In un commento sui politici che elemosinano un passaggio sugli aerei dei bombardatori, Aragonbiz ci ricorda questo splendido brano di Giorgio Gaber:
” …. facce che traboccano solidarietà, facce da mafiosi che combattono la mafia, facce da servi intellettuali, da servi gallonati, facce da servi e basta … facce scolpite nella pietra, che con grande autorevolezza sparano cazzate …”
Il senso comune può comprendere (indipendentemente dalle ragioni delle parti) un sit-in di solidarietà con chi è massacrato, non con il massacratore.
Il vincitore (se “massacratore” può dar fastidio) non ha bisogno di solidarietà, questo è evidente.
Ed è questo soprattutto che rende abietta quella manifestazione.
Veramente una parata di facce che dicono :
“eccomi, sono al tuo servizio, annota … dammi ordini ed io risponderò fedelmente
(a meno che tu non perda, un giorno … va da sè che quando accadrà, analogamente, sarò dalla parte dei tuoi carnefici …)”
Quindi il vincitore e i suoi amici dovrebbero stare in casa a vergognarsi a prescindere?
Il giorno dopo la presa del palazzo d’inverno (golpe se presa può dare fastidio) tutti i comunisti dovevano state mogi e schisci?
Non sono d’accordo.
Francesco
Che diranno mai, queste facce scolpite, dei palestinesi? Che sono pocos, locos y mal unidos?
Sardina