Antonio Meneghetti perde gli spiccioli

Vi ricordate di Antonio Meneghetti, il vivace ex-frate con i catenoni d’oro e/o cravattoni sgargianti al collo che lotta per salvare il mondo dagli extraterrestri?

Pare che una settimana fa, gli abbiano preso gli spiccioli che teneva in cassaforte per le piccole spese quotidiane, in particolare i sigari (no, io per quella sera ho un alibi).

Riferisce infatti Rieti in vetrina:

RAPINATO E MALMENTATO ONTOPSICOLOGO DI POGGIO CORESE

Alcuni malviventi nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, hanno messo a segno un colpo nella villa dell’ontopsicologo, Tonino Meneghetti, a Poggio Corese, nei pressi di Scandriglia. Intorno all’una di notte l’uomo è stato allarmato dai suoi cani che abbaiavano insistentemente. Il dottore non ha avuto il tempo di rendersi conto di quanto stava accadendo quando i ladri, tutti di origine italiana, sono entrati nella villa e coperti da un passamontagna e armati, si sono avventati sull’uomo costringendolo a a condurli verso la cassaforte.

I malviventi hanno ripulito la cassaforte dei 150mila euro che conteneva. Poi mentre Meneghetti tentava di scappare, è stato raggiunto dai ladri che lo hanno pesantemente malmenato. Subito dopo l’aggressione la segretaria dell’ontopsicologo ha avvertito il 118 e gli operatori del pronto intervento sono arrivati nel giro di pochi minuti. Nel frattempo però i ladri erano già scappati lungo la via Salaria facendo perdere le loro tracce.

Tonino Meneghetti è stato trasportato al nosocomio reatino.

L’uomo di Poggio Corese all’inizio degli anni ’90 fu coinvolto in Sardegna nel caso della morte di una sua allieva, Marina Furlan, caduta dalla barca sulla quale si trovava insieme al suo maestro. L’ontopsicologo per quella vicenda, è stato condannato in via definitiva, dalla Cassazione a dieci mesi per omicidio colposo.

Questa voce è stata pubblicata in Cialtroni e gente strana, Movimenti gruppi e sette e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.

20 risposte a Antonio Meneghetti perde gli spiccioli

  1. utente anonimo scrive:

    “tutti di origine italiana”

    impagabili gli articoli dei giornali locali!

    Francesco

  2. kelebek scrive:

    🙂

    Forse lo sanno perché sono stati gli stessi redattori a fare la rapina.

    Comunque, io non sono di origine italiana.

    Miguel Martinez

  3. utente anonimo scrive:

    Mi chiedo (da psicologo regolarmente iscritto all’Albo): se avessero rapinato un sostenitore di Jung titolerebbero “psicologo analitico” o “junghiano”, o non titolerebbero invece semplicemente “psicologo” o “psicoterapeuta”? Più che una notizia, sembra un comunicato stampa. Anche se al giorno d’oggi non c’è ‘sta gran differenza…

    Saluti da Marcello Teofilatto

  4. utente anonimo scrive:

    “Subito dopo l’aggressione la segretaria dell’ontopsicologo ha avvertito il 118….”

    curioso anche questo dettaglio.

    la segretaria era a casa dell’ontopsoclogo all’una di notte (spero per lei non per lavoro), oppure l’ontopsicologo all’una di notte chiama la segretaria invece di chiamare lui stesso il 118?

    roberto

  5. Santaruina scrive:

    I post sotto la categoria “cialtroni” sono ormai i miei favoriti.

    Vi è racchiusa una umanità straordinaria.

  6. Tlaxcala scrive:

    Da leggere oggi

    [..] L’influenza degli Stati Uniti nel Mar Caspio è agli sgoccioli L’idraulico polacco e Joe the Plumber Sovranità alimentare e agricoltura João Pedro Stédile, Tomás Balduino Antonio Meneghetti perde gli spiccioli [..]

  7. Tlaxcala scrive:

    Da leggere oggi

    [..] L’influenza degli Stati Uniti nel Mar Caspio è agli sgoccioli L’idraulico polacco e Joe the Plumber Sovranità alimentare e agricoltura João Pedro Stédile, Tomás Balduino Antonio Meneghetti perde gli spiccioli [..]

  8. RitvanShehi scrive:

    >”tutti di origine italiana”

    impagabili gli articoli dei giornali locali! Francesco< >:-) Forse lo sanno perché sono stati gli stessi redattori a fare la rapina. Miguel Martinez< Ma no, poracci, probabilmente volevano solo far sapere che stavolta non c’entravamo nosotros albanesi, noti rapinatori di ville:-)

  9. utente anonimo scrive:

    è che mi sfugge la dinamica grazie a cui si è arrivati alla conclusione, caro Ritvan.

    i rapinati hanno chiesto il certificato di nascita ai rapinatori?

    🙂

    Francesco

  10. PinoMamet scrive:

    Certo!

    Esattamente come gli hanno chiesto ogni volta che i giornali parlano di slavi (nell’esattissimo senso “giornalistico” del termine, poi…) o di albanesi.

    🙂

    Ciao!!

  11. utente anonimo scrive:

    Caro Pino,

    nel caso esiste la scusa dell’accento o del colore della pelle.

    ma cosa …. significa di origine italiana? che a 5 anni sono emigrati per poi tornare a rapinare il nostro?

    Francesco

  12. RitvanShehi scrive:

    >ma cosa …. significa di origine italiana? che a 5 anni sono emigrati per poi tornare a rapinare il nostro?

    Francesco< Ah, lo dicevi in questo senso? Beh, allora hai ragione, l’ineffabile giornalista forse avrebbe fatto meglio a scrivere “i rapinatori erano verosimilmente italiani”, punto e basta.

  13. utente anonimo scrive:

    Ma quante stronzate. una persona viene rapinata e l’articolista ridacchia soddisfatto. stiamo messi bene eh?

  14. RitvanShehi scrive:

    >Ma quante stronzate. una persona viene rapinata e l’articolista ridacchia soddisfatto. stiamo messi bene eh?< Mi sa che tu, caro anonimo, hai visto un altro cartone animato:-).

  15. utente anonimo scrive:

    Mmm Ritvan…

    i rapinatori erano mascherati, dunque la loro “italianità” si può desumere solo dalla voce.

    Orbene: tutti gli albanesi che ho conosciuto parlano un un italiano pressoché perfetto e privo di inflessione straniera. Ad esempio oggi ho parlato con una ragazza che avrei giurato provenire dalle mie parti, se non avessi saputo che è nata sull’altra sponda dell’Adriatico.

    Resta pertanto dimostrato che a picchiare il povero Tonino sono stati i soliti albanesi 🙂

    Z.

  16. RitvanShehi scrive:

    >Mmm Ritvan… i rapinatori erano mascherati, dunque la loro “italianità” si può desumere solo dalla voce. Z.< Già. >Orbene: tutti gli albanesi che ho conosciuto parlano un un italiano pressoché perfetto e privo di inflessione straniera. Ad esempio oggi ho parlato con una ragazza che avrei giurato provenire dalle mie parti, se non avessi saputo che è nata sull’altra sponda dell’Adriatico.< Ti svelo un piccolo segreto: stai attento a come pronunciano la “r”: riconosco i miei connazionali da quello anche quando parlano un italiano perfetto (quasi) come il mio:-). >Resta pertanto dimostrato che a picchiare il povero Tonino sono stati i soliti albanesi 🙂< Sì, ma ben integrati! 🙂 🙂

  17. PinoMamet scrive:

    Io dagli albanesi (d’Albania) che parlano italiano sento pronunciare un r molto “arrotondata” (non saprei come definirla meglio), abbastanza caratteristica;

    per contro, ho sentito diverse volte dei ragazzi albanesi (sempre d’Albania) parlare un italiano assolutamente perfetto, r compresa;

    e ho saputo che erano albanesi solo perché mi è stato riferito, impossibile accorgersene altrimenti.

    Credo contino molto le abitudini di pronuncia apprese nell’infanzia

    (io ho appreso la “r fidentina” o più correttamente uvulare perchè sono cresciuto in questa zona del parmense, come ho già scritto, ma in famiglia non l’aveva nessuno).

    Ciao!

  18. RitvanShehi scrive:

    >ho sentito diverse volte dei ragazzi albanesi (sempre d’Albania) parlare un italiano assolutamente perfetto, r compresa;

    e ho saputo che erano albanesi solo perché mi è stato riferito, impossibile accorgersene altrimenti.

    Credo contino molto le abitudini di pronuncia apprese nell’infanzia

    (io ho appreso la “r fidentina” o più correttamente uvulare perchè sono cresciuto in questa zona del parmense, come ho già scritto, ma in famiglia non l’aveva nessuno).PinoMamet< Già, probabilmente quelli erano nati in Italia o arrivati abbastanza piccoli per non presentare la “r” caratteristica albanese.

  19. utente anonimo scrive:

    Dunque,

    ho parlato a lungo con una madre e un figlio, albanesi entrambi.

    Nella madre effettivamente la “r” si sente. Il figlio è in Italia da quattro anni: ho provato in tutti i modi ad ascoltare la “r” ma niente, non l’ho avvertita. Parla esattamente come qualsiasi altro ragazzino della sua città.

    Ma come cacchio fate? è così simile all’italiano, l’albanese? o siete voi che avete un dono naturale per le lingue (oltre che per le rapine in villa)?

    Z.

    🙂

  20. RitvanShehi scrive:

    >Ma come cacchio fate? è così simile all’italiano, l’albanese? o siete voi che avete un dono naturale per le lingue (oltre che per le rapine in villa)?:-) Z.< Beh, sicuramente l’albanese – in quanto lingua indoeuropea – è più vicino all’italiano di quanto lo sia il cinese o lo swahili, ma meno dello spagnolo o del francese. Anch’io ho sentito fra connazionali la presunzione di un “dono naturale” degli albanesi per le lingue. Non ci credo. Piuttosto lo ritengo un frutto dell’atteggiamento “imitativo/integrativo” assai frequente negli albanesi. Vedi, caro Z., papponaggio e rapine in ville a parte:-), io credo che all”italico medio stia altrettanto sulle scatole l’onesto e laborioso albanese che diventa spesso e volentieri apparentemente indistinguibile da un italiano di “pura razza”:-).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *