Manocchia, o chi per lui, è un grande creatore di titoli surreali che sembrano sfidare la legge della gravità, come questo:
"Eurabia rinasce a Colonia grazie ai marxislamici", e sotto, "Catto-dhimmi e sinistre ormai sono nell’alleanza –fattiva- con gli islamici integralisti".
Nella foto sotto – scattata a Milano ll’11 settembre del 2007 – si riconoscono Adriana Bolchini Gaigher, di mestiere cartomante e astrologa; Antonia Parisotto, moglie di Roberto Sandalo, ex-terrorista di Prima Linea attualmente in carcere per una serie di attentati contro le moschee lombarde (anche lui era presente, ma non si vede nella foto); e Armando Manocchia con una pittoresca maglietta contro Che Guevara e quella che sembra la bandiera di Forza Italia legata alla vita.
Armando Manocchia commenta il mio post dell’altro giorno sulla manifestazione islamofoba di Colonia, inserendo in rosso i suoi contributi al dibattito: quindi il testo scuro è mio.
Ah, qualcuno sa spiegarmi cos’è un buon pseudo-pervertito? Cioè, a parte essere il contrario di un cattivo pseudo-pervertito, ché fin lì ci arrivo anch’io.
sabato, 20 settembre 2008 Domenica 21 Settembre 2008
Xenofobi in Italia e in Germania IMBECILLI IN ITALIA E IN GERMANIA
IN RISPOSTA AL BRAVO E BUONO CHE HA VOMITATO LE SOTTOSTANTI IDIOZIE SU KELEBEK
A Colonia in Germania si sta svolgendo in questi giorni un raduno xenofobo internazionale, che fa seguito a un altro, anche maggiore, che si è appena svolto a Firenze.
Carissimo coltivatore diretto dell’odio, ciò che è successo a Colonia è un fatto di una gravità assoluta, che lei non può cogliere perchè accecato dall’odio e per questo non riesce a distinguere il male dal bene. Per quanto riguarda il convegno di Firenze, la informo che non vi è stato un raduno, i raduni li fa lei e quelli come lei, che grazie alla libertà d’espressione vomitano delle imbecillità. A Firenze c’è stato un convegno internazionale dal titolo e tema Counter-jihad Europe 2008 e lei da buon pseudo-pervertito dovrebbe sapere cos’è. Al Counter-jihad Europe 2008 come si può verificare dal programma, non solo sono stati invitati anche esponenti islamici, ma hanno dato la loro adesioni diversi esponenti, poi, che per un motivo che per un altro, ha partecipato uno dei più importanti esponenti dell’islam in Italia, il dott. Mario Scialoja presidente della Lega musulmana mondiale in Italia nonché Membro della Consulta per l’islam presso il Ministero degli Interni Italiano che lei da aspirante beduino dovrebbe conoscere. All’Ambasciatore Mario Scialoja è sato concesso il doppio del tempo preventivamente accordato, per esporre il suo punto di vista. Correttamente come farebbero degli antirazzisti come lei, non è stato fischiato, non è stato insultato, non è stato offeso, non è stato oltraggiato e nessuno gli ha impedito di dire cose che noi comunque aborriamo. Evidentemente non siamo ancora dei bravi razzisti e xenofobi, se aspiriamo a tanto, dovremo venire a lezione da lei.
Nel caso del raduno xenofobo a Firenze, c’è stato il silenzio totale delle associazioni antirazziste, di quelle dei migranti e di quelle islamiche. E a bloccare la costruzione della moschea di Bologna, ci ha pensato il sindaco di sinistra.
Le assicuro che le associazioni antirazziste c’erano ed erano ben rappresentate. Le associazioni dei migranti è vero, non c’erano, ma è falso quando dice che non c’erano le associazioni di quelle islamiche, offende Scialoja.
A Colonia, invece, ci sarà oggi una contromanifestazione indetta dal sindaco democristiano, dai sindacati, dalla Spd, dalle organizzazioni per i diritti umani.
I vostri amici e i vostri parenti, sono coloro che si sentono bene sottomessi all’islam. Lei chiama democristiano un sindaco il cui cervello si è trasformato in malto? Lei chiama democristiano un sindaco che nega, vieta, impedisce a delle persone il sacrosanto diritto di manifestare? Più che demo-cristiano a me pare demoniaco, chi nega agli altri la possibilità di esprimere il proprio dissenso in modo pacifico è nazi-islamista. Diritti umani, a me pare che i diritti siano solo i loro e gli umani siano via di estinzione.
A Colonia – come in tante città italiane – un gruppo di persone sta cercando di impedire alla popolazione musulmana (120.000 persone, il 12% degli abitanti della città e magari la metà di quelli che lavorano) di poter pregare in una moschea.
E’ falso e riduttivo affermare le cose in questi termini e lei lo sa bene. Noi non siamo un gruppo di persone, noi siamo milioni di persone, che non intendono sacrificare la loro civiltà per darla in pasto ai maiali, non possiamo rinunciare ai nostri valori perché un piccolissimo gruppo (loro sono gruppo non noi) di un gruppo di persone che vogliono o pretendono di sottometterci alla loro legge e pseudo-religione.
La scusa è la paura che i minareti previsti deturpino il profilo della città. Per capire quale sia il profilo che i minareti metterebbero a rischio, ho messo qui le foto di alcune graziose palazzine della città (fonte).
Sul fatto che Colonia sia poco bella lo deve dire al Sindaco-Mufti di Colonia, che strumentalizza e blocca una pacifica manifestazione, con una contromanifestazione degli imprenditori della Pace. Comunque lei dice fandonie e mi devo ricredere sul fatto che lo fa apposta, credo proprio che non ci arriva…
La differenza tra la reazione a Colonia e quella a Firenze sta nella capacità di autorganizzazione degli aggrediti. A Firenze, i migranti tacciono. Per mille valide ragioni – mancanza di informazioni, precarietà lavorativa e abitativa, il rischio di essere espulsi appena fiatano, fosse anche in privato tra di loro, e appartenenza a comunità pochissimo coese come quelle arabe. E se non si muovono i diretti interessati, state pur certi che non si muoverà nessun altro.
Ma di quale autorganizzazione parla? Fare un convegno non è come fare una manifestazione di piazza. A Firenze i migranti chi sono? Cosa significa i migranti? Non si può parlare di migranti in senso lato, a Firenze c’è stato un convegno contro la Jihad e non contro i migranti, eventualmente, contro i migranti non islamici ma islamisti, quelli che praticano, accettano e/o condividono la shar’ia e la Jihad. I migranti come li chiama lei, tacciono indipendentemente dalle cazzate che dice lei, anche i migranti islamici sono contro la Jihad, credo che ne hanno avuto abbastanza nei loro paesi d’origine, che se stavano cosi bene perché sono venuti qui? Gli rimprovera il difetto di non essere coesi come i coglioni che aderiscono al pensiero-unico al quale appartiene lei. E’ vero che non si muovono i diretti interessati, e sa perché? Perché sono più intelligenti di voi che strumentalizzate loro e le loro non pretese.
A Colonia, la stessa banda di islamofobi viaggianti ha invece trovato pane per i suoi denti. Gente radicata, seria, organizzata. E poi, non voglio dire, ma sono turchi.
A delle bande appartiene lei caro artigiano islamofobico, lei da buon dhimmi dice e scrive falsità per diventare un professionista dell’odio e farsi apprezzare dai suoi riferimenti politici. E per finire e dimostrare il fatto che lo xenofobo e razzista è lei, lo conferma con il corsivo: “ ma sono turchi”.
E hanno anche ottimo spirito di iniziativa e una bella mira: ieri un ragazzo è riuscito a spaccare con un sasso una finestra del battello dove gli organizzatori della manifestazione xenofoba si erano riuniti a convegno. E il battello (quello bruttino a destra nella foto), era in mezzo al fiume e il nostro amico a riva. Aferin!
Lodare invece di condannare il gesto di un ragazzo che fa cosa del genere dimostra la sua ipocrita e stupida voglia di istigare alla violenza. Mi auguro che la cosa finisca qui. Armando Manocchia Associazione “Una Via per Oriana”
(continua..)
non manca di verve il nostro (mio) amico, peccato non capisca quello che scrive (lui come soggetto di entrambi i verbi),
con avversari così ti divertirai in eterno (o almeno finchè la Digos non verrà a prenderti e a spedirti a Guananamo, dove forse meriti di finire)
non preoccpuarti, chiederò al consolato USA il permesso di spedirti arance e testi di economia politica
ciao
Francesco
@Miguel: ma questa roba va letta stando sull’attenti e con l’inno di Mameli sullo sfondo? No, sai, secondo me Mannocchia se ne inorgoglirebbe non poco, se lo venisse a sapere.
@francesco: penso che la prospettiva di ANDARE A LAVORARE rappresenti per te qualcosa di mooolto più ORRIBILE (e concreto) di quanto Guantànamo rappresenti per il signor Martinez… o per me! Salùtami quelli dell’ufficio circondariale per l’impiego, m’arraccomàndo!
Saluti a tutti dallo stand 6D29 di Premiere Vision, località Villepinte, Parigi!
>@francesco: penso che la prospettiva di ANDARE A LAVORARE rappresenti per te qualcosa di mooolto più ORRIBILE (e concreto) di quanto Guantànamo rappresenti per il signor Martinez… o per me! NonStoConOriana< Intendi dire LAVORARE in filanda, salina, miniera e altri posti ameni simili, vero?:-) Può anche darsi che mandiate Francesco a “rieducarsi” (me, cor piffero, non a caso tengo il gommone in efficienza:-) ) con quel tipo di lavoro, ma prima, se permetti, dovrete fare la GRP. E il successo della GRP nel Belpaese è un fatto moooolto meno probabile di quanto lo sia far agguantare dalla CIA Miguel, metterlo sul primo aereo disponibile e sbatterlo a Guantanamo. Mi pare sia già successo con un certo Abu Omar, no?
>..Lodare invece di condannare il gesto di un ragazzo che fa cosa del genere (scagliare sassi contro il battello dei nazixenofobi di Colonia-ndr) dimostra la sua ipocrita e stupida voglia di istigare alla violenza. Mi auguro che la cosa finisca qui.
Armando Manocchia Associazione “Una Via per Oriana”< Oriana chi? Forse quella che si voleva mettere in combutta con gli anarchici per avere da loro dinamite da usare per far saltare in aria la moschea di Colle Val d’Elsa? Certo che in fatto d’ipocrisia e stupidità il sig. Manocchia sembra il classico bue che dà del “cornuto” all’asino! Ritvan ‘O Cerchiobottista:-)
@Ritvan: è mia incrollabile convinzione che il LAVORO, specie quello dotato di una forte componente di sforzo fisico e di organizzazione per gruppi, sia un eccellente sistema per la drastica riduzione di superbie, ubbìe e, più in genere, della sempiterna voglia che in tanti manifestano di Rompere i Coglioni con discorsi privi di competenza e/o di discernimento.
Quel giorno ero a Colonia e ho visto di presenza qualche centinaio di coglioni nazisti e razzisti,anche quella specie di umanoide chiamato borghezio,non ha nessuna forma fisica classificabile nel genere umano,il vero fantozzi e`molto piu`piu`bello,che devono ringraziare il sindaco di aver mandato la polizia a proteggerli.
I Turchi vivono a Colonia,e in tutta la Germania ,da piu`di 4o anni,perfettamente integrati,ma non assimilati,e perche`dovrebbero,hanno la loro cultura ben piu`antica della germanica,non hanno mai minacciato o bruciato alcuna chiesa o sinagoga,lavorano tantissimo e il contributo al pil della citta`e`superiore al 60%,se se ne andassero i Turchi da Colonia come vorrebbero i razzisti,la citta`sarebbe bancarotta nel giro di 1 solo giorno.NJon avverra`mai e sicuramente tra una ventina d`anni avranno la loro rivincita culturale con piu`moschee che chiese,che sono sempre vuote,dove neppure i razzisti entrano piu`.
No ai razzisti
Per no ai razzisti
Infatti, cogli il punto fondamentale. Il sistema che gli “occidentalisti” vorrebbero difendere, si regge sul lavoro degli altri.
Per questo, c’è sempre un’ambiguità di fondo. In realtà i Borghezio riescono solo a rendere più sgradevole la vita ai migranti, a esasperare le divisioni, cosa utile per mantenere la manodopera in posizione subordinata; ma col cavolo che gli imprenditori gli daranno retta alla fine.
Miguel Martinez
“A delle bande appartiene lei caro artigiano islamofobico, lei da buon dhimmi dice e scrive falsità per diventare un professionista dell’odio e farsi apprezzare dai suoi riferimenti politici.”
Si decidesse: prima accusa l’ autore di questo blog di far comunella con I Pericolosi Islamici Invasori e poi gli dà dell’ “islamofobico”….mah….
>@Ritvan: è mia incrollabile convinzione che il LAVORO, specie quello dotato di una forte componente di sforzo fisico e di organizzazione per gruppi, sia un eccellente sistema per la drastica riduzione di superbie, ubbìe e, più in genere, della sempiterna voglia che in tanti manifestano di Rompere i Coglioni con discorsi privi di competenza e/o di discernimento.
NonStoConOriana< Mi sa che la pensassero più o meno come te un certo Stalin, un certo Mao, un certo Pot, un certo Enver e altri galantuomini simili. Poi, un certo Breznev, visto che il lavoro non stava dando buoni risultati su certa gente che parlava “senza discernimento” pensò bene di mandarli in ospedali psichiatrici… Ritvan Slogghinato P.S. Se decidi di curare Francesco alla Breznev, sii buono, scegli almeno un ospedale psichiatrico gestito dai preti e suore:-).
La cosa che colpisce maggiormente di questa gente è il linguaggio. I suoi neologismi non hanno nulla da invidiare ai deliri del simpatico Audace. A proposito, che fine ha fatto?
Barbara
Caro Miguel,
Dopo aver letto le tonitruanti note del sig. Manocchia, sono stato folgorato sulla via di Manhattan (angolo Tel Aviv). Debbo perciò annunciarti a malincuore che sono ora favorevole all’intitolazione di una strada a Oriana Fallaci.
Propongo Via dalle Librerie.
Saluti da Marcello Teofilatto
Per Barbara n. 10
Anche a me manca Audace.
Non saprei. Magari si è fidanzato.
Miguel Martinez
@Ritvan: non ti preoccupare; a differenza di Breznev sono piuttosto convinto degli ottimi risultati del LAVORO, ed ancor di più dei risultati ultimi, per il comportamento degli individui, del complicato e lungo processo che viene definito “socializzazione al lavoro”, a sua volta parzialmente sovrapposto ad un altro processo, più o meno lungo e complicato allo stesso modo, detto “socializzazione organizzativa”.
Solitamente consiglio ed auspico il LAVORO proprio in primo luogo per quanti mi accostano a Stalin & soci: dal momento che non li cito praticamente mai in quanto scrivo, sarebbe costruttivo finirla con certi accostamenti le cui motivazioni, evidentemente, risalgono ai soggetti che li compiono. Ed ai quali il LAVORO fornirebbe meno deliranti prospettive di conversazione, se non proprio di vita…!
NScO,
— è mia incrollabile convinzione che il LAVORO, specie quello dotato di una forte componente di sforzo fisico e di organizzazione per gruppi, sia un eccellente sistema per la drastica riduzione di superbie, ubbìe e, più in genere, della sempiterna voglia che in tanti manifestano di Rompere i Coglioni —
Io sono invece convinto del contrario: il lavoro umilia l’uomo e lo rende simile alla bestia. Liberazione sì: ma DAL lavoro, non DEL lavoro! L’ho già detto? Certamente: e lo ripeterò di nuovo quando se ne avrà l’occasione 🙂
Z.
D’accordo, Z.
Però vedi: per invocare la liberazione dal lavoro, occorre averne per lo meno sperimentato le durezze. Ho motivo di ritenere che taaaanti sporcatori di blog, eredi diretti dei tanti sporcatori di newsgroup degli anni scorsi, non rientrino nel bel numero!
>Solitamente consiglio ed auspico il LAVORO proprio in primo luogo per quanti mi accostano a Stalin & soci: dal momento che non li cito praticamente mai in quanto scrivo, sarebbe costruttivo finirla con certi accostamenti le cui motivazioni, evidentemente, risalgono ai soggetti che li compiono. Ed ai quali il LAVORO fornirebbe meno deliranti prospettive di conversazione, se non proprio di vita…! NonStoConOriana< O BeatoTeCheStaiInUnPostoDiversoDaQuelloInCuiStaOriana:-), mica è colpa mia se Stalin&Co ti hanno rubato l’idea: fai pure causa a loro per plagio:-), piuttosto, che io un lavoro “vero” ce l’ho già. Ah, poi, già che ci sei, per pav condicio fai causa anche a quel signore coi baffetti che aveva fatto scrivere sulla porta di un “luogo di lavoro”: “Arbeit macht frei”:-(.
>Propongo “Via dalle Librerie”. Marcello Teofilatto< 🙂 🙂 🙂
>..noi siamo milioni di persone, che non intendono sacrificare la loro civiltà per darla in pasto ai maiali…Armando Manocchia Associazione “Una Via per Oriana”< Aaaah, ecco perché il “manocchiano” Calderoli porta il suo maiale al guinzaglio a pascolare nei terreni destinati a moschea, mica per sfregio, ma solo perché i poveri quadrupedi non trovano nulla da mangiare nell’altra “civiltà”:-).
>Ah, qualcuno sa spiegarmi cos’è un buon pseudo-pervertito? Cioè, a parte essere il contrario di un cattivo pseudo-pervertito, ché fin lì ci arrivo anch’io. kelebek< Ehmmm…Miguel, pare che il nostro “Via Oriana” si sia fatto un bel giretto in blog in cui si sparla di te. Senza far nomi, per carità, ti ricordi di un certo blog in cui…ehmmm…si sosteneva che tu non fossi esattamente il prototipo del “macho”? Ecco, appunto:-) Approfitto dell’occasione per rispondere anche alla domanda di roseau “Si decidesse: prima accusa l’ autore di questo blog di far comunella con I Pericolosi Islamici Invasori e poi gli dà dell’ “islamofobico”….mah….”. Rientra nella stessa logica. Il nostro Orianofilo, dopo aver fatto il suddetto giretto sui blog in cui si dà a Miguel del “nazista” e dell’ “addestratore delle guardie del corpo di Pinochet”:-), sostiene che in realtà, con tale curriculum, Martinez non può che essere un “criptoislamofobo”, ma si finge amico dei musulmani solo perché il sullodato Pinochet gliel’ha ordinato per ragioni politiche:-).
Claro mujer?:-)
Ritvan
mi devo incavolare di brutto col signor NSCO che mi da del lavativo e si vanta di essere una reincarnazione in sedicesimo di Pol Pot o porgo l’altra guancia?
Del resto, Ora et labora diceva uno della mia parrocchia.
Oppure lo denuncio alla polizia del CPK per leso diritto di MM ad offendersi come un babbuino senza senso dell’umorismo?
Infine, capisco l’orgoglio del self made man che ce l’ha finalmente fatta, ma che il 60% del PIL di Kolnsia di origine turca mi pare risibile e pure razzista. Che lavorano solo loro adesso? Al confronto noi lombardi siamo umili e modesti.
🙂
Francesco
Ritvan:
“Rientra nella stessa logica. Il nostro Orianofilo, dopo aver fatto il suddetto giretto sui blog in cui si dà a Miguel del “nazista” e dell’ “addestratore delle guardie del corpo di Pinochet”:-), sostiene che in realtà, con tale curriculum, Martinez non può che essere un “criptoislamofobo”, ma si finge amico dei musulmani solo perché il sullodato Pinochet gliel’ha ordinato per ragioni politiche:-).
Claro mujer?:-) ”
Claro, ma non credo che l’orianofilo di cui parli sia capace di cotanta elaborazione cervellotica….secondo me, ha problemi coi suffissi e la consecutio temporum e basta… 🙂
>Claro, ma non credo che l’orianofilo di cui parli sia capace di cotanta elaborazione cervellotica….secondo me, ha problemi coi suffissi e la consecutio temporum e basta… 🙂 roseau< Su, su, sorella, non facciamo anche noi i “razzisti”:-) nei confronti degli orianofili: credo che anche loro abbiano un cervello umano, oltre che un’ anima(ccia):-).
E’ come dico io, fidati. Del resto, a quel che mi ricordo, non è la prima volta che all’ “area di riferimento” di Miguel viene mossa l’accusa di essere degli ipocriti, che in fondo in fondo loro odiano e disprezzano le “razze inferiori” islamiche, ma se ne fanno paladini per “ragioni di bottega”.
Ritvan,
— Ah, poi, già che ci sei, per pav condicio fai causa anche a quel signore coi baffetti che aveva fatto scrivere sulla porta di un “luogo di lavoro”: “Arbeit macht frei”:-(. —
Ma lui aveva plagiato a sua volta. Era uno dagli slogan cari ai governi di Weimar.
Retorica pomposa e senza senso prima, “atroci parole della derisione” poi.
Su questo argomento sono d’accordo con Massimo Fini. Dopodiché lui mitizza un passato dove sui campi e in miniera ci si spaccava la schiena almeno dodici ore al giorno, e francamente fatico a seguirlo…
Z.
Per Ritvan n. 22
La malafede di chi muove accuse simili è evidente.
Primo, perché il sottoscritto ha bottega da traduttore, non da politico.
A parlare di politica, ci ho sempre e solo rimesso, ed è giusto che sia così.
Secondo, se uno ha la propria bottega da curare, l’ultima cosa al mondo che dovrebbe fare è difendere i musulmani. O i Rom, se è per questo.
Miguel Martinez
Miguel, se tu pretendi che orianisti e orianofili vari ti attacchino solo ed esclusivamente in “buonafede” allora non hai capito nulla di questo porco mondo:-).
MM,
— Secondo, se uno ha la propria bottega da curare, l’ultima cosa al mondo che dovrebbe fare è difendere i musulmani. O i Rom, se è per questo. —
Difficile darti torto.
Z.