La rivolta del Saggio Selvaggio

Leggo delle sommosse in corso nel Tibet.

Il Tibet l’ho conosciuto, per primo, attraverso le affascinanti relazioni di due missionari francesi di metà Ottocento, Évariste Régis Huc e Joseph Gabet, per nulla ossesionati dall’ortodossia (mi sembra di ricordare che ebbero anche problemi con il Vaticano), ma esenti da ogni fantasticheria orientalista sul Saggio Selvaggio.

Un buon vaccino per le letture che avrei poi fatto, ai tempi del mio coinvolgimento teosoficoGiuseppe Tucci, Francis Younghusband, Alexandra David-Néel.

Personaggi tutti straordinari, per le vite avventurose che hanno vissuto.

Tucci è stato un grande esploratore; Younghusband, il primo occidentale a conquistare militarmente il Tibet, per poi convertirsi al buddhismo, è stato uno dei più notevoli ufficiali dell’impero britannico; come notevole è stata Alexandra David-Néel, teosofa e anarchica, fuggita di casa nel 1886 per girare l’Europa da sola in bicicletta, e vissuta per due anni in una grotta del Sikkim.

Sia Younghusband che Alexandra David-Néel erano seri nelle loro ricerche, eppure sempre ai confini di un allucinato Tibet che rifletteva le bizzarre stravaganze dell’occultismo occidentale.

Appena un po’ in là di loro, c’era infatti il Maestro Tibetano Djwal Khul, un’entità onirica che faceva brillanti scherzi a Madame Blavatsky, e si dedicava a lunghi sproloqui con la ben più piatta Alice Bailey,  la signora che contestò l’eredita della geniale matta russa al paravescovo pedofilo Charles W. Leadbeater e alla moralista progressista Annie Besant.[1]

Ma ancora più in là, ci fu Lobsang Rampa, guru tibetano di milioni di lettori occidentali incantati, che dichiarava di essersi aperto il Terzo Occhio ficcandosi un cuneo di legno in fronte a martellate.

Un giornalista scoprì che Lobsang Rampa era in realtà un idraulico inglese di nome Cyril Henry Hoskin.[2]

Lobsang Rampa fu anche l’autore materiale di Living with the Lama, l’autobiografia dettatagli telepaticamente dal suo gatto siamese, Fifi Greywhiskers

Rampa_greywhiskers

La cosa meravigliosa è che ancora oggi, Lobsang Rampa ha i suoi seguaci.

Devo ringraziare la dea Ral-gcig-ma,  oltre a un minimo di buon gusto, per avermi sempre protetto da ogni simile tentazione.

A questo punto, già sento un coro che dice, "ah, eccolo, l’amico dei Taliban che invece quando si tratta di tibetani oppressi dai comunisti prende in giro!"

Non è affatto così.

Sto con i monaci tibetani come sto con i Taliban, e per motivi più o meno simili. Credo infatti che tutti i popoli abbiano il diritto di cacciare i propri oppressori, con o senza le armi; che gli oppressori siano americani, israeliani, russi o cinesi.

E non mi interessa il fatto che i ceceni o i tibetani facciano "oggettivamente il gioco del nemico", come sostiene qualche amico più o meno stalinista: come Osama bin Laden ai tempi della guerra di liberazione dell’Afghanistan dai russi, i tibetani fanno benissimo a sfruttare tutti gli appoggi che riescono a ottenere. A kalashnikov (o Richard Gere) donato, non si guarda in bocca.

Solo che tutti i Lobsang Rampa dell’ultimo secolo e mezzo hanno generato una vasta riserva di simpatia occidentale per i tibetani, negata ad afghani, ceceni o palestinesi. Che, va detto, hanno anche avuto la fortuna di trovare nel Dalai Lama un venditore della propria causa secondo solo a Walter Veltroni.

Tutto questo, ripeto, è un bene e non un male.

Michael Parenti ha scritto un’interessante critica ai luoghi comuni sul Tibet: ricordando il durissimo sistema feudale su cui si reggeva il Tibet dei Lama, la schiavitù (e ancora peggio, la servitù che esentava i signori da ogni responsabilità) che si manteneva con torture e mutilazioni (nonché con la colpevolizzazione religiosa), lo sfruttamento sessuale delle contadine da parte dei monaci, i conflitti interni spesso violenti…

Quella di Parenti è una visione di parte, e scritta evidentemente da una persona estranea agli studi religiosi. Però aiuta ad avere una visione più ampia.

E proprio questo ci deve ricordare una cosa importante: che possiamo sostenere una lotta di liberazione anche a prescindere dai nostri gusti e dalle nostre proiezioni personali.

Note:

[1] Qui potete vedere  Djwal Khul e altri due Maestri Ascesi, travestiti da dignitari vittoriani, che fantasmeggiano attorno al trono della Divina Panzanofora.

Di Djwal Khul esiste anche una raffigurazione molto più informale, un bel viso da metalmeccanico di Casablanca, con maglietta di lana e accappatoio.

[2] A essere pignoli, l’idraulico era il padre di Hoskin, che il figlio aiutava saltuariamente. Per il resto, pare che il Lama non avesse la passione del lavoro. Comunque, bisogna dire che il Saggio Hoskin scriveva bene.

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92 risposte a La rivolta del Saggio Selvaggio

  1. falecius scrive:

    Ma gli occidentali che simpatizzano per il Tibet lo fanno perché non sanno (o non vogliono sapere) nulla delle critiche di Michael Parenti.

    (né dei Taliban, se è per questo).

    Scrivi (e lo trovo condivisibile) che i “popoli” oppressi hanno il diritto di cacciare i propri oppressori.

    Ora cosa succede quando gli oppressori sono *una parte dello stesso popolo*? Il caso dei Taliban è esemplare. Accade spesso che uno stesso gruppo sia al tempo stesso oppresso E oppressore; tipicamente, un gruppo etnico oppresso entro cui si ha oppressione di genere (mi vengono in mente parecchi casi). Oppure i kurdi, generalmente oppressi in quanto tali, ma non certo nell’attuale Iraq.

    A monte, si pone il problema: cos’è un “popolo”, in quanto soggetto della resistenza all’oppressione? Io non sono affatto sicuro che esista un “popolo iracheno” o un “popolo afghano” e forse nemmeno un “popolo tibetano”.

  2. utente anonimo scrive:

    molto interessante sia il post di miguel che il commento di falecius

    sulla riserva di simpatia per gli uni e non per gli altri, oltre all’esistenza del dalai lama da una parte e del mullah omar (o chi per lui) dall’altra (che è una spiegazione piuttosto esauriente), aggiungerei qualche altro tentativo di sipegazione:

    – gli arancioni non prendono in ostaggio puerpere e bebe, non si fanno esplodere in concerti affollati e cosaccie del genere

    – se lo facessero (e non lo fanno) succederebbe in un paese lontano e del quale a nessuno importa un fico secco (istintivamente scatta più solidarietà per una puerpera presa in ostaggio a 5.000 km da casa mia che per una in qualche villaggio sperduto del tibet, e immagino che per i cinesi la simpatia sia speculare)

    – l’obbiettivo degli arangioni mi pare piuttosto limitato (niente distruzione di grandi satanssi, solo indipendenza per loro) e soprattutto il *nemico* degli arancioni non è l’occidente (quindi non sono io) ma i musi gialli

    roberto

  3. PinoMamet scrive:

    Embè,

    Mullah Omar (ma non era morto? boh!) parla al pubblico arabo e affine, Dalai Lama parla al pubblico occidentale.

    Benché rappresentante legittimo del buddhismo tibetano, in una certa misura il Dalai Lama deve dire ciò che il pubblico occidentale vuole sentirsi dire.

    Logico che noi troviamo i suoi argomenti migliori di quelli di altri: li ha scelti apposta

    (è una semplificazione brutale, mi rendo conto).

    E poi è molto più esotico di un comune “arabo”, e l’esotismo non guasta mai:

    tutti quelli che appoggiavano la rivolta birmana qualche tempo fa, alla fine, che ne sapevano della situazione birmana?

    Ma sono cose che entrano nella fantasia popolare e ci restano a lungo: il saggio e pacifico monaco buddhista, il Vaticano che nasconde il vero vangelo nei suoi sotterranei ecc.

  4. utente anonimo scrive:

    d’accordo anche con pino,

    ma è curiosa questa affermazione:

    “E poi è molto più esotico di un comune “arabo”, e l’esotismo non guasta mai”

    e perché mai l’arabo deve essere meno esotico di un tibetano? le 1000 e una notte, sherazade, le palme… senza contare l’esotismo dell’afganistan…

    roberto

  5. PinoMamet scrive:

    “e perché mai l’arabo deve essere meno esotico di un tibetano?”

    Perché gli arabi li vediamo tutti i giorni; ma, ancora più importante, perché all’immagine dell’arabo “esotico” è stata sovrapposta, fino a renderla quasi illeggibile, quella dell’arabo “arretrato”.

    Ciao! 🙂

  6. utente anonimo scrive:

    Sono d’accordo con Falecio, e noto che le sue posizioni di anarchico sul piano politico spesso coincidono nelle conclusioni con le mie di sciita duodecimano.

    Insomma, dato che per me non esiste sulla terra un potere legittimo, nutro sempre molte riserve su tutti i progetti rivoluzionari.

    Trovo ingenua – e credo che sia il suo più grande difetto – la posizione del Campo antimperialista che divide il mondo in imperialisti e resistenti e invita a prendere posizione, comunque sia, per questi ultimi.

    Io invece credo che ci siano resistenze buone e resistenze meno buone, resistenze giuste e resistenze meno giuste, resistenze intelligenti e resistenze stupide, resistenze lungimiranti e resistenze suicide. Anche su diritto a resistere, c’è un inganno terminologico. La resistenza si situa sempre in uno spazio anomico, che viene immediatamente riempito dalla politica.

    Quando si stava eleborando la Costituzione italiana, i cattolici dossettiani proposero di inserire un articolo che stabilisse il diritto e dovere dei cittadini alla resistenza contro i poteri pubblici nel caso in cui si trasformassero in poteri oppressori. In sede di dibattito, la proposta fu respinta con l’obiezione che era impossibile normare un ambito che per sua natura era politico e non giuridico.

    Insomma, è una contraddizione, secondo me, servirsi dell diritto alla resistenza per chiedere una scelta politica – sostenere “le resistenze” – che precede il diritto stesso.

    Ale

  7. utente anonimo scrive:

    Ma com’è che son tutti lì a fare paragoni con i palestinesi? Mi pare che si tratti di due cose del tutto imparagonabili: qui abbiamo un paese la cui indipendenza non cambierebbe la vita a un solo cinese (mi pare che il Dalai Lama chieda peraltro autonomia, e non indipendenza), nell’altro caso gli israeliani dovrebbero ne più ne’ meno che suicidarsi in massa, per restituire la terra araba al sangue arabo integralmente come vorresti tu e l’ammasso di fondamentalisti sanguinari che sostieni. I palestinesi di hamas, quelli che appoggi tu, non chiedono autonomia ne’ indipendenza entro dei confini, chiedono la fine dello stato di Israele (a proposito, ma i tibetani le fanno le stragi di adolescenti cinesi nelle scuole?) Peraltro i palestinesi sono il “popolo simbolo” dell’oppressione, un popolo bandiera, quindi definirli negletti e poco amati è straordinariamente e palesemente falso.

    rosa

  8. utente anonimo scrive:

    x falecio: il tuo commento è interessante, e lo condivido. In senso stretto non esiste “alcun” popolo e riaprire la questione delle nazionalità stabilendo confini in base a un principio etnico significa di fatto gettare l’umanità in uno stato di guerra totale. Dunque, se si nega (e io lo nego) il rapporto tra sangue e terra, occorre ragionare su ogni controversia in modo specifico e pragmatico, con lo scopo di minimizzare i danni per le persone e le istituzioni che ci vivono. Perchè purtroppo – se è vero che non esistono i popoli, in senso stretto – è altrettanto vero che il tribalismo

    esiste eccome.

    x martinez: non ti sento dire niente dell’ETA. Anche loro sono combattenti antimperialisti?

    rosa

  9. PinoMamet scrive:

    “Ma com’è che son tutti lì a fare paragoni con i palestinesi? ”

    A dire il vero si parlava di Taliban e di Mullah Omar…

    “qui abbiamo un paese la cui indipendenza non cambierebbe la vita a un solo cinese”

    non è vero, c’è stato un grosso trasferimento di popolazione Han in Tibet, per la quale un’eventuale indipendenza (che in effetti il Dalai Lama non chiede) cambierebbe in effetti qualcosa.

    “nell’altro caso gli israeliani dovrebbero ne più ne’ meno che suicidarsi in massa”

    questo non lo chiede neanche Hamas, dubito che sia la volontà di Miguel…

    “a proposito, ma i tibetani le fanno le stragi di adolescenti cinesi nelle scuole?”

    non lo so, i cinesi fanno gli omidici mirati?

    E che c’entra?

    “Peraltro i palestinesi sono il ‘popolo simbolo’ dell’oppressione”

    vero, ma anche i tibetani lo sono, quindi fare il paragone non mi sembra tanto inaudito.

  10. blatante scrive:

    “che possiamo sostenere una lotta di liberazione anche a prescindere dai nostri gusti e dalle nostre proiezioni personali.”

    vedo che non ho bisogno di fare le mie domande perchè lettori lontanissimi da me le hanno già fatte. sarei curioso di sentire la risposta.

  11. kelebek scrive:

    Solo una nota veloce per Rosa, sono molto preso dal lavoro…

    Nel Tibet, gli immigrati cinesi costituiscono oggi la maggioranza della popolazione, per cui un’eventuale autonomia o indipendenza avrebbe un effetto notevole per loro.

    http://www.tibet.org/Activism/Rights/poptransfer.html

    Miguel Martinez

  12. kelebek scrive:

    Comunque mi dispiace notare come l’atteggiamento da tifosi ci prenda spesso la mano: infatti, la parte (per me) più interessante del mio post, quello sulle proiezioni occidentali, è stata commentata solo da roberto e PinoMamet.

    Miguel Martinez

  13. utente anonimo scrive:

    x martinez:

    mi pare però che il D.Lama predichi proprio quella “via di mezzo” che a te dà l’allergia.

    Sarà per questo che ti sembra un “venditore” al pari di Veltroni? E’ il suo basso tasso di sanguinarietà, la sua “moderazione”, che te lo fa stare un po’ sui maroni, il Dalai?

    Comunque mi pareva che il tuo post sulle proiezioni occidentali avesse proprio come perno strutturale, quel paragone, sul quale tanto per cambiare non ero per nulla d’accordo: la proiezione dell’occidente sul conflitto mediorientale è straordinariamente forte.

    I palestinesi sono visti (e rappresentati, anche, su testate nazionali, da vignettisti di grido, vedi Forattini) come gesù messo in croce per la seconda volta, pensa tu se non c’è letteralmente “proiezione”!

    Il Tibet – al di là di quando ci sono 80 morti e ci mancherebbe – mi pare che invece non lo caghi nessuno.

    Comunque è curioso: tu tiri fuori i palestinesi in un post sul tibet, e poi la fissata partigiana sono io? ma LOL.

    rosa

  14. MarkusWolf scrive:

    Sono contento di leggere questo post.

    Anch’io la vedo esattamente così.

    E lasciatemi sfogare, degli “stalinisti” (ho compreso benissimo la ‘categoria’ di persone a cui si allude) non me ne può fregar di meno, stanno in buona compagnia con i neofascisti “eurasiatici” servi di Mosca.

    Ebbene io anche in Afghanistan sarei stato con la resistenza locale contro l’imperialismo dell’URSS gorbacioviana, e se per sostenere il principio di autodeterminazione dei popoli mi devo beccare da questi pesci lessi del “reazionario filo-americano(sic)” o “troskjista di Soros(ri-sic)” non mi interessa.

    Per altro inutile (ma purtroppo in realtà no) far notare che stare con il Tibet non significa voler “scartare” Mao Tse-Tung e la sua dottrina di Rivoluzione-sollevazione delle masse del Terzo Mondo, piuttosto, lo sanno questi “stalinisti” che a Piazza Tienanmen c’erano ragazzi con i ritratti di Mao?

    E ci spieghino già che ci sono come mai la repressione anti-islamica dei cinesi contro l’indipendentismo uiguro (Turkestan orientale) mascherata da Pechino con la scusa bushista della ‘guerra al terrorismo’ viene fatta passare davvero come “lotta al terrorismo” dai media occidentali(!) e come mai gli USA hanno tolto la Cina dalla lista dei dieci paesi che violano i diritti umani.

    .Mark.

  15. blatante scrive:

    Nel [l’Israele] Tibet, gli immigrati [ebrei] cinesi costituiscono oggi la maggioranza della popolazione, per cui un’eventuale [stato unico di Palestina] autonomia o indipendenza avrebbe un effetto notevole per loro.

    giusto?

    Francesco

  16. utente anonimo scrive:

    gli arancioni non prendono in ostaggio puerpere e bebe, non si fanno esplodere in concerti affollati e cosaccie del genere

    Si limitano a dare fuoco, come sta succedendo in questi giorni a Dharmasala, ai negozi (coi negozianti dentro) di chi non è di “pura razza tibetana”, e non importa che si tratti di cinesi Han o di musulmani Hui.

    Dopotutto, sempre di “sporchi immigrati” si tratta. E dopotutto avranno un’altra possibilità nella prossima reincarnazione…

    Samantha Badra

  17. BarbaraLattanzi scrive:

    Ciao a tutti. sono stata assente x un po’, impegnatissima in mille cose. ora sono tornata – ad alcuni farà piacere, a molti no 🙂 – ma sicuramente non avrò molto tempo pre partecipare.

    saluto con affetto tutti gli amici e nemici e mi presento ai nuovi arrivati.

    Ammetto che questo Dalai Lama non mi è mai piaciuto molto, sarà perché è così gradito agli occidentali o perché ha amici discutibili (v. Pannella).

    una domanda: ma è lui il capo degli indipendentisti/autonomisti tibetani? è una lotta partita dal basso, dalle masse, o una iniziativa del D.L.?

  18. kelebek scrive:

    Per Samantha Badra n. 16

    Almeno secondo le fonti cinesi, i tibetani avrebbero anche ucciso una decina di negozianti cinesi a Lhasa.

    Sono cose che succedono sempre in questi casi; ma proprio perché succedono “sempre”, ci dimostrano che i tibetani non sono una specie di Saggio Selvaggio a disposizione dei vacanzieri Next Age.

    Miguel Martinez

  19. utente anonimo scrive:

    cavolo!!!! i talebans non vogliono liberare l’Afghanistan, bensi renderlo ancora più prigioniero. Prigioniero di un oscurantismo religioso che non ha niente a che vedere con l’islam tollerante e sufi che si viveva in Afghanistan prima del caos degli ultimi venti anni.I talebans, sono una minoranza e mi fanno pensare ai fascisti.e con i loro metodi coercitivi, il voler impedire alle donne di studiare per esempio, oppure usare sempre la violenza, no! l’afghanistan è ben altra cosa, i talebans non rappresentano la sostanza di quello che è un paese invece molto intelligente, speciale ricco di cultura. E’ stato per secoli l’incrocio di carovane dell’antica Via della seta che non portava solo merci pregiate ma anche cultura. Ed è questa “finezza artistica” raffinata e trasparente come l’aria di Tartaria o di Battriana che i talebans, nati in un esilio pakistano non hanno saputo comprendere . La bicicletta di Alexandra Daveed-Neel girava con le ruote della Conoscenza e penso che dall’alto del suo cielo meditativo starà guardando perplessa le strane cose che succedono nel “suo” amato Tibet, oppure no, starà dicendo è soltanto un brutto temporale e la vera realtà dell’amore sta preparandosi underground, e sulle cime del meraviglioso Tibet ricco di segreti spirituali. ciao! jam

  20. blatante scrive:

    Miguel

    mi pare che nel caso dei palestinesi il tuo interesse sia più concreto, umano, stringente, vero, meno culturale (e segaiolo) che non nel caso dei tibetani.

    E per chi ammette in cielo la sola stella della lotta anti-imperialista questa mi pare una bella incoerenza.

    Ciao

    Francesco

  21. utente anonimo scrive:

    e vedrai che next-age Miguel… bici e grotta per tutti!

    Il resto (vetero-comunismo, vetero-fascismo) noioso e obsoleto, come gli anarchici (in questo senso) e la Carrà.

    Poi qualche coglione che per vocazione propria o altrui si presti a spaccar vetrine si trova sempre.

    Ciao jam, belle parole, al solito

    J.

  22. baskerville2005 scrive:

    ho trovato anche questo testo, tradotto in italiano, di michel parenti

    http://www.cnj.it/documentazione/cina.htm#parenti

    ciao a tutti

  23. BarbaraLattanzi scrive:

    IN particolare in Tibet, il buddhismo dei lama si è imposto con la violenza. Nel corso del medioevo vi sono state guerre sanguinose tra le varie fazioni per ottenere il potere politico e alla fine ha prevalso la forma denominata oggi “buddhismo tibetano” che si è affermata con una sorta di monarchia assoluta. si tratta di un misto di buddhismo mahayana, sciamanesimo e religione bon. la caratteristica più evidente è che il potere politico è giustificato dalla presenza ai vertici di persone ritenute le reincarnazioni di sapienti del passato, scelti ed educati fin da piccoli a svolgere la funzione prefissata.

    ma la questione più importante è: cosa (o chi) sta dietro questa “lotta d’indipendenza”? probabilmente gli stessi che hanno fomentato le altre “lotte per la libertà” nell’europa dell’est.

  24. utente anonimo scrive:

    samantha,

    a parte che i pogrom non mi piacciono a prescindere;

    a parte che le fonti cinesi sono da prendere con le molle (soprattutto quando riportano notizie da zone in cui i giornalisti sono personae non gratae);

    restano le altre osservazioni.

    il pogrom anti han o hui (sempre che ci sia stato) non se lo fila nessuno finché non assume proporzioni apocalittiche o finché non muore un occidentale. oppure finché il terrorismo tibetano non si sposta a pechino o a shangai iniziando a prendere di mira scuole e ospedali.

    roberto

  25. PinoMamet scrive:

    Piccolo Buddha vs Feroce Saladino.

    Chi scommetterebbe su Saladino?

  26. PinoMamet scrive:

    Comunque quando scrivi di

    “una vasta riserva di simpatia occidentale per i tibetani, negata ad afghani, ceceni o palestinesi” non sono completamente d’accordo:

    certo di ceceni e afghani non importa nulla a nessuno, meno ancora dei tibetani che almeno godono di ottima stampa (c’è chi confonde un intero popolo con l’illuminazione e presunta moderazione dei suoi religiosi, che poi manco quelli ce l’hanno sempre…)

    invece i palestinesi- ma certo non Hamas- secondo me godono ancora di buona popolarità, forse minore di quanto teme Rosa ma ancora notevole, nonostante tutti gli sforzi israeliani (che palle le foto con le soldatesse sorridenti…) e grazie anche a quegli elementi di identificazione che Rosa individua bene (Cristo in croce).

    Però, visto che Cristo ultimamente se la passa maluccio mentre Buddha- specialmente quello frainteso e sputtanato- va alla grande, anche se indubbiamente si parla più di Palestina che di Tibet (ma i rispettivi kilometri di distanza e le vicede storiche contano qualcosa), tra palestinesi e tibetani il pubblico prenderebbe i tibetani a occhi chiusi.

    Ma a occhi chiusi proprio.

  27. audace12 scrive:

    Solo Martìnez poteva paragonare i pacifici monaci buddhisti tibetani oppressi dal regime comunista di Pechino con i fondamentalisti islamici tagliagole.

    Il Dalai Lama ha condannato l’integralismo islamico e ha detto che non bisogna dare la colpa del TERRORISMO all’islam religioso.

    Non c’entra nulla con i tuoi deliri.

    Prenditi una vacanza che hai il cervello in fumo.

    TIBET LIBERO!

    A12

  28. PinoMamet scrive:

    Ed ecco Audàce, la dimostrazione vivente che Miguel ha ragione.

    🙂

  29. utente anonimo scrive:

    x martinez:

    la teoria che sia il monoteismo la causa prima di tutti i mali è luogo comune parafilosofico che viene da campi probabilmente più vicini a te che a me, tipo Alain de Benoist: io non ho mai pensato che il buddismo (per non parlare dell’induismo) rendesse magicamente “buoni”.

    Comunque dal basso della mia integrale non conoscenza dei problemi tibetani ho senza alcun dubbio più simpatia per il moderato Dalai Lama che per gli assassini di negozianti cinesi, che mi stanno coerentemente sulle balle.

    Tu?

    rosa

  30. blatante scrive:

    Barbara

    i tuoi interrogativi mi ricordano i giorni più bui dello stalinismo, che pure conosco solo indirettamente, per ragioni anagrafiche.

    Non i fatti e le persone ma le aberrazioni ideoogiche vanno poste al centro dell’analisi! Bella posizione.

    Francesco

  31. piccolacellula scrive:

    jamila

    se i talebani non hanno il diritto di decidere quale sia la “sostanza” dell’Afghanistan, figuriamoci se ce l’hai tu. Senza offesa.

    Erika

  32. utente anonimo scrive:

    Sì, vedrete che non ci saranno le Olimpiadi di Pechino… La Cina verrà rasa al suolo da diverse testate nucleari… OPZIONE PREVENTIVA.

    Tra un secolo, l’unica religione dominante sarà quella buddista.

    CIA

  33. utente anonimo scrive:

    il mio punto di vista è prodotto da una certa conoscenza particolare che ho della situazione afghana ed ad un qualcosa di speciale che mi lega al comandante Massoud che non a caso combatteva i talebans per la loro ignoranza e la loro cattiveria in particolare verso le donne. In più in quanto donna muslim ho sempre qualcosa da dire, se fanno del male ingiustamente ad una mia sorella. perchè ti piacciono i talebans??? ciao jam

  34. utente anonimo scrive:

    Il Viminale lancia l’allarme terrorismo per il periodo pasquale. Ma aggiunge che non ci sono rischi specifici. SIAMO AL PARADOSSO e pure RIDICOLO!

    Se non ci sono rischi imminenti non si capisce perchè debbano dare questa notizia (sostanzialmente falso-propagandistica). Lo fanno solo per tenere i cittadini italiani terrorizati e ridurli all’imbecillità.

    oibò

  35. utente anonimo scrive:

    Dalai Lama che significa oceano di saggezza dice: un nemico è un tesoro che arriva nella casa. Deve essermi caro, è qualcuno che mi aiuta nella mia carriera spirituale. Queste parole avrebbe potuto dirle anche Gesù, anzi le ha dette: porgi l’altra guancia. Cioè non lasciarti abbattere ma fa emergere la parte migliore di te, resta saldo nei tuoi principi di compassione universale e ricerca dell’Assoluto e vincerai. La storia di un popolo è sempre fatta di battaglie, anticamente i tibetani erano degli ottimi guerrieri, poi col buddhismo venuto d’india si sono spiritualizzati, e la religione bôn non era sparita ma si era in qualche modo unita al buddhismo. Per quante turbolenze possono esserci state nei secoli scorsi, non rappresentano assolutamente un motivo per giustificare l’invasione e lo sterminio, la distruzione di moltissimi monasteri ed anche di quelli bôn che i cinesi hanno provocato. Pur col cuore straziato per l’esilio ed i casini di adesso il Dalai Lama manterrà il sorriso sulle labbra, come quando in dicembre passo’ per l’italia e le porte del Vaticano rimasero chiuse. Cos’è il Tibet??? il Tibet è una “persona”. ciao jam

  36. piccolacellula scrive:

    jam

    non dicono che devono piacerti (neanche a me “piacciono”, direi, ma è ininfluente).

    Solo che un conto è dire che non ti piacciono perché li trovi ignoranti e cattivi, posizione sulla quale non ho appunti da fare; un conto è dire che non vanno bene perché non rappresentano l’autentica sostanza spirituale dell’Afghanistan, che è invece una posizione – beh, ecco, un tantino orientalista.

    Erika

  37. utente anonimo scrive:

    Erika, i poeti mistici e santi nati in quelle terre, insegnano che è all’oriente di noi stessi che troviamo il grande Oceano. Leggendo Hafez, Attar, Rumi si possono immaginare quei posti come una piattaforma nello spazio, un tappeto volante verso Hurqâlya o Mundus Imaginalis ciao jam …. Barbara! che bello risentirti! ciao!

  38. elwin scrive:

    paragonare i monaci tibetati ai talebani mi pare una bestemmia…

    Buona giornata 🙂

    Attento! Il gatto mammone ti osserva.. non dar retta alle apparenze, credo sia un buon micione ;)))

  39. utente anonimo scrive:

    per Erika 31:

    sarebbe davvero bello poter decidere della “sostanza” del proprio Paese.

    E’ una settimana piena di ricorrenze questa: dedico a tutti una canzone molto tamarra e primaverile.

    La versione più carina mi pare questa: http://www.youtube.com/watch?v=os_4pkZhMOY&FEATURE=related

    J.

  40. blatante scrive:

    Miguel

    mi accorgo solo ora che non leggi della resistenza in atto in Tibet ma delle sommosse.

    A volte sei stupendo.

    ciao

    Francesco

  41. kelebek scrive:

    Per Francesco n. 40

    Io ho parlato delle notizie che arrivano dal Tibet in questi giorni.

    Non ho problemi a definire il complesso di ciò che succede in Tibet una “resistenza”. Obiettivamente lo è.

    Ma una specifica notizia non è una “resistenza”.

    Miguel Martinez

  42. utente anonimo scrive:

    C’è ancora qualcuno che da retta a questo zingaro neo-nazista che qualche decina di anni fa ci avrebbe frantumato il cranio per conto di Pinoçhet?

    Mi sembra chiaro che il nazi Kelebek vuole depistarci, i talebani e i bonzi eterodiretti da Buscie se li può tenere stretti.

    Le forze del socialismo e del progresso-le cui capitali sono Mosca e Pechino-sono ancora una volta sotto l’attacco del fronte reazionario mondiale.

    Saluti anti-imperialisti.

    PARTIGIANO JONNY

  43. utente anonimo scrive:

    Certo che definire Giuseppe Tucci un grande esploratore è un po’ da sciampista. E’ il più grande orientalista del 900, ha insegnato cinese nelle università cinesi, in pratica ha fondato in italia e in europa i moderni studi orientali. Ha scritto centinaia di testi fondamentali.

    Ma per te “è un grande esploratore”. A casa mia gli esploratori vanno in territori sconosciuti e fanno mappe.

    Non sarà sminuendo i grandi che ti innalzerai martinez.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Tucci

    francesco

  44. controlL scrive:

    Ma guarda che il “partigiano jonny” era badogliano e adorava l’inghilterra puritana. Qualcuno ama deliziarci, invece.p

  45. safaviddoors scrive:

    >in pratica ha fondato in italia e in europa i moderni studi orientali< non farla fuori dal vaso, Francesco… Ale

  46. piccolacellula scrive:

    jam

    l’oriente di noi stessi che cos’è, un po’ come l’ovest di Paperino?

    (scusa, sono una gretta ed ignorante materialista, lo so)

    Comunque sì, suppongo che si possano immaginare così: è (una parte di) ciò che definivo orientalismo.

    Non so dalle tue parti, ma da dove vengo io, è un’accusa terribile. 😀

    Erika

  47. utente anonimo scrive:

    ciao p. ti è piaciuta la canzone?

    Spero di si. Ero in macchina, l’ho sentita e ho pensato che “bici e grotta per tutti”… magari mica piaceva proprio a tutti.

    Amo un sacco di cose dell’Italia, nonostante tutto, specie in primavera, durante le vacanze pasquali e con la luna piena.

    Molto sciampista. Mica ce l’avrete con la categoria?!?:-)

    J.

  48. RitvanShehi scrive:

    >Ciao a tutti. sono stata assente x un po’, impegnatissima in mille cose. ora sono tornata – ad alcuni farà piacere, a molti no :-)… BarbaraLattanzi< Io rientro negli “alcuni”:-). Bentornata Barbara!

  49. controlL scrive:

    se me la facesse sentire youtube potrebbe anche piacermi. A me il rimando mi manda…

    se hai un altro link, posso riprovarci.p

  50. utente anonimo scrive:

    non so dove ti mandi you tube. Fingendo di lavorare, ho messo su google: ligabue buonanotte all’italia you tube… e ho visto un paio di video. ho postato quello che mi sembrava più carino.

    se riesci a sentirti la canzone in macchina, con il sole e di buon umore… rende meglio il mio “pensiero”.

    ciao

    J.

  51. utente anonimo scrive:

    Erika, leggi Dante , e forse capirai, chissà.? Dante , come i Fedelid’amore cercano sempre l’oriente di loro stessi. Maria è Immacolata Concezione proprio perchè era all’oriente di se stessa… ciao jam

  52. controlL scrive:

    Bella. Il liga ci sa pare con la musica e anche con quei versi di disinvolta poesia. Ma il video non si poteva vedere. Sembrava lo spot della cinquecento “corretto” a sinistra. L’italia che più amo oggi è questa: http://it.youtube.com/watch?v=TaJecQKncO0

  53. utente anonimo scrive:

    mi è sembrato che il lungo scritto di Parenti M. sia antropologicamente scorretto perchè analizza il Tibet estrapolandolo da sé stesso, analizza il Tibet come se fosse londra. La storia cosi tradotta è scorretta e colonialcomunista in questo caso. La perla di Shangri- la non si rivelerà ad occhi distratti, e ne il Tibet nè il buddhismo riveleranno i loro segreti a chicchessia. Lo strazio è che molti stanno soffrendo per l’ingordigia dell’ignoranza. Peccato, davvero!!! ciao . jam ( for peace only)

  54. utente anonimo scrive:

    >non farla fuori dal vaso, >Francesco…

    Ale, non dire fesserie tu, e almeno vai a leggerti la voce di wikipedia che ho segnalato. Chiamare Giuseppe Tucci grande esploratore è come introdurre Eistein dicendo che è un grande ragioniere solo perchè ha fatto due conti. Certo, se uno mette Tucci insieme a Rampa non mi stupisco di nulla, ma c’è un limite a tutto. Che Martinez parli di quello che conosce, fa più bella figura ed evita di diffondere cazzate.

    Francesco

  55. kelebek scrive:

    Per Francesco n. 54

    I tuoi commenti su Tucci sono supponenti e offensivi e basati sulla completa incomprensione di ciò che ho scritto.

    Innanzitutto, ciò che scrivi si fonda sul nulla, in quanto io non ho semplicemente alcun motivo per “sminuire” Giuseppe Tucci.

    Ho parlato di Tucci, senza aver bisogno di leggermi “voci di Wikipedia”, semplicemente perché

    1) conosco la sua vita

    2) ho letto i suoi scritti

    3) sono stato più volte all’Ismeo da lui fondato

    4) ho anche avuto la fortuna di incontrarlo dal vivo

    Poi, se non hai capito cosa io intendevo per “esploratore”, il problema è solo tuo.

    Per me, chiamarlo “esploratore” è come se io avessi definito Einstein, “uomo che volle capire l’universo”. E’ per me più, e non meno, che chiamarlo “fisico”.

    Comunque, se io avessi usato qualche termine che fosse piaciuto a te, probabilmente mi avresti subito attaccato dicendo che elogiavo un “uomo del regime fascista”, come indubbiamente fu Tucci.

    Miguel Martinez

  56. safaviddoors scrive:

    Francesco,

    mi riferivo all’iperbolica idea di Tucci “fondatore dei moderni studi orientali” in Europa. Ti assicuro che non mi serve nemmeno sfiorarla Wikipedia per sapere chi è Tucci.

    In ogni caso Tucci fu senza dubbio esploratore. Se associ l’idea di esploratore a quella dell’avventuriero coatto col machete, non dipende da me, né da Martinez.

    In genere, soprattutto nell’epoca di Tucci, gli “esploratori” erano prima di tutto studiosi ed eruditi.

    Insomma, continui a farla fuori.

    Ale

  57. utente anonimo scrive:

    Il Francesco del 53 non sono io, il solito Francesco-blatante di lungo corso.

    Quello cattolico, per intenderci.

    Francesco

  58. utente anonimo scrive:

    ale, iperbolica? Tucci è stato tradotto in tutte le lingue europee e non solo, i suoi testi sono stati studiati da generazioni di studiosi in tutta europa. In Italia ha fondato l’attuale istituto di studi orientali. Esattamente secondo te cosa deve fare uno per essere considerato tra i moderni fondatori di una disciplina?

    Martinez: Tucci ha scritto qualcosa come qualche centinaio di libri. Che tu gli abbia detto – forse – buongiorno incrociandolo in corridoio non cale assolutamente nulla in questa discussione. Continua a pensare che fosse “un grande esploratore”, un po’ come Stanley no? Veramente, questa cosa sfiora il ridicolo se non fosse demente. Tucci insieme alle tue fattucchiere ariane preferite!

    Francesco

  59. blatante scrive:

    Ehi novellino

    fammi il piacere di cambiare firma, che il diritto di anzianità è dalla mia!

    😉

    Francesco il vecch

  60. safaviddoors scrive:

    Francesco…

    >secondo te cosa deve fare uno per essere considerato tra i moderni fondatori di una disciplina< Tante cose. Tra le quali, la più importante, far perte della generazione che vi sta all’origine; nel caso di Tucci almeno un secolo prima, precisamente l’epoca in cui è sono stati fondati i moderni studi orientalistici. Tucci, come Nallino, Massignon, o Goldziher (tutti celebri orientalisti) vengono qualche generazione dopo Sir William Jones. E in mezzo ci sono Hammer-Purstgall, Ignaz Goldziher ecc…. Sarebbe come dire che
    Non insistere, perché vuoi per forza esporti a un’umiliazione? Lascia perdere, credimi.

    Ale

  61. kelebek scrive:

    Francesco,

    sei troppo giovane per frequentare i blog.

    Ritorna quando avrai imparato a leggere.

    Miguel Martinez

  62. ikalaseppia scrive:

    Caro Miguel, premetto che non ho letto tutti i commenti, (posso dire però che Tucci fu anche un esploratore) e che mi ha divertito la parte sull’apertura del terzo occhio di Lobsang Rampa. A volte i fantasy e certa saggistica pseudo esoterica (vedi Castaneda) si intrecciano in modo davvero divertente. Tuttavia devo dire che non ho apprezzato molto questo post. Paragonare il buddhismo tibetano alla deriva dei taliban è a dir poco discutibile, perché i taliban, come sai bene, sono un prodotto del modernismo islamico e non della tradizione.

    In effetti il Tibet è stata l’ultima roccaforte della Tradizione sulla terra emersa, la sua fine è la fine di un mondo, che ci fossero ingiustizie è normale, ma cedere alla propaganda “antifeudale” cinese è davvero uniformarsi a quell’industia culturale (illuminista, marxista, liberale ecc… diciamo in una parola di marca occidentale) che ha prima demonizzato i secoli bui del medioevo, poi sostenuto il colonialismo, la rivoluzione e infine il postcolonialismo in Oriente.

    Ciao

  63. utente anonimo scrive:

    ….fra l’altro, non comprate prodotti provenienti dalla Cina. Thank you for standing for Tibetan people. ciao jam

  64. utente anonimo scrive:

    Il leggendario Heinrich Harrer, quello di “SETTE ANNI NEL TIBET”, fornisce un ritratto estremamente lusinghiero di Tucci, che incontrò la prima volta proprio a Lhasa nel ’48: “il professore era riconosciuto come la MASSIMA autorità nel campo della storia e civilizzazione del Tibet…egli meravigliava sempre cinesi,nepalesi,indù e tibetani per la sua profonda conoscenza della storia e cultura dei loro paesi”.

    Poi racconta un’aneddoto sullo studioso italiano che dà un’idea di quanto questi fosse una personalità libera dal paternalismo culturale occidentale: “Si discuteva della forma della Terra, nel Tibet vigeva l’opinione tradizionale che fosse un disco piatto, e io sostenni naturalmente la teoria della forma sferica. Le mie argomentazioni sembravano convincere anche i tibetani…pregai quindi il professor Tucci di volerle confermare. Con mia grande sorpresa egli prese le parti dei dubbiosi, sostenendo che tutte le scienze eran costrette a rivedere le loro teorie, e forse un giorno si sarebbe potuta affermare l’opinione tibetana” (non male per un’esploratore, dunque anche geografo, e infatti Harrer, che insegnava geografia al Dalai Lama, ricorda che le parole dell’italiano furono accolte con sorrisetti ironici…rivolti a lui, non a Tucci).

    E conclude che il professore “ripartì con un ricco bottino scientifico e molti preziosi libri della tipografia del Potala”.

    Dunque Tucci fu prima di tutto un grande studioso e, anche se non fu “fondatore dei moderni studi orientali” (solo per questioni anagrafiche), fu certamente una delle personalità più influenti e rivoluzionarie nel suo campo.

    Poi, molto sotto, fu anche esploratore.

    MarcoB

  65. piccolacellula scrive:

    Miguel ti prego dimmi che MarcoB e Francesco (quello di troppo) scrivono dallo stesso IP.

    Erika

  66. utente anonimo scrive:

    >Tante cose. Tra le quali, la più >importante, far perte della >generazione che vi sta all’origine; >nel caso di Tucci almeno un secolo >prima, precisamente l’epoca in cui è >sono stati fondati i moderni studi >orientalistici.

    ho detto “moderni” quale sillaba non capisci ale? Era assolutamente evidente che parlavo di novecento. Per quel che riguarda la parte tedesca della questione parliamo di ottocento, non novecento. O tu consideri “moderni” gli studiosi tedeschi tra 700 e 800? Gente come Rückert per esempio. Suvvia, non arrampicarti sugli specchi, o consideri – come Said – anche Goethe un orientalista? Da morire dalle risate!

    Francesco

  67. utente anonimo scrive:

    Goethe ha sempre citato l’orientalissimo poeta Hafez, come essere il suo preferito…cosa significa secondo te? ciao jam

  68. utente anonimo scrive:

    Per Francesco

    vedo che non hai seguito il suggerimento di Miguel. Se ti inventi le periodizzazioni a capocchia, è un problema tuo.

    Ale

  69. iperhomo scrive:

    Intanto, un affettuoso saluto alla bentornata Barbara. Quando hai tempo e voglia, dovresti emettere un comunicato stampa, friends only, per darci tue notizie più dettagliate.

    Infine, un augurio di buona Pasqua (o comunque di buon equinozio di primavera) a Jam, Miguel, Ritvan, Falecio, Elwin, Ika e a tutti gli altri che non ho il piacere di conoscere.

    Ciao. Ipo

    P.S. Siamo sicuri che il Dalai Lama che ci fanno vedere sia quello vero?

  70. piccolacellula scrive:

    Mi rispondo da sola: o la mia preghiera è vana, oppure è depistaggio.

    Nel frattempo propongo: “Individua in quante accezioni diverse è stato usato il termine orientalismo nei commenti in maniera apparentemente indifferenziata”.

    Io sono a tre.

    (bentornata Barbarba, buona Pasqua tutti)

    Erika

  71. piccolacellula scrive:

    -_- Barbara volevo scrivere, ovviamente

    E.

  72. introLab scrive:

    Ciao Ipo, buona Pasqua “Siamo sicuri che il Dalai Lama che ci fanno vedere sia quello vero?”

    ci penso anch’io da tempo…

    e il Papa sarà quello vero? 🙂

    scherzi a parte ho incontrato Sua Santità “Maestro-oceano” due volte e la seconda mi sembrava un altro,

    d’altro canto ci sono molteplici ragioni di sicurezza che potrebbero giustificare simili scambi.

    Leggo solo ora il commento di Jam sui Taleban che si integra bene con il mio precedente, ciao

    in attesa di Miguel

  73. ikalaseppia scrive:

    Ciao Ipo, buona Pasqua “Siamo sicuri che il Dalai Lama che ci fanno vedere sia quello vero?”

    ci penso anch’io da tempo…

    e il Papa sarà quello vero? 🙂

    scherzi a parte ho incontrato Sua Santità “Maestro-oceano” due volte e la seconda mi sembrava un altro,

    d’altro canto ci sono molteplici ragioni di sicurezza che potrebbero giustificare simili scambi.

    Leggo solo ora il commento di Jam sui Taleban che si integra bene con il mio precedente, ciao

    in attesa di Miguel

    (con cui mi scuso per il commento precedente, ecco cosa capita ad usare i computer pubblici)

  74. utente anonimo scrive:

    Le vicende dei vari studiosi che a partire dal XVIII e XIX sec. hanno costruito il complesso degli “studi orientali” sono probabilmente ognuna una storia a sé: ci sono stati semplici appassionati, archeologi dilettanti o professionisti, filologi, viaggiatori, ambasciatori, spie, avventurieri, topi di biblioteca. Ciascuno poi, figlio del suo tempo, su ciò che vedeva apprendeva ed indagava aveva delle opinioni personali consone rispetto alle correnti di pensiero dominanti, di certo da queste influenzate.

    Bisogna quindi chiedersi se l’Orientalista è colui che studia l’Oriente perché ne è entusiasta o perché lo denigra !?!

    Un esempio di denigrazione è Louis Massignon ,fervente cattolico che operò da agente francese in Medio Oriente, nel periodo in cui la Francia aveva il protettorato su Siria e Libano.

    L’esito dell’opera di Massignon è stata la rappresentazione di un Oriente islamico fatto si tutto di lumi spirituali e purezza mistica e qunindi, contrapposta a quella di un Occidente decadente, materialista e dimentico dei suoi valori religiosi , ma con una finestra sull’analisi delle ragioni della subalternità contemporanea del mondo islamico rispetto all’Europa colonialista, questa “superiorità” la attribuirono alla superiorità scientifico-tecnologia (dunque una superiorità di tipo “materiale”) dell’Occidente, rivendicando però un proprio primato morale e religioso rispetto all’Islam, quello proprio del cattolicesimo.

    reza

  75. blatante scrive:

    Reza,

    carissimo, ti sei contraddetto!

    Se la superiorità tecnologica dell’Occidente di allora non può essere messa in discussione, la superiorità spirituale o era degli uni (gli Orientali spirituali) o è degli altri (gli Occidentali materialisti?)!

    Francesco

  76. BarbaraLattanzi scrive:

    Ritvan, non avevo dubbi su di te! ti ho anche scritto in pvt.

    Ipo, ho scritto anche a te, poi mi fai sapere che tipo di comunicato devo enunciare!!! 🙂

    Saluto con affetto anche le amiche che ora stanno discutendo sui termini “oriente” e “orientalismo”. secondo me hanno entrambe ragione: da un punto di vista spirituale l’oriente è dove sorge il sole. Ma attenzione alle velleità dell’esotismo fine a se stesso!! che rischia di far sembrare spirituale e bello qualsisasi cosa dal sapore un po’ esotico, senza nemmeno comprenderne il significato.

    Non saprei dire se il Dalai Lama che ci fanno vedere è quello vero, e devo ammettere che a volte lo confondo con il suo amico Pannella!!

    Perfettamente d’accordo con Reza. In epoca colonialista gli “orientalisti” occidentali erano funzionali all’opera di colonizzazione. per giustificare le proprie malefatte e meglio sfruttare gli altri popoli in europa vennero anche fondate le varie fiere internazionali che promuovevano i prodotti orientali creando una sorta di fascino dell’esotico.

    Mai scambiare lucciole per lanterne!!!!

    cercare l’oriente si se stessi non è cosa facile, che si possa fare davanti allo schermo della tv o sorseggiando un the al gelsomino.

    come divceva un tuzio qualche anno fa: non cercare la risposta fuori da te. la risposta in realtà è dentro di te.

    e però … è sbagliata!!!

    🙂

    ciao

  77. elwin scrive:

    Un saluto, viandante 🙂

  78. utente anonimo scrive:

    In Ladakh (Tibet indiano) ho mangiato albicocche ammirando il monastero di Lamayuru a metà strada fra kasmir e ladak . Altezza dei posti, le albicocche erano rarefatte come l’aria ed anch’io ero rarefatta come un’albicocca d’oriente. Mi sembrava di essere dentro una fotografia scattata 5 secoli fa. Avevo guanti di pizzo (chissà perchè) e vestiti kashmiri, dolce lana pashmina avvolgeva il mio collo europeo. No! non più una pelle d’europa stavo metamorfosandomi in donna d’asia centrale, d’india, d’himalaya. Come apprendista antropologa dovevo raccogliere dati, ma a mia sorpresa ero diventata io stessa un dato ed ho cominciato a camminare per le strade di Leh come se fossi una laddaky. Om mani padme hum, Om a te, oh gioiello del fiore di lotus e per questa gente ogni attimo del tempo è un fiore di lotus che si schiude lentamente attraverso mille durezze difficoltà, ma con una luminosità inverosimile. Cercare di distruggere il loro mondo è la cosa più ignobile che si possa fare…shame! ho bevuto il tchai salato e con burro di yack mentre le stoffe sventolavano per allontanare the bad spirits. Preghiere nell’aria, preghiere volanti preghiere d’amore. ciao jam

  79. BarbaraLattanzi scrive:

    Jam, ho paura che il mondo di cui parli sia già scomparso secoli fa – x questo ti sembrava di far parte di un’ immagine antica? – al suo posto sono comparsi l’imperialismo, la globalizzazione e la new/next age 🙁

    Il burro di yack è stato sostituito dal latte liofilizzato della nestlé che fa ammalare i bimbi del terzo mondo, q

  80. BarbaraLattanzi scrive:

    (continua da sotto)

    quelli che non si ammalano col latte nestlè si consumeranno nelle fabbriche delle multinazionali e i restanti li faranno fuori le esercitazioni atomiche della nato.

    ma non disperiamo, non tutto è perduto …

  81. Ritvanarium scrive:

    Caro Kelebek,

    per quanto riguarda le simpatie dell’ Italico (ma anche Occidentale) medio dimentichi che mentre gli immigrati cinesi (parecchi da almeno 50 anni) sono più laici di noi [mai sentito di una Comunità Cinese che chiede allo Stato un Tempio Buddhista o Taoista …] mentre il _tanto per intenderci_ “Beduino Abbronzato” 😉 (a parte Magdi Allam e soci, ovviamente) è il non plus ultra del teocratico … un Musulmano che sia tale quanto Antonio Socci _ad esempio_ è Cristiano … per la Umma è già in sospetto di essere troppo laico, no ?

    by DavidRitvanarium

    PS

    Non giochiamo con le parole: “Laicità” significa sapere distinguere fra quel che è di Dio e quel che è di Cesare… come disse Yeshua-Issa-Jesus, a seconda del Comune Credo Monoteista !!!

  82. utente anonimo scrive:

    NO, Barbara, il mondo di cui parlo non è scomparso secoli fa, ma è ancora vivo adesso, altrimenti fra l’altro io non lo avrei incontrato. Il fatto di essere dentro ad una fotogafia antica, fa parte dello splendore speciale che esiste a più di 4OOO metri d’altitudine, dove a esistere è solo l’attimo presente, cioè l’eternità. Certo sta riducendosi, ma non scomparendo , ci sono vallate ancora fuori dal mondo, dove l’imperialismo fortunatamente non è arrivato e li Shangri-la è viva. ciao! jam

  83. comictadpole scrive:

    Jamyla e Barbara

    Non c’è dubbio che da qualche parte possa esistere il mondo diverso raccontato da Jam_ Ma nell’immaginario di massa odierno i ‘fiori di lotus’ evocano più un probabile spot di auto sportiva: “prendi con le tue mani tutta la potenza vergine della Lotus Echo/logic – volerai più dei ‘fiori di fuoco’, ti lascerai dietro solo il polline del futuro”_

    Jam, domattina all’alba ricordami per favore di invitarti a scappare con me in Bhutan – che per l’Era della ‘liberazione dagli idrocarburi’ è un paesino che suona niente male_

    L.M. (sedotto da tentazioni neo-marxiste, nel senso di Groucho, non Carlo)

  84. kelebek scrive:

    Per L.M. n. 83

    OT – ti ho scritto in privato l’altro giorno, hai ricevuto?

    Se il tuo indirizzo un po’ silvestre non fosse più valido, mi scrivi a muqawama@gmail.com?

    A presto

    Miguel

  85. Asno scrive:

    Oggetto: deplorevole OT

    È bello, qui da Miguel. Sembra di stare in casa, fino al punto di dimenticare l’orrore del post di oggi. Come faremmo, senza l’immigrazione musulmana? Mi dirai, semmai, che solo un credente può credere che sia Dio a volerla, quest’immigrazione, per motivi che solo Lui sa. Il che mi tranquillizza. Invece per te, brutto miscredente, c’è sempre il timore del peggio.

    Jamme davvero me l’immagino così. Fluttuante a mezz’aria, seta multicolore e guanti di pizzo

    Barbara, il tuo messaggio PVT non m’è mai arrivato. Sono tre mesi che non ho tue notizie, tant’è che mi sono rivolto anche a Ritvan (ma forse ho scritto a David), per averle. Potevo telefonarti, forse. Ma alla mia età si diventa timidi.

    Circa il comunicato, ecco, dovrebbe contenere 1) un sommario resoconto delle modalità dell’incontro; 2) una foto tua e sua; 3) la data delle nozze. Poi scegli il blog presso cui pubblicarlo. Se vuoi, anche il mio.

    Ciao. Ipo

  86. utente anonimo scrive:

    Ciao a tutti,

    Buona Pasquetta e soprattutto ben ritrovati.

    Un saluto in particolare (non me ne vogliano tutti gli altri!) a Kelebek, Francesco, Ritvan e… Leonardo M.? Mi sembra si chiamasse così quel signore fiorentino residente in Cile che aveva risposto con grande gentilezza, ormai parecchio tempo fa, ad alcune mie domande sulla percezione che i sudamericani hanno dei colonizzatori europei. Purtroppo mi riesce molto difficoltoso controllare[1] se il nome del commentatore in questione sia proprio quello che ho detto.

    Tra gli italiani che hanno scritto molto sul Tibet proiettandovi, forse, un immaginario prettamente occidentale, ce n’è anche un nostro contemporaneo: Valentino Compassi. Chi lo ricorda?

    E’ interessante notare la sua posizione iconoclasta riguardo l’indipendenza del Tibet. Iconoclasta in quanto la pensa in modo completamente differente a più o meno tutti gli ammiratori occidentali del Bod Yul. Compassi ritiene infatti che l’immensa regione montagnosa debba rimanere territorio cinese. Anche sul Dalai Lama non la pensa come Richard Gere e soci: ne lamenta l’atteggiamento veltronian-pubblicitario cui accennava Kelebek.

    Comunque, al di là del Tibet nello specifico, concordo perfettamente sul concetto generale di “fantasticheria orientalista sul Saggio Selvaggio”. Mi torna alla mente Balla coi lupi di Kevin Costner… L’antidoto più efficace a certe cazzate sui Pellerossa[2] è una rivista, Hako Magazine, che mi era stata consigliata da Kelebek ormai molti mesi fa. E’ strepitosa, mi sto leggendo piano piano tutti i numeri. Chi non la conoscesse può trovarla qui. http://www.hakomagazine.net

    Stradivari

    [1] Per Kelebek: Hai notato che i commenti del blog non vengono indicizzati da Google, mentre quelli di tanti altri blog non splinderiani sì? Con questi ultimi è possibile utilizzare i motori di ricerca per scandagliare anche tra i commenti, possibilità molto pratica che può tornare spesso utile. Una volta, ad esempio, volevo rispondere ad un intervento di Ritvan su Maurizio Blondet, ma dopo alcune settimane che l’avevo letto (mi ero prima voluto documentare su un dettaglio e tra una cosa e l’altra era passato del tempo), ma per ritrovarlo avrei dovuto faticosamente aprire la sezione dei commenti di una moltitudine di tuoi post, e cercare più o meno a tentoni il passaggio in questione. Così lasciai perdere. Come gestore del blog, non hai modo di controllare se i settaggi possono per caso essere cambiati per spianare la strada all’indicizzazione dei commenti da parte dei motori di ricerca? Sarebbe un grande miglioramento tecnico di questo blog. Se non è possibile potresti anche girare questa mia proposta direttamente a Splinder…

    [2] Termine razzista? Secondo me no. E comunque non me ne frega niente.

  87. RitvanShehi scrive:

    x Stradivari

    Ricambio di cuore gli auguri e li estendo a tutta la combriccola:-) kelebekiana.

    Però, mi sembra che ti sia sfuggita una cosa. Tu scrivi: “E’ interessante notare la sua (di Compassi-ndr) posizione iconoclasta riguardo l’indipendenza del Tibet. Iconoclasta in quanto la pensa in modo completamente differente a più o meno tutti gli ammiratori occidentali del Bod Yul. Compassi ritiene infatti che l’immensa regione montagnosa debba rimanere territorio cinese.”

    Anche il Dalai Lama la pensa – e la dice – così, a quanto mi risulta: chiede solo un’autonomia reale per il suo popolo, nell’ambito della Repubblica Cinese. Iconoclasta pure isso?:-).

  88. RitvanShehi scrive:

    P.S. al mio #87.

    Mi associo alla richiesta di Stradivari in merito all’indicizzazione dei commenti.

  89. utente anonimo scrive:

    Per Ritvan,

    Occhio, intendevo che la posizione di Compassi è iconoclasta tra gli
    occidentali che ammirano il Tibet. Il Dalai Lama è tibetano.

    Comunque a me risulta che quest’ultimo abbia convenuto solo di recente che il Tibet può rimanere territorio cinese…

    Stradivari

  90. comictadpole scrive:

    Buon passaggio delle feste anche a te, Stradivari_

    Leonardo M. sono io – ma non mi ricordo di quella chiacchierata, al momento_ Pardonne moi_

    Comunque sia, alla prossima piacevole occasione_

    L.M.

  91. RitvanShehi scrive:

    >Per Ritvan, Occhio, intendevo che la posizione di Compassi è iconoclasta tra gli occidentali che ammirano il Tibet. Il Dalai Lama è tibetano. Stradivari< Già. E come tale fa di neccessità virtù: lui sa bene che strappare il Tibet all’imperialismo cinese è “mission impossible”. >Comunque a me risulta che quest’ultimo abbia convenuto solo di recente che il Tibet può rimanere territorio cinese…< Appunto, perché è un pragmatico e sa che ormai non può spingersi oltre.
    Comunque, il Tibet, come Stato Sovrano è stato fra i membri fondatori dell’ONU. Onu che poi assistette imbelle all’aggressione maoista cinese al Tibet. Come per confermare il detto francese “la raison du plus fort est toujours la meilleure”.

  92. AminaAmina scrive:

    E’ con amarezza che mi permetto di proporre il problema Tibetano.

    Un invito a firmare gli appelli proposti da Amnesty International e da Avaaz.org
    Semplicemente un’espressione di coscienza e civiltà.

    Proponetelo nel vostro blog e … perdonatemi “l’intrusione”
    Grazie
    Un sorriso 😉
    Amina

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