inserire nel mondo del lavoro così bene che ,ancora oggi, è titolare di un’azienda di montaggi e traslochi di mobili. Se il gesto di Mohammed Game lo avesse fatto un italiano, forse, come è già accaduto quando hanno rapinato banche ,avrebbe trovato comprensione e sarebbe stato in qualche modo giustificato.Chi ha avuto la disavventura di fallire sa che cosa succede e a che coas può andare incontro.
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Re: IL PADRE ACCOLTELLATORE, LA BOMBA ISLAMICA DI MILANO, NIQAB E BURQA (Voto: 1)
di illupodeicieli il Martedì, 13 ottobre @ 10:39:14 CDT
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Quando ti chiudono le porte in faccia, quando ti impediscono di lavorare, quando sai che "stai perdendo la battaglia per una vita migliore" ingiustamente, allora ti possono venire in mente cose "da poter fare" per rimediare e che difficilmente farai . Lo dico da fallito, da persona fatta fallire da gente che ha manipolato gare d’appalto, mi ha fatto annullare delibere e mi ha messo con il sedere per terra. E’ stata sufficiente un’istanza di fallimento per impedirmi di partecipare alle gare d’appalto. Quando sai che potresti farcela, che con alcuni appalti o lavori da poter realizzare,(anche conto terzi) , potresti raddrizzare la barca, e invece ti mettono e ti lasciano fuori e ,siccome non basta, ti fanno fuori commercialmente così che non puoi rientrare in pista nemmeno dalla finestra, può nascere ed è legittimo che nasca un sentimento di rivalsa, di vendetta, di pareggiare i conti. Con chi? Nel mio caso non certo con la guardia di finanza o con i carabinieri, per quanto questi ultimi,al pari della polizia, si siano mostrati con me comprensivi e abbiano capito che non ero e non sono un delinquente: se mai con chi ha manovrato o con chi non ha capito (leggi curatore e giudice fallimentare). Sono passati più di 5 anni e non posso ancora riprendere a lavorare in maniera autonoma: non sono nemmeno come Mohammed Game, un artigiano, uno che può lavorare con le mani oltre che con la testa, come è lui un ingegnere o un tecnico specializzato: purtroppo io non lo sono e ,a parte l’età, ho meno possibilità di lui di rientrare nel mondo del lavoro. Capisco il suo disagio e penso che la cavolata può venire in mente a chiunque in quella situazione: anche a me è venuto in mente di suicidarmi, proprio quando c’è stata mancanza di comprensione, quando mi sono spaccato la schiena e fatto pure male facendo il muratore (dando una mano , per una settimana a un conoscente che è impresario edile:ovviamente in nero). Quanto alle manipolazione mediatiche queste sono da mettere in conto: se un extracomunitario viene pagato in nero e va a lavorare ,o vi è costretto dalle necessità, per meno di quanto potrei andarci io o un italiano, la colpa è di chi paga in nero e poco lui. Tuttavia non voglio difendere per forza gli imprenditori, ma il costo del lavoro è quello che è, ossia carissimo, e gli adempimenti formali numerosi. Io stesso negli anni 90 pagavo,in nero, dalle 50 mila alle 100 gli operai non specializzati o anche 150 mila lire al giorno, tecnici specializzati, quando c’era da montare pareti attrezzati o pareti mobili. Non potevo che permettermi un operaio e una segretaria, oltre al sottoscritto. Qualcuno l’ho fatto inserire nel mondo del lavoro così bene che ,ancora oggi, è titolare di un’azienda di montaggi e traslochi di mobili. Se il gesto di Mohammed Game lo avesse fatto un italiano, forse, come è già accaduto quando hanno rapinato banche ,avrebbe trovato comprensione e sarebbe stato in qualche modo giustificato.Chi ha avuto la disavventura di fallire sa che cosa succede e a che coas può andare incontro.
Francesco, in chiaro stato di confusione mentale, ha scritto:
3) se ritiene che il paese che lo ospita si comporti male, io lo inviterei a emigrare.
Quando una persona vive e lavora in Italia, anche se non è originaria del luogo, smette di divenire "ospite" automaticamente. Troppo comodo dire che un cittadino non di origine italiana, che però contribuisce al paese lavorando e pagando le tasse, non possa criticare il paese dove vive. Poi fare un’attentato è un’altra questione, ma mi pare che nessuno abbia mai invitato i Mafiosi, i Camorristi, o anche solo Unabomber a "emigrare". Di sicuro tale invito non è mai stato fatto dagli ipocriti Fallaciani.
Pare che nella mente dei Fallaciani questo semplice concetto non riesca proprio a penetrare. Anche perchè, di cittadini italiani "puri" che si lamentano del loro paese ne è pieno, eppure i Fallaciani non chiedono mai che questi "lascino il paese". Perchè se tutti coloro che si lamentano dovessero lasciare il paese, a questo punto il paese sarebbe deserto, dato che si lamentano tutti.
-AF
Ah dimenticavo i Leghisti: costoro criticano il Meridione, si puliscono il culo con il tricolore, dicono che vivono in "Padania" e che vogliono la seccessione dal resto dell’Italia… cioè si lamentano del paese (che li ospita ?) in cui vivono. Consigliare a costoro di emigrare sarebbe corretto ?
-AF
A proposito di imbecillità vincente:
MILANO: MOLTENI (LEGA), L’ATTENTATORE VA ESPULSO
Milano, 12 ott. – (Adnkronos) – ”Mi aspetto che l’attentatore sia processato per direttissima ed espulso dal nostro Paese e non possa piu’ rientrare in nessun Stato dell’area Schengen". E’ l’auspicio della deputata milanese della Lega Nord Laura Molteni, capogruppo nella Commissione Affari speciali della Camera
http://milano.metropolisinfo.it/article/view/200314/
Cioè, per i leghisti, uno accusato di strage, attentato, detenzione di esplosivi e quant’altro se la dovrebbe cavare con un biglietto aereo omaggio!
Il bello è che gridando così, sembrano più duri degli altri!
Miguel Martinez
Bella la foto accanto all’articolo de il giornale sull’accorato allarme lanciato dalla ministra scorta (nel senso che al g8 non è passata inosservata ai giornalisti guardoni). Un’idillica scena mercatinale di vita islamica chissà da quale paese straniero presa. Dopo il rischio imminente di regime dei burqa in italia denunciato dalla mara, mi sarei aspettato una foto di sqola italiana assalita da orde d’imburqate pronte a imporre a tutte il loro vestimento. Non sono riusciti a trovare neppure la foto d’uno straccio di studentessa col niqab che sommessamente varchi una soglia scolastica. Insomma, la foto smentisce nettamente l’articolo.
Ironica fronda o imbecillità congenita? Pensando al suo direttore mi converto su due piedi alla religione di Quelo e faccio la sua più famosa professione di fede: la seconda che hai detto.p
Il primo (Carfagna) vince, perché afferma qualcosa di chiaro e positivo; il secondo (come noi) perde, perché non si sa bene cosa vuole, inizia difendendosi e dando così già in parte ragione al primo, poi fa una critica troppo complicata da capire al volo.
maria
ma come dovremmo rispondere a lla frase della Carfagna per farsi capire al volo? Sì certo ci sarebbe l’equivalente linguistico del metodo amaranto …..
Accidenti Miguel, se solo fossi bravo a scrivere la metà di quello che sei tu, sarei contento… Dove tu riesci a tirar fuori post semplici, brevi e diretti, io produrrei solo un rotondo "vaf….lo".
Peccato che sei cumunista, porcaeva 🙂
Tommy
Per Maria n. 24
Cos’è il "metodo amaranto"?
Non credo che nessuno abbia la risposta alla tua domanda.
Stiamo parlando in fondo della capacità di dire la battuta giusta in tempi mediatici, a un pubblico che ha una serie precisa di attese e che ha informazioni limitatissime.
Inoltre, stiamo parlando di un gioco in cui le regole vengono in genere stabilite dagli arbitri: "bene, onorevole Carfagna, abbiamo capito che secondo lei bisogna liberare le ragazzine da questi burqa, ma mi dica, signora Maria, perché invece a lei il burqa piace, mi scusi abbiamo trenta secondi che poi parte la pubblicità".
Esistono due tipi di risposte.
Il primo consiste nel lanciare casi altrettanto clamorosi, che costringono l’avversario a difendersi: è quello che fa Repubblica adesso, parlando dei divertimenti di Silvio Berlusconi. E’ un argomento su cui la destra può solo tacere, oppure far tacere il più possibile i media, perché qualunque cosa dica può solo peggiorare la situazione.
Il secondo consiste nel cogliere la palla e giocare apertamente "l’altra parte",che i media tanto desiderano vedere. In questo ci riescono in genere piccoli gruppi, privi di mezzi economici.
Prescindendo da ogni giudizio sui contenuti, pensa ai raeliani che propongono la clonazione, Forza Nuova che chiede il divieto del Gay Pride, l’UAAR che propone la pubblicità atea sugli autobus, e anche alcuni miei amici che hanno dichiarato il loro sostegno alla resistenza irachena. E’ un gioco rischioso, perché la stessa esistenza di un critico del luogo comune rafforza la coesione del luogo comune.
Comunque in altri paesi esistono persone che riescono veramente a ribaltare le carte: non so se ti è mai capitato di ascoltare un’intervista di George Galloway, che attacca direttamente e ammutolisce chiunque.
Miguel Martinez
Per Tommy n. 25
<i>" Dove tu riesci a tirar fuori post semplici, brevi e diretti"</i>
Non è che hai sbagliato blog per caso? 🙂
Miguel Martinez
Tempi mediatici…
inventare una qualunque cosa nel tempo tra la notizia e quando chiudono le redazioni dei giornali, non importa quale logica ci sia. Tanto nelle redazioni non esistono curatori di logica:
ATTENTATO MILANO: BUONANNO (LN), VARALLO CITTA’ ‘DEISLAMIZZATA’
(AGI) – Roma, 12 ott. – Il Comune di Varallo sara’ il primo in Italia a qualificarsi ‘deislamizzato’ e per dare un chiaro segnale a chi arriva in citta’ collochera’ appositi cartelli al suo ingresso. Lo ha stabilito il primo cittadino di Varallo, cittadina in provincia di Vercelli, guidata da Gianluca Buonanno che oltre ad essere il sindaco del comune piemontese e’ anche deputato della Lega Nord. "E’ da tempo che stavamo riflettendo su questo – spiega Buonanno – e alla luce dell’episodio di questa mattina di Milano, abbiamo deciso che e’ ancora piu’ urgente stabilire che non ci faremo islamizzare! Nell’ambito pubblico gli islamici devono comprendere che le regole sono le nostre e che noi le faremo rispettare. Non neghiamo loro aiuto, ma deve essere chiaro – aggiunge – che non ci sono solo i diritti ma anche i doveri. Provate a pensare se noi ci permettessimo di entrare in una moschea con le scarpe o a fare del male a casa loro". Quindi "non chiusura alla presenza di islamici in citta’ – prosegue il sindaco – ma ‘paletti’ chiari sui principi che dovranno guidare il loro comportamento in ambito cittadino. Basta con i condizionamenti e le polemiche sul crocifisso, il presepe e le canzoncine di Natale o il prosciutto nelle mense scolastiche! Il troppo buonismo porta al razzismo! Questa ‘battaglia’ – conclude Buonanno – sara’ la battaglia dei prossimi anni".
Questa è incommentabile…….. il grassetto è mio.
Roma, 13 ott. (Apcom) – La figura di Mohamed Game, il 35enne libico, autore dell’attentato davanti alla caserma Santa Barbara a Milano "è compatibile con la figura del kamikaze". Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che ha tenuto una conferenza stampa al termine del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, riunitosi all’indomani del grave episodio avvenuto ieri nel capoluogo lombardo. "Si tratta di un vero e proprio kamikaze", ha affermato Maroni, che ha parlato di "moderata preoccupazione". E ha sottolineato che se fosse esploso il quantitativo di esplosivo (5 chili di materiale contenuto nella valigetta dell’attentatore) gli effetti sarebbero stati ben più devastanti. "Se fosse esploso – ha continuato il ministro – sarebbe morto l’attentatore, sarebbe morto il militare che era di guardia e ci sarebbero stati danni enormi". Il titolare del Viminale ha aggiunto che sono in corso indagini dalle quali potrebbero emergere nuovi spunti investigativi per accertare "se sono solo tre le persone coinvolte". Evidente la preoccupazione su questo punto: "Non c’è un lupo solitario, ma erano tre i lupi solitari che fanno un branco". Oggi l’ospedale Fatebenefratelli di Milano ha riferito, con un bollettino medico, che Game è "ricoverato in rianimazione in condizioni emodinamiche stabili" ed "è stato sottoposto ad amputazione della mano destra e a intervento di sutura dei bulbi oculari". E in giornata sono state rese note le generalità dell’egiziano e del libico fermati nella notte dalla Polizia perché ritenuti in qualche modo coinvolti nell’attentato eseguito ieri alla caserma Santa Barbara di Milano da Mohamed Game. Si tratta rispettvamente di Mahmoud Adbelaziz Kol, 52 anni, e del cittadino libico Mohamed Israfel, 33 anni. Nell’appartamento dell’egiziano gli agenti hanno rinvenuto 40 chili di nitrato d’ammonio che se, opportunamente miscelati, possono creare un ordigno esplosivo dello stesso tipo di quello usato nell’attentato contro la caserma.
A Titolo meramente Informativo:
Ho appena scoperto che la kunoichi (donna ninja) islamica, invocata nella vignettina in fondo al post, esiste davvero , ma … è al soldo del Mossad, ovviamente anonima !
Costei forse ce l’ ha con i musulmani quanto la fu Oriana Fallaci, ma senza dubbio questa giovane ebrea palestino-irachena li conosce molto meglio.
http://www.ibs.it/code/9788838483325/anonima/cacciatrice-terroristi.html
XXX
A Titolo meramente Informativo:
Ho appena scoperto che la kunoichi (donna ninja) islamica, invocata nella vignettina in fondo al post, esiste davvero , ma … è al soldo del Mossad, ovviamente anonima !
Costei forse ce l’ ha con i musulmani quanto la fu Oriana Fallaci, ma senza dubbio questa giovane ebrea palestino-irachena li conosce molto meglio.
http://www.ibs.it/code/9788838483325/anonima/cacciatrice-terroristi.html
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A Titolo meramente Informativo:
Ho appena scoperto che la kunoichi (donna ninja) islamica, invocata nella vignettina in fondo al post, esiste davvero , ma … è al soldo del Mossad, ovviamente anonima !
Costei forse ce l’ ha con i musulmani quanto la fu Oriana Fallaci, ma senza dubbio questa giovane ebrea palestino-irachena li conosce molto meglio.
http://www.ibs.it/code/9788838483325/anonima/cacciatrice-terroristi.html
XXX
Mi pare di capire che ormai si è creato un clima psicologico per cui la rilevanza mediatica (e chissà, forse anche giuridica) di un fatto di cronaca nera è strettamente dipendente dalla nazionalità, dall’etnia e dalla confessione religiosa di appartenenza (non importa quanto praticante) di una persona (che sia cittadino italiano o meno)
Helico
@ Helico … come hai purtroppo ragione !
XXX
Lo so Miguel che tu non credi che l’11/9 fosse opera di un auto-attentato. Ma forse converrai con me che nel momento in cui un domani si desse conferma ufficiale di ciò, beh sarà il momento in cui chi ha creato questo clima avrebbe una ragione in più per vergognarsi di se stesso e murarsi in un eremo per il resto dei suoi giorni.
sentite lo so che è una domanda senza riposta, ma a me pare una brutta coincidenza che Game faccia scoppiare il suo fertilizzante proprio in giorni in cui in Italia culmina una tensione che montava da mesi. E aggiungo un’altra cosa: proprio non riesco a capire perché mentre il tg1 di Minzolini spreme dalla notizia tutto quello che può, il sito del primo quotidiano nazionale lo gratifica prudentemente solo di una SESTA posizione in pagina. Insomma, è pur sempre il primo attentato "islamico" in Italia. E’ giusto guardare nella storia di Game, e meno male che almeno i blog come questo si preoccupano di farlo. E se a a fare il dietrologo fosse solo D’alema con le sue scosse potremmo anche mandarlo al diavolo. Ma in tutto questo ci sono note stonate e qualche sospetto viene. Che ne pensi curatore del blog? che ne pensate lettori?
saluti
gip
Miguel #22,
—
Cioè, per i leghisti, uno accusato di strage, attentato, detenzione di esplosivi e quant’altro se la dovrebbe cavare con un biglietto aereo omaggio!
Il bello è che gridando così, sembrano più duri degli altri! —
Vero 🙂
Purtroppo non si applica ai soli leghisti: "processato per direttissima" dà l’idea di qualcosa di efficiente, veloce, spietato, brutale (Maroni direbbe: "cattivo").
Il che è abbastanza vero, ma proprio per questo il rito direttissimo è limitato ai reati più comuni, più evidenti, e dove non sono necessarie indagini di sorta (spaccio minuto, borseggiamenti e scippi, risse…).
Z.
PS: non conosco il polemista di cui parli qualche post più sotto, ma contro tre persone che lo zittiscono urlando con la compiacenza di Vespa temo che anche lui potrebbe ben poco…
Per n. 33
Mi fa molto piacere che invece di cercare ciò che ci divide – il giudizio sull’11 settembre – cerchi un punto che indubbiamente ci potrebbe unire.
Io non "so" cosa sia successo l’11 settembre, perché non possiedo informazioni diverse da quelle accessibili a chiunque.
Chiaramente, se venisse dimostrato l’autoattentato, sarei prontissimo a rivedere le mie opinioni: la mia non è una fede, ma un’ipotesi a carattere, diciamo scientifico.
Dubito invece che i presunti autoattentatori si vergognerebbero: pensiamo a crimini dimostrati senza ombra di dubbio, come ce ne sono stati in Vietnam, di cui nessuno ha mai chiesto scusa.
Per arrivare al potere, ci vuole una faccia tosta che noi non possediamo.
Miguel Martinez
Per Martinez n.33
”Per arrivare al potere, ci vuole una faccia tosta che noi non possediamo.”
Sì, ma per mantenerlo ci vuole anche fantasia, cosa che di solito i potenti finiscono col perdere. Per quanti anni ancora si potrà tirare avanti in Italia con le orinafallaciate stile ‘guerra di civiltà’, ‘mammaliturchi’ ecc.? L’unica alternativa a chi sceglie di spargere paura per governare è quella di spargerne sempre di più. Come per una droga, anche alla paura ci si assuefa. (Persino nel caso estremo di dominio di un essere umano su un altro, quello del lager, dopo un certo periodo di sopraffazione l’essere umano dominato diventa un ‘Muselmann’, una larva inutilizzabile, e va eliminato e rimpiazzato con qualcun altro ancora vivo emotivamente e intellettualmente e dunque ancora malleabile e spaventabile). Il castello di menzogne occidentalista, cristianosionista e legaiolo si sostiene solo alimentando una guerra infinita, ma una guerra infinita è una guerra che non si conclude mai e dunque che non si puo’ vincere. (E’ certo possibile una guerra eterna, scopo a se stessa, ma ci vuole una scala planetaria che ai nostri legaioli manca. Afghanistan e Al Qaeda giustificano la ‘guerra ininfinita’, non la ‘cassa integrazione infinita’).
Ciao!
Andrea Di Vita
Per Andrea n. 37
Grazie, riflessioni interessanti.
Miguel Martinez
x Z 14
grazie delle informazione
Francesco
PS sarà sempre troppo tardi
🙁
Domanda: Quanti qui dentro sono favorevoli ad una "legge francese " riguardo velo etc?
Penso ci sia una cosa del genere anche in Belgio…
Saluti
JZ
>> Quando una persona vive e lavora in Italia, anche se non è originaria del luogo, smette di divenire "ospite" automaticamente.
mi permetto di dissentire: si smette di essere ospiti quando si diventa cittadini (e non è colpa mia se in Italia è quasi impossbile).
Francesco
PS a me sta cosa leghista del "lavora e paga le tasse" inizia a dar fastidio
>> una guerra infinita è una guerra che non si conclude mai e dunque che non si puo’ vincere.
beh, però fino a quando ci siamo "noi e loro", la guerra, magari fredda, può durare, non pensi?
e per quel che si intravede di loro, il principale problema di far durare la guerra sta nella friabilità del "noi"
non c’è estremo bisogno di un gomblotto bushano-papale perchè esista una radicale contrapposizione tra "occidente" e "islam non collaborazionista" (NDR categorie prese a prestito da MM).
Francesco
Francesco,
— mi permetto di dissentire: si smette di essere ospiti quando si diventa cittadini —
Quindi, basta che un governo non ti dichiari cittadino – o ti tolga la cittadinanza – e tu resti o diventi ipso facto un ospite che non ha diritto di lamentarsi, ma solo di levarsi dai coglioni.
La politica del primo Hitler era dunque ingiustamente criticata: in fondo, bastava dichiarare che gli indesiderabili erano non-cittadini e poi se non emigravano peggio per loro.
Nein, nein, non konkordo 😉
— a me sta cosa leghista del "lavora e paga le tasse" inizia a dar fastidio —
Un leghista che paga le tasse? ma se è più facile trovare un muSSulmano che si ingozza di prosciutto 🙂
Z.
JZ,
— Domanda: Quanti qui dentro sono favorevoli ad una "legge francese " riguardo velo etc? —
Io sarei favorevole. Mi divertirei un mucchio a vederla cadere sotto la mannaia della Corte costituzionale 🙂
Z.
x Z
non mi pare che togliere la cittadinanza sia uno robetta così facile, e dovrebbe essere motivata (anche per farsi esiliare si doveva darsi da fare, ai tempi)
sui leghisti che non pagano le tasse credo potremmo discutere ma, essendo io bravo con le statistiche, non ti conviene
sennò finisce che qui non le paga nessuno le tasse in Italia e allora come si fa ad accusare Silvio di aumentare la pressione fiscale?
sul pagare TUTTE le tasse, è un altro paio di maniche
Francesco
PS in Ammeriga, una volta che diventi cittadino lo sei e basta, giusto? poi magari ti impiccano per tradimento, ma da cittadino
Mi pare che la francia vieti tutti i simboli religiosi nelle scuole. Non ce lo vedo proprio che una tale legge possa passare in italia.
Il “velo” poi non è un simbolo, ma una pratica religiosa. La differenza che c’è tra il crocifisso e farsi il segno della croce, per intendersi. Se i legislatori volessero un consiglio gratis, invece di buttare soldi in consulti a pagamento, lascerei stare ogni accenno alla religione e terrei ferma, se si volesse vietare in alcuni ambiti l’uso dei vestimenti coprivolto, l’esigenza di girare in modo da essere riconoscibile.p
…sei laghi a quasi 3000 metri d’altezza, stretti l’uno dopo l’altro da cascte schiumose sotto un cielo illimitato come turchesi e lapiz-lazuli appesi alla catena della luminosià dorata….sono i laghi di Band-e-amir paesaggio di Zaratustra, non lontano da Bamyan, Balkh, antico regno Bactriano, terra Hazaras dove i talibani hanno fatto esplodere il buddha ed imposto il burqa o tchadri.
Se si riuscisse a mettere in chiaro la differenza enorme che c’é fra il Pashtunwali delle tribù pathan , pasthun e talebani e la Sunna del Profeta riusciremmo a vedere l’abisso che le separa. Per il pashtunwali ad esempio é soltanto il rumore di adulterio ad essere sufficiente per condannare una donna, mentre per la Sunna occorrono quattro testimoni. Nel Corano non c’é scritto da nessuna parte che le donno dzebbano coprisi il volto, le donne del Profeta andavano al bazar senza velo, é soltanto dopo il suo matrimonio con Zenab che é scesa la Sura del coprirsi i capelli, che non significa burqa o niqab!
Interessante notare come le donne nomadi afghane, i nomadi kuchi, purtanto strettamente collegati ai pathan, non portano il burqa, come potrebbero del resto fare le nomadi dentro una simile gabbia? Il burqa é il linguaggio di un codice tribale che ha un senso soltanto all’interno di una determinata struttura culturale-geogafica-clanica che le é propria, fuori da quel perimetro geografico-culturale diventa folklore. La religione é al di sopra del folklore. Provate a immaginare a cosa pensano le donne afghane costrette a vivere costantemente imprigionate nella casa nel tessuto e nella mentalità che non é la loro che non é quella dell’afghanistan o della religione musulmana, ma soltanto quella di un gruppo che vuole imporre la sua tribalità. ciao, jam
Carfagna "ministro-escort"?!
Beh, su Libero o su il Giornale di domani voglio leggere un infuocato articolo dedicato a questa definizione!
@ Qualc1:
… e va be’: "ministrescort" va meglio ?
XXX
stasera grande puntata di VESPA A VESPA, titolo
ALLARME KAMIKASE
In collegamento la grande esperta di terrorismo islamico nonchè paladina della libertà delle donne che illustra il legame stretto tra la moschea di viale Jenner e l’attentatore, in questo validamente aiutata dal ministro Ignazio La Russa e dall’onorevole Sbai.
Sulla graticola il presidente della moschea.
La difesa è assegnata al mite Paolo Ferrero.
Non c’è bisogno di illustrare l’atteggiamento del "conduttore."
Per Maria n. 50
Facci sapere come è andata…
comunque quando mi invitano ad andare in televisione, rispondo mandando un fax con diffida legale anche di citare il mio nome.
Esistono pochissime persone con la battuta vincente pronta e io non sono tra queste. Soprattutto se mi devo battere contro un mago dei media come Vespa.
Purtroppo si trova sempre il narcisista che vuole andare comunque in televisione, o il povero di spirito che vuole "limitare i danni" rappresentando "anche la nostra voce". Senza rendersi conto che se va in televisione, sarà sicuramente messo con le spalle al muro e aumenterà semplicemente i danni.
Miguel Martinez
Non ho visto tutta la trasmissione perchè sono una passionale e sto male a vedere simili nefandezze senza possibilità di intervento .
Ho visto però alcuni spezzoni del finale, dove ho appreso anche che l’onorevole santanchè conoscendo alcune parole di arabo aveva capito chissà che cosa la volta che l’attentatore era stato alla mosche di viale ienner dove lei si trovava per la sua battaglia di "libertà", poi l’orribile ciliegina sulla torte: un filmato preparato dall’associazione presieduta dalla Sbai intitolato
DICIOTTO VITTIME DELL’INTEGRALISMO ISLAMICO
dove appunto si faceva l’inventario delle giovani musulmane uccise dai padri facendo vedere un scene di violenza corredate da un commento incredibile.
A Shari avevano anche chiesto, cosa pensasse della guerra in afganistan, glielo avevano chiesto come se fosse in tribunale, domanda a, domanda b e così via incalzando, lui è stato evasivo ma lo capisco perchè qualunque cosa avesse detto si sarebbe rivoltata contro di lui, è stato sbeffeggiato senza umanità, perchè secondo La Russa era l’unico cittadino "italiano" e dicendo italiano lasciava intendere la sua rozza e disumana ironia, che non aveva in proposito nessuna idea!
E’ stata una trasmissione incredibile, corruttrice del pensiero e della possibile verità.
Si è slvato soltanto ferrero anche se la sua difesa è risultata inefficace, certo sempre meglio dell’altra difesa, quella di ufficio, svolta da una parlamentare del pd, che appunto, come tu avevi notato, premetteva continuamente che lei era contro tutti i luoghi dove si poteva fare terrorismo e che è arrivata a chiedere alla sbai se la sua nuova legge prevedesse la galera tutta contenta di avere una risposta negativa. Sì ci si è gloriati di non prevedere la galera per indossare un velo!
Francesco,
— non mi pare che togliere la cittadinanza sia uno robetta così facile —
E quindi? dov’è il problema? basta cambiare la legge e vvualà ! 🙂
Comunque, siamo seri. Perché uno straniero che vive e lavora stabile qua dovrebbe essere tuo "ospite"? Non è un turista che viene qua in albergo e non dorme in camera con te 🙂 Si presume che l’affitto di casa se lo paghi col suo stipendio.
— sul pagare TUTTE le tasse, è un altro paio di maniche —
Come dire "io non sono un ladro: mica rubo TUTTO!" 🙂
— in Ammeriga, una volta che diventi cittadino lo sei e basta, giusto? —
E io che ne so? 🙂 abbiamo un internazionalista sul blog, chiedi a lui…
Z.
1) questa è una tua gratuita illazione; la cittadinanza è uno status che credo sia impossibile da perdere o quasi.
2) mi spiace, se la rilevanza di cittadinanza non emerge non posso fare miracoli. l’illusione solipsistica è uno dei cancri di questa epoca (in Occidente)
3) le tasse sono un furto, sia pure fittiziamente consensuale. iniziamo a mettere dei paletti alla discussione.
4) speriamo venga in nostro soccorso
ciao
Francesco,
— questa è una tua gratuita illazione; la cittadinanza è uno status che credo sia impossibile da perdere o quasi. —
Francè, uno dei tuoi governi ha inventato la "flagranza differita". Abbiamo dei giuristi di immensa creatività. Ci facciamo spaventare da una simile bazzecola? 🙂
— mi spiace, se la rilevanza di cittadinanza non emerge non posso fare miracoli. l’illusione solipsistica è uno dei cancri di questa epoca (in Occidente) —
Qui non ho proprio capito una fava. Aiutami!
— le tasse sono un furto, sia pure fittiziamente consensuale. —
Perché, gli altri obblighi di legge nascono consensualmente? Su, siamo seri.
— iniziamo a mettere dei paletti alla discussione —
Ecco, approfittiamone per cortesia per evitare le seghe mentali ideal-filosofiche, ché non stiamo a Economia, né a Filosofia del Diritto 🙂
Il furto lo commette chi gira all’Università con una borsa di studio nella mano sinistra e una borsa di Gucci nella mano destra, mentre i figli di impiegati comuni non rientrano nei parametri, anche grazie ai primi. Se permetti, eh.
Poi, se vogliamo parlare di come il "contratto sociale" sia una stronzata facciamolo pure, ma stiamo parlando d’altro 🙂
Z.
No, carissimo, non stiamo parlando d’altro
e io ero il figlio dell’impiegato che litigava per non pagare la retta dei figli dei ricchi
Francesco
Francesco,
— No, carissimo, non stiamo parlando d’altro —
Temo di sì, invece. Perché poi dovremmo dire di quanto sono obiettivamente oppressive non solo le leggi che istituiscono le imposte – e lo sono, capiamoci – ma pure quelle che proibiscono il furto, la rapina e l’omicidio, per non parlare di quelle che proteggono la proprietà privata…
Troppo comodo fermarsi solo alle tasse per giustificare gli evasori fiscali 🙂
— e io ero il figlio dell’impiegato che litigava per non pagare la retta dei figli dei ricchi —
E adesso ne canti le lodi? Perbacco, e poi dicono che non esiste più l’ideologia! 🙂
Z.
Perché poi dovremmo dire di quanto sono obiettivamente oppressive non solo le leggi che istituiscono le imposte – e lo sono, capiamoci – ma pure quelle che proibiscono il furto, la rapina e l’omicidio, per non parlare di quelle che proteggono la proprietà privata…
e quando mai? la proprietà privata è un diritto naturale, al quale si possono accettare al massimo delle limitazioni
ma l’oppressione è nelle tasse, non nella proprietà
Francesco
PS in effetti sono molto ideologico, mai sopportato chi cambia ideale in funzione di biechi interessi materiali 😀
Francesco,
— e quando mai? la proprietà privata è un diritto naturale —
Già. Esattamente quanto il diritto di imporre tasse 🙂
— in effetti sono molto ideologico —
Eh, me n’ero accorto…
mai sopportato chi cambia ideale in funzione di biechi interessi materiali —
Cioè, già all’università ammiravi gli evasori fiscali con borsa di Gucci ed esenzione totale dalle tasse universitarie?
Peeeeerò 🙂
Z.
Z
codesta tua descrizione degli imprenditori e dei loro figli e figlie è tendenziosa e parziale
e ribadisco che le tasse sono contro natura, peggio che l’omosessualità
Francesco