Obadiah Shoher, la chiarezza di Sansone

Il discorso politico è in gran parte una confusa nebbia di opposti moralismi. Quella dei dominanti, che si ammantano di una bontà che non possiedono; ma anche quella di chi critica il dominio in nome di un moralismo spesso anch’esso fuffaldino.

Pochi riescono a sfuggire a questa cortina fumogena: mi vengono in mente un nome molto noto – Karl Marx – e sul versante diametralmente opposto, un nome sconosciuto ai più, Obadiah Shoher.

Obadiah Shoher è lo pseudonimo di un un uomo politico israeliano, di origine russa, secondo alcuni riferimenti  un avvocato a capo di un partito politico – che gestisce il sito Samson Blinded,  registrato anonimamente.

Il titolo, "Sansone accecato", fa riferimento sia al termine usato per l’opzione nucleare israeliana, ma ricorda anche che Sansone

"portò a termine operazioni suicide migliaia di anni prima che gli ebrei cominciassero ad accusare i palestinesi di farlo. Dopo che fu accecato dai Filistei, si dice che ne uccise 3.000 assieme a se stesso".

Il punto focale del sito è il libro Samson Blinded: A Machiavellian Perspective on the Middle East Conflict.

L’autore viene talvolta criticato per alcune sue posizioni molto forti; ma un’occhiata su Google dimostra che ha anche un notevole seguito di ammiratori, tanto da aver vinto nel 2006 il premio di  People’s Choice Jewish and Israeli Blog Award nella categoria di miglior blog generalista,  arrivando primo anche in altre sei categorie, tra cui  Best Jewish Current Events blog.

Obadiah Shofer scrive in maniera ben ragionata e chiara, in un inglese lucido e comprensibile.

Obadiah Shofer cerca di presentare le proprie idee in maniera non retorica, evitando di cadere nell’estremismo verbale come nella doppiezza buonista. Giustamente, trova ridicolo l’accusa che gli viene lanciata dai progressisti, di istigare all’odio.

Si pone piuttosto due problemi concreti.

Il primo, come conservare l‘egemonia israeliana nel Medio Oriente.

Il secondo, come conservare il dominio delle comunità ricche e occidentali – in particolare degli Stati Uniti – in un mondo in trasformazione economica, in cui la grande maggioranza dell’umanità si trova nella condizione di scarti umani, inutile ai fini del processo di riproduzione capitalistica, e quindi tremendamente arrabbiata.

Su entrambi i temi, questo blog ha un punto di vista opposto. Ma riconosco che Obadiah Shoher riesce ad affrontarli senza disprezzare o demonizzare nessuno: è il primo a smantellare le accuse moralistiche contro i "terroristi islamici" e a riconoscere la dignità di chi combatte dall’altra parte.

Ovviamente, Obadiah Shoher non rappresenta il punto di vista del governo israeliano, né tantomeno dell’Occidente. Rappresenta il punto di vista di Obadiah Shoher.

Ma, a differenza di Oriana Fallaci e dei suoi insulti paranoici, offre una visione realistica del mondo che ci permette anche di capire tanti aspetti della politica israeliana e più in generale "occidentale".

Mediaticamente, ciò che conta sono le cose che le persone dicono e non quello che fanno. E le cose bisogna dirle in un sussurro politicamente corretto, o al massimo con isterici lamenti vittimistici (di nuovo, Oriana Fallaci). Mentre un discorso chiaro e diretto viene immediatamente criminalizzato (Obadiah Shoher sostiene di essere stato bannato su Google, anche se l’ho scoperto proprio su Google).

Ora, se Obadiah Shoher fosse musulmano sarebbe famoso. Oppure se fosse Re Shaulos I, o un funzionario del Cub-Flaica.

Per sua sfortuna si trova, almeno in questo, dalla parte sbagliata. Così si lamenta, a ragione:

"Abbiamo lanciato una petizione per bombardare le installazioni nucleari iraniane, ed è incredibile quante agenzie stampa si siano rifiutate di parlarne, perché c’era di mezzo la violenza. Eppure non hanno alcun problema a parlare del terrorismo islamico o dell’insurrezione irachena."

Vi presenterò qualche brano tratto dal suo libro; ma come sempre le citazioni stanno meglio nel loro contesto, e quindi invito tutti a scaricare il suo libro scritto peraltro in un inglese facilmente comprensibile.

Iniziamo oggi con una riflessione che non è tratta dal suo libro, ma dal suo sito.[1]

"Alcuni rabbini, soprattutto riformati, ci dicono che il giudaismo è una religione di pace, e che non dovremmo introdurre la violenza. La mia riposta è, leggete il Tanakh [l’Antico Testamento]! Mosè uccise gli egizi. Gli ebrei hanno guerreggiato incessantemente nel Sinai e Giosuè ha sterminato i Cananei. I profeti istigarono gli ebrei a un’estrema intolleranza nei confronti degli idolatri e molti rispettati re ebrei hanno condotto guerre di espansione. L’autore dei Salmi era tutt’altro che amorevole nei confronti dei propri nemici (vi ricordate da dove viene quella storia del ‘non odiate nessuno e amate i vostri nemici’?),i  Maccabei erano tutt’altro che simpatici verso i gentilizzanti ebrei, e non lo fu nemmeno Bar Kochba. Gli israeliani  moderni hanno spazzato via i nemici arabi in ogni guerra e solo il governo pseudoliberale impedisce agli ebrei di ritagliarsi uno stato decente.

Che nozione bizzarra che è il giudeocristianesimo! Il giudaismo e il cristianesimo sono due poli opposti, la praticità e l’idealismo. Il giudaismo non predica la povertà e l’umiltà. Il giudaismo e il cristianesimo sono quindi incompatibili. Semmai, l’Islam è più vicino al giudaismo di quanto lo sia il cristianesimo. E’ ripugnante schierarsi dalla parte di gente che ha oppresso e sterminato gli ebrei per millenni, mentre i musulmani sono stati relativamente tolleranti nei confronti degli ebrei. Vanno benissimo i rapporti pacifici con i cristiani, ma mettere insieme l’eredità ebraica e la dottrina cristiana costituisce un abominio".

Nota:

[1] Rispetto ma preciso che non condivido la posizione di Obadiah Shoher: non sono tecnicamente un "credente". Ritengo che non esista né il cristianesimo né il giudaismo come enti astratti, ma esistono le cose diversissime che ne fanno le singole persone e i singoli interessi che vi si identificano. Scusate la nota personale.

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17 risposte a Obadiah Shoher, la chiarezza di Sansone

  1. utente anonimo scrive:

    Miguel, ci credo che ti piace, fate esattamente la stessa analisi!

    Invece, perchè accusi di moralismo solo noi occidentali, sia i cattivi come Bush sia i buoni come Veltroni? e i resistenti, il cui linguaggio è un misto di poesia e moralismo peggio che i telepredicatori statunitensi? peggio che i testi propagandistici di Marx, e ce ne vuole a far peggio del gran barbuto?

    mah

    😉

    Francesco

  2. PinoMamet scrive:

    Se non è altro non è ipocrita: il che è già un grandissimo merito.

    E poi mi sembra abbastanza condisivibile il suo punto di vista sulla fuffa “giudaicocristiana”.

    (anche se l’amore per il prossimo è roba di Hillel, prima che di Gesù il Cristo).

    Per una prospettiva (ebraica) diversa su Sansone, Regina Spektor:

    http://it.youtube.com/watch?v=BACsLvzeN7k&feature=related

    ” and the Bible didn’t mention us/ not even once…”

    Ciao!

  3. utente anonimo scrive:

    Per Francesco, n. 1:

    >peggio che i testi propagandistici di Marx, e ce ne vuole a far peggio del gran barbuto?

    E’ difficile che un testo propagandistico non sia retorico e moralista. Direi che lo è per definizione. Bisogna vedere se l’autore è in grado anche di compiere analisi a mente fredda. Marx era in grado di farlo (e tutta la sua produzione sta lì a dimostrarlo, per chi voglia leggerla o rileggerla). Oriana Fallaci, tanto per fare un nome, no.

    Saluti da Marcello Teofilatto

  4. utente anonimo scrive:

    Non sono molto convinto che l’ebraismo possa essere riassunto correttamente da questa sottospecie di Conan il barbaro.

    E in fin dei conti me becco una lettura dell’Antico Testamento ad ogni Messa, per cui qualcosina ne conosco de vivo uditu!

    Ammetto che a mente fredda il buon Karl travestiva il suo messianesimo moralista da analisi.

    Ciao

    Francesco

  5. PinoMamet scrive:

    Carissimo Francesco

    sicuramente questo “sbabbaro” ha una prospettiva molto parziale, e come tale sballata, sull’ebraismo.

    Però ha ragione nel denunciare come cazzata tutta l’ideologia della civiltà giudaicocristiana.

    Che è una bufala per ragioni storiche, conduce a conclusioni erronee per entrambe le religioni.

    – Riguardao alle ragioni storiche, per essere il più imparziali possibili, tutti sanno che gli ebrei vivevano sia nell’orbe cristiano che in quello musulmano, con alterne vicende; ma fino forse all’età dei Lumi, o poco prima, forse leggermente meglio “là” che “qua”. Il pensiero ebraico poi si è sviluppato nel corso dei secoli (anche dopo e indipendentemente da quello cristiano, altra cosa che sbugiarda la bufala “giudaicocristiana”) per opera di pensatori che stavano sia “là” che “qua”. Casomai è interessante la funzione di ponte culturale svolta dagli ebrei in quel periodo, ma questo ovviamente non interessa ai fautori degli scontri di civiltà.

    -le conclusioni sbagliate, poi, dell’essersi inventati una civiltà giudaicocristiana (contrapposta al resto del mondo, Islam in primis) sono quelle che per i cristiani l’ebraismo finisce per appiattirsi, dal putno di vista dei cristiani “giudaicocristiani”, come

    “simpatici pre-cristiani che chissà perchè non hanno accolto Gesù come Messia, forse si è presentato male; ma magari potrebbero accoglierlo come uno dei profeti o un pensatore minore”; e il cristianesimo, per gli ebrei “giudaicocristiani” come

    “bizzarra setta giudaica di seguaci di un simpaticone hippy ucciso dai Romani” (più o meno è quello che ha detto l’ineffabile Fiamma Nirenstein a una trasmissione televisiva tempo fa, ma almeno non fa la teologa).

    Chaiaramente né il cristianesimo è riducibile a una setta ebraica (troppo importante l’apporto del pensiero greco) né l’ebraismo a pre-cristianesimo.

    Ciao!!

  6. PinoMamet scrive:

    Simpatico, nel discorsetto dello “sbabbaro”, il luogo comune per cui il governo communista impedisce all’esercito di fare il suo lavoro (“gli ebrei avrebbero uno stato decente se non fosse per il governo liberale…”)

    ri-edizione del classico “noi li sbattiamo dentro, e i giudici li fanno uscire…”

    🙂

  7. utente anonimo scrive:

    Per Francesco, n. 4:

    >Ammetto che a mente fredda il buon Karl travestiva il suo messianesimo moralista da analisi.

    Più che altro mi sembra un’ammissione di colpevolezza (altrui :-). Comunque, scherzi a parte, la differenza nei registri stilistici è comune a filosofi di orientamenti diversi. Basti confrontare il Kant ipersistematico delle “Critiche” con l’ultrà liberale della peraltro bellissima “Risposta alla domanda: che cos’è l’Illuminismo?”.

    Saluti da Marcello Teofilatto

  8. utente anonimo scrive:

    …Il circolo chiuso nel quale l’ebraismo si autoconfina é anche la conseguenza del fatto che, non avendo riconosciuto Gesù, é rimasto attaccato ad un vecchio testamento che Gesù con la sua vita-testmonianza-vangeli ha di fatto sorpassato ‘eliminato’ reso opsoleto. Con Gesù si é ‘entrati nella storia’ é cominciato un’altro modo di vivere la vita e quindi tutto il vecchio testamento deve essere interpretato diversamente, con altre sfumature, più profondamente, cioé considerando anche le parole di Gesù. Quindi se Mosé uccide gli egiziani, seguendo l’insegnamento di Gesù, bisogna cambiare attitudine e con l’insegnamento del Profeta Mohammed bisogna seguire quella strada. Se continuando il discorso di Gesù, il Profeta Mohammed dice “rispondi ad un male con il bene”, dice “pratica il perdono” cose che non sono più compatibili con il vecchio demodé occhioxocchio. Ma attenzione, anche se loro negano Gesù, questa negazione non cancella Gesù, e di fatto anche loro vivono la storia dopo la Sua venuta, che lo vogliono o no! Quando gli uccelli cantano, adesso c’é una nota in più, che non c’era ai tempi di Salomone o di Sansone. Quando gli ebrei in spagna si sono ritrovati fra le mani i testi greci tradotti e trascritti commentati arricchiti dai filosofi arabi, gli ebrei traducendoli in latino e castigliano si sono ossigenati, hanno avuto un rinnovamento culturale grazie a questa ricchezza araba che metteva davanti ai loro occhi la linfa greca interpretata da una visione metafisicofilosofica coranica cioé considerante il messaggio cristico, ed anche loro sono cambiati….ciao, jam

  9. rodolfo53 scrive:

    Anche io ho visto il blog qui citato. Nasconde sotto un po’ di conoscenza il fondamentalismo più bieco e aggressivo. La Bibbia, essendo stata scritta e poi assemblata a strati progressivi per quasi mille anni contiene tutto e il contrario di tutto. IL nostro sceglie ovviamentge quello che preferisce invece di vedere questo e quello.

  10. falecius scrive:

    “bizzarra setta giudaica di seguaci di un simpaticone hippy ucciso dai Romani”

    Bhè, dai, un po’ è vero 😀

    (sì, certo, San Paolo. Infatti il mio ex parroco diceva sempre che il vero fondatore del cristianesimo fosse lui, e si tratta di un’idea che molta apologetica musulmana condivide).

  11. utente anonimo scrive:

    exparroco?

    spero che tu intenda dire che una volta scoperto il nostro venne bruciato sul rogo come eretico, si spera con un fuoco di poco fumo (confermo che molta letteratura annessionista islamica tenta di spacciare questa storiella per annettersi Gesù e ignorare il cristianesimo)

    ciao

    Francesco

  12. utente anonimo scrive:

    La tesi di San Paolo vero fondatore del cristianesimo ultimamente è molto gradita ai laici alla Augias (che poi più che laici sono anticattolici e filoebraici, con la loro insistenza sull’ebraicità di Gesù, che è un modo per ridimensionare di brutto il contributo della cultura greca e latina al cristianesimo).

    Saluti da Marcello Teofilatto

  13. PinoMamet scrive:

    Io nel mio piccolo però l’ho sempre intesa al contrario.

    Cioè, mettere l’accento sulla, diciamo, fondazione paolina del Cristianesimo, quindi su un’origine del Cristianesimo già pienamente inserita nel mondo culturale greco-romano (anche se forse Paolo era discepolo di Gamaliel, ma che vuol dire) è un modo per allontanarlo da chi lo vuole semplice setta ebraica.

    Ci sono varie gradazione, immagino, in questa tesi, alcune delle quali possono spaventare i cattolici, legati all’idea un po’ semplicistica che Gesù abbia fondato la sua propria religione.

    In realtà, a parte il lessico inadeguato per l’epoca e il contesto (non c’è stata nessuna “fondazione” nel senso che verrebbe in mente a noi moderni- come fondare una qualunque setta americana o associazione culturale in Italia, per dire…), si potrebbe comunque dire in un certo senso che Maometto ha “fondato” l’Islam; mentre Gesù no, non è venuto a dire “secondo me Dio vuole questo e quello”, ma, molto più radicalmente, “io sono il Messia”.

    Non ha detto “d’ora in poi nasce il cristianesimo, chi vuole aderire, queste sono le regole”, ma “io sono Dio”.

    Il cristianesimo lo hanno fatto nascere quelli che gli hanno creduto.

    Ciao!

  14. falecius scrive:

    Concordo con Pino.

    Francesco: no, gli hanno dato, mi pare, un incarico alla CEI.

    Sulla letteratura che tu chiami “annessionistica”, a parte l’aggettivazione, ci siamo.

  15. utente anonimo scrive:

    Qui ci deve essere un tot di confusione sul termine “fondare”. Gesù non ha certo fondato formalmente alcunchè, ha dichiarato di essere il Messia e fatto capire di essere ben di più, cosa che i suoi hanno col tempo capito, pur mettendolo per iscritto ed esplicito non subito. Che a questa esplicitazione di Gesù come Dio il buon Paolo abbia dato un certo contributo è una cosa, insinuare che se lo sia inventato per stravolgere la fede di una setta ebraica per qualche suo misterioso scopo è un’altra. Che richiede tra l’altro di ridimensionare “ad libitum” gli autori dei vangeli.

    Pax et bonum

    Francesco

    PS mai fidarsi troppo della CEI, comunque 🙁

  16. PinoMamet scrive:

    Per l’appunto, Francesco

    parlavo, alla buona, di “gradazioni” nella tesi della, chiamiamola così per semplicità, “fondazione paolina”.

    In realtà, non trovo niente di male nel dire che il cristianesimo nasce già tanto greco quanto ebraico.

    Certo poi c’è chi legge la cosa come

    “questi cristiani hanno stravolto tutto, Gesù era un semplice rabbino che come tanti altri ha pensato di essere il Messia”;

    o come “torniamo alle nostre radici ebraiche, liberandoci dalle sovrastrutture successive”;

    oppure al contrario come

    “facciamola finita con questi ebrei che non hanno nulla a che fare con noi”.

    Entrambe le tendenze peraltro non sono una novità, e chi si intende più di me di eresie e eresiarchi saprà chiamarle con il loro nome.

    Ciao!!

  17. zialaura scrive:

    La politica sostiene Israele …

    [..] …. mentre nelle piazze si manifesta contro i massacri di Gaza Settima parte Screditare la cultura islamica Da Obadiah Shoher, : postato da kelebek alle 05:05 | link | commenti (5) venerdì, 23 gennaio 2009 E pensare che la pace era [..]

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