Ex-giornalista di Tele Roma Europa, un’emittente controllata da Gaetano Rebecchini, Andrea Ronchi ha avuto la fortuna di accompagnare Gianfranco Fini nel suo ormai storico pellegrinaggio a Gerusalemme, ed è diventato recentemente ministro per i rapporti con l’Unione europea: anche se ignora qualunque lingua straniera, compensa con una straordinaria lealtà personale verso Gianfranco Fini.
Andrea Ronchi è anche amico di Sergio Yahya Pallavicini. Tanto da recarsi, lo scorso 16 settembre, presso la sede della Coreis – il gruppetto di italiani benestanti diretto da Pallavicini – e dire:
“La COREIS Italiana costituisce l’esempio virtuoso di come si possa essere musulmani e italiani, coniugando senza difficoltà un’autentica sensibilità religiosa con i valori della cultura occidentale. Siamo felici di conoscere una comunità di concittadini che lavora da anni, circondata da troppi silenzi, per un Islam pienamente integrato nella società italiana”.
Insomma, se volete essere musulmani in Italia, dovete indossare nomi musulmani solo per le cerimonie, saper pronunciare perfettamente la "p" e avere un conto in banca da imprenditori. E soprattutto essere già concittadini.
Ma c’è un’altra condizione fondamentale:
“Infatti è assolutamente necessario rilanciare i lavori della Consulta per l’Islam Italiano e ripartire dalla Carta dei Valori. La Consulta si è arenata proprio in seguito alla vergognosa pagina contro lo Stato di Israele fatta pubblicare dall’UCOII su un quotidiano, per la quale dopo due anni attendo ancora le scuse. Noi non possiamo dialogare né far gestire moschee a chi nega il diritto all’esistenza di Israele”.
Cioè, se volete pregare cinque volte al giorno, dovete cominciare dicendo che la cacciata dei nativi palestinesi dalla loro terra è stata una buona idea.
Non si tratta solo di chiacchiere. Dice Sergio Yahya Pallavicini:
“Siamo lieti di aver riscontrato il vivo interesse del Ministro Ronchi su un progetto europeo di attività triennali finalizzato alla formazione di referenti religiosi e consulenti istituzionali, alla prevenzione del radicalismo, alla promozione del dialogo interreligioso, secondo un modello di cittadinanza europea aperta al pluralismo religioso e all’ordinamento democratico".
Tradotto in italiano, significa che l’Unione Europea sta lavorando per formare per conto proprio una schiera di imam collaborazionisti, e che la Coreis è in prima fila per prendere i soldi.
Spiega il concetto Andrea Ronchi, che ha ben chiaro il tipo di fede che lo stato deve prescrivere a cittadini e meteci:
“Rifiutiamo la strumentalizzazione dell’Islam per fini politici, l’estremismo e la logica della ghettizzazione. Non c’è spazio per chi non considera l’Italia come la propria Patria, da amare e rispettare”.
Questo da parte di gente che si lamenta del fatto che in Cina il governo ha deciso di creare una propria Chiesa Patriottica.
Andrea Ronchi comunque promette i soldi (ma tra persone perbene si chiama "collaborazione") alla Coreis:
“Cominciamo a lavorare da domani per sostenere gli sforzi della COREIS Italiana e dell’imam Pallavicini, che ringrazio sinceramente. Vogliamo portare avanti questa collaborazione in Italia e in Europa, per l’italianità dei musulmani, la gestione trasparente delle moschee e un orizzonte di valori comune a tutte le realtà religiose e culturali della società italiana”.
E adesso vedremo uno dei primi frutti del matrimonio tra Sergio Yahya Pallavicini e Andrea Ronchi.
1) per la politica italiana, l’esistenza di Israele come stato nazionale degli ebrei non è in discussione, e non credo che nessuno voglia toccare questo punto. può spiacere per i nonni dei palestinesi, scacciati in malo modo nel 1948, ma così è.
2) i cristiani sono sempre stati buoni patrioti, che è cosa molto diversa dalla Chiesa Patriottica Cinese, ma credo tu lo sappia benissimo
ciao
Francesco
Non è una novità il tentativo dei governi italiani (tutti) di controllare le Moschee, di creare una Chiesa Patriottica Islamica de no altri. D’altra parte se non erro la nomina dell’Iman della Moschea di Roma è vincolata o comunque influenzata dal gradimento delle autorità italiane.
Ne c’è da stupirsi con gente che accusa il mondo arabo di “mancanza di laicità” mentre fa la fila per baciare i piedi al Nazinger.
Poi è divertente il ragionamento: gli immigrati non sono italiani, devono pagare le tasse ma non possono votare, devono essere patrioti ma rimangono comunque stranieri e quindi privi di diritti politici.
Ultima nota: i cristiani non sono patrioti, la loro lealtà va alla Chiesa Cattolica, solo secondariamente alla Patria e solo nei casi in cui essa è allineata agli interessi e valori della Chiesa. Se non è così, allora non sono cristiani. Queste sono le regole della Santa Chiesa Romana.
La legge 194 è solo un esempio.
Su Andrea Ronchi e la preghiera in piazza a Bologna.
Ma cosa c’entra la sicurezza di israele con il diritto dei musulmani residenti in italia a seguire la propria religione e le proprie usanze, dalla lingua al cibo e al modo di abbigliarsi senza essere sottoposti a controlli di “principio”
Perchè deve esistere una carta di valori particolare a loro destinata, per nessun altro gruppo etnico o religioso esiste un’insieme di regole speciali da sottoscrivere .
Esistono delle leggi, non bastano?
Pretendere dunque che per qualcuno ci voglia un supplemento di norme da seguire è segno di intolleranza , di non riconoscimento, di discriminazione che contrasta con la nostra Costituzione.
Che i cattolici siano stati sempre patriottici, mi pare un’affermazione piuttosto azzardosa.p
…come nei quadri sacri del quattrocento italiano, dove i personaggi sono in gruppo e nello stesso tempo soli, ognuno di loro ha una visione spirituale-mistica particolare, una beatitudine-dolore-estasi specifica che lo ‘allontana’ dal vicino, pur avvicinandolo nell’armonia dell’amore-dignità. Davanti alla discesa della croce di Beato Angelico, ad esempio, ogni espressione é particolare,un universo a sé, una “preghiera in piazza”, necessaria all’amore. Cosi’ é anche la diversità delle religioni e degli esseri umani. Ogni essere esprime qualcosa di particolare, che deve esistere perché Dio lo ha voluto. Gli ostacoli sono incubi da superare intelligentemente per cercare relazioni “degne”…jamiyla
Avrei una domanda un po’ fuori tema, scusatemi. Sono Israeliano e comprendo bene che cio’ che accade in questi giorni a Gaza sia durissimo da sottoportare per l’insieme di “pacifisti=moralisti” che bazzicano su questo blog. Ma spiegatemi un po’, com’e’ che con tutti i conflitti attualmente in corso in diverse parti del pianeta, proprio solo di quello Israelo-Palestinese vi interessate? Com’e’ ad esempio che Miguel non posta mai nulla a riguardo, che ne so, dei Curdi ad esempio? Un popolo simile ai palestinesi, vive in un territorio chiamato Kurdistan al quale non corrisponde uno stato, una patria. Un popolo oppresso da ben piu’ di 60 anni da Iraniani (grandi moralizzatori della causa palestinese) sciiti, Iracheni sunniti eTurchi. Com’e’ sta cosa? Mi sa che i curdi per avere un po’ di riconoscimento dovrebbero venire anche loro a farsi sparare un po’ in palestina.
Raffaele
Per Raffaele
Capisco la tua domanda.
Ti potrei rispondere dicendo che non sono un esperto di cose curde.
Inoltre, nonostante le apparenze, non ce l’ho con gli israeliani, nemmeno con quelli che sparano, più di quanto ce l’abbia con qualunque altra comunità di persone.
Per me, il punto fondamentale è che vivo in un paese che partecipa all’embargo a Gaza.
Vivo in un paese dove gli editoriali dei principali quotidiani ogni giorno sostengono lo stato che sta attaccando Gaza.
Vivo in un paese in cui un immigrato può essere espulso se parla male dello stato che attacca Gaza.
Vivo in un paese il cui presidente ha equiparato “antisionismo” e “antisemitismo”.
E vivo sotto un paese – gli Stati Uniti – il cui congresso ha dichiarato pieno sostegno all’attacco a Gaza, e che ogni giorno fornisce le armi con cui si compie quell’attacco.
Tutto ciò non avviene nel caso del Kurdistan.
E se io un giorno volessi bruciare una bandiera curda – oppure quella di uno dei paesi con cui i curdi hanno problemi – non sarei la prima, scandalosa notizia al telegiornale.
Miguel Martinez
Beh Miguel, e’ un peccato che tu non sia un esperto di cose curde. Pare infatti che il numero totale delle vittime curde ad opera di Iraniani, Irakeni e Turchi sia di molte decine di migliaia. Pensa nel 1992 i Turchi haano attaccato i curdi nel Kurdistan (potresti trovare un’analogia con palestinesi in palestina) e ne hanno fatti secchi 20.000 creando inoltre 2 milioni di profughi. Allora ti dico: viv in un paese che ha stretti rapporti con la Turchia sia di tipo politico che economico, un paese che supportando la Turchia supporta l’oppressione del popolo turco, un paese in cui i media ben poco parlano della questione curda e un paese che e’ alleato degli USA che supportano economicamente e militarmente la Turchia. Detto cio’ non ti scandalizzi, perche’? Te lo dico io il perche’: non ti devi vergognare o temere nell’ammettere che sei tu (e molti altri che frequentano il blog) un anti-semita. Anzi scusa, non anti-semita bensi’ anti-ebreo, essendo anche gli arabi semiti. Non te ne devi vergognare anzi molto spesso e volentieri e’ un gran vantaggio e si possono fare eccezzionali carriere: diventare Papa e forse anche beato, diventare primo ministro di qualche paese fondamentalista, diventare Mufti di Gerusalemme, se ti va bene infine puoi anche far secco qualche milione di ebrei e farla franca come e’ successo a diversi nazisti (quelli veri o meglio, con il certificato). Credimi e’ una carriera assicurata.
Raffaele
per Raffaele: questa è proprio bella, si farebbe carriera professando antiebraismo? E io che credevo che si venisse uccisi o si andasse in galera… Classico esempio –in linea con i vari Guzzanti, Granzotto, Nirenstein Allam, etc.– di rovesciamento della verità. E poi, chi sarebbe il papa “antisemita”? Ratzinger, che ha pure cambiato la preghiera del venerdì santo e parla, in linea con la teologia postconciliare, di “fratelli maggiori”? O Pio XII?
Vai a studiare, vai.
Marco
Marco no ti scaldare, scusa se ti ho toccato il buon Papa Ratzinger (da piccolo non faceva parte della Hitler Jugend?) o quel grande amante dei “perfidi giudei” che era Papa Pio XII. Lasciamo stare per cortesia la chiesa cattolica, non e’ il caso di aprire imbarrazzanti discussioni. Io poi dovro’ anche studiare, ma mio caro Marco la realta’ Israelo-Palestinese la vivo ogni giorno da Israeliano. Quanti Israeliani e Palestinesi conosci Marco? Da dove viene la tua immensa cultura?
Raffaele
Pero’ sono ammirevoli, ‘sti sionisti: perche’ hanno la grandissima capacita’ di non arrendersi di fronte a nulla, nella loro maldestra opera propagandistica… anche se nei fatti si comportano da bambini dell’asilo un po’ psicotici: ‘tu parli male di me perche’ ce l’hai con me!’ (e non perche’ il sionismo e’ un’ideologia politica razzista).
Insomma, io vorrei chiedere all’amico sionista una sola cosa: ma i palestinesi fuggiti/cacciati nel 1948 dalle terre che oggi fanno parte dello stato di Israele, perche’ non sono stati fatti tornare? Cioe’, se fossero stati ebrei sarebbero stati fatti tornare, vero? e Se non sono stati fatti tornare e’ perche’ non sono ebrei ma palestinesi, vero? E come lo chiami uno stato che attribuisce diritti e doveri in base all’appartenenza etnico-religiosa delle persone se non uno stato RAZZISTA? E come definire, se non razzisti, tutti coloro che ne appoggiano l’ideologia, in questo caso l’ideologia sionista?
Vabbe’, tanto gia” lo so che l’amico sionista-razzista rispondera’ dicendo che siamo tutti antisemiti… 😉
XY
XY, non anti-semita per carita’, anti-ebreo. XY rivolgo anche a te la stessa domanda. Vedo che il problema palestinese ti sta molto a cuore, ma cosa mi dici dei curdi? Hanno una storia molto simile a quella dei palestinesi eppure non ci sono molti blog che ne parlano. Non sei concorde con me che dovrebbero trasferirsi a Gaza, farsi sparare dai perfidi sionisti e allora, forse e finalmente potrebbero riscuotere di un po’ di simpatia da parte di tutti quei pacifisti come te che purtroppo non riesco a vedere al di la’ di 3000 kilometri?
Raffaele
Poverini, hanno fatto solo 900 morti in 15 giorni, e oggi organizzano pure una manifestazione nazionale in loro onore. Certo, invisi da tutti… Talmente invisi che hanno regalato loro uno Stato. Le tue conoscenze sono da rotocalco scandalistico, caro Amico. Se proprio non vuoi studiare, vai a lavorare.
Marco
Caro il mio Marco, se tu hai studiato, Dio ci salvi dai tuoi maestri. Per quanto riguarda il lavoro, pensa un po’ io faccio il medico in un ospedale di Tel Aviv e spesso e volentieri curo, credimi senza alcun pregiudizio (ma mi sa che non ci credi), pazienti arabi israeliani e palestinesi provenienti persino da Gaza. Percio’ caro Marco, anche per quanto riguarda il lavoro hai poco da insegnarmi. Tu invece dovresti cercare di aprire un poco di piu’ i tuoi orizzonti e cercare di capire anche chi odi. Chissa’ che tu non possa imparare qualcosa.
Raffaele
Io non odio nessuno. Sono cattolico, non posso, a differenza di altri (v. Talmud: particolarmente raffinate le espressioni riservate a Gesù Cristo ad alla Vergine). Se quel che dici è vero –e non ho motivo di dubitarne–, ciò ti fa onore. Ma “aprire i miei orizzonti” non può significare oltraggiare la verità.
Cari saluti,
Marco
Carissimo Raffaele
scusami se mi intrometto nel tuo proficuo dialogo con Marco.
vedi, se c’è un motivo se non si parla tanto dei kurdi quanto dei palestinesi
(non dico per me: io ho amici sia kurdi che palestinesi).
E il motivo, credici o no, è che, ogni volta che si dice che i turchi sono davvero dei bastardi a negare l’identità kurda e ammazzare i kurdi, non è che salta fuori regolarmente qualcuno a dire che no, i turchi fanno benissimo, i kurdi non esistono e/o non hanno diritto di stare lì e comunque se la sono andata a cercare;
oppure che chi difende i kurdi lo fa per odio atavico e immotivato verso i turchi o i persiani;
oppure che sì, i kurdi sono poverini e degni di compassione, ma insomma, in questo caso solo ed esclusivamente (ma anche in tutti quelli passati e in tutti quelli possibili a venire) è giusto che si becchino le bombe e stiano zitti.
Quando si parla di kurdi, vedi, o dei maya della Selva Lacandona o di qualunque altro popolo a tua scelta, ci sono magari due, tre, mille opinioni; ma non c’è uno che salta fuori apposta, ogni benedetta volta, a dirci quanto siamo cattivi e prevenuti e antiturchi, o antimessicani o antichealtro, noi che stiamo dalla parte dei kurdi o dei maya o dei klingoniani, e che dovremmo vergognarci.
Ciao.
E sai una cosa?
Se brucio una bandiera turca sono capaci di persino di lodarmi, sulla stampa nostrana (“un innocuo gesto di provocazione che deve farci riflettere su come lo stato turco non sia ancora/mai pronto per entrare in Europa”; già mi immagino);
se brucio una bandiera americana, e vabbè, so’ ragazzi;
ma se qualcuno brucia quella del tuo paese, apriti Cielo!
Ecco arrivare tutto l’armamentario delle HitlerJugend di Goebbels le leggi razziali e Italo Balbo che vola a Chicago per sfuggire a tutta ‘sta rottura di coglioni, che, credimi, è assolutamente controproducente per la tua parte.
Insomma: in Palestina avete torto, torto marcio. La pensi diversamente? benissimo.
Ma non credere di riuscire a convincermi ripetendo all’infinito “noi siamo tanto buoni” e “voi siete antisemiti”, che non c’entra veramente ma veramente un cazzo.
Ciao.
Caro Pino sara’ come dici ma mi sa che in questo mondo esistono morti di serie A e morti di serie B. Detto cio’, avendo vissuto per qualche anno in Italia, ti posso dire che ha molti pro-palestinesi che infiammano i blog italici (e non solo), in realta’ dei palestinesi non gli frega un granche’. Quello che conta e’ che Israele, i perfidi sionisti che vogliono dominare il mondo siano coinvolti. Se i palestinesi stessero veramente a cuore ci si preoccuperebbe e scandalizzerebbe parimenti nel vedere filmati dove Hamas veste bambini di 3-4 anni come guerriglieri e futuri Shaid. Se i palestinesi stessero veramente a cuore ci si preocupperebbe di garantire loro un futuro di lavoro, integrazione nel mondo occidentale e soprattutto pace. Io ho gia’ espresso in passato la mia opinione che anche quella della maggior parte degli Israeliani per i quali i palestinesi devono avere un loro stato indipendente e libero. Come diveva Golda Meir: “posso capire che vogliate farci fuori ma non aspettatevi che vi si dia una mano”, in questo senso mi auspico una pace senza che domani da Tulkarem (14 Km in linea aera da casa mia) mi arrivi un kassam sulla testa.
Sinceri saluti
Raffaele
Vedi Pino, la pro-Israelianita’ di facciata di molti politici italiani come Fini, Alemmanno e il Berlusca mi fa nausea. Credimi loro amano gli ebrei quanto i coloni amano Ismail Hania. Non sono di quelli che ti fanno la retorica del tipo: se oggi bruci la bandiera Israeliana domani brucerai gli ebrei. In palestina abbiamo toro marcio! La pensi cosi’ ? Non ti convinco sul fatto che Israele e’ il bene assoluto e i Palestinesi i figli del male, la realta’ e’ fatta di odio e sofferenze reciprocamente inferte da due popoli che lottano per la stessa terra. Io mi auguro che si arrivi ad una convivenza, altre voci purtroppo si auspicano solo la mia (da Israeliano) “sparizione”. Ti ripeto la stessa frase di Golda Meir: “posso capire che vogliate farci fuori ma non aspettatevi che vi si dia una mano”.
Ciao
Raffaele
“Io ho gia’ espresso in passato la mia opinione che anche quella della maggior parte degli Israeliani per i quali i palestinesi devono avere un loro stato indipendente e libero”.
Quale, quello donato nel ’48 (risoluzione ONU: lì l’ONU andava bene, non così per le successive risoluzioni, mai rispettate da “Israele”)?
Saluti,
Marco
PS I no global strepitano, ma non contano nulla e provbabilmente sono eterodiretti. “Israele” gode invece dell’appoggio dei veri potenti. Piantatela, per favore, con queste baggianate! Avete forse paura di un branco di sfaccendati?
Veramete divertenti, ‘sti sionisti!
Non avendo argomenti concreti con cui rispondere alle domande che vengono loro poste, ribattono sempre con degli slogan o ‘la buttano in caciara’.
Me lo spieghi chi e’ che ti ha detto che io sono ‘pacifista’? Perche’ io non lo sono affatto! Sono invece antisionista: per il semplice fatto che il sionismo e’ un’ideologia politica razzista e per l’altrettanto semplice fatto che in nome del sionismo si compiono misfatti e crimini da svariati decenni.
Tu mi dici: cosa pensi del problema curdo? Ne penso a grandi linee quello che penso del problema palestinese: un conflitto che deriva dall’esistenza di ideologie politiche in base alle quali un gruppo etnico deve essere privilegiato rispetto a un altro (certo, nel caso dei curdi non ci troviamo di fronte a casi cosi’ eclatanti – a differenza di quanto avviene in Palestina – di pulizia etnica, di colonizzazione, di violazione continua di ogni piu’ elementare norma del diritto internazionale).
XY
“Detto cio’, avendo vissuto per qualche anno in Italia, ti posso dire che ha molti pro-palestinesi che infiammano i blog italici (e non solo), in realta’ dei palestinesi non gli frega un granche'”
Sì, ma a te che ti frega di quei blog, che non hanno alcun riscontro sull’opinione pubblica, e che in genere funzionano da palestra virtuale comunitaria per adolescenti pronti a rientrare nei ranghi quando verrà il momento di mettere la testa a posto. Manda una mail ai ridicoli “blogger” che peccano di filisteofilia di facciata, spiegando loro questo difetto, se ti infastidisce tanto. Questo luogo virtuale è di ben altra caratura, si arricchisce di contributi diretti e indiretti di gente che in Palestina/Israele ci vive o ci ha vissuto, e spero che tu te ne sia accorto. Fra l’altro la tua tesimonianza, se fai uno sforzo per deporre i toni un po’ trash degli ultimi messaggi, può essere preziosa per noi e per il curatore del sito.
“Io mi auguro che si arrivi ad una convivenza”
Tutti noi ce lo auguriamo, suppongo. Per parte mia ho motivi di credere che lo stato del quale sei cittadino stia cercando di spacciare per “convivenza” una condizione di sudditanza politica, economica e militare di una parte nei confronti dell’altra (e questo senza nessun Richard Gere che fa le pubblicità dei macchinoni da ricchi in cui entra a Ramallah e ci sono i bambini che gli vogliono bene). Ciò verrebbe testimoniato anche da un impiego costante da parte israeliana dell’assioma, da te tanto deprecato, dei morti di serie A, B, C e Dilettanti (cfr. le spoglie di poveracci dello Tsahal ottenute grazie alla liberazione di prigionieri).
Infine, per carità, risparmiati Golda “ira di Dio” Meir…
E.M.
Raffaele,
— Vedi Pino, la pro-Israelianita’ di facciata di molti politici italiani come Fini, Alemmanno e il Berlusca mi fa nausea. Credimi loro amano gli ebrei quanto i coloni amano Ismail Hania. —
Perché “di facciata”? Il loro appoggio ad Israele mi sembra deciso e per nulla ondivago. Che abbiano o meno simpatia per gli ebrei, naturalmente, è altro discorso.
Z.
— Se i palestinesi stessero veramente a cuore ci si preocupperebbe di garantire loro un futuro di lavoro, integrazione nel mondo occidentale e soprattutto pace. —
Mio caro Raffaele, ti consiglio di leggere con molta attenzione il blog di Miguel, così capirai che quello che lui (e molti di quelli che lo leggono) assolutamente NON vuole è proprio questa “integrazione nel mondo occidentale” (variamente definito Idrovora, Grande Fusso, Male Assoluto, Nemico, Anticristo, ecc ecc …e pare che uno dei suoi peggiori avatara sia nientepopodimeno che Babbo Natale!).
Quel che dei palestinesi e di Hamas piace a Miguel (o che lui ci vede) è proprio la lotta/resistenza al “mondo occidentale” con tutto il suo stile di vita e il suo impianto economico kapitalista, “mondo occidentale” che colà in Medio Oriente dovrebbe esser rappresentato da Israele.
Quindi non si tratta tanto di antiebraismo/antisemitismo, ma di antikapitalismo all’ennesima potenza. Poi è un altro discorso condividerlo o meno, o ritenere che i suoi bersagli (in questo caso Israele) siano coerenti con l’idea di antikapitalista.
Rock & Troll
Su una cosa Raffaele ha ragione.
Nel senso che a questa folla di filoisraeliani che si sbracciano sul palcoscenico, minacciando di sterminare per legge chiunque critichi Israele, gliene importa poco degli ebrei come gruppo.
Posso testimoniare che la maggior parte di questa gente ritiene che gli ebrei – intesi come organizzazioni comunitarie – abbiano una tale potenza economica e politica e culturale (causa l’immaginario che circonda l’Olocausto), che possono aprire qualunque porta.
Ora, un Amico Ebreo si compra a poco prezzo: basta sparare sugli arabi, che è già uno sport che a questa gente piace.
Anche la sinistra reale vuole avere l’Amico Ebreo, però non riesce a sparare con la stessa credibilità della destra contro le razze inferiori.
Quelli che si salvano sono quelli come me che non credono al Complotto Ebraico e che pensano che gli ebrei siano esseri umani come tutti gli altri.
Miguel Martinez
x p.
devo correggermi: i cristiani sono sempre stati buoni cittadini, anche quando hanno “addolcito” l’ammonimento di Paolo.
di certo non hanno quasi mai aderito al ridicolo fanatismo nazionalista che si è venuto chiamando “patriottismo” e che è il motivo di essere della Chiesa Patriottica Cinese.
Io ho confuso i due termini, chiedo venia
Francesco
MM,
— (…) a questa folla di filoisraeliani che si sbracciano sul palcoscenico, minacciando di sterminare per legge chiunque critichi Israele, gliene importa poco degli ebrei come gruppo. —
Vi credo, e ribadisco: il fatto che alla destra importi poco degli ebrei implica che siano falsamente filo-israeliani?
Non mi pare. A meno di non voler convenire con chi confonde – volutamente e non – ebrei e Stato d’Israele.
Z.
Cosa se ne facciano i fasci dell’amico ebreo, posso anche capirlo.
Ma anche Pacifici, ridursi ad aver bisogno dell’amico fascio…
Beh, Pino, devi essere uno di quelli che vuole la botte piena e la moglie ubriaca…
Insomma, non ci si può aspettare che un servo sia pure persona di gran dignità, altrimenti mica farebbe il servo 🙂
Z.
Veramente, rock and troll, qui s’è parlato di soluzione liberale per quelle terre. Non è che a leggere disattentamente sia tu per caso?p
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