Bernard Henri Lévy e la faccia tosta

Bernard Henri Lévy, detto BHL nello stesso spirito con cui gli scientologist chiamano Lafayette Ron Hubbard "LRH", è stato il primo dei nouveaux philosophes francesi, quelli che hanno reso rispettabile il concetto di Superiore Civiltà Occidentale.

Di mestiere, BHL fa l’Intellettuale Francese, che una volta era un mestiere molto impegnativo.

BHL invece ha ricostruito questo mestiere in formato televisivo.

Infatti, ostenta lo sguardo del seduttore latino e parla in modo semplice. Che significa, dico quello che voglio io, ma in modo che Madame Dupont non possa distinguere tra ciò che ho detto e ciò che lei stessa bofonchia da sola sulla metropolitana di Parigi.

Nel senso che prende le veline della hasbarà israeliana, che già sono studiate a misura del teledipendente medio, e le rende ancora più banali.

La banalità non esclude però forme demenziali di creatività. Infatti, l’ultimo articolo di Bernard Henri Lévy  – che come contenuti è ai livelli di un editoriale di Fiamma Nirenstein – porta un titolo che è un capolavoro di faccia tosta:

"Libérer les Palestiniens du Hamas"

P.S. Un commentatore ci ha ricordato che Bernard Henri Lévy non è solo un seduttore latino che parla in modo semplice, ma è anche molto creativo.

Infatti, durante una sua recente visita in Georgia, si è inventato di sana pianta anche un drammatico giro a Gori, città natale di Stalin.

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7 risposte a Bernard Henri Lévy e la faccia tosta

  1. utente anonimo scrive:

    data l’appartenenza etnica di BHL, non si dice faccia tosta, si dice chutzpah. L’esempio classico di chutzpah è quello del parricida e matricida che chiede clemenza al giudice perchè è rimasto orfano

  2. utente anonimo scrive:

    Scusate, lo metto qui, sotto il post che riporta il ” pensiero” di questo borioso cretino, forse perchè lui nel suo articolo parla solo di Israele e del suo bisogno di ” sicurezza”. Gli altri non esistono, per lui. Ne parla solo per ripetere quanto siano malvagi. O ” vittime ” di Hamas .Mentre gli ” altri “esistono, e, incredibilmente, riescono a ridere e sorridere anche sotto le bombe.

    http://www.tinyrevolution.com/mt/

    ” When I was in Rafah the Israelis shot in the direction of my group and some kids on bikes, and we asked Amjad about it later. His response: “You never know with the Israelis…sometimes they shoot to say hello, sometimes they shoot to say goodbye.” And even now, under constant bombardment, they joke: “Look outside, F-16 jet fighters are smiling for you, missiles are dancing for you, zannana [the Palestinian name for pilotless drones] are singing for you. I requested them all to wish you a happy new year,” and “While other people around the world celebrate, it seems the Israeli air force is trying to save us the cost of fireworks.” Palestinian humor rarely lacks a sting, but it’s also rarely lacking.

    Stamattina seguivo Omnibus , con Luigi Amicone E Taradash e pensavo:” ma come saranno questi baldanzosi wannabe guerrieri , dovessero trovarsi sotto le bombe da molto tempo, come a Gaza? E BHL ( che tempo fa fu accusato di essersi inventato di essere stato in Georgia ), ecco, come si comporterebbe?

    A.

  3. kelebek scrive:

    Per A. n. 2

    Grazie, ho inserito nel post la tua dritta.

    Miguel Martinez

  4. utente anonimo scrive:

    Miguel,

    — Di mestiere, BHL fa l’Intellettuale Francese, che una volta era un mestiere molto impegnativo.–

    Se stiamo parlando del Sei-Settecento, non hai tutti i torti.

    Se stai parlando dei cosiddetti “intellettuali” francesi del Novecento – quelli che dall’alto della loro “superiore cultura garantista” straparlavano del processo penale italiano – ecco che non siamo più d’accordo 🙂

    Z.

  5. kelebek scrive:

    Per Z

    A prescindere dalle loro eventuali posizioni in merito al diritto penale italiano, che non conosco, Althusser e Sartre sono comunque persone che hanno usato veramente il cervello.

    Miguel Martinez

  6. utente anonimo scrive:

    Che sapessero utilizzare il cervello è un discorso.

    Che il loro fosse un mestiere molto impegnativo, mi concederai, è un altro paio di maniche…

    🙂

    Z.

    PS: ma come, non ricordi tutti quei discorsi sui terroristi italiani che secondo loro erano “perseguitati politici” vittime dello stato fascista italiano? Quando in Francia – a tacer d’altro – non era ancora stata abolita la pena capitale né (mi risulta) ancora introdotto il concetto di presunzione di innocenza? Mica pretendo che siano tutti processualpenalisti, questi mangiarane, ma almeno avere una minima idea di ciò di cui si parla…

  7. roseau scrive:

    Qui veut faire l’ange, fait la bête.

    Angelismo che sfiora l’idiozia anche in quest’ articolo di André Glucksmann , prontamente tradotto dal Corriere.

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