"E’ giusto o no imporre la democrazia a forza a quei trogloditi di islamici?", ci si chiede. La domanda contiene in sé una certezza – che noi siamo infinitamente meglio di loro – e un’altra domanda: loro, pur nella loro subumanità intrinseca, potranno mai somigliarci almeno da lontano?
Come dice il portavoce ufficiale della Casa Bianca, a proposito dei trecento e passa morti di Gaza, o forse a proposito di tutto il cosiddetto Terzo Mondo:
“These people are nothing but thugs,” Gordon Johndroe, White House spokesman, said yesterday in comments to reporters in Crawford, Texas, where President George W. Bush is vacationing at his ranch."
In realtà, le cose stanno al contrario, per cui tutta la discussione è radicalmente falsa.
Intanto, in questi giorni i distributori di democrazia stanno operando l’annientamento di un governo democraticamente eletto, quello di Hamas. E dove c’è un po’ di democrazia – in Libano e in Turchia – ci sono proteste immense contro ciò che sta facendo Israele, mentre nei regimi dittatoriali (di cui il primo è quello "palestinese") è tutt’altra storia.
La Turchia è un paese strano: è dal 1960 che i militari trafficano proficuamente con Israele [1]; mentre il mondo che potremmo chiamare della "destra" islamista ha un rapporto estremamente ambiguo sia con Israele che con gli Stati Uniti e l’Europa.
Eppure i turchi hanno manifestato a decine e decine di migliaia a Istanbul, Ankara, Van, Sakarya, Batman, Kayseri, Bursa, İzmir, Isparta, Erzurum, Elazığ, Gaziantep, Diyarbakır, Akyazı, Çorum, Tokat e Konya. Il governo ha dovuto bloccare anche i festeggiamenti previsti per il Capodanno nella grande piazza di Taksim.
Un contrasto drammatico con il mondo arabo, in questi giorni.
Quei poveri disgraziati che in Cisgiordania chiamano "polizia palestinese" hanno caricato i manifestanti che protestavano per la strage di Gaza. A Betlemme e a Hebron hanno anche sparato su chi osava contestare il massacro.
In fondo, è per questo e solo per questo che l’Unione Europea li mantiene. E devono agire "su segnalazione israeliana" come racconta un sito sionista, che si lamentava – alcuni giorni fa – della loro lentezza e incompetenza nell’eseguire gli ordini degli occupanti:
"Ramallah, 23/12/2008 Arrestato sabato scorso dall’Autorità Palestinese un ex comandante dell’ala militare di Hamas dato per morto sei anni fa. Nel maggio 2001 Hamas sostenne che Rajab al-Sharif era morto in un raid aereo israeliano ed era stato dichiarato martire dalla stessa Autorità Palestinese. Ma ora, su segnalazione israeliana, è stato arrestato dalla polizia palestinese non lontano da casa sua.
(Fonte: Israele.net)"
Adesso i poveri disgraziati sono pronti a fare lo stesso lavoro anche a Gaza. Però Israele deve prima abbattere la preda per loro:
"Gli ufficiali dell’Autorità Palestinese a Ramallah si sono dichiarati disposti lo scorso sabato ad assumere il controllo della striscia di Gaza se Israele riesce a rovesciare il governo di Hamas.
[…] Un altro ufficiale dell’ANP ha detto che Fatah ha dato istruzioni a tutti i propri membri affinché fossero pronti per la possibilità di un ritorno al potere.
"Abbiamo abbastanza uomini nella Striscia di Gaza pronti a riempire il vuoto", ha detto. "Ma ovviamente tutto dipende se Israele riesce a eliminare il regime di Hamas".
Ad Abu Dhabi, la polizia ha disperso subito gli immigrati palestinesi che si riunivano per manifestare in protesta.
C’è poi chi gioisce. Elaph, quotidiano online del tremendo regime saudita, intitola: "L’esercito israeliano schiaccia gli agenti dell’Iran a Gaza".
Nota:
[1] Su questo argomento esiste un voluminoso e documentato studio di Alptekin Dursunoğlu, Stratejik İttifak: Türkiye – İsrail İlişkilerinin Öyküsü, pubblicato da Anka. Non credo che sia stato tradotto in altre lingue.
“destra islamista ha un rapporto estremamente ambiguo…”
Solo in Turchia l’estrema destra è la majorette d’Israele?
Che un quotidiano saudita abbia scritto ciò che riporti, è fortemente dubbio, a meno che non sia un bollettino di al-qaCIA, o non sarà mica stato tradotto dal neutrale ed imparziale MEMRI?
Abbas è un replicante mediorientale dei governatori vichysti; rende omaggio alla filiera ideologica dei suoi padroni sionisti: il nazismo. (Betar)
saluti e buone feste