Conoscevamo Azzano Decimo in provincia di Pordenone come luogo non solo del Piromane Killer dei Gatti, ma anche di un truce delitto, avvenuto sei anni fa, quando un friulano uccise un altro friulano, cui contendeva la moglie, friulana. Nonché come luogo di residenza dell’ingegner Elvo Zornitta, a lungo sospettato – pare ingiustamente – di essere l’autore degli attentati casuali che i media attribuivano al mitico personaggio di “Unabomber“.
Azzano Decimo è anche il luogo in cui la polizia, nel 2008, ha compiuto uno di numerosi arresti nell’ambito di quello che i media hanno chiamato il “supermarket della droga”, gestito ecumenicamente da veneti, friulani, maghrebino e nigeriani.
Ovviamente, non tutti i delinquenti lì sono friulani: una volta hanno arrestato anche un marocchino che rubava negli appartamenti, nonché degli spacciatori sempre marocchini, che fornivano ai giovani del luogo un’alternativa alle storiche sostanze consumate da quelle parti. Il Gazzettino, infatti commentava su alcuni
“incresciosi episodi avvenuti in occasione della festa privata il 15 novembre a Tiezzo, [frazione di Azzano] nel campo sportivo, che ha visto la partecipazione di oltre 400 ragazzi in gran parte adolescenti e nella quale si sono verificati furti e abusi di bevande alcoliche.”
Anche i giovani stranieri iniziano a integrarsi: a ottobre, un gruppetto di ragazzini albanesi e rumeni della zona (tra cui qualcuno proveniente da Azzano) ha deciso di marinare la scuola per ubriacarsi in pieno giorno.
Dubitiamo che il loro italiano, anche sotto i fumi dell’alcol, fosse più approssimativo di quello de Le Befane:
“Siamo 4 befane di Azzano Decimo tra i 16 e i 18 anni, che di mestiere fanno il degheio e le baldrakke… sì, va bè -.-‘ basta.XD un saluto Silli, Demy, Desi, Donaz”
Insomma, tra indigeni e immigrati, Azzano Decimo deve essere il punto d’incontro tra il Triangolo della Grappa e Coglioniano, ovviamente con tutte le dovute e rispettabilissime eccezioni.
Ma la Sicurezza per mano del sindaco, tale Enzo Bortolotti, Lega Nord (in dissenso, va detto, persino con il suo partito) si occupa dei veri problemi da quelle parti, che sono gli “islamici che inneggiano a Hamas” e si dedicano a “nenie, ritmi e rituali tribali”.
Ridere per non piangere.
Pordenone.
Azzano Decimo, ordinanza choc: vietata la preghiera islamica
Il sindaco Bortolotti: «Basta con le preghiere di piazza»
Il segretario della Lega in Friuli: «Non siamo d’accordo»
http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=44507&sez=NORDESTAZZANO DECIMO (31 gennaio) – Il sindaco di Azzano Decimo, Enzo Bortolotti (Lega Nord), sta preparando un’ordinanza per vietare le preghiere islamiche nel territorio comunale. L’ordinanza – ha anticipato lo stesso Bortolotti – sarà emessa la prossima settimana e conterrà anche il divieto di parcheggiare le roulotte dei Rom in aree sia pubbliche, sia private.
«Niente nenie, niente ritmi e rituali tribali nelle nostre città – ha commentato il leghista -. L’ordinenza è pronta e sarà emessa, al massimo, entro venerdì prossimo». Il sindaco ha puntualizzato che «l’ordinanza è stata già studiata da legali, avvocati e segretari comunali e sarà articolata in modo tale da non poter essere impugnata da alcun Prefetto». Azzano Decimo farà da apripista agli altri Comuni: dopo l’iniziativa di Bortolotti, la Lega Nord intende presentare mozioni nei consigli dei comuni del Friuli Venezia Giulia chiedendo alle forze politiche locali di adottare analoghi divieti.
Quattro anni fa, Bortolotti aveva emesso un’ordinanza per vietare alle donne islamiche di usare il burqa in pubblico. L’ordinanza era stata annulluta dal Prefetto di Pordenone e poi definitivamente bocciata dal Consiglio di Stato che aveva stabilito che “il burqa non è una maschera, né costituisce un mezzo atto a evitare il riconoscimento”.
«Questa volta – spiega il sindaco di Azzano Decimo – con il decreto Maroni possiamo tranquillamente operare. L’ordinanza riprende quella del burqa e, oltre al divieto di preghiera in piazza, prevederà quello di costruire moschee, di sostare con roulotte e caravan su aree pubbliche e private non autorizzate e di fare assembramenti in piazza senza l’autorizzazione del sindaco». In pratica – spiega Bortolotti – non ci saranno più «le preghiera di piazza non autorizzate. Quindi non vedremo più quelle vergogne di Milano, Bologna e anche Pordenone dove gli islamici vanno a inneggiare ad Hamas e fanno riti musulmani nelle piazze senza autorizzazione».
Bortolotti spiega che, secondo la sua ordinanza, nei luoghi di culto islamici si potrà continuare a pregare, «però – aggiunge – di concerto con i nostri parlamentari stiamo cercando di mettere a punto una normativa che faccia pregare in italiano, perché questi centri di culto non sono luoghi di preghiera classici come i nostri, ma sono centri dove si fa politica».
Tutto grazie al decreto sicurezza voluto dal ministro dell’Interno Roberto Maroni: «Grazie all’intervento del ministro Maroni, ora noi sindaci abbiamo finalmente la possibilità di non essere intercettati da Prefetti che sembrano quasi lavorare per smontare le impalcature che noi costruiamo. Speriamo di avere finalmente un po’ di ordine».
Il segretario della Lega: «Non ne sappiamo nulla». Il segretario del Friuli Venezia Giulia della Lega Nord, Pietro Fontanini, non condivide l’iniziativa del sindaco di Azzano Decimo: «La Lega – ha detto in serata Fontanini – non sa niente di questa ordinanza. Non siamo assolutamente d’accordo. Sono solo idee di Bortolotti, idee sue che non so in base a cosa abbia presentato».
«Il principio della libertà religiosa – ha aggiunto Fontanini, che è anche Presidente della Provincia di Udine – è sancito dalla Costituzione e noi vogliamo preservare questo principio». Riferendosi alle recenti preghiere di musulmani a Milano, Fontanini ha detto di «non vedere in Friuli Venezia Giulia questa emergenza. Non ci dev’essere disparità tra le varie religioni», ha aggiunto. Fontanini ha anche riferito che l’idea di presentare mozioni nei consigli comunali del Friuli Venezia Giulia per chiedere di adottare analoghi divieti di preghiera «non è stata discussa, né decisa, all’interno del partito. Il sindaco di Azzano Decimo – ha concluso Fontanini – non è portavoce della Lega».
Il fatto che gli stessi organi del suo partito l’abbiano sconfessato mi pare buona cosa, se non altro.
Z.
cos’è il degheio?
E non è tutto: una sua ordinanza precedente prevedeva la segnalazione alla Questura degli stranieri che chiedevano aiuti e sussidi agli enti pubblici: un sistema che doveva precludere agli interessati il rinnovo del permesso di soggiorno. Non ti puoi mantenere? Non puoi stare qui.
Io vivo da quelle parti e lo sconforto è totale.
Aggiungo questa, ma ce ne sarebbero tante altre: fino a poco tempo fa (non so se ancora adesso) il comune di Azzano aveva uno sportello informativo sull’immigrazione gestito da Kobla Bedel, togolese, docente all’università di Trieste, candidato per Forza Italia e consulente della provincia di Pordenone e di numerosi comuni (di destra ovviamente) della provincia, relativamente alle politiche dell’immigrazione.
Potete immaginare quanto è stato utile.
Andrea C.
Francesco: degheio=casino, sballo, devasto, caos, deraglio, confusione. L’ho sentito usare in veneto ma credo sia di origine friulana o bellunese.
Qualche idea sull’etimologia?
Mi sfugge completamente;
non mi è mai neppure capitato di sentirlo, evidentemente è di uso limitato al Triveneto.
Qualche tempo fa ricordo una discussione sul significato di “cannare”: qua in Emilia significa “sbagliarsi”, ma mi pare che qualcuno dicesse che il o gli 883 lo usassero in senso di “andare veloce”.
In televisione, in una trasmissione che afferma di cercare cantanti dotati del fattore decisivo per sfondare, tre simpatici ragazzotti lombardi lo hanno usato comunque nel senso che conosco io.
Ciao!
Pino: “cannare” nel senso di “sbagliarsi” mi risulta anche in Veneto e penso sia abbastanza diffuso (merito della Alma Mater bolognese?).
Su “degheio”, per quel che so è limitato a Veneto e Friuli, non so in Trentino, mi è capitato di sentirlo in Romagna ma sempre da gente “venetizzata” (credo che equivalga comunque al romagnolo “rapascid”).
Nebbia sull’etimo.
Ipotizzo, in modo assolutamente incerto, una connessione con l’italiano “gaio” più prefisso “de-“, da un congetturale verbo “degaiare” che potrebbe, nell’ipotesi sia mai esistito, avere un significato quale “darsi rumorosamente alla pazza gioia”.
Non riesco a scorgere riferimenti che possano illuminare ulteriormente.
Fal e Pino:
“Degheio”
Per aiutare la studentessa veronese che studia il linguaggio giovanile. Il “degheio” è probabilmente derivato dal “Deguello”, il celebre motivo suonato dai messicani di Santa Anna ai texani asserragliati nella missione di Alamo prima dell’ultimo assalto che finì in un macello.
gianluc
Qui 😀
Mai sentito “rapascid” prima di oggi!
In che parte della Romagna sarebbe diffuso?
Z.
Rapascìd, pronunciato rapasìd, è diffuso nel riminese, e ha dato il nome al festival di musica più trendy della storia….
Assicuro per esperienza che il nome rende compiutamente l’idea del festival.
Roseau,
avevo capito che era un’espressione romagnola, non marchigiana (da pronunciarsi con voce nasale e una leggera smorfia di disgusto)…
😉
Z.
Z.: mettetevi d’accordo. Qui ci sono i pesaresi che sostengono di essere romagnoli e tu vieni a dire che i riminesi sono marchigiani (adesso Novafeltria e dintorni passano sotto Rimini, lo sapevi?).
Falecius,
— Z.: mettetevi d’accordo. Qui ci sono i pesaresi che sostengono di essere romagnoli e tu vieni a dire che i riminesi sono marchigiani —
Certo – pesaresi e riminesi parlano con un accento molto simile, mentre la differenza di inflessione tra un riminese e un ravennate si nota immediatamente.
Ma proprio per questo, vuoi mettere il gusto chiamare marchigiani quegli arroganti dei riminesi, che credono – loro e quel loro cesso melmoso che chiamano mare – di essere il centro della Romagna, se non addirittura del mondo intero? 🙂
Si tengano il loro scarico marino e la loro cosiddetta “piada”, buona per cementare i mattoni 😀
Z.
…oltre tutto, i pesaresi, come i romagnoli – e a differenza, per quanto ho avuto esperienza, degli altri marchigiani – usano premettere l’articolo ai nomi femminili.
Z.
Z, il problema è che io sono marchigiano. Per cui per me l’insulto è “romagnolo” (e quindi lo applico ai pesaresi) 🙂
Hai ragione sull’articolo femminile, ma appunto per questo dico che il pesarese è Romagna… (lo uso anche io, ma solo perché ho preso l’inflessione del venexian).
Falecius,
— Z, il problema è che io sono marchigiano. Per cui per me l’insulto è “romagnolo” (e quindi lo applico ai pesaresi) 🙂 —
Più che giusto. Come sempre, tutto dipende dal punto di osservazione 🙂
Z.
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