“Se po’ ffa’”

"Yes, we can!" è lo slogan dei democratici americani, e fa pensare a una schiera di venditori in giacca e cravatta sotto la frusta del loro animatore: "Can we increase sales by ten per cent this year?" "Yes we can!" "By twenty percent?" "Yes we can!"

I copioni veltroniani hanno tradotto lo slogan. Che da noi suona "se po’ ffa’", la frase cara a innumerevoli oscuri mediatori per conto di onorevoli e di cardinali.

Le prossime elezioni saranno un duello tra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni per decidere quale dei due potrà trasformare l’Italia in qualche forma di regime presidenzialista.

L’Italia è quello che è, e chiunque vinca, finirà impantanato anche lui; ma rimane il fatto che due maschi stanno litigando per avere più potere di quanto abbiano avuto i loro predecessori, a parte Benito Mussolini.

Solo che i due devono contendersi il paese a colpi di immagine, lavorando su due elementi.

Il primo è la Novità.

Che Silvio Berlusconi, ormai settantenne, stia sempre lì per fare la rivoluzione, lo sappiamo da quattordici anni.

Mentre Walter Veltroni, che divenne vicepresidente del Consiglio la bellezza di dodici anni fa ed è parte organica dell’attuale governo, lancia "dodici proposte innovative per cambiare l’Italia".

Proposte approvate ieri in un video di saluto da Francesco Totti, seconda autorità morale di Roma dopo il Papa.[1]

L’altro elemento che  sfruttano sia Berlusconi che Veltroni che tutti, è la Jeune Fille (leggere con attenzione l’articolo che linkiamo qui).

Infatti, i due maschi si manifestano al mondo attraverso alcune femmine-immagine.[2]

La destra punta su quel fenomeno paradossale che è il puttaniere con il crocifisso d’oro al collo, tutto telecomando, turismo sessuale e matrimonio in chiesa.

Si parla infatti di seggi sicuri a destra per varie troiette spettacolari, recuperate dal Grande Fratello o da altre discariche virtuali, anche se sembra che nulla sia stato ancora definito.

Più sottile e interessante la femmina-immagine di Veltroni: Marianna Madia, ventisettenne "ricercatrice".[3]

Il Partito che Cambia Tutto offre un seggio sicuro, quindi, a una rappresentante di quell’immensa schiera di figli (e soprattutto figlie) della piccola borghesia, che hanno studiato tanto, perso tanti treni e si arrangiano precariamente e onestamente. Il grande serbatoio del ceto intellettuale subalterno. Dove risiede la forza identitaria del centrosinistra.

Dice la Madia di se stessa, “Porterò tutta la mia straordinaria inesperienza”. E aggiunge, come in uno spot per detersivi, "Se una come me è stata chiamata per questo ruolo vuol dire che è in corso una rivoluzione. Una rivoluzione dolce."

Anzi, c’è pure il finto scandalo: Madia nega di essere lei che ha scalzato De Mita dalle liste del Partito Democratico.

E su questo, soffermiamoci un attimo.

Intanto, nella società mediatica della pseudotrasgressione, se non c’è scandalo, non c’è divertimento, e quindi attenzione.

Solo che lo "scandalo" verso cui si attira l’attenzione consisterebbe nella sostituzione del vecchio e corrotto notabile democristiano con una giovane bella e simpatica.

Lo scandalo, abbiamo detto, è finto.

Uno, perché dubito che qualunque essere umano normale avrebbe trovato "scandalosa" la sostituzione.

Due, perché la Madia è capolista nel Lazio, e De Mita notoriamente non è laziale.

Ma come si crea comunque lo scandalo inesistente? Negandolo, come fa la Madia.

L’ottimo David Lognoli, che è ricercatore precario (fisico) sul serio, ha scoperto chi è davvero la Ragazza-Detersivo di Veltroni.

O meglio, lo ha letto su un altro blog, ma da solo non ci sarei arrivato, e poi volevo fare un po’ di pubblicità lo stesso all’ottimo blog di David.

L’altro blog ha scoperto che Veltroni non ha trovato Marianna Madia "in fila al supermercato".

Marianna Madia, infatti, è figlia di un consigliere di una "lista civica per Veltroni", amico personale di Veltroni.

Lei lavora alla Presidenza del Consiglio, mentre "collabora" con  l’Agenzia Ricerche e Legislazione fondata da Andreatta e attualmente nell’orbita di Enrico Letta (da qui la sua qualifica come "ricercatrice") e conduce pure una trasmissione alla Rai.

E siccome un certo mondo è molto piccolo, Marianna Madia è pure l’ex fidanzata di Giulio Napolitano, figlio del presidente della Repubblica. No, nemmeno Giulio è un giovane ricercatore, è un sistemato professore universitario. Ah, pure lui è un collaboratore di Letta.

Metto qui una foto che risale ai bei tempi della loro relazione. Non per la Madia, ma perché è la prova che anche i figli dei potenti possono avere un ghigno da deficienti.  

napolitano

 

Note (parecchie e lunghe, oggi):

[1] Veltroni ieri è riuscito anche a combinare un mediatico abbraccio pre-elettorale tra due parenti di vittime degli anni Settanta – Giampaolo Mattei, figlio e fratello di tre proletari di Primavalle bruciati vivi da un commando di borghesi-bene di Potere Operaio, e Rita Zappelli, madre di Valerio Verbano, giovane di sinistra ucciso a sangue freddo da un commando neofascista.
 
Sacrosanto il superamento dei massacri demenziali di allora, ma il messaggio che manda Veltroni è quello del "perdono" esteso a tutti coloro che hanno "peccato" di antagonismo, da una parte o dall’altra. E Santa Madre Chiesa ci insegna che chi estende il perdono, possiede le chiavi del paradiso e dell’inferno, nonché molte chiavi terrene.

[2] Tra i minori, una Jeune-Fille ha scippato direttamente il primo piano. "La Destra" candiderà infatti la Daniela Santanché come premier.

[3] Veltroni ha imbarcato anche l’operaio-immagine (suo malgrado), Antonio Boccuzzi, sopravvissuto al rogo della Thyssen.

 Michele Nobile, nel suo saggio su "la politica come professione" in Forchettoni Rossi. La sottocasta della sinistra radicale (Massari editore, 2007), documenta come nel parlamento uscente vi siano attualmente due deputati operai (uno eletto nella Rosa nel Pugno, uno nell’Ulivo) e tre o zero senatori operai (secondo le fonti). Nessuno, comunque, in tutta la "sinistra radicale".

Boccuzzi siederà in parlamento guardato a vista da Pietro Ichino, il grande teorico della demolizione dei diritti sociali, anche lui patrocinato da Veltroni.

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56 risposte a “Se po’ ffa’”

  1. utente anonimo scrive:

    Ooooh – qui sì che c’è da divertirsi_

    Non ho ancora letto il post, lo farò con calma, ora sono di corsa_

    Ma la prima cosa che ho pensato quando ho visto lo slogan del PD, dopo aver realizzato che non era uno scherzo, e che voglio proprio condividere con tutti voi, è stato Gene Wilder nei panni del nipote di Frankenstein che appena finisce di leggere gli appunti del nonno grida: “Sii PUO’ FAAREEEE !!!! ”

    La Turco è pure una perfetta Frau Blucher, “Hiiiiiiiii”_

    Per la parte di Aigor c’è l’imbarazzo della scelta, ma nessuno potrà mai aspirare al suo immenso talento e alla sua completezza di registro e toni_

    + + + +

    In questi giorni avevo visto qualcos’altro sul linguaggio di marketing del PD che si prestava a provocare crampi dalle risate, ma me lo sono dimenticato – da non perdere però l’intervento der Pupone sul passaggio di consegne a Roma_

    A parte che anche gli altri come marketing ne hanno di battute e riverniciature in cantiere – basta pensare al picciotto di Cuffaro lavucchiato e risbandierato col titolo di “Lega Sud” – maddaiiii !!!!!

    Siamo a punte di nonsense che nemmeno nei dialoghi dei Fratelli Marx – anzi chissà cosa avrebbe potuto dire Groucho se fosse qui nell’Italia di oggi, sbavo e mi mordo le mani solo a pensarci_

    + + + +

    Miguel – sul tuo post precedente, la catena umana che faranno in Palestina_

    Voglio partire con le scommesse su quanto spazio gli daranno in TV – personalmente punto su 10 minuti massimo in tutto il palinsesto nazionale, a qualunque ora, da oggi a fine 2008_

    L.M. (scortesemente anonimo)

  2. utente anonimo scrive:

    E’ buffo davvero, sembra che l’America sia lo specchio invisibile della vita politica italiana, la destra lo ammira come sublime punto di riferimento con una interpratzione fascista, mentre la sinistra coglie una interpretazione democratica (partito) dell’Aemrica.

    Alla destra italiana piace una politica guantanamesca , alla sinistra una concorrenza parlamentare.

    paro paro ne!

    reza

  3. utente anonimo scrive:

    Caro Miguel

    perchè regime presidenzialista? ben sai che il sostantivo ha una connotazione negativa in Italia.

    E un entusiasta sostenitore di presidenzialismi latinoamericani molto muscolari come te non può permettersi certi sottintesi

    😉

    Ciao

    Francesco

    PS Vorrei ringraziare i sondaggi che danno Walter sempre dietro Silvio.

    Vatti a vedere “la guerra di Charie Wilson”, consiglio amichevole.

  4. kelebek scrive:

    Per Francesco n. 3

    Se ti riferisci al Venezuela, io e i mie amici abbiamo criticato fortemente l’impianto del referendum “presidenzialista” di Chavez.

    Miguel Martinez

  5. piccolacellula scrive:

    “Porterò tutta la mia straordinaria inesperienza”. E aggiunge, come in uno spot per detersivi, “Se una come me è stata chiamata per questo ruolo vuol dire che è in corso una rivoluzione. Una rivoluzione dolce.”

    Ma a che gioca? Alice nel paese delle meraviglie?

    La sua straordinaria inesperienza? E perché mai la sua inesperienza dovrebbe essere più straordinaria di quella di chiunque altro a casaccio?

    Sul tema caldo dell’aborto che ci dice?

    Voglio andare controcorrente e non rispondere

    Questa poi è sconvolgente.

    Adesso non rispondere non equivale semplicemente ad essere dei cialtroni, bensì ad andare controcorrente (cioè a fare bella figura)…

    È un tema troppo complicato e delicato per rispondere a caldo

    Ah, ecco il motivo…

    Poverina, mica potevo pretendere che così a caldo, nella sua straordinaria inesperienza, avesse una risposta: mica è tenuta ad averci già riflettuto nel corso della sua vita, in effetti. Nessuno la intervistava in merito, finora, in fondo!

    Scusa Miguel lo so che l’argomento non è lei, ma questa tipa mi ha sconvolto.

    Ulteriormente mi ha sconvolto Veltroni che ieri sera abbracciava i sopravvissuti dei morti ammazzati.

    Ma veramente ‘sti parenti, aggratis, sottoscrivono ‘sto teatrino per cui Mio figlio/padre/fratello è morto inutilmente perché era un imbecille che poverino ci aveva delle idee del cazzo, non come me che so’ un paraculo e sto col Grande Partito Democratico, e per fortuna adesso posso annegare quel poco che restava di dignità alla sua morte nella melassa cialtronesca di Veltroni?

    Vabbè, mi sto sconvolgendo un po’ troppo, sarà che ho ancora la febbre.

    Erika

  6. mariak scrive:

    Ma veramente ‘sti parenti, aggratis, sottoscrivono ‘sto teatrino per cui Mio figlio/padre/fratello è morto inutilmente perché era un imbecille che poverino ci aveva delle idee del cazzo, non come me che so’ un paraculo e sto col Grande Partito Democratico, e per fortuna adesso posso annegare quel poco che restava di dignità alla sua morte nella melassa cialtronesca di Veltroni? E.

    Non sono per nulla d’accordo con queste tue parole, i fratelli mattei e l’altro ragazzo , purtroppo, non sono morti per le loro idee e basta ma per il fanatismo di singoli individui che li hanno ammazzati in modo ignobile, con l’incendio in una casa o in modo vigliacco con nun copo di pistola, in ogni caso fuori da uno scontro attivo dove ci si fronteggia ad armi pressochè pari come può succedere in una manifestazione di piazza per esempio o in altre più impegnative battaglie.

    Il disprezzo che leggo nelle tue parole per i parenti che ieri si sono incontrati spero sia soltanto un residuo di quello che provi per veltroni, loro non lo meritano e incontrandosi non hanno rinnegato per nulla i figli e la loro memoria, e forse in quell’incontro hanno creduto sinceramente di poterli ricordare pubblicamente ancora una volta.

  7. Aragonbiz scrive:

    Ho linkato questo post.

    Bisogna dire che lo slogan “Si può fare”, l’aveva coniato prima – anche prima di Obama, forse – il blogger candidato alle primarie Adinolfi.

  8. utente anonimo scrive:

    ” non sono morti per le loro idee e basta ma per il fanatismo di singoli individui ”

    questo è vergognoso, Maria, non si è può riscrivere la storia a questo modo. “gli anni di piombo come problema psichico privato” è ridicolo.

    Francesco

    Miguel, non ho letto mezza tua riga sui poteri che ogni giorno Chavez si è attribuito per il bene del popolo venezuelano, e molte di appoggio.

  9. piccolacellula scrive:

    Maria,

    Non sono per nulla d’accordo con queste tue parole, i fratelli mattei e l’altro ragazzo , purtroppo, non sono morti per le loro idee e basta ma per il fanatismo di singoli individui che li hanno ammazzati in modo ignobile, con l’incendio in una casa o in modo vigliacco con nun copo di pistola, in ogni caso fuori da uno scontro attivo dove ci si fronteggia ad armi pressochè pari come può succedere in una manifestazione di piazza per esempio o in altre più impegnative battaglie.

    E’ vero quello che dici, anche se non è che siano morti proprio esclusivamente per la follia contingente di un paio di persone, altrimenti la vicenda non avrebbe valore politico di sorta e Veltroni non se ne sarebbe appropriato 🙂 tuttavia se anche l’unica dignità che gli spetta fosse quella della tragedia, sarebbe ampiamente abbastanza per dispiacersi che vengano usati come spottone per Veltroni, anzi forse lo sarebbe a maggior ragione.

    Erika

  10. mariak scrive:

    Ma quale rilettura in forma privata, calmati francesco, io non ho inteso per nulla riscrivere la storia degli anni di piombo ma esprimere il mio dissenso su quanto detto da erika;

    l’incontro tra i famigliari dei morti ammazzati infatti non é, per me, da intendere come mi pare faccia erika, come un disconoscimento delle loro idee ma casomai come una condanna dei metodi con i quali quelle idee si intrecciarono.

    In altre parole non credo che l ‘incontro abbia annullato alcunchè derlla storia passata che rimane intatta nella sua drammaticità

  11. mariak scrive:

    Erika,

    dolersi per l’uso buonista che ne fa veltroni è altra cosa che disprezzare o quasi i familiari che hanno fatto l’incontro, del resto succede abbastanza spesso che i parenti delle vittime di quella stagione politica vengano interpellati e piegati di volta in volta , più o meno efficacemente , a letture finalizzate all’attualità, fa parte del gioco politico e se quella madre e quell’armadio di fratello non l’hanno compreso perchè fargliene carico?

    Questo volevo dire, e non certamente rileggere gli anni di piombo in chiave “intimistica” .

  12. controlL scrive:

    Stabilita la vaghezza estrema dello slogan, nullo come i proponenti dei due mondi, la frase ha un che di minaccioso: io posso o noi possiamo, sentito dire tante volte con aria di sfida, ha un chiaro significato implicito: voi invece no. Stiamo tranquilli che i “voi”, spregiativamente neppure citati, siamo “noi”.

    Interessante l’operaio e l’ichino che se la sfangano parlamentarmente. Nessuna falsa morale. Individualmente ognuno cerca di usare come può l’habitat in cui si trova. Quanto all’operaio, basta vedere l’incredibile intervistatore del partito comunista italiano marxista, trattino, leninista per capire he fatto la scelta giusta in questo habitat. E qui vengo alla risposta ad anfo. A che servono allora i gruppi che si contrappongono? A niente. Qualcuno di noi, come quel compagno giornalista, non è ancora arrivato a questa semplice verità. Troppo inpegnato a complicare la realtà anche quando è semplice. L’ideologia cattiva non è quella che semplifica, come stupidamente sento ripetere un po’ da tutti, ma quella che arzigogola.p

  13. elwin scrive:

    ahimé ahimé… la politica italiana è allo sfaglio, quella americana pure… figurati quel caro Obama-Osama o come chiavolo si chiama… musulmano!! Chi lo avrebbe mai detto!!

    Naturalmente è una lurida “diceria dell’untore”…

    Serena notte 😉

  14. utente anonimo scrive:

    Beh,

    però anch’io penso che molti dei fatti che hanno reso celebri gli anni Settanta siano in misura non piccola il tragico portato di una serie impressionanti di fallimenti personali che trovavano uno sbocco in una dimensione collettiva.

    Ciò che del resto succede, sia pur con forme diverse, anche ai nostri giorni.

    Z.

  15. kelebek scrive:

    Chiarisco che da parte mia, il giudizio sull’abbraccio tra i parenti delle vittime è del tutto positivo.

    Le solite critiche che si fanno a queste cose, in nome dei rancori, degli identitarismi marciti, del “i miei morti so’ mejo dei tuoi” o del complottismo sono semplicemente disgustose.

    Magari si fosse saputo fare qualcosa del genere venti o trent’anni fa.

    E’ esattamente questa positività che Veltroni ha saputo sfruttare in maniera geniale.

    E che è anche la base ideologica del libro, peraltro bellissimo, di Luca Telese sui Cuori neri.

    E cioè che tutto quello che successe allora fosse una forma di follia che travolgeva vite innocenti.

    Non è del tutto falsa come tesi, e non sopporto nemmeno io l’agiografia del ’68 e dintorni.

    Però, dire che fu follia, vuol dire che ogni tentativo di uscire dall’esistente, dalla normalità data, è follia; è una malattia da curare.

    E anche da perdonare: e Veltroni in questo ha saputo cogliere meglio di tutti il potere cattolico di essere colui che dispensa il perdono.

    Il mio approccio è esattamente il contrario.

    Cioè credo che tra tante persone coinvolte nelle storie di quei tempi, ci fosse una pesante zavorra di mode, di sfoghi personali, di isterismi, di spirito di branco, di paranoia; ma anche un antagonismo radicale, un non sentirsi parte di questo mondo, che era profondamente sano, ed era presente – con mille distinguo – sia tra giovani che militavano a destra, sia tra giovani che militavano a sinistra.

    E’ esattamente questo unico elemento sano che Veltroni vorrebbe soffocare con il suo abbraccio.

    Miguel Martinez

  16. Santaruina scrive:

    Veltroni agente della Cia.

    Miguel, mica starai diventando un complottista, vero? 🙂

    Blessed be

  17. kelebek scrive:

    Per Santaruina n. 16

    Non conoscevi quel testo ironico?

    Miguel Martinez

  18. Santaruina scrive:

    ah , quindi era ironico.

    Per un attimo avevo temuto che vi fossero forze occulte che manovrano i rappresentanti democratici, Sarcossad style.

    Fortunatamente non è così.

    Que viva la democratia.

    Blessed be

  19. manipolaconcura scrive:

    Miguel 15:

    Io non conosco abbastanza bene la vicenda del terrorismo in Italia per partorire qualcosa di folgorante sul punto.

    Sono stata adolescente negli anni 80: troppo tardi per BR e company.

    Ho visto quel che è restato.

    Sono sicura che la variabile della follia, intesa anche in senso improprio (manipolazione, suggestione, senso di onnipotenza, idealismo, ormoni, “astri”….) sia stata determinante.

    L’abbraccio: chi può dire? chi ha diritto di dire? mica è tutto un culo che cammina, tutto immagine solo perchè a guardarlo siamo “Noi”.

    certo, poi, i tempi sono questi e guarda caso commento su un blog che riproduce foto, fatti, abbracci, che amplifica e perpetua “il gioco”, se vuoi.

    Veltroni non lo può fare perchè subitaneamente “merdizza” il gesto?

    Non saprei, al di là di un giudizio epidermico davvero non saprei

    ciao

  20. utente anonimo scrive:

    Miguel,

    diciamo però che fu anche follia, specie laddove portò al terrore, e alla morte tragica e inutile di tante persone, spesso giovani.

    Z.

    p.s.: En passant, diciamo anche che le “accuse” alla giovine veltroniana sono queste – ossia “c’è un cugino di un mio amico blogger che ha letto su un altro blog che lei conosce uno che è parente di” – allora, forse, la sinistra italiana non è messa così male come sembra 😉

  21. utente anonimo scrive:

    Ah, dimenticavo:

    per quale ragione credersi parte di un mondo che non esiste (il famoso “altro mondo possibile”) – invece che dell’unico che oltre ad essere possibile è anche attuale ed esistente – dovrebbe essere considerato nobile e meritorio?

    Onestamente io trovo che le tragedie e il clima pesante di allora siano la migliore pubblicità possibile, loro malgrado, a quella società che i fanatismi degli anni Settanta dicevano di osteggiare.

    Z.

    p.s.: chi avrebbe poi pubblicizzato qualsivoglia “scandalo” a proposito della “sostituzione” di De Mita? Anzi, mi pare che sui principali media della cosa si sia parlato – comprensibilmente – ben poco…

  22. falecius scrive:

    Z.: sinistra? quale?

  23. utente anonimo scrive:

    Falecius,

    con “sinistra” mi riferivo naturalmente a Uòlter e al suo partito, che infatti siederà alla sinistra dell’emiciclo parlamentare.

    Si tratta, naturalmente, di una definizione di comodo buona per capirci. Che poi essi siano degni o meno di fregiarsi col Nobile Titolo di Vera Sinistra Figlia della Resistenza è questione che trovo piuttosto irrilevante: l’importante appunto era, ed è, capirsi 😉

    Z.

  24. kelebek scrive:

    Per Z n. 20

    Non ci sono accuse contro Marianna Madia.

    L’accusa è contro Veltroni che spaccia una persona – magari ottima – come una “grande novità”, mentre in realtà è del tutto interna alla Casta.

    Miguel Martinez

  25. manipolaconcura scrive:

    Z 21: c’è un meno noto “altro mondo possibile”, che rappresenta una tensione verso il cambiamento che nulla condivide con chi uccide le persone.

    Certo si diventa grandi e si capisce che il singolo conta davvero poco: la “Grande Idrovora” (prendo in prestito) decide lei quale mondo è possibile: eccolo qua!

  26. utente anonimo scrive:

    Miguel,

    il capolista del Lazio del principale partito di governo ha un’età inferiore di oltre la metà a quella del parlamentare medio, e per ciò stesso si tratta obiettivamente di una novità. Senza scomodare il parentado vero o presunto 😉

    Che poi si tratti di una buona o di una cattiva novità, naturalmente, è altro discorso e se ne potrebbe discutere.

    Z.

  27. utente anonimo scrive:

    #25,

    ci sono infiniti mondi possibili, ma uno solo esiste davvero.

    Questo è ciò che intendevo dire.

    Z.

  28. mariak scrive:

    il capolista del Lazio del principale partito di governo ha un’età inferiore di oltre la metà a quella del parlamentare medio, e per ciò stesso si tratta obiettivamente di una novità. Senza scomodare il parentado vero o presunto zeta

    M.

    Sì è una novità, ma più che altro simbolica, sarebbe stata una novità maggiore ,se molti candidati fossero stati giovani , oppure operai per esempio, voglio dire che una rondine non fa primavera, ci vedo della furbizia elettorale più che un ricambio effettivo della classe politica, se vogliamo stare su questo piano, dal momento che per me il rinnovo non passa solo dall’età ma dalla politica proposta e francamente le risposte date dalla ragazza sono molto generiche e neutre, tutti appoggerebbero una rivoluzione dolce, no?

    Ma per tornare ai cambiamenti mi piacerebbe scorrere le liste di tutti per vedere provenienza, lavoro, esperienze dei candidati…

  29. mariak scrive:

    Sempre in tema di candidature ed elezioni certe, vorrei sapere in quale posizione è l’operaio della Tyssen candidato a Torino, se cioè sarà eletto senza problemi…

  30. kelebek scrive:

    Per Maria n. 29

    Può essere benissimo che l’operaio della Thyssen venga anche eletto.

    Non so nulla di lui; ma è chiaro che contano sul fatto che una persona che deve la propria straordinaria ascesa sociale (dall’inferno della fonderia a Montecitorio) esclusivamente a chi l’ha tirata su, sarà estremamente obbediente.

    Magari anche più dello stesso Ichino.

    Miguel Martinez

  31. mariak scrive:

    Ma infatti la mossa della candidatura dell’operaio della Tyssen è chiaramente strumentale e non risolve minimamente il problema della rappresentanza politica e tantomeno del lavoro operaio.

  32. utente anonimo scrive:

    Maria,

    — Sì è una novità, ma più che altro simbolica, sarebbe stata una novità maggiore ,se molti candidati fossero stati giovani , oppure operai per esempio —

    Non so, Maria. Certo è importante che in parlamento si confrontino esperienze differenti, ma io credo che soprattutto serva gente capace, a prescindere dalla professione svolta al di fuori della politica.

    Z.

  33. utente anonimo scrive:

    MM,

    — Può essere benissimo che l’operaio della Thyssen venga anche eletto. —

    E’ anzi molto probabile, date le liste bloccate e la possibilità per la Casta di decidersi i propri candidati come vuole, naturalmente entro il numero di quelli che riesce ad eleggere 🙂

    Z.

  34. piccolacellula scrive:

    [sempre su Veltroni e i morti ammazzati]

    Ma veramente il mio giudizio sull’abbraccio tra i due parenti non c’è proprio – d’accordo sul poco senso dei “morti miei sono meglio dei tuoi”, ma i due parenti in TV non rappresentavano né i “miei” né i “tuoi”, infatti erano con il PD 🙂

    quindi pure all’interno dell’ambito identitarismi-nostalgie etc. è semplicemente una cosa di nessun significato.

    Lo potrebbe essere al limite se i due non esprimessero tale appartenenza ma continuasse a infuriare lo scontro ideologico in giro per l’Italia… cosa che manifestamente non è.

    Poi (Maria)… oh non ci posso fare niente, ma mi sono stati antipatici quei due parenti.

    So che non mi autorizza nessuno, ma vorrei vedere (so che non mi autorizza nessuno nemmeno qui) come la prenderebbe la parte “sana” (che non vuol dire “i miei” o “i tuoi”) dei morti degli anni settanta vedendo che due tizi, a nome di due di loro (morti in circostanze particolari ci ricordi giustamente, ma Walter, ci ricorda Miguel, estende), stanno in televisione ad annunciare che la risposta a tutti i problemi che essi si ponevano non era dar fuoco alle case (e fin qui), bensì la risposta è WALTER VELTRONI.

    Continuo a trovarlo sprezzante nei confronti dei morti.

    Tra l’altro ci vedo anche una specie di pseudo-hegelismo stile “Quelli erano i tempi bui della Coscienza Infelice che separava l’ideale dal reale, ma adesso che lo Spirito (dell’Italia) è diventato Autocoscienza riunificandosi col mondo, possiamo consolarci sapendo che siete morti affinché noi potessimo avere WALTER VELTRONI”.

    Mi rendo conto che esagero, ma mi girano i coglioni e Veltroni secondo me è una bestemmia ambulante.

    Erika

  35. utente anonimo scrive:

    Erika,

    — ma vorrei vedere (…) come la prenderebbe la parte “sana” (…) dei morti degli anni settanta vedendo che due tizi, a nome di due di loro (…), stanno in televisione ad annunciare che la risposta a tutti i problemi che essi si ponevano non era dar fuoco alle case (e fin qui), bensì la risposta è WALTER VELTRONI. —

    Se l’alternativa è dar fuoco alle case trovo che non solo Walter Veltroni, ma financo Clemente Mastella sia una risposta di gran lunga preferibile.

    Ora, io non so cosa pensa chi allora dava fuoco alle case (che peraltro mi risulta essere, nel caso di specie, ancora vivo). Ma visti i risultati prodotti dalle “lotte politiche” di quel decennio mi viene il sospetto che se anche i morti potessero parlare si renderebbero conto di essere, quanto meno, morti invano.

    Con riserva per i cuori neri per i quali essere sconfitti da un nemico soverchiante, come Miguel e Gabriele Marconi ci insegnano, era quasi un obiettivo in quanto tale.

    Z.

  36. manipolaconcura scrive:

    Erika:

    se un FATTO (abbraccio tra due vittime del terrorismo) diciamo pure NEUTRO perchè “non infuria lo scontro ideologico” (non sono esattamente d’accordo), che presenta in SE’ più valenza simbolica POSITIVA che NEGATIVA, si sputtana perchè cavalcato dal politico di turno (cosa che avviene sistematicamente) o dalla diffusione mediatica (idem)… beh allora, di questi tempi, siamo rovinati… altro che perdono.

    E’ che nella prospettiva della tutela delle vittime (anche nel senso della riparazione del danno, non solo avuto riguardo – evidentemente – agli aspetti patrimoniali) credo più a percorsi di mediazione del conflitto che a strumenti giustizialisti.

    Il “giramento di coglioni” o le (soggettive) reazioni epidermiche di chi guarda (ed è sollecitato a farlo da più parti: io la notizia l’ho appresa qui) sono tutte, ovviamente, assolutamente legittime, ci mancherebbe.

    solo mi chiedevo quanta incidenza tutti questi fattori (politico di turno, media, blog, percezioni soggettive…) avessero sul FATTO.

  37. falecius scrive:

    Per Z. 23:

    io considero di sinistra, a prescindere dalla Resistenza (che aveva componenti cattoliche e monarchiche non certo definibili di sinistra), chi mi presenta un programma di sinistra.

    Il che significa, in estrema sintesi, giustizia sociale, dignità e tutela dei lavoratori, diritti civili e partecipazione politica, opposizione all’imperialismo e allo sfruttamento.

    Non si tratta necessariamente di un programma anticapitalistico, o rivoluzionario, né credo che sia necessario praticare la lotta di classe per definirsi di sinistra.

    Non si tratta neppure di un programma “laico” se non laddove la “laicità” significa l’applicazione di diritti che la tradizione religiosa osteggerebbe.

    Entro questo quadro di massima, si può andare da Dossetti a Bordiga, passando per Nasrallah* e Nenni. (nomi sparati più o meno a caso).

    * Vale la pena di notare che i punti programmatici che ho appena delineato coincidono in buona misura con quelli dei programmi elettorali di Hizbullah; detto questo, andrebbero fatti un paio di milioni di distinguo, per i quali rinvio alla mia tesi di laurea. E adesso mi rimetto a scriverla.

  38. dalovi scrive:

    …io ringrazio in ritardo (causa influenza) di pubblicità e citazioni. Ci son pubblicità che fanno piacere!

  39. piccolacellula scrive:

    manipolaconcura,

    non ho detto che sia neutro, ho detto che non è interpretabile come passo significativo nel “superamento delle vecchie tifoserie” perché sia gli attori sia gli spettatori le hanno già “superate” da un pezzo.

    Non è che poi era un “fatto” sorto così, spontaneamente, con quei due che s’incontrano al supermercato e si abbracciano, e Veltroni che era lì a far loro le poste e biecamente “cavalca” il predetto, innocente “fatto”.

    Era un “fatto” costruito da Veltroni, o da un suo consulente o chessoio.

    Per cui il senso principale in cui questo “fatto” ha una “valenza”, per me, è proprio quello di “trovata elettorale di Veltroni”.

    Se anche ha una valenza simbolica positiva (piccola, perché ripeto, di tutto si preoccupa l’Italia ora meno che di picchiarsi/spararsi tra compagni e camerati), non vedo perché dovrei vedere e apprezzare solo quella dimenticando che è molto più presente, e molto più significativa a tutti i livelli, l’altra valenza, quella veltroniana.

    Che secondo me lo colora di un’ideologia becera e paracula.

    Posso anche consolarmi dicendomi che OK, è stato tutto a uso e beneficio di Veltroni, che ritengo la personificazione simbolica (e non solo) di circa tutti i mali che affliggono l’umanità, il quale ha usato la cosa per la sua propaganda, tuttavia la cosa se fosse stata presa a sé in tutt’altro contesto sarebbe più positiva che negativa: però mi starei un po’, come dire, ariconsolando co’ l’ajetto.

    Diciamo che penso che il politico di turno, i media, il blog e le percezioni soggettive, insieme ad altre cose tipo il contesto politico e culturale, tendenzialmente siano il “fatto”.

    In quanto al perdono, personalmente sono una persona perfida e rancorosa 🙂

    Erika

  40. utente anonimo scrive:

    Falecius,

    quindi per te è di sinistra solo lo striminzito otto per cento di Bertinotti e soci? O per meglio dire nemmeno loro – dato che ben poco hanno fatto nelle direzioni da te indicate ? [1]

    Non so se tu abbia ragione o meno: personalmente considero la distinzione tra “destra” e “sinistra” un’inutile e obsoleta zavorra ideologica. Ma se è come dici, se la sinistra praticamente non esiste (o non esiste più), allora a maggior ragione “destra” e “sinistra” sono categorie inutili nel discorso politico attuale. Ed è meglio usare quei termini per indicare gli schieramenti, in base alla denominazione comune, senza alcun giudizio di valore.

    Z.

    [1] No, qualcosa in realtà hanno fatto. Hanno costretto il governo ad assumere ex lege migliaia di impiegati nella P.A. senza concorso, ma solo in base alle raccomandazioni pregresse. In aperto spregio di una lunga lista di principi costituzionali nonché di tanti giovani studiosi e meritevoli, che si aprono il culo all’università perché non hanno nessun conoscente che li faccia assumere come precari nel pubblico impiego. Coprirli di sputi: un preciso dovere morale 🙂

  41. manipolaconcura scrive:

    Erika,

    Nel tuo “fatto” (politico di turno, media… contesto politico-culturale) c’è un “fatto” di queste due persone, che per me resta insondabile.

    Il “fatto cavalcato” (da chiunque), effettivamente, simboleggia “tutti i mali che affliggono l’umanità” (o quasi?…)

    Come “becera e paracula trovata elettorale” c’è di peggio, ammetterai.

    Quanto al perdono… se ne fossi davvero capace non mi sarei cimentata in questo scambio di opinioni sin da ieri sera:-)). Spero fosse l’ultimo piccolo sassolino.

    Notte a tutti

  42. falecius scrive:

    quindi per te è di sinistra solo lo striminzito otto per cento di Bertinotti e soci? O per meglio dire nemmeno loro – dato che ben poco hanno fatto nelle direzioni da te indicate ?

    Sì. Nel senso che per me Rifondazione è un partito di centro.

  43. falecius scrive:

    Sempre Z.

    la tua scelta terminologica su dx e sx mi va anche bene, a patto che sia chiara. Ovvero che sia chiaro che la “sinistra” come la intendi tu è una cosa diversa dalla “sinistra” nel senso che la storia degli ultimi due secoli, e specie dell’ultimo, aveva dato a questo termine.

    Hai ragione a dire che la distinzione tra dx e sx, applicata alle principali forze politiche attuali in buona parte dell’Occidente è un’obsoleta zavorra ideologica.

    Non nego una certa utilità della distinzione che fai tu, ma mi sembra rischiosa perché potrebbe suggerire una continuità con i programmi e progetti della sinistra e della destra “storiche” del Novecento.

    Continuità, che mi sembra di capire, sia io che te riteniamo molto piccola.

    Parafrasando Miguel, direi, “spesso è il cavo che collega Roosevelt a Veltroni (e non ho dubbi, tra i due, su chi fosse più -intellettualmente-onesto e più capace; non Veltroni).

    Io un ex-dirigente del PCI che tenta di raccontarmi che non è mai stato comunista credo non dovrebbe votato per nessun motivo.

    Ha tutto il diritto di cambiare idea. Se dicesse “non sono più comunista, e credo che il comunismo sia una boiata” mi andrebbe bene.

    Ma lui cerca di farsi passare come “non sono mai stato comunista”. Il che mi secca.

    Io NON SONO comunista, ma lo sono stato, e non cerco di negarlo (ok, ero adolescente. Ma Veltroni da adolescente faceva politica). Mi fa ancora piacere quando mi chiamano “compagno”.

  44. 6by9add6add9 scrive:

    leggerti e’ davvero divertente Miguel., quando nella serieta’ dell’argomento inserisci tra un patema ed un’altro il tocco ironico., quel tocco che fa male., tipo i films italiani vecchio stampo alla Alberto Sordi., dove si ride e si piange nello stesso tempo di un’italietta patetica ed allo stesso tempo divertente., il gusto sottile di ridere di se stessi sapendo di essere completamente degli idioti., Non votero’ quest’anno a prescindere., mi sembra sempre di piu’ una barzelletta di cattivo gusto la politica., quale (omissis) dovrei seguire., vinca il peggiore e se ne seguano le sorti.., ci sono momenti che alla Ponzio Pilato e’ l’unica soluzione per davvero combiare qualcosa., un silenzio che se fatto di tutti e’ il piu’ rivoluzionario di mille parole al vento e di mille bugie per una poltrona.

  45. mariak scrive:

    Io NON SONO comunista, ma lo sono stato, e non cerco di negarlo (ok, ero adolescente. Ma Veltroni da adolescente faceva politica). Mi fa ancora piacere quando mi chiamano “compagno Falecius

    Anche a me piace ancora la parola “compagni”, più in generale io penso che la differenza tra destra e sinistra esista ancora, anche se non segue le coordinate del secolo scorso, chiunque sia per la giustizia sociale e gli altri punti che tu falecius con efficace sintesi hai detto qualche post fa, per me è di sinistra, per me andare a terrorizzare bambini e donne asseragliati in qualche edificio diroccato, è essere di destra, per me riconoscere il conflitto di classe è essere di sinistra , chiamarlo invidia invece oltre che sciocco è di destra….

    le ragioni della sinistra esitono ancora e non sono zavorra, il fatto che non siano immediatamemnte riconoscibili in schieramenti politici è un’altro discorso, penso però che quelle ragioni saranno portate avanti ancora e forse non dai popoli europei tra i quali per adesso la parabola della sinistra è al punto più basso

  46. controlL scrive:

    Scusa falecius, ma se sei anarchico, compagno è titolo che ti spetta. Promettimi però di non accostare mai più nenni (?) e bordiga (!)p

  47. utente anonimo scrive:

    Falecius,

    — Non nego una certa utilità della distinzione che fai tu, ma mi sembra rischiosa perché potrebbe suggerire una continuità con i programmi e progetti della sinistra e della destra “storiche” del Novecento. —

    Non necessariamente. Se ci pensi, con “destra storica” e “sinistra storica” nell’Ottocento si indicavano, rispettivamente, liberisti e protezionisti. Nulla a che vedere col socialismo, men che meno col fascismo (che sarebbe nato molti anni dopo).

    Il termine “ideologia”, del resto, ha cambiato di significato almeno cinque volte. In origine stava per “studio della genesi delle idee”; Napoleone lo usava come sinonimo di “fuffa”; Marx per indicare la sovrastruttura della società; i marxisti sovietici per indicare un complesso coerente di idee; per i nostri contemporanei, infine, assume generalmente il significato di “ottusità politicamente orientata” [1].

    Nulla vieta che il termine “sinistra” torni a indicare ciò che indicava in origine: la posizione dei giacobini nell’emiciclo parlamentare (in quanto, sedendosi per primi, si sedettero alla destra per chi siede).

    — Continuità, che mi sembra di capire, sia io che te riteniamo molto piccola. —

    Ma è naturale, dato che le condizioni politiche e sociali cambiano continuamente. Spesso si continua a ragionare come se vivessimo nel mondo postbellico ma il mondo è cambiato molto dagli anni Cinquanta e Sessanta, e per molti versi anche dagli anni Novanta.

    Z.

    p.s.: Infatti dici che PRC un partito di centro. Ed è vero, secondo i criteri classici probabilmente lo è, ma esistono molti partiti italiani che non lo sono?

    [1] Trovo affascinante che lo stesso significante sia stato utilizzato prima come vox media, poi come vox male, poi ancora come vox media e poi di nuovo come vox mala.

  48. utente anonimo scrive:

    Che poi, se ci pensi, è naturale che i motivi di discordia tra i movimenti politici cambino nel corso dei secoli. E per questo “destra” e “sinistra” in parlamento non potranno continuare per sempre a riferirsi al nazionalismo e al socialismo.

    Ai nostri occhi, i parlamentari degli anni Sessanta del XIX secolo potrebbero essere tutti “di destra”, ma questo non significa che le divisioni tra loro erano rilevanti e significative. E’ solo che i cinesi, per definizione, sono un po’ tutti uguali 🙂

    Z.

  49. falecius scrive:

    P, “compagno” mi va benissimo. Sono, com’è noto, un anarchico un po’ strano . 🙂 Perché invece accostare nasrallah e dossetti ti va bene? 🙂

    Per Z. probabilmente hai ragione. Io non vedo una grande differenza politica tra PD, PDL e perfino Arcobaleno, o meglio, vedo più differenza nei toni e negli atteggiamenti che non nelle politiche concrete. Che poi ci siano anche quelle non discuto.

    Limitandosi all’italia il parlamento è stato molto spesso compatto su gran parte dell’agenda; fa eccezione l’epoca in cui il PCI era il grande partito d’opposizione, che portava in politica una concezione della società e degli interessi radicalmente diversi da queli dell’area DC. Per il resto del tempo (cioè durante la fase “liberale”, il fascismo e la c.d. Seconda Repubblica) il dibattito parlamentare in Italia era interno ad una grande “classe media” che poi ovviamente aveva divisioni e differenze. Posizioni DAVVERO di sinistra, secondo la definizione che ne ho dato io prima, non sono tipicamente espressione delle classi medie.

    Il discorso sarebbe lungo e complicato, comunque a me va bene dire “il PD è di sinistra” nel senso che nell’attuale congiuntura economica, politica e sociale italiana si identifica come “sinistra” l’insieme di posizioni ed interessi del PD, ovvero, essenzialmente, quelli di una parte della borghesia e di alcune categorie di lavoratori dipendenti colti.

  50. controlL scrive:

    Non conosco bene nasrallah e dossetti, per cui non so dire. Conosco invece l’incompatibiltà non certo mandata a dire tra i due che ho detto ieri.p

  51. falecius scrive:

    per p. : nessuno dei quattro che (a caso, lo ripeto) ho citato è particolarmente compatibile con gli altri tre.

  52. controlL scrive:

    “Porterò la mia straordinaria inesperienza”. Ha ha ha. Davvero una ” mulier nova”. Vediamo che ne pensava un vero homo novus, caio mario:

    Atque ego scio, Quirites, qui, postquam consules facti sunt, et acta maiorum et Graecorum militaria praecepta legere coeperint: praeposteri homines, nam gerere quam fieri tempore posterius, re atque usu prius est. (bellum iugurthinum, lxxxv)

    E io so, popolo di roma, di alcuni che, dopo eletti consoli, hanno iniziato a leggere le gesta dei nostri antenati e i manuali militari greci: uomini all’incontrario, infatti amministrare è posteriore a essere eletto, ma nei fatti e nell’uso precede.

    Zoccole zoccole zoccole affamate

    ca pe’ campà se songo organizzate

    Zoccole zoccole zoccole felici

    pecché tra loro ‘e zoccole so’ amice

    e nun se fanno fa! (zoccole, 1989) http://it.youtube.com/watch?v=GOD0S4viNuk

    p

    ps: falecio, qui l’incompatibilità è totale. Non c’è nulla che li accomuni.

  53. falecius scrive:

    P., nulla, tranne il fatto essere considerati nel grande calderone della “sinistra”.

  54. utente anonimo scrive:

    falecius,

    — il PCI era il grande partito d’opposizione, che portava in politica una concezione della società e degli interessi radicalmente diversi da queli dell’area DC. —

    Sotto alcuni punti di vista sì, ma ci sono stati anche punti di contatto. In ogni caso il successo di entrambi i partiti era diretta conseguenza della seconda guerra mondiale. La spinta propulsiva della Rivoluzione d’Ottobre era già allora esaurita, ma quella della II GM si esaurirà molto più tardi, e solo allora quell’Italia cesserà di esistere.

    — Posizioni DAVVERO di sinistra, secondo la definizione che ne ho dato io prima, non sono tipicamente espressione delle classi medie —

    Epperò non mi risulta che i partiti della sinistra radicale, e men che meno i gruppuscoli uso Turigliando e Co., riscuotano un successo stratosferico presso i ceti più umili 🙂

    — nell’attuale congiuntura economica, politica e sociale italiana si identifica come “sinistra” l’insieme di posizioni ed interessi del PD, ovvero, essenzialmente, quelli di una parte della borghesia e di alcune categorie di lavoratori dipendenti colti. —

    E gli altri voti? che fine fanno?

    In altre parole, i lavoratori dipendenti senza particolari interessi culturali? Posto che non votano Turigliando 🙂 votano tutti a destra, secondo te? E allora com’è che la destra non si piglia un 75% garantito ad ogni elezione?

    Nah, c’è qualcosa che non quadra… ;-))

    Z.

  55. utente anonimo scrive:

    …laddove per destra intendesi ciò che si fa chiamare “centrodestra”, naturalmente 🙂

    Z.

  56. falecius scrive:

    “riscuotano un successo stratosferico presso i ceti più umili”

    Non riscuotono un successo stratosferico presso nessuno, in effetti.

    Credo che sia innegabile che ci sia stato uno spostamento dei voti operai verso destra. Col che non sto dicendo che tutti gli operai votino a destra. Del resto quando c’era il PCI, non tutti gli operai lo votavano.

    Io non credo che il voto sia necessariamente basato su motivazioni di classe, specialmente in un’epoca in cui le differenze di classe sono ideologicamente (vox media) sottovalutate. Credo che circa il 60%-70% degli italiano si possa identificare come una “classe media” per quanto riguarda i valori, le aspirazioni e lo stile di vita che se non hanno, cercano. Il centrodestra ed il centrosinistra si appellano a segmenti diversi di questo magma, composto spesso da lavoratori dei servizi; inoltre il centrodestra e la sinistra c.d. “radicale” si rivolgono (tendenzialmente più del PD, mi pare) agli operai (intesi come lavoratori nell’industria.

    Peraltro, “operaio” oggi non è affatto sinonimo di “incolto” o “disagiato”. In generale si può dire che il PD si rivolge ai lavoratori dipendenti del terziario più colti e forse più “borghesi” (vox media, in questo caso). Però magari è solo una mia impressione.

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